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Marted 9 Luglio 2013 www.ilmessaggero.it

Principessa il finto noir e il vero stile di Calligarich


IL ROMANZO
estate, si sa, tempo di noir. Si legge quasi solo per distrarsi, anche se Guido Piovene notava che ci sono distraenti molto pi movimentati e efficaci della lettura. Allora forse meglio leggere un noir che non sia soltanto tale, come Principessa di Gianfranco Calligarich (Bompiani). Lautore infatti non un giallista, e dunque usa il genere per straniarlo, quasi per estenuarlo in una sottile indagine sullambiguit del cuore umano. Principessa un romanzo velato e piovigginoso, come viene definita qui la voce di Nat King Cole. Una storia contemporanea, dove i proprietari di bar sono cinesi, ma che sembra svolgersi in una Milano dantan, dei racconti di Scerbanenco, quando ancora cera la nebbia che impacchettava la stazione e quando di un palazzo si diceva che aveva il colore di un reggiseno rosa. Il lessico antiquato(un gay viene chiamato uno dellaltra sponda), dei personaggi quasi autistici e una periferia vagamente onirica sono tutti elementi stranianti. Lio narrante un agente della droga che viene in treno da Dortmund a Milano. Ma non trova il suo ricevitore: braccato da creditori violenti si nasconde in una stanza in affitto di un signore dalla doppia vita (di notte un travesti noto come Principessa). Poi tenta una laboriosa seduzione nei suoi confronti per rubargli il malloppo (guardando film in bianco e nero degli anni 40). Si trova per invischiato in una vera relazione amorosa che sfiora il mlo.

LINGEGNO Sopra uno scorcio del Pont du Gard, ponte romano a tre livelli costruito nel Sud della Francia Accanto: Leonardo da Vinci, Catapulta Veneranda (Biblioteca Ambrosiana)

LE OPERE In senso orario Leon Battista Alberti, Inaugurazione della strada ferrata Napoli-Portici nel 1839 (di Salvatore Fergola Museo nazionale di San Martino, Napoli) Linterno del Pantheon a Roma

Strade e canali, ponti e miniere, palazzi e acquedotti, dighe e sistemi fognari. La storia dellumanit coincide con quella delle sue opere di ingegneria, cos ardite e innovative da sfidare spesso i millenni a partire da quelle costruite nellantica Roma. Come ci ricorda un volume insieme dotto e avventuroso

E luomo ricre il mondo


LOPERA

PENSIERO PARLATO
La lingua personalissima che usa Calligarich ha una semplicit ingannevole: somiglia a un pensiero parlato, come un diario al magnetofono, ma il risultato di una sapiente costruzione artificiale. Uno stile comunicativo e insieme sotterraneamente instabile. Entriamo nella mente e nel corpo di un criminale, ma al tempo stesso sentiamo con qualche apprensione che il suo avventuroso destino un po ci appartiene. Il triestino cosmopolita Calligarich, dopo aver dedicato una sontuosa epica letteraria a Roma con Lultima estate in citt (forse il pi bel romanzo del dopoguerra sulla capitale) e Privati abissi, ha scritto un omaggio alla nebbiosa e subacquea Milano, nella quale tutti rischiamo di smarrirci, sullo sfondo di un tramonto gelido beffardamente roseo. Filippo La Porta
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l giorno 26 settembre 1839, nel Regno di Napoli, viene inaugurata la prima linea ferroviaria italiana; collegava Napoli e Portici, e come mezzo per il trasporto di persone era stata preceduta, nellEuropa continentale, dalla sola Paris-Saint Germain (1838). La prima ferrovia per passeggeri e merci del Vecchio Continente, che fu anche la prima costruita nel mondo, era stata realizzata in Gran Bretagna (1825); univa Stockton a Darlington, e precedette di un quinquennio il primo servizio regolare per viaggiatori su strade ferrate percorse da locomotive: faceva la spola tra Liverpool e Manchester. La locomotiva a vapore utilizzata sulla Stockton-Darlington nel 1825, opera di George Stephenson ed Edward Pease, si muoveva a 20 chilometri orari; laltra che inaugur nel 1830 la Liverpool-Manchester, il Rocket (razzo) dello stesso Stephenson, avrebbe quasi triplicato quella gi altissima prestazione. Nel 1838 sarebbe stata la volta della Londra-Birmingham. La ferrovia avrebbe regnato indisturbata praticamente per un secolo. Lera dei canali era terminata. Solo lavvento delle innovazioni meccaniche del XX secolo lautomobile seguita dallaeroplano potr alla fine competere con il cavallo di Ferro. Quella di James Kip Finch (Storia dellingegneria. Dallantico Egitto al Novecento, Odoya), nella me-

ritoria riedizione di un classico sullultramillenaria storia dei frutti dellingegnosit umana applicata allesperienza costruttiva, soprattutto unaffascinante e documentatissima avventura intellettuale attraverso lideazione e la realizzazione di grandi opere: strade e canali, viadotti e acquedotti, ponti e trafori, porti e miniere, dighe e sistemi fognari, luoghi di culto e mausolei.

