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Città e diritti umani

Non c’è nulla che non possa essere cambiato da una consapevole e
informata azione sociale, provvista di scopo e dotata di legittimità. Se
la gente è informata e attiva e può comunicare da una parte all’altra
del mondo; se l’impresa si assume le sue responsabilità sociali; se i
media diventano i messaggeri piuttosto che il messaggio; se gli attori
politici reagiscono al cinismo e ripristinano la fiducia nella democrazia;
se la cultura viene ricostruita a partire dall’esperienza; se l’umanità
avverte la solidarietà intergenerazionale vivendo in armonia con la
natura; se ci avventuriamo nell’esplorazione del nostro io profondo,
avendo fatto pace fra di noi; ebbene, se tutto ciò si verificherà, finchè
c’è ancora tempo, grazie alle nostre decisioni informate, consapevoli e
condivise, allora forse riusciremo finalmente a vivere e a lasciare
vivere, ad amare ed essere amati .
( Manuel Castells)

Le città sono i luoghi di vita in cui si coniugano i diritti e le responsabilità di


ogni persona: pace e diritti umani sono mestieri degli Enti Locali. È importante
introdurre, nello Statuto Comunale, norme che facciano riferimento ai valori
universali dell’umana Convivenza, non solo richiamando i principi fissati dalla
Costituzione Italiana, ma anche quelli del diritto internazionale (come la Carta
delle Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale dei diritti Umani; il Patto
Internazionale sui Diritti Economici, sociali e culturali, la Convenzione Europea
sui diritti e le libertà fondamentali, la Convenzione internazionale sui diritti dei
bambini). Nel rispetto di questi principi il Comune deve operare per la
promozione dei diritti umani, della cultura di pace, della cooperazione allo
sviluppo, mediante iniziative di informazione, di ricerca, di educazione, di
cooperazione decentrata e di aiuto umanitario.
In particolare, rispetto i Paesi internazionalmente riconosciuti in via di sviluppo,
il Comune si deve adoperare, attraverso tutti i mezzi in suo potere, ad
individuare strumenti atti al mantenimento dell’identità culturale, al
soddisfacimento dei bisogni primari favorendo l’autosufficienza alimentare, la
conservazione dell’equilibrio ecologico e del patrimonio ambientale,
l’innalzamento delle condizioni igienico sanitarie e del livello di istruzione, il
miglioramento della condizione femminile e dell’infanzia, la promozione delle
pari opportunità tra uomo e donna nel rispetto delle differenze etniche e
culturali.
Tali interventi, in campo economico sociale e culturale, devono avere l’obiettivo
di eliminare la drammaticità di condizioni di vita che sono alla base di gran
parte del fenomeno migratorio.
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Politica e democrazia.

Il ridursi del coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali al mero atto
della delega, il consolidarsi di oligarchie partitiche impermeabili alle istanze
provenienti “dal basso”, la conseguente scarsa trasparenza dell'operato dei
decisori politici, sono condizioni che determinano una degenerazione del
discorso democratico a semplice artificio retorico e rendono i cittadini
spettatori/esecutori passivi delle decisioni prese dai loro rappresentanti.

Per recuperare il significato autentico del discorso democratico, occorre rendere


i cittadini protagonisti dei processi decisionali che li riguardano, coinvolgendoli
in modalità di partecipazione più immediate e fornendo loro un'informazione
chiara e puntuale dell'operato dell'amministrazione comunale.

Si propone quindi di:

• Valorizzare la funzione informativa del sito comunale, che potrebbe


essere dotato di un forum, e del periodico comunale, che deve fornire
un'informazione puntuale dell'operato della giunta, riportare i bilanci,
dare spazio alle opinioni delle minoranze consiliari.
• Approntare bacheche, nei centri maggiori, allo scopo di informare i
cittadini dell'attività consigliare e delle consulte, il cui operato deve
essere valorizzato.
• Costituire e rendere funzionanti commissioni come quelle per la cultura,
l'ambiente ed in particolare per l'immigrazione.
• Creare condizioni ottimali per l'attività delle organizzazioni che lavorano a
difesa dei diritti umani, dei lavoratori, dei meno abbienti, del Sud del
Mondo, dell'ambiente, degli animali, della pace, che rappresentano una
espressione della creatività dei cittadini e quindi una grande ricchezza
per la democrazia.

• Definire ed attuare un'Agenda 21 locale, dando vita ad una


programmazione condivisa coi cittadini degli interventi in materia di
urbanistica, risparmio energetico, uso del territorio e delle risorse, volta a
definire un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine.
• Rendere partecipi i cittadini delle modifiche apportate al loro ambiente di
vita, attraverso l'adozione di pratiche di progettazione partecipata,nel
rispetto dei vincoli ambientali, economici ed estetici a tutela del territorio.
• Attuare un impegno concreto nell'abbattere ogni tipo di barriera,
architettonica, linguistica e culturale che limita la partecipazione dei
cittadini, specie se disabili.
• Sperimentare forme di “bilancio partecipato”, sul modello di quelle già
attuate dagli aderenti alla “Rete del Nuovo Municipio”, alla quale ci si
propone di dare adesione. Occorre inoltre promuovere una “settimana
della partecipazione” e sancire tali iniziative mediante l'adozione di un
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“Regolamento sulla partecipazione dei cittadini all'amministrazione


