Sei sulla pagina 1di 35

INFORMAZIONI GENERALI

importante consegnare lindice dellelaborato al prof. Siciliani de Cumis, indicando il proprio nome, cognome, numero di telefono, data di consegna, eventuali modifiche rispetto alla versione precedente. Sarebbe utile che il progetto tesi nascesse gi durante i primi mesi di universit, quantomeno come idea, per poter redigere un piano di studi orientato nel senso dellargomento prescelto. Lelaborato di N. O. deve contenere un minimo di 40-50 pagine (appendici escluse). Occorre richiedere ai collaboratori del prof. Siciliani la griglia di Nuova Cultura; le impostazioni previste da tale griglia non devono essere cambiate (formato B5, 17cm per 24 cm).

Norme editoriali per la compilazione di un elaborato scritto

IMPOSTAZIONE PAGINA

Margine superiore 2,5 cm. Margine inferiore 2,2 cm. Margine interno 1,8 cm. Margine esterno 2,7 cm. Spazio a destra rilegatura 0 cm. Intestazione 1,8 cm. Carattere Palatino Linotype, dimensione 11, interlinea 1,5, margini giustificati. Ad ogni punto e a capo il rigo va rientrato di 0,5 cm. Numero di pagina in alto, verso lesterno. Per la Premessa e lIntroduzione va utilizzata la numerazione romana; per il resto dellelaborato numerazione araba.

Non va numerata la prima pagina, n eventuali pagine bianche, che per vanno ugualmente contate. Ogni capitolo parte o Apparato (Appendice, Bibliografia) deve iniziare nella pagina di destra, anche se si costretti a lasciare una pagina vuota. Il titolo di ogni capitolo preferibile centrato in tondo, dimensione del carattere 13; titolo del paragrafo in grassetto, corpo 11 e allineato a sinistra, il titolo del sottoparagrafo in corsivo sempre corpo 11.

IMPOSTAZIONE PAGINE

La citazione di un testo superiore alle 2,5 righe, corpo 10 e un po distanziata dal resto del testo. La nota deve avere corpo 9,5 e interlinea singola; in nota non si va a capo.

Ad ogni pagina di sinistra ci sar lintestazione con scritto il numero del capitolo: es. Capitolo primo (in tondo), e ad ogni pagina di destra ci sar il titolo specifico: es. Pedagogia ed educazione (in corsivo). Qualora ci fosse anche un sottotitolo bisogna far attenzione che insieme al titolo non vada ad occupare due righe; in questo caso si omette il sottotitolo.

Allinizio del capitolo tra la scritta Capitolo primo e il titolo del capitolo non c spaziatura. Non si scrive alla fine della pagina il titolo del paragrafo se non seguito da almeno un rigo di testo. La dedica non necessaria, ma va messa dopo lindice generale, in carattere 10 o 11 ed in corsivo. Lesergo va messo dopo lindice generale, allineato a destra, in tondo, carattere 10, con il nome dellautore in corsivo.

IMPOSTAZIONE PAGINA

fondamentale utilizzare la sillabazione: sulla barra degli strumenti di word, cliccare su Strumenti Lingua Sillabazione. Gli elaborati di N. O. non necessitano della divisione in Parti. consigliabile che nellultima stesura i capitoli abbiano dei sottili fili rossi di congiunzione. Le parole in lingua straniera (incluse quelle di uso comune e le parole in latino) vanno scritte in corsivo. Il grassetto usato solamente per il titolo dei singoli paragrafi.

Le immagini, sia che siano messe nellappendice sia nel testo, devono essere accompagnate da una didascalia di 2 righe massimo che ne spieghi la provenienza ed il contenuto. Per ci che riguarda i filmati ci sono regole giuridiche da rispettare. I puntini sospensivi non devono essere mai in numero maggiore di tre. Se si inizia un periodo con la lettera e copula (), fondamentale ricordarsi che questa va inserita dal men Inserisci Simbolo . (accento grave).