LE TECNICHE
Se ne ricava innanzitutto il senso della formidabile primazia vantata per secoli in materia ingegneristica dallAntica Roma. I modelli rappresentati dalle sue vie (Appia e Flaminia in testa), dai suoi ponti, dai suoi acquedotti, dai suoi macchinari e materiali da costruzione hanno sfidato il tempo, e per il loro superamento si sarebbe dovuto attendere il XIX secolo. Un inedito composto di calce e pozzolana, sperimentato gi in et repubblicana, diede origine a un cemento a indurimento rapido che non avrebbe avuto concorrenti fino allinizio dellOttocento. Con le sue tre serie di arcate (arcuationes) sovrapposte, di larghez-

za decrescente da quella inferiore a quella superiore, il maestoso Pont du Gard edificato da Marco Vipsanio Agrippa (19 a. C.) nella Francia del Sud, al tempo di Augusto, un prodigio costruttivo con pochi eguali insieme a un altro capolavoro assoluto, il Pantheon di Adriano nella storia dellarchitettura mondiale. Sotto il regno dellimperatore Claudio fu scavata la pi grande galleria mai costruita nellantichit, per affrancare dalle inondazioni le ricche terre agricole sulle rive del bacino senza sfogo del lago Fucino; a lavorarvi, se diamo credito a Svetonio, trentamila persone per undici anni. Il primato romano sarebbe potuto diventare un motivo di vanto tutto italiano fra Umanesimo e Rinascimento, ma cos non stato. Fu dallItalia che si propag in Europa luso dei canali e una delle pi importanti invenzioni idrauliche, la chiusa, ma la canalizzazione delle acque, e la connessa navigazione fluviale per mezzo di chiuse (nel De re aedificatoria, composto intorno al 1452, Leon Battista Alberti ne descrive una), erano compiuta realt gi alla met del XV secolo.

to modesto: tanto straordinario il suo contributo al progresso della meccanica mentale, quanto scarsa la dote portata dal suo genio alla scienza e alla tecnica della meccanica dei corpi. Nel 1482, scrivendo a Ludovico Sforza una notissima lettera dimpiego, prometteva al signore milanese, qualora lo avesse preso alle sue dipendenze, di realizzare per lui una quantit di strumenti di guerra come ponti leggerissimi et forti, per inseguire facilmente il nemico e, alloccorrenza, sfuggire rapidamente ai suoi attacchi; bombarde commodissime et facile ad portare, per lanciare frammenti di pietra a mo di tempesta; carri armati di sfondamento, coperti, securi et inoffensibili; macchine per lanciar sassi e simili, come briccole, mangani, trabucchi et altri instrumenti di mirabile efficacia, et fora del usato. In tempo di pace, aggiungeva nella sua lettera al Moro, avrebbe costruito edifici pubblici e privati e si sarebbe preoccupato di realizzare opere in grado di conducer acqua da uno loco ad uno altro. Nei suoi sedici anni di permanenza a Milano, per, Leonardo non realizz nulla di tutto questo, nem-

meno nellingegneria civile: il pi importante progresso ingegneristico che aveva riguardato Milano, la costruzione di canali, era stato ampiamente sviluppato prima del suo arrivo; e pur avendo lasciato schizzi, note e suggerimenti per lavori di canalizzazioni, non risulta che egli abbia avuto responsabilit dirette nella costruzione di canali.

LE PAROLE E LE COSE
Le leve, le stratificazioni, i cambiamenti della storia culturale sono spesso giustificati e accompagnati dai loro corrispettivi nella storia linguistica, e se le storie dei fatti raccontate da James Kip Finch fossero state anche storie parallele di parole avremmo probabilmente parlato del volume perfetto. Qualche interessante escursione nel lessico tuttavia non manca. A partire dalla testimonianza di Tertulliano sul termine ingenium. In unopera dedicata al pallio (De pallio), il tipico mantello greco adottato dai Romani e poi divenuto, attraverso il paleocristianesimo, paramento liturgico cattolico, lo scrittore latino indic con novum extraneum ingenium una macchina da guerra, lariete demolitore usato dai Romani contro i Cartaginesi. Lingeniator era perci un costruttore di congegni e di ordigni. Una conferma dalla lingua, alla quale se ne potrebbero aggiungere molte altre, della natura pratica e operativa dellarte ingegneristica. Massimo Arcangeli
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IL CEMENTO USATO DAI ROMANI UN COMPOSTO DI CALCE E POZZOLANA NON EBBE RIVALI FINO AL PRIMO 800

IL GENIO E I SOGNI
Se levoluzione dellingegneria va sottratta al dominio della potenzialit di unilluminazione o di unidea e misurata sul reale compimento dellopera pensata o progettata, osserva Finch, anche lapporto di Leonardo alla storia della disciplina da ritenersi mol-

STORIA DELLINGEGNERIA di JAMES KIP FINCH ODOYA 414 PAGINE


20 euro

TRIESTINO COSMOPOLITA Gianfranco Calligarich

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