Anno 11_n.
393 ■ 2 dicembre 2008
PENISOLA VERDE E TERRA DELLE SIRENE
RISCHIANO DI SCOMPARIRE
Dopo le ASL e la Gori, arrivano le ATO sui rifiuti. Il rischio: maggiori costi, minori servizi, forti
danni d immagine. Parla Luigi Cuomo: Situazione gravissima, i Sindaci devono essere uniti
Dalla gestione sanitaria locale
all’accorpamento in A.S.L.; da
ARIPS a GORI. Una nuova
“ATO” in vista: per la gestione
dei rifiuti. In questi passaggi la
Penisola Sorrentina ha sempre
toccato con mano la propria
debolezza rispetto a soggetti
territoriali limitrofi più forti in
tutte le sedi. Pagandone le
conseguenza in termini di po-
tere e di servizi. All’orizzonte
per i sei Comuni nostrani c’è
una nuova “scoppola”.
L’accorpamento fino a Portici
della società che gestirà il ser-
vizio smaltimento rifiuti. Vale a
dire: a scadenza di contratto
Penisola Verde e Terra delle
Sirene non esisteranno più. La
linea programmatica regionale
è stata pubblicata da pochi
giorni sul BURC. Siamo già in
una fase avanzata del proces-
so decisionale. Un’azione di
forza per contrastare questa
buia prospettiva è urgente. A
dir poco. L’unica speranza di
far ascoltare le proprie ragione
è unirsi. L’idea di ARIPS per la
gestione integrata e comune
del servizio in tutta la penisola
è quella da valutare e portare
avanti con forza. Facciamo il
punto, al riguardo, con
l’amministratore delegato di
Penisola Verde, Luigi Cuomo.
Penisolaverde e Terra delle
Sirene rischiano di scomparire?
Secondo la normativa vigente
in Italia e quindi in Campania
sembra proprio di si.
Precisamente a partire da
quando (cioè quando scadono
i rispettivi contratti)?
I contratti tra i Comuni e Peni-
solaverde scadono nel 2011.
Da quando è nota questa si-
tuazione?
La normativa del settore è in
piena evoluzione sia livello na-
zionale, che a livello regionale,
dove a complicare le cose, da
quindici anni a questa parte, ci
sono le norme speciali per la
gestione dell’emergenza rifiuti.
Ad oggi, appare imminente una
decisione definitiva della Re-
gione Campania proprio prima
del passaggio ad essa dei po-
teri ordinari. L’intenzione, così
come previsto dalla legge Re-
gionale, sembra quella di pro-
cedere nella gestione operati-
va dei rifiuti per ambiti Territo-
riali Ottimali, come avviene per
la gestione delle acque. La
Penisola Sorrentina dovrebbe
essere inserita nell’ambito di
gestione che fa capo al Co-
mune di Portici.
Cosa si è fatto per prevenire?
I comuni della Penisola, a ri-
guardo, mi appaiono abba-
stanza decisi nel difendere
quanto di buono sono riusciti
a costruire negli anni. Non
vogliono essere inglobati in
ambiti territoriali troppo grandi
e soprattutto con realtà tanto
diverse tra loro, come può
essere buona parte della Pro-
vincia di Napoli. Hanno già
indirizzato una nota congiunta
per chiarire le proprie posizioni
e chiedere un incontro.
Secondo Lei tutti i Sindaci
stanno realmente vivendo il
problema come una dramma-
tica emergenza che rischia di
pregiudicare fortemente il fu-
turo della penisola in materia
dopo i progressi segnati?
Per l’esperienza che sto ma-
turando, devo dire che tutti i
sindaci hanno delegato eccel-
lenti assessori. Questi ultimi
in particolare stanno facendo
enormi sforzi ed ottenendo
lusinghieri risultati. Basti citare
il fatto che ben cinque Comuni
della Penisola fanno parte del
Club dei Comuni virtuosi della
Campania (che è composto
da 33 comuni in totale). Gli
stessi assessori sanno bene
che altre realtà non hanno rag-
giunto lo stesso livello di servizi
che c’è qui in Penisola. E san-
no altrettanto bene che un
eventuale accorpamento (e
conseguente gestione dipen-
dente da organismi di grandi
dimensioni come un ATO pro-
vinciale) rischierebbe di otte-
nere come risultato un appiat-
timento dei risultati e degli
standard di servizi verso il bas-
so. Il livello di preoccupazione
è senza dubbio alto. Ma le
soluzioni non sono facili da
intravedere.
Si è molto parlato di ARIPS
come soggetto giuridico che
potrebbe veder confluire una
gestione unica della materia.
È vero che ci sono state riu-
nioni che vedevano interessati
sia Lei che Di Palma e sono
andate deserte?
Abbiamo iniziato a fare lavoro
per offrire uno spunto di sintesi
ai Comuni della Penisola. Pur-
troppo gli impegni di tutti sono
tanti e quindi non siamo stati
celeri. Comunque di questa
unione se ne parla da almeno
sei anni … non sarà il ritardo
di quindici giorni a pregiudicar-
ne l’esito. Ma per i primi di
dicembre porteremo a termine
il compito che ci era stato as-
segnato dall’assemblea dei
sindaci dell’ARIPS.
