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http://www.newliferadio.it/essere-e-benessere/263frammentate-e-ricostruite-ovvero-la-forza-della-sopravvivenza Frammentate e ricostruite, ovvero, la forza della sopravvivenza.

nel momento pi freddo dellanno che il pino e il cipresso, ultimi a perdere le foglie, rivelano la loro tenacia. Confucio Nellarticolo precedente vi ho parlato di come le favole, le fiabe e i racconti in genere, siano estr emamente terapeutici nello stimolare la ricostruzione dellio. Quando leggiamo una storia ne siamo catturati tramite lascolto interiore. Entriamo, cio, in diretto contatto con quella sensibilit che in grado di decodificare qualunque simbolo, qualunque messaggio ci giunga. Si tratta della capacit della nostra Anima di cogliere il significato nascosto delle cose. per questo che le storie parlano alla nostra Anima. Ests dice : Osso dopo osso, capello dopo capello, la Donna selvaggia ritorna. Attraverso i sogni notturni, attraverso eventi a met compresi e a met ricordati, la Donna Selvaggia ritorna. Attraverso le storie ritorna. La storia che vi propongo oggi La Loba. Questo racconto ha il compito di indurci a raccogliere ci che siamo. Leggiamo insieme: C una vecchia che vive in un luogo nascosto che tutti conoscono ma pochi hanno visto. Come nelle favole dellEuropa Orientale, pare in attesa di chi si perduto, di vagabondi e cercatori. circospetta, spesso pelosa, sempre grassa, e desidera evitare la compagnia. Emette suoni pi animaleschi che umani. Dicono che viva tra putride scarpate di granito nel territorio indiano di Tarahumara. Dicono sia sepolta alla periferia di Phoenix, vicino ad un pozzo. Dicono che stata vista in viaggio verso il Monte Alban ( Ndr Vecchio Messico) su un carro bruciato, con il finestrino posteriore aperto. Sta accanto alla strada poco distante da El Paso, dicono ; cavalca impugnando un fucile da caccia insieme ai coltivatori verso Morelia, Messico; lhanno vista avviarsi al mercato di Oaxaca con strane fascine sulle spalle. Ha molti nomi: La Huersera, La Donna delle Ossa; La Trapera, La Raccoglitrice, La Loba, La Lupa. Lunica occupazione della Lupa la raccolta delle ossa. Notoriamente raccoglie e conser va in particolare quelle che corrono il pericolo di andare perdute nel mondo. La sua caverna piena di ossa delle pi varie creature del deserto: il cervo, il crotalo, il corvo. Ma si dice che la sua specialit siano i lupi. Striscia e setaccia le montagne e i letti prosciugati dei fiumi, alla ricerca di ossa di lupo, e quando ha riunito un intero scheletro, quando lultimo osso al suo posto e la bella scultura bianca della creatura sta davanti a lei, allora siede accanto al fuoco e pensa quale canzone cantare.

