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PERCEZIONE
SENSORIALE
Classi coinvolte:
3 classi prime della scuola secondaria di 1°grado dell’IC di Barberino di Mugello
Insegnanti che hanno programmato e coordinato il percorso:
Casamassima Cristina (matematica e scienze) Dreoni Lucia (arte), Masi Enrico
(matematica e scienze), Ponzecchi Enrica (inglese), Scacciati Daniele (tecnologia e
informatica), Toccafondi Marco (musica), Vannucci Roberta (lettere).
Al progetto hanno collaborato: gli operatori del LDA di villa Demidoff: Emanuele
Sbaffi e Francesca Pinzani.
INTRODUZIONE
Perché un percorso sulla percezione sensoriale del paese?
Ci sono almeno 3 motivi per proporre un percorso sulla percezione sensoriale del paese nella prima classe della scuola
secondaria di 1°grado:
saper osservare e saper descrivere sono obiettivi importante per i ragazzi di 11-12 anni. Il loro modo di osservare è
troppo superficiale o, al contrario si concentra in piccoli particolari perdendo la visione di insieme. Il più delle volte
dopo una rapida osservazione si creano un’idea mentale di quello che hanno osservato che non sempre
corrisponde alla realtà e che non confrontano con la realtà. Un percorso sull’osservazione deve quindi costringere i
ragazzi a un continuo dialogo fra l’osservato e il descritto, il rappresentato.
la capacità di osservazione e di descrizione e un obiettivo trasversale a tutte le discipline e quindi qualsiasi insegnante
può partecipare con il suo specifico disciplinare a queste attività, anzi un percorso di questo genere potrebbe
diventare il tema centrale della programmazione di tutto un consiglio di classe (utopia? Forse).
è importante lavorare in un ambiente conosciuto, può essere il paese come in questo caso, oppure la scuola stessa, un
fiume un giardino, un bosco comunque un luogo frequentato e vissuto dai ragazzi. Gli alunni guarderanno con altri
“occhi” e da altri punti di vista l’ambiente a loro familiare; saranno così costretti a soffermarsi su particolari che
solitamente, nella loro quotidianità, ignorano. Si potranno creare quindi degli ulteriori legami con l’ambiente in cui
vivono così da favorire quel sentimento di appartenenza che è fondamentale per un corretto rapporto uomo-
ambiente. Il primo approccio all’educazione ambientale partirà ovviamente dai sensi e dai canali percettivi con cui i
ragazzi possono dare una prima lettura del mondo, senza però tralasciare gli aspetti emozionali con cui i ragazzi si
rapportano con ciò che li circonda. Per apprendere infatti bisogna entrare in relazione con quello che si impara e
per entrare in relazione sono necessari i canali percettivi, emotivi e cognitivi.
La metodologia
I metodi sono quelli propri dell’EA: operare a livello locale, partendo dal vissuto dei
ragazzi e dalle esperienze che loro stessi possono sperimentare direttamente
nell’ambiente conosciuto. I ragazzi dovranno lavorare in gruppo o individualmente in
un ambiente non strutturato al contrario di quello di classe e, sotto la guida di
generali indicazioni date da insegnanti e operatori, analizzeranno i problemi, si
confronteranno e prenderanno le loro decisioni, organizzandosi il lavoro in piena
autonomia. Gli alunni così potranno essere in grado di costruire autonomamente,
nuove conoscenze da utilizzare come strumenti per riflettere sulla realtà. Questo
modo di lavorare richiede spirito esplorativo, lavoro sul campo, flessibilità dei percorsi
e dell’organizzazione scolastica, in poche parole modificazione dei ruoli tradizionali di
insegnamento/apprendimento. Importante non sono tanto i risultati raggiunti, ma
principalmente il percorso realmente effettuato per raggiungerli, le difficoltà e i
problemi incontrati e conseguentemente le strategie scelte per risolverli.
