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Festa amara per lesercito bosniaco

Si celebrano i sette anni dalla costituzione delle forze armate nazionali anche se lanniversario offuscato dal clima di austerit e dai tagli al bilancio. Si svolta mercoled a Sarajevo la cerimonia per festeggiare il settimo anniversario dallistituzione delle forze armate bosniache, introdotta da un lungo discorso del nuovo ministro della Difesa, Zekerijah Osmic, che per prima cosa ha voluto ringraziare tutti i soldati del Paese che ci hanno reso orgogliosi per la partecipazione alle estenuanti operazioni internazionali e per lapporto fornito durante i disastri naturali degli ultimi mesi. Ma non sembra proprio un buon momento per festeggiare, e lo stesso ministro della Difesa bosniaco ha messo le mani avanti, ammettendo che lesercito deve operare s con lo stesso numero di soldati e con i compiti di sempre ma anche con un bilancio notevolmente ridotto rispetto agli anni scorsi. Basti pensare che solo nel 2010 le casse del ministero della Difesa potevano contare su un totale di 171 milioni di euro - il 95% dei quali destinato alle forze armate - mentre nel 2011 il bilancio stato ridotto a 150 milioni di euro. Questanno sembra essere andata leggermente meglio, con 156 milioni di euro messi a bilancio, ma bisogna tener conto del versamento straordinario di 10,7 milioni di euro proveniente dalle casse del governo centrale, necessario per pagare, dopo anni, le pensioni dei veterani. Secondo il ministro della Difesa, il bilancio dellanno prossimo sar ridotto a 145 milioni di euro e bisogna includere nel conteggio anche i soliti 10,7 milioni di euro da destinare alle pensioni. Le forze armate della Bosnia-Erzegovina, che possono contare su 10.000 soldati e 1.000 dipendenti, sono state istituite nel 2005 in seguito alla fusione dei tre eserciti dellex Jugoslavia: lesercito bosniaco (musulmano) della Bosnia-Erzegovina, il Consiglio di difesa croato (Hvo) e lArmata della Republika Srpska (Ars). Intervistato dal sito internet Balkan Insight, il viceministro della Difesa, Marina Pendes, ha chiaramente ammesso la difficile situazione in cui versa lesercito bosniaco, augurandosi che i tagli al bilancio non ne compromettano gli obiettivi e i risultati. Il bilancio delle forze armate slovene e croate pesa mediamente sul Pil per

l1,5%, mentre da noi si scende sotto l1%, ha notato la Pendes. I tagli, secondo il viceministro, saranno comunque diretti a non pregiudicare le missioni e le operazioni in corso, anche se alcuni analisti bosniaci ritengono che lintenzione del governo sia abbastanza chiara: gettare le basi per rendere necessario lo scioglimento delle forze armate, forse lunico organismo statale davvero efficiente e funzionale. Il vice-ministro, per, non ha voluto commentare. E anche il nuovo responsabile della Difesa ha nicchiato durante il suo discorso di marted: Non posso parlare dei risultati precedenti del ministero e dellesercito - ha sostenuto Osmic - ma posso dire che tutti i soldati hanno fatto finora un ottimo lavoro. La nomina di Osmic a capo del ministero frutto del rimpasto governativo avvenuto la scorsa settimana in seguito alla rottura dellalleanza tra il Partito di azione democratica (Sda) e i socialdemocratici (Sdp), proprio perch lSda si era rifiutato di votare in Parlamento i tagli alla Difesa e alla Sicurezza. La nuova coalizione comprende lSdp, lAlleanza dei socialdemocratici indipendenti (Snsd), il Partito democratico serbo (Sds), lAlleanza per un futuro migliore (Sbb), lUnione democratica croata (Hdz Bih) e il partito gemello Hdz 1990. I ministeri della Difesa e della Sicurezza erano andati al Sda, ma in seguito al crollo della coalizione originaria, lSdp ha preteso, e infine ottenuto, la sostituzione delle due cariche, ricoperte ora dagli stessi socialdemocratici.

