Sei sulla pagina 1di 2

Jean- Jacques Rousseau

Nato a Ginevra nel 1712, viene allevato dapprima dal padre e poi da uno zio, poich la madre era morta di parto. Lasciata la famiglia, verr accolto da una vedova agiata, Madame de Warens, cui rimane legato da un tormentato rapporto amoroso, che durer fino al 1744. Successivamente Rousseau viene introdotto negli ambienti intellettuali parigini, diventando amico di alcuni illuministi. Si dedica allattivit di musicista, ma soprattutto di scrittore. Progressivamente entra in contrasto con il gruppo degli illuministi anche per il suo carattere difficile e in relativo isolamento compone le sue opere pi celebri: la Nuova Eloisa (1761), il Contratto sociale e il romanzo filosofico Emilio (1762). In seguito, viene colpito da mandato di cattura, e da Parigi si rifugia a Ginevra, e poi presso Hume in Inghilterra. In preda a manie di persecuzione, morir in solitudine, sebbene famoso, in Francia, nel 1778.

Tutti i cittadini dunque concorrono a fare le leggi, cio a prendere le decisioni che riguardano la vita collettiva. Cos ciascuno non obbedisce ad altri che a se stesso, perch tutti si identificano con la societ che hanno contribuito a formare: un comune sentire contraddistingue la vita dei cittadini. In societ luomo libero non in astratto, ma in concreto, perch vive osservando la legge che non altro che la sua stessa volont che coincide con quella degli altri. La solidariet sociale fa s che ciascuno abbia modo di soddisfare le necessit che la vita comporta, lavorando per gli altri cos come gli altri lavorano per lui. Nella societ nata dal contratto sociale la propriet di ciascuno non mai utilizzata per imporre differenze sociali, non mai strumento usato da pochi per ridurre in condizione di servit la massa della popolazione. al contrario un diritto che trova il suo limite nel rispetto delle esigenze degli altri. Del resto in una societ siffatta nessuno desidera possedere pi di ci che concretamente gli necessario: il vero non sono le ricchezze e la propriet privata dei beni, ma il godimento collettivo della ricchezza. In questo senso Rousseau ritiene che il denaro non costituisce di per s un valore: valore solo luomo, il nostro simile che gode con noi della concordia dei cuori. Elaborando queste tesi, Rousseau ha in mente comunit piccole. influenzato dal ricordo dellantica polis greca, da Venezia, da Ginevra, la sua citt. Rousseau ritiene che solo con estrema difficolt sia possibile costituire la societ politica, da lui teorizzata, nei moderni Stati nazionali del suo tempo. Che cosa accade, tuttavia, se le opinioni politiche dei cittadini divergono sensibilmente? Se non possibile trovare un accordo sulla formazione delle leggi?

Nel Contratto sociale, Rousseau descrive inizialmente l uomo naturale, che nello stato di natura libero e felice. In seguito, tramite la civilizzazione, esso progressivamente si corrompe. In particolare, un ruolo negativo lo gioca la propriet privata (a cominciare da quella terriera), che crea disuguaglianza. La societ che nasce dalla libera volont di una moltitudine di individui offre no-Il contratto tevoli vantaggi a tutti coloro che decidono di aderirvi. Essi per devono abbando-sociale nare la libert dello stato di natura, nella quale non riconoscevano alcuna norma superiore, e accettare di essere soggetti alla suprema autorit della legge. questo il contratto sociale, il patto attraverso il quale uomini indipendenti, spinti dalle difficolt del vivere senza laiuto degli altri, costituiscono una societ fondata sulla loro libera volont. La tesi di Rousseau sul contratto sociale questa: ci che gli uomini perdono in termini di "libert naturale" ritorna loro immediatamente nella forma di "libert civile". Infatti nello stato di natura ciascuno solo astrattamente libero, perch A questo proposito Rousseau elabora una teoria politica che avr grande influenza nella realt dei fatti soggetto alla legge del pi forte e la legge del bisogno. sul pensiero politico democratico ottocentesco e orienter gli ideali dellet della Ciascuno allora abbandona una libert assoluta, ma impraticabile nel concreto della Rivoluzione francese: la teoria della volont generale. vita, per acquisire tutti i vantaggi di chi pu contare sugli altri per risolvere i propri Rousseau sembra ritenere per certo che la comunit nel suo insieme formi un unico problemi; sottomettendosi per a una legge, che valga per tutti. individuo, e come tale abbia un solo interesse, che non linteresse particolare dei Rousseau pone in risalto che, in una societ strutturata in modo da rispettare la singoli cittadini, ma linteresse generale di tutti. Interesse natura delluomo, ogni cittadino ha la pi piena libert civile nonostante debba particolare, Per interesse particolare si deve, invece, intendere qualsiasi interesse il cittadino sottomettersi a una legge comune a tutti. Come pu accadere questo? interesse abbia in quanto persona privata, distinto dagli altri suoi simili da un insieme di sue Tutto dipende da chi fa la legge. Poich il contratto sociale ha permesso che gli generale caratteristiche particolari (et, sesso, censo, propriet, bisogni, gusti e cos via). uomini divenissero cittadini attraverso la fusione delle loro libere persone, la Rousseau ritiene che la somma degli interessi particolari dei cittadini non possa societ lunit collettiva di tutti i singoli. Dunque il popolo raccolto insieme mai portare alla formazione di un interesse generale . Se una comunit raccolta in lunico legittimo titolare del potere di fare le leggi, lunico titolare del potere di assemblea d spazio politico a questo tipo di interessi, si formeranno tanti partiti, compiere delle scelte che valgano per tutti: in una parola, lunico depositario Il popolo la posti luno contro laltro a difesa di un interesse particolare contro un altro della sovranit. Il popolo per Rousseau il sovrano per eccellenza. Ciascun detiene sovranit interesse particolare. Non si potr trovare un accordo, e finir che il gruppo cittadino infatti, nel costituire la societ, ha s ceduto i diritti e la libert che aveva vincente potr dare soddisfazione ai propri interessi solo a spese degli altri; questo nello stato di natura, ma solo a favore della comunit. Per Rousseau come se il caso, secondo Rousseau, del regime inglese, scaturito dalla rivoluzione del tanti individui avessero dato origine a una sorta di individuo : la societ ha cos 1688. acquistato tratti simili a quelli di un organismo vivente composto da tante membra.

