Sei sulla pagina 1di 4

LIBRO DI PSIC. COGNITIVA : LE CONDIZIONI SOCIALI DEL PENSIERO (Iannaccone-) .

CUCCOCAPITOLO 1 : ALLA RICERCA DELLA DIMENSIONE SOCIALE DELLA MENTE. I FATTI PRELIMINARI. La gran parte delle ricerche esaminate in questo libro si situano nelle fasi iniziali del costruzionismo sociale post- piagetiano. Molti autori affermano che le interazioni sociali sono una chiave importante per lo sviluppo cognitivo e per la teoria dellapprendimento, anche se la storia recente della psicologia ha ridimensionato questo pensiero e ha aperto nuove indagini allinterno del ostruzionismo sociale. A partire dalla nozione di conflitto , agli inizi degli anni 70 un gruppo di ricercatori ( Inhelder, Sinclair e Boret) iniziarono una serie di ricerche per esplorare il ruolo del conflitto cognitivo nello sviluppo del pensiero e dimostrarono come ricomponendo i disequilibri indotti dallesperienza con il contesto, lindividuo potesse avere un cambiamento cognitivo . elemento rilevante era la rapidit con cui il conflitto dava luogo a ristrutturazioni cognitive; tale rapidit attribuita alla resistenza del contesto (intesa come elementi inattesi incompatibili con gli schemi individuali). Lidea del conflitto come meccanismo promotore dello sviluppo cognitivo, si contrapponeva sia alle teorie innatiste che affidavano al responsabilit dei cambiamenti a elementi endogeni, sia a quelle empiriste che definivano lo sviluppo come un accumulo di esperienze. Negli stessi anni si affermava anche la psic sociale genetica che ha dimostrato il ruolo centrale che le interazioni sociali assumono nello sviluppo cognitivo. I ricercatori Anne-Nelly, Perret, Cleremont, Doise; Mugny dimostrarono che il conflitto cognitivo diveniva conflitto socio-cognitivo. lidea era quella di studiare limpatto delle interazioni sociali e il confronto dei punti di vista opposti. Molte ricerche infatti dimostrarono che nelle situazioni quotidiane , la contrapposizione di questi punti di vista rappresenta una costante del mondo sociale del bambino e il coinvolgimento in situazioni di routine e attivit di gruppo costituisce un vero laboratorio x la costruzione di strategie di partecipazione sociale. Il successo della nozione di conflitto socio-cognitivo fu la chiara dimostrazione empirica delleffetto delle interazioni sociali sul cambiamento cognitivo. I progressi cognitivi registrati in relazione alle diverse forme di interazione per non riguardavano tutti coloro che partecipavano alle situazioni di conflitto, allora lattenzione degli studiosi si spost sugli scambi comunicativi impiegati durante le interazioni sociali. CAPITOLO 2 LEMERGERE DI STRUMENTI LOGICI NELLO SPAZIO DELLINTERAZIONEQuando si parla di sviluppo della mente, il dibattito oggi gira intorno allopposizione natura/cultura, con a favore proposte biculturali che considerano la mente come una forma di adattamento biologico predisposta naturalmente a interagire con lambiente fisico e sociale. La psic dello sviluppo ha conosciuto pochi sforzi volti a conciliare i sostenitori dellorigine innata delle strutture mentali e i sostenitori del postulato sociale, cio di coloro che sostenevano che la mente si sviluppa in una dimensione sociale ( costruttivismo). La teoria di Piaget ha invece dimostrato come lo sviluppo cognitivo avviene grazie a un processo complesso di interazione con lambiente(egli parla di assimilazione e accomodamento) in particolare Piaget nel volume che parla dellontogenesi morale nel bambino, considera la partecipazione alal vita sociale come un elemento indispensabile del processo di presa di coscienza delle norme. Egli sostiene che nel fanciullo i processi di reciprocit e cooperazione portano a prendere atto delel regole per interagire con i pari e considerare il punto di vista altrui. La cooperazione x piaget importante perch rappresenta una riflessione su se stesso e sugli altri, permette di distinguere il soggettivo daloggettivo e di prendere coscienza delle regole . LA NOZIONE DI CONFLITTO : La nozione di conflitto viene utilizzata in psic con molti significati diversi. Shanz e Hartup hanno dedicato una complessa rassegna rivolta al conflitto nellinfanzia e nelladolescenza ed evidenziano la vastit degli ambiti che rientrano nella definizione di conflitto. La psic sociale si occupata del conflitto e vanno ricordati gli studi di Lewin e Sherif. La nozione di conflitto fa il suo ingresso in psic negli anni 50 con Festinger e Berlyne. I ricercatori, sulla base di studi preliminari, sentono poi la necessit di articolare le dimensioni intra e inter personali delle relazioni fra lindividuo e lambiente; nasce 1

