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QUALITYCLUB QUALITY CLUB Magazine didattico del Club degli Istruttori

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GENNAIO2012

Allenamento Funzionale con Resistenze Cultura Funzionale del Corpo

Professionista o non professionista:


una dicotomia che persiste ancora?

Lesperienza

sportiva

Funzionale

Le Basi del

Stretching
degli atleti

globale Il fabbisogno proteico

EDITORIALE
Il dialogo come metodo di ricerca etica
Il 2012 inizia con la crisi economica e politica in pieno corso, mentre nello sport scoraggiano gli ultimi scandali del calcio e nel nostro settore i limiti del Fitness-Wellness, per leccessiva dipendenza dal Marketing e della Cultura Fisica (BB), per le persistenti contraddizioni, riducibili con laffermazione dellAllenamento Funzionale e della Cultura Funzionale del Corpo. Le logiche di mercato, dei privilegi, del successo ad ogni costo, dellestremo e del superfluo primeggiano sui valori etici autentici pilastri di civilt con il rischio che lintera societ crolli nelle sue strutture portanti. I conflitti sociali ed economici aumentano le chiusure e gli interessi di parte.

In questo numero
2 3 8 Editoriale Lesperienza sportiva come dialogo e relazione universale Il fabbisogno proteico degli atleti
necessario riscoprire il dialogo in tutte le attivit umane in ogni forma e modalit come metodo per promuovere il rispetto della legge, le relazioni sociali,lascolto, lassunzione di responsabilit etiche personali e collettive, la ricerca di idee per linnovazione e nuovi processi di sviluppo.

13 Le basi del funzionale


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16 Stretching globale: metodologia e tecnica 26 Professionista o non professionista: una dicotomia che persiste ancora?
QUALITY CLUB Rivista online della NABBA Italia Anno 1 Numero 4 - Gennaio 2012 Direttore responsabile: Dott. Carlo Altamura Responsabile Servizi Tecnici e Scientifici: Dott. Filippo Massaroni Progetto tipografico e progetto web: Antonio Altamura Corresponsabile Servizi Tecnici e Scientifici: Prof. Massimiliano Menchi Collaboratori: componenti del Gruppo di Ricerca e dei Poli di Eccellenza Formativa NABBA Consulenti scientifici esterni (nazionali ed internazionali) Utenti iscritti al CLUB (in seguito alla valutazione degli articoli)

EDITORIALE
Il Dott. Filippo Massaroni ritorna sulle problematiche alimentari, con un articolo sulle proteine, rispondendo alle domande pi frequenti da parte di atleti e tecnici di Fitness e di Cultura Fisica, a cui interessa sapere il fabbisogno proteico, le fonti migliori, i tempi di ingestione, la funzione nel conseguire massa e forma muscolare ed il recupero post allenamento. Come sempre, le risposte sono eliminare le anacronistiche debolezze puntuali e di assoluta attendibilit scientifica, strutturali nellorganizzazione, nelle testimoniate dai dati delle ricerche su riviste competizioni e nella formazione/ accreditate, menzionate nelle fonti. ricerca, che hanno contribuito alla crisi; Angelo Giorno, tecnico nazionale NABBA, riscoprire il peculiare ruolo di ritorna sulle basi dellallenamento funzionale, avanguardia di progresso e sviluppo, come superamento di vecchi modelli con scelte coraggiose in nome della culturistici, per obiettivi di miglioramento legalit, delletica e della solidariet; delle capacit motorie, senza specializzazione, qualificare la risorsa umana, a tutti i in un perfetto equilibrio della macchina livelli, secondo le scienze, le esperienze umana. Lallenamento funzionale, con il e le metodologie pi innovative ed potenziamento delle capacit condizionali e coordinative, la maggiore richiesta degli accreditate. utenti, mentre laspetto estetico lasciato alla Proponiamo una svolta culturale, come naturale conseguenza dello sviluppo delle cambiamento di mentalit e valori ed, al suddette capacit. tempo stesso, operativa, come possesso di strumenti per condividere nuove esperienze Il Prof. Giovanni Postiglione, fisioterapista di studi, formazione, ricerca, principi scientifici e posturologo, presenta un lavoro sulla metodologia e tecnica dello Stretching Globale di allenamento e modalit competitive. Attivo, fondamentale in tutti gli obiettivi di Iniziamo il lungo dibattito sulla DIDATTICA, sport, Fitness, Wellness, Salute dinamica, partendo prima ancora di darne una Cultura Fisica (BB), Cultura funzionale del definizione e per coglierne limportanza come Corpo. Lo Stretching Globale Attivo correlato mezzo per la formazione di competenze della anche alla riprogrammazione posturale, risorsa umana da una centralit sistemica: la mentre conoscere la propria postura realt della persona frequentante la palestra. conoscere se stessi, Se a tale, complessa realt non corrisponde una professionalit eccellente, altrettanto Larticolo del Dott. Enzo Marra evidenzia che complessa ed attuale e se la struttura della essere professionisti, oltre alle certificazioni palestra non riflette la personalit dello stesso formali (tuttora carenti), vuol dire anzitutto utente, lesperienza sportiva destinata al rispettare il proprio ruolo con le competenze, nei livelli amatoriali come nei competitivi. parziale fallimento. Vuol dire avere la consapevolezza di agire sulle persone ed in tutti i contesti sportivi ed a qualsiasi titolo secondo i principi della Costituzione repubblicana, della scienza, della salute dinamica e delleducazione. Con una profonda riflessione sulla crisi del nostro paese correlata a quella europea e mondiale pubblichiamo il 4 numero di Quality Club. Perch in dette vicende, a diverso titolo e responsabilit, siamo tutti coinvolti nel ricercare possibili soluzioni. Il mondo dello sport, riflesso della societ civile, deve fare autocritica su pi versanti, per:
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LESPERIENZA SPORTIVA COME DIALOGO E RELAZIONE UNIVERSALE


Carlo Altamura
Lesperienza sportiva come dialogo e relazione universale Tutte le relazioni umane sono fondate sul dialogo; lo sport dialogo e relazione: la Cultura Funzionale del Corpo leccellenza del dialogo e della relazione, a condizione che ne sviluppi tutte le potenzialit sportive, educative ed espressive in chiave contemporanea. Il compito di unAssociazione Formativa come la NABBA indicare i processi per cui lesperienza sportiva possa diventare dialogo con se stesso e gli altri attraverso valori in gran parte da attualizzare. Per questo, indispensabile una disamina critica e severa allinterno delle nostre problematiche, a partire dal frequentate la palestra o i centri sportivi, come persona del XXI secolo, con accresciute e consapevoli dimensioni valoriali, nellepoca della competenti, in una palestra davanguardia societ della formazione, dellinformatica e in grado di costruire valori umani in ogni della comunicazione universale. suo agire. E per queste possibilit contro Il frequentante assume la centralit delle ogni limite alla sua libert di espressione, di relazioni progettuali di allenamento e di protagonismo reale: contro ogni delega esperienza complessiva in palestra: pertanto, vitale e di subordinazione culturale. Qui cerchiamo di comprenderne identit, bisogni, la sottovalutazione del Marketing (anche quello avanzato), perch la decantata aspettative. personalizzazione dei servizi conserva Chi oggi la persona che frequenta la un margine di inaccettabile dipendenza, palestra? per cui la persona, solo superficialmente soddisfatta, non protagonista, portata nel La persona anzitutto un soggetto storico tempo allabbandono. che, con consapevolezza, autonomia e responsabilit se guidato da Istruttori La persona non per sua natura
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LESPERIENZA SPORTIVA COME DIALOGO E RELAZIONE UNIVERSALE


fidelizzabile: lunico processo in grado di promuoverne il consenso duraturo e condiviso in palestra il (suo) processo di empowerment, in cui la persona scopre e sviluppa con la regia dellIstruttore, ma da assoluto protagonista le sue dinamiche e, spesso, sconosciute potenzialit. Nello sport e nelle attivit di palestra, puntiamo lattenzione critica su un principio fondamentale: il processo di empowerment in grado di promuovere i cambiamenti e le aspettative desiderati basato sullALLENAMENTO o, meglio, sullESERCIZIO FISICO. motivazionale del gioco e dellagonismo (e da altre motivazioni, come lautostima). Perch lallenamento sportivo, forma strutturata e finalizzata del movimento, la stessa vita, di cui la Cultura Funzionale del Corpo ne la pi alta espressione educativa.