Per interesse generale si deve intendere linteresse che ciascun cittadino ha in quanto persona pubblica, cio in quanto membro della comunit. Interesse generale che la comunit in quanto tale sia libera e felice, perch la libert e la felicit di ciascuno dei cittadini dipende dalla libert e felicit degli altri; secondo quanto scrive Rousseau nellEmilio, nessuno da solo pu essere libero e felice. Se il popolo sovrano si raccoglie in assemblea e manifesta questo sentire comune, non si formeranno partiti tra loro avversi. Vi potranno essere delle difficolt nel ricercare quale sia linteresse generale; ma si tratter solo di fare uno sforzo collettivo di analisi politica.

Interesse particolare, interesse generale

sovrani - cio uomini che scelgono di essere cittadini - ma sudditi di una volont a loro estranea e non pi controllabile. Con questa volont essi non possono pi identificarsi. Per questo motivo Rousseau (che nei suoi scritti usa una diversa terminologia) si pronuncia contro ci che oggi chiamiamo democrazia rappresentativa ed enuncia quella che per noi la teoria della democrazia diretta: i cittadini, riuniti in assemblea, prendono insieme le decisioni politiche, senza delegare il potere.
Da M. Pancaldi, M. Trombino, M. Villani, Philosophica, vol. 2B, Marietti scuola, Novara, 2007, p. 145-53.

La volont generale la volont che ciascun cittadino manifesta in quanto persona pubblica. Essa si esprime nella determinazione che sia realizzato linteresse generale. La legge, dunque, non nasce dal conflitto delle opinioni personali e degli interessi dei gruppi o delle classi; nasce invece dallidentificazione del bene collettivo che, naturalmente, tutti vogliono perch la comunit di tutti. Rousseau distingue poi la sovranit, che appartiene unitariamente alla collettivit, Sovranit e governo dalla funzione di governo, che pu essere esercitata da un organo nominato dal popolo sovrano. Il filosofo segue qui la classica distinzione tra potere legislativo, saldamente nelle mani del popolo, e potere esecutivo, esercitato dal governo e sottoposto al controllo del popolo. Il governo non ha alcun potere sul popolo se non quello che gli deriva dal dovere di eseguire la legge. Il popolo infatti non perde la sua sovranit nel delegare il potere legislativo. Il governo promulga le leggi ed strettamente vincolato a esse: e le leggi sono espressione della volont generale del popolo. Il cittadino, dunque, nellobbedire al governo non obbedisce ad altri che a se stesso, alla sua volont espressa collettivamente. A differenza della tradizione politica sette-ottocentesca, Rousseau ritiene per che la volont generale e la sovranit siano indivisibili e inalienabili. Il principio dellindivisibilit della volont generale deriva dalla concezione organica della societ. La volont generale una perch la volont di un solo orga-La volont nismo dotato di un omogeneo interesse generale. Ammettere pi di una volont generale generale significherebbe ammettere che il corpo organico della societ possa fra-indivisibile e zionarsi e porsi contro se stesso. In questo, contesta il parlamentarismo inglese, che inalienabile porta, secondo lui, a una dittatura della maggioranza, non al predominio della volont generale. Anche il principio dellinalienabilit della volont generale e della sovranit discende dalla visione della societ. Il popolo sovrano non pu alienare la sua sovranit, per esempio delegando a un parlamento il potere legislativo, perch se lo facesse cesserebbe di essere un popolo, una comunit organica. Infatti una simile comunit trova il proprio fondamento in se stessa, nella volont dei singoli espressa nel patto sociale. Se la sovranit viene ceduta, i cittadini non sono pi

Rousseau celebre anche per il suo testo Emilio (1762), in cui si occupa di pedagogia. In esso Emilio, il protagonista, educato (in campagna, lontano dalla citt e dai suoi vizi) a seguire i propri istinti sociali, evitando i pericoli dellindividualismo. Anche questo aspetto si ricollega perci alla visione politica del filosofo.
Ritratto di Jean- Jacques Rousseau (1712-78)

Potrebbero piacerti anche