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Anno 6/2011 di OmA periodico dellEnte Cassa di Risparmio di Firenze - Spedizione in abb. post. comma 27 Art.

2 Legge 662 - Reg. Trib. Fi. n 5728 del 3/06/09

Direttore Responsabile: Maria Pilar Lebole

OSSERVATORIO DEI MESTIERI DARTE IN TOSCANA


N AGOSTO I 2011

29

il vetro
manifestazioniiniziativelibrimanualiattivituominicitt

AGOSTO2011N29

ditoriale

LE VETRATE ARTISTICHE: ANTICHE TECNICHE E MODERNI LINGUAGGI

Se il vetro impiegato per realizzare utensili duso comune o, al contrario, oggetti

di ricercata preziosit, carico di suggestioni legate alla molteplicit delle forme, delle decorazioni e alla variabilit cromatica, le vetrate offrono lopportunit di narrare una storia, breve ma compiuta, attraverso le tessere vitree dove il colore,

In questi ultimi anni accanto allo studio delle vetrate medievali e rinascimentali si zate tra la seconda met del XIX secolo e il primo trentennio del Novecento. Fu,

il disegno e le sfumature di luce diventano artefici dellintero scenario figurativo.

manifestato un vivace interesse storico-artistico per le finestre istoriate realiz-

infatti, in quellarco di tempo che vennero riscoperte le antiche tecniche, dal ra a grisaglia sino alla messa in posa e, paralle-

bozzetto, al cartone, al taglio dei vetri, allassemblaggio delle tessere, alla pittulamente, restaurati antichi manufatti o realizzate nuove vetrate, ispirate alla tradizione rinascimentale o alle coeve correnti figurative.

In copertina, Mino Rosi esegue il cartone per la vetrata della Cattedrale di Volterra, 1988. In alto, Bruno Bramanti, Bozzetto per lampada per la manifattura Quentin, 1927 circa. A destra, Sergio Papucci esegue la pittura su vetrata (Studio Polloni, Firenze). Nellaltra pagina, Bottega De Matteis, San Giovanni Battista, Chiesa di San Giovanni Battista, Pieve San Giovanni (Arezzo), abside (1930 ca.)

A Firenze fu la bottega Ulisse De Matteis per prima a riscoprire i segreti dellarte vetraria e sperimentare le antiche tecniche sulla base della diretta osservazione dei manufatti medievali sto la citt, dove ferveva un artigianato vivace, e di quanto riferito dalla trattatistica. Ben precarico dinventiva volto sia alla rilettura degli talvolta sospettosa, le nuove tendenze suggerite dalle correnti artistiche di matrice europea,

stili storici ma anche a scrutare con curiosit,

produzione di vetrate artistiche. Quel successo,

divenne uno dei maggiori centri italiani nella

lattingere a un vasto, quanto rassicurante, repertorio iconografico, ma anche alle elevate qualit tecniche raggiunte. Procedimenti che sono rimasti pressoch invariati dal

come suggerisce Lucia Mannini, dipendeva dal-

dizione a Firenze che opera dalla met degli anni Venti del Novecento sia nel set-

Studio Polloni di Firenze, una delle botteghe vetrarie di pi antica e solida tra-

XII secolo, come riferisce dettagliatamente Alessandro Becattini, contitolare dello

tore del restauro che in quello dellinnovazione, nel quale sperimenta soluzioni pit-

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toriche e tecniche idonee ad ambienti e arredi moderni, pur nel corretto rispetto della tradizione. La capacit innovativa manifestata da artisti quali Galileo Chini, Guido Polloni e Ezio Giovannozzi, ma anche da ditte come la Felice Quentin o meno note botteghe artigianali tuttaltro che secondarie, ha dato vita a opere di straordinaria bellezza e coerenza figurativa, riportando la vetrata

al suo primario ruolo figurativo e non a solo a quello, certamente riduttivo, di prezioso elemento decorativo. questo il tema di ricerca svolto da giovani studiosi, come Sara Materazzi, che stanno svolgendo indagini iconografiche e

verse aree geografiche toscane, consentendo la riscoperta di un patrimonio artistico dimenticato e, spesso, inosservato.
DI SILVIA CIAPPI

