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Nahtjak89 Georges Perec LA VITA ISTRUZIONI PER L USO Pubblicato nel 1978, "La vita istruzioni per l uso"

un meccanismo ingegnoso e di vertito che ha coinvolto lettori di ogni paese. Il libro ambientato in un palazz o parigino, dove si affollano innumerevoli personaggi, sullo sfondo di avventure , delitti, peripezie. Un libro, come scrisse Italo Calvino, sospeso tra pietas e gioco.

Alla memoria di Raymond Queneau

Guarda a tutt occhi, guarda Jules Verne, Michele Strogoff L amicizia, la storia e la letteratura mi hanno fornito qualcuno dei personaggi di questo libro. Qualsiasi altra somiglianza con persone viventi o vissute nella realt o nella finzione, pure e semplice coincidenza

PREAMBOLO L occhio segue le vie che nell opera gli sono state disposte Paul Klee , Pdagogisches Skizzenbuch All inizio, l arte del puzzle sembra un arte breve, di poco spessore, tutta cont enuta in uno scarno insegnamento della Gestalttheorie: l oggetto preso di mira sia esso un atto percettivo, un apprendimento, un sistema fisiologico o, nel no stro caso, un puzzle di legno - non una somma di elementi che bisognerebbe dappr ima isolare e analizzare, ma un insieme, una forma cio, una struttura: l elemento non preesiste all insieme, non pi immediato n pi antico, non sono gli elementi a d eterminare l insieme, ma l insieme a determinare gli elementi: la conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell insieme e della sua struttura, non deducibile dal la conoscenza delle singole parti che lo compongono: la qual cosa significa che si pu guardare il pezzo di un puzzle per tre giorni di seguito credendo di sapere tutto della sua configurazione e del suo colore, senza aver fatto il minimo pas so avanti: conta solo la possibilit di collegare quel pezzo ad altri pezzi e in q uesto senso l arte del puzzle e l arte del go1 hanno qualcosa in comune; solo i pezzi ricomposti assumeranno un carattere leggibile, acquisteranno un senso: iso lato, il pezzo di un puzzle non significa niente; semplicemente domanda impossib ile, sfida opaca; ma se appena riesci, dopo molti minuti di errori e tentativi, o in un mezzo secondo prodigiosamente ispirato, a connetterlo con uno dei pezzi vicini, ecco che quello sparisce, cessa di esistere in quanto pezzo: l intensa d ifficolt che ha preceduto l accostamento e che la parola puzzle - enigma - traduc e cos bene in inglese, non solo non ha pi motivo di esistere, ma sembra non averne avuto mai, tanto si fatta evidenza: i due pezzi miracolosamente riuniti sono di ventati ormai uno, a sua volta fonte di errori, esitazioni, smarrimenti e attesa . La parte dell artefice di puzzle difficile da definire. Nella maggior parte de i casi - per tutti i puzzle di cartone in particolare - i puzzle sono fatti a ma cchina e i loro contorni non seguono necessit alcuna: una pressa tranciante regol ata secondo un disegno immutabile taglia i fogli di cartone

sempre nel medesimo modo; il vero amatore respinge questo tipo di puzzle, non ta nto perch sono di cartone invece che di legno, n perch sulla confezione riprodotto il modello, ma soprattutto perch con questo sistema si viene a perdere la specifi cit stessa del puzzle; poco importa all occorrenza, contrariamente a un idea fort emente ancorata nella mente del pubblico, che l immagine iniziale si consideri f acile (una scena di genere alla maniera di Vermeer per esempio, o la fotografia a colori di un castello austriaco) oppure difficile (un Jackson Pollock, un Piss arro o - misero paradosso - un puzzle bianco): non nel soggetto del quadro o nel la tecnica del pittore sta la difficolt del puzzle, ma nella sapienza del taglio, e un taglio aleatorio produrr necessariamente una difficolt aleatoria, oscillante fra una facilit estrema per i bordi, i particolari, le macchie di luce, gli ogge tti ben definiti, le pennellate, le transizioni, e una difficolt fastidiosa per t utto il resto: il cielo senza nuvole, la sabbia, i prati, i coltivi, le zone d o mbra, eccetera. Nei puzzle del genere i pezzi si dividono in alcune classi maggi ori fra cui le pi note sono: gli ometti le croci di Lorena e le croci e poi riformati rossa a frange ibro aperto, la a - e le grandi i bordi, messi a posto i particolari - la tavola con la tovaglia gialle molto chiare, quasi bianche, che regge un leggio con un l ricca cornice dello specchio, il liuto, l abito rosso della donn masse degli sfondi divise a blocchi seguendone le tonalit di

grigio, marrone, bianco o azzurro cielo - la soluzione del puzzle consister solo nel tentare via via tutte le combinazioni plausibili. L arte del puzzle inizia c on i puzzle di legno tagliati a mano quando colui che li fabbrica comincia a por si tutti i problemi che il giocatore dovr risolvere, quando, invece di lasciare c he il caso imbrogli le piste, vuole sostituirgli l astuzia, la trappola, l illus ione: il modo premeditato, tutti gli elementi che figurano sull immagine da rico struire - questa poltrona di broccato d oro, quel tricorno nero ornato da una pi uma nera un po sciupata, quell altra livrea color giunchiglia tutta coperta di galloni d argento - saranno il punto d avvio di un informazione ingannevole: lo spazio organizzato, coerente, strutturato, significante, del quadro verr spezzett ato non solo in elementi inerti, amorfi, poveri di significato e informazione, m a anche in elementi falsificati, portatori di false informazioni: due frammenti di cornicione che s incastrino perfettamente mentre in realt appartengono a due p arti molto distanti del soffitto, la fibbia di una cintura di uniforme che si ri vela in extremis un pezzo di metallo reggitorcia, vari pezzi tagliati quasi allo stesso modo appartenenti, gli uni a un arancio nano sulla mensola di un caminet to, gli altri al suo riflesso appena appannato in uno specchio, sono i classici esempi di trabocchetti tesi all appassionato. Se ne potr dedurre quella che proba bilmente la verit ultima del puzzle: malgrado le apparenze, non si tratta di un g ioco solitario: ogni gesto che compie l attore del puzzle, il suo autore lo ha c ompiuto prima di lui; ogni pezzo che prende e riprende, esamina, accarezza, ogni combinazione che prova e prova ancora, ogni suo brancolare, intuire, sperare, t utti i suoi scoramenti, sono gi stati decisi, calcolati, studiati dall altro.

Prima Parte CAPITOLO I Per le scale, 1 S, tutto potrebbe iniziare cos, qui, in questo modo, un a maniera un po pesante e lenta, nel luogo neutro che appartiene a tutti e a ne ssuno, dove la gente s incontra quasi senza vedersi, in cui la vita dell edifici o si ripercuote, lontana e regolare. Di quello che succede dietro le pesanti por te degli appartamenti, spesso se non sempre si avvertono solo quegli echi esplos i, quei brani, quei brandelli, quegli schizzi, quegli abbozzi, quegl incidenti o accidenti che si svolgono in quelle che si chiamano le parti comuni, i piccoli rumori felpati che la passatoia di lana rossa attutisce, gli embrioni di vita co munitaria che sempre si fermano sul pianerottolo. Gli abitanti di uno stesso edi ficio vivono a pochi centimetri di distanza, separati da un semplice tramezzo, e condividono gli stessi spazi ripetuti di piano in piano, fanno gli stessi gesti nello stesso tempo, aprire il rubinetto, tirare la catena dello sciacquone, acc endere la luce, preparare la tavola, qualche decina di esistenze simultanee che si ripetono da un piano all altro, da un edificio all altro, da una via all altr a. Si barricano nei loro millesimi - cos che si chiamano infatti - e vorrebbero t anto che non ne uscisse niente, ma per quanto poco ne lascino uscire, il cane al guinzaglio, il bambino che va a prendere il pane, l espulso o il congedato, sem pre dalle scale ch esce tutto. Tutto quello che passa infatti passa per le scale , tutto quello che arriva arriva dalle scale, lettere, partecipazioni, i mobili che gli uomini dei traslochi portano o portano via, il dottore chiamato d urgenz a, il viaggiatore che torna da un lungo viaggio. per questo che le scale restano un luogo anonimo, freddo, quasi ostile. Nelle antiche case, c erano ancora grad ini di pietra, ringhiere di ferro battuto, qualche scultura, delle torciere, una panchina a volte per dar modo alle persone anziane di riposarsi fra un piano e l altro. Negli edifici moderni, ci sono ascensori con le pareti coperte di graff iti che si vorrebbero osceni e scale dette "di sicurezza", di cemento grezzo, sp orche e sonore. In questo edificio, dove c un vecchio ascensore quasi perennemen te guasto, le scale sono un luogo vetusto, di dubbia pulizia, che si degrada di piano in piano

secondo le convenzioni della rispettabilit borghese: passatoia due volte spessa f ino al terzo, spessore unico dal terzo in poi, per finire in niente agli ultimi due sotto i tetti. S, inizier da qui: fra il terzo e il quarto piano di rue SimonCrubellier, numero 11. Una donna sui quarantanni sta salendo le scale; indossa u n lungo impermeabile di skai e porta in testa una specie di berretto di feltro a pan di zucchero, un po sul genere secondo noi folletto, diviso a scacchi rossi e grigi. Un borsone di tela bigia, di quelli volgarmente detti "chiava-e-via", le pende dalla spalla destra. Un fazzolettino di batista annodato intorno a uno degli anelli di metallo cromato che legano la borsa alla tracolla. Su tutta la s uperficie della borsa si ripetono tre motivi pseudo stampigliati: un grosso orol ogio a bilanciere, una pagnotta campagnola tagliata al centro, e una specie di r ecipiente di rame senza manici. La donna guarda una pianta che tiene nella mano sinistra. un semplice foglio di carta, le cui grinze ancora visibili testimonian o una piegatura in quattro, fissato per mezzo di un fermaglio a un grosso volume multigrafico: il regolamento di compropriet riguardante l appartamento che la do nna sta per visitare. Sul foglio in realt sono state schizzate non una, ma tre pi ante: la prima, in alto e a destra, permette di localizzare l edificio, pressapo co a met di rue Simon-Crubellier che divide obliquamente il quadrilatero formato, nel quartiere de la Plaine Monceau, XVII arrondissement, dalle vie Mdric, Jadin, De Chazelles e Lon Jost; la seconda, in alto e a sinistra, uno spaccato dell edif icio che indica schematicamente la disposizione degli appartamenti, precisando i cognomi di qualche abitante: signora Nochre, la portinaia; signora de Beaumont, secondo a destra; Bartlebooth, terzo a sinistra; Rmi Rorschash, produttore televi sivo, quarto a sinistra; dottor Dinteville, sesto a sinistra, cos come l appartam ento vuoto, sesto piano a destra, occupato fino alla morte da Gaspard Winckler, artigiano; la terza pianta, nella met inferiore del foglio, quella dell appartame nto di Winckler: tre locali che danno sulla strada, una cucina e uno stanzino da bagno sul cortile, un ripostiglio cieco. La donna tiene nella mano destra un vo luminoso mazzo di chiavi, quelle di tutti gli appartamenti visitati in giornata indubbiamente; parecchie sono attaccate a portachiavi fantasia: una bottiglia in miniatura di Marie Brizard, un tee2 da golf e una vespa, un pezzo di domino raf figurante un doppio sei, e un gettone di plastica, ottagonale, nel quale incasto nato un

fiore di tuberosa. Gaspard Winckler morto da quasi due anni. Non aveva figli. No n gli si conoscevano parenti. Bartlebooth incaric un notaio di rintracciare event uali eredi. La sua unica sorella, Anne Voltimand, era morta nel 1942. Il nipote, Grgoire Voltimand, era stato ammazzato sul Garigliano nel maggio 1944, all epoca dello sfondamento della linea Gustav. Al notaio occorsero parecchi mesi per sco vare un lontano cugino di Winckler; si chiamava Antoine Rameau e lavorava in una fabbrica di divani modulari. I diritti di successione cui si aggiungevano le sp ese occasionate dall accertamento dei successibili, si rivelarono talmente alte che Antoine Rameau dovette vendere tutto all asta. E gi da qualche mese i mobili sono in Sala aste e da qualche settimana l appartamento stato rilevato da un age nzia. La donna che sale le scale non la direttrice dell agenzia, ma la sua vice; non si occupa di questioni commerciali, n di relazioni con i clienti, ma esclusi vamente di problemi tecnici. Dal punto di vista immobiliare, l affare buono, il quartiere valido, la facciata in pietra da taglio, le scale discrete malgrado la decrepitezza dell ascensore, e la donna venuta a ispezionare pi accuratamente lo stato dei luoghi, a buttar gi una pianta pi precisa dei locali con, per esempio, dei tratti pi marcati per distinguere le pareti divisorie e dei semicerchi con fr eccia per indicare in che senso si aprono le porte, prevedere i lavori e prepara re un primo preventivo per il rammodernamento: il tramezzo che divide lo stanzin o da bagno dal ripostiglio sar abbattuto, per far posto a un bagno vero con vasca scalinata e water; le mattonelle della cucina verranno sostituite; una caldaia murale a gas cittadino, mista (riscaldamento centrale, acqua calda), sostituir la vecchia caldaia a carbone; il parquet a pezzi e bocconi delle tre stanze verr ri mosso e rimpiazzato da una copertura di cemento a sua volta coperta di thibaude 3 e moquette. Delle tre stanzette in cui Gaspard Winckler ha vissuto e lavorato per quasi quarant anni, non resta molto. Quei pochi mobili, il piccolo banco da lavoro, la sega a due tempi, le minuscole lime, non c pi niente. Sulla parete di camera sua, di fronte al letto, vicino alla finestra, se n andato il quadro quad rato che gli piaceva tanto: figurava un anticamera nella quale si trovavano tre uomini. Due in piedi, con la finanziera, pallidi e grassi, e sovrastati da cilin dri che parevano avvitati sul cranio. Il terzo, anche questo

vestito di nero, era seduto accanto alla porta nell atteggiamento di chi aspetti qualcuno e impegnato a infilarsi un paio di guanti nuovi le cui dita aderivano perfettamente alle sue. La donna sale le scale. Fra poco, il vecchio appartament o diventer un grazioso piccolo alloggio, doppio soggiorno + camera e servizi, vis ta, tranquillit. Gaspard Winckler morto, ma la lunga vendetta che ha ordito con t anta pazienza, con tanta minuzia, non si ancora compiuta.

CAPITOLO II Beaumont, 1 Il salotto della signora de Beaumont quasi completamente occupato da un grande pianoforte da concerto sul leggio del quale appoggiata la partitura chiusa di un celebre ritornello americano, Gertrude of Wyoming, di Ar thur Stanley Jefferson. Davanti al pianoforte seduto un vecchio con la testa cop erta da un foulard di nylon, e sta per accordarlo. Nell angolo sinistro della st anza, c una grande poltrona moderna, fatta di una gigantesca semisfera di plexig las cerchiata d acciaio, che poggia su una crociera di metallo cromato. Di fianc o, un blocco di marmo di sezione ottagonale funge da tavola bassa; sopra, appogg iato un accendino d acciaio insieme a un sottovaso cilindrico da cui spunta una quercia nana, uno di quei bonzai giapponesi la cui crescita stata ormai controll ata, rallentata, modificata al punto da presentare tutti i segni della maturit, e cio della senescenza, pur non essendo praticamente mai cresciuti, e la cui perfe zione a detta di chi li cresce dipende pi dalla concentrazione meditativa dedicat agli dall allevatore che dalle cure materiali che gli si possono dare. Posato di rettamente sul parquet di legno chiaro, un po avanzato rispetto alla poltrona, c un puzzle di legno dalla bordura in pratica gi tutta ricomposta. Nel terzo infe riore destro del puzzle, sono stati riuniti alcuni pezzi supplementari: raffigur ano il volto ovale di una giovane dormiente; i suoi capelli biondi rialzati e ri torti sopra la fronte sono fissati da una doppia striscia di stoffa intrecciata; la guancia retta dalla mano destra piegata a conca come se, assorta, stesse asc oltando. Alla sinistra del puzzle, un vassoio decorato regge una cuccuma di caff, una tazza e il suo piattino, e una zuccheriera di silverplate. La scena dipinta sul vassoio parzialmente nascosta dai tre oggetti; vi si possono per distinguere due particolari: a destra, un ragazzetto in calzoni ricamati chino sulle acque di un fiume; al centro, una carpa fuori dall acqua guizza appesa all amo; il pes catore e gli altri personaggi restano invisibili. Pi avanti, rispetto al vassoio, parecchi libri, quaderni e raccoglitori sono sparpagliati sul pavimento. Il tit olo di uno dei libri visibile: Norme riguardanti la sicurezza nelle miniere e ne lle cave. Un raccoglitore aperto su una pagina parzialmente coperta di equazioni trascritte in una grafia

serrata e sottile: Se f Hom (, ) (resp. g Hom (, )) u morfismo omoge eo il cui g o la matrice (resp. ),fo g omogeneo e il suo gr do l m trice prodotto . Si no: ), l i m, l j n; = (kl), l k n, l 1 p ( =p), le m trici consider te. No o si i f= (f1,...,fm) g = (g1 ,..., gn) e si h un morfismo (h = h1 ,..., hp ). Si no infine ( ) = ( 1,..., p) un elemento di Ap. V luti mo, per l'indice i compreso fr l e m ( = m) il morfismo i = fi o g o ( 1 h1 ,..., p hp). Si h prim : i = fi o( ll... lp g1,..., il... ip gi ,..., pl ... pp gp) o h e in seg ito i = ilil + ... ijjl + innl... ilij + ... jnlj + jnlj ... ilip + ... f gohfog verific quindi l'ugu gli nz di omogeneit di gr do ([1.2.2.]). Le p reti dell st nz sono l cc te di i nco. Vi st nno ppesi p recchi m nifesti incorni ci ti. Uno dei qu li r ffigur qu ttro mon ci t vol con espressione ghiotton d v nti un c mem ert sull'etichett del qu le qu ttro mon ci con espressione ghiotton - gli stessi - sono di nuovo t vol . L scen si ripete, distint men te, fino ll qu rt volt . Fern nd de Be umont st to un rcheologo l cui m iz ione ugu gli v quell di Schliem nn. Incominci cerc re le tr cce dell citt leg gend ri che gli r i chi m v no Le tit e che s re e st t l loro c pit le in Sp gn . Nessuno ne contest v l'esistenz , m l m ggior p rte degli esperti, f ossero isp nisti o isl misti, er no concordi nell'identific rl si con Ceut , i n terr fric n , di fronte Gi ilterr , si con J en, in And lusi , i piedi d ell Sierr di M gin . Be umont rifiut v queste identific zioni s ndosi sul f tto che nessuno degli sc vi effettu ti Ceut o J en vev messo in evidenz certe c r tteristiche che i r cconti ttri uiv no Le tit. Vi si p rl v in p rticol re di un c stello "l cui port due ttenti non serviv per entr re n p er uscire. Er destin t rest re chius . Ogniqu lvolt un re moriv e un ltro re ne eredit v l' ugusto trono, ggiungev di su m no

un' ltr serr tur ll port . All fine ci furono ventiqu ttro serr ture, un p er ogni re". C'er no sette s loni in quel c stello. Il settimo "er cos lungo che il pi ile rciere tir ndo d ll sogli non vre e potuto pi nt re l frecci sul muro di fondo". Nel primo, c'er no delle "figure perfette" r ffigur nti degl i r i "su veloci c v lc ture, c v lli o c mmelli, con i tur nti l vento sull sp ll , l scimit rr gg nci t cinghie e l l nci in rest nell m no des tr ". Be umont pp rtenev quell scuol di mediev listi che si utoqu lific t "m teri list " e che, per esempio, indusse un professore di stori delle relig ioni spulci re l cont ilit dell c ncelleri p p le con l'unico scopo di dimo str re che, nell prim met del XII secolo, il consumo di perg men , piom o e n s tri d sigillo, vev super to t l punto l qu ntit corrispondente l numero de lle olle uffici lmente dichi r te e registr te che, nche tenendo conto di un e ventu le spreco e di un verosimile p sticcio, se ne dovev dedurre che un numero rel tiv mente imponente di olle (e proprio di olle si tr tt v , non di revi, poich solo le olle port no il sigillo di piom o, essendo invece i revi chiusi con l cer ) er no rim ste confidenzi li, se non ddirittur cl ndestine. D cui l tesi, suo tempo giust mente f mos , su Le Bolle segrete e l questione deg li ntip pi, che gett nuov luce sui r pporti fr Innocenzo II, An cleto II e Vit tore IV. Pi o meno llo stesso modo, Be umont dimostr che prendendo come punto di riferimento, non il record del mondo di 888 metri st ilito d l sult no Selim II I nel 1798, m le prest zioni notevoli, certo, m non eccezion li, re lizz te d gli rcieri inglesi Crcy, l settim s l del c stello di Le tit dovev sicur m ente vere un lunghezz minim di duecento metri e, tenuto conto dell'inclin zi one del tiro, un' ltezz che difficilmente potev essere inferiore i trent . N g li sc vi di Ceut , n gli sc vi di J en, n ltri, vev no m i p les to s le di t li dimensioni, l qu l cos permise Be umont di fferm re che "se quest citt leg gend ri ttinge lle fonti di qu lche fortezz pro ile, non pu essere certo e in lcun modo in un di quelle di cui oggi conosci mo le vestigi ". Al di l di qu est' rgomento pur mente neg tivo, un ltro fr mmento dell leggend di Le tit se m r dover fornire Be umont un'indic zione sull' re in cui er u ic t l citt dell . N rr no che sul muro in ccessi ile dell s l degli rcieri fosse incis quest scritt : "Se un Re per c so prisse l port di questo C stello, i suoi g uerrieri si mutere ero in pietr come i

guerrieri dell prim s l e i nemici dev stere ero i suoi regni". Be umont vid e in quest met for un tr scrizione delle sp ll te che sc rdin ndo i Rejes de T if s 4 sc ten rono l Reconquist 5 O pi precis mente, secondo lui, l leggend di Le tit descrivev quell che chi m v "l disf tt c nt ric dei mori", e c io l tt gli di Cov dong in cui Pel gio distrusse l'emiro Alkh m h prim di f rsi incoron re, sul c mpo di tt gli , re delle Asturie. E fu proprio Oviedo che, con un entusi smo che gli conquist l' mmir zione dei pi cc niti detr ttori, Fern nd de Be umont prese l decisione di nd re cerc re i resti dell leggen d ri fortezz . Oviedo vev origini confuse. Per lcuni er un mon stero costru ito d due mon ci per sfuggire i mori; per ltri, un citt dell visigot ; per ltri ncor , un ntico oppidum isp no-rom no chi m to or Lucus sturum or Ove tum; per ltri ncor infine, fu lo stesso Pel gio, che gli sp gnoli chi m no do n Pel yo e che ritengono l'e port l nci di re Rodrigo Jerez, mentre gli r i lo chi m no Bel i-el-Rumi perch di presunt discendenz rom n , fond re l c itt. T li ipotesi contr ddittorie f voriv no le teorie di Be umont: per lui, Ovie do er l mitic Le tit, l pi settentrion le delle pi zzeforti moresche in Sp gn , e per ci stesso il sim olo dell loro domin zione su tutt l penisol . L su perdit vre e segn to l fine dell'egemoni isl mic nell'Europ occident le ed proprio per fferm re sim olic mente quell disf tt che Pel gio vittorioso v i si s re e sistem to. Gli sc vi inizi rono nel 1930 e dur rono pi di cinque nn i. L'ultimo nno, Be umont e e un visit : B rtle ooth, che veniv d poco lont no, essendosi inst ll to Gijon, un' ltr e c pit le del re delle Asturie, pe r dipingervi l su prim m rin . Qu lche mese dopo Be umont torn in Fr nci . Ste se un rel zione tecnic di 78 p gine centr t sull'org nizz zione degli sc vi, proponendo segn t mente per l'utilizzo dei risult ti un sistem di spoglio s t o sull cl ssific zione decim le univers le che rest un modello del genere. Poi , il 12 novem re 1935, si suicid.

CAPITOLO III Terzo destr , 1 S r un s lotto, un loc le qu si nudo, con p rquet ll'inglese. I muri s r nno coperti d p nnelli di met llo. Qu ttro uomini s r n no ccov cci ti l centro del loc le, pr tic mente seduti sui c lc gni, ginocchi mpi mente div ric te, gomiti ppoggi ti sulle ginocchi , m ni giunte, dit me die incroci te, le ltre distese. Tre dei qu li s r nno su un'unic line , di fr onte l qu rto. Tutti, torso e piedi nudi, vestiti solo d'un p io di c lzoni d i set ner dove s r ripetuto lo stesso motivo st mp to di un elef nte. Un nello di met llo che porter un c stone d'ossidi n di form circol re circonder il mign olo delle loro destre. L'unico mo ile dell st nz un poltron Luigi XIII, con g m e torciglione, r ccioli e schien le im ottiti di cuoio chiod to. A uno de i r ccioli ppes un lung c lz ner . L'uomo di fronte i tre gi pponese. Si chi m Ashik ge Yoshimitsu. App rtiene un sett fond t M nil nel 1960 d un m rin io di pescherecci, un impieg to delle poste e un g rzone di m celleri . Il nome gi pponese dell sett "Shir n mi", "L'ond i nc "; il suo nome ingle se, "The Three Free Men", "I Tre Uomini Li eri". Nei tre nni successivi ci scun o di quei "tre uomini li eri" riusc convertirne ltri tre. Ancor tre nni, e i nove uomini dell second gener zione ne inizi rono ventisette. L sest promot ion cont, nel 1975, settecentoventinove mem ri fr cui Ashik ge Yoshimitsu che ve nne inc ric to, insieme qu lche ltro, di sp rgere l fede novell in Occident e. L'inizi zione ll sett dei "Tre Uomini Li eri" lung , difficile ed estrem m ente costos , m fu senz troppe difficolt pp renti che Yoshimitsu trov tre prose liti sufficientemente ricchi d poter disporre del tempo e del den ro indispens ili per un'impres di questo genere. I novizi si trov no desso i primordi del l'inizi zione e devono super re delle prove prelimin ri dur nte le qu li devono imp r re perdersi nell contempl zione di un oggetto - m teri le o ment le ssolut mente n le, l punto d dimentic re qu lsi si sens zione, foss' nche l pi doloros : questo fine i c lc gni dei neofiti ccov cci ti non tocc no diret t mente il

suolo m poggi no su grossi d di met llici d gli spigoli p rticol rmente guzzi, in equili rio su due delle f cce opposte, un delle qu li tocc il p vimento e l' ltr il c lc gno: il minimo r ddrizz mento del piede comport l'ist nt ne c dut del d do, cos che provoc l'esclusione immedi t e definitiv non solo del l' llievo colpevole m nche dei suoi due comp gni; il minimo ril ss mento dell pos f penetr re l punt del d do nell c rne, sc ten ndo un dolore presto in toller ile. I tre uomini devono st rsene in quest sgr devole posizione per sei ore; lecito, toller to, lz rsi due minuti ogni tre qu rti d'or , nche se il f tto di pprofitt re del suddetto permesso pi di tre volte sedut lqu nto m lv isto. Qu nto ll'oggetto dell medit zione, v ri per ci scuno dei tre. Il primo , che il r ppresent nte esclusivo per l Fr nci di un f ric svedese di sche d ri mont ti su guide scorrevoli, deve risolvere un enigm che gli si present s otto le specie di un ristol i nco sul qu le verg t con l'inchiostro viol l seguente dom nd sormont t d l numero 6 rtistic mente disegn to. Il secondo llievo un tedesco, propriet rio di un'industri di corredini per neon to Stocc rd . H d v nti, pos to sopr un cu o di cci io, un pezzo di legno fluit to l cui form ricord con un cert precisione un r dice di ginseng. Il terzo, che un divo - fr nces e - dell c nzone, di fronte un'oper voluminos che tr tt dell' rte culin ri , uno di quei li ri itu lmente venduti come strenn n t lizi e post. Il li r o pos to sopr un leggio d music . perto su un'illustr zione che r ffigur un ricevimento d to nel 1890 d lord R dnor nei s loni di Longford C stle. Sull p gin di sinistr , incornici t d fregi li erty e ghirl nde, si legge un ricett MOUSSELINE ALLE FRAGOLE

Prendere trecento gr mmi di fr gole di osco o qu ttrost gioni. P ss rle l set ccio fitto. Mescol re con duecento gr mmi di zucchero grezzo. Mescol re e incorp or re l prep r to mezzo litro di p nn mont t neve. Riempire con il detto pr ep r to delle coppette di c rt e mettere l fresco per due ore in un port ghi c cio piuttosto stretto. Al momento di servire, gu rnire ogni coppett con un gro ss fr gol . Yoshimitsu stesso seduto sui c lc gni, m senz il dis gio dei d di . Tiene fr i p lmi un piccol ottigli di succo d' r ncio d ll qu le spunt n o v rie c nnucce infil te un dentro l' ltr in modo d potergli rriv re fino ll occ . Sm utf h c lcol to che nel 1978 ci s r nno duemil centott nt sette n uovi depti dell sett dei "Tre Uomini Li eri" e, supponendo che nessuno dei ve cchi discepoli si morto, un tot le di tremil duecentosett nt sette fedeli. In s eguito ndr tutto molto pi in frett : nel 2017, l dici nnovesim gener zione cont er pi di un mili rdo d'individui. Nel 2020, l tot lit del pi net , e nche di pi, s r st t inizi t . Non c' nessuno l terzo destr . Il propriet rio un certo signor Foure u che dov re e st re Ch vignolles, fr C en e F l ise, in un specie di c stello e un f ttori di trentotto ett ri. Qu lche nno f l televisione ci h gir to un tel edr mm intitol to L sedicesim figur di quel cu o; Rmi Rorsch sh ssistette l le riprese m non vide il propriet rio. P re che nessuno l' i m i conosciuto. Sull port del pi nerottolo non ci sono nomi, e ne nche nell list ppiccic t sull port vetri dell gu rdiol . Le imposte sono sempre chiuse.

CAPITOLO IV M rquise u , 1 Un s lotto vuoto l qu rto destr . Per terr c' un t ppeto di sis l intrecci to le cui fi re s'intric no in modo d form re dei moti vi form di stell . Sull p rete un c rt d p r ti uso tel di Jouy r ffigur gr ndi n vi vel , dei qu ttro l eri di tipo portoghese, rm ti di c nnoni e colu rine, si prep r no rientr re in porto; il gr n fiocco e l r nd sono go nfi ti d l vento; dei m rin i, rr mpic ti sul s rti me, im rogli no le ltre ve le. Ci sono qu ttro qu dri lle p reti. Il primo un n tur mort che, m lgr do l f ttur modern , rievoc lqu nto quelle composizioni ordin te intorno l tem dei cinque sensi, cos diffuse in tutt l'Europ rin sciment le ll fine del XV III secolo: sopr un t vol sono disposti un port cenere dove fum un v n , un li ro di cui si possono leggere titolo e sottotitolo - L Sinfoni incompiut , rom nzo - m con il nome dell' utore n scosto, un ottigli di rhum, un il oqu et6 e, dentro un copp , un mucchio di frutt secc , noci, m ndorle, mezze l ic ocche, prugne, ecceter ecceter . Il secondo r ffigur un str d di periferi , di notte, fr terreni incolti. A destr , un tr liccio le cui s rre tr sverse po rt no su ogni punto d'intersezione un gross l mp din cces . A sinistr , un costell zione riproduce, c povolt ( se l cielo e punt verso terr ), l form es tt del tr liccio. Il cielo coperto di fioriture ( zzurro cupo su fondo pi ch i ro) identiche quelle del gelo su un vetro. Il terzo r ffigur un nim le mit ico, il t r ndus, l cui prim descrizione ci viene d Gelone il s rm t : T r ndu s un nim le gr nde come un giov ne toro, che port un test qu le di cervo, no n troppo m ggiore, mpi mente cornut e di gr nde pertur , piedi forcuti, pelo lungo come di un grosso orso, pelle moltissimo dur che sem r cor zz . Pochi si sono trov ti in tutt l Scizi , inqu ntoch mut colore secondo l v riet dei luo ghi dove si p sce e dimor , e si present color delle er e, l eri, r oscelli, fiori, luoghi, p sture, rocce, e gener lmente di cos ci scun che vvicini. Que sto vendo in comune con il

polpo m rino, ci il polipo; con i toi, con i lic oni dell'Indi , con il c m leont e che un sort di lucertol t nto mir ile che Democrito h f tto un li ro inte ro di su figur , n tomi , virt e propriet in m gi . Si che l'ho veduto mut re co lore, non solo se pprossim to cose color te, m d se stesso, secondo l p ur e l' ffezione che vev : come su un t ppeto verde l'ho veduto cert mente inver dire; m dimor ndovi un poco, f cendosi poi tutto gi llo, zzurro, runo cuoio, violetto in succedenz , nell m nier che vedete l crest dei g lli d'Indi i c olori second degli umori mut re. Ci che sopr tutto trov mmo in codesto mir i le nim le, che non solo l su f cci e pelle, m nche tutto il suo pelo, t le colore prendev qu le er lle cose vicine. Il qu rto l riproduzione in i nco e nero di un dipinto di For es intitol to Il topo dietro l tend . Questo qu dro s'ispir un stori ver success Newc stle-upon-Tyne dur nte l'inverno del 1858. L vecchi l dy Forthright vev un collezione di orologi e utomi di cu i nd v molto orgoglios e il cui gioiello er un minuscolo orologio inserito d entro un fr gile uovo di l stro. Avev ffid to l custodi dell collezione l pi nzi no dei suoi domestici. Un cocchiere che l serviv d pi di sess nt' nn i, inn mor to p zzo di lei fin d ll prim volt che vev vuto il privilegio d i port rl fuori in c rrozz . Quest'uomo vev rivers to l su mut p ssione su ll collezione dell p dron e, dot to di un p rticol re destrezz m nu le, l' ccudiv con vivissim cur , p ss ndo i giorni e le notti m ntenere o rimettere in uso quei delic ti mecc nismi, lcuni dei qu li vecchi di due secoli e pi. I p ezzi migliori dell collezione er no conserv ti in un piccol st nz di it quest'unico scopo. Alcuni er no chiusi in vetrinette, m l m ggior p rte er p pes ll p rete e protett contro l polvere d un sottile tend ggio di mussol . Il cocchiere dormiv in uno st nzino ttiguo, perch, d qu lche mese, uno scien zi to solit rio si er sistem to poco dist nte d l c stello, in un l or torio d ove, imit zione di M rtin M gron e del torinese Vell , studi v sui topi gli e ffetti ntitetici dell stricnin e del cur ro, mentre l vecchi signor e il s uo cocchiere er no convinti che fosse un pericoloso rig nte ttir to in quei p r ggi unic mente d ll r mosi , il qu le st v escogit ndo chiss qu le di olico str t gemm per imp dronirsi dei loro preziosi gioielli.

Un notte, il vecchio cocchiere venne svegli to d impercetti ili strilli che se m r v provenissero d ll st nz . Si figur che il di olico scienzi to vesse dd estr to uno dei suoi topi insegn ndogli ru re gli orologi. Si lz, prese nell sc tol degli ttrezzi che non lo ndon v m i un piccolo m rtello, penetr ne ll c mer , si vvicin con il minor rumore possi ile l tend ggio e colp violentem ente il punto d cui p rev no uscire gli strilli. Non er un topo, him, m solo quel m gnifico orologio inc ston to nell'uovo di l stro, il cui mecc nismo le ggermente sregol to m nd v un minuscolo stridio. L dy Forthright, svegli t di sopr ss lto d ll m rtell t , questo punto ccorse e trov il vecchio domestico ine etito, occ pert , con il m rtello in un m no e il gioiello fr c ss to nell' ltr . Senz l sci rgli il tempo di spieg re cos'er successo, l vecchi s ignor chi m gli ltri domestici e fece rinchiudere il suo cocchiere come p zzo f urioso. Due nni dopo mor. Il vecchio cocchiere lo venne s pere, riusc ev dere d l m nicomio lont no, torn immedi t mente l c stello e s'impicc proprio nell s t nz in cui si er svolto il dr mm . For es - un delle sue prime opere, lqu n to influenz t ncor d Bonn t - si ispir to molto li er mente ll vicend . Ci mostr l st nz con le p reti coperte di orologi. Il vecchio cocchiere port u n divis di cuoio i nco; si trov sopr un sedi cinese l cc t in rosso scur o, di forme contorte. Appende un tr ve del soffitto un lung sci rp di set . L vecchi l dy Forthright ritt nel v no dell port ; gu rd il suo domestico con ri fortemente rr i t ; tiene nell m no destr , r ccio teso, l c t enin d' rgento di dove ciondol un fr mmento dell'uovo di l stro. Ci sono p recchi collezionisti nello st ile, e spesso ncor pi m ni ci dei person ggi di quel qu dro. V lne stesso h conserv to lungo le c rtoline che Sm utf gli spedi v tutte le volte che f cev sc lo. Ne vev un di Newc stle-upon-Tyne, ppunto , e un' ltr dell Newc stle ustr li n , nel Nuovo G lles del Sud.

CAPITOLO V Foulerot, 1 Quinto destr , proprio in fondo: es tt mente sotto l'e l or torio di G sp rd Winckler. V lne ricord v il p cchetto che vev ricevuto ogni quindici giorni, per vent' nni: perfino in pien guerr continu v no d r riv re regol rmente, identici, ssolut mente identici; ovvi mente c m i v no i f r nco olli, l qu l cos permettev ll portin i , non ncor l signor Nochre, m l Cl ve u, di chiederli per il figlio; m , fr nco olli p rte, non c'er n iente che potesse distinguere un p cco d ll' ltro: l stess c rt kr ft,7 lo st esso sp go, lo stesso sigillo di cer , l stess etichett ; qu si che prim di p rtire, B rtle ooth vesse chiesto Sm utf di c lcol re l qu ntit di c rt veli n , kr ft, sp go e cer d sigilli che ci s re e volut per cinquecento p cchi! Non dovev ne nche ver vuto isogno di chiederlo, Sm utf lo vev cert mente c pito d solo. E non gli st v certo un ule. Qui, l quinto destr , l st nz vuot . un gno, dipinto d' r ncio op co. Sull'orlo dell v sc , un gr nde guscio di m dreperl , che viene d un'ostric perlifer , contiene un s ponett e un pietr pomice. Sopr il l v ndino, c' uno specchio ott gon le incornici to di m rmo ven to. Fr l v sc e il l v ndino, un c rdig n di c chemire scozzese e un gonn con le retelle sono utt ti su un sedi pieghevole. L port di fo ndo pert e d in un lungo corridoio. Un r g zz di soli diciottenni si dirige v erso il gno. nud . Tiene nell m no destr un uovo che user per l v rsi i c pel li, e nell m no sinistr il numero 40 dell rivist Les Lettres Nouvelles (lugl io- gosto 1956) nell qu le si trov , oltre un not di J cques Lederer su Il di rio di un prete, di P ul Jury (G llim rd), un novell del 1913 di Luigi Pir ndello, Nel gorgo, che r ccont come Romeo D ddi divent p zzo.

CAPITOLO VI C mere di servizio, 1 un c mer di servizio l settimo, sinistr di quell occup t , proprio in fondo l corridoio, d l vecchio pittore V lne. L c mer dipende d l gr nde pp rt mento del secondo destr , quello in cui it l signor de Be umont, l vedov dell' rcheologo, con le due nipoti; Anne e B t rice Breidel. B trice, l minore, h dici ssette nni. Alliev dot t , e nzi ri ll nte, prep r il concorso d' mmissione ll'Ecole Norm le Suprieure di Svres. H vuto il permesso, su nonn sever , se non di it re, lmeno di venire studi re in quest c mer indipendente. Ci sono formelle rosse sul p vimento e sui mu ri l c rt d p r ti figur v rie specie di r usti. M lgr do l'esiguit dell st nzett , B trice vi riceve cinque comp gne di scuol . Lei stess sedut cc nto l t volo d l voro sopr un sedi con lo schien le lto e i piedi scolpiti z mp di montone; indoss un gonn con retelle e un corpetto rosso d i polsini l eggermente s uffo; port sul polso destro un r cci letto d' rgento e tiene fr il pollice e l'indice dell m no sinistr un lung sig rett che gu rd consu m re. Un delle comp gne, con un lungo m ntello di lino i nco, in piedi contro l port e sem r es min re ttent mente un pi nt del metr p rigino. Le ltre q u ttro, uniformemente vestite di je ns e c mici righe, sono sedute per terr , intorno un servizio d t pos to sopr un v ssoio, cc nto un l mp d il cui piede form to d un otticell com' presumi ile ne port ssero i s n ern rdo. Un delle r g zze vers il t. Un' ltr pre un sc tol di form ggini cu o. L te rz legge un rom nzo di Thom s H rdy sull copertin del qu le si vede un person ggio r uto, seduto in un rc in mezzo un fiume, pesc re con l lenz , me ntre sull' rgine un c v liere in rm tur sem r chi m rlo gr n voce. L qu rt gu rd con l' ri pi indifferente del mondo un'incisione r ffigur nte un vescov o chino sopr un t vol sull qu le pos to uno di quei giochi chi m ti "solit r i". F tto di un' ssicell di legno, l cui form tr pezoid le ricord lqu nto q uell di un press r cchette, nell qu le sono sc v te venticinque uche disposte los ng , tte ricevere eventu li ilie che in questo c so sono delle perle notevolmente grosse pos te cc nto ll' ssicell , destr , sopr un piccolo cus cino di set ner . L'incisione che imit

Il suicidio di Fern nd de Be umont l sci Vr , l vedov , con un m inett di sei nni, Eliz eth, che non vev m i visto il p dre, lont no d P rigi per i suoi sc vi c nt rici, e molto poco l m dre, che seguit v nel vecchio e nel nuovo mondo un c rrier di c nt nte liric che il reve m trimonio con l' rcheologo n on vev pr tic mente interrotto. N t in Russi ll'inizio del secolo, Vr Orlov - con questo nome l ricord no i melom ni - ne fugg nell prim ver del '18 sis tem ndosi prim Vienn dove fu lliev di Schn erg l Verein fr musik lische Pri v t uffhrung8 E poi, vendo seguito Schn erg d Amsterd m, lo l sci qu ndo lui torn Berlino, venendo P rigi per d rvi nell S lle Er rd un serie di recit l. M lgr do l'ostilit s rc stic o urr scos di un pu lico m nifest mente poco itu to ll tecnic del Sprechges ng,9 e con l'unico ppoggio di un pugno di f n ti ci mmir tori, riusc inserire nei suoi progr mmi, prev lentemente composti d rie operistiche, lieder di Schum nn e Hugo Wolf e d melodie di Mussorgskij, cer ti pezzi voc li dell Scuol di Vienn che fece cos conoscere i p rigini. Fu pro prio in occ sione di un ricevimento d to d l conte Orf nik che le vev chiesto di c nt re l' ri fin le di Angelic nell'Orl ndo di Arcon ti Inn mor t , mio cu ore trem nte, Voglio morire...10

che cono e colui che s re e divent to suo m rito. M recl m t ovunque con sem pre m ggiori insistenze, tr scin t in tourne trionf li che dur v no volte un nno intero, visse ppen insieme Fern nd de Be umont il qu le, d p rte su , u sciv d llo studio solo per nd r verific re in loco le sue temer rie ipotesi. N t nel 1929, Eliz eth fu quindi llev t d ll nonn p tern , l

chi r mente il cele re qu dro di Bosch intitol to Il Giocoliere, - conserv to ne l museo municip le di S int-Germ in-en-L ye, port un titolo meno nche se pp rentemente poco signific tivo - verg to in c r tteri gotici

vecchi contess de Be umont, vedendo l m dre non pi di qu lche settim n ll' n no, qu ndo l c nt nte ccett v di fuggire le esigenze sempre m ggiori del suo impres rio per nd re ripos rsi un po' nel c stello dei Be umont Ldign n. Fu solo verso l fine dell guerr , qu ndo Eliz eth vev ppen compiuto quindici nni, che su m dre, vendo rinunci to i concerti e lle tourne per dedic rsi insegn re c nto, l richi m P rigi con s. M l r g zz rifiut en presto l tut el di un donn che, priv del luccichio dei p lchi e dei g l, e dei t ppeti di rose che chiudev no i suoi recit l, si f cev sempre pi is etic e utorit ri . Un nno dopo sc pp di c s . L m dre non l' vre e pi rivist , e tutte le ricerche intr prese per scoprirne le tr cce rim sero infruttuose. Fu solo nel settem re del 1959 che Vr Orlov venne s pere contempor ne mente dell vit e dell mort e di su figli . Eliz eth si er spos t due nni prim con un mur tore elg , Fr nois Breidel. Vivev no nelle Ardenne, Ch umont-Porcien. Avev no due figliole tte, Anne, di un nno, e B trice, che Eliz eth vev ppen p rtorito. Luned 14 s ettem re un vicin , udendo dei pi nti, cerc di entr re nell c s . Non riuscendo ci, nd chi m re l gu rdi c mpestre. Cominci rono chi m re, senz ottenere ltr rispost che gli strilli sempre pi cuti delle piccole, poi, iut ti d lt ri it nti del vill ggio, sfond rono l port dell cucin , si precipit rono ve rso l c mer dei genitori, e li scoprirono, sdr i ti, nudi, sul loro letto, con l gol t gli t , in un m re di s ngue. Vr de Be umont ne fu inform t l ser stess . Il suo urlo rim om in tutto lo st ile. L'indom ni m ttin , vi ggi ndo t utt l notte nell' uto guid t d Kl er, l' utist di B rtle ooth il qu le, vve rtito d ll portin i , si er messo spont ne mente su disposizione, rriv Ch umont-Porcien per rip rtirne qu si su ito con le due m ine.