cos una duplice concezione di conflitto: da una parte gli studi ispirati al modello piagetiano che collocano il conflitto a livelllo intraindividuale e originato dalla contrapposizione degli schemi mentali dellindividuo con gli aspetti della realt esterna; dallalatra parte gli studi socio-costruzionisti che considerano il conflitto come opposizione comunicativa di punti i vista . IL MODELLLO DI BASE DEL CONFLITTO SOCIO- COGNITIVO: tra il 1975 e 1980 furono condotte molte ricerche per verificare come le coordinazioni sociali fossero responsabili dello sviluppo cognitivo. lidea di sociogenesi (origine sociale) delle operazioni cognitive individuali non costituiva una novit. I lavori classici dedicati alla nozione di conflitto socio- cognitivo apparvero nelle ricerche di Doise, Mugny; Perret, Clermont. La ricerca era costituita da 1 fase pre- test individuale; 2 fase dellinterazione sociale tra due o pi partecipanti, 3 fase da un post test individuale (nella maggior parte dei pre test i partecipanti sono intervistati individualmente x stabilire il loro livello operatorio iniziale, poi durante la sessione sperimentale vengono messi in coppie omogenee ed eterogeneo in base al loro livello cognitivo e devono interagire tra loro ludicamente). Tutte le situazioni interattive sono concepite x creare disaccordo e ognuno cosi deve esporre la propria opinione. Il post- test consiste nel riproporre la stessa prova del pre- test e una o piu prove x verificare la genuinit operatoria del progresso cognitivo. questi ricercatori hanno poi fatto una sintesi dei risultati di queste ricerche e hanno confermato leffetto di crescita cognitiva dei bambini coinvolti in situazioni di conflitto socio cognitivo . lefficacia del conflitto non deriva dallaccordo fra i partener, ma proprio dallo scambio dei loro punti di vista. Negli anni 90 invece si assume un livello di analisi diverso nello studio delle interazioni sociali, considerando lattivit cognitiva distribuita e condivisa. Lidea centrale che quando gli individui affrontano e risolvono un problema collettivamente, danno vita a nuove forme di conoscenza e stabiliscono nuove modalit di partecipazione sociale, elaborano attivit cognitive congiunte. In questottica riecheggia linfluenza di lewin e del suo concetto di interdipendenza. CAPITOLO 3 LE CORNICI DELLO SPAZIO INTER INDIVIDUALE Linterazione sociale gioca dunque un ruolo determinante nello sviluppo cognitivo. Negli ultimi 30 anni molte teorie psicologiche hanno cercato di spiegare lattivit cognitiva in contesti interpersonali,mettendo in discussione le posizioni radicalmente individualiste. Nella prospettiva costruzionista sociale si imposta la necessit di rivedere lidea di un individuo le cui attivit cognitive potessero essere indagate separatamente dal contesto sociale culturale. Lattivit cognitiva andrebbe in tal senso considerata come un processo che prende forma contestualmente nel corso di interazioni comunicative in presenza o a distanza. Lattenzione per questi elementi appartiene a diverse prospettive teoriche : linterazionismo di Mead, la zona di sviluppo prossimale di Vigosky, il concetto di totalit dinamica interdipendente di Lewin. A parte la tradizione psico-sociale classica, si possono osservare anche gli studi della teoria contestualistica relativi alla soluzione dei problemi di gruppo. Faucheux , Moscovici e Flanent hanno messo in luce le relazioni fra la comunicazione e la