Molte sono le definizioni di allenamento, ma tutte oltre levoluzione concettuale lo definiscono come un processo con stimoli destinati a demolire un equilibrio (omeostasi), per ricostituirne un altro positivo a livelli superiori, con il successivo adattamento motorio e sportivo, che coinvolge lintera personalit. Riportiamo la definizione di Carlo Nella storia della NABBA Italia questo principio Vittori, da noi condivisa come base per una definizione di Allenamento Funzionale. chiarisce: limpegno costante per la formazione Definizione di Carlo Vittori e la ricerca didattica e scientifica; Lallenamento un processo pedagogico gli studi approfonditi e le esperienze educativo complesso, che si concretizza compiute sulla teoria dellAllenamento nellorganizzazione dellesercizio fisico ripe dellAllenamento Funzionale con etuto in qualit, quantit ed intensit tali Resistenze; da produrre carichi progressivamente crescenti, in una costante variazione dei loro linnovazione del patrimonio contenuti per stimolare i processi fisiologici professionale del Persona Coach di supercompensazione dellorganismo e (da qui listituzione del Club degli migliorare le capacit fisiche, psichiche, tecIstruttori e del suo organo ufficiale niche e tattiche dellatleta, al fine di esaltQuality Club), in cui la didattica, arne e consolidarne il rendimento in gara. la psicologia, la pedagogia e la sociologia (le grandi assenti nel piano di studi) integrate con le altre scienze presenti in misura sufficiente Definizione in evoluzione della NABBA Italia sono decisive nella formazione delle Lallenamento funzionale un processo competenze. pedagogico educativo complesso (quindi, lallenamento la leva del consenso dellutente in palestra, perch, avendo la radice nel movimento (bisogni primario e trasversale della persona), se ne possono scoprire la facilit e la coerenza, la passione e la bellezza, lemozione ed il divertimento, limpegno ed il risultato, la soddisfazione personale ed il potere aggregante, sulla spinta di APPRENDIMENTO), personalizzato e di gruppo, in relazione ad un preciso obiettivo, che si concretizza nellorganizzazione dellesercizio fisico ripetuto in qualit, quantit ed intensit tali da produrre carichi progressivamente crescenti, in una costante variazione dei loro contenuti (mezzi, conoscenze, competenze, esperienze), per sti5

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molare i processi fisiologici di supercompensazione dellorganismo e migliorare le capacit (ed abilit) motorie condizionali, coordinative e sportive dellatleta, a livello amatoriale e competitivo. Il processo dellAllenamento Funzionale implica il coinvolgimento, consapevole e progettuale e lo sviluppo di tutte le aree della personalit (Psicomotoria - Cognitiva - Affettiva/ Emotiva - Sociale): dagli elementari gesti motori, a quelli complessi ed ai pi alti valori della persona. Oltre la condivisa definizione di Carlo Vittori, il nostro concetto di Allenamento e di Allenamento Funzionale stato pi volte espresso nelle pubblicazioni NABBA: ci preme sottolineare che lo sviluppo non simultaneo e di eguale misura di tutte le aree della personalit comporta uno squilibrio educativo, mentre larea in sviluppo se progettualmente isolata dalle altre consegue risultati insufficienti per qualsiasi obiettivo. Dai risultati delle ricerche tecniche, scientifiche e didattiche, delle nuove tecnologie, delle dimensioni psicologiche e dei valori della persona del XXI secolo, intendiamo riconsiderare il conosciuto grafico Stimolo/Recupero/Supercompensazione/ Adattamento (metabolico ed, in successione, epigenetico), perch, su questo principio la palestra diventa sistema complesso e motore per eccellenti esperienze; perch, in azione, su OGNI SUO PUNTO (CHE E NODO RELAZIONALE DI PROGETTAZIONE DELLALLENAMENTO): si esplica la relazione didattica e pedagogica Utente (allenamenti con carichi di lavoro personalizzato e di gruppo)/Istruttore (competenze professionali) /Palestra (moderno scenario e contesto laboratoriale); convergono tutte le scienze, le tecniche, le tecnologie ed i servizi pertinenti;
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lutente e listruttore in sintonia con lintera organizzazione affrontano sfide e criticit, vittorie e sconfitte, apprendendo e perfezionando i gesti motori, fisici e sportivi (aspetto motorio), regolando la progettazione dellAllenamento, attivando ragionamenti e conoscenze (aspetto cognitivo), passioni e motivazioni (aspetto affettivo/emotivo), relazioni e responsabilit individuali e di gruppo (aspetto sociale), fantasia e creativit (amore del nuovo e della scoperta); lutente misura il proprio protagonismo, valuta il grado di sviluppo delle sue potenzialit (consapevoli ed inconsapevoli) motorie, fisiche, sportive, competitive e personali (considera le opportunit competitive ai vari livelli); lutente valuta e comprende la necessit di estendere lesperienza ad eventi e contesti esterni, di carattere sportivo e sociale; lutente misura la sua personalit in divenire, valuta il senso dellesperienza per la propria educazione e per la propria vita. Lesatta interpretazione del grafico seguente il cuore del successo, perch da qui inizia il PROCESSO di EMPOWERMENT; qui che lutente in libert ed in autonomia costruisce il cambiamento, scoprendo lallenamento impegnativo come attivit piacevole e gratificante; qui che lutente riscopre lamore per il movimento e lesercizio fisico produttivo; qui che lutente misura la convenienza ed il senso dellesperienza della frequenza in palestra; qui la vittoria contro leventuale pericolo di abbandono.