archivistiche, sulle vetrate di edifici, religiosi e laici, in di-

Editorial

ARTISTIC STAINED GLASS WINDOWS: ANCIENT TECHNIQUES AND MODERN LANGUAGES


If the glass used for making everyday objects, or, in contrast, objects of elegant preciosity, is full of suggestions tied to the multiplicity of forms, decorations and chromatic range, stained glass windows offer the possibility to tell a short but complete story, through the pieces of glass where the color, design and the nuances of light become the architects of the full figurative setting. In recent years, alongside the study of medieval and Renaissance stained glass windows, a keen historical and artistic interest has been shown for the historiated stained glass windows made in the second half of the 19th century and the first three decades of the 20th. In fact, it was in that period that the ancient methods of stained-glass window-making were rediscovered: from sketches, cartoons, the cutting of the glass, and assembly of the pieces to grisaille painting and installation. Parallel with this rediscovery were the restoration of antique artifacts and the commissioning of new windows inspired either by Renaissance tradition or contemporary figurative currents. In Florence, Ulisse De Matteiss workshop was the first to rediscover the secrets of glass art and experiment with the ancient methods on the basis of direct study of the medieval artifacts and of the treatises written on the subject. Florence, where handicraft was lively, filled with an inventiveness directed at a re-interpretation of historical styles, but which also cast a curious, at times suspicious, eye at the new trends prompted by European artistic currents, soon became one of the largest Italian centers of stained glass production. That success, as suggested by Lucia Mannini, depended not only on tapping into an iconographic repertoire that was as vast as it was reassuring, but also on the high level of technical quality achieved. Methods have remained virtually unchanged since the 12th century, states Alessandro Becattini, co-owner of Studio Polloni in Florence, one of the oldest and best traditional glass-making workshops in the city. In business since the mid-1920s, it specializes in both restoration and innovation, experimenting with pictorial solutions and techniques suitable for modern rooms and furnishings, yet respecting tradition. The innovative skills displayed by artists such as Galileo Chini, Guido Polloni, and Ezio Giovannozzi, but also by companies like Felice Quentin or by lesser known but by no means secondary workshops, brought to the creation of works of extraordinary beauty and figurative harmony, returning the stained glass window to its primary artistic role and certainly not treating it as a purely decorative element. This is the theme being explored by young scholars, such as Sara Materazzi, who is carrying out iconographic and archival studies on the stained glass windows of religious and lay buildings in various areas of Tuscany, allowing the rediscovery of a forgotten and often overlooked heritage.
BY SILVIA CIAPPI

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INTOSCANA

 DI LUCIA MANNINI
STORICA DELL'ARTE

Vetrate fiorentine di primo Novecento


ei primi decenni del Novecento Firenze ha rappresentato uno dei maggiori centri

VETRO

italiani per la produzione di vetrate

in parte destinate al contesto locale

artistiche. Queste opere erano solo (villini privati, chiese, alberghi di ternazionale, giocando su un gusto che dosava sapientemente memorie apprezzamenti, dallAustralia al Sud neo-rinascimentali e orientamenti in America. Il successo internazionale quel rassicurante repertorio iconotrici di una solida tradizione ottocentesca. La De Matteis, che poteva vantare unesperienza decennale, a inizio nella realizzazione di vetrate Novecento aveva assunto alla diret tecniche, che spesso erano debigrafico, ma anche alle elevate quali-

lusso o palazzi pubblici), mentre nu-

merose raggiungevano il mercato in-

senso Liberty e che trover diffusi

delle vetrate fiorentine era dovuto a

Ezio Giovannozzi, che ne rinnov i modelli. La ditta mantenne sempre le, che non le tolse tuttavia la possichieste del mercato straniero. bilit di accontentare le numerose riAllinizio del secolo anche la ditta una dimensione di bottega artigianail quale, fondendo spunti naturalisti-

zione artistica il pittore e decoratore

TRA MEMORIE NEO-RINASCIMENTALI E ORIENTAMENTI IN SENSO LIBERTY

Arte della Ceramica, guidata da Gaduzione di vetrate. Dovette indiscula capacit creativa di Galieo Chini,
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personale che sapeva adattarsi alle

scimentali e Liberty, cre uno stile

ci con suggestioni esotiche, neo-rina-

lileo Chini, aveva introdotto la pro-

tibilmente il suo grande successo al-

fuse in Toscana, sono le pi celebri e celebrate.

sue vetrate, oltre ad esser le pi dif-

pi diverse esigenze e circostanze: le

La Felice Quentin, che da anni era

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Artigiani e artisti nel reparto di pittura di vetrate dello Stabilimento Quentin in via Capodimondo, Firenze, 1927 circa; Catalogo pubblicitario della ditta De Matteis, 1915 circa; Fornaci S. Lorenzo-Chini & co., Coppia di vetrate da appartamento, 1910 circa

le vetrate nel 1906, facendone uno

aveva aperto un reparto dedicato aldei suoi principali vanti. Fu negli anglio seppe interpretare il gusto No-

attiva nella produzione di vetro,

realizzazione di diversificati prodottine di vetrate, in realt, realizzavano contemporaneamente anche lamvetro, prodotti di minor impegno pade e, occasionalmente, oggetti in economico ma di pi ampia diffusione, che garantivano loro la possibiliti in vetro. Molte delle ditte fioren-

pronta industriale, aperto anche alla

t di sopravvivere e competere nel

ni Venti che la ditta fiorentina mevecento e aggiornarsi in senso dco, tentando lespansione con lapertura di un vasto stabilimento di im-

prattutto per laffermarsi di unarchitettura scevra di decorazioni, la vetrata perse una buona fetta della le chiese.  sua committenza, rimanendo elemento di decoro principalmente per

stico. Dagli anni Trenta, infatti, so-

difficile mondo dellartigianato arti-

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 DI ALESSANDRO BECATTINI

FIRENZE.

ANTICHE TECNICHE PER REALIZZARE LE VETRATE ISTORIATE. LESPERIENZA DELLO STUDIO POLLONI

e tecniche impiegate per la reano sostanzialmente cambiate

lizzazione delle vetrate non so-

bor metodologie provenienti dalla lacomposizione delle tessere musive e gli smalti cloisonn. La prima operazione per creare una re un bozzetto, eseguito dallartista e

dal XII secolo quando questarte ela-

vorazione di altri materiali, come la

vetrata figurata consiste nel realizzacessivamente era preparato il cartone: chiostro di china o sanguigna. Data la poi affidato al maestro vetraio. Sucnaturale eseguito a carboncino e in-

un disegno della vetrata a grandezza laboriosa operazione nelle botteghe tudine che i cartoni fossero utilizzati non alteravano il modello iniziale. Un

medievali e rinascimentali era consueme o anche sostanziali che, tuttavia, esempio del riutilizzo dei cartoni ofrenze che, sebbene eseguite da diverGhiberti. si maestri vetrai, traggono tutte origilimpiombatura, segnando i tratti per lezione dei colori, degli abbinamenti mento tuttora attuato ed risolto

pi volte, apportando modifiche mini-

ferto dalle vetrate del Duomo di Fi-

il taglio dei vetri. Al maestro vetraio

ne dai cartoni disegnati da Lorenzo Terminato il cartone il maestro vetraio procedeva alla divisione delle tesfase estremamente delicata poich i co-figurativa e quella tecnica, legata pezzi di vetro dovevano assolvere a alla forma e allo spessore del vetro.

