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Dispense di Filosoa della Mente III Settimana

Vittorio Morato vittorio.morato@unipd.it anno accademico 2009-2010

Introduzione

Lo scopo di queste lezioni ` presentare la teoria dellidentit` psico-neuronale o e a psicosica, pi` semplicemente chiamata, teoria dellidentit`. u a Tale teoria ` caratterizzata dal fatto di rispondere in maniera piuttosto e semplice ed ecace a due delle questioni fondamentali della losoa della mente. Le due questioni fondamentali sono le seguenti: Che cos` una mente? e Cosa vuol dire avere una mente? La teoria dellidentit` risponde nel seguente modo: a la mente ` identica al cervello (quindi una mente ` un cervello) e e avere una mente signica avere un cervello con certe capacit` e poteri a La giusticazione di questa teoria deriva dal fatto che sembrano esserci pervasive e sistematiche correlazioni tra mente e cervello, ossia tra fenomeni mentali e processi cerebrali. Sembra innegabile che lesistenza della nostra vita mentale dipenda in un qualche modo dallesistenza delle appropriate strutture neuronali. Sembra esserci un legame controfattuale (vedi dispense della II settimana) tra le due: se infatti immaginassimo che da un individuo venisse rimosso parte del cervello, in quel caso la vita mentale dellindividuo in questione ne sarebbe profondamente modicata. Tesi della correlazione tra mente e cervello (CMC) Per ogni tipo di evento mentale m che occorre ad un certo organismo o, esiste uno stato cerebrale di tipo b (detto anche il correlato di b tale che: m accade ad un tempo t ad o se e solo se b accade a t ad o Ci sono due aspetti di CMC che sono inferibili dalla denizione appena data: loccorrenza di un certo stato sico m ` una condizione necessaria e e suciente per loccorrenza di un certo stato mentale m

loccorrenza di un certo stato mentale ` contemporanea a quella di un certo e stato sico CMC non implica che ad ogni stato sico del cervello corrisponde uno stato mentale. Ci sono due aspetti di CMC che invece vanno esplicitati poich` non sono e esplicitamente parte della formulazione: le correlazioni tra eventi mentali e stati cerebrali sono correlazioni governate da leggi (non sono coincidenze sistematiche)1 CMC implica che qualsiasi cambiamento nella vita mentale non pu` occoro rere senza un corrispondente cambiamento nella vita cerebrale. Laddove vi sia una dierenza tra due stati mentali vi sar` anche una dierenza tra a i due sottostanti stati cerebrali.

Tipi di correlazioni tra eventi

Per capire la portata della teoria dellidentit`, ` necessario innanzitutto coma e prendere cosa vuol dire, in generale, che due eventi A e B sono correlati. Ecco alcuni esempi di correlazione tra eventi, diversi dalla correlazione tra stati mentali e sici: Correlazione causale I: Esempio: la temperatura al di sotto di 20 gradi centigradi ` correlata al fatto che i laghi si ghiaccino. Due eventi A e B e sono correlati perch` A causa B. e Correlazione causale II: Esempio: tutti gli orologi di un negozio di orologi sono sincronizzati. La correlazione ` tra lora che un orologio e segna ad un certo istante, con lora che un altro orologio segna allo stesso istante. I due orologi sono correlati perch` il proprietario del negozio (o e un suo assistente) hanno sincronizzato gli orologi allapertura del negozio. Due eventi A e B sono correlati perch` A e B sono stati causati da una e causa comune C; non c` nessuna relazione causale diretta tra A e B. e Correlazione causale II-bis Esempio: come sopra se non che il proprietario del negozio (od un suo assistente) sincronizzano gli orologi ogni due o tre minuti. La dierenza con il caso precedente ` che mentre in e quel caso cera una singola causa comune nel passato, qui c` un continuo e intervento causale. Doppio aspetto Esempio: in un contenitore, la temperatura e la pressione di un gas covariano; la temperatura di un gas ` lenergia cinetica e media delle molecole, mentre la pressione ` la quantit` di moto esercitata e a sulle pareti del contenitore dalle particelle che vi si scontrano. Laumento (o diminuzione) della pressione e della temperatura possono essere visti come due aspetti dello stesso processo micro-sico.
1 Ad esempio, il fatto che ogni mattina io accenda la radio non appena mi sveglio ` seme plicemente una coincidenza sistematica, la quale non ` garantita da nessuna legge; il fatto, e invece, che ogni volta che faccio cadere un oggetto, esso cade verso il basso ` una correlazione e governata da una legge sica.