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LESPERIENZA SPORTIVA COME DIALOGO E RELAZIONE UNIVERSALE

RELAZIONE FORMATIVA ED EDUCATIVA UTENTE-ISTRUTTORE IN PALESTRA PROCESSO TECNICO-DIDATTICO PROCESSO DI EMPOWERMENT


X-A: Approccio, iscrizione, frequenza A: Livello energetico iniziale A-B: Carico lavoro (rottura omeostasi) H-B: Intensit dello stimolo allenante B: Livello energetico finale B-C: Recupero (compensazione) D-Z: Supercompensazione
Scenario palestra - Accoglienza - Analisi situazione iniziale dellutente (idoneit, prerequisiti psico-motori, dati antropologici e biomeccanici, ecc.) Consulenza di processo - Progettazione allenamento - Agio relazionale - Educazione alimentare Apprendimento di esercizi e tecniche - Personalizzazione Condivisione - Approccio attrezzature Carico di lavoro funzionale - Volitivit e mobilitazione energie fisiche, cognitive, emotive, sociali - Progressione del carico di lavoro Valutazione - Gratificazione dellesperienza (individuale e di gruppo) Bilancio energetico Stile di vita sano (alimentazione, riposo, controllo stress, lavoro, ecc.) Tempo - Motivazione - Passione Max energia: inizio sviluppo di salute, capacit motorie, funzionalit Adattamento Sviluppo autostima e protagonismo - Energia motivante di allenamento - Misura delle variabili del carico di lavoro - Partecipazione attiva e critica alla progettazione dellallenamento Il processo dempowerment impegnativo, ma la percezione innovativa crea costanza, affidabilit, dialogo, energia: lesperienza di allenamento diventa soddisfazione di bisogni ed amore per il movimento e lo sport. La ripetizione costante degli stimoli allenanti secondo progettazione personalizzata trasforma ladattamento metabolico (provvisorio) in adattamento epigenetico (definitivo). In senso generale, ladattamento coinvolge lintera personalit
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D: Picco della Supercompensazione E: Ritorno ai livelli energetici iniziali. Non interessa la persona motivata e ben guidata in palestre di eccellenza: le innovative competenze progettuali (didattiche) dellistruttore confermano il consenso duraturo dellutente

Le tecniche, le didattiche ed i principi scientifici devono essere attuali. La gestione Stimolo - Recupero Supercompensazione lequilibrio del successo: necessitano utenti motivati ed istruttori con notevoli competenze professionali. Le sintetiche indicazioni concettuali ed operative presentate sono le basi per il processo di empowerment, attraverso il quale lutente, se ben guidato tra scienza e divertimento sviluppa in autonomia e libert tutte le dimensioni valoriali desiderate, con la sorpresa di poterne scoprire altre. Ma questo approccio (non esaustivo) ha bisogno di rigorosi approfondimenti: saranno affrontati in successivi articoli e dibattuti nel CLUB DEGLI ISTRUTTORI.

Filippo Massaroni

IL FABBISOGNO PROTEICO DEGLI ALTETI


Quali sono le fonti migliori di proteine? Quale il tempo migliore per ingerire proteine con lobiettivo di guadagnare massa muscolare magra e la forza? Quale la loro efficacia circa il recupero da un allenamento? Aumento della massa muscolare magra; Miglioramento della resistenza; Miglioramento dallesercizio; del recupero

Le domande che pi spesso vengono poste Fabbisogno proteico da parte di atleti, istruttori, Personal Trainer riguardo i fabbisogni proteici sono le seguenti: Assunzione di proteine associata con le seguenti funzioni (2, 6, 7, 10, 13, 14, 21): Di quante proteine gli atleti hanno Un aumento della sintesi proteica; bisogno su base giornaliera?

Immunit migliorata; Diminuzione scheletriche lesioni muscolo-

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Mentre i carboidrati sono il nutriente fondamentale per sostenere un allenamento intenso, le proteine sono il nutriente chiave per massimizzare gli adattamenti; ad esempio, mantenimento e miglioramento massa muscolare, la forza, la resistenza e la potenza (2, 3). Oltre a facilitare gli adattamenti allallenamento, le proteine sono componenti essenziali di muscoli, delle membrane delle cellule, ormoni, anticorpi, enzimi, e molti altri tessuti componenti il corpo.

La salute e le prestazioni di un atleta sono direttamente correlate a ciascuno di questi fattori. Pertanto, il fatto che gli atleti devono inserire proteine nella dieta non la domanda, ma p piuttosto, la , la domanda pertinente p

Questo articolo discuter il fabbisogno di proteine, le fonti di proteine alimentari e la scienza relativamente nuova dei tempi di persistenza nel sangue dei prodotti della digestione della proteina e come si applica agli atleti che perseguono forza e condizione fisica.
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IL FABBISOGNO PROTEICO DEGLI ATLETI


quantit di proteine che dovrebbero essere ingerite ogni giorno per lallenamento degli atleti ad alta intensit. Intendiamo atleti impegnati in sport-specifici con programmi che possono facilmente accumulare 8 - 10 ore di intensa attivit su base settimanale. pi vecchi. Questa quantit di assunzione di proteine potrebbe essere appropriato per non atleti, ma non probabilmente sufficiente a compensare il degrado di proteine/ aminoacidi durante lesercizio fisico dall1 al 5% circa del costo dellenergia totale di esercizio n sufficiente a fornire supporto per laccrescimento del tessuto magro o per Ladeguatezza dellassunzione di proteine la riparazione dei danni muscolari indotti nella dieta in genere valutata utilizzando la dallesercizio con sovraccarichi (12, 22). tecnica del bilancio azotato. Il bilancio azotato In realt, alcune delle organizzazioni di una tecnica di laboratorio mediante la quale ricerca leader al servizio degli atleti hanno sia il consumo sia lescrezione di azoto sono pubblicato raccomandazioni che superano la misurati. quantificati e la differenza netta soglia di 0,8 g / kg / die (1, 12, 20). La NSCA calcolata. La quantit di proteine necessarie raccomanda agli atleti di consumare 1,5per raggiungere lequilibrio quando 2,0 g / kg di peso corporeo di proteine per lassunzione pari allescrezione il valore assicurare un adeguato apporto di proteine perch si possa parlare seriamente di dieta (20). Gli atleti coinvolti in moderate quantit (16). di allenamento intenso 2 / 3 volte alla Attualmente, la RDA per le proteine in adulti settimana per 30 - 45 minuti per sessione sani di 0,8 g di peso corporeo / kg al giorno dovrebbe consumare livelli vicini al limite (11). Il fine della presente raccomandazione inferiore di questo intervallo (110 / 130 gr/ quello di tenere conto delle differenze die per un 75 kg atleta), mentre gli atleti individuali nel metabolismo delle proteine, le coinvolti in allenamenti ad alto volume variazioni del valore biologico delle proteine, intenso dovrebbero consumare livelli prossimi al limite superiore di questo intervallo (130 e le perdite di azoto con le urine e le feci. /150 gr/ die per un atleta di 75 kg) (1). Tuttavia, molti fattori devono essere considerati per determinare la quantit ottimale della quantit proteine da ingerire per gli atleti in allenamento, come ad esempio (1): Qualit delle proteine; Energia di aspirazione; Lassunzione di carboidrati; Modalit e lintensit di esercizio; Tempi di assunzione di proteine. Non c abbondanza di studi scientifici che abbiano indagato la ottimale quantit di assunzione di proteine nella dieta per gli atleti. Dei pochi studi ben controllati che esistono, vi una costante osservazione che 0,8 gr/ kg di peso corporeo non sufficiente per sostenere tutta la sintesi delle proteine del corpo o