spettava la scelta dei vetri per la secromatici e delle sfumature. Tale operazione era resa pi complessa tone. Una volta scelti i vetri, questi dalla necessit di controllare i colori

realizzando un disegno su carta lucidei vetri, quindi loperazione compiuta su tavoli luminosi. luso di ferri roventi che posti sul vedeterminava il distacco del pezzo. Per Per effettuare il taglio si ricorreva alda che riporta tutte le linee del taglio

sere di vetro colorato. Era questa una

in trasparenza e non poggiati sul carvenivano tagliati con diverse tecniche: per i vetri chiari era possibile seguire le linee del taglio direttamente sul disegno; per i colori scuri si ricorreva a sagome di cartoncino poggiate vetro trasparente. Lo stesso accorgisul vetro da tagliare, o a sagome di

tro creavano una piccola frattura che,

seguendo il tracciato del ferro caldo, zato il grisatoio, una barretta metalli-

una duplice esigenza: quella artistiQuesta operazione, eseguita a pen-

piccole correzioni dei tagli era utiliztacche allestremit che servivano per fino a portarlo alla forma voluta. staccare piccoli frammenti di vetro, ca, generalmente in ferro, munita di

serve) per determinare le linee del6PAGINA

nello sul cartone, serviva (e tuttora

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Nel XVI secolo fu introdotta la punta di diamante che, intaccando il vetro, conuna leggera pressione delle dita. Atciaio, lubrificata con il petrolio. tualmente si utilizza una rotella di acta, i vari pezzi erano ricomposti in traPer vetrate di piccole dimensioni si riA questo punto per dipingere la vetrasentiva il distacco delle parti mediante

guita sotto lattento controllo del

permanente. Tale operazione era esemaestro vetraio che, aumentando il calore, controllava il necessario grado di rammollimento del vetro. Questa valutazione era fondamentale per la integrarsi nel vetro, e quindi in breve

pittura fondono insieme in maniera

cia creata nella muratura e montati

pannelli erano incastrati in una trac-

ta e durante la posa in opera i vari

A questo punto la vetrata era installa-

sparenza secondo il disegno originale. su cui erano appoggiati in piano i vari pezzi di vetro colorato, veniva poi colatra le fessure dei vetri. La cera, rafcorreva a una lastra di vetro incolore,

po bassa non permetteva al colore di

riuscita del lavoro: una cottura trop-

tempo si staccava e cadeva; una cottura eccessiva deformava il vetro, va avvenire gradatamente per evitare la frantumazione del vetro. rendendolo inutilizzabile per limpiombatura. Il raffreddamento doveLa fase successiva era quella di unire

to dalle antiche tecniche, che implica una duttile familiarit con il vetro ma soprattutto una profonda sensibilit artistica.

ne di una vetrata non si discosta mol-

Attualmente la tecnica di realizzazio-

re i pannelli stessi.

fisse le chiavarde necessarie a ferma-

ro a T, nei cui occhielli venivano in-

ponendo fra di essi delle barre di fer-

ta della cera vergine sciolta al fuoco, freddandosi e solidificando, incollava i pezzi di vetro al supporto, consentendo

cos di porre la vetrata in trasparenza su era eseguita una piombatura dei vetri, saldata solo su un lato; una volta termiva smontato e il piombo era rifuso. nata la fase di pittura, il pannello venilo artisticamente pi elevato perch il vetraio doveva trasferire fedelmente gli effetti pittorici dal cartone al vetro, impiegando per la pittura la grirame, talvolta mescolata a polvere di Il momento della pittura era ed quelun cavalletto. Per le vetrate pi grandi,

insieme i pezzi di vetro con limpiomnendo il disegno originale sul tavolo e incastonando i vetri con barrette di ciascun pezzo. Il piombo era trafilato piombo modellate lungo i contorni di

batura che si effettuava in piano, po-

Nella pagina a fianco, restauro pittorico di una vetrata allo studio Polloni. Sotto, Paolo Uccello, Nativit (1444), Occhio del Tamburo della cupola del Duomo di Firenze, restauro eseguito dallo Studio Polloni di Firenze nel 2005

e la trafilatura della barra permetteva di ottenere delle strisce di piombo con sezione ad H, nelle quali si infilavano i pezzi di vetro. tura veniva saldata con stagno, da ambo clusiva nel laboratorio era la stuccatura per rendere il panLoperazione coni lati. del pannello, ogni giunCompletata la tessitura

dal maestro vetraio nella sua bottega

saglia, una polvere di ossido di ferro o

vetro, alla quale veniva aggiunto del dellare i volti. va di tracciare le ombreggiature e moDal XIV secolo si aggiunse alla grisaglia un altro colore: il giallo dargento, un sale di argento, generalmente nitrato, durante la fase di cottura dava origine talvolta mescolato con ocra gialla che a toni che variano dal giallo chiaro alborace come fondente, che consenti-

larancio. Questo nuovo colore permiframmentazione delle piombature.

