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Contratto di fiume Olona-Bozzente-Lura

CENSIMENTO E CARATTERIZZAZIONE DEGLI SCARICHI IN CORPO IDRICO SUPERFICIALE

Rapporto finale
Convenzione approvata con D.G.R. n. 16488 del 23.02.2004

Aprile 2005

INDICE

1 2
3

OGGETTO......1 FINALITA E TEMPI DI REALIZZAZIONE ......2 DESCRIZIONE DELLE ATTIVIT.....3 3.1 Censimento......3 3.2 Caratterizzazione....18

RISULTATI.20 4.1 Censimento..20 4.2 Caratterizzazione....25

5 6 7 8

CRITICIT...32 DATA-BASE34 DIFFICOLT RISCONTRATE.45 PROPOSTE......46

Allegato 1

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1. OGGETTO
La Regione Lombardia ha promosso, con D.G.R. n.15121 del 21.11.2003, lAccordo Quadro di Sviluppo Territoriale Contratto di fiume Olona-Bozzente-Lura con alcuni Enti Locali (Amministrazioni Comunali di Busto Arsizio, Cairate, Caronno Pertusella, Castellanza, Castiglione Olona, Cislago, Fagnano Olona, Gerenzano, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Gornate Olona, Induno Olona, Lonate Ceppino, Lozza, Malnate, Marnate, Olgiate Olona, Saronno, Solbiate Olona, Tradate, Uboldo, Valganna, Varese, Albiolo, Appiano Gentile, Bizzarone, Bregnano, Cadorago, Carbonate, Faloppio, Guanzate, Locate Varesino, Lomazzo, Lurate Caccivio, Mozzate, Olgiate Comasco, Oltrona di San Mamette, Rovellasca, Rovello Porro, Uggiate Trevano, Canegrate, Cerro Maggiore, Lainate, Legnano, Nerviano, Parabiago, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rescaldina, Rho, San Vittore Olona e Vanzago; Amministrazioni Provinciali di Milano, Varese e Como), gli Ambiti Territoriali Ottimali di Milano (Provincia), Como e Varese, lAutorit di Bacino del fiume Po, lAIPO e lARPA Lombardia che prevede unazione sinergica delle amministrazioni coinvolte per garantire la sicurezza dei territori, il risanamento delle acque e pi in generale una riqualificazione del bacino del fiume Olona, Bozzente Lura. In data 22.07.2004 stato poi firmato lAccordo Quadro di Sviluppo Territoriale Contratto di fiume Olona-Bozzente-Lura tra: le Amministrazioni Comunali di: Busto Arsizio, Cairate, Cantello, Carnago, Caronno Pertusella, Cassano Magnano, Castellanza, Castiglione Olona, Cislago, Clivio, Fagnano Olona, Gazzada Schianto, Gerenzano, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Gornate Olona, Induno Olona, Lonate Ceppino, Lozza, Malnate, Marnate, Morazzone, Olgiate Olona, Origgio, Saltrio, Saronno, Solbiate Olona, Tradate, Uboldo, Valganna, Varese, Vedano Olona, Venegono Inferiore, Venegono Superiore, Albiolo, Appiano Gentile, Beregazzo Con Figliaro, Binago, Bizzarone, Bregnano, Bulgarograsso, Cadorago, Cagno, Carbonate, Cassina Rizzardi, Castelnuovo Bozzente, Cermenate, Faloppio, Fenegro', Gironico, Guanzate, Locate Varesino, Lomazzo, Lurago Marinane, Lurate Caccivio, Mozzate, Olgiate Comasco, Oltrona Di San Mamette, Rodero, Rovellasca, Rovello Porro, Uggiate Trevano, Valmorea, Veniano, Villa Guardia, Canegrate, Cerro Maggiore, Lainate, Legnano, Nerviano, Parabiago, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rescaldina, Rho, San Vittore Olona, Vanzago; le Amministrazioni Provinciali di: Milano, Varese e Como; gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) di: Milano (Provincia), Varese e di Como; lAutorit di bacino del fiume Po; lAIPO; la Regione Lombardia; lARPA della Lombardia. LAccordo prevede, fra le varie attivit, il censimento e la caratterizzazione degli scarichi del fiume Olona e dei torrenti Lura e Bozzente. Per lo svolgimento delle attivit la Regione Lombardia ha stipulato una convenzione con ARPA, le Province di Como e Varese e il Consorzio del fiume Olona (D.G.R. n.16488 del 23.02.2004). La Provincia di Milano aveva gi eseguito nel corso del biennio 2002-2003, nellambito di propri progetti, un censimento degli scarichi lungo lOlona, il Lura e il Bozzente. La Provincia di Milano, dunque, pur non avendo partecipato al finanziamento previsto dalla Convenzione, ha fattivamente collaborato con gli altri Enti durante le attivit e la stesura della presente relazione.

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2. FINALIT E TEMPI DI REALIZZAZIONE


In coerenza con gli obiettivi strategici del Contratto di fiume Olona-Bozzente-Lura (riduzione dellinquinamento delle acque, mitigazione del rischio idraulico, riqualificazione del sistema ambientale, riqualificazione del sistema insediativo), la finalit dellattivit svolta quella di censire e caratterizzare gli scarichi di acque reflue urbane ed industriali nei corpi idrici superficiali Olona, Bozzente e Lura. Nellambito del progetto, le Province hanno eseguito il censimento degli scarichi attraverso le seguenti attivit: censimento di terreno di tutti gli scarichi immissari in Olona, Bozzente e Lura; mappatura degli scarichi su cartografia ufficiale; stesura di schede bibliografiche dei singoli scarichi contenenti la tipologia costruttiva e le dimensioni, lo stato di attivit (attivo, inattivo, presunta attivit saltuaria), valutazioni speditive sul tipo di refluo scaricato (acque reflue urbane, industriali, meteoriche), la potenziale area di provenienza; implementazione di un database. Le Province di Milano e Varese sono state coadiuvate nellattivit di censimento dal Consorzio del fiume Olona di Castellanza, che ha messo a disposizione le informazioni di archivio e ha collaborato nelle verifiche sul territorio mediante la campagna di ispezioni sul campo. I tre Dipartimenti ARPA territorialmente interessati hanno eseguito la caratterizzazione degli scarichi (pubblici impianti di depurazione, insediamenti industriali, terminali di fognatura e sfioratori di piena censiti dalle competenti Province) negli stessi tre corpi idrici superficiali, eseguendo analisi chimico-fisiche e biologiche. La Sede Centrale ARPA (Settore Risorse Idriche) ha coordinato le attivit delle tre Province, dei Dipartimenti e del Consorzio del fiume Olona. Il progetto, della durata di 12 mesi, ha avuto inizio il 01.04.2004 e termine il 31.03.2005. stato prodotto un rapporto intermedio al termine dei primi sei mesi di attivit. Per lesecuzione delle attivit, le due Province firmatarie della Convezione (Como e Varese) e i tre Dipartimenti ARPA si sono avvalsi di Collaboratori acquisiti ad hoc.

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3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVIT


