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LO SCORRERE DEL TEMPO E SOLO UNILLUSIONE?


Cos il tempo? Aristotele defin il tempo il numero del movimento secondo il prima e il poi. S. Agostino decise che il tempo un'estensione dell'anima. Cominciamo bene dirai tu. Sono convinto che per chi ha studiato filosofia queste due definizioni siano pregnanti di intuizioni e concetti raffinati. Non so a te ma a me, purtroppo, non dicono niente. Come definirei io il tempo? (adesso qualcuno, come Rita S., dir che io mi ritengo pi intelligente di S.Agostino). La prima definizione che mi viene in mente che il tempo ci che viene misurato dagli orologi. Come vedi sono ben lontano dalla profondit del pensiero filosofico! Comunque per me va bene cos almeno per il momento. Unaltra cosa che, senza spremermi le meningi, posso aggiungere che il tempo composto da passato, presente e futuro. E adesso comincia il bello! Mi tocca definire cos il passato, il presente e il futuro! Ma pi che il passato (ci che gi stato) e il futuro (ci che sar) il concetto di presente che mi crea dei problemi. Nella nostra esperienza siamo portati a pensare che solo il presente sia reale: il passato esiste solo nella nostra memoria ma in realt non esiste pi. Anche il futuro non reale in quanto esiste solo nella nostra immaginazione. Il passato ed il futuro, secondo il buon senso, non esistono nella realt: infatti, per un uomo che non ha memoria il passato non esiste; cosi, per un uomo che non ha immaginazione, il futuro non esiste. Quindi pensiamo che solo il presente sia reale. Ma proprio cos? Vediamo di analizzare il presente. Innanzitutto quanto dura il presente? Unora, un minuto? A pensarci bene, il presente dura pochissimo. Immaginiamo che duri un secondo: per ogni secondo che passa la realt del presente diventa passato e contemporaneamente un secondo del futuro si materializza nella realt del presente. Ma il presente dura proprio un secondo? Si pu essere pi precisi nel definire la durata del presente? Pu essere che il presente duri un millesimo o un milionesimo di secondo? Perch no! In effetti, da un rigoroso studio logico e matematico, risulta che il presente non ha estensione temporale: la sua durata, per quanto la si voglia delineare e limitare, di fatto infinitamente piccola, e quindi non si pu misurare. Solo se si concepisce un periodo di tempo che non sia pi possibile dividere in parti, anche minutissime di momenti, lo si pu dire presente. Ma il presente trapassa cos furtivamente dal futuro al passato che non ha la pur minima durata. Qualunque durata avesse, diventerebbe divisibile in passato e futuro, quindi il presente non ha alcuna estensione e si pu immaginare come una linea verticale adimensionale, cio senza spessore, che separa il passato dal futuro sulla linea orizzontale del tempo. Sono arrivato ad un bel paradosso: il passato ed il futuro non esistono e il presente non ha estensione temporale. Ci sarebbe una scappatoia: si potrebbe definire il presente come il momento della nostra percezione sensoriale degli eventi. Sembra ovvio che quello che io sperimento con i miei sensi avvenga nel presente. Purtroppo anche questo non vero. Faccio un esempio.
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Laltro giorno sono andato a correre nel bosco verso Sciaves. Lo stretto sentiero sul quale correvo delimitato a destra e sinistra da un fitto bosco. Mentre correvo o, diciamo la verit, pi precisamente trotterellavo, un capriolo ha attraversato il sentiero un centinaio di metri pi avanti con un unico balzo, da sinistra a destra, ed scomparso nel bosco. Ora qual il meccanismo attraverso il quale ho visto il capriolo? Un raggio di luce ha colpito il capriolo, rimbalzato sul suo corpo ed entrato nel mio occhio. Ebbene, quel raggio di luce ci ha messo un po di tempo per fare i 100 metri che cerano fra me e il capriolo. Quel tempo stato piccolissimo perch la luce viaggia a 300.000 Km/sec e, ai fini pratici, naturale considerarlo uguale a zero. Da un punto di vista matematico, per, un tempo di 0,0000003 secondi non un tempo nullo; per la realt fisica ogni nanosecondo un elemento essenziale della trama del tempo. Il mio occhio ha visto il salto del capriolo in leggerissimo ritardo rispetto a quando il salto stato fatto nella realt. Noi non vediamo mai quello che accade mentre accade, vediamo quello che accaduto un pochino prima, dove questo pochino pu essere piccolissimo ma non mai zero. In pratica, noi vediamo sempre cose del passato! Il presente non corrisponde con il momento della nostra percezione sensoriale degli eventi. Mi sono messo in un bel ginepraio. Il tempo allora esiste solo nella nostra testa? Si potrebbe dire, con una fraseologia un po sibillina, che, il tempo il presente del passato (la memoria), il presente del presente (la percezione delle cose presenti), il presente del futuro (laspettativa), ma che tutto solo nella nostra testa. Forse questo che intendeva S.Agostino quando diceva che il tempo