Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
FACOLT DI ECONOMIA
Indice
1. Premessa 2. Scenario di riferimento e tendenze di fondo del settore 3. I programmi di accelerazione
3.1 Definizione di acceleratore dimpresa 3.1.1 Fasi del processo 3.2 Elementi chiave dei programmi di accelerazione 3.3 Benefici della partecipazione
3.3.1 Prospettiva dei founders 3.3.2 Prospettiva degli Angel Investors e dei Venture Capital 3.4 Differenza tra acceleratori e incubatori dimpresa
3 5 8
8
8
9 10
10 10
11
11 11
13
13 15 16 16 17 19 21 22
5. Conclusione
5.1 Analisi comparativa dei modelli di business 5.2 Considerazioni generali sulle strategie
24
24 25
Bibliografia Webgrafia
26 28
1. Premessa
Questa prova finale si propone di confrontare i principali casi di successo di acceleratori dimpresa (Techstars, Seedcamp, H-Farm) per diversi contesti geografici (rispettivamente USA, Europa, Italia) sviluppando un framework di benchmarking per questi programmi di accelerazione. Si compareranno dunque i tre casi aziendali secondo le variabili del framework, facendone emergere le differenze pi esplicative, e li si ricondurranno a tre diversi modelli teorici attraverso unanalisi comparata. Lindustria del Venture Capital e del funding delle startup innovative sta vivendo un periodo di grande fermento ed ottimismo. Dallo scoppio della bolla di internet (2000), che aveva fatto precipitare lammontare degli investimenti e la fiducia nelle imprese high-tech, il settore ha vissuto una crescita esponenziale anche grazie allaffermazione di nuove tipologie di attori, nuovi approcci al fare impresa e alla riduzione sostanziale dei costi di avviamento nel campo digitale. Un rinnovata attenzione al valore dellinnovazione ha portato negli ultimi anni (2005-2012) ad unimpennata del numero di startup e parallelamente una forte domanda dal lato degli investitori e dei compratori attirati dalla forte capacit innovativa di queste imprese e da guadagni spesso consistenti. Secondo Eric Ries (2010), una startup pu essere definita come unistituzione umana disegnata per distribuire un nuovo prodotto o servizio sotto condizioni di estrema incertezza. Si tratta quindi di una nuova iniziativa imprenditoriale che ha lambizione e cerca di pianificare la commercializzazione di uninnovazione per crescere di un fattore elevato in pochi anni dalla formazione (Tenner, 2011). Tra gli elementi essenziali della definizione troviamo: presenza attuale o potenziale di un business model implementabile; commercializzazione di uninnovazione di prodotto o di processo; piano di crescita esponenziale (scalabilit) in un tempo definito e limitato, spesso compatibile con la durata media di uninvestimento di Venture Capital (3-5anni). Per i propositi di questa trattazione e per una corretta contestualizzazione dei concetti riportati vengono considerate solo startup operanti nel settore del Web, Digitale e New Media: gli attori in studio, gli acceleratori dimpresa, si rivolgono specialmente (anche se non esclusivamente) a questo genere di startup, considerati i costi ridotti di nascita del business e il periodo temporale ristretto necessario per arrivare ad un prodotto testabile (spesso pochi mesi). In questo contesto, i progetti nascono essenzialmente con unidea e un team di 2-3 fondatori capaci di implementarle tecnicamente ma sono spesso sprovvisti di capitali ed esperienza dal lato business per portare lidea ad uno stadio prototipale e per lanciarla efficacemente sul mercato (Task force del Ministro dello Sviluppo Economico, 2012). Esistono diversi modi per reperire i mezzi finanziari che la startup richiede nella fase early stage. Friends, family (and fools) Nelle prime fasi di concepimento dellidea, i founder cercano spesso di raccogliere fondi attraverso lautofinanziamento o il ricorso a fonti informali come amici e parenti (Gualandri, Venturelli, 2012).
