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Le feste di Natale Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare cos inizia, Ci vuole un fiore di Gianni

Rodari, la canzone che ha allietato l'infanzia di molti adulti di oggi. Credo che in nessun altro periodo dell'anno, ci siano cos tante cose da guardare ed ascoltare come in questo, che viene detto appunto delle feste di Natale, e ci proprio per il fatto che non solo il Natale, ma tante altre feste che convergono, non a caso, in questo periodo dell'anno. Purtroppo con l'et, molti di noi hanno dimenticato l'incipit cos profondo di questa canzone. La nostra cultura moderna ha saputo accogliere, fondere e dare spazio a tante tradizioni che vedono questo momento come magico. La congestione di riti, simboli, tradizioni, per ha diluito il senso delle cose e ne ha mascherato il significato profondo lasciando in evidenza solo il vestito della festa, l'esteriorit. In questo percorso il mio desiderio di ripercorrere velocemente e sommariamente le feste, celebrazioni e relativi miti nel tentativo di guardare dentro il vestito e fornire spunti di riflessione e meditazione pertinenti a questo periodo, ed evitare che fuggano assieme al continuo procedere dei giorni e delle feste. Santa Lucia, il 13 Dicembre, la Santa (dal nome: luminosa, splendente) portatrice di luce e quindi, sul piano fisico (e se vogliamo anche popolare), protettrice degli occhi. Sul piano spirituale simbolo della Grazia Illuminante. molto venerata nei paesi nordici (Luciadagen). Purtroppo la precessione degli equinozi l'ha allontanata dal solstizio d'inverno al quale era legata in quanto portatrice di luce dopo la notte pi lunga dell'anno. Possiedono un'atmosfera magica queste fanciulle con le corone di fiori che portando le candele accese, nelle case e nei villaggi intonano i canti di Santa Lucia annunciando il ritorno della luce, della Luce. inevitabile il richiamo ai riti millenari della mitologia pagana di antiche popolazioni nordiche che in modo semplice, ma carico di magia e bellezza ricordavano che dopo la notte pi lunga, la luce si fa sempre strada nelle tenebre. Il solstizio d'inverno, 21 Dicembre, l'elemento attorno al quale ruotano, tutti gli altri eventi di questo periodo. Considerarlo festa a se, a questo punto, potrebbe essere una inutile duplicazione, se non triplicazione, delle altre festivit. Nel 2012 questo solstizio stato particolarmente atteso perch caricato di timore ed aspettative per la chiusura del ciclo del lungo computo del calendario dei Maya, dal quale tanti hanno saputo trarre profitto. Per sei mesi il punto pi alto del percorso solare ha continuato a scendere verso l'orizzonte, minacciando la scomparsa definitiva del Sole, il giorno del solstizio d'inverno il Sole ha un arresto (sol-stitium), smette di scendere e risale nel cielo, portando luce e speranza. Alcuni gruppi esoterici, iniziatici, new age, dedicano delle apposite cerimonie a questo evento, che indica il giorno pi breve dell'anno e quindi il momento di maggiore buio oltre il quale la luce incomincia a prendere il sopravvento riducendo e sconfiggendo le tenebre. Secondo il Principio Universale di Corrispondenza detto anche come in alto, cos in basso, questo evento richiama la potenziale nuova irrorazione di luce nell'anima degli uomini (di buona volont) dopo l'attesa nel buio e nel silenzio. Il Natale, 25 Dicembre, la nascita di Ges, incarnato per noi in un Bambino. Credo sia superfluo, per noi occidentali del sud dell'Europa, specificare la vastit di significati di questo evento, espressi ampiamente dal cattolicesimo e pi in generale dal cristianesimo in vari modi, quale segno manifesto della provvidenza e della bont divina. La data del 25 stata scelta in sostituzione al mito di Mitra, dio solare pagano, collegato al mito del sol invictus, nato (per gi fanciullo) anch'egli da una vergine in una grotta poi visitata dai pastori. Entrambi sono riferiti al carattere simbolico del solstizio d'inverno della vittoria

