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TRIBUNALE DI LECCE SEZIONE DISTACCATA DI GALATINA Il Giudice Nella causa civile iscritta al n. 495/08 R.G. promossa da M. S.r.l.

, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dallAvv. xxxx ed elettivamente domiciliato nello studio di questi in Galatina al Corso Porta Luce n. 20 Contro Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a., rappresentato e difeso dallAvv. xxxxx ed elettivamente domiciliato nello studio di questi in Lecce alla Via Imbriani n. 30 Con ricorso ex art. 700 c.p.c. depositato in data 17 dicembre 2012, la M. s.r.l., chiedeva a questa Autorit Giudicante, verificata la sussistenza degli estremi di cui allart. 700 c.p.c., con decreto ed inaudita altera parte, o altro provvedimento, di voler ordinare alla BANCA MONTE dei PASCHI di SIENA S.p.A.: 1) di rettificare immediatamente il saldo derivante dal c/c bancario n. 631003.80 (gi n. 5.72 ed ancor prima 9013.56) e collegati sulla base della CTU in atti; 2) operando limmediata rettifica della segnalazione effettuata alla Centrale Rischi presso la Banca dItalia e le future da effettuarsi, con levidenza di un utilizzo pari ad euro 32.742,66 (unico dato allo stato attendibile), non attuando illegittime variazioni dello status dellazienda, ci al fine di evitare il pacifico e certo ingiusto danno al patrimonio della M. Srl nelle more della conclusione dellazione di merito, diretta ad accertare lesatto dareavere tra le parti in causa. 3) Con decreto emesso in data 20 dicembre 2012 questo Giudice ravvisando, alla luce di una sommaria valutazione dei fatti e degli elementi di diritto, lesistenza del fumus boni iuris e del periculum in mora, nonch la sussistenza dei presupposti per provvedere inaudita altera parte ex art. 669 sexies c.p.c., attesi i tempi brevissimi relativi alla comunicazione della Banca alla centrale dei rischi relativa al mese di novembre, nonch la successiva del mese di dicembre 2012, disponeva: - a carico della banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a. limmediata rettifica, con la notifica del detto decreto, della segnalazione effettuata e le successive da effettuarsi alla Centrale dei Rischi presso la Banca dItalia, segnalando una somma debitoria (voce utilizzo), non superiore a Euro 49.510,72 (dato evidenziato in CTU, seppur nellipotesi pi sfavore alla ricorrente), compresa nei limiti voce accordato operativo (pari ad Euro 240.000,00); - di redigere, sulla scorta dei quesiti e metodologie indicate in CTU, con esclusione delle modalit relative a capitalizzazioni in favore della banca, i nuovi saldi ricalcolati del c/c, depositandoli nella prossima udienza di comparizione. Fissava, altres, la comparizione delle parti avanti a s per la revoca, modifica o conferma del decreto ai sensi dellart. 669 sexies c.p.c. alludienza del 3 gennaio 2013, assegnando alla ricorrente termine perentorio fino a 8 giorni dallemissione del decreto, per la notifica al resistente del detto decreto e del ricorso cautelare, riservando ogni ulteriore pronuncia (anche relativamente alle spese della presente fase) allesito della fissata udienza. Alludienza citata compariva in giudizio il ricorrente che depositava loriginale della copia