E quando sicura, si leva sulla creatura, solleva su di lei le braccia e prende a cantare. Allora le costole e le ossa delle gambe cominciano a ricoprirsi di carne e le creature si ricoprono di pelo. La Lupa canta ancora, e quasi tutte le creature tornano alla vita, con la coda ispida e forte che si rizza. E ancora la Loba canta e il lupo comincia a respirare. E ancora la Loba canta cos profondamente che il fondo del deserto si scuote, e mentre lei canta il lupo apre gli occhi, balza in piedi e corre lontano gi per il canyon. In un momento della corsa, per la velocit della corsa medesima, o perch finisce in un fiume, o perch un raggio di sole o di luna lo colpisce sulla schiena, il lupo dun tratto trasformato in una donna che ride e corre libera verso lorizzonte. Cos si dice che, se vagate nel deserto, ed quasi lora del tramonto, e vi siete un po perduti e siete stanchi, allora siete fortunati perch forse La Lupa pu prendervi in simpatia e mostrarvi qualcosa, qualcosa dellanima. Tratto da Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Ests Questa lettura, seppure breve, ha in s una verit cristallina. Ciascuno di noi, molto spesso, deve ricominciare pi e pi volte, in diverse condizioni. Ciascuno di noi si ritrova ad essere un piccolo mucchio di ossa disperso in un deserto indefinito, coperto dalla polvere del ricordo che impedisce di vedere la via per tornare a casa. compito nostro mettere insieme il nostro scheletro, e si tratta di un percorso impegnativo. Occorre affrontarlo usando la luce del giorno, quando si vede meglio ogni particolare: occorre, cio, iniziare questa ricerca illuminando i resti, guardando con la luce della consapevolezza, della realt, cosa rimasto di noi. La Lupa ci mostra che cosa dobbiamo cercare, la forza vitale che in noi: sono le ossa. La Donna delle Ossa canta sullo scheletro del lupo, alzando le braccia al cielo, vicino al fuoco acceso. Sono indicazioni importanti, ci dicono di intraprendere il cammino di ricostruzione mettendo insieme le nostre ossa, ovvero i nostri tratti distintivi: chi siamo, da dove siamo venuti, quali sono i valori che ci rappresentano, quali sono i nostri bisogni primari, quali i nostri sogni, i desideri, quali i talenti e i doni personali che premono per uscire alla luce. E La Lupa fa questo alzando le braccia verso il cielo e sopra la creatura: per noi significa ritrovare il collegamento con la nostra spiritualit, ritrovare il divino in noi, la sua espressione nei gesti di ogni giorno, nel dono di s, nella presenza e testimonianza di ci che siamo attraverso quello che facciamo. la presa in carico delle capacit che abbiamo, sia quelle espresse, sia quelle che ancora dobbiamo esternare. Per spiritualit qui si intende il ricongiungimento dellAnima alla propria essenza: il S Superiore. Alzare le braccia al cielo, pertanto, tendere alla nostra Anima richiamare a noi lenergia ancestrale che governa tutto luniverso e della quale siamo tutti permeati. E che significa, fare questo accanto al fuoco acceso? Significa raccogliere ci che resta di noi, ci che siamo con amore. Amore per noi stessi perch siamo impegnati in uno sforzo immane, perch un viaggio difficile e intenso. Significa riscaldarci al fuoco dellaccettazione totale di tutti i nostri aspetti, compreso la bruttura delle ossa scarne ( la perdita dellenergia, dellentusiasmo, del sorriso). Vuol dire concedersi di sentirsi stanchi, di permettere alla nostra fragilit di manifestarsi proteggendola col calore della comprensione per questi nostri sentimenti, emozioni. Il fuoco acceso ( la comprensione, lamore e laccettazione totale di noi stessi), aiuter il nostro canto interiore ( le parole della nostra ricostruzione, del nostro ritrovarci, la lista dei nostri talenti, il nostro diario, le nostre poesie) a far comparire la nuova carne sul nostro scheletro, la nuova vita. Ricostruirsi dopo un dolore, dopo lo smarrimento, oppure perch ci siamo persi e non sappiamo quando successo e perch, un lavoro importante. Da queste ossa la Donna r icava la sua forza vitale, rientra in possesso della conoscenza ancestrale che le appartiene da secoli. La Lupa lArchetipo della Madre dei Giorni, nei miti colei che conserva lessenza del femminino per consentire alla Donna di richiamarla a s non appena pronta per tornare a casa, tornare cio, ad essere se stessa: completa, fiera, unita alla propria Anima. La Lupa definita colei che sa, la portiamo dentro, presente in ogni donna. Possiamo accedere a questa conoscenza antica entrando dentro di noi, nel lago profondo che abbiamo nellAnima. Ci arriviamo con la meditazione, con la scrittura, dipingendo, danzando, pregando o facendo qualsiasi cosa che richieda un elevato grado di concentrazione, di consapevolezza ispirata. cos che la Donna si immerge nuovamente nel suo lago interiore, lo fa nel momento in cui prova una necessit struggente di creare, quando sente questo desiderio profondo di generare qualcosa anche se le sfugge di cosa si tratta, quando lo intravede solo come

unombra indefinita. la fase che precede la creazione, di unidea, di un oggetto, di uno stato emotivo, di unopera darte, la fase che precede il suo raccogliere le ossa, mentre sta tornando a casa. Con questa premessa, ci avvieremo alla scoperta di questo percorso interiore, impareremo come fare, come procedere per ritrovare ci che siamo sempre state. A presto. Vitiana Paola Montana www.progettoevolutivo.it

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