LINDICE
La struttura dellIndice la seguente:
PREMESSA
scrivere in prima persona. Ha un carattere tecnico, pertanto pi formale. Nella stesura si segue lindice delle tematiche ricorrenti. Solo per la Premessa e lIntroduzione si usa la numerazione romana. Ha un carattere soggettivo, autobiografico, pertanto si pu

INTRODUZIONE

CAPITOLI E PARAGRAFI Lelaborato solitamente si divide in: PARTI (I, II, III, ecc.) CAPITOLI (Primo, Secondo, ecc.) PARAGRAFI (1, 2, 3, ecc.) SOTTOPARAGRAFI (1.1, 1.1.2; 1.2, 1.3). CONCLUSIONI Rappresentano lepilogo del lavoro dopo una esposizione
rigorosamente scientifica dellargomento, e riassumono i punti salienti dellelaborato.

LINDICE
APPENDICE NellAppendice si pu inserire il capitolo che per motivi di spazio non stato introdotto nellelaborato. LAppendice deve avere una piccola Nota introduttiva nella quale si spiegano le ragioni della stessa, i criteri metodologici, ecc. NellIntestazione va messa a sinistra la scritta Appendice (in tondo) e il titolo della stessa, a destra e in corsivo. Le Appendici vanno numerate con i numeri romani: Appendice I, Appendice II, ecc., ma i numeri delle pagine sono arabi. BIBLIOGRAFIA Nella bibliografia si inseriscono, in ordine alfabetico, il COGNOME e il NOME dellautore, in MAIUSCOLETTO (es: BALLARINI GIOVANNI, nome sciolto, a differenza delle note a pi di pagina), Titolo del volume, Citt di edizione, Editore, anno. Ricordarsi di mettere sempre il punto alla fine di ogni indicazione bibliografica.

BIBLIOGRAFIA

La bibliografia indica i libri effettivamente consultati per la stesura dellelaborato ma anche i libri consultabili: in questo caso preferibile farne un elenco a parte oppure un elenco unico nel quale i libri non consultati sono in qualche modo evidenziati. Lelenco dei libri non deve contenere spazio tra un titolo e laltro. Per quanto riguarda le leggi va redatto un indice a parte della documentazione legislativa, dividendo le leggi dai decreti. La sitografia contiene (in ordine alfabetico) i nomi dei siti internet consultati. La filmografia il nome del regista, seguito dal titolo del film, dalla casa e dallanno di produzione, eventualmente anche la sequenza. Lemerografia, infine contiene lindicazione delle riviste o dei giornali ecc, consultati, che vanno messi tra virgolette basse (o caporali), il titolo dellarticolo in corsivo, la data della pubblicazione, lindicazione delle pagine in cui trovare larticolo.

INDICE DELLE TEMATICHE RICORRENTI

Lindice delle tematiche ricorrenti ricopre varie funzioni:


permette di evidenziare le principali tematiche trattate nellelaborato, per consentire, anche a chi lo legge per la prima volta, di orientarsi nel lavoro; funge da guida per la stesura dellIntroduzione; permette di estrapolare una tematica nelle varie sfaccettature in ogni momento; va redatto in ordine alfabetico; accanto ad ogni tematica va scritto il numero di pagina in cui compare (o il paragrafo se argomento di un intero paragrafo) la tematica.

Si possono spiegare i criteri seguiti per stilare lindice attraverso una Premessa allindice stesso. Il titolo va messo centrale nella pagina, inserire interruzione di sezione e poi scrivere le tematiche ricorrenti su due colonne, in Maiuscolo.

INDICE DEI NOMI


Si scrive: COGNOME NOME proprio (in MAIUSCOLETTO, sciolto), le pagine in cui compare. Lindice dei nomi va redatto su due colonne, nella stessa pagina. Occorre includere tutti i nomi che compaiono allinterno del testo, inclusa lIntroduzione, le note, la Bibliografia e le eventuali Appendici. NellIndice generale vanno scritti in corsivo : Appendice, Bibliografia, Indice dei nomi, Indice delle tematiche ricorrenti. I titoli dei Capitoli, dei paragrafi e dei sotto paragrafi, vanno in tondo.

SIGLE

Le sigle vanno sempre sciolte la prima volta che si citano:

Es: ECER diventer quindi: Exceptional Child Education Resources (ECER).

Se le sigle sono poche si possono sciogliere direttamente allinterno del testo; se la stessa sigla viene inserita pi volte nellelaborato si scioglie solo la prima volta; infine se le sigle sono molte necessario inserire un siglario allinizio dellelaborato.