comunale”.
• Ricorrere, quando necessario, alla consultazione di “focus group”.
( gruppi di cittadini portatori di interesse) su un determinato argomento,
per evidenziare problemi e trovare soluzioni.
• Indire “concorsi di idee” per opere di interesse pubblico.
• Definire il regolamento dell’istituto referendario, strumento basilare per la
partecipazione dei cittadini alla vita comunale. In questo modo alcune
decisioni cardine prese sul nostro territorio (arredo piazza, centrale
Unigrà, Unione dei Comuni, porcilaia di San Patrizio) avrebbero visto
direttamente coinvolta la popolazione.
• Promuovere un calendario periodico di eventi culturali (proiezione di film,
conferenze pubbliche, concerti) recependo gli stimoli provenienti dalla
cittadinanza.

Unione dei comuni

Durante il corso di questa legislatura si è portato a termine la costituzione


dell’Unione dei Comuni. Ciò è avvenuto senza mandato elettorale e senza
consultazione dei cittadini, caratterizzando tale scelta come politicamente
illegittima. L’Unione dei Comuni è un nuovo ente che ha un suo apparato
burocratico con dei costi, allontana i cittadini dalla possibilità di controllo,
mette fuori rappresentanza in seno al consiglio dell’Unione alcuni gruppi di
minoranza eletti dai cittadini presenti nei singoli comuni, riduce quindi la
possibilità di esercizio democratico della popolazione.
Dal “Libro verde sulla spesa pubblica” del Ministero dell’Economia e delle
Finanze (anno 2007) risulta che la fascia dei Comuni con 10.000 abitanti,
fascia a cui appartiene anche Conselice, è quella coi costi amministrativi più
bassi. Stessi dati emergono anche dalla “Finanza del territorio” della Regione
Emilia-Romagna. E’ quindi molto difficile capire in base a quali presupposti la
nostra amministrazione, aderendo all’Unione dei Comuni assieme a Comuni che
hanno costi amministrativi più elevati, pensi di diminuire le spese ed
aumentare l’efficienza. Il nuovo Ente che assorbe in parte personale già
appartenente ai Comuni crea comunque nuove figure amministrative, necessita
di nuovi spazi con aumento dei costi e la grandezza di tale nuovo Ente, circa
100.000 abitanti, risulta, dagli studi sopra citati, nella fascia degli Enti con i
costi più elevati.

Occorrono:

• Bilanci trasparenti e di facile lettura.

• Verifiche attente e puntuali, con i cittadini, sulla qualità dei servizi offerti.

• Completa rappresentatività, in seno al consiglio dell’Unione, di tutte le


forze politiche presenti nei consigli comunali.
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Economia e territorio

La crisi economico-finanziaria che sta investendo larga parte del mondo


potrebbe essere un’occasione per ripensare il nostro modello di sviluppo e
passare ad un modello che metta al centro del proprio operare le persone , la
qualità della vita intesa come felicità, le relazioni, il recupero del legame
sociale, l’ambiente. Servono iniziative che diano risposte concrete alle diverse
problematiche create dal sistema economico liberista, e non semplicemente
augurarsi che tutto riprenda come prima, senza tener conto che le
problematiche emerse, di questo modello di sviluppo, sono strutturali al
modello stesso.
Bisogna uscire dal ricatto della competitività imposta nel mercato globale,
puntando invece alla valorizzazione della dimensione locale con interventi ed
azioni di medio lungo termine, che mirino a rilanciare alcuni settori ed a
sviluppare altri emergenti, evitando l’adozione di soluzioni tampone/incentivi a
spot, che sarebbero certamente di impatto più forte nell’immediato,ma che
esaurirebbero nel brevissimo termine il loro effetto finendo per rappresentare
solo una voce di costo.

Pertanto, sintetizzando quanto in parte sarà poi esposto in altri punti


programmatici, si propone di :

• Favorire iniziative come consumo critico, bilanci partecipati, gruppi di


acquisto solidale, commercio equo e solidale, finanza etica, turismo
responsabile, banca del tempo, cooperazione sociale.

• Sostenere produzione e consumo locale, favorendo così l’abbattimento


dei costi sociali ed energetici dovuti al trasporto delle merci per migliaia
di chilometri, prima di giungere al consumo.

• Esercitare pressioni presso gli organismi competenti per aiuti volti a


sostenere lo sviluppo di quel settore dell’economia che mai potrà essere
superato, perché legato ad un bisogno primario, l’agricoltura biologica,
l’unico settore produttivo in grado di assorbire CO2 ed in prospettiva
disoccupati.

• Adottare misure a sostegno del mercato dei prodotti biologici (obiettivo


100% in tutte le mense sociali fornite da produttori locali).

• Ridurre i consumi energetici per l’illuminazione pubblica (sostituzione


lampade con led luminosi ) e per gli immobili di proprietà pubblica.

• Incentivare l’efficienza energetica delle abitazioni, il risparmio idrico, la


raccolta delle acque meteoriche.