permeabile, che

nello rigido e im-

uno stesso vetro, riducendo cos la saria la cottura in forno, portando il vetro gradatamente a una temperatura intorno ai 600 fino a che vetro e Per fissare la pittura al vetro neces-

se di colorare diversamente parti di

consisteva nel di-

stendere con un pen-

nello lo stucco (impa-

sto a base di gesso, olio

di lino, minio talvolta scuristizi tra vetro e piombo.

trata in modo da saturare gli inter-

to con nerofumo) sopra la ve-

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 DI FEDERICA FARAONE

LAURA PANICUCCI VETRATE ARTISTICHE

bambina disegna e si diletta a sperimentare. Mio padre faceva il vetraio, stato lui ad insegnarmi come tagliare il vetro. Ho poi approfondito frequentando corsi a Milano, dove ho appreso varie

rtigiana fiorentina, Laura Pa-

te e le sue applicazioni, fin da

nicucci ha sempre amato lar-

palmente, un lavoro di ricerca e perfezionamento da autodidatta. Da ventanni porto avanti la mia attivetrate tramite lutilizzo di profili in piombo su cui viene incastonato il vetro tagliato che va a comporre il disegno, amo la tecnica Tiffany, tipica del periodo fra il limpiego di una lamina di rame XIX e il XX secolo, che prevede adesivo plasmato sul vetro stespi agevole seguire disegni so e successivamente saldato. complessi, essendo il rame sotfatto interventi di restauro vit artigianale; oltre al montaggio di

gi sapevo. Il mio poi stato, princi-

tecniche e messo a punto quello che

 DI DANIELA TOCCAFONDI

Grazie a questa lavorazione tile maggiormente duttile. Ho

LA LEGGENDA DELLA CINTOLA DEL DUOMO

PRATO.

centemente tornati alla luce dopo un lungo restauro, restano estasiati dalaggiungono fascino al ciclo pittorico. leleganza delle pregevoli vetrate che cui ricca la Cattedrale, realizzate su di Prato edito nel 2009 per la Banca CaSi tratta di un gioiello nel patrimonio di disegni dello stesso Fra Filippo Lippi. riprato: [] guardando verso la parete di fondo della Cappella Maggiore ci appare la vetrata eseguita da Lorenzo da Pelago su disegno dello stesso Fra Filipra la vivace cromia originale e che ripo intorno al 1459, che conserva ancoScrive Bruno Santi nel volume Il Duomo

di affreschi di Fra Filippo Lippi, re-

dano a Prato alla scoperta del ciclo

numerosissimi visitatori che appro-

costruzioni di antiche vetrate

conservativo, vere e proprie risituate presso la sede della tale dellAntella.

Firenze o il Cimitero monumenHo sempre interpretato il mio lavoro unappassionata dedizione. come un gioco, lo porto avanti con Restauri per la vetrata della Pieve di Santo Stefano a Campi Bisenzio (Fi) e per il tondo della Chiesa di San Pietro a Montemuro, Badia di Montemuro, Radda in Chianti (Si) ad opera di Laura Panicucci. A pagina 9, vetrate realizzate dalla ditta Gabuzzini di Prato

Croce Rossa in via de Massoni a

Firenze Vetri dArte via Spinucci, 5/r - 50141 Firenze Tel. 055.4252110

Laura Panicucci

sulta divisa in varie parti: nella superio-

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che lascia la cintola a San Tommaso; nelle inferiori, in nicchie di foggia gotirenzo; pi sotto i Santi Paolo, Pietro e cheggiante, sono raffigurati San Giovanni Battista, Santo Stefano e San LoAndrea. Le Sante delle fasce inferiori

re rappresentata la Vergine assunta

si in ogni settore. Infatti, la Vetreria stauro delle antiche vetrate ma nello lavorazione del vetro che la caratterizniche innovative nellimpiego e nella zano per la costante attenzione rivolta alla sperimentazione. Lattivit iniziata nel 1968 ed giunta alla terza generazione. Ogni oggetto viene realizzastesso tempo ha saputo introdurre tecMariotti resta un riferimento per il re-

che contraddistingue le aziende prate-

dotti dalle aziende, prevalentemente tazioni private, esercizi commerciali, alberghi ed uffici, coniugando artigiate, anche dal punto di vista estetico. nalit e soluzioni tecnologiche ricercaopera a Prato con ampi riconoscimenfondono con lantica tradizione artiAnche la vetreria Gabuzzini da anni artigiane, per la realizzazione di abi-

sono invece frutto di un rifacimento del state rimosse nel Seicento.