3.1 CENSIMENTO Provincia di Como Lasta del torrente Lura si sviluppa in direzione Nord Sud, ed inserita in un territorio collinare che degrada, attraverso morbidi saliscendi, verso la pianura. Il torrente Lura ha origine nei comuni di Bizzarone ed Uggiate Trevano, posti in zona collinare e termina il suo tragitto in Provincia di Como nel comune di Rovello Porro. Lalveo a nord interessato dallimmissione di alcuni affluenti, che verso sud diminuiscono di numero fino ad annullarsi: dal comune di Bregnano a Rovello Porro risultano assenti immissari significativi. Gli immissari da Nord a Sud sono costituiti da: Luretta, Riale Fossato, Livescia e Morella. Lalveo del torrente formato da materiale naturale costituito prevalentemente da sassi e sabbia; le sponde sono costituite da materiale terroso fortificato dalle radici delle essenze arboree, mentre nelle porzioni situate nei centri abitati stato rinforzato da materiale artificiale di tipo cementizio. Il torrente Lura anche in tempo di asciutta scorre in superficie dalla sorgente fino al comune di Lurate Caccivio, mentre pi a valle, fino a Bulgarograsso, lacqua scorre in subalveo ed il letto del torrente risulta in secca. A partire da Bulgarograsso la portata superficiale interamente costituita dagli scarichi di acque reflue presenti. Lasta del torrente Bozzente inserita in un territorio dalle medesime caratteristiche morfologiche di quelle del torrente Lura. Il torrente ha origine nei comuni di Olgiate Comasco e Beregazzo con Figliaro, posti in zona collinare e termina il suo tragitto in Provincia di Como nel comune di Mozzate. Lasta principale interessata dallimmissione di numerosi affluenti. I principali immissari, da Nord a Sud, sono costituiti da: torrente Antiga, torrente Valle di Castelnuovo Bozzente (Vallascia), torrente Vaiadiga, torrente Rogoretta, torrente Gradaluso e torrente Fontanile. Lalveo del torrente formato da materiale naturale costituito prevalentemente da sassi e sabbia; le sponde sono costituite da materiale terroso fortificato dalle radici delle essenze arboree. La portata del torrente Bozzente e dei suoi affluenti risente fortemente delle condizioni atmosferiche: in tempo asciutto molti tratti si presentano completamente in secca, mentre a valle dellimpianto di depurazione situato in Comune di Limido Comasco sono presenti solo le acque reflue da esso scaricate. Al fine di predisporre una cartografia di base per il censimento degli scarichi, propedeutica ai rilievi sul campo, sono state valutate le informazioni contenute nelle domande di autorizzazione allo scarico delle acque reflue urbane non depurate, trasmesse dai gestori delle reti (Comuni e gestori consortili) in ottemperanza delle scadenze previste dal D.Lgs.152/99 e s.m.i. per il rinnovo delle autorizzazioni medesime. In particolare, in tali domande sono riportate le caratteristiche delle singole reti fognarie comunali, nonch lubicazione dei terminali nellambiente delle fognature, degli sfioratori di piena e degli scaricatori demergenza delle stazioni di sollevamento. Non sono stati utilizzati i dati del Censimento scarichi redatto dalla Provincia fra il 1992 ed il 1993, in quanto ritenuti non pi aggiornati ed affidabili. Il censimento stato condotto sul campo percorrendo allinterno dellalveo le aste dei torrenti Lura e Bozzente e dei principali affluenti. Il rilevamento stato condotto dalla fine di ottobre alla met di marzo, per sfruttare il periodo di riposo vegetativo e le basse portate naturali del periodo invernale, circostanze che offrono le migliori condizioni di visibilit per lindividuazione delle tubazioni di scarico. Per ogni punto di immissione stato fatto il rilievo fotografico, mediante fotocamera digitale, nonch delle coordinate Gauss-Boaga, mediante individuazione dei punti dinteresse sulla carta tecnica regionale. Il ricorso alla strumentazione GPS, utilizzata per una parte del rilevamento, stato marginale, in quanto troppo impreciso rispetto allutilizzo della cartografia per il contesto delle

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operazioni. Inoltre stata compilata una scheda bibliografica con le caratteristiche dello scarico rilevabili direttamente dallalveo. La scheda utilizzata per lacquisizione dei dati sugli scarichi comprende una serie di informazioni riguardanti i seguenti elementi: - codifica del punto di campionamento, secondo lo standard del database regionale RIAL; - data e condizioni meteorologiche al momento del rilievo e nel giorno precedente; - nome del tecnico rilevatore; - localit, Comune e denominazione del torrente recapito dello scarico; - riferimenti geografici (n carta di riferimento, n fotografia, coordinate Gauss-Boaga); - caratteristiche dello scarico (sponda, materiale della tubazione, diametro, provenienza); - attivit dello scarico (attivo non attivo, portata stimata); - tipologia delle acque scaricate; - ulteriori informazioni accessorie e note. Nelle pagine successive sono riportate, a titolo di esempio, tre schede bibliografiche di altrettanti scarichi, rispettivamente riguardanti uno sfioratore di piena di una rete fognaria, un terminale di un depuratore pubblico di acque reflue urbane ed un terminale di acque meteoriche. Tutti i punti di scarico rilevati sono stati inseriti su cartografia digitale, mediante applicativo GIS. In base alla cartografia redatta sul campo, i punti rilevati sono stati digitalizzati e di conseguenza georeferenziati in automatico. stata cos creata una carta degli scarichi, connessa ad una tabella interna allapplicativo GIS con le informazioni essenziali per ogni punto registrato: codifica dello scarico, sponda del torrente, tipologia dello scarico e coordinate Gauss-Boaga. In base alla codifica possibile risalire in via univoca allarchivio fotografico, nonch alla scheda bibliografica relativa allo scarico in esame.

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Provincia di Milano Lindagine ha riguardato tutti gli scarichi diretti nei corsi dacqua interessati, lungo tutta lasta dei medesimi, ed ha interessato il territorio dei comuni di: Legnano, San Vittore Olona, Canegrate, Parabiago, Nerviano, Pogliano Milanese, Vanzago, Pregnana Milanese, Rho, Pero, Milano (Corso Tombinato) per il fiume Olona; Rescaldina, Nerviano, Lainate, Rho per il torrente Bozzente; Lainate, Rho per il torrente Lura. I tratti dei corsi dacqua indagati sono prevalentemente caratterizzati da malagevole accessibilit alle sponde e da intensa urbanizzazione dei territori attraversati. Zone di recente sviluppo sono frammiste a nuclei storici. Zone residenziali si alternano ad aree industriali attive o dismesse e ad aree a prevalente vocazione agricola. Lindagine stata svolta, nellambito delle specifiche competenze della provincia, tenendo conto che sul sistema operano, in modo difficilmente coordinabile, molti soggetti: dai comuni ai consorzi di acquedotto e di depurazione, agli enti provinciali, regionali e statali di tutela e di intervento. Per le specifiche funzioni che gli sono attribuite e per le acquisizioni di cui dispone si individuato il Consorzio degli Utenti del Fiume Olona di Castellanza quale fondamentale soggetto di riferimento a cui si richiesta una fattiva collaborazione per lespletamento delle indagini sul campo e che ha portato un prezioso contributo di dati riguardanti gli scarichi ed i soggetti che ne sono titolari. La prima fase del progetto ha comportato lesame e laggiornamento dei dati contenuti nel catasto provinciale degli scarichi in corso dacqua superficiale messi a confronto con le informazioni messe a disposizione dal Consorzio degli Utenti del Fiume Olona per i successivi accertamenti e verifiche sul territorio. Lindividuazione dei titolari degli scarichi e laccertamento dello stato autorizzativo degli stessi ha permesso al Settore Amministrativo di effettuare le verifiche del caso onde determinare e quindi regolarizzare tutte le posizioni non a norma. A questo proposito va sottolineato che si riscontrata la presenza di un gran numero di scarichi provenienti da insediamenti abitativi classificati di categoria A ai sensi della L. R. 62/85, per i quali non sarebbe ammesso il recapito in corso dacqua. Tali posizioni sono state segnalate alle autorit comunali per la disattivazione o per ulteriori approfondimenti. Lindividuazione di tutti i punti di scarico esistenti si ottenuta percorrendo interamente entrambe le opposte sponde dei corsi dacqua interessati. Operazione che si rivelata estremamente laboriosa a causa della presenza di vegetazione spontanea (rovi, cespugli, ecc.) o di rifiuti abbandonati nelle zone meno urbanizzate. Al contrario nei tratti pi urbanizzati, la presenza di edifici industriali e civili che costeggiano senza soluzione di continuit i corsi dacqua anche per lunghi tratti hanno obbligato gli operatori ad effettuare sopralluoghi porta a porta onde poter accedere ed ispezionare le sponde. Per ogni punto di scarico rilevato si provveduto a compilare una scheda bibliografica e ad effettuare una foto digitale del terminale. Le informazioni schedate sono relative alla sponda (dx/sx, naturale o artificiale), alle caratteristiche del terminale (materiale costruttivo, sezione e dimensioni), alla tipologia dei reflui emessi (civili, industriali, meteo ecc.), al tipo dinsediamento da cui originano (industriale, abitazione, pubblica fognatura ecc.), ai dati anagrafici del soggetto titolare (ragione sociale, indirizzo, nome e cognome del titolare), allo stato di attivit al momento del rilievo unitamente a note sullaccessibilit, la posizione, la natura e la qualit rilevabili in sede di sopralluogo. Di seguito si allegano tre schede tipo: - uno scarico industriale di acque di processo depurate; - uno scarico da impianto di depurazione consortile di acque reflue urbane; - uno sfioratore di fognatura comunale. Il dato geografico, caratterizzato dalla coppia di coordinate cartografiche Gauss-Boaga, stato autodeterminato al momento del posizionamento e georeferenziato con software dedicato GIS (ArcView 3.2) per la realizzazione di un geodata-base su cartografia CTR 1/10000 Raster.

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Tra le considerazioni che si possono dedurre dagli esiti dellindagine, va sottolineato che lapporto di inquinanti (che presente nei tratti provinciali del milanese dei corsi dacqua indagati) prevalentemente imputabile a liquame di fognatura non depurato che per anomalie di funzionamento di alcuni sfioratori finisce nel corso dacqua. Per quanto concerne lOlona oltre ai suddetti fenomeni va detto che chiaramente visibile che le acque del fiume entrano nel territorio della Provincia di Milano gi notevolmente inquinate per le immissioni presenti nella Provincia di Varese.