• Ridurre la produzione dei rifiuti, stanziando un fondo destinato


all’incentivazione di buone pratiche come la vendita di prodotti alla spina.
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• Attivare la raccolta differenziata porta a porta , che garantirebbe fra


l’altro nuovo impiego di personale ed una riduzione della tariffa, come è
successo là dove è stata messa in atto.

• Gestire il territorio nell’ottica di evitare il più possibile spostamenti


motorizzati.

• Sostenere assieme ai Comuni di Massa Lombarda e Lugo , il ripristino


della vecchia linea Massa-Budrio-Bologna, e rilanciare la linea ferroviaria
Lavezzola-Lugo , il che garantirebbe un risparmio per il cittadino sui costi
degli spostamenti e sui costi sociali del traffico automobilistico.

• Favorire, supportare ed incentivare laddove fattibile progetti di


riconversione industriale, che mirino a rilanciare alcune nostre imprese in
crisi verso produzioni strategiche per il futuro come lo sfruttamento
dell’energia solare.
La Sarasin Bank di Basilea, che non è certo un ristretto club di cosidetti
“ambientalisti illusi”, ma una sperimentata banca d’affari con filiali in
tutto il mondo, nel suo rapporto 2006 sull’energia solare, destinato agli
investitori, prevede che le nuove installazioni di impianti fotovoltaici
cresceranno con una media annua del 26% fino al 2010 e poi del 21%
fino al 2020.

Riduzione emissioni di gas serra e risparmio energetico

Le valutazioni scientifiche effettuate e pubblicate dalla Commissione


Internazionale sul Cambiamento Climatico (sotto l'egida delle Nazioni Unite),
attestano come sia in corso un processo di riscaldamento climatico dai
potenziali esiti disastrosi. Per porre un freno all'emissione di gas clima-alteranti
più di 160 paesi nel Mondo hanno adottato il Protocollo di Kyoto, con l'impegno
di ridurre le proprie emissioni di gas del 6,5% (rispetto al 1990) entro il 2008-
2010. L'Italia non sta ottemperando agli impegni presi; proprio per questo si fa
ancora più urgente un contributo fattivo al raggiungimento degli obiettivi
designati dal trattato.

Si propone di:

• Promuovere in ogni ambito della vita civile buone pratiche di efficienza e


risparmio energetico,nonchè interventi di produzione di energia
pulita,come il fotovoltaico e il solare termico,ed anche piccoli impianti a
biogas ( massimo 1/1,5 MW di potenza ) qualora vi sia la disponibilità
della materia prima all’interno di un raggio di 10 Km e provenga da reflui
zootecnici e da scarti agricoli, ma non da colture dedicate.
• Coinvolgere la comunità in contratti collettivi di fornitura dell’energia
elettrica da ente gestore che garantisca l’effettiva rinnovabilità delle fonti
( fotovoltaico, solare termodinamico, biogas ).
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• Prevedere ulteriori sgravi sugli oneri di urbanizzazione per interventi edilizi


volti al risparmio energetico e idrico(raccolta delle acque meteoriche),
all’installazione del fotovoltaico e del solare termico, all’uso di tecniche
costruttive rispondenti ai canoni della bioedilizia.
• Sensibilizzare la società civile all’esigenza di ridurre volontariamente i
consumi superflui.
• Promuovere l’agricoltura biologica, l’ unico settore produttivo in grado di
ridurre notevolmente la produzione di gas serra grazie al minor consumo
di carburanti fossili e alla capacità, dei terreni coltivati biologicamente,di
immagazzinare anidride carbonica (circa 1,5 tonnellate per ettaro all’anno
di CO2 assorbite). Ad esempio, se tutti i terreni agricoli degli USA fossero
convertiti ad agricoltura biologica l’assorbimento di CO2 sarebbe tale da
risolvere il problema mondiale dell’effetto serra).
• Incentivare l’uso della bicicletta, attraverso la creazione di ricoveri protetti
per questi mezzi presso stazioni ferroviarie,scuole, luoghi limitrofi alle
piazze e approntando una rete intelligente di piste e/o percorsi ciclabili
ottenuti con soluzioni leggere e reversibili come elementi mobili,
segnaletica orizzontale e/o formazione di sensi unici per separare l’asse
viario riservato alle biciclette da quello destinato ai veicoli a motore.
• Attivare un servizio di condivisione dei trasporti privati, in modo da ridurre
drasticamente le spese e i consumi (car-sharing).
• Favorire la mobilità ferroviaria, anche attraverso promozioni sui tragitti
intracomunali.

Città, Ambiente e Paesaggio.

La crisi della città e del territorio è da considerare uno dei maggiori problemi
del nostro tempo. Il territorio conselicese, che fino a qualche anno fa era stato
ampiamente risparmiato dalla cementificazione, si è avviato a diventare, alla
stregua della maggior parte d’Italia, un grande aggregato urbano dove la
separazione fra città e campagna è sempre meno netta, causa il proliferare
della periferia e di insediamenti industriali sparsi lungo tutto il territorio.
Ciò ha creato le premesse di un paesaggio sempre più precario, costituito da
innumerevoli ritagli di terreno abbandonato in attesa di ulteriori interventi edili
o infrastrutturali.
Occorre stabilire un rapporto positivo con il passato, non come atto reazionario
o “nostalgico consolatorio”, ma per favorire la riconciliazione con la modernità
attraverso progetti di risanamento, sia in ambito territoriale che paesaggistico.
Le strutture storiche (urbane, agricole ed idrauliche) ancora conservate devono
diventare intangibili per evitare che il territorio, perdendo i propri riferimenti
storico-culturali, si degradi ulteriormente.

