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ISTITUTO COMPRENSIVO DI BARBERINO DI MUGELLO

Scuola Secondaria di primo grado


classi IA e IC
a.s.2003-04
Insegnante: Enrico Masi

Le soluzioni
Verso il modello delle particelle
PREFAZIONE
Alcune note sul metodo usato

• Non si deve dare definizioni e ricette preconfezionate ma fare arrivare i ragazzi a


formulare definizioni e a capire concetti attraverso alcuni strumenti:
• L’osservazione di fenomeni semplici che i ragazzi possono osservare, descrivere e
capire, raramente dare come consegna l’osservazione libera, ma indirizzarli da subito
su alcuni aspetti del fenomeno osservato
• Formulazioni di domande precise e circostanziate sui fenomeni osservati, a cui i
ragazzi devono dare risposta per iscritto sui loro quaderni (risposta individuale), in
modo da guidare gli alunni nella direzione in cui l’insegnante vuole arrivare
• Lettura di tutte, o quasi, le risposte individuali, che poi vengono trascritte sul quaderno
dai ragazzi e sulla lavagna dall’insegnante, in modo che tutti partecipino attivamente
alla costruzione generale del sapere della classe e che alcuni ragazzi non si adeguino
alle risposte di altri.
• Discussione sulle diverse risposte ed eventuale formulazione di una risposta collettiva
(somma di tutte le risposte individuali, anche in contrasto fra loro)
• Discussione in classe su come poter verificare l’esattezza delle risposte date
• Verifica diretta in laboratorio
• Costruzione di definizioni che solo a questo punto l’insegnante può dettare con il
linguaggio appropriato
INDICE
• Sale, zucchero e polvere di marmo
• Altre sostanze in acqua
• Verso il concetto di soluzione
• Verso il modello delle particelle
Sale, zucchero e
polvere di marmo
OSSERVIAMO LE POLVERI

per iniziare, vengono presentate


le tre polveri, e la consegna è:
osservazione libera, mettendo in
evidenza differenze e somiglianze
( i ragazzi possano lavorare
individualmente, a coppie o a
piccoli gruppi, ma tutti devono
sperimentare tutte le sostanze)
METTIAMO LE POLVERI IN
ACQUA

I ragazzi ora mettono le polveri, una per


volta, in acqua, osservano e descrivono cosa
succede appena la polvere è messa in acqua
e dopo avere girato la soluzione
METTIAMO I RISULTATI IN TABELLA

La consegna è: mettere i risultati delle osservazioni fatte,


cioè come le polveri si comportano in acqua dopo avere
girato la soluzione, in una tabella a doppia entrata, senza
dire altro.
Qui ci sono 3 esempi, ma potevo metterne molti altri
TABELLA CONCLUSIVA
Ancora viene usato un linguaggio
comune che però rende l’idea di
quello che si vede

Dopo lettura delle varie tabelle e


discussione, viene prodotta una tabella
finale, qui l’insegnante ovviamente da
delle linee guida su come realizzarla
mettendo i comportamenti che saranno
utili per arrivare al concetto di
soluzione
Altre sostanze
in acqua
FARINA E SOLFATO DI RAME

A questo punto si sperimentano altre


sostanze, polveri che si sciolgono e polveri
che non si sciolgono in acqua (alcune
precipitano altre galleggiano), sostanze che
danno soluzioni colorate e altre che danno
soluzioni incolori, liquidi che si sciolgono e
altri che non si sciolgono

Consegna ( i ragazzi possano lavorare


individualmente, a coppie o a piccoli
gruppi, ma tutti devono sperimentare tutte le
sostanze)

Descrizione delle osservazioni individuali


BICARBONATO DI SODIO,
ZOLFO E SEGATURA
SABBIA, MIELE, SCIROPPO DI
MENTA, ALCOL E OLIO
TABELLA INDIVIDUALE 1

Consegna individuale: creare una tabella con


tutte le sostanze sperimentate.

La tabella può essere considerata anche una


verifica su le osservazioni fatte e su come
l’alunno sa trattare i risultati ottenuti
TABELLA INDIVIDUALE 2

correzioni
Le tabelle vengono poi corrette collettivamente in classe
TABELLA CONCLUSIVA

Viene elaborata la tabella finale con il


contributo di tutti

La tabella può poi essere fatta al


computer da alcuni ragazzi e
consegnata a tutti
Verso il concetto di
soluzione
RAGGRUPPAMENTI 1

Consegna individuale: raggruppare le sostanze che


mostrano comportamenti simili quando sono messe
in acqua e dopo avere mescolato la soluzione, una
sostanza può stare solo in un solo raggruppamento

Anche questa attività può essere utilizzata come


verifica
RAGGRUPPAMENTI 2
RAGGRUPPAMENTI 3
Molti ragazzi separano le sostanze solubili da
quelle non solubili
I 2 colori individuano soluzioni incolori da
soluzioni colorate
QUALI SONO LE SOSTANZE CHE
SI SCIOLGONO?

A questo punto si chiede quale gruppo rappresenta le


sostanze solubili in acqua, la maggior parte dei
ragazzi costruisce da sé la definizione operativa di
soluzione: liquido trasparente (colorato o no) e la
sostanza non si vede più (sparisce)
LA SOSTANZA SPARISCE
DAVVERO?