Skopje, i fondi cinesi vanno alle infrastrutture


Il ministro dei trasporti macedone ha firmato marted un accordo con lambasciatore di Pechino, relativo al finanziamento di importanti lavori stradali e autostradali. stato firmato marted a Skopje dal ministro dei Trasporti macedone, Mile Janakieski, e dallambasciatore cinese nella capitale, Cu Zhiwei, laccordo per limpiego dei fondi stanziati da Pechino nella costruzione di importanti tratti stradali e autostradali del Paese. Laccordo prevede limplementazione dei progetti

infrastrutturali pi urgenti e incoraggia la cooperazione tra banche e imprese dei due Paesi, ha dichiarato, soddisfatto, Janakieski al termine dellincontro. I fondi impiegati dal governo macedone per realizzare tali opere fanno parte dei 10 miliardi stanziati dalla Cina nei mesi scorsi a favore dei Paesi del sud-est europeo. In cima alla lista dei progetti da realizzare con la prima tranche del prestito cinese, spicca la costruzione del tratto autostradale che collegher la citt di Stip, importante polo economico della regione, con il Corridoio 10 che unisce la Macedonia alla Grecia e alla Serbia, rispettivamente a sud e al nord del Paese. I documenti sono gi pronti - spiega Janakieski al quotidiano Dnevnik - quindi mi aspetto che i lavori comincino nei primi mesi del 2013. Il prestito cinese sar utilizzato anche per costruire la sezione autostradale che collegher Ohrid, il principale centro turistico della Macedonia, con la citt di Kicevo. La tratta far quindi parte del Corridoio 8 che collegher la Macedonia con la Bulgaria ad est e con lAlbania ad ovest. Questi sono i progetti pi urgenti che il governo vuole affrontare entro lanno prossimo, ma allo studio ci sono anche altre opere infrastrutturali che verranno finanziate dal fondo cinese. Laccordo, inoltre, prevede anche che la Cina fornisca una completa assistenza nellesecuzione dei progetti con linvio di esperti e di macchinari, attrezzature e materiali.

Mostar: spaccata in due e ancora senza governo


La citt sta affrontando una grossa crisi, sociale e politica, e lo stallo dovuto al perenne disaccordo tra i politici non fa altro che peggiorare ulteriormente. La vita nella citt bosniaca di Mostar, spaccata in due etnie contrapposte, continua a scorrere normalmente, nonostante lassenza del governo cittadino. A ottobre, infatti, si sono svolte le elezioni amministrative per rinnovare comuni, citt e municipalit della Bosnia, ma gli abitanti di Mostar non si sono potuti recare alle urne a causa di una disputa politica sul sistema di voto che non ha permesso lindizione delle consultazioni locali. Il mandato del governo locale scaduto a novembre e la situazione politica in

questa citt completamente divisa tra bosniaci e croati sta diventando sempre pi complicata. Nel 2010 e nei primi mesi del 2012, la Corte costituzionale bosniaca ha emesso due sentenze che impongono di riformare il sistema elettorale di Mostar. Questi cambiamenti avrebbero dato gli stessi diritti a tutti gli elettori. La Corte ha considerato le attuali norme elettorali della citt incostituzionali, perch il numero dei deputati di sei quartieri della citt non era proporzionale al numero di elettori in quei distretti. L'attuale statuto prevede che una zona della citt, con una popolazione di quasi 30.000 abitanti, possa scegliere lo stesso numero di delegati al Consiglio Comunale, come una zona con solo 7.000 residenti. Dalla fine della guerra, avvenuta nel 1995, il potere stato condiviso tra due partiti di etnie diverse, il Partito di Azione Democratica (SDA) e l'Unione democratica croata (HDZ). L'HDZ vuole l'attuazione della sentenza della Corte mentre lSDA si oppone alla sentenza, sostenendo che porterebbe alla regola della maggioranza croata della citt, visto che gli elettori croati e bosniaci sono pi numerosi di 12.000. Haris Idriz, della ONG Mostar Youth Council, ha detto che le due parti hanno causato una situazione di stallo politico, e nessuna delle due disposta a scendere a compromessi. "Questa situazione potrebbe durare per un decennio, ma questo non apporterenne alcun progresso. Credo che le due parti sono in attesa che la comunit internazionale intervenga di nuovo Le Ong locali hanno svolto delle elezioni informali per protesta contro la decisione di annullare le consultazioni locali.

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