un'estensione dell'anima? Sembra che la realt esista solo nella nostra mente come ricordi del passato ed aspettative per il futuro. Ma allora la realt fisica solo unastrazione generata dalla nostra mente? Viviamo forse in una realt virtuale generata, per esempio, da un grande computer cosmico? Che bel casino! Meglio cambiare approccio! Analizziamo il tempo dalla prospettiva della fisica moderna. Secondo la teoria della relativit di Einstein il tempo non esiste, come non esiste qualcosa che si chiama spazio. Essa definisce invece il concetto di una nuova cosa che si chiama spaziotempo. Nelluniverso quadridimensionale dello spaziotempo, il tempo e lo spazio formano un tuttuno indissolubile. Cos un oggetto quadridimensionale? Come dice la parola, un oggetto a quattro dimensioni. Nella nostra mente riusciamo bene a visualizzare un oggetto tridimensionale, per esempio un cubo, e riusciamo, con limmaginazione, a vedere le tre dimensioni: altezza (y), larghezza (x), profondit (z). Ma se aggiungiamo una quarta dimensione, il tempo (t), possiamo ancora visualizzare il risultante oggetto quadridimensionale? Secondo me, non possibile. Ho letto da qualche parte che loggetto quadridimensionale derivante dal cubo si chiama Hypercube ed formato da 8 cubi, con 16 spigoli e 24 facce, ma dove si trovano questi 8 cubi se non sono nel nostro spazio tridimensionale? Ma forse non importante avere una immagine visiva dellHypercube per andare avanti nel discorso. Per fortuna ci sono dei sotterfugi per avere una visione intuitiva di un oggetto quadridimensionale: basta tralasciare una delle tre dimensioni spaziali. Per esempio, delle tre dimensioni spaziali x,y,z, ne consideriamo solo due (x,y) e tralasciamo la terza (z). In questa maniera possiamo disegnare un oggetto tridimensionale che ci permette di avere una visione intuitiva di un oggetto quadridimensionale.

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In figura 1, lo spaziotempo delluniverso quadridimensionale raffigurato da un cubo con le dimensioni larghezza (x) e altezza (y) che sintetizzano lo spazio tridimensionale e la dimensione profondit che rappresenta il tempo (t). Immaginiamo di tagliare il cubo in sottili fette verticali come delle fette di salame: ogni fetta o sezione verticale del cubo rappresenta una certa configurazione di spazio in un determinato momento. Ho estratto dal cubo la fetta di spaziotempo (... o di salame ) corrispondente al tempo t0+4 e disegnato due punti rappresentanti gli eventi A e B. Sulla fetta al tempo t0 ho riportato levento C. Cos un evento? Subito detto: un evento un fatto che si verifica in un piccolo spazio fisico e che dura poco tempo. Per esempio: lo schioccare delle dita, lo sparo di un fucile, la collisione di due particelle, il rintocco di una campana (non inteso come onda sonora ma come limpatto del batacchio sul bronzo della superficie della campana) Come potrai facilmente capire se mi hai seguito fin qui, gli eventi A e B si verificano simultaneamente, al tempo t0+4, in punti diversi dello spazio, gli eventi C e A, invece, si verificano in tempi diversi, rispettivamente ai tempi t0 e t0+4, nello stesso punto dello spazio fisico. Per esempio, levento C il primo rintocco della campana della Chiesa di Positano a mezzogiorno del 10 aprile 2009, levento A il primo rintocco della stessa campana a mezzogiorno del 14 aprile 2009, levento B il primo rintocco della campana del Duomo di Amalfi a mezzogiorno del 14 aprile 2009. Fin qui non c niente di strano, niente che non possa essere compreso con limmaginazione. In effetti, cos la realt come la percepiamo noi umani. E abbastanza semplice immaginare la fetta di salame al tempo t0+4 come il presente reale, le sezioni precedenti come il passato esistente solo nella nostra memoria e le sezioni successive come il futuro esistente solo nella nostra immaginazione. Ma per capire come vanno le cose del mondo bisogna uscire dal nostro angusto angolo di spaziotempo, e assumere la prospettiva della totalit. In questa prospettiva la Terra un piccolo pianeta che si muove nello spazio a velocit pazzesche e nelle direzioni pi disparate. Intanto miliardi di miliardi di corpi celesti danzano in cielo e, con la loro massa, incurvano lo spaziotempo. Senza contare che tutti i corpi celesti sono come immersi in una sorta di gelatina vibrante per le infinite onde elettromagnetiche che la percorrono in continuazione in tutte le direzioni alla velocit di 300.000 Km al secondo. In questa prospettiva lo spazio e il tempo non sono valori assoluti. Cosa vuol dire tempo e spazio assoluti? Se il tempo assoluto allora il tempo t0+4 che intercorre fra levento C e levento A lo stesso sia per Alberto, seduto sulla spiaggia di Positano, sia per Mario, imbarcato su Andromeda, un astronave in viaggio verso Giove. Se lo spazio assoluto, le coordinate spaziali (x,y,z) della campana del campanile di Amalfi sono le stesse sia per larciprete del Duomo di Amalfi che per un omino verde su Marte.