1. Riqualificazioni/risanamenti da porre in atto a:


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• Conselice. Nella prospettiva di allontanamento della Coop dalla piazza si


dovrebbe procedere con un “concorso di idee” per la riqualificazione del
sito, dandogli una destinazione pubblica. Per quanto riguarda gli edifici
ad angolo via Cavallotti-Gagliazzona, il progetto di riqualificazione
dovrebbe salvaguardare alcuni elementi storici come l’edificio ad angolo
dell’inizio ottocento e la corte interna utile per realizzarvi un percorso
ciclo pedonale. Per quanto riguarda lo stabile incompiuto all’incrocio del
semaforo, se non sarà terminato entro i termini stabiliti, si dovrà
procedere al risanamento dell’area.

• Lavezzola.Per piazza Tiziano serve un intervento di dotazione di verde


attrezzato, per villa Verlicchi va realizzato un progetto con destinazione a
spazio socio-culturale, per quanto riguarda l’area verde, compresa fra
parco pubblico e via Martiri Libertà, va accorpata al parco stesso con
destinazione ad area sportiva multifunzionale.

• San Patrizio. Vanno messe in atto tutte le possibili azioni, anche di tipo
legale, per sanare il problema della porcilaia a ridosso dell’abitato.

2. Educazione alla conoscenza del territorio:

• Escursioni organizzate e guidate, a piedi e in bicicletta, nella campagna


locale, volte a riavvicinare i cittadini al territorio, permettendo loro di
conoscerne il senso, la storia, la bellezza, gli sfregi.

• Preparare, con semplici accorgimenti, percorsi che attraversino paesaggi


significativi e giungano a luoghi d’interesse naturalistico (Canale dei
Mulini- Oasi di Campotto e Valle Santa - Oasi Il Quadrone).
Tali escursioni possono essere un momento di scambio socio-culturale
fra diverse generazioni e uno strumento d’informazione.
Possono inoltre fornire un input per la nascita, nel territorio comunale,
di attività sportivo-naturalistiche spesso emarginate (es. l’orienteering),
coinvolgendo società sportive già esistenti, scuole e insegnanti, al fine
di promuovere sport e natura fra i giovani.

• Approntare, con la consulenza di esperti, piani di tutela della microfauna


(insettivori, chirotteri, anfibi, uccelli) per alleviare il peso
dell’antropizzazione sui loro processi vitali (riproduzione, migrazione,
ecc).

• Avviare progetti di educazione ambientale destinati a scuole e a cittadini.

• Promuovere la nascita di orti comuni per anziani e disoccupati, da


gestire con tecniche colturali biologiche. Tale intervento oltre ad avere
importante valenza economica per i soggetti interessati, rivestirebbe
anche carattere sociale e didattico in una visione più organica di ecologia
urbana.
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• Favorire, tramite politiche ad hoc, una nuova filosofia costruttiva, a basso


impatto ambientale, nel rispetto della salubrità abitativa(bioedilizia), del
risparmio energetico e al tempo stesso recuperare l’esistente secondo i
medesimi principi, nell’ottica della conservazione e valorizzazione del
territorio.

• Trasformare i cortili scolastici da parcheggi per auto in aree per


opportunità di gioco, migliorandone la qualità e la funzionalità attraverso
la rimozione di parte dell’asfalto, l’introduzione di verde e la creazione di
aree riparate per gli studenti in attesa dell’ingresso nell’edificio
scolastico. Le auto del personale docente e non docente vanno dirottate
sui parcheggi vicini disponibili, ad esempio per quanto riguarda le scuole
medie di Conselice, presso circolo tennis e palazzetto dello sport.

• Dichiarare la non disponibilità del territorio comunale per insediamenti a


rischio d’incidente rilevante.

Verde

La scelta sbagliata da parte dell’amministrazione comunale di utilizzare per


l’arredo urbano alberi non adatti allo scopo, ha comportato nel tempo costi
elevati.
Per problemi ai marciapiedi e alle abitazioni civili vicine a tali piante, si son
dovute sostituire piante, rifare marciapiedi, intervenire con potature di
contenimento drastiche e sbagliate. Tali potature hanno in alcuni casi
provocato la morte della pianta, o l’hanno compromessa e resa pericolante. Nel
migliore dei casi hanno comunque prodotto un notevole deturpamento dell’
effetto di arredo delle stesse.
Considerata l’importanza che la vegetazione riveste quale componente
fondamentale del paesaggio, oltre che ecologica, sociale e ricreativa, è
indispensabile:

• Sviluppare all’interno dell’amministrazione comunale le conoscenze


necessarie per la scelta delle piante di dimensioni consone agli spazi
disponibili, procedendo alla graduale sostituzione di tutte le essenze
arboree inadatte, e procedendo ad una potatura eseguita con conoscenze
tecniche specialistiche.

