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B.1. 2.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI FRUIBILIT DEGLI SPAZI FRUIBILIT DELLE STRUTTURE DI COLLEGAMENTO ORIZZONTALE E VERTICALE
AGIBILIT DI CORRIDOI, SCALE, ASCENSORI
FIG. B.1.2./8 ASCENSORI INGOMBRO E DIMENSIONI DELLE DIVERSE TIPOLOGIE E CLASSI SECONDO LA NORMA UNI 8725

CLASSE I - ASCENSORI PER EDIFICI RESIDENZIALI DIMENSIONI MINIME DI ASCENSORI IN PRODUZIONE, IDONEI PER L'USO DA PARTE DI PORTATORI DI HANDICAP PORTATA IN KG.: 400 KG ALTEZZA CABINA: 220 CM ALTEZZA PORTA: 200 CM (TIPO NON IDONEO PER PORTATORI DI HANDICAP) PORTATA IN KG: 630 KG ALTEZZA CABINA: 220 CM ALTEZZA PORTA: 200 CM PORTATA IN KG: 1000 KG ALTEZZA CABINA: 220 CM ALTEZZA PORTA: 200 CM 180 180 180 100 100 100 PORTATA IN KG: 630 KG ALTEZZA CABINA: 220 CM ALTEZZA PORTA: 200 CM NEGLI ASCENSORI DI PRODUZIONE CORRENTE SPESSO IL CONTRAPPESO E' POSTO DI LATO ALLA CABINA, IN MODO DA AVERE UNA MAGGIORE LARGHEZZA DEL VANO DAL LATO DI RACCOLTA DI APERTURA DELLA PORTA AUTOMATICA 175 100 210 260

160

140

210

130 80 TIPO NON NORMALIZZATO 80 PORTATA IN KG. : 1000 KG. ALTEZZA CABINA : 230 CM. ALTEZZA PORTA : 210 CM PORTATA IN KG: 1250 KG ALTEZZA CABINA: 230 CM ALTEZZA PORTA: 210 CM 240 160 260 195

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CLASSE I - ASCENSORI PER EDIFICI NON RESIDENZIALI PORTATA IN KG: 630 KG ALTEZZA CABINA: 220 CM ALTEZZA PORTA: 200 CM PORTATA IN KG: 800 KG ALTEZZA CABINA: 220 CM ALTEZZA PORTA: 200 CM PORTATA IN KG: 1600 KG ALTEZZA CABINA: 230 CM ALTEZZA PORTA: 210 CM 260 195

190 180 100 100

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CLASSE III - ASCENSORI MONTALETTIGHE PORTATA IN KG: 1600 KG ALTEZZA CABINA: 230 CM ALTEZZA PORTA: 210 CM PORTATA IN KG: 2000 KG ALTEZZA CABINA: 230 CM ALTEZZA PORTA: 210 CM 240 240 140 150 PORTATA IN KG: 2500 KG ALTEZZA CABINA: 230 CM ALTEZZA PORTA: 210 CM

270 180

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270

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130

N.B. - PER ALTRI DATI E CARATTERISTICHE RELATIVI AI TIPI DI ASCENSORI DELLA CLASSE PRIMA E DELLA CLASSE TERZA QUI RAPPRESENTATI SI VEDANO LE TABELLE SEGUENTI, ELABORATE SULLA BASE DELLE PRESCRIZIONI E INDICAZIONI DELLE NORME UNI

B 14

270

330

175

260

B.3. 1.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO
LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO RIFERIMENTO A NORME DI CARATTERE GENERALE
Circolare Min. Interno 27 marzo 1997 n.P718/4118 Sott.20/C Chiarimenti sul termine capienza di un locale di pubblico spettacolo e trattenimento. Chiarimenti sul termine capienza di un locale di un pubblico spettacolo e trattenimento. Determinazione dei requisiti delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante. Proroga dei termini di cui al punto 7.7 della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e lesercizio dei locali di pubblico spettacolo e intrattenimento, approvata con DM 19 agosto 1996. Circolare Min. Interno 18 dicembre 1997 n.21 Mi.Sa.(97) Circolare Min. Interno 5 maggio 1998 n.9 Utilizzo occasionale di impianti sportivi al chiuso per spettacoli musicali dal vivo. DPR 12 gennaio 1998, n.37. Regolamento per la disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi Chiarimenti applicativi. Regolamento recante disposizioni per il rilascio di autorizzazione per lapertura di sale cinematografiche, ai sensi dellart.31 della legge 4 novembre 1965, n.1213, e successive modificazioni. Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi.

DM 22 febbraio 1996, n.261

DPCM 18 settembre 1997

DPCM 29 settembre 1998 n.391

DM Interno 8 novembre 1997

DPCM 16 aprile 1999 n.215

NORME DI CARATTERE SPECIFICO


Legge 4 novembre 1965, n.1213: Nuovo ordinamento dei provvedimenti a favore della cinematografia. DM Interno 19 agosto 1996: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo. DM Interno 22 febbraio 1996, n.261: Regolamento recante norme sui servizi di vigilanza antincendio da parte dei Vigili del Fuoco sui luoghi di spettacolo e trattenimento.

NORME DI CARATTERE GENERALE


DPCM 29 settembre 1998, n.391 Dipartimento dello spettacolo: Regolamento recante disposizioni per il rilascio di autorizzazione per lapertura di sale cinematografiche. DL 19 settembre 1994 n.626: Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

REGOLA TECNICA
La progettazione, la costruzione e lesercizio di locali per lo spettacolo devono rispettare rigorosamente le prescrizioni in materia di prevenzione incendi ordinate da specifica Regola tecnica, promulgata con DM Interno 19 agosto 1996 che abroga tutte le precedenti disposizioni di prevenzione incendi impartite in materia. Se ne si richiamano di seguito i contenuti essenziali o che, comunque, definiscono requisiti di diretta rilevanza per lelaborazione dei progetti. allespletamento delle esibizioni canore e allaccoglimento prolungato degli avventori, e la sala abbia capienza non superiore a 100 persone; e) i pubblici esercizi dove sono installati apparecchi di divertimento, automatici e non, in cui gli avventori sostano senza assistere a manifestazioni di spettacolo (sale giochi). 3. Le disposizioni della Regola tecnica si applicano ai locali di nuova realizzazione e a quelli esistenti alla data di entrata in vigore (19 agosto 1996), gi adibiti ad attivit di cui al punto 1, nel caso siano oggetto di interventi comportanti la completa ristrutturazione e/o il cambio di destinazione duso, con esclusione degli interventi di manutenzione ordinaria, (come definiti dallart.31 della legge 5 agosto 1978, n.457). Nel caso che gli interventi effettuati su locali esistenti, comportino la sostituzione o modifica di impianti e/o attrezzature di protezione attiva antincendio, la modifica parziale delle caratteristiche costruttive e/o del sistema di vie di uscita, e/o ampliamenti, le disposizioni della Regola tecnica si applicano soltanto agli impianti e/o alle parti della costruzione oggetto degli interventi di modifica. In ogni caso gli interventi di modifica effettuati su locali esistenti, che non comportino un loro cambio di destinazione non possono diminuire le condizioni di sicurezza preesistenti.

NORME E REGOLAMENTI DI CARATTERE SPECIFICO


1. La Regola tecnica emana disposizioni di prevenzione incendi riguardanti la progettazione, la costruzione e lesercizio dei seguenti locali (elencati dallart.1 del DM Interno 19 agosto 1996): a) teatri; b) cinematografi; c) cinema-teatri; d) auditori e sale convegno; e) locali di trattenimento con capienza superiore a 100 persone: locali destinati a trattenimenti e attrazioni varie; aree ubicate in esercizi pubblici; attrezzate destinate ad accogliere spettacoli, f) sale da ballo e discoteche; g) teatri tenda; h) circhi; i) luoghi destinati a spettacoli viaggianti e parchi divertimento; l) luoghi allaperto, ovvero luoghi ubicati in delimitati spazi allaperto attrezzati con impianti appositamente destinati a intrattenimenti o spettacoli e con strutture apposite per lo stazionamento del pubblico. Rientrando nel campo di applicazione del decreto i locali multiuso utilizzati occasionalmente per attivit di intrattenimento e pubblico spettacolo. Ai locali di trattenimento, di cui alla precedente lettera e), ma con capienza non superiore a 100 persone, si applicano disposizioni riportate in uno specifico titolo XI. 2. Sono esclusi dal campo di applicazione della Regola tecnica: a) i luoghi allaperto,quali piazze e aree urbane prive di strutture specificatamente destinate allo stazionamento del pubblico per assistere a spettacoli e manifestazioni varie, anche con uso di palchi o pedane per artisti, purch di altezza non superiore a 0,8 m e di attrezzature elettriche, comprese quelle di amplificazione sonora, purch installate in aree non accessibili al pubblico; b) i locali, destinati esclusivamente a riunioni operative, di pertinenza di sedi di associazioni ed enti; c) i pubblici esercizi dove sono impiegati strumenti musicali in assenza dellaspetto danzante e di spettacolo; d) i pubblici esercizi in cui collocato lapparecchio musicale karaoke o simile, a condizione che non sia installato in sale appositamente allestite e rese idonee

OBIETTIVI
Ai fini della prevenzione degli incendi, della sicurezza e della salvaguardia delle persone e dei beni, i locali di trattenimento e di pubblico spettacolo devono essere realizzati e gestiti in modo da: a) minimizzare le cause di incendio; b) garantire la stabilit delle strutture portanti al fine di assicurare il soccorso agli occupanti; c) limitare la produzione e la propagazione di un incendio allinterno del locale; d) limitare la propagazione di un incendio a edifici e/o locali contigui; e) assicurare la possibilit che gli occupanti lascino il locale indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; f) garantire la possibilit per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.

DISPOSIZIONI PER I LOCALI ESISTENTI E DEROGHE


1. I locali esistenti alla data di entrata in vigore del DM Interno 19 agosto 1996, per i quali le commissioni di vigilanza hanno rilasciato il parere favorevole ai fini dellagibilit, devono essere adeguati alle disposizioni previste al titolo XIX della Regola tecnica, entro i termini ivi stabiliti. 2. Sono fatte salve le deroghe concesse, ai sensi dellart.21 del DPR 29 luglio 1982, n.577, antecedentemente lemanazione del decreto; 3. Qualora in ragione di particolari esigenze di ordine tecnico o funzionale non fosse possibile il rispetto di qualcuna delle prescrizioni contenute nella Regola tecnica, potr essere avanzata motivata richiesta di deroga ai sensi dello stesso decreto 577/1982.

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PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO
REGOLA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEI LOCALI DI INTRATTENIMENTO E DI PUBBLICO SPETTACOLO (DM Interno 19 agosto 1996 n.261)
TAB. B.3.1./1 DEFINIZIONI (Titolo I Dec. 19 giugno 1996) Sale da ballo e discoteche: locali destinati a trattenimenti danzanti. Scena: area destinata alla rappresentazione di spettacoli al pubblico; la scena comprende il palcoscenico, gli scenari nonch tutte le altre attrezzature e allestimenti necessari alleffettuazione di rappresentazioni teatrali e di spettacoli in genere. La scena in relazione alla sua ubicazione pu essere: a. di tipo separato dalla sala, quando separata rispetto alla sala e ai locali di servizio con strutture resistenti al fuoco e lunica apertura con la sala costituita dal boccascena; b. di tipo integrato nella sala, quando non esiste nessuna separazione tra larea scenica e quella destinata al pubblico. Spazio calmo: luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo verticale od in essa inserito; tale spazio non deve costituire intralcio alla fruibilit delle vie di esodo e deve avere caratteristiche tali da garantire la permanenza di persone con ridotte o impedite capacit motorie in attesa di soccorsi. Spett. viaggianti e parchi di divertimento: luoghi destinati ad attivit spettacolari, trattenimenti o attrazioni, allestiti mediante attrezzature mobili, allaperto, ovvero in parchi permanenti. Teatri: locali in cui si presentano al pubblico spettacoli lirici, drammatici, coreografici, di rivista e variet, caratterizzati dalla scena, ivi compresi i locali destinati a riprese cinematografiche e/o televisive con presenza di pubblico. Teatri tenda: locali con copertura a tenda destinati a spettacoli vari.

B.3. 1.
A. I ZION

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

Auditori e sale convegno: locali destinati a concerti, conferenze, congressi e simili. Cinema teatri: locali destinati prevalentemente a proiezioni cinematografiche e attrezzati con scena per lo svolgimento di rappresentazioni teatrali e spettacoli in genere. Cinematografi: locali, con o senza semplice pedana, destinati prevalentemente a proiezioni cinematografiche Circhi: locali destinati alla presentazione al pubblico di manifestazioni di abilit, forza e coraggio, con o senza lintervento di animali feroci o domestici. Locali: insieme dei fabbricati, ambienti e luoghi destinati allo spettacolo e trattenimento compresi i servizi vari e disimpegni a essi annessi: convenzionalmente si considerano anche le attivit di cui allart.1, primo comma, lettere i) e l) ( v. testo allegato). Locali di trattenimento: locali destinati a trattenimenti e attrazioni varie, aree ubicate in esercizi pubblici e attrezzate per accogliere spettacoli. Locali multiuso: locali adibiti ordinariamente ad attivit non rientranti nel campo di applicazione del presente decreto, utilizzati occasionalmente per intrattenimenti e pubblici spettacoli. Luoghi allaperto: luoghi ubicati in determinati spazi allaperto attrezzati con impianti appositamente destinati intrattenimenti o spettacoli e con strutture apposite per lo stazionamento del pubblico. Sala: area del locale utilizzata dal pubblico per assistere a uno spettacolo, a una proiezione cinematografica, a una audizione, a una riunione o destinata a trattenimenti.

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TITOLO II DISPOSIZIONI GENERALI PER LA COSTRUZIONI DEI LOCALI 2.1. Ubicazione 2.1.1 Generalit I locali al chiuso destinati a trattenimenti e pubblici spettacoli possono essere ubicati: a) in edifici isolati dagli altri; b) in edifici adiacenti con proprie strutture indipendenti; c) nel volume di edifici aventi destinazione diversa. Qualora in essi si svolgano attivit soggette ai controlli di prevenzione incendi, queste ultime devono essere limitate a quelle di cui ai punti 64, 83, 84, 85, 86, 87, 89, 90, 91, 92, 94 e 95 del Dm 16 febbraio 1982. 2.1.2 Scelta dellarea In sede progettuale, deve essere assicurato il rispetto delle distanze di sicurezza esterne dagli insediamenti circostanti, previste dalle specifiche regolamentazioni di prevenzione incendi, relative alle attivit in essi svolte. 2.1.3 Accesso allarea Per consentire lintervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, gli accessi allarea ove sorgono i locali oggetto della presente regola tecnica devono avere i seguenti requisiti minimi: larghezza: 3.5 m; altezza libera: 4 m; raggio di svolta: 13 m; pendenza: non superiore al 10%; resistenza al carico: almeno 20 t (8 sullasse anteriore e 12 sullasse posteriore; passo 4 m). Leventuale utilizzo degli spazi esterni, di pertinenza del locale, ai fini del parcheggio di autoveicoli, pu essere consentito a condizione che non siano pregiudicati laccesso e la manovra dei mezzi di soccorso e non costituiscano ostacolo al deflusso del pubblico. Per i locali siti ad altezza antincendio superiore a 12 m, deve essere assicurata la possibilit di accostamento alledificio delle autoscale dei Vigili del Fuoco, almeno a una qualsiasi finestra o balcone che consenta laccesso a ogni piano Qualora non sia possibile soddisfare i requisiti di cui al presente punto, devono essere adottate misure atte a consentire loperativit dei soccorsi.