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Lattuale livello raccomandato di assunzione di proteine (0,8 g / kg / die) stimato essere sufficiente per soddisfare le esigenze di quasi tutti (97,5%) gli uomini e le donne sani dallet di 19 anni fino ai
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indurre un equilibrio proteico netto positivo latte (caseina e siero di latte) sono classificate come proteine di alta qualit. E il motivo per il (8, 9, 17 - 19, 23). quale si raccomanda che gli atleti consumino la maggior parte delle loro proteine da queste Fonti fonti. Nel caso che i normali alimenti non Come accennato in precedenza, la qualit riescano a coprire i fabbisogni dovrebbe delle proteine uno dei principali fattori da essere fatto uso di supplementi per ottenere considerare quando si considera quali tipi la copertura. di proteine ingerire. Se si guarda alla qualit di una proteina deve essere considerata Tempi di ingestione la relativa composizione aminoacidica. Le proteine sono principalmente classificate Negli ultimi 10 - 15 anni, c stato un come complete o incomplete a seconda se crescente corpus di letteratura scientifica la proteina contiene adeguate quantit di che ha dimostrato limportanza di ingerire aminoacidi essenziali. Dei venti aminoacidi proteine subito dopo lallenamento con usati per produrre proteine nel corpo (le sovraccarichi al fine di massimizzare i tassi di proteine dei muscoli scheletrici, anticorpi, sintesi proteica della massa magra (3,5, 24 ormoni, enzimi, ecc.) , undici sono considerati 26). In uno studio condotto su Marines degli non essenziali, il che significa che il corpo in Stati Uniti durante laddestramento militare di grado di sintetizzarli adeguatamente in caso base, un integratore proteico post-esercizio di bisogno. Altri 9 sono considerati essenziali, stato confrontato con un supplemento il che significa che il corpo non in grado di non-proteina. (7). Al termine dei 54 giorni sintetizzare. Questi aminoacidi essenziali, di di prova, i ricercatori hanno riferito che le conseguenza, devono essere forniti come tali reclute che hanno fatto uso del supplemento attraverso la dieta. proteico avevano una media meno del 33% di visite totali mediche, tra cui il 28% a causa La qualit della proteina dipende dal livello di infezioni batteriche o virali, 37% in meno che fornisce gli amminoacidi essenziali di visite ortopediche, e l83% in meno a necessari per la salute generale del corpo, il causa di colpi di calore o malesseri correlati. ripristino delle strutture e la crescita. Proteine Inoltre il dolore muscolare post-esercizi era di origine animale, come uova, formaggio, significativamente ridotto nei soggetti che latte, carne e pesce, sono considerate di alta ingerivano proteine rispetto ai gruppi di qualit e complete perch forniscono una controllo. quantit sufficiente di aminoacidi essenziali, oltre ad aminoacidi non essenziali. Proteine E importante notare che la maggior parte vegetali, come cereali, noci, mais e verdure delle indagini scientifiche hanno studiato sono di qualit inferiore, perch le proteine lassunzione di proteine sotto forma di vegetali hanno livelli insufficienti di uno o bevanda, piuttosto che in forma alimentare. La pi aminoacidi essenziali, anche se possono digestione delle proteine e lassorbimento contenerli tutti. pi rapido allo stato liquido. Per queste ragioni digestive e per applicare i dati che sono nella Un metodo utilizzato a livello internazionale letteratura pubblicata, si raccomanda che gli che misura la digeribilit delle proteine atleti ingeriscano i loro supplementi proteici (PDCAAS) riconosciuto come il metodo sotto forma di bevanda, se possibile. migliore per confrontare le proteine per luomo (4). Una proteina con un PDCAAS di 1,0 indica che la proteina supera i requisiti di aminoacidi essenziali del corpo ed quindi unottima fonte di proteine. Questo metodo di determinazione la qualit delle proteine rivela che, proteine delluovo e proteine del

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Riorganizzando
Lassunzione di proteine per gli atleti continua ad essere unarea di ricerca attiva. La quantit e il tipo di assunzione di proteine continuamente dibattuta dagli atleti, nutrizionisti, allenatori e PT. La NSCA raccomanda agli atleti di ingerire tra 1,5 e 2,0 g / kg di peso corporeo di proteine su base giornaliera. Lesatta quantit di assunzione di proteine influenzato da molti fattori, tra cui lassunzione di energia totale, la qualit delle proteine , carboidrati, modalit e intensit di allenamento, e la tempistica della assunzione delle proteine. I tipi di proteine che gli atleti dovrebbero tentare di ottenere dai loro alimenti devono essere di alta qualit. Questi tipi di proteine si trovano in alimenti di origine animale (pollo, uova, manzo, pesce). Le proteine che si trovano nel latte (siero di latte e caseina) sono due delle proteine utilizzate come supplementi pi scientificamente studiate e sono di alta qualit. Infine, i tempi di assunzione di proteine anche una considerazione importante per latleta. Gli atleti dovrebbero cercare di ingerire proteine di alta qualit in forma liquida il pi vicino possibile al loro allenamento.
Le informazioni per questo articolo sono state tratte da: Protein Needs for Athletes di Bill Campbell, PhD, CSCS, FISSN. Riferimenti bibliograci
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Angelo Giorno

LE BASI DEL FUNZIONALE


Ho chiesto per una settimana, a qualche centinaio di soci dello SportKlub84 di Montecatini Terme, quale fosse il loro modello fisico. Riassumendo: pi forza, pi Resistenza, pi Muscoli, meno grasso. Tradotto in un linguaggio pi tecnico: forza muscolare, resistenza aerobica, aspetto estetico di buon livello. Niente di nuovo, lo chiedemmo anche noi prima della specializzazione, e qui casca lasino e vengono meno molti di quei capi saldi che ci avevano permesso di riempire le palestre negli anni ottanta. Nessuno, ripeto nessuno, che mi avesse chiesto 200 kg di panca o 50 di braccio o le righe sui glutei. I tempi del grande Arnold vestito da barbaro cimmero sono ormai lontani, la rete ci ammonisce: i mega piacciono, ma sono per lo pi visti come fenomeni da ammirare e spesso irraggiungibili, per una serie di motivi pi o meno condivisi e non sempre condividibili.

Resto sempre piacevolmente sorpreso dallespressioni sbigottite dei partecipanti ai miei corsi di allenamento funzionale, conseguenti alla semplice risposta alla loro inevitabile e logica domanda: Che cos lallenamento funzionale? La risposta dello scrivente, figlio di una cultura anarchica ed irriverente, da un poco di tempo sempre la stessa: E una forma di allenamento che ti permette di diventare migliore, ma per farlo devi metterti in discussione non solo con te stesso, ma anche con altri.

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Ricordo, durante gli anni doro del bodybuilding, come nel nostro gruppo, tra i quali ricordo per affetto il solo Massimiliano Menchi, mancassero le doti, ma non certo le motivazioni. La mia storia mi permette di fare mia una frase illustre, parafrasando, manc la fortuna, ma non il coraggio. Labbandono dalle nostre palestre di centinaia di clienti ogni anno indica il nostro evidente fallimento, non tanto tecnico quanto umano. Non siamo riusciti a soddisfare i loro desideri o semplicemente non li abbiamo capiti.

Con i desideri ed il loro soddisfacimento dovremo fare i conti nel futuro imminente, se il nostro obiettivo come tecnici quello di continuare ad esserci. Il percorso di molti, sottoscritto compreso, stato caratterizzato dal passaggio dai pesi, intesi come forma di allenamento generale volto a migliorare principalmente la forza muscolare, al culturismo. La specializzazione estrema come ricerca di una perfezione estetica basata su canoni condivisi ed accettati dalla nostra trib. Forza ed ipertrofia, un cammino sportivo che ha accomunato molti, in alcuni casi eseguito con scansioni temporali inverse,

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LE BASI DEL FUNZIONALE


ma sempre e comunque caratterizzato da un unico denominatore: lutilizzo di resistenze da vincere con un impegno importante della muscolatura. motorie. Un incremento, tramite allenamenti accorti e programmati la periodizzazione del lavoro di tutte le capacit motorie, senza specializzazioni.