CAPITOLO VII C mere di servizio, 2 Morellet Morellet vev un c mer sotto i te tti, ll'ott vo. Sull su port si vedev ncor , dipinto in verde, il numero 1 7. Dopo vere esercit to sv ri ti mestieri di cui si divertiv snocciol re l list ritmo sempre pi cceler to, oper io mont tore, ch nsonnier, m rin io, fuo chist , insegn nte di equit zione, rtist di v riet, direttore d'orchestr , mond prosciutti, s nto, clown, sold to per cinque minuti, sc ccino in un chies spi ritu list , e perfino figur nte in uno dei primi cortometr ggi di L urei e H rdy , Morellet er divent to, ventinove nni, ssistente di chimic ll'Ecole Poly technique, e pro ilmente vre e continu to esserlo fino ll pensione se, c ome per t nti ltri, B rtle ooth un giorno non gli vesse ttr vers to l str d . Qu ndo torn d i suoi vi ggi, nel dicem re del millenovecentocinqu nt qu ttro, B rtle ooth cerc un procedimento che gli permettesse, un volt ricomposti i puzzl e, di ricuper re le m rine inizi li; per f r questo isogn v inn nzitutto ri pp iccic re i pezzi di legno, trov re il modo di c ncell re tutte le tr cce dei col pi di seg e rid re ll c rt l gr n origin le. Sep r ndo in seguito con un l m le due p rti incoll te, si s re e ritrov to l' cquerello int tto, t le e q u le B rtle ooth lo vev dipinto vent' nni prim . Il pro lem er difficile poi ch, pur esistendo sul merc to fin d quell'epoc p recchie resine e sost nze sint etiche us te d i negozi nti di gioc ttoli per esporre in vetrin dei puzzle mode llo, l tr cci delle spezz ture continu v essere sempre troppo visi ile. Sec ondo le sue itudini, B rtle ooth volev che l person che lo vre e iut to nelle ricerche it sse nello stesso edificio, o il pi vicino possi ile. Fu cos ch e per il tr mite del fedele Sm utf, l cui c mer er sullo stesso pi no di quel l dell' ssistente, cono e Morellet. Morellet non vev nessun delle conoscenz e teoriche necess rie per risolvere un pro lem di questo genere, m indirizz B r tle ooth d l suo c po, un chimico di origine tedesc , che si chi m v Kusser e v nt v un lont n discendenz d l compositore

KUSSER O COUSSER (Joh nn Sigmund), compositore tedesco di origine ungherese (Poz sony, 1660 - Du lino, 1727). L vor con Lulli ll'epoc di un suo soggiorno in Fr nci (1674-1682). M estro di c ppell l servizio di v rie corti principesche in Germ ni , fu direttore d'orchestr d Am urgo dove fece r ppresent re numerose opere: Erindo (1693), Poro (1694), Pir mo e Tis e (1694), Scipione l'Afric no (1 695), Gi sone (1697). Nel 1710 divent m estro di c ppell dell c ttedr le di Du lino e lo rim se fino ll morte. Fu uno dei cre tori dell'oper m urghese in c ui introdusse "l'ouverture ll fr ncese" e uno dei precursori di H endel nel c mpo dell'or torio. Di questo rtist si conserv no sei ouverture e v rie ltre c omposizioni. Dopo un serie di tent tivi infruttuosi, re lizz ti p rtendo d ogn i sort di colle nim li o veget li e ogni genere di crilici sintetici, Kusser tt cc il pro lem in modo del tutto diverso. C pendo che dovev trov re un sost nz c p ce di co gul re intim mente le fi re dell c rt senz ledere i pigment i color ti di cui er il supporto, r mment molto opportun mente un tecnic che, in giovent, vev visto us re d certi med glisti it li ni: foder v no l'interno del conio con un sottilissimo str to di polvere d' l stro, ottenendo cos dei pe zzi che, tolti poi d ll form , er no d'un liscio qu si perfetto, rendendo cos pr tic mente inutile ogni l voro di lim tur e pulitur . Seguit ndo le sue ricerch e in quest direzione, Kusser scopr un specie di gesso che si rivel soddisf cente . Ridotto in un polvere qu si imp lp ile mischi t un colloide gel tinoso, i niett to un determin t temper tur e sotto forte pressione, con l' iuto di u n microsiring che si potev m novr re in modo d poter seguire fedelmente l l ine compless delle spezz ture inizi lmente pr tic te d Winckler, questo gesso ri gglomer v i fil menti dell c rt , restituendole l su struttur prim ri . Ridivent ndo perfett mente tr slucid m no m no che si r ffredd v , l fini ssim polvere non producev lcun effetto pp rente sui colori dell' cquerello. Il processo er semplice e richiedev solo p zienz e minuzi . Furono costruite delle pp recchi ture d tte che vennero sistem te nell c mer di Morellet il q u le, generos mente compens to d B rtle ooth, tr scur v sempre di pi le sue m n sioni ll'Ecole Polytechnique per dedic rsi l ricco m tore.

Morellet, dire il vero, non dovev f re un gr nch. Ogni quindici giorni, Sm utf gli port v su il puzzle di cui, ncor un volt , B rtle ooth vev ppen com plet to l difficile ricomposizione; Morellet lo inseriv in un tel io met llico e lo infil v sotto un press speci le, ottenendo l'impront delle spezz ture. Poi, p rtendo d quell'impront , f ric v per elettrolisi un'intel i tur tr for t , un rigido e fi esco pizzo di met llo che riproducev fedelmente ogni de line mento del puzzle sul qu le l m trice veniv essere delic t mente d tt t . Dopo ver prep r to l su sospensione gessos sc ld t un d t temper tur , Morellet riempiv l microsiring e l fiss v su un r ccio rticol to di mo do che l punt dell' go, il cui spessore non super v qu lche micron, nd sse c dere es tt mente sui tr fori dell grigli . Il resto dell m novr er utom tico, l fuoriuscit del gesso e lo spost mento dell siring essendo com nd ti d un dispositivo elettronico p rtire d un t vol X-Y, l qu l cos g r ntiv un deposito lento, m regol re, dell sost nz . L'ultim p rte dell'oper zione non er di su competenz : il puzzle ris ld to, ridivent to cquerello incoll t o sopr un' sse sottile di pioppo, veniv consegn to l rest ur tore Guyom rd, i l qu le st cc v con un l m il foglio di c rt Wh tm n elimin ndone ogni tr cc i di coll tergo, oper zioni delic te, m routiniere, per questo speci list che dovev l su f m llo str ppo di ffreschi coperti d v ri str ti d'inton co e pittur , e l f tto di ver t gli to in due, nel senso dello spessore, un f oglio di c rt che port v rectoverso un disegno di H ns Bellmer. In fin dei con ti quindi, Morellet dovev semplicemente, un volt ogni quindici giorni, prep r re e sorvegli re un serie di m novre che dur v no complessiv mente, pulizi e mess in ordine comprese, poco meno di un giorn t . Quest'ozio forz to e e del le incresciose conseguenze. Li ero d qu lsi si preoccup zione fin nzi ri , m p reso d l demone dell ricerc , Morellet mise profitto il tempo li ero per ndon rsi, domicilio, certi esperimenti di fisic e chimic di cui i suoi lun ghi nni di su lterno p rev no verlo p rticol rmente frustr to. Distri uendo i n tutti i c ff del qu rtiere iglietti d visit che lo qu lific v no pompos ment e come "Direttore dei L vori Pr tici dell Scuol Pirotecnic ", cominci offrire generos mente i propri servizi e ricevette innumerevoli ordin zioni per sh mpoo ing super ttivi, d c pelli o moquette, sm cchi tori, economizz tori

d'energi , filtri per sig rette, pozioni ntitosse, sistemi per il 421 11 e mill e ltri prodotti mir colosi. Un ser del fe r io millenovecentosess nt , mentr e st v sc ld ndo in un pentol pressione un miscuglio di colofoni e c r uro diterpenico destin to l conseguimento di un s pone dentifricio l gusto di lim one, l miscel esplose. Morellet e e l m no sinistr sp ppol t e perse tre d it . Questo incidente gli cost il l voro - l prep r zione del gr ticcio met llic o esigev un destrezz l millimetro - e per vivere non gli rim se che un pens ione incomplet meschin mente vers t d l Politecnico e un piccol somm che gl i p ss v B rtle ooth. M l su voc zione di ricerc tore non ne fu scor ggi t , ch nzi, si es sper. M lgr do le severe prediche di Sm utf, Winckler e V lne, pers ever nei suoi esperimenti che nell m ggior p rte dei c si risult rono ineffic ci , m innocui, tr nne per un cert signor Schw nn che perse tutti i c pelli dop o verli l v ti con l tintur speci le che Morellet vev prep r to suo esclu sivo uso e consumo; due o tre volte per quelle m nipol zioni finirono con delle e splosioni pi spett col ri che pericolose, e principi d'incendio presto dom ti. Qu esti episodi f cev no felici due persone, i suoi vicini di destr , l coppi Pl ss ert, giov ni commerci nti d'indi nerie che vev no gi tr sform to in un ingegn oso pied--terre (per qu nto si poss chi m re cos un lloggio pi zz to dirett ment e sotto i tetti) tre e c mere di servizio, e che cont v no su quell di Morelle t per ingr ndirsi ncor un po'. Ad ogni esplosione sporgev no denunci , f cev n o circol re nello st ile delle petizioni in cui si chiedev l'espulsione dell'e ssistente. L c mer pp rtenev ll' mministr tore dello st ile il qu le, q u ndo l c s er p ss t in compropriet, vev rilev to per proprio conto l qu si tot lit dei due pi ni sottotetto. Per molti nni, l' mministr tore esit mette re ll port il vecchio, che vev p recchi mici nel c seggi to, cominci ndo d ll signor Nochre stess per l qu le il signor Morellet er un vero scienzi to , un cervellone deposit rio di segreti, e che ric v v un profitto person le d l le piccole c t strofi che di qu ndo in qu ndo scuotev no l'ultimo pi no del c se ggi to, non t nto per vi delle m nce che potev prendersi in quelle occ sioni, qu nto per i r cconti epici, inteneriti e misteriosi, che semin v in tutto il q u rtiere. Poi, qu lche mese f , c pit rono due incidenti nell stess settim n . Il primo tolse l luce l c seggi to per pochi minuti; il secondo ruppe sei vet ri.

M i Pl ss ert riuscirono spunt rl e Morellet fu intern to. Nel qu dro, l c mer si vede com' oggi; il commerci nte d'indi nerie l'h rilev t d ll' mministr tore e h inizi to i l vori. C' lle p reti un tint m rroncin , smort e vecch iott , e per terr uno zer ino qu si tutto rosso fino ll tr m . Il vicino h g i sistem to due mo ili; un t vol ss , f tt di un l str di vetro ffumic to che poggi sopr un poliedro di sezione es gon le, e un c ss p nc tipo Rin sc imento. Sull t vol sono pos ti un sc tol di munster12 sul coperchio dell qu le r ffigur to un liocorno, un s cchetto di cumino qu si vuoto, e un coltello. Tre oper i st nno uscendo d ll st nz . H nno gi cominci to i l vori necess ri pe r l riunific zione dei due lloggi. H nno fiss to sull p rete di fondo, cc nt o ll port , un gr nde pi nt su c rt lucid che indic l futur posizione d el r di tore, il p ss ggio delle tu ture e dei c vi elettrici, l p rte mur le che verr ttut . Uno degli oper i port grossi gu nti simili quelli che indo ss no gli elettricisti pos c vi. Il secondo h un p nciotto di c moscio ric m to e fr ngi to. Il terzo legge un letter .

CAPITOLO VIII Winckler, 1 Adesso ci trovi mo nel loc le che G sp rd Winckler chi m v s lotto. Delle tre st nze del suo lloggio, l pi prossim lle sc le, l p i sinistr rispetto l nostro sgu rdo. un st nz piuttosto piccol , qu si qu d r t , l cui port d dirett mente sul pi nerottolo. I muri sono t ppezz ti di un tel di iut un tempo zzurr , ridivent t pi o meno incolore, tr nne in qu lche punto dove mo ili e qu dri l'h nno protett d ll luce. C'er no pochi mo ili ne l s lotto. un st nz in cui Winckler non st v molto spesso. L vor v tutto il giorno nell terz st nz , quell in cui vev sistem to il l or torio. Orm i n on m ngi v pi in c s ; non s pev cucin re e detest v f rlo. D l millenovecento qu r nt tr, perfino per l prim col zione, preferiv nd re d Riri, il r t cchi ll' ngolo fr rue J din e rue de Ch zelles. Solo qu ndo veniv no trov rl o persone che non conoscev molto le ricevev in s lotto. Avev un t vol roton d con prolunghe che non dovev certo ver us to molto spesso, sei sedie imp gli te e un m di che vev scolpito lui stesso, i cui motivi r ffigur v no le sce ne c pit li de L'Isol misterios : l c dut del p llone invol to d Richmond, i l mir coloso ritrov mento di Cyrus Smith, l'ultimo fi mmifero ricuper to in un t sc del p nciotto di Gideon Spilett, l scopert del ule, e fino lle str zi nti confessioni di Ayrton e di Nemo che concludono queste vventure colleg ndol e mer viglios mente I figli del c pit no Gr nt e Ventimil leghe sotto i m r i. Ci volev p recchio tempo per vedere l m di , per gu rd rl sul serio. D lo nt no, sem r v un qu lsi si m di retone-rustico-Enrico III. solo vvicin ndo si, qu si tocc ndo con m no le incrost zioni, che si veniv scoprire cos r ff igur ssero quelle minuscole scene e ci si rendev conto dell p zienz , dell mi nuzi , e perfino del genio che c'er voluto per scolpirle. V lne conoscev Winckl er d l millenovecentotrent due, m solo ll'inizio degli nni sess nt si er c corto che non er un credenz come le ltre, e che v lev ene l pen di gu rd rl d vicino. Er l'epoc in cui Winckler si er messo f ric re nelli e V lne gli vev port to l giov ne profumier di rue Logel ch che intendev collo c re nell su otteg un rep rto ci nfrus glie per le feste

n t lizie. Si er no seduti tutti e tre intorno ll t vol e Winckler vev scio rin to i suoi nelli; dovev verne un trentin llor , tutti lline ti sui lor o v ssoietti im ottiti di s tin nero. Winckler si er scus to per l pessim luc e dell pl fonier , poi vev perto l su m di tir ndone fuori tre icchierin i e un piccol c r ff di cogn c 1938; evev molto di r do, m ogni nno B rtl e ooth gli f cev spedire p recchie ottiglie numer te e d t te di vino e lcoli ci v ri che lui ridistri uiv generos mente in tutto il c seggi to e nel qu rtie re tenendosene solo un p io. V lne er seduto cc nto ll m di e mentre l prof umier prendev timid mente gli nelli d uno d uno, centellin v il suo cogn c gu rd ndo le sculture; quello che lo stup, prim ncor di prenderne chi r mente coscienz , fu il f tto che mentre si spett v di vedere teste di cervo, ghirl nde, fronde o ngioloni p ffuti, nd v invece scoprendo piccoli person ggi, il m re, l'orizzonte, e tutt l'isol , non ncor ttezz t Lincoln, qu le l scop rirono i n ufr ghi dello sp zio, con un costern zione mist sfid , qu ndo e ero r ggiunto l vett pi lt . Dom nd Winckler s'er st to lui scolpire quell m di , e Winckler gli rispose di s, d giov ne, precis ndo, m senz ggiungere ltro. Oggi, sp rito tutto ovvi mente, nd to: m di , sedie, t vol , pl fonier , e le tre riproduzioni in cornice. V lne ricord con precisione solt nto un del le tre: r ffigur v "L Gr nde Sfil t dell Fest del C rosello", Winckler l' v ev trov to in un numero di N t le de L'Illustr tion; nni dopo, di f tto solo p ochi mesi f , V lne venne c su lmente s pere, sfogli ndo il Petit Ro ert,13 che er d'Isr el Silvestre. And to cos, d ll ser ll m ttin : sono rriv ti i f c chini, il lont no cugino h messo tutto in S l ste, m non Drouot, Lev llo is; qu ndo lo seppero, er troppo t rdi, se no vre ero forse tent to di nd rc i, Sm utf, Morellet o V lne, e forse nche di ricompr re un oggetto cui Winckler tenev p rticol rmente; non l m di , non vre ero m i trov to un posto dove me tterl , m quell'incisione ppunto, o quell' ltr , che er ppes in c mer e r ffigur v tre uomini in fr c, oppure qu lcuno dei suoi ttrezzi o dei suoi li ri illustr ti. Ne p rl rono fr loro, e si dissero che dopotutto er forse meglio non esserci nd ti, che l'unic person che vre e dovuto f rlo er B rtle ooth m che n V lne n Sm utf n Morellet si s re ero permessi di f rglielo not re. Adess o, nel piccolo s lotto, rest ci che rest qu ndo non rest niente: delle mosche per esempio, o dei vol ntini che certi studenti h nno infil to

sotto tutte le porte del c seggi to e che v nt no un nuovo dentifricio oppure of frono un riduzione di venticinque centesimi ogni cquirente di tre p cchi di detersivo, o ncor dei vecchi numeri del Jouet fr n is, l rivist che h ricevu to per tutt l vit e il cui on mento h continu to decorrere per qu lche mese dopo l su morte, oppure quelle piccole cose che ciondol no sui p vimenti o in un ngolo d' rm dio e di cui non si s ene come si no venute n perch si no r im ste: tre fiori di c mpo pp ssiti, steli molli ll'estremit dei qu li l nguono fil menti d' spetto c lcin to, un ottigli vuot di coc col , un confezione per dolci, pert , ncor insieme ll su cordicell di fint r fi e sull qu le le p role "Au dlices de Louis XV, Ptissiers-Confiseurs depuis 1742" disegn no un ell'ov le circond to d un ghirl nd ffi nc t d qu ttro morini p ffuti, o, dietro l port che d sul pi nerottolo, un specie di tt cc p nni di ferro ttuto con uno specchio incrin to in tre p rti di superfici simmetriche v g men te simili un Y nell cornice del qu le ncor infil t un c rtolin che r ff igur un giov ne tlet chi r mente gi pponese che regge r ccio teso un fi ccol cces . Vent' nni f , nel millenovecentocinqu nt cinque, Winckler fin, come previsto, l'ultimo dei puzzle ordin tigli d B rtle ooth. A i mo tutti i motiv i di supporre che nel contr tto firm to con il mili rd rio fosse inserit un cl usol esplicit rigu rd nte il f tto che non vre e dovuto f ric rne ltri, m , in ogni c so, pro ile che non ne vesse pi vogli . Si mise f re dei picco li gioc ttoli di legno, dei cu i per m ini, molto semplici, con certi disegni che ricopi v d i suoi l um d'illustr zioni di Epin l 14 e coloriv con inchios tri color ti. Fu poco pi t rdi che cominci f ric re nelli: prendev delle pic cole pietre, g te, corniole, di spri, pietre del Reno,15 vventurine, e le mont v su delic ti cerchietti f tti di fili d' rgento minuzios mente intrecci ti. U n giorno spieg V lne che nche quelli er no puzzle, e fr i pi difficili: i turch i li chi m no " nelli del di volo": sono f tti di sette, undici o dici ssette ce rchi d'oro o d' rgento tutti congiunti fr loro, l cui em ric tur compless ri sult ll fine un torciglio chiuso, comp tto, e di perfett regol rit: nei c ff d i Ank r , i venditori vvicin no gli str nieri mostr ndo l' nello chiuso, e poi li er ndo con un gesto i cerchi inc ten ti; qu si sempre un modello semplific to di soli cinque cerchi quello che intrecci no con pochi gesti impercetti ili, e che poi ri prono, l sci ndo llor il turist imp zzire vuoto per qu lche inte rmin ile minuto, fino qu ndo

un comp re, di solito un c meriere del c ff stesso, ccett di ricomporre l' nell o con due giochi di m no distr tt , o rivel compi cente il trucco: qu lcos com e un volt per sotto, un volt per sopr , c povolgere il tutto qu ndo rim ne s olo un cerchietto li ero. L mer vigli , negli nelli di Winckler, er che i cer chietti, un volt intrecci ti, l sci v no, senz perdere un gr mmo dell loro ssolut regol rit, un minuscolo sp zio circol re nel qu le nd v inc str rsi l pietr semiprezios che, un volt inc ss t , strett d due minuscoli colpi d i pinz , fiss v i cerchi per sempre. "Sono di olici solo per me" disse un gior no V lne. "B rtle ooth stesso non ci trovere e niente d ridire." Fu l'unic v olt che V lne ud Winckler pronunci re il nome dell'inglese. Ci mise un decin d' nni per f ric re un centin io di nelli. Ci scuno dei qu li richiedev p recc hie settim ne di l voro. All'inizio tent di sm ltirli proponendoli qu lche gioi elliere del qu rtiere. Poi, cominci disinteress rsene; ne diede qu lcuno in dep osito ll profumier , ne ffid qu lcun ltro ll signor M rci , l' ntiqu ri c he vev negozio e pp rt mento l pi nterreno. All fine si mise d rli vi . N e reg l uno ll signor Riri e lle figlie, ll signor Nochre, M rtine, ll signor Orlovsk e lle sue due vicine, lle due piccole Breidel, C roline Ech rd, Is elle Gr tiolet e Vronique Alt mont e perfino, d ultimo, persone c he non it v no nello st ile e che pr tic mente non conoscev . Qu lche tempo d opo, trov l Merc to delle Pulci di S int-Ouen uno stock di piccoli specchi conve ssi, e si mise f ric re quelli che chi m no "specchi di streg " inserendoli in s gome di legno inst nc ilmente l vor te. Er prodigios mente ile con le m ni, e fino ll morte conserv int tti un precisione, un sicurezz , un colpo d' occhio ssolut mente eccezion li, m sem r proprio che d quell'epoc incominci sse non vere pi molt vogli di l vor re. Continu v lim re e rilim re ogni cornice per giorni e giorni, int gli ndo e tr for ndo fino f rle divent re im p lp ili pezzi di legno l centro dei qu li il piccolo specchio lucente sem r v uno sgu rdo met llico, un occhio freddo, sp l nc to, c rico d'ironi e m l nim o. Il contr sto fr quell' ureol irre le l vor t come un vetr t fi mmeggi nt e e il l mpo grigio e netto dello specchio cre v un sens zione di dis gio come se quel tel io sproporzion to, qu ntit tiv mente come qu lit tiv mente, esistes se solo per sottoline re l virt m lefic dell convessit che p rev voler concent r re in un unico punto tutto lo sp zio disponi ile. Le persone

cui li mostr v non li m v no: ne prendev no in m no uno, lo rigir v no due o t re volte, mmir v no il l voro del legno e ripos v no su ito lo specchio, qu si con im r zzo. Veniv vogli di dom nd rgli perch vi dedic sse t nto tempo. Non c erc m i di venderli e non ne reg l m i nessuno; non li ppendev ne nche in c s ; ppen ne vev finito uno, lo sistem v di pi tto dentro un rm dio e ne inco minci v un ltro. Fu in pr tic il suo ultimo l voro. Qu ndo e e es urito il s uo lotto di specchi, fece ncor qu lche zzecol , dei piccoli gioc ttoli che l signor Nochre supplic v di f ric rle per questo o quello dei suoi innumerev oli nipotini o per uno dei m ini del c seggi to o del qu rtiere che s'er pres o l tosse c nin , il mor illo o gli orecchioni. Cominci v sempre col dire di n o, poi finiv col f re, in vi eccezion le, un coniglio di legno int gli to che muovev le orecchie, un m rionett di c rtone, un m ol di str cci, o un pic colo p es ggio con l m novell in cui pp riv no successiv mente un rc , un rc vel e un c notto form di cigno che tr in v uno sci tore cqu tico. Poi, qu ttro nni f , due nni prim dell fine, s' ferm to del tutto, h riordi n to con cur tutti i suoi ttrezzi e smont to il nco d l voro. All'inizio us civ ncor volentieri di c s . And v p sseggi re l p rc Monce u o percorrev rue de Courcelles e venue Fr nklin Roosevelt fino i gi rdini M rigny, dopo g li Ch mps-Elyses. Sedev su un p nchin , piedi uniti, il mento ppoggi to sul pomo del stone cui si ggr pp v con le due m ni e se ne st v l, per un o due ore, senz muoversi, gu rd ndo d v nti s i m ini che gioc v no sull s i oppure l vecchi giostr con l tend lu e r ncio, e i c v lli con le crinier e stilizz te e le due n vicelle decor te d un sole r ncione, oppure le lt len e o il te tro dei ur ttini. Ben presto le p sseggi te si fecero pi r re. Un gior no chiese V lne se volev ccomp gn rlo l cinem . And rono ll cinetec del P l is de Ch illot, nel pomeriggio, vedere I verdi p scoli, un rifrittur rut t e smiel t de L c p nn dello zio Tom. Uscendo, V lne gli dom nd perch vev vo luto vedere quel film; gli rispose che er solo per il titolo, per vi dell p r ol "p scolo" e che se vesse s puto ch'er quello che vev no visto, non ci s r e e sicur mente m i nd to. Dopo di che, scese solo per nd re m ngi re d Ri ri. Arriv v verso le undici del m ttino. Si sedev un t volino rotondo, fr i l ncone e i t volini esterni e l signor Riri o un delle figlie gli port v un gr nde t zz

di cioccol t e due elle fette di p ne im urr to. Non si tr tt v dell prim c ol zione, m del p sto, er il suo ci o preferito, l'unico che m ngi sse con ver o pi cere. Poi, leggev i giorn li, tutti i giorn li che Riri ricevev - Le Cour rier rverne, L'Echo des Limon diers - e quelli che vev no l sci to i clienti d ell m ttin t : L'Aurore, Le P risien li r o, pi r r mente, Le Fig ro, L'Hum nit o L i r tion. Non li sfogli v , li leggev coscienzios mente, d cim fondo, senz f re commenti inteneriti, perspic ci o indign ti, m tr nquillo, pos to, senz m i lz re gli occhi, indifferente ll fi mm t che mezzogiorno in punto riemp iv il c ff del suo tumulto di m cchine m ngi soldi, juke- o , icchieri, pi tti, rumori di voci e sedie spost te. Alle due, qu ndo tutt l'effervescenz dell c ol zione cess v , e l signor Riri s liv ripos re nel suo pp rt mento, e le due figlie si mettev no rigovern re nel minuscolo office in fondo l r e il signor Riri sonnecchi v sui conti, lui er ncor l, fr l p gin sportiv e i l merc to di utomo ili us te. A volte rest v t vol tutto il pomeriggio, m solit mente torn v c s verso le tre per ridiscendere lle sei: er quello il gr n momento dell giorn t , l'or dell p rtit gi cchetto con Morellet. Gio c v no entr m i con un'eccit zione cc nit punteggi t d escl m zioni, estemm ie, insulti e rr i ture che non er certo str n d p rte di Morellet m che, in Winckler, sem r v ssolut mente incredi ile: lui, ch'er di un c lm l li mite dell' p ti , di un p zienz , di un dolcezz , di un r ssegn zione prov di om , lui, che nessuno vev m i visto infuri to, er c p ce, qu ndo, per e sempio, Morellet vev diritto ll prim moss e tir v un doppio cinque, il ch e gli permettev d'inserire su ito il suo corriere (che del resto si ostin v chi m re "jockey" in nome di un preteso rigore etimologico ttinto fonti lqu nto du ie tipo Alm n cco Vermot o "Arricchite il vostro voc ol rio" del Re der 's Digest), er c p ce, dico, di prendere l t vol due m ni e s tterl per ri t cci ndo il povero Morellet di ro, sc ten ndo cos un ruff che i client i del c ff t lvolt f tic v no p recchio sed re. Qu si sempre, per, le cque si c lm v no st nz presto d poter ricominci re l p rtit prim che, torn ti mici, i due si m ngi ssero l r ciol di vitello e conchigliette o il feg to c on pur che l signor Riri prep r v pposit mente per loro. Diverse volte comunq ue l'uno o l' ltro se ne nd s ttendo l port , priv ndosi cos contempor ne mente di gioco e pr nzo. L'ultimo nno, non usciv pi. Sm utf prese l' itudine di por t rgli d

m ngi re due volte l giorno e occup rsi dell c s e dell i ncheri . Morellet , V lne o l signor Nochre gli f cev no le piccole spese di cui potev vere iso gno. Se ne st v tutto il giorno in c lzoni del pigi m e m gli d sotto senz m niche, di cotone rosso, sull qu le, qu ndo vev freddo, infil v un specie di gi cc d c mer di mollettone con f zzoletto p llini. Molte volte V lne nd trov rlo nel pomeriggio. Lo trov v seduto l t volo intento gu rd re le eti chette degli l erghi che Sm utf vev ggiunto tutte le spedizioni di cquere lli: Hotel Hilo Honolulu, Vill C rmon Gr n d , Hotel The Algesir s, Hotel Pe ninsul Gi ilterr , Hotel N z reth G lile , Hotel Cosmo Londr , Tr ns tl ntico I le-de-Fr nce, Hotel Rgis, Hotel C n d Me ico DF, Hotel Astor New York, Town Hous e Los Angeles, Tr ns tl ntico Pennsylv ni , Hotel Mir dor Ac pulco, l Comp Me ic n de Avi cin, ecceter . Avev vogli , spieg v , di cl ssific re quelle etiche tte, m er molto difficile: ovvi mente, c'er l'ordine cronologico, m lo trov v misero, ncor pi misero dell'ordine lf etico. Avev tent to per continenti, poi per n zioni, m l cos non lo soddisf cev . Quello che vre e voluto er che ogni etichett fosse colleg t ll successiv , m ogni volt per un motivo diverso; per esempio, vre ero potuto vere un p rticol re comune, un mont gn o un vulc no, un i illumin t , un certo fiore p rticol re, un stess orl t ur ross e oro, l f cci sorridente di un groom, oppure vere lo stesso form t o, l stess gr fi , due slog n simili ("L perl dell'Oce no", "Il di m nte del l Cost "), oppure un rel zione s t non su un somigli nz m su un contr st o, o su un' ssoci zione fr gile, qu si r itr ri : un p esino sulle sponde di un l go it li no seguito d i gr tt cieli di M nh tt n, degli sci tori che precedon o dei nuot tori, fuochi rtifici li e un pr nzo lume di c ndel , ferrovi e e reo, t volo di cc r e chemin de fer,16 ecceter . Non solo difficile, ggiungev Winckler, m sopr ttutto inutile: se l sci le etichette ll rinfus e ne scegl i due c s ccio, puoi essere sicuro che vr nno sempre lmeno tre punti in comu ne. In c po qu lche settim n rimise le etichette nell sc tol d sc rpe in c ui le tenev e sistem l sc tol in fondo ll' rm dio. Non cominci pi niente di spe ci le. Se ne st v in c mer tutto il giorno, seduto nell poltron cc nto ll finestr , gu rd ndo l vi in sso, o forse nemmeno questo, gu rd ndo nel vuot o. Sul comodino, c'er un pp recchio r dio che funzion v in continu zione, sot tovoce; nessuno s pev se lo udiv sul serio,

nche se un giorno imped ll signor Nochre di spegnerlo dicendole che tutte le s ere scolt v il pop-clu . V lne vev l c mer proprio sotto il l or torio di Winckler, e per qu si qu r nt' nni le sue giorn te er no st te ccomp gn te d l tenue rumore delle lime minuscole dell' rtigi no, del ronzio qu si impercetti il e dell seg due tempi, d llo scricchiolio del p vimento, d l si ilo del olli tore qu ndo, non per prep r rsi un po' di t, m per f ric re quest o quell co ll o sost nz necess ri i suoi puzzle, mettev ollire l' cqu . Orm i, d q u ndo vev smont to il nco d l voro e messo vi gli ttrezzi, non entr v m i in quell st nz . Non dicev nessuno come p ss v i giorni e le notti. Si s pev solo che non dormiv qu si pi. Qu ndo V lne nd v trov rlo, lo ricevev in c mer , gli offriv l poltron cc nto ll finestr e si sedev sull spond del letto. Non p rl v no molto. Un volt gli disse ch'er n to L Fert-Milon, sulle rive del c n le dell'Ourcq. Un' ltr volt , con improvviso c lore, p rl V lne dell'uomo che gli vev insegn to l vor re. Si chi m v Gouttm n e f ric v rticoli religiosi che vendev lui stesso nelle chiese e nelle procure: croc i, med glie e ros ri d'ogni dimensione e gr ndezz , c ndel ri per or tori, lt ri port tili, m zzolini s erluccic nti, s crocuori di c rtone zzurro, s ngiusep pe con l r ross , c lv ri di porcell n . Gouttm n l' vev ssunto come ppr endist dodici nni ppen compiuti; se lo port in c s - un specie di c p nn nei pressi di Ch rny, nell Meuse -, lo sistem nello st nzino che us v come l or torio e con un p zienz str ordin ri , vendo per ltro un pessimo c r ttere, inizi insegn rgli quello che s pev f re. L cos dur p recchi nni perch s pev f re di tutto. M Gouttm n, m lgr do i suoi innumerevoli t lenti, non er un ile uomo d' ff ri. Qu ndo vev sm ltito lo stock nd v in citt e si m ngi v fu ori tutto in due o tre giorni. Dopo di che torn v c s e ricominci v scolp ire, tessere, intrecci re, infil re, ric m re, cucire, imp st re, vernici re, ri t gli re, mettere insieme, fint ntoch non vev ricostituito il suo stock, e poi se ne ri nd v per le vie del mondo venderlo. Un giorno, non torn. Pi t rdi Winc kler venne s pere che er morto di freddo, sul ciglio dell str d , nell fore st delle Argonne, tr les Islettes e Clermont. Quel giorno, V lne dom nd Winckl er com'er rriv to P rigi e

come vev incontr to B rtle ooth. M Winckler gli rispose solo che fu perch er giov ne.

CAPITOLO IX C mere di servizio, 3 l c mer in cui il pittore Hutting lloggi i suoi due domestici, Joseph e Ethel. Joseph Nieto utist e uomo di f tic . un p r gu i no sull qu r ntin , e sottoc po nell m rin merc ntile. Ethel Rogers, un'ol ndese di ventisei nni, funge d cuoc e gu rd ro ier . L c mer occup t qu si per intero d un gr nde letto stile Impero le cui sp lliere sono rifinit e d p lle di r me lucid te con cur . Ethel Rogers st f cendo toilette, mezzo n scost dietro un p r vento di c rt di riso decor t con motivi flore li, sul q u le utt to un gr nde sci lle st mp to c chemire. Nieto, vestito d'un c mici i nc e un p io di c lzoni neri con cintur lt , disteso sul letto; regge ne ll m no sinistr sollev t ll' ltezz degli occhi un letter il cui fr nco ol lo form di los ng port l'effigie di Simon Boliv r, e nell m no destr , il cui medio orn to d'un grosso nello con monogr mm , un ccendino cceso, come se stesse per ruci re l letter ppen ricevut . Fr il letto e l port , c' un p iccolo com di legno d frutto sul qu le sono pos ti un ottigli di whisky Bl ck nd White, riconosci ile d i due c gnolini, e un pi tto contenente un ssortime nto di iscotti s l ti. L c mer dipint di verde chi ro. Il p vimento coperto d un t ppeto sc cchi gi lli e ros . Un t volino d toilette, un'unic sedi i mp gli t sull qu le ppoggi to un li ro spieg zz to: Il fr ncese ttr verso i testi. Corso medio. Anno secondo, complet no il mo ilio. Sopr il letto, ppunt t un riproduzione intitol t Arminio e Sigimero: r ffigur due colossi in c s cc grigi , d l collo t urino, icipiti erculei, f cce rosse cespugliose di ff i folti e f voriti sc rmigli ti. Sull port d'entr t spill t un c rtolin : r ffigur un scultur monument le di Hutting - Le Bestie dell Notte - che decor il cortile d'onore dell Prefettur di Pont rlier: un groviglio di locchi di scorie che nel complesso rievoc un po' confus mente qu lche nim le preistorico . L ottigli di whisky e i iscotti s l ti sono un reg lo, o pi precis mente un m nci che l signor Alt mont h m nd to su in nticipo. Hutting e gli Alt mo nt sono molto leg ti e il pittore h loro prest to i suoi

domestici che quest ser servir nno come vventizi nel ricevimento nnu le che gli Alt mont d nno nel gr nde pp rt mento del secondo destr , sotto quello di B rtle ooth. Succede tutti gli nni, e l coppi mic gli ric m i il f vore i n occ sione delle feste spesso sontuose che il pittore d, qu si tutti i trimestri , nello studio. SE VOLETE SAPERNE DI PI: BOSSEUR, J. - Le sculture di Fr nz Hutting. P rigi, G le rie M ill rd, 1965. JACQUET, B. - Hutting o dell'Angosci . Forum, 1967, 7. HUTTI NG. F. - M nifesto dell Miner l Art. Bru elles, G lerie 9 + 3, 1968. HUTTING, F . - Of Stones nd Men. Ur n Museum of Fine Arts, 1970. NAHUM, E. - Tow rds P l net ry Consciousness: Grillner, H giw r , Hutting. In: S. Gogol k (ed.), An An thology of Neo-cre tive P inting. Los Angeles, M rkh m nd Coolidge. 1974. NAHUM , E. - Le Brume dell'Essente. S ggio sull Pittur di Hutting. P rigi, XYZ, 1974 . XERTIGNY, A. de - Hutting ritr ttist . "C hiers de l' rt nuove u", Montr l, 197 5, 3.

CAPITOLO X C mere di servizio, 4 All'ultimo pi no, sotto i tetti, un minuscol c mer occup t d un giov ne inglese di sedici nni, J ne Sutton, che l vor c ome r g zz ll p ri d i Rorsch sh. L giov ne in piedi cc nto ll finestr . Il volto luminoso di gioi , legge - o forse rilegge per l ventesim volt - un letter , sgr nocchi ndo un tozzo di p ne. All finestr ppes un g i ; cont iene un uccello con le piume grigie e l z mp sinistr chius in un nello met llico. Il letto molto stretto: in re lt un m ter sso di gomm pium messo sopr tr e cu i di legni che fungono d c ssetti, coperto d un tr punt l vor t p tc hwork. Sopr il letto fiss to un p nnello di sughero, di circ sess nt centimet ri per un metro, sul qu le sono ppunt ti p recchi fogli istruzioni per l'uso di un tost p ne elettrico, lo scontrino di un l v nderi , gli or ri dei corsi ll 'Alli nce fr n ise17 e tre fotogr fie dell r g zz stess di due o tre nni pi gi ov ne - nelle recite d te d ll su scuol in Inghilterr , Greenhill, viciniss im H rrow, college dove, un sess nt cinque nni prim , B rtle ooth, sulle orm e di Byron, sir Ro ert Peel, Sherid n, Spencer, John Percev l, lord P lmerston e tutt un serie di person lit ltrett nto eminenti, vev studi to. Nell prim foto, J ne Sutton pp re vestit d p ggio, in piedi, con r che di rocc to ros so d i p r menti d'oro, c lze rosso chi ro, un c mici i nc , e un f rsetto co rto, senz collo, color rosso, con le m niche leggermente s uffo e i risvolti di set gi ll sfr ngi t . Nell second , l principess Beryl, inginocchi t l c pezz le del nonno, il re Utherp ndr gon ("Qu ndo il re Utherp ndr gon si vide colpito d l m le dell morte fece chi m re in su presenz l principess ..."). L terz foto mostr qu ttordici r g zze lline te, J ne l qu rt p rtendo d sinistr ( indic t d un croce sopr l test , se no s re e difficile riconosc erl ). l scen fin le del Conte di Gleichen, di Yorick: Il conte di Gleichen ve nne c ttur to dur nte un tt gli contro i s r ceni, e f tto schi vo. Poich fu messo l vor re nei gi rdini del serr glio, l figli del sult no lo not. Lo rit enne un uomo di qu lit, se ne

inn mor, e gli offr di f vorirne l fug se l' vesse spos t . Le fece rispondere c he vev gi moglie; l qu l cos non suscit il minimo scrupolo nell principess , itu t l rito dell plur lit delle donne. Finirono col mettersi d' ccordo, s l p rono, e s rc rono Venezi . Il conte nd Rom e r ccont Gregorio IX l su stori in ogni p rticol rit. Il p p , dietro promess di f r convertire l s r c en , gli diede dispens di tenersi entr m e le mogli. L prim fu cos sopr ff tt d ll gioi ll' rrivo del m rito, qu le che fosse il prezzo di quel ritorno, c he ccett tutto testimoni ndo ll su enef ttrice l'eccesso dell su riconosce nz . L stori ci dice che l s r cen non e e figli, e m come un m dre quelli dell riv le. Pecc to che non vesse d to ll luce un cre tur che le r ssomi gli sse! A Gleichen mostr no il letto dove quei tre esseri r ri dormiv no insiem e. Furono sepolti nell stess tom d i enedettini di Peters ourg; e il conte, che sopr vvisse lle due mogli, ordin di scrivere sul sepolcro, che in seguito d ivenire il suo, questo epit ffio composto d lui: "Qui gi cciono due donne riv l i, che si m rono come sorelle, e che mi m rono del p ri. Un ndon M ometto per seguire il suo sposo, e l' ltr corse utt rsi fr le r cci dell riv le che glielo rendev . Uniti d i vincoli dell' more e del m trimonio, vemmo lo st esso letto nuzi le nell vit ; e l stess pietr ci copre dopo l morte". Un q uerci e due tigli furono, com'er dovere, pi nt ti presso l tom . Il solo lt ro mo ile dell c mer un t vol ss e sottile che occup quel po' di sp zio disponi ile fr il letto e l finestr , sopr l qu le sono pos ti un gr mmofono - uno di quegli pp recchi molto piccoli chi m ti m ngi dischi -, un ottigli di pepsicol per un qu rto pien , un m zzo di c rte e un c ctus d l v so ell ito con qu lche s ssolino color to, un ponticello di m teri le pl stico e un min uscolo om rello. Sotto l t vol ss c' un pil di dischi. Uno dei qu li, usci to d ll custodi , ppoggi to qu si vertic lmente contro l spond del letto: un disco di j zz - Gerry Mullig n F r E st Tour - e sull custodi sono r ffigur t i i templi di Angkor V t immersi nell rum del m ttino. Appesi un tt cc p n ni fiss to sull port , pendono un imperme ile e un lung sci rp di c chemire . Un qu rt fotogr fi , qu dr t , form to gig nte, fiss t con delle puntine su ll p rete di destr , poco dist nte d l punto in cui st l r g zz ;

r ffigur un gr nde s lone p viment to ll Vers illes, complet mente privo di m o ili con l'eccezione di un gig ntesc poltron scolpit stile N poleone III, ll cui destr si vede, ello dritto, con un m no ppoggi t in lto sullo schi en le, l' ltr sul fi nco, il mento in v nti, un uomo molto piccolo m scher to d moschettiere.

CAPITOLO XI Lo studio di Hutting, 1 All'estrem destr degli ultimi due pi ni de l c seggi to, il pittore Hutting h riunito otto c mere di servizio, un pezzo di corridoio e i finti sol i corrispondenti per f rne un immenso studio circond to su tre l ti d un mpio ll toio che port v rie c mere. Intorno ll sc l chiocciol che s le l ll toio, h ric v to un specie di s lottino in cui g li pi ce ripos re nelle p use del l voro e ricevere mici o clienti dur nte il g iorno, e che diviso d llo studio vero e proprio d un mo ile L, un i liotec senz fondo, in stile v g mente cinese, e cio l cc to di nero con incrost zioni uso m dreperl e gu rnizioni di r me l vor to, lt , l rg e lung - il r ccio pi lungo di due metri o poco pi, quello pi corto di un metro e mezzo. Sull sommit d el mo ile sono lline ti qu lche c lco, un vecchi M ri nne18 d municipio, dei gr ndi v si, tre elle pir midi d' l stro, mentre i cinque ripi ni croll no s otto il peso di un mucchio di ninnoli, curiosit e g dget: cosette kitsch provenie nti d un concorso Lpine19 degli nni trent : un pel p t te, un frust per l m ionese con un piccolo im uto che f c dere l'olio gocci gocci , un ggeggio p er t gli re le uov sode fette sottili, un ltro per f re i riccioli di urro, un specie di gir ecchino complic tissimo che dev'essere un semplice c v tur c cioli perfezion to; dei re dy-m de d'ispir zione surre list - un filoncino di p ne tutto rgent to - o pop: un sc tol di seven-up; dei fiori secchi messi sot tovetro in certi piccoli m ienti rom ntici o rococ di c rtone dipinto e stoff , deliziosi trompe-l'oeil dove ogni p rticol re riprodotto con r r minuzi , il ce ntrino di pizzo sopr un t volinetto lto due centimetri qu nto il p vimento irr egol re le cui ssicelle di legno non misur no pi di due o tre millimetri l'un ; tutto un ssortimento di vecchie c rtoline che r ffigur no Pompei gli inizi del secolo: Der Triumph ogen des Nero (Arco di Nerone, Arc de Nron, Nero's Arch), l c s dei Vetti dei migliori esempi di no ile vill rom n , le elle pitture e l e decor zioni m rmoree sono st te l sci te t li e qu li nel peristilio che er o rn to di pi nte..."), c s di G vio Rufo, Vicolo del Lup n re, ecceter . I pi ei pezzi di queste collezioni sono delle delic te sc tole music li; un delle qu l i, ritenut ntic , un piccol chies il cui c rillon suon , sollev rne legge rmente il c mp nile, l cele re Sm nie impl c ili che m' git te d

Cos f n tutte, un' ltr , un prezioso orologio d vi ggio il cui movimento nim u n llerinett in tut. Nel rett ngolo deline to d l mo ile L, ci scun r ccio del qu le termin in un' pertur che pu essere m scher t d cortine di cuoio, Hu tting h disposto un div no sso, qu lche pouf, e un piccolo c rrello r forni to di ottiglie, icchieri e un secchio per il ghi ccio proveniente d un cele r e night-clu di Beiruth, The St r: r ffigur un mon co, gr sso e sso, seduto, che regge un icchierino nell m no destr ; indoss un lung veste grigi , con un cordone; l test e le sp lle sono dentro un c ppuccio nero che form il cope rchio del secchiello. L p rete di sinistr , quell d v nti l r ccio pi lungo d ell L, copert di c rt di sughero. In un rot i fiss t circ due metri e c inqu nt d terr , scorrono v rie ste met lliche cui il pittore h ppeso un v entin di tele, qu si tutte di piccolo form to: pp rtengono per l m ggior p rt e un vecchi m nier dell' rtist , quell che lui stesso chi m il suo period o-ne i e con l qu le divent to cele re: si tr tt in genere di copie finement e eseguite di qu dri f mosi - L Giocond , L'Angelus, L Ritir t di Russi , Le Djeuner sur l'her e, L Lezione di An tomi , ecceter - sui qu li h poi dipinto degli effetti pi o meno spicc ti di rum , sfoci nti in un v go grigiume d cui e mergono ppen le s gome dei suoi prestigiosi modelli. L vernice dell mostr p rigin , nell G lerie 22, m ggio 1960, fu ccomp gn t d un ne i rtifici l e che l' ffluenz degli ospiti fum tori di sig ri o sig rette fece ncor pi op c , con gr ndissim gioi dei cronisti. Il successo fu immedi to. Due o tre criti ci ghign rono, fr cui lo svizzero Beyss ndre che scrisse: "Non certo l Qu dr t o i nco su fondo i nco di M levic che f nno pens re i grigi di Hutting, m piu ttosto ll tt gli di negri in un tunnel c r Pierre D c e l gener le Verm ot". M l m ggior p rte si entusi sm per quello che uno di loro chi m v quel "l irismo meteorologico" il qu le, disse, colloc Hutting ll' ltezz del suo cele re e qu si omonimo, Huffing, il c mpione newyorkese dell'"Arte rutt ". A ilment e consigli to, Hutting si tenne circ met delle tele e oggi non intende disf rsen e, se non condizioni impossi ili. Ci sono tre persone nel piccolo s lotto. Un di loro un donn sull qu r ntin ; st scendendo l sc l che port l ll to io, indoss un tut di cuoio nero e tiene in m no un pugn le orient le, delic t mente l vor to, che pulisce con un pelle di d ino. L tr dizione vuole che que llo si il pugn le

di cui si s re e servito il f n tico Suleym n-el-H le i per ss ssin re il gene r le Je n-B ptiste Kl er, l C iro, il 14 giugno milleottocento, qu ndo quel geni le str teg , l sci to sul posto d Bon p rte dopo il mezzo successo dell c mp gn d'Egitto, vev risposto ll'ultim tum dell' mmir glio Keith con l vittori di Heliopolis. Le ltre due sono sedute sui pouf. un coppi sull sess ntin . L donn indoss un gonn p tchwork che le rriv ll rotul , e c lze di rete nere m gli molto l rg ; schi cci l sig rett m cchi t di rosso in un port cenere di crist llo l cui form ricord un stell m rin ; l'uomo indoss un co mpleto scuro righine rosse, c mici zzurro chi ro, cr v tt e f zzoletto in t int , zzurri con di gon li rosse; c pelli pepe e s le sp zzol ; occhi li di t rt rug . Tiene sulle ginocchi un opuscolo con l copertin ross intitol to Il Codice delle T sse. L giov ne donn in tut di cuoio l segret ri di Hutting. L'uomo e l donn sono dei clienti ustri ci. Sono venuti ppost d S lis urgo per tr tt re l' cquisto di un delle pi quot te ne ie di Hutting, quell che e e come oper di p rtenz nientedimeno che Il B gno Turco, provvisto, d l tr tt mento cui Hutting lo h sottoposto, di un sovr ond nz di v pore. D lont no, l'oper somigli un cquerello di Turner, H r our ne r Tint gel, che pi volte, ll'epoc in cui gli d v lezioni, V lne mostr B rtle ooth come l'esempio pi com piuto di qu nto si poss f re con l' cquerello, e di cui l'inglese nd f re sul posto, in Cornov gli , un copi es tt . Bench si trovi r r mente nel suo pp rt mento p rigino, dividendo il suo tempo fr un loft newyorkese, un c stello in D ordogn e un c s di c mp gn poco dist nte d Nizz , Hutting torn to P rigi per il ricevimento degli Alt mont. In questo momento, l vor in un delle st nze in lto. N tur lmente rigoros mente proi ito distur rlo.