2.1.4 Ubicazione ai piani interrati I locali al chiuso non possono essere ubicati oltre il secondo piano interrato, fino alla quota di 10 m rispetto al piano di riferimento. I predetti locali, se ubicati a quote comprese tra 7,5 e 10 m devono essere protetti mediante impianto di spegnimento automatico a pioggia (impianto sprinkler) e devono disporre di uscite ubicate lungo il perimetro che immettano direttamente in luoghi sicuri dinamici. 2.2. Separazioni Comunicazioni 2.2.1 Generalit I teatri di capienza superiore a 2000 spettatori devono essere esclusivamente ubicati in edifici di cui al punto 2.1.1 lettera a). I locali ubicati in edifici di cui al punto 2.1.1 lettere b) e c), devono essere separati da attivit non pertinenti e a diversa destinazione mediante strutture di resistenza al fuoco almeno REI 90 senza comunicazioni. In uno stesso edificio possono coesistere pi locali, ubicati anche su piani diversi, purch ciascuno di tali locali sia dotato di ingressi e di vie di uscita indipendenti. 2.2.2 Complessi multisala consentito che: a) pi locali della stessa tipologia, di cui allart.1, c. 1, lett. b), d), e), f) siano serviti da un unico atrio purch separati da strutture resistenti al fuoco almeno REI 60, non comunicanti fra loro direttamente e provvisti di vie duscita indipendenti; b) pi locali, di cui allart.1, c. 1, lett. b) e un unico locale, di cui allart.1, c. 1, lett. a) e c), di capienza non superiore a 1000 spettatori e con scena separata dalla sala, siano serviti da un unico atrio alle condizioni di cui alla precedente lettera a); c) pi locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a) e c), siano serviti da un unico atrio alle seguenti condizioni: siano separati da strutture resistenti al fuoco almeno REI 90; non comunichino tra loro direttamente; siano provvisti di vie di uscita indipendenti; la capienza complessiva non superi i 1000 spettatori; la capienza delle singole sale non superi i 500 spettatori; i locali siano ubicati esclusivamente fuori terra, non sovrapposti fra loro, e il pavimento delle sin-

gole sale sia a quota non superiore a 7,5 m rispetto al pino di riferimento; la scena dei singoli locali sia separata dalla sala. 2.2.3 Comunicazioni con altre attivit consentito che: a) i locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), d), e),comunichino con le attivit indicate ai punti 85, 86 e 89 del decreto ministeriale 16-2-1982, purch pertinenti, tramite filtro a prova di fumo dotato di porte resistenti al fuoco almeno REI 30; dette comunicazioni non possono essere considerate ai fini del computo delle vie di uscita. Salvo quanto disposto nelle specifiche disposizioni di prevenzione incendi, le strutture di separazione devono possedere caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 60; b) i locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), d), e), comunichino con le parti comuni di centri commerciali alle condizioni di cui alla precedente lettera a); salvo quanto disposto nelle specifiche disposizioni di prevenzione incendi , le strutture di separazione devono possedere caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 90; c) i locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), comunichino con le attivit indicate al punto 84 del decreto ministeriale 16 febbraio 1982, purch pertinenti, alle condizioni di cui alla precedente lettera a); d) i locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), d), e), f), comunichino con le sale consumazione di ristoranti e simili alle condizioni di cui alla precedente lettera a); e) i locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), d), e), f), comunichino con sale giuochi, purch pertinenti, tramite porte resistenti al fuoco almeno REI 60; dette comunicazioni non possono essere considerate ai fini del computo delle vie duscita. I locali, di cui allart.1, c. 1, lett. d), e), f), annessi alle attivit indicate al punto 84 del DM 16 febbraio 1982, devono osservare le specifiche disposizioni riportate al punto 8.4 del DM dellinterno 9 aprile 1994. 2.2.4 Abitazioni ed esercizi ammessi dentro i locali. In un locale sono ammessi soltanto gli ambienti necessari alla sua gestione e amministrazione, nonch labitazione del custode. Questultima deve essere separata dagli altri ambienti del locale con strutture resistenti al fuoco almeno REI 90 e pu avere ununica porta di

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N O IA P P S IM O PER L TURE I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

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PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO
REGOLA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEI LOCALI DI INTRATTENIMENTO E DI PUBBLICO SPETTACOLO
comunicazione con gli stessi, purch resistente al fuoco almeno REI 90 e dotata di dispositivo di autochiusura. Allinterno del locale sono ammessi esercizi di bar, che qualora non siano destinati esclusivamente al servizio del locale, devono essere dotati di uscite di sicurezza su pubblica via o piazza, da non computarsi alle uscite destinate allo sfollamento degli spettatori. Sono consentiti allinterno del locale spazi allestiti per lesposizione o vendita esclusivamente destinati al pubblico ammesso nel locale, alle seguenti condizioni: a) siano ubicati nellarea di pertinenza dellatrio di ingresso e disposti in modo tale da non costituire ostacolo al deflusso del pubblico; b) abbiano superficie complessiva non superiore a 200 mq; c) qualora abbiano superficie complessiva superiore a 10 mq larea di pertinenza dovr essere protetta con impianto di spegnimento automatico a pioggia (impianto sprinkler). 2.3 Strutture e materiali 2.3.1 Resistenza al fuoco delle strutture I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali vanno valutati secondo le prescrizioni e le modalit di prova stabilite dalla circolare del Ministero dellinterno n.91 del 14 settembre 1961, prescindendo dal tipo di materiale impiegato nella realizzazione degli elementi medesimi (calcestruzzo, laterizi, acciaio, legno lamellare, legno massiccio, elementi compositi, etc.). Il dimensionamento degli spessori e delle protezioni da adottare per i vari tipi di materiali suddetti, nonch la classificazione degli edifici in funzione del carico dincendio, vanno determinate con le tabelle e con le modalit specificate nella citata circolare n. 91/1961, tenendo conto delle disposizioni contenute nel DM Interno 6 marzo 1986, per quanto attiene il calcolo del carico di incendio per locali aventi strutture portanti in legno. Le strutture portanti e quelle separanti dei locali inseriti in edifici pluripiano devono comunque possedere caratteristiche di resistenza al fuoco, rispettivamente R e REI, non inferiori ai seguenti valori: ALT. ANTINCENDIO DELLEDIFICIO fino a 12 m superiore a 12 m e fino a 24 m superiore a 24 m 120 R 60 90 90 REI 60 90 non direttamente esposto alle fiamme sono ammesse le classi di reazione al fuoco 0-1, 1-0, 1-1; g) i materiali di rivestimento combustibili,ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco,devono essere messi in opera in aderenza agli elementi costruttivi o riempiendo con materiale incombustibile eventuali intercapedini. Ferme restando le limitazioni di cui alla precedente lettera a), consentita linstallazione di controsoffitti nonch di materiali di rivestimento e di materiali isolanti in vista, posti non in aderenza agli elementi costruttivi, purch abbiano classe di reazione al fuoco non superiore a 1 e siano omologati tenendo conto delle effettive condizioni di impiego anche in relazione alle possibili fonti di innesco; h) i materiali di cui alle lettere precedenti devono essere omologati ai sensi del DM Interno 26 giugno 1984. i) qualora siano previsti effettivi accorgimenti migliorativi delle condizioni globali di sicurezza dei locali rispetto a quanto previsto dal presente decreto, quali efficaci sistemi di smaltimento dei fumi asserviti a impianti di rivelazione automatica degli incendi e/o impianti di spegnimento automatico, pu consentirsi limpiego di materiali di classi 1, 2 e 3 in luogo delle classi 0, 1 e 2 precedentemente indicate, con esclusione dei tendaggi, controsoffitti e materiali di rivestimento posti non in aderenza per i quali ammessa esclusivamente la classe 1, nonch delle poltrone e dei mobili imbottiti per i quali ammessa esclusivamente la classe 1 IM; l) consentita la posa in opera, a parete e a soffitto, di rivestimenti lignei opportunamente trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco, secondo le modalit e le indicazioni contenute nel DM dellinterno 6 marzo 1992; m)per il palcoscenico e la sala ammesso il pavimento di legno; negli altri ambienti tale tipo di pavimento pu essere consentito purch stabilmente aderente a strutture non combustibili o rivestite con materiale di classe 0; n) consentito limpiego del legno per i serramenti esterni e interni; o) i lucernari devono avere vetri retinati oppure costruiti in vetrocemento o con materiali combustibili purch di classe 1 di reazione al fuoco; p) i materiali isolanti installati allinterno di intercapedini devono essere incombustibili. consentita linstallazione di materiali isolanti combustibili allinterno di intercapedini delimitate da strutture realizzate con materiali incombustibili e aventi resistenza al fuoco almeno REI 30. 2.3.3 Materiale scenico Per la realizzazione degli scenari fissi e mobili (quinte, velari, tendaggi e simili) ammesso limpiego di materiali combustibili di classe di reazione al fuoco non superiore a 2. consentito limpiego di materiali di classe superiore a 2 a condizione che siano previsti effettivi accorgimenti migliorativi delle condizioni globali di sicurezza della scena, quali efficaci sistemi di smaltimento dei fumi asserviti a impianti di rivelazione automatica degli incendi e/o impianti di spegnimento automatico. In alternativa la classe di reazione al fuoco pu essere attribuita senza lesecuzione dei metodi di preparazione e manutenzione di cui allallegato 6 del DM dellinterno 26 giugno 1984, con la produzione della relativa documentazione probante. Di tale circostanza deve essere fatta menzione nel certificato di prova la cui validit comunque limitata a sei mesi con lobbligo di non effettuare lavaggi o altre operazioni di manutenzione che possano alterare le caratteristiche di reazione al fuoco. Nei locali con scena di tipo integrato nella sala, i materiali allestiti nellarea scenica devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. 2.3.4 Materiali di copertura I materiali impiegati nella copertura dei locali devono avere caratteristiche di reazione al fuoco secondo quanto previsto al punto 2.3.2. consentito che il materiale dei tendoni dei circhi, teatri tenda e strutture similari sia di classe di reazione al fuoco non superiore a 2. TITOLO III DISTRIBUZIONE E SISTEMAZIONE DEI POSTI NELLA SALA 3.1. Distribuzione dei posti a sedere Nei locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), d), g), h), i posti a sedere, di tipo fisso, devono essere distribuiti in settori con non pi di 160 posti, con un massimo di 16 posti per fila e di 10 file. Quando la distanza tra gli schienali delle file di almeno 1,1 m, i posti a sedere possono essere distribuiti in settori di 300 posti con un massimo di 20 posti per fila e di 15 file. I settori devono essere separati luno dallaltro mediante passaggi longitudinali e trasversali di larghezza non inferiore a 1,2 m. Tra i posti a sedere e le pareti della sala deve essere lasciato un passaggio di larghezza non inferiore a 1,2 m. Su conforme parere dellautorit competente, si pu consentire che file al massimo di 4 posti vengano accostate alle pareti laterali della sala. Nei locali con capienza non superiore a 150 posti consentita una larghezza delle corsie di passaggio non inferiore a 0,9 m. In galleria tra la balaustra e la prima fila antistante di posti, deve essere lasciato un passaggio di larghezza non inferiore a 0,6 m, misurato a sedile abbassato. Laltezza della balaustra deve essere non inferiore a 1 m. Nei locali, di cui allart.1, c. 1, lett. e), f), la distribuzione dei posti a sedere, pur realizzata secondo le necessit non deve in ogni caso costituire impedimenti e ostacoli allesodo delle persone in caso di emergenza. 3.2. Sistemazione dei posti fissi a sedere La distanza tra lo schienale di una fila di posti e il corrispondente schienale della fila successiva deve essere di almeno 0,8 m. La larghezza di ciascun posto deve essere almeno di 0,5 m con braccioli e di 0,45 m senza braccioli. Le sedie e le poltrone devono essere saldamente fissate al suolo e avere sedile del tipo a ribaltamento automatico o per gravit. Quando la distanza tra gli schienali di file successive di almeno 1,1 m consentito che il sedile sia di tipo fisso. Sono ammessi sedili mobili esclusivamente nei palchi. Nei locali non provvisti di posti a sedere fissi, pu essere concesso limpiego temporaneo di sedie purch collegate rigidamente tra loro in file. Ciascuna fila non pu contenere pi di 10 sedie in gruppi di 10 file, per complessivi 500 posti al chiuso e 1300 posti allaperto per locale. vietato collocare sedili mobili e sedie a rotelle nei passaggi e nei corridoi. 3.3. Sistemazione dei posti in piedi Nessun spettatore pu sostare nei passaggi esistenti nella sala. Nei locali di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), d), g), h), non sono consentiti posti in piedi se non in aree riservate e purch siano soddisfatte le seguenti condizioni: a) il numero dei posti in piedi autorizzati sia fissato in ragione di 35 spettatori ogni 10 mq di superficie alluopo destinata; b) i posti in piedi siano computati agli effetti della larghezza delle uscite; c) le aree siano disposte solamente posteriormente ai posti a sedere,in modo da lasciare sempre liberi i percorsi di ingresso e di uscita.

I requisiti di resistenza al fuoco delle porte e degli altri elementi di chiusura vanno valutati e attestati in conformit del DM Interno 14 dicembre 1993 Per le strutture di pertinenza delle aree a rischio specifico devono applicarsi le disposizioni emanate nelle relative normative di prevenzione incendi. 2.3.2 Reazione al fuoco dei materiali Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali devono essere le seguenti: a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle rampe, nei passaggi in genere e nelle vie di esodo, consentito limpiego di materiale di classe 1 in ragione, al massimo, del 50% della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitti + proiezioni orizzontali delle scale); per le restanti parti debbono essere impiegati consentito materiali di classe 0; b) in tutti gli altri ambienti consentito che i materiali di rivestimento dei pavimenti siano di classe 2 e che gli altri materiali di rivestimento siano di classe 1; c) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi e simili) devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore a 1; d) le poltrone e i mobili imbottiti devono essere di classe 1IM; e) i sedili non imbottiti costituiti da materiali combustibili devono essere di classe non superiore a 2; f) i materiali isolanti in vista, con componente isolante direttamente esposto alle fiamme, devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore a 1; nel caso di materiale isolante in vista, con componente isolante

TITOLO IV MISURE PER LESODO DEL PUBBLICO DALLA SALA 4.1. Affollamento Laffollamento massimo deve essere stabilito come segue: a) nei locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), d), g), h),pari al numero dei posti a sedere e in piedi autorizzati, compresi quelli previsti per le persone con ridotte o impedite capacit motorie; b) nei locali di cui allart.1, c. 1, lett. e) e f), pari a quanto risulta dal calcolo in base a una densit di affollamento di: 0,7 persone per metro quadrato al chiuso; 1,2 persone per metro quadrato allaperto.

B 88

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO

B.3. 1.
A. I ZION

La densit di affollamento dovr tenere conto dei vincoli previsti da regolamento igienico-sanitari. 4.2. Capacit di deflusso La capacit di deflusso per i locali al chiuso non deve essere superiore ai seguenti valori: a) 50 per locali con pavimento a quota compresa tra pi o meno 1 m rispetto al piano di riferimento; b) 37,5 per locali con pavimento a quota compresa tra pi o meno 7,5 m rispetto al piano di riferimento; c) 33 per locali con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di 7,5 m rispetto al piano di riferimento. La capacit di deflusso per i locali allaperto non deve essere superiore a 250. 4.3. Sistema delle vie di uscita 4.3.1 Generalit Ogni locale deve essere provvisto di un sistema organizzativo di vie di uscita dimensionato in base al massimo affollamento previsto e alle capacit di deflusso sopra stabilite, che, attraverso percorsi indipendenti, adduca in luogo sicuro allesterno. I percorsi del sistema di vie di uscita comprendono corridoi, vani di accesso alle scale e di uscita allesterno, scale, rampe e passaggi in genere. Laltezza dei percorsi deve essere, in ogni caso, non inferiore a 2 m. La larghezza utile dei percorsi deve essere misurata deducendo lingombro di eventuali elementi sporgenti con esclusione degli estintori. Tra gli elementi sporgenti non vanno considerati quelli posti a unaltezza superiore a 2 m e i corrimano con sporgenza non superiore a 8 cm. Nei passaggi interni della sala, qualora sia necessario realizzare gradini per superare dislivelli, gli stessi devono avere pedate e alzate di dimensioni rispettivamente non inferiori a 30 cm (pedata) e non superiori a 18 cm (alzata), ed essere segnalati con appositi dispositivi luminosi. Le uscite della sala devono essere distribuite con criteri di uniformit e di simmetria rispetto allasse originale della stessa Qualora ci risulti impossibile, deve provvedersi ad assicurare lo sfollamento dei vari settori con opportuno studio del movimento del pubblico in uscita e con conseguente dimensionamento dei corridoi di disimpegno interni. La pendenza di corridoi e passaggi non pu essere superiore al 12%. Le rampe ubicate lungo le vie di uscita, a servizio di aree ove prevista la presenza di persone con ridotte o impedite capacit motorie, non possono avere pendenza superiore all8%. Quando il pavimento inclinato immette in una scala, la pendenza deve interrompersi almeno a una distanza dalla scala di 1,2 m. I pavimenti in genere e i gradini in particolare non devono avere superfici sdrucciolevoli. Le superfici lungo le vie di uscita esposte alle intemperie devono essere tenute sgombre da neve e ghiaccio e se del caso adeguatamente protette. Superfici vetrate e specchi non devono essere installati se possono trarre in inganno sulla direzione delluscita. Le vie di uscita devono essere tenute sgombre da materiali che possono costituire impedimento al regolare deflusso delle persone. Gli eventuali guardaroba non possono essere previsti nelle scale o nelle loro immediate vicinanze, e, in ogni caso, devono essere ubicati in modo tale che il loro utilizzo da parte degli spettatori, non costituisca ostacolo alla normale circolazione e al deflusso del pubblico. 4.3.2 Numero delle uscite Il numero delle uscite, che dal locale adducono in luogo sicuro allesterno, deve essere non inferiore a tre. Dette uscite vanno ubicate in posizioni ragionevolmente contrapposte. Per i locali di capienza non superiore a 150 persone possono essere previste due sole uscite. Le uscite devono essere dotate di porte apribili nel verso dellesodo con un sistema a semplice spinta. Nella determinazione del numero delle uscite possono essere computati i vani di ingresso purch dotati di porte

apribili nel verso dellesodo. Nei complessi multisala, ogni sala deve essere provvista di un proprio sistema indipendente di vie di uscita. consentito che gli ingressi alle singole sale dallatrio comune vengano computati nella determinazione del numero delle uscite purch siano protetti con porte resistenti al fuoco di caratteristiche almeno REI 30, con apertura nel verso dellesodo e dotate di dispositivo di autochiusura. 4.3.3 Larghezza delle vie di uscita La larghezza di ogni singola via di uscita deve essere multipla del modulo di uscita (0,6 m) e comunque non inferiore a due moduli (1,2 m). La larghezza totale delle uscite da ogni piano, espressa in numero di moduli di uscita, determinata dal rapporto tra laffollamento previsto al piano e la capacit di deflusso relativa. Per i locali che occupano pi di due piani fuori terra, la larghezza totale delle vie di uscita che immettono su luogo sicuro allaperto, viene calcolata sommando gli affollamenti previsti su due piani consecutivi, con riferimento a quelli aventi maggiore affollamento. Per i locali con capienza non superiore a 150 persone ammesso che le uscite abbiano larghezza inferiore a 1,2 m, con un minimo di 0,9 m, purch conteggiate come un modulo. 4.3.4 Lunghezza delle vie di uscita Per i locali al chiuso, la lunghezza massima del percorso di uscita, misurata a partire dallinterno della sala, fino a luogo sicuro, o scala di sicurezza esterna rispondente ai requisiti di cui al punto 4.5.4, non deve essere superiore a 50 m, oppure 70 m se in presenza di efficaci impianti di smaltimento dei fumi asserviti a impianti di rivelazione automatica degli incendi. Per i locali distribuiti su pi piani fuori terra, qualora per le caratteristiche planivolumetriche dei medesimi, non sia possibile il rispetto delle lunghezze sopra riportate, sono consentiti percorsi di uscita di maggior lunghezza alle seguenti condizioni: 1) i locali devono essere ubicati in edifici con non pi di quattro piani fuori terra; 2) le scale che fanno parte del sistema di vie di esodo, devono essere di tipo protetto con caratteristiche di resistenza al fuoco conformi a quanto previsto al punto 2.3.1, e devono immettere direttamente su luogo sicuro allesterno; 3) la lunghezza del percorso al piano per raggiungere la pi vicina scala protetta non deve essere superiore a 40 m. I percorsi interni alla sala, fino alle uscite della stessa, vanno calcolati in linea diretta, non considerando la presenza di arredi, tavoli e posti a sedere, a partire da punti di riferimento che garantiscano lintera copertura della sala ai fini dellesodo, nel rispetto dei seguenti criteri: a) da ciascuno dei predetti punti devono essere garantiti percorsi alternativi; si considerano tali quelli che, a partire da ciascun punto di riferimento, formano un angolo maggiore di 45; b) qualora la condizione di cui alla precedente lettera a) non sia rispettata, la lunghezza del percorso, misurata fino al punto dove c disponibilit di percorso alternativo, deve essere limitata a 15 m. A titolo esemplificativo, si riporta, nelle tavole allegate, lindividuazione di tali punti relativamente a sale servite da uscite distribuite con criteri di uniformit e simmetria. Quando un percorso di esodo, a servizio di unarea riservata a persone con limitate o ridotte capacit motorie, ha una lunghezza fino al luogo sicuro superiore a 30 m e comprende una o pi rampe di scale, deve essere attrezzato con spazi calmi. 4.4. Porte Le porte situate sulle vie di uscita devono aprirsi nel verso dellesodo a semplice spinta. Esse vanno previste a uno o due battenti. I battenti delle porte, quando sono aperti, non devono ostruire passaggi, corridoi e pianerottoli. Le porte che danno sulle scale non devono aprirsi direttamente sulle rampe, bens sul pianerottolo senza ridurne la larghezza.

