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VOCI DI CORRIDOIO ANNO 2.

NUMERO 1

NOTTE BIANCA
VOCI DI CORRIDOIO

Era ormai un mese fa, ma ci piace comunque ricordare quella serata scolastica culturale e comunitaria, che rimarr nella memoria di tutti e del Liceo per un bel po. Era il 18 Febbraio ed i pronostici sulla partecipazione non erano favorevoli, eppure gi dalle 18.30 le persone hanno cominciato ad affluire in massa. In ritardo, hanno aperto la serata gli studenti con monologhi e pezzi teatrali: da Il Mondo a Parte ad Ascanio Celestini. arrivato poi il momento di Gabriele Linari, che ha presentato con il suo laboratorio teatrale Detachment di Tony Kaye e un dialogo tratto da Il Giovane Holden di J.D. Salinger. Ci ha poi commosso tutti la Recitazione de Il Fattaccio, affresco di una Roma dimenticata. Abbiamo assistito poi, nel clou della serata, alla tavola rotonda, che raccoglieva tutte le parti che compongono la scuola, pi personalit legate allistruzione. Mentre in aula magna gremita si parlava di autonomia scolastica, anche fuori nellatrio la scuola era piena di persone che mangiavano al buffet organizzato dai genitori, osservavano la mostra fotografica organizzata da noi studenti, o semplicemente vivevano la scuola come punto di incontro e di crescita. Abbiamo poi accolto il concerto jazz del Mauro Verrone Quartet, che riuscito con brio a creare un inaspettato diretto contatto col pubblico. La serata terminata con il concerto delle band scolastiche in acustico. Dopo lultima band, abbiamo smontato tutto; cera chi suonava ancora la chitarra con qualche amico, chi si salutava prima di uscire e piano piano la scuola si svuotata, messi a posto i banchi, il Liceo tornato alla sua vita di tutti i giorni

Si ringrazia Giovanni Ficarra per averci concesso le foto dal sito di Studenti Aristofane

ALLARISTOFANE
VOCI DI CORRIDOIO

La notte il locus della perdizione per eccellenza, sono millenni che si va cantando la manifestazione diabolica data dallassenza della luce, insomma, il buio il male, la finzione della paura e la notte quando buio, quando si hanno gli occhi chiusi e si pi vulnerabili a se stessi e al mondo eternamente sveglio. Ma luomo ha un grande vantaggio sulla notte, luomo pu creare la luce, luomo sa accendere il fuoco, quel poveraccio di Prometeo ce lo ha donato, ci ha donato la tecnica e in essa nascosto tutto lingegno umano. Cos, nel grande buio sociale, politico ed economico che sta attraversando lItalia con gli occhi sbarrati da mitiche

fantasie, sta, o dovrebbe stare a noi giovani accendere la luce nella notte, a sfidare la luce fioca delle irraggiungibili stelle. Noi studenti dellAristofane lo sappiamo bene perch abbiamo capito che la scuola non un semplice deposito di astrazioni, la scuola una realt composta dalle coscienze di tutti gli individui che vi partecipano, non un carcere dorato, ma un trespolo dal quale spiccare il volo (magari travestiti da Nottole di Minerva), non un parcheggio per bimbi soddisfatti dalla pappa pronta, ma un porto animato dallandirivieni della conoscenza. In questa ottica di impatto sociale che la scuola pu avere abbiamo

deciso di inquadrare nella nostra scuola, in un insieme di altre iniziative culturali che portiamo avanti volte ad animare lambiente culturale in cui vivono gli studenti, altamente stimolante e propositivo, liniziativa della notte bianca, una serata allinsegna della cultura, del dibattito socio-politico, in cui molti studenti, genitori e insegnanti hanno avuto modo di calarsi nella realt del nostro momento politico e di confrontarsi luno con laltro.