IMPORTANTE!

Per inserire il numero di pagina bisogna andare sulla barra degli strumenti di word, posizionare il cursore su Inserisci numero di pagina posizione: in alto, allineamento esterno. Non vanno utilizzate sottolineature nel testo, (salvo casi eccezionali). Le virgolette alte si utilizzano per richiamare lattenzione su una parola, quando viene fatta unallusione: Es: Lanimale come co-terapeuta.

CITAZIONI

La nota in apice precede sempre la punteggiatura (il punto, la virgola, il punto e la virgola, i due punti). Si cita sempre guardando le informazioni contenute nel frontespizio interno del libro e mai dalla copertina, che potrebbe non essere completa. Le citazioni vanno fatte nel modo seguente:

NOME COGNOME autore, Titolo in corsivo, citt di edizione, Editore, anno, numeri pagine citate.

Per citare un libro scritto da tre autori:

PIERO CATALDI, ROMANO LUPERINI, FRANCO MARCHESE P. CATALDI R. LUPERINI F. MARCHESE, Titolo, citt di ediz., Editore, anno, numeri di pagine citate.

CITAZIONI

Citazione di un libro scritto da pi autori:


PIERO CATALDI, ROMANO LUPERINI, FRANCO MARCHESE, LUCA PUGLIESE.

Le soluzioni sono due:


P. CATALDI et alii (il primo nome che compare) Oppure: P. CATALDI et al. (il primo nome che compare).

La prima volta che si nomina un autore nel testo deve essere fatto per intero: Nome e Cognome; le volte successive basta solo il cognome. Limportante ricordare che quando si tratta di donne (Montessori, Levi-Montalcini) bisogna evitare di far precedere il cognome dallarticolo la, (non diciamo mai il Siciliani).

CITAZIONI

Per citazioni brevi, che non superino, cio, le 2,5 righe, si usano le virgolette basse (o caporali), che si trovano in Inserisci Simbolo, poi basta selezionare il simbolo scelto, cliccare su Inserisci, quindi Chiudi. importante ricordare che non vanno mai usati i simboli < > come virgolette basse. Esempio: cogito ergo sum, e alla fine della citazione si mette la nota in apice, nella quale viene data indicazione completa, della nota biografica con il numero di pagina. Se nella citazione c unaltra citazione si utilizzano le virgolette alte . Se la citazione supera le 2,5 righe si eliminano le virgolette e si rimpicciolisce il carattere del testo di una unit (corpo 10), e se in questo caso ci fosse una citazione nella citazione si dovrebbero usare le virgolette basse (o caporali). La citazione non prevede la spaziatura al capoverso se comincia con la lettera minuscola.

CITAZIONI
Nella griglia gi impostato lo spazio previsto prima e dopo la citazione rispetto al testo. Esempi: 1. Ben mi fa venire i brividi. Sembra uno gnomo, uno spirito maligno, o qualcosa di simile. Se la citazione supera le 2,5 righe, occorre lasciare un rigo per staccare la citazione dal testo e dargli risalto, usando il carattere 10:
Majorana vive non solo e non tanto il disagio della sua genialit, ma quello della sua diversit. In una personalit come la sua, diversit significa essere diverso e forse anche migliore degli altri, nella fattispecie quando sono studenti e certe cose non sono esplose a livello pubblico come poi esploderanno negli anni successivi, questa diversit pu essere vissuta invece come elemento negativo. allora c un po, tra lui e gli altri, [] la volont da una parte di uniformarsi alla vita normale dei suoi amici e dallaltra il sentire anche lorgoglio di non essere come loro.

Come si vede sopra, nel caso in cui la citazione inizi con la lettera minuscola non occorre far rientrare il capoverso della prima riga di 0,5, mentre occorre farlo per una citazione che inizia con la Maiuscola.

CITAZIONI

Nelle citazioni non si corregge mai lautore se non dichiarando esplicitamente lintervento che si fa sul testo; nel caso in cui ci fosse una parola sbagliata la si riporta uguale seguita dalla parola [sic]. Quando una citazione si spezza, nel punto in cui manca una parola o un periodo, si scrivono tre puntini sospensivi in parentesi quadra: []. Si usano le virgolette basse () nel caso in cui uno cita unaltra persona che a sua volta sta citando qualcosa:
Es: lo storico Robert Davidsohn narra: Quando il corteo con i condannati giunse in piazza Santa Croce, dalla folla gridarono Vivano, vivano.