• Ricercare l’effetto di arredo urbano con il verde nella semplicità piuttosto


che nella preziosità, evitando interventi con durata limitata nel tempo e
costi elevati di gestione.

• Porre particolare attenzione alla salvaguardia del viale alberato di via


Guglielma , elemento storico del paesaggio comunale, concordando con la
Provincia il reimpianto qualora, per motivi di sicurezza, si dovesse
procedere all’abbattimento di qualche pianta.
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• Addivenire ad un regolamento comunale del verde sia in ambito urbano


che agricolo, sia in ambito pubblico che privato, per una
regolamentazione degli interventi colturali, dalla scelta, all’impianto, alla
difesa, alla potatura, all’abbattimento, sulla falsariga dei provvedimenti
già attuati da amministrazioni a noi vicine.

Agricoltura

Coltivazioni intensive, sperpero di risorse idriche, grande uso di prodotti


chimici, e all’orizzonte OGM e colture energetiche per la produzione di
carburanti non hanno fin’ora prodotto benefici, né si può pensare che possano
garantirne in futuro.
La sicurezza e la sovranità alimentare non interessano solo i paesi in via di
sviluppo, ma anche il nostro. Non possiamo abdicare alla produzione
alimentare per attuare colture energetiche ed importare poi prodotti alimentari
di dubbia qualità e di difficile controllo.
Nell’agricoltura vi è stato negli anni un progressivo peggioramento della qualità
intrinseca del prodotto finale, e quindi della salubrità degli alimenti che
consumiamo. Nutrirsi con cibi sani è un diritto di tutti: bisogna quindi operare
affinché l’agricoltura biologica porti tali requisiti a beneficio delle masse e non
sia più solamente una produzione di nicchia.
Attraverso il biologico si riafferma il ruolo centrale dell’agricoltore quale
custode del territorio, del paesaggio, della biodiversità; si crea inoltre una
nuova e più stabile occupazione, derivante dal necessario maggior impiego
di forza lavoro rispetto al sistema tradizionale.

Per questi motivi l’agricoltura biologica rappresenta:

• Una forte motivazione a non abbandonare ulteriormente la terra;

• Un motivo d’interesse e una prospettiva occupazionale per i giovani;

• Un impegno per lasciare alle generazioni future una terra fertile


e sana ( non una discarica di veleni);

• Una questione di etica nei confronti dei nostri figli.

In quest’ottica il comune deve:

• Adottare misure a sostegno del mercato dei prodotti biologici (obiettivo


del 100% in tutte le mense sociali cercando forniture da produttori
locali);

• Promuovere forme associative di agricoltura biologica, che si pongano


l’obiettivo di una filiera corta, per contenere i costi, ridurre gli sprechi e
dare più trasparenza al biologico. In quest’ottica è opportuno favorire
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la costituzione di gruppi di acquisto solidale (gas).

• Proporre, attraverso i propri gruppi di riferimento politico, le associazioni


di categoria, l’A.N.C.I.(associazione nazionale dei comuni italiani), agli
organismi competenti di prestare aiuti all’agricoltura, non in base alla
superficie, ma al numero di addetti impiegati.

In merito agli OGM, la loro diffusione in agricoltura rischia di compromettere


l’equilibrio biologico e l’ecosistema, trasferendo le modifiche genetiche ad altre
colture simili. Essa potrebbe avere inoltre seri effetti negativi sulla salute
dell’uomo e degli animali, e rischierebbe di far scomparire l’agricoltura
biologica, che non ammette la presenza di materiale genetico modificato.
La brevettabilità degli OGM favorisce una concentrazione di potere e un
monopolio distributivo nelle mani di poche grandi multinazionali, provocando
un ulteriore aumento delle disuguaglianze nel pianeta.
Sull’esempio di altri Comuni e Regioni, è urgente pertanto dichiarare il proprio
territorio non disponibile alla coltivazione di vegetali e all’allevamento di
animali, modificati geneticamente.

CONSELICE OGM LIBERO.

Viabilità e mobilità urbana e extraurbana.

• Porre alla verifica di uno studio la possibilità di realizzare una variante


da via Dell’ Industria a via Cavamento e da questa alla Bastia, per
dirottare fuori dal centro di Lavezzola il traffico pesante, in una logica
comunque attenta a preservare il patrimonio ambientale.

• Prevedere l’allargamento di via Biscie per dirottare sulla Selice Nuova il


traffico proveniente da Massa Lombarda- San Patrizio verso Conselice,
liberando così la Selice Vecchia dal traffico pesante e rendendola quindi
più fruibile dal punto di vista ciclo-pedonale.

• Messa in sicurezza delle strade adottando soluzioni “leggere” e poco


costose ma al contempo efficaci e rispettose del paesaggio.

• Rilanciare la linea ferroviaria Lavezzola-Lugo, (con nuove coincidenze e


orari funzionali all’utenza) in sinergia con il ripristino della vecchia linea
Massa-Budrio-Bologna, che nei rinnovati panni di una metropolitana di
superficie, potrebbe essere una validissima ed ecologica alternativa al
trasporto su gomma per tutta l’area della Bassa Romagna.