CAPITOLO XII Rol, 1 Per molto tempo, il piccolo pp rt mento di due st nze l qui nto sinistr st to occup to d un signor sol , l signor Hourc de. Prim de ll guerr , l vor v in un f ric di c rton ggi, che f cev c rton ture per l i ri d' rte, di c rt rigid copert di set , cuoio o cotone uso pelle sc mosci t , con i titoli s lz ti freddo, r ccoglitori, v ssoi espositorio-pu licit r i, forniture per ufficio, cl ssific tori di tel rosso scuro o verde Impero con filett ture d'oro fino, e sc tole f nt si - per gu nti, sig rette, cioccol tini , gel tin di frutt - con decor zioni st mpigli te. Fu lei che, nel millenove centotrent qu ttro, pochi mesi prim di p rtire, B rtle ooth commission le sc tol e in cui Winckler vre e dovuto mettere i puzzle m n m no che li termin v : cin quecento sc tole ssolut mente identiche, lunghe venti centimetri, l rghe dodici , lte otto, di c rtone nero, chiuse d un n stro nero che Winckler sigill v co n l cer , senz' ltr indic zione che un'etichett ov le sull qu le er no scrit te le inizi li P. B. seguite d un numero. Dur nte l guerr , l f ric non ri usc pi procur rsi m terie prime di qu lit sufficiente e dovette chiudere. L sign or Hourc de sopr vvisse m l mente fino qu ndo riusc impieg rsi in un gr nde negozio di chinc glieri in venue des Ternes. Il l voro dovev pi cerle, perch s e lo tenne dopo l Li er zione, nche qu ndo l f ric , ri perti i ttenti, s i offr di ri ssumerl . And in pensione ll'inizio degli nni sett nt e si sistem i n un c sett che vev nei dintorni di Mont rgis. Dove vive un vit ritir t e tr nquill e, un volt ll' nno, risponde gli uguri che le m nd l signorin Crespi. Le persone che l'h nno sostituit nell' pp rt mento si chi m no Rol. Er no llor un giov ne coppi , con un m inetto di tre nni. Pochi mesi dopo il loro rrivo, h nno ppiccic to sull port vetri dell gu rdiol un p rtecip zione che nnunci v il m trimonio. L signor Nochre h f tto un collett fr gli inquilini per offrirgli un reg lo, m purtroppo h r ccolto solo 41 fr nchi! I Rol s r nno in s l d pr nzo e vr nno ppen finito di m ngi re. Sull t vol ci s r un ottigli di irr p storizz t , i resti di un dolce

s voi rdo sul qu le s r ncor pi nt to un coltello, e un port frutt di crist ll o int gli to che contiene mendi nts,20 e cio un ssortimento di frutt secc , pru gne, m ndorle, noci e nocciole, uv di Smirne e di Corinto, fichi e d tteri. L giov ne donn , ritt sull punt dei piedi cc nto un credenz tipo Luigi XII I, r cci tese, prende sul ripi no pi lto del mo ile un pi tto di cer mic de cor t r ffigur nte un p es ggio rom ntico: gr ndissimi pr ti circond ti d reci nti di legno e t gli ti d scuri oschi di pini e piccoli ruscelli che str rip t i form no l ghi, con, in lont n nz , un costruzione strett e lt con un lco ne e un tetto tronco sul qu le pos t un cicogn . L'uomo indoss un m glione olli. Regge nell m no sinistr un orologio d t sc e lo gu rd regol ndo con l m no destr le l ncette di un grosso orologio il nciere tipo E rly Americ n, sul qu le scolpito un gruppo di Negro Minstrels: un decin di musicisti in c ilindro, gi cc ner , p nt loni righe e cr v tt f rf ll , che suon no v ri strumenti fi to, njo e shuffle o rd. Le p reti sono t ppezz te con tel di i ut . Non c' nessun qu dro, nessun riproduzione, ne nche un c lend rio delle post e. Il m ino - desso h otto nni - qu ttro z mpe su un t ppeto di p gli mo lto sottile. H in test un specie di erretto di cuoio rosso. Gioc con un pi ccol trottol ronz nte sull qu le sono disegn ti degli uccelli in modo t le ch e qu ndo l trottol r llent sem r no s ttere le li. Vicino lui, in un gior n le fumetti, si vede un giov ne spilungone z zzeruto con un m glione zzurro strisce i nche, che c v lc un sino. Nel fumetto che esce d ll occ dell' sino - inf tti un sino p rl nte - si leggono queste p role: "Chi f il tonto un esti ". 21

CAPITOLO XIII Rorsch sh, 1 Il vesti olo del gr nde pp rt mento su due pi ni occ up to d i Rorsch sh. L st nz vuot . Le p reti sono l cc te di i nco, il p vim ento coperto di gr ndi l stre di l v grigi . Al centro, un solo mo ile: un v s t scriv ni Impero, il cui fondo fornito di c ssetti divisi d colonnine di leg no che form no un portico centr le nel qu le lloggi un pendol il cui motivo scolpito r ffigur un donn nud distes cc nto un piccol c sc t . In mezz o l mo ile, due oggetti in evidenz : un gr ppolo d'uv ogni chicco del qu le un delic t sfer di vetro soffi to, e un st tuett di ronzo r ffigur nte un pi ttore, in piedi, di fronte un gr nde c v lletto, con l figur impenn t e l test leggermente rovesci t ll'indietro; h lunghi ffi sottili e c pelli ric ciuti che gli c dono sulle sp lle. Indoss un mpio f rsetto e tiene in un m no l t volozz , nell' ltr un lungo pennello. Sull p rete di fondo, un gr nde di segno penn r ffigur Rmi Rorsch sh in person . Un vecchio d' lt st tur , ossu to, con un test d uccello. L vit di Rmi Rorsch sh, come l'h r ccont t lui in un volume di ricordi compi centemente red tto d uno scrittore speci lizz to, present un doloroso miscuglio di ud ci e di errori. Inizi l su c rrier , l l fine dell prim guerr mondi le, f cendo delle imit zioni di M Linder e de i comici meric ni in un music-h ll di M rsigli . Alto e m gro, con mimiche m li nconiche e desol te che potev no effettiv mente ricord re Ke ton, Lloyd o L urei , vre e forse sfond to se non vesse nticip to i suoi tempi di qu lche nno. And v no di mod i comici d c serm e, mentre le folle ppl udiv no Fern ndel, G in e Prje n, che il cinem vre e presto port to ll cele rit, "H rry Cover" - er il suo nome d' rte - mmuffiv nell pi tetr indigenz e f tic v sempre d i pi pi zz re qu lche numero. L guerr recente, l'"Union s cre",22 l "Ch m re leu horizon",23 gli diedero llor l'ide di fond re un gruppo speci lizz to in musichette milit ri, qu drigli dei l ncieri, M delon e m rsigliesi v rie. Un foto dell'epoc ce lo mostr insieme ll su orchestr , "Al ert-Prfleury e gli A llegri Sold tini": ri d duri, kepi f nt si sulle ventitr, giu con gr ndi l m ri,

impecc ili f sce g m iere. Il successo fu incontest ile m dur solo poche setti m ne. L'inv sione del p so do le, del fo -trot, dell eguine e ltre d nze esot iche provenienti d lle tre Americhe e ltrove, gli chiuse l port dei d ncing e delle lere e i suoi lodevoli sforzi di rinnov mento ("B rry Jefferson nd His Hot Pepper Seven", "P co Domingo e i tre C lleros", "Fedor Kow lski e i suoi M gi ri dell Stepp ", "Al erto Sforzi e i suoi Gondolieri") pprod rono, uno do po l' ltro, in ltrett nti f llimenti. vero, ricord lui stesso questo proposi to, che c m i v no solo nomi e c ppelli: il repertorio er pr tic mente sempre u gu le, ci si content v di modific re un po' il tempo, di sostituire un chit rr con un l l ik , un njo con un m ndolino e ggiungere, second dei c si, qu lche B y, Ol!, Tov risc,24 more mio o cor zn e tutto qui. Poco dopo, schif t o, deciso rinunci re ll su c rrier rtistic , m non volendo ndon re i l mondo dello spett colo, Rorsch sh divent l'impres rio di un cro t , un tr pez ist che due p rticol rit vev no reso r pid mente cele re: l prim er l'estrem giovinezz - non vev ncor dodici nni qu ndo Rorsch sh lo cono e -, l se cond er l c p cit di rim nere sul tr pezio p recchie ore di seguito. L foll si cc lc v nel music-h ll e nei circhi in cui si esi iv per vederlo non solo eseguire gli esercizi, m f re l siest , l v rsi, vestirsi, ere un t zz di c ioccol t , tutto sull strett s rr del tr pezio, trent o qu r nt metri d terr . All'inizio l loro ssoci zione port molti frutti e tutte le gr ndi citt d ell'Europ , del Nord fric e del Vicino Oriente ppl udirono quelle prodezze str ordin rie. M , crescendo, il tr pezist si f cev sempre pi esigente. Inizi lmen te, spinto solo d ll' m izione di perfezion rsi, e poi, d un' itudine orm i ti r nnic , vev org nizz to l propri vit in modo d potersene st re sul tr pez io notte e giorno per tutto il tempo che l vor v nello stesso posto. Dei domest ici si vvicend v no per soddisf re tutti i suoi isogni, che del resto er no mo lto limit ti; spett v no sotto il tr pezio e f cev no s lire o scendere qu nto occorrev ll' rtist in certi recipienti pposit mente costruiti per lui. Quel modo di vivere non comport v per il suo seguito nessun ver difficolt; er solo dur nte gli ltri numeri del progr mm che l cos si f cev un po' im r zz nt e: non si potev n scondere il f tto che il tr pezist fosse rim sto l ss, e il p u lico, nche se gener lmente molto tr nquillo, l nci v di t nto in t nto qu l che occhi t ll' rtist . M l direzione non gliene volev perch er un cro t

str ordin rio che non si s re e m i potuto sostituire. Del resto gli si riconos cev di uon gr do che non vivev cos per str m eri e che quello er il suo unic o modo di tenersi cost ntemente in form e possedere sempre il suo mestiere nell pi ssolut perfezione. Il pro lem divent v pi difficile d risolvere qu ndo i contr tti sc dev no e il tr pezist dovev c m i re citt. L'impres rio f cev di tutto per revi re il pi possi ile le sue sofferenze: negli gglomer ti ur ni , veniv no us te uto d cors , si vi ggi v di notte o ll' l gr n velocit p er le vie deserte; m sempre troppo pi no per l'imp zienz dell' rtist ; in tren o gli si prenot v uno scomp rtimento intero dove potev cerc re di vivere un po ' come sul suo tr pezio, e dormire nell retin port g gli; quel tr pezio, ll t pp successiv , veniv sistem to molto tempo prim dell' rrivo dell' cro t , tutte le porte rim nev no sp l nc te e tutti i corridoi sgom ri perch l' cro t potesse senz perdere un solo secondo riconquist re le sue vette. "Qu ndo lo v edevo pos re il piede sull sc l di cord ," scrive Rorsch sh, " rr mpic rsi r p ido come il fulmine e ppoll i rsi fin lmente l ss, llor io vivevo sempre uno d ei pi ei momenti dell mi vit ." Venne il giorno him in cui il tr pezist si ri fiut di scendere. L su ultim r ppresent zione l Gr n Te tro di Livorno er p pen termin t e, l ser stess , dovev rip rtire in uto per T r es. M lgr do le suppliche di Rorsch sh e del direttore del music-h ll, lle qu li si ggiunse ro en presto gli ppelli sempre pi es lt ti del resto dell comp gni , dei music isti, degli impieg ti e dei tecnici del te tro, e del pu lico che vev incomin ci to sfoll re m che si er ferm to ed er torn to indietro udendo quello sch i m zzo, l' cro t t gli orgoglios mente l fune che gli vre e permesso di rid iscendere e si mise eseguire con ritmo sempre pi frenetico un serie ininterrot t di gr ndi gir volte. Quest'ultim prest zione dur due ore e provoc nell s l c inqu nt tr svenimenti. Dovette intervenire l polizi . M lgr do le ripetute diffi de di Rorsch sh, i poliziotti port rono un sc l d pompieri e cominci rono s lire. Non rriv rono ne nche met percorso: il tr pezist pr le m ni e con un l ungo urlo nd spi ccic rsi l suolo complet ndo un'ultim , impecc ile p r ol . Dopo ver ris rcito i direttori che d mesi si contendev no l' cro t ,

Rorsch sh rest con qu lche disponi ilit che decise d'investire nell'e port-import. Acquist un el lotto di m cchine per cucire e le convogli fino Aden, sper ndo d i poterle sc m i re con spezie e profumi. Ne fu dissu so d un commerci nte che cono e dur nte l tr vers t e che d p rte su si tir v dietro v ri strumenti e utensili di r me, d ll v lvol di regol zione ll spir le per l m icchi p ss ndo per i v gli d perle, le p delle e le pesci iole. Il merc to delle spezie , gli spieg quel commerci nte, e pi gener lmente di tutto quello che rigu rd gli sc m i fr Europ e Medio Oriente er sever mente controll to d trust nglo- r i che non esit v no, per non moll re il monopolio, d rriv re fino ll'elimin zione fisic dei loro concorrenti, nche pi infimi. In compenso il commercio fr Ar i e Afric ner er molto meno sorvegli to e offriv occ sioni di ff ri fr uttuosi. Il tr ffico dei c uri, in p rticol re: queste conchiglie, come tutti s nno, servono ncor come monet di sc m io presso molte popol zioni fric ne e i ndi ne. M quello che pochi s nno, ed ecco dove si gu d gn v ene, che esistono v rie specie di c uri, divers mente pprezz te second delle tri . Cos, i c uri del m r Rosso (Cypr e turdus) sono quot tissimi nelle Comore in cui s re e f cile sc m i rli con dei c uri indi ni (Cypr e c put serpentis) l t sso ver men te v nt ggioso di quindici c put serpentis per un turdus. Or , poco dist nte di l, D r es-S l m, il corso dei c put serpentis in continuo ri lzo e non r ro ved ere tr ns zioni sull se di un c put serpentis contro tre Cypr e monet . Ques t terz specie di c uri comunemente chi m t c uri-monet : sti dire che negoz i ile qu si dovunque; m nell'Afric occident le, C merun e G on sopr ttutto, t lmente pprezz t che certe genti rriv no perfino p g rl peso d'oro. Si potev quindi sper re, spese comprese, di decuplic re l post . L'oper zione non present v rischi m esigev tempo. Rorsch sh, che non vev n sentiv di vere l stoff del gr nde vi ggi tore, non ne er molto tent to, m l sicurezz del merc nte lo colp l punto d f rgli ccett re senz esit zione l'offert di socie t che quello gli fece qu ndo s rc rono Aden. Le tr ns zioni si svolsero es tt mente come vev previsto il commerci nte. A Aden, sc m i rono senz difficolt i loro stock di r me e m cchine per cucire con qu r nt c sse di Cypr e turdus. R ip rtirono d lle Comore con ottocento c sse di c put serpentis, vendo vuto un unico pro lem , quello di procur rsi il legno per le suddette c sse. A D r es-S l m, noleggi rono un c rov n di duecentocinqu nt c mmelli per tr vers re il

T ng nik con le loro millenovecentoqu r nt c sse di c uri-monet , r ggiunsero il gr nde fiume Congo e lo percorsero qu si fino ll foce, in qu ttrocentosett nt cinque giorni, duecentoventuno dei qu li di n vig zione, centotrent sette di tr s ordi su ferrovi , ventiqu ttro di tr s ordi dorso d'uomo, e nov nt tr di ttes , riposo, ozio forz to, tr tt tive lunghe eterne con c pi neri, conflitti mministr tivi, incidenti e gr ne v rie. Cos che del resto costituiv un notevo le impres . Er no s rc ti Aden d poco pi di due nni. Quello che non s pev no - e come di volo vre ero potuto s perlo! - che nel momento stesso in cui loro rriv v no in Ar i , un ltro fr ncese, t le Schlendri n, l sci v il C merun dopo verlo inond to di c uri-monet provenienti d Z nzi r, provoc ndo in tutt l'Afric occident le e centr le un sv lut zione senz ppello. Non solo i c u ri di Rorsch sh e socio non er no pi negozi ili, m er no nche divent ti perico losi: le utorit coloni li fr ncesi ritennero, uon diritto, che l'immissione s ul merc to di settecento milioni di conchiglie - pi del trent per cento dell m ss glo le di c uri che veniv no sc m i ti in tutt l'Afric Occident le Fr nce se - vre e innesc to un dis stro economico senz precedenti (solo le voci che corsero qu e l provoc rono delle pertur zioni nel corso delle derr te coloni li , pertur zioni in cui certi economisti videro concordemente un delle c use pri m rie del cr c di W ll Street): i c uri vennero quindi messi sotto sequestro; Ro rsch sh e il suo comp gno furono cortesemente m ferm mente invit ti prendere il primo pirosc fo in p rtenz per l Fr nci . Rorsch sh vre e f tto qu lsi si cos per vendic rsi di Schlendri n, m non pot rintr cci rlo. Tutto quello che r iusc s pere che, in effetti, nell guerr del 1870, er esistito un gener le Sc hlendri n. M er morto d molto tempo e senz l sci re lcun discendente, p re. Negli nni successivi, Rorsch sh sopr vvisse non si s ene come. Lui stesso ne i suoi ricordi rim ne estrem mente discreto, questo proposito. All'inizio degl i nni trent , scrisse un rom nzo mpi mente ispir to d ll' vventur fric n . I l rom nzo fu pu lic to nel millenovecentotrent due, per le edizioni du Tonne u, con il titolo L'oro fric no. L'unico suo recensore lo p r gon l Vi ggio l ter mine dell notte25 che er uscito qu si contempor ne mente. Il rom nzo suscit sc rso interesse, m permise Rorsch sh

d'introdursi negli m ienti letter ri. Pochi mesi dopo, fond un rivist che inti tol, con qu lche izz rri , Prjugs (Pregiudizi), volendo pro ilmente dimostr re c on questo che l rivist non ne vev . L rivist usc fino llo scoppio dell gue rr , in r gione di qu ttro numeri ll' nno. Pu lic p recchi testi di utori, lc uni dei qu li si fferm rono in seguito. Bench Rorsch sh si mostri lqu nto v ro di notizie su questo punto, pi che r gionevole pens re si tr tt sse di un pu l ic zione spese dell' utore. In ogni c so, di tutte le sue imprese commerci li d' nteguerr , si tr tt dell'unic in cui, dice, non i complet mente f llito . Qu lcuno dice che h f tto l guerr nelle Forze fr ncesi li ere e che gli ven nero ffid te p recchie missioni di c r ttere diplom tico. Altri fferm no invec e che coll or con le forze dell'Asse e che dopo l guerr dovette rifugi rsi in Sp gn . L'unic cos sicur che torn in Fr nci ricco, prospero, e perfino spos t o, ll'inizio degli nni sess nt . Fu llor che, un periodo in cui, come lui st esso pi cevolmente ricord , st v pi zz rsi in uno degl'innumerevoli uffici vu oti del recentissimo P l zzo dell r dio per divent re produttore, cominci l vo r re per l televisione. E fu nche llor che rilev d Olivier Gr tiolet i due u ltimi pp rt menti che questi possedev ncor nel c seggi to oltre l piccolo lloggio che occup v lui stesso. Li fece riunire in un prestigioso due-pi ni che L M ison fr n ise, M ison et J rdin, Forum, Art et Architecture d' ujourd'hui e ltre riviste speci lizz te h nno fotogr f to v rie volte. V lne ricord ncor l prim volt che lo vide. Er uno di quei giorni in cui, t nto per c m i re, l ' scensore er gu sto. Uscito di c s , nd v trov re Winckler e scendendo le sc le er p ss to d v nti ll port del nuovo inquilino. Er sp l nc t . Degli oper i nd v no e veniv no nel gr nde vesti olo e Rorsch sh scolt v gr tt ndos i l test i consigli del suo rred tore. Vestiv llor ll' meric n , con c mi cie r esc te, f zzolettoni mo' di foul rd, e r cci le c ten pi tt . In s eguito si utt to sul genere vecchio leone st nco, vecchio solit rio gir mondo c he si trov suo gio pi fr i eduini del deserto che in un s lotto p rigino: s c rponcini di tel , giu otto di pelle, c mici di lino grigio. Oggi un vecchio signore m l to, costretto soggiorni in clinic qu si continui o lunghe conv lescenze. L su mis ntropi sempre cos prover i le m h sempre meno occ sioni d 'esercizio.

BIBLIOGRAFIA RORSCHASH, R. Memorie di un lott tore. P rigi, G llim rd, 1974. ROR SCHASH, R. L'oro fric no, rom nzo. P rigi, Ed. du Tonne u, 1932. GNRAL A. COSTELL O. L'offensiv Schlendri n vre e potuto risc tt re Sed n?, Rev. Hist. Armes 7, 1907. LANDS, D. The C uri System nd Afric n B nking. H rv rd. J. Econom. 48, 196 5. ZGHAL, A. I sistemi di sc m io inter fric ni. Miti e re lt. Z. f. Ethnol. 194, 1971.

CAPITOLO XIV Dinteville, 1 Lo studio del dottor Dinteville: un lettino per le vi site, un scriv ni met llic , qu si nud , con un telefono, un l mp d snod il e, un ricett rio, un stilogr fic d' cci io op co nell sc n l tur di un c l m io di m rmo e st ; un piccolo div no coperto di cuoio gi llo, sormont to d u n gr nde riproduzione di V s rely, due pi nte gr sse destr e sinistr dell finestr , che sorgono dritte, fiorite e l rghe, d due sottov si di r fi intr ecci t ; un mo ile sc nsie il cui ripi no superiore regge qu lche strumento, u no stetoscopio, un distri utore di cotone di met llo crom to, un ottigliett d ' lcool nov nt gr di; e lungo l'inter p rete di destr , dei p nnelli di met llo lucente che n scondono v rie ttrezz ture mediche e gli rm di muro in cui il dottore ripone strumenti, dossier e prodotti f rm ceutici. Il dottor Dintevi lle seduto l t volo e scrive un ricett con l' ri pi indifferente del mondo. u n uomo sui qu r nt nni, qu si c lvo, d l cr nio ovoid le. L p ziente un vecchi . St per scendere d l lettino, dov' ncor distes , ggiust ndosi l spill che le chiude il corpetto, un los ng di met llo nell qu le s'inscrive un pesce s tilizz to. Sul div no sedut un terz person ; un uomo m turo, indoss un giu otto di cuoio e un gr nde sci rp sc cchi d gli orli sfr ngi ti. I Dinteville discendono d un M stro di post che Luigi XIII no ilit per compens rlo dell' iu to prest to Luynes e Vitry in occ sione dell' ss ssinio di Concini.26 C dign n ci h l sci to del person ggio, che sem r si st to un mercen rio lqu nto sco modo, uno str ordin rio ritr tto: D'Inteville er di medi st tur , non troppo l to n troppo sso, e vev un n so un po' quilino, f tto m nico di r soio, e p er llor in et di trent cinque nni circ , di cervello fino come un sc rp gros s , uomo en gentile nell pp renz se non che un poco sc pestr to e di su n t ur soggetto quell m l tti chi m t quel tempo m nc nz di den ri, doloros come non v' ugu le. E per, conoscendo sess nt tre m niere di trov rne sempre l suo isogno fr le qu li l pi onorevole e comune er per mezzo di l drocinio fu rtiv mente f tto, e per m lf re, truff ldino, evitore, scorridore di str de, e gr n ri ldo come pochi ve n'er no in

P rigi; e sempre m cchin ndo qu lcos contro sergenti e corpi di gu rdi . I suoi discendenti furono gener lmente migliori di lui e diedero ll Fr nci un uon quindicin fr vescovi, c rdin li e v ri ltri person ggi di rilievo dei qu li conviene cit re in p rticol re: Gil ert de Dinteville (1774-1796): fervente repu lic no, si rruol dici ssette nni; tre nni dopo er gi colonnello. Tr scin il suo tt glione ll' ss lto di Montenotte. Quel gesto eroico gli cost l vit , m decise il felice esito dell tt gli . Emm nuel de Dinteville (1810-1849): m ico di Liszt e di Chopin, conosciuto sopr ttutto come utore di un v lzer tur in oso giust mente sopr nnomin to L Trottol . Fr nois de Dinteville (1814-1867): us cito, primo e dici ssette nni, d ll'Ecole Polytechnique, tr scur l rill nte c rrier d'ingegnere e industri le che gli si priv per dedic rsi ll ricerc . Nel 1840, credette di scoprire il segreto dell f ric zione del di m nte p rt endo d l c r one. B s ndosi su un teori che chi m v "l duplic zione dei cris t lli", riusc f r crist llizz re per r ffredd mento un soluzione s tur di c r onio. L'Acc demi delle Scienze, cui diede d es min re i suoi c mpioni, dichi r che l'esperimento er interess nte, m poco concludente, i di m nti ottenuti er no op chi, fr gili, f cilmente rig ili con l'unghi , e t lvolt perfino fri i li. Quell confut zione non imped Dinteville di f r revett re il suo metodo e di pu lic re fr il 1840 e l su morte 34 monogr fie origin li e rel zioni tec niche sull' rgomento. Ernest Ren n rievoc il c so in un delle sue cron che (Ml nges, 47, p ssim): "Se Dinteville vesse re lmente f ric to di m nti, vre e indu i mente ccontent to per questo f tto stesso, in un cert misur , quel m teri lismo rozzo con cui dovr f re i conti sempre di pi colui che pretende d'immis chi rsi negli ff ri dell'um nit; non vre e d to lle nime inv ghite d'ide le quell'elemento di squisit spiritu lit sul qu le, dopo t nto tempo, sti mo ncor vivendo". L urelle de Dinteville (1842-1861): fu un delle sventur te vittime, e verosimilmente l respons ile, di uno dei pi orri ili f tti di cron c del

Secondo Impero. Dur nte un ricevimento d to d l duc di Crcy-Couv, che vre e dov uto spos re poche settim ne dopo, l giov ne donn fece un rindisi i futuri su oceri vuot ndo d'un fi to l copp di ch mp gne e l nci ndol poi per ri . F t lit volle che in quel momento si trov sse proprio sotto un immenso l mp d rio cre to d lle cele ri vetrerie B uci di Mur no. Il l mp d rio si spezz, provoc ndo l morte di otto persone, fr cui l stess L urelle e il vecchio m resci llo de C rcy-Couv, p dre del duc , che dur nte l c mp gn di Russi si er f tto scoppi re sotto tre c v lli. L'ipotesi di un ttent to non fu n si pot prendere in consider zione. Fr nois de Dinteville, zio di L urelle, che er presente, ipotizz un " mp lific zione pendol re innesc t d lle f si vi r torie nt goniste fr l copp d i crist llo e il l mp d rio" m nessuno prese sul serio l su spieg zione.

CAPITOLO XV C mere di servizio, 5 Sm utf Sotto i tetti, fr lo studio di Hutting e l c mer di J ne Sutton, l c mer di Mortimer Sm utf, il vecchio m ggiordom o di B rtle ooth. L st nz vuot . Occhi socchiusi, z mpe d v nti congiunte in p os d sfinge, un g tto di pelo i nco sonnecchi sul copriletto r ncione. Acc nto l letto, sopr un piccolo comodino, sono pos ti un port cenere di vetro int gli to, form di tri ngolo, sul qu le incis l p rol "Guinness", un r ccol t di p role incroci te, e un rom nzo poliziesco intitol to I sette delitti di A zincourt. D pi di cinqu nt' nni Sm utf serve B rtle ooth. Bench si utodefinisc m ggiordomo, le sue m nsioni sono piuttosto quelle di c meriere o segret rio; o, pi precis mente ncor , di tutti e due: inf tti, st to sopr ttutto un comp gno d i vi ggio, un f ctotum e, se non il suo S ncho P nz , perlomeno il suo P ssep rt out (perch vero che c'er un po' di Phile s Fogg in B rtle ooth), di volt in vol t port g gli, r g zzo sp zzol , r iere, utist , guid , tesoriere, gente d i vi ggio e reggi om rello. I vi ggi di B rtle ooth, e conseguentemente di Sm ut f, sono dur ti vent' nni, d l millenovecentotrent cinque l millenovecentocinqu nt qu ttro, port ndoli in modo t lvolt c priccioso sp sso per il mondo. Sm ut f cominci prep r rli fin d l millenovecentotrent , riunendo tutte le c rte nece ss rie per ottenere i visti, document ndosi sulle form lit in uso nei diversi p e si ttr vers ti, prendo in v ri posti dei conti en forniti, r ccogliendo guide , c rte geogr fiche, elenchi degli or ri e delle t riffe, prenot ndo c mere d' l ergo e iglietti di n ve. L'ide di B rtle ooth er di nd re dipingere cinqu ecento m rine in cinquecento porti diversi. I porti vennero scelti pi o meno c so d B rtle ooth il qu le, sfogli ndo tl nti, li ri di geogr fi , r cconti di vi ggio e dpli nt turistici, segn v con un crocett i luoghi che gli pi cev no. Poi, Sm utf studi v i modi e i mezzi per nd rci e le disponi ilit logistiche.

Il primo porto, nell prim met del genn io millenovecentotrent cinque, fu Gijon, nel golfo di Gu scogn , poco dist nte d l posto in cui lo sventur to Be umont s i ostin cerc re le vestigi di un'impro ile c pit le r dell Sp gn . L'ul timo fu Brouwersh ven, in Zel nd , ll foce dell Scheld , nell second met del dicem re millenovecentocinqu nt qu ttro. Nel fr ttempo, ci furono il piccolo po rto di Muck n ghederd uh uli , poco dist nte d Costello, nell i di C mus in Irl nd , e l' ncor pi piccolo porto di U nelle isole C roline; ci furono porti ltici e porti lettoni, porti cinesi, porti m lg sci, porti cileni, porti te ni ; porti minuscoli con due ttelli d pesc e tre reti, e porti immensi con digh e gett t lunghe chilometri, dock e nchine, centin i di gru e c rriponte; p orti ffog ti nell ne i , porti torridi, porti stretti fr i ghi cci; porti ndon ti, porti ins i ti, porti turistici con spi gge rtifici li, p lmizi tr pi nt ti, f cci te di gr nd hotel e c sin; c ntieri infern li che costruiv no mi gli i di li erty ship;27 porti dev st ti d i om rd menti; porti tr nquilli do ve r g zzine nude sgu zz v no vicino i s mp ng; porti per piroghe, porti per go ndole; porti d guerr , c le, cini di c ren ggio, r de, d rsene, porti c n le, moli; pile di rili, cord mi e spugne; mucchi di l eri rossi, mont gne di fer tilizz nti, fosf ti, miner li; n sse rulic nti di r goste e g m eri; nchi di pesce c ppone, rom i lisci, sc zzoni, or te, n selli, sgom ri, r zze, tonni, se ppie e l mprede; porti che puzz v no di s pone o di cloro; porti distrutti d ll tempest ; porti deserti oppressi d ll' f ; cor zz te sventr te rip r te di nott e d migli i di fi mme ossidriche; tr ns tl ntici in fest circond ti d n vi c istern che l nci v no i loro getti d' cqu in un fr stuono di sirene e c mp ne. B rtle ooth dedic v due settim ne porto, vi ggio compreso, il che gli l sci v gener lmente d cinque sei giorni di soggiorno. I due primi giorni p sseggi v in riv l m re, gu rd v i ttelli, chi cchier v con i pesc tori per qu n to p rl ssero un delle cinque lingue lui conosciute inglese, fr ncese, sp gno lo, r o e portoghese - e qu lche volt se ne nd v per m re con loro. Il terz o giorno, scegliev l su post zione e disegn v qu lcos che su ito str pp v . Il penultimo giorno, dipingev l m rin , gener lmente in fine m ttin t , men o che non cerc sse o spett sse qu lche effetto speci le, l o tr monto, min c ci di tempor le, molto vento, poc pioggi , rrivo di un n ve, donne che l v v no i p nni, e vi dicendo. Dipingev velocissimo e non ricominci v m i d c po . Appen l' cquerello

si er sciug to, st cc v il foglio di c rt Wh tm n d ll' l um e lo consegn v Sm utf. (Per tutto l' ltro tempo, Sm utf potev nd re dove gli p rev : vis it re dock, templi, ordelli e ettole, m qu ndo B rtle ooth dipingev dovev e ssere presente e st rgli dietro reggendo s ld mente il gr nde om rello che rip r v il pittore e il suo fr gile c v lletto d pioggi , sole o vento.) Sm uft im ll v l m rin nell c rt di set . L'infil v in un ust semirigid e vvol gev il tutto in c rt kr ft leg ndo e sigill ndo con cur . L ser stess o, l pi t rdi, l'indom ni qu ndo in loco non c'er l Post , il p cco veniv spedito l Il luogo del dipinto veniv ccur t mente individu to e tr scritto d Sm utf in un pposito registro. Il giorno dopo, B rtle ooth nd v trov re il console in glese qu ndo ce n'er uno sul posto o nei p r ggi, o qu lche ltro not ile loc le. Due giorni dopo, rip rtiv no. L lunghezz delle t ppe volte modific v le ggermente quest'uso del tempo, che per er in genere scrupolos mente rispett to. Non nd v no o lig tori mente verso il porto pi vicino. A second delle comodit d i tr sporto, c pit v loro di torn re indietro o f re lunghi giri. Per esempio, nd rono in treno d Bom y B nd r, poi ttr vers rono il golfo del Beng l fi no lle isole And m n, torn rono M dr s di dove r ggiunsero Ceylon per punt re poi su M l cc , Borneo e Cele es. Di l, invece di rec rsi dirett mente Puerto Princes , nell'isol P l w n, nd rono prim Mind n o, poi Lugon (l m ggior e delle Filippine), e s lirono fino Formos prim di ridiscendere verso P l w n. Ciononost nte, si pu en dire che esplor rono pr tic mente tutti i continenti uno dopo l' ltro. Dopo ver visit to gr n p rte dell'Europ d l 1935 l 1937, p ss rono in Afric e l gir rono tutt in senso or rio d l 1938 l 1942; di l r gg iunsero l'Americ del sud (1943-1944), l'Americ centr le (1945), l'Americ del nord (1946- 1948) e infine l'Asi (1949-1951). Nel

1952, percorsero l'Oce ni , nel 1953 l'oce no Indi no e il m r Rosso. L'ultimo nno, ttr vers rono l Turchi e il m r Nero, entr rono nell'U.R.S.S., s lirono fino Dudink , l di l del Circolo pol re, ll foce dello Jenissei, ttr vers r ono ordo di un lenier i m ri di K r e di B rentz, e, d C po Nord, disce sero lungo i fiordi sc ndin vi prim di termin re il loro lungo periplo Brouwe rsh ven. Le circost nze storiche e politiche - second guerr mondi le e tutti i conflitti loc li che l precedettero e seguirono fr il 1935 e il 1954: Etiopi , Sp gn , Indi , Core , P lestin , M d g sc r, Gu tem l , Nord fric , Cipro, Ind onesi , Indocin , ecceter - in pr tic non influenz rono minim mente i loro vi ggi, se non per il f tto che dovettero spett re qu lche giorno Hong Kong un v isto per C nyon, e che mentre si trov v no Porto S id un om scoppi nel loro l ergo. L c ric er de ole e i loro g gli non e ero pr tic mente soffri rne. B rtle ooth torn d i suoi vi ggi m ni qu si vuote: vev vi ggi to solo pe r dipingere i suoi cinquecento cquerelli, e li vev spediti regol rmente Win ckler. Qu nto Sm utf, costitu tre collezioni - di fr nco olli, per il figlio de ll signor Cl ve u, di etichette d' l ergo per Winckler, e di c rtoline per V ln e - e riport tre oggetti che desso si trov no in c mer su . Il primo un splend id c ss p nc d n ve, in legno cor llo tenero (pteroc rpo gommifero, tiene p recis re) tutto f sci to di r me. Lo h trov to d uno shipch ndler28 di S n Gio v nni di Terr nov e consegn to un sci ic per il tr sporto in Fr nci . Il s econdo un str n scultur , un st tu di s lto dell De m dre tricef l , lt un qu r ntin di centimetri. Sm utf l'h r tt t lle Seychelles con un' lt r scultur , ugu lmente tricef l , m di concezione del tutto divers : er un cr ocifisso con tre figurine di legno fiss te d un unico ullone; un m ino nero, un vecchio m estoso e un colom , gr ndezz n tur le, un tempo i nc . Quell , l' vev trov t nei suk di Ag dir e l'uomo che gliel' vev vendut gli vev spieg to che si tr tt v delle figure mo ili dell Trinit e che ogni nno un di loro "prendev il sopr vvento". D v nti, c'er llor il Figlio con lo Spirito S nto (qu si invisi ile) contro l croce. Er un oggetto ingom r nte, m giusto p er ff scin re lungo l singol re

ment lit di Sm utf, che lo cquist senz merc nteggi re e se lo tir dietro d l 1939 l 1953. All'indom ni del suo rrivo lle Seychelles, entr in un r: l prim c os che vide fu l st tu dell De m dre, pos t sul nco fr uno sh ker tutto mm cc to e un icchiere pieno di ndierine e frullini per lo ch mp gne form di c lci d' rm in mini tur . L su mer vigli fu t le che rientr su ito in l ergo, torn con il crocifisso, e inizi con il rm n m lese un lung convers zion e in pidgin english che vertev sull qu si impossi ilit st tistic d'im ttersi per en due volte in qu ttordici nni in due st tue tre teste, convers zione l termine dell qu le Sm utf e il rm n si giur rono micizi perenne che concr etizz rono sc m i ndosi i rispettivi c pol vori. Il terzo oggetto un gr nde inc isione, tipo illustr zione di Epin l. Sm utf l'h trov t Bergen, l'ultimo nn o delle loro peregrin zioni. R ffigur un m inetto che riceve d un vecchio m gister un li ro premio. Il m inetto h sette o otto nni, indoss un gi cc d i p nno zzurro cielo, port c lzoni corti e sc rpine di vernice; l fronte cint d un coron di l uro; s le i tre gr dini di un ped n di legno orn t di pi nte gr sse. Il vecchio in tog . H un lung r grigi e occhi li con mont t ur d' cci io. Regge nell m no destr un righello di osso e nell sinistr un gr nde in-folio rileg to in rosso sul qu le si legge Erindringer fr en Reise i Skotl nd (si tr tt , come poi Sm utf venne s pere, dell rel zione del vi ggio che il p store d nese Plenge fece in Scozi nell'est te del 1859). Acc nto l m estro di scuol c' un t vol copert d un dr ppo verde sull qu le sono pos ti ltri volumi, un m pp mondo, e un p rtitur music le, di form to it li no, pe rt . Un piccol t rg di r me inciso, fiss t sull cornice di legno dell'incis ione, ne nnunci il titolo, senz lcun nesso pp rente con l scen r ffigur t : "L orynthus". A Sm utf s re e pi ciuto essere quel r vo scol ro premi to. Il suo rimpi nto di non ver potuto studi re si con gli nni mut to in un p ssi one mor os per le qu ttro oper zioni. Nei primissimi tempi dei loro vi ggi, ve v visto in un gr nde music-h ll di Londr un c lcol tore prodigio, e nei suoi v ent' nni di giro del mondo, leggendo e rileggendo un tr tt to sgu lcito di ricre zioni m tem tiche e ritmetiche che vev trov to in un nc rell Inverness , si dedic l c lcolo ment le, ed er c p ce, l ritorno, di estr rre rel tiv men te in frett r dici qu dr te o cu iche di numeri con nove cifre.

Nel momento in cui l cos cominci v divent rgli un po' troppo f cile, fu col to d ll frenesi dei f ttori li: 1 ! = 1 ; 2 ! = 2 ; 3 ! = 6 ; 4 ! = 24 ; 5 ! = 120 ; 6 ! = 720 ; 7 ! = 5.040 ; 8 ! = 40.320 ; 9 ! = 362.880; 10 ! = 3.628.800 ; 11 ! = 39.916.800 ; 12 ! = 479.001.600 ; [...] ; 22 ! = 1.124.000.727. 777.607 .680.000, ovvero pi di un mili rdo di volte settecentosett nt sette mili rdi! Ogg i, Sm utf rriv to 76! m non trov pi fogli di form to sufficientemente gr nde e se nche ne trov sse, non ci s re e t vol st nz gr nde d poterli cco gliere. sempre meno sicuro di s, l qu l cos lo costringe ricominci re senz t regu i suoi c lcoli. Qu lche nno f , Morellet h cerc to di scor ggi rlo dicen dogli che il numero che si scrive 999, e cio l form iter t esponenzi le di nov e con se stesso, che il numero pi gr nde che si poss scrivere servendosi unic me nte di tre cifre, vre e, se lo si scrivesse per esteso, trecentosess nt nove m ilioni di cifre, che in r gione di un cifr l secondo, occorrere ero undici nni per scriverlo, e che cont ndo due cifre l centimetro, il numero vre e un lunghezz di milleottocentoqu r nt cinque chilometri! M non per questo Sm utf h smesso di lline re sul retro di uste, m rgini di t ccuino, c rte d m cell io, colonne e colonne di cifre. Sm utf h desso qu si ott nt' nni. D molto tem po B rtle ooth gli h proposto di nd re in pensione, cos che h sempre rifiut to. A dire il vero, non h pi questo gr nch d f re. L m ttin prep r gli iti di B rtle ooth e lo iut vestirsi. Fino cinque nni f , gli f cev l r - con un specie di t gli gol pp rtenuto l trisnonno di B rtle ooth - m l vist gli si ss t p recchio e l m no h cominci to trem re un poco, cos s t to sostituito d un g rzone che il signor Pois, il r iere di rue de Prony, m nd puntu lmente tutte le m ttine. B rtle ooth non esce pi di c s orm i, e nzi l sci m l pen lo studio dur nte il giorno. Sm utf se ne st nell st nz c c nto, con gli ltri domestici, che non h nno d l vor re molto pi di lui, e che p ss no il loro tempo gioc ndo c rte e p rl ndo del p ss to. Sm utf rim ne l ungo in c mer su . Cerc di progredire un po' nelle sue moltiplic zioni; per ri l ss rsi, f p role incroci te, legge rom nzi polizieschi che gli prest l sign or Orlovsk o, per ore, cc rezz il g tto i nco che f le fus l vor ndo d'un ghioli le ginocchi del vecchio.

Il g tto i nco non pp rtiene Sm utf, m tutto il pi no. Di t nto in t nto v vivere d J ne Sutton o d ll signor Orlovsk , oppure scende d Is elle G r tiolet o d ll signorin Crespi. rriv to, tre o qu ttro nni f , d i tetti. A vev un profond ferit l collo. L signor Orlovsk l'h r ccolto e cur to. C i si ccorse che er discromico, vev un occhio zzurro come un porcell n cin ese e l' ltro dor to. Poco dopo, ci si rese conto che er complet mente sordo.

CAPITOLO XVI C mere di servizio, 6 L signorin Crespi L vecchi signorin Cres pi in c mer su , l settimo, fr l' lloggio di Gr tiolet e l c mer di servizi o di Hutting. sdr i t sul letto, sotto un copert di l n grigi . Sogn : un e cchino d gli occhi ccesi d'odio sull sogli , proprio di fronte lei; con l m no destr mezzo lz t present un c rtoncino ristol list to di nero. L m no sinistr regge un cuscino rotondo dove ripos no due med glie un delle qu li l Croce degli Eroi di St lingr do. Dietro lui, l di l dell port , si ll rg un p es ggio lpestre: un l go il cui specchio, circond to d foreste, ghi cci to e coperto di neve; dietro l spond pi lont n i pi ni inclin ti delle mont gne s em r no incontr rsi e l di l dei picchi innev ti digr d no nel cielo zzurro. In primo pi no, tre persone si rr mpic no lungo un sentiero che port un cimite ro l centro del qu le un colonn sormont t d un conc di onice emerge d un m cchione di l uri e ucu e.