Consegna individuale

Risposta individuale

Ipotesi collettive
VERIFICA SE LA SOSTANZA è
SPARITA

Ipotesi collettive

Ne abbiamo verificate sperimentalmente 3, anche


se l’unica importante è quella per evaporazione
Per la filtrazione è opportuno utilizzare la
soluzione di solfato di rame perché, essendo
colorata, si vede bene che non è possibile separare
le 2 sostanze
Se c’è la strumentazione adatta si può fare la
distillazione frazionata con acqua e alcol (se i
ragazzi conoscono il significato di punto di
ebollizione)
SEPARAZIONE PER
EVAPORAZIONE

Per evaporazione si ottiene sale e solfato di rame, mentre lo zucchero si trasforma in caramello, se occorre si mostra che
anche lo zucchero in polvere riscaldato si trasforma in caramello, ma molti lo sanno di già
DEFINIZIONI

A questo punto l’insegnante può dettare le


definizioni con il linguaggio specifico

Il percorso può essere ampliato con


osservazioni su saturazione e temperatura,
la cristallizzazione da soluzioni sature,
osservazioni su altri solventi quali benzina,
alcol ecc.
Verso il modello
delle particelle
Una piccola introduzione

A questo punto il percorso sulle soluzione si può considerare concluso, ma se vogliamo iniziare (e sottolineo iniziare) a
capire cosa in realtà succede quando una sostanza si scioglie in acqua, occorre introdurre il modello delle particelle e, per
ovvie ragioni, il metodo costruttivista non può accompagnarci su questa strada. Trovo lo stesso importante però introdurre
questi temi in prima media per alcuni motivi
• molti ragazzi ne hanno già sentito parlare e hanno dalle idee sbagliate al riguardo
 I libri di testo di scienze trattano tutti gli argomenti alla luce del modello molecolare
 è un modo per potere parlare di modelli scientifici
 non è possibile affrontare molti argomenti scientifici ad esempio di biologia, senza sapere pensare in termini di
particelle.
Certo non pretendo che i ragazzi comprendano cosa sia una particella e che capiscano il modello molecolare (obiettivi
della scuola superiore, o meglio dell’università), ma spero che inizino a pensare al fatto che la materia è costituita da
particelle, e che molti fenomeni macroscopici osservabili possono essere spiegati facilmente pensando alle particelle.
Per quanto riguarda il metodo, si parte sempre dalle osservazioni sperimentali, ma qui prende maggior campo la
discussione collettiva in classe unita a piccoli interventi frontali da parte dell’insegnante. Gli argomenti diventano più
confusi e concatenati e pretendono un certo livello di capacità di astrazione, non tutti gli alunni riescono quindi a seguire
completamente il filo logico dei discorsi, ma molti ragazzi hanno risposto positivamente, intervenendo con domande,
pensieri, ragionamenti, ipotesi ed osservazioni pertinenti a dimostrare l’interesse e la capacità di potere affrontare questi
temi
Questo capitolo va considerato come una “sperimentazione didattica” che può e deve essere molto migliorata
UN CRISTALLO DI SALE
IN ACQUA

Si parte dall’osservazione di un cristallo di


sale grosso in acqua, in molte descrizioni,
senza averle mai nominate prima, viene fuori
la parola o il concetto di particella in maniera
abbastanza appropriata
EFFETTO DEL CALORE 1

Molti ragazzi sanno già che in acqua calda si


scioglie più velocemente sale o zucchero, ma lo
verifichiamo in laboratorio
EFFETTO DEL CALORE 2

Con il colorante liquido si vede che il calore


produce dei movimenti all’interno del liquido, i
ragazzi vanno un pò guidati in questa
osservazione
Calore e movimento
Un ulteriore prova che esiste una relazione fra calore e
movimento
conclusioni

Conclusione derivata da discussione in classe

Le altre conclusioni o ipotesi derivano da riflessioni


individuali (alcune in fatti sono sbagliate)
Verso il modello delle particelle

Definizioni dettate dall’insegnante

L’osservazione al microscopio da dissezione della


copertina di un libro serve a far vedere come una
cosa che appare continua può in realtà essere
costituita da unità discrete, si può fare riferimento
anche ai pixel dello schermo del computer, o al
funzionamento della stampante
Ripensando la materia alla luce del
modello delle particelle
Dopo avere introdotto, con una lezione frontale
cosa si intende per modello scientifico, ho posto
la domanda (indicata dalla freccia) alla quale
andava risposto individualmente
Sono stati individuati 2 fenomeni da alcuni
ragazzi:
• la solubilizzazione del solfato di rame, che
ricorda l’osservazione al microscopio della
copertina del libro
•La comprimibilità dei gas (notere che il numero
di particelle rimane costante al variare del
volume)
A questo punto usando il modello delle particelle
ho spiegato le caratteristiche di solidi, liquidi e
gas.

Solo ora è possibile leggere e studiare il libro di


testo. E quasi nessuno ha avuto difficoltà nella
comprensione degli argomenti studiati.

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