I serramenti delle porte di uscita devono essere provvisti di dispositivi a barre di comando tali da consentire che la pressione esercitata dal pubblico sul dispositivo di apertura, posto su uno qualsiasi dei battenti, comandi in modo sicuro lapertura del serramento. Le porte devono essere di costruzione robusta. Le superfici trasparenti delle porte devono essere costituite da materiali di sicurezza. 4.5. Scale 4.5.1 Generalit Le scale devono avere strutture resistenti al fuoco in relazione a quanto previsto al punto 2.3.1. 4.5.2 Gradini, rampe, pianerottoli I gradini devono essere a pianta rettangolare, avere pedate e alzate di dimensioni costanti, rispettivamente non inferiore a 30 cm (pedata) e non superiore a 18 cm (alzata). Sono ammessi gradini a pianta trapezoidale, purch la pedata sia di almeno 30 cm misurata a 40 cm dal montante centrale o dal parapetto interno. Le rampe delle scale devono avere non meno di tre e non pi di quindici gradini. Le rampe devono avere larghezza non inferiore a 1,2 m. I pianerottoli devono avere la stessa larghezza delle rampe. Nessuna sporgenza deve esistere nelle pareti delle scale per unaltezza di 2 m dal piano di calpestio. I corrimano lungo le pareti non devono sporgere pi di 8 cm e le loro estremit devono essere arrotondate verso il basso o rientrare, con raccordo, verso le pareti stesse. Le scale di larghezza superiore a 3 m devono essere dotate di corrimano centrale. Qualora le scale siano aperte su uno o entrambi i lati, devono avere ringhiere o balaustre alte almeno 1 m, atte a sopportare le sollecitazioni derivanti da un rapido deflusso del pubblico in situazioni di emergenza o di panico. 4.5.3 Ventilazione I vani scali devono essere provvisti superiormente di aperture di aerazione con superficie non inferiore a 1 mq, con sistema di apertura degli infissi comandato automaticamente da rilevatori di incendio o manualmente in prossimit dellentrata delle scale, in posizione segnalata. 4.5.4 Scale di sicurezza esterne Quando sia prevista la realizzazione di scale di sicurezza esterne, le stesse devono essere realizzate secondo i criteri di sicurezza sotto riportati: a) possono essere utilizzate in edifici aventi altezza antincendio non superiore a 24 m; b) devono essere realizzate con materiali di classe 0 di reazione al fuoco; c) la parete esterna delledificio su cui collocata la scala, compresi gli eventuali infissi, deve possedere, per una larghezza pari alla proiezione della scala, incrementata di 2,5 m per ogni lato, requisiti di resistenza al fuoco almeno REI 60. In alternativa la scala esterna deve distaccarsi di 2,5 m dalle pareti delledificio e collegarsi alle porte di piano tramite passerelle protette con setti laterali, a tutta altezza, aventi requisiti di resistenza al fuoco pari a quanto sopra indicato. 4.6. Ascensori Gli ascensori e i montacarichi devono rispettare le disposizioni antincendio previste al punto 2.5 del DM Interno 16 maggio 1987, n.246. Gli ascensori e i montacarichi non devono essere utilizzati in caso di incendio a eccezione degli ascensori antincendio. Negli edifici di altezza antincendio superiore a 24 m, deve essere previsto almeno un ascensore antincendio da realizzarsi secondo quanto disposto al punto 6.8 del DM Interno 9 aprile 1994. Le eventuali scale mobili vanno computate ai fini del dimensionamento delle vie di uscita. Occorre prevedere un sistema automatico che comandi il blocco delle scale mobili nonch il riporto al piano di uscita degli ascensori in caso di incendio.

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

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PRO TTURALE STRU

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I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST

. REZZA B.3.1IT E SICU AGIBILCALI PER DEI LO TTACOLO E LO SP

B 89

B.3. 1.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO
REGOLA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEI LOCALI DI INTRATTENIMENTO E DI PUBBLICO SPETTACOLO
FIG. B.3.1./1 ESEMPI DI DISPOSIZIONE DEGLI ACCESSI ALLA SALA E DELLE USCITE DI SICUREZZA (DM Interno 16 agosto 1996, tit.III, 4.3)

OGNI CORRIDOIO TRASVERSALE DEVE ESSERE DISPOSTO IN CORRISPONDENZA DELLE USCITE DI SICUREZZA SITUATE NELLE PARETI LATERALI E DEVE AVERE LARGHEZZA NON INFERIORE A 120 CM (DUE MODULI DA 60 CM) LE USCITE DALLA SALA DEVONO ESSERE DISTRIBUITE SIMMETRICAMENTE RISPETTO ALL'ASSE LONGITUDINALE

FIG. B.3.1./2 DISTANZE MINIME CONSENTITE PER LE POLTRONE (DM Interno 19 agosto 1996, tit. III, 3.2)

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

50 CM MIN.

82 CM MIN.

PLATEA A GRADONI CON POLTRONE A RIBALTAMENTO SFALSATE

PLATEA IN PIANO CON POLTRONE A RIBALTAMENTO SFALSATE

82 CM MIN.

82 CM MIN.

82 CM MIN.

82 CM MIN. 50 CM. MAX.

80 CM MIN.

80 CM MIN.

80 CM MIN.

80 CM MIN.

15. 22.

50 CM MAX. 80 CM CIRCA 115 CM CIRCA 15. 22.

43 CM

40 CM PLATEA A GRADONI SISTEMAZIONE DEI POSTI FISSI A SEDERE A NORMA DEL TESTO UNICO EMANATO CON DM INTERNO DEL 19 AGOSTO 1996, TIT. III, 3.2.: - LA DISTANZA TRA LO SCHIENALE DI UNA FILA DI POSTI E IL CORRISPONDENTE SCHIENALE DELLA FILA SUCCESSIVA DEVE ESSERE DI ALMENO 0,8 M. - LA LARGHEZZA DI CIASCUN POSTO DEVE ESSERE ALMENO DI 0,5 M CON BRACCIOLI E DI 0,45 M SENZA BRACCIOLI. LA PENDENZA DEI CORRIDOI NON DEVE SUPERARE IL 5% PLATEA IN PIANO

43 CM

40 CM

- LE SEDIE E LE POLTRONE DEVONO ESSERE SALDAMENTE FISSATE AL SUOLO E AVERE SEDILE DEL TIPO A RIBALTAMENTO AUTOMATICO O PER GRAVIT. QUANDO LA DISTANZA TRA GLI SCHIENALI DI FILE SUCCESSIVE DI ALMENO 1,1 M CONSENTITO CHE IL SEDILE SIA DI TIPO FISSO. - SONO AMMESSI SEDILI MOBILI ESCLUSIVAMENTE NEI PALCHI. - NEI LOCALI NON PROVVISTI DI POSTI A SEDERE FISSI, PU ESSERE CONCESSO LIMPIEGO TEMPORANEO DI SEDIE PURCH COLLEGATE RIGIDAMENTE TRA LORO IN FILE. CIASCUNA FILA NON PU CONTENERE PI DI 10 SEDIE IN GRUPPI DI 10 FILE, PER COMPLESSIVI 500 POSTI AL CHIUSO E 1300 POSTI ALLAPERTO PER LOCALE. - VIETATO COLLOCARE SEDILI MOBILI E SEDIE A ROTELLE NEI PASSAGGI E NEI CORRIDOI.

B 90

75 CM MIN.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO

B.3. 1.
A. I ZION

TITOLO V DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LA SCENA 5.1. Disposizioni generali Le scene, sia di tipo separato che integrato rispetto alla sala, devono contenere unicamente gli scenari, gli spezzati e gli attrezzi necessari per lo spettacolo del giorno, che devono essere collocati in modo da non ingombrare il passaggio e rendere accessibili le attrezzature e i mezzi antincendio. I depositi e i laboratori non devono avere alcuna comunicazione con la scena e con le aree riservate al pubblico, fatto salvo i magazzini di servizio, strettamente destinati a ricevere gli scenari e le attrezzature per gli spettacoli in corso, che possono comunicare direttamente con la scena tramite porte resistenti al fuoco REI 90 e restare aperti per il tempo strettamente necessario per lo spostamento dei materiali. I camerini e i locali destinati agli artisti non possono comunicare direttamente con la scena. Luso nella rappresentazione di fuochi di artificio, di fiamme libere e di spari con armi, deve essere oggetto di valutazione da parte della competente autorit e non pu essere autorizzato in mancanza di misure di sicurezza appropriate ai rischi. vietato fumare nella scena e sue dipendenze, salvo che per esigenze sceniche. Eventuali scarti e residui di lavori effettuati sulla scena dovranno essere rimossi prima della rappresentazione e comunque al termine dei lavori. Nei teatri con scena di tipo separato dalla sala, al fine di consentire lintervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, deve essere assicurata laccessibilit alla zona comprendente la scena e i locali di servizio annessi. In particolare: a) nei teatri di capienza superiore a 1000 spettatori,il corpo di fabbrica contenente la scena e i locali di servizio annessi,deve essere attestato su luoghi scoperti per una frazione non inferiore al 50% del suo perimetro. b) nei teatri di capienza compresa tra 500 e 1000 spettatori,il corpo di fabbrica, contenente la scena e i locali di servizio annessi, deve essere attestato su spazi scoperti per una frazione non inferiore a un terzo del suo perimetro. Nei teatri con scena di tipo integrato nella sala devono essere in ogni caso osservati i requisiti minimi per laccesso allarea di cui al punto 2.1.3. 5.2. Scena separata dalla sala 5.2.1 Caratteristiche della separazione tra scena e sala Nei teatri con scena di tipo separato, la parte di edificio contenente la scena deve essere separata dai locali di servizio annessi e dalla sala tramite strutture resistenti al fuoco almeno REI 90. Lunica apertura ammessa nella struttura di separazione con la sala il boccascena. Sono consentiti passaggi di servizio con la sala purch muniti di porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco almeno REI 90, provviste di dispositivo di autochiusura. La separazione rispetto alla sala, con le caratteristiche sopra riportate, deve essere prevista qualora il teatro abbia capienza superiore a 1000 spettatori o il palcoscenico abbia superficie superiore a 150 mq; la scena deve essere in ogni caso separata dai locali attigui di servizio con strutture almeno REI 90. Nei teatri con capienza superiore a 1000 spettatori, il boccascena deve essere munito di sipario metallico di sicurezza. Linstallazione del sipario di sicurezza non obbligatorio nei luoghi di spettacolo, di capienza anche superiore a 1000 spettatori, nei quali solo saltuariamente vengono effettuate rappresentazioni teatrali, purch il palcoscenico abbia superficie inferiore a 150 mq. 5.2.2 Altezza della scena Al fine di impedire che i prodotti della combustione di un eventuale incendio, sviluppatosi nellarea della scena, possano invadere la sala, la copertura della scena deve essere sopraelevata, rispetto al punto pi alto della copertura della sala. In ogni caso la copertura della scena, avente superficie di palcoscenico superiore a 150

mq, deve essere sopraelevata, rispetto al punto pi alto della copertura della sala di almeno 2 m.
In presenza di scene, con superficie di palcoscenico inferiore a 150 mq, consentito che la copertura della scena sia allo stesso livello della copertura della sala purch a soffitto, tra palcoscenico e area riservata al pubblico, sia installato un setto di altezza non inferiore a 1,5 m, incombustibile e con caratteristiche di resistenza al fuoco almeno REI 30. 5.2.3 Corridoi, scale, porte, uscite verso lesterno Ad eccezione dei magazzini di servizio, che possono comunicare direttamente con la scena alle condizioni di cui al punto 5.1, tutti i restanti locali di servizio, pertinenti la scena, devono comunicare con questultima attraverso corridoi di disimpegno situati allintorno della scena. Le comunicazioni tra la scena e i corridoi di disimpegno devono essere munite di porte resistenti al fuoco almeno REI 60, dotate di dispositivo di autochiusura. La larghezza di detti corridoi deve essere sufficiente al movimento degli artisti e delle comparse e non pu essere inferiore a 1,5 m per quelli al piano del palcoscenico, e a 1,2 m per gli altri piani. I corridoi, direttamente o attraverso passaggi e scale, devono condurre allesterno con percorso di lunghezza non superiore a quella stabilita al punto 4.3.4 se dispongono di almeno due uscite contrapposte, o non superiore a 15 m se dispongono di unuscita soltanto. Il numero delle scale deve essere stabilito in relazione allimportanza della scena e alle necessit funzionale e di sicurezza. Le gallerie di manovra e i piani forati devono essere provvisti di uscite dotate di porte resistenti al fuoco almeno REI 60 con dispositivo di autochiusura, che immettano direttamente allesterno o su una via di uscita protetta in modo da poter essere utilizzate dal personale di scena in caso di emergenza e dai Vigili del Fuoco per lattacco di un incendio dallesterno. 5.2.4 .Sipario di sicurezza 5.2.4.1 Caratteristiche Il sipario di sicurezza deve costituire una separazione, incombustibile, resistente al fuoco REI 60, tra la sala e il palcoscenico. Esso deve funzionare di regola a discesa verticale, deve chiudersi con velocit non minore a 0,25 m/s e resistere a una pressione di almeno 45 daN/mq, senza che si verifichino inflessioni che possano compromettere il suo funzionamento. Il sipario di sicurezza in posizione abbassata deve fare battuta sul piano del palcoscenico in corrispondenza del muro tagliafuoco sottostante. 5.2.4.2 Comando del sipario di sicurezza I comandi del sipario di sicurezza devono essere ubicati in posizione tale da consentire la facile e sicura manovra, assicurando la completa visibilit del sipario stesso durante la discesa. Devono essere previsti due quadri di manovra, luno situato sul palcoscenico e laltro fuori della scena. 5.2.4.3 Protezione del sipario di sicurezza Il sipario di sicurezza deve essere protetto dal lato della scena mediante un impianto di raffreddamento a pioggia a comando manuale. Detto comando deve essere ubicato negli stessi punti dei quadri di manovra del sipario. La portata dellacqua di raffreddamento deve essere non inferiore a 2 l/min per mq di del sipario ed essere distribuita in modo omogeneo su tutta larea del sipario. 5.2.5 Sistema di evacuazione fumi e calore La scena deve essere dotata di un efficace sistema di evacuazione fumi e calore, realizzato a regola darte. I dispositivi di comando manuale del sistema devono essere ubicati in posizione segnalata e protetta in caso di incendio. 5.2.6 Locali di servizio alla scena 5.2.6.1 Camerini e cameroni I camerini e i cameroni devono essere ubicati esternamente ai muri perimetrali della scena. Le comunicazioni dei camerini e cameroni con la scena e con lesterno devono avvenire attraverso i corridoi di disimpegno e le scale previste al punto 5.2.3.

Nessuna installazione, neppure provvisoria, di camerini e cameroni consentita nella scena propriamente detta, ivi compreso il sottopalco, salvo che questultimo sia dotato di proprie uscite dirette verso luogo sicuro e costituisca un compartimento antincendio di classe REI 120. 5.2.6.2 Depositi e laboratori I depositi e i laboratori a servizio del teatro devono essere ubicati esternamente ai muri perimetrali della scena. Ciascuno dei locali suddetti deve disporre di accesso diretto dallesterno e costituire compartimento antincendio di classe almeno REI 60. Non sono consentite comunicazioni dirette con la scena, salvo che per i magazzini di servizio destinati a contenere gli scenari e le attrezzature dello spettacolo in corso, di cui al punto 5.1. I suddetti locali devono disporre di aerazione diretta verso lesterno mediante aperture di superficie non inferiore a 1/40 di quella di pianta. La superficie massima lorda di ciascun locale non potr essere superiore a: 1000 mq, se ubicati ai piani fuori terra; 500 mq, se ubicati ai piani interrati. Se il carico di incendio nei locali suddetti supera il valore di 30 kg/mq di legna standard, gli stessi devono essere protetti con impianto di spegnimento automatico a pioggia (impianto sprinkler). I depositi di materiali infiammabili devono essere ubicati fuori del volume del fabbricato. Ogni deposito deve essere dotato di almeno un estintore di capacit estinguente non inferiore a 21A, 89B, C, ogni 150 mq di superficie. 5.2.7 Mezzi e impianti di estinzione degli incendi Le scene con palcoscenico di superficie superiore a 150 mq, oltre alle attrezzature mobili e disse di estinzione previste al titolo XV, devono essere protette con impianto di spegnimento automatico a pioggia (impianto sprinkler). 5.3. Scena integrata nella sala Laffollamento, sulla base del quale vanno dimensionate le vie di uscita, deve tenere conto, oltre che del pubblico, anche degli artisti e del personale di servizio alla scena, qualora larea riservata alla scena non disponga di vie di uscita a uso esclusivo. La lunghezza massima delle vie di uscita deve essere ridotta del 20% rispetto a quanto previsto al punto 4.3.4 Il numero di uscite dalla sala e quelle che immettono sullesterno non possono essere in ogni caso inferiori a tre, di larghezza non inferiore a 1,2 m ciascuna. Lo spazio riservato al pubblico deve distare almeno 2 m dalla scena. Gli scenari devono essere di tipo fisso e di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. La sala deve essere dotata di un efficace sistema di evacuazione fumi.