Sussidi e grant La startup pu partecipare a bandi e competizioni pubbliche o private finalizzate a finanziare le startup con fondi erogati gratuitamente, a fondo perduto o tramite prestiti a tassi agevolati. Incubatori dimpresa Gli incubatori sono operatori specializzati che finanziano le idee e gli imprenditori, fornendo una gamma di servizi che va oltre il supporto manageriale. Nella maggioranza dei casi il supporto finanziario da essi apportato non di dimensioni elevate o del tutto assente, mentre il focus dellintervento centrato sulla fornitura di spazi fisici dove intraprendere le prime iniziative, nellaiuto alla stesura di business plan e nella ricerca di nuovi investitori per supportare il progetto negli stadi successivi (Razzini, 2010). Business angels Il Business Angel definito dallo Statuto dellassociazione Italiana Business Angels (IBAN) come una persona fisica la quale investe il proprio patrimonio, professionalmente, in Piccole e Medie Imprese (PMI) sotto diverse forme di capitale di rischio, attraverso l'assunzione, la gestione e lo smobilizzo di partecipazioni, prevalentemente in societ non quotate in Borsa, con un attivo coinvolgimento nello sviluppo delle aziende partecipate.Si tratta, in genere di ex imprenditori, manager in attivit o in pensione, liberi professionisti, dotati di un discreto patrimonio personale, e in grado di offrire alla impresa in fase di startup non solo capitali, ma anche competenze gestionali, conoscenze tecnico-operative, e una consolidata e diffusa rete di relazioni con il mondo economicofinanziario (Razzini, 2010). Business accelerator Gli acceleratori dimpresa sono nuovi attori a supporto delle startup nella fase di early stage. Sono considerati come levoluzione del modello dei business incubator, affermati dagli anni 80, e vanno a coprire un gap crescente tra i principali modelli di funding per le startup. Si collocano infatti in una fase intermedia tra i family, friends and fools e i Venture Capital, ricoprendo un ruolo da business angels ma in una forma pi strutturata che si concretizza in piccoli investimenti sistematici (seed) e un forte affiancamento al progetto durante i mesi di incubazione. Agiscono come intermediari tra fornitori di capitali (solitamente investitori istituzionali o imprenditori benestanti) e le startup innovative in cerca di finanziamenti. Il core value riconosciuto agli acceleratori il possesso di esperienza e know-how in determinati settori di attivit rendendoli i soggetti ideali per spingere ed accelerare la crescita di una startup. A differenza dei business angels, i programmi di accelerazione solitamente fanno pi investimenti in contemporanea su diverse startup (coorti) e le decisioni di investimento sono prese dal management team mentre raro che gli investitori individuali siano coinvolti in tali decisioni. Sono caratterizzati inoltre da relazioni pi forti e continuative durante i mesi del programma (First Ascent Ventures LLC, 2009). Venture Capital I VCs sono specializzati nel raccogliere, da investitori istituzionali e privati benestanti, capitali da investire in private equity in imprese giovani ad alto potenziale per generare un ritorno attraverso la quotazione sul mercato pubblico dei capitali o la vendita diretta dellazienda. A fronte del rischio dellinvestire in aziende piccole e meno mature, i VC assumono un significativo controllo sulle decisioni dellimpresa oltre ad una porzione significativa della propriet. (Destro, 2012).
4
Ci sono differenze sostanziali tra VC e acceleratori: mentre gli acceleratori finanziano solitamente con circa 20.000 /$ le startup nella loro primissima fase (spesso senza un prodotto) i VC investono somme pi alte (2 milioni /$ circa) in imprese che abbiano gi iniziato a mostrare metriche di successo.
average venture capital fund and for 15 years, VC funds have failed to return to investors the significant amounts of cash invested, despite high-profile successes, including Google, Groupon and LinkedIn (Mulcahy, Weeks, Bradley, 2012). In questo settore si stanno sempre pi affermando alternative caratterizzate da una taglia ridotta degli investimenti: acceleratori, incubatori, business angels, oltre al crowdfunding . Il successo dei programmi di accelerazione chiaramente associato alle mutazioni che stanno avvenendo. Il modello degli acceleratori, infatti, si adatta molto bene (e meglio rispetto al modello dei VC) ai nuovi approcci Lean (hanno strutture snelle, flessibili e dinamiche in grado di dare risposte sia veloci che qualificate) e alla crescenti opportunit nel mercato dellinnovazione. I primi dati suggeriscono che questi modelli hanno un impatto positivo sui founders, aiutandoli ad imparare velocemente,a creare network di valore e a diventare imprenditori migliori (Miller, Bound, 2011). Del resto, la tendenza di fondo nel settore appare sempre pi privilegiare la presenza di competenze ed esperienze legate al business development, marketing e design del prodotto rispetto a skill finanziarie. Il modello degli acceleratori sembra seguire questa linea evolutiva concentrandosi pi su creazione e rafforzamento della community, in cui i founders possono trovare le figure utili per la loro crescita, che sul perseguimento di un sostanzioso ritorno finanziario sullinvestimento (Fishbein, 2012; Onetti, 2012).