CAPITOLO XVII Per le sc le, 2 Per le sc le p ss no le om re furtive di tutti col oro che un giorno ci furono. Ricord v M rguerite, P ul H ert e Letizi , e Emilio , e il sell io, e M rcel Appenzzell (con due zet , contr ri mente l c ntone e l form ggio); ricord v Grgoire Simpson, e l misterios meric n , e l scost nt e signor Ar ; ricord v l'uomo con le sc rpe gi lle e il g rof no ll'occhiello e il stone d p sseggio col pomo di m l chite che, per dieci nni, er venuto consult re il dottor Dinteville; ricord v il signor Jrme, il professore di sto ri , che vev scritto un Dizion rio dell Chies sp gnol nel XVII secolo rifiu t to d 46 editori; ricord v il giov ne studente che per qu lche mese vev occ up to l c mer in cui oggi it J ne Sutton e che er st to c cci to d l risto r nte veget ri no dove l vor v l ser dopo essere st to sorpreso vuot re un ottiglione di vi ndo 29 nell pentol in cui cuocev d gio un rodo veget le; ricord v Troy n, il li r io delle occ sioni che vev il negozio in rue Lepic e che un giorno, in uno stock di rom nzi polizieschi, vev trov to tre lettere d i Victor Hugo e Henri S muel, il suo editore, rigu rd nti l pu lic zione dei C stighi; ricord v Berlou , il c po f ric to, un pignolissimo cretino in c mic e grigio e erretto, che it v due numeri pi in l e che, un el m ttino del 1941 , gr zie chiss qu le ordin nz dell Difes p ssiv , vev f tto sistem re nell ' trio e nel cortiletto in cui si mettev no i idoni dell sp zz tur delle ott i piene di s i che non er no m i servite niente; ricord v il tempo in cui il presidente D ngl rs d v gr ndi ricevimenti per i suoi colleghi di Corte d' p pello: in quei giorni, due gu rdie repu lic ne in lt uniforme st zion v no d v nti ll port dello st ile, il vesti olo veniv decor to con gr ndi v si d' spidistre e filodendri e, ll sinistr dell' scensore, veniv sistem to un gu r d ro , lungo tu o mont to su ruote, fornito di ppendi iti che l portin i ve stiv vi vi di visoni, zi ellini, reitschw nz, str k n e pes nti fin nziere con il collo di lontr . L signor Cl ve u, in quei giorni, mettev il suo ito nero d l colletto di pizzo e si sedev su un sedi Regency (noleggi t d l ros ticciere insieme gli ppendi iti e lle pi nte orn ment li) cc nto un t vol inetto di m rmo sul qu le pos v l sc tol delle controm rche, un sc tol di m et llo, qu dr t , decor t d piccoli cupidi

rm ti d' rco e frecci , un port cenere gi llo che v nt v le qu lit dell'O ygne Cu senier ( i nc o verde) e un pi ttino gi provvisto di monete d cento soldi. Er il pi vecchio inquilino dello st ile. Pi vecchio di Gr tiolet, l cui f migli po ssedev un tempo l'intero edificio, e che per er venuto st rci solo dur nte l guerr , pochi nni prim di eredit re qu nto rest v , qu ttro o cinque pp rt m enti di cui si er poco poco disf tto, tenendosi ll fine il piccolo llogg io di due st nze l settimo, e st ; pi vecchio dell signor M rquise u , i cui genitori vev no gi l' pp rt mento e che vi er pr tic mente n t qu ndo lui ci it v gi d qu si trent' nni; pi vecchio dell vecchi signorin Crespi, dell v ecchi signor More u, dei Be umont, dei M rci e degli Alt mont. Pi vecchio perf ino di B rtle ooth: ricord v distint mente il giorno del millenovecentoventinov e in cui quel giov notto perch er un giov notto llor , non vendo ncor trent' nni - gli vev detto l termine dell lezione quotidi n di cquerello: - A pr oposito, p re che il gr nde pp rt mento del terzo si li ero. Credo proprio che lo comprer. Perder meno tempo venire d lei. E lo vev comper to, il giorno st esso, evidentemente senz discutere sul prezzo. E V lne, llor , ci it v gi d dieci nni. Avev ffitt to l c mer un giorno dell'otto re millenovecentodici nnove, venendo d Et mpes, l su citt n t le, che in pr tic non vev l sci to m i, P rigi per iscriversi lle Belle Arti. Avev dici nnove nni. Avre e dov uto essere solo un lloggio provvisorio trov to d un mico di f migli che vole v togliergli il pensiero. Pi t rdi, si s re e spos to, s re e divent to f moso , o s re e torn to Et mpes. Non si spos, non ritorn Et mpes. L cele rit non v enne, l m ssimo, un quindicin d' nni dopo, un discret notoriet; qu lche clie nte ffezion to, qu lche illustr zione per delle r ccolte di f vole, qu lche lez ione, gli permisero di vivere rel tiv mente tr nquillo, di dipingere senz tropp e pressioni, di f re un po' di vi ggi. Pi t rdi, nche qu ndo gli si present l'occ sione di trov re un lloggio pi gr nde, oppure uno studio vero e proprio, si res e conto di essere troppo tt cc to ll su c mer , ll su c s , ll su vi , per poterle l sci re. Certo, c'er nche gente di cui non s pev qu si null , c he non er nemmeno sicuro di vere identific to sul serio, persone che incontr v per le

sc le di qu ndo in qu ndo e di cui non s pev ene se it ssero nello st ile o se vi conoscessero solo qu lcuno; c'er no persone che non riusciv ssolut ment e ricord re, ltre di cui gli rest v un'imm gine unic e irrisori : l'occhi l etto dell signor Appenzzell, le figurine di sughero int gli to che il signor T roquet inseriv nelle ottiglie e poi nd v vendere l domenic sugli Ch mpsElyses, l c ffettier di sm lto lu sempre l c ldo in un ngolo dell cucin ec onomic dell signor Fresnel. Cerc v di risuscit re quei p rticol ri impercett i ili che nell' rco di cinqu nt' nni vev no intessuto l vit di quell c s e che gli nni stessi vev no c ncell to d uno d uno: i p vimenti di linoleum ti r ti impecc ilmente cer sui qu li isogn v c mmin re solo sulle pposite p ttine di feltro, le tov glie d'incer t righe rosse e verdi sulle qu li m dre e figli sgr n v no i piselli; i sottopi tti fis rmonic , i p r lumi di porcel l n i nc dei l mp d ri ppesi che si spingev no su col dito su ito dopo il pr nzo; le ser te intorno ll' pp recchio r dio con l'uomo in gi cc di mollettone , l donn in grem iule fiori e il g tto sonn cchioso, r nnicchi to vicino l c minetto; i m ini che zoccol v no gi per nd re prendere il l tte con certi idoni tutti mm cc ti: le grosse stufe legn le cui ceneri veniv no r ccolte in vecchi giorn li perti... Dov'er no nd te le sc tole di c c o V n Houten, le sc tole di B n ni 30 con il loro fuciliere ridente e quelle di m deleines di Co mmercy di legno sfogli to? Dov'er no nd te le mosc iole sotto le finestre, i p cchetti di S ponite, l uon lisciv , con l su cele re M d me S ns Gne,31 i p cchi di thermogne con il di volo sput fuoco disegn to d C ppiello, le c rtine pe r prep r re l' cqu litios del uon dottor Gustin? Gli nni er no p ss ti; pi n oforti e c ss p nche, t ppeti rrotol ti, c sse di stoviglie, l mp d ri, cqu ri , g ie per uccelli, pendole centen rie, cucine economiche nere di fuliggine, t voli con prolunghe e sei seggiole, ghi cci ie, gr ndi qu dri di f migli , i f c chini vev no port to vi tutto. Le sc le per lui, ogni pi no, er no un ricord o, un'emozione, qu lcos d' ntico e imp lp ile, qu lcos che p lpit v chiss dov e, ll fi mm v cill nte dell memori : un gesto, un profumo, un rumore, un luc cichio, un giov ne donn che c nt v rie d'oper ccomp gn ndosi l pi no, un ticchettio m ldestro di m cchine per scrivere, un odore ten ce di cresile, un cl more, un grido, un fr stuono, un fruscio di sete e di pellicce, un mi golio l m entoso dietro un port , dei colpi contro le p reti, dei t nghi suon ti e

risuon ti su fonogr fi si il nti o, l sesto destr , il ronzio ostin to dell seg due tempi di G sp rd Winckler cui, tre pi ni pi in sso, l terzo sinis tr , rispondev orm i solo un silenzio insopport ile.

CAPITOLO XVIII Rorsch sh, 2 L s l d pr nzo dei Rorsch sh, destr del gr nde vesti olo. vuot . un gr nde st nz rett ngol re, lung cinque metri circ e l rg qu ttro. Per terr , un folt moquette grigio cenere. Sull p rete di sinist r , dipint d'un verde op co, ppeso uno scrigno di vetro cerchi to d' cci io ch e contiene 54 monete ntiche, tutte con l'effigie di Sergio Sulpicio G l , il p retore che fece ss ssin re in un sol giorno trent mil lusit ni e che sc mp ll morte mostr ndo p tetic mente in tri un le i suoi figli. Sull p rete di fondo, l cc t di i nco come il vesti olo, sopr un credenz ss , un gr nde cquer ello, intitol to R ke's Progress e firm to U. N. Owen, r ffigur un st zioncin ferrovi ri in pert c mp gn . A sinistr , l'impieg to in piedi, ppoggi to un lto leggio che funge d sportello. un uomo sull cinqu ntin , con tempie spe l te, f cci rotond , ffi ond nti. Senz gi cc , in p nciotto. F fint di consult re un or rio dei treni mentre in re lt termin di copi re su un rett ngol ino di c rt l ricett dell mint-c ke pres in un lm n cco semin scosto sotto l'or rio. D v nti lui, d ll' ltr p rte del leggio, un cliente con occhi lino stringin so e un f cci prodigios mente es sper t spett il iglietto lim nd osi le unghie. A destr , un terzo person ggio, in m niche di c mici con l rghe retelle fiori, esce d ll st zione f cendo rotol re un rilotto. Intorno ll st zione si stendono c mpi di er medic dove p scol no lcune v cche. Sull p rete di destr , dipint d'un verde un poco pi scuro di quello dell p rete di s inistr , sono ppesi nove pi tti decor ti con disegni r ffigur nti: - un prete c he d le ceneri un fedele - un uomo che st deponendo un monet in un s lv d n io form di otte - un donn sedut nell' ngolo di uno scomp rtimento, con il r ccio l collo - due uomini in zoccoli, e tempo di neve, che pest no i piedi per sc ld rseli

- un vvoc to che st peror ndo, tteggi mento veemente - un uomo in gi cc d c s che si prep r ere un t zz di cioccol t - un violinist che st suon n do, con l sordin - un uomo in c mici d notte, un ugi in m no, che gu rd sul muro un r gno sim olo di sper nz - un uomo che porge un ltro un igliett o d visit . Atteggi menti ggressivi che f nno pens re un duello. Al centro d ell st nz si trov un t vol rotond stile li erty di legno di tui , circond t d otto sedie coperte di velluto r esc to. In mezzo ll t vol , c' un st tu ett d' rgento, lt un venticinque centimetri circ . R ffigur un ue che port in gropp un uomo nudo, con l'elmo, il qu le regge un ci orio nell m no sinist r . L' cquerello, l st tuett , le monete ntiche e i pi tti s re ero, secondo Rmi Rorsch sh, testimoni nze di quell che lui stesso chi m "l mi inst nc ile ttivit di produttore". L st tuett , r ppresent zione c ric tur le cl ssic del l' rc no minore che si chi m c v llo di coppe,32 s re e st t scov t dur nte l prep r zione di quel telegr mm intitol to L sedicesim figur di quel cu o, che i mo gi vuto occ sione di nomin re e il cui tem rievoc per l' ppunto u n tene ros stori di divin zione; i pi tti s re ero st ti decor ti proprio pe r servire d sfondo i titoli di test di un feuilleton nel qu le un unico ttor e vre e recit to successiv mente le p rti di un prete, di un nchiere, di un donn , di un cont dino, di un vvoc to, di un cronist g stronomico, di un virt uoso, di uno spezi le credulone e di un gr nduc puzz' l n so; le monete ntiche - ritenute utentiche - gli s re ero st te offerte d un collezionist entusi sm to d un serie di tr smissioni dedic te i Dodici Ces ri, ench quel Sergio S ulpicio G l non vesse ssolut mente niente che f re con il Servio Sulpicio G l che, un secolo e mezzo dopo, regn per sette mesi, fr Nerone e Ottone, prim di essere m ss cr to in C mpom rzio delle proprie truppe cui vev rifiut to i l don tivum.33 Per qu nto rigu rd l' cquerello, s re e st to molto semplicemen te uno dei ozzetti eseguiti per l scenogr fi di un riduzione modern e fr nc o- rit nnic dell'oper di Str vinski. difficile st ilire qu nto ci si di vero in queste spieg zioni. Di quelle

qu ttro tr smissioni, due non furono m i gir te: il feuilleton in nove punt te c ui tutti gli ttori consult ti - Belmondo, Bouise, Bourvil, Cuvelier, H ller, Hi rsch e M rch l - si rifiut rono di p rtecip re dopo ver letto l sceneggi tur , e il R ke's Progress messo l p sso dei tempi il cui costo l B.B.C, giudic ecces sivo. L serie dei Dodici Ces ri fu re lizz t per l Tv delle scuole con l qu le Rorsch sh p rev non vesse niente che f re, e lo stesso cc dde per L sed icesim figur di quel cu o che sem r si st t prodott d un di quelle socie t fornitrici di servizi cui l televisione fr ncese ricorre t nto spesso. L c rr ier di Rorsch sh ll televisione si svolse in re lt esclusiv mente negli uffici . Con l v g denomin zione di "Inc ric to respons ile presso l Direzione gene r le" oppure "Deleg to ll ristruttur zione dell ricerc e mezzi di sond ggio" , le sue uniche ttivit consistettero nell' ssistere giorn lmente conferenze pr ep r torie, commissioni miste, semin ri di studio, consigli di gestione, colloqu i interdisciplin ri, ssem lee gener li, sessioni plen rie, comit ti di lettur e ltre sedute di l voro che, quel livello dell ger rchi , costituiscono l'es senzi le dell vit di quell'org nismo insieme lle comunic zioni telefoniche, l e convers zioni di corridoio, le col zioni d' ff ri, le proiezioni di rushes e g li spost menti ll'estero. Non c' effettiv mente lcun motivo di du it re che, du r nte un di quelle riunioni, i potuto l nci re l'ide di un'oper fr nco-in glese o di un serie storic ispir t Svetonio, per pi pro ile che i p ss to il suo tempo prep r re o comment re indici d' scolto, m stic re il nci pre ventivi, redigere r pporti rigu rd nti l percentu le di utilizzo delle s le di mont ggio, dett re promemori , o nd re d un conferenz ll' ltr d ndo ene d'essere sempre indispens ile in lmeno due posti ll volt per, un volt se duto, essere su ito chi m to l telefono e dover correre improrog ilmente vi . Queste ttivit multiformi pp g v no l v nit di Rorsch sh, l su sete di potere, il suo senso dell'intrigo e p role p role, m non s zi v no l su nost lgi di "cre tore": in quindici nni, riusc comunque firm re due produzioni, due serie ped gogiche destin te ll'esport zione; l prim , Doudoune e M m o, rigu rd l' insegn mento del fr ncese nell'Afric ner ; l second - An mous e P mplen s - c ostruit su un sceneggi tur rigoros mente identic , m il suo scopo quello "d' inizi re gli llievi de l'Alli nce Fr n ise lle ellezze e ll' rmoni dell civ ilt grec ".

All'inizio degli nni sett nt , il progetto di B rtle ooth venne ll'orecchio di Rorsch sh. In quel momento, ench B rtle ooth fosse gi torn to d quindici nni, nessuno er ver mente l corrente di tutt l f ccend . Quelli che vre ero pot uto s perne qu lcos ne p rl v no poco o niente; gli ltri s pev no, per esempio , che l signor Hourc de gli vev consegn to delle sc tole, oppure che vev f tto sistem re nell c mer di Morellet un str n m cchin , o ncor che vev vi ggi to per vent' nni intorno l mondo con il suo domestico e che in quei vent ' nni Winckler vev continu to ricevere, d tutto il mondo, in medi due p cc hi l mese. M nessuno s pev sul serio che t li elementi si com in ssero fr lo ro, e nessuno, del resto, si sogn v d'insistere fondo per s perlo. E B rtle o oth, se non ignor v che i piccoli misteri che circond v no l su esistenz er no nello st ile oggetto d'ipotesi contr ddittorie e spesso incoerenti, e t lvol t perfino di mimiche sg r te, er le mille migli lont no d l pens re che un g iorno qu lcuno potesse rompergli le uov nel p niere. M Rorsch sh si entusi sm e l rievoc zione fr mment ri di quei vent' nni di circumn vig zione, di quei di pinti spezzett ti, ricomposti, nuov mente scoll ti ecceter , e di tutte le stori e di Winckler e Morellet, gli diedero l'ide di un tr smissione fiume in cui si s re e dovuto ricostruire nientedimeno che tutt l f ccend . B rtle ooth, ovv i mente, rifiut. Ricevette Rorsch sh per un qu rto d'or e lo fece ri ccomp gn re ll port . Rorsch sh non si diede per inteso, interrog Sm utf e gli ltri domes tici, si cucin Morellet che lo inond di spieg zioni un pi incomprensi ile dell' lt r , ossession Winckler che t cque ostin t mente, si rec fino Mont rgis per confe rire, senz risult to lcuno, con l signor Hourc de, e fin col ripieg re sull signor Nochre che non s pev molto m ci ric m v su volentieri. Poich non c'er legge che proi isse di r ccont re l stori di un uomo che f m rine e puzzle, R orsch sh decise di non d re l rifiuto di B rtle ooth e deposit presso l Direz ione Progr mmi un progetto che st v mezzo fr I c pol vori in pericolo e Le g r ndi tt glie del p ss to. Rorsch sh er troppo influente ll televisione per ch l su ide venisse rifiut t . Non lo er per st nz perch potesse re lizz r si r pid mente. Tre nni dopo, qu ndo si mm l l punto di dover pr tic mente sme ttere qu lsi si ttivit profession le nel giro di poche settim ne, nessuno dei tr e c n li vev ncor ccett to definitiv mente il

suo progetto e l stesur dell sceneggi tur non er termin t . Senz voler f r e troppe nticip zioni sul seguito degli vvenimenti, v le l pen osserv re che l'inizi tiv di Rorsch sh e e per B rtle ooth serie conseguenze. per il tr mit e di questi insuccessi televisivi che, l' nno scorso, Beyss ndre venne s pere l stori di B rtle ooth. E, str n mente, fu proprio Rorsch sh che B rtle ooth nd llor trov re perch gli r ccom nd sse un cine st che potesse film re l'ulti m f se dell su impres . L qu l cos non gli serv del resto niente, se non sprofond rlo ncor di pi in un ded lo di contr ddizioni di cui, gi d p recchi nni, s pev che vre e conosciuto l'inesor ile peso.

CAPITOLO XIX Alt mont, 1 Al secondo, in c s Alt mont, si prep r il tr dizion l e ricevimento nnu le. Ci s r un uffet in ci scun delle cinque st nze che d nno sull vi . In quest , che norm lmente un s lotto - l prim delle st nze ff cc i te sul gr nde vesti olo e ll qu le f nno seguito un i liotec fumoir, un s lone, un s lottino e un s l d pr nzo -, i t ppeti sono rrotol ti evidenzi n do un prezioso p vimento di legno d lveoli r pport ti. Qu si tutti i mo ili so no st ti tolti; rest no solo otto sedie di legno l cc to, d llo schien le decor to con scene r ffigur nti l guerr dei Bo er. Non ci sono qu dri lle p reti, f cendo esse stesse, con le porte, orn mento: sono rivestite di un tel dipint , un p nor m sontuoso in cui certi effetti ing nno f nno pens re un copi e seguit ppost per quest st nz sull se di certi c rtoni presumi ilmente pi ntichi, r ffigur nti l vit nelle Indie come potev imm gin rsel l f nt si popol re nell second met del dici nnovesimo secolo: inn nzitutto un giungl lu ssureggi nte popol t di scimmie con occhi gr ndissimi, poi un r dur sul r cc io di un fiume dove sgu zz no tre elef nti spruzz ndosi vicend ; ncor pi in l, delle c p nne su p l fitte d v nti lle qu li delle donne in s ri gi llo, zzur ro e verde cqu e degli uomini in perizom h nno messo secc re foglie di t e r dici di zenzero mentre ltri, sistem ti d v nti delle intel i ture di legno, decor no dei gr ndi qu dr ti di c chemire con certi locchi scolpiti che immergo no in v si colmi di tintur veget le; infine, sull destr , un cl ssic scen d i c cci ll tigre: fr un duplice siepe di sip hi che git no ttole e cem li, v nz un elef nte con ricc gu ldr pp e, sull fronte, un dr ppo rett ngol re tutto fr nge e n ppine, che h come insegne un rosso c v llo l to; dietro l corn k ccov cci to fr le orecchie del p chiderm si erge un p l nchino nel q u le h n preso posto un europeo d i f voriti rossicci che c lz il c sco coloni le e un m r gi con l tunic incrost t di gemme e il c ndido tur nte orn to d un lunghissimo ciuffo di piume fiss to d un enorme di m nte; d v nti loro, su l limit re dell giungl , mezzo uscit d l sotto osco, un elv cqu tt t pron t lz re. Sull p rete di sinistr , l centro, un gr nde c minetto di m rmo ros sormont to d un' mpi specchier ; sull mensol , un lto v so di crist llo di

sezione rett ngol re, colmo di semprevivi, e un s lv d n io stile novecento: un negro in piedi, tutto denti, leggermente contorto: indoss un' mpi incer t sco zzese con domin nti rosse, port dei gu nti i nchi, occhi li mont ti in cci io e un c ppello cilindro decor to st rs nd stripes con il numero 75 molto gr nde, lu e rosso. H l m no sinistr tes , l destr strett intorno l pomo d i un stone d p sseggio. Qu ndo si mette un monet sul p lmo teso, il r ccio si sollev e l monet viene inesor ilmente inghiottit : mo' di ringr zi men to l' utom muove cinque o sei volte le g m e in un modo che ricord piuttosto ene il jitter urg.34 Un t volo su c v lletti coperto di tov glie i nche prende tutt l p rete di fondo. I ci i che rifornir nno il uffet non sono ncor st t i port ti, tr nne cinque r goste ricomposte, d i gusci sc rl tti, disposte st ell sopr un gr nde pi tto d' rgento. Seduto su uno sg ello fr il uffet e l port che d sul gr nde vesti olo, schien contro il muro, g m e llung te e legg ermente l rghe, c' l'unico person ggio vivo dell scen : un domestico in c lzoni neri e gi cc i nc ; un uomo sui trent' nni d l viso rotondo e rosso; legge con ri di noi tot le l notizi di un rom nzo sull copertin del qu le un donn seminud sdr i t in un' m c , con un lungo occhino fr le l r , punt dist r tt mente sul lettore un piccolo revolver con il c lcio di m dreperl : In L tr ppol per topi, l'ultimo rom nzo di P ul Winther, il lettore ritrover con pi cere l'eroe preferito dell' utore di Sdr i l sul fieno, Gli scozzesi si rr i no, L'uomo con l'imperme ile e t nte ltre certezze dell letter tur poliziesc d i oggi e di dom ni: il c pit no Horty, che quest volt si trover lle prese con un pericoloso psicop tico che semin l morte e il terrore in un porto del B lti co.

CAPITOLO XX More u, 1 Un c mer del gr nde pp rt mento l primo pi no. Il p vi mento coperto d un moquette color t cco; le p reti sono t ppezz te di p nnel li di iut grigio chi ro. Nell st nz ci sono tre persone. Un un vecchi , l signor More u, propriet ri dell' pp rt mento. sdr i t in un gr nde letto sv s to, sotto un tr punt i nc cosp rs di fiori zzurri. In piedi d v nti l le tto, l' mic d'inf nzi dell signor More u, signor Trvins, che indoss un impe rme ile e un foul rd di c chemire, tir fuori d ll ors , per mostr rgliel , u n c rtolin ppen ricevut : r ffigur un scimmi im errett t l vol nte di u n c mionett . In lto, c' un c rtiglio ros con l scritt : "Ricordo di S int-Mo uezy-sur-Eon". Acc nto l letto, destr , sul comodino, ci sono un l mp d con un p r lume di set gi ll , un t zz di c ff, un sc tol di frollini retoni s ul coperchio dell qu le si vede un r tore, un occett di profumo il cui corp o perfett mente emisferico ricord l form di certi c l m i di un volt , un pi ttino che contiene qu lche fico secco e un pezzo di Ed m,35 e un los ng di me t llo con qu ttro pietre di lun c ochon inc ston te i qu ttro ngoli che in cornici l fotogr fi di un uomo sull qu r ntin , in giu otto d l collo di pe lo, seduto ll' perto un t volo c mp gnolo str c rico di ci rie: lom t , tri ppe, s nguin ccio, fric sse di pollo, sidro spum nte, tort di frutt e prugne sotto spirito. Sul ripi no inferiore del comodino c' un piccol pil di li ri. Q uello di sopr s'intitol L vit moros degli Stu rt e l su copertin lucid r ffigur un uomo in costume Luigi XIII, p rrucc , c ppello pium to, mpio ve ro di pizzo, che tiene sulle ginocchi un servett con il petto l rg mente scop erto e si port lle l r un gig ntesco occ le di irr scolpito: un pu lic zione lqu nto losc , che riferisce compi cendosene dissolutezze e turpitudini ttri uite C rlo I, uno di quei li ri senz nome d' utore, venduti sotto cello f n con l menzione "rigoros mente viet to i minori" sulle nc relle e nelle e dicole delle st zioni. Il terzo person ggio seduto, leggermente rretr to, sull sinistr . un'infermier . Sfogli con indifferenz un rivist illustr t sull copertin

dell qu le si vede un c nt nte confidenzi le, in smoking f nt si lu petrolio con p gliuzze d' rgento, l f cci tutt sud t , in ginocchio, g m e l rghe e r cci in croce, di fronte un foll di spett tori in delirio. A ott nt tr nn i, l signor More u l dec n dello st ile. venut viverci nel millenovecent osess nt o gi di l, qu ndo lo sviluppo dei suoi ff ri l costrinse l sci re S int-Mouezy-sur-Eon (Indre), il p ese n tio, per poter fronteggi re con energi i suoi impegni di c pit no d'industri . Avendo eredit to un f richett di legn o tornito che riforniv princip lmente i negozi di mo ili del F u ourg S int-Ant oine, si rivel en presto un' ile donn d' ff ri. Qu ndo, ll'inizio degli nni cinqu nt , il merc to del mo ile croll, offrendo orm i l legno tornito solo s oc chi onerosi qu nto le tori l ustre per sc le e ll toi, si per l mp de, c ncell te d' lt re, trottole, il oquet e yoy - lei e e l' ud ci di riconvertirs i nell f ric zione, condizion mento e distri uzione dell' ttrezzeri individu le, intuendo che il rinc ro del prezzo dei servizi vre e vuto come inevit i le conseguenz un notevolissimo sviluppo del merc to del ricol ge. L su ipote si fu conferm t l di l delle pi rosee previsioni e l su industri prosper l pu nto d esp ndersi en presto su sc l n zion le, rriv ndo perfino min cci re dirett mente i temi ili concorrenti tedeschi, rit nnici e svizzeri che non t rd rono proporle v nt ggiosi contr tti di ssoci zione. Oggi, inferm , vedov d l millenovecentoqu r nt (il m rito, uffici le dell riserv , mor il sei giugno n ell tt gli dell Somme), senz figli, con quell signor Trvins, su comp gn di scuol , come unic mic , che si pres in c s per vere un iuto, continu , d l letto, dirigere con m no sempre ferre un'impres fiorente il cui c t log o copre l qu si tot lit delle industrie di rred mento e sistem zione -di pp rt menti, con incursioni in numerosi settori coll ter li:

ASTUCCIO PER CARTA DA PARATI: cof netto di pl stic contenente 1 doppio metro pi eghevole, 1 p io di for ici, 1 tr p no, 1 m rtello, 1 regolo met llico m. 2, 1 c cci vite cerc f se, 1 em rgin tore, 1 coltello, 1 sp zzol , 1 filo piom o, 1 p io di ten glie, 1 sp tol d pittore, 1 coltello pi tto. Lung. 45, l rg. 30, lt. 8 cm. Peso 2,5 kg. G r nzi tot le 1

nno. CUCITRICE PER CARTA DA PARATI. Pu lloggi re punti met llici d 4, 6, 8, 10 , 12 e 14 mm. Present t in un stuccio di met llo contenente un sc tol di pun ti delle v rie dimensioni, ovvero 6 sc tole per un tot le di 7.000 punti. Opusco lo esplic tivo. Accessori: coltello preform tore, d tt tore (per televisione, t elefono, filo elettrico). Toglipunti, l m t gli stoff , c l mit . G r nzi tot le 1 nno. ASTUCCIO PER VERNICIATURA comprendente: 1 cinell di pl stic (9 li tri), 1 set ccio centrifug , 1 rotolo di poli mmide mm. 175, 1 m nicotto di gomm pium , 1 m nicotto di moh ir per l cc re, 1 pennello rotondo 0 25 mm. PURA SETA lunghezz 60 mm., 4 pennelli pi tti l rghezz 60, 45, 25, e 15 mm, spessore 17, 15, 10 e 7 mm. PURA SETA. Qu lit e tr . Lunghezz 55, 45, 38, 33 mm. G r nzi to t le 1 nno. PISTOLA PER VERNICIATURA A SPRUZZO ugelli interc m i ili present t con ugelli getto rotondo e getto pi tto. Compressore con mem r n , in leg di lluminio. Pressione m 3 kg/cm2, flusso m 7 m3/h. M ntice grilletto, p omp con m nometro. Motore elettrico 220 V 1/3 CV con interruttore perto-chiuso , c vo di liment zione m. 2 con pres terr . Aliment zione ri m. 4 con r cc ordo di ronzo. Peso tot le 12 kg. G r nzi tot le 1 nno. PONTEGGIO MOBILE: 1 s c l mont nte l rg 1,6 con ruote, 1 sc l mont nte l rg 1,6 con ghiere, 2 ri l zi di 60 cm., 1 pi no 145 50 con p r petto, ringhiere e crocette, ltezz regol ile di 30 in 30 cm. d 50 220. Ingom ro l suolo 190 68. Dispositivo di fren ggio. Peso tot le 38 kg. G r nzi tot le 1 nno. SCALA MULTIPOSE. Mont nti in tu o d' cci io ov le. 5 elementi. Chiusur utom tic (sistem revett to) lt. dr itt m. 5,12, doppi m. 2,40, ingom ro 145 65 20. Peso tot le 23 kg. Accessori: predellino, c v lletto, zoccoli fissi. G r nzi tot le 1 nno. BANCO PER MECCANI CI. Di f ric zione ro ust , questo nco prevede, oltre l pi no di l voro d'i nteress nti dimensioni 004 060 120, 2 c ssetti mont ti su guide scorrimento e un l mier perfor t per riporre gli ttrezzi. Blocco conico. Possi ilit di fiss ggio orizzont le. Costruzione profilo freddo 20/10. Vernici tur grigio m rtel l to. Assem l ggio con viti. Alt. 90 cm. Peso 60 kg. G r nzi tot le 1 nno. TRA PANO PERCUSSORE A VARIAZIONE ELETTRONICA. 220

V. 250 W. Doppio isol mento. Antidistur o per r dio e televisione. Velocit vuot o d zero 1.400/3.000 giri/min. Frequenz di percussione d zero 14.000/35.2 00 colpi/min. C p cit cci io: 10 mm., cemento: 12 mm., legno: 20 mm. Consegn to con m ndrino chi ve d 10 mm. C vo 3 m. Impugn tur coll re. Arresto di prof ondit. Chi ve di servizio. Peso 2,5 kg. Accessori: d tt tore univers le, impugn tur pistol , impugn tur l ter le, impugn tur superiore, sergente, doppio m ndrino, riduttore, supporto vertic le e orizzont le, t vol piccol , colonn pic col , colonnin , colonn gr nde, percussione, seg circol re, seg con m nico, s eg n stro, polilucid trice, politrice soffice, politrice vi r zione, politr ice rot zione, politrice " m rmo", pi ll , seg 2 tempi, mort s trice, spi n trice, flessi ile, ffil trice, sp zzol , pot siepi, vi r tore, compressore, p istol , prolung , ffil coltelli, mors , stuccio 13 punte per tr p no d' cci i o r pido 0 2 8, stuccio 4 punte per tr p no l c r uro di tungsteno 4, 5, 6 e 8 e 4 punte per tr p no met lli l cromo v n dio 4, 5, 6 e 8, fres 6 mm., fres 8 mm., fres 10 mm., c viglie, l me d pi ll , tornio d legno, d tt tore tor nio fisso, s gom trice, mort s trice fiss , mol trice, c lett trice, piccolo tor nio. G r nzi tot le 1 nno. COFANETTO ATTREZZI. Assortimento di 12 chi vi per t u zioni 12 misure cromo v n dio 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 16, 17, 19,21,23. Pin z multipres crom t m nici isol ti cet to d 250 t cche; pinz univers le c rom t , m nici isol ti d 180; lim 1/2 rotond di 200 mm., t glio semi dolce, c on m nico; lim tri ngol re di 125, t glio semi dolce, con m nico; m rtello per ri dire l cc to m nico vernici to chi ro d 28; c cci vite d mecc nico d 175 cromo v n dio; c cci vite d mecc nico d 125 cromo v n dio; c cci vite croce n 1 cromo v n dio; c cci vite croce n 2 cromo v n dio; c cci vite d elettricist d 125 cromo v n dio isol to; ulino; chi ve d 18; oli tore; chi ve inglese d 20 cci io forgi to, test pi tt ; c li ro spessori 10 l me; port seg d me t lli qu lit profession le; tu o ov le crom to l cc to rosso; fiss coppiglie c d mi to; pinz pi tt crom t . G r nzi tot le 1 nno. BAULETTO-ARMADIO PER ATTREZ ZI. Consegn to con 24 t rghette perfor te e 80 g nci. Alt. 55, l rg. 45, prof. 1 5 cm. Assortimento di 7 chi vi pi tte 6 9; ssortimento di 9 chi vi per tu zi oni 4/14; port seg ; c cci vite croce; c cci vite d elettricist 4 100; c cci vite d mecc nico 6 150; pinz multipl isol t ; pinz univers le isol t ; port punte di tr p no

pl te u 13 mm.; ssortimento di 19 punte d tr p no d 1 10 mm.; pi ll n 3; s r cco 3 l me; sc lpello int gli tore d 10; sc lpello int gli tore d 20; m rtello per ri dire d 25 l cc to; r sp semi rotond d 200; lim semi rotond d 175; lim trequ rti d 150; metro legno, fiss coppiglie c dmi to; punteruolo c dmi to; 2 punzoni; 2 succhielli; ten glie d 180; livell d cqu . Peso tot le 14,5 kg. G r nzi tot le 1 nno. ASSORTIMENTO DI DODICI CHIAVI PIATTE fres te l cromo v n dio, 6-7, 8-9, 10-11, 12-13, 14-15, 16-17, 18-19, 20-22, 21-23, 24 -26, 25-28, 27-32. G r nzi tot le 1 nno. COFANETTO PER FILETTATURE comprendent e 9 m schi e 9 filiere p sso metrico di cci io l tungsteno 3 05, 4 07, 5 08, 6 1,7 1,8 1,25, 9 1,25, 10 1,50, 12 1,75, 1 port filier , 1 levogiro. G r nzi tot le 1 nno. COFANETTO DI FILIERE ESTERNE comprendente 18 filiere, 12 misure l cromo v n dio d 10 32, un gir ecchino, un c rd no univers le, 1 impugn tur scorrevole, 1 nottolino reversi ile, 1 prolung piccol , 1 prolung gr nde. G r nzi tot le 1 nno. KIT PER MURATORI comprendente: 1 livell met llo 3 fi le d 50, 1 c zzuol punt rotond d 22, 1 c zzuol punt qu dr t d 20; 1 c zzuol lingu di g tto d 16; 1 sc lpello d mur tore 300 16; 1 sp tol lisci inton co 300 16; 1 sp zzol met llic violino. G r nzi tot le 1 nno. KIT PER ELET TRICISTI comprendente: 1 pinz con t gli fili isol t d 160; 1 pinz univers le crom t isol t d 180; 1 pinz r dio crom t d 140; 1 pinz spel fili crom t isol t d 180; 1 c cci vite cerc f se; 1 c cci vite cromo v n dio m nico isol nte; 1 s ld tore d 60 W; 1 rotolo di n stro desivo. G r nzi tot le 1 nno. KI T PER FALEGNAMI comprendente: 1 s r cco, 1 seg g ttuccio, 1 m rtello d f leg n me, 1 pinz t gliente, 1 p io di ten glie 1/2 fini; 3 for ici d f legn me 8, 10 e 15, 1 ed no, 1 c cci vite 7 150, 1 c cci vite 4 100. G r nzi tot le 1 nn o. KIT PER IDRAULICI. Cof netto met llico di 440 210 100 mm. comprendente: un fi mm ossidric con c nnello ecco sottile e ccensione utom tic (consegn t senz c rtucci ), 5 stine per s ld tur complet mente met lliche, 1 pinz mor s l cromo v n dio di 250 mm., 1 t gli tu i pertur 0/30 mm., 1 stringi tu i 0/25 mm., 1 pp recchio per ri ttere le fl nge per tu i di 6, 8, 10, 12, 14 mm. G r nzi tot le 1 nno. KIT PER AUTOMOBILISTI comprendente: chi ve croce pieg hevole,

r schietto per p r rezz , ssortimento di 9 chi vi inglesi 4/4, ssortimento di 6 chi vi pi tte 6 7 16 17, c li ro per spessori 8 l me, l mp d t sc ile con pil , oli tore, pinz univers le isol t , pinz v ri ile, chi ve inglese cr om t , sp zzol per c ndele, ssortimento di 4 c cci viti, m rtello crom to, chi ve per c ndele c rd no, lim , ssortimento di chi vi "m gneto", fiss coppigl ie zinc to, pelle di d ino, ingr ss tore pomp , pomp ped le, tri ngolo segn l tore, estintore, cric idr ulico, misur tore di pressione 0/3 rs, pes liqui do, pes ntigelo, f ro spost ile lente i nc fiss , riflettore rosso movi il e. G r nzi tot le 1 nno. CASSETTA PRONTO SOCCORSO comprendente: 1 fl cone per cqu ossigen t 10 volumi, 1 fl cone per lcool den tur to 70, 2 medic zioni desive modello gr nde, 4 medic zioni desive modello piccolo, 1 pinz per schegg e, 1 p io di for ici, 1 fl cone per tintur di iodio, 6 compresse idrofile, 2 e nde di g rz idrofil 3 0,07 m., 2 ende di crespo 1 0,05 m. 1 l ccio emost tic o, 1 metro n stro (1,50 m.), 1 l mp d t sc ile met llic crom t con pil e l mp din , 1 gessetto indele ile, 5 uste t mponi lcool, 1 ust f zzolettini r infresc nti, 1 tu etto spilli d li , 1 tu etto vuoto per ntidolorifici, 5 t mponi cotone idrofilo, 3 p i di gu nti pl stic perdere, 1 TUBO DI GOMMA PER RIANIMAZIONE BOCCA A BOCCA con istruzioni per l'uso. G r nzi tot le 1 nno. CON TAINER PER CAMPEGGIATORI. 6 persone "lusso" comprendente 1 secchio polietilene c on coperchio c tino, 1 ins l tier con coperchio tenut st gn , 6 pi tti pi ni, 6 fondine, 1 sc tol ci i chiusur ermetic , 1 occ le, 1 s lier , 1 pep iol , 1 sc tol port uov , 6 icchierini, 6 t zze, 6 coperti (coltelli, forchette e cuc chi i gr ndi). Dimensioni 42 31 24 cm. Peso tot le 4,2 kg. G r nzi tot le 1 n no. STRUTTURA METALLICA. 3,5 m., 8 g nci con ttrezzi. Tu o cci io, l cc to f uoco, tint verde. Tr ve 0 80 mm., 4 mont nti interni 0 40 mm., 2 mont nti ester ni 0 35 mm. Lung. 3,90 m., l rg. 2,90 m. Ingom ro m 6 m. G nci ullon ti con s istem revett to. Attrezzi: 2 lt lene, 1 tr pezio con funi polipropilene 0 12 mm., 1 cord lisci di c n p 0 22 mm., un sc lett cord di polipropilene 10 mm. Accessori speci li su ordin zione: cord nodi, ssortimento di nelli, i l ncell semplice, il ncell doppi . Consegn t con istruzioni per il mont ggio e ferm gli di sicurezz . G r nzi tot le 1 nno. FORNITURA PER SCRIVANIE in m t eri le sintetico perfett

imit zione cuoio, gr n sottile, tint m rrone, decor zione in oro fino 23 c r t i, rifiniture ccur tissime, comprendente: 1 c rtell sottom no con c rt ssor ente 48 33, 1 locco c lend rio foglietti st cc ili, 1 port m tite, 1 cl ssi fic tore. G r nzi tot le 1 nno.

sono pos ti v ri ltri pezzi: ulloni, viti, rondelle e gr ppe di serr ggio, ri ttini, m ndrini, m schi e qu lche ttrezzo. Sull p rte nteriore dell c ld i fiss t un t rg rotond con l scritt RICHARDT & SECHER che sormont un di m nte stilizz to. L'inst ll zione del risc ld mento centr le cos rel tiv mente r ecente. Fint ntoch i Gr tiolet e ero l m ggior nz in seno ll compropriet, si opposero con cc nimento un spes che giudic v no superflu , sc ld ndosi loro stessi, come del resto qu si tutti i p rigini dell'epoc , con c minetti e stufe legn o c r one. Fu solo ll'inizio degli nni sess nt , qu ndo Olivier Gr tiolet vendette Rorsch sh l qu si tot lit delle quote residue, che i l vori ve nnero pprov ti ed eseguiti, insieme l rif cimento completo del tetto e l cost oso progr mm di rinton c tur imposto d ll recente legge cui Andr M lr u vre e l sci to il proprio nome, il tutto, cui per di pi si ggiunsero l ristruttur zione del duple dei Rorsch sh e quell dell' pp rt mento dell signor More u, tr sform ndo per qu si un nno lo st ile in un c ntiere sporco e rumoroso.

CAPITOLO XXI Nel loc le c ld ie, 1 Un uomo disteso occoni in cim ll c ld i che liment tutto lo st ile. un uomo sull qu r ntin ; non sem r un oper io, m un ingegnere o un ispettore del g s piuttosto; non port iti d l voro, m d p sseggio, un cr v tt p llini, un c mici di terit l zzurro chi ro. Si protetto l test coprendol con un f zzoletto rosso nnod to i qu ttro ngoli che f venire v g mente in mente un errett c rdin lizi . Asciug con un pell e di d ino un oggettino cilindrico che termin d un p rte in uno stelo filett to e d ll' ltr in un v lvol moll . Acc nto lui, sull p gin str pp t d un giorn le dove si pu leggere solt nto qu lche titolo, riqu dro o fr mmento

L stori dei Gr tiolet inizi pi o meno come l stori del m rchese de C r s m finisce molto peggio: n quelli che e ero qu si tutto n quelli che e ero qu si niente fecero un uon riuscit . Qu ndo, nel 1917, mor Juste Gr tiolet che si er rricchito con il commercio e l'industri del legno in p rticol re l'inventore di un m cchin speci le per p rquet ncor us t d p recchie f riche del r mo -, i qu ttro figli sopr vvissuti si sp rtirono il p trimonio secondo il test mento che vev l sci to. Questo p trimonio er composto d uno st ile - quello di cui si p rl qui -, d un' ziend gricol nel Berry dedit per un terzo ll e colture cere li, per un terzo ll c rne d m cello e per un ltro terzo ll silvicoltur , d un cospicuo p cchetto di zioni dell Comp gni Miner ri dell' Alto Bou ndjid (C merun), e d qu ttro gr ndi tele del p es ggist e nim list retone Le Meri dech' che ll'epoc er molto pprezz to. Di conseguenz , il f iglio m ggiore, Emile, e e lo st ile, Gr rd l f ttori , Ferdin nd le zioni, e Hlne, l'unic figli , i qu dri. Hlne, che pochi nni prim vev spos to il suo ins egn nte di llo certo Antoine Brodin - cerc su ito di contest re l'eredit, m le conclusioni degli esperti le furono nett mente sf vorevoli. Si sent dire che d u n p rte suo p dre, leg ndole delle opere d' rte, vev inn nzitutto pens to di evit rle le preoccup zioni e le respons ilit inerenti ll' mministr zione di uno st ile p rigino, ll conduzione di un propriet gricol o ll gestione di un port foglio fric no, e che, d' ltr p rte, le s re e st to difficile se non i mpossi ile dimostr re che l sp rtizione er ingiust , poich qu ttro tele di un p ittore di gr n f m v lev no perlomeno qu nto un p cchetto di zioni rigu rd nti delle miniere che non er no ncor sfrutt te e forse non lo s re ero st te m i . Hlne vendette le tele per l somm , esor it nte se pensi mo l discredito in cui venne trov rsi Le Meri dech' pochi nni dopo, d l qu le del resto st riemerg endo solo desso, di 60.000 fr nchi. Con quel piccolo c pit le, lei e il m rito esp tri rono negli St ti Uniti. Dove divent rono gioc tori professionisti, org n izz ndo in treni notturni e ische di p ese delle p rtite d di cl ndestine che svelte dur v no pi di un settim n . All' l dell'11 settem re 1935, Antoine Br odin fu ss ssin to; tre m sc lzoni, i

qu li vev proi ito l'ingresso nell su s l giochi due giorni prim , lo tr sc in rono in un c v ndon t di Jemim Creek, qu r nt chilometri d Pens c ol (Florid ), e lo mm zz rono ston te. Hlne torn in Fr nci poche settim ne d opo. Ottenne d l nipote Fr nois che, ll morte di Emile, l' nno precedente, vev eredit to lo st ile, l'usufrutto di un piccolo pp rt mento di due st nze l sesto pi no, vicino l dottor Dinteville. Dove visse, rins vit , timoros , riser v t , fino ll morte, nel millenovecentoqu r nt sette. Emile, nei suoi dici sse tte nni di propriet, mministr lo st ile con cur e competenz d ndo perfino il vi v ri l vori di r mmodern mento, e in p rticol re ll'impi nto, nel 1925, d i un scensore. M l sens zione di essere st to l'unico enefici rio dell'eredi t e di vere, f cendo rispett re le volont p terne, d nneggi to i fr telli e l so rell , lo port sentirsene respons ile l punto di volersi c ric re dei loro st essi ff ri. Quel suo scrupolo di fr tello m ggiore fu il principio dell fine. Gr rd, il secondo, si occup v pi o meno felicemente dell su ziend gricol . M Ferdin nd, il terzo, si trov v in c ttive cque. L Comp gni Miner ri dell' Alto Bou ndjid (C merun), dell qu le er divent to un zionist rel tiv mente import nte, er st t cre t un decin di nni prim con lo scopo di f re oppo rtuni sond ggi e inoltre sfrutt re i ricchi gi cimenti di miner le di st gno sco perti d tre geologi ol ndesi l seguito dell Missione Zwindeyn. D llor , si er no vvicend te p recchie spedizioni prelimin ri, m le conclusioni che ne rip ort v no er no per l m ggior p rte pochissimo incor ggi nti: lcune conferm v n o l presenz di grossi filoni di c ssiterite m si preoccup v no delle condizio ni di sfrutt mento e sopr ttutto di tr sporto; ltre dichi r v no che il miner l e er troppo povero per giustific re un'estr zione il cui prezzo di costo s re e st to necess ri mente troppo oneroso; ltre ncor fferm v no che i c mpioni prelev ti non contenev no st gno m present v no in compenso ond nti tr cce d i u ite, ferro, m ng nese, r me, oro, di m nti e fosf ti. Pur se gener lmente pessimistiche, quelle rel zioni contr ddittorie non impedirono in lcun modo che l Comp gni venisse tr tt t ttiv mente in Bors e procedesse di nno in nno degli umenti di c pit le. Nel millenovecentoventi, l Comp gni Miner ri de ll'Alto Bou ndjid (C merun) vev r ccolto qu si venti milioni di fr nchi vers ti d circ settemil cinquecento zionisti e il suo consiglio d' mministr zione

nnover v tre e ministri, otto nchieri e undici grossi industri li. Quell' n no, dur nte un' ssem le gener le d ll'inizio lqu nto urr scoso e d l fin le t rionf nte, venne deciso ll'un nimit di finirl con quei prep r tivi inutili e di procedere llo sfrutt mento immedi to dei gi cimenti, qu li che fossero. Ferdin nd er ingegnere del Genio Civile e riusc f rsi nomin re ispettore dei l vori. L'8 m ggio 1923, rriv G rov e inizi ris lire il corso superiore del B ou ndjid fino gli ltipi ni dell'Ad m u con cinquecento oper i ing ggi ti su l posto, undici tonnell te e mezzo di m teri li, e ventisette "qu dri" di origin e europe . I l vori di fond zione e sc vo delle g llerie furono difficili e r ll ent ti d lle piogge giorn liere che provoc v no sul fiume delle piene irregol ri e imprevedi ili l cui violenz medi er sufficiente sp zz r vi ogni volt tutti gli sterri o i riporti eseguiti fino quel momento. In c po due nni, c olpito d lle fe ri, Ferdin nd Gr tiolet dovette essere rimp tri to. Er intim m ente convinto che lo st gno dell'Alto Bou ndjid non si s re e m i potuto sfru tt re in modo redditizio. In compenso, nelle regioni che vev ttr vers to, ve v visto un gr nde ond nz di nim li d'ogni specie e v riet, l qu l cos gl i diede l'ide di l nci rsi nel commercio del pell me. Appen rist ilito, liqui d il suo p cchetto zion rio e fond un societ per l'import zione di pelli, pellicc e,

corn e gusci esotici, che si speci lizz en presto nell' rred mento: effettiv me nte, ll'epoc , er no di gr n mod gli scendiletto di pellicci e i mo ili di c nn d'Indi foder ti di zorill , ntilope, gir ff , leop rdo o ze ; un piccolo co m di pitch pine con gu rnizioni di uf lo si vendev f cilmente sui 1.200 fr nchi e un psiche di Tortosi inc ston t in un guscio di trionice vev trov to cqu irente Drouot per 38.295 fr nchi! L' ff re prese il vi nel 1926. D l 1927, i prezzi di pelli e cuoi me inizi rono un disces vertiginos che dovev dur re s ei nni. Ferdin nd si rifiut di credere ll crisi e si ostin d ument re gli sto ck. Sul finire del millenovecentoventotto, l tot lit del suo c pit le er locc t , pr tic mente non negozi ile, e lui non potev pi p g re le spese di tr sport o n quelle di sorvegli nz . Per evit rgli l nc rott fr udolent , Emile lo rim ise in piedi vendendo due pp rt menti dello st ile, fr cui quello in cui si s istem llor B rtle ooth. M l cos non serv gr nch, l' ziend er finit . Nell' p rile 1931, mentre s' nd v sempre pi conferm ndo il f tto che Ferdin nd, propriet rio di uno stock di qu lcos come qu r nt mil pelli che gli er no cost te tre o qu ttro volte il prezzo che orm i vre e potuto ric v rne, er inc p ce t nto di ssicur rne l m nutenzione e l custodi qu nto di f r fronte tutti gli ltri impegni, il m g zzino di L Rochelle nel qu le er no stip te le merci fu co mplet mente distrutto d l fuoco. Le comp gnie d' ssicur zione si rifiut rono di p g re e ccus rono pu lic mente Ferdin nd di ver provoc to un incendio doloso . Ferdin nd fugg, ndon ndo l moglie, un figlio (che vev ppen super to r ill ntemente gli es mi di concorso per insegn nti di filosofi ) e le rovine nco r fum nti del suo ff re. Un nno dopo, l f migli s re e venut s pere che vev trov to l morte in Argentin . M le comp gnie d' ssicur zione continu v no d cc nirsi contro l vedov . Per venirle in iuto, Emile e Gr rd, i due cogn ti, si s crific rono; Emile vendendo dici ssette dei trent lloggi che possede v ncor , Gr rd liquid ndo qu si met dell su ziend . Emile e Gr rd morirono ent r m i nel millenovecentotrent qu ttro; Emile per primo, nel mese di m rzo, di un congestione polmon re; Gr rd, nel mese di settem re, per un tt cco cere r le. L sci ndo i loro figli un'eredit che negli nni successivi non cess m i di ssott igli rsi. FINE DELLA PRIMA PARTE