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Provincia di Varese Il bacino idrografico dellOlona, per quanto concerne la porzione territorialmente di competenza della Provincia di Varese, si estende dal capoluogo al comune di Castellanza; il territorio suddivisibile in due distinte zone: una prima, di carattere collinoso-montano, a monte della confluenza del Lanza (comune di Malnate) ed una seconda, pi pianeggiante, da Malnate fino al confine con la Provincia di Milano. La parte montana del bacino ha una ben riconoscibile forma ad Y, data dallOlona e dal ramo Valganna che confluiscono a formare il fiume, ed caratterizzata dalla presenza di importanti ambiti boscati, zone umide, fasce riparali, frammisti ad ambiti edificati; al contrario la parte meridionale ha una forma molto stretta ed allungata in direzione nord-sud e vede lalternanza di zone densamente urbanizzate e di altre in cui permane una discreta frazione di terreno agricolo e/o boschivo. Lungo questo tratto possibile osservare la presenza di numerose industrie, di cui alcune ormai dismesse, collocate ai margini dellalveo o direttamente attraversate dal fiume: storicamente infatti i primi insediamenti industriali utilizzavano lacqua del fiume come fonte energetica, oltre che come fonte per le acque di processo e come recapito di quelle esauste. Le sorgenti del fiume sono sei, di cui la principale si trova alla Rasa (Varese), posta a 548 m s.l.m.e d origine al cosiddetto ramo Olona; il secondo ramo per importanza quello che ha origini in Valganna, ad est del capoluogo provinciale. Durante il suo scorrere in Provincia di Varese, il fiume riceve ben 19 affluenti, di cui i pi importanti sono il torrente Bevera, il torrente Lanza, il torrente Selvagna, il torrente Quadronna e il rio Vellone. I torrenti Lura e Bozzente, a differenza del fiume Olona, transitano in territorio varesino per un breve tratto decisamente pianeggiante e, per quanto riguarda sopratutto il Bozzente, per la gran parte di carattere campestre. Preliminarmente alle uscite sul campo stato analizzato ed organizzato puntualmente il materiale gi disponibile, costituito sia dai dati contenuti nel catasto provinciale degli scarichi in corso dacqua superficiale che da quelli, risalenti al 2002, relativi al censimento regionale delle infrastrutture idriche e contenuti nel database S.I.R.I.O.. Tale analisi comparata dei dati disponibili ha permesso quindi lelaborazione, per ogni tratto di fiume, di unopportuna cartografia, in scala 1:2000, da utilizzare durante i sopralluoghi quale riferimento al fine di una corretta mappatura. La procedura ha permesso di rilevare forti errori di posizionamento dei punti di scarico, dovuti probabilmente al fatto che la gran parte dei dati presenti in archivio non sono stati rilevati in campo. Lindagine sul campo stata effettuata con la collaborazione del Consorzio del Fiume Olona di Castellanza, ed consistita in circa 50 sopralluoghi avvenuti nei mesi di Maggio Novembre 2004. Per ciascun punto di scarico rilevato stata compilata una scheda tecnica, riportante i dati pi significativi, ed stata scattata almeno una fotografia; in alcuni casi le fotografie sono state scattate da diverse angolazioni, al fine di consentire una migliore visione dinsieme del luogo dubicazione dello scarico e di fornire un valido punto di riferimento per lindividuazione dello stesso. La quasi totalit dei sopralluoghi stata compiuta procedendo in alveo, sopratutto a causa della folta vegetazione presente nel periodo estivo/autunnale, che non permetteva una visione agevole delle sponde dalle zone perifluviali; naturalmente, se in alcuni tratti laccesso allalveo si rivelato agevole, in altri stato necessario servirsi di scale. Inoltre un tratto di fiume particolarmente profondo ha richiesto lutilizzo di una piccola imbarcazione messa a disposizione dal Consorzio del Fiume Olona di Castellanza, non essendo stato possibile n costeggiarlo n percorrerlo in alveo. Il materiale fotografico raccolto durante lindagine di campo stato successivamente rielaborato ed organizzato in un apposito archivio ripartito nei diversi Comuni, in cui ciascuna immagine caratterizzata da una stringa alfanumerica che, individuandola in modo univoco, evidenzia il giorno e il mese in cui stata scattata, tralasciando lanno (date le brevi scadenze del progetto); ad esempio nella cartella Fagnano Olona si trover limmagine 0510F07, cio la settima fotografia scattata il 10 Maggio. Inoltre a corredo di ciascuna immagine stata inserita una breve descrizione che individua il codice e la tipologia dello scarico.

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I dati raccolti sono stati elaborati in Microsoft Excel, stendendo delle schede tecniche (di cui in allegato si riportano tre esempi significativi) contenenti le informazioni relative alla sponda (destra o sinistra, naturale o artificiale), alle caratteristiche del terminale (materiale costruttivo, sezione e dimensioni), alla tipologia dei reflui emessi (acque reflue urbane, industriali, meteoriche), al tipo dinsediamento al quale apparentemente il terminale collegato (pubblica fognatura, abitazione privata, insediamento industriale), ai dati anagrafici del soggetto titolare (ragione sociale, indirizzo, nome e cognome), allo stato di attivit rilevato durante il sopralluogo unitamente a note su accessibilit, posizione, natura, qualit rilevabili in sede di sopralluogo e correlazione al dato fotografico digitale. I dati cos raccolti sono stati infine inseriti in un archivio georeferenziato mediante il software Arcview-GIS; in questo modo si realizzato un geodata-base su cartografia CTR 1:10.000 raster che permetter di rendere i dati stessi disponibili in un formato adatto a successive elaborazioni di geoprocessing. Tale data-base contiene, per ciascun punto di scarico, la scheda tecnica di caratterizzazione ed il corrispondente dato fotografico digitale. Da ultimo, i dati raccolti ed organizzati come sopra descritto sono stati messi a confronto con quelli contenuti nel catasto provinciale e con le informazioni messe a disposizione dal Consorzio del Fiume Olona di Castellanza al fine di individuare i titolari degli scarichi, verificare lo stato autorizzativo degli stessi e quindi segnalare ai funzionari amministrativi le posizioni ritenute irregolari.

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ID CODICE SPONDA TIPO_SP MATERIALE TIPOREFL SPEC_REFL TIPOINS TIPOVIA NOMEVIA N_CIV COMUNE NOTE NOME_TIT COGN_TIT RAG_SOC SEZIONE DIMENS ATTIVITA_ FOTO_N MODALIT_I PERCORSO

71601 AR012042NU0001 Sx Nat Cemento Acque reflue urbane Sfioratore di piena Rete fognaria del Comune di Castellanza

Castellanza

Circ 60cm non attivo 0716F01 - 0716F02 diretta C:\Olona\Comuni\Castellanza\Foto\0716F01.GIF

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ID CODICE SPONDA TIPO_SP MATERIALE TIPOREFL SPEC_REFL TIPOINS TIPOVIA NOMEVIA N_CIV COMUNE NOTE NOME_TIT COGN_TIT RAG_SOC SEZIONE DIMENS ATTIVITA_ FOTO_N MODALIT_I PERCORSO

7061907 AR012133NR0118 Sx Art Ferro Acque meteoriche Piazzale Castano turismo Srl Via Merano 15 Varese Scarichi con valvole tipo clapet (ferro 35x35 cm)

Castano Turismo Srl Circ 150 mm non attivo 0706F25 - 0706F26 - 0706F27 diretta C:\Olona\Comuni\Varese\Foto\0706F25.GIF

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ID CODICE SPONDA TIPO_SP MATERIALE TIPOREFL SPEC_REFL TIPOINS TIPOVIA NOMEVIA N_CIV COMUNE NOTE NOME_TIT COGN_TIT RAG_SOC SEZIONE DIMENS ATTIVITA_ FOTO_N MODALIT_I PERCORSO

110974 AR0120349R0076 Dx Nat Cemento Acque reflue industriali N. Benasedo Spa Via Asiago 332 Caronno Pertusella

N. Benasedo Spa Circ 15 cm attivo 1109F92 diretta C:\Lura\Comuni\Caronno_Pertusella\Foto\1109F92.GIF

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3.2 CARATTERIZZAZIONE La caratterizzazione degli scarichi stata effettuata dai tre Dipartimenti ARPA di Como, Milano e Varese. Scarichi derivanti da depuratori di pubbliche fognature Sono stati sottoposti a caratterizzazione analitica tutti gli scarichi derivanti da depuratori di pubblica fognatura. Il numero di campionamenti in relazione alla potenzialit degli impianti riportato in tabella.
Potenzialit impianto inferiore a 10.000 A.E. da 10.000 a 49.999 A.E oltre 49.999 A.E. Numero campionamenti 2 3 6

I campionamenti sono stati effettuati come previsto dallAllegato 5 del D.Lgs.152/99 s.m.i., cio effettuando, ove possibile campionamenti medi ponderati sulle 24 ore, con lausilio di autocampionatore. Lanalisi ha riguardato i seguenti parametri:
pH COD Fosforo totale Cromo totale Nichel Tensioattivi non ionici Colore Azoto ammoniacale Ferro Cromo VI Piombo Escherichia Coli Solidi Sospesi Azoto nitroso Solfati Rame Tensioattivi anionici Saggio di tossicit acuta BOD5 Azoto nitrico Cloruri Zinco Tensioattivi cationici