della luce sulle tenebre, della vita sulla morte e del bene sul male (per i dualisti). Luce che anticipa la fertilit materiale e spirituale delle successive stagioni. La grotta rappresenta lo stato di oscurit, ma anche di gestazione dopo il quale nasce la luce capace di portare all'umanit energia e vita nuova. Anche nella cultura preistorica megalitica i dolmen richiamano la grotta, simbolo di cavit illuminata in profondit dal sole all'alba del solstizio d'inverno. L'albero di Natale rientra nello stesso simbolismo, adottato soprattutto nei paesi nordici, con le sue luci e la forma che converge in alto. Sulla sua punta infatti domina la Luce, la stella cometa, che augura l'avvento di un nuovo mondo e di un nuovo ordine, lo stesso cercato dai Re Magi. Babbo Natale forse la figura pi iconografica del Natale, identificato in San Nicola di Myra (poi di Bari) del IV secolo d.C., detto anche Santa Claus (contrazione di Nicolaus, nella versione nordica), vivo sotto altre forme mitiche in tutte le popolazioni nordiche prima del cristianesimo, il protettore dei bambini e dispensatore di doni, quale momento quindi migliore che quello di collocare la sua venuta in corrispondenza con la nascita del Ges Bambino? Ma l'elemento fondamentale di questa festa proprio la nascita di Ges come neonato, come Bambino. Dio, che si incarna in un bambino in umilt, spoglio delle ricchezze del mondo che segue tutte le tappe di crescita e maturazione di ogni singolo uomo. Dio presente nel bambino e quindi in ogni bambino. Il bambino non visto come adulto minuto ed incapace di intendere e di volere, ma gi possessore dentro di se di tutta la divinit necessaria per essere anch'egli figlio di Dio. Il bambino intriso di energia vitale e gi pieno di energia spirituale, fin dalla nascita, fin dal concepimento. Difronte questo messaggio cos forte c' da rimanere allibiti come duemila anni di storia non siano riusciti a comprendere la vera natura spirituale, divina, dei bambini. Come si siano perpetrati millenni di abusi e soprusi. Il MoMA di NY ha quest'anno dedicato una sezione al Century of the Child: Growing by design sottolineando che solo nell'ultimo secolo (per le menti pi illuminate) o negli ultimi decenni, i bambini hanno trovato giusto spazio nella nostra societ in modo ampio e salutare, spesso oggi travisato con la mera soddisfazione dei capricci materiali. Ma non questo il contesto in cui approfondire queste tematiche. I bambini poi crescono e la societ li (e ci) forgia per assolvere ai compiti di cui societ ha bisogno: ingranaggi di una struttura e ci spesso basta sia alla societ che all'individuo. Dimentichiamo cos le canzoni cantate da piccoli, i temi ed i valori per cui ci commuovevamo. Il Natale pu ridare dignit a quel bambino che in ognuno di noi, forse abbandonato in qualche grotta interiore e che aspetta di venire alla Luce, ancora fonte di energia vitale, affinch si risvegli, nasca, rinasca a Natale, ad ogni Natale, ed ogni giorno che decidiamo sia Natale, per collegarci nuovamente alla luce infusa da Dio fin dal primo momento. La Via di questo cammino ci stata indicata dal Bambino Ges. Santo Stefano, il 26 Dicembre, il primo martire, insignito del ministero diaconale dai 12 Apostoli. Indica la strada mistica dell'aiuto ai bisognosi. significativo il fatto che la prima morte festeggiata il giorno dopo la nascita pi importante, ci ad indicare che la via dello spirito inizia con la morte dell'ego e degli interessi personali. Il 26 Dicembre anche diventato il giorno della presa