Second P rte CAPITOLO XXII L' trio, 1 L' trio un luogo rel tiv mente v sto, qu si perfett mente qu dr to. Proprio in f ondo destr , un port d sulle c ntine; l centro, l g i dell' scensore; su ll port di ferro ttuto un c rtello ppeso; destr , l' tt cco delle sc le. I muri sono l cc ti di verde chi ro, il p vimento coperto d un t ppeto di cord tessitur estrem mente fitt . Sull p rete di sinistr , l port vetri dell gu rdiol orn t di tendine di pizzo. In piedi d v nti ll gu rdiol , un donn st leggendo l list degli inquilin i; indoss un mpio m ntello di lino m rrone chiuso d un gross spill piscifo rme tempest t di gr n ti scuri. Port tr coll un s cc di tel grezz e tie ne nell m no destr un fotogr fi m rroncin con un figur m schile in fin nz ier ner . L'uomo h folti f voriti e stringin so; in piedi cc nto un li rer i girevole, di mog no e r me, stile N poleone III, sull qu le si trov un v so di p st vitre colmo di p ndiserpe. Il cilindro, i gu nti e il stone d p ss eggio sono pos ti cc nto lui sopr un scriv ni ministeri le con incrost zio ni di t rt rug . Quell'uomo - J mes Sherwood - fu vittim di un delle pi cele ri truffe tutti i tempi: due p t cc ri di genio gli vendettero, nel di

milleottocentonov nt sei, il v so nel qu le d'Arim te vev r ccolto il s ngue di Cristo. L donn - un rom nzier meric n , t le Ursul So ieski - h inizi to d tre nni l ricostruzione dell tene ros vicend l fine di utilizz rl n el suo prossimo li ro e l fin le dell'inchiest l'h condott oggi in questo st ile per cerc rvi qu lche ulteriore inform zione. N to nel 1833 Ulverston (L nc shire), J mes Sherwood se ne esili en presto per divent re f rm cist Bosto n. All'inizio degli nni sett nt invent un ricett di p sticche pettor li s e di zenzero. L f m di quelle c r melle per l tosse si diffuse e st ilizz in meno di cinque nni: procl m t d uno slog n divent to f moso, "Sherwoods' put you in your mood",36 e illustr t d vignette es gon li r ffigur nti un c v lier e in rm tur che f pezzi con l su l nci lo spettro dell'influenz personi fic t d un vecchi ccio stizzoso occoni in un p es ggio di rum , vignette che furono l rg mente distri uite in tutt l'Americ e st mp te su c rte ssor enti per le scuole, dietro i p cchetti di fi mmiferi, sulle c psule d' cqu miner l e, sul coperchio delle sc tole di form ggio, e su migli i di piccoli gioc ttoli e ccessori scol stici d ti in om ggio ogni cquirente di un sc tol di Sher woods' in certi determin ti periodi: stucci port penne, piccoli qu derni, gioch i di cu i, piccoli puzzle, piccoli set cci uriferi (riserv ti ll clientel c liforni n ), fotogr fie con finte dediche di cele ri stelle del music-h ll. Sfor tun t mente, l coloss le fortun che ccomp gn t le prodigios popol rit non rius c gu rire il f rm cist d ll m l tti che lo ffliggev : un neur steni ten c e che lo tenev in uno st to qu si cronico di let rgo e prostr zione. E che per g li permise qu nto meno di soddisf re l sol ttivit in gr do di scuoterlo d ll su tetr ggine: l ricerc degli unic . Un unicum, nel gergo dei li r i, dei rig ttieri e dei venditori di curiosit, , come s'intuisce d l termine stesso, un pezz o di cui esiste un solo esempl re. Quest definizione lqu nto v g copre un' mp i g mm di oggetti; possono essere oggetti f ric ti in esempl re unico, come l'otto sso, quel contr sso mostruoso per cui ci vogliono due strumentisti, u no dei qu li in cim un sc l che di lle corde e l' ltro su un semplice sg ello che teng l' rchetto, o come l Legoui -V v ssor Als ti che vinse il Gr n Premio di Amsterd m nel 1913 e l cui commerci lizz zione fu definitiv mente c ompromess d ll guerr ; possono essere specie nim li di cui si conosce un solo individuo, come il t nrec D sog le fontoyn nti il cui

unico c mpione, c ttur to nel M d g sc r, si trov nel Museo di Stori n tur le di P rigi, come l f rf ll Troides llottei che un collezionist cquist per 1.5 00.000 fr nchi nel 1966, o come il Mon chus tropic lis, quell foc d l dorso i nco l cui esistenz si conosce solo per il tr mite di un fotogr fi sc tt t nello Yuc t n nel 1962; possono essere oggetti di cui rim ne un solo esempl re, come succede con p recchi fr nco olli, li ri, incisioni e registr zioni fonogr f iche; possono essere infine oggetti resi unici d quest o quell p rticol rit de ll loro stori person le: l stilogr fic con l qu le fu sigl to e firm to il Tr tt to di Vers illes, il cesto di crusc nel qu le rotol l test di Luigi XVI o quell di D nton, il pezzetto di gesso che Einstein us dur nte l memor ile co nferenz del 1905; il primo milligr mmo di r dium puro isol to d i Curie nel 189 8, il Disp ccio di Ems,37 i gu ntoni con i qu li, il 21 luglio del 1921, Dempsey sconfisse C rpentier, i primi slip di T rz n, i gu nti di Rit H yworth in Gild , sono gli esempi cl ssici di quest'ultim c tegori , l pi diffus , m nche l pi m igu , se pensi mo che qu lsi si oggetto pu sempre definirsi in modo unico, e che in Gi ppone esiste un f ric che confezion in serie c ppelli di N pole one. Diffidenz e p ssione sono le due c r tteristiche dei collezionisti di unic . L diffidenz li porter d ccumul re fino ll'eccesso le prove dell' utentici t e - sopr ttutto - dell'unicit dell'oggetto in questione; l p ssione li porter un credulit volte senz limiti. E fu proprio tenendo cost ntemente presenti qu esti due elementi che i p t cc ri dell'epoc riuscirono spogli re Sherwood di un terzo del suo p trimonio. Un giorno dell' prile 1896, un oper io it li no, t le Longhi che er st to ssunto quindici giorni prim per ridipingere i c ncelli del p rco, si vvicin l f rm cist nel momento in cui quest'ultimo f cev f re l solit p sseggi t quotidi n i suoi tre levrieri e gli spieg, in un inglese lqu nto pprossim tivo, che, tre mesi inn nzi, vev ffitt to un c mer un comp triot , certo Guido M ndett , il qu le si dichi r v studente di stori ; qu esto Guido er p rtito ll'improvviso, senz p g rlo, evidentemente, l sci ndogl i solo un vecchi v ligi pien di li ri e sc rtoffie. Longhi desider v rientr re un po' nelle spese vendendo i li ri, m vev p ur di f rsi im rogli re per cui desso chiedev iuto Sherwood. Sherwood, che non si spett v niente d'i nteress nte d un mucchio di m nu li di stori e

note di studio, st v per rifiut re o m nd re uno dei suoi domestici qu ndo Long hi precis che c'er no sopr ttutto vecchi li ri scritti in l tino. L curiosit cos d est t non venne delus . Longhi se lo port c s , un gr nde costruzione di legn o pien di m mme e m rmocchi e lo fece entr re nell st nzett m ns rd t dove vev it to M ndett ; ppen pert l v ligi , Sherwood fece un s lto di gioi e di sorpres : in mezzo un confusione di qu derni, fogli vol nti, t ccuini, rit gli di giorn le e li ri sciup cchi ti, scopr un ntico Qu rli, uno di quei pr estigiosi volumi con rileg tur di legno e t glio dipinto che i Qu rli st mp ron o Venezi fr il 1530 e il 1570, per l m ggior p rte orm i introv ili. Sherw ood es min il li ro con cur : er in pessimo st to, m indu i mente utentico. I l f rm cist non esit: tir ndo fuori d l port foglio due iglietti d cento doll ri, li diede l Longhi e, t gli ndo corto con i confusi ringr zi menti dell'it l i no, fece tr sferire l v ligi in c s propri e si mise es min re sistem ti c mente il contenuto, sentendosi prendere, col p ss r delle ore e il precis rsi delle scoperte, d un'eccit zione sempre pi intens . Il Qu rli in s non vev solo un v lore per i liofili. Er l cele re Vit revis Helen e, di Arn ud de Chem ill, nell qu le l' utore, dopo ver tr cci to per sommi c pi i princip li episod i dell vit dell m dre di Cost ntino il Gr nde, f rivivere l costruzione del l chies del S nto Sepolcro e le circost nze del ritrov mento dell Ver Croce. Inseriti in un specie di t sc cucit sul risgu rdo di perg men finissim si trov v no cinque foglietti m noscritti, di molto posteriori l li ro stesso m c iononost nte piuttosto ntichi, fine del diciottesimo secolo pro ilmente: si t r tt v di un list stucchevole e pignol che elenc v , su intermin ili colonn e di un gr fic serr t e orm i qu si indecifr ile, vit morte e mir coli dell e Reliquie dell P ssione: i fr mmenti dell S nt Croce S n Pietro, Rom , S nt Sofi , Worms, Cl irv u , nell Ch pelle-L uzin, nell'Hospice des Incur les, B ug, S int-Thom s, Birmingh m, ecceter ; i Chiodi nell' zi di S intDenis, nell c ttedr le di N poli, S n Felice, Sir cus , i S nti Apostoli, Ve nezi , S int-Sernin, Tolos ; l L nci con l qu le Longino pr il Cost to di N ostro Signore S n P olo fuori le Mur , S n Giov nni in L ter no, Norim erg e nell S inte-Ch pelle, P rigi; il C lice Gerus lemme; i Tre D di con i qu li i sold ti rom ni si gioc rono l Tunic di Cristo nell c ttedr le di Sofi ; l Spugn im evut d' ceto e fiele

S n Giov nni in L ter no, S nt M ri in Tr stevere, S nt M ri M ggiore, S n M rco, S n Silvestro in C pite e nell S inte-Ch pelle, P rigi; le Spine dell Co ron S int-T urin, Evreu , Chte umeill nt, Orl ns, Be ugency, Notre-D me, Reim s, A eville, S int-Benoit-sur-Loire, Vzel y, P lermo, Colm r, Mont u n, Vienn e P dov ; il V so S n Lorenzo, Genov , il Velo dell Veronic (l ver icon) S n Silvestro, Rom ; l S cr Sindone Rom , Gerus lemme, Torino, C douin nel Prigord, C rc ssonne, M gonz , P rm , Pr g , B ion , York, P rigi, ecceter . Gli ltri pezzi non er no meno interess nti. Guido M ndett vev r ccolto un' mpi document zione storic e scientific sulle Reliquie del Golgot e in p rticol re sull pi prestigios di tutte, quel v so di cui Giuseppe d'Arim te si s re e s ervito per r ccogliere il S ngue che scorrev d lle Pi ghe divine: un serie di rticoli di un professore di stori ntic dell Colum i University (New York), t le J. P. Sh w, es min v le v rie leggende sul S cro V so cerc ndo di enucle rne gli elementi re li sui qu li ci si potev s re r zion lmente. Le n lisi d el professor Sh w non er no incor ggi nti: le tr dizioni per le qu li d'Arim te vev port to person lmente il V so in Inghilterr fond ndovi, per ccorglierlo , il mon stero di Gl ston ury, si s v no, dimostr v , solo su un cont min zio ne cristi n (t rd ?) dell leggend del Gr l; il S cro C tino dell C ttedr le di Genov er un copp di smer ldo, sedicentemente scopert d i croci ti Ces re nel 1102, dell qu le per er pi che legittimo chiedersi come vesse f tto procur rsel , Giuseppe d'Arim te ; il V so d'oro due nse conserv to nell chi es del S nto Sepolcro Gerus lemme e dove, secondo Bed il Vener ile, che non lo vev m i visto, fu contenuto il S ngue del Signore, er invece un semplice c lice, l confusione essendo n t d ll'errore di un copist che vev letto "co ntenuto" l posto di "cons cr to". Qu nto ll qu rt leggend , che r ccont v c ome i Burgundi di Gonderico, qu ndo Ezio li vev f tti lle re con i S ssoni, g li Al ni, i Fr nchi e i Visigoti per ferm re Attil e i suoi Unni, fossero rriv ti i C mpi C t l unici preceduti - pr tic molto comune in quell'epoc - d lle loro reliquie propizi torie, e precis mente d l S cro V so che i mission ri ri ni che li vev no convertiti vev no loro l sci to e che, un trentin di nni dopo, Clodoveo gli vre e poi ru to Soissons, il professor Sh w l respingev dichi r ndol ncor pi impro ile delle ltre, m i e poi m i inf tti degli r i ni, che rifiut v no l tr nsust nzi zione del Cristo, vre ero

pens to di dor re o f rne dor re le reliquie. Pure, concludev il professor Sh w, in mezzo quell'intens corrente di sc m i che, d ll'inizio del IV ll fin e del XVIII secolo, si venne st ilire fr l'Occidente cristi no e Cost ntinop oli, e di cui le Croci te sono solt nto un minuscolo episodio, st nz possi ile che il Vero V so si si potuto conserv re nell misur in cui, ll'indom ni dell Sepoltur , fu ritenuto oggetto di gr ndissim vener zione. Qu ndo e e fin ito di studi re in lungo e in l rgo i documenti r ccolti d M ndett - l m ggio r p rte dei qu li gli continu v no essere, del resto, indecifr ili -, Sherwoo d er convinto che l'it li no vesse ritrov to le tr cce del S cro V so. Gli mis e lle costole un esercito di detective, l qu le cos non diede lcun risult to , poich lo stesso Longhi non gli vev potuto fornire un v lid indic zione. Dec ise llor di chiedere consiglio l professor Sh w. Trov il suo indirizzo in un recentissim edizione del Who's Who meric no e gli scrisse. L rispost rriv un mese dopo: il professor Sh w torn v d un vi ggio; impegn tissimo negli es mi di fine d' nno, non potev nd re Boston, m vre e visto molto volentieri Sh erwood New York. Il colloquio si svolse quindi nel domicilio newyorkese di J. P. Sh w, il 15 giugno 1896. Non ppen Sherwood menzion l scopert del Qu rli fu immedi t mente interrotto d Sh w: - Si tr tt dell Vit revis Helen e, vero? - S, certo, m ... - E, nel primo risgu rdo, c' un t sc che contiene l'elenco di tutte le reliquie del Golgot ? - vero, m ... - E ene, c ro signore, sono felic e di conoscerl fin lmente! Lei h trov to il mio esempl re! Per qu nto ne s ppi , non ce ne sono ltri. Me l'h nno ru to due nni f . Il professore si lz, nd frug re in uno sched rio e torn con dei foglietti sgu lciti. - Gu rdi qu , ecco l' nnuncio che ho f tto pu lic re nei giorn li speci lizz ti e m nd to tutte le i lioteche del p ese: Il 6 prile 1893, STATO RUBATO, nel domicilio del pro fessor J. P.

SHAW, New York, N.Y., St ti Uniti d'Americ , un esempl re r rissimo dell VITA BREVIS HELENAE di Arn ud de Chemill. Qu rli, Venezi , 1549, 171 ff. num., 11 ff. non numer ti. Assicelle di copertur molto d nneggi te. Risgu rdi di perg men finissim . T glio dipinto. Due ferm gli su tre int tti. Numerose nnot zioni ms. m rgine. INSERTO DI 5 FOGLIETTI MANOSCRITTI DI J.-B. ROUSSEAU. Sherwood dovet te restituire Sh w quel li ro che vev creduto di cquist re cos uon merc t o. Rifiut i duecento doll ri di ricompens che Sh w gli proponev . In compenso do m nd llo storico di iut rlo sfrutt re l' mpi document zione dell'it li no. Q uest volt fu il professore che rifiut: il suo l voro ll'universit lo ssor iv complet mente e sopr ttutto non credev che le c rte di M ndett gli vre ero d etto qu lcos di nuovo: studi v d vent' nni l stori delle reliquie, e non pe ns v fosse possi ile che un documento di qu lche import nz vesse potuto sfugg irgli. Sherwood insistette e fin col proporre l professore un somm t lmente f volos d ottenerne l' ssenso. Un mese dopo, finit l st gione degli es mi, Sh w nd st ilirsi Boston e cominci lo spoglio degli innumerevoli f sci di note, rticoli e rit gli di st mp l sci ti d M ndett . Il censimento delle Reliquie del Golgot venne f tto nel 1718 d l poet Je n-B ptiste Rousse u il qu le, esi li to d ll Fr nci in seguito ll'oscur f ccend dei versi del C f L urent,38 e r llor segret rio del principe Eugenio di S voi . Quel principe, che com tte v per l'Austri , vev , l' nno prim , ripreso Belgr do i turchi. Vittori che, venut dopo p recchie ltre, mise provvisori mente "fine l lungo conflitto che opponev Venezi e gli As urgo ll Su lime Port 39 e l p ce fu firm t P s s rowitz, il 21 luglio 1718, con Inghilterr e Ol nd come medi tori. Fu proprio in occ sione di quel tr tt to che il sult no Ahmed III, credendo di concili rsi le gr zie del principe Eugenio, gli fece pervenire un lotto di reliquie m ggior i provenienti d un n scondiglio sc v to in un delle mur glie di S nt Sofi . L list degli oggetti in questione ci not per vi di un letter di M urizio di S e - il qu le si er messo gli ordini del principe per imp r re il mestiere delle rmi che pure conoscev gi perfett mente - ll moglie, contess di Lo en: "... Un ferro dell S cr L nci , l Coron di spine, le cinghie e le verghe del l Fl gell zione, il M ntello e lo Scettro irridenti dell P ssione, i S cri

Chiodi, il S ntissimo V so, l Sindone e il S ntissimo Velo". Nessuno s pev che fine vessero f tto quelle reliquie. Nessun tesoro di nessun chies d'Austri Ungheri se ne v nt m i. Il culto delle reliquie, dopo l gr nde fioritur mediev le e rin sciment le, cominci v orm i d pp nn rsi di molto e si pu quindi pres umere che il principe Eugenio vesse chiesto Je n-B ptiste Rousse u un censime nto di tutte quelle llor vener te con intenzioni pur mente derisorie. Pure, qu si cinqu nt' nni dopo, il S ntissimo V so ricomp rve di colpo: in un letter s critt in it li no e d t t 1765, il pu licist Becc ri r ccont v l suo prot ettore C rlo Giuseppe di Firmi n di ver visit to il cele re g inetto d' ntichi t che il filologo Pitiscus vev leg to ll su morte, nel 1727, l Collegio S n Gerol mo di Utrecht di cui er st to rettore, menzion ndo in p rticol re "certo v so di terr sigill t che ci fu detto essere quello del C lv rio". Il profess or Sh w, n tur lmente, conoscev l'invent rio di Je n-B ptiste Rousse u, il cui origin le er inserito nel suo Qu rli, e l letter di M urizio di S e. M igno r v l letter di Becc ri , che lo fece s lt re di gioi : l'osserv zione "v so di terr sigill t " inf tti ppoggi v fin lmente un'ipotesi ch'er su d sempr e, m che non vev m i vuto il cor ggio di scrivere: il v so nel qu le, l ser dell P ssione, Giuseppe d'Arim te vev r ccolto il S ngue di Cristo, non v ev lcun motivo di essere d'oro, di ronzo o simili, e ncor meno di essere st to t gli to in un unico smer ldo, m er , molto evidentemente, di terr : un com unissimo v so quindi che Giuseppe vev comper to l merc to prim di nd re p ulire le Pi ghe del suo S lv tore. Sh w, nel suo entusi smo, volev pu lic re i mmedi t mente, comment ndol , l letter di Becc ri , e Sherwood sud le sette c m icie per dissu derlo, promettendogli che vre e vuto m teri le per un rticolo ncor pi sens zion le il giorno in cui vre ero ritrov to il V so! M isogn v prim scoprire l'origine del v so di Utrecht. L m ggior p rte dei pezzi del g inetto Pitiscus proveniv d ll'immens collezione di Cristin di Svezi , press o l qu le il filologo vev lung mente it to, m i due c t loghi che l descr ivev no, il Nummophyl cium regin e Christin e di H verc mp e il Museum Odesc lcu m, non menzion v no lcun v so. Fortun t mente del resto, poich le collezioni del l regin Cristin er no st te costituite molto tempo prim che Ahmed III spedis se le S cre Reliquie l principe Eugenio. Dovev quindi tr tt rsi di un cquisto ulteriore. D l

momento che il principe Eugenio non vev distri uito le Reliquie lle chiese e non le vev tenute per s - inf tti non pp iono nelle liste delle sue collezioni , tutte en conosciute - si potev r gionevolmente pens re ne vesse f tto dono l suo seguito, o, perlomeno, quelli del suo seguito, ll'epoc gi numerosi, ch e pprezz v no viv mente l' rcheologi , e questo proprio qu ndo le vev ricevut e, cio dur nte i negozi ti per l P ce di P ss rowitz. Sh w ppur l'import ntissim o nodo scoprendo che il segret rio dell deleg zione ol ndese ltri non er che il letter to V n Effen, non solo llievo m nche figlioccio di Pitiscus, dopodi ch fu chi ro ch'er st to lui chiedere, e ottenere, quel v so per il suo p drin o, non perch fosse un oggetto cultu le - gli ol ndesi er no riform ti e quindi de cis mente ostili l culto delle reliquie - m come oggetto d museo. Fr Sh w e p recchi professori, conserv tori e rchivisti ol ndesi si st il un intenso sc m io di corrispondenz . L m ggior p rte di loro non fu in gr do di fornire infor m zioni soddisf centi. Uno solo, certo J ko V n Deeckt, i liotec rio negli Arc hivi dip rtiment li di Rotterd m, pot illumin rlo sull stori dell collezione P itiscus. Nel 1795, qu ndo fu costituit l Repu lic t v ,40 il Collegio S n Gerol mo er st to chiuso e tr sform to in un c serm . L m ggior p rte dei li ri e delle collezioni furono llor tr sferite "in luogo sicuro". Nel 1814, l'e Collegio divent l sede dell nuov Acc demi milit re del Regno dei P esi B ssi . Le sue collezioni, riunite quelle di v rie ltre istituzioni pu liche e pri v te, fr cui l vecchi Societ Artistic e Scientific di Utrecht, costituirono il primo nucleo del Museum V n Oudheden (Museo delle Antichit). M il c t logo di quel museo, pur menzion ndo p recchi v si di terr sigill t d'epoc rom n , sp ecific v che si tr tt v di vestigi trov te Vechten, nei dintorni di Utrecht , dov'er esistito ntic mente un c mpo rom no. T le ttri uzione er per controv ers , e molti studiosi ritenev no potesse esserci st t un cert confusione ll 'epoc del primo invent rio. Il professor Berzelius dell'Universit di Lund vev studi to quel v sell me e dimostr to che l'es me di sigilli, m rchi e iscrizioni permettev di concludere che uno di loro, il reperto registr to come BC 1182, e r sicur mente di molto nteriore gli ltri e che er perlomeno du io fosse st to trov to dur nte gli sc vi di Vechten, essendo l' cc mp mento, come en si s pev , di t rdo

impi nto. Queste conclusioni er no ri ssunte in un rticolo, scritto in tedesco, dei Antigv risk Tidsskrift di Copen ghen, 1855, tomo 22, del qu le J ko V n De eckt vev incluso un estr tto nell su letter e che riproducev p recchi dise gni, mpi mente comment ti, del v so in questione. Or , ggiungev J co V n Dee ckt mo' di conclusione, qu ttro o cinque nni prim , quello stesso v so BC 118 2 er st to ru to. Il i liotec rio non r mment v pi le es tte circost nze del furto, m i respons ili del Museum V n Oudheden vre ero cert mente fornito le pi mpie precis zioni. L sci ndo Sherwood col cuore in gol , Sh w scrisse l con serv tore del Museo. L rispost giunse sotto form di un lung letter ccomp gn t d rit gli del Nieuive Cour nt. Il furto er st to compiuto nell notte de l 4 gosto 1891. Il museo, che si trov nel Hoogel nd P rk, er st to mpi mente risistem to l' nno prim e non tutte le s le er no ncor perte l pu lico. U no studente dell'Acc demi delle Belle Arti, certo Theo V n Sch ll ert, vev ot tenuto il permesso di f re qu lche copi d ll' ntico e l vor v in un di quelle s le che, tuttor chiuse i visit tori, non er no sorvegli te. L ser del 3 g osto, er riuscito f rsi chiudere nel museo, d l qu le er uscito con il prezi oso V so, spezz ndo semplicemente un finestr e c l ndosi lungo un grond i . L e perquisizioni effettu te l'indom ni m ttin nel suo domicilio ttest rono che il colpo er premedit to, m ogni ricerc per ritrov rlo risult v n . L f ccend non er ncor c dut in prescrizione e il conserv tore termin v l letter do m nd ndo su volt qu lsi si inform zione suscetti ile di f vorire l' rresto d el l dro e il recupero dell' ntico v so. Nessun du io per Sherwood che quel v s o fosse il S ntissimo V so e che lo studente di stori Guido M ndett e lo stude nte di Belle Arti Theo V n Sch ll ert fossero l stess identic person . M com e prov rlo? M ndett er scomp rso d pi di sei mesi orm i e i detective ssunti d Sherwood continu v no cerc rlo inv no di qu e di l dell'Atl ntico. Fu llor che, coincidenz su lime, Longhi, l'oper io it li no di cui M ndett -V n Sch l l ert er st to l'inquilino fr udolento, torn trov re Sherwood. Er st to l v or re New Bedford e, tre giorni prim , vev visto lo studente uscire d ll'Hot el L'Esp don. Avev ttr vers to il m rci piede per nd re p rl rgli, m l' lt ro er s lito in un c lesse ch'er p rtito l g loppo. L'indom ni stesso, Sherwo od e Sh w er no L'Esp don. Un r pid

inchiest permise loro d'identific re M ndett che er sceso l con il nome di Jim Brown. Non vev l sci to l' l ergo e nzi er desso in c mer su . Il profess or Sh w si fece su ito nnunci re, e Jim Brow-M ndett -V n Sch ll ert non e e l minim difficolt riceverli e d r loro qu lche spieg zione. Mentre st v studi ndo diritto Utrecht, vev scoperto in un nc rell un volume scomp gn to d ell Corrispondenz di Becc ri , del qu le conoscev ovvi mente il cele re tr tt to Dei Delitti e delle Pene che vev rivoluzion to il diritto pen le. Avev c quist to l'oper e, torn to c s , si er messo scorrerl non senz qu lche s diglio, essendo per di pi l su conoscenz dell'it li no lqu nto somm ri , fi no l momento in cui s'im tt nell letter che r ccont v di un visit ll Col lezione Pitiscus. Or , il suo isnonno er st to educ to nel Collegio S n Gerol mo. Incuriosito d quell serie di coincidenze, Sch ll ert decise di ritrov re l e tr cce del V so del C lv rio e, vendole ritrov te, decise di ru rlo. Il colp o riusc e nel momento in cui i custodi del museo scopriv no il furto, lui er gi ordo di un n ve di line Amsterd m-New York. Cont v di vendere il v so, n tu r lmente, m il primo ntiqu rio cui lo propose gli rise in f cci , chiedendogli delle prove di utenticit en pi v lide di un v g letter di giurist ccomp gn t d c t loghi fumosi. Or , se il v so er proprio quello che Berzelius vev descritto, e sicur mente quello che Becc ri vev visto, l su provenienz nt eriore rest v pro lem tic . Sch ll ert, nelle sue ricerche, vev sentito p rl re del professor Sh w - lei, gli disse, un' utorit nel Vecchio come nel Nuovo mon do - cos che fece rrossire il professore - e dopo ver coscienzios mente studi to in i liotec tutti gli elementi dell questione ed essersi discret mente in fil to nei corsi e nei semin ri del professore stesso, si er introdotto in c s su dur nte un ricevimento che vev d to per festeggi re l nomin direttore del Dip rtimento di Stori ntic , ru ndogli il Qu rli. Cos, pur p rtendo d un fonte divers d quell di Sh w e di Sherwood, er riuscito ricostruire l s tori del V so. Inizi llor , con tutte le prove sostegno, un giro degli St ti Uniti, cominci ndo d l Sud dove, gli vev no detto, vre e potuto trov re dei r icchi clienti. Effettiv mente, Nuov Orle ns, un li r io lo present un ricchi ssimo cotoniere che gli offr 250.000 doll ri, e se n'er torn to New Bedford pe r prendere il V so.

- Le offro il doppio - disse semplicemente Sherwood. - Non possi ile, mi sono im pegn to. - Per duecentocinqu nt mil doll ri in pi pu rim ngi rsi l p rol . - Ass olut mente no! - Le offro un milione! Sch ll ert sem r esit re. - E chi mi dice c he lei i ver mente un milione di doll ri? Non li h con s! - No, m posso r c cogliere l somm per dom ni ser . - E chi mi prov che non le s lti in mente di f rmi rrest re, dom ni ser ? - E chi mi prov , me, che mi consegner proprio q uel v so? Sh w li interruppe e propose il seguente ccomod mento: un volt dimo str t l' utenticit del V so, Sherwood e Sch ll ert lo vre ero deposit to insie me nell c ss forte di un nc . Dove si s re ero ritrov ti il giorno dopo. Sh erwood vre e llor consegn to Sch ll ert un milione di doll ri, dopo di che si s re e proceduto ll' pertur dell c ss forte. Sch ll ert trov l'ide ingeg nos , m rifiut l nc , esigendo un luogo neutro e sicuro. Sh w, ncor un vol t , venne in loro iuto: conoscev intim mente Mich el Stefensson, il dec no del l'Universit di H rv rd, e s pev che vev un c ss forte in ufficio. Perch non ch iedergli d'inc ric rsi di quell delic t oper zione di sc m io? Gli vre ero c hiesto un discrezione ssolut e, del resto, non er ne nche necess rio che dov esse conoscere il contenuto delle due s cche. Sherwood e Sch ll ert ccett rono. Sh w telefon llor Stefensson e fin con l'ottenere il consenso. - Non f te nie nte che poi potreste rimpi ngere! - disse llor Sch ll ert ll'improvviso. Tir f uori d ll t sc un piccol pistol , indietreggi fino in fondo ll st nz e gg iunse: il v so sotto il letto. Gu rd telo, m st te ttenti. Sh w estr sse di so tto il letto un v ligett e l' pr. Nell'interno, protetto d un spess im ottit ur , c'er il S ntissimo V so. Somigli v come un gocci d' cqu i disegni che Berzelius vev f tto del v so BC 1182 e l'iscrizione er en visi ile, in inch iostro rosso, sotto lo zoccolo. L ser stess rriv rono H rv rd dove Stefens son li st v spett ndo. I qu ttro uomini si rec rono nell'ufficio del dec no ch e pr l c ss forte e vi deposit l v ligi .

L'indom ni ser , i qu ttro uomini si ritrov rono. Stefensson pr l c ss forte, t ir fuori l v ligi e l consegn Sherwood. Quest'ultimo porse Sch ll ert un s cc d vi ggio. Sch ll ert ne es min r pid mente il contenuto - duecentocinqu nt p cchetti di duecento iglietti d venti doll ri - poi s lut i tre uomini con u n lieve cenno del c po e se ne nd. Credo, signori - disse Sh w - che ci si mo pr oprio merit ti un copp di ch mp gne. S'er f tto t rdi e fu con gr titudine ch e, dopo qu lche icchiere, Sh w e Sherwood ccett rono l'ospit lit offert gli d l dec no. M qu ndo Sherwood si svegli, l'indom ni m ttin , trov l c s complet me nte desert . L v ligi er sopr un t volo sso l c pezz le del letto e il V so er nell v ligi , s. Il resto dell' it zione che, l ser prim , vev visto pien di domestici, mpi mente illumin t , ricc di oggetti rtistici d'ogni sp ecie, si rivel un lung serie di s le d llo e s lotti vuoti, e l'ufficio del dec no un st nzett con pochi mo ili, certo uno spogli toio, ssolut mente spog lio di li ri, c ss forte e qu dri. Poco pi t rdi, Sherwood venne s pere che er st to ricevuto in un di quelle residenze che le molte ssoci zioni di lunni Fi Bet Ro, T u K pp Pi ecceter - ffitt no per le loro riunioni nnu li, pre not t due giorni prim d un certo Arthur King nome di un sedicente G l h d Society 41 dell qu le non fu ovvi mente possi ile trov re tr cci lcun . Chi m Mich el Stefensson e fin con l' scolt re ll' ltro c po del filo un voce che non vev m i udito, sopr ttutto non il giorno prim . Il dec no Stefensson conoscev effettiv mente il professor Sh w, m per f m , e nzi si mer vigli che fosse gi rientr to d ll spedizione che dirigev in Egitto. M mme e m rmocchi dell c s di Longhi, come i servitori di c s Stefensson, er no dei figur nti p g ti ore . Longhi e Stefensson er no delle comp rse con un p rte precis d recit re, m conoscev no solo v g mente i retroscen dell f ccend mont t pezzo su pezzo d Sch ll ert e Sh w, dei qu li si continu ignor re l ver identit. Sch ll ert , f ls rio di t lento, vev f ric to l letter di Becc ri , l' rticolo di Be rzelius, e i pseudo rit gli del Nieuwe Cour nt. D Rotterd m e d Utrecht vev invi to le finte lettere di J ko V n Deeckt e del conserv tore del Museum V n O udheden, prim di rientr re New Bedford per l scen m dre e il fin le dell t ruff . Gli ltri reperti, e cio gli rticoli di Sh w, l Vit revis Helen e, il

censimento di Je n-B ptiste Rousse u e l letter di M urizio di S e, er no ut entici meno che gli ultimi due non fossero st ti f tti per degli im rogli di m olto nteriori; il f lso Sh w vev trov to quei documenti - l qu l cos er st t l'origine prim di tutt l f ccend - nell i liotec del professore di cu i er st to inquilino in pien regol dopo l su p rtenz per l Terr dei f r oni. Qu nto l v so, er un specie di orcio compr to in un suk di N eul (Tunis i ) e leggermente rtef tto. J mes Sherwood il prozio di B rtle ooth, fr tello d el nonno m terno o, se preferi mo, zio di su m dre. Qu ndo mor, qu ttro nni dop o quest stori , nel millenovecento - lo stesso nno in cui n cque B rtle ooth , i resti del suo immenso p trimonio nd rono ll'unic erede, l nipote Priscil l , che un nno e mezzo prim vev spos to un uomo d' ff ri londinese, Jon th n B rtle ooth. Le propriet, i levrieri, i c v lli, le collezioni, furono dispersi nell stess Boston e il "v so rom no ccomp gn to d descrizioni di Berzelius" s l comunque duemil doll ri; m Priscill si fece m nd re in Inghilterr qu lc he mo ile, fr cui uno studio di mog no del pi puro stile coloni le inglese, comp rendente un scriv ni , uno sched rio, un poltron d riposo, un poltron do ndolo girevole, tre sedie, e quell i liotec girevole cc nto ll qu le Sherw ood er st to ritr tto. Quell i liotec , come gli ltri mo ili e qu lche ogget to dell medesim origine, fr i qu li uno di quegli unic che il f rm cist ve v ricerc to con t nt p ssione - il primo fonogr fo cilindro f ric to d Jo hn Kruesi secondo il progetto di Edison - si trov no oggi d B rtle ooth. Ursul So ieski sper di poterli es min re e scoprirvi il documento che le permettere e di mettere fine ll lung ind gine. Ricostruendo l'intero c so, studi ndo le rel zioni che ne fecero lcuni prot gonisti (i "veri" professori Sh w e Stefens son, il segret rio p rticol re di Sherwood del qu le l rom nzier pot es min re il di rio person le), Ursul So ieski fu v rie volte port t dom nd rsi se She rwood non vesse c pito, fin d ll'inizio, che si tr tt v di un mistific zione: non vre e p g to per il v so in s, m per l messinscen , l sci ndosi desc re , rispondendo l progr mm prep r to del sedicente Sh w con un degu to miscugli o di credulit, du io ed entusi smo, e trov ndo in quel gioco un diversivo ll s u m linconi ncor pi effic ce che se si fosse tr tt to di un tesoro utentico. L'ipotesi ff scin nte e corrispondere e st nz ene l

c r ttere di Sherwood, m Ursul So ieski non ncor riuscit renderl suffici entemente solid . L'unic seri pezz d' ppoggio il f tto che Sherwood sem r v er s ors to quel milione di doll ri senz f re un pieg , n llor n m i; cos che forse si pu spieg re con un ltro vvenimento verific tosi due nni dopo l truf f : l' rresto vvenuto in Argentin , nel 1898, di un nd di f ls ri che tent v no di inv dere il merc to con iglietti di piccolo t glio, d venti doll ri.

CAPITOLO XXIII More u, 2 L signor More u detest v P rigi. Nel '40, dopo l mo rte del m rito, vev ssunto l direzione dell f ric . Si tr tt v di un mi nuscol ziend f mili re che suo m rito vev eredit to dopo l guerr del '14 e gestito con prosper indolenz , circond to d tre f legn mi r v gente, mentr e lei tenev le scritture su gr ndi registri qu dretti rileg ti in tel ner d i cui numer v le p gine con l'inchiostro viol . Oltre questo, f cev un vit qu si cont din , occup ndosi del cortile e dell'orto, prep r ndo m rmell te e p sticci. Avre e f tto meglio liquid re ogni cos e torn re nell f ttori dov 'er n t . Un po' di conigli, g lline, qu lche pi ntin di pomodoro, qu lche io l d'ins l t e di c voli, e di che ltro vev isogno? S re e rim st seder e cc nto l c minetto, circond t d i suoi pl cidi g tti, scolt ndo il ticchet tio dell pendol , il rumore dell pioggi sulle grond ie di zinco, il p ss ggio lont no del us delle sette; vre e continu to intiepidirsi il letto con lo sc ldino prim di nd re dormire, prendere il sole sull p nchin di pietr , rit gli re ricette de L Nouvelle Rpu lique, d inserire nel suo li rone di cu cin . E invece vev svilupp to, tr sform to, c m i to complet mente f cci ll piccol ziend . Non s pev proprio perch vesse gito in quel modo. Si er dett che lo vev f tto per fedelt verso il m rito, m suo m rito non vre e certo riconosciuto nel nuovo l' ntico l or torio odoroso di trucioli: duemil persone , fres tori, tornitori, ggiust tori, mont tori, mecc nici, mod n tori, verific tori, disegn tori, s ozz tori, ozzettisti, pittori, m g zzinieri, condizion tor i, im ll tori, utisti, f ttorini, c pirep rto, ingegneri, segret rie, pu lici sti, pi zzisti, V.R.P.,42 che f ric v no e distri uiv no pi di qu r nt milioni di ttrezzi d'ogni genere e c li ro ll' nno. Er dur e ten ce. In piedi lle cinque, letto lle undici, s rig v tutte le sue f ccende con un precisione e un determin zione esempl ri. Autorit ri , p tern list , sospettos , sicur del le proprie intuizioni come dei propri r gion menti, vev elimin to ogni concorr ente, pi zz ndosi sul merc to con un f cilit che super v qu lsi si previsione, come se fosse

st t p dron dell dom nd e dell'offert insieme, come se vesse s puto, m n m no che l nci v sul merc to nuovi prodotti, trov re d'istinto gli s occhi oppor tuni. Fino questi ultimi nni, fino qu ndo l'et e l m l tti l costrinsero pr tic mente letto, si er inst nc ilmente divis fr gli st ilimenti di P n tin e di Rom inville, gli uffici dell' venue de l Gr nde Arme e questo pp rt me nto st tus sym ol cos diverso d lei. Ispezion v le officine p sso di c ric , terrorizz v cont ili e d ttilogr fe, insult v i fornitori che non rispett v n o i termini di consegn , e presiedev con energi inflessi ile consigli di mmin istr zione in cui tutti chin v no il c po ppen priv occ . Per odi v tutto q uesto. Qu ndo riusciv sottr rsi, nche per poche ore, lle sue ttivit, correv S int-Mouezy. M l vecchi f ttori dei genitori er nel pi completo ndo no. Er e m tte vev no inv so orto e frutteto: gli l eri d frutto non producev no pi. L'umidit intern rodev i muri, scoll v le c rte d p r to, gonfi v gl'i nfissi. Insieme ll signor Trvins, ccendev un el fuoco nel c minetto, priv le finestre, d v ri i m ter ssi. Lei, che, P ntin, vev qu ttro gi rdini eri per cur re i pr ti, i m cchioni, le iole e le siepi che circond v no lo st ilimento, non riusciv pi trov re sul posto un uomo che le d sse l gi rdino . S int-Mouezy, che er st to un grosso orgo, un merc to, er orm i divent to u n mm sso c otico di residenze rest ur te, deserte dur nte l settim n e gremit e, i s to-domenic , di citt dini che, muniti di tr p ni More u, di seghe circo l ri More u, di nconi smont ili More u, di sc le multiuso More u, mettev no nudo tr vi e pietre, ppendev no l nterne d c rrozz , nd v no ll' ss lto di st lle e rimesse. Allor torn v P rigi, si rimettev i suoi t illeur Ch nel e d v pr nzi sontuosi per i ricchi clienti str nieri, in pi tti e v sell me dise gn ti ppost per lei d l pi gr nde stilist it li no. Non er n v r n prodig , m piuttosto indifferente l den ro. Per essere l donn d' ff ri che vev decis o di essere, ccett senz' lcun sforzo pp rente di tr sform re r dic lmente il su o modo d'essere, il gu rd ro , il tenore di vit . L sistem zione dell' pp rt m ento corrispose quest concezione. Si riserv un'unic st nz , l su , l fece i sol re custic mente e vi fece tr sport re d ll f ttori un gr nde letto sv s t o, lto e profondo, e l poltron

con poggi test dove suo p dre scolt v l r dio. Il resto, lo ffid un rred tore spieg ndogli in due p role quello che vre e dovuto re lizz re: l' it zio ne p rigin di un c pit no d'industri , un c s d enest nti, sp zios , opulen t , distint , e perfino f stos , c p ce d'impression re f vorevolmente industri li v resi, nchieri svizzeri, compr tori gi pponesi, ingegneri it li ni qu nt o professori dell Sor onne, sottosegret ri di St to l commercio e ll'industri o nim tori di societ di distri uzione per corrispondenz . Non gli d v consigl i, non esprimev nessun desiderio p rticol re, non imponev limiti di den ro. Av re e dovuto occup rsi di tutto, e di tutto s re e st to respons ile: scelt d ei icchieri, illumin zione, ttrezz ture elettrodomestiche, sopr mmo ili, i nc heri d t vol , tinte, m niglie delle porte, tende, ecceter . L' rred tore, Hen ry Fleury, non si limit eseguire il suo compito. Fece di meglio. C p che gli si present v un'occ sione unic per re lizz re il suo c pol voro: mentre l sistem zione d'un cornice di vit sempre il risult to di compromessi volte delic ti fr le concezioni dell' utore e le esigenze spesso contr ddittorie dei suoi cli enti, vre e potuto, con questo rred mento prestigioso e inizi lmente nonimo, fornire un'imm gine dirett e fedele del proprio t lento, illustr ndo esempl rm ente le sue teorie in f tto d' rchitettur intern : rimodell mento dello sp zio, ridistri uzione te tr lizz t delle luci, mescol nz di stili. L st nz in cui ci trovi mo desso - un i liotec s l d fumo - pu d re un'ide st nz ch i r del suo l voro. Er in origine un st nz rett ngol re di circ sei metri p er qu ttro. Fleury h cominci to col f rne un st nz ov le sulle p reti dell q u le h poi disposto otto p nnelli di legno scolpito, molto scuri, ch' nd to c erc re in Sp gn e che provengono, qu nto p re, d l p l zzo del Pr do. Negli s p zi li eri, h sistem to degli lti mo ili di p liss ndro nero int rsi to di r me, che port no sui l rghi ripi ni un gr n numero di li ri tutti rileg ti in cuo io color v n , per l m ggior p rte li ri d' rte, lline ti in ordine lf etic o. Sotto le i lioteche, sono disposti dei v sti div ni, im ottiti di cuoio m rr one, che ne seguono fedelmente le curv ture. Fr i div ni sono pi zz ti dei fr g ili t volini di legno d' m r nto mentre l centro si trov un pes nte t volo qu drilo o con crocier centr le, coperto di giorn li e riviste. Il p vimento, di l egno, qu si complet mente n scosto d uno spesso t ppeto di l n rosso scuro int rsi to motivi tri ngol ri di un rosso ncor pi cupo. D v nti un delle i l ioteche c'

un piccol sc l di querci con gu rnizioni di r me, che permette di r ggiunger e gli sc ff li pi lti e present un mont nte tutto chiod to di monete d'oro. In p recchi punti, nelle sc ff l ture dell i liotec h ric v to delle vetrine d esposizione. Nell prim i liotec , sinistr , vengono cos present ti vecchi c lend ri, lm n cchi, gende del Secondo Impero, come pure qu lche piccolo m nif esto fr cui Il Norm ndie di C ss ndre e Il Gr nd Pri de l'Arc de Triomphe di P ul Colin; nell second - unico ccenno lle ttivit dell p dron di c s - qu lche ntico ttrezzo: tre pi lle, due ccette, un icci cuto, sei t glioli fre ddo, due lime, tre m rtelli, tre succhielli, due for toi, tutti con il monogr mm dell Comp gni di Suez e tutti us ti ll'epoc dei l vori per l' pertur del c n le, come pure un notevole multum in p rvo di Sheffield che, sotto le specie di un n le temperino - pi voluminoso per - contiene non solo l me di v ri gr nd ezz m nche c cci viti, c v tur ccioli, ten glie, penne, lime per le unghie e punteruoli; nell terz , sv ri ti oggetti pp rtenuti l fisiologo Flourens e, i n p rticol re, lo scheletro, tutto color to di rosso, del m i letto l cui m dre , negli ultimi 84 giorni di gest zione, lo studioso vev nutrito con limenti m escol ti ll ro i , l fine di verific re speriment lmente che esiste un rel zione dirett tr feto e m dre; nell qu rt , un c s di m ol , p r llelepipe d , lt un metro, l rg nov nt centimetri, profond sess nt , che ris le ll fine del XIX secolo e riproduce, fin nei minimi p rticol ri, un tipico cott ge rit nnico: un s lotto con ow-window (finestre doppio rco), ivi compreso il t ermometro, un s lottino, qu ttro c mere d letto, due c mere per l servit, un c ucin pi strell t con fornelli e office, un trio con rm di muro per l i n cheri , e un dispositivo di sc ff li d i liotec di querci dipint contenente l'Encyclop edi Brit nnic e il New Century Diction ry, delle p noplie d' ntich e rmi medioev li e orient li, un gong, un l mp d di l stro, un port fiori ppeso, un pp recchio telefonico di e nite con l'elenco cc nto, un t ppeto di l n lung fondo crem e orl tur tr liccio, un t volino d gioco con fusto c entr le z mp , un c minetto con decor zioni di r me e, sul c minetto, un pend ol di precisione con c rillon di Westminster, un rometro-igrometro, dei div n i coperti di peluche color ru ino, un p r vento gi pponese tre p nnelli, un l mp d rio centr le con port c ndele e gocce form di prismi pir mid li, un tres polo con il suo p pp g llo, e v rie centin i di oggetti comuni, sopr mmo ili, v sell me,

vestiti, resi qu si microscopic mente con un fedelt m ni c le: sg elli, cromoli togr fe, ottiglie di frizz ntino, m ntelle ppese ll' ppendi iti, c lze e c lz ini d sciug re in un l v nderi , e perfino due minuscoli sottov si di r me, p i piccoli di due dit li, d cui s uc no ciuffi di pi nte verdi; nell quint i l iotec infine, sopr leggii, sono perte v rie p rtiture music li, fr le qu li l p gin di copertin dell Sinfoni n 70 in re di H ydn cos come fu pu lic t d Willi m Forster, Londr , nel 1782: L signor More u non h m i detto Fleury cos pens sse di quell sistem zione . Riconosce semplicemente che v lid e gli gr t per ver scelto quegli oggetti f cilmente in gr do di liment re, di volt in volt ci scuno, un pi cevole con vers zione di prim di pr nzo. L c s in mini tur m nd in visi ilio i gi ppon esi; le p rtiture di H ydn permettono i professori di rill re e gli ttrezzi ntichi provoc no gener lmente nei sottosegret ri di St to ll'industri e commer cio qu lche gr devole fr se sull perennit del l voro m nu le e dell' rtigi n to fr ncesi di cui l signor

More u g r nzi inst nc ile. M lo scheletro rosso del porcellino di Flourens riscuotere sempre i m ggiori consensi, e per lui le h nno offerto cifre conside revoli. Qu nto lle monete d'oro incrost te in uno dei mont nti dell sc lett d ell i liotec , l signor More u h dovuto risolversi sostituirle con delle imit zioni dopo essersi ccort che m ni ignote si cc niv no, t lvolt riuscend ovi, schiod rle. L signor Trvins e l'infermier h nno preso il t in quest st nz prim di r ggiungere l signor More u in c mer su . Su uno dei t volinetti , c' un v ssoio rotondo in r dic d'olmo con tre t zze, un teier , un ricco per l' cqu e un pi ttino contenente ncor qu lche cr cker. Sul div no cc nto, c' un giorn le pieg to in modo d f r vedere solo le p role incroci te: schem li e ro qu si vergine; sono st te trov te le prime p role dell'1 orizzont le: STUPORE , e il 4 vertic le: PRIGIONIERO. E st . I due g tti di c s , Pip e L Minouche , dormono sul t ppeto, le z mpe complet mente stese e distese, i muscoli dell n uc ril ss ti, in quell posizione che si ssoci llo st dio detto p r doss le del sonno e che corrisponde, come dice chi s , llo st to di sogno. Acc nto lo ro un piccolo ricco per il l tte in mille pezzi. Si c pisce che, non ppen l signor Trvins e l'infermier sono uscite d ll st nz , uno dei due g tti - che s i st to Pip? che si st t L Minouche? o si s r nno ssoci ti in quest' zione colpevole? - l'h cchi pp to con z mp veloce m , him, inv no, perch il t ppeto h ist nt ne mente ssor ito il prezioso liquido. Le m cchie si vedono ncor , ttest ndo l recentissim scen .