Se traduciamo in numeri e contenuti, fermo restando le dovute approssimazioni e Rappresenta lapogeo del miglioramento della semplificazioni relative a potenzialit ed et capacit motorie delluomo ed al contempo anagrafica del soggetto, potremo dire: la perfetta sintesi della non specializzazione Le spinte su panca con un carico o, se vogliamo, paradossalmente, lelite della equivalente al peso corporeo > 10 specializzazione. Il giusto connubio che ci reps; permette di ridare alla macchina cinetica delluomo lequilibrio perfetto: capacit Lo squat con le braccia sopra la testa condizionali e coordinative eccelse, le prime ed il bilanciere caricato con una ad andare ad influenzare il miglioramento resistenza uguale al peso corporeo; delle seconde. Le trazioni alla sbarra > 10 reps; Torniamo al bisogno espresso dal cliente medio: una forza muscolare oltre la Il sit-up con torsioni impugnando un norma, una buona endurance, flessibilit, carico; coordinazione muscolare, capacit vestibolari Gli slanci verso lalto con attrezzi con ben influenzate. Laspetto estetico? E baricentri variabili; conseguente al miglioramento delle capacit

Il funzionale andato oltre

LE QUALIT FISICHE O CAPACIT MOTORIE CONDIZIONALI O COORDINATIVE O PERCETTIVO INTERMEDIE ORGANICO MUSCOLARI CINETICHE Mobilit articolare Orientamento spazio Forza temporale Estensibilit muscolare Resistenza Capacit di adattamento e Elasticit muscolare Velocit o rapidit commutazione Capacit di combinazione dei movimenti Capacit di differenziazione Reazione motoria Capacit vestibolari Capacit ritmiche Immaginazione e creativit motoria Memoria motoria Coordinazione motoria Capacit di anticipazione Capacit di rappresentazione mentale del movimento Tempismo motorio Espressione corporea
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LE BASI DEL FUNZIONALE


I movimenti di stabilizzazione dei acrobatiche che troppo spesso sfiorano il segmenti ossei eseguiti su appoggi funambolismo, per noi il rischio incorrere destabilizzanti; in una eccessiva distribuzione di contenuti mutuati dal culturismo. Lo squat ad una gamba. Vedremo di limare gli errori e fornire indicazioni ad ampio raggio. I contenuti, La lista lunga e, come scritto, soggetta cio gli esercizi, e i parametri dapplicazione a variazioni dettate dalle caratteristiche costituiranno il percorso didattico della serie. soggettive. Per lanziano e la signora un poco Nel prossimo numero parleremo di accosciate in la con gli anni rester la soddisfazione, di partendo dalle esecuzioni di minore difficolt gran lunga pi motivante per lallenatore, di sino a giungere agli esercizi dalto livello. vedere compiere il passaggio dalla posizione Limpostazione dei parametri del lavoro stesa a quella in piedi, magari con laggiunta permetter a chi ci segue di organizzare una di un carico imbracciato a mo di borsa. Le corretta distribuzione dei carichi. Lobiettivo, qualit condizionali che influenzano quelle nella logica dellallenamento funzionale, coordinative: il non allenato che grazie varier in base alla domanda di chi lo pratica: allaumento della forza muscolare ed alla dal semplice, per molti ma non tutti, atto capacit di resistere allaccumulo della fatica di sollevarsi dalla sedia o dal letto, sino riesce a coordinarsi per salire i gradini della alla realizzazione di gesti atletici di grande impegno quali i balzi su plinti. scala di casa, o giocare con i nipotini.

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Il professionista di uno sport che migliora la sua efficienza e trasferisce poi sul campo o sulla pista. Nei prossimi articoli prenderemo in esame le componenti dellallenamento funzionale. Il percorso sportivo di chi scrive, e del gruppo dirigente della federazione, tale da non potere evitare una inevitabile deformazione professionale. Se per alcuni, e sulla rete non mancano gli esempi, il pericolo uno scivolamento verso quelle componenti

Piccoli passi quindi, non sempre finalizzati al successo sportivo, ma per questo non meno importanti dal punto di vista atletico e sociale. Come gi scritto dal Dott. Massaroni, lungimirante come sempre, funzionale alla vita.

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STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA


Giovanni Postiglione
In premessa, evidenzio che lo Stretching (tensione, allungamento), inventato dal californiano Bob Anderson, nei primi anni 70 del secolo scorso, con la pubblicazione di un famoso testo, considerato un metodo funzionale allallungamento e alla flessibilit muscolare e alla mobilit articolare. lesecuzione di determinate posizioni, definite posture, da mantenere per alcuni minuti allo scopo di elasticizzare le catene muscolari ipoestensibili o retratte, che sono individuate a priori, attraverso laccurato esame morfoposturale del soggetto. Per il conseguimento degli obiettivi, nelle attivit motorie, fisiche, sportive e di prevenzione, salute dinamica, benessere, Fitness (Wellness), di movimento per il miglioramento della qualit della vita, di corretta cultura del corpo necessaria la componente programmatica dello Stretching globale attivo, soprattutto per la correlazione con la riprogrammazione posturale. Conoscere la propria postura come conoscere se stessi. Nella professionalit dellOperatore di Fitness Posturale, la conoscenza dello Stretching globale attivo determinante e costituisce una ragione trainante di occupabilit. Per altro, entra a pieno titolo nellAllenamento Funzionale, una metodologia di allenamento attuale, ma non ancora totalmente padroneggiata nella docenza nelle problematiche sportive, nella prevenzione e nella salute dinamica.

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Questo tipo di Stretching muscolare classico (distrettuale) consiste in esercizi di allungamento di specifici distretti muscolari, attraverso due fasi: la prima fase, per il primo livello di allungamento; la seconda fase, per un secondo livello di allungamento, dopo un rilasciamento muscolare. Dallo Stretching iniziale di Bob Anderson, ormai poco utilizzato in diversi decenni sono sorti molti altri metodi: in questa sede prenderemo in esame lo Stretching globale attivo, il pi efficace ed utilizzato. Si differenzia dagli altri metodi perch si ritiene che solo gli allungamenti globali siano efficaci e perch prevede lallungamento dolce e progressivo non del singolo muscolo, ma di diverse catene muscolari contemporaneamente. Esso deriva dalla Rieducazione Posturale Globale (RPG), ideata dal terapista francese Souchard e trova applicazione, specialmente, nel trattamento delle retrazioni delle catene muscolari statiche. Lo Stretching globale attivo cos definito perch, metodologicamente, si prefigge lallungamento globale delle catene miofasciali, con laiuto di contrazioni isometriche eccentriche eseguite dal soggetto (attivo). Esso si attua attraverso
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RIFLESSO DI STIRAMENTO E RIFLESSO MIOTATICO INVERSO


indispensabile chiarire, dal punto di vista neurofisiologico, le funzioni e i meccanismi di evocazione del riflesso di stiramento (o miotatico) e del riflesso miotatico inverso. Lo stiramento di un muscolo (fibre muscolari extrafusali) provoca un allungamento anche delle fibre intrafusali, disposte in parallelo.

STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA


In pratica lattivazione delle fibre Ib Questo allungamento delle fibre intrafusali determina, innanzitutto, leccitazione delle rilascia il muscolo sottoposto a tensioni fibre afferenti che possiedono una bassa e facilita la contrazione degli antagonisti, provocando linibizione dello stesso muscolo soglia di stimolazione. e di quelli sinergici (inibizione autogena). Questo meravigliosomeccanismo Le afferenze giungono alle corna posteriori del midollo e, attraverso un neurofisiologico rappresenta una sorta di collegamento monosinaptico, stimolano gli protezione del sistema miofasciale da tensioni alfa motoneuroni che innervano il muscolo e contrazioni eccessive ed denominato inizialmente stirato, il quale si contrae (riflesso riflesso miotatico inverso. di stiramento). In pratica si determina unautoregolazione della lunghezza del I METODI DELLO STRETCHING muscolo che preserva il sistema miofasciale dagli stiramenti bruschi o eccessivi. Inoltre, Stretching in lingua inglese alcune afferenze Ia, per via polisinaptica, vanno letteralmente significa stiramento, a scaricarsi sui motoneuroni alfa dei muscoli allungamento, ma in realt con tale termine antagonisti di quello stirato, facilitandone sintende un insieme di metodi finalizzati al miglioramento dellelasticit miofasciale e, linibizione e il rilassamento. conseguentemente, della mobilit articolare. I metodi di stretching si possono Con effetto ritardato, perch hanno una soglia di eccitazione pi elevata, partono dividere in: globali e settoriali. le afferenze Ia, che attraverso un collegamento Il metodo globale attualmente pi diffuso polisinaptico, operano in sinergia funzionale denominato Stretching Globale Attivo, ideato, negli anni novanta dal terapista con le afferenze Ia. Invece, gli organi muscolo tendinei francese P. E. Souchard. Esso utilizzato, del Golgi (tensorecettori), disposti in serie in particolare, nella prevenzione e nel rispetto ai muscoli, vengono attivati quando trattamento delle retrazioni delle catene la contrazione muscolare raggiunge una certa muscolari statiche e prevede lallungamento soglia e da essi partono delle afferenze che contemporaneo di diverse catene muscolari, tramite le fibre Ib giungono alle corna grigie mediante posture di stiramento. Lo stretching settoriale, invece, prevede posteriori del midollo e, per via polisinaptica, vanno a inibire i motoneuroni alfa e gamma lallungamento di un solo settore muscolare del muscolo in contrazione e ad eccitare gli o di un singolo muscolo alla volta. Esso trova notevole applicazione nelle attivit sportive, alfa motoneuroni dei muscoli antagonisti. nel Fitness e in diversi protocolli riabilitativi. Molti anni addietro, era in uso un metodo di

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Schema del riflesso miotatico

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STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA


Schema del riflesso miotatico inverso

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allungamento settoriale definito ballistico che consisteva nella contrazione rapida dei muscoli antagonisti del distretto muscolare che sintendeva allungare (molleggi ripetuti). Questo metodo, per fortuna, in disuso da molti anni, perch si visto che oltre ad evocare il riflesso di stiramento con conseguente irrigidimento del muscolo, poteva provocare microlacerazioni delle strutture miofasciali. Lo stretching statico o passivo, invece, un metodo settoriale proposto da B. Anderson alla fine degli anni 70. Un metodo di stretching settoriale molto efficace quello denominato post-isometrico o P.N.F.(Propriocetive Neuromuscolar Facilitation), che si basa sui principi del metodo di riabilitazione neuromotoria (PNF) ideato da H. Kabat e ripreso successivamente da M. Knott e D. Voss, in ambito riabilitativo. Questo metodo, in pratica, prevede che il distretto muscolare da allungare venga prima sottoposto ad una contrazione isometrica (statica) di pochi secondi e subito dopo situato in allungamento.

Qualsiasi manovra di stretching distinta in quattro fasi sequenziali: 1. messa in tensione; 2. mantenimento della tensione; 3. ritorno; 4. riposo prima di una nuova ripetizione. La fase 1, che non deve raggiungere la soglia del dolore, e la fase 3 si eseguono lentamente e, in genere, gradualmente, mentre la fase 4 generalmente non dovrebbe superare 60 secondi. La fase 2, quella ritenuta pi importante per lallungamento muscolare, dovrebbe durare tra i 30 e i 60 secondi. Il soggetto, durante le tecniche di stretching, deve respirare in modo lento e ritmico concentrandosi su espirazioni prolungate e rilassate. Purtroppo molti soggetti presentano uno spasmo (blocco) del diaframma e/o retrazioni a carico dei muscoli inspiratori accessori (scaleni, sternocleidomastoideo, piccolo pettorale, ecc.) e incontrano difficolt durante lespirazione.

I METODI DELLO STRETCHING STRETCHING BALLISTICO STRETCHING STATICO O PASSIVO (Anderson, 1980) STRETCHING POST-ISOMETRICO O PNF (Kabat, 1950 Knott e Voss, 1968) STRETCHING GLOBALE ATTIVO (Souchard, 1995)

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STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA


Le fasi temporali dello Stretching
di determinate posizioni, definite posture, da mantenere per alcuni minuti allo scopo di elasticizzare le catene muscolari ipoestensibili o retratte, le quali sono individuate a priori attraverso un accurato esame morfo-posturale del soggetto. A questo proposito bisogna rammentare che alcuni distretti muscolari come la catena posteriore, i muscoli intrarotatori degli arti e il diaframma vanno incontro pi facilmente a retrazioni. Per catena muscolare sintende un insieme di muscoli connessi tramite il sistema fasciale e organizzati funzionalmente mediante unattivazione tonica preferenziale. Le catene muscolari sono disposte longitudinalmente nel corpo umano. I muscoli prevalentemente tonici (statici) sono organizzati in catene muscolari statiche, che costituiscono un vero e proprio coordinamento statico. Invece, i muscoli prevalentemente fasici (dinamici) sono organizzati in catene muscolari dinamiche o cinematiche, studiate da diversi autori (Denys-Struyf, Busquet, Dudal). Secondo Busquet esse rappresentano circuiti, in continuit di direzione e di piano, attraverso i quali si propagano le forze organizzatrici del corpo. Esse determinano e influenzano i movimenti di flessione, estensione, inclinazione e torsione del nostro corpo, nonch i movimenti dei muscoli masticatori e oculomotori. La differenza tra le catene muscolari statiche e dinamiche soprattutto didattica, perch la fisiologia ci insegna che nel corpo umano non esistono muscoli completamente fasici o tonici e pertanto molti muscoli appartengono sia a catene statiche sia dinamiche. Pertanto, le tecniche di stretching globale di seguito descritte determinano, certamente, lo stiramento contemporaneo di diverse catene muscolari, sia statiche sia

In questi casi consigliabile una rieducazione respiratoria, con allungamento indiretto dei muscoli inspiratori e sblocco del diaframma. Le tecniche di stretching presentano anche delle controindicazioni, infatti, sono da proscrivere nei seguenti casi: recenti lesioni osteoarticolari (fratture, lussazioni, distorsioni) o muscolo-tendinee (stiramenti, strappi, ecc.); processi infettivi o infiammatori articolari acuti; blocchi articolari strutturali. Inoltre, esse vanno applicate con parsimonia in caso di lassit capsulolegamentosa.

