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Non

ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [...] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita cos, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignit di uomini (Antonio Gramsci) Settantasei anni fa moriva a Roma, assassinato dalla violenza del fascismo, Antonio Gramsci, consunto nel corpo e nello spirito da nove anni di prigionia illegittima. Il regime, sin dalle origini, si premur di abbattere con la forza ogni forma di pensiero libero e di dissidenza, colpendo con i bastoni o con la subdola arma del confino quegli intellettuali, che dimostrarono di essere contrari al fascismo. Mussolini stesso condann Gramsci pronunciando un frase, che divenne il paradigma della censura intellettuale del fascismo: per vent'anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare. Gramsci, infatti, il quattro giugno del millenovecentoventotto venne condannato dal Tribunale speciale fascista a ventanno di reclusione: non usc mai! Il suo cervello non smise di funzionare e ci regal quel grande capolavoro della filosofia italiana del primo Novecento che sono i Quaderni dal carcere. Pochi giorni fa, a conclusione della manifestazione del 25 Aprile, la presidentessa della Camera Laura Boldrini ha detto apertamente che non esiste un fascismo buono, perch il fascismo stato un regime illegittimo, nato dallesercizio massiccio della violenza squadristica e da una pratica del potere basata sullassassinio politico, sulla soppressione delle libert individuali e collettive, sulla persecuzione degli oppositori, sulla manipolazione dellinformazione. Nellattuale clima di revisionismo troppo facile cadere nella trappola dei due fascismi: quello buono, che contribu a creare alcune opere (si parla sempre della bonifica dellAgro Pontino!) e quello cattivo dellalleanza con il regime nazista. In questo modo si tende a limitare la portata dello squadrismo, della propaganda e della censura, delle leggi raziali e del razzismo, che fu caratteristica primigenia e fondante del fascismo italiano. Il fascismo delluomo buono in camicia nera, che regala il pane bianco in tempo di guerra al bambino affamato oblitera ventanni di miseria. Ci si scordati troppo presto dei crimini bellici degli italiani in Albania, Grecia, Libia ed Etiopia; dellimpoverimento umano e materiale conseguente alla ricerca vana di una potenza coloniale. Il fascismo prese il potere nel nostro Paese grazie alle mani violente di tanti uomini in camicia nera, convinti che lunica via per poter risolvere i problemi politici ed economici che affliggevano lItalia fossero il manganello e lolio di ricino! Se mettiamo sul piatto della bilancia ci che il fascismo ha costruito e ci che ha distrutto: le macerie di un paese, i diritti calpestati, le morti e le umiliazioni, vedremo la roboante retorica del duce cadere miseramente come delle pareti di carta. Dallaltro lato si tende sempre di pi a demonizzare la lotta di liberazione dal nazifascismo: i partigiani passano spesso per degli uomini violenti, che esercitavano una forza fine a se stessa. Voglio qui riprendere un gi citato pensiero di Italo Calvino: Da noi, dai partigiani, niente va perduto, nessun gesto, nessun sparo, pure uguale a loro, va perduto. Tutto servir, se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire una umanit senza pi rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. La violenza della lotta partigiana fu finalizzata a liberare il paese da una pesante occupazione e da un regime esiziale, ma la differenza tra il fascismo e i partigiani sta nel fine: i primi presero il fucile per uccidere e dimostrare forza e virilit, i secondi per poter ricostruire un paese migliore, pi giusto e pacifico. La sezione senaghese dellAssociazione Nazionale Partigiani dItalia, propugnando tutti quei valori di libert, eguaglianza e nonviolenza sanciti dalla Costituzione repubblicana, fiore stupendo e vivo della lotta di liberazione, rifiuta ogni revisionismo (a)storico, tendente a riabilitare il fascismo. La formula inesatta del fascismo buono cade dimostrando la sua fallacia, se si considerano gli eventi storici del ventennio; per questo uniti affermiamo che non esiste un fascismo buono!

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