CITAZIONI
1.

2.

3.

Quando nel testo citato un autore, la prima volta il nome e il cognome vanno scritti per esteso. A partire dalla seconda volta si cita solo il cognome; non sono utilizzate iniziali del nome puntate. Nel caso in cui si possano creare casi di omonimia necessario specificare il nome proprio di volta in volta (Antonio Labriola, Teresa Labriola o Arturo Labriola). Quando mancano delle informazioni relative alledizione, ecc., si ricorre alle forme s. l.= senza luogo di edizione; s. d.= senza data di edizione. Citazioni da riviste: il nome della rivista indicato rispettando esattamente i caratteri originari del titolo della rivista: lUnit, titolo dellarticolo in corsivo, serie (s.), annata o volume in cifra romana, lanno solare della pubblicazione della rivista in cifra araba, eventualmente la dispensa e il fascicolo, le pagine in cui pubblicato larticolo.

CITAZIONI
Citazioni da Atti di Convegni da Cataloghi di Mostre. La citazione va riportata in maniera ben dettagliata e precisa. consigliato evitare la sigla AA. VV. (che sta evidentemente per Autori Vari) in quanto, nel mondo delle OPAC e dei cataloghi informatici con migliaia di autori, complica e allunga le ricerche. Al limite sono riportati almeno i primi due-tre nomi di autori e curatori, nascondendo gli eventuali altri sotto un et alii (et al.). In ogni caso, figura la data e il luogo in cui si svolse la manifestazione (Convegno, Mostra ecc.) da cui la pubblicazione prese spunto.

SPAZIATURA E SEGNI DINTERPUNZIONE


Non va lasciato nessuno spazio:  tra il segno di punteggiatura
(,;.:?!) e la parola che lo precede;  Tra la parola tra la parentesi e le parentesi stesse (ciao);  Tra una parola tra virgolette e le virgolette stesse ciao;  Dopo lapostrofo.

SPAZIATURA E SEGNI DINTERPUNZIONE


Va inserito uno spazio: Dopo ogni segno di punteggiatura. Fanno eccezione la virgola dei decimali e il punto delle migliaia, nei numeri (es.: 123.456,789), le abbreviazioni del doppio nome; Prima dellapertura e dopo la chiusura di una parentesi; Tra lapertura di virgolette e la parola che precede, tranne il caso in cui preceda un apostrofo; tra la chiusura e di virgolette e la parola che segue; Prima e dopo il trattino che introduce un inciso e prima e dopo il trattino che chiude un inciso - ciao - (tranne il caso in cui sia seguito da un segno di punteggiatura - ciao -. ).

SPAZIATURA E SEGNI DINTERPUNZIONE


Le parentesi quadre [] vanno usate nel momento in cui interveniamo nel testo: c Per escludere e quindi eliminare una frase o una parola dalla citazione: es. E allora c un p, tra lui e gli altri, [] la volont da una parte di uniformarsi alla vita normale dei suoi amici e dallaltra il sentire anche lorgoglio di non essere come loro. d Per evidenziare gli errori presenti nella citazione: es. Durante il primo anno ci diede molte preoccupazioni la loro costante tendenza alla
rissa, il loro debolissimo senso del legame collettivo, pronto a svanire in qualziasi [sic] momento alla minima contrariet tutta via i germogli del collettivo nato durante linverno si sviluppavano poco a poco e bisognava salvarli ad ogni costo.

[sic] proprio cos. Oppure:


Durante il primo anno ci diede molte preoccupazioni la loro costante tendenza alla rissa, il loro debolissimo senso del legame collettivo, pronto a svanire in qualziasi [!?!] momento alla minima contrariet tutta via i germogli del collettivo nato durante linverno si sviluppavano poco a poco e bisognava salvarli ad ogni costo.
e

[!?!] se lerrore ci indigna. Per integrare, precisare, introdurre la citazione.