CAPITOLO XXIV M rci , 1 Il retro otteg del negozio di ntichit dell signor M r ci . L signor M rci it , con il m rito e il figlio, in un pp rt mento di t re loc li l pi nterreno destr . Anche il negozio si trov l pi nterreno, m sinistr , fr l gu rdiol dell portin i e l'entr t di servizio. L signor M rci non h m i f tto un ver distinzione fr i mo ili che vende e quelli in cui vive, e per questo un gr n fett delle sue ttivit consiste nel tr sport re mo ili, l mp d ri, l mp de, v sell mi e oggetti v ri fr pp rt mento, negozio, retro otteg e c ntin . Questi sc m i, che sono dovuti t nto occ sioni propiz ie per l vendit o l' cquisto (si tr tt llor di f re un po' di sp zio) qu nt o ispir zioni improvvise, ghiri izzi, c pricci o disgusti, non vvengono c s o, e non es uriscono le dodici possi ilit di permut che potre ero f rsi fr que i qu ttro luoghi e che l figur 1 illustr molto ene; u idiscono rigoros ment e llo schem dell figur 2: qu ndo l signor M rci cquist qu lcos , se lo mette in c s , nell' pp rt mento o in c ntin ; di l, l'oggetto in questione pu p s s re nel retro otteg , e d l retro otteg in negozio; d l negozio infine pu ritor n re - o rriv re, se veniv d ll c ntin - nell' pp rt mento. Quello che esclu so, che un oggetto ritorni in c ntin , o rrivi in negozio senz essere p ss to per il retro otteg , o rip ssi d l negozio l retro otteg , o d l retro otteg n ell' pp rt mento, o infine p ssi dirett mente d ll c ntin ll' pp rt mento. Il retro otteg un loc le stretto e uio, con il p vimento coperto di linoleum, ingom ro, l limite dell'inestric ile, di oggetti di tutte le dimensioni. Il gr oviglio t le che s re e impossi ile redigere un invent rio

es uriente di qu nto contiene e isogn content rsi di descrivere quello che eme rge un po' pi chi r mente d quell' mmucchi mento eterogeneo. Contro l p rete di sinistr , cc nto ll port di comunic zione fr retro otteg e negozio, port il cui ttente press poco l'unico sp zio pi o meno li ero dell st nz , si trov un gr nde ure u Luigi XVI t m uro di f ttur lqu nto rozz ; il coperchio lz to e mostr un pi no di l voro rivestito di cuoio verde sul qu le ppoggi to, srotol to met, un em ki (rotolo dipinto) che r ffigur un cele re scen dell letter tur gi pponese: il principe Genji si introdotto nel p l zzo del govern tore Yo No K mi e, n scosto dietro un tend , gu rd l spos di quest'ultimo, l ell Utsusemi, di cui perdut mente inn mor to, che st gioc ndo go con l s u mic Noki No Ogi. Pi in l, lungo l p rete, sei sedie di legno dipinto, verd echi ro, sulle qu li sono pos ti dei rotoli di tele di Jouy. L tel superiore r ffigur un m iente c mp gnolo dove si ltern no un cont dino che r il suo c mpo e un p store che, ppoggi to l vinc stro, il c ppello ciondoloni sull schi en , il c ne l guinz glio, le pecore tutte intorno, lz gli occhi verso il cie lo. Ancor pi in l, oltre un pil di equip ggi menti milit ri, rmi, udrieri, t m uri, sh k, elmi punt , gi erne, pi stre di cinturoni, dolm n di p nno di l n orn ti d' l m ri, uffetterie, dove ris lt pi nett mente uno stock di quelle sc i ole d f nt ccino, corte e leggermente ricurve, che chi m no riquet,43 un di v no di mog no form di S, coperto di stoff fiorit , che un principe russo v re e reg l to ll Grisi nel 1892. Poi, mmucchi ti in pile inst ili che occup no tutto l' ngolo destro del loc le, dei li ri: degli in folio rosso scuro, del le collezioni rileg te de L Sem ine th tr le, un ell'esempl re del Dizion rio d i Trvou in due volumi, e tutt un serie di li ri fine secolo, con c rton ggi ve rde e oro, fr i qu li pp iono le firme di Gyp, Edg r W ll ce, Oct ve Mir e u, Flicien Ch mps ur, M e Ale Fisher, Henri L ved n, come pure l r rissim oper di Florence B ll rd intitol t L Vendett del Tri ngolo che p ss per uno dei pi sorprendenti precursori dei rom nzi d' nticip zione. Poi, ll rinfus , pos ti su mensole, comodini, t volinetti, toilette, inginocchi toi, t voli d gioco, p nche, decine, centin i di sopr mmo ili: sc tole per il t cco, per il trucco, per le pillole, per i nei, v ssoi di met llo rgent to, c ndelieri, c ndel ri e torciere, servizi d scriv ni , c l m i, lenti con m nico di corno, fl coni, o liere, v si, sc cchiere, specchi, piccole

cornici, sc rselle, stock di stoni d p sseggio, mentre, l centro dell st nz , si erge un monument le nco d m cell io sul qu le si trov no un occ le d irr con il coperchio d' rgento scolpito e tre curiosit per n tur listi: un mig le gig nte, un pseudo uovo di dronte fossile mont to su un cu o di m rmo, e un' mmonite molto gr nde. D l soffitto pendono p recchi l mp d ri, ol ndesi, venezi ni, cinesi. Le p reti sono qu si complet mente coperte di qu dri, incisioni e r iproduzioni v rie. L m ggior p rte delle qu li, nell penom r dell st nz , no n offrono llo sgu rdo che un grigiume indistinto d cui volte si st cc un f irm Pellerin -, un titolo scritto sopr un t rg in fondo ll cornice L'Am iz ione, A D y t the R ces, L prim Ascensione del Monte Cervino -, o un p rticol re: un cont dino cinese che tir l c rrett , un giovincello in ginocchio che s t per essere rm to c v liere. Solo cinque qu dri utorizz no un descrizione p i precis . Il primo un ritr tto di donn intitol to L Venezi n . Indoss un it o di velluto rosso vivo con un cintur in oreficeri e d ll' mpi m nic foder t d'ermellino il r ccio nudo sfior l l ustr di un sc l che s le dietro lei. Sull sinistr , un gr nde colonn v fino in cim ll tel unendosi d elle rchitetture che descrivono un rco. Al di sotto si scorgono, v g mente, de i oschetti di r nci qu si neri contro i qu li si st gli un cielo zzurro stri to d nuvole i nche. Sul p r petto coperto d un t ppeto ci sono, in un pi tto d' rgento, un m zzo di fiori, un ros rio d' m r , un pugn le e un piccolo scrig no di vorio ntico un po' gi llino tr occ nte di zecchini d'oro; certuni perfi no, c duti terr qu e l, form no come un serie di spruzzi lucenti, in modo d guid re l'occhio verso l punt del piede, lo pos inf tti sul penultimo gr din o, in un movimento del tutto n tur le e in pien luce. Il secondo un'incisione l i ertin che port il titolo: I Domestici. Un r g zzo di circ quindici nni, co n un erretto d sgu ttero, i c lzoni ll c vigli , s'in rc contro un pes nte t volo di cucin , sodomizz to d un cuoco o eso; sdr i to sopr un p nc d v nt i l t volo, un v lletto in livre h s otton to l p tt , mostr ndo un sesso in pien erezione, mentre un c merierin , ri lz ti due m ni grem iule e sott ne , st per c v lc rlo. Seduto ll' ltro c po del t volo d v nti un' ond nte p orzione di

m ccheroni, un quinto person ggio, un vecchio tutto vestito di nero, ssiste, vi si ilmente indifferente, llo spett colo. Il terzo un scen c mpestre: un gr nd e pr to rett ngol re, un pendio d'er verde e folt con un qu ntit di fiori gi lli ( pp rentemente volg ri soffioni). In cim l pr to c' uno ch let d v nti ll port del qu le st nno due donne occup tissime chi cchier re, un cont din con un f zzolettone in test e un m in i . Tre m ini gioc no nell'er , due r g zzini e un r g zzin che r ccolgono i fiori gi lli e ne f nno dei m zzi. I l qu rto un c ric tur firm t Bl nch rd e intitol t Il Giorno del S n M i. R ffigur il gener le Boul nger e il deput to Ch rles Floquet44 che si stringono l m no. Il quinto infine un cquerello che port come titolo: Il F zzoletto, e i llustr un cl ssic scen di vit p rigin . Rue de Rivoli, un giov ne eleg nte l sci c dere il suo f zzoletto e un uomo in fr c - ffetti, monocolo, sc rpe di vernice, g rof no ll'occhiello, ecceter - si precipit r ccoglierlo.

Prim dell guerr , molto prim che gli Alt mont ne f cessero un s l d pr nzo , quest fu l st nz in cui venne vivere, ll'epoc del suo reve soggiorno p rigino, M rcel Appenzzell.

CAPITOLO XXV Alt mont, 2 L s l d pr nzo degli Alt mont st t , come tutte le ltre st nze dell' pp rt mento che d nno sull str d , sistem t ppost per il g r nde ricevimento orm i imminente. un st nz ott gon le i cui qu ttro l ti mozz i n scondono p recchi rm di muro. Il p vimento coperto di formelle vernici te , le p reti t ppezz te di c rt sughero. In fondo, l'uscio che port lle cucine dove sf ccend no tre figure i nche. A destr , l port doppio ttente che d sui s lotti di r ppresent nz . A sinistr , lungo l p rete, qu ttro otti di vin o sono pos te su c v lletti di legno X. Al centro, sotto un l mp d rio form to d un conc di op line sospes tre c tene di ottone dor to, un t vol , form t d un fusto di colonn di l v proveniente d Pompei sul qu le ppoggi t un l str di vetro ffumic to, copert di piccoli pi tti con decor zioni cinesi p ieni di mille stuzzichini: filetti di pesce m rin to, g m eretti, olive, nocciol ine s l te, piccole ringhe ffumic te, foglie di vite f rcite, crostini gu rnit i di s lmone, punte di sp r gio, fettine di uovo sodo, pomodori, lingu s lmist r t , cciug , crost tine s l te ll lorenese, pizzette, stoncini l form ggi o. Sotto le otti, certo perch il vino non sgoccioli, h nno steso un giorn le del l ser . Su un delle p gine pp re un cruciver , quello dell'infermier dell signor More u; qui, lo schem , pur non essendo completo, comunque pi v nti.

Form to ll scuol di M linowski, M rcel Appenzzell volle spingere gli estremi l'insegn mento del m estro e decise di condividere l vit dell tri che intend ev studi re l punto di fondersi complet mente con ess . Nel 1932, vev llor ventitr nni, se ne nd Sum tr d solo. Munito di un g glio irrisorio che ev it v il pi possi ile strumenti, rmi e utensili dell civilt occident le ed er s opr ttutto composto di doni tr dizion li (t cco, riso, t, coll ne), ssunse un guid m lese, t le Soelli, e inizi ris lire in pirog il corso dell'Alrit m, i l fiume nero. Nei primi giorni, incontr rono qu lche r ccoglitore di gomm d'hev e , qu lche tr sport tore di legn me pregi to che guid v sull corrente tronchi d' l ero immensi. Poi si ritrov rono complet mente soli. L met dell loro spe dizione er un popolo f nt sm che i m lesi chi m no gli An d l m, oppure gli Or ng-Ku u, o Ku u. Or ng-Ku u signific "coloro che si difendono" e An d l m "i F igli dell'Interno". Mentre l qu si tot lit degli it nti di Sum tr sistem t n ei pressi del litor le inf tti, i Ku u vivono l centro dell'isol , in un delle zone pi inospit li dell terr , un forest torrid copert di p ludi rulic nti di s nguisughe. M numerose leggende, p recchi documenti e vestigi sem r no pr ov re che i Ku u si no st ti un tempo i p droni dell'isol prim che, vinti d gl 'inv sori giunti d Gi v , i no dovuto cerc re l'ultimo rifugio nel cuore del l giungl . L' nno precedente, Soelli er riuscito st ilire un cont tto con u n tri Ku u il cui vill ggio er costruito poco dist nte d l fiume. Appenzzell e lui vi rriv rono dopo tre settim ne di n vig zione e c mmino. M il vill ggio - cinque c se su p l fitte - er ndon to. Appenzzell riusc convincere Soell i continu re ris lire il fiume. Non trov rono ltri vill ggi e in c po ott o giorni Soelli decise di ridiscendere verso il litor le. Appenzzell si ostin e ll fine, l sci ndo Soelli l pirog e qu si tutto il c rico, si ddentr d sol o, con equip ggi mento minimo, nell forest . Soelli, torn to sul litor le, vve rt le utorit ol ndesi. P recchie spedizioni di ricerc vennero org nizz te, m se nz ottenere lcun risult to. Appenzzell ricomp rve cinque nni e undici mesi do po. Un squ dr per l prospezione miner ri che circol v in c notto motore l o scopr sulle rive del fiume Musi, pi di seicento chilometri d l punto di p rten z . Pes v ventinove chili e indoss v solo un specie di p nt lone f tto di mil le

pezzetti di stoff cuciti insieme, retto d retelle gi lle pp rentemente int t te m che vev no perso tutt l'el sticit. Venne riport to P lem ng e, dopo qu lche giorno d'osped le, rimp tri to, non Vienn , di dove veniv , m P rigi dove nel fr ttempo si er st ilit su m dre. Il vi ggio di ritorno dur un mese e gli permise di rist ilirsi. Inv lido, d pprim , qu si inc p ce di muoversi e nutrirsi, vendo pr tic mente perso l'uso dell p rol , ridott grid in rtico l te o, dur nte le lunghe crisi di fe re che lo prendev no ogni tre o cinque gi orni, delle sequenze delir nti, rriv poco poco ricuper re l'essenzi le del le sue c p cit fisiche e intellettu li, rimp r sedersi in un poltron , servir si di forchett e coltello, pettin rsi e r dersi (dopo che il r iere di o rdo l'e e s r zz to dei nove decimi dell z zzer e di tutt l r ), mett ersi un c mici , un solino, un cr v tt , e perfino - quest fu certo l cos p i difficile perch i suoi piedi sem r v no due m sse cornee profond mente screpol t e - un p io di sc rpe. Qu ndo s rc M rsigli , su m dre, che er venut pren derlo, fu comunque in gr do di riconoscerlo senz tropp f tic . Appenzzell, pri m di p rtire, er ssistente di etnogr fi Gr z (Stiri ). Fuori questione tor n rci, desso. Er e reo e pochi mesi prim er st to procl m to l'Anschluss, ch e provoc l' pplic zione del numerus cl usus 45 in tutte le universit ustri che. A nche il suo stipendio che, dur nte quegli nni di studio in loco, vev continu to decorrere, er st to messo sotto sequestro. Per il tr mite di M linowski, l qu le llor scrisse, cono e M rcel M uss che gli ffid ll'Istituto di Etnolo gi l respons ilit di un semin rio sugli usi e i costumi degli An d l m. Di que llo che er cc duto dur nte quei 71 mesi, M rcel Appenzzell non vev riport to niente, non un oggetto n un documento n un not , e rifiut pr tic mente di p rl re , dducendo l necessit di difendere fino l giorno dell su prim conferenz l' integrit dei ricordi, delle impressioni e delle n lisi. Si prese sei mesi per ri ordin rli. All'inizio l vor v in frett , con pi cere, qu si con fervore. M pre sto cominci ciondol re, esit re, c ncell re. Qu ndo l m dre entr v in c m er su , lo trov v qu si sempre non l t volino, m seduto sull spond del let to, usto teso e m ni sulle ginocchi , contempl re senz vederl un vesp ff ccend t vicino ll finestr o fiss re, come per ritrov rvi chiss qu le filo perduto, l' sciug m no di lino igio sfr ngi to, con doppio ordo scuro, ppeso un

chiodo dietro l port . A pochi giorni d ll prim conferenz - il titolo - Gli An d l m di Sum tr . Approcci prelimin ri - er gi st to pu lic to in v ri giorn li e settim n li, m Appenzzell non vev ncor consegn to ll segreteri del l'Istituto il ri ssunto di qu r nt righe destin to L'Anne sociologique -, il g iov ne etnologo ruci tutto quello che vev scritto, mise qu lcos in v ligi e se ne nd, l sci ndo ll m dre un iglietto l conico per inform rl che torn v Sum tr e che non si sentiv in diritto di divulg re il minimo p rticol re rig u rd nte gli Or ng-Ku u. Un qu dernetto p rzi lmente riempito di note spesso inc omprensi ili er sc mp to l fuoco. Alcuni studenti dell'Istituto di Etnologi s i cc nirono decifr rle e, iut ndosi con le r re lettere che Appenzzell vev invi to M linowski e qu lcun ltro, con inform zioni provenienti d Sum tr e testimoni nze recenti r ccolte presso coloro i qu li vev , in occ sioni ecc ezion li, riferito di sfuggit qu lche p rticol re dell su vventur , riusciro no ricostruire per sommi c pi quello che gli er successo e d ozz re uno s chem tico ritr tto di quei misteriosi "Figli dell'Interno" Dopo p recchi giorni di c mmino, Appenzzell vev fin lmente scoperto un vill ggio Ku u, un decin d i c p nne su p l fitte disposte cerchio sul ciglio di un piccol r dur . Il v ill ggio gli er sem r to ll'inizio deserto poi vev scorto, sdr i ti su stuoi e sotto l grond dei c p nni, p recchi vecchi immo ili che lo gu rd v no. S'er f tto v nti, li vev s lut ti secondo l'us nz m lese con il gesto di sfior r gli le dit prim di port rsi l m no destr sul cuore, e vev deposto cc nto ci scuno di loro un s cchetto di t o di t cco in segno di offert . M quelli non risposero, non chin rono il c po n tocc rono i doni. Poco dopo, dei c ni si m isero d i re e il vill ggio si popol di uomini, donne e m ini. Gli uomini er no rm ti di l nce, m non lo min cci rono. Nessuno lo gu rd, n p rve ccorgers i dell su presenz . Appenzzell tr scorse v ri giorni nel vill ggio senz riusc ire mettersi in cont tto con i suoi l conici it nti. Es ur in pur perdit l piccol scort di t e t cco; nessun Ku u - nemmeno i m ini - prese m i uno d i quei s cchetti che ser i tempor li quotidi ni vev no gi reso inservi ili. T utt' l pi pot gu rd re come vivev no i Ku u e cominci re mettere su c rt

quello che vedev . L su osserv zione princip le, cos come l descrive revement e M linowski, conferm che gli Or ng-Ku u sono proprio i discendenti di un ci vilt evolut l qu le, c cci t d i suoi territori, si s re e poi sepolt nelle foreste dell'interno regredendovi. Cos, pur non s pendo pi l vor re i met lli, i K u u vev no ferri lle l nce e nelli d' rgento lle dit . Qu nto ll lingu , e r molto simile quelle del litor le e Appenzzell l c p senz troppe difficolt. Quello che lo colp m ggiormente, fu l'utilizz zione di un voc ol rio estrem ment e ridotto, che non super v poche decine di p role, e si dom nd se per c so, im it zione dei loro lont ni vicini, i P pu , i Ku u non vessero volont ri mente i mpoverito il loro voc ol rio, sopprimendo delle p role ogni qu lvolt nel vill ggio un mem ro moriv . Un delle conseguenze di questo f tto er che l stess p rol indic v un numero di oggetti vi vi pi gr nde. Per cui Pekee, l p rol m lese che signific c cci , volev dire indifferentemente c cci re, c mmin re, p ort re, l l nci , l g zzell , l' ntilope, il m i le nero, il my' m, specie di spezi molto picc nte ond ntemente us t nell prep r zione di limenti c rne i, l forest , l'indom ni, l' l , ecceter . Come pure Sinuy , p rol che Appenz zell ccost lle p role m lesi usi, l n n e nuy , l noce di cocco, indic v m ngi re, p sto, zupp , zucc , sp tol , stuoi , ser , c s , v so, fuoco, selce ( i Ku u ccendev no il fuoco sfreg ndo due selci un sull' ltr ), fi ul , pettine , c pelli, hoj ' (tintur per i c pelli s t sul l tte di cocco mischi to te rre e pi nte v rie), ecceter . Se, di tutte le c r tteristiche dell vit dei Ku u, questi spetti linguistici sono i pi noti, perch Appenzzell li descrisse minut mente in un lung letter l filologo svedese H m o T skerson che, conosciuto Vienn , l vor v llor Copen ghen con Hjelmslev e Br nd l. Fece nche not r e, l volo, che t li c r tteristiche potre ero d tt rsi enissimo un f legn me occident le che servendosi di strumenti d l nome molto preciso - truschino, i ncors toio, sponderuol , pi ll , ed no, rlott , ecceter - li chiedesse l su o g rzone dicendogli semplicemente: "P ss mi il coso". L m ttin del qu rto gio rno, qu ndo Appenzzell si svegli, il vill ggio er st to ndon to. Le c p nne er no vuote. Tutt l popol zione del vill ggio, uomini, donne, m ini, c ni, e perfino i vecchi che in genere non si muovev no d lle stuoie, se n'er nd t , port ndosi vi le loro sc rse

provviste d'ign me, le tre c pre, sinuy e pekee. Appenzzell impieg pi di due mesi ritrov rli. Quest volt vev no lz to frettolos mente le c p nne sulle rive di un' cqu st gn nte infest t d lle z nz re. Anche desso i Ku u non p rl ron o n risposero di pi; un giorno, vedendo due uomini che cerc v no di sollev re un g rosso tronco d' l ero ttuto d l fulmine, gli si vvicin per prest re m n fort e; m ppen e e pos to l m no sull' l ero, i due uomini lo l sci rono c dere e si llont n rono. L'indom ni m ttin , il vill ggio er nuov mente ndon to. Per qu si cinque nni Appenzzell si ostin inseguirli. Appen riusciv ritrov rne le tr cce, quelli fuggiv no ncor , ddentr ndosi sempre pi fondo in zone sempre pi in it ili per ricostruirvi vill ggi sempre pi prec ri. Per molto tempo , Appenzzell interrog se stesso sull funzione di quei comport menti migr tori. I Ku u non er no nom di e non pr tic ndo coltur su de i to, non vev no r gione lcun per spost rsi di continuo, n si tr tt v di un pro lem di c cci o di r ccolt . Che fosse llor un rito religioso, un prov inizi tic , un comport men to m gico leg to ll n scit o ll morte? Niente permettev di fferm re un s ol di queste ipotesi; i riti ku u, se esistev no, er no di un discrezione impe netr ile e non c'er , pp rentemente, null che colleg sse fr loro quelle p rt enze che, ogni volt , sem r v no Appenzzell ssolut mente imprevedi ili. Pure, l verit, l'evidente e crudele verit venne fin lmente in luce. Si trov splendid mente ri ssunt nel fin le dell letter che Appenzzell sped su m dre d R ngo on circ cinque mesi dopo l su p rtenz : Per qu nto irrit nti si no i dising nn i cui si espone colui che si dedic nim e corpo ll professione di etnogr fo per poter vere cos un visione concret dell n tur profond dell'Uomo - ovvero , in ltri termini, un visione del minimo di soci lit che definisce l condizion e um n ttr verso qu nto le v rie culture possono present re di diverso - e en ch egli poss solo spir re chi rire delle verit rel tive e niente di pi (il r gg iungimento di un verit ultim inf tti un sper nz illusori ), l peggiore diffi colt ch'io i dovuto ffront re non certo st t di quest'ordine: vevo voluto r ggiungere l punt estrem dell selv tichezz ; non ero forse st to es udito, presso quegli m ili indigeni che nessuno vev visto prim di me, che nessuno, pro ile, vre e m i pi rivisto

dopo? All fine di un'es lt nte ricerc , eccoli fin lmente, i miei selv ggi, li vevo, e chiedevo solo di essere uno di loro, di condividerne i giorni, gli sten ti, i riti! M him, loro, non volev no me, n intendev no insegn rmi i loro costum i, le loro credenze, un poco di s! Non s pev no che f rsene dei doni che gli pos vo cc nto, dell' iuto che pens vo di potergli d re! Che f rsene di me. Er per c us mi che ndon v no i vill ggi e solo per scor ggi re me, scegliev no re gioni ogni volt pi ostili, imponendosi condizioni di vit sempre pi tremende per f rmi en vedere che preferiv no ffront re tigri e vulc ni, p ludi, ne ie soff oc nti, elef nti, r gni mortiferi, piuttosto che l'uomo! Credo di conoscere st nz il m le fisico. M l cos peggiore, qu ndo ti senti morire l' nim ... M r cel Appenzzell non scrisse ltre lettere. Le ricerche che su m dre inizi per rit rov rlo risult rono v ne. Ben presto venne l guerr , e le interruppe. L signor Appenzzell si ostin rest re P rigi, nche dopo che il suo nome pp rve in u n list di e rei che non port v no l stell , pu lic t nel settim n le Au Pil ori. Un ser , un m no c rit tevole le fece scivol re sotto l port un igliet to di vvertimento: l'indom ni m ttin ll' l s re ero venuti d rrest rl . L ser stess riusc r ggiungere Le M ns e di l p ss ndo nell zon li er entr n ell Resistenz . Fu uccis nel giugno del millenovecentoqu r nt qu ttro d lle p rti di V ssieu -en-Vercors. Gli Alt mont - l signor Alt mont un lont n cugin dell signor Appenzzell - ripresero il suo pp rt mento gli inizi degli nni cinqu nt . Er no llor un giov ne coppi . Lei, oggi, h qu r nt cinque nni e lui cinqu nt cinque. H nno un figli di dici ssette nni, Vronique, che dipinge cquerelli e suon il pi no. Il signor Alt mont un esperto intern zion le, in p r tic sempre vi d P rigi, e p re nzi che questo gr nde ricevimento si d to in occ sione del suo ritorno nnu le.

CAPITOLO XXVI B rtle ooth, 1 Un' ntic mer , d B rtle ooth. un loc le qu si vuot o, mmo ili to solo con qu lche sedi imp gli t , due sg elli tre piedi orn t i d un fil ticcio di set ross con piccole fr nge e un lung p nc d llo schi en le dritto, copert di fint pelle verd str , come quelle che un tempo si vede v no nelle s le d' spetto delle st zioni. Le p reti sono dipinte di i nco, il p vimento rivestito d un lto spessore di pl stic . Su un gr nde qu dr to di sug hero fiss to contro il muro di fondo sono ppunt te p recchie c rtoline: il c mp o di tt gli delle Pir midi, il merc to del pesce di D miett , l'e ttr cco d elle leniere N ntucket, l promen de des Angl is Nizz , il uilding dell Hudson's B y Comp ny Winnipeg, un tr monto C pe Cod, il P diglione di Bronzo del P l zzo d'Est te di Pechino, l riproduzione di un disegno r ffigur nte il Pis nello che offre Lionello d'Este qu ttro med glie d'oro in uno scrigno, com e pure un p rtecip zione list t di nero: I tre domestici di B rtle ooth st nno in quest ntic mer , e spett no l pro l em tic sc mp nell t del p drone. Sm utf in piedi cc nto ll finestr , un r ccio lz to, mentre Hlne, l tuttof re, d un punto ll m nic destr dell su gi cc che si er leggermente scucit sotto l' scell . Kl er, l' utist , seduto su u n delle sedie. Indoss , non l divis , m un p io di c lzoni di velluto con f s ci lt e un m glione i nco d l collo rim occ to. H ppen disposto sull p n c di fint pelle un m zzo di cinqu nt due c rte, f cci in su, in qu ttro fil e, e st per f rsi un solit rio che consiste, dopo ver tolto i qu ttro ssi, ne l riordin re il m zzo secondo le sue qu ttro sequenze colore servendosi degli sp zi l sci ti d ll'elimin zione

degli ssi. Vicino lle c rte pos to un li ro perto; un rom nzo meric no di Ge orge Bretzlee, intitol to The W nderers, l cui zione si svolge negli m ienti del j zz newyorkese gl'inizi degli nni cinqu nt . Sm utf, come i mo visto, l servizio di B rtle ooth d cinqu nt' nni. Kl er, l' utist , st to ssunto nel 1955 qu ndo B rtle ooth e Sm utf rientr rono d l loro giro del mondo, contempor ne mente un cuoc , l signor Adle, un sgu tter , Simone, un sommelier m ggio rdomo, Lon rd, un gu rd ro ier , Germ ine, un uomo di f tic , Louis, e un c meri ere person le, Thom s. B rtle ooth llor usciv spesso e ricevev volentieri, d ndo non solo dei pr nzi memor ili m ospit ndo perfino lont ni p renti o perso ne che vev conosciuto dur nte i suoi vi ggi. D l millenovecentosess nt in poi , quei f sti cominci rono dir d re e i dipendenti che se ne nd rono non venne ro sostituiti. Solo tre nni f , qu ndo l'Adle nd in pensione, Sm utf fece ing gg i re Hlne. Hlne, che h giusto trent' nni, si occup di tutto, dell i ncheri , dei p sti, delle pulizie, iut t nei l vori pes nti d Kl er che non h pi occ sione o qu si di us re l' utomo ile. D molto tempo B rtle ooth non riceve pi ed gi t n to se, nei due ultimi nni, uscito d ll' pp rt mento. Per l m ggior p rte del t empo si chiude nello studio, dopo ver proi ito un volt per tutte d'esservi di stur to se non chi m . Ci rest volte per pi di qu r ntott'ore senz d re segn o di vit , dormendo vestito nell poltron d riposo del prozio Sherwood, nutren dosi di g llette sgr nocchi te o di iscotti llo zenzero. orm i un'eccezione ch e v d m ngi re nell gr nde e sever s l d pr nzo stile Impero. Qu ndo si d ecide f rlo, Sm utf infil il suo vecchio cod di rondine e gli serve, sforz n dosi di non trem re, l'uovo l guscio, quel po' di h ddock less to e l t zz di ver en che d v ri mesi, con gr nde costern zione di Hlne, costituiscono l'unico ci o che ccetti d'ingerire.

V lne impieg degli nni per c pire cos cerc sse es tt mente B rtle ooth. L prim volt che nd trov rlo, nel genn io millenovecentoventicinque, B rtle ooth gli disse solo che volev imp r re fondo l' rte dell' cquerello e che desider v prendere un lezione l giorno per dieci nni. L frequenz e

l dur t di quei corsi priv ti fecero sussult re V lne che si trov v l settimo cielo qu ndo vev r cimol to diciotto lezioni in un trimestre. M B rtle ooth p rev deciso dedic re quell' pprendist to il tempo che ci volev e non vev pp renti preoccup zioni fin nzi rie. Del resto, cinqu nt' nni dopo, V lne si d icev volte che in fin dei conti quei dieci nni non er no poi st ti cos superf lui, vist l complet m nc nz di disposizioni n tur li di cui B rtle ooth vev su ito d to prov . B rtle ooth non solo non s pev niente di quell' rte fr gil e che l' cquerello, m non vev ne nche m i tenuto in m no un pennello e poco d i pi un m tit . Il primo nno, V lne incominci quindi con l'insegn rgli disegn r e e gli fece eseguire c r oncino, gr fite e s nguign delle copie di modelli c on tel io qu drett to, schizzi di colloc zione, studi tr tteggi ti con lumeggi t ure di gesso, disegni om r ti, esercizi di prospettiv . Poi, gli fece f re ltri disegni chin o seppi , imponendogli f stidiosi l vori pr tici di c lligr f i e mostr ndogli come diluire pi o meno le pennell te per porre v lori di toni d iversi e ottenere sfum ture. In c po due nni, B rtle ooth riusc imp dronirsi di queste tecniche prelimin ri. Il resto, fferm V lne, er semplicemente questio ne di m teri le e di esperienz . Cominci rono l vor re ll' perto, l p rc Mon ce u, in riv ll Senn , l Bois de Boulogne inizi lmente, e poi en presto nei dintorni, fuori P rigi. Tutti i giorni lle due, l' utist di B rtle ooth - non er ncor Kl er, m F wcett, che vev gi servito Priscill , l m dre di B rtle ooth - nd v prendere V lne; il pittore trov v il suo llievo giudizios mente equip ggi to con c lzoni d golf, g m li, erretto scozzese e pullover j cqu r d nell gross limousine Chen rd e W lker nero i nc . Se ne nd v no nell fores t di Font ine le u, Senlis, Enghien, Vers illes, S int-Germ in o nel v lloncello di Chevreuse. Sistem v no fi nco fi nco il seggiolino pieghevole t re piedi detto "seggiolino Pinch rt", l'om rellone con m nico gomito e punt le e il fr gile c v lletto rticol to. Con un precisione m ni c le e qu si m ldes tr per tropp minuzi , B rtle ooth puntin v sull su t volett di fr ssino fi re contr st te un foglio di c rt Wh tm n gr n sottile precedentemente inumi dito sul retro, dopo ver verific to gu rd ndo in controluce il m rchio di f r ic che vre e l vor to sull f cci t giust , priv l t volozz di zinco l cui f cci intern sm lt t er st t ccur t mente pulit ll fine dell sedut del giorno prim e vi disponev , con ordine ritu le, tredici scodelline di col ore - nero d' vorio,

seppi , terr di Sien ruci t , ocr gi ll , gi llo indi no, gi llo cromo chi r o, rosso vermiglione, l cc di ro i , verde Veronese, verde oliv , lu oltrem r e, lu co lto, lu di Prussi - come pure qu lche gocci di i nco di zinco di m d me M u ois, si prep r v cqu , spugne, m tite, verific v ncor un volt che i pennelli fossero perfett mente st ti, e l punt en dritt , l p nci no n troppo gonfi , i peli senz sciuffett ture, e, l nci ndosi, ozz v con liev i tocchi di m tit le gr ndi m sse, l'orizzonte, i primi pi ni, le linee di fug , prim di cerc r di cogliere, in tutto lo splendore dell loro immedi tezz , de ll'imprevedi ilit, le met morfosi effimere di un nuvol , l rezz che incresp l superficie di uno st gno, un crepuscolo nell'Ile-de-Fr nce, un volo di storni , l lun che s' lz su un vill ggio ddorment to, un str d orl t di pioppi, un c ne che punt d v nti un m cchione, ecceter . V lne scuotev qu si sempre l test e con tre o qu ttro fr sette - il cielo troppo c rico, non c' equili rio, h f llito l'effetto, non esiste contr sto, dov' l' tmosfer , non ci sono gr d z ioni, l'esecuzione pi tt , e vi dicendo - sottoline te d cerchi e c ncell ture utt te con negligenz sull' cquerello, distruggev senz piet il l voro di B rt le ooth il qu le, senz dire un p rol , str pp v vi il foglio d ll t volett di fr ssino, ne rimettev un' ltr ed er pronto ricominci re. All'infuori di quest ped gogi l conic , B rtle ooth e V lne non p rl v no qu si. Anche se ve v no es tt mente l stess et, B rtle ooth non sem r v ssolut mente curioso di V lne, e V lne, pur se incuriosito d ll'eccentricit del person ggio, stent v p rec chio interrog rlo dirett mente. Pure, pi riprese, sull vi del ritorno, gli dom nd perch si ostin sse t nto voler imp r re l' rte dell' cquerello. "E perch n o?" rispondev in genere B rtle ooth. "Perch" replic un giorno V lne " l posto suo, l m ggior p rte dei miei llievi si s re e scor ggi t d p recchio tempo." " Sono poi cos sino?" dom nd B rtle ooth. "In dieci nni, s'imp r qu lsi si cos , e lei lo f r, m perch m i vuole imp dronirsi fondo di un' rte che, spont ne men te, le tot lmente indifferente?" "Non sono gli cquerelli che m'interess no, m quello che voglio f rne." "E cos vuol f rne?" "Dei puzzle, n tur lmente", rispo se B rtle ooth senz l minim esit zione. Quel giorno, V lne cominci f rsi un'i de pi precis di qu nto vev in nimo B rtle ooth. M fu solo dopo ver conosci uto Sm utf, e poi

G sp rd Winckler, che fu in gr do di v lut re quell che er l' m izione dell'in glese in tutt l su estensione: Imm gini mo un uomo l cui fortun fosse p ri solo ll'indifferenz verso quello che gener lmente l fortun permette, e il cu i desiderio fosse, con molto pi orgoglio, cogliere, descrivere, es urire, non l tot lit del mondo - progetto che il suo stesso enunci to sufficiente m nd re in rovin - m un fr mmento costituito di quest'ultimo: di fronte ll'inestric il e incoerenz del mondo, si tr tter llor di port re fino in fondo un progr mm , ristretto, s, m intero, int tto, irriduci ile. B rtle ooth, in ltre p role, dec ise un giorno di org nizz re tutt l su vit intorno un progetto unico l cu i necessit r itr ri non vre e vuto uno scopo diverso d s. L'ide gli venne q u ndo vev vent' nni. Fu sulle prime un'ide v g , un dom nd che si ponev : c os f re?, un rispost che si ozz v : niente. Il den ro, il potere, l' rte, le donne, non interess v no B rtle ooth. Come ne nche l scienz , n il gioco. Tut t' l pi le cr v tte e i c v lli o, se preferite, imprecis m p lpit nte sotto qu este futili pp renze ( nche se migli i di persone ordin no effic cemente l lo ro vit intorno lle cr v tte e in numero ncor superiore intorno i c v lli de ll domenic ), un cert ide di perfezione. Che si svilupp nei mesi, negli nni seguire, rticol ndosi intorno tre principi direttivi: Il primo fu di ordine mor le: non si s re e tr tt to di un'impres o di un record, n di un cim d s c l re o di un isso m rino d r ggiungere. Quello che B rtle ooth vre e f tt o non s re e st to spett col re n eroico; s re e st to semplicemente, discret m ente, un progetto, difficile certo, m non irre lizz ile, controll to d cim fondo e che, in compenso, vre e domin to, in ogni suo p rticol re, l vit di colui che vi si s re e dedic to. Il secondo fu di ordine logico: senz lcun r icorso l c so, l'inizi tiv vre e f tto funzion re tempo e sp zio come coordi n te str tte in cui si s re ero iscritti con un ricorrenz inelutt ile degli vvenimenti identici inesor ilmente prodotti in un cert d t , in un certo lu ogo.

Il terzo, infine, fu di ordine estetico: inutile, essendo proprio l gr tuit l'un ic g r nzi del rigore, il progetto si s re e distrutto d solo nel corso stes so del suo divenire; l su perfezione s re e st t circol re: un successione di vvenimenti che, conc ten ndosi, si s re e nnull t : p rtito d zero, B rtl e ooth llo zero s re e torn to, ttr verso tr sform zioni precise di oggetti f initi. Cos si org nizz in concreto un progr mm che possi mo in succinto enunci re cos: Per dieci nni, d l 1925 l 1935, B rtle ooth si s re e inizi to ll' rte dell' cquerello. Per vent' nni, d l 1935 l 1955, vre e vi ggi to in lungo e i n l rgo, dipingendo, in r gione di un cquerello ogni quindici giorni, cinquecen to m rine dello stesso form to (65 50, o 50 64 st nd rd) r ffigur nti porti di m re. Appen finit , ci scun di quelle m rine s re e st t spedit un rt igi no speci lizz to (G sp rd Winckler) che incoll ndol su un foglio di legno s ottile l' vre e t gli t in un puzzle di settecentocinqu nt pezzi. Per vent' n ni, d l 1955 l 1975, B rtle ooth, torn to in Fr nci , vre e ricomposto, nell' ordine, i puzzle cos prep r ti, in r gione, di nuovo, di un puzzle ogni quindici giorni. Vi vi che i puzzle s re ero st ti ricostruiti, le m rine s re ero st te ristruttur te in modo d poterle scoll re d l loro supporto, tr sport te nel luogo stesso in cui - vent' nni prim - er no st te dipinte, e immerse in un s oluzione solvente d cui non s re e riemerso che un foglio di c rt Wh tm n, ve rgine e int tto. Cos, non s re e rim st tr cci lcun di quell oper zione che , per cinqu nt' nni, vev complet mente mo ilit to il suo utore.

CAPITOLO XXVII Rorsch sh, 3 S r qu lcos come un ricordo pietrific to, come uno d i quei qu dri di M gritte in cui non si c pisce ene se l pietr che divent t viv o l vit che si f tt mummi , qu lcos come un'imm gine fiss t un volt per tutte, indele ile: quest'uomo seduto, ffi penduli e r cci sul t volo in croce, il collo t urino che schizz d un c mici senz colletto, e quest donn cc nto, c pelli tir ti, gonn ner e corpetto fiori, in piedi dietro lui, un r ccio, quello sinistro, sull su sp ll , e i due gemelli, in piedi d v nt i ll t vol , che si tengono per m no, vestiti ll m rin r , c lzoncini corti, r cci le dell prim comunione, c lzini fis rmonic sulle c viglie, e l t v ol , con l tov gli di tel incer t , l c ffettier di sm lto lu e l fotogr fi del nonno nell cornice ov le, e il c minetto con, fr due v si i nchi e ne ri piede conico, decor ti spin di pesce, fitti di rosm rino lu stro, l co roncin di spos sotto l c mp n o lung di vetro, con i suoi finti fiori d' r ncio - gocce di cotone ttorto immerse nell cer -, l se peri t , gli orn me nti di ghirl nde, uccelli e specchi. Negli nni cinqu nt , molto tempo prim che Gr tiolet vendesse Rorsch sh i due pp rt menti sovr pposti poi sistem ti d uple person le, un f migli it li n , i Grif lconi, visse per qu lche tempo l terzo sinistr . Emilio Grif lconi er un e nist di Veron , esperto nel rest ur re mo ili, venuto P rigi per l vor re l rest uro del mo ilio del c stello de l Muette. Er spos to con un giov ne donn che vev quindici nni meno di lui, Letizi , l qu le, tre nni prim , gli vev d to due gemelli. Letizi , l cui ellezz sever e qu si oscur ff scin v il c seggi to, l vi e il qu rt iere, port v sp sso i suoi m ini tutti i pomeriggi l p rc Monce u in un c rrozzin doppi ide t ppost per gemelli. Fu certo nel corso di quelle p sseg gi te quotidi ne che dovette incontr re uno degli uomini che l su ellezz ve v m ggiormente sconvolto. Si chi m v P ul H ert, e it v nello st ile nche lui, quinto destr . Preso il sette Otto re 1943, qu ndo vev giusto diciott' nni, nell gr nde ret t del oulev rd S int-Germ in dopo l' ttent to che cost l vit l c pit no Dittersdorf e i tenenti Ne el e Kndelwurst, P ul H ert er st t o deport to qu ttro mesi

dopo Buchenw ld. Li er to nel '45, cur to per qu si sette nni in un s n torio dei Grigioni, er rientr to in Fr nci solo d poco ed er divent to professore di fisic e chimic nel Collegio Ch pt l dove, n tur lmente, i suoi llievi non vev no t rd to molto sopr nnomin rlo pH. 46 L loro rel zione che, senz ess ere deli er t mente pl tonic , si limit v verosimilmente revi r cci e str ette di m no furtive, dur v d qu si qu ttro nni qu ndo, nel 1955, ll ri per tur delle scuole, pH fu tr sferito M z met su esplicit richiest dei medici che gli ordin v no un clim secco di mezz mont gn . Per molti mesi scrisse Le tizi scongiur ndol di nd re, m lei ogni volt dicev di no. Volle il c so ch e l rutt copi di un rispost c desse in m no l m rito. Letizi scrivev : So no triste; irrit t , tremend mente nervos . Torno com'ero due nni f , di un se nsi ilit doloros . Tutto mi f m le e mi str zi . Le tue due ultime lettere mi h nno d to un tticuore qu si mort le. Mi sconvolgono t nto ! Qu ndo prendole il profumo del foglio mi s le lle n rici e l'odore delle tue fr si c rezzevoli mi entr nel cuore. Risp rmi mi: il tuo more mi d le vertigini! Do i mo proprio c onvincerci che non possi mo vivere insieme per. Do i mo r ssegn rci un'esisten z pi pi tt e s i dit . Vorrei che riuscissi f rtene un' itudine, che l mi imm gine invece di ruci rti ti risc ld sse, che ti consol sse invece di disper rti. necess rio. Non possi mo trov rci sempre in quest convulsione dell' nim i cui ttimenti poi sono l morte. L vor , pens d ltro. Tu, che h i t nt i ntelligenz , impieg ne un po' per essere pi tr nquillo. Qu nto me, non ho qu si pi forze. Avrei vuto cor ggio per me sol certo, m per due! Il mio compito sos tenere tutti, e ne sono spezz t , non torment rmi pi con l tu p ssione che mi c ostringe m ledire me stess pur senz vedervi lcun rimedio... Emilio evidentem ente non s pev chi si rivolgesse quell copi incompiut . L su fiduci in L etizi er t le che sulle prime pens che vesse semplicemente ricopi to un fotoro m nzo, e se Letizi vesse voluto f rglielo credere, ci s re e riuscit con gr nde f cilit. M Letizi , nche se per tutti quegli nni er st t c p ce di n sco ndere l verit, non er c p ce di m scher rl . Interrog t d Emilio, gli confess con c lm terri ile come il

suo desiderio pi c ro fosse quello di riunirsi H ert, m che non volev f rlo pe r vi di lui e dei gemelli. Grif lconi l l sci nd re. Non si suicid, non ffog ne ll' lcool, m si occup dei gemelli con ttenzione inflessi ile, port ndoli scuo l tutte le m ttine prim di rec rsi l l voro, nd ndo riprenderli l ser , f cendo l spes , prep r ndo d m ngi re, f cendogli il gno, t gli ndogli l c rne, d ndo i loro compiti, leggendogli le storie prim di dormire, nd ndo il s to pomeriggio in venue des Ternes comper re le sc rpe, duffle-co t, c mi ciole, m nd ndoli l c techismo, f cendogli f re l prim comunione. Qu ndo, nel 1959, il suo contr tto con il Ministero degli Aff ri cultur li - d cui dipende v il rest uro del c stello de l Muette - venne sc dere, Grif lconi se ne tor n Veron con i suoi figli. M qu lche settim n prim nd trov re V lne e gli o rdin un qu dro. Volev che il pittore lo dipingesse, insieme ll moglie e i gem elli. Tutti e qu ttro nell s l d pr nzo. Lui, dovev essere seduto; lei, vre e indoss to l gonn ner e il corpetto fiori, s re e st t in piedi dietro lui, con l m no sinistr pos t sull su sp ll sinistr in un gesto pieno di fiduci e di serenit, i due gemelli vre ero indoss to il loro el vestito l l m rin r e il r cci le dell prim comunione e sul t volo ci s re e st t l fotogr fi di suo nonno che visit le Pir midi e sul c mino l coroncin di spos di Letizi e i due v si di rosm rino che m v t nto. V lne non fece un qu dro m un disegno penn con inchiostri color ti. F cendo pos re Emilio e i gemelli , servendosi per Letizi di qu lche foto gi vecchi , cur minuzios mente i p rticol ri richiesti d ll'e nist : i piccoli fiori zzurri e lill del corpetto di Let izi , il c sco coloni le e i g m li del vecchio, i f stidiosi ori dell coronci n di spos , le pieghe d m sc te dei r cci li dei gemelli. Emilio fu cos content o del l voro di V lne che ci tenne non solo p g rlo m nche reg l rgli due o ggetti cui er p rticol rmente ffezion to: invit il pittore c s su e pose su l t volo un cof netto o lungo di cuoio verde. Dopo ver cceso un riflettore pp eso l soffitto per illumin re il cof netto, lo pr: sull su foder di vivido r osso, gi cev un' rm d ll lisci impugn tur di fr ssino, l l m pi tt , f lc iforme, d'oro. "Lei s cos'?" dom nd. V lne lz le sopr ccigli in segno d'ignor nz . " il f lcetto d'oro, il f lcetto che i druidi g lli us v no per cogliere il vis chio."