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TITOLO VI DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LE CABINE DI PROIEZIONE Le cabine di proiezione devono essere dimensionate in ragione del numero e dellingombro degli apparecchi installati e in modo da consentire il lavoro agli addetti e gli interventi di manutenzione. Esse devono essere opportunamente aerate verso lesterno. Le cabine di proiezione devono essere realizzate con strutture di caratteristiche di resistenza al fuoco almeno REI 60. Le feritoie di proiezione, di spia e dei riflettori del palcoscenico, ove installati, devono essere munite di cristalli di idoneo spessore e devono avere dimensioni limitate alle necessit funzionali. Laccesso dallinterno del locale deve avvenire tramite disimpegno munito di porte con caratteristiche di resistenza al fuoco REI 30. Presso ogni cabina deve essere tenuto almeno un estintore portatile di capacit estinguente minima 21A, 89B, C. Le cabine, ove sono installati impianti automatici di proiezione, non necessitano di essere permanentemente presidiate dalloperatore, che in ogni caso, deve essere reperibile allinterno del locale durante la proiezione. consentito installare un apparecchio di proiezione di formato ridotto in un punto qualsiasi del locale, purch distante dai posti riservati agli spettatori e in posizione tale da non ostacolare in alcun modo il deflusso del pubblico.

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E . B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST

. REZZA B.3.1IT E SICU AGIBILCALI PER DEI LO TTACOLO E LO SP

B 91

B.3. 1.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO
REGOLA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEI LOCALI DI INTRATTENIMENTO E DI PUBBLICO SPETTACOLO
FIG. B.3.1./3 SALE PER LO SPETTACOLO GENERALIT DATI DI VISIBILIT

APS: PUNTO DI CONVERGENZA DELLA VISIONE T: DISTANZA TRA UNA FILA E LA SUCCESSIVA: 75 CM MIN. SE IN PIANO, 82 CM MIN. SE SU GRADINI D1: DISTANZA ORIZZONTALE TRA APS E L'OCCHIO DELLA PRIMA FILA Dn: DISTANZA ORIZZONTALE TRA APS E L'OCCHIO DELLA FILA N DB: DISTANZA ORIZZONTALE TRA APS E L'OCCHIO DELLA FILA DELLA BALCONATA L: DISTANZA ORIZZONTALE TRA L'OCCHIO DELLA PRIMA FILA E IL PIANO FOCALE VERTICALE ALTEZZA DELL'OCCHIO DELLA PRIMA FILA SOPRA APS E1: ALTEZZA DELL'OCCHIO DELLA FILA N SOPRA APS En: EB: ALTEZZA DELL'OCCHIO DELLA PRIMA FILA DELLA BALCONATA SOPRA APS ALTEZZA DELL'OCCHIO DELLA PERSONA SEDUTA (115 CM CIRCA) HE: HAPS: ALTEZZA DI APS SOPRA IL LIVELLO DEL PAVIMENTO DELLA PRIMA FILA ALTEZZA DELLA GRADONATA TRA UNA FILA E LA SUCCESSIVA (ALZATA) R: ALTEZZA DELLA GRADONATA AVANTI ALLA FILA N Rn: PERCENTUALE DI INCLINAZIONE DEL PAVIMENTO (MAX. 5%) P: INTERVALLO DI VISIONE LIBERO (12 CM CIRCA) C: NUMERO DI FILE (MAX. 10 FILE) N: NUMERAZIONE DELLA FILA n:

HE

EB

30 MAX.

DB

D7 D6 D5 D4 D3 D2 D1 T C E1 APS ( 5 CM. CIRCA SOPRA IL PALCOSCENICO) PAVIMENTO AD INCLINAZIONE VARIABILE ALTEZZA MASSIMA DEL PALCOSCENICO PER SPETTACOLI DAL VIVO: 105 CM (E1 = 0) En = Dn [ E1 + C ( 1 + 1 + 1 + .... 1 )] D1 D1 D2 D3 Dn - 1 Rn = En - En-1 PIANO FOCALE ORIZZONTALE R = T [E1 + (N - 1) C] + C D1 D1 = T [E1 + (N - 1) C] R-C E1 = D1 (R - C) - C (N - 1) T PIANO FOCALE VERTICALE R = T [HE - HAPS + (N - 1) C] + C L L = T [HE - HAPS + (N - 1) C] R-C HAPS = HE - L (R - C) + (N - 1) C T PIANO FOCALE VERTICALE R = 0 PAVIMENTO ORIZZONTALE PIANO FOCALE VERTICALE P = 100 [HE - HAPS + (N - 1) C]+ 100 C L T L = 100 T [HE - HAPS + (N - 1) C] PT - 100 C HAPS = HE - PL + LC + (N - 1) C 100 T BALCONATA R = T [EB + (N - 1) C] + C DB DB = T [EB + (N - 1) C] R-C EB =DB (R - C) - C (N - 1) T T R2 E2 E3 E4 E5 E6 HE E7

R5

L = T [HAPS - HE - (N - 1) C] C HAPS = HE + LC + (N - 1) C T

L APS

T E1 C

HAPS

HE

INCLINAZIONE COSTANTE PIANO ORIZZONTALE PIANO FOCALE VERTICALE - PAVIMENTO INCLINATO R T 100 P = PERCENTUALE DI INCLINAZIONE (MAX. 5%) INCLINAZIONE VARIABILE

B 92

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO

B.3. 1.
A. I ZION

TITOLO VII CIRCHI, PARCHI DI DIVERTIMENTO E SPETTACOLI VIAGGIANTI 7.1. Ubicazione Il luogo di installazione degli impianti in questione, di cui allart.4 della legge 18 marzo 1968, n.337, deve essere scelto in modo da consentire lavvicinamento e la manovra degli automezzi di soccorso e la possibilit di sfollamento delle persone verso aree adiacenti. Le strade per lallontanamento del pubblico devono avere una larghezza globale pari almeno alla met della larghezza complessiva delle uscite dellimpianto e lallontanamento deve essere possibile in due sensi. In ogni caso tra i tendoni e gli edifici circostanti deve essere interposta una distanza di rispetto non inferiore a 20 m. Larea destinata allinstallazione di circhi, parchi di divertimento e spettacoli viaggianti deve essere fornita di energia elettrica, telefono e di almeno un idrante per il rifornimento degli automezzi antincendio. 7.2. Distribuzione dei tendoni e delle attrazioni

essere tenuti a disposizione degli organi di controllo locali, unitamente a una dichiarazione di corretta installazione e montaggio delle strutture e degli impianti, redatta di volta in volta dellesercente, autorizzato allesercizio dellattivit ai sensi della legge 18 marzo 1968, n.337. Con periodicit annuale ogni struttura deve essere oggetto di una verifica da parte di tecnico abilitato sulla idoneit delle strutture portanti, apparati idraulici, meccanici ed elettrici. Gli esiti di detta verifica dovranno essere oggetto di apposita certificazione da tenere a disposizione degli organi di controllo locali. Non sono ammesse coperture di tipo pressostatico.

Per i luoghi e spazi allaperto, utilizzati occasionalmente ed esclusi dal campo di applicazione del presente decreto in quanto prive di specifiche attrezzature per lo stazionamento del pubblico, fatto obbligo di produrre, alle autorit competenti al rilascio della licenza di esercizio, la idoneit statica delle strutture allestite e la dichiarazione desecuzione a regola darte degli impianti elettrici installati, a firma di tecnici abilitati, nonch lapprontamento e lidoneit dei mezzi antincendio.

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

TITOLO X LOCALI MULTIUSO TITOLO VIII TEATRI TENDA E STRUTTURE SIMILARI 8.1. Ubicazione Larea di installazione di teatri tenda e strutture similari deve essere rispondente a quanto previsto al punto 7.1. 8.2. Area della scena Camerini Le disposizioni del presente decreto si applicano anche ai locali multiuso, fatto salvo quanto previsto da specifiche norme di prevenzione incendi. Nel caso di utilizzo di impianti sportivi per lo svolgimento occasionale di intrattenimenti e spettacoli, si applicano le norme previste per i suddetti impianti quando vengano utilizzati per manifestazioni occasionali a carattere non sportivo.

D.GETTAZIONE
PRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

I tendoni e le attrazioni devono essere dislocati in modo da ridurre al minimo la possibilit di propagazione di un incendio. In ogni caso la distanza tra i tendoni e le attrazioni limitrofe non deve essere inferiore a 6 m. Le funi per controventare, i picchetti e i paletti per i tendoni non devono ostruire i passaggi per le persone verso luoghi sicuri. Nel caso in cui essi fiancheggino tali passaggi, devono essere protetti e segnalati. 7.3. Scuderie Le scuderie e altri ambienti destinati al ricovero degli animali debbono essere separati dalla sala. 7.4. Depositi e laboratori Depositi ed eventuali laboratori devono essere ubicati allesterno della sala e posti a distanza di almeno 6 m. 7.5. Misure di prevenzione incendi I liquidi infiammabili devono essere tenuti in contenitori di sicurezza, chiusi e conservati in luoghi idonei. Gli spazi sottostanti e adiacenti le attrazioni, i veicoli e le carovane non devono essere utilizzati per depositare materiale combustibile o infiammabile; negli stessi spazi deve essere rimossa la vegetazione e devono essere adottati gli accorgimenti atti a evitarne la crescita, quando essa possa rappresentare pericolo dincendio. I contenitori di GPL, sia pieni che vuoti, devono essere custoditi in conformit alle specifiche norme di prevenzione incendi. vietato limpiego di gas infiammabile per il gonfiaggio di palloni in vendita o in esposizione. proibito luso di fiamme e di materiali infiammabili per gli effetti speciali durante gli spettacoli a meno che non vengano adottate specifiche precauzioni per prevenire gli incendi. 7.6. Impianti antincendio Le aree destinate allinstallazione di circhi e spettacoli viaggianti devono essere dotate di almeno un idrante DN 70. Le aree destinate a parchi di divertimento permanenti devono essere fornite di una rete di idranti DN 70 distribuiti a distanza reciproca non superiore a 60 m. 7.7. Documentazione e verifiche tecniche I progetti delle strutture dei tendoni dei circhi e delle attivit spettacolari, dei trattenimenti e delle attrazioni dello spettacolo viaggiante, devono essere approvati, precedentemente al loro primo impiego, ai sensi della legge 18 marzo 1968, n.337, e prevedere eventuali limitazioni dimpiego incluse quelle relative alle condizioni atmosferiche (neve, vento).Tali progetti, corredati di planimetrie indicanti la distribuzione dei posti per il pubblico e le vie di uscita, e di documentazione relativa alla conformit degli impianti e dei materiali, devono

Larea scenica, essendo in tali strutture del tipo integrato nella sala, dovr osservare le disposizioni di cui al punto 5.3. I camerini devono essere dislocati in unarea diversa da quella della scena e le comunicazioni degli stessi con la scena e con lesterno, devono avvenire esclusivamente a mezzo di passaggi autonomi e direttamente comunicanti con lesterno. La larghezza di detti passaggi deve essere non inferiore a 1,2 m, onde essere valutati come uscite a servizio del palcoscenico. Nellimpossibilit di realizzare un efficace sistema di evacuazione fumi, si deve proteggere il palcoscenico, e i camerini, se ubicati allinterno del tendone, con un impianto di spegnimento ad acqua frazionata a comando manuale. 8.3. Depositi e laboratori

TITOLO XI LOCALI DI TRATTENIMENTO CON CAPIENZA NON SUPERIORE A 100 PERSONE Per i locali di cui allart.1, c. 1, lett. e), con capienza non superiore a 100 persone, utilizzati anche occasionalmente per spettacoli, trattenimenti e riunioni, devono comunque essere rispettate le disposizioni del presente allegato relative allesodo del pubblico, alla statica delle strutture e allesecuzione a regola darte degli impianti installati, la cui idoneit, da esibire a ogni controllo, dovr essere accertata e dichiarata da tecnici abilitati.

G.ANISTICA
URB

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N O IA P P S IM O PER L TURE I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

TITOLO XII AREE E IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO 12.1. Classificazione

Eventuali magazzini e laboratori per il deposito e la lavorazione di materiale scenico devono essere sistemati allesterno del teatro tenda. 8.4. Impianti antincendio Larea di installazione di un teatro tenda deve essere dotata di almeno un idrante DN 70. Qualora la struttura sia installata in modo permanente limpianto idrico antincendio deve essere conforme a quanto prescritto al titolo XV. 8.5. Documentazione e verifiche tecniche I progetti relativi a teatri tenda e strutture similari, approvati dallautorit competente, correlati di planimetrie e indicanti la distribuzione di posti per il pubblico e le vie duscita, e di documentazione relativa alla conformit degli impianti e dei materiali, devono essere tenuti a disposizione degli organi di controllo locali, unitamente a una dichiarazione di corretta installazione e montaggio delle strutture e degli impianti, redatta di volta in volta dallesercente, autorizzato allesercizio dellattivit ai sensi delle vigenti disposizioni di legge. Con periodicit annuale ogni struttura deve essere oggetto di una verifica da parte di tecnico abilitato sulla idoneit delle strutture portanti, apparati meccanici, idraulici ed elettrici. Gli esiti di detta verifica dovranno essere oggetto di apposita certificazione da tenere a disposizione degli organi di controllo locali. Non sono ammesse coperture di tipo pressostatico.

Le aree e gli impianti a rischio specifico sono cos classificati: depositi; impianti tecnologici; autorimesse. 12.2. Depositi Si intendono depositi o magazzini gli ambienti destinati alla conservazione di materiali occorrenti allesercizio dei locali e ai servizi amministrativi. I depositi, ove previsti, annessi ai locali di cui alle presenti norme, con esclusione di quelli gi trattati ai punti 5.1, 5.2.6.2, 7.4 e 8.3, devono essere realizzati con strutture portanti e separanti di resistenza al fuoco almeno REI 60. Essi devono essere aerati direttamente dallesterno mediante aperture di superficie non inferiore a 1/40 di quella in pianta; devono avere accesso dallesterno e possono comunicare con gli altri ambiente dei locali a mezzo di porte resistenti al fuoco almeno REI 60, munite di dispositivo di autochiusura. 12.3. Impianti tecnologici 12.3.1 Impianti di produzione calore Gli impianti di produzione di calore funzionanti a combustibile solido, liquido e gassoso dovranno essere realizzati nel rispetto delle specifiche normative di prevenzione incendi. 12.3.2 Impianti di condizionamento e ventilazione Gli impianti di condizionamento e di ventilazione devono essere progettati e realizzati nellosservanza dei seguenti criteri: a) Impianti centralizzati Le unit di trattamento dellaria e i gruppi frigoriferi non possono essere installati nei locali ove sono ubicati impianti di produzione calore.

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E . B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST

TITOLO IX LUOGHI E SPAZI ALLAPERTO Linstallazione allaperto, anche provvisoria, di strutture destinate ad accogliere il pubblico o gli artisti deve essere rispondente alle disposizioni di cui al presente decreto. Leventuale installazione di tribune deve essere conforme alle vigenti disposizioni sugli impianti sportivi.