NOTE A PIE DI PAGINA


La nota deve finire sempre con il punto, eccetto quando si indica lindirizzo di un sito internet. La nota deve essere giustificata e scritta in corpo 9,5. Per le citazioni in nota: ID. si utilizza quando viene citato in successione uno stesso autore ma titoli di opere diverse: Es. I. CALVINO, Il cavaliere inesistente, Milano, Garzanti, 1986. ID., Il visconte dimezzato, Milano, Garzanti, 1988. Ivi si utilizza per indicare lAutore e lOpera o il libro gi citato nella nota precedente, ma in una pagina diversa. Si usa quindi se, ad esempio autore, opera e edizione rimangono invariati, ma cambia la pagina: Es. I. CALVINO, Il cavaliere inesistente, Milano, Garzanti, 1986, p. 25. Ivi, p. 39. Ibidem si usa per indicare lo stesso Autore, Opera o libro o pagina. Si usa dunque solo se le informazioni bibliografiche corrispondono in tutto rispetto a ci che stato citato nella nota precedente. Es. I. CALVINO, Il cavaliere inesistente, Milano, Garzanti, 1986, p. 25. Ibidem.

NOTE A PIE DI PAGINA

Si usa op. cit. se nel nostro elaborato citiamo una sola opera dello stesso Autore:
Es. I. CALVINO, Il cavaliere inesistente, Milano, Garzanti, 1986, p. 25. I. CALVINO, op. cit., pp. 78-79. (op. cit. dunque sostituisce il titolo).

Si usa cit. in caso di successive citazioni di opera, fonte o articolo gi citato per esteso dettagliatamente. In questo caso si pu e si deve procedere con forme abbreviate; dovendo ricitare lipotetico articolo si scriver:
M. RONCONI, Tipologie di utensili, cit., a. V (1944), fasc. I, p. 35.

Se si cita un saggio/articolo di un Autore contenuto allinterno di un volume curato da un altro Autore, si fa come segue:
LABRIOLA, Del materialismo storico. Dilucidazione preliminare, in A. V. GERRATANA e A. GUERRA (a cura di), Saggi sul materialismo storico, Roma, Editori Riuniti, 1977, p. 13.

NOTE A PIE DI PAGINA

Si usa Cfr. (confronta) quando si sviluppato un ragionamento che gi stato affrontato da qualche Autore e si rimanda anche senza citare tra virgolette a quel testo: Cfr. G. BALLARINI, Animali terapia dellanima: le nuove vie dapplicazione nella terapia umana (pet-therapy), Brescia, Fondazione iniziative zooprofilattiche e zootecniche, 2000, pp. 43-44. Vd., vd.= vedi si usa per rinvii alle fonti delle citazioni o a testi nei quali largomento specificamente trattato. Se si citano molte pagine consequenziali si scrive p. 61 e sgg. (seguenti). Se c motivo per delimitare la trattazione se ne indicano i confini in questo modo: pp. 5-18. Il materiale trasmesso elettronicamente e non pubblicato va specificato e indicato comunque in nota. La numerazione delle note consecutiva negli elaborati scritti triennali; la scelta facoltativa per gli elaborati di L.S. e di V.O.

ACCENTI
Laccento della copula grave (la parte alta a sinistra, es. ), la E Maiuscola accentata va presa da: Inserisci Simbolo () cio caff Molti nomi propri: Giuffr, No Giosu Oppure: Ci, gi, gi, pu. Laccento acuto si usa soprattutto nei composti di che e tre: Perch, poich, affinch, trentatr ecc. Ma anche nelle forme: per s, a s Nn Ch (congiunzione causale, per poich) e, infine nella terza persona del passato remoto: Pot, dov, ricev Tranne di

ACCENTI

Pu essere utile ricordare che le vocali a, -i, -o, -u vogliono sempre laccento grave: avremo dunque , -, -, - (es.: l, l, avverbi; d= giorno; s, affermazione; t= pianta, bevanda). Si distingua d (= terza persona del presente del verbo dare), da (= preposizione) e da (seconda persona dellimperativo del verbo dare). Le parole francesi che cominciano con la E non vanno accentate se maiuscole (quindi avremo Ecole ed cole).

