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L’importanza della tematica trattata, soprattutto

alla luce dei fatti che in questi giorni hanno


purtroppo colpito tragicamente la popolazione
d’Abruzzo e danneggiato il suo territorio, avviando
una profonda discussione critica sia sulle
dinamiche costruttive che sulle scelte localizzative
dei manufatti nei luoghi, ha spinto alla
realizzazione di una rappresentazione grafica, per
la pubblicizzazione dell’incontro, che vuole essere
al tempo stesso denuncia e possibilità di
riflessione per il cambiamento di modalità e
comportamenti che influiscono in modo
prepotente sulla salute pubblica e su tutte le sfere
civili.
Innanzitutto l’utilizzo dei colori, il bianco e il
nero, evidenzia le posizioni che i due concetti uno
tecnico disciplinare, l’urbanistica, l’altro sociale e
civile, la legalità, dovrebbero assumere in ogni
istante, non tinte arzigogolate o sfumature, ma
toni netti sinonimo di giudizio e di interpretazione
tecnico-giuridico razionale.
Sulla sinistra del manifesto un mezzo orologio
che segna il passaggio dall’ora solare, le due,
all’ora legale, le 3.00, un passaggio condizionato,
nazionalmente riconosciuto, a cui tutta la
popolazione si deve adeguare in un rapporto
causa-effetto; le 3.00 dell’orologio coincidono con
le 15.00 dell’inizio del dibattito, quindi portano ad
un’ulteriore riflessione sull’opportunità di
cambiamento che questa giornata possa
apportare, attraverso la discussione, nei comportamenti e nelle posizioni culturali e disciplinari delle nuove leve di tecnici
che l’Ateneo forgia con dedizione, ma anche dei professionisti già formati.
Infine le immagini, un esplicito riferimento ad un “cult” di impegno civile, ad una spietata denuncia contro la corruzione
e la speculazione edilizia, il film “Le mani sulla città”, diretto da Francesco Rosi (Laurea Honoris Causa in “Pianificazione
Territoriale, Urbanistica & Ambientale” presso la “Mediterranea”), che già negli anni 60 introduceva il proprio concept
cinematografico su un principio di deviazione sociale prepotente “[…] i personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica
è la realtà che li produce[…]”. È una rappresentazione cruda, in cui i nessi fra potere, corruzione, economia e società
sono icasticamente riassunti dalla figura dell’imprenditore Eduardo Nottola, avido in ogni sua posizione, abile nel trovare
accordi con personaggi corrotti, caparbio nel completare la propria scalata al successo, andando oltre ogni principio di
legalità, riuscirà a concludere, nonostante le critiche, le denunce e gli stalli sociali, il proprio progetto politico dando vita
ad una nuova speculazione.
La rappresentazione grafica non vuole essere passività, ma desiderio di speranza per un cambiamento che possa
andare oltre ogni possibile conflitto di interessi, che possa essere principio di intermediazione fra potere ed economia
fondato sulla dimensione della legalità, un cambiamento ed una modifica in quei comportamenti che fino ad oggi hanno
prodotto tante parti urbane a rischio, necessario al fine di assicurare la salute pubblica, civile, sociale e migliori livelli di
qualità ambientale.
Il cambiamento parte da un costante processo di sensibilizzazione, esso si avvia con l’occhio attento e riflessivo del
Consigliere de Vita, l’eroe positivo del Consiglio Comunale di Napoli ( da “Le mani sulla città”), già da Reggio Calabria.

Antonino Palaia
Dottorato di Ricerca in
Pianificazione Territoriale

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