La collaborazione con l’ufficio tecnico del Comune di Barberino
Per l’attuazione del piano regolatore è necessaria una valutazione ambientale che
solitamente viene fatta da tecnici che spesso non rispecchiano le reali esigenze della
popolazione. Simona Guerrizio e Cristina Dozza (tecnici del Comune) erano interessate a
una partecipazione dei cittadini e soprattutto degli alunni, perché questi ultimi meno legati a
idee preconcette e quindi “più sinceri”. Partecipazione non intesa come compilazione di
questionari, dove spesso vengono date risposte prevedibili e stereotipate o da dove
emergono problematiche già note, ma attraverso l’utilizzo di schede fotografiche che
indicano elementi piacevoli e spiacevoli del territorio legati alla percezione dei 4 sensi (vista,
udito, tatto, olfatto). Un’ esperienza di questo tipo, molto interessante e più completa, è stata
fatta dal Comune di Campi Bisenzio (vedi sito del Comune di Campi Bisenzio) coinvolgendo
appunto scuola e cittadini, attraverso interviste, questionari e l’utilizzo di schede fotografiche.
La scuola da parte sua era altrettanto interessata al progetto per i motivi specificati sopra.
Il percorso didattico
Classi coinvolte: 3 classi prime della scuola secondaria di 1°grado dell’IC di Barberino
di Mugello
Insegnanti che hanno programmato e coordinato il percorso: Casamassima Cristina
(matematica e scienze) Dreoni Lucia (arte), Masi Enrico (matematica e scienze),
Ponzecchi Enrica (inglese), Scacciati Daniele (tecnologia e informatica), Toccafondi
Marco (musica), Vannucci Roberta (lettere).
Al progetto hanno collaborato: gli operatori del LDA di villa Demidoff: Emanuele Sbaffi e
Francesca Pinzani.
Durata: un anno scolastico
Materiale occorrente: quaderno, lapis e matite colorate, macchine fotografiche
(possibilmente una per gruppo), cartine topografiche del paese, PC per scaricare le
foto, salvarle su CD, blocco grande con piedistallo per potere riportare le conclusioni
delle discussioni in classe, che possono essere rilette e ridiscusse in ogni momento
durante l’anno scolastico
Il percorso è organizzato in 3 attività principali che devono essere svolte in unica
giornata:
teatro-scuola : si parte dalla mappa mentale dei ragazzi di un percorso a tutti conosciuto:
per esempio dalla scuola al teatro comunale. I ragazzi, individualmente, in classe
dovranno produrre una mappa di tale percorso sia attraverso la narrazione sia
attraverso strumenti grafici (disegni, mappe ecc.), in base al ricordo che hanno. Si
confrontano i vari prodotti soffermandoci sulle differenze nelle diverse rappresentazioni.
La classe ritorna sul percorso per verificare ciò che è sbagliato e ciò che è corretto. Si
discute quindi su quali siano gli elementi significativi per la descrizione e mappatura di
un percorso. La classe si divide in 4 gruppi, ogni gruppo fa nuovamente il percorso
raccogliendo dati e informazioni. In classe realizzazione delle mappe e discussione
finale (quest’ultima parte può essere rimandata a giornate successive)
fotografando il paese
L’obbiettivo finale è quello di realizzare un quadro per immagini di una zona del paese, il
più possibile completo, che raccoglie foto di elementi positivi e negativi percepibili con
i 4 sensi (vista, udito, olfatto e tatto). Gli insegnati spiegano alla classe quello che
deve essere fatto e qual è lo scopo. gli alunni confrontano la modalità di
rappresentazione fotografica con le altre utilizzate, rispondendo alle seguenti
domande:
la rappresentazione fotografica è comprensibile?
È coerente con le altre rappresentazioni?
A questo punto gli alunni si dovranno chiedere cosa si deve fotografare e come.
Finalmente siamo pronti ad uscire muniti di carte topografiche e macchine
fotografiche, la classe si divide in gruppi e ogni gruppo curerà tutti e 4 i sensi. Il
gruppo si organizzerà il lavoro come meglio crede. Se c’è abbastanza tempo si
possono scaricare le foto nel computer e iniziare una prima valutazione.