1871, poich le figure originali erano pittura su vetro, della rappresentazio-

Si tratta, attraverso la policromia e la nerata come reliquia sacra a Prato,

settore dove ingegno e manualit si

ti per il prezioso lavoro svolto in un

ne della Leggenda della Cintola, ve-

to seguendo le secolari tradizioni della lavorazione artistica su vetro, cio con come i cristalli al vetro Danzica sofbo, ottone e con altre leghe. le sole capacit espressive delle mani fiato a bocca, che sono rilegati a piomLa Vetreria Mariotti fa parte delle venti aziende che aderiscono al progetto utilizzando materiali fra i pi pregiati,

lizzazione di creazioni uniche e irriperenze con Confartigianato Imprese pa alla Mostra dellArtigianato di Fi-

gianale del maestro vetraio per la rea-

Vergine Maria a San Tommaso apostolo, giunta a Prato dalla Terrasanta atcommerciante pratese Michele e rico-

considerata la cintura donata dalla

tibili. Tra le tante esposizioni parteciPrato e Camera di commercio di Prato e alla 27 esima edizione della rassegna Comune di Poggio a Caiano attorno ale permette ai turisti e agli intervenuti un piacevole tuffo nel periodo riAssedio alla Villa organizzata dal

torno al 1141 perch acquistata dal nosciuta ufficialmente dalla Chiesa a mostrata ai fedeli in occasione delle quella delle vetrate artistiche, che og-

Cintola conservata in Cattedrale e Una sapiente attivit dellartigianato, gi a Prato conta aziende qualificate e di riotti, che ha saputo coniugare lespesciuta, senza dubbio, la Vetreria Mariconosciuta esperienza. La pi conoprincipali festivit religiose.

met del Duecento. Ancora oggi, la

La Casa del Terzo Millennio promosdi permettere alle piccole imprese

mera di Commercio di Prato allo scopo zie alla possibilit di appoggiarsi a malesplorazione dei mercati esteri gra-

so da CNA, Comune, Provincia e Ca-

la Villa Medicea dal 16 al 18 settembre

nascimentale e nellartigianato tipico.

rienza e la tradizione con linnovazione

durante lo scorso dicembre sono stati

sione di una mostra svoltasi a Prato esposti i prototipi degli oggetti pro-

sui mercati pi promettenti. In occa-

nager, architetti ed interior designer

VETRATE ARTISTICHE MARIOTTI via Y. Gagarin, 2 - 59100 Prato Tel. 0574.636722 VETRERIE GABUZZINI DI ALESSANDRO GABUZZINI via Toccafondi, 5- 59100 Prato Tel. 0574.33699

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Madonna con bambino di scuola senese, vetro soffiato dipinto a grisaglia rilegato a piombo

 DI SARA MATERAZZI STORICA DELL'ARTE

AREZZO.

LE VETRATE DELLA BOTTEGA DE MATTEIS

revival neogotico e neorinascimentale riscoperta di antiche tecniche artistiche, si riscontra in molte opere che ri-

d Arezzo il recupero dellanti-

ca tecnica della vetrata, inte-

so quale fenomeno connesso al

di matrice ottocentesca artefice della flettono il rinnovato interesse per la storia e gli stili del passato. Interpreti di questarte ritrovata furono i maestri della bottega fiorentina di Ulisse De Matteis e, in particolare in area aretina, del pittore Ezio Giovannozzi, dal 1904 direttore artistico della prestigioso atelier, avviato nel 1859. Le vetrate a sog-

 DI SAMANTA BORA

SIENA.

VETRATE DARTE LA DIANA

laboratorio sono da ricordare le copie di cio del Duomo di Siena, frutto di una Francesco Mori. Particolare attenzione viene rivolta ai restauri, tra cui spiccali, per esempio, il grande occhio di Ducopere accolte allinterno di musei, qua-

tiani e Massimo Lippi. Tra le attivit del

ri, tra cui Jacopo Cascella, Marcello Ai-

getto sacro realizzate tra il 1911 e il manifestano a pieno lintento di recupe1930 per le chiese del territorio aretino, rare gli stilemi rinascimentali, adottanquecentesche su vetro del Duomo di do composizioni complesse e vibranti, memori delle celeberrime pitture cin-

urante i primi anni di attivit,

la vetreria artistica La Diana,

vori di ripristino di vetrate danneggiate lesecuzione di nuove vetrate, in sostia causa degli eventi bellici, oltre altuzione delle originali andate distrutte, zato nella realizzazione di vetrate per getti profani e al restauro di vetrate antiche. Nel corso degli anni, la vetreria ha annoverato numerosi pittori vetratisti che hanno marcato limpronta classica ispirata ai grandi maestri del Trecento e del Quattrocento. Ultimamente, noti artisti si sono rivolti al laboracesco a Siena. Il laboratorio, specializcome quelle della Basilica di San Fran-

1948, stata impegnata in numerosi la-

fondata da Giuseppe Nenci nel

strettissima collaborazione con lartista

no quelli delle vetrate del tamburo e Siena; sempre a Siena, del Santuario di Marittima e della Basilica di SantAgaSanta Caterina, del Duomo di Massa ta ad Asciano. In pi di trentanni di atscenza delliconografia bizantina per chiese di rito ortodosso presenti negli Stati Uniti dAmerica e in Armenia. tivit stata anche affinata la conodella Cappella del Voto del Duomo di

Arezzo, opera di Guillame De Marcillat, pittore e maestro vetrario di origine francese che fu collaboratore di Raffaello, che divennero il modello da imitare. disegno, accordando alle morbide linee

Lantica tecnica vetraria privilegiava il saria, tessitura a piombo, che sostiene della composizione la rigida, ma neces-

chiese e cappelle, si dedica anche a sog-

La Diana vetrate darte S.n.c. Tel. 0577.318423

lettura dellintera opera. Inoltre la pitre, come aveva suggerito Cennino Cen-

le tessere colorate, senza impedire la tura a grisaglia abilmente impiegata da

via Nenni, 110 - Fraz. Badesse Monteriggioni (SI) ladiana.vetrate@libero.it

Ezio Giovannozzi consentiva di ritrova-

torio per lesecuzione di opere singola10PAGINA

dellarte (cap. CLXXI), pezzo a pezzo

nini nel trattato quattrocentesco Il libro

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VOLTERRA.