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Ma la teoria della relativit ci dice per che n lo spazio, n il tempo sono assoluti. Non c un punto teorico nello spazio che possa essere considerato lorigine delle coordinate spaziali per tutti gli abitanti dello spazio. Per Alberto la campana di Positano sempre nello stesso posto sia il 10 aprile sia il 14 aprile. Per lomino verde su Marte, la campana, in quattro giorni, si invece spostata, trasportata dalla Terra, di alcuni milioni di chilometri. Inoltre, per quanto riguarda il tempo, non c un grande orologio universale che segna il tempo, tic-toc, tic-toc delluniverso. Ogni viaggiatore nello spaziotempo pu essere immaginato dotato di un orologio personale che segna il suo tempo privato. Il tempo segnato dallorologio di due diversi viaggiatori pu non coincidere: lo scarto fra il tempo segnato da un orologio rispetto allaltro dipende dalla velocit relativa di un viaggiatore rispetto allaltro. In altre parole, il tempo segnato sullorologio di Alberto, imbarcato sulla navicella spaziale chiamata Terra, non coincide con il tempo segnato dallorologio di Mario imbarcato su Andromeda. (purtroppo per spiegare questo concetto dovrei raddoppiare la lunghezza dellarticolo! devi fare un atto di fede nella teoria della relativit!) Tutto questo per dire che la teoria della relativit di Einstein rende il concetto di presente e di adesso ancora pi problematico. La teoria di Einstein cos lontana dalla nostra esperienza sensoriale di ogni giorno che, oltre alla gente comune, anche filosofi e scienziati hanno difficolt a capirla nel suo senso pi profondo. Il fisico Tipler sostiene che sono solo cinque le persone che lhanno capita veramente (e fra le cinque persone chiaramente include s stesso). Con le sue improbabili teorie di distanze e corpi che si rimpiccioliscono e tempi che si allungano, essa sembrerebbe del tutto assurda se non fosse stata testata e validata da una infinit di esperimenti e osservazioni. Basta pensare che senza le equazioni della relativit generale il sistema GPS potrebbe sbagliare di qualche chilometro la nostra posizione sulla terra. Addio a Tom-Tom e navigazione satellitare. Senza parlare della formula E=mc2 alla base dell'energia nucleare. Ora, tornando al nostro discorso sul concetto di presente, occorre prendere atto che la teoria della relativit comporta due complicazioni. La prima che quello che noi comunemente chiamiamo adesso, nello spaziotempo quadridimensionale si dovrebbe pi correttamente definire quiadesso. Abbiamo visto i problemi che ci sono per definire ladesso, ma c un problema altrettanto grosso per definire il qui. Il mio qui non un punto fermo nello spazio: io e te non stiamo mai fermi, viaggiamo nello spazio a velocit pazzesche trasportati dalla Terra. Possiamo dire, se pi ci aggrada, che le montagne, gli alberi, le case sono immobili, mentre gli animali, le automobili e gli aeroplani si muovono. Ma la Terra tutt'altro che immobile, essa si sposta attraverso lo spazio in modo vertiginoso e complicatissimo. Oltre alla sua rotazione giornaliera attorno al suo asse, alla velocit di 1.600 km. all'ora, e alla sua rivoluzione annuale attorno al sole alla velocit di 32 km. al secondo, la terra compie un certo numero di altri moti meno conosciuti. Contrariamente a quanto si crede in generale, la luna non ruota attorno alla terra; i due corpi ruotano attorno al comune centro di massa. L'intero sistema solare per di pi si muove entro a quello che si chiama sistema locale di stelle alla velocit di 22 km. al secondo; il sistema stellare locale a sua volta si muove entro la Via Lattea alla velocit di 320 km. al secondo, ed infine lintera Via Lattea va alla deriva con riferimento alle remote galassie esterne alla velocit di 160 km. al secondo; tutto questo in diverse direzioni! Come faccio a definire il mio qui? La seconda complicazione deriva dal concetto di relativit del tempo. Se il tempo relativo anche la simultaneit relativa. Vale a dire che due eventi possono risultare simultanei per un osservatore e non simultanei per un altro osservatore. Per esempio, levento A, il primo rintocco della campana di Positano a mezzogiorno del 14 aprile 2009, e levento B, il primo rintocco della campana di Amalfi a mezzogiorno del 14 aprile 2009 sono senzaltro simultanei per larciprete del Duomo di Amalfi (presupponendo che gli orologi del campanile di Positano