V lne gu rd Grif lconi con ri incredul m l'e nist non p rve smont to. "Il m nico l'ho f ric to io, n tur lmente, m l l m utentic ; st t trov t in un tom nei dintorni di Ai ; p re si un l vor zione c r tteristic dei S lii." V lne es min l l m d vicino; su un delle f cce er no finemente cesell te sett e minuscole incisioni, m non riusc c pire cos r ppresent ssero, pur iut ndos i con un gross lente d'ingr ndimento; vide solo che nell m ggior p rte di ess e p rev esserci un donn con i c pelli molto lunghi. Il secondo oggetto er n cor pi str no. Qu ndo Grif lconi lo tir fuori d ll c ssett im ottit , V lne cred ette di vedere un m zzo di cor lli. M Grif lconi scosse l test : nelle soffitt e del c stello de l Muette, vev trov to le vestigi di un t volo; il pi no, o v le, mer viglios mente int rsi to di m dreperl , er notevolmente en conserv t o, m l crocier centr le, un pes nte colonn fusiforme di legno ven to, si ri vel tutt t rl t ; l' zione dei t rli er st t sotterr ne , intern , suscit ndo mille c n li e c n licoli pieni di legno polverizz to. D ll'esterno non tr sp ri v niente di quel l voro di sm ngi mento e Grif lconi vide ch'er impossi ile co nserv re il piede origin le il qu le, qu si complet mente svuot to, non potev p i reggere il peso del pi no se non rinforz to d ll'interno; di conseguenz , dopo ver ripulito medi nte spir zione i c n li del loro contenuto polverulento, si diede pr tic re delle iniezioni di un miscuglio semi liquido di piom o, llume e fi re di mi nto. L'oper zione riusc m fu su ito chi ro che, pur consolid to, il piede continu v essere troppo fr gile e Grif lconi dovette decidersi so stituirlo r dic lmente. Fu llor che gli venne l'ide di sciogliere il legn me residuo. F cendo cos pp rire l' r orescenz f nt stic , l tr cci precis di qu ell ch'er st t l vit del t rlo in quel pezzo di legno, sovr pposizione immo ile, miner le, di tutti i movimenti che vev no costituito l su esistenz cie c , quell'ostin zione unic , quell'itiner rio ten ce, quell m teri lizz zione f edele di tutto ci che vev m ngi to e digerito, str pp ndo ll comp ttezz del mondo circost nte gli impercetti ili elementi necess ri ll propri sopr vviven z , imm gine nudo, visi ile, infinit mente inquiet nte di quel c mmino senz f ine che vev ridotto il legno pi duro un reticolo imp lp ile di g llerie di p olvere. Grif lconi torn Veron . Un p io di volte, V lne gli m nd un di

quelle piccole incisioni su linoleum che producev in tir tur limit t per f re i suoi mici gli uguri di uon nno. M sempre senz rispost . Nel 1972, un letter di Vittorio - uno dei gemelli - che er divent to professore di t ssonom i veget le P dov , gli nnunci che il p dre er morto in seguito i postumi di un trichinosi. Dell' ltro fr tello, Al erto, l letter dicev solo che vivev in Sud meric e che st v ene. Pochi mesi dopo l p rtenz dei Grif lconi, Gr tiolet vendette Rmi Rorsch sh l' pp rt mento che vev no occup to. , oggi, il pr imo dei due pi ni. L s l d pr nzo divent t un s lotto. Il c minetto sul qu l e Emilio Grif lconi vev f tto mettere l coroncin d spos dell moglie e i d ue v si di rosm rino St to r mmodern to e present un struttur estern di cci io lucid to; il p vimento coperto d un qu ntit di t ppeti di l n con disegni esotici, impil ti uno sull' ltro; come unico mo ilio, tre seggiole dette "d reg ist ", di tel igi e tu i met llici, che sono di f tto delle semplici sedie d c mpeggio in versione leggermente corrett ; p recchi g dget meric ni ciondol n o un po' dovunque, e in p rticol re un gi cchetto elettronico, il Feed ck-G mmo n, nel qu le i gioc tori devono solo l nci re i d di e premere due puls nti corr ispondenti l loro v lore numerico, l' v nz mento delle pedine essendo effettu t o d microprocessori incorpor ti ll' pp recchio; i pezzi del gioco sono m teri lizz ti d cerchi luminosi che si spost no sull sc cchier tr sp rente secondo str tegie ottimizz te e, d to che ogni gioc tore dispone vi vi del miglior tt cco e/o dell migliore difes , il risult to pi frequente di un p rtit uno st l lo reciproco dei pezzi equiv lente un p reggio. L' pp rt mento di P ul H ert, d opo oscure f ccende di sigilli e sequestri, st to recuper to d ll' mministr tore che lo ffitt . In questo momento vi it Genevive Foulerot con il figlioletto. Letizi non ritorn e nessuno ne seppe pi null . E solo gr zie l giov ne Riri, ch e lo incontr per c so nel millenovecentosett nt , si e e qu lche notizi , nche se v g , di P ul H ert. Il giov ne Riri, che oggi h circ venticinque nni, si c hi m in re lt V lentin, V lentin Collot. il pi giov ne dei tre figli di Henri Col lot, quello del r t cchi ll' ngolo fr rue J din e rue de Ch zelles. Tutti h nno

sempre chi m to Henri Riri, su moglie Lucienne l signor Riri, le loro due fig lie M rtine e Is elle, le piccole Riri, e V lentin, il giov ne Riri, tr nne il signor Jrme, l'e professore di stori , che dicev pi volentieri "Riri il giov ne" e nzi vev perfino tent to d'imporre "Riri II" per un po' di tempo m senz l cun seguito, ne nche d p rte di Morellet che pure er gener lmente f vorevole questo tipo d'inizi tive. Il giov ne Riri dunque, che per un nno er st to l'i nfelice llievo di pH l Collegio Ch pt l e ricord v ncor con terrore joule, coulom , erg, dine, ohm, e f r d oltre d cido pi se d s le pi cqu , f cev il servizio milit re B r-le-Duc. Un s to pomeriggio, mentre p sseggi v in citt con quell noi ten ce che pp rtiene solo i sold ti di lev , scorse il suo e professore: sistem to ll'ingresso di un supermerc to, vestito d cont dino norm nno con c miciotto zzurro, foul rd rosso sc cchi e erretto, P ul H ert propo nev i p ss nti s lumi region li, sidro in ottigli , dolci retoni, p ne cotto nel forno legn . Il giov ne Riri, vvicin tosi l nchetto, comper delle fett e di s l me ll' glio dom nd ndosi se fosse il c so di rivolgere l p rol l su o e prof. Qu ndo P ul H ert gli diede il resto, ne incontr lo sgu rdo per un fr zione di secondo, e il giov ne Riri c p che l' ltro si er sentito riconoscere, e che lo scongiur v di nd rsene immedi t mente.

CAPITOLO XXVIII Per le sc le, 3 proprio l, per le sc le, circ tre nni prim orm i, che lo vev incontr to per l'ultim volt ; per le sc le, sul pi nerottolo d el quinto, di fronte ll port dell' pp rt mento in cui er vissuto lo sventur to H ert. L' scensore, t nto per c m i re, er gu sto, e V lne, s lendo f ticos me nte verso c s , vev trov to B rtle ooth che forse er nd to d Winckler. Indo ss v i suoi soliti c lzoni di fl nell grigi , un gi cc sc cchi, e un di q uelle c micie di filo di Scozi che prediligev t nto. Lo vev s lut to l volo con un revissimo cenno del c po. Non er c m i to molto; si er ingo ito, m c mmin v senz stone; il viso er un po' pi sc v to, gli occhi f tti qu si i nchi; l cos che vev m ggiormente colpito V lne: quello sgu rdo che non er r riv to incontr re il suo, come se B rtle ooth vesse cerc to di gu rd rgli olt re l test , dietro, vesse voluto ttr vers rl per r ggiungere, l di l, il rif ugio neutro dell trom delle sc le con i suoi dipinti ing nno imit nti ntic he vene e i plinti di stucco uso legno. C'er in quello sgu rdo che lo evit v q u lcos di molto pi violento del vuoto, qu lcos che non er semplicemente orgogl io oppure odio, m qu si p nico, qu lcos come un sper nz insens t , come un dom nd di iuto, un segn le di soccorso. Er no dici ssette nni che B rtle ooth er torn to, dici ssette nni che si er inc ten to ll scriv ni , dici ssette nni che si ostin v ricomporre un un le cinquecento m rine che G sp rd Winckler vev rit gli to in settecentocinqu nt pezzi ci scun . Ne vev gi ric ostituite pi di qu ttrocento! All'inizio, nd v v nti svelto, l vor v con pi c ere, risuscit ndo con un specie di fervore i p es ggi dipinti vent' nni f , gu rd ndo con l'esult nz di un m ino Morellet riempire ccur t mente i pi piccoli interstizi dei puzzle finiti. Poi, col p ss re degli nni, er come se i puzzle nd ssero complic ndosi sempre di pi, divent ssero sempre pi difficili d risolve re. Pure, l su tecnic , l su pr tic , l su ispir zione, i suoi metodi si e r no ffin ti ll'estremo, m se qu si sempre vedev in nticipo le tr ppole pre p r tegli d Winckler, non er sempre c p ce orm i di scoprire l rispost d tt : vev un el ferm rsi per ore su ogni puzzle, st rsene seduto giorni e giorni nell f mos poltron pp rtenut l prozio di Boston, gli er sempre pi diffici le port rli termine entro i limiti che si er

utoimposto. Per Sm utf, che li vedev sul gr nde t volo qu dr to coperto d un dr ppo nero qu ndo port v l suo p drone il t che quest'ultimo tr scur v spessi ssimo di ere, un mel che s occoncell v un po' prim di l sci rl nnerire ne l cestino, o l post che orm i priv solo in vi eccezion le, quei puzzle er n o ncor leg ti fol te di ricordi, odori di goemone, rumori di onde rifr nte c ontro le lte dighe, nomi lont ni: M jung , Diego Su rez, le Comore, le Seychell es, Socotr , Mok , Hodeid ... Per B rtle ooth, non er no pi che le str m e pedine di un gioco senz fine del qu le vev finito con il dimentic re le regole, non s pendo ne nche pi contro chi stesse gioc ndo, qu le fosse l punt t o l post , piccoli pezzi di legno i cui t gli c priccio si f cev no oggetti d'incu o, s emplici m terie di un rimuginio solit rio e is etico, componenti inerti, inette e senz piet di un ricerc senz oggetto. M jung , non er un citt n un porto, n on er un cielo pes nte, un strisci di l gun , un orizzonte irto di h ng r e c ementifici, er semplicemente settecentocinqu nt impercetti ili v ri zioni sul grigio, r ndelli incomprensi ili di un enigm senz fondo, semplici imm gini di un vuoto che nessun memori , nessun ricordo verr nno m i colm re, solo soste gni delle sue illusioni in tr ppol . G sp rd Winckler er morto poche settim ne dopo quell'incontro e B rtle ooth vev pr tic mente smesso di uscire di c s . D i t nto in t nto Sm utf d v V lne qu lche notizi di quel vi ggio ssurdo che, vent' nni di dist nz , l'inglese proseguiv nel silenzio del suo studio im ot tito: "A i mo l sci to Cret " - Sm utf si identific v molto spesso con B rtle ooth e p rl v di lui in prim person plur le, nche vero che tutti quei vi ggi li vev no f tti insieme - "sti mo per rriv re lle Cicl di: Z for , An fi, Mi lo, P ros, N os, non s r cos semplice!". V lne, volte, vev l'impressione che i l tempo si fosse ferm to, come sospeso, impietrito intorno chiss qu le ttes . L'ide stess del qu dro che vev in nimo e le cui imm gini sp rse, esplose, s i er no messe ossession re tutti i suoi ttimi, it ndo i suoi sogni, forz nd o i suoi ricordi, l'ide stess di quello st ile sventr to che mettev nudo l e crepe del p ss to, il crollo del presente, quell' mmucchi rsi sconnesso di sto rie gr ndiose o irrisorie, frivole o penose, gli f cev l'effetto di un m usoleo grottesco eretto in memori di t nte comp rse pietrific te nell loro ultim

pos , insignific nti nell solennit qu nto nell n lit, come se vesse voluto pr evenire e insieme rit rd re quelle morti lente o vive che, di pi no in pi no, p rev no voler inv dere l c s inter ; il signor M rci , l signor More u, l si gnor de Be umont, B rtle ooth, Rorsch sh, l signorin Crespi, l signor Al in , Sm utf. E lui stesso, n tur lmente, nche lui, V lne, il pi vecchio inquilino de llo st ile. Allor volte lo prendev un sens zione insopport ile di tristez z ; pens v gli ltri, tutti quelli che se n'er no gi nd ti, tutti quelli c he l vit o l morte vev no inghiottito: l signor Hourc de, nell su c sett vicino Mont rgis, Morellet Verrires-le-Buisson, l signor Fresnel con il f iglio nell Nuov C ledoni , e Winckler, e M rguerite, e i D ngl rs e i Cl ve u, e Hlne Brodin con il suo piccolo sorriso imp urito, e il signor Jrme, e l vecchi signor d l c gnolino di cui vev dimentic to il nome, il nome dell vecchi si gnor , perch il c gnolino, che poi er un c gn , lo ricord v enissimo, si chi m v Dodc e poich f cev spesso i suoi isogni sul pi nerottolo, l portin i - l signor Cl ve u - lo chi m v sempre e solo Dodec cc . L vecchi signor it v l qu rto sinistr , cc nto i Grif lconi, e l si vedev spesso p sseggi re per le sc le in sottoveste. Il figlio volev f rsi prete. Anni dopo, nel dopo guerr , V lne lo vev incontr to in rue des Pyr mides mentre tent v di vendere dei turisti, che visit v no P rigi ordo di certi pullm n due pi ni, dei r om nzetti porno e gli vev r ccont to un'intermin ile stori di tr ffici d'oro con l'URSS. Ancor un volt llor ricominci v gir rgli nell test l tris te ridd dei tr slochi e dei ecchini, le genzie e i loro clienti, gli idr ulic i, gli elettricisti, i pittori, i t ppezzieri, i pi strellisti, i pos tori di mo quette: si mettev pens re ll vit tr nquill delle cose, lle c sse di stov iglie piene di trucioli, gli sc toloni di li ri, ll luce crud delle l mp din e nude ciondol nti in fondo l filo, ll lent sistem zione dei mo ili e degli oggetti, l lento d tt rsi del corpo llo sp zio, tutto l'insieme ssomm to di eventi minuscoli, inesistenti, non r ccont ili - scegliere il piede di un l mp d , un riproduzione, un sopr mmo ile, sistem re fr due porte un specchier r ett ngol re, disporre d v nti un finestr un gi rdino gi pponese, foder re co ri un stoff fiori i ripi ni di un rm dio - tutti quei minimi gesti che

sempre ri ssumer nno nel pi fedele dei modi l vit di un pp rt mento, e che, di t nto in t nto, le rusche fr tture di un quotidi no senz stori , imprevedi il i e inelutt ili, tr giche o enigne, effimere o definitive, verr nno sconvolg ere: un giorno l piccol M rquise u fuggir con il giov ne Rol, un giorno l sign or Orlovsk decider di nd rsene di nuovo, senz r gioni pp renti, senz vere r gioni; un giorno l signor Alt mont sp rer l signor Alt mont e il s ngue si me tter schizz re sulle formelle vernici te dell loro s l d pr nzo ott gon le; un giorno l polizi verr d rrest re Joseph Nieto e trover in c mer su , n scos to in un delle p lle di r me del gr nde letto Impero, il cele re di m nte un te mpo ru to l principe Luigi Voudzi. Un giorno sopr ttutto, s r l c s inter s comp rire, s r nno l vi e il qu rtiere che morir nno. Certo ci vorr del tempo. All'inizio sem rer un leggend , un voce ppen pl usi ile; l gente sentir p rl re di un'eventu le estensione del p rc Monce u, o del progetto di un gr nde l e rgo, o di un colleg mento diretto fr l'Elyse e Roissy che sfrutti per rriv re ll circonv ll zione il percorso dell' venue de Courcelles. Poi le chi cchiere s i f r nno certezz ; si verr nno s pere i nomi dei promotori e l n tur es tt delle loro m izioni lussuos mente illustr te d opuscoli in qu dricromi : ... N el qu dro, previsto d l settimo pi no, dell' mpli mento e rimodern mento degli e difici dell Post centr le del XVII rrondissement, in rue de Prony, resi neces s ri d l considerevole sviluppo di questo servizio pu lico nel corso dei due ul timi decenni, si dimostr t possi ile e uspic ile un ristruttur zione complet dell periferi ... e poi: ... Frutto degli sforzi congiunti fr poteri pu lici e inizi tive priv te, questo gr nde complesso destin zione multipl , rispettos dell'equili rio ecologico- m ient le, m suscetti ile di enefici re delle tt rezz ture socio-cultur li indispens ili per un' uspic ile um nizz zione dell vit contempor ne , verr cos sostituire un tessuto ur no giunto d p recchi nn i ll s tur zione...

e infine: ... A pochi minuti d L'Etoile-Ch rles-de-G ulle (RER47) e d S int-L z re, due p ssi d l p re Monce u, HORIZON 84 vi propone su un superficie compl essiv di tre milioni di metri qu dr ti i TREMILACINQUECENTO uffici pi elli di P rigi: tripl moquette, isol mento termo- custico p nnelli r di nti, ntisdruc ciolo, tr mezzi utoport nti, tele , circuito televisivo interno, termin li di c lcol tori, s le d conferenz con tr duzione simult ne , ristor nti ziend li, sn ck, piscin , clu -house... HORIZON 84, vuol nche dire SETTECENTO pp rt ment i, d l mono l pluric mere, perfett mente ttrezz ti - d ll sorvegli nz elettr onic ll cucin preprogr mm ile, vuol nche dire VENTIDUE pp rt menti di r p present nz - trecento metri qu dr ti di s le e terr zze, e inoltre un centro co mmerci le che r ggrupp QUARANTASETTE negozi e servizi, e d ultimo DODICIMILA p osti m cchin sotterr nei, MILLECENTOSETTANTACINQUE metri qu dr ti di verde p no r mico, DUEMILACINQUECENTO linee telefoniche gi inst ll te, un ripetitore r dio A M-FM, DODICI c mpi d tennis, SETTE cinem togr fi, e il complesso l erghiero pi moderno d'Europ ! HORIZON 84, 84 ANNI D'ESPERIENZA AL SERVIZIO DELL'IMMOBILIARE DI DOMANI! M prim che spuntino d ll terr quei cu i di vetro, d' cci io e ceme nto, ci s r nno i lunghi p rl ment ri delle vendite e delle rivendic zioni, degl i indennizzi, degli sc m i, dei ri lloggi, degli sfr tti. I negozi chiuder nno uno uno e non verr nno sostituiti, un un le finestre degli pp rt menti orm i v c nti s r nno mur te e i p vimenti sfond ti per scor ggi re usivi e r oni. L vi si ridurr un fil di f cci te cieche finestre come occhi senz pensiero - ltern te con lti stecc ti chi zz ti di m nifesti r ndelli e gr f fiti di nost lgi . Chi, di fronte uno st ile p rigino, h m i pens to che non fosse indistrutti ile? Un om , un incendio, un terremoto possono tterlo certo, m che ltro? Agli occhi di un individuo, di un f migli , di un din sti perfino, un citt, un vi , un c s , sem r no in lter ili, in ccessi ili l t empo, gli ccidenti dell vit um n , t nto d f rci credere di poter confront re e opporre l fr gilit dell nostr condizione

ll'invulner ilit dell pietr . M l stess fe re che, verso il milleottocento cinqu nt , lle B tignolles come Clichy, Mnilmont nt come ll Butte- u -C il les, B l rd come Pr-S int-Gerv is, h c v to su d ll terr tutti quei c s me nti, si cc nir desso distruggerli. Verr nno i demolitori e con le loro m zze schi nter nno inton ci e mm tton ti, sfonder nno p reti, torcer nno serr menti, sf scer nno tr vi e c pri te, str pper nno vi pietre e l stroni: imm gini grot tesche di un c s croll t , ricondott lle m terie prime di cui i ferr ioli d i grossi gu nti verr nno disput rsi il mucchio: piom o di tu ture, m rmo di c minetti, legno di rm ture e p rquet, di porte e plinti, r me e ottone di m nig lie e ru inetti, specchiere e dor ture delle loro cornici, l v ndini, v sche, il ferro ttuto delle t nte ringhiere... I ulldozer inst nc ili si porter nno v i il resto: tonnell te e tonnell te di c lcin cci e riciole.

CAPITOLO XXIX Terzo destr , 2 Il s lone dell' pp rt mento del terzo destr p otre e offrire l cl ssic imm gine del d dopo l fest . un' mpi st nz rivesti t di legno chi ro, con i t ppeti rrotol ti o spinti d p rte, evidenzi ndo un p rquet d lveoli delic t mente r pport ti. Tutt l p rete di fondo occup t d un i liotec stile Regency l cui p rte centr le in re lt un port dipint ing nno. D quest port , socchius , si scorge un lungo corridoio nel qu le v nz un r g zz di circ quindici nni che tiene un icchiere di l tte nell m n o destr . Nel s lotto, un' ltr r g zz - forse quel icchiere ristor tore desti n to proprio lei - dorme, sdr i t su un. div no coperto di sc mosci to grigio : ffond fr i cuscini, mezzo copert d uno sci lle nero ric m to fiori e fo glie, vestit solo d'un c miciol di nylon chi r mente troppo gr nde per lei. P er terr , d ppertutto, i resti dell ldori : p recchie sc rpe scomp gn te, un lungo c lzino i nco, un p io di coll nt, un cilindro, un n so finto, dei pi tti di c rtone, impil ti, sgu lciti o isol ti, pieni di v nzi, g m i di r v nelli, teste di s rdine, pezzi di p ne sm ngiucchi ti, ossi di pollo, croste di form g gio, rchette di c rt cresp che h nno contenuto petit four o cioccol tini, ci cche, tov glioli di c rt , icchieri di c rtone; sopr un t volo sso v rie ot tiglie vuote e un p ne di urro, ppen tocc to, nel qu le sono st te ccur t me nte spente p recchie sig rette; ltrove, tutt un serie di piccole ntip stiere rett ngol ri che contengono ncor v ri stuzzichini: olive verdi, nocciole tost te, iscottini s l ti, chips i g m eretti; poco dist nte, in un posto un pochi no pi li ero, un rilotto di Ctes-du-Rhne, ppoggi to su un c v lletto e rinc lz t o sul p vimento d molti strofin cci, qu lche metro di c rt sciug tutto c pric cios mente priv del suo rotolo vvolgitore e d un el mucchio di icchieri e icchierini volte ncor mezzo pieni; qu e l ciondol no t zze d c ff, zollette di zucchero, ltri icchieri, forchette, coltelli, un p lett per dolci, cucchi ini, r ttoli di irr , sc tole di coc col , ottiglie qu si int tte di gin, p orto, rm gn c, M rie-Briz rd, Cointre u, crem di n n , forcine, un'infinit di recipienti us ti mo' di port cenere tr occ nti di fi mmiferi ruci ti,

cenere, fondi di pip , cicche m cchi te e no di rossetto, noccioli di d ttero, g usci di noci, m ndorle e gigi, torsoli di mel , ucce d' r nce e m nd rini; in v ri posti gi cciono gr ndi pi tti d port t con ond nti v nzi di sv ri te viv nde: involtini di prosciutto dentro un gel tin orm i liquef tt , fette di rrosto di m nzo gu rnite con cetriolini sott ceto t gli ti, mezzo merluzzo f reddo decor to con ciuffi di prezzemolo, spicchi di pomodoro, ghirigori di m ion ese e fette di limone dentell te; ltri residui h nno trov to silo in certi pos ti volte impro ili: in equili rio sopr un termosifone, un gr nde ins l tie r gi pponese di legno l cc to con ncor , sul fondo, un rim suglio d'ins l t d i riso cosp rs di olive, filetti di cciug , uov sode, c pperi, peperoni str isce e g m eretti; sotto il div no, un pi tto d' rgento, in cui delle cosce di p ollo int tte f nno comp gni cosce in p rte o del tutto spolp te; in un poltr on , un scodell di m ionese ppiccicos ; sotto un ferm c rte di ronzo che r p present il cele re Ares in riposo di Scop , un pi ttino pieno di r v nelli; cet rioli, mel nz ne e m nghi, tutti cc rtocci ti, e un resto di l ttug orm i r nc id , qu si in cim ll i liotec , sopr un'edizione in sei volumi dei rom nzi li ertini di Mir e u, e l' v nzo di un composizione - un gig ntesc mering c he er scolpit form di scoi ttolo pericolos mente inc str t fr le pieghe d i un t ppeto. Sp rsi per l st nz , un'infinit di dischi dentro o fuori d lle us te, dischi ll ili per l m ggior p rte, fr i qu li per un ttimo sorprende q u lche ltr music tipo: Les M rches et F nf res de l 2' D.B., Le L oureur et ses Enf nts dett in rgot d Pierre Dev u , Fern nd R yn ud: le 22 Asnires, M i 68 l Sor onne, L Tempest di M re, concerto in mi emolle m ggiore, op. 8, n 5 , di Antonio Viv ldi, interpret to d Lonie Prouillot l sintetizz tore; ovunque infine sc toloni sventr ti, p cchi frettolos mente disf tti, sp ghi, n stri dor ti con i c pi riccio, dimostr no che l fest st t d t per il comple nno di quest o quell delle due r g zze, p rticol rmente vizi t d i suoi mici; che l e h nno reg l to, fr l' ltro, e indipendentemente d lle derr te solide e liquid e che qu lcuno h port to mo' di offert , un piccolo mecc nismo di sc tol mus ic le che si pu r gionevolmente supporre suoni H ppy irthd y to you; un disegno penn di Thorw ldsson r ffigur nte un norvegese in costume d m trimonio: giu cort con ottoni d' rgento molto fitti, c mici in mid t con coroll dritt , p nciotto con profilo spighett to di set , p nt lone stretto ll cci to l gin occhio d ciuffi di n ppe l nose, c ppello floscio, stiv li gi ll stri, e, ll

cintol , nel suo fodero di cuoio, il coltello sc ndin vo, il dolknif, che un ver o norvegese port sempre con s; un piccolissim sc tol d' cquerelli inglesi d cui si pu dedurre un cert qu l predilezione per l pittur ; un poster nost lgic o, r ffigur nte un rm n d gli occhi pieni di m lizi , con un lung pip di r gill in m no, nell' tto di vers rsi un icchierino di ginepro Hulstk mp, che de l resto, su un m nifestino in f lso " isso", proprio dietro lui, si st gi pre p r ndo degust re, mentre l foll si prep r inv dere il piccolo r e tre uomini, uno con p gliett , l' ltro con c ppello floscio, il terzo in cilindro, s i cc lc no ll'ingresso; un ltro disegno, di un certo Willi m F lsten, c ric t urist meric no primo novecento, intitol to The Punishment (il C stigo) r ffigu r nte un r g zzino sdr i to sul letto sogn re il mer viglioso dolce che l f m igli si st sp rtendo - visione m teri lizz t in un nuvol che gli g lleggi sopr l test - e di cui lo h nno priv to per vi di qu lche m r chell ; e infi ne, reg li di uontemponi con gusti indu i mente un po' mor osi, qu lche c mpio ne di frizzi e l zzi tipo c rnev le, fr i qu li un coltello moll che cede l l minim pressione, e un'imit zione lqu nto p uros di un grosso r gno nero. D ll' spetto gener le dell st nz si pu dedurre che l fest si st t sontuos e forse perfino gr ndios , m che non degener t : qu lche icchiere rovesci to, q u lche ruci tur di sig rett sui cuscini e i t ppeti, un el po' di m cchie d' unto e di vino, m niente di ver mente irrep r ile, tr nne un p r lume di perg men che st to crep to, un v so di sen pe forte che si vers to sul disco d'oro d i Yvette Horner, e un ottigli di vodk che si rott in un gi rdinier conten ente un fr gile p piro che pro ilmente non si rimetter m i pi.

CAPITOLO XXX M rquise u , 2 un gno. P vimento e p reti sono coperti d pi stre lle vernici te, gi llo ocr . Un uomo e un donn sono inginocchi ti nell v sc che riempit met. Sono entr m i sull trentin . L'uomo, con le m ni ppoggi te ll vit dell donn , le lecc il seno sinistro mentre lei, leggermente in rc t , stringe con l m no destr il sesso del comp gno cc rezz ndosi con l' ltr m no. Un terzo person ggio ssiste ll scen : un giov ne g tto nero d i riflessi dor ti e un m cchi i nc sotto il collo, llung to sull'orlo dell v sc , il cui sgu rdo gi lloverde sem r esprimere uno stupore infinito. Port un coll re di cuoio intrecci to munito dell regol ment re t rghett con il nome - Petit P ouce - il numero di m tricol ll Protezione nim li, e il numero di telefono d ei suoi p droni, Philippe e C roline M rquise u ; non quello p rigino; s re e i nf tti del tutto impro ile che Petit Pouce uscisse d ll' pp rt mento e si sm r risse P rigi, m quello dell loro c s di c mp gn : il 50, Jouy-en-Jos s (Y velines). C roline M rquise u l figli degli Ech rd e h ripreso il loro pp r t mento. Nel 1966, vent' nni ppen compiuti, spos Philippe M rquise u che ve v conosciuto qu lche mese prim ll Sor onne dove entr m i studi v no stori . M rquise u er di Compigne e vivev P rigi in rue Cuj s, in un minuscol st n z . I giov ni sposi si sistem rono quindi nell c mer in cui C roline er cresc iut , mentre i suoi genitori si riserv v no l loro c mer e il soggiorno-pr nzo . Poche settim ne, e l co it zione di quei qu ttro er gi impossi ile. Le prime sc r mucce inizi rono per vi del gno in comune: Philippe, url v l signor Ech rd con l su voce pi cut e preferi ilmente qu ndo le finestre er no sp l n c te perch tutto il c seggi to l sentisse ene, Philippe si chiudev in g inett o per ore e l sci v sistem tic mente il c tino lle ripuliture ltrui: gli Ech rd, rim ecc v Philippe, l sci v no in giro e nzi mettev no ppost le loro den tiere nei icchieri per i denti che lui e C roline vre ero dovuto us re. L'int ervento p cific tore del signor Ech rd permise di evit re che t li urti non supe r ssero lo st dio dell'insulto ver le e

delle llusioni sgr devoli e si pervenne uno st tu quo sopport ile gr zie, d ll'un e d ll' ltr p rte, qu lche gesto di uon volont e qu lche misur des tin t f cilit re l vit qu ttro: regol ment zione dei tempi di occup zione dei loc li igienici, rigoros sp rtizione dello sp zio, differenzi zione spint degli sciug m ni, gu nti d toilette e ccessori. M se il signor Ech rd - e i liotec rio in pensione con il p llino di ccumul re prove sull sopr vvivenz di Hitler - er l on riet in person , su moglie si rivel un' utentic viper l e cui continue recrimin zioni ll'or dei p sti non t rd rono ri ccendere seri mente l guerr : tutte le sere l vecchi inveiv contro il genero invent ndo o gni volt o qu si nuovi pretesti: rriv v in rit rdo, si mettev t vol senz l v rsi le m ni, non si gu d gn v certo quello che vev sul pi tto, l qu l c os per non gl'impediv di f re il difficile m nzi, vre e nche potuto iut r e C roline prep r re l t vol di t nto in t nto, no? o l v re i pi tti, e v i dicendo. Il pi delle volte, Philippe sopport v tutte le url te con flemm e q u lche volt cerc v perfino di scherz rci su, reg l ndo un ser ll suocer u n piccolo c ctus, per esempio, "fedele riflesso del suo c r ttere", m un domen ic ll fine del p sto, gli vev prep r to un pi tto che odi v morte - del p n dor to - e volev costringerlo m ngi rne, perse il controllo, str pp di m n o ll suocer l p lett per dolci e gliel picchi sul cr nio, poco poco. Dopodi ch fece tr nquill mente l v ligi e se ne torn Compigne. C roline lo convinse torn re: rest ndo Compigne, non solo mettev in pericolo il loro m trimonio m nche i suoi studi, oltre compromettere l possi ilit di present rsi gli IPES, 48 cos che, riuscirci, gli vre e permesso di vere un lloggio tutto per l oro fin d l prossimo nno. Philippe si l sci convincere, e l signor Ech rd, ced endo lle insistenze del m rito e dell figli , ccett di toller re per qu lche t empo ncor l presenz del genero sotto il suo tetto. Ben presto per l su n tu r is etic riprese il sopr vvento e sull giov ne coppi ricominci rono piov ere ngherie e divieti: proi ito servirsi del gno dopo le dieci del m ttino, p roi ito entr re in cucin se non per l v re i pi tti, proi ito us re il telefono , proi ito ricevere mici, proi ito rientr re dopo le dieci di ser , proi ito s colt re l r dio, e vi di seguito. C roline e Philippe sopport rono eroic mente queste rigide condizioni. A dire il vero, non vev no ltr scelt : l miser s omm che Philippe ricevev d l p dre - un ricco negozi nte che dis pprov v il m trimonio del

figlio - e quei pochi soldi che il p dre di C roline gli d v sotto nco, er no ppen sufficienti p g re i loro spost menti giorn lieri fino l Qu rtiere L t ino e i uoni per l mens universit ri : sedersi i t volini di un c ff, nd re l cinem , compr rsi Le Monde, furono per loro, in quegli nni, vvenimenti qu s i di lusso e, per poter p g re C roline un c ppotto di l n che i rigori di un fe r io resero necess rio, Philippe dovette risolversi vendere un ntiqu r io dell rue de Lille l'unico oggetto ver mente prezioso che vesse m i possedut o: un m ndol del XVII secolo sull'int vol tur dell qu le er no incise le fig ure di Arlecchino e Colom in in domino. Quest difficile vit dur qu si due nni . L signor Ech rd, secondo gli umori del momento, or si f cev um n , fino l punto di offrire ll figli un t zz di t, or ccentu v sevizie e vess zioni , togliendo l' cqu c ld proprio qu ndo Philippe st v per r dersi, per esempio , f cendo erci re d ll m ttin ll ser l su televisione proprio nei giorni in cui i due giov ni rip ss v no in c mer un es me or le, oppure pplic ndo lu cchetti com in zione su tutti gli rm di con l scus che le provviste di zucc hero, iscotti secchi e c rt igienic veniv no sistem tic mente s ccheggi te. L conclusione di quei duri nni di pprendist to fu improvvis qu nto insper t . Un giorno, l signor Ech rd si soffoc con un lisc di pesce: Ech rd p dre il q u le, d dieci nni, non spett v ltro, si ritir in un minuscolo villino che v ev f tto costruire d lle p rti di Arles; un mese dopo, il signor M rquise u mo r in un incidente utomo ilistico, l sci ndo l figlio un confortevole eredit. Ph ilippe che, senz p ss re ll'IPES, vev fin lmente ottenuto il diplom e pens v d'inizi re un tesi di terzo gr do Orto gricoltur in Picc rdi sotto il regn o di Luigi XV - vi rinunci volentieri e fond insieme due comp gni un' genzi pu licit ri oggi molto fiorente, e che h l p rticol rit di vendere non dei prodo tti per l pulizi dell c s m stelle del music-h ll: i Tr pzes, J mes Ch rity, Arthur R in ow, "Hortense", "The Be st", Hept edr Illimited, e qu lche ltro, sono fr i pezzi forti dell su scuderi .

CAPITOLO XXXI Be umont, 3 L signor de Be umont in c mer su , sedut sul letto Luigi XV, en ssest t contro qu ttro gu nci li finemente ric m ti. un vecchi di sett nt cinque nni, d l volto segn to di rughe, i c pelli di un i nco di neve, gli occhi grigi. Indoss un liseuse di set i nc e port l lo o dell'o recchio sinistro un nello il cui c stone, un top zio, t gli to los ng . Un li ro d' rte di gr nde form to, d l titolo Ars V nit tis, perto sulle sue ginocch i , e mostr un riproduzione tutt p gin di un delle cele ri V nit dell Scu ol di Str s urgo: un teschio circond to d gli ttri uti rigu rd nti i cinque se nsi, qui molto poco c nonici rispetto i modelli itu li, m perfett mente rico nosci ili: il gusto r ppresent to non d un gr ss oc o un lepre uccise di fr esco, m d un prosciutto ppeso un tr vicello, e un'eleg nte tis nier di m i olic che sostituisce il cl ssico icchiere di vino; il t tto, d lcuni d di e un pir mide di l stro sormont t d un t ppo di crist llo t gli to di m nt e; l'udito, d un piccol trom fori - e non pistoni cos come us v no nelle f nf re; l vist che, secondo l sim ologi stess di questo genere di qu dri, contempor ne mente percezione del tempo inesor ile, r ppresent t proprio d u n teschio e, in opposizione dr mm tic quello, d un lung pendol muro tut t l vor t : l'olf tto infine, non rievoc to d i tr dizion li m zzi di rose o g rof ni, m d un pi nt gr ss , un specie di nturio n no le cui infiorescenze i nnue m nd no un forte profumo di mirr . Un commiss rio venuto d Rethel fu inc ric to di chi rire le circost nze del dup lice ss ssinio di Ch umont-Porcien. L su inchiest dur circ un settim n e n on fece che infittire il mistero che circond v quel c so tene roso. Si st il ch e l' ss ssino non er entr to nell villett dei Breidel con effr zione, m vero similmente p ss ndo per l port dell cucin che non er qu si m i chius chi ve, ne nche di notte, e che er poi uscito per l stess vi , m quest volt c hiudendosi dietro lui stesso l port chi ve.

L' rm del delitto er un r soio o, pi es tt mente, un isturi l m mo ile che l' ss ssino dovev essersi port to dietro e comunque port to vi d to che in c s non se ne trov tr cci , come del resto non si trov rono n impronte n indizi. Il d elitto er st to compiuto nell notte fr domenic e luned; l'or non pot essere p recis t . Nessuno vev udito niente. Non un grido n un rumore. Molto pro ilmen te Fr nois ed Eliz eth er no st ti uccisi nel sonno, e cos presto d non vere ne nche il tempo di di ttersi: l' ss ssino t gli loro l gol con un t le destrez z che le prime conclusioni dell polizi furono si dovesse tr tt re di un profe ssionist del crimine, di un m cell tore esperto o di un chirurgo. Indu i mente , tutti questi elementi prov v no che il delitto er ccur t mente premedit to. M nessuno, Ch umont-Porcien o ltrove, riusciv concepire che si fosse volu to ss ssin re qu lcuno come Fr nois Breidel o su moglie. D poco pi di un nno e r no venuti d it re nel vill ggio; non si s pev ene di dove venissero; d l Midi forse, m nessuno ne er sicuro e p rev che prim di sistem rsi definitiv mente vessero condotto un vit lqu nto err ond . Gli interrog tori dei genit ori Breidel, d Arlon, e di Vr de Be umont, non ggiunsero nuovi elementi: come l signor de Be umont, i genitori Breidel non vev no notizie del figlio gi d p recchi nni. Delle richieste d'inform zioni ccomp gn te d lle foto delle due v ittime furono mpi mente diffuse in Fr nci e ll'estero, m nche queste senz lcun risult to. Per qu lche settim n , l'opinione pu lic si pp ssion quel d uplice enigm mo ilit ndo decine di M igret dilett nti e giorn listi corto d'i dee. Ne fecero l lung cod di questo o quel cele re c so il cui, secondo lcun i, Breidel er st to un tempo implic to; riesum rono l'F.L.N.,49 l M in Rouge,5 0 l Resistenz , e tir rono fuori perfino un'oscur f ccend di pretendenti l t rono di Fr nci , poich un certo Sosthne de Be umont, ipotetico vo di Eliz eth, ltri non er che un figlio, n tur le m legittim to, del duc di Berry. Poi, d t o che l'inchiest segn v il p sso, poliziotti, g zzettieri, detective d c s e curiosi si st nc rono. L'istruttori , contro ogni possi ile evidenz , decise pe r "un delitto commesso d uno di quei v g ondi o lordi che si trov no nche t roppo spesso nelle zone su ur ne e nei dintorni dei p esi". Indign t per quest o verdetto che non le dicev niente di ci che

ritenev suo diritto s pere sull stori dell figli , l signor de Be umont do m nd l suo vvoc to, Lon S lini, che s pev pp ssion to di pro lemi crimin li, d i riprendere le ind gini. Per molti mesi, Vr de Be umont non e e pr tic mente p i notizie di S lini. Ogni t nto, ricevev qu lche su l conic c rtolin che l'in form v come proseguisse inst nc ile le ricerche Am urgo, Bru elles, M rsigli , Venezi , ecceter . Fin lmente, il sette m ggio 1960, S lini torn trov rl : " Tutti," le disse, "polizi in test , h nno c pito che i Breidel sono st ti ss s sin ti per qu lcos che h nno f tto o che gli c pit to in precedenz . M finor , nessuno riuscito scoprire lcunch che permett di orient re l'inchiest in que st o quell direzione. L vit dell coppi Breidel pp rentemente limpid , m l gr do l gir ndol di spost menti che sem r verli colpiti nel primo nno di m trimonio. Si sono conosciuti nel giugno del 1957 B gnols-sur-Cze, e si sono spo s ti sei settim ne dopo; lui, l vor v M rcoule, lei er st t ppen ssunt come c merier nel ristor nte in cui il futuro m rito pr nz v l ser . Ne nche l vit di Breidel sc polo present misteri. Ad Arlon, l citt din d ll qu le vev spicc to il volo qu ttro nni prim , er consider to un r vo oper io, un futuro c pom stro, un pro ile p droncino; di f tto, vev trov to l voro solo in Germ ni , e precis mente nell S rre, Neuweiler, un piccolo p ese vicino S rre ruck; in seguito er nd to Chte u d'Oe , in Svizzer , e di l M rcoule d ove costruiv un vill per uno degli ingegneri. In nessuno di questi posti gli m i c pit to qu lcos di t nto gr ve d f rlo morire mm zz to cinque nni dopo. App rentemente, l'unic stori cui si trov immischi to un riss con dei milit r i ll'uscit d un ler . "Qu nto Eliz eth, un ltro p io di m niche. Fr i l momento in cui se n' nd t di c s nel 1946 e il suo rrivo B gnols-sur-Cze, non si s niente, ssolut mente niente di lei, tr nne il f tto che si present t ll p dron del ristor nte dichi r ndo di chi m rsi Eliz eth Ledin nt. Tutto questo, del resto, gi st to ppur to mpi mente d ll'inchiest uffici le e l pol izi h tent to disper t mente di s pere cos di volo i m i f tto Eliz eth dur nte quegli undici nni. H nno interrog to metodic mente centin i e centin i di sched ri. M non sono riusciti trov re niente, proprio niente. " su quest se inesistente che ho ri perto l'inchiest . L mi ipotesi

di l voro, o pi precis mente il c nov ccio d cui sono p rtito, st to il seguente : p recchi nni prim del m trimonio, Eliz eth h commesso qu lcos di gr ve ch e l'h costrett fuggire e n scondersi. Il f tto che ll fine si si spos t signific che pens v di essere definitiv mente sfuggit ll'uomo o ll donn d cui vev tutti i motivi di temere un vendett . Pure, due nni dopo, ecco che quell vendett l colpisce. "Il mio r gion mento er complessiv mente coerente , nche se dovevo ncor t pp rne i uchi. Supposi llor che per rriv re un soluzione del pro lem , isogn v che quel qu lcos di gr ve vesse l sci to pe rlomeno un tr cci reperi ile, e decisi di spulci re tutti i quotidi ni d l 194 6 l 1957. Si tr tt di un l voro f stidioso, m non impossi ile: ssunsi cinque studenti che controll rono ll Bi liotec n zion le tutti gli rticoli e tr fi letti in cui si p rl v - esplicit mente o implicit mente - di un donn fr i q uindici e i trent' nni. Non ppen un qu lche f tto di cron c ner corrispondev questo criterio inizi le, d vo il vi un'ind gine pi pprofondit . Ho cos es min to p recchie centin i di c si corrispondenti ll prim f se del mio c nov ccio; per esempio, un certo Emile D., che circol v ordo di un Mercedes lu s voi con un giov ne donn iond cc nto vev sfr cell to, fr P rentis e M imiz n, un c mpeggi tore ustr li no che f cev l' utostop; oppure, dur nte un t fferuglio in un r di Montpellier, un prostitut che rispondev l nome di Vr vev t gliuzz to con i cocci di un ottigli l f cci di un t le Lucien C mp en, detto monsieur Lulu; quest stori mi pi cev st nz , sopr ttutto per vi di quel nome, Vr , che chi riv l person lit di su figli in un modo ssolut m ente inquiet nte. Per mi sfortun , monsieur Lulu er in prigione e Vr , pi viv c he m i, gestiv un merceri P lins c. Qu nto ll prim stori , non pprod n ull ne nche quell : Emile D. er st to rrest to, process to, e cond nn to un forte mmend e tre mesi di prigione col eneficio dell condizion le; l'ident it dell su comp gn di vi ggio non venne rivel t ll st mp per timore di uno sc nd lo, si tr tt v inf tti dell moglie di un ministro in c ric . "Non uno d ei c si che e i es min re resistette queste verifiche complement ri. Ero su l punto di ndon re le ricerche qu ndo uno degli studenti d me reclut ti mi fece osserv re che l' vvenimento che tent v mo di rintr cci re potev enissimo essersi svolto ll'estero! L prospettiv di dover spulci re f tti e f tt cci de ll'intero pi net non ci r llegr ll folli , e

tutt vi ci mettemmo d'impegno. Se su figli er fuggit in Americ , credo che mi s rei scor ggi to prim , m quest volt l fortun gir: nell'E press nd Echo di E eter del luned 14 giugno 1953 leggemmo questo penoso f tto di cron c ner : Ew Ericsson, moglie di un diplom tico svedese in servizio Londr , p ss v co n il figlio di cinque nni le sue v c nze in un vill che vev ffitt to per u n mese Stickleh ven, nel Devon. Suo m rito, Sven Ericsson, tr ttenuto Londr per i festeggi menti dell'incoron zione, dovev r ggiungerl domenic tredici d opo ver ssistito l gr nde ricevimento che l coppi re le d v l ser del do dici Buckingh m P l ce per pi di duemil invit ti. Di s lute m lferm , Ew vev ssunto Londr poco prim di p rtire un r g zz ll p ri di origine fr nce se il cui unico compito vre e dovuto essere quello di d re l m ino, un d onn pres sul posto si s re e occup t dell c s e dell cucin . Sven Ericsso n, qu ndo rriv, l domenic ser , scopr uno spett colo orrendo: suo figlio, gonfi o come un otre, g lleggi v nell v sc d gno e Ew , con i polsi t gli ti, gi cev sulle pi strelle del gno; l loro morte ris liv qu r ntott'ore prim lmeno, e cio venerd ser . I f tti furono spieg ti cos: dovendo f re il gno l piccolo mentre Ew ripos in c mer su , l r g zz ll p ri, intenzion lmente o no, lo l sci nneg re. Res si conto delle inesor ili conseguenze del suo tt o, decide di fuggire immedi t mente. Poco dopo, Ew scopre il c d vere del figli o e, p zz di dolore, sentendosi inc p ce di sopr vvivergli, si d su volt l morte. L' ssenz dell donn ore, che riprendev servizio solo luned m ttin , i mpedisce il ritrov mento dei corpi prim dell' rrivo di Sven Ericsson d ndo quin di ll r g zz un v nt ggio di qu r ntott'ore. "Sven Ericsson vev visto l fr ncese solo per pochi minuti. Ew vev messo dei piccoli nnunci in v ri posti: YWCA, 51 Centro cultur le d nese, Liceo fr ncese, Goethe Institut, C s dell S vizzer , Fond zione D nte Alighieri, Americ n E press, ecceter , e vev ssunto l prim r g zz che si er present t , un giov ne fr ncese di circ vent' nni , studentess , infermier diplom t , lt , iond , con occhi sl v ti. Si chi m v Vronique L m ert; le vev no ru to il p ss porto un mese prim , m vev mostr to ll signor Ericsson un fede di perdit ril sci t d l consol to fr ncese. L testimoni nz dell donn ore forn sc rse precis zioni supplement ri; modi e m niere dell fr ncese non le pi cev no, chi ro, per cui le p rl v il meno po ssi ile, m fu comunque in gr do di

segn l re che vev un neo sotto l p lpe r destr , che sull su occett di p rofumo er disegn t un rc cinese e che l ett v un po'. L'indic zione ven ne diffus senz lcun risult to in Gr n Bret gn e in Fr nci . "Non mi fu diffi cile - prosegu S lini - st ilire con certezz che quell Vronique L m ert er pro prio Eliz eth de Be umont e che il suo ss ssino er Sven Ericsson perch, qu ndo due settim ne f mi rec i Stickleh ven per poter rintr cci re l domestic l fine di mostr rle un fotogr fi di Eliz eth, l prim cos che venni s pere fu che Sven Ericsson il qu le, dopo l tr gedi , continu v d ffitt re nnu l mente l vill senz it rci m i, vi er torn to e si er d to l morte il prec edente dici ssette settem re, ppen tre giorni dopo il duplice ss ssinio di Ch umont-Porcien. M se quel suicidio nei medesimi luoghi dell prim tr gedi ind ic v senz' lcun du io l'omicid di su figli , continu v l sci re nell'om r l'essenzi le: com'er riuscito il diplom tico svedese ritrov re le tr cce de ll donn che, sei nni prim , vev c us to l morte dell moglie e del figlio? Sper vo v g mente che vesse l sci to un letter spieg ndo il suo gesto, m l polizi fu c tegoric : non c'er no lettere cc nto l c d vere, n ltrove. "Pure , vevo visto giusto: qu ndo potei fin lmente interrog re Mrs. Weeds, l domesti c , le dom nd i se vesse m i sentito p rl re di un cert Eliz eth de Be umont ss ssin t Ch umont-Porcien. Lei si lz e nd prendere un letter che mi co nsegn. 'Mister Ericsson', mi disse in inglese, 'mi h detto che se un giorno qu l cuno fosse venuto p rl rmi di quell fr ncese e dell su morte nelle Ardenne, vrei dovuto d rgli quest letter .' 'E se non fossi venuto?' 'Avrei spett to, e dopo sei nni, vrei dovuto spedirl ll'indirizzo indic to.' "Ecco l letter - continu S lini - destin t lei. Sull ust ci sono il suo nome e il suo in dirizzo." Immo ile, impietrit , senz p role, Vr de Be umont prese i fogli che S lini le porgev , li spieg e si mise leggere: E eter, 16 settem re 1959