• Realizzare percorsi sicuri casa-scuola destinando ad uso ciclo-pedonale


marciapiedi già esistenti ed integrandoli con nuovi percorsi.
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Rifiuti

Secondo i dati forniti da ENI un inceneritore per smaltire i rifiuti prodotti da 1


milione di abitanti, produce 500.000 tonnellate di Co2 e un quantitativo di
diossina pari a quella emessa dal traffico veicolare di 12 milioni di abitanti.
Affrontare il problema dei rifiuti oggi significa perciò porsi l’obiettivo di ridurne
drasticamente sia il quantitativo prodotto che quello destinato allo
smaltimento, con i relativi costi economici e sociali.

Per fare questo occorre agire su più fronti:

• Favorire il riutilizzo dei beni, ad es. attraverso aste e mercatini dell’usato.

• Incentivare l’adozione di imballaggi e cassette riciclabili, nonché la


diffusione di prodotti alla spina come detersivi, acqua e bevande.

• Favorire il compostaggio domestico.

• Implementare il recupero e il riciclo di materie come alluminio, legno,


vetro, carta, ecc. .

Un passo alla volta è possibile arrivare a RIFIUTI ZERO, trasformando tra l’altro
quello che a tutt’ora è un ingente costo, in un guadagno per il Comune e i
cittadini.
Altri Comuni sono già riusciti in questa “impresa” (ad esempio Capannori,
Monte San Pietro) dimostrando non solo che è possibile, ma anche
vantaggioso.
A tale scopo è necessaria una riorganizzazione del servizio, attivando una
raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, con applicazione di una tariffa
puntuale, che premia il cittadino facendogli pagare solamente il rifiuto
indifferenziato da lui realmente prodotto.
In questo modo, esperienze già consolidate hanno dimostrato una riduzione di
migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati il cui costo medio di
conferimento/smaltimento sarebbe stato di circa 160 euro/tonnellata.
Al risparmio così ottenuto, si è poi aggiunto il ricavo della vendita di materie
come la carta e l’alluminio. Il tutto ha permesso, in comuni come Monte San
Pietro, non solo di coprire i costi per nuove assunzioni, necessarie ad
effettuare il porta a porta, ma anche di riconoscere una riduzione della tariffa
ai cittadini, pari al 20% circa, sulla parte indifferenziata prodotta.

Consumo critico

• Sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche del consumo critico e del


commercio equo e solidale. Lanciare una campagna informativa sulle
principali imprese nazionali e multinazionali, valutando il loro
atteggiamento nei confronti dei lavoratori, dei loro diritti e del rispetto
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dell’ambiente, al fine di educare i cittadini ad un acquisto consapevole,


rendendo anche noti i risultati positivi ottenuti.

• Sostenere forme di commercio alternative, che garantiscano guadagni


dignitosi ai lavoratori del Sud del mondo e permettano lo sviluppo di
economie locali indipendenti dalle fluttuazioni di mercato.

• Utilizzare all’interno del Comune prodotti alimentari equo solidali in tutte


le mense sociali.

• Richiedere che le ditte che concorrono agli appalti pubblici presentino


una certificazione etica sulla provenienza dei materiali di utilizzo ( es. :
ECOLABEL per il materiale cartaceo, certificato FSC per materiali in legno
proveniente da foreste gestite in modo sostenibile).

Immigrazione

Alla base del fenomeno migratorio vi sono le condizioni di vita nei Paesi di
origine, determinate dal colonialismo militare prima e dal neocolonialismo
economico delle multinazionali poi, che hanno portato all’impoverimento delle
risorse e dell’ambiente di tanta parte di questo mondo. I poteri forti
dell’economia internazionale hanno anche distrutto, con la complicità dei
governi locali corrotti, le economie di autosostentamento di diversi Paesi
cosiddetti “sottosviluppati” per indurre gli abitanti di quei luoghi a produrre
beni di consumo per il mondo “civilizzato”, in condizioni di sfruttamento
estremo. Miseria, colonizzazione culturale, guerre, hanno quindi costretto
uomini e donne ad abbandonare le loro terre.

Oggi interi settori della nostra economia sono sorretti dalla forza lavoro
dell’immigrazione regolare e non, a partire dalla raccolta del pomodoro nel sud
Italia, alle fabbriche del Nord Est, al lavoro nero nei cantieri edili e nelle
campagne, fino ad arrivare alla cura degli anziani garantita dall’esercito delle
badanti.

Per quanto riguarda gli episodi di microcriminalità non possono essere ascritti
al fenomeno dell’immigrazione in quanto tale, bensì al problema della legalità.
Occorre quindi una corretta , puntuale e precisa applicazione delle leggi che già
esistono, onde evitare che parte di immigrati propensi a delinquere finiscano
per stabilirsi nel nostro Paese, allettati dalla quasi certezza dell’impunità.

• Una delle prime risposte al fenomeno dell’immigrazione è operare per


creare condizioni di sovranità alimentare, conservazione dell’equilibrio
ecologico e del patrimonio ambientale, tutela dei diritti umani proprio nei
Paesi di provenienza degli immigrati.

• In seconda analisi non è possibile pensare di avere un’immigrazione da


puro lavoro, senza una conseguente e ovvia immigrazione da
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popolamento. Immigrare vuol dire infatti spostarsi con la propria storia e


religione, le proprie tradizioni, i propri modi di vivere, agire e sentire. Ne
segue che non vi può essere la pretesa di integrazione unilaterale, ma è
necessaria la disponibilità ad una convivenza, coniugando le diversità.