Di Pietro Kefa Monfreda

VOCI DI CORRIDOIO

LA STANCHEZZA DEL PAPA

Chiss com fare il papa, caro Benedetto. Dipendi solo da Dio e dalla tua spiritualit, sei esente dai problemi materiali che gravano su tutti noialtri. Vivi di preghiere, baciando prima una croce dorata e poi le mani protese dei fedeli. Questi fedeli che si radunano ogni domenica sotto la tua casa, e che ascoltano le solite parole di bont, un po stantie, e stanche proprio come te. Ma stanche di cosa? Stanche forse di ripetersi, di risuonare a vuoto per la piazza, o di rimanere appese al sottile filo dellipocrisia benvestita. Non potremo saperlo mai, com fare il papa. Nonostante ci, siamo sempre i primi a giudicare, a parlare un po per sentito dire, un po per abitudine e molto per arroganza. In fondo, il tuo un lavoro come un altro. E tu sei una persona come unaltra. A ognuno il suo, e ad ognuno il momento adeguato per farsi da parte. Non saresti riuscito a stare al passo con i tempi, o a soddisfare le esigenze spirituali di tutti i cattolici:

questa comunit in continua evoluzione la pi eterogenea al mondo, e non facile unire conservatori e liberali sotto un unica Chiesa. Parlando da atea, non ho remore tanto per le tue dimissioni, quanto per il comportamento non solo tuo, ma di tutti i papi. Ma le digressioni sociopolitiche le lascio a qualcuno pi capace. Mi limito a sperare che queste dimissioni siano solo la prima goccia di una grande ondata dinnovazione, e che chiunque ti succeder penser meno alla forma e pi alla sostanza. Qualcuno magari un po meno assistito dallo spirito santo, che possa capire noi gente comune che non lo troviamo e che spesso non lo vogliamo. Un uomo per tutti gli uomini, che dia finalmente un senso non solo alla nostra vita spirituale, ma anche a quella di tutti i giorni. Dovendoci convivere tutti, qui in Italia, con il potere del cattolicesimo,

Di Valeria Aleandri La vignetta di Gabriel Stentella

VOCI DI CORRIDOIO

(DIS)OREINTAMENTO (S)ELETTIVO

Alle elezioni del 2013 si candideranno un numero considerevole di partiti, partitini e liste civiche. Non parler dei classici partiti, bens mi soffermer sui partiti pi stravaganti che si potranno votare il prossimo 24 Febbraio. Oltre agli ormai classici Forza Roma e Forza Lazio, si confermano partiti come quello di Ilona Staller, per i pi nota come Cicciolina ed il suo partito D.N.A., Democrazia, natura ed amore. Ma entrano in gioco anche altre divertenti novit, come il democraticissimo partito Forza Evasori, che, suppongo, se sar eletto mirer allabolizione delle tasse (ma solo per quelli che presentano le prove che non hanno mai pagato le tasse) Per chi vuole un ritorno al passato, dalla fine degli anni 80 si pu votare il Sacro Romano Impero Liberale Cattolico un partito dal sapore vintage, per chi vuole

La vignetta di Gabriel Stentella

fuggire dal tetro presente per rifugiarsi nel pi confortevole passato. Ma dilaga lantipolitica. Infatti, oltre al Movimento Cinque Stelle di Grillo, anche altri partiti puntano a farsi eleggere perch odiano la politica (Freud avrebbe ucciso per avere questi casi clinici) come il movimento Io Non voto, che punta ad avere lo 0% dei consensi. Saltando i vari movimenti separatisti sardi e veneti, incrociamo partiti come La rosa nera che intende unificare sotto il suo simbolo tutti i gay di destra, alla faccia di Vendola, o altri partiti come Amnistia, Giustizia e Libert partito che conta sul voto di Berlusconi e spera che il 24 Febbraio sia il giorno di uscita vigilata dei carcerati. Ma non sono mancati anche movimenti a dir poco simpatici, come il Movimento Bunga Bunga (partito affiliato ai servizi segreti libici), ma anche partiti gi proiettati nel futuro del web, come il Partito Internettiano, con una grafica stile anni 90. Immancabile la presenza del Partito dei Pirati (grazie Pirati dei Caraibi, guarda cosa hai creato), e perch non votare il rassicurante baffone Pino Maniaci e la sua lista del Popolo Potere ai cittadini? Insomma, le scelte non

