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Jesce Sole
storie di musica, poesia e parole
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Per apprezzare le proprie origini ci si deve forse allontanare dalla terra, grembo natale ed
intraprendere un viaggio in cerca di lidi nuovi e sconosciute emozioni. Confrontarsi con altri
luoghi, tradizioni, voci…
Basta poco, tuttavia, e in un istante ci ritroviamo con la mente ed il cuore a ricordare il fremito
dell’infanzia, i sapori delle proprie origini, la dolcezza delle voci cadenzate dal dialetto di casa. Il
passato, piccolo o grande che sia, ritorna, colmo di odori e suoni e colori e ricordi…
La scelta di queste melodie, delle canzoni che canticchiavano le madri e le nonne, che ne
raccontavano anche le storie e i perchè, le origini lontane, è un atto commemorativo e procreativo
al tempo stesso: il passato degli altri è la trama su cui ricamiamo il nostro presente.
Con la speranza ed il desiderio di infondere nell’animo del pubblico gli stessi sentimenti e le
stesse passioni da cui originarono tali capolavori....
”La canzone napoletana è «un mondo a parte»,e il modo in cui questo microcosmo sia riuscito a
penetrare dovunque - a essere amato e capito essenzialmente anche da chi poco o nulla conosce
di quella città e della sua gente - appartiene al miracolo dell'arte. Perché di questo si tratta, di un
linguaggio che nella sua espressività lirica musicale è riuscito a comunicare sentimenti e passioni
universali. Quei sentimenti che le canzoni classiche esprimono, l’amore, il rimpianto, la nostalgia
e la gioia, colpiscono le persone di oggi di tutte le età e di tutte le classi sociali. Ecco perché la
canzone napoletana è attuale e universale, ed e’ parte integrante di tutta la musica italiana.”
Carmelo Pittari