10
11
La forza di questi operatori risiede nel radunare risorse finanziarie, tecniche, umane, spazi e strumenti per favorire lo sviluppo di imprese giovani e innovative. Tra le caratteristiche che maggiormente qualificano tale tipologia di incubatore possiamo osservare che: sono costituiti da operatori privati, spesso emanazione di gruppi industriali o di istituzioni finanziarie; sono orientati al profitto; sono direttamente collegati al mercato del capitale di rischio, con disponibilit di capitale proprie e/o rapporti di collaborazione stabili con altri operatori. (Razzini, 2010) Va sottolineato che, nonostante le differenze precedentemente descritte, spesso i due termini (incubatore privato ed acceleratore) vengono usati in maniera analoga. Non inoltre facile identificare il termine pi corretto in quanto spesso i programmi sono una fusione dei due concetti, concetti che comunque non sono definiti in maniera univoca.
12
4. Comparazione dei programmi 4.1 Tre casi di successo: Techstars, Seedcamp ed H-Farm
Nella parte successiva vengono messi a confronto tre casi di acceleratori di successo, considerati come i modelli di riferimento per i diversi contesti nei quali operano. Techstars Techstars un acceleratore mentorship-driven che offre spazi fisici adibiti ad uffici, un sistema di mentoring strutturato ed organizza incontri ed eventi periodici. Fondato nel 2006 a Boulder (USA) da David Cohen e Brad Feld ora presente in altre 3 citt statunitensi: Boston, New York City e Seattle, oltre ad aver implementato il principale network internazionale di acceleratori: il GAN (Global Accelerator Network). In ogni citt si tiene una sessione per anno durante la quale partecipano 10 web startup selezionate tra migliaia di applications. Seedcamp Seedcamp un programma europeo di mentoring ed investimento per startup operanti nel campo delle tecnologie web. Si differenzia sostanzialmente da Techstars in quanto finanzia startup esclusivamente nellarea EMEA ed ha un modello basato su eventi europei e globali che fanno incontrare mentors e founders anche prima del programma effettivo. Supportando anche startup che non saranno finanziate, limpostazione data da Seedcamp mostra quindi la grande valenza del mentoring nella crescita di un imprenditore. Techstars e Seedcamp sono risultati ai vertici dell Accelerator program ranking (Kauffman Fellow Program, 2012), rispettivamente nella classifica statunitense ed europea. H-Farm Fondata nel 2005, per numeri di startup incubate, fondi aggregati e visibilit, il punto di riferimento nellearly stage per il crescente ecosistema italiano. H-Farm opera con una doppia anima di Venture-Incubator: Venture: lanima finanziaria che investe fondi nelle startup e ne detiene le partecipazioni; Incubator: a fronte di un canone mensile, affitta uffici completi di connettivit wifi, meeting rooms, offre servizi basilari di business, supporto nella gestione manageriale e tecnica della startup, servizi di consulenza su aree tematiche, e di supporto nella ricerca di investitori. Anche se non considerato nella comparazione doveroso presentare Y Combinator in quanto, come primo programma di accelerazione ad essere lanciato, stato il punto di riferimento iniziale per ogni acceleratore dimpresa creato successivamente. Opera in Silicon Valley: la sua posizione permette di organizzare 2 sessioni lanno con oltre 80 startup partecipanti per sessione. Questa particolarit lo rende lacceleratore pi prolifico (oltre 450 startup finanziate) e conosciuto al mondo. Adotta per un modello scarsamente strutturato e con un basso coinvolgimento. (Christiansen, 2009). I 3 casi analizzati presentano forti elementi comuni. Sono infatti acceleratori dimpresa operanti nellambito del web e del digitale: sono interessati a startup che implementino web applications, mobile apps, social games, new media, cloud tecnology e ITC. Inoltre, il loro taglio di investimento li colloca nella fase early-stage e Seed.
13
Nonostante i punti di contatto, i tre acceleratori si sono evoluti da un programma base comune sviluppando peculiarit significative: di seguito si evidenzieranno alcune variabili che costituiscono un possibile framework di riferimento per lanalisi e la comparazione dei casi.