di coscienza della caducit delle cose terrene, il giorno in cui si riparano, buttano o si mettono da parte i giocattoli rotti e non, regalati ai bambini (pi o meno grandi) appena il giorno prima. Non a caso, per indicare qualcosa di effimero, si dice che dura da Natale a santo Stefano. La Sacra Famiglia, la prima domenica tra il Natale ed il Capodanno e in assenza della domenica si festeggia il 30 Dicembre, un'icona dell'armonia, della convivenza serena, del nucleo perfetto della societ. Celebrazione dell'amore, dell'affetto e della comprensione, in cui i genitori sono chiamati a svolgere la funzione di facilitatori del processo di crescita ed autocoscienza, punto di riferimento, ma non proprietari del figlio che chiamato a seguire la

sua strada per quanto dolorosa essa potr essere. Notte di San Silvestro e Capodanno, tra il 31 Dicembre ed il 1 Gennaio, si festeggia il passaggio dal vecchio al nuovo anno, almeno nell'occidente cristiano, e ci per fin dai tempi del calendario giuliano. Il passaggio al nuovo anno collegato anch'esso ad un rito di passaggio, che in effetti in molte culture coincide invece con la primavera o con l'estate cariche di vita ed aspettative. Il Capodanno legato al mito della rinascita e della nascita, tant' che nel medioevo alcuni popoli lo festeggiavano proprio il 25 Dicembre. In fondo il Nuovo Anno un bambino appena nato. Il Capodanno legato al mito di Giano bifronte, dio antichissimo di epoca arcaica, con una faccia rivolta al passato ed una al futuro: solo con la piena consapevolezza di ci che stato e lo sguardo verso la propria meta si pu vivere con pienezza il presente. Molti archetipi sono associati a Giano, ma qui utile ricordare solo quelli strettamente legati alla festivit del Capodanno. Giano colui che tiene legate le forze contrastanti, colui che riesce ad effettuare la sintesi degli opposti, forza creatrice ed innovatrice, che sa ponderare il peso delle cose. La fortuna e l'abbondanza dipendono da questa nostra capacit di discernimento. degno di nota anche il fatto che San Silvestro I fu l'ultimo papa del periodo delle persecuzioni dei pagani contro i cristiani ed il primo delle persecuzioni dei cristiani contro pagani ed eretici; figura debole, simbolo della svolta, ma anche del finto cambiamento ottenuto mantenendo stesse modalit e azioni, a ricordarci che l'illusione del nuovo sempre a portata di mano. Tutti i simboli del nostro Capodanno sono propiziatori di fortuna ed abbondanza (materiale) per l'anno che appena incomincia, utili ad allontanare le cose negative dell'anno che sta per chiudersi: il colore rosso, i fichi, le lenticchie, l'abbondante cena e le strenne: originariamente rami di alloro colti nel boschetto sacro del monte Velia dedicato alla dea Strenia dispensatrice appunto di fortuna e felicit. Maria Santissima Madre di Dio, il 1 Gennaio, detta anche Ottava di Natale, celebra la figura di Maria nella sua qualit forse pi elevata, cio di madre di Dio. Ci che appare un ossimoro, contiene in se una profonda rivelazione incomprensibile col metro della ragione e pertanto definito mistero. La chiave di lettura a-razionale e pu discendere solo da un'apertura verso il divino, ma per i pi basta la credenza per Fede. Dio Creatore, consustanziale con Ges Cristo, ha fatto esperienza di avere una Madre. Maria il simbolo del femminile primordiale, essenza feconda che dona la vita nella sua sacralit, mediatrice tra noi ed il divino (Signora, mediatrice e avvocata nostra, Che per te, Maria, ci sia concesso di andare al Figlio [San Bernardo]). Punto di inizio per la salvezza dell'uomo e punto di fine nell'ora della nostra morte (Perch io sono colei che prima e ultima [inno a Iside]), principio di vita e di morte, simbolo dell'eterno ritorno delle