Correlazione senza interazione: Esempio: esiste una correlazione tra le fasi della Luna e le maree. Entrambe (le fasi e le maree) sono determinate dalle posizioni relative della Luna della Terra e del Sole. Le fasi della Luna sono semplicemente degli eetti collaterali, visibili dalla Terra, delle posizioni dei tre corpi. Le fasi sono solo dei segnalatori di posizione e non hanno alcun ruolo causale sulle maree. Identit`: la presenza di fulmini ` correlata con la presenza di scariche a e elettriche tra le nuvole. Il motivo sembra essere che i fulmini sono scariche elettriche tra nuvole. In questo caso non ci sono due fenomeni ma solo uno (attenzione: lidentit` tra i due ` pur sempre stata una scoperta empirica) a e Ciascuno degli esempi sopra ha rappresentato un modello al ne di spiegare la correlazione tra eventi mentali e sici. Teoria dellinterazionismo causale: Per Cartesio (1596 1650), le interazioni tra mente e cervello (che sono due sostanze separate ed autonome) avvenivano per mezzo della ghiandola pineale. Armonia Prestabilita: Per Leibniz (1646 1716), la correlazione tra stati mentali e cerebrali dipende da unarmonia prestabilita, ossia da una causa comune (che per Leibniz era Dio) che nel passato ha sincronizzato mente e corpo (vedi sopra il caso degli orologi). Occasionalismo: Per Malebranche (1638 1615), non c` alcuna relazione e causale diretta tra mente e corpo. La comparsa di un certo stato mentale ` solo loccasione per Dio di generare un certo stato sico, e viceversa e (questa teoria corrisponde allinterazione causale-bis). Teoria del Doppio Aspetto: Per Spinoza (1632 1677) la mente ed il corpo sono semplicemente due aspetti correlati di una medesima sostanza. Anche in questo caso non c` interazione causale diretta tra le due dimene sioni e non c` lintervento causale di un dio. La visione contemporanea e di questa visione ` detta monismo neutrale (B. Russell 1872-1970 ne e ha difeso una variante) Epifenomenalismo: gli stati mentali sono causati da eventi cerebrali ma gli eventi mentali non hanno alcun potere causale, nemmeno quello di causare un altro stato mentale (questa teoria corrisponde al caso delle fasi lunari/maree: gli eventi mentali ricoprono lo stesso ruolo delle fasi lunari). Emergentismo: le correlazioni tra mente e corpo sono fatti bruti. Quando un certo processo biologico arriva ad un certo grado di complessit`, a emerge un nuovo tipo di fenomeno, la mente, che non ` spiegabile nei e termini dei processi sottostanti. Teoria dellIdentit` psicosica: gli stati mentali e cerebrali devono essere a identicati; i termini dolore e stimolazione delle C-bre (convenzionalmente la stimolazione delle C-bre ` considerato la controparte neuronale e del dolore), pur non essendo sinonimi si riferiscono allo stesso fenomeno (questa teoria corrisponde al caso del fulmine/scarica elettrica sopra: come un fulmine non ` nientaltro che una scarica elettrica tra nuvole, cos` e uno stato mentale non ` nientaltro che uno stato sico) e 3