STRETCHING GLOBALE E CATENE MUSCOLARI


Lo stretching globale si differenzia dagli altri metodi, fondamentalmente, perch prevede lallungamento dolce e progressivo non del singolo muscolo, ma di diverse catene muscolari contemporaneamente. Esso deriva dalla rieducazione posturale globale (RPG), ideata dal terapista francese Souchard, e trova applicazione, specialmente, nel trattamento delle retrazioni delle catene muscolari statiche. Lostretching globale attivo cos definito perch, metodologicamente, si prefigge lallungamento globale delle catene miofasciali, con laiuto di contrazioni isometriche eccentriche eseguite dal soggetto (attivo). Esso si attua attraverso lesecuzione

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STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA


dinamiche. Nel corpo umano secondo Souchard sono presenti le seguenti catene muscolari statiche con i corrispondenti muscoli : 1. catena principale posteriore (spinali, pelvi-trocanterici, glutei, ischiotibiali, popliteo, tricipite surale, plantari); 2. catena principale anteriore (pilastri e aponeurosi del diaframma, sternocleidomastoideo, lungo del collo, scaleni, ileopsoas, fascia iliaca, adduttori del pube, tibiale anteriore); 3. catena inspiratoria (diaframma e relativo tendine, scaleni, sternocleidomastoideo, intercostali, spinali dorsali, piccolo pettorale); 4. catena superiore della spalla (trapezio superiore, deltoide medio); 5. catena antero-interna della spalla (coracobrachiale, sottoscapolare, grande pettorale clavicolare); 6. catena anteriore delle braccia (coracobrachiale, bicipite, brachiale, lungo supinatore, muscoli anteriori dellavambraccio e delleminenza tenare e ipotenare); 7. catena antero-interna dellanca (ileopsoas, fascia iliaca, adduttori del pube); 8. catena laterale dellanca (piriforme, glutei, tensore fascia lata).
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LE CATENE MUSCOLARI PRINCIPALI

Catena principale posteriore

Catena principale anteriore

LE CATENE MUSCOLARI DEL BRACCIO

Catena anteriore

Catena superiore

Catena antero-interna

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STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA

Catena inspiratoria

Catena antero-interna

Catena laterale

LA CATENA INSPIRATORIA E LE CATENE MUSCOLARI DELLANCA

e con leliminazione di qualsiasi compenso corporeo. Infatti, questo importante metodo Queste catene muscolari possono essere denominato anche stretching globale stirate utilizzando quattro gruppi di posture decompensato. (vedi tabella successiva) denominate: Per compenso, in tal caso, intendiamo un A) apertura dellangolo coxo-femorale, meccanismo automatico antalgico attuato dal nostro corpo per evitare le sensazioni braccia addotte. B) apertura dellangolo coxo-femorale, dolorose derivanti dallallungamento delle strutture miofasciali, le quali cercano di braccia abdotte. C) chiusura dellangolo coxo-femorale, accorciarsi in unaltra zona (tutto questo, allo scopo di compensare). braccia addotte. D) chiusura dellangolo coxoLespirazione lenta e prolungata, richiesta femorale, braccia abdotte. in tutte le posture, permette di ottenere Ciascuna postura deve essere mantenuta un allungamento indiretto della catena da uno a pi minuti, con una respirazione inspiratoria (diaframma, muscoli inspiratori e lenta e ritmica che privilegi la fase espiratoria, relative fasce).

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STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA


LE CATENE MUSCOLARI STIRATE NELLE DIVERSE FAMIGLIE DI POSTURE GRUPPI DI POSTURE CATENE STIRATE INSPIRATORIA Principale anteriore Antero interna delle anche Superiore della spalla Anteriore delle braccia Laterale delle anche INSPIRATORIA Principale anteriore Antero interna delle anche Antero interna della spalla Anteriore delle braccia Laterale delle anche INSPIRATORIA Principale posteriore Superiore della spalla Anteriore delle braccia Laterale delle anche INSPIRATORIA Principale posteriore Antero interna della spalla Anteriore delle braccia Laterale delle anche

Apertura delle anche, braccia addotte

Apertura delle anche, braccia abdotte

Chiusura delle anche, braccia addotte

Chiusura delle anche, braccia abdotte

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Lutilizzo sistematico dello stretching globale, permette di ottenere i seguenti benefici: elasticizzare le catene muscolari ipoestensibili o retratte; Migliorare lampiezza di movimento e la fluidit del gesto; prevenire i danni da sovraccarico funzionale e i traumi muscolo-tendinei; ridurre o eliminare dolori di origine posturale; stimolare la circolazione dei fluidi; contribuire al riequilibrio posturale. Questo metodo non presenta particolari controindicazioni e, una volta appreso, pu essere eseguita sotto forma di autoposture. Comunque, la presenza di un operatore permette, tra laltro, di insistere su diverse zone della catena muscolare con la tecnica post-isometrica (contrazioni statiche di un determinato settore muscolare), per enfatizzare i risultati. .
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GRUPPI E TIPOLOGIE DI POSTURE GRUPPI DI POSTURE POSTURE APERTURA DELLE ANCHE 1) Supina con arti inferiori distesi e addotti. BRACCIA ADDOTTE 2) In ginocchio col dorso sulla palla APERTURA DELLE ANCHE BRACCIA ABDOTTE 3) Supina con arti inferiori distesi e abdotti. 4) Supina con arti inferiori addotti. 5) Supina con gambe a rana. 6) Supina con arti inferiori abdotti 7) Seduta con arti inferiori addotti. 8) Seduta con arti inferiori abdotti. 9) Seduta con gambe a rana. 10) In piedi con busto inclinato avanti (con e senza rialzo sotto gli avampiedi). 11) Supina con arti inferiori addotti. 12) Supina con arti inferiori abdotti.

CHIUSURA DELLE ANCHE BRACCIA ADDOTTE

CHIUSURA DELLE ANCHE BRACCIA ABDOTTE

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Test per valutare il grado di elasticit della catena principale anteriore


Prima di intraprendere un programma di stretching globale, necessario analizzare il soggetto con semplici test, per valutare il grado di elasticit delle catene muscolari anteriore e posteriore.

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STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA

Test per valutare lelasticit della catena principale anteriore


Una volta individuate le principali catene muscolari ipoestensibili o retratte, si stabiliscono le posture di allungamento pi adatte per il singolo soggetto. Quasi tutte le posture riportate nella tabella suesposta possono essere eseguite usando solo un tappetino e una parete, ma sarebbe difficile eliminare alcuni compensi. Sul mercato esistono varie attrezzature molto utili, efficaci e capaci di risolvere diversi dettagli tecnico-applicativi. Innanzitutto, esse permettono, attraverso particolari dispositivi, di regolare la posizione del soggetto in postura di allungamento gradualmente e in base al suo grado di elasticit. Inoltre facilitano la soppressione dei compensi messi in atto dal soggetto e permettono lesecuzione di particolari posture, efficaci e comode. Alcuni di questi attrezzi permettono al soggetto, anche, di eseguire in modo autonomo, contrazioni statiche (tecnica post-isometrica) contro appositi elementi di contrasto. Essi offrono al soggetto e alloperatore, anche la possibilit di visualizzare i risultati ottenuti al termine di una seduta o di un programma di stretching globale.
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Test per valutare lelasticit della catena principale posteriore

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Test per valutare il grado delasticit della catena principale posteriore