 A CURA DEL COMITATO ESPOSIZIONI 2011

I
pieghe e dellaltre cose della figura. bruno, la grisaglia delinea i volumi e i dettagli pi minuti delle due vetrate della Basilica di San Francesco che rafda Arezzo e San Serafino da Montegrafigurano il Beato Benedetto Sinigardi chiale di Pieve San Giovanni che mostra limmagine a mezzo busto di San Giovanni Battista. Sia in edifici civili che religiosi furono rinaro, e locchio della chiesa parrocle ombre, concordando landare delle

LA VETRATA ARTISTICA A GRAN FUOCO DI MINO ROSI

so il Novecento. Mino Rosi: l'artista e la collezione da Fattori a Mo-

n occasione della mostra Attraver-

randi (Volterra, Palazzo dei Priori, 18

portare a conoscenza del grande zione Cassa di Risparmio di Volterra, emerso un importante aspetto delne Mino e Giovanni Rosi della Fondapubblico la ricchezza della Collezio-

giugno-9 ottobre 2011), ideata per

la produzione artistica di Mino Rosi: la creazione di vetrate istoriate, a cui Mino Rosi stato un equilibrato arti dedicata una sezione della mostra.

Scelta nelle due tonalit del nero e del

sta dallinstancabile vena poetica, dell'espressione artistica. Dai primi anni Cinquanta si occupato della lavorazione della vetrata istoriata a

sempre attento alle diverse forme

(1954), nelle absidi del Duomo (1954) Santa Maria a Larderello (1957-1958)

della Collegiata di Casole dElsa

possono oggi ammirare nel transetto

gran fuoco i cui principali risultati si

pristinate le vetrate di origine medie-

e di San Michele in Borgo di Pisa e nel rosone della Cattedrale di San-

vale tessute a rulli (dischi di vetro), detti rui secondo il lessico veneziano, e dipinto. Esaltano, infatti, la magnificenza della Sala dei Grandi nel Palazda motivi decorativi in vetro policromo zo della Provincia di Arezzo, gli stemmi aretina, dipinti a gran fuoco entro finestre tessute a rui in stile trecentesco. spesso corredate da stemmi gentilizi o

(1959), nelle vetrate della Chiesa di ta Maria Assunta di Volterra (1989).

dei ventiquattro Comuni della provincia Le vetrate realizzate nei primi quaran-

mente dall'artista in tutte le fasi deldei telai al trattamento, taglio e cottura a gran fuoco dei cristalli. 

tate e quasi sempre eseguite diretta-

autografe, in quanto ideate, proget-

Queste opere sono da considerarsi

la lavorazione, dalla predisposizione

tanni del XX secolo in area aretina, sebbene ancora poco conosciute e apcativi di valori ritrovati e dignit riconcreazione e abilit artigianale. prezzate, costituiscono esempi signifiquistate, nel rinnovato connubio fra

Beato Benetto Sinigardi da Arezzo, Arezzo, Basilica di San Francesco, cappella laterale sinistra, 1911. A fianco, Mino Rosi, L'incoronazione della Vergine, rosone, 1988, Volterra, Cattedrale (bozzetto)
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Centro per lArtigianato Artistico e Tradizionale della Toscana


lizzando antiche tecniche tramandate nei secoli. FATTO AD ARTE organizzato da Macef in collaborazione con Artex e con il patrocinio di CNA e Confartigianato Imprese. Sempre di grande impatto la Collettiva Italiana presentata a MAISON & OBJET, a Parigi dal 9 al 13 settembre, organizzata da Artex con la collaborazione di CNA e Confartigianato Imprese. Presenti due aree espositive: Hall 3 "La Table", dedicata ai prodotti per la tavola e Hall 2 "Textile", dedicata al settore tessile e alla biancheria per la casa. Da Parigi a Firenze dove, dal 15 al 18 settembre si svolge l'EXPO RURALE su unarea di circa 62.000 mq. nel cuore del Parco delle Cascine. QueIL VA RIEGATO VIAGGIARE DI ARTEX Continua il viaggio di Artex in giro per il mondo con l'artigianato artistico tradizionale e di innovazione. Si inizia da Milano con MACEF (8-11 settembre), nel cui quadro viene ripresentato il progetto CREAZIONI. Questa una delle aree del Salone della casa di maggior successo e che attualmente occupa 2.000 mq. In pochi anni questa iniziativa ha raddoppiato le aziende espositrici, ha introdotto lo spazio espositivo dedicato ai designers, arrivati ora ad una ventina. Viene riproposto, dopo il successo delledizione di gennaio, il concorso internazionale CREAZIONI GIOVANI. La novit di questa edizione di Macef CREAZIONI CAF, una sorta di caff letterario con libreria. Al padiglione 3 spicca invece la sezione FATTO AD ARTE. Protagonista, per la seconda volta, il meglio dellalta decorazione per la casa, ispirata alla cultura dei territori con produzioni che traggono forza e vita dal passato, uti12PAGINA

alla caccia, dalla biodiversit all'ortofrutticoltura e molto altro ancora.

sta manifestazione racconta la cultura del territorio attraverso una visione a 360 gradi dellidentit culturale dei territori rurali della Toscana. In scena percorsi ed eventi volti a presentare molti aspetti della cultura territoriale toscana, attraverso lillustrazione delle principali filiere, dalla viticoltura alla zootecnia, dalla pesca al vivaismo, dall'acquacoltura

