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Roma 18 luglio 2013

Alla cortese attenzione del Sen. IGNAZIO MARINO Sindaco di Roma e p.c. all On. NICOLA ZINGARETTI Presidente della Regione Lazio all On. GUIDO IMPROTA Assessore alla mobilit del Comune di Roma all On. MICHELE CIVITA Assessore alla mobilit della Regione Lazio

RICHIESTA DI INCONTRO SULLA MOBILITA METROPOLITANA


Gentile Sindaco di Roma,

con la presente lettera i sottoscritti coordinamenti, comitati e associazioni chiedono un incontro per rappresentarLe le proprie proposte sulla mobilit metropolitana, con le connesse interdipendenze problematiche (urbanistiche, ambientali, del lavoro e dellinnovazione istituzionale); ovvero quei programmi strategici che, a nostro avviso, possono ridurre il degrado nel quale versano Roma e il suo hinterland. Molti di noi Le hanno gi scritto, singolarmente o in gruppi e probabilmente Lei e i suoi collaboratori siete gi a conoscenza delle nostre idee. Lo facciamo ora congiuntamente per sottoline arne lurgenza e la necessit di intervenire per fronteggiare lattuale situazione, al limite della sostenibilit . Una conferma in proposito lelevata percentuale di astensione dal voto dei cittadini alle recenti elezioni, non solo per disaffezione ma anche perch stanchi di non essere ascoltati - dalle Istituzioni politiche ed amministrative - sulle proprie condizioni di vita (ultimo esempio gli anni della Giunta Alemanno). Peraltro, la Sua maggioranza una minoranza nella citt: lo diciamo non per ridimensionare la legittimit delle Vostre deliberazioni, ma per sottolineare che il cambiamento deve necessariamente ripartire dalla ricostruzione di un rapporto di fiducia tra Istituzioni e cittadini. Un impegno che deve spingere tutti e Lei pi volte ne ha sottolineata limportanza - a una grande attenzione e cura per la costruzione di un libero e articolato dibattito pubblico. Lobiettivo dellincontro di illustrarLe le convinzioni maturate nei conflitti sostenuti con la politica decidente in merito agli interventi necessari per trarr e Roma e larea metropolitana dallattuale condizione di invivibilit. Alcune delle quali le abbiamo ritrovate nel suo programma elettorale e nelle linee programmatiche che sta presentando al Consiglio Comunale (pedonalizzazioni, riduzione delluso dellautomobile, mobilit dolce, limiti al consumo di suolo, ecc.) e questo ci induce a pensare che sia possibile un confronto costruttivo. Tutto ci premesso, Le proponiamo di confrontarci sui seguenti temi, che riteniamo dovrebbero divenire parte integrante dei Suoi programmi. 1) piano integrato della mobilit metropolitana e della logistica; 2) aziende pubbliche di trasporto su gomma e ferro; 3) piano regolatore generale; 4) programma di valorizzazione dei saperi esistenti;

5) modifica del progetto di Roma Capitale e nuova dinamica relazionale tra Organi Rappresentativi e Cittadinanza. In sintesi: 1) Indizione della Conferenza metropolitana sulla mobilit per mettere capo alla definizione del Piano integrato della mobilit metropolitana e della logistica. Assi centrali del tema sono interventi immediati a favore della mobilit dolce(pedonale e ciclistica), lestensione delle zone a traffico limitato e quelle a velocit ridotta, lampliamento delle corsie (e delle strade) riservate a bus del TPL. e la loro continuit da capolinea a capolinea, il potenziamento dei servizi di pubblico trasporto e a favore del tram, anche ridimensionando in tal senso i progetti costosissimi come la linea metro C, il recupero delle stazioni ferroviarie e metropolitane come nodi di scambio e non come outlet, labbandono delle grandi opere a favore di interventi di messa in sicurezza e di estensione delle infrastrutture su ferro (come sarebbe utile sulla Pontina utilizzando in tal senso i finanziamenti anzich destinarli ad una ulteriore autostrada), la regolazione della distribuzione delle merci in citt, il divieto di parcheggio in citt dei pullman, la revisione del piano urbano parcheggi, la riformulazione del sistema tariffario del Tpl ,con forme di agevolazione/esenzione . Interventi a medio termine: chiusura dellanello ferroviario, trasformazione dei corridoi della mobilit in linee metropolitane di superficie, realizzazione dei poli logistici, una moderna idea del turismo. E, prima dellavvio delle opere soprattutto quando si tratta di grandi opere, cominciando con quelle previste nellaeroporto L eonardo da Vinci di Fiumicino esame pubblico della Verifica Ambientale Strategica (VAS). Insomma, un Piano della mobilit orientato dallinteresse pubblico. 2) Strumento cruciale di una efficace politica del trasporto sono le aziende pubbliche su gomma e ferro che il referendum del 2011 mantiene in mano pubblica. Sar argomento principale della Conferenza lanalisi e la proposta sulla loro gestione che noi vediamo come possi bile attuazione del disposto costituzionale che ne prevede lesercizio da parte di comunit di lavoratori e di utenti. In questo senso, mentre non ci convince la semplice riduzione del CdA alla figura dellunico uomo al comando, ci rendiamo conto che la nostra proposta merita seri approfondimenti e condivisione per garantirne la fattibilit. 3) E evidente che il precedente punto 1) connesso alla riformulazione del Piano regolatore generale, devastato in questi anni da deliberazioni che hanno determinato la perdita di significato dellattuale Piano e la necessit di un programma che limiti il consumo di suolo nellAgro e in citt, che argini laumento delle cubature, che eviti cambi di destinazione soprattutto di ci che resta del patrimonio pubblico. Cio del patrimonio comune a tutti gli abitanti. Che recuperi le aree dismesse e avvii la rigenerazione urbana, che riprogetti le stazioni del ferro, ad accessibilit pedonale e ciclabile protetta, come efficaci nodi di scambio intermodale,. La scelta a favore del diritto allabitare e a quel restauro conservativo che permetter di far riemergere la morfologia inimitabile e la storia della citt. 4) Quanto detto in precedenza implica un programma di valorizzazione dei saperi esistent i nelle sedi accademiche e scientifiche, nella scuola, nei lavori e nelle professioni, nella cultura materiale, nelle amministrazioni pubbliche per determinare la coesione sociale necessaria per operare la transizione. Diviene risolutiva la capacit di tessere relazioni tra mondi e ambiti diversi in grado di affermare il nuovo rispetto alle forti resistenze di interessi materiali acquisiti e per stili di vita consolidati. 5) Non sar possibile ripristinare adeguate condizioni di vita e di lavoro riducendo drasticamente linquinamento corrosivo della salute umana e del patrimonio storico e ambientale romano senza riconsiderare due questioni istituzionali fondamentali. Intanto, la modifica del progetto di Roma Capitale nella prospettiva di Citt metropolitana - con la connessa trasformazione dei Municipi in Comuni - valorizzando il ruolo della democrazia rappresentativa (in crisi, perch insidiata dai poteri finanziari e da interessi economici parassitari e della rendita). Poi, rilanciando una nuova fase di

