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I capelloni diventarono abbastanza numerosi - come i primi cristiani: ma continu avano a esseremisteriosamente silenziosi; i loro capelli lunghi erano

il loro so lo e vero linguaggio, e poco importavaaggiungervi altro. Il loro parlare coincid eva col loro essere. L'ineffabilit era l' ars retorica della loro protesta.Cosa dicevano, col linguaggio inarticolato consistente nel s egno monolitico dei capelli, i capelloni nel '66-67?Dicevano questo: La civilt con sumistica ci ha nauseati. Noi protestiamo in modo radicale. Creiamo unanticorpo a tale civilt, attraverso il rifiuto. Tutto pareva andare per il meglio, eh? La n ostra generazionedoveva essere una generazione di integrati? Ed ecco invece come si mettono in realt le cose. Noiopponiamo la follia a un destino di 'executives' . Creiamo nuovi valori religiosi nell'entropia borghese,proprio nel momento in c ui stava diventando perfettamente laica ed edonistica. Lo facciamo con unclamore e una violenza rivoluzionaria (violenza di non-violenti!) perch la nostra critic a verso la nostrasociet totale e intransigente.Non credo che, se interrogati secon do il sistema tradizionale del linguaggio verbale, essi sarebbero stati ingrado di esprimere in modo cosi articolato l'assunto dei loro capelli: fatto sta che e ra questo che essi insostanza esprimevano. Quanto a me, bench sospettassi fin da allora che il loro sistema di segni fosseprodotto di una sottocultura di protesta che si opponeva a una sottocultura di potere, e che la lororivoluzione non marxi sta fosse sospetta, continuai per un pezzo a essere dalla loro parte, assumendol ialmeno nell'elemento anarchico della mia ideologia.Il linguaggio di quei capell i, anche se ineffabilmente, esprimeva cose di Sinistra. Magari della NuovaSinistra , nata dentro l'universo borghese (in una dialettica creata forse artificialmente da quella Me nte cheregola, al di fuori della coscienza dei Poteri particolari e storici, il destino della Borghesia).Venne il 1968. I capelloni furono assorbiti dal Movimen to Studentesco; sventolarono con le bandiere rossesulle barricate. Il loro lingu aggio esprimeva sempre pi cose di Sinistra. (Che Guevara era capellone ecc.)Nel 196 9 - con la strage di Milano, la Mafia, gli emissari dei colonnelli greci, la com plicit dei Ministri, latrama nera, i provocatori - i capelloni si erano enormemen te diffusi: bench non fossero ancoranumericamente la maggioranza, lo erano per per il peso ideologico che essi avevano assunto. Ora icapelloni non erano pi silenzi osi: non delegavano al sistema segnico dei loro capelli la loro intera capacitcom unicativa ed espressiva. Al contrario, la presenza fisica dei capelli era, in ce rto modo, declassata afunzione distintiva. Era tornato in funzione l'uso tradizi onale del linguaggio verbale. E non dico verbale perpuro caso. Anzi, lo sottolin eo. Si parlato tanto dal '68 al '70, tanto, che per un pezzo se ne potr fare amen o: si dato fondo alla verbalit, e il verbalismo stata la nuova ars retorica della rivoluzione(gauchismo, malattia verbale del marxismo!).Bench i capelli - ri assorbiti nella furia verbale - non parlassero pi autonomamente ai destinatarifra stornati, io trovai tuttavia la forza di acuire le mie capacit decodificatrici, e , nel fracasso, cercai diprestare ascolto al discorso silenzioso, evidentemente non interrotto, di quei capelli sempre pi lunghi.Cosa dicevano, essi, ora? Diceva no: S, vero, diciamo cose di Sinistra; il nostro senso - bench puramentefiancheggia tore del senso dei messaggi verbali - un senso di Sinistra... Ma... Ma....II disc orso dei capelli lunghi si fermava qui: lo dovevo integrare da solo. Con quel ma e ssi volevanoevidentemente dire due cose: 1) La nostra ineffabilit si rivela sempre pi di tipo irrazionalistico epragmatico: la preminenza che noi silenziosamente a ttribuiamo all'azione di carattere sottoculturale, e quindi sostanzialmente di destra. 2) Noi siamo stati adottati anche dai provocator i fascisti, che simescolano ai rivoluzionari verbali (il verbalismo pu portare pe r anche all'azione, soprattutto quando lamitizza): e costituiamo una maschera per fetta, non solo dal punto di vista fisico - il nostro disordinato fluiree ondegg iare tende a omologare tutte le facce - ma anche dal punto di vista culturale: i