. REZZA B.3.1IT E SICU AGIBILCALI PER DEI LO TTACOLO E LO SP

B 93

B.3. 1.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO
REGOLA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEI LOCALI DI INTRATTENIMENTO E DI PUBBLICO SPETTACOLO
I gruppi frigoriferi devono essere installati in apposti locali, realizzati con strutture di separazione di caratteristiche di resistenza al fuoco almeno REI 60, aventi accesso direttamente dallesterno o tramite disimpegno aerato di analoghe caratteristiche, munito di porte REI 60 dotate di dispositivo di autochiusura: Laerazione nei locali dove sono installati i gruppi frigoriferi non deve essere inferiore a quella indicata dal costruttore dei gruppi stessi, con una superficie minima non inferiore a 1/20 della superficie in pianta locale. Nei gruppi frigoriferi devono essere utilizzati come fluidi frigorigeni prodotti non infiammabili e non tossici. I gruppi refrigeratori che utilizzano soluzioni acquose di ammoniaca possono essere installati soltanto allesterno dei fabbricati o in locali aventi caratteristiche analoghe a quelli delle centrali termiche alimentate a gas. Le celle frigorifere destinate a contenere gruppi termorefrigeratori ad assorbimento a fiamma diretta devono rispettare le disposizioni di prevenzione incendi in vigore per gli impianti di produzione calore, riferiti al tipo di combustibile impiegato. Non consentito utilizzare aria di ricircolo proveniente da cucine, autorimesse e comunque spazi a rischio specifico. b) Condotte Le condotte devono essere realizzate in materiale di classe 0 di reazione al fuoco; le tubazioni flessibili di raccordo devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore a 2. Le condotte non devono attraversare: luoghi sicuri che non siano a cielo libero; vani scala e vani ascensore; locali che presentino pericolo di incendio, di esplosione e di scoppio. Lattraversamento dei suddetti locali pu tuttavia essere ammesso se le condotte sono racchiuse in strutture resistenti al fuoco di classe almeno pari a quella del vano attraversato. Qualora le condotte attraversino strutture che delimitano i compartimenti, nelle condotte deve essere installata, in corrispondenza degli attraversamenti, almeno una serranda avente resistenza al fuoco pari a quella della struttura che attraversano, azionata automaticamente e direttamente da rivelatori di fumo. Negli attraversamenti di pareti e solai, lo spazio attorno alle condotte deve essere sigillato con materiale di classe 0, senza tuttavia ostacolare le dilatazioni delle stesse. c) Dispositivi di controllo Ogni impianto deve essere dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per larresto dei ventilatori in caso di incendio. Inoltre, gli impianti a ricircolo daria, a servizio di pi compartimenti, devono essere muniti, allinterno delle condotte, di rivelatori di fumo che comandino automaticamente larresto dei ventilatori e la chiusura delle serrande tagliafuoco. Lintervento dei rivelatori deve essere segnalato nella centrale di controllo degli impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi. Lintervento dei dispositivi, sia manuali che automatici, non deve consentire la rimessa in marcia dei ventilatori senza lintervento manuale delloperatore. d) Impianti localizzati E consentito il condizionamento dellaria a mezzo di armadi condizionatori, purch il fluido refrigerante non sia infiammabile n tossico. E comunque escluso limpiego di apparecchiature a fiamma libera. 12.4. Autorimesse 15.1. Generalit I locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a), b), c), d), e), f), possono essere attigui, sottostanti e sovrastanti alle autorimesse, nel rispetto delle specifiche normative di prevenzione incendi. Le attrezzature e gli impianti di estinzione degli incendi devono essere realizzati a regola darte e in conformit a quanto di seguito indicato. TITOLO XIII IMPIANTI ELETTRICI 13.1. Generalit Gli impianti elettrici devono essere realizzati in conformit alla legge 1 marzo 1968, n.186. In particolare ai fini della prevenzione degli incendi gli impianti elettrici: non devono costituire causa primaria di incendio o di esplosione; non devono fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. Il comportamento al fuoco della membratura deve essere compatibile con la specifica destinazione duso dei singoli locali; devono essere suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dellintero sistema (utenza); devono disporre di apparecchi di manovra ubicati in posizioni protette e devono riportare chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono. I seguenti sistemi di utenza devono disporre di impianti di sicurezza: a) illuminazione; b) allarme; c) rivelazione; d) impianti di estinzione degli incendi; e) ascensori antincendio. La rispondenza alle norme di sicurezza vigenti deve essere attestata con la procedura di cui alla legge 5 marzo 1990, n.46, e successivi regolamenti di applicazione. 13.2. Impianti elettrici di sicurezza Lalimentazione di sicurezza deve essere automatica a interruzione breve (< 0,5 s) per gli impianti di rivelazione, allarme e illuminazione; a interruzione media (< 15 s) per ascensori antincendio e impianti idrici antincendio. Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro le 12 ore. Lautonomia dellalimentazione di sicurezza deve consentire lo svolgimento in sicurezza del soccorso e dello spegnimento per il tempo necessario; in ogni caso lautonomia minima viene stabilita per ogni impianto come segue: rivelazione e allarme: 30 min; illuminazione di sicurezza: 1 ora; ascensori antincendio: 1 ora; impianti idrici antincendio: 1 ora. Linstallazione dei gruppi elettrogeni deve essere conforme alle regole tecniche vigenti. Limpianto di illuminazione di sicurezza deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux a un metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita e non inferiore a 2 lux negli altri ambienti accessibili al pubblico. Sono ammesse singole lampade con alimentazione autonoma purch assicurino il funzionamento per almeno 1 ora. 13.3. Quadri elettrici generali Il quadro elettrico generale deve essere ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dallincendio. TITOLO XIV SISTEMA DI ALLARME I locali devono essere muniti di un sistema di allarme acustico realizzato mediante altoparlanti con caratteristiche idonee ad avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. Il comando di attivazione del sistema di allarme deve essere ubicato in un luogo continuamente presidiato. 15.2. Estintori Tutti locali devono essere dotati di un adeguato numero di estintori portatili. Gli estintori devono essere distribuiti in modo uniforme nellarea da proteggere, e comunque necessario che almeno alcuni si trovino: in prossimit degli accessi; in vicinanza di aree di maggior pericolo. Gli estintori devono essere ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile; apposti cartelli segnalatori devono facilitarne lindividuazione, anche a distanza. Gli estintori portatili devono essere installati in ragione di uno ogni 200 mq di pavimento, o frazione, con un minimo di due estintori per piano, fatto salvo quanto previsto specificamente in altri punti del presente allegato. Gli estintori portatili dovranno avere capacit estinguente non inferiore a 13A, 89B, C; a protezione di aree e impianti a rischio specifico devono essere previsti estintori di tipo idoneo. 15.3. Impianti idrici antincendio 15.3.1 Naspi Devono essere installati almeno naspi DN 20 nei seguenti casi: locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a) e c), con capienza non superiore a 150 persone; locali, di cui allart.1, c. 1, lett. b), d), e), f),con capienza superiore a 300 persone e non superiore a 600 persone. Questo naspo deve essere corredata da una tubazione semirigida lunga 20 m, realizzata a regola darte. Il numero e la posizione dei naspi devono essere prescelti in modo da consentire il raggiungimento, con il getto, di ogni punto dellarea protetta. I naspi possono essere collegati alla normale rete idrica, purch questa sia in grado di alimentare in ogni momento contemporaneamente, oltre allutenza normale, i due naspi in condizione idraulicamente pi sfavorevole, assicurando a ciascuno di essi una portata non inferiore a 35 l/min e una pressione non inferiore a 1,5 bar, quando sono entrambi in fase di scarica. Lalimentazione deve assicurare unautonomia non inferiore a 60 min. Qualora la rete idrica non sia in grado di assicurare quanto sopra prescritto, deve essere predisposta unalimentazione di riserva, capace di fornire le medesime prestazioni. 15.3.2 Idranti DN 45 Devono essere installati impianti idrici antincendio con idranti nei seguenti casi: locali, di cui allart.1, c. 1, lett. a) e c), con capienza superiore a 150 persone; locali, di cui allart.1, c. 1, lett. b), d), e), f), con capienza superiore a 600 persone. Gli impianti devono essere costituiti da una rete di tubazioni preferibilmente ad anello, con montanti disposti nelle gabbie delle scale o comunque in posizione protetta; dai montanti devono essere derivati gli idranti DN 45. Devono essere soddisfatte le seguenti prescrizioni: a) al bocchello della lancia dellidrante posizionato nelle condizioni pi sfavorevoli di altimetria e distanza deve essere assicurata una portata non inferiore a 120 l/min e una pressione residua di almeno 2 bar; b) il numero e la posizione degli idranti devono essere prescelti in modo da consentire il raggiungimento, con il getto, di ogni punto dellarea protetta, con un minimo di due idranti; c) limpianto idraulico deve essere dimensionato in relazione al contemporaneo funzionamento del seguente numero di idranti: n.2 idranti per locali di superficie complessiva fino a 5000 mq; idranti per locali di superficie complessiva fino a 10.000 mq; n.6 idranti per locali di superficie complessiva superiore a 10.000 mq;

TITOLO XV MEZZI E IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI

B 94

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO

B.3. 1.
A. I ZION

FIG. B.3.1./4 SALA PER SPETTACOLO DAL VIVO (TEATRI, AUDITORIUM)

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

ELEMENTI DI DIMENSIONAMENTO DI SALE PER SPETTACOLI DAL VIVO (TEATRO, CONCERTI ) - SEZIONE SCHEMATICA

200 CM MIN.

GRATICCIATA DI MANOVRA

TORRE DI MANOVRA DELLE SCENE (PER ULTERIORI SPECIFICAZIONI RELATIVE ALLE SCENE DEI TEATRI, V. FIG. B.8.3.2./2)

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

LIVELLO DEL SOFFITTO PI ALTO PER TEMPI DI RIVERBERO PI LUNGHI: PER CONCERTI (IL VOLUME DELLA SALA CORRISPONDE A 600 - 1000 CMC PER OGNI POSTO) BALLATOI DI MANOVRA

D.GETTAZIONE
PRO TTURALE STRU

LIVELLO DEL SOFFITTO PI BASSO PER TEMPI DI RIVERBERO PI BREVI: PER DRAMMA E CONFERENZE (IL VOLUME DELLA SALA CORRISPONDE A 225 - 420 CMC PER OGNI POSTO)

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

PARETE DI SEPARAZIONE TRA SCENA E SALA: REI 90

ALTOPARLANTI

POSIZIONE SIPARIO METALLICO TAGLIAFUOCO (TEATRI CON CAPACITA' > DI 1000 SPETTATORI)

2,5 - 3 VOLTE L'ALTEZZA DEL BOCCASCENA

MIN. 120 CM. USCITE DI SICUREZZA

G.ANISTICA
URB

BOCCASCENA OPERA E BALLETTI: 550 -900 CM

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB


D

BOCCASCENA CONCERTI: 730 - 1200 CM

BOCCASCENA DRAMMA: 350 - 550 CM

B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N O IA P P S IM O PER L TURE I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

FONDALE

MIN. 120 CM. MIN. 120 CM.

SOTTOPALCO

240 CM MAX.

GOLFO MISTICO 0,95-1,30 MQ/ MUSICISTA

OGNI SETTORE DEVE ESSERE COSTITUITO DA UN NUMERO DI FILE NON SUPERIORE A 10 E UN NUMERO DI POSTI NON SUPERIORE A 16

L'ULTIMA FILA SOTTO LA BALCONATA DEVE AVERE COMPLETA VISIONE DEGLI ALTOPARLANTI POSTI AL DI SOPRA DEL BOCCASCENA E DEL FONDALE

BALCONATA: RAPPORTO D : H CONCERTI OPERA, DRAMMA PROIEZIONI 1:1 2:1 3:1

ASSETTO IN CASO DI CONCERTO - ELEVATORE IDRAULICO PER L'ORCHESTRA

POSIZIONE DEL DIRETTORE NEL CASO DI CONCERTO PALCO GIREVOLE

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E . B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

L'EVENTUALE PENDENZA DEI PASSAGGI NON DEVE ESSERE SUPERIORE AL 5%

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST

BASE MOBILE DEL GOLFO MISTICO FOSSA DELL'ELEVATORE IDRAULICO SOTTOPALCO APPARATO TELESCOPICO DELL'ELEVATORE

. REZZA B.3.1IT E SICU AGIBILCALI PER DEI LO TTACOLO E LO SP

B 95

B.3. 1.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO AGIBILIT E SICUREZZA DEI LOCALI PER LO SPETTACOLO
REGOLA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEI LOCALI DI INTRATTENIMENTO E DI PUBBLICO SPETTACOLO
d) gli idranti devono essere ubicati in posizioni utili allaccessibilit e alloperativit in caso di incendio; e) limpianto deve essere costantemente tenuto in pressione; f) le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete devono essere protette dal gelo, dagli urti e dal fuoco. 15.3.3 Attacchi per il collegamento con le autopompe VVFF Devono prevedersi attacchi di mandata DN 70 per il collegamento con le autopompe VVFF nel seguente numero: 1 al piede di ogni colonna montante, nel caso di edifici con oltre tre piani fuori terra; n. 1 negli altri casi. Detti attacchi devono essere predisposti in punti ben visibili facilmente accessibili ai mezzi di soccorso. 15.3.4 Impianto idrico esterno In prossimit dei locali, di cui allart.1, primo comma, lettera a), di capienza superiore a 1000 spettatori, e di tutti gli altri locali elencati allart.1, c. 1, di capienza superiore a 2000 spettatori, deve essere installato allesterno, in posizione facilmente accessibile e opportunamente segnalata, almeno un idrante DN 70, da utilizzare per il rifornimento dei mezzi dei Vigili del Fuoco. Tale idrante deve assicurare una portata non inferiore a 460 l/min per almeno 60 min, con una pressione residua non inferiore a 3 bar. 15.3.5 Alimentazione normale Qualora lacquedotto pubblico non garantisca con continuit, nelle 24 ore, le prestazioni richieste, deve essere realizzata una riserva idrica alimentata dallacquedotto e/o altre fonti, di capacit tale da assicurare unautonomia di funzionamento dellimpianto, nellipotesi di cui ai precedenti punti 15.3.2, 15.3.4, per un tempo di almeno 60 min. Il gruppo di pompaggio di alimentazione della rete antincendio deve essere, in tal caso, costituito da elettropompa provvista di alimentazione elettrica di riserva, alimentata con gruppo elettrogeno ad azionamento automatico; in alternativa a questultimo pu essere installata una motopompa di riserva ad avviamento automatico. 15.3.6 Alimentazione ad alta affidabilit Per i teatri di capienza superiore a 2000 spettatori, lalimentazione della rete antincendio deve essere del tipo ad alta affidabilit. Affinch unalimentazione sia considerata ad alta affidabilit pu essere realizzata in uno dei seguenti modi: una riserva virtualmente inesauribile;due serbatoi o vasche di accumulo, la cui capacit singola sia pari a quella minima richiesta dallimpianto, dotati di rincalzo; due tronchi di acquedotto che non interferiscano fra loro nellerogazione, non siano alimentati dalla stessa sorgente, salvo che virtualmente inesauribile. Tale alimentazione deve essere collegata alla rete antincendio tramite due gruppi di pompaggio, composti da una o pi pompe, ciascuno dei quali in grado di assicurare le prestazioni richieste secondo una delle seguenti modalit: una elettropompa e una motopompa, una di riserva allaltra;due elettropompe, ciascuna con portata pari alla met del fabbisogno e una motopompa di riserva avente portata pari al fabbisogno totale; due motopompe, una di riserva allaltra;due elettropompe, una di riserva allaltra, con alimentazioni elettriche indipendenti. Ciascuna pompa deve avviarsi automaticamente. 15.4. Impianto di spegnimento automatico a pioggia (impianto Sprinkler) Oltre che nei casi previsti ai precedenti punti, deve essere installato un impianto di spegnimento automatico a pioggia (impianto sprinkler) a protezione degli ambienti con carico dincendio superiore a 50 kg/m di legna standard. Gli impianti idrici e i relativi erogatori devono essere realizzati a regola darte secondo le norme UNI 9489, 9490 e 9491. TITOLO XVI IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE AUTOMATICA DEGLI INCENDI Oltre che nei casi previsti ai punti precedenti, deve essere installato un impianto di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi a protezione degli ambienti con carico dincendio superiore a 30 kg/mq di legna standard. Gli impianti devono essere realizzati a regola darte secondo le norme UNI 9795. 18.3. Informazione e formazione del personale Occorre che tutto il personale dipendente sia informato adeguatamente sui rischi prevedibili, sulle misure da osservare per prevenire gli incendi e sul comportamento da adottare in caso di incendio. Il responsabile dovr inoltre curare che alcuni dipendenti, addetti in modo permanente al servizio del locale, (portieri, macchinisti, etc.), siano in grado di portare il pi pronto ed efficace ausilio in caso di incendio o altro pericolo. 18.4. Istruzioni di sicurezza TITOLO XVII SEGNALETICA DI SICUREZZA Si applicano le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzate alla sicurezza antincendio, di cui al DPR 8 giugno 1982, n.524, nonch le prescrizioni di cui alla direttiva 92/58/CEE del 24 giugno 1992. In particolare sulle porte delle uscite di sicurezza deve essere installata una segnaletica di tipo luminoso, mantenuta sempre accesa durante lesecuzione dellattivit, e inoltre alimentata in emergenza. In particolare la cartellonistica deve indicare: le porte delle uscite di sicurezza; i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza; lubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi. Alle attivit a rischio specifico annesse ai locali, inoltre, si applicano le disposizioni sulla cartellonistica di sicurezza contenute nelle relative normativa. Negli atri e nei corridoi dellarea riservata al pubblico devono essere collocate in vista le planimetrie dei locali, recanti la disposizione dei posti, lubicazione dei servizi a uso degli spettatori e le indicazioni dei percorsi de seguire per raggiungere le scale e le uscite. Planimetrie e istruzioni adeguate dovranno altres essere collocate sulla scena e nei corridoi di disimpegno a servizio della stessa. Allingresso del locale deve essere disponibile una planimetria generale, per le squadre di soccorso, riportante lubicazione: delle vie di uscita (corridoi, scale, uscite); dei mezzi e degli impianti di estinzione; dei dispositivi di arresto dellimpianto di ventilazione; dei dispositivi di arresto degli impianti elettrici e delleventuale impianto di distribuzione di gas combustibile; dei vari ambienti di pertinenza con indicazione delle relative destinazioni duso. 18.5. Piano di sicurezza antincendio Tutti gli adempimenti necessari per una corretta gestione della sicurezza antincendio devono essere pianificati in un apposito documento, adeguato alle dimensioni a caratteristiche del locale, che specifichi in particolare: i controlli;gli accorgimenti per prevenire gli incendi;gli interventi manutentivi; linformazione e laddestramento al personale;le istruzioni per il pubblico;le procedure da attuare in caso di incendio. 18.6. Registro della sicurezza antincendio Il responsabile dellattivit, o personale da lui incaricato, tenuto a registrare i controlli e gli interventi di manutenzione sui seguenti impianti e attrezzature, finalizzate alla sicurezza antincendio: sistema di allarme e impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi; attrezzature e impianti di spegnimento; sistema di evacuazione fumi e calore; impianti elettrici di sicurezza; porte ed elementi di chiusura per i quali richiesto il requisito di resistenza al fuoco. Inoltre deve essere oggetto di registrazione laddestramento antincendio fornita al personale. Tale registro deve essere tenuto aggiornato e reso disponibile in occasione di controlli dellautorit competente. TITOLO XIX ADEGUAMENTO DEI LOCALI ESISTENTI I locali esistenti, di cui allart.5, devono essere adeguati alle disposizioni dellallegato entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, relativamente ai seguenti punti: impianti elettrici;impianti tecnologici;sistema di allarme e impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi. Le disposizioni riguardanti la gestione della sicurezza, di cui al titolo XVIII, devono essere attuate contestualmente allentrata in vigore del presente decreto, con lesclusione del piano di sicurezza antincendio e del registro della sicurezza antincendio che devono essere predisposti entro un anno, fatto salvo, in ogni caso, quanto disposto dal DLgs 19 settembre 1994 n.626, di recepimento della direttiva 89/391/CEE e successive modifiche e integrazioni.