14
spesso giovani founders ed imprese promettenti scarseggiano. Pur investendo in 20 startup allanno, Seedcamp riesce ad entrare in contatto e vedere sul campo oltre 200 team. H-Farm Oltre a voler creare una struttura che possa supportare i giovani nel fare impresa (e a supportare le politiche governative in materia attraverso la partecipazione del founder, Riccardo Donadon, alla Task Force di Passera), H-Farm orienta i suoi sforzi nel combinare la creazione di progetti redditizi con la costruzione del principale distretto tecnologico italiano nell'ambito del digitale: la Sile Valley, parafrasando il termine Silicon Valley con il Sile, fiume che scorre nelle vicinanze della sede (H-Farm Ventures, 2011). Il focus sulla dimensione fisica e la forte caratterizzazione di appartenenza allecosistema di HFarm traspaiono anche dalle parole di Maurizio Rossi (co-founder) che descrivono la struttura come un campus, funzionale, anche estetico, in cui i ragazzi possano trovarsi a loro agio e che possa favorire il contatto, gli scambi, le relazioni, per generare un network vivo ed effettivo (Intervista su Gente Veneta, 2012).
i quali 20 team selezionati entrano in contatto con i migliori imprenditori, mentori ed investitori europei. Seedcamp Week invece il main-event annuale di una settimana a cui partecipano i migliori 20 progetti dei Mini Seedcamp che vengono coinvolti, negli uffici di Londra, in unintensa attivit di mentoring (con circa 400 mentors) e networking con personalit di alto profilo e i principali investitori europei finalizzata a migliorare le presentazioni, stringere partnership ed attrarre investitori potenziali. Infine, il Seedcamp Tour porta (a Febbraio/Marzo ) le startup finanziate dal programma negli USA per incontrare i migliori imprenditori, le startup di maggiori successo, i principali investitori e le pi importanti tech companies del mondo. I progetti su cui lacceleratore investe sono selezionati tra i partecipanti degli eventi: mentre solo 15-20 progetti ricevono il funding (5-7 scelti tra i partecipanti alla Seedcamp Week), oltre 200 beneficiano dei contatti e dei consigli dei mentori durante gli stessi eventi. I non vincitori sono spinti a mantenere i contatti con Seedcamp e a ricandidarsi per successivi eventi. Linvestimento standard di 50.000 per un 8-10% di equity per coprire le spese della startup non solo per i 3 mesi del programma ma idealmente per garantirne loperativit fino allinvestimento di follow-on. Reshma Sohoni, founder, ritiene che un investimento pi consistente sia maggiormente appropriato in Europa: We need to give them some breathing room. It can take longer to raise money over here (http://www.seedcamp.com/). Ai progetti vincitori viene consigliato di trasferirsi a Londra per un periodo di 3 mesi duranti i quali perfezionare la loro idea di business e realizzare il prodotto, traendo il massimo vantaggio dallinterazione con i mentors di Seedcamp e i founders degli altri progetti vincitori. H-Farm H-Farm presenta un modello meno strutturato, pi flessibile e completo nellassistenza che offre alle startup. Linvestimento medio pi alto rispetto agli altri 2 casi, arrivando fino ai 300.000. Differentemente da Techstars e Seedcamp, che offrono un programma che spinge le startup allinvestimento di follow-on, H-Farm si trova invece ad operare in un mercato asfittico: in Italia non si ancora sviluppata una solida infrastruttura di business angels e fondi di Venture Capital e le opportunit di realizzare un investimento di follow-on sono poche. Lacceleratore italiano quindi obbligato dal contesto a seguire le neonate startup con finanziamenti successivi al Seed. H-Farm un modello ibrido tra lincubatore dimpresa e il Venture Capital. Offre infatti, nella sua struttura, i normali servizi di incubazione fisica (spazio di lavoro, connettivit di rete, supporto legale e finanziario, assistenza amministrativa e contabile, supporto nellattivit di comunicazione, servizi di HR) ma si caratterizza per il finanziamento della startup con round superiori (30-300k) alle poche decine di migliaia di euro dei programmi di accelerazione di stampo anglosassone. A differenza del classico modello di incubatore, H-Farm fa leva solo in misura limitata sulla fornitura di servizi di sviluppo del business (a fronte dei quali le startup versano un canone mensile sufficiente per la copertura delle spese primarie) mentre assume un ruolo pi continuativo nel supportare le startup. Rappresenta quindi un modello maggiormente riconducibile ai programmi di accelerazione caratterizzati da un forte contributo formativo-manageriale e di mentorship (network, mercato, autorevolezza, riconoscibilit) offerto alla societ dai mentors/Partners (H-Farm Ventures, 2011). Entrando nel dettaglio del processo di funding, il primo step di investimento prevede un Seed di 30.000 (a fronte del 15% circa di equity) e lincubazione nella struttura per 3 mesi. Questo periodo compatibile con il tempo richiesto per lo sviluppo di una beta del prodotto, per la validazione dellidea e del modello di business con test di mercato su scala ridotta con lobiettivo di ottenere un primo feedback sulla bont del progetto imprenditoriale.