Le analisi sono state effettuate utilizzando le vigenti metodiche per gli scarichi. Al fine di individuare con maggior dettaglio i possibili carichi di sostanze pericolose per i parametri Cromo, Zinco, Rame, Nichel e Piombo (ove richiesti) sono state utilizzate le metodiche (pi sensibili) previste per le acque superficiali. Scarichi industriali Gli scarichi industriali da sottoporre a caratterizzazione sono stati ricavati dagli archivi dellARPA e dalle autorizzazioni rilasciate dalle Province. A seguito del censimento effettuato dalla Provincia, si provveduto alla verifica, mediante sopralluogo di tutti gli scarichi derivanti da insediamenti produttivi. Sono stati sottoposti a caratterizzazione analitica tutti gli scarichi definibili industriali ai sensi del D.Lgs. 152/99 e s.m.i. escludendo le sole acque di raffreddamento. Per gli scarichi contenenti sostanze pericolose, come definiti dallart. 34 del D.Lgs. 152/99 e s.m.i., sono stati effettuati almeno due prelievi. I campionamenti sono stati effettuati come previsto dallAllegato 5 del D.Lgs.152/99 e s.m.i.: campione medio prelevato nellarco delle 3 ore o, con motivazione, campionamento su tempi diversi al fine di ottenere il campione pi adatto a rappresentare lo scarico. Lanalisi ha riguardato i seguenti parametri:
pH COD Fosforo totale Cromo totale Tensioattivi anionici Colore Azoto ammoniacale Ferro Cromo VI Tensioattivi cationici Solidi Sospesi Azoto nitroso Solfati Rame Tensioattivi non ionici BOD5 Azoto nitrico Cloruri Zinco Saggio di tossicit acuta

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Ulteriori parametri sono stati determinati in relazione al ciclo produttivo di provenienza. Le analisi sono state effettuate utilizzando le vigenti metodiche per gli scarichi. Al fine di individuare con maggior dettaglio i possibili carichi di sostanze pericolose per i parametri Cromo, Zinco, Rame, Nichel e Piombo (ove richiesti) sono state utilizzate le metodiche (pi sensibili) previste per le acque superficiali. Per gli scarichi risultati irregolari sono stati assunti gli opportuni provvedimenti atti alla regolarizzazione. Scarichi di terminali di fognatura non depurati Lelenco dei terminali di fognatura da caratterizzare stato ricavato dal censimento effettuato dalle Province. Si proceduto, ove possibile, ad una doppia caratterizzazione, di cui una riferita a tempo secco ed una in tempo si pioggia. I parametri analizzati coincidono con quelli dei depuratori di pubbliche fognature. In relazione alla situazione autorizzativa, rivelatasi spesso complessa, alla mancanza di chiare indicazioni normative ed alle difficolt tecniche connesse a punti di prelievo non regolamentati e non presidiati con continuit si sono assunte specifiche modalit di prelievo. Il campione da analizzare stato ricavato, ove possibile, da campione medio composito ottenuto da tre campioni prelevati nellarco di 6 ore. Gli esiti delle analisi hanno avuto quindi unicamente significato conoscitivo. Scarichi di sfioratori di piena Lelenco degli sfioratori di piena da caratterizzare stato ricavato dal censimento effettuato dalle Province. I parametri analizzati coincidono con quelli dei depuratori di pubbliche fognature. In mancanza di norme di riferimento, di una situazione autorizzatoria complessa e soprattutto dellesigenza di procedere a campionamento sulla base degli eventi meteorici si sono assunte specifiche modalit di prelievo. Il campione da analizzare stato ricavato, ove possibile, da un campione medio composito ottenuto da pi campioni (prelevati nellarco di 6 ore) omogeneamente spaziati nei tempi caratteristici del fenomeno. Gli esiti delle analisi hanno avuto quindi unicamente significato conoscitivo. Il periodo di siccit invernale ha rappresentato unulteriore difficolt.

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4. RISULTATI
4.1 CENSIMENTO Provincia di Como Nel territorio della provincia di Como sono stati censiti 617 scarichi. La maggior parte di essi (336), sono terminali di reti meteoriche e drenaggi di terreni, riconosciuti come tali in quanto non attivi in tempo secco e senza alcun residuo di sostanze inquinanti allinterno della tubazione, n alcuna evidenza nellalveo di proliferazioni batteriche o ristagni di acque reflue. Sono stati censiti 69 sfioratori di piena a servizio delle condotte fognarie comunali di tipologia mista e 18 scarichi terminali di condotte fognarie comunali non depurate. Vi sono inoltre 4 scarichi di acque reflue urbane provenienti da impianti di depurazione. Per quanto riguarda le condotte private, sono stati classificati 1 scarico di acque reflue di tipologia domestica e 5 scarichi di acque reflue industriali. Sono ancora da classificare i rimanenti 179 scarichi censiti, per i quali sono in corso gli accertamenti e le ispezioni di controllo, anche se si presume la prevalente origine domestica. Provincia di Milano Nel territorio della provincia di Milano sono stati censiti 323 scarichi. La maggior parte di essi (186), sono terminali di reti meteoriche e drenaggi di terreni, riconosciuti come tali in quanto non attivi in tempo secco; 27 sono risultati i terminali di scarichi dismessi. Sono stati censiti 29 sfioratori di piena a servizio delle condotte fognarie comunali di tipologia mista e nessuno scarico terminale di condotte fognarie comunali non depurate. Vi sono inoltre 5 scarichi di acque reflue urbane provenienti da impianti di depurazione e 2 terminali di fognatura non depurati. Per quanto riguarda le condotte private, sono stati classificati 46 scarichi di acque reflue di tipologia domestica e 11 scarichi di acque reflue industriali. Rimane da classificare un solo scarico censito di natura incerta. Provincia di Varese Nel territorio della provincia di Varese in totale sono stati censiti 1408 scarichi. La maggior parte di essi (874), sono scarichi dacque meteoriche, riconosciuti come tali in quanto non attivi in tempo secco e senza alcun residuo di sostanze inquinanti allinterno della tubazione. Sono stati rilevati 75 sfioratori di piena a servizio delle condotte fognarie comunali di tipologia mista e 37 terminali di condotte fognarie comunali non depurate. Per quanto riguarda le acque reflue di tipologia domestica e le acque reflue industriali, sono stati censiti rispettivamente 20 e 41 scarichi. Vi sono inoltre 5 scarichi di acque reflue urbane provenienti da impianti di depurazione, 23 scarichi dacque sorgive e 186 scarichi dismessi, questi ultimi cos classificati perch completamente ostruiti o, in ogni caso, visibilmente non pi utilizzati. A questi si sommano altri 15 scarichi la cui tipologia non rientra in nessuna delle categorie suddette (es. scaricatore della Roggia Pavese, scarichi di piena provenienti da immissari, scarichi di acque di falda e percolato depurato, scarico vedova, etc.). Restano ancora da classificare i rimanenti 127 scarichi censiti, per i quali sono in corso gli accertamenti e le ispezioni di controllo.

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Olona Numero di scarichi censiti, autorizzati e analizzati


Provincia di Varese Acque reflue urbane trattate - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura Acque reflue urbane - Sfioratori di piena Acque reflue urbane - Sfioratori stazione di sollevamento Acque reflue domestiche Acque reflue industriali Acque meteoriche Acque sorgive Scarichi dismessi Casi in corso di accertamento Altro Totale scarichi censiti n. scarichi censiti 6 33 46 2 20 32 678 21 151 72 13 1074 % 0,6% 3,1% 4,3% 0,2% 1,9% 3,0% 63,1% 2,0% 14,1% 6,7% 1,2% n. scarichi autorizzati 6 27 33 2 3 32 0 0 0 0 0 103 n. scarichi analizzati 6 22 20 0 0 15 0 0 0 0 0 63

Provincia di Como Acque reflue urbane - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura non depurati Acque reflue urbane - Sfioratori di piena Acque reflue domestiche Acque reflue industriali Acque sorgive Casi in corso di accertamento Scarichi dismessi Scarichi di acque meteoriche Altro Totale scarichi censiti

n. scarichi censiti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%

n. scarichi autorizzati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

n. scarichi analizzati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Provincia di Milano Acque reflue urbane - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura non depurati Acque reflue urbane - Sfioratori di piena Acque reflue domestiche Acque reflue industriali Acque sorgive Casi in corso di accertamento Scarichi dismessi Scarichi di acque meteoriche Altro Totale scarichi censiti

n. scarichi censiti 3 2 23 42 9 0 1 26 162 9 277

% 1,1% 0,7% 8,3% 15,2% 3,2% 0,0% 0,4% 9,4% 58,5% 3,2%

n. scarichi autorizzati 3 2 0 0 9 0 0 0 16 6 36

n. scarichi analizzati 3 2 0 0 6 0 0 0 0 0 11

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Bozzente Numero di scarichi censiti, autorizzati e analizzati