TITOLO XVIII GESTIONE DELLA SICUREZZA 18.1. Generalit Il responsabile dellattivit, o persona da lui delegata, deve provvedere affinch nel corso dellesercizio non vengano alterate le condizioni di sicurezza, e in particolare: a) i sistemi di vie di uscita devono essere tenuti costantemente sgombri da qualsiasi materiale che possa ostacolare lesodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un incendio; b) prima dellinizio di qualsiasi manifestazione deve essere controllata la funzionalit del sistema di vie di uscita, il corretto funzionamento dei serramenti delle porte, nonch degli impianti e delle attrezzature di sicurezza; c) devono essere mantenuti efficienti i presidi antincendio, eseguendo prove periodiche con cadenza non superiore a 6 mesi; d) devono mantenersi costantemente efficienti gli impianti elettrici, in conformit a quanto previsto dalle normative vigenti; e) devono mantenersi costantemente in efficienza i dispositivi di sicurezza degli impianti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento; f) devono essere presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali manutenzioni e risistemazioni; g) deve essere fatto osservare il divieto di fumare negli ambienti ove tale divieto previsto per motivi di sicurezza; h) nei depositi e nei laboratori, i materiali presenti devono essere disposti in modo da consentirne una agevole ispezionabilit. 18.2. Chiamata dei servizi di soccorso I servizi di soccorso devono poter essere avvertiti in caso di necessit tramite rete telefonica. La procedura di chiamata deve essere chiaramente indicata a fianco di ciascun apparecchio telefonico, dal quale questa sia possibile.

B 96

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO CINEMA, MULTISALA, CABINE DI PROIEZIONE
REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI PER IL RILASCIO DI AUTORIZZAZIONE PER LAPERTURA DI SALE CINEMATOGRAFICHE, AI SENSI DELLART.31 DELLA LEGGE 4 NOVEMBRE 1965, N.1213, E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI (Decreto 29 settembre 1998, n.391 Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento dello Spettacolo)
Art.1. AMBITO DI APPLICAZIONE 1. Ai sensi dellart.31 della legge 4 novembre 1965, n.1213, come modificato dal terzo comma dellart.4 del decreto legislativo 8 gennaio 1998, n.3, la costruzione, la trasformazione e ladattamento di immobili da destinare a sale e arene per spettacoli cinematografici, nonch la ristrutturazione o lampliamento di sale cinematografiche gi in attivit, sono subordinati ad autorizzazione dellautorit di Governo competente in materia di spettacolo, nei casi in cui la capienza complessiva sia o divenga superiore, indipendentemente dal numero delle sale, a 1.300 posti. 2. necessaria lautorizzazione anche nei seguenti casi: a) per adibire un teatro a sala per spettacoli cinematografici, allorch la capienza complessiva del medesimo superiore a 1.300 posti; b) qualora due o pi sale, che hanno capienza complessiva superiore a 1.300 posti, siano comunque ubicate nello stesso complesso immobiliare, ancorch non comunicanti ovvero dotate di separati ingressi su spazi pubblici. Art.2. DEFINIZIONI 1. Ai fini del rilascio delle autorizzazioni di cui allart.1 si intende: a) per sala cinematografica uno spazio al chiuso dotato di uno schermo, adibita a pubblico spettacolo cinematografico; b) per cinema-teatro lo spazio di cui alla precedente lettera a) destinato, oltre che al pubblico spettacolo cinematografico, anche alle rappresentazioni teatrali di qualsiasi genere, da effettuare mediante la costruzione di una struttura caratterizzata dalla scena e comprendente allestimenti scenici fissi e mobili con relativi meccanismi e attrezzature; c) per multisala linsieme di due o pi sale cinematografiche adibite a programmazioni multiple accorpate in uno stesso immobile sotto il profilo strutturale, e tra loro comunicanti; d) per arena il cinema allaperto, funzionante esclusivamente nel periodo compreso tra il 1 giugno e il 30 settembre, allestito su un area delimitata e attrezzata appositamente per le proiezioni cinematografiche. 2. Per il calcolo dei posti esistenti, vanno considerate le sale che, autorizzate o meno ai sensi dellart.31 della legge 4 novembre 1965, n.1213, e successive modificazioni, abbiano svolto nellanno solare precedente la richiesta di autorizzazione, attivit di programmazione cinematografica non inferiore a centoventi giorni. Sono comprese nel computo le sale autorizzate e non ancora in attivit e sono esclusi dal computo le arene e i cinema ambulanti. Il calcolo dei posti effettuato con riferimento a quelli assentiti sulla base delle vigenti norme di sicurezza per i locali di pubblico spettacolo. 3. Ai fini dellapplicazione del presente regolamento, le situazioni di fatto e di diritto sono verificate con riferimento alla data di presentazione della domanda di autorizzazione. Art.3. AUTORIZZAZIONE 1. Lautorizzazione di cui allart.1 rilasciata in presenza dei seguenti requisiti tecnici: a) impianto di proiezione automatico o semiautomatico e di riproduzione sonora stereofonica; b) aria condizionata e riscaldamento; c) cassa automatica; d) poltrone di larghezza non inferiore a cinquantacinque centimetri e con distanza fra le file non inferiore e centodieci centimetri; e) almeno due servizi complementari in favore degli spettatori, tra quelli indicati dal DM dellindustria, del commercio e dellartigianato 30 ottobre 1996, n.683. 2. Lautorizzazione di cui allart.1 rilasciata: a) nei comuni sprovvisti di sale cinematografiche, e che confinano con comuni anchessi sprovvisti di sale cinematografiche con capienza superiore a 150 posti; b) nei comuni provvisti di sale cinematografiche, allorch il quoziente regionale sia inferiore al quoziente darea. Il quoziente regionale inteso come il rapporto fra la popolazione residente e il numero dei posti delle sale, anche comprese in complessi multisala, presenti nella regione; il quoziente darea inteso come il rapporto fra la popolazione residente nel comune nel quale si intende ubicare linsediamento e nei comuni limitrofi e il numero dei posti delle sale nei medesimi ubicate, determinato sommando i posti compresi in complessi multisala nella loro totalit, e i posti in complessi aventi una unica sala al cinquanta per cento del loro numero complessivo. 3. Lautorizzazione di cui al primo comma concessa, per sale con capienza fino a 2.000 posti, a condizione che almeno il quindici per cento dei posti da realizzarsi, distribuiti in non meno di tre sale, vengano destinati stabilmente alla proiezione di opere cinematografiche italiane e di Paesi dellUnione europea. Per sale superiori a 2.000 posti la condizione elevata al venti per cento dei posti da realizzarsi. 4. Lautorizzazione concessa, in deroga ai criteri di cui al terzo e secondo comma, nei casi in cui venga chiesta autorizzazione per lo stesso numero di posti di una o pi sale contestualmente chiuse, nellambito dello stesso comune e a condizione che detti posti non si aggiungano ad altri posti in sale o complessi multisala gi esistenti. 5. Per la realizzazione di un complesso multisala nellambito di centri commerciali, come definiti dallart.1, c. 1, lett. g), del Dlgs 31 marzo 1998, n.114, o nellambito di parchi permanenti attrezzati con strutture stabili per il tempo libero con finalit culturali o ricreative e adeguate aree di parcheggio, si prescinde dai criteri di cui al secondo comma, se il numero complessivo di posti non superiore a 2.500 e sempre che il complesso disti non meno di due chilometri dalla pi vicina sala con numero di posti superiore a 1.300. Resta fermo quanto previsto dal terzo comma. 6. Per due anni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, lautorizzazione concessa, in deroga ai criteri di cui al secondo comma, e nel rispetto di quanto previsto dal terzo comma, per complessi multisala aventi una capienza massima di 3.000 posti, da realizzarsi in province sprovviste di sale superiori a 1.300 posti, ubicati nelle regioni rientranti nellobiettivo 1, come definito dal regolamento CEE 20 luglio 1993, n.2081, alla data di entrata in vigore del presente regolamento. 7. Per le autorizzazioni alla apertura di arene con capienza superiore a 1.300 posti, fermi i limiti temporali di cui allart.1, c. 1, lett. d), si applicano i criteri di cui al secondo comma. Lautorizzazione ha efficacia soltanto per lanno in cui essa rilasciata.

B.3. 2.
A. I ZION

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONE
PRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICA
URB

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N IMPIA ER LO SPO P TURE I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E . B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST . REZZA B.3.1IT E SICU IL AGIB CALI PER DEI LO TTACOLO E LO SP . ALA, B.3.2A, MULTIS IONE Z CINEME DI PROIE CABIN

B 97

B.3. 2.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO CINEMA, MULTISALA, CABINE DI PROIEZIONE

FIG. B.3.2./1 SCHEMI DI CINEMA A UNA SOLA SALA

A - CINEMA DI CAPIENZA MINIMA B - CINEMA DI BASSA CAPIENZA (200300 POSTI, 1 SETTORE) (100150 POSTI, 1 SETTORE)

C - CINEMA DI CAPIENZA MEDIA (400640 POSTI) AD UN SOLO LIVELLO (QUATTRO SETTORI)

SERVIZI

DISTRIBUZIONE IN SETTORI I POSTI A SEDERE FISSI DEVONO ESSERE DISTRIBUITI IN SETTORI CON NON PI DI 160 POSTI, CON UN MASSIMO DI 16 POSTI PER FILA E DI 10 FILE. NEL CASO IN CUI SI DISPONGANO LE POLTRONE IN MODO CHE LA DISTANZA TRA GLI SCHIENALI DELLE FILE RISULTI DI ALMENO 1,10 ML, I POSTI A SEDERE POSSONO ESSERE DISTRIBUITI IN SETTORI DI 300 POSTI CON UN MASSIMO DI 20 POSTI PER FILA E DI 15 FILE (V. CASO 'B'). PASSAGGI TRA SETTORI E TRA SETTORI E PARETI

SCHERMO

SERV. CAB. ATRIO PASSAGGI 90 CM (CAPIENZA 150 SP)

I SETTORI DEVONO ESSERE SEPARATI LUNO DALLALTRO DA PASSAGGI LONGITUDINALI E TRASVERSALI LARGHI NON IMENO DI 1,20 ML. TRA LE POLTRONE E LE PARETI DELLA SALA DEVE ESSERE LASCIATO UN PASSAGGIO LARGO NON MENO DI 1,20 M.L. NEI LOCALI CON CAPIENZA NON SUPERIORE A 150 POSTI CONSENTITA UNA LARGHEZZA DEI PASSAGGI NON MINORE DI 0,90 M (V. CASO 'A') CABINA BAR O UFFICIO GALLERIA IN GALLERIA TRA LA BALAUSTRA E LA PRIMA FILA DI POSTI DEVE ESSERE LASCIATO UN PASSAGGIO CON LARGHEZZA NON MINORE DI 0,60 ML, MISURATO A SEDILE ABBASSATO. LA BALAUSTRA DEVE AVERE ALTEZZA 1 M (V. CASP 'D'). UFFICIO CABINA SERV.

SETTORE 300 POSTI (DIST. FILE 110 CM)

ATRIO

ATRIO

BAR

ACCESSO, USCITE E PERCORSI PUBBLICO ACCESSO E PERCORSI TECNICI (OPERATORE) SCALA PER LA CABINA DI PROIEZIONE

D - CINEMA DI GRANDE CAPIENZA (10001600 POSTI ) CON PLATEA A NOVE SETTORI E GALLERIA A TRE SETTORI LIVELLO INFERIORE (PLATEA) POSIZIONE DELLA PRIMA FILA D = DISTANZA TRA LO SCHERMO E LA PRIMA FILA DI POSTI H = ALTEZZA BORDO SUPERIORE DELLO SCHERMO LIVELLO SUPERIORE (GALLERIA)

SCHERMO D.

SCHERMO

H. 35

D SALA VIE D'ESODO PARALLELE, CON AMPIEZZA CRESCENTE, SE NON SI POSSONO APRIRE USCITE LATERALI DIRETTE DAI PASSAGGI TRASVERSALI GALLERIA

BIGLIETTERIA

SERVIZI

120

CABINA

SERVIZI

BAR

ATRIO

SCALE

UFFICI

SOSTA E DISIMPEGNO

SCALE

B 98

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO CINEMA, MULTISALA, CABINE DI PROIEZIONE

B.3. 2.
A. I ZION

FIG. B.3.2./2 CINEMA MULTISALE SCHEMI DI AGGREGAZIONE (a due o tre sale)


A - CINEMA A DUE SALE, CON SCHERMI CONTRAPPOSTI SINTETIZZA SOLUZIONI DI TRASFORMAZIONE DI UN GRANDE CINEMA CON GALLERIA IN COMPLESSO MULTISALE (A DUE SALE). NELLO SCHEMA PROPOSTO LE STRUTTURE DI IMPALCATO DEL LIVELLO SUPERIORE VENGONO INTEGRALMENTE SOSTITUITE, PER REALIZZARE UNA GRADONATA CON PENDENZA OPPOSTA RISPETTO A QUELLA DELLA PRECEDENTE GALLERIA. B - CINEMA A DUE O TRE SALE, CON SCHERMI NELLA STESSA DIREZIONE SINTETIZZA LE SOLUZIONI RICORRENTI NEI CASI FREQUENTI DI TRASFORMAZIONE DI UN GRANDE CINEMA CON GALLERIA IN COMPLESSO MULTISALE (A DUE O TRE SALE). NEGLI SCHEMI PROPOSTI SI UTILIZZANO LE STRUTTURE DELLA PRECEDENTE GALLERIA, COMPRESE, OVE POSSIBILE, LE SCALE DI ACCESSO, PER OSPITARE: - UNA NUOVA SALA (VARIANTE CON UNA SALA ); - DUE NUOVE SALE (VARIANTE CON DUE SALE)

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

SALA B (B+C)

D.GETTAZIONE
PRO TTURALE STRU

SALA A

E.NTROLLO
SCHERMO

CABINA

CO NTALE AMBIE

SCHERMO

SCHERMO

F. TERIALI,

ICHE TECN MA ONENTI, P COM

G.ANISTICA
SALA 'B' SALA 'B' SALA 'C' SALA 'B'

URB

SCHERMO SERVIZI SCALA


ATRIO

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M
UFFICI

CABINA UFFICI SCALA SCALA SCALA

CABINA
ATRIO

B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N IMPIA ER LO SPO P TURE
US

LIVELLO SUPERIORE (SALA B)

LIVELLO SUPERIORE - VARIANTE CON 2 SALE (B E C) COMPLESSI MULTISALA

LIVELLO SUPERIORE - VARIANTE CON UNA SALA (B)

SCHERMO US US

CINEMATOGRAFI A NORMA DELLA "REGOLA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEI LOCALI DI INTRATTENIMENTO E DI PUBBLICO SPETTACOLO" (PROMULGATO CON DM INTERNO 19 AGOSTO 1996) E CONSENTITO CHE: PI SALE CINEMATOGRAFICHE ED UN UNICO TEATRO O CINEMA-TEATRO DI CAPIENZA NON SUPERIORE A 1000 SPETTATORI E CON SCENA SEPARATA DALLA SALA, SIANO SERVITI DA UN UNICO ATRIO A CONDIZIONE CHE: - SIANO SEPARATI DA STRUTTURE RESISTENTI AL FUOCO ALMENO REI 60;

SCHERMO US

I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

US

US

US

US

SALA 'A'

- NON SIANO COMUNICANTI FRA LORO DIRETTAMENTE; - SIANO PROVVISTI DI VIE DUSCITA INDIPENDENTI.

SALA 'A'

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E . B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST


SERVIZI BAR
ATRIO

CABINA

SERVIZI BAR

SCALE

SCALE
ATRIO

O SCALE

LIVELLO INFERIORE (SALA A)

LIVELLO INFERIORE (SALA A)

. ALA, B.3.2A, MULTIS IONE Z CINEME DI PROIE CABIN

B 99

B.3. 2.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO CINEMA, MULTISALA, CABINE DI PROIEZIONE

FIG. B.3.2./3 CINEMA MULTISALE SCHEMI DI AGGREGAZIONE (a sei o pi sale)


I NUOVI COMPLESSI MULTISALE TENDONO AD AGGREGARE NUMEROSE SALE, INTEGRATE DA AMPI SPAZI PER IL COMMERCIO E LA RISTORAZIONE, IN MODO DA PROPORSI COME "CENTRI DI INTRATTENIMENTO MULTIFUNZIONALI". IN QUESTI CASI CONSIGLIABILE L'ACCORPAMENTO IN UN'UNICA UNIT FUNZIONALE DELLE CABINE DI PROIEZIONE E DEI RELATIVI SERVIZI. (PER LE DIMENSIONI E LE CARATTERISTICHE DELLE CABINE DI PROIEZIONE V. FIG. B.3.2./8) A - CINEMA A SEI (O PI) SALE, DISPOSTE SULLO STESSO LIVELLO - CABINA DI PROIEZIONE POSTA LONGITUDINALMENTE LIVELLO DELLE SALE E DELLE ATTIVITA' INTEGRATIVE LIVELLO DELLA CABINA DI PROIEZIONE SERV. SERVIZI SERVIZI SALA 3 SALA 4 SERVIZI SALA 2 SALA 5 SERVIZI SALA 1 SALA 6 RISTORO ATRIO ATTIVIT COMMERCIALI (EVENTUALI) A - CINEMA A CINQUE SALE, DISPOSTE SULLO STESSO LIVELLO - CABINA DI PROIEZIONE POSTA TRASVERSALMENTE LIVELLO DELLE SALE E DELLE ATTIVIT INTEGRATIVE LIVELLO DELLA CABINA DI PROIEZIONE SERV. SERV. SERV. SALA 5 SERV. CABINA DI PROIEZIONE SERVIZI DEP. SALA 2 RISTORO SERV. SALA 3 SERV. SERV. SERV. SALA 1 SERV. CABINA DI PROIEZIONE DEP.