STRETCHING GLOBALE: METODOLOGIA E TECNICA

Postura supina con chiusura delle anche e braccia abdotte - Allungamento catene posteriore e antero-interna della spalla

Postura supina con chiusura delle anche e braccia bdotte

TECNICHE DI STRETCHING GLOBALE


Di seguito sono illustrate alcune posture di stretching globale con lindicazione delle catene muscolari maggiormente allungate. Lo stretching globale trova indicazione in tutte le situazioni in cui sono presenti catene muscolari retratte o ipoestensibili. Esso costituisce un aspetto fondamentale del recupero funzionale nella traumatologia e nella chirurgia dellapparato locomotore.
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Postura in ginocchio con apertura delle anche e dorso in appoggio sulla palla Allungamento catena anteriore (il capo del soggetto va posto in appoggio)

Lo stretching globale particolarmente indicato (in associazione ad altre tecniche chinesiterapiche) nel fitness posturale e in particolare nella prevenzione e nel recupero funzionale di: rachialgie; disordini posturali; patologie della terza et; traumi sportivi. In conclusione, necessario sottolineare limportanza di una collaborazione costante e intelligente tra fisioterapista, medico e operatore di Fitness Posturale al fine di garantire al soggetto il massimo recupero funzionale possibile.
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PROFESSIONISTA O NON PROFESSIONISTA: UNA DICOTOMIA CHE PERSISTE ANCORA ?


Enzo Marra
Mi scusi, ma io sono professionista. con gli altri, non dice mai sono un
una frase che spesso sento dire da svariati istruttori, allenatori, preparatori atletici, coach rivolta a dirigenti sportivi o a titolari di palestre e centri sportivi. E lo dicono, con una vivacit di voce, rinforzata dal tono sicuro dei saperi, convinti di essere diversi dagli altri. Ma quali altri? professionista quellallenatore che fa tornare a casa umiliato e scoraggiato un ragazzone di Livorno perch in sovrappeso ed meglio che non gioca in quanto non contribuisce in maniera determinate al risultato agonistico? Superando unetica che non un comandamento, ma il pensiero che da linguaggio allesperienza morale. professionista quellistruttore che per dieci minuti sale su un palco di Rimini Wellness e viene illuminato, per un attimo, da un fascio di luce di notoriet nazionale incorniciato da una musica esplodente? professionista chi ha scritto un articolo su una rivista specializzata o ha partecipato allultimo corso di una nuova invenzione sportiva che viene da oltre oceano? O forse professionista chi riconosce lo sport come un valore, chi ci mette coraggio e umilt, altruismo e riservatezza, chi si aggiorna in continuazione e si confronta
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professionista e lavora sodo afnch gli altri prima o poi dicano e continuino a dire: ha competenze?

A molti sfugge che in questo nostro strano ed incomprensibile paese se si decide di

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aprire un bar necessario frequentare un corso professionale o se si vuole inaugurare un salone per acconciature necessario frequentare un lungo ed articolato corso di formazione. Se, invece, si vuole aprire una palestra non serve nessun requisito. Si apre e basta! Fatto salvi i requisiti tecnici del locale. Se, ancora, si vuole aprire la partita Iva come Personal Coach e/o Istruttore, la cosa pi complicata individuare il codice Atecon ed il tutto quasi fatto.

PROFESSIONISTA O NON PROFESSIONISTA


A molti sfugge che il Sistema Sportivo Nazionale a double face: quello imprenditoriale, che straordinariamente liberalizzato e persegue solo un ne capitalistico e/o business, ha poche regole e si rispecchia in un altro, quello di natura autopoetico, quello che ha le necessarie e giuste regole, quello che per fortuna esiste nel nostro bel paese, quello che considera lo sport come un valore, quello nato da una logica di regime, per passare ad una fase bellica e post, per arrivare, inne, ancora attuale e rinvigorito, allultimo documento di Sport verso il 2020, deliberato ultimamente dal Consiglio Nazionale del Coni (vedi Foto). E qui lo sport, imprigionato per anni nellelite agonistica e spettacolare, passa attraverso quei principi tanto cari al Comitato Sport per Tutti, per arrivare ad un nuovo concetto di fare sport, quello che ha dignit Costituzionale, quello che ritroviamo nelle indicazioni del Libro Bianco dellUnione Europea, quello della XIV conferenza mondiale di Pechino, quello che lOrganizzazione Mondiale della Sanit raccomanda e la scienza medica chiama exercise is medicine. Nel merito del nostro dilemma, la legge n. 91 del 23 marzo 1981 denisce la categoria degli sportivi professionisti come: gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivo, i preparatori atletici che esercitano lattivit sportiva a titolo oneroso con carattere di continuit nellambito delle discipline regolamentate dal Coni e che conseguono la qualicazione dalle federazioni sportive nazionali secondo le norme emanate dalle federazioni stesse con losservanza delle direttive stabilite dal Coni per la distinzione dellattivit dilettantistica da quella professionistica. Sullo stesso tenore si espresso lex ente previdenziale Enpals per gli sportivi che in diverse sue circolari ha affermato, anche se in modo disarticolato ed in qualche caso superando i naturali conni della norma: In linea generale, per accedere alla nozione di reddito professionale necessario che lattivit sia esercitata in via non esclusiva n permanente e si sviluppi con carattere di abitualit e la misura delle somme complessivamente percepite, non abbia caratteristiche di marginalit. Ma pu essere questa interpretazione giuridica e di prassi il conne che individua un professionista da un non professionista? O forse il conne pi ampio e va visto in un ottica pi dinamica e moderna ed tempo che la norma prenda atto che lo sport nel nostro paese a double face.

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Se prendiamo in aiuto un vocabolario, alla parola professionista possibile trovare la seguente interpretazione: Chi pratica unattivit sportiva in modo esclusivo e continuativo per la quale viene retribuito (di contro dilettante).

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PROFESSIONISTA O NON PROFESSIONISTA


Ma il concetto di dilettante non ravvisabile solo nellordinamento sportivo? O il concetto di professionista si deve integrare con il concetto di professionalit, ovvero linsieme delle aspettative su come una persona si dovrebbe comportare? Anche da un istruttore dilettante si aspettano indicazioni e preziose competenze. agli Enti di Promozione Sportiva che realizzano aggregazione e momenti di crescita culturale e fanno crescere lISU (Indice di Sviluppo Umano*); allo Stato che non spende o spende quasi niente per la spesa sportiva, risparmiando, senza che nessuno lo dica con voce alta e convincente, sulla spesa sanitaria e sulla spesa educativa.

Insomma, questa una dicotomia che deve trovare una soluzione e deve trovare soluzione anche linterpretazione autentica di sport, che non pi e solo la partita di calcio o di pallacanestro, ma anche (*) LISU (Indice di Sviluppo Umano) indica la Cultura Funzionale del Corpo (la i risultati medi conseguiti da un paese su tre proposta della NABBA Italia), il Fitness, aspetti dello sviluppo umano: il Wellness, lo sport senza gara, lo sport una vita lunga e sana - Aspettativa di che si fa per il piacere di fare, lo sport che vita dalla nascita; conviene a tutti: alle persone per la loro prevenzione, salute ed educazione; alle aziende che producono macchine ed attrezzi e fanno crescere il Pil;
la conoscenza - Tasso di alfabetizzazione e di scolarit ai vari livelli;

condizione di vita dignitose - Misurate dal PIL pro capite in termini di dollari PPA (parit di potere di acquisto).

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