OSSERVATORIOMESTIERIDARTEINTOSCANA

Il Museo del Cristallo a Colle Val dElsa


 DI FEDERICA FARAONE CON IL CONTRIBUTO DI SILVIA CIAPPI

dalla Societ Anonima Vetrerie

ellarea un tempo occupata

schi, nota pi semplicemente come Boschi, nato il Museo del Cristallo inaugurato nel settembre del 2001. Progettato dagli architetti Marcello

Operaie Riunite Modesto Bo-

Taddei e Duccio Santini, il museo si allesterno conservata parte della ciminiera dellantica fornace, simbolo e vit cittadina. memoria storica dellimportante attiestende su due piani interrati, mentre

Il primo piano interrato illustra la sto-

ria della tradizione vetraria colligiaarcheologica, curata da Maria Cristina

Sessanta del secolo scorso. La sezione Galgani, presenta alcuni reperti vitrei,

na, dalle origini alla met degli anni

vesso, destinate a essere ricoperte di paglia, e pareti di bicchieri decorati no le tipologie e le decorazioni comunemente realizzate in area valdelsana. Segue unaccurata scelta di oggetti che ria colligiana a partire dai primi anni con motivi geometrici, che ripropongore cristallo o, per meglio dire, vetro bianco reso pi chiaro e luminoso dalbie quarzose. limpiego nella miscela fusoria di sabColle Val dElsa da Livorno per produrbilmente giunto a Colle Val dElsa su inAl secondo piano interrato presentata una selezione di oggetti, di disegni presa dellattivit del cristallo a particoincide con linvenzione del cristallo te cristallerie tuttora esistenti a Colle Val dElsa. biente di lavoro in cui si trovano le maIl museo si conclude con un immaginario percorso dentro una foresta di cristallo, che evoca la corposit materica di quel materiale, trasparente e luminoso. Allo stesso piano ricostruito un amal piombo e lavvio dellattivit di molre dai primi anni Sessanta, epoca che e di progetti, che documentano la rivito dei granduchi Lorenesi.

frammenti di bottiglie con fondo con-

riferibili al XIII-XV secolo. Si tratta di

documentano levoluzione della vetradel XIX secolo, quando fu attivata la fornace condotta da Francesco Ma-

this, maestro vetraio francese giunto a

Proprio per difendere e tutelare quel particolare tipo di vetro, Mathis present, nel 1826, una supplica al Granto il territorio toscano. Il documento duca al fine di ottenere la privativa della produzione del cristallo sul tutesposto in una bacheca per dimostrare stinati alle necessit quotidiane di una quanto fosse trainante linteresse per il cristallo. Alcuni oggetti, se pur deristretta lite, illustrano la produzione diretta, dal 1830, dal vetraio di origine della Fabbrica di Vetrerie e Cristallerie

terie prime, il forno, gli utensili, la pressa, le parole del gergo vetraio.

boema Giovan Battista Schmid, proba-

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AGOSTO2011N29

OMAINCORSODOPERA
OMA, LANCIA IL PRIMO BLOG PER GIOVANI ARTIGIANI
Una piattaforma virtuale dove informarsi, scambiarsi consigli, fare network ed immaginare collaborazioni per far crescere le botteghe di domani
sigli e sperimentano collaborazioni. Lo sa bene l'Osli artigiani 2.0 si incontrano in Rete, si scambiano conservatorio dei Mestieri d'Arte che lega da sempre la

to artistico e che oggi lancia per primo in Italia un blog a tema. Si chiama OmA Venti Quaranta (http://www.omaventiquaranta.blogspot.com/) ed identifica gi nel suo nome il target giovane di riferimento. Un luogo virtuale fresco, colorato e sempre

propria attivit alla divulgazione e valorizzazione dell'artigiana-

aver superato una grave crisi nel decennio precedente, che le fornaci comincollaborazione con noti designer, in graproduzione colligiana, strenuamente legata allimpiego di forme e motivi deco-

Fu alla met degli anni Sessanta, dopo ciarono a guardare con interesse alla

Sale espositive del Museo del Cristallo a Colle Val D'Elsa (Si)

do di dare una svolta alla tradizionale rativi di ispirazione rinascimentale. ArtiBona, Enzo Mari, Oscar Tusquets Blam-

legiato sul settore, sa bene infatti come il mondo stia cambiannuova piattaforma di community per dare alle nuove generastono, un prezioso strumento di dialogo e visibilit in pi. Online dal mese di luglio e completo di tutte le sezioni a parti-

Italia e nel mondo. L'Osservatorio, dal suo punto di vista privi-

legate al mondo dell'artigianato a Firenze come in Toscana, in

aggiornato dove trovare le ultime informazioni sulle iniziative

do, soprattutto quello legato ai mestieri d'arte. Per questo raczioni che nella bottega e nel prodotto unico credono ed inve-

coglie la sfida della Rete e decide di affacciarsi online con la

sti come Ettore Sottsass, Joe Colombo, Roger Tallon, Angiolo Mangiarotti, Enrico

ca, Alberto Meda, Shiro Kuramata, David brogio Pozzi hanno proposto nuove e azPalterer, Sergio Asti, Marco Zanuso, Amzardate interpretazioni di calici, bicoggetti dalle linee inusuali. Tra gli esempi pi noti spicca il bicchiere smoke, di-

re dal prossimo autunno, OmA Venti Quaranta si presenta come tirocinanti o gi titolari di una propria bottega, di et compresa tra i 20 e i 40 anni avranno ospitalit in una sezione a loro dedi-

a mano. Scultori, designer, sarti, falegnami e orafi, apprendisti, cata. Uno spazio da protagonisti dove comunicare chi sono e coideate da OmA e sviluppata nell'originale sezione del blog per sti-

un luogo di scambio e crescita per il variegato popolo del fatto

chieri, vasi o bottiglie, trasformandoli in segnato da Joe Colombo nel 1964 per la

sa fanno e magari intuire nuove potenzialit di lavoro unendo le

sente limpugnatura con il solo pollice.