18
A discrezione del comitato dinvestimento si procede poi con round successivi nellordine di 90-180 mila che permettono di coprire i primi 9-12 mesi di attivit per rifinire il modello di business, perfezionare il prodotto e lanciarlo sul mercato (product development stage). Infine, se i founder riescono a coinvolgere un co-investitore, si procede con un altro round fino a 300k per il sostentamento fino a 18mesi. Nei successivi 2-3 anni dal Seed alle startup viene lasciata una maggior autonomia mentre il supporto di H-Farm si concentra sul business development, attraverso la ricerca di clienti ed acquirenti per lexit: i contatti di business di H-Farm generano infatti una parte consistente del fatturato di alcune delle startup incubate in questa fase. Tipicamente la partecipazione di H-Farm a seguito dellinvestimento nellordine del 30% mentre il partner di riferimento che ha seguito direttamente la startup ottiene il 5%. Lobiettivo primario di H-Farm portare la startup a sviluppare metriche e dati di traction sul mercato tali da validare il modello rendendo la startup finanziabile per investitori esteri. H-Farm fa infatti investimenti successivi fino a quando non raggiunge la maturit necessaria per essere appetibile per altri investitori. I VC e i soggetti che investono di mestiere non lo fanno su idee ad uno stadio primordiale. Questo modello inizia a portare i suoi frutti: la crescente visibilit di H-Farm, lampio network di contatti con investitori e grandi aziende e il crescente fermento nel mondo delle startup italiane, rendono pi facile identificare tali investitori rispetto a qualche anno fa. Tutte le startup finanziate nellultimo Seed program (fine 2011) hanno infatti trovato co-investitori rilevanti.
Alcuni mentor inoltre vengono contattati per supportare la startup nelle loro specifiche aree di expertise e nella specifica fase del ciclo di vita: the more specific, the better (Cohen, Feld, 2011). Ai mentors che partecipano al programma viene chiesto di concentrarsi su una singola startup (al massimo su due se compatibile con il tempo dedicato) in modo da garantire un coinvolgimento profondo e diretto con il team. Ogni startup lavora a stretto contatto con 4-6 mentors, i quali si focalizzano sul singolo progetto. Il fattore pi importante che muove un mentor la consapevolezza di poter aiutare concretamente non solo la crescita della startup che segue ma anche lo sviluppo di un ecosistema. Nel libro Do More Faster: Techstars Lessons to Accelerate Your Startup, David Cohen e Brad Feld (co-founders di Techstars) parlano di autosostenibilit del mentoring: gli imprenditori hanno la possibilit, attraverso i programmi di accelerazione, di spingere le startup verso la strada del successo. I founder di queste startup, una volta divenuti affermati imprenditori, vogliono dare alle nuove startup ci che hanno a loro volta ricevuto. Si crea quindi un circolo virtuoso di grande valore. Queste dinamiche, che sono alla base dellaffermazione dei principali cluster dellinnovazione (come la Silicon Valley), sono molto difficili da replicare in ecosistemi meno maturi in cui mancano storie di grandi e piccoli successi che, da un parte, spingano pi talenti a provarci e, dallaltra, forniscano potenziali mentors e capitali da investire. Seedcamp I mentors di Seedcamp vengono usati principalmente durante gli eventi. Tutte le oltre 200 startup che partecipano ogni anno agli eventi di Seedcamp vengono coinvolte nellattivit dei mentors indipendentemente dalla realizzazione dellinvestimento. Per un programma basato sugli eventi, il network dei mentors ricopre un ruolo fondamentale: Seedcamp coinvolge (al 2012, http://www.seedcamp.com/) oltre 1200 mentors tra EU, USA e Asia (60 ad ogni Mini-Seedcamp e pi di 400 alla Seedcamp Week). Queste figure appartengono a diverse realt: sono principalmente imprenditori, VC e business angels, ma anche esperti, manager di grandi corporate, recruiters. Durante il programma i team partecipano: a sessioni giornaliere su base mensile (Seedcamp Days) per coprire vari aspetti dello sviluppo del business: vendite, finanza, sviluppo del prodotto, gestione