decisione in un gruppo; la comunicazione interpersonale pu rendere piu efficace la prestazione di un gruppo di lavoro. LA CONNOTAZIONE SOCIALE: Molte ricerche sono state dedicate alla connotazione sociale. La nozione di connotazione sociale non si limita a svolgere unazione di facilitazione nella soluzione di un problema, ma lelemento essenziale della attivit cognitiva stessa. Nella connotazione sociale sono dunque importanti i significati che i soggetti attribuiscono alle situazioni sociali in cui sono coinvolti. Nicolet nellanalisi della connotazione sociale distingue diversi significati, ci sono significati relativi alla situazione stessa, al contesto, allesperienza sociale dei partecipanti. Doise, introducendo la nozione di connotazione sociale,sottolinea che essa ha un ruolo importante nelle interazioni e nei fattori organizzativi (norme,regole,scenari). In letteratura sono presenti due definizioni principali di connotazione sociale. La prima considera la connotazione sociale come una sorta di isomorfismo fra le relazioni sociali in gioco e specifiche operazioni richieste dalla soluzione di un problema cognitiva. Una ricerca condotta da Doise nel 1978 un buon 2

esempio di questa prima definizione: essa vede impegnati bambini di 5-6 anni in una prova piagetiana di conservazione di lunghezze disegnali, dopo che il bambino ha constatato la diversa lunghezza di due elementi A e B (segmenti di corda o altro materiale flessibile), questi vengono deformati in modo che alla successiva comparazione le estremit risultino uguale. I bambini che non hanno acquisito la nozione di conservazione di lunghezza si lasciano ingannare dalle valutazione e giudicano i due segmenti uguali. La seconda definizione invece muove dal presupposto che lisomorfismo fra relazioni sociali e specifiche operazioni logiche non costituisce una condizione sufficiente a spiegare gli oggetti prodotti dalle diverse ricerche. PARTE II LE RICERCHE IL RUOLO DEL CONFLITTO NELLEMERGERE DELLE OPERAZIONI LOGICHE IL RUOLO DEL CONFLITTO NELLO SVILUPPO COGNITIVO In questa ricerca condotta agli inizi degli anni 80 vengono messe a confronto la nozione di conflitto cognitivo e conflitto socio-cognitivo. il conflitto costituisce una condizione di attivit cognitiva in grado di indurre ristrutturazioni significative nelle modalit del pensiero. Abbiamo due versioni note: quella intraindividuale (piagetiana) e quella socio-cognitiva (costruzionista). La ricerca inizialmente ha inteso situarsi nella prospettiva della allora nascente psicologia sociale genetica opponendo la superiorit dei conflitti di tipo socio-cognitivi a quelli delle diverse teorie emergenti . Il conflitto cognitivo e il conflitto socio-cognitivo possono rimandare a due visioni ben distinte dei fattori che promuovono lo sviluppo cognitivo. La visione piagetiana, pur tenendo conto del ruolo dellambiente, identifica il motore dello sviluppo in un meccanismo endogeno; mentre la psicologia sociale riconosce una natura intrinsecamente socialeDISEGNO SPERIMENTALE E PARTECIPANTIPer la realizzazione della ricerca stato adottato un disegno che permettesse di confrontare gli effetti delladdestramento e del conflitto socio-cognitivo in due gruppi separati di bambini, ciascuno affiancato di un gruppo di controllo estratto dalle classi scolastiche dei bambini del gruppo sperimentale con caratteristiche socio economiche ,d eta e di genere comparabili. Hanno preso parte 70 bambini . per verificare gli effetti del conflitto cognitivo sono stati selezionati 40 bambini dellultimo anno di scuola dellinfanzia con livello socio economico medio. I bambini sono stati ripartiti in 2 gruppi. Per la seconda condizione di conflitto sono stati scelti 30 bambini con et media. Per realizzare la prima condizione stato usato il modello di Inehelder Siclair e Boret della nozione di conservazione della quantit di sostanze. I bambini dovevano dare risposte relative a quanti erano confetti, gettoni ecc. EFFETTI DELLA COMPARAZIONE SOCIALE NELLELABORAZIONE DI ATTIVITA COGNITIVE Uninterazione dovrebbe trarre benefici da una condizione di comparazione sociale in cui gli individui coinvolti si percepiscono con un livello di competenze simili. A questa ricerca hanno partecipato 213 bambini tra i 7 e 8 anni e poi altri 52 tra esperti e novizi. 