stagioni. Maria anche custode della Sapienza divina, Stella del Mattino, annunciatrice della rinascita del giorno, Sirio (Iside) per gli Egizi e Venere (il pianeta) per i mussulmani. Si potrebbe continuare a lungo per cui, qui, basti dire che l'archetipo della Grande Madre stato totalmente assorbito in chiave mistica dalla religione Cattolica. L'Epifania, il 6 Gennaio, significa rivelazione o manifestazione divina, indica il primo riconoscimento pubblico della divinit di Ges con la visita dei Magi: saggi sacerdoti astrologi orientali. Nelle chiese di rito bizantino viene festeggiato lo stesso giorno del Natale ad indicare l'effettiva coincidenza dei due eventi. Un elemento contenuto nei racconti dell'epifania l'esplicito riferimento al misticismo orientale contenuto nel primo cristianesimo che accosta i Magi con Ges Bambino e con l'immediata successiva fuga in Egitto. Nella tradizione popolare italiana l'epifania legata alla figura della Befana, dispensatrice di doni ai bambini buoni e di carbone ai bambini cattivi, oggi giustamente ci rifiutiamo di portare carbone ai bambini che sono stati cattivi, ma anche questa crudelt, inserita nel giusto contesto pu avere la sua valenza educativa. Questa figura connessa alle

tradizioni agrarie pagane che vedono nella Befana il vecchio anno che saluta portando buoni presagi per il nuovo (purch si sia agito bene nell'anno passato). Appare evidente il collegamento col mito di Giano bifronte e della dea Strenia, e forse per questo nel medioevo la sua immagine divenuta quella della strega, archetipo dell'energia femminile incontrollata. L'evento principale e pi elevato per riguarda i Re Magi che si misero in cammino da molto lontano per rendere omaggio al bambino salvifico, guidati solo dalla fede e da una stella (Venere? una Cometa? il solstizio d'inverno? o pi probabilmente il solstizio d'estate e quindi, a quei tempi, Sirio). Non basta sapere che esiste un Bambino Divino, bisogna intraprendere un cammino alla sua ricerca, senza la quale non potremmo mai riconoscerlo, e potremmo riconoscerlo solo guardando con gli occhi della saggezza e della fede: gli occhi di Erode non furono capaci di scovarlo. Di quali doni spirituali dobbiamo fornirci? Essere pronti a riconoscerne la regalit del Bambino (oro), rendere omaggio alla sua divinit (incenso), ed essere pronti a morire nell'ego per rinascere nello spirito (mirra). Battesimo di Ges o Ottava dell'Epifania, la domenica compresa tra il 7 ed il 13 Gennaio, la seconda epifania o Teofania, cio manifestazione divina. Ges prima di iniziare la sua vita pubblica di predicazione si sottopone ad un vero rito di iniziazione, che rester, con significati diversi nel tempo e nei luoghi, momento fondamentale della cristianit. Questo rito indica la necessita per gli uomini, per tutti gli uomini, di esprimere mediante un fiat i propri propositi, da cui i riti di passaggio e iniziatici quali momenti di consapevolezza, autocoscienza e reale cambiamento. Dopo la valutazione delle mete della nostra vita, dopo la deliberazione su come realizzare il nostro scopo, dopo la scelta con discernimento delle possibili azioni, necessaria l'Affermazione esplicita, che diventa pi carica di significato e responsabilit mediante un rito. un SI che libera le energie della Volont personale e divina, e ne permette la realizzazione. Se questo percorso viene fatto, con Amore, Discernimento, Disinteresse, Sacrificio e Volont si pronti ad affrontare un nuovo anno interiore. Ricordati di santificare le feste non un comandamento, ma forse un'occasione, secondo quella legge che scritta nel cuore degli uomini. Se vero che le cose di ogni giorno raccontano segreti: figurasi le feste!!! Buone Feste a tutti.

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