Provincia di Varese Acque reflue urbane trattate - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura Acque reflue urbane - Sfioratori di piena Acque reflue urbane - Sfioratori stazione di sollevamento Acque reflue domestiche Acque reflue industriali Acque meteoriche Acque sorgive Scarichi dismessi Casi in corso di accertamento Altro Totale scarichi censiti n. scarichi censiti 2 0 3 0 0 2 11 2 1 2 2 25 % 8,0% 0,0% 12,0% 0,0% 0,0% 8,0% 44,0% 8,0% 4,0% 8,0% 8,0% n. scarichi autorizzati 2 0 3 0 0 2 0 0 0 0 2 9 n. scarichi analizzati 2 0 2 0 0 2 0 0 0 0 6

Provincia di Como Acque reflue urbane - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura non depurati Acque reflue urbane - Sfioratori di piena Acque reflue domestiche Acque reflue industriali Acque sorgive Casi in corso di accertamento Scarichi dismessi Scarichi di acque meteoriche Altro Totale scarichi censiti

n. scarichi censiti 3 5 23 1 2 0 36 0 95 0 165

% 1,8% 3,0% 13,9% 0,6% 1,2% 0,0% 21,8% 0,0% 57,6% 0,0%

n. scarichi autorizzati 3 1 23 0 2 0 0 0 8 0 37

n. scarichi analizzati 3 1 0 0 2 0 0 0 0 0 5

Provincia di Milano Acque reflue urbane - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura non depurati Acque reflue urbane - Sfioratori di piena Acque reflue domestiche Acque reflue industriali Acque sorgive Casi in corso di accertamento Scarichi dismessi Scarichi di acque meteoriche Altro Totale scarichi censiti

n. scarichi censiti 0 0 3 1 1 0 0 0 13 2 20

% 0,0% 0,0% 15,0% 5,0% 5,0% 0,0% 0,0% 0,0% 65,0% 10,0%

n. scarichi autorizzati 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1

n. scarichi analizzati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

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Lura Numero di scarichi censiti, autorizzati e analizzati


Provincia di Varese n. scarichi censiti 0 Acque reflue urbane trattate - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura 4 Acque reflue urbane - Sfioratori di piena 26 Acque reflue urbane - Sfioratori stazione di sollevamento 0 Acque reflue domestiche 0 Acque reflue industriali (*) 7 Acque meteoriche 185 Acque sorgive 0 Scarichi dismessi 34 Casi in corso di accertamento 53 Altro 0 Totale scarichi censiti 309 (*) tre ditte scaricano solo acque di seconda pioggia e di raffreddamento % 0,0% 1,3% 8,4% 0,0% 0,0% 2,3% 59,9% 0,0% 11,0% 17,2% 0,0% n. scarichi autorizzati 0 0 15 0 0 7 0 0 0 0 0 22 n. scarichi analizzati 0 2 2 0 0 4 0 0 0 0 0 8

Provincia di Como Acque reflue urbane - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura non depurati Acque reflue urbane - Sfioratori di piena Acque reflue domestiche Acque reflue industriali Acque sorgive Casi in corso di accertamento Scarichi dismessi Scarichi di acque meteoriche Altro Totale scarichi censiti

n. scarichi censiti 3 13 46 0 3 0 148 0 241 0 454

% 0,7% 2,9% 10,1% 0,0% 0,7% 0,0% 32,6% 0,0% 53,1% 0,0%

n. scarichi autorizzati 3 2 45 0 3 0 0 0 4 0 57

n. scarichi analizzati 3 7 9 0 3 0 3 0 0 0 25

Provincia di Milano Acque reflue urbane - Impianti di depurazione Acque reflue urbane - Terminali di fognatura non depurati Acque reflue urbane - Sfioratori di piena Acque reflue domestiche Acque reflue industriali Acque sorgive Casi in corso di accertamento Scarichi dismessi Scarichi di acque meteoriche Altro Totale scarichi censiti

n. scarichi censiti 2 0 3 3 1 0 0 1 11 5 26

% 8% 0% 12% 12% 4% 0% 0% 4% 42% 19%

n. scarichi autorizzati 2 0 0 3 0 0 0 0 5 1 11

n. scarichi analizzati 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2

23

numero scarichi

numero scarichi

numero scarichi

10

20

30

40

50

60

70

80

10

20

30

40

50

60

70

10

15

20

25

30

A. R. U. Impianti di depurazione

A. R. U. Impianti di depurazione

A. R. U. Impianti di depurazione

A. R. U. Terminali di fognatura

A. R. U. Terminali di fognatura

A. R. U. Terminali di fognatura

OLONA

LURA

BOZZENTE
A. R. U. Sfioratori di piena

A. R. U. Sfioratori di piena

A. R. U. Sfioratori di piena

Acque reflue industriali

Acque reflue industriali

Acque reflue industriali

MI

MI

VA

VA

MI

CO

CO

VA

CO

I grafici che seguono riportano il numero di scarichi censiti dalle tre province lungo i tre corsi dacqua Olona, Bozzente e Lura.

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4.2 CARATTERIZZAZIONE

Dipartimento di Como Gli scarichi degli impianti di depurazione hanno presentato superamenti occasionali dei limiti di cui allautorizzazione allo scarico. In particolare per gli impianti di Limido Comasco e Castelnuovo Bozzente si sono verificati superamenti del limite di legge per il parametro azoto nitroso. Pi complessa la situazione dellimpianto di Albiolo, piccolo depuratore comunale in fase di dismissione e sostanzialmente obsoleto (il PRRA prevede infatti il collettamento dei reflui al depuratore consortile di Cagno); in considerazione dellimpiantistica inadeguata lautorizzazione in vigore non prevede infatti limiti allo scarico per i parametri azoto ammoniacale, azoto nitroso, azoto nitrico. Il prelievo effettuato ha evidenziato tuttavia anche un superamento dei limiti di legge per i parametri COD, BOD5 e tensioattivi, sintomo di scarsa funzionalit dellimpianto.A seguito dei superamenti riscontrati sono state comminate sanzioni amministrative ai sensi del DLgs 152/99. I prelievi effettuati invece sugli scarichi di acque reflue industriali non hanno rilevato superamenti dei limiti di legge; quattro dei cinque scarichi indagati sono infatti costituiti da scarichi di raffreddamento, mentre uno solo costituito da acque di processo depurate di unazienda tessile. Lazienda in questione era infatti stata oggetto di sanzione amministrativa nellanno 2003 per superamento dei limiti di legge; si rileva inoltre che la scarsa diluizione dello scarico da parte del corpo ricettore (torrente Fossato) determina un notevole impatto visivo. I prelievi effettuati sui terminali non depurati di pubblica fognatura e sugli sfioratori di piena sono stati di tipo conoscitivo; sulla tabella dei risultati sono tuttavia evidenziati, a puro titolo informativo, i superamenti dei limiti di tabella 3, che riguardano in generale sostanze non pericolose (COD, azoto ammoniacale, tensioattivi, ferro). Per alcuni dei campioni prelevati si anche rilevato un giudizio negativo per il saggio di tossicit acuta; trattandosi di scarichi di fognatura inoltre sempre molto elevato il valore dellEscherichia Coli.

Dipartimento di Milano Gli scarichi degli impianti di depurazione hanno presentato superamenti occasionali dei limiti di cui allautorizzazione allo scarico. In particolare: limpianto di Canegrate, non essendo dotato di fase di denitrificazione ha difficolt a rispettare il limite per i nitrati nel periodo estivo (limpianto soggetto a diffida da parte della Provincia per la realizzazione di questa fase di trattamento); limpianto di Pero non essendo dotato di fase di disinfezione, non rispetta i limiti per i parametri microbiologici (limpianto soggetto a diffida da parte della Provincia per la realizzazione di questa fase di trattamento); gli impianti di Parabiago e di Caronno, pur rispettando limiti della legislazione vigente mostrano valori di emissione superiori a quelli previsti dal Piano di Tutela e Usi delle Acque. I prelievi effettuati sugli scarichi di acque reflue industriali hanno mostrato in un caso (ditta del settore tessile) un superamento dei limiti per il parametro COD. Oltre ai provvedimenti sanzionatori stato emesso provvedimento di diffida da parte della Provincia ed in corso, da parte della ditta il potenziamento dellimpianto di depurazione aziendale. I prelievi effettuati sui terminali non depurati di pubblica fognatura e sugli sfioratori di piena sono stati di tipo conoscitivo; oltre ai prevedibili superamenti per i parametri tipici delle pubbliche fognature non depurate, in un caso si rilevata la massiccia presenza di oli minerali derivanti da uno svernamento abusivo. I successivi accertamenti non hanno potato ad individuare con certezza la causa.