MAIUSCOLE E MINUSCOLE

Per indicare partiti e movimenti, usata la maiuscola solamente per la prima lettera della prima parola. Per i ministeri usata la maiuscola solo per il termine che li qualifica; anche per i nomi geografici vale la stessa regole; sono scritti sempre per esteso e con la lettera maiuscola i decenni e i secoli quando si riferiscono al periodo in generale. Capita spesso che i problemi maggiori si incontrino con gli aggettivi santo/santa e Santo/Santa: vanno usati maiuscoli solo quando fanno parte di un toponimo o indicano una festivit: via San Lorenzo piazza Santa Felicita Negli altri casi, si user dunque il minuscolo (es.: Era un devoto di san Gennaro).

MAIUSCOLE E MINUSCOLE

Negli altri casi usato il criterio generale delluso della lettera maiuscola:
: : : : : : : : :

I nomi di persona, i cognomi, i patronimici, i soprannomi. Il nome di Dio e delle divinit (Allah, Giove, ecc.). I nomi dei partiti e delle associazioni. I nomi geografici (es.: la Nuova Guinea). I nomi storici (es.: il Rinascimento, la Controriforma). I nomi dei corpi celesti (la Terra, il Sole), delle costellazioni e dei segni zodiacali. I toponimi, i nomi delle vie (via C. Fea), dei monumenti (il Colosseo). I nomi dei punti cardinali, quando indicano una regione (Una carestia colp il Sud). Se invece indicano una direzione, vanno minuscoli (Si diresse a est). I nomi comuni usati in senso assoluto o con significato particolare (libera Chiesa in libero Stato, i conti del Tesoro ecc).

Vanno minuscole le qualifiche relative a cariche sociali, politiche, religiose (re, presidente, papa); i nomi dei giorni (luned, mercoled ecc) e dei mesi (gennaio, agosto ecc.); i nomi delle suddivisioni amministrative intesi nel senso generico di territorio (Linondazione colp la provincia di Trento).

ABBREVIAZIONI
Si raccomanda di riassumere tutte le abbreviazioni in una Tavola esplicativa, soprattutto se si introducono sigle o abbreviazioni per indicare archivi, enti, organizzazioni, fonti, Collane, ecc. Le pi usate, che non necessitano spiegazioni sono: a.= anno A., AA. = autore, autori a. C = avanti Cristo an. = anonimo anast. = anastatico app. = appendice art., artt. = articolo, articoli Cfr., cfr. = Confronta, confronta cit., citt. = citato, citati cm m km = centimetro, metro ecc. NON PUNTATI! cod., codd. = codice, codici col., coll. = colonna, colonne d. C. = dopo Cristo ecc. = eccetera ed. = edizione es. = esempio f., ff. = foglio, fogli fasc. = fascicolo fig., figg. = figura, figure loc. cit. = luogo citato misc. = miscellanea ms., mss = manoscritto, manoscritti

ABBREVIAZIONI
n. n. = non numerato (di codice ecc.) ns. = nuova serie op. = opera op. cit. = opera citata, quando sostituisce interamente il titolo e le altre indicazioni; ma si pu usare solo quando di un autore si cita ununica opera. In generale si preferisce Ibidem p., pp. = pagina, pagine passim = quando la citazione ricorre frequentemente nellopera citata r = recto s. = serie s. a. = senza anno di stampa s. d. = senza data s. e. = senza indicatore s. l. = senza luogo s. ss., o sg. sgg. = seguente, seguenti trad. = traduzione v = verso Vd., vd. = Vedi, vedi, si usa per rinvii alle fonti delle citazioni o a testi nei quali largomento specificamente Trattato vol., voll. = volume, volumi

INDICAZIONI GENERALI
1.

2.

3.

Es.

I numeri vanno scritti per esteso: i numeri da uno a dieci, le centinaia, le migliaia, i milioni. I numeri allinizio di una frase sono scritti per esteso. Sono scritte in cifra solo i giorni e le date e le quantit precise (es.: Questa Universit ha 19.827 iscritti). Lapostrofo viene utilizzato per le parole tronche: A mo (modo) di esempio. Un po (poco) alla volta.

INDICAZIONI GENERALI
consigliato portare diverse stesure dellelaborato nel corso dei mesi. E soprattutto importante seguire le norme sopra riportate che non sono definitive ma suscettibili di modifiche nel tempo.


Quanto appena detto vi ha fatto venire tanta voglia di


Limportante collaborare e seguire queste piccole regole!

Potrebbero piacerti anche