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Pagina 12 - Tecnologia

ASIS news Anno VI numero 13 - 15 luglio 2007

Emozione di You tube


Renato Calapso Si molto discusso nei mesi scorsi del sito inernet, You tube per quel che concerne la stretta attualit. Soprattutto in rapporto ai filmati pi o meno artigianali che, provenendo dal modo giovanile italiano e diffusi per questa via, avevano scandalizzato molti e suscitato pi di una polemica. A noi lidea di seguire il cammino e lesito di questi tentativi, davvero piuttosto ingenui, di pater le bourgeoi non ha mai suscitato il minimo interesse e dunque eravamo stati, fino a pochissimo tempo fa, dei frequentatori men che tiepidi di questo sito. Tutto ci fino a quando non abbiamo scoperto che in realt questa sorta di televisione fai da te in realt un archivio di filmati di diversa origine e provenienza di dimensioni internazionali. Cos, secondo i nostri gusti e le nostre abitudini abbiamo iniziato a muoverci a ritroso nel tempo, e, in tale direzione vi abbiamo scoperto dei veri tesori. Il capo di questo filo dArianna, che non siamo per ore riusciti pi a lasciare, stata la piccola immagine di Patty Pravo, offerta da Google in risposta a informazioni che avevamo chiesto, a ben ricordare, su La spada nel cuore. Con stupore misto a gratitudine ci siamo accorti che il sito offriva un piccolo ma essenziale archivio di esibizioni televisive della cantante veneziana, che abbiamo assaporato con rapimento. Certo sappiamo benissimo che la televisione offre tali immagini abbastanza di frequente, ma lo fa ad orari imprevedibili, scomodi o comunque con apparizioni che colgono di sorpresa. Qui, invece, le immagini sono organizzate in modo assai razionale e comunque sempre rintracciabili attraverso un efficiente motore di ricerca interno. Ma qual il pregio di questi brevi ma catturanti filmati? La voce dei cantanti trema, tremolano le immagini dellelegante bianco e nero, in contrapposizione con la confezione ossessivamente patinata e anche troppo impeccabile di oggi. Limperfezione reca con se il ricordo e richiama sensazioni che provengono allinfanzia e che si credevano perdute. Ma non basta, queste immagini restituiscono il calore, la tensione delle circostanze in cui sono state riprese, sono le uniche in grado di restituirne latmosfera emotiva che in esecuzioni pi recenti va irrimediabilmente perduta. Recentemente unamica spagnola mi parlava in modo assai critico della mania italiana del revival, in particolare dellautentica ossessione che a suo dire impera qui da noi degli anni Sessanta. La mia amica avvertiva nellobbligo di cantare oggi le canzoni di allora un senso di inanit e di tristezza, lo sforzo e la fatica di una finzione. Benissimo, la incoraggeremo a mettersi davanti a You tube e a godersi limmagine leggermente sbiadita di Sergio Endrigo appena consacrato vincitore di Sanremo 1968 con, scusate se poco, Canzone per te. Il poeta triestino affront la ribalta pallido e rigido per lemozione, sotto il rumoroso tripudio degli amici, impagabile un entusiasta e generoso Claudio Villa, cant la sua gloriosa canzone dapprima con un filo di voce, poi con sempre maggiore convinzione. Oggi Canzone per te unicona sonora, una sigla, rischiamo di non ascoltarla pi, ma di sentirla soltanto. Allora era linaspettato trionfo della poesia su una scena popolare e commerciale, non poteva non fare impallidire, non entusiasmare. Dopo limpatto emotivo con Sergio Endrigo ci siamo dati a esplorare limmensa ricchezza dellarchivio messo a disposizione da questo interessante sito. Vi sono delle vere e proprie rarit, o comunque delle cose da noi di non facile reperimento. Siamo cos bruscamente passati dalla materia sanremese a una completamente diversa e ci siamo dedicati a cercare filmati di Theodor Adorno, che abbiamo visto e ascoltato discutere di Beckett nel suo tedesco a prova di stampa, ci siamo goduti il francese coltissimo di Roland Barthes e la sua intelligente timidezza. Infine abbiamo trovato un brano in cui alla televisione francese il grande Jean DOrmesson metteva il suo senso religioso in rapporto con lo stupore. Saggio chi si stupisce di tutto, dellaria, della luce, del tempo. Aveva proprio ragione.

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