dinamica relazionale tra organi rappresentativi e cittadinanza. Le buone norme, le regole efficaci e durevoli, i programmi migliori nascono nel dibattito pubblico e nel confronto libero e responsabile delle parti interessate, con la corretta e puntuale informazione, con consultazioni frequenti e utilizzando anche referendum di indirizzo assicurando ai cittadini lesercizio del proprio diritto di sovranit. Rendendo reale la possibilit dei cittadini di fare scelte consapevoli e di verificarle Infine, strumento cruciale per dare efficacia al dibattito pubblico sono le motivazioni e gli obiettivi che debbono accompagnare sia i programmi strategici che i singoli provvedimenti. Sulle motivazioni si confrontano posizioni alternative analizzando lutilit pubblica delle reciproche proposte. I tempi e le procedure di attuazione dei progetti implicano concretezza operativa e verifiche in corso dopera e la possibilit di effettuare le necessarie correzioni. Lattenzione e la cura nella formulazione e nellanalisi delle motivazioni rafforzano quellelemento di sincerit nel dialogo che fondamentale per passare dalla strategia degli annunci e delle promesse alla concreta attuazione delle priorit condivise. Per questo ribadiamo la nostra contrariet a strumenti quali i poteri speciali e la gestione commissariale della mobilit, abrogati dalla riforma della Protezione Civile e reintrodotti dal III decreto legislativo di Roma Capitale. E difficile credere che possa esistere e funzionare il piano autorizzato con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri , previsto in tale decreto , per la rigidit di una attuazione che nei fatti aprirebbe il varco o alla gestione da parte dello stesso Consiglio dei ministri o a una pletora di deroghe. In ogni caso, secondo noi, tale piano non pu essere altro che lelaborato del Piano integrato della mobilit metropolitana e della logistica di cui al punto 1). La presente lettera la inviamo anche al presidente della Regione Lazio e al lassessore region ale alla mobilit per i motivi che derivano dai contenuti esposti. In attesa di riscontro. Esprimiamo sincera cordialit e un augurio di buon lavoro.
ADP Associazione diritti dei pedoni Associazione Amico di quartiere Associazione Comitato di quartiere Marconi Associazione Cosmoroma Associazione Viviamo Vitinia Calma Coordinamento Associazioni del Lazio per la mobilit alternativa Comitato ciclabile Nomentana subito Comitato di quartiere Monte Migliore Comitato Fuori Pista Fiumicino Comitato No corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera Comitato pendolari litoranea Roma nord Consiglio metropolitano di Roma Coordinamento Comitati No Pup Coordinamento Roma ciclabile Coordinamento Salviamo il paesaggio di Roma e provincia Laboratorio Carte in Regola Lega Consumatori Lazio Progetto Celio UTP Associazione utenti del trasporto pubblico Per comunicazioni: Vittorio Sartogo portavoce Calma 3397520737 vittorio.sartogo@tiscali.it 00191 Roma via Francesco Borgatti 25

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