SALA 4

B 100

SERVIZI

SERVIZI

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO CINEMA, MULTISALA, CABINE DI PROIEZIONE

B.3. 2.
A. I ZION

FIG. B.3.2./4 SALA PER PROIEZIONI DISPOSIZIONE DELLE POLTRONE E DIMENSIONAMENTO DEI CORRIDOI INTERNI (DM Int. 19 agosto 1996, tit. III, 3.1)

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

MDS MDS: DISTANZA MAX. DALLO SCHERMO DELLO SPETTATORE PIU' LONTANO NON DEVE SUPERARE DI 8 VOLTE L'ALTEZZA DELLO SCHERMO (CONSIGLIATO MDS UGUALE A 5 L)

CM 120 MIN.
MIN. M. 120 C

C.RCIZIO

CM 120 MIN.
MIN. M. 120 C

SETT

AX RE: M

.10 F

ILE

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONE
PRO TTURALE STRU

CM 120 MIN.
. MIN CM 120

FILA

: MA

OS .16 P

TI

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

MIN. 120 CM

G.ANISTICA
L/2 DS: DISTANZA MIN. DALLO SCHERMO. CONSIGLIATA PARI A 1,5 L'ALTEZZA DELLO SCHERMO O UGUALE A 1,4 L L/2

URB

DS

L/2

POSIZIONE DEGLI ALTOPARLANTI

L/2

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M
MIN. 120 CM ACCESSO ALLA SALA

SCHERMO STANDARD L 500 CM SCHERMO PANORAMICO L 1000 CM

B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N IMPIA ER LO SPO P TURE I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

LE PARETI DELLA SALA DEVONO ESSERE INSONORIZZATE

MIN. 120 CM.


SFALSAMENTO DELLE POLTRONE PER UNA MIGLIORE VISIBILITA' DELLO SCHERMO LA PENDENZA DEI CORRIDOI TRASVERSALI NON DEVE ESSERE SUPERIORE AL 5% LE USCITE DI SICUREZZA DEVONO ESSERE DISPOSTE IN CORRISPONDENZA DEI CORRIDOI TRASVERSALI

USCITE DI SICUREZZA

MIN. 120 CM

MIN. 120 C M

MIN. 120 CM

USCITE DI SICUREZZA

DISTRIBUZIONE DEI POSTI A SEDERE A NORMA DEL TESTO UNICO EMANATO CON DEC. MIN. INTERNO DEL 19 AGOSTO 1996: - I POSTI A SEDERE, DI TIPO FISSO, DEVONO ESSERE DISTRIBUITI IN SETTORI CON NON PIU DI 160 POSTI, CON UN MASSIMO DI 16 POSTI PER FILA E DI 10 FILE. - QUANDO LA DISTANZA TRA GLI SCHIENALI DELLE FILE E' DI ALMENO 1,10 ML, I POSTI A SEDERE POSSONO ESSERE DISTRIBUITI IN SETTORI DI 300 POSTI CON UN MASSIMO DI 20 POSTI PER FILA E DI 15 FILE. - I SETTORI DEVONO ESSERE SEPARATI LUNO DALLALTRO MEDIANTE PASSAGGI LONGITUDINALI E TRASVERSALI DI LARGHEZZA NON INFERIORE A 1,20 ML. TRA I POSTI A SEDERE E LE PARETI DELLA SALA DEVE ESSERE LASCIATO UN PASSAGGIO DI LARGHEZZA NON INFERIORE A 1,20 ML SU PARERE DELLAUTORIT COMPETENTE, SI PUO CONSENTIRE CHE FILE AL MASSIMO DI 4 POSTI VENGANO ACCOSTATE ALLE PARETI LATERALI DELLA SALA. - NEI LOCALI CON CAPIENZA NON SUPERIORE A 150 POSTI E CONSENTITA UNA LARGHEZZA DELLE CORSIE DI PASSAGGIO NON INFERIORE A 0,90 ML - IN GALLERIA TRA LA BALAUSTRA E LA PRIMA FILA ANTISTANTE DI POSTI, DEVE ESSERE LASCIATO UN PASSAGGIO DI LARGHEZZA NON INFERIORE A 0,60 ML, MISURATO A SEDILE ABBASSATO. LALTEZZA DELLA BALAUSTRA DEVE ESSERE NON INFERIORE A 1 M.

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E . B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST

. ALA, B.3.2A, MULTIS IONE Z CINEME DI PROIE CABIN

B 101

B.3. 2.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO CINEMA, MULTISALA, CABINE DI PROIEZIONE

FIG. B.3.2./5 DIMENSIONAMENTO DELLA SALA IN RELAZIONE ALLE DIMENSIONI DELLO SCHERMO PANORAMICO (secondo le indicazioni della 20 th century fox)

SCHEMI DI DIMENSIONAMENTO DELLA SALA IN FUNZIONE DELLA LARGHEZZA E DELL'ALTEZZA DELLO SCHERMO (SECONDO LE INDICAZIONI DELLA 20TH CENTURY FOX)

L SCHERMO

L SCHERMO

L SCHERMO

L SCHERMO

MIN. 0,63 x L

MIN. 0,63 x L

0,70 x L

1,75 x H

1,50 x H

0,70 x L

272% H

1,50 x H

272% H

6,25 x H

2,50 x L

DISTANZA DELLA PRIMA FILA 4,50 x H 1,80 x L

DISTANZA DELLA PRIMA FILA MAX. 1,37 x L

5,0 x H

2,0 x L

1,75 x H

107% L

107% L

107% L

107% L

ALLARGAMENTO PARI AL 12,5% 1,30 x L

MAX. 1,87 x L

4,75 x H

ALLARGAMENTO PARI AL 12,5%

L : LARGHEZZA DELLO SCHERMO H: ALTEZZA DELLO SCHERMO

L : LARGHEZZA DELLO SCHERMO H: ALTEZZA DELLO SCHERMO

FIG. B.3.2./6 ESEMPIO DI DISPOSIZIONE DEGLI ALTOPARLANTI

DISPOSIZIONE DEGLI ALTOPARLANTI IN SALE CINEMATOGRAFICHE DI DIVERSE DIMENSIONI (SECONDO LE INDICAZIONI DELLA PARAMOUNT) ALTOPARLANTE AUSILIARE DESTRO

3,50 x H

ALTOPARLANTI LATERALI DI DESTRA

ALTOPARLANTE DESTRO

DISTANZA PARI A 3/4 LA LUNGHEZZA DELLA SALA

ALTOPARLANTI CENTRALI

ALTOPARLANTE CENTRALE

ALTOPARLANTE SINISTRO

ALTOPARLANTE AUSILIARE SINISTRO

ALTOPARLANTI LATERALI DI SINISTRA

SALE MINORI CON SCHERMO PANORAMICO DISPOSIZIONE CON EFFETTO SONORO STEREOFONICO

SALE MAGGIORI CON SCHERMO PANORAMICO DISPOSIZIONE CON EFFETTO SONORO STEREOFONICO E AVVOLGENTE

B 102

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO CINEMA, MULTISALA, CABINE DI PROIEZIONE

B.3. 2.
A. I ZION

FIG. B.3.2./7 SALE CINEMATOGRAFICHE DATI DI DIMENSIONAMENTO E VISIBILIT

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

POSIZIONE DELLE FILE ESTREME RISPETTO ALLE DIMENSIONI DELLO SCHERMO E DELLE CABINE DI PROIEZIONE VERIFICHE SUL QUADRO VERTICALE 220 CM MIN. POSIZIONE DEGLI ALTOPARLANTI SCHERMO INCLINATO DI 1/2 DELL'ANGOLO DI PROIEZIONE SE QUESTO SUPERA I 15 ALTEZZA DI UNO SCHERMO STANDARD PARI A 400 CM ANGOLO DI ISODEFORMAZIONE MAX. 33 120 CM MIN. BALCONATA (GALLERIA) - B: PROFONDIT BALCONATA - Hb: ALTEZZA BORDO INFERIORE CONSIGLIATO: B/H b = 3/1 MAX. B (PROFONDIT BALCONATA) Hb 125 L'ANGOLO DI PROIEZIONE CON SCHERMO VERTICALE NON DEVE SUPERARE I 15 SE SUPERA 15 SI DEVE INCLINARE LO SCHERMO DI 1/2 DELL'ANGOLO DI PROIEZIONE 200 CM MIN.

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONE
PRO TTURALE STRU

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

15 MAX.

220 CM MIN.

G.ANISTICA
URB

200 CM MIN. 180 CM MAX. 35 120 CM MIN. DS MDS PRIMA FILA CON SCHERMO VERTICALE PRIMA FILA CON SCHERMO INCLINATO MDS: MASSIMA DISTANZA DI UNO SPETTATORE DALLO SCHERMO. NON DEVE SUPERARE DI 8 VOLTE L'ALTEZZA DELLO SCHERMO (E' CONSIGLIATO MDS UGUALE A 5 L) DS: MINIMA DISTANZA DI UNO SPETTATORE DALLO SCHERMO DEVE ESSERE TALE CHE L'ANGOLO FORMATO DALLA CONGIUNGENTE L'OCCHIO DELLO SPETTATORE CON IL BORDO SUPERIORE DELLO SCHERMO E L'ORIZZONTALE NON SUPERI I 35 LARGHEZZA DELLO SCHERMO OGNI SETTORE DEVE ESSERE COSTITUITO DA UN NUMERO DI FILE NON SUPERIORE A 10 LA PENDENZA DEI CORRIDOI TRASVERSALI NON DEVE ESSERE SUPERIORE AL 5% 120 CM MIN.

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N IMPIA ER LO SPO P TURE I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

LIMITI LATERALI DELLE ZONE CON BUONA VISIBILIT VERIFICHE SUL QUADRO ORIZZONTALE PROFONDIT SALA MASSIMA = 8L; CONSIGLIATA = 5L6 L

L:

LIMITE OTTIMA VISIBILIT LIMITE BUONA VISIBILIT LIMITE BUONA VISIBILIT (B. SCHANGLER)

POSIZIONE DELLE FILE ESTREME RISPETTO ALLE DIMENSIONI DELLO SCHERMO VERIFICHE SUL QUADRO ORIZZONTALE

15

20
40 ASSE DI SALA

30

ASSE DI SALA L

40

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E . B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

20
15

30

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST


DS MDS
POSIZIONE DELLA PRIMA FILA (SPETTATORE PI VICINO ALLO SCHERMO) POSIZIONE DELLO SCHERMO POSIZIONE DELL'ULTIMA FILA (SPETTATORE PI LONTANO DALLO SCHERMO) LIMITE BUONA VISIBILIT (B. SCHANGLER) LIMITE BUONA VISIBILIT LIMITE OTTIMA VISIBILIT

. ALA, B.3.2A, MULTIS IONE Z CINEME DI PROIE CABIN

B 103

B.3. 2.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI STRUTTURE PER LO SPETTACOLO CINEMA, MULTISALA, CABINE DI PROIEZIONE

FIG. B.3.2./8 CINEMA MULTISALE: CABINE DI PROIEZIONE


CABINE DI PROIEZIONE - RIFERIMENTI NORMATIVI IN RIFERIMANTO ALLE NORME IMPARTITE CON DM INTERNO 19 AGOSTO 1996, LE CABINE DI PROIEZIONE DEVONO ESSERE DIMENSIONATE IN RAGIONE DEL NUMERO E DELLINGOMBRO DEGLI APPARECCHI INSTALLATI E IN MODO DA CONSENTIRE IL LAVORO AGLI ADDETTI E GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE. LE DIMENSIONI MINIME DELLE CABINA DI PROIEZIONE SONO FISSATE DALLA CIRC. MIN. INTERNO N.72 DEL 1971: - PROFONDIT (NEL SENSO DELL'ASSE DI PROIEZIONE:) - LARGHEZZA (NEL SENSO ORTOGONALE ALL'ASSE): - ALTEZZA MINIMA NETTA: DIMENSIONI MINIME DELLA CABINA DI PROIEZIONE (DM INTERNI 19 AGOSTO 1996) ALTEZZA MINIMA SOFFITTO FERITOIA DI CONTROLLO FERITOIA DI PROIEZIONE 165 120 250 ASSE DI PROIEZIONE SPAZIO LIBERO LATERALE

2,00 ML 2,50 ML 2,20 ML

LA STESSA CIRCOLARE INDICA GLI SPAZI MINIMI DI PASSAGGIO E DI MANOVRA CHE DEVONO ESSERE LASCIATI LIBERI INTORNO AGLI APPARECCHI DI PROIEZIONE, - SPAZIO LIBERO DAL LATO DI MANOVRA DEL PROIETTORE: 0,80 ML - SPAZIO LIBERO DAL LATO OPPOSTO A QUELLO DI MANOVRA: 0,50 ML - SPAZIO LIBERO (DI PASSAGGIO) DIETRO AL PROIETTORE: 0,60 ML NELLA FIGURA ACCANTO SI RIPORTANO LE DIMENSIONI MINIME DI UNA CABINA DI PROIEZIONE E GLI SPAZI DI MANOVRA RELATIVI AGLI APPARECCHI DI PROIEZIONE LE CABINE DEVONO ESSERE OPPORTUNAMENTE AERATE VERSO LESTERNO. LE CABINE DI PROIEZIONE DEVONO ESSERE REALIZZATE CON STRUTTURE DI CARATTERISTICHE DI RESISTENZA AL FUOCO ALMENO REI 60. LE FERITOIE DI PROIEZIONE, DI SPIA E DEI RIFLETTORI DEL PALCOSCENICO, OVE INSTALLATI, DEVONO ESSERE MUNITE DI CRISTALLI DI IDONEO SPESSORE E DEVONO AVERE DIMENSIONI LIMITATE ALLE NECESSIT FUNZIONALI. LACCESSO DALLINTERNO DEL LOCALE DEVE AVVENIRE TRAMITE DISIMPEGNO MUNITO DI PORTE CON CARATTERISTICHE DI RESISTENZA AL FUOCO REI 30. PRESSO OGNI CABINA DEVE ESSERE TENUTO ALMENO UN ESTINTORE PORTATILE DI CAPACIT ESTINGUENTE MINIMA 21A, 89B, C. LE CABINE, OVE SONO INSTALLATI IMPIANTI AUTOMATICI DI PROIEZIONE, NON NECESSITANO DI ESSERE PERMANENTEMENTE PRESIDIATE DALLOPERATORE, CHE IN OGNI CASO, DEVE ESSERE REPERIBILE ALLINTERNO DEL LOCALE DURANTE LA PROIEZIONE. 200

220

50

80

SPAZIO LIBERO LATO MANOVRA APPARECCHIO PROIETTORE SPAZIO LIBERO POSTERIORE

60 250

CONSENTITO INSTALLARE UN APPARECCHIO DI PROIEZIONE DI FORMATO RIDOTTO IN UN PUNTO QUALSIASI DEL LOCALE, PURCH DISTANTE DAI POSTI RISERVATI AGLI SPETTATORI ED IN POSIZIONE TALE DA NON OSTACOLARE IN ALCUN MODO IL DEFLUSSO DEL PUBBLICO.
DIMENSIONI MINIME DELLA CABINA SPAZI MINIMI DI MANOVRA E PASSAGGIO 220 PERCORSO E MANOVRA OPERATORE ASSE DI PROIEZIONE ASSE DI PROIEZIONE

FERITOIA DI CONTROLLO FERITOIA DI PROIEZIONE 165 165 120

SEZIONE 50 80 80

80

50

80

80

200

60

80

80

120

50

SPAZIO LIBERO LATO MANOVRA

SPAZIO LIBERO LATO MANOVRA

SPAZIO LIBERO LATO MANOVRA

SPAZIO LIBERO LATO MANOVRA ASSE DI PROIEZIONE

SPAZIO LIBERO LATERALE

ASSE DI PROIEZIONE

ASSE DI PROIEZIONE

CABINA CON PROIETTORI PER SALE CONTRAPPOSTE (MULTISALE)

CABINA CON DUE PROIETTORI (ALTERNATIVI)

B 104

ASSE DI PROIEZIONE

PIANTA

SPAZIO LIBERO LATERALE

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI

STRUTTURE PER LO SPETTACOLO TEATRI

B.3. 3.
A. I ZION

FIG. B.3.3./1 TEATRI UNIT FUNZIONALI E RELAZIONI


SCENA AREA DESTINATA ALLA RAPPRESENTAZIONE DI SPETTACOLI AL PUBBLICO. COMPRENDE: IL PALCOSCENICO, GLI SCENARI E TUTTE LE ATTREZZATURE E GLI ALLESTIMENTI NECESSARI A EFFETTUARE SPETTACOLI IN GENERE. LA SCENA IN RELAZIONE ALLA SUA UBICAZIONE PUO ESSERE: - DI TIPO SEPARATO DALLA SALA, SE E' SEPARATA DALLA SALA E DAI LOCALI DI SERVIZIO CON STRUTTURE RESISTENTI AL FUOCO E LUNICA APERTURA CON LA SALA E' COSTITUITA DAL BOCCASCENA; - DI TIPO INTEGRATO NELLA SALA, SE NON ESISTE SEPARAZIONE TRA LAREA SCENICA E QUELLA DESTINATA AL PUBBLICO.