• Fra i diritti da riconoscere, vi sono quindi: la cittadinanza per chi è nato


sul suolo italiano e la costituzione di gruppi di rappresentanza degli
immigrati, nelle amministrazioni locali, attraverso consulte, in modo da
poter portare avanti le reciproche istanze.

• Come dovere fondamentale dell’immigrato, va preteso altresì il rispetto


delle regole già esistenti e che dovrebbero essere solo applicate, anche
per gli stessi italiani. In tal senso, il Comune ha poteri molto limitati, ma
deve impegnarsi a segnalare e fare pressioni al Prefetto affinchè vengano
affrontate e risolte le situazioni che si allontanano dall’ordine pubblico e
dalla legalità. E’ altresì fondamentale che l’immigrato abbia un lavoro
regolare; la lotta al lavoro nero è la miglior strada per affrontare il
problema della clandestinità.

• Sostenere le iniziative già attive nell’ambito della scuola come “La stanza
dei genitori” per dare ad esse maggior peso e visibilità grazie all’apporto
di nuove risorse tecniche e umane.

• Favorire l’accesso allo spazio donna, aumentando i giorni di apertura e


l’accesso a corsi di alfabetizzazione.

Scuola ed educazione

Promuovere un percorso educativo rivolto agli studenti di età diverse, dalla


scuola primaria alla scuola media inferiore che tratti i temi del rispetto
dell’ambiente e delle diversità culturali e abbia come obiettivi:

• Stimolare a una riflessione sulla sobrietà, sulla qualità reale dei prodotti,
sulla riduzione degli imballaggi e su tutte le attenzioni che possono
portare ad un consumo più consapevole e sostenibile anche in termini
ambientali;

• Avvicinare gli alunni al Sud del Mondo attraverso un processo di


conoscenza e di immedesimazione con i popoli che li abitano, fornendo
alcune nozioni di intercultura e di mondialità, contribuendo a creare
consapevolezza della situazione di povertà in cui vive parte della
popolazione mondiale;

• Presentare il consumo responsabile come alternativa possibile, concreta,


praticabile da tutti i cittadini, con particolare attenzione ai gesti che
possono essere messi in atto dai più giovani nell’ottica di un consumo
attento al rispetto dell’ambiente e dei diritti umani;
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• Illustrare la proposta del commercio equo e solidale come strumento a


disposizione dei cittadini per costruire e sviluppare rapporti economici
paritari con i produttori del Sud del mondo, nel rispetto delle culture e
dei diritti dei lavoratori.

L’educazione ad un’economia solidale è legata alla conoscenza ed al rispetto


della altre culture. L’educazione alla sviluppo sostenibile e al consumo
responsabile si realizza in una cornice interculturale, e crediamo che non si
possa educare all’intercultura senza affrontare una riflessione sulle cause delle
disuguaglianze sociali ed economiche.

Cultura

Indirizzare le risorse finanziarie, destinate alla cultura, a progetti di lungo


periodo, non solo finalizzati alla creazione di eventi, bensì a favorire iniziative
ed attività periodiche su temi quali:

• Il consumo critico, per diffondere l’uso di prodotti realizzati nel rispetto


dell’ambiente, senza lo sfruttamento del lavoro ed equo-solidali. Proprio i
prodotti equo-solidali possono essere utilizzati come veicolo di
conoscenza di culture altre.

• La storia locale, per una maggior comprensione delle origini e una


conseguente miglior progettazione del futuro;

• Educazione alla conoscenza della diversità culturale

• Progetti di educazione civica e ambientale, realizzati eventualmente


attraverso l’università per adulti o altri enti/associazioni;

• Riaffermare il ruolo centrale della biblioteca, non solo intesa come luogo
di studio, ma facendola diventare luogo di incontri e scambi culturali.

Giovani

Risulta di centrale importanza l’individuazione di una area destinata a spazio


giovani “autogestito” sia a Conselice che a Lavezzola dove i ragazzi si possano
liberamente incontrare, confrontare, scambiare esperienze. Tali spazi
andrebbero dotati di postazioni internet e strumenti multimediali e di sala per
prove musicali e concerti.
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Anziani

L’invecchiamento della popolazione impone la necessità di creare situazioni di


vita serena e tranquilla agli anziani, assieme alla possibilità di continuare ad
essere attiva e partecipe nella vita sociale e politica.

• A partire dalla esperienza positiva del Centro Sociale Salami di


Lavezzola, va ricercato anche a Conselice uno spazio per gli anziani,
possibilmente in una sede dotata di strutture architettoniche adeguate e
gradevoli.

Diritti Civili

• Istituire un registro comunale delle coppie di fatto.

• Istituire un registro delle dichiarazioni di fine vita (biocard).

Qualità dei servizi e diritti dei lavoratori.