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Dipartimento di Varese Mentre gli scarichi dei depuratori e delle ditte autorizzate risultano praticamente sempre entro i limiti tabellari dellAllegato 5 del D.Lgs.152/99 e s.m.i., i terminali di fognatura non depurati e diversi sfioratori di piena presentano molti superamenti dei limiti di scarico in acqua superficiale e per alcuni parametri viene superato, anche in maniera rilevante, il valore di concentrazione fissato per un singolo scarico in rete fognaria (da cui si potrebbe desumere che la maggior parte delle immissioni in rete fognaria non rispetti i limiti di legge). Il carico inquinante e limpatto maggiore derivano dalle fognature, avendo esse valori di concentrazione degli inquinanti di alcuni ordini di grandezza superiore alle altre fonti di impatto, ma una portata complessiva di entit paragonabile (circa 350 l/s le fognature e 700 l/s gli impianti di depurazione). Considerando la portata media del fiume Olona a Fagnano Olona risulta come nei periodi di magra questa si attesti a valori confrontabili con il flusso complessivo proveniente dagli scarichi e quindi come il chimismo di tale fiume sia strettamente influenzato dia carichi inquinanti in ingresso.

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Sulla base della caratterizzazione effettuata stato possibile stimare il contributo delle diverse fonti (scarichi da impianti di depurazione di pubblica fognatura, scarichi industriali, scarichi da pubblica fognatura non depurata). Gli istogrammi seguenti riportano il contributo relativo per quanto riguarda i parametri COD e azoto ammoniacale suddivisi per provincia e per corso dacqua.
OLONA - Carico di COD

500 400
kg COD / h

Fognature non depurate Industriali Depuratori

300 200 100 0


VA CO MI

BOZZENTE - Carico di COD

200 150
kg COD / h

Fognature non depurate Industriali Depuratori

100 50 0
VA CO MI

LURA - Carico di COD

200 150
kg COD / h

Fognature non depurate Industriali Depuratori

100 50 0
VA CO MI

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Carico di COD

600
Fognature non depurate

500
kg COD / h

Industriali Depuratori

400 300 200 100 0


Olona Bozzente Lura

Carico di Azoto ammoniacale

70 60
kg N-NH4+ / h

Fognature non depurate Industriali Depuratori

50 40 30 20 10 0
Olona Bozzente Lura

Risulta evidente come, a seconda del corso dacqua e della provincia, una quota pur variabile ma significativa sia ancora dovuta agli scarichi di fognatura non depurate. Si deve comunque precisare che questo dato quello comunque soggetto maggiormente ad errore. Una prima fonte di errore deriva dal fatto che le portate in base a cui sono stati calcolati i flussi di massa sono state stimate con diversi criteri, a seconda dei casi: valutazione del flusso al momento del campionamento o, ove disponibile, portate delle acque emunte che confluiscono in fognatura. Questi criteri sono comunque soggetti ad errori, anche significativi e portano tendenzialmente ad una sovrastima. Laltra fonte di errore connessa alle modalit di campionamento che si sono, per necessit, dovute adottare. Laver effettuato i campionamenti nelle ore diurne ha presumibilmente fotografato la situazione in cui la fognatura ha il massimo del carico e della portata. A questo proposito anche da tener presente che le fognature non depurate sono generalmente costituite da reti di moderata estensione e di conseguenza caratterizzate da fattori di punta (rapporto tra concentrazione massima e concentrazione media e/o portata massima e portata media) significativi. In base a quanto descritto dalla letteratura tecnica, in relazione allestensione media delle reti, sono da attendersi fattori di punta compresi tra 1,5 e 2. Di conseguenza i flussi di massa stimati per le fognature non depurate dovrebbero essere corretti dividendoli per i suddetti flussi di punta.

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Queste stime possono essere verificate attraverso il confronto con i flussi di massa misurati nellOlona a seguito delle campagne effettuate nellambito del monitoraggio dei corpi idrici superficiali significativi, come previsto dal D.Lgs.152/99 e s.m.i. Le figure di seguito riportate rappresentano il flusso di massa di COD in alcune stazioni di monitoraggio dellOlona (chiusura a Rho e Legnano), del Bozzente (chiusura) e del Lura (chiusura) confrontato con i flussi di massa sopracalcolati. da rilevare che questo metodo alternativo di stima pu condurre a significative sottostime per tre motivi. I campionamenti effettuati nellambito del monitoraggio dei corpi idrici superficiali sono normalmente effettuati mediante prelievi istantanei nelle ore del mattino e quindi risentono dei flussi provenienti dalle sorgenti puntuali nelle ore precedenti. Normalmente, ed in modo pi marcato per le fognature non depurate, ci corrisponde a flussi inferiori a quelli medi. Le peculiari caratteristiche del fiume Olona (il cui storico utilizzo a scopo industriale ha portato alla realizzazione di una serie di sbarramenti) fa s che siano incrementati i fenomeni di sedimentazione con conseguente diminuzione del carico. In particolare, in relazione alla maggior presenza di solidi sedimentabili, questa diminuzione particolarmente marcata nel caso delle acque provenienti da fognature non depurate (una contro prova dellesistenza di questo fenomeno visibile nel marcato incremento dei flussi di massa in occasione di precipitazioni che portano alla risospensione del materiale sedimentato). Non va infine trascurata la riduzione del carico inquinante ad opera di meccanismi autodepurativi. Gli scarichi domestici, nonostante siano largamente predominanti, non alterano il valore complessivo del flusso di massa. Considerando che nella maggior parte dei casi si tratta di scarichi provenienti da insediamenti monofamigliari (e quindi al massimo di 5 A.E. per scarico), il flusso di massa da scarichi domestici risulta trascurabile rispetto al contributo delle altre fonti (5 A.E./scarico * 67 scarichi * 110 g COD/A.E.*d / 24 h/d = 1,5 kg COD/h, contro un valore complessivo pari a circa 1000 kg COD/h). In sintesi mentre la valutazione dei flussi di massa effettuata tramite la caratterizzazione degli scarichi d lestremo superiore della stima, il risultato del monitoraggio ne d lestremo inferiore. Nelle figure seguenti sono riportati i confronti tra i vari valori.

CHIUSURA OLONA (RHO) Confronto tra carico di COD stim ato (da caratterizzazione scarichi) e carico di COD nel fium e (da m onitoraggio D.Lgs.152/99 e s.m .i.)

1200 1000
kg COD / h

Carico totale chiusura Rho Carico totale fognature non dep. Carico totale industriali Carico totale depuratori

800 600 400 200 0 caratterizzazione monitoraggio

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CHIUSURA BOZZENTE (PERO) Confronto tra carico di COD stim ato (da caratterizzazione scarichi) e carico di COD nel fium e (da m onitoraggio D.Lgs.152/99 e s.m .i.)

250 200
kg COD / h

Carico totale chiusura Bozzente Carico totale fognature non dep. Carico totale industriali Carico totale depuratori

150 100 50 0 caratterizzazione monitoraggio

CHIUSURA LURA (PERO) Confronto tra carico di COD stim ato (da caratterizzazione scarichi) e carico di COD nel fium e (da m onitoraggio D.Lgs.152/99 e s.m .i.)

300 250
kg COD / h

Carico totale chiusura Lura Carico totale fognature non dep. Carico totale industriali Carico totale depuratori

200 150 100 50 0 caratterizzazione monitoraggio

OLONA (LEGNANO) Confronto tra carico di COD stim ato (da caratterizzazione scarichi) e carico di COD nel fium e (da m onitoraggio D.Lgs.152/99 e s.m .i.)

450 400 350


kg COD / h

Carico totale Legnano Carico totale fognature non dep. Carico totale industriali Carico totale depuratori

300 250 200 150 100 50 0 caratterizzazione monitoraggio

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Risulta di immediata evidenza, pur con tutte le incertezze di stima sopradescritte, come ancora rilevante sia il carico derivante dalle fognature non depurate. Tale carico ancor pi rilevante qualora si considerino altri parametri, come ad esempio lazoto ammoniacale. altres da rilevare che le sostanze pericolose (quali metalli pesanti) risultano presenti in prevalenza negli scarichi di fognature non depurate. Per quanto riguarda i depuratori di pubblica fognatura e gli scarichi industriali, al di l di alcune eccezioni, si ha una sostanziale rispondenza con i limiti della vigente normativa (Tab.1 e Tab.3, Allegato 5, D.Lgs.152/99 e s.m.i.). In particolare i depuratori di pubblica fognatura risultano pienamente rispondenti ai limiti di Tab.1, mentre maggiori difficolt si hanno per il rispetto dei limiti previsti per le forme azotate della Tab.3. Diverso il discorso qualora si prendano come termini di confronto i limiti previsti dal Piano di Tutela e Usi delle Acque e/o dalla Tab.2. In questo caso la maggior parte dei depuratori no risulterebbe rispondente ai limiti. Significativo, ma difficilmente quantificabile il contributo dato dagli sfioratori di piena. Poich, per gli sfioratori di piena, le portate e le concentrazioni sono estremamente variabili, si pu dare un giudizio unicamente sul complesso delle misure ed in particolare si osserva che: 1. le concentrazioni dei principali inquinanti (in particolare BOD e COD) possono risultare molto elevate, pari o superiori a quelle delle fognature non depurate; 2. il tenore di sostanze pericolose, in particolare metalli pesanti, elevato e generalmente superiore a quallo delle altre tipologie di scarico. Gli unici parametri che mostrano concentrazioni limitate sono quelli degli inquinanti presenti unicamente in forma disciolta, come ad esempio azoto ammoniacale, cloruri, ecc. Una valutazione complessiva del potenziale impatto degli sfioratori di piena pu essere dedotta dal fatto che in tutte le sezioni di chiusura dei corpi idrici interessati il flusso di massa medio in situazione di tempo di pioggia di circa il doppio di quello in periodo di tempo secco, come meglio visibile nella seguente tabella. Sezione di chiusura Olona a Legnano Olona a Pero Bozzente Lura Flusso di massa di COD (g/s) Flusso di massa di COD (g/s) in tempo di pioggia in tempo secco 325 66 246 158 40 23 91 43