nfatti unasottocultura di Destra pu benissimo essere confusa con una sottocultura di Sinistra.Insomma capii che il linguaggio dei capelli lunghi non esprimeva pi co se di Sinistra, ma esprimevaqualcosa di equivoco, Destra-Sinistra, che rendeva po ssibile la presenza dei provocatori.Una diecina d'anni fa, pensavo, tra noi dell a generazione precedente, un provocatore era quasiinconcepibile (se non a patto che fosse un grandissimo attore): infatti la sua sottocultura si sarebbe distint a, anche fisicamente , dalla nostra cultura. L'avremmo conosciuto dagli occhi, dal naso, dai capelli ! L'avremmosubito smascherato, e gli avremmo dato subito la lezione che meritava . Ora questo non pi possibile.Nessuno mai al mondo potrebbe distinguere dalla pre senza fisica un rivoluzionario da un provocatore.Destra e Sinistra si sono fisic amente fuse.Siamo arrivati al 1972.Ero, questo settembre, nella cittadina di Isf ahan, nel cuore della Persia. Paese sottosviluppato, comeorrendamente si dice, m a, come altrettanto orrendamente si dice, in peno decollo.Sull'Isfahan di una die cina di anni fa - una delle pi belle citt del mondo, se non chiss, la pi bella - nat auna Isfahan nuova, moderna e bruttissima. Ma per le sue strade, al lavoro, o a passeggio, verso sera, sivedono i ragazzi che si vedevano in Italia una diecina di anni fa: figli dignitosi e umili, con le loro bellenuche, le loro belle facce limpide sotto i fieri ciuffi innocenti. Ed ecco che una sera, camminando per la strada principale, vidi, tra tutti quei ragazzi antichi, bellissimi e pieni dell 'antica dignit umana, due esserimostruosi: non erano proprio dei capelloni, ma i loro capelli erano tagliati all'europea, lunghi di dietro, cortisulla fronte, re si stopposi dal tiraggio, appiccicati artificialmente intorno al viso con due la idi ciuffetti soprale orecchie.Che cosa dicevano questi loro capelli? Dicevano: N oi non apparteniamo al numero di questi morti di fame,di questi poveracci sottos viluppati, rimasti indietro alle et barbariche! Noi siamo impiegati di banca,stud enti, figli di gente arricchita che lavora nelle societ petrolifere; conosciamo l 'Europa, abbiamo letto.Noi siamo dei borghesi: ed ecco qui i nostri capelli lung hi che testimoniano la nostra modernitinternazionale di privilegiati!Quei capelli lunghi alludevano dunque a cose di Destra.Il ciclo si compiuto. La sottocultura al potere ha assorbito la sottocultura all'opposizione e l'ha fattapropria: con di abolica abilit ne ha fatto pazientemente una moda, che, se non si pu proprio dire fascistanel senso classico della parola, per di una estrema destra reale.* * *Concl udo amaramente. Le maschere ripugnanti che i giovani si mettono sulla faccia, re ndendosi laidi comele vecchie puttane di una ingiusta iconografia, ricreano ogge ttivamente sulle loro fisionomie ci che essisolo verbalmente hanno condannato per sempre. Sono saltate fuori le vecchie facce da preti, da giudici, daufficiali, da anarchici fasulli, da impiegati buffoni, da Azzeccagarbugli, da Don Ferrante, da mercenari, daimbroglioni, da benpensanti teppisti. Cio la condanna radicale e indiscriminata che essi hanno pronunciato contro i loro padri - che sono la storia in evoluzione e la cultura precedente alzando contro di essi unabarriera insormontabile, ha finito con l'isolarli, im pedendo loro, coi loro padri, un rapporto dialettico. Ora,solo attraverso tale r apporto dialettico - sia pur drammatico ed estremizzato - essi avrebbero potuto averereale coscienza storica di s, e andare avanti, superare i padri. Invece l'isol amento in cui si sono chiusi -come in un mondo a parte, in un ghetto riservato a lla giovent - li ha tenuti fermi alla loro insopprimibilerealt storica: e ci ha imp licato - fatalmente - un regresso. Essi sono in realt andati pi indietro dei lorop adri, risuscitando nella loro anima terrori e conformismi, e, nel loro aspetto f isico, convenzionalit emiserie che parevano superate per sempre.Ora cos i capelli lunghi dicono, nel loro inarticolato e ossesso linguaggio di segni non verbali, nella loroteppistica iconicit, le cose della televisione o delle rclames dei prodotti, dove ormai assolutamenteinconcepibile prevedere un giovane che non abbia i capelli lunghi: fatto che, oggi, sarebbe scandaloso per ilpotere.Provo un immenso e sincero dispiacere nel dirlo (anzi, una vera e propria disperazione ): ma ormai migliaia ecentinaia di migliaia di facce di giovani italiani, assomi

gliano sempre pi alla faccia di Merlino. La loro libertdi portare i capelli come v ogliono, non pi difendibile, perch non pi libert. giunto il momento,piuttosto, di d re ai giovani che il loro modo di acconciarsi orribile, perch servile e volgare. Anzi, giuntoil momento che essi stessi se ne accorgano, e si liberino da questa loro ansia colpevole di attenersiall'ordine degradante dell'orda.

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