rizzato dallo stelo asimmetrico che con-

Cristalleria Arnolfo di Cambio, caratte-

forze in tandem creativi. questa una delle ricette virtuali sapere. Nuove avventure creative insomma per reinventare e

molare tra i giovani artigiani collaborazioni d'arte e scambio di aggiornare antichi mestieri. A tutti, infine, senza limiti di et, data la possibilit di interagire con i post del blog e consultare i

Le bottiglie, le caraffe e i bicchieri di-

segnati da Angelo Mangiarotti hanno una particolare inclinazione dellasse di bere e di versare i liquidi. Un fascino intrigante distingue gli animali fantastici creati da David Palterer, per la Crimanierista. 
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di equilibrio, che invogliano allazione

normativa di settore ai percorsi formativi e alle scuole da seguire per intraprendere la professione del mestiere d'arte. 

contenuti divisi in sezioni che spaziano dalla non sempre chiara

stalleria Vilca, che rielaborano, in chia-

ve ironica, motivi arcaici e di epoca

OSSERVATORIOMESTIERIDARTEINTOSCANA

INPRIMOPIANO
BIENNALE INTERNAZIONALE DELL'ANTIQUARIATO DI FIRENZE XXVII EDIZIONE 1-9 ottobre 2011 Palazzo Corsini
Ottantotto antiquari italiani e esteri di grande prestigio internazionale espongono oggetti e opere di altissimo pregio artistico. Durante la rassegna saranno premiati il dipinto e la scultura pi belli della mostra. Il 6 ottobre sar assegnato il premio "Il Lorenzo doro" a Piero Angela, per la sua lunga e felice carriera di regista di documentari. La Biennale sostiene, come sempre, Corri la Vita, Associazione per lo studio e la prevenzione del tumore al seno (www.corrilavita.it). INFO: 055.282635 www.biennaleantiquariato.it

Fino al 9 ottobre 2011 INFO: 0588.86050

Volterra. Leggere la citt Palazzo dei Priori, piazza dei Priori, 1 - Volterra (PI)
Dal 22 ottobre 2011 al 15 marzo 2012 INFO: 0588.86050

Il Simposio Etrusco Museo Etrusco Guarnacci via Don Minzoni, 1520 Volterra (PI)
Dal 24 settembre 2011 al 15 gennaio 2012 INFO: 0588.86347

ANNO 6 N29

OMA - OSSERVATORIO DEI MESTIERI DARTE IN TOSCANA


Periodico dellEnte Cassa di Risparmio di Firenze DIRETTORE EDITORIALE Ugo Bargagli Stoffi

DIRETTORE RESPONSABILE E REDAZIONE Maria Pilar Lebole

PREZIOSA contemporary jewellery

a cura di Maria Cristina Bergesio Museo della Specola via Romana, 9 - Firenze
Dal 5 al 23 ottobre 2011 ORARIO: 11.00-19.00 Ingresso gratuito

completa per il 2011, adatta a diversi tipi di pubblico, il Comitato unisce le migliori risorse della citt in un Ente non a fine di lucro, capace di veicolare energie organizzative e creative allo scopo di promuovere Volterra come centro propulsore di arte e cultura. L'evento principale promosso dal Comitato sar una importante mostra dal titolo

REDAZIONE OMA IN TOSCANA: Maria Pilar Lebole HANNO COLLABORATO: Anna Benedetto, Samanta Bora, Renato Casini, Silvia Ciappi, Federica Faraone, Ilaria Fausti, Stefania Fraddanni, Giulia Marcucci, Giuseppe Sardu, Gianni Tiberi, Daniela Toccafondi Ente Cassa di Risparmio di Firenze via Bufalini, 6 - 50122 Firenze Tel. 055.5384951 redazione@osservatoriomestieri darte.it www.osservatoriomestieridarte.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Giorgia Monni

VOLTERRA. COMITATO ESPOSIZIONI 2011


Negli ultimi mesi la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, il Comune di Volterra e il Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera si sono riuniti per dare vita al Comitato Esposizioni 2011. Nato dall'idea di costruire un'offerta espositiva

Attraverso il Novecento. Mino Rosi: lartista e la collezione da Fattori a Morandi. a cura di Nicola Miceli Palazzo dei Priori, piazza dei Priori, 1 - Volterra (PI)

STAMPA Pacini Editore Industrie Grafiche Ospedaletto (Pisa) Spedizione in abb. post. comma 27 Art. 2 Legge 662 Reg. Trib. Fi. N. 5728 3/06/09 Leditore resta a disposizione degli aventi diritto con i quali non stato possibile comunicare.

EDITING Edifir-Edizioni Firenze Srl (FI)

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OSSERVATORIO DEI MESTIERI DARTE


Ente Cassa di Risparmio di Firenze via Bufalini 6 - 50122 Firenze
www.osservatoriomestieridarte.it info@osservatoriomestieridarte.it redazione@osservatoriomestieridarte.it

Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno

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