È troppo tardi per intervenire?
E, se si può, cosa va fatto ed
in che tempi.
Certo con il ritorno di Bertolaso
si è assistito ad
un’accelerazione delle decisio-
ni che ha anche coinvolto la
Regione. Quest’ultima è inten-
zionata a portare a termine il
percorso per il ritorno alla ge-
stione dei poteri ordinari in
tempi brevi. Anche per questo
recentemente ha approvato
Le linee guida per la gestione
dei rifiuti 2009-2013, nel corso
del mese di novembre. (in que-
ste Linee Guida la Penisola
Sorrentina viene inserita in un
bacino che fa capo al Comune
di Portici). Non è certamente
tardi. Bisogna però avere le
idee chiare su come proporsi
agli Enti sovracomunali. Con i
risultati ed il prestigio che la
Penisola Sorrentina ha rag-
giunto negli anni, difficilmente
tali Enti potrebbero opporsi a
soluzioni proposte in maniera
unitaria.
Giuridicamente che fine faran-
no i tanti dipendenti, locali,
impiegati nelle rispettive so-
cietà pubbliche?
Entrerebbero a far parte del
gestore Provinciale o sub-
provinciale.
C’è sinergia tra Penisolaverde
e Terra delle Sirene?
Certamente si.
Ci faccia una previsione: quale
sarà la situazione del servizio,
in termini gestionali, nel 2010?
Ci vorrebbe la sfera di cristallo.
Ci sono troppe variabili in gio-
co.
Ed in termini di costi? La pe-
nisola non rischia di fare sen-
sibili passi indietro visto che i
volumi record di differenziata
non sarebbero gli stessi del
bacino fino a Portici?
Non si conoscono le regole di
gestione: chi stabilisce la tariffa,
ecc. Certo la legge dice che
comunque sul proprio territorio
la competenza dei servizi resta
del Comune. Pertanto i Comu-
ni manterrebbero giuridica-
mente l’autonomia per incide-
re sul proprio territorio. Quindi
il rischio c’è ma ci sono anche
le armi per difendersi.
Infine, dal suo osservatorio,
soddisfi la curiosità di tutti i
cittadini: è vero che a volumi
più alti (quadruplicati) di diffe-
renziata dovrà corrispondere
un ritocco della TARSU?
Anche qui le variabili in gioco
sono molteplici e non tutte
comprensibili per la gran parte
dei cittadini. Partiamo con un
dato semplice: 1) la legge dice
che chi non raggiunge il 25%
per fine 2008 nel 2009 subirà
un aumento del costo di con-
ferimento del 15%. Quindi al-
meno questo incremento di
costi è scongiurato per tutti i
Comuni della Penisola (solo il
Comune di Sant’Agnello è sot-
to questo dato al momento,
ma può raggiungere l’obiettivo
in extremis n.d.r.); 2) in Cam-
pania non ci sono impianti di
SORRENTO 3
compostaggio, pertanto la fra-
zione organica dei rifiuti viene
conferita in altre Regioni, con
un mancato risparmio rispetto
ad una situazione di normalità.
3) i comuni, se non ci saranno
novità normative, dal 2009
dovrebbero coprire il 100%
della spesa per i rifiuti con i
proventi della TARSU. Se que-
sto fosse confermato ogni co-
mune partirebbe da una base
di copertura diversa e dovreb-
be prevedere aumenti indipen-
denti dall’andamento della rac-
colta differenziata. Si può
certamente affermare i risultati
raggiunti nel campo della dif-
ferenziata permetteranno di
limitare gli aumenti ed in alcuni
casi anche evitarli del tutto.
In altri termini smaltire più pla-
stica e più cartone per la “sua”
azienda è più un costo (per gli
aggravi gestionali) o un ricavo
(per il ritorno economico dello
smaltimento ed i costi mancati
di conferimento in discarica)?
Al contrario di quanto avviene
per la frazione organica, per
gli imballaggi di carta, plastica,
metallo il ritorno economico
c’è ed è legato alla qualità del
materiale conferito (perciò è
tanto importante essere attenti
alla qualità dei materiali confe-
riti): un materiale sporco vale
zero. I ritorni sarebbero ancora
maggiori se ci fosse sinergia
di gestione in tutta la Penisola
Sorrentina. I dati che abbiamo
presentato con l’arch. Di Pal-
ma di recente e che hanno
destato grande attenzione da
parte degli addetti ai lavori
anche in ambito nazionale
hanno dell’incredibile. Nel
2008 in Penisola Sorrentina
sarà raccolta una quantità di
carta e cartone doppia rispetto
all’intera Regione Molise; la
metà di Regioni quali la Basi-
licata e la Valle d’Aosta…
Considerazioni finali
Il risultato più importante che
il nuovo sistema di raccolta ci
ha consentito di raggiungere
è la diminuzione dei rifiuti pro-
dotti. La nuova sfida che i cit-
tadini della Penisola si devono
porre è produrre meno rifiuti.
Questa è l’unica strada per
pagare meno tasse!
Fabrizio Ruggiero