TEMPI
VOCI DI CORRIDOIO

MESSICO E NUVOLE

Fastfood, fastweb, fastmail, fastlife, prolife, profilattici, insomma, non saranno gli elenchi di niente a dichiararci linsensatezza del nulla. N una filosofia spicciola da cafoni che sanno usare solo le mani per plasmare le cose del mondo ci salver dalla distruzione. che in fondo, nel fondo di questo ingarbugliato intrico di coesistenzialit paratattiche e purtroppo ipotattiche (che bello scrivere in modi inaccessibili), nel fondo di questo barile sfondato, di questa realt lontana dalla realt, questa realt in cui vero ci che piace, lo sappiamo qual il modo per vivere decorosamente, apparentemente felicemente, ma s che lo sappiamo, quel tipico socialismo io vi amo/ vi amo ma vi odio per/ vi amo tutti/ bello o brutto io non lo so, una cosa tutta italiana, evolutivamente involutiva e involitiva. Perch noi non vogliamo niente se non il volere stesso come condizione essenziale di vita, il bisogno di aver bisogno, il clientelismo, ce labbiamo dentro, che ci scorre nelle vene concorrendo alla favolistica creazione di un mitico e leggendario status quo tutto sintetizzato nellinterloquire famo alla volemose bene. S, questo lo scopo, volersi bene, in una condizione tale in cui tutti fanno il bene per stare bene, volere il bene di tutti per avere il bene anche per s, una societ dei fini sociali caciarona, fatta di scamorze e macchine FIAT. Ma se lo sappiamo, perch non lo facciamo? Ma perch una volta che si ottiene quello che si vuole, poi che si fa? Come ci si diverte? meglio soffrire, annegare nei debiti, naufragare nel malgoverno, tossire bollette sanguinando spiccioli dagli occhi che avere tutto facile

a propria disposizione, tutto finito, come sarebbe banale nascere e sapere di vivere una vita fatta di realizzazione e soddisfazione. Siamo una societ basata sul decostruttivismo, la finta meritocrazia (ed ecco la vera anima fascista che non riusciamo a scrollarci di dosso), sul dio denaro, sui totem, sui tab e guai a chi li tocca, tre avemaria e due pater noster. Anche il delinquere lo abbiamo dentro, per questo che non svolgiamo la nostra bella rivoluzione luminosa, fatta di bei sentimenti, perch ci piace subir patimenti, ci piace risolvere problemi con altri problemi da risolvere con problemi ancora pi intricati, ci chiudiamo in scatole cinesi, concentrandoci sui decori della scatola e non sulla stanza in cui sta la scatola, perch se una scatola in un deserto, che importa?

Di Pietro Kefa Monfreda

MODERNI
VOCI DI CORRIDOIO

LEVOLUZIONE DELLA RIVOLUZIONE

Quando la rivoluzione arriver, probabilmente saremo davanti la nostra televisione a mangiarci un boccone. Chi lo sa? Non sarebbe male. Dicono che, quando la rivoluzione arriver, non ci sar pubblicit in televisione. Un motivo in pi per guardarla. La rivoluzione avr lo share pi alto di tutti i tempi. Sanremo e Benigni saranno niente a confronto. Forse i telegiornali faranno a gara per prevedere chi ne uscir vincitore. Qualcuno grider:" il gran giorno, vestitevi a festa!" Finalmente arrivato ci di cui tutti avevano bisogno. Molti in questi anni l'hanno reputata l'unico sistema per poter veramente cambiare le cose, come "un vento nuovo che spira in tutto il paese". Una paladina capace di eliminare cricche, caste e lobby.

facile educare i nostri figli." -----Risponderemo: "Hanno tagliato i fondi alla scuola pubblica."

Col senno di poi si ragiona con molta pi consapevolezza.

La realt che forse ci saremmo dovuti prendere pi responsabilit. Mah, ormai chi bada pi a queste cose. La rivoluzione arrivata.

"Ci si poteva fare una cultura anche con un computer e desiderio di apprendere, Knowledge is power!" " vero, ma stato pi facile aspettare che arrivasse lei, piuttosto che farne una tutta nostra." "Quale?" "Quella con la c." "Civile." "No." "Copernicana." "Che centra!" "Fammi pensare..." "Culturale." "Si. Non era difficile." "Se non lo era, perch non l'avete fatta?"