Cosa ne pensano i nostri compagni
Vengono scelte alcune foto più significative per ogni senso e vengono organizzate delle
schede fotografiche. Le schede vengono proposte ad alunni di altre classi che devono
dare una valutazione percettiva delle foto. Si raccolgono i dati e viene fatta
l’elaborazione matematica.
Le attività devono essere distanziate fra loro di almeno un mese per permettere agli alunni,
la rielaborazione del materiale e delle informazioni raccolte e agli insegnanti e a tutte le
persone coinvolte nel progetto, di dare una prima valutazione del lavoro fatto e
programmare nei dettagli le attività successive
Dal verbale di programmazione
•È importante la scansione dei tempi in modo da lasciare spazio agli alunni per una prima rielaborazione a caldo di
quello che è stato fatto
Riflessione su percorso fatto riportata nel blocco grande presente in classe classe ½ ora
• Qui di seguito sono stati visualizzati alcuni esempi di prodotti finali, non i più
significativi o corretti, ma ho cercato di offrire una panoramica sulla varietà
di quello che è stato prodotto
• Gruppo 1
• Gruppo 2
• Gruppo 3
• Gruppo 4
• Gruppo 5
• Gruppo 6
gruppo 1: Descrizione e mappa descrittiva
Gruppo 1 : mappa figurativa
Gruppo 1: mappa fotografica
Gruppo 2: mappa simbolica
mappa descrittiva
Gruppo 2: mappa figurativa e mappa fotografica
gruppo 3: mappa
figurativa con breve
descrizione
Gruppo 3: descrizione dettagliata
Gruppo 3: mappa fotografica
Gruppo 3: mappa descrittiva
Gruppo3: mappa simbolica
Gruppo 4: mappa simbolica
Gruppo 4: mappa descrittiva
Gruppo 4: mappa fotografica
Gruppo 5: descrizione dettagliata
Gruppo 5: mappa tecnica mista (prima parte)
Gruppo 5: mappa tecnica mista (seconda parte)
Gruppo 6: descrizione dettagliata
Gruppo 6: mappa fotografica (prima parte)
Gruppo 6: mappa fotografica (seconda parte)
Cosa mi è piaciuto?
• Dopo visione della mappa di Barberino, insieme ai tecnici del Comune, sono state scelte 3 zone abbastanza vicine
alla scuola, in modo da potervi arrivare a piedi e nel contempo considerate interessanti dai tecnici del Comune: il
centro storico per ovvi motivi, la zona dai giardini a Badia costruita intorno agli anni ‘60 e quella di Giudea ancora
più recente
• L’obbiettivo finale è quello di realizzare un quadro per immagini di una zona del paese, il più possibile completo,
che raccoglie foto di elementi positivi e negativi percepibili con i 4 sensi (vista, udito, olfatto e tatto)
1. gli insegnati spiegano alla classe quello che deve essere fatto, qual è lo scopo e in che cosa consiste la
collaborazione con l’ufficio tecnico del Comune
2. gli alunni confrontano la modalità di rappresentazione fotografica con le altre utilizzate, rispondendo alle
seguenti domande:
3. la rappresentazione fotografica è comprensibile? È coerente con le altre rappresentazioni?
4. a questo punto gli alunni si chiedono cosa fotografare e come
5. finalmente gli alunni sono pronti ad uscire muniti di carte e macchine fotografiche digitali, la classe si divide
in gruppi e ogni gruppo curerà tutti e 4 i sensi. Il gruppo si organizzerà il lavoro come meglio crede
6. Tornati in classe vengono scaricate le foto nel computer e ha inizio una prima valutazione delle scelte fatte
7. Nei giorni seguenti gli alunni sempre divisi in gruppi continueranno la rielaborazione del materiale
fotografato, e sceglieranno le modalità di visualizzazione del lavoro fatto.