1 fase: prova individuale x valutare le competenze iniziali, tra le prove cera quella di gestire la nozione di destra e sinistra.2 fase: dopo una settimana sono state composte 26 diade composte ciascuna da un bambino che ha ottenuto un livello di abilit maggiore rispetto a un altro. In questo modo si vuole confermare la differenza di abilit mostrate precedentemente.3 fase: interazione sociale. Le coppie devono risolvere insieme una prova, una tartaruga robot viene orientata di fronte ai bimbi e deve fare un percorso complesso, i bimbi devono prendere una decisone congiunta sul percorso da far fare alla tartaruga.4 fase: prova identica a l pre- test.Con queste prove si vuole verificare la capacit dellinterazione sociale, dellaltro simile a noi indipendentemente dal suo livello cognitivo. i bambini percepiscono la situazione come una sorta di comparazione simmetrica e non emerge la disuguaglianza sociale, cosa che invece emerge nelle comparazioni asimmetriche.

EFFETTI DELLE CORNICI ISTITUZIONALI NELLELABORAZIONE DI ATTIVIT COGNITIVEQui viene presentata una ricerca che mostra come ambienti specifici funzionano da cornici in grado di agire sulle attivit cognitive dei sogg. Che vi sono coinvolti. Per es. una scuola primaria o dellinfanzia possono costituire dei modulatori rispetto allattualizzazione delle competenze cognitive in un gruppo di bambini di 5-6 anni. La ricerca stata fatta in una scuola dellinfanzia e una primaria e sono state analizzate le modalit che i bambini della stessa et ma appartenenti a contesti istituzionali diversi utilizzano x elaborare delle soluzioni logico-matematiche. Le insegnanti sono coinvolte nella ricerca e spesso rivestono il ruolo di intervistatori. Entrambe le scuole fanno parte di un istituto collocato al centro della citt e il livello socio economico medio alto; la ricercatrice si presenta come una maestra, collega della maestra di classe e chiede ai bimbi cosa hanno imparato a scuola, poi fanno dei giochi con dei test matematici sul principio di conservazione del numero descritto da Piaget. per es. in un cartone ci sono 8 sagome che corrispondono a 8 signore e devono acquistare un peperone a testa, poi dispone un peperone di fronte a ogni signora e chiede se ci sono i peperoni x tutte le signore, e il bambino se accetta leguaglianza deve anche giustificare il perche della risposta. Se il bambino da una risposta di tipo conservante fornisce un argomento di tipo conservante. Oppure fanno altri problemi aritmetici. IL CONTESTO CULTURALE DELLATTIVIT COGNITIVAQuesta ricerca di Lurija porta alla riflessione sul rapporto tra cultura e attivit cognitiva, considerando lalfabetizzazione come un processo socio -culturale di appropriazione di un sistema di artefatti capace di indurre un cambiamento importante nelle modalit di ragionamento degli essere umani. Il primo ostacolo incontrato x effettuare la ricerca stato individuare un tessuto sociale caratterizzato da una disomogenea distribuzione di livelli di istruzione, ci era importante x fare un confronto fra adulti privi di istruzione e adulti che avessero almeno nozioni di base. La ricerca stata condotta utilizzato il metodo clinico piagetiano e delle prove impiegate da ricercatori russi: classificazioni con materiale iconico; definizione di concetti. Dalla ricerca emerso che i non alfabetizzati eseguono il compito di classificare gli oggetti non come una operazione teorica di attribuzione a una categoria astratta, ma come una operazione pratica, cio inseriscono gli oggetti in una situazione pratica in base alla loro esperienza pratica. Non emerge d acquista ricerca una forte linea di demarcazione tra alfabetizzati e analfabeti per quanto riguarda limpegno di strategie cognitive decise.

Potrebbero piacerti anche