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Il fatto che emerge dalla conferenza stampa dei 4 sindaci della tratta B2 (su 7) è che i “risparmi
rispetto al progetto preliminare” confluiranno in una “cassa comune” gestita dai sindaci.
I sindaci promettono un pedaggio gratis non specificando che questo toglierà soldi alle future
compensazioni. Se non bastassero i risparmi derivanti dalla riduzione del progetto di Pedemontana,
per fare le opere di compensazione i sindaci dovrebbero addirittura pretendere l’uso dei soldi dei
pedaggi.
Agli incontri con Regione Lombardia, i sindaci stanno garantendo l’unanimità senza avere la
garanzia di contropartite reali.
A Sevesoviva che li chiede, l’Amministrazione di Seveso si rifiuta addirittura di procurare
copia dei verbali dei Collegi di Vigilanza.
Niente è reale se non è, almeno, documentabile; e finora abbiamo sentito solo parole.
Regione Lombardia, a suon di “frusta” (“se non accetteranno queste condizioni ogni decisione sarà
presa unilateralmente da Regione Lombardia” U.Regalia - Pedemontana), sta facendo accettare un
progetto che non ha analisi nè trasportistiche né comparative.
3500 persone e 11 Comitati hanno proposto pubblicamente un progetto che non mette in crisi
Superstrada (come fa invece il progetto di Pedemontana) e che genera risorse per il territorio
addirittura a costi inferiori per gli utenti.
Questo progetto, battezzato B2 veloce, potrebbe essere integrato, a nord di Meda, con la gratuità dai
pedaggi per Meda, Barlassina e Lentate (gratuità già esistente a Sud di Meda) e con il
reinvestimento dei pedaggi di questo tratto (già pagato) per riqualificare Superstrada.
Regione Lombardia ha deciso di non sviluppare questo progetto per l'opposizione pregiudiziale di
due comuni su otto: una decisione dove è stata calpestata la ragione come apertura e dove
l’assessore regionale Cattaneo si è rimangiato una promessa pubblica.
Una decisione di rilevanza provinciale ma per la quale tutti i candidati alla presidenza di Monza e
Brianza stanno dimostrando grave disinteresse.
Avremmo voluto vedere i sindaci di Lentate, Barlassina, Seveso, Cesano, Desio e Bovisio
pretendere insieme un progetto coerente, non doversi “attaccare”, magari litigando, ad una
improbabile “eredità del defunto”.
10 Febbraio 2009