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ed Amalfi siano perfettamente sincronizzati). Per la teoria della relativit, i due eventi non saranno invece simultanei per Mario imbarcato su Andromeda in rapido movimento verso Giove e non saranno simultanei neanche per lomino verde in movimento nello spazio su Marte. Tornando al disegno in figura 1, per larciprete i due eventi A e B sono sulla stessa fetta di salame, per Mario, invece, i due eventi sono su due fette di salame diverse; per lomino verde i due eventi sono su altre due diverse fette di salame. Chi ha ragione? Tutti hanno ragione dal loro punto di vista ma il risultato a cui siamo giunti che non esiste un adesso assoluto uguale per tutti. In altre parole come faccio a tagliare una fetta di salame che rappresenti il presente di tutti? Semplicemente non possibile! A questo punto, se si ammette che ciascuno osservatore avr la sua propria idea privata della simultaneit, che senso ha lo scorrere del tempo come noi lo sperimentiamo nella nostra vita quotidiana? Certo, tu potrai obiettare che la relativit della simultaneit, come pure quella del tempo e dello spazio, non ha alcun effetto sulla nostra esperienza di vita di tutti i giorni. Vero! Relegati e incatenati come siamo nell'angolo buio della caverna, mi riferisco alla metafora della caverna di Platone, cosa ce ne pu importare degli uccelli multicolori, degli alberi, dei monti, dei fiumi e dei mari della realt fuori della caverna? La realt per il cavernicolo il suo angolo in penombra. (sembrer strano, ma tanta gente vuole rimanere nellangolo in penombra della caverna) Ma se vogliamo capire come funziona il mondo dobbiamo mettere la testa fuori dalla caverna, fuori dal nostro angusto angolo di spaziotempo terrestre. Allora la relativit della simultaneit assume una importanza filosofica e metafisica incalcolabile. Einstein ha scritto: Since there exists in this four dimensional structure [space-time] no longer any sections which represent "now" objectively, the concepts of happening and becoming are indeed not completely suspended, but yet complicated. It appears therefore more natural to think of physical reality as a four dimensional existence, instead of, as hitherto, the evolution of a three dimensional existence. Siccome nella struttura a quattro dimensioni dello spazio-tempo non pi possibile rappresentare obiettivamente il NOW, ladesso, i concetti di accadimento e mutamento (divenire, ndt) sono, se non proprio completamente sospesi, certamente resi pi complicati. Sembra quindi pi naturale pensare alla realt come ad una esistenza quadridimensionale, piuttosto che allevoluzione (nel tempo, ndt) di una esistenza tridimensionale. Per essere pi esplicito, qualche anno dopo, negli anni della sua vecchiaia, ha scritto: "For us physicists, the distinction between the past, the present, and the future is only an illusion" Per noi fisici, la distinzione fra passato, presente e futuro solo unillusione. Ma Kurt Goedel, uno dei pi grandi matematici del XX secolo e collaboratore per un certo periodo di Einstein, a essere ancora pi chiaro. Goedel ha scritto un saggio dal titolo "A Remark about the relationship between Relativity Theory and Idealistic Philosophy". Partendo dalla constatazione che impossibile scomporre lo spazio-tempo in sezioni significative di presente, egli dice: "Non realistico pensare che il mondo consista di una serie di attimi indefinibili che, in rapida successione, appaiono e svaniscono dall'esistenza. E' pi realistico pensare che il passato ed il futuro
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esistono permanentemente". Cosa vuol dire? A pensarci bene tutto questo porta ad una conclusione sbalorditiva: tutto per sempre; il passato, presente e futuro esistono tutti insieme simultaneamente. Ed ancora pi stupefacente la conseguenza di questa premessa: il divenire non esiste. Le cose non nascono, non si trasformano, non muoiono; esse non esistono nel passato e non saranno nel futuro, semplicemente esse SONO. La mia nascita e la mia morte, in figura 2, sono due eventi che esistono eternamente come bolle daria nel blocco di ghiaccio delluniverso quadridimensionale (S. Battersby).