delle risorse umane. allUS Trip: tour delle principali citt della scena americana per entrare in contatto con gli imprenditori e le principali aziende high-tech (Google, Facebook, AOL, eBay), essere ispirati dalle loro storie di successo, condividere esperienze e consigli, stringere relazioni. E unopportunit unica per entrare in relazione con i principali Venture Capital ed investitori statunitensi. al Demo Day ed Investor Day per presentare i progressi della startup. Ricevono inoltre il Founders pack: un bundle di servizi gratuiti o a prezzi agevolati finanziati dagli sponsor. H-Farm Il supporto alle startup fornito in particolare dai partner, che hanno un forte coinvolgimento con i team, e dallo staff dellacceleratore. Infatti H-Farm non ha ancora formalizzato una struttura di mentoring analoga ai corrispettivi americani ed europei, ma si avvale dei partner per svolgere le attivit tradizionali dei mentors, oltre ad avvalersi della collaborazione occasionale di esperti ed ospiti in visita alla struttura. Mentre i partners rivestono un ruolo di guida per i fondatori delle startup, questultimi vengono assistiti nelle esigenze operative dai membri dello staff ognuno specializzato in un particolare
20
settore di competenza: business planning, strategie di marketing e comunicazione, adempimenti contabili ed amministrativi, gestione delle risorse umane. H-Farm ha creato inoltre Digital Accademia, una scuola non tradizionale dedicata alla formazione nel campo del digitale e dellimprenditoria innovativa con particolari eventi, workshop e filog dedicati alleducazione dei founders. In particolar modo, offre il M.A.D.E.E. un master di 6 mesi finalizzato a educare imprenditori nel campo web e digitale: alcuni dei progetti sviluppati durante la prima edizione di questo master sono stati finanziati da H-Farm che riconosce ai team un valore aggiunto nellaver frequentato questo percorso formativo.
principali acceleratori possono scegliere tra un solido deal flow, in altri contesti, meno sviluppati, laumento della quantit e della qualit delle proposte in entrata un punto chiave per costruire un acceleratore di successo. Techstars e Seedcamp ricevono migliaia di applications da cui arrivano a finanziare rispettivamente 40 e 20 startup di alto profilo ogni anno. Questi numeri permettono ai due acceleratori di strutturare coorti di startup (ossia la partecipazione contemporanea delle startup ammesse) mentre H-Farm ha unofferta meno strutturata: laccesso al programma avviene in diversi momenti dellanno e le startup si trovano a coesistere con altre startup presenti nella sede ma ad un diverso grado di sviluppo. Seedcamp Seedcamp pur essendo nato a Londra, centro principale del Venture Vapital europeo, deve fronteggiare una carenza strutturale di startup outstanding: focalizzarsi solo sul Regno Unito non pi sufficiente e per riuscire a trovare 20 aziende target lacceleratore deve organizzare eventi itineranti nelle principali citt europee ingaggiando la comunit locale con specifiche call for ideas. Nel 2011 Seedcamp si trovata quindi a poter visionare circa 2000 startup europee, entrando in diretto contatto con oltre 200 team testandone sul campo il valore attraverso 11 eventi e selezionando per linvestimento solo le 20 realt potenzialmente disruptive. H-Farm H-Farm riceve un buon numero di applications (circa 580 nel 2011) ma il livello qualitativo delle proposte medio-basso: oltre il 50% non raggiungono i requisiti minimi per accedere ad una valutazione pi approfondita. Sono spesso riscontrati uno stadio di sviluppo piuttosto embrionale delle proposte, una vision sul prodotto non chiara, la mancanza di business skills oltre ad una carenza di base nella conoscenza dei rapporti con gli investitori. Tra le proposte inviate nel 2011 infatti, solo un centinaio di progetti sono stati considerati per incontri di approfondimento, mentre le startup finanziate nel 2011 sono state 5. H-Farm inoltre presenta difficolt nellattrarre progetti internazionali e, considerato lo stadio di sviluppo dellecosistema italiano, un forte limite per implementare le caratteristiche del deal flow.