"L'abbiamo gi fatta nel 68' e a quei E la mafia? A occhi chiusi! tempi eravamo giovani, c'era il desiderio di cambiare tutto, poi sai come vanno le stata anche in Africa e si portata via cose un bel po' di quei vecchietti, le lasci da una parte, te ne dimentichi che pensavano di poter fare tutto a modo loro. i debiti non li abbiamo fatti noi, ma i nostri padri... Ora per stanno come prima. e se va avanti cosi, penso proprio che ci Ma a noi non succeder lo stesso, noi, sar il bisogno di un'altra rivoluzione." popolo sovrano. Saremo pi bravi. A chi ci dir: " utopia. Sarebbe pi

Di Edoardo Tedone

VOCI DI CORRIDOIO

E risaputo: una corretta e regolare attivit fisica rappresenta un enorme beneficio sia per il corpo che per la mente, e numerosi studi continuano a darcene conferma. Cos, mentre gi da anni il medico di base insiste sui molti vantaggi dello sport, dallo sviluppo armonioso della corporatura fino alla drastica riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e ormonali, una recentissima pubblicazione dellArchives of Internal Medicine, firmata da Lynn Cherkas, ci informa che il corredo cromosomico di chi pratica sport con una certa regolarit pu arrivare a dimostrare fino a dieci anni di meno di quello di un sedentario: insomma, un po come dire che abbiamo trovato lelisir della giovinezza! A tutto questo si aggiungono gli effetti positivi che lattivit motoria ha sulla mente di chi la pratica: pare infatti che durante lo sport il corpo produca delle sostanze, chiamate endorfine, che stimolano lorganismo a reagire positivamente a situazioni di stress, come quello indotto dalla vita frenetica di chi lavora o studia. In questo senso potremmo dire di avere a che fare con un calmante naturale, capace di alleviare la fatica e di riportare il buon umore. Quasi tutte le scuole italiane, riconoscendo la necessit di spingere i pi giovani ad unattivit cos vantaggiosa dal punto di vista salutistico, oltre ad offrire leducazione fisica tra le proprie materie curriculari hanno inserito corsi sportivi di vario genere (pallavolo, basket, etc) tra le loro attivit pomeridiane. Anche il liceo Aristofane, che non mai da meno, aveva il suo gruppo sportivo. Era un momento di ritrovo fra studenti di et diverse e di classi diverse, era un corso gratuito per chi non si poteva permettere labbonamento in palestra, era una boccata di salute per chi era abituato a stare incollato ad uno schermo e a non

muoversi mai. Era tante cose. Purtroppo, il POF che il consiglio di gennaio ha parzialmente ripristinato conta al momento un illustre assente: il gruppo sportivo non esiste pi. Un corso che era insieme stimolo per i pi pigri, recupero per i meno bravi e perfezionamento per i migliori stato bocciato, forse ritenuto superfluo, nonostante i suoi evidenti benefici. No, non dava n certificazioni n voti, ma la salute non un numero. E leducazione fisica, leducazione a questa salute di cui tanto parliamo, non e non pu essere una materia di serie B.

E SE LA SCUOLA BOCCIA LO SPORT...

Di Sibilla De Angelis

VOCI DI CORRIDOIO

I GIOVANI E LASSURDO

I giovani di oggi vogliono ridere, sebbene in questo mondo per loro ci sia molto poco da ridere. Se si va su internet, sui social network, se si sentono le canzoni, se si guarda un po di televisione, si scopre che le cose che hanno successo, per la maggior parte, sono le cose che fanno ridere. Una canzone come Gangnam style ha avuto il successo che ha avuto non certo per la melodia o per larrangiamento, che non si discosta di molto dalle altre canzoni esistenti nel mercato della musica contemporanea, ma ha avuto il pregio di capire lelemento risata. Il video si avvicina pi ad uno spettacolo comico che ad un video musicale. E nel video, una componente fondamentale di successo data dallassurdit delle gesta. E questo un altro punto fondamentale per capire i giovani di oggi. Lassurdo. Un cammino che iniziato ad inizi novecento e che ora tocca i cuori dei ragazzi. Possiamo prendere come esempio i Griffin, un cartoon, fac-simile ai Simpson, che fa dellassurdo una sua peculiarit. La differenza infatti fra i due cartoon proprio questa. I Simpsons sono pi

cervellotici mentre i Griffin sono demenziali ma soprattutto assurdi. Ma tutto ci lho detto solo per rendere chiaro quanto i giovani abbiano bisogno dellassurdo. Ma perch? Perch vogliono lassurdo? E diventato lunico modo per ridere? S. Lassurdo lunica cosa originale che rimasta. Un evergreen che non morir pi. I processi che hanno portato a ci iniziano dal romanticismo, dal dominio dellirrazionalit sulla ragione, che trova nel novecento la sua decisa consacrazione. Ma a cosa porta tutto ci? Perch non siamo ancora in un mondo cosmopolita anarchico? Bisogna ancora aspettare. Ma questo il mondo che ci aspetta. Un mondo primitivo, in cui ognuno bader alla propria comunit, il mondo. Il sogno di mille pensatori si potr concretizzare. Non pi confini. Ma quando luomo sar pronto ad eliminare da s il proprio io?