autentica del ricorso cautelare con pedissequo provvedimento, regolarmente notificato, nonch computo dei saldi ricalcolati al 31 dicembre 2012. Compariva, altres, parte resistente la quale depositava memoria avverso ricorso ex art. 700 c.p.c. in corso di causa con la quale contestava sotto vari profili la pretesa della ricorrente e chiedeva la declaratoria della inammissibilit ed improcedibilit del ricorso, o il suo rigetto per carenza dei requisiti di legge in quanto, in particolare: 1) in via preliminare ed assorbente, nel presente giudizio parte ricorrente non ha promosso alcuna azione risarcitoria in danno della Banca in relazione a quella che ritiene una illegittima segnalazione alla Centrale rischi; 2) nel merito, per mancata prova della sussistenza del periculum in mora e del fumus boni iuris; comunque, per mancanza del periculum in mora. Concludeva pertanto per la revoca del provvedimento emesso il 20.12.2012 inaudita altera parte; la dichiarazione dellavverso ricorso inammissibile, irricevibile ovvero improcedibile con condanna di controparte ex art. 96 c.p.c., nonch al pagamento delle spese della presente fase cautelare. Parte resistente con la detta memoria, coglieva, altres loccasione per domandare a questo Giudice lemissione di ordinanza ex art. 186 quater c.p.c. per limporto di Euro 49.510,72 per come quantificato dalla c.t.u. per dott. B., oltre interessi e rivalutazione monetaria decorrenti dal 16.12.2008 data del deposito della comparsa di costituzione con domanda riconvenzionale della banca nel presente giudizio. A riguardo, parte resistente deduceva che ricorrono tutti gli elementi della detta norma essendosi chiusa listruttoria ed essendo stata fissata per il 12.02.2013 ludienza per la precisazione delle conclusioni. Parte ricorrente insisteva per la conferma del provvedimento de quo e per il rigetto dellavversa istanza di ordinanza ex art. 186 quater c.p.c. Allesito delludienza questo Giudice assumeva la causa in riserva. Tanto premesso, si osserva quanto segue: - Preliminarmente deve essere rigettata leccezione dinammissibilit, irricevibilit ed improcedibilit della tutela del ricorso per non aver parte ricorrente promosso nel presente giudizio alcuna azione risarcitoria in danno della Banca in relazione a quella che ritiene una illegittima segnalazione alla Centrale rischi. In verit, nel caso in esame di tutta evidenza che la necessit cautelare non mai stata legata ad unazione risarcitoria, bens alla corretta comunicazione alla Centrale dei Rischi presso la Banca dItalia dellesatto dare-avere. Il giudizio n. 495 R.G. del 2008 stato introdotto dalla M. Srl al fine di ottenere il ricalcolo dellesatto dare-avere relativo ad un rapporto di apercredito utilizzata con scoperto su un c/c principale, con secondari confluenti, intrattenuto dallattrice con la banca e detto ricalcolo costituisce elemento fondamentale per la comunicazione alla Centrale dei Rischi presso la Banca dItalia del saldo. Detta comunicazione, inoltre, dovuta per legge in quanto si tratta di un servizio gestito dalla Banca dItalia e disciplinato dalla delibera del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR) del 29 marzo 1994 e dalle circolari emanate dalla Banca dItalia fra le quali vi la circolare n, 139 dell11 febbraio 2004 ( cfr. D.Lgs. 1 settembre 1993, n. 385, art. 51 e art. 53, comma 1, lett. b), art. 67, comma 1, lett. b), artt. 106 e 107 - come integrati: a) dalla Delib. Comitato interministeriale del credito e del risparmio (CICR) 29 marzo 1994; b) dalla Circolare Banca dItalia n. dell11 febbraio 1991 in tema di istruzioni per gli intermediari creditizi nel testo risultante dall8^ aggiornamento del 14 novembre 2001 e dal provvedimento della Banca dItalia del 5 agosto 1995 denominato Obbligo di partecipazione degli intermediari finanziari al servizio di centralizzazione dei rischi gestito dalla Banca dItalia ed infine dalle

Modifiche alla Circolare 139/91. Centrale dei rischi. Istruzioni per gli intermediari Creditizi della stessa Banca dItalia del novembre 2009). Il punto 6.5 del foglio informativo cos dispone: Se ci sono errori nelle segnalazioni trasmesse, gli intermediari devono inviare subito le relative rettifiche. La C.R. acquisisce le rettifiche e le comunica immediatamente a tutti gli intermediari che avevano ricevuto linformazione errata. In sostanza, dunque, nel caso in esame la CTU servita a delineare loggetto della domanda, ovvero lesatto saldo e, dunque, anche il dato che la banca avrebbe dovuto comunicare alla C.R.- Del pari devono essere rigettate le eccezioni di merito sollevate da parte resistente volte a sostenere la revoca del provvedimento cautelare ex art. 700 c.p.c. in corso di causa per non aver parte ricorrente provato la sussistenza dei presupposti del periculum in mora e del fumus boni iuris e comunque per insussistenza degli stessi. Infatti, il risultato della CTU che si discosta fortemente dal saldo delle/c bancario, gi di per s, prova il fumus boni iuris, quanto al periculum in mora oramai acquisito nella giurisprudenza di merito ma anche in quella di legittimit (Cassazione civile sez. I, 24 maggio 2010, n. 12626 Banca Carime c/ I.MAR.FA. SRL) che lerrata segnalazione alla C.R. provoca un danno in re ipsa e la misura cautelare serve proprio ad evitare/limitare quel danno. Segue laccoglimento del ricorso e la conferma del predetto provvedimento. La pronuncia delle spese deve essere rimessa al giudizio di merito trattandosi di provvedimento di accoglimento di misura cautelare. - Quanto allistanza di emissione di ordinanza ex art. 186 quater c.p.c. per limporto di Euro 49.510,72 per come quantificato dalla c.t.u. per dott. Bellantone, oltre interessi e rivalutazione monetaria decorrenti dal 16.12.2008, la stessa non pu trovare accoglimento non ricorrendone i presupposti, anche perch il saldo indicato dalla difesa della banca non lunico risultato rilevato dal CTU, anzi quello pi favorevole alla banca. Inoltre non risulta depositato agli atti il computo richiesto nel provvedimento cautelare. P.Q.M. Visti gli artt. 700 c.p.c. e 186-quater c.p.c. Ogni diversa istanza disattesa 1) accoglie il ricorso proposto da M. s.r.l. nei confronti della banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a. e per leffetto, a conferma del provvedimento emesso inaudita altera parte in data 20 dicembre 2012, condanna il resistente allimmediata rettifica della segnalazione effettuata e le successive da effettuarsi alla Centrale dei Rischi presso la Banca dItalia, segnalando una somma debitoria (voce utilizzo), non superiore a Euro 49.510,72 (dato evidenziato in CTU, seppur nellipotesi pi sfavore alla ricorrente), compresa nei limiti voce accordato operativo (pari ad Euro 240.000,00); 2) dichiara chiusa la fase durgenza; 3) Spese allesito del giudizio di merito Si comunichi Cos deciso in Galatina, l8 gennaio 2013 Il Giudice Alessandro MAGGIORE

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