Management buy-out: i fondatori della startup che decidano di proseguire lattivit possono decidere di liquidare le partecipazioni dei soci finanziari ri-acquistando la totalit delle quote. Quotazione in borsa (IPO): mentre gli ultimi anni sono stati caratterizzati da unattivit di IPO quasi inesistente, tra il 2011 e il 2012 si registrato un forte incremento delle IPO con i quattro casi pi eclatanti LinkedIN, Facebook, Zynga, Groupon. E fisiologico infine un alto tasso di mortalit (fallimento) delle startup, considerate la fragilit delle imprese nella loro fase iniziale e lincertezza derivante dallalto contenuto di innovazione. Techstars A fine 2011, Techstars ha finanziato 126 startup di cui 98 (77.78%) sono ancora attive, 10 sono state acquisite (7.94%) mentre 18 sono fallite (14,29%). Circa il 66% delle imprese che hanno partecipato al programma sono state in grado di ricevere investimenti di follow-on: considerata la totalit delle classi, ogni startup ha ricevuto in media oltre 1,4 milioni di $ di funding successivi. Il modello statunitense, come anche quello israeliano, basato su un punto: c un florido ecosistema di investitori ed attori pronti ad investire nelle startup, con una maggiore propensione al rischio (Senor, Singer, 2009). LEuropa, e in particolare lItalia, non godono di questo vantaggio. Seedcamp Tra il 2007 e Maggio 2011, Seedcamp ha investito in 40 startup. Di queste il 90% hanno raccolto investimenti di follow-on tra i 300k e i 2 milioni, raccogliendo in totale oltre 30 milioni di Euro. H-Farm Dal 2005, H-Farm ha investito 20 milioni di euro in 32 startup, sono state portate a termine 5 exits (H-care, H-art, Shicon, Log607, Logopro) mentre 2 startup sono state dichiarate fallite. Le operazioni chiuse da H-Farm si caratterizzano con un IRR stabilmente superiore al 100% (H-Farm Ventures, 2011). Per H-Farm non appare significativo considerare il numero e lentit dei follow-on: mentre Techstars e Seedcamp si fermano al Seed funding, lacceleratore italiano obbligato a seguire la startup con ulteriori investimenti. La mancanza di investitori e grosse aziende interessate alle acquisizioni richiedono ad H-Farm di supportare le startup fino ad una fase pi avanzata.
23
H-Farm principalmente legata alla location fisica, al territorio, allecosistema e alla continuit dei rapporti. Per concludere, alla luce delle differenze emerse nella trattazione possiamo descrivere i tre casi aziendali studiati con diversi modelli: modello industriale mass-flow driven per Techstars con numerosi progetti seguiti contemporaneamente, elevata quantit di applications, mentoring su larga scala e strutture fisiche dedicate. Techstars rappresenta il gold standard del modello di accelerazione, replicabile ed aperto alle clonazioni. modello rocket launch (di lancio/spinta) per Seedcamp: i team delle startup, una volta educati con le principali competenze necessarie per lavvio dellattivit, vengono lasciati a lavorare in totale autonomia. A differenza di Techstars ed H-Farm, Seedcamp non un incubatore fisico ma offre un supporto a distanza occasionale legato agli eventi. modello agricolo/materno per H-Farm che si caratterizza per un ridotto numero di startup incubate alle quali offre assistenza a stretto contatto. Il focus sulla crescita allinterno dellambiente, sullappartenenza ad una comunit in grado di coltivare i talenti. A livello di forma e di cultura organizzativa H-Farm opera similmente ad una grande impresa al cui interno vengono sviluppati numerosi progetti autonomi tra loro.
25
Bibliografia
AYAWONG N., et al., 2007. Development and Future Challenges of Business Incubators in Thailand. BERGEK A., NORRMAN C., 2008. Incubator best practice: a framework. Technovation, 28(2008), 20-28 CHRISTIANSEN J.D., 2009. Copying Y Combinator. A framework for developing Seed Accelerator Programmes. MBA Dissertation, University of Cambridge. COHEN D., FELD B., 2011. Do more faster: Techstars lessons to accelerate your startup. 