3
3.1

Argomenti a favore della teoria dellidentit` a


Argomento della semplicit` a

La semplicit` ` una qualit` importante delle teorie (di qualsiasi tipo), date due ae a teorie che spiegano gli stessi fenomeni ` preferibile la teoria con meno assunzioni. e Il principio metodologico che stabilisce ci` ` noto come Rasoio di Ockham, oe esso pu` essere formulato in due modi: o Rasoio di Ockham Nella costruzione di una teoria si osservino i seguenti principi: Prima formulazione: Non si moltiplichino le entit` pi` del necessario a u Seconda formulazione: Non si spieghi con pi` assunzioni ci` che pu` u o o essere spiegato come meno assunzioni. La prima formulazione, ci invita a costruire delle teorie che postulino lesistenza del minor numero di entit` possibili. Ovviamente cosa costituisce il a numero necessario di entit` per una teoria pu` variare a seconda del contea o sto teorico e dei fenomeni che la teoria ` chiamata a spiegare. La seconda e formulazione invita a costruire una teoria che descriva e spieghi i fenomeni in maniera parsimoniosa, ossia la teoria che presenta il minor numero di ipotesi indipendenti. La teoria dellidentit` psiconeuronale ` una teoria semplice (e quindi prefea e ribile ad altre teorie) almeno per tre motivi: (i) lidenticazione tra due tipi di entit` riduce il numero di entit` postulate. a a Quando si aerma che x ` lo stesso di y si sta aermando che in ballo c` e e solo unentit`, non due. Se aermo che il dolore ` identico alla stimolazione a e delle bre-C, ci` vuol dire che c` solo unentit` e in questo caso (visto che o e a si preferisce ridurre il mentale al sico e non viceversa) ci` vuol dire che non o c` alcuna entit` che corrisponde al dolore, ma solamente una stimolazione e a delle bre-C. (ii) lidenticazione tra stati mentali e sici porta anche ad una semplicazione concettuale della teoria. Il linguaggio del mentale (quello della folk psychology) pu` essere, almeno in linea di principio, eliminato. Per la teoria o dellidentit`, una descrizione della nostra vita mentale formulata usando a il lessico del mentale pu` essere riformulata per mezzo di una descrizione o in cui compare solo lessico neuronale. (iii) Argomento di Smart: si assuma che ci si riuti di identicare il dolore con le bre-C (dolore = stimolazione bre-C) e ci si fermi al mero riconoscimento della loro correlazione (dolore se e solo se stimolazione bre-C). Il problema ` che, in una teoria scientica, le correlazioni non possono essere e semplicemente accettate, esse devono anche essere spiegate. Spiegare una correlazione signica trovare unaltra correlezione (garantita da una legge) pi` fondamentale dalla quale la correlazione di partenza possa essere u derivata. Ovviamente, una correlazione tra stati mentali e sici non pu` o essere derivata da una correlazione tra stati sici e stati sici. Dovremo, allora, cercare di nuovo una correlazione tra stati mentali e sici. Questo

vuol dire, per`, che siamo in un circolo vizioso. Come spiegheremmo la o correlazione fondamentale tra stati mentali e sici nei termini della quale ` possibile spiegare la correlazione tra dolore e stimolazione delle bre-C? e La conseguenza ` che dovremmo postulare, come primitive (ossia non spiee gate da altro) tante correlazioni quanti sono gli stati mentali. La teoria dellidentit` ci permette di eliminare il problema di spiegare le correlazioni a

3.2

Argomenti della spiegazione

La teoria dellidentit` va accettata perch` essa ci permette di spiegare certi a e fenomeni che altrimenti risulterebbero misteriosi. Per giusticare questo genere di argomenti, si fa spesso appello ad un principio noto come inferenza alla miglior spiegazione: Inferenza alla miglior spiegazione: se una certa ipotesi I fornisce la miglior spiegazione di certi fenomeni rispetto ad altre ipotesi I1 , . . . In , allora possiamo siamo giusticati a ritenere I vera. Questo principio ci fa passare dalla capacit` esplicativa di una certa ipotesi a alla verit` di una certa ipotesi. a 3.2.1 Primo argomento della spiegazione

Secondo questo primo argomento, ci` che la teoria dellidentit` ` chiamata a o a e spiegare sono le correlazioni tra stati mentali e sici. La teoria aerma che lidentit` tra stati mentali e sici ` la miglior spiegazione di tali correlazioni. La a e forma della spiegazione ` la seguente: e Dolore = stimolazione bre-C Quindi: il dolore accade se e solo se la stimolazione delle bre-C accade Questa spiegazione per il dolore e questo ` un altro vantaggio rivendicato e da coloro che difendono la teoria sulla base di questo primo argomento della spiegazione pu` essere facilmente generalizzata: o Per ogni stato mentale M , c` uno stato sico P tale che M = P e Quindi: per ogni stato mentale M c` uno stato sico M tale che P e accade se e solo se M accade Ovviamente la verit` della generalizzazione dipende dalla verit` della spiea a gazione nel caso del dolore (la spiegazione generale ` vera se, per ciascuno stato e mentale, esiste una spiegazione come quella per il dolore; la spiegazione generale ` falsa se esiste almeno uno stato mentale per cui non ` vera una spiegazione e e come quella fornita per il dolore). Il problema ` quindi capire se una spiegazione fornita per il caso del dolore e (o qualsiasi altra spiegazione singola) ` la miglior spiegazione. Il problema ` e e che quel che si fornisce nel caso del dolore non ` una vera e propria spiegazione. e Questo per (almeno) tre motivi:

