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SABATO 3 NOVEMBRE 2012 TRENTINO

Primo piano Trentino

Magnani: Basta partiti, voglio un nuovo movimento

laura froner (Pd)

Dopo Dellai ci serve un nome di esperienza


TRENTO

miamoci e partiamo!. Andrea Gorfer, il giovane organizer del Meetup, spiega che la linea da tenere sar decisa insieme: Ci troveremo e sceglieremo cosa fare. Capisco lentusiasmo dei tanti che da mesi lavorano alla nascita del movimento, ma capisco anche lesigenza nazionale di mettere un filtro per le

candidature. I grillini si confronteranno in assemblea gioved prossimo. Il 10 novembre prevista la prima uscita pubblica in piazza con i banchetti. E nel frattempo proveranno a dialogare con Bolzano, il M5S pi vicino che potrebbe regalare candidati al Trentino.
RIPRODUZIONERISERVATA

I risultati delle elezioni siciliane fanno capire dove sia arrivato il livello di arrabbiatura dei cittadini con i partiti. Serve uno spazio civico, non personalizzato, un movimento di idee. Chiss se, alla fine, il consigliere Mario Magnani lancer il suo e riuscir a ritornare in Consiglio provinciale. Intanto, in una nota, fa sapere di aver partecipato nei giorni scorsi alla riunione di maggioranza sul progetto di abolizione della porta girevole: Ho potuto constatare che molte persone legate ai partiti cercavano di mantenere questo meccanismo, per puro interesse di bottega. Per poter avere pi posti da spartire. Non ci potevo credere, mi sembrava di vedere una distanza siderale da ci che i cittadini chiedono alla politica: diventare un po' pi normale.

Si fa sentire, nel Pd trentino, lala del partito che non considera le primarie la strada obbligata - o privilegiata - per individuare il candidato alla guida della Provincia. La deputata Laura Froner si schiera con il sindaco di Trento Alessandro Andreatta (Trentino di ieri): Le primarie sono uno strumento, non devono diventare un obiettivo. Va bene la partecipazione, ma stiamo parlando di una persona che deve rappresentare tutta la coalizione, secondo me dobbiamo andare oltre le regole che noi come Pd ci siamo dati per tener conto di esigenze pi complessive. Dobbiamo discutere in modo aperto al nostro interno e non trincerarci dietro le primarie per sfuggire alle nostre responsabilit. La partecipazione avviene anche attraverso la rappresentanza e una classe dirigente matura deve saper scegliere. Sono daccordo con Andreatta quando dice che lassemblea provinciale del Pd uno dei luoghi dove discutere del nostro progetto per il Trentino e della persona che secondo noi pu rappresentarlo al meglio. E come Andreatta, anche Laura Froner ritiene che per la

La deputata trentina del Pd Laura Froner

guida della Provincia serve una persona che possa rappresentare tutta la coalizione e che abbia unesperienza amministrativa alle spalle. Governare un territorio con le competenze della nostra Provincia, farlo in un quadro di risorse che calano e in un contesto di rapporti difficili con lo Stato, non facile. Dopo il passo indietro di Alberto Pacher, che nel 2013 non si ricandider, per Froner non ancora il tempo di fare nomi per la successione di Dellai. Quanto invece alle possibili nuove alleanze di cui si discute

nel Pd, e allapertura a Sel prospettata dal segretario Nicoletti, la deputata netta: Le alleanze si creano su un programma. La strada per quanto mi riguarda parte dalla conferma della maggioranza esistente, se poi altri si ritrovano su quel progetto per il Trentino, non vedo preclusioni. E sulla bufera che sta investendo lIdv, Froner invita a proseguire il confronto sul piano locale: A livello nazionale la distanza che si creata forte. Ma in Trentino ragionerei partendo dalle persone. (ch.be.)

Caro Di Pietro, sbagli a fidarti di Grillo


Firmani, consigliere provinciale Idv: partito spaccato, io sto con Donadi, ma sullonest di Tonino metto la mano sul fuoco
di Luca Pianesi
TRENTO

