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Trading On Line: Liquidità e Redditività di un investimento

azionario

Questo post esamina l’incidenza delle commissioni sulla redditività del


business e definisce il significato del termine Sleepage prendendo in esame
l’incidenza di questa variabile sulla redditività.

Faremo riflessioni anche sul significato del termine “Liquidità” e


esamineremo il rapporto che questa variabile ha con la variabile “Sleepage”.
Iniziamo definendo che cos’è una commissione.

Per avere la possibilità di accedere ai mercati finanziari mi devo rivolgere a


degli intermediari finanziari.

Gli intermediari finanziari, come le S.i.m.P.A., società di intermediazione


mobiliare per Azioni, sono delle società che mi mettono in contatto con il
mercato.
Questi intermediari mi permettono per esempio di comperare 15 azioni di
Google ad un certo prezzo.

In cambio di questo servizio mi chiedono di pagare una commissione, che


di solito è calcolata come percentuale sul valore dell’intera transazione.
E’ chiaro che le commissioni incidono sulla redditività totale di un certo
business, perché per i Trader sono un costo e quindi nel calcolo del profitto
netto bisogna tenerne conto.

Maggiori sono le commissioni minore è il profitto netto.

C’è da dire che con la Telematizzazione (Trading On Line) dei Mercati


finanziari, le commissioni hanno subito un forte decremento e questo ha
determinato un ampliamento dei mercati stessi.

Tanti piccoli investitori privati, oltre che i grandi investitori istituzionali,


possono ora direttamente dal proprio computer di casa, gestire i propri
investimenti, comprando e vendendo in pochi secondi un gran numero di
Azioni o contratti mobiliari in genere, a bassi costi.
La scelta del Broker, ossia la società alla quale ci affidiamo per accedere ai
mercati finanziari, è molto importante non solo per le caratteristiche
tecniche della piattaforma di trading e per la funzionalità che la
caratterizza, ma per la competitività in termini di costi di commissioni.
Girando sul Web ed esaminando i vari siti di Broker On Line, come Fineco,
Directa o addirittura le moltissime società americane, puoi accorgerti che
ognuno fa la sua proposta in termini di commissioni.

E’ un po’ come scegliere la tariffa per la propria scheda telefonica.

E’ importante adattare il sistema di commissioni proposto, con il proprio


stile di Trading, faccio un esempio: c’è chi opera in day Trading, ossia
compie in giornata tantissime operazioni, in certi casi più di 50 al giorno,
speculando sulle oscillazioni dei prezzi di un certo titolo o gruppi di titoli…
… per questo trader sarà interessante una proposta in termini di
commissioni, caratterizzata da un costo unitario per transazione anche
abbastanza alto, ma che preveda uno sconto oltre un certo numero di
eseguiti al giorno.

Per esempio ci sono delle proposte che sono caratterizzate da un costo


unitario abbastanza alto per ogni singolo “eseguito”, ma poi il Broker blocca
il costo giornaliero delle commissioni quando si superano un certo numero
di eseguiti.

Per esempio si può vedere un costo di commissione dello 0.01% (un


esempio a caso) per eseguito, ma il Broker oltre i 50 eseguiti giornalieri
blocca il costo totale giornaliero delle commissioni a 500 euro (una cifra
così per dire solo per farti capire).

Questo perché il Broker fà i suoi conti e da questi conti deduce che gli
conviene fare queste promozioni in termini di redditività.

E’ chiaro che questa modalità di calcolo di commissioni, dove il costo si


riduce mano a mano che aumenta il numero di eseguiti, non è adatto a chi
invece ha uno stile di trading caratterizzato da operazioni a lungo termine e
quindi compie pochissime operazioni in giornata o addirittura al mese.
Per questo stile di Trading sarebbe più conveniente mantenere un costo
medio di entrata nel business ad un livello basso rinunciando allo “sconto”
riservato a chi compie un numero elevato di operazioni, semplicemente
perché questo piano di calcolo delle commissioni non può essere sfruttato
dal Trader.
Scegliendo il giusto piano di commissioni e facendo attenzione a non
entrare ed uscire continuamente ed inutilmente dal business si può incidere
in termini positivi sulla redditività netta.

Praticamente questo è uno degli aspetti del Money Management, altro


capitolo importantissimo che ogni Trader di successo dovrebbe
approfondire per migliorare la propria redditività nel Trading On Line.

Il problema è che molto spesso si esce e si rientra continuamente ed


inutilmente su un certo business; maggiore è il numero di queste operazioni
“inutili”, maggiore è il costo sostenuto per le commissioni e maggiore è
l’incidenza che queste hanno sulla redditività netta.
Altro “fenomeno” di cui bisogna tener conto per puntare ad una migliore
redditività è lo sleepage.

Prima di definire che cos’è lo sleepage vorrei farti riflettere su una


questione.