(i) in generale se x = y, non ha senso dire che x si correla ad y. Se il dolore ` e la stimolazione delle bre-C, che senso ha sostenere che il dolore si correla alla stimolazione delle bre-C? Il senso di sostenere la teoria dellidentit` a dovrebbe essere piuttosto quello non di voler spiegare le correlazioni ma di volerle eliminare (ii) spiegare le correlazioni nella pratica usuale delle scienze ` unaltra cosa. e Per spiegare una correlazione nelle scienze: o si fa vedere che esiste una correlazione pi` fondamentale dalla quau le quella che si vuol spiegare pu` essere derivata (lunghezza di un o pendolo/periodo delloscillazione) o si fa vedere che due fenomeni correlati sono eetti collaterali di un fenomeno pi` fondamentale (vedi il caso delle fasi della luna sou pra). Raramente gli scienziati ricorrono allidentit` per spiegare le a correlazioni. (iii) non ` chiaro se la spiegazione nel caso del dolore sia un ragionamento e corretto. Si passa da un enunciato della forma A = B ad uno della forma A accade se e solo se B accade. Questo passaggio non sembra essere logicamente corretto. Le regole logiche associate allidentit` sono le a seguenti: x = x (auto-identit`) a se un x ` e x = y, allora si pu` inferire che y ` (sostitutivit` degli e o e a identici) la tesi che il dolore accade se e solo se la stimolazione delle bre-C accade pu` essere derivata nel seguente modo: o 1. La stimolazione delle bre-C accade se e solo se la stimolazione delle bre-C accade 2. la stimolazione delle bre-C = dolore (tesi dellidentit`) a 3. Quindi: la stimolazione delle bre-C accade se e solo se il dolore accade (per la sostitutivit` degli identici) a Il problema ` che la prima premessa dellargomentazione ` una tautoloe e gia, una tesi che non pu` che essere vera e proprio per questo non ha un o contenuto informativo. La conclusione ` una mera riscrittura della tautoe logia di partenza per mezzo della regola della sostitutivit` degli identici. a Anchessa ` quindi una tautologia e anchessa non ` dotata di contenuto e e informativo. 3.2.2 Secondo argomento della spiegazione

Secondo questo primo argomento, quello che la teoria dellidentit` ` chiamata ae a spiegare non sono le correlazioni. Quel che la teoria spiega sono alcuni fatti sulla natura della mente che altrimenti non sarebbero spiegati. Secondo questo approccio le correlazioni non vanno spiegate perch` la teoria dellidentit` mostra e a proprio che esse vanno semplicemente eliminate.

Tra le altre cose, la teoria dellidentit` ` in grado di spiegare le relazioni a e causali tra stati mentali. Ad esempio: sappiamo che, in alcuni casi, il dolore causa uno stato di angoscia. La spiegazione per il teorico dellidentit` ` molto ae semplice: 1. dolore = stimolazione bre-C 2. angoscia = stato neuronale N 3. stimolazione bre-C causa stato neuronale N (legge neurosiologica) 4. Quindi: dolore causa angoscia ` E istruttivo vedere come sarebbe stata spiegata la relazione causale tra dolore ed angoscia da una teoria che accetta le correlazioni ma non si spinge a dire che sono identit` a 1. dolore accade se e solo se stimolazione delle bre-C accade 2. angoscia accade se e solo se stato neuronale N accade 3. la stimolazione delle bre-C causa stato neuronale N 4. Quindi: ci` con cui ` correlato il dolore causa ci` con cui ` correlata o e o e langoscia. ` E immediatamente evidente che la seconda conclusione ` molto pi` debole e u ed ` in dubbio che possa contare come una spiegazione. Le correlazioni, quindi, e non bastano, ci vogliono le identit`. a Un ulteriore vantaggio della teoria dellidentit` ` che essa ntantoch` viene ae e interpretata come una teoria che spiega perch` le correlazioni non vanno spiee gate ma semplicemente eliminate riesce a spiegare perch` certe domande sono e insensate, come ad esempio perch` il dolore ` associato con la stimolazione e e delle bre-C e non con altri stati neuronali? Anche in questo caso, per`, si potrebbe avanzare una critica simile a quella o avanzata nel caso precedente. Il problema generale ` che non ` chiaro, infatti, e e se le identit` possano giocare un ruolo rilevante nelle spiegazioni. Nellargoa mentazione sopra, quel che fanno le identit` ` permettere di riscrivere una tesi ae espressa nel linguaggio del mentale con una tesi espressa nel linguaggio della neurosiologia. Non ` chiaro se questo processo di riscrittura, di cambio di e vocabolario sia anche una genuina spiegazione del fenomeno.