1ed. (s.l.): Wiley. COSTA G., GIANECCHINI M., 2009. Risorse Umane. Persone, relazioni e valore (2a ed.), Milano: McGraw-Hill. DESTRO F., 2012. Academic Entrepreneurship: The University Technology Transfer Office. PhD dissertation, Scuola di Dottorato in Economia e Management, Universita' degli Studi di Padova. DI MARIA E., MICELLI S., 2001. Strutture e modelli emergenti a supporto dellimprenditorialit sul territorio. IN: AA.vv. XXII Conferenza Italiana di Scienze Regionali, Venezia, 10-12 ottobre 2001. Milano: AISRe. FUSCO P., 2012. Internet d lavoro nella Sile Valley. Gente Veneta, 21/07/2012, 4-6. GUALANDRI E., VENTURELLI V., 2012. Start-up:dal progetto al mercato. Guida nasce limpresa, Confindustria Modena Disponibile su: <http://www.nascelimpresa.it/doc/guida_STARTUP.pdf> [Data di accesso: 9/08/2012]. H-FARM VENTURES, 2011. Project Overview. HOCHBERG Y.V., KAMATH K., 2012. U.S. Seed Accelerator Rankings. Kellogg School of Management, Northwestern University. KAUFFMAN FELLOW PROGRAM, 2012. Incubators in US and Europe. Speed and scale in capital formation. LERNER J., et al., 2011. Atlantic Drift. Venture capital performance in the UK and the US. Research report: June 2011 LEWIS D., HARPER-ANDERSON E., MOLNAR L., 2011. Incubating Success. Incubation Best Practices That Lead to Successful New Ventures. U.S. Department of Commerce Economic Development Administration. MILLER P., BOUND K., 2011. The Startup Factories. The rise of accelerator programmes to support new technology ventures. NESTA Discussion paper: June 2011
26
MULCAHY D., WEEKS B., BRADLEY H.S., 2012. We have met the enemy...and he is us. Ewing Marion Kauffman Foundation Disponibile su: <http://www.kauffman.org/uploadedFiles/vc-enemyis-us-report.pdf> [Data di accesso: 9/08/2012]. Task force sulle startup istituita dal Ministro dello Sviluppo economico, (data prevista di pubblicazione: Settembre 2012). Restart, Italia! Perch dobbiamo ripartire dai giovani, dallinnovazione, dalla nuova impresa. RAZZINI B., 2010. Valutazione di Start-up. Case study analysis: incubatori di primo miglio, Business Angels e Venture Capital. Metodi di investimento nel capitale di rischio. Tesi di dottorato, Universit di degli studi di Trieste. RIES E., 2011. The Lean Startup. 1ed. New York: Crown Business. SENOR D., SINGER S., 2009. Start-up Nation. 1ed. New York: Twelve.
27
Webgrafia
ARMENT M., 2012. Talent acquisitions. Disponibile su: <http://www.marco.org/2012/07/20/talentacquisitions> [Data di accesso: 9/08/2012]. BASS D., 2012. Bringing up business: incubators through the eyes of the entrepreneur. Disponibile su: <http://www.cmn.com/2012/05/bringing-up-business-incubators-impact-seen-through-the-eyesof-the-entrepreneur/> [Data di accesso: 9/08/2012]. FIRST ASCENT VENTURES LLC, 2009. New Venture Capital Models The Rise of Business Accelerator Seed Funds. Disponibile su: <http://www.firstascentventures.com/blog/?p=26> [Data di accesso: 9/08/2012]. FISHBEIN M.B., 2012. The Future of Venture Capital. Disponibile su: <http:// www.huffingtonpost.com/michael-b-fishbein/the-future-of-venture-cap_b_1835014.html> [Data di accesso: 9/08/2012]. H-FARM website: http://www.h-farmventures.com/en/ NBIA (National Business Incubation Association). What is business incubation? Disponibile su: <http://www.nbia.org/resource_library/what_is/> [Data di accesso: 9/08/2012]. NOBEL C., 2011. Teaching a 'Lean Startup' Strategy. Disponibile su: <http://hbswk.hbs.edu/item/ 6659.html> [Data di accesso: 9/08/2012]. ONETTI A., 2012. Un nuovo modello per il Venture Capital 2.0? Disponibile su: <http:// siliconvalley.corriere.it/2012/09/un_nuovo_modello_per_il_ventur.html> [Data di accesso: 9/08/2012]. RIES E., 2010. What is a startup? Disponibile su: <http://www.startuplessonslearned.com/2010/06/ what-is-startup.html> [Data di accesso: 9/08/2012]. SEEDCAMP website: http://www.seedcamp.com/ SILVER J., 2012. After the tech incubator bubble. Disponibile su: <http://www.wired.co.uk/ magazine/archive/2012/06/features/after-the-tech-incubator-bubble?page=all> [Data di accesso: 9/08/2012]. STEPH B., 2012. The Rise of the Business Accelerators Disponibile su: <http:// www.launchhouse.com/news/the-rise-of-the-business-accelerators/> [Data di accesso: 9/08/2012]. SUSTER M., 2012. Its morning in Venture Capital. Disponibile su: <http:// www.bothsidesofthetable.com/2012/05/23/its-morning-in-venture-capital/> [Data di accesso: 9/08/2012]. TECHSTARS website: http://www.techstars.com/ TENNER D., 2011. What is a startup? Disponibile su: <http://swombat.com/2011/12/17/what-is-astartup> [Data di accesso: 9/08/2012].
28