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5. CRITICIT
La principale criticit emersa riguarda la quantificazione dei flussi di massa provenienti dalle varie tipologie di scarico (contiene infatti approssimazioni di entit variabile a seconda della tipologia stessa). ACQUE REFLUE URBANE - IMPIANTI DI DEPURAZIONE Per tale tipologia lapprossimazione alquanto contenuta, dal momento che sono formalmente note sia la distribuzione delle concentrazioni di ciascun inquinante (desumibili dai controlli ARPA) sia la portata giornaliera scaricata (desumibile dallautorizzazione allo scarico e, pi in dettaglio, dai dati di autocontrollo). In tempo secco, lapprossimazione dei dati essenzialmente connessa con la variabilit delle concentrazioni e delle portate nel corso della settimana, in particolare nel caso di quegli impianti che ricevono scarichi industriali in assenza di dispositivi di equalizzazione in grado di distribuire la portata industriale anche sul fine settimana. In tempo di pioggia il flusso di massa dei vari inquinanti in arrivo agli impianti decurtato della frazione che fuoriesce dagli sfioratori di piena ubicati sulle reti fognarie, sui raccordi tra reti fognarie e collettori consortili e sui collettori consortili stessi. Di conseguenza anche i flussi di massa in uscita dagli scarichi terminali degli impianti sono in genere inferiori rispetto al tempo secco, ma sono abbondantemente compensati dalle masse di inquinanti immesse senza depurazione nei corpi ricettori attraverso gli sfioratori di piena. ACQUE REFLUE INDUSTRIALI Per questo tipo di scarichi non sono presenti le variabili legate alla meteorologia, mentre va considerato che sono in genere non attivi durante i finesettimana. Rispetto ai dati noti relativi alla portata autorizzata ed alle concentrazioni rilevate analiticamente necessario inoltre tener presente la possibilit di variazioni legate a particolari congiunture economiche, che possono determinare oscillazioni della portata o variazioni del ciclo produttivo. ACQUE REFLUE URBANE SCARICHI TERMINALI DI FOGNATURA NON DEPURATA Per questa tipologia di scarico, se i campioni effettuati da ARPA forniscono dati attendibili sulle concentrazioni dei vari inquinanti, vi sono notevoli problemi tecnici per la determinazione delle relative portate. Le bocche di scarico delle fognature non sono infatti adatte allinstallazione di strumenti di misura, per cui la portata scaricata viene necessariamente stimata ovvero misurata con sistemi assai rudimentali. Solo in pochi casi sono disponibili dati forniti dai Comuni circa la popolazione equivalente gravante sullo scarico, da cui potrebbero essere dedotti i flussi di massa relativi a BOD ed azoto. ACQUE REFLUE URBANE SFIORATORI DI PIENA DELLE RETI FOGNARIE Per tale tipologia valgono le stesse considerazioni espresse relativamente alla misurazione della portata dei terminali di fognature non depurate. In aggiunta a ci vi la quasi totale mancanza di informazioni sui periodi di attivazione degli sfioratori, dal momento che i criteri di effettivo dimensionamento sono, in genere, non univoci. Se infatti stato riscontrato che la grande maggioranza degli sfioratori si attiva in presenza di precipitazioni significative, si hanno invece informazioni molto vaghe circa la durata dellattivit dello scarico dopo il termine delle precipitazioni, ovvero sul comportamento degli sfioratori in presenza di precipitazioni non abbondanti. Per lottenimento di tali informazioni sarebbe necessaria linstallazione di un sensore su ogni bocca di scarico, strumentazione ad oggi non disponibile. Dai sopralluoghi effettuati si comunque rilevato che alcuni sfioratori rimangono attivi per periodi significativi (anche vari giorni) dopo il termine di un lungo periodo di precipitazioni, mentre sono inattivi durante i periodi di siccit.

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Per tale tipologia di scarico non quindi possibile fornire alcun dato relativo al flusso di massa medio nel corso dellanno. ACQUE REFLUE DOMESTICHE Si tratta di scarichi con portata generalmente esigua e periodicamente nulla, il che rende spesso difficoltoso sia il campionamento sia la stima della portata. Per questa tipologia di scarico valgono quindi considerazioni analoghe a quelle espresse per gli sfioratori di piena.

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6. DATA-BASE
I dati analitici prodotti sono stati inseriti nel database RIAL (Risorse Idriche ARPA Lombardia), con cui ARPA archivia e gestisce tutti i dati in materia di acque (acque superficiali, sotterranee, potabili, di scarico). RIAL informatizza lintero ciclo delle acque, seguendo le fasi operative che accompagnano i campioni: accettazione dei campioni (vengono notificate le informazioni che identificano univocamente il campione e la data di campionamento), esecuzione delle analisi di laboratorio (produzione dellelenco degli esami da eseguire sui campioni), produzione del referto finale (il referto del campione la stampa dei risultati analitici di tutti gli esami associati al campione). Lapplicativo RIAL stato implementato in linguaggio ASP (Microsoft Active Server Pages) e viene gestito da un server web Microsoft. Il sistema prevede la possibilit di definire gli utenti abilitati allaccesso, specificando altres le singole operazioni permesse a ciascun utente (ove applicabile vi sar anche lindicazione sola lettura o lettura e scrittura). In tal modo possibile implementare un meccanismo flessibile di gestione degli accessi, senza fissare a priori delle categorie di utenza. Tramite RIAL, la Sede Centrale ARPA pu: elaborare, consultare e gestire complessivamente i dati forniti da Province e Dipartimenti; esportare tabelle o selezionare dati in diversi formati per consentirne lutilizzo in altre applicazioni (Microsoft Excel, txt, csv, Sistemi Informativi Territoriali, ecc.); produrre elaborazioni statistiche dei dati (es. estrazione di dati per Provincia, per bacino e sottobacino, per date specifiche, per periodi definiti di tempo, estrazione dei dati relativi alla conformit/non conformit dei dati analitici, rappresentazione dei dati attraverso grafici e tabelle, ecc.); generare in modo automatico rapporti di stampa relativi alle ricerche analitiche ed alle elaborazioni dati. I Dipartimenti ARPA possono: inserire, gestire, elaborare, aggiornare ed archiviare gli esiti analitici relativi ai campioni di acque di scarico del dipartimento. Il programma segue tutte le fasi operative che riguardano i campioni oggetto di esame, dalla loro accettazione fino alla produzione del referto finale sugli esiti delle analisi. Allo stesso tempo possibile per lutente eseguire elaborazioni statistiche provinciali sui dati raccolti; stampare i risultati di ricerche o elaborazioni di dati propri; consultare i dati forniti dalle Province trasmettere i dati ad ARPA Sede centrale e alla Regione Lombardia. La Regione Lombardia pu: acquisire informazioni da ARPA Sede centrale per lo sviluppo della pianificazione di competenza; produrre elaborazioni statistiche complessive dei dati; generare in modo automatico rapporti di stampa relativi alle ricerche analitiche ed alle elaborazioni dati; vedere on-line le conformit/non conformit relative agli esiti analitici propri. Una volta messe in rete, le Province lombarde potranno: archiviare, gestire, elaborare e aggiornare periodicamente (nuove autorizzazioni) i dati relativi alle autorizzazioni allo scarico in corpo idrico superficiale; importare dati storici; stampare i risultati di ricerche o elaborazioni di dati; trasmettere i dati alla Regione Lombardia, ai/dai Dipartimenti ARPA e ARPA Sede centrale; vedere on-line le conformit/non conformit relative agli esiti analitici.

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Linput dei dati avviene tramite caricamento dei dati on-line direttamente tramite maschere dinserimento. possibile interrogare il database effettuando selezioni territoriali (comune, provincia, bacino, corpo ricettore) eventualmente aggregate. Il sistema informativo accessibile unicamente a persone autorizzate, abilitate a svolgere le operazioni di competenza tramite una fase di login, gestita da ARPA Centrale, comprendente un nome utente e una password di accesso. Per il presente progetto, la Regione potr accedere ai dati prodotti e raccolti tramite le seguenti login e password: login: OLOS; password per Como: CO login: OLOS; password per Milano: MI login: OLOS; password per Varese: VA

Di seguito si riportano i campi presenti nelle tabelle Impianto e Punto Prelievo.