La qualità dei servizi sociali va garantita attraverso una gestione pubblica o un


diretto controllo pubblico su gestioni di volontariato, gestioni associate, gestioni
di tipo misto pubblico/privato.
Pur assumendo un’ottica inter-comunale, vanno evitate tutte quelle
concentrazioni di attività che ne rendano più problematico l’utilizzo ed il
controllo da parte dei cittadini.
L’economicità rappresenta un fattore importante, ma non esclusivo e non
preminente soprattutto quando entra in campo la qualità dei servizi, il controllo
democratico dei diritti dei lavoratori. Va perciò respinto il ricorso, sempre più
frequente, all’affidamento di servizi pubblici a soggetti esterni
all’amministrazione pubblica, che operano spesso in aperta violazione dei diritti
dei lavoratori senza controlli efficaci.

Tutela degli animali

• Adozione di un regolamento comunale sulla tutela degli animali, sul


modello delle esperienze già attuate in altri comuni.

• In materia di controllo della popolazione animale sostenere le soluzioni


meno cruente (sterilizzazione).
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Banca del tempo

La banca del tempo è una vera banca , ma senza denaro. E’ una struttura che
vuole sopperire a quello che una volta era il rapporto di “buon vicinato”: l’aiuto
vicendevole. Come ogni normale istituto bancario ha uno sportello , ci sono
assegni, si può creare un conto, con la possibilità di prelevare e depositare.
Non si tratta però di denaro ma di tempo per attività varie . Non è una
associazione di volontariato, dove l’aiuto viene offerto solo da una parte, ma
una associazione di mutuo scambio. L’amministrazione può sostenere tale
progetto ad esempio concedendo uno sportello presso la sede Municipale.

Inquinamento luminoso, elettromagnetico.

• Inquinamento luminoso. La recente legge regionale in materia considera


inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si
disperda al di fuori delle area cui essa è funzionalmente dedicata. La
legge prevede si individuino gli apparecchi responsabili di scorretta
illuminazione, che verranno sostituiti, e riporta i parametri a cui
dovranno attenersi tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna. Il
Comune, come previsto dalla legge, deve vigilare sull’attuazione della
medesima.

• Inquinamento elettromagnetico. Al fine di tutelare la salute dei cittadini,


nonché il pieno riconoscimento e la piena applicazione del principio di
precauzione, l’Amministrazione comunale deve farsi carico d’individuare
alcuni dei propri siti, opportunamente distanti da qualsivoglia abitazione,
su cui dirottare l’istallazione dei ripetitori per telefonia mobile. Il Comune
deve inoltre farsi carico di dare comunque informazioni in merito alle
scelte dei siti per la telefonia mobile.

Sanità

La sanità prima che un fatto di medicalizzazione della malattia, deve essere un


fatto di prevenzione per la conservazione dello stato di salute. E’ necessario
promuovere:

• Alimentazione sana
• Attività motoria non competitiva
• Salubrità dell’ambiente domestico e lavorativo
• Eliminazione di qualsiasi fonte di inquinamento
• Messa in sicurezza delle strade
• Ricorso a medicine naturali
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Sport

Lo sport è un settore palesemente deficitario sia sul piano nazionale che su


quello locale, con particolare riferimento allo sport giovanile e quindi all’attività
ludico motoria e allo sport educativo-formativo. Due sono gli elementi basilari
sul quale lo sport dovrebbe poggiare. Il primo è la scuola che invece è sempre
più smantellata e dequalificata soprattutto dagli ultimi programmi ministeriali.
Il secondo sono le società sportive che invece rivolgono attenzione e risorse ad
altri aspetti dello sport, come il grande evento, lo spettacolo
commercializzabile, la speculazione economico-politica. Nel nostro comune ci
sono scuole elementari e medie, ci sono diverse società sportive e ci sono
impianti sportivi, ma emerge che pochi bambini praticano in modo continuo
un’attività sportiva o ludico-motoria mentre la stragrande maggioranza si nutre
di programmi televisivi e videogiochi.

E’ necessario investire più attenzione e più risorse nello sport ed in particolare


in quello giovanile, occorre quindi:

• Sviluppare attività sportive varie e multilaterali per bambini e bambine,


attività che utilizzino di più e meglio le strutture esistenti;

• Indurre le maggiori società sportive operanti nel territorio, calcio , volley,


tennis etc. a spostare attenzione e risorse sui rispettivi settori giovanili,
investendo su buoni tecnici-educatori specialisti di tale settore, piuttosto che
su acquisti di giocatori che pesano sul bilancio societario ed alimentano solo
lo sport chiacchierato.

• Utilizzare meglio le strutture esistenti prevedendo, ad esempio, all’interno


dei numerosi campi da calcio anche attività diverse ed importanti come
l’atletica (sarebbe opportuno terminare la pista attorno al secondo campo di
Conselice) o ad esempio il mini rugby (poco praticato ma assai educativo).

• Dare più spazio, all’interno di palestre e palazzetto dello sport, alle attività
sportive, soprattutto giovanili, con corsi organizzati con e dentro la scuola
(nel tempo pieno e nel tempo prolungato).

• Ampliare la gamma dell’offerta sportiva, cercando accordi con la società


privata Acquajoss per la realizzazione della copertura di una piscina, già
presente all’intero della struttura, dove poter svolgere un’attività sportiva
importante per tutte le fasce d’età qual’è il nuoto,in modo continuo durante
tutto l’arco dell’anno.

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