"L'Italia dei Valori morta" tuonava Antonio Di Pietro, gioved 1 novembre, dalle pagine del Fatto Quotidiano dopo che Report, il programma di Milena Gabanelli, domenica aveva mostrato un'inchiesta sulla gestione dei fondi dell'Idv. Il quadro dipinto dalla trasmissione era quello di un partito controllato da un "familiarismo amorale", con Di Pietro alla guida, la moglie Susanna Mazzoleni alla tesoreria, il figlio ventiduenne Cristiano, candidato alle regionali del Molise. E poi oltre 50 case acquistate dall'ex pm dalla sua entrata in politica. I sondaggi che precipitano, toccando la soglia del 5%, il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi che minaccia la scissione, l'abbraccio mortifero di Beppe Grillo che propone Di Pietro come futuro presidente della Repubblica. Bruno Firmani, primo e unico consigliere provinciale dellIdv: cosa sta succedendo al partito? Siamo effettivamente un po' in difficolt. Abbiamo avuto anche noi qualche scandalo di troppo all'interno del partito. Mele marce che, per, abbiamo subito isolato e costretto alle dimissioni. Uno su tutti l'ex capogruppo alla Regione Lazio, Vincenzo Maruccio. Proprio Maruccio era uno di quelli molto vicini a Antonio Di Pietro. Era uno dei suoi avvocati ed ora accusato di essersi appropriato di 780.000 euro dai fondi del partito. C' familiarismo all'interno dell'Idv?

Credo ancora nellalleanza con il Pd. Dai grillini solo disfattismo La gestione dei nostri fondi? Anche noi soffriamo del familiarismo dei partiti italiani
non sempre funziona cos io ho proposto alla segreteria centrale di obbligare tutti gli eletti di mettere in rete qualsiasi spesa. Sono certissimo, comunque, che il nostro partito ha sempre usato i finanziamenti pubblici correttamente. I sondaggi calano, Donadi minaccia la scissione, Grillo vi spalanca le braccia. Firmani da che parte sta? Per la prima volta, nell'Idv, si aperta una spaccatura tra chi vuole coltivare l'alleanza col centro sinistra, come Donadi, e chi attirato dal canto di Grillo, come Di Pietro. Questa volta io mi sento pi vicino a Donadi perch penso che Grillo sia pi disfattista che costruttivo. Noi, in Trentino, siamo stati partito di governo, e abbiamo dimostrato cosa sappiamo fare. Grillo critica tutto e tutti ma non ha soluzioni concrete da proporre al Paese. Avanti col Pd, quindi, qui in provincia? Si. Penso che se non ci saranno stravolgimenti alle provinciali resteremo fedeli all'attuale linea. Ma quindi non siete"morti", come diceva Di Pietro? Io il funerale non l'ho ancora visto.

Giugni, la ex: Partito onesto, altri i problemi


"L'Italia dei Valori non pi affar mio. Me ne sono andata perch tra la linea nazionale e quella locale c'era assoluta discordanza". Giovanna Giugni, consigliere comunale eletta con l'Idv, era una di quelle che nel partito di Antonio Di Pietro aveva creduto fin dall'inizio. "Mi ero iscritta nel 1998 - spiega - e avevo contribuito a fondare la sezione provinciale. Le polemiche nazionali, comunque, le ritengo pretestuose. Ho visto il servizio di Report di domenica, ma non penso rispecchiasse la realt dei fatti. Io ho lasciato il partito non perch nell'aria ci fossero ruberie, ma per problemi con la gestione locale, che ritengo schizofrenica rispetto a quella nazionale. Un esempio? La tematica dell'aumento delle ore di lezione per i docenti di scuole medie e superiori, che il ministro Profumo vuole portare dalle attuali 18 alle previste 24. L'Idv combatte la politica del governo Monti con fermezza, in Parlamento. Qui, invece, Firmani dice che anche gli insegnanti devono fare sacrifici e che giusto aumentare il loro carico di lavoro. Detto da un professore universitario francamente risulta poco credibile".

Da sinistra Bruno Firmani, consigliere provinciale dellIdv insieme ad Antonio Di Pietro

Purtroppo questo uno dei problemi della politica italiana. I partiti sono tutti monocratici, tranne il Pd. Il Pdl non pu prescindere da Berlusconi, l'Udc da Casini, la Lega ha avuto Bossi e ora ha Maroni. Noi abbiamo Tonino Di Pietro ma sulla sua onest sono pronto a mettere la mano sul fuoco. E il servizio di Report come

lo giudica? Io ero presente quando la giornalista di Rai3 ha raggiunto il nostro segretario. Era a Vasto, in un clima di festa. Di Pietro stato avvicinato dalla giornalista che le ha fatto il nome di Report. Lui, ha accettato di buon grado ma non pensava che l'inchiesta fosse contro la sua persona. Alle domande , quindi,

rimasto spiazzato ed emotivamente colpito. Ma la gestione dei finanziamenti davvero cos poco trasparente? Per quanto riguarda il Trentino i finanziamenti, i pagamenti e ogni nostra spesa rendicontata su conto corrente. E' quindi tutto rintracciabile e limpido. Siccome a livello italiano

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