Il serpentello azzurro che unisce i due eventi la mia worldline, cio la storia della mia vita, nello spazio quadridimensionale. Il tempo come lo spazio, semplicemente come lo spazio. Se io vado a Roma, non causo lesistenza di Roma. Io arrivo a Roma ma la citt stata l per tutto il tempo ben prima che io ci arrivassi. Allo stesso modo io raggiungo eventi nel futuro spostandomi lungo la freccia del tempo ma io non causo gli eventi, essi sono gi l da sempre e per sempre. Platone ci aveva azzeccato: il tempo "immagine mobile dell'eternit". Certo, sono daccordo con te, la nostra immaginazione fatica a concepire lidea che il futuro esiste ora, simultaneamente al nostro presente. Un esempio pu essere utile ad intuire come possibile che presente e futuro possano esistere insieme. Mettiamo che degli omini blu abitino un pianeta distante 100 milioni di anni luce dalla Terra. Ad un certo punto, nellanno 5010 del loro calendario, gli omini blu mettono a punto un telescopio potentissimo e cominciano a scrutare il loro cielo. Consideriamo che, nello spazio simultaneo, il loro anno 5010 corrisponde al nostro anno terrestre 2009. Gli omini blu intercettano la Terra con il loro telescopio, zoomano incuriositi e cosa vedono? Deserti e praterie rossastre percorse da animali mastodontici, i dinosauri, delluomo nessuna traccia. Ma c qualche dubbio, adesso, che quando fra 100 milioni di anni gli omini blu inquadreranno di nuovo la Terra nel loro telescopio vedranno grattacieli altissimi e miliardi di piccoli animali bipedi che scorazzano in giro come formiche impazzite? No, non c alcun dubbio, gi determinato; anzi pi che determinato gi realizzato: il nostro presente nel loro futuro. A questo punto la domanda da porci : cosa causa lillusione del tempo che scorre?. In molti hanno cercato di dare una risposta. Quella che preferisco la teoria che David Park presenta nellarticolo The Myth of the Passage of Time. Lidea di Park che noi SIAMO in ogni istante della nostra vita. Partendo dalla premessa che ogni momento della storia passata e futura esiste per sempre nello spazio quadridimensionale egli conclude che: [] the illusion of the passage of time is a consequence of the fact that the memory traces of an event are always located at space-time points whose time coordinates have greater value than the time coordinate of the event [] lillusione dello scorrere del tempo una conseguenza del fatto che la memoria di un evento
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sempre localizzata (nel nostro cervello, ndt) in un punto dello spazio-tempo le cui coordinate temporali hanno un valore pi grande delle coordinate temporali dellevento stesso. Non ci avevo mai pensato prima ma s certo a pensarci bene anche il nostro cervello ha una struttura quadridimensionale. In un mio precedente articolo ho cercato di capire come funziona il nostro cervello tridimensionale. Se adesso inserisco la quarta dimensione posso immaginare che gli eventi nel mondo fisico vengono registrati come eventi di memorizzazione nello spazio quadridimensionale del nostro cervello. Lillusione del tempo che scorre generata da come gli eventi del mondo esterno vengono ordinati nella nostra mente. Lesistenza di un mondo fisico statico, che esiste tutto in blocco, che cos e basta per leternit e che non evolve nel tempo solo unipotesi scientifica. Lo stesso Goedel dice pi realistico pensare [] , non certo propone una teoria scientifica. Ma questa ipotesi mi affascina intimamente e sono pronto ad accettarla senza riserve. Non certo per la sua valenza scientifica ma perch questo modello della Realt si adatta perfettamente al Dio Sostanza di Spinoza. Il Dio di Spinoza perfetto, quindi immobile non soggetto al divenire; eterno in quanto eterno presente; onnisciente perch racchiude in s anche il futuro; si manifesta nella natura dove non vi nulla di contingente e dove anche il libero arbitrio delluomo determinato: la volont non pu essere chiamata causa libera, ma solo causa necessaria. Esiste quindi una sintesi perfetta fra la natura secondo la teoria della relativit e la Natura con la N maiuscola, cio il Dio Sostanza di Spinoza. Infatti, quando nel 1929 il rabbino di New York, H. Goldstein chiese ad Einstein con un telegramma: Credi in Dio? STOP risposta pagata di 50 parole, Einstein rispose con un altro telegramma: Credo nel Dio di Spinoza che si manifesta nellarmonia delluniverso, non credo nel Dio che si preoccupa del destino e delle azioni del genere umano.

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