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SIMONETTA FIORI
un viaggio impervio, a tratti disgustoso, che mette di fronte a verit sgradevoli. Un viaggio nella geografia dei cervelli di ottanta intellettuali sterminatori che rovescia il celebre assunto di Goya. Non sempre il sonno della ragione a generare mostri. Il male pu scaturire non solo dalla barbarie e dalla follia, ma anche dal lucido dispiegamento di unintelligenza atroce. E se Le Benevole di Littell ce ne ha fornito una rappresentazione artistica, il saggio storico di Christian Ingrao una documentata discesa negli inferi di un gruppo di matres penser che scelse di aderire alle SS, al suo Servizio di sicurezza, per poi prendere parte alle campagne di sterminio; forse ancora pi perturbante del romanzo perch storia vera, ricostruita sulle fonti. Erano belli, brillanti, intelligenti e colti, cos comincia il racconto dellorrore di Croire et dtruire. Les intellectuels dans la machine de guerre Ss (uscito da Fayard e appena tradotto per Einaudi da Mario Marchetti e Frdric Ieva). la storia di unlite coltivata che non quella dei grandi nomi del nazismo, ma fu egualmente responsabile delle violenze contro gli ebrei nellEuropa orientale. Economisti. Giuristi. Linguisti. Filosofi. Storici. Geografi. Una laurea nelle migliori universit tedesche, buona media agli esami, in qualche caso una felice carriera accademica. Si resero colpevoli della morte di una moltitudine di uomini e donne, non solo nellatto del decidere, talvolta sparando con mano nervosa sul bordo di una fossa o seduti al banchetto della vittoria invaso dagli odori dolciastri dei corpi massacrati. Quando affrontarono i processi, i pi ri-
ma soprattutto sul piano simbolico, legate allesperienza della fame, della perdita e del lutto (furono circa diciotto milioni i tedeschi toccati da morti in famiglia). Un trauma collettivo che grazie a uno straordinario dispiegamento pedagogico messo in campo dalla societ e dallo Stato fu plasmato nella fortunata immagine di un accerchiamento di massa. La Germania costantemente minacciata dallinvasione del nemico. Angosce di tipo apocalittico furono interiorizzate dai futuri intellettuali delle SS, ritratti da Ingrao come figli di una guerra di cui rimarranno prigionieri, specie quando si tratt di continuarla sul fronte orientale, nelle campagne di Polonia e dellUnione Sovietica. LEst simboleggia uno spazio mitico, una tabula rasa che la germanit potr plasmare, ma soprattutto un luogo dellansia dove si intrecciano vittoria e pericolo. Ed in nome di una retorica difensiva, assorbita sui banchi di scuola, che le lites intellettuali delle SS diedero vita alle peggiori carneficine. Dalla parola securitaria a quella genocidaria il passo fu molto breve. Quella virgola che separa il credere dal distruggere.
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CREDERE, DISTRUGGERE
di Christian Ingrao
Einaudi trad. di F. Leva e M. Marchetti pagg. 408 euro 34