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MASCHERA IMPIANTO
Sottomaschera Dati principali

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Sottomaschera Dati tecnici

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Sottomaschera Coordinate

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Sottomaschera Insediamento (attiva se in Tipologia impianto stato selezionato Insediamento)

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Sottomaschera Depuratore 1 (attiva se in Tipologia impianto stato selezionato Depuratore)

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Sottomaschera Depuratore 2

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MASCHERA PUNTI DI PRELIEVO


Sottomaschera Generale

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Sottomaschera Rilevazioni

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Sottomaschera Rilevazioni

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7. DIFFICOLT RISCONTRATE
Lattivit di indagine sul campo ha evidenziato diversi livelli di difficolt, tutti comunque legati allaccessibilit dei luoghi. Lattivit, per ragioni amministrative, stata avviata in concomitanza con linizio dellestate, momento in cui la vegetazione molto invadente. Ci ha impedito spesso di avere facile accesso alle sponde, nonch di individuare i punti di scarico, specie se inattivi. Per questo motivo stato necessario percorrere lalveo a piedi ove possibile oppure utilizzando una piccola imbarcazione. I tratti montani dei corsi dacqua indagati hanno costretto i ricognitori ad escursioni faticose e non scevre di rischi, cos come la forte urbanizzazione di gran parte del bacino meridionale dellOlona ha creato, a sua volta, problemi legati allaccessibilit del fiume: basti pensare ai tratti di fiume tombinati, che hanno reso difficile e pericolosa lattivit di ricognizione. Un problema analogo ha riguardato lindagine delle aree industriali dismesse, che sullOlona sono molto numerose: spesso infatti tali strutture, abbandonate da decenni, sono molto fatiscenti e costituiscono un rischio per chi vi si avventuri. Laccessibilit dei tratti dalveo situati in prossimit delle Ditte attive si rivelata non meno difficoltosa di quella sopra descritta, a causa del sospetto che qualunque ricognitore genera in chi sottoposto allo stretto controllo di molti Enti. Anche in questo frangente, fortunatamente, la presenza del funzionario del Consorzio del Fiume Olona di Castellanza si rivelata essenziale.

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8. PROPOSTE
Lattivit di censimento degli scarichi ha riguardato le aste principali del fiume Olona e dei torrenti Bozzente e Lura ed ha fornito un quadro dettagliato delle immissioni dirette di acque reflue domestiche, industriali ed urbane ed ha permesso di valutare che sono queste ultime ad avere il maggiore impatto ambientale sulla qualit delle acque superficiali. Tuttavia si osserva che la vasta ramificazione del reticolo idrico, specialmente nella zona al confine fra le Province di Varese e Como e nella zona immediatamente a Sud in Provincia di Milano, fa s che sia necessario integrare i rilevamenti compiuti, con linserimento degli affluenti minori, quali i torrenti Lanza, Quadronna, Antiga, Pudiga, in quanto essi attraversano anche centri urbanizzati da cui potenzialmente possono essere convogliate acque reflue verso le aste principali del reticolo. Inoltre la presenza di scarichi diretti in questi affluenti, in condizioni di bassa portata naturale, potrebbe comportare problemi locali di inquinamento sia delle acque superficiali sia di quelle sotterranee da valutare nellambito generale del bacino. Come detto, nel corso dello sviluppo dellattivit di censimento scarichi, emerso che il problema dellinquinamento delle acque del bacino dellOlona sia dato in prevalenza dagli scarichi legati alle reti fognarie. Sicuramente ci dovuto a carenze strutturali, quali il mancato completamento degli allacciamenti delle reti comunali ai collettori afferenti i depuratori oppure alla mancanza completa del servizio di depurazione in alcuni bacini. Il superamento di queste problematiche legato allattuazione della pianificazione di interventi e programmi di medio lungo termine collegati ai Piani dAmbito o ai relativi Programmi Stralcio. Tuttavia si ritiene che alcuni aspetti gestionali determinino un funzionamento anomalo del servizio. In particolare gli aspetti pi critici sono legati: - alla presenza di acque estranee nella rete, a causa di un mancato controllo delle immissioni anomale di acque provenienti da rogge, valletti ed impluvi, che sovraccaricano le reti, anche oltre i periodi di pioggia; - ad uno stato di non idonea manutenzione delle reti fognarie esistenti. Leffetto pi evidente di tali circostanze lattivazione in tempo secco degli sfioratori di piena, in particolare nei punti di raccordo delle reti fognarie con i collettori consortili. Se gli aspetti legati allerrato dimensionamento di tali manufatti sono risolvibili con la realizzazione di interventi strutturali sulle reti, la corretta manutenzione di quelle esistenti unattivit ordinaria che deve essere attuata da subito. Pertanto si rende necessaria ed urgente la promozione di unattivit di sensibilizzazione dei gestori delle reti (specialmente quelli in economia) sulle problematiche presentate e di seguito la programmazione e lattuazione di interventi di controllo e manutenzione delle reti, al fine di realizzare il miglior livello gestionale possibile e limitare e progressivamente eliminare gli episodi di malfunzionamento delle strutture connesse alle fognature pubbliche. Durante lattivit di censimento e caratterizzazione inoltre emerso il cattivo stato delle aree spondali, spesso occupate da discariche abusive di rifiuti ed oggetto di taglio indiscriminato di vegetazione riparia. Per una riqualificazione del bacino in esame si ritengono necessarie azioni di rinaturazione degli alvei, asportazione dei rifiuti accumulati, piantumazione di specie vegetali autoctone. Tutto ci migliorerebbe lecosistema fluviale favorendo il potere autodepurante dei corsi dacqua; infatti, le fascie di vegetazione riparia con lombreggiamento proteggono le acque dal riscaldamento e consentono perci un maggior tenore di ossigeno disciolto; inoltre, intercettando e rallentando le acque di dilavamento dei versanti, favoriscono la sedimentazione dei solidi sospesi e la rimozione

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dei fosfati; proteggono le acque fluviali dalleutrofizzazione. Le fasce di vegetazione riparia, inoltre, consolidano le sponde e rallentano la velocit delle acque di piena attenuandone la violenza. Riassumendo, si ritiene che le azioni da promuovere possano essere le seguenti: realizzazione degli interventi previsti dal PRRA e dai Piani dAmbito per lottimizzazione del sistema di collettamento e depurazione; sensibilizzazione delle Amministrazioni Comunali per la corretta manutenzione delle reti fognarie e per lesclusione dalle stesse di acque di falda e superficiali; sensibilizzazione delle Amministrazioni Comunali per il controllo del corretto allacciamento delle abitazioni alle fognature comunali; sensibilizzazione e pressione sugli insediamenti produttivi che scaricano acque di processo nei corsi dacqua affinch si allaccino al sistema fognario; interventi di bonifica e di rinaturazione degli alvei.

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Coordinamento dott. Antonio Dalmiglio ARPA Sede Centrale ing. Valeria Marchesi ARPA Sede Centrale Autori dott. Franco Binaghi Provincia di Como dott.ssa Anna Brambilla ARPA Dipartimento Como ing. Francesco Brunetti ARPA Dipartimento Milano ing. Susanna Capogna Provincia di Varese dott. Rodolfo Ferrari Provincia di Milano dott.ssa Enrica Illeni Sivi Provincia di Milano ing. Rossana Magni Provincia di Varese ing. Valeria Marchesi ARPA Sede Centrale dott. Alberto Mortera Provincia di Como dott. Ermanno Pizzotti ARPA Dipartimento Como dott.ssa Valeria Roella ARPA Dipartimento Varese dott. Rinaldo Venturelli Provincia di Milano Si ringraziano per la collaborazione dott. Fulvio Albrizio Provincia di Milano p.i. Pierangelo Banfi Consorzio del fiume Olona di Castellanza ing. Francesca Binda Provincia di Varese geom. Roberto Bormetti Provincia di Como dott.ssa Barbara Budassi ARPA Dipartimento Varese dott. Matteo Crosta ARPA Dipartimento Milano dott. Andrea Fazzone ARPA Dipartimento Milano ing. Giovanna Gagliotti ARPA Sede Centrale dott. Andrea Garancini ARPA Dipartimento Como dott. Pietro Genoni ARPA Dipartimento Milano dott. Giuliano Inversini ARPA Dipartimento Como p.i. Attilio Lo Vecchio Provincia di Milano dott. Christian Malacrida ARPA Dipartimento Como dott. Fulvio Miscione Consorzio del fiume Olona di Castellanza dott.ssa Cinzia Monti ARPA Dipartimento Como dott. Ugo Musco ARPA Dipartimento Varese dott. Juri Prestinari ARPA Dipartimento Como dott. Davide Semplici Provincia di Como dott. Giuseppe Sgorbati ARPA Dipartimento Milano dott. Francesco Saliu ARPA Dipartimento Varese

Si ringraziano inoltre i Tecnici e i Direttori delle ASL territorialmente competenti per lesecuzione delle analisi microbiologiche.

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