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

UNIT FUNZIONALI SPAZI DI DISIMPEGNO E SOSTA DEL PUBBLICO COLLEGAMENTI VERTICALI PER IL PUBBLICO (SCALE, ASCENSORI) PERCORSI DEL PUBBLICO E VIE D'ESODO COLLEGAMENTI VERTICALI PER ATTORI,TECNICI, PERSONALE PERCORSI DEGLI OPERATORI (ATTORI E TECNICI)

C.RCIZIO

E ESE ESSIONAL PROF

D.GETTAZIONE
PRO TTURALE STRU
LABORATORI LABORATORI LABORATORI AMBITO DELLA RAPPRESENTAZIONE SCENA, CAMERINI, DEPOSITI, LABORATORI, SALE DI PROVA SALE PROVE SALE PROVE AMBITO DELLA RAPPRESENTAZIONE SCENA, CAMERINI, DEPOSITI, LABORATORI, CAMERONI

E.NTROLLO
SERVIZI IGIENICI

CO NTALE AMBIE

SERVIZI IGIENICI BALLATOI

F. TERIALI,

CAMERONI

RETROSCENA

ICHE TECN MA ONENTI, P COM

SERVIZI DI SCENA

SERVIZI DI SCENA

CAMERINI

DEPOSITI SCENE

SCENA

SCENA CAMERONI

UFFICI

G.ANISTICA
URB

SERVIZI IGIENICI BOCCASCENA PROSCENIO SERVIZI ORCHESTRA (GOLFO MISTICO)

VV.FF

SERVIZI IGIENICI

SERVIZI IGIENICI

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N IMPIA ER LO SPO P TURE I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

SEPARAZIONE SCENA/SALA SERVIZI

SEPARAZIONE SCENA/SALA AMBITO DELLA FRUIZIONE (SALA) GALLERIA E/O BALCONATA E SERVIZI CONNESSI SERVIZI SERVIZI

AMBITO DELLA FRUIZIONE (SALA) PLATEA E SERVIZI CONNESSI

SALA PLATEA

SALA GALLERIA

AMBITO DEI SERVIZI D'ACCESSO ATRIO, GUARDAROBA, RISTORO

AMBITO DEI SERVIZI D'ACCESSO SCALE, SPAZIO DI SOSTA, UFFICI

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E


SCALE DISIMPEGNO E SOSTA SCALE

SCALE ATRIO RISTORO

SCALE

. B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

GUARDAROBA

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST

Bi

LIVELLO DI FRUIZIONE SUPERIORE (GALLERIA) PARCHEGGI SPAZIO PEDONALE DI ESODO PARCHEGGI TEATRO DI CAPIENZA MEDIAALTA (1000 1600 POSTI), CON GALLERIA PREDISPOSTO ANCHE PER RAPPRESENTAZIONI DI OPERE LIRICHE

. ALA, B.3.2A, MULTIS IONE Z CINEME DI PROIE CABIN . B.3.3 I TEATR

LIVELLO DI FRUIZIONE INFERIORE (PLATEA)

B 105

B.3. 3.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI TEATRI


SCENA

STRUTTURE PER LO SPETTACOLO

FIG. B.3.3./2 SCENA DI TIPO SEPARATO PER TEATRI CON CAPIENZA SUPERIORE A 1000 SPETTATORI (Dec. Min. Interno 19 agosto 1996)

LIVELLO INFERIORE (PALCOSCENICO)

LIVELLO SUPERIORE LABORAT. TRUCCO, PARRUC. LABOR. COSTUMI

SCALE

SCALE

SCALE

LABOR.

SALE DI PROVA

LABOR.

CAMERONI

CAMERONI

SCALE

SERVIZI IGIENICI PONTE DI SERVIZIO MATERIALI DI SCENA

SERVIZI IGIENICI

CAMERINI

SERVIZI DI SCENA

FONDALE 2A 1,5A SCENA

SERVIZI DI SCENA

CAMERINI

RETROSCENA

SCENA

VV.FF. PORTA REI 90

BOCCASCENA A SIPARIO TAGLIAFUOCO PROSCENIO ORCHESTRA (GOLFO MISTICO) PARETE REI 90

SERVIZI IGIENICI

SERVIZI IGIENICI

SEZIONE IN ASSE DI SCENA >2M.

PARETE REI 90 SEPARAZIONE TRA SCENA E SALA - LA PARTE DI EDIFICIO CONTENENTE LA SCENA DEVE ESSERE SEPARATA DAI LOCALI DI SERVIZIO E DALLA SALA TRAMITE STRUTTURE RESISTENTI AL FUOCO ALMENO REI 90. - LUNICA APERTURA AMMESSA NELLA STRUTTURA DI SEPARAZIONE CON LA SALA E' IL BOCCASCENA, CHE DEVE ESSERE MUNITO DI SIPARIO METALLICO DI SICUREZZA. - SONO CONSENTITI VARCHI DI SERVIZIO CON LA SALA PURCH MUNITI DI PORTE ALMENO REI 90 CON DISPOSITIVO DI AUTOCHIUSURA. ALTEZZA DELLA SCENA. - LA COPERTURA DELLA SCENA DEVE ESSERE SOPRAELEVATA RISPETTO AL PUNTO PI ALTO DELLA COPERTURA DELLA SALA; NEL CASO DI TEATRI CON PALCOSCENICO SUPERIORE A 150 MQ, TALE DISLIVELLO DEVE ESSERE DI ALMENO 2 M. - LA COPERTURA DI SCENE CON SUPERFICIE INFERIORE A 150 MQ PU ESSERE ALLO STESSO LIVELLO DELLA COPERTURA DELLA SALA, PURCH A SOFFITTO TRA SCENA E SALA, SIA POSTO UN SETTO DI ALTEZZA DI 1,5 M, E RESISTENZA AL FUOCO REI 90. CORRIDOI, SCALE, PORTE, USCITE VERSO LESTERNO - TUTTI I LOCALI DI SERVIZIO DEVONO COMUNICARE CON LA SCENA ATTRAVERSO CORRIDOI DI DISIMPEGNO POSTI NTORNO ALLA STESSA, A ECCEZIONE DEI MAGAZZINI DI SERVIZIO CHE POSSONO AVERE COMUNICAZIONE DIRETTA CON LA SCENA. - I VARCHI TRA LA SCENA E I CORRIDOI DI DISIMPEGNO DEVONO ESSERE MUNITE DI PORTE ALMENO REI 60 CON DISPOSITIVO DI AUTOCHIUSURA. - LA LARGHEZZA DEI CORRIDOI NON PUO ESSERE INFERIORE A 1,5 M PER QUELLI AL PIANO DEL PALCOSCENICO, ED A 1,2 M PER GLI ALTRI PIANI. - I CORRIDOI, DIRETTAMENTE O ATTRAVERSO PASSAGGI E SCALE, DEVONO CONDURRE ALLESTERNO CON PERCORSO DI LUNGHEZZA NON SUPERIORE A QUELLA STABILITA AL PUNTO 4.3.4 SE DISPONGONO DI ALMENO DUE USCITE CONTRAPPOSTE, O NON SUPERIORE A 15 M SE DISPONGONO DI UNUSCITA SOLTANTO. - IL NUMERO DELLE SCALE DEVE ESSERE STABILITO IN RELAZIONE ALLIMPORTANZA DELLA SCENA E ALLE NECESSIT FUNZIONALI E DI SICUREZZA. - LE GALLERIE DI MANOVRA ED I PIANI FORATI DEVONO ESSERE PROVVISTI DI USCITE CON PORTE ALMENO REI 60 E DISPOSITIVO DI AUTOCHIUSURA, CHE IMMETTANO DIRETTAMENTE ALLESTERNO O SU UNA VIA DI USCITA PROTETTA . CAMERINI E CAMERONI - DEVONO ESSERE UBICATI ESTERNAMENTE AI MURI PERIMETRALI DELLA SCENA. - LE COMUNICAZIONI DEI CAMERINI E CAMERONI CON LA SCENA E CON LESTERNO DEVONO AVVENIRE ATTRAVERSO CORRIDOI E SCALE, DI CUI AL PUNTO PRECEDENTE.

GRATICCIATO

PONTI LUCI

PARETE REI 90 PANNO BOCCASCENA SIPARIO METALLICO

2H 3H.

RETROSCENA

BALLATOI

CAMERONI

H BOCCASCENA

PONTI MOBILI

PROSCENIO

FONDALE

SALE PROVE

ORCHESTRA MANOVRASOTTOSCENA (PONTI MOBILI) LEGENDA PERCORSI PERSONALE (ATTORI, TECNICI, ECC.) PERCORSI MATERIALI DI SCENA COMPARTIMENTI CON RESISTENZA AL FUOCO REI 90 (AMBITO DELLA SCENA) COMPARTIMENTI CON RESISTENZA AL FUOCO REI 60 (DEPOSITI, LABORAT.) CORRIDOI DI DISIMPEGNO INTORNO ALLA SCENA VARCHI MUNITI DI PORTE REI 90 (EVENTUALI VARCHI TRA SCENA E SALA) VARCHI MUNITI DI PORTE REI 60 (DA CORRIDOI E DISIMPEGNI AI COMPARTI) SCALE E/O ELEVATORI TECNICI (AI 'PONTI' DI SERVIZIO ALLA SCENA) DEPOSITI

DEPOSITI E LABORATORI - DEVONO ESSERE UBICATI ESTERNAMENTE AI MURI PERIMETRALI DELLA SCENA. OGNI LOCALE DEVE DISPORRE DI ACCESSO DIRETTO DALLESTERNO E COSTITUIRE COMPARTIMENTO ANTINCENDIO DI CLASSE ALMENO REI 60. - NON SONO CONSENTITE COMUNICAZIONI DIRETTE CON LA SCENA, SALVO CHE PER I MAGAZZINI DI SERVIZIO PER SCENE E ATTREZZATURE DELLO SPETTACOLO IN CORSO. - DEVONO DISPORRE DI AERAZIONE DIRETTA DALLESTERNO MEDIANTE APERTURE DI SUPERFICIE 1/40 DI QUELLA DI PIANTA. - LA SUPERFICIE MASSIMA LORDA DI CIASCUN LOCALE NON PUO' ESSERE SUPERIORE A: - 1000 MQ, SE UBICATI AI PIANI FUORI TERRA; - 500 MQ, SE UBICATI AI PIANI INTERRATI. - SE IL CARICO DI INCENDIO NEI LOCALI SUPERA IL VALORE DI 30 KG/MQ DI LEGNA STANDARD, GLI STESSI DEVONO ESSERE PROTETTI CON IMPIANTO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO A PIOGGIA (IMPIANTO SPRINKLER). - I DEPOSITI DI MATERIALI INFIAMMABILI VANNO UBICATI FUORI DEL FABBRICATO. OGNI DEPOSITO DEVE ESSERE DOTATO DI ALMENO UN ESTINTORE DI CAPACIT ESTINGUENTE NON INFERIORE A 21A, 89B, C, OGNI 150 MQ DI SUPERFICIE. MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI LE SCENE CON PALCOSCENICO DI SUPERFICIE SUPERIORE A 150 MQ, OLTRE ALLE ATTREZZATURE MOBILI E FISSE DI ESTINZIONE, DEVONO ESSERE PROTETTE CON IMPIANTO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO A PIOGGIA (IMPIANTO SPRINKLER).

B 106

UFFICI

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI

STRUTTURE PER LO SPETTACOLO TEATRI

B.3. 3.
A. I ZION

FIG. B.3.3./3 SCENA DI TIPO SEPARATO PER GRANDE TEATRO LIRICO CON CAPIENZA SUPERIORE A 1000 SPETTATORI (Dec. Min. Interno 19 agosto 1996)
SCHEMA PRIMO LIVELLO (SCENA) SCALE SCALE SCHEMA SECONDO LIVELLO (CAMERINI, LABORATORI) LABORATORIO PARRUCCHE LABORATORIO TRUCCO LABORATORIO COSTUMI SCALE SCALE

NO RALI DI E GENE ETTAZION PROG EGLI B.STAZIONI DIL IZI I ED PRE NISM ORGA

DEPOSITO COSTUMI

C.RCIZIO

RETROSCENA SERVIZI SERVIZI SERVIZI

E ESE ESSIONAL PROF


SERVIZI

D.GETTAZIONE
PRO TTURALE STRU

ACCOSTAMENTO VV.FF.

ACCOSTAMENTO VV.FF.

FONDALE SERVIZI DI SCENA SERVIZI DI SCENA

FONDALE CAMERINI CAMERINI

E.NTROLLO F. TERIALI,

CO NTALE AMBIE ICHE TECN MA ONENTI, P COM

1,5A

SCENA

1,5A

2A

2A SCENA

PORTA REI 90

BOCCASCENA A SIPARIO TAGLIAFUOCO PROSCENIO

PARETE REI 90

SIPARIO TAGLIAFUOCO A PARETE REI 90

G.ANISTICA
URB
SCALE

SCALE

ORCHESTRA (GOLFO MISTICO)

SCALE

SCALE

SCHEMA TERZO LIVELLO (SALE PROVA, CAMERONI)

SEZIONE IN ASSE DI SCENA >2M.

ZI I SPA B.1. ILIT DEGL FRUIB B.2. TURE PER T STRU BILIT O LA M
AMMINISTR.

SCALE

SCALE

SALA PROVE

SALA PROVE

GRATICCIATO

B.3. TURE PER T STRU ETTACOLO LO SP ZZAB.4. TI E ATTRERT N IMPIA ER LO SPO P TURE I B.5. TURE UFFIC STRUT ERCIALI E M M O C E TTIVE B.6. TURE RICE IONE Z T STRU RISTORA A PER L ITARIE B.7. TURE SAN T U R T S B.8. TURE PER T STRU ZIONE U LISTR

PONTI LUCI

DIREZIONE BALLATOI

CAMERONE

CAMERONE

PARETE REI 90 PANNO BOCCASCENA SIPARIO METALLICO

PROVE

FONDALE

2H 3H

LABORATORI

1,5A

2A CAMERONE H BOCCASCENA PROSCENIO SCENA PONTI MOBILI FONDALE

CAMERONE

RETROSCENA

SIPARIO TAGLIAFUOCO A PARETE REI 90 SCALE SCHEMA LIVELLI SUPERIORI (UFFICI AMMINISTRATIVI E DIREZIONE) SCALE LEGENDA

ORCHESTRA

DEPOSITI MANOVRASOTTOSCENA (PONTI MOBILI)

CULTU B.9. TURE PER IONE T Z U STR RMA INFO RA E . B.10 TURE PER T STRU TO L IL CU

PERCORSI PERSONALE (ATTORI, TECNICI, ECC.) SCALE SCALE UFFICI PERCORSI MATERIALI DI SCENA COMPARTIMENTI CON RESISTENZA AL FUOCO REI 90 (AMBITO DELLA SCENA) COMPARTIMENTI CON RESISTENZA AL FUOCO REI 60 (DEPOSITI, LABORAT.) CORRIDOI DI DISIMPEGNO INTORNO ALLA SCENA SERVIZI SERVIZI VARCHI MUNITI DI PORTE REI 90 (EVENTUALI VARCHI TRA SCENA E SALA) VARCHI MUNITI DI PORTE REI 60 (DA CORRIDOI E DISIMPEGNI AI COMPARTI)

I ERIAL . B.11 TURE CIMIT T U R ST

. B.3.3 I TEATR

B 107

B.3. 3.

PRESTAZIONI DEGLI ORGANISMI EDILIZI TEATRI


SCENA

STRUTTURE PER LO SPETTACOLO

FIG. B.3.3./4 SCENA DI TIPO SEPARATO PER GRANDE TEATRO LIRICO CON CAPIENZA SUPERIORE A 1000 SPETTATORI

DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LA SCENA (DM INTERNO 19 AGOSTO 1996) DEPOSITI E LABORATORI NON DEVONO AVERE COMUNICAZIONE CON LA SCENA E CON AREE RISERVATE AL PUBBLICO, SALVO I MAGAZZINI DEGLI SCENARI E DELLE ATTREZZATURE PER SPETTACOLI IN CORSO, CHE POSSONO COMUNICARE CON LA SCENA TRAMITE PORTE REI 90. CAMERINI E LOCALI DEGLI ARTISTI NON DEVONO COMUNICARE DIRETTAMENTE CON LA SCENA. NEI TEATRI CON SCENA DI TIPO SEPARATO DALLA SALA, PER CONSENTIRE LINTERVENTO DEI MEZZI VV.FF. DEVE ESSERE ASSICURATA LACCESSIBILIT ALLA ZONA COMPRENDENTE LA SCENA ED I LOCALI DI SERVIZIO. IN PARTICOLARE: A) NEI TEATRI DI CAPIENZA SUPERIORE A 1000 SPETTATORI, IL CORPO DI FABBRICA CONTENENTE LA SCENA E I LOCALI DI SERVIZIO DEVE ESSERE ATTESTATO SU LUOGHI SCOPERTI PER UNA FRAZIONE NON INFERIORE AL 50% DEL SUO PERIMETRO; B) NEI TEATRI DI CAPIENZA COMPRESA TRA 500 E 1000 SPETTATORI, IL CORPO DI FABBRICA, CONTENENTE LA SCENA E I LOCALI DI SERVIZIO DEVE ESSERE ATTESTATO SU SPAZI SCOPERTI PER UNA FRAZIONE NON INFERIORE AD UN TERZO DEL SUO PERIMETRO.

AMMINISTR.

DIREZIONE SIPARIO METALLICO

PROVE PANNO BOCCASCENA

LABORATORI SERVIZI DI SCENA LATERALI

SERVIZI RETROSCENA ORCHESTRA

SERVIZI DI SCENA LATERALI

DEPOSITI SERVIZI SOTTO-SCENA

SPAZI PER L'ALLESTIMENTO E LA MOVIMENTAZIONE DELLE SCENE LA MOVIMENTAZIONE DELLE SCENE O DI PARTI COMPONENTI GI PREDISPOSTE PU AVVENIRE PER DISCESA DALL'ALTO, PER SOLLEVAMENTO DAL BASSO O PER TRASLAZIONE: - AVVIENE PER DISCESA DALL'ALTO PREVALENTEMENTE PER QUINTE, FONDALI, VELATURE E SIMILI CONTENUTI NELLA 'TORRE SCENICA' E CALATE MEDIANTE 'TIRI' - AVVIENE DAL BASSO (DAL LOCALE 'SOTTO-SCENA') PREVALENTEMENTE PER LE VARIAZIONI ALTIMETRICHE DEL PIANO SCENICO, OTTENUTE MEDIANTE 'PONTI MOBILI' MODULARI E 'SETTI' ORDINATI A GRIGLIA, CHE S'INNALZANO LUNGO GUIDE CHE CONSENTONO UN'ESCURSIONE (GENERALMENTE DA - 3 A +3 M) RISPETTO AL PIANO SCENICO. - PU AVVENIRE PER TRASLAZIONE ORIZZONTALE DA SPAZI LATERALI E/O DAL RETROSCENA. IN ALCUNI TEATRI MAGGIORI IL RETROSCENA HA LE STESSE DIMENSIONI DELLA ZONA SCENICA ESPOSTA, IN MODO DA CONSENTIRE LA TRASLAZIONE DI INTERE SOLUZIONI SCENICHE (COME NEL CASO DEI NUOVI TEATRI DI GENOVA E DI MILANO).

B 108

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