Lassurdo come despota del mondo anarchico futuro.

Di Federico Sconocchia Pisoni

CONSIDERAZIONI A FINE NUMERO

Sembrava difficile, eppure i nostri eroi sono rusciti a pubblicare il n. 1 di Voci di Corridoio dellA.S. 2013. Usciremo almeno altre due volte, magari in collaborazione con il Tasso. Speriamo vi abbia fatto piacere ricordare qui su Voci di Corridoio la serata del 18 Febbraio, leggere i commenti dei nostri scrittori sui fatti di attualit o le diatribe filosofiche di Pietro Monfreda, la nuovissima rubrica di Michela di Cosimo. Un grazie ad Edoardo Tedone e Sibilla De Angelis che, cogliendo in pieno lo spirito di questo libercolo, hanno voluto collaborare, anche solo per una volta, al

progetto. Questa edizione viene stampata in un periodo molto delicato, prossimo alle elezioni e a seguito di importanti vicende sociopolitiche: ci auguriamo abbiate colto diversi spunti per eventuali dibattiti, sia interiori che pubblici, e di avervi in qualche modo mentalmente scossi. Altrimenti non c gusto.

Di Giuseppe Spataro

VOCI DI CORRIDOIO

RUBRICA: CHIEDILO A MICHELA

Cosa ne pensi del VENDICATORE? Non voglio fare discorsi moralistici sul fatto che non sia giusto nascondersi dietro un profilo falso per accusare gli altri perch non si ha il coraggio di dire le cose in faccia, o cose di questo tipo. A tutti ( o quasi) capitato di essere taggati in almeno un post del Vendicatore, che fosse pi o meno offensivo, limportante non avrere la coda di paglia e non deprimersi per cose cos irrilevanti, come lopininione di tuNONsaichi riguardo a qualunque cosa succeda in questa scuola, ma soprattutto essere coerenti: non ci possiamo lamentare se poi siamo i primi a mandare email cariche di insulti. Chiunque sia il Vendicatore spero che si diverta a sapere pi cose di qualunque altro studente, perch io mi diverto solo leggendole. Cosa ne pensi delle CLARKS? Hanno smesso di piacermi, come quasi tutte le cose, nel momento in cui tutti iniziano a portarle solo perch vanno di moda, indossandole sempre con pantaloni arrotolati o camicia allacciata fino al colletto. Seguire le tendenze si, ma con stile. Che si tratti di Clarks, pantaloni militari o maglie con le borchie limportante cercare di essere originali senza cercare di assomigliare a qualcunaltro, evitando di diventare una massa di persone che si vestono allo stesso modo. Cosa pensi del MENAGE A TROIS? Dal punto di vista sessuale lunica cosa che posso dire di un rapporto a tre de gustibus non disputandum. Per quanto riguarda, invece, il menage a trois inteso come una relazione sentimentale in cui una persona ne frequenta due contemporaneamente, non lo considero personalmente unidea particolarmente brillante per due motivi. La prima il tempo: per mantenere una relazione con una persona bisogna essere disposti a dedicarle molto tempo e attenzioni, figuriamoci con due! La seconda la gelosia: che le due persone frequentate si conoscano o meno arriva sempre un momento in cui nasce competizione. In ogni caso, per evitare spiacevoli incomprensioni, sarebbe meglio definire in anticipo il tipo di rapporto che si vuole intraprendere. Come potete ben notare, le domande sono state fatte quasi completamente da quei disgraziati della redazione, non essendocene pervenute. Per qualsivoglia domanda, basta contattare su Facebook Michela o il direttore o scriverci sulla pagina di Voci di Corridoio o farcelo sapere a voce. Insomma di moalit ne avete. (nota del direttore)
La redazione: Direttore: Giuseppe Spataro Vicedirettori: Pietro Monfreda e Francesco Castagna Gabreil Stentella, Susanna Chiulli,Valeria Aleandri, Edoardo Allegrucci, Federico Sconocchia Pisoni, Michela di Cosimo, Gioia Remoli, Nastassja Habdank Seguici, segnala e segnalaci su:
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