Secondo te quando tu vuoi acquistare una azione, succede che scegli il


prezzo a cui la vuoi acquistare e quasi per miracolo e immediatamente te la
aggiudichi a quel prezzo?

Magari fosse così semplice!!

La questione è che chi compra, vorrebbe comperare ad un prezzo basso e


chi vende vorrebbe vendere ad un prezzo più alto.
E tira di qua e tira di la, la spunta sempre chi ha più “carattere”, ma non
sempre a dir la verità, certe volte bisogna capire quando è il caso di
scendere a compromessi.

Mettiamo infatti che tu vuoi acquistare a 290 dollari una azione di Google;
imposti un ordine di acquisto a 290 ma vedi che l’ordine non viene mai
eseguito, perché Google continua ad oscillare a prezzi superiori a questo
livello: cosa fare?

Bisogna valutare, aiutandosi con una accurata Analisi Tecnica


dell’andamento del Grafico di Google, se il prezzo da noi stabilito è
effettivamente troppo basso per il trend rialzista che sta avendo il titolo; in
tal caso bisognerebbe adeguare il prezzo di acquisto per avere una maggiore
probabilità di aggiudicarsi Google.
Ma attenzione, l’errore in cui cade spesso il Trader inesperto e impaziente è
quello di non saper aspettare il tempo necessario che il titolo Google ritorni
sui suoi passi e “ritracci” ritornando ad un prezzo più basso e più
economico per chi acquista.

In tal caso la tua impazienza ti costerà molto cara, perchè effettivamente


hai acquistato ad un prezzo molto alto rispetto a quello più equo, non hai
saputo aspettare nonostante sapessi o intuissi che il prezzo di Google
poteva abbassarsi ancora un altro po’.

Grande importanza ha la capacità di previsione tecnica di dove andrà il


titolo nel breve periodo, grande importanza la gioca anche l’aspetto
psicologico.
A volte infatti l’impazienza ci fa compiere azioni non convenienti.

Immagina infatti che noi non abbiamo saputo aspettare l’auspicato


“ritracciamento” del titolo ad un prezzo più basso e abbiamo comperato il
titolo Google a 330; immagina quindi che il titolo Google avrebbe poi
comunque “ritracciato” come da te auspicato, ma il ritardo con cui lo ha
fatto ti ha suscitato impazienza e ti ha spinto a comperare a 330.

Cosa può succedere?

Se il titolo Google, come molto spesso succede, “ritraccia” con un po’ di


ritardo, tu acquisti di fatto ad un prezzo troppo alto e come se non bastasse,
subito dopo che lo hai fatto il titolo Google incomincia a “ritracciare”: ma
questo per te vuol dire subire una grave perdita nel breve periodo e questo
incide pesantemente sulla redditività (sempre nel breve periodo).

Questo ha a che fare molto con il fenomeno dello Sleepage.


Definiamo quindi lo Sleepage come quel processo con cui il Trader cerca di
collocare la sua offerta, per esempio di acquisto, ad un prezzo congruo e
vantaggioso per lui tra domanda e offerta, tra denaro e lettera.

George Fontanills direbbe che il prezzo giusto è sempre quello in mezzo tra
domanda e offerta, ma questo “enunciato” di fatto è un po’ riduttivo, perché
il prezzo giusto risente necessariamente dei movimenti che il titolo andrà a
fare nel breve.

Quindi è vero che il prezzo giusto come dice George è quello in mezzo, ma
bisogna essere anche bravi nel “timing”, ossia nel decidere quando è il
momento giusto per entrare nel business, altrimenti si rischia di entrare ad
un prezzo in acquisto decisamente troppo alto.

In altre parole, l’arte del “beccare” il giusto prezzo consiste nel fare una
buona analisi del Trend del titolo a breve e poi avere il giusto mix di buon
senso ed elasticità da una parte e dall’altra la psicologia ferma e decisa, che
permetta al trader di attenersi abbastanza rigorosamente alle analisi fatte.
Per concludere possiamo dire che ammettendo che siano state fatte delle
buone considerazioni sul titolo in questione, la probabilità che un ordine
venga eseguito al prezzo desiderato, aumenta all’aumentare della liquidità
del mercato.

Si definisce un mercato molto liquido quando praticamente “gira” molto


denaro in quel mercato, ci sono molti acquirenti e molti venditori, c’è molto
interesse intorno ad un certo titolo, il numero di scambi tra venditori e
acquirenti è molto elevato.
In pratica, se noi vogliamo aggiudicarci l’acquisto di una certa Azione ad un
dato prezzo che stabiliamo molto vicino al prezzo denaro, e se ipotizzassimo
di immettere l’ordine al tempo zero e di cronometrare in quanto tempo
questo ordine viene eseguito, sicuramente questo tempo sarebbe via via
minore man mano che la liquidità di mercato aumenta.

Questo è il rapporto tra Sleepage e Liquidità…

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