3.3

Largomento della causalit` mentale a

Tutti saremmo disposti a sostenere che alcuni stati mentali causano comportramenti o azioni. Ad esempio, una puntura di spillo causa il ritrarsi del braccio che ` stato punto. Per causalit` mentale si intende qualsiasi interazione causale che e a abbia un fenomeno mentale come causa. Se il dolore causa unazione e il dolore ` correlato con una certa base neuronale (la stimolazione delle bre-C), allora e ci sar` anche una correlazione tra base neuronale del dolore e il comportamento a in questione. Se ricostruissimo la catena causale a partire dal comportamento, probabilmente costruiremmo una catena causale che ad un certo punto arriva alla base neuronale del dolore. Il dolore, quindi, deve far in qualche modo 7

` uso della sua base neuronale per causare comportamenti ed azioni. E dicile, infatti, che il dolore causi direttamente, senza intermediazioni siche, certi comportamenti o azioni. Saremmo, forse anche, portati a dire che ` la base e neuronale del dolore la vera causa del comportamento ad esso associato. Si rischia di cadere in una situazione di sovradeterminazione causale (vedi lezioni delle II settimana). Identicare il dolore con la sua base neuronale sembra essere la mossa pi` u semplice per far recuperare al dolore il suo ruolo causale. Se dolore e stimolazione delle C-bre sono la stessa cosa, vi ` solo una causa che ha come eetto e un certo comportamento o azione.

Identit`-token e identit`-type a a

Il cuore della teoria dellidentit` prevede che vi siano delle identit` tra stati od a a eventi mentali o stati od eventi neurosiologici. Tale asserzione, per`, pu` essere o o intesa in due modi leggermente diversi. Si consideri il seguente esempio: si immagini di aver visto una certa macchina alle 13,00; si immagini di aver visto una certa macchina alle 16,00. Se aermo la macchina che ho visto alle 13,00 ` identica alla macchina che ho visto alle e 16,00, questo pu` voler dire due cose: o il modello a cui appartiene la macchina vista alle 13,00 ` lo stesso del e modello a cui appartiene la macchina vista alle 16,00. Le due macchine, per`, sono due macchine diverse. o la macchina che ho visto alle 13,00, quello specico oggetto ` proprio la e stessa che ho visto alle 16,00. Ho visto due volte la stessa macchina. Usando una terminologia un po tecnica si pu` dire che nel primo caso abo biamo a che fare con unidentit` di tipo (type identity) mentre nel secondo caso a con unidentit` di occorrenza (token identity). a La stessa ambiguit` pu` essere utilizzata per denire due versioni diverse a o della teoria dellidentit`: a Teoria dellidentit`-token: ogni evento che sia un evento di tipo mentale ` a e anche un evento di tipo sico Teoria dellidentit`-type: ogni tipo di evento mentale ` un tipo di evento a e sico La teoria dellidentit`-type implica la teoria dellidentit`-token ma non vicea a versa. Ad esempio, ogni oggetto che abbia un colore ha anche una forma (token) ma non per questo i colori sono identici alle forme (type); non sembra, infatti, esserci nessuna correlazione tra colori e forme anche se ogni oggetto che ha un colore ha anche una forma. Normalmente, la teoria dellidentit` ` interpretata come una teoria dellia e dentit` type. a Ci` dipende innanzitutto dal fatto che una teoria dellidentit`-token non o a sembra essere molto esplicativa: essa aerma solamente che propriet` siche a e propriet` mentali sono esemplicate nelle stesse entit`, che ogni evento con a a una propriet` mentale ha anche una propriet` sica. Tale posizione, per`, non a a o 8

ci dice nulla sulla relazione tra le due propriet`. La teoria dellidentit`-token a a potrebbe essere vera anche se non vi fosse nessuna relazione sistematica tra la dimensione mentale e quella cerebrale. Anzi, la teoria dellidentit`-token pu` a o essere vera anche se la sopravenienza tra propriet` siche e mentali ` falsa. Tale a e approccio, quindi, non `, a rigore, nemmeno una forma di riduzionismo. e

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