Discussione in classe
Lavorare sulla percezione sensoriale del paese: Ai ragazzi è stato chiesto cosa
significava percepire:
A. sensoriale :
• Coinvolge i 5 sensi Qui è riportato quello che è stato scritto
• canale di comunicazione fra esterno ed nel blocco grande di una classe
interno del nostro corpo
• I sensi sono la porta di entrata per le informazioni
che provengono dall’esterno, dall’ambiente
B. Percezione
• Sensazione che ci arriva dall’esterno
Morale
Fisica
Attraverso gli stati d’animo,
emozioni, sentimenti Attraverso i sensi
a questo punto gli alunni suddivisi in gruppi e muniti di macchine fotografiche escono a fotografare la propria zona
1. Evidenziare foto che segnalano problemi del • Viene chiesto che cosa ne facciamo di
paese queste foto
2. Per ogni foto indicare con che senso deve
essere percepita, se piace o no, fare un
cartellone per ogni senso • Scaturisce una discussione le cui
3. Raggruppare le foto per: conclusioni sono riportate qui accanto
• Per senso
• Mi piace/non mi piace
• Vicino/lontano
• Naturale/artificiale
4. Foto disposte secondo il percorso fatto, per
ogni foto viene indicato a quale senso si
riferisce attraverso disegni e simboli
5. Pianta della zona fotografata in centro e
intorno le foto con riferimenti numerici e breve
didascalia e giudizio
Nei giorni seguenti vengono allestiti cartelloni, ogni gruppo decide le modalità con cui farli
Nelle pagine seguenti sono riportati 3 esempi di cartelloni prodotti, non i più significativi, potevo sceglierli
benissimo altri
Girando x Badia
in moto con i.…4 sensi
(parte 1)
Prosegue…
Le schede fotografiche
La prima cosa da fare era selezionare massimo 10 foto per ogni senso (un numero non troppo elevato
in modo che una singola persona potesse guardarle velocemente e confrontarle). Per fare questo
sono stati utilizzati 2 metodi:
1.Tutta la classe riunita in un aula ha visionato tutte le foto, proiettate nello schermo grande con il
videoproiettore collegato al computer, sono state scelte quelle che ai ragazzi sembravano più
significative. Il metodo è risultato troppo dispersivo, solo alcuni alunni hanno partecipato realmente
alla selezione, il resto della classe è rimasto piuttosto passivo
2.La classe si è divisa in 4 gruppi, uno per senso, ogni gruppo in aula di informatica ha operato la sua
selezione. Gli alunni nel piccolo gruppo hanno partecipato al lavoro confrontandosi e discutendo
Successivamente le foto sono state inserite in delle schede (massimo 2 pagine) e ciascuna foto è
stata indicata con una lettera (vedi schede allegate)
Schede fotografiche
• Zona Giudea
• Zona Badia
• Centro Storico
SCHEDE FOTOGRAFICHE
zona giudea
udito
SCHEDE FOTOGRAFICHE
zona giudea
tatto
SCHEDE FOTOGRAFICHE
zona giudea
vista
SCHEDE FOTOGRAFICHE
zona giudea
olfatto
SCHEDE FOTOGRAFICHE
zona Badia
udito
SCHEDE FOTOGRAFICHE
zona Badia
vista
SCHEDE FOTOGRAFICHE
zona Badia
tatto
SCHEDE FOTOGRAFICHE
zona Badia
olfatto
SCHEDE FOTOGRAFICHE
centro storico
tatto
SCHEDE FOTOGRAFICHE
centro storico
olfatto
SCHEDE FOTOGRAFICHE
centro storico
vista
SCHEDE FOTOGRAFICHE
centro storico
udito
F A
G
C
H D
E
Indagine nelle altre classi
Agli alunni è stato posto il problema di realizzare un indagine fra i compagni delle altre classi su come venivano
percepite le foto delle schede fotografiche così preparate.
È stata posta la seguente domanda. Come raccogliere i dati? È seguita una discussione che ha portato alla
formulazione della tabella qui sotto.
Vista
Olfatto
Udito
Tatto
Un gruppetto di alunni sono andati nelle altre classi e hanno distribuito ai loro compagni le schede fotografiche ed a
ogni alunno un biglietto con la tabella. È stato spiegato loro che dovevano guardare velocemente le schede e
mettere le foto in ordine da quella che dava loro la percezione meno piacevole a quella che li dava quella più
piacevole. L’ordine delle foto doveva essere trascritto nella tabella. Tutto questo andava fatto per ognuno dei 4
sensi. È stato spiegato ai ragazzi che non dovevano ordinare le foto in base alla bellezza della foto stessa, ma
dovevano sforzarsi di concentrarsi sul senso della scheda e ordinare le foto in base alle sensazioni che che la foto
produceva pensando a quel determinato senso.
Ogni classe ha preso i dati da gli alunni di altre 2 classi.
Cosa ne facciamo di questi dati?
• A questo punto abbiamo chiesto agli alunni che cosa ne facciamo di tutti questi bigliettini?
• Inizialmente gli alunni non avevano idea. Ho ricordato lo scopo di questo lavoro, ha preso inizio una
discussione che ha portato a diverse proposte, non tutte poi realizzate. In alcuni casi le proposte sono poi
state perfezionate, completate con l’aiuto dei consigli di insegnanti e operatori
• Gli alunni hanno scelto di lavorare in gruppo, e precisamente gli stessi gruppi che hanno fatto la selezione
delle foto, quindi ogni gruppo analizzava solo un senso
• Zona Giudea
• Zona Badia
Elaborazione matematica
zona Giudea
senso vista
Il percorso didattico è stato programmato totalmente ex novo, senza fare appello a pacchetti
preconfezionati, da un gruppo di insegnanti di discipline diverse in collaborazione con LDA di villa Demidoff e
l’Ufficio Tecnico del Comune, in questo modo è stato possibile organizzare attività calate nella realtà del
paese e sperimentare una didattica trasversale che abbraccia più discipline.
Le difficoltà sono state numerose, sopratutto a causa del fatto che all’inizio nessuno aveva in testa l’intero
percorso e quindi poi è risultato difficile collegarlo alle singole materie: le programmazioni disciplinari erano
ormai state fatte e messe in atto, peccato perchè le occasioni erano tante: elaborazione matematica finale,
trattamento delle foto sia dal punto di vista del significato dell’immagine fotografica sia dal punto di vista
informatico, per non parlare di percezione e osservazione e di conseguenza metodi di descrizione e di
rappresentazione grafica, argomenti trasversali a tutte le discipline. Alcuni esempi: la parte finale di
elaborazione matematica, lunga, pesante e difficile concettualmente, poteva essere svolta più lentamente
durante le ore curriculari, in modo da permettere agli alunni una maggiore comprensione ed assimilazione di
contenuti e dei metodi e di conseguenza, una maggiore consapevolezza del lavoro fatto. Il trattamento delle
immagini fotografiche poteva essere fatto durante le lezioni di informatica, mentre gli insegnanti di arte e
italiano potevano dedicare tempo all’analisi delle immagini fotografiche.
La maggiore difficoltà incontrata dagli alunni è stata quella di riuscire a lavorare in gruppo, a organizzarsi
autonomamente, a dividersi i compiti e soprattutto a integrare lavoro individuale con quello del gruppo.
All’inizio tutte e 3 le classi si sono trovate disorientate di fronte alle richieste di docenti e operatori: il
confrontarsi e operare collegandosi al lavoro degli altri membri del gruppo è risultato faticoso, ma
gradualmente tali capacità sono migliorate, anche se necessitano di un forte consolidamento. Penso che un
percorso di questo tipo possa essere una buona palestra per l’apprendimento del metodo di lavoro, obiettivo
fondamentale per la scuola secondaria di 1°grado
Alla luce di quanto detto, risulta chiaro che non si tratta di un percorso bene sperimentato e completo, ma
piuttosto un lavoro sperimentale che può e deve essere modificato o adattato alle proprie esigenze. In poche
parole un “canovaccio” da cui partire per fare qualcosa di molto simile, ma anche cose totalmente diverse.