Signor , un giorno o l' ltro, dopo verl scopert cerc ndol , f cendol cerc re o ricevendol per post fr sei nni - il tempo che mi ci voluto per compiere l mi vendett -, si ritrover con quest letter in m no e fin lmente s pr come e perch ho ucciso su figli . Poco pi di sei nni f , su figli , che llor si f ce v chi m re Vronique L m ert, venne ssunt per un mese come r g zz ll p ri d mi moglie l qu le, mm l t , volev che qu lcuno si occup sse di nostro figli o Erik, di cinque nni ppen . Venerd 11 giugno 1953, per un motivo che continuo ignor re, volont ri mente o no, l sci nneg re nostro figlio. Inc p ce di ssum ersi l respons ilit del suo tto criminoso, si diede ll fug , nell'or seguen te presumo. Poco dopo, mi moglie, scoprendo nostro figlio nneg to, imp zzit , si pr i polsi con un p io di for ici. Mi trov vo Londr in quel momento, e fu solo l domenic ser che li vidi. Giur i llor di cons cr re l mi vit , il m io p trimonio e l mi intelligenz ll vendett . Avevo visto su figli solo p er pochi secondi, qu nd'er rriv t P ddington per prendere il treno con mi moglie e nostro figlio, e qu ndo venni s pere che le sue gener lit er no f lse, disper i di trov rne m i pi tr cci . Dur nte le sfi r nti insonnie che cominci v no llor opprimermi, e che non mi h nno pi l sci to riposo, mi vennero in men te due insignific nti p rticol ri che mi moglie vev menzion to r ccont ndomi il colloquio vuto con su figli prim di ssumerl : mi moglie, s puto che er fr ncese, le vev p rl to di Arles e di Avignone dove vev mo pi volte soggiorn to, e su figli le vev detto che er cresciut d quelle p rti; e qu ndo mi moglie si er congr tul t per il suo ottimo inglese, vev precis to che vivev in Inghilterr gi d due nni e che studi v rcheologi . Mrs. Weeds, l domest ic che l vor v nell c s ffitt t d mi moglie, e che s r l deposit ri di quest'ultim letter fino l momento in cui giunger fr le sue m ni, mi diede un iuto ncor pi prezioso: st t lei dirmi che su figli vev un neo sotto l p lpe r destr , che us v un profumo di nome S mp ng e che l ett v . Ed st t lei che mi h iut to nche frug re l vill d cim fondo in cerc di qu l che eventu le indizio dell pseudo Vronique L m ert. M non ne vev l sci ti. Co n mio gr nde

dispetto, non vev ru to gioielli n oggetti, si er port t vi solo il orsell ino di cucin che mi moglie prep r v per le spese di Mrs. Weeds, contenente tr e sterline, undici scellini e sette pence. In compenso, non vev potuto prender si tutt l su ro e in p rticol re vev dovuto l sci re quell che er st t ppen l v t : p recchi c pi di i ncheri person le uon merc to, due f zzol etti, un foul rd st mp to colori piuttosto sg rgi nti e sopr ttutto un c mice tt i nc con le inizi li ric m te: E. B. L c micett , potev verl pres in prestito o ru t , per consider i quelle inizi li un possi ile indizio; ritrov i pure sp rse per l c s v rie ltre cose che indu i mente le pp rtenev no e in p rticol re, nel s lotto in cui non vev vuto il cor ggio di entr re prim di sc pp re temendo di svegli re mi moglie che dormiv nell st nz cc nto, il p rimo volume del ciclo rom nzesco di Henri Troy t che, intitol to Gli Au ern t, e r uscito in Fr nci pochi mesi prim . Un'etichett precis v che l copi veniv d ll li reri Rol ndi, Berners Street 20, speci lizz t nel prestito di li ri str nieri. Riport i il li ro d Rol ndi, dove seppi che Vronique L m ert vev u n tesser di lettur : er studentess dell'Istituto di Archeologi , dipendente d l British Museum, e it v in un st nz d' ffitto, Bed nd Bre kf st,(52) pr oprio dietro l museo, in Keppel Street 79. Feci irruzione in quell c mer e no n ci gu d gn i null : l' vev l sci t qu ndo mi moglie l' vev ssunt come r g zz ll p ri. N venni s pere qu lcos d ll' ffitt c mere o d gli ltri pensi on ti. All'Istituto di Archeologi , fui pi fortun to: non solo trov i un fotogr fi nell su sched d'iscrizione, m potei nche conoscere molti suoi comp gni, fr i qu li un r g zzo con il qu le p re fosse uscit due o tre volte; quest'ul timo mi diede un'inform zione import ntissim : qu lche mese prim , l' vev invit t l Covent G rden per scolt re Didone e Ene . "Detesto l'oper " gli vev de tto, ggiungendo: " logico, mi m dre er un c nt nte!" Inc ric i v rie genzie d'investig tori priv ti di rintr cci re, in Fr nci o ltrove, un giov ne donn fr i venti e i trent' nni, lt , iond , con occhi sl v ti, un m cchiolin so tto l p lpe r destr , un po' l uziente; l su sched segn letic dicev nc he che forse us v un profumo di nome S mp ng, che forse si f cev chi m re Vroni que L m ert, che le sue vere inizi li vre ero potuto essere E.B., che er cres ciut nell Fr nci del sud, vev soggiorn to in Inghilterr e p rl v un ottim o inglese, vev studi to, s'interess v di rcheologi , e infine che su m dre er , o er st t un

c nt nte liric . Quest'ultimo indizio si rivel decisivo: l'es me dell iogr fi - nei v ri Who's who e in ltre r ccolte speci lizz te - di tutte le c nt nti il cui cognome inizi v con l letter B non diede lcun risult to, m qu ndo cont roll mmo tutte quelle che vev no vuto un figli fr il 1912 e il 1935, d un sett ntin e pi di ltri nomi s lt fuori il suo: Vr Orlov , n t Rostov nel 190 0, spos t nel 1926 con l' rcheologo fr ncese Fern nd de Be umont; un figli , E liz eth N t sci Victorine M rie, n t nel 1929. Un reve ricerc , e venni s pere che Eliz eth er st t llev t d ll nonn Ldign n, nel G rd, e che rip res d ll m dre er sc pp t di c s il 3 m rzo 1945, ll'et di sedici nni. C p ii llor ch'er per sfuggire lle sue ricerche, signor , che n scondev le sue vere gener lit, m questo, him! signific v nche che l pist d me ritrov t si ferm v qui, d l momento che n lei n su suocer , m lgr do gli innumerevoli ppel li l nci ti per r dio e vi st mp , ne vev te pi notizie d en sette nni! Si e r gi nel millenovecentocinqu nt qu ttro: mi ci er voluto qu si un nno per s pe re chi vrei ucciso: mi ci vollero ncor pi di tre nni per ritrov rne le tr cce . Dur nte quei tre nni, ci tengo f rglielo s pere, ho ssold to squ dre d'inv estig tori i qu li, ventiqu tt'ore su ventiqu ttro, si d v no il c m io per sorv egli rvi e pedin rvi ppen usciv te, lei P rigi e l contess de Be umont Ld ign n, nel c so, sempre pi impro ile, in cui su figli vesse cerc to di rived erl o di rifugi rsi d ll nonn . L sorvegli nz risult v n m non volevo l sci re null d'intent to. Ogni str d che vev qu lche pro ilit, nche minim , di mettermi su un pist , venne sistem tic mente ttut : per questo fin nzi i un gig ntesc ricerc di merc to sui profumi "esotici" in gener le e sul profumo S mp ng in p rticol re; e mi feci comunic re il nome di tutte le persone che vev no preso in prestito in un i liotec pu lic uno o pi volumi di Gli Au ern t; e invi i tutti i chirurghi estetici di Fr nci un letter person le dom nd n do loro se vessero vuto l'occ sione di procedere, d l 1953 in poi, ll' l zio ne di un neo situ to sotto l p lpe r destr di un giov ne donn sui venticinq ue nni; e feci il giro di tutti gli ortofonisti e professori di dizione cerc nd o tutte le ionde d' lt st tur che fossero eventu lmente gu rite d un legger l uzie; per questo infine org nizz i p recchie spedizioni rcheologiche, un pi f sull dell' ltr , con l'unico scopo di poter reclut re ttr verso i

piccoli nnunci un "giov ne donn uon inglese per ccomp gn re missione scient ific nord meric n intenzion t sc vi rcheologici Pirenei". Cont vo molto su q uest'ultim tr ppol . Non diede nessun risult to. Gr nde ffluenz di c ndid te, d' ccordo, m Eliz eth non si fece vedere. Sul finire del 1956, continu vo s egn re il p sso e vevo gi speso tre qu rti e pi del mio p trimonio; vevo venduto tutti i titoli, tutte le terre, tutte le mie propriet. Mi rest v no l collezion e di qu dri e i gioielli di mi moglie. Cominci i disperderli uno dopo l' ltro per continu re p g re l'esercito di detective che vevo l nci to lle c lc gn di su figli . L morte di su suocer , l contess de Be umont, ll'inizio de l millenovecentocinqu nt sette, ri ccese le mie sper nze, conoscevo inf tti l' f fetto dell nipote; m , proprio come lei del resto, su figli non nd Ldign n p er i funer li, e fu in pur perdit che, per v rie settim ne, feci sorvegli re i l cimitero convinto che s re e ssolut mente venut mettere un fiore sull su tom . Quegli sc cchi continui mi es sper v no sempre di pi, m non intendevo ndon re l p rtit . Mi rifiut vo di mmettere che Eliz eth fosse mort , come se orm i fossi il solo poter decidere dell su vit o dell su morte, e vol evo continu re credere che si trov sse in Fr nci : vevo finito col s pere com 'er riuscit l sci re l'Inghilterr senz tr cce d'im rco: il 12 giugno 1953 , ll'indom ni del delitto, vev preso Torqu y un n ve dirett lle isole n glonorm nne: r schi ndo vi l prim letter del cognome d ll fede di perdit d el suo p ss porto, er riuscit mettersi in list sotto il nome di Vronique Am ert e l su sched , cl ssific t ll letter A, er sfuggit lle ricerche del l polizi portu le. Quest scopert t rdiv non miglior v gr nch le cose, m er sempre un sostegno ll mi convinzione che continu sse n scondersi in Fr nc i . Fu proprio in quell' nno, credo, che cominci i sr gion re. Mi misi f re dei r gion menti di questo tipo: cerco Eliz eth de Be umont, cio un donn lt , iond , con occhi sl v ti, che p rl ene l'inglese, ch' st t llev t nel G rd , ecceter . Or , Eliz eth de Be umont s che l cerco, r gione per cui si n sco nde, e n scondersi, in questo c so, signific c ncell re il pi possi ile i segni p rticol ri che l f re ero riconoscere; di conseguenz non devo cerc re un El iz eth, non un donn lt , iond , ecceter , m un' nti-Eliz eth, e mi mettev o sospett re donne piccole e rune che p rlucchi v no sp gnolo.

Un' ltr volt , mi svegli i fr dicio di sudore. Avevo ppen trov to, in sogno, l soluzione l mp nte del mio incu o. Pi zz to cc nto un'immens l v gn cope rt di equ zioni, un m tem tico finiv di dimostr re di fronte un pu lico irr equieto che il cele re teorem detto "di Montec rlo" er gener lizz ile; l qu l cos signific v non solo che un gioc tore di roulette che punt sse c so ve v lmeno ltrett nte pro ilit di vincere di un gioc tore che punt sse secondo un sistem inf lli ile, m nche che vevo ltrett nte se non m ggiori pro ili t di ritrov re Eliz eth nd ndo prendere il t d Rumpelm yer l'indom ni pomerig gio lle qu ttro e diciotto in punto di qu nte ne vrei vute f cendol cerc re d qu ttrocentotredici investig tori. Fui t nto de ole d cedere. Alle 16 e 18, entr i in quell s l d t. Nel medesimo ist nte, ne usciv un donn lt con i c pelli rossi. L feci seguire, stupid mente, ovvio. In seguito, r ccont i il mi o sogno uno degli investig tori che l vor v no per me: tutto serio, mi disse c he vevo commesso solo un errore d'interpret zione: il numero dei detective vre e dovuto mettermi un pulce nell'orecchio: 413 , ovvi mente, l'inverso di 314, e cio di : era quindi alle 18 e 16 che avrebbe dovuto succedere qualcosa. Mi a el lai allora a tutte le sfibranti risorse dell'irrazionale. Se la sua bella e mist eriosa vicina americana si fosse trovata ancora l, stia certa che avrei richiesto anche i suoi inquietanti servigi; e invece, feci muovere i tavoli, ortai anell i incrostati di certe determinate ietre, feci cucire nelle ieghe dei miei indu menti calamite, unghie d'im iccati, o minuscoli flaconi contenenti erbe, semi, s assolini colorati; consultai maghi, rabdomanti, cartomanti, veggenti, indovini d 'ogni genere: che lanciarono dadi, bruciarono una fotografia di sua figlia in un iatto di orcellana bianca e ne osservarono le ceneri, si sfregarono il bracci o sinistro con foglie di verbena a ena colta, si osero calcoli di iena sotto l a lingua, s arsero farina sul avimento, fecero infiniti anagrammi sui nomi e gl i seudonimi di sua figlia, o sostituirono le lettere del suo nome con delle cif re tentando di ottenere un 253, esaminarono la fiamma di una candela attraverso vasi ieni d'acqua, buttarono nel fuoco un o' di sale di cui ascoltarono attent i il cre itio, e sementi di gelsomino o rami di lauro di cui osservarono il fumo , versarono in una tazza colma d'acqua l'albume di un uovo a ena fatto da una g allina nera, o ure del iombo, o delle gocce di cera fusa, e guardarono le figu re che si formavano; arrostirono sca ole di ecora sui carboni ardenti, a esero dei setacci a un

filo e li fecero girare, esaminarono latte di esce (car a), teste di asini mort i, cerchi di chicchi beccati da un gallo. L'undici luglio millenovecentocinquant asette ci fu un col o di scena: uno degli uomini che avevo a ostato a Ldignan e che continuavano a vigilare malgrado la morte della contessa de Beaumont, mi tel efon er dirmi che Elizabeth aveva a ena scritto in munici io er chiedere un ce rtificato di stato civile. Dava come reca ito un albergo di Orange. Secondo la l ogica - se di logica, a questo unto, m' ancora ermesso arlare - avrei dovuto c ogliere l'occasione al volo er mettere fine a quella storia senza vie di uscita . Mi sarebbe bastato tirar fuori dal suo bel fodero di cuoio verde l'arma che o co i di tre anni rima avevo deciso sarebbe stato lo strumento della mia vendett a: un bisturi da cam agna col manico di corno, esternamente identico a un rasoio ma infinitamente i tagliente, che avevo im arato a maneggiare con estrema destr ezza, e fare irruzione a Orange. E invece, mi udii ordinare ai miei uomini di re erire sua figlia, di sorvegliarla a vista e basta. A Orange del resto se la las ciarono sca are - l'albergo non esisteva; era andata alla Posta dicendo che si era sbagliata e l'addetto al servizio scarti aveva ri escato la lettera del muni ci io di Ldignan e gliel'aveva consegnata - ma ritrovarono le sue tracce, qualche settimana do o, a Valence. Si era s osata l, con due com agni di cantiere di Fra nois Breidel come testimoni. Lasci Valence la sera stessa con il marito. Dovevano aver intuito di essere inseguiti e er i di un anno tentarono di sfuggirmi; fece ro il ossibile e l'im ossibile, seminando mille iste, falsi sco i, falsi indiz i e finte, rintanandosi in orrende camere ammobiliate, accettando er so ravvive re i lavori i infami: guardiani notturni, lava iatti, vendemmiatori, bottinai. M a una settimana do o l'altra, i quattro investigatori che otevo ancora ermette rmi chiudevano la morsa. Per una ventina di volte e i, ebbi l'occasione di uccid ere im unemente sua figlia. Ma ogni volta, con una scusa o con l'altra, lasciavo erdere: i facile diventava la vendetta e i mi ri ugnava. L'8 agosto 1958, rice vetti una lettera di sua figlia: Signore, ho sem re sa uto che avrebbe fatto di tutto er ritrovarmi. Nel reciso

istante in cui suo figlio mor, ca ii che sarebbe stato inutile im lorare da lei c ome da sua moglie un gesto di clemenza o di iet. La notizia del suicidio di sua moglie mi giunse qualche giorno i tardi, convincendomi che d'ora in avanti avreb be consacrato la sua esistenza a braccarmi. Quella che all'inizio era solo un'in tuizione, una aura, si conferm nei mesi seguenti; ero ienamente cosciente che s a eva ochissimo di me, ma ero sicura che avrebbe usato qualsiasi mezzo er sfru ttare al massimo gli scarsi elementi a sua dis osizione; il giorno in cui, in un a via di Cholet, un intervistatore mi offr un cam ione del rofumo che quell'anno usavo in Inghilterra, com resi d'istinto che si trattava di una tra ola; ochi mesi do o un annuncio che chiedeva una giovane donna buona conoscenza inglese er accom agnare missione archeologica mi disse che sa eva di me i di quanto ens assi. Da quel momento la mia vita diventata un lungo incubo: mi sentivo s iata d a tutti, continuamente, dovunque, mi mettevo a sos ettare chiunque, i camerieri dei caff che mi rivolgevano la arola, le cassiere che mi davano il resto, le cli enti di una macelleria che brontolavano erch non as ettavo il mio turno, i assa nti che mi urtavano; ero seguita, braccata, sorvegliata dagli autisti di taxi, d agli agenti di olizia, dai seudo barboni buttati sulle anchine dei giardinett i ubblici, dai venditori di caldarroste, da quelli che vendevano biglietti di l otterie, dagli strilloni. Una sera, coi nervi a ezzi, nella sala d'as etto dell a stazione di Brives, icchiai un uomo che mi guardava un o' tro o. Fui arrest ata, ortata al commissariato e solo er un miracolo non venni immediatamente ch iusa in manicomio: una giovane co ia che aveva assistito alla scena si offr di rendersi cura di me: vivevano nelle Cvennes, in un villaggio abbandonato di cui s tavano ricostruendo le case crollate. Vissi con loro er quasi due anni. Eravamo soli, tre esseri umani, una ventina di ca re e galline. Non avevamo giornali n r adio. Col assare del tem o i miei timori si sciolsero. Mi convinsi che aveva ri nunciato o che era morto. Nel giugno 1957, tornai a vivere fra gli uomini. Poco tem o do o conobbi Franois. Quando mi domand di s osarlo, gli raccontai la mia sto ria e mi lasciai facilmente convincere che era stato il mio senso di col a a far mi immaginare quella sorveglianza continua. A oco a oco ri resi fiducia, quel tanto da arrischiarmi, senza recauzioni o quasi, a chiedere in munici io un cer tificato di stato civile necessario er s osarci. Fu, resumo, uno di quegli err ori che lei, acquattato

nell'ombra, as ettava da anni. Da quel momento, la nostra vita solo una fuga sen za fine. Per un anno, ho creduto di oterle sfuggire. Adesso, so che im ossibile . Fortuna e denaro sono stati e saranno sem re dalla sua; inutile credere che un giorno riuscir a sgusciare fra le maglie della sua ragnatela, com' illusorio s er are che un giorno la smetter di erseguitarmi. Lei ha il otere di uccidermi, sig nore, e crede di averne il diritto, ma non mi obbligher i a fuggire: con Franois, mio marito, e Anne, che ho a ena messo al mondo, vivremo ormai senza muoverci i a Chaumont-Porcien, nelle Ardenne. Dove l'as etter serenamente. Per i di un anno , mi costrinsi a non dare segni di vita; licenziai tutti gli investigatori e det ective che avevo assunto; mi rintanai nel mio a artamento, non uscendo raticam ente i, cibandomi solo di gallette allo zenzero e t in sacchetto, coltivando con l'aiuto di alcolici, sigarette e com resse di maxiton una s ecie di febbre vibra nte intervallata a volte da fasi di com leto tor ore. La certezza che Elizabeth mi stesse as ettando, che si addormentasse ogni sera ensando che forse non si s arebbe svegliata i, che baciasse ogni mattina sua figlia quasi stu ita di essere ancora viva, la sensazione che quel rinvio fosse er lei una tortura sem re rin novata, mi riem iva a volte di un'ebbrezza vendicativa, un senso di esaltazione malvagia, onni otente, onni resente, e a volte mi iombava in un abbattimento sc onfinato. Per lunghe settimane, giorno e notte, inca ace di dormire i di qualche minuto filato, misuravo a grandi assi i corridoi e le camere dell'a artamento deserto sghignazzando, o sco iando in singhiozzi, immaginandomi d'un tratto da vanti a lei, a rotolarmi er terra, a im lorarne il erdono. Venerd scorso, l'11 settembre, Elizabeth mi fece arrivare una seconda lettera: Signore, Le scrivo da lla maternit di Rethel dove ho messo al mondo un'altra bambina, Batrice. Anne, la rimogenita, ha a ena com iuto un anno. Venga la su lico, adesso che deve veni re, o mai i. L'ho uccisa due giorni do o. Uccidendola, ho ca ito che la morte la

liberava come, do odomani, liberer me. Quel oco che resta del mio atrimonio, de ositato resso i miei avvocati, verr, secondo le mie ultime dis osizioni, diviso fra le sue ni otine al raggiungimento della maggiore et. La signora de Beaumont, se ure la notizia della figlia morta l'aveva sconvolta, lesse senza battere ci glio l'e ilogo di quella storia la cui tristezza non sembrava col irla i di quan to, una ventina d'anni rima, l'avesse col ita il suicidio del marito. Quest'a arente indifferenza verso la morte si u forse s iegare con la sua storia ersona le: una mattina dell'a rile millenovecentodiciotto, quando la famiglia Orlov, ch e la Rivoluzione aveva s ar agliato ai quattro angoli della Santa Russia, era mi racolosamente riuscita a ritrovarsi quasi intatta, un distaccamento di guardie r osse assal la loro residenza. Vra si vide fucilare sotto gli occhi nonno, il vecch io Sergej Ilarionovic Orlov, che Alessandro III aveva nominato ambasciatore len i otenziario in Persia, adre, il colonnello Orlov, che comandava il famoso batt aglione dei lancieri di Krasnodar, e che Trotzkij aveva so rannominato il boia d el Kuban, e i cinque fratelli, il i giovane dei quali aveva a ena com iuto undi ci anni. Lei stessa e sua madre riuscirono a fuggire, rotette da una fitta nebb ia che dur tre giorni. Al termine di un'allucinante marcia forzata di 79 giorni, riuscirono finalmente a assare nella Crimea occu ata dai cor i franchi di Denik in, e di l in Romania e in Austria.

CAPITOLO XXXII Marcia, 2 La signora Marcia in camera sua. una donna di circa ses sant'anni, robusta, quadrata, ossuta. Semisvestita, indossa ancora una sottovest e di nylon bianco orlata di izzi, un busto e un aio di calze, con i bigodini i n testa, seduta in una oltrona di fattura moderna di legno resagomato e cuoio nero. Regge nella mano destra un grosso barattolo di vetro, a forma di botticell a, ieno di cetriolini sotto sale, e tenta di afferrarne uno fra indice e medio della mano sinistra. Accanto a lei, un tavolo basso sovraccarico di carte, libri e oggetti vari: un ros etto stam ato come una arteci azione, che annuncia l'u nione della Societ Delmont and C. (architetture d'interni, arredamenti, oggetti d 'arte) con la ditta Artifoni (arte floreale, sistemazione di giardini ornamental i, serre, terrazze, aiole, iante e fiori in vaso); un invito dell'Associazione culturale franco- olacca a una retros ettiva dell'o era di Andrzej Wajda; un inv ito alla vernice di una mostra del ittore Silberselber: l'o era ri rodotta sul cartoncino un acquerello intitolato Giardino gia onese, IV, il cui terzo inferi ore occu ato da una serie di linee s ezzate rigidamente arallele, e i due terzi su eriori dalla ra resentazione realistica di un cielo esante con effetti tem oraleschi; una bottiglia di Schwe es; arecchi braccialetti, un romanzo, resu mibilmente oliziesco, intitolato Clocks and Clouds la cui co ertina raffigura u na scacchiera di jacquet sulla quale sono osati un aio di manette, una minusco la figurina di alabastro de L'Indifferente di Watteau, una istola, un iattino robabilmente ieno d'acqua e zucchero dato lo sfaccendare delle a i intorno, e un gettone esagonale, di latta, nel quale stato ritagliato con la fustella il nu mero 90; una cartolina con la leggenda Choza de Indios. Beni, Bolivia, raffigura nte un gru o di selvagge in erizoma a righe che strizzano occhi, allattano, si accigliano, sonnecchiano, in mezzo a un brulichio di bambini, accoccolate lungo una fila di ca anne di giunco; una fotografia, della signora Marcia direi, ma c on quarant'anni di meno: una mingherlina con gil a ois e ca elluccio, al volant e di una finta automobile - uno di quei fondali di inti con i buchi er assarci la testa usati dai fotografi nelle fiere di aese - in com agnia di due giovano tti che ortano giacche bianche a righe sottili e aglietta.

Il mobilio resenta un'audace mescolanza di elementi ultramoderni - la oltrona, la carta gia onese alle areti, tre lam ade sul avimento, che sembrano grossi ciottoli luminescenti - e curiosit di varie e oche: due bacheche iene di stoffe co te e di a iri so ra le quali due grandi aesaggi scuri di un ittore alsazi ano del XVII secolo con tracce di citt e incendi lontani, inquadrano al osto d'o nore un lastrone co erto di geroglifici; una rara serie di bicchieri detti voleu r, 53 am iamente usati nell'ottocento dai locandieri dei grandi orti nel tentat ivo di ridurre le risse fra marinai: simili all'esterno a veri cilindri, vanno r im icciolendosi all'interno come ditali, finti difetti che sono abilmente masche rati dalle bolle del vetro rozzamente soffiato; dei cerchi aralleli, incisi dal l'alto verso il basso, segnano la quantit bevibile er questa o quella cifra; e i nfine, un letto stravagante, ca riccio moscovita che are sia stato ro osto a N a oleone I quando ass la notte a Palazzo Petrovski, cui er dovette certamente r eferire il suo solito letto da cam o: un mobile im onente, tutto intarsiato, con sedici qualit di legno e tartaruga che, a licate in minuscole losanghe, disegna no un quadro fantastico: un universo di rosette e ghirlande intrecciate in mezzo al quale emerge, botticelliana, una ninfa vestita dei suoi soli ca elli.

CAPITOLO XXXIII Cantine, 1 Cantine. La cantina degli Altamont, ulita, tutta ord inata, nitida: da terra al soffitto, scaffali e caselle muniti di etichette gran di e chiaramente leggibili. Un osto er ogni cosa e ogni cosa al suo osto; si ensato a tutto: scorte, rovviste, di che resistere a un assedio, di che so rav vivere in caso di crisi, di che lasciar fare in caso di guerra. La arete sinist ra riservata ai rodotti alimentari. Innanzitutto, i rodotti base: farina, semo lino, maizena, 54 fecola di atate, ta ioca, fiocchi d'avena, zucchero in zolle, in olvere, in scaglie, sale, olive, ca eri, condimenti, grandi barattoli di s ena e e cetriolini, latte d'olio, acchetti d'erbe seccate, acchetti di e e in grani, chiodi di garofano, funghi liofilizzati, scatolette di scorze di tartufo ; aceto di vino e d'alcool; mandorle sgusciate, gherigli di noce, nocciole e noc cioline americane confezionate sotto vuoto, salatini vari, caramelle, cioccolata er dolci o da mangiare, miele, marmellate, latte in scatola, latte in olvere, uova in olvere, lievito, dolciumi Francorusse, t, caff, cacao, tisane, brodo Kub , concentrati di omodoro, harrisah,55 noce moscata, e eroncini rossi, vaniglia , s ezie e aromi vari, angrattato, gallette, uva assa, frutta candita, erba an gelica; oi vengono le conserve: conserve di esce, tonno in briciole, sardine s ottolio, acciughe a fagotto, sgombri al vino bianco, ilchard56 al omodoro, bac cal all'andalusa, s ratti affumicati, uova di lom o, fegato di merluzzo affumicat o; conserve di verdure: iselli, unte d'as aragio, funghi di Parigi, fagiolini extra, s inaci, cuori di carciofo, fagioli mangiatutto, scorzobianche, macedonie ; e anche acchi di legumi secchi, iselli da ur, fagioli nani, lenticchie, fave , fagioli; sacchi di riso, di asta, maccheroncini, vermicelli, conchiglie, s ag hetti, atatine chi , fiocchi di atate er il ur, minestre in busta; conserve d i frutta: mezze albicocche, ere sciro ate, ciliegie, esche, rugne, acchetti di fichi, cassette di datteri, banane e rugne secche; conserve di carne e iat ti gi cucinati: corned-beef, rosciutti, vasetti di maiale tritato e cotto nello strutto, foie gras, t di fegato, galantina, testina di vitello, crauti, stufato d i agnello con fagioli bianchi, salsiccia con lenticchie, ravioli, stufato di mon tone con ci olline e atate, ratatouille57 nizzarda, cuscus, ollo alla basca, aella, fricassea di

vitello alla vecchia. La arete di fondo e quasi tutta la arete di destra sono occu ate da bottiglie distese nelle a osite gabbie di fildiferro lastificato s econdo un ordine a arentemente canonico: rima di tutto i vini cosiddetti da a sto, oi i Beaujolais, Ctes-du-Rhne e vini bianchi d'annata della Loira, oi i vin i a breve conservazione, Cahors, Bourgueil, Chinon, Bergerac, e oi la vera cant ina, finalmente, la grande cantina, amministrata da un registro in cui viene seg nata ogni bottiglia con la sua rovenienza, il nome del roduttore, il nome del fornitore, il millesimo, la data d'ingresso, il eriodo di conservazione ottimal e, l'eventuale data di uscita: vini alsaziani: Riesling, Traminer, Pinot nero, T okay; Bordeaux rosso: Mdoc: Chteau-de-l'Abbaye-Skinner, Chteau-Lynch-Bages, Chteau-P almer, Chteau-Brane-Cantenac, Chteau-Gruau-Larose; Graves: Chteau-La-Garde-Martilla c, Chteau-Larrivet-Haut-Brion; Saint-Emilion: Chteau-La-Tour-Beau-Site, Chteau-Cano n, Chteau-La-Gaffellire, Chteau-Trottevieille; Pomerol: Chteau-Taillefer; Bordeaux b ianco: Sauternes: Chteau-Sigalas-Rabaud, Chteau-Caillou, Chteau-Nairac; Graves; Chte au-Chevalier, Chteau-Malartic-Lagravire; Borgogna rosso: Ctes de Nuit: Chambolles-M usigny, Charmes-Chambertin, Bonnes-Mares, Romane-Saint-Vivant, La Tche, Richebourg : Ctes de Beaune: Pernand-Vergelesse, Aloxe-Corton, Santenay Gravires, Beaune Grves "Vignes-de-l'Enfant-Jsus", Volnay Caillerets; Borgogna bianco: Beaune Clos-des-M ouches, Corton Charlemagne; Ctes du Rhne: Cte-Rtie, Crozes-Hermitage, Cornas, Tavel, Chteauneuf-du-Pa e; Ctes-de-Provence: Bandol, Cassis; vini del Mconnais e del Dijo nnais, vini naturali dello Cham agne - Vertus Bouzy, Crmant -, vini vari del Lang uedoc, del Barn, del Saumurois e della Turenna, vini stranieri: Fechy, Pully, Sid i-Brahim, Chteau-Mattilloux, vino del Dorset, vini del Reno e della Mosella, Asti , Koudiat, Haut-Mornag, Sangue-di-Toro, eccetera; e buone ultime, delle casse di cham agne, a eritivi e alcolici vari - whisky, gin, kirsch, calvados, cognac, G rand-Marnier, Bndictine, e, ancora sugli scaffali, dei cartoni con varie bibite an alcoliche, gassate o no, delle acque minerali, birra, succhi di frutta. All'estr ema destra infine, fra il muro e la orta - fitto graticcio di legno bardato di ferro chiuso da due grossi lucchetti - c' la zona rodotti er casa, toilette e v aria: mucchi di strofinacci da avimento, contenitori ieni di detersivi, deterg enti, scrostatori, sturatori, dosi di varechina, s ugne, rodotti

Cantine. La cantina dei Gratiolet. Varie generazioni vi hanno ammucchiato rifiut i e scarti che nessuno ha mai riordinato n smistato. Giacciono, su tre metri di rofondit, sotto la vigilanza inquieta di un grosso gatto tigrato che, accovacciat o lass dall'altra arte dello s iraglio, guata attraverso la griglia l'inaccessib ile e er non del tutto im ercettibile zam ettio di un to o. L'occhio, abituandos i via via alla enombra, finirebbe col riconoscere sotto il sottile strato di o lvere grigia dei resti s arsi rovenienti da tutti i Gratiolet: lo scheletro e l e s alliere di un letto svasato, degli sci di hickory che gi da arecchio hanno erduto qualsiasi elasticit, un casco coloniale di un bianco un tem o immacolato, delle racchette da tennis nelle loro esanti resse tra ezoidali, una vecchia ma cchina er scrivere Underwood, della famosa serie "Quatre Millions" la quale, e r via del tabulatore automatico, ass a suo tem o er uno degli oggetti i erfezi onati del mondo, e dove Frangois Gratiolet si mise a battere le sue quietanze qu ando decise che doveva assolutamente modernizzare la ro ria contabilit; un vecch io Nouveau Petit Larousse Illustr che inizia con una mezza agina 71 - ASPIC sm. (dal gr. as is). Nome volgare della vi era. Fig. Lingua d'as ic, detto di erson a maldicente e termina a agina 1530 con MAROLLES-LES-BRAULTS, ca oluogo canton. (Sarthe), arrondissement di Mamers; 2.000 ab., (950 urb.); un attacca anni di f erro battuto al quale ancora a eso un astrano di grossa lana grezza tutta a e zze diverse di colore e talvolta erfino di stoffa: il ca otto del soldato sem lice Gratiolet Olivier, fatto rigioniero a Arras il venti maggio 1940, liberato do o il

er arquet, vetri, rami, argenteria, cristallo, iastrelle e linoleum, sco e se nza manico, sacchi er as ira olvere, candele, scorte di fiammiferi, stock di i le elettriche, filtri er il caff, as irina vitaminica, lam adine a tortiglione er lam adari, lamette di rasoio, acqua di Colonia da oco rezzo e a litro, sa o nette, sham ooing, acchi di ovatta, bastoncini er ulirsi le orecchie, lime a smeriglio, refill d'inchiostro, cera er avimenti, vasi di colore, medicazioni singole, insetticida, accendifuoco, sacchetti er le immondizie, ietrine er ac cendini, asciuga, s olvera e uliscitutto.

maggio del '42 grazie all'intervento dello zio Marc (Marc, figlio di Ferdinand, non era zio di Olivier, ma rimo cugino di suo adre Louis, ma Olivier lo chiama va zio, come chiamava zio anche l'altro cugino del adre, Franois); un vecchio ma amondo di cartone, alquanto bucherellato; ile e ile di giornali scom agnati: L'Illustration, Point de Vue, Radar, Detective, Ralits, Images du Monde, Comoedia ; sulla co ertina di un Paris-Match, Pierre Boulez, in frac, brandisce la sua ba cchetta er la rima di Wozzeck all'O ra di Parigi; sulla co ertina di una Histor ia, si vedono due adolescenti, uno in divisa da colonnello degli ussari - calzon i di casimira bianca, dolman blu notte con alamari grigio erla, shak iumato -, l 'altro in finanziera nera con cravatta e olsini di izzo, che si buttano le bra ccia al collo con, sotto, la seguente leggenda: Luigi XVII e l'Aiglon si sono in contrati segretamente a Fiume l'otto agosto 1808? Il i fantastico enigma della s toria finalmente risolto! Una ca elliera traboccante di fotografie accartocciat e, di quei clich ingialliti o marroncini di cui ci si domanda sem re chi raffigur ino e chi li abbia scattati: tre uomini su una stradina di cam agna; quel signor e bruno e grazioso con baffi neri elegantemente arricciati e un aio di calzoni a scacchi chiari, dev'essere senz'altro Juste Gratiolet, il bisnonno di Olivier, il rimo ro rietario dello stabile, con due suoi amici che forse sono i Bereau x, Jacques e Emile, dei quali s os la sorella Marie; e quegli altri due, che se n e stanno davanti al monumento ai caduti di Beiruth entrambi con la manica destra svolazzante, e salutano col braccio sinistro i tre colori, il etto costellato di decorazioni, sono Bernard Lehameau, un cugino di Marthe, la moglie di Franois, con il suo vecchio amico colonnello Augustus B. Clifford, cui ha fatto da inter rete al Gran Quartier Generale delle Forze alleate a Pronne, e che, come lui, e rdette il braccio destro quando il suddetto G.Q.G. fu bombardato dal Barone ross o il 19 maggio 1917; e quest'altro, un uomo chiaramente resbite che sta leggend o un libro osto so ra un leggo inclinato, Grard, il nonno di Olivier. Accanto, am mucchiati in una scatola quadrata di latta, conchiglie e ciottoli raccolti da Ol ivier Gratiolet a Gatseau, nell'isola di Olron, il tre settembre 1934, il giorno in cui mor suo nonno, e, legato con un elastico, un fascio d'immagini di E inal c ome se ne distribuivano un tem o alle elementari quando avevi ottenuto un suffic iente numero di buoni voti: quella di so ra illustra l'incontro fra lo zar e il residente della Re ubblica francese su una nave da guerra. Ovunque, a erdita d 'occhio, non ci sono che navi il

cui fumo si erde in un cielo senza nuvole. A grandi assi, lo zar e il residen te si sono avvicinati, e si stringono la mano. Dietro allo zar, come dietro al residente, ci sono due uomini im ettiti; in contrasto con la faccia manifestamen te gioiosa dei due ca i, le loro facce a aiono serie. Gli sguardi della scorta si concentrano sui ris ettivi sovrani. In basso - la scena si svolge chiaramente sulla tolda del vascello - mezzo tagliate dal bordo dell'illustrazione, lunghe file di marinai sull'attenti.

CAPITOLO XXXIV Per le scale, 4 Gilbert Berger scende le scale a i zo o. quasi a rrivato sul ianerottolo del rimo iano. Regge nella mano destra una attumiera di lastica arancione da cui sbucano due elenchi del telefono scaduti, una bott iglia vuota di sciro o d'acero Arabelle e bucce di legumi vari. un ragazzo di q uindici anni con una zazzera bionda quasi bianca. Indossa una camicia scozzese d i lino e larghe bretelle nere ricamate a fiori di mughetto. Porta all'anulare si nistro un anello di latta come quelli che si trovano generalmente insieme a un b ubblegum dal sa ore chimico nelle confezioni azzurre intitolate Gioia di Donare, Piacere di Ricevere che hanno sostituito i classici acchetti a sor resa e che si ottengono mediante franchi uno dai distributori automatici sistemati accanto alle cartolerie e alle mercerie. Il castone ovale dell'anello imita la forma di un cammeo la cui testa in rilievo tenta di ra resentare un giovanotto dai ca el li lunghi lontanamente im arentato con un ritratto del Rinascimento italiano. Gi lbert Berger si chiama Gilbert, malgrado l'effetto oco eufonico rodotto dal ra ddo io della sillaba "ber", erch i suoi genitori si sono conosciuti a un recita l che Gilbert Bcaud - del quale erano entrambi fanatici - diede a l'Em ire nel 19 56 e durante il quale vennero rotte 87 oltrone. I Berger vivono al quarto iano , vicino ai Rorschash, sotto i Rol, so ra Bartlebooth, in un bilocale e cucina do ve un tem o abit la signora che usciva sul ianerottolo in abbigliamento succinto e che aveva una cagnetta chiamata Dodca. Gilbert in terza. Nella sua classe, l'i nsegnante di francese fa redigere agli allievi un giornale murale. Ogni ragazzo o gru o di ragazzi si occu a di una rubrica e fornisce testi che oi tutta la c lasse, riunita due ore alla settimana in un comitato di redazione, discute e tal volta res inge. Ci sono rubriche olitiche e sindacali, agine s ortive, fumetti , notizie del liceo, arole incrociate, iccoli annunci, informazioni locali, cr onaca nera, ubblicit - generalmente fornita dai genitori che hanno qualche attiv it commerciale accanto alla scuola - e varie rubriche di giochi e fai-da-te (cons igli er incollare la carta da arati, fabbricatevi la scacchiera del jacquet, i ncorniciare resto e bene, eccetera). Insieme a due com agni,

Claude Coutant e Phili e Hmon, Gilbert s' incaricato di scrivere un romanzo d'a endice. La storia si chiama La Puntura misteriosa e sono arrivati al quinto e is odio. Nel rimo e isodio, Per amore di Constance, un celebre attore, Franois Gorm as, chiede al ittore Lucero che ha a ena vinto il gran remio di Roma di ritra rlo nella scena che gli ha rocurato i maggiori trionfi, quella in cui, nella a rte di d'Artagnan, si batte in duello contro Rochefort er amore della giovane e graziosa Constance Bonacieux. Pur considerando Gormas un guitto gonfio di rete se e indegno del suo ennello, Lucero accetta, con la segreta s eranza di un com enso da re. Nel giorno convenuto, Gormas arriva nel grande studio di Lucero, in dossa il suo costume di scena e, fioretto in ugno, si mette in osa; ma il mode llo che Lucero ha renotato gi da arecchi giorni er fare Rochefort non arrivato . Per sostituirlo cos su due iedi, Gormas manda a chiamare un certo Flicien Micha rd che il figlio della sua ortinaia, e che fa l'uomo di fatica in casa del cont e de Chteauneuf. Fine del rimo e isodio. Secondo e isodio: La botta di Rochefort . La rima seduta u quindi finalmente iniziare. I due avversari rendono osto, Gormas fingendo di arare abilmente in extremis la terribile botta segreta che g li tira Michard e che dovrebbe a rirgli la giugulare. Pro rio in quel momento un 'a e entra nello studio e si mette a svolazzare intorno a Gormas il quale, d'un tratto, si orta la mano alla nuca e stramazza. Per fortuna, c' un medico nello s tabile e Michard corre a cercarlo; il medico arriva quasi subito, diagnostica un a untura d'a e che, avendo col ito il bulbo rachideo, ha rovocato una sinco e aralizzante, e orta d'urgenza l'attore in os edale. Fine del secondo e isodio. Terzo e isodio: Il veleno che uccide. Gormas muore rima di arrivare all'os eda le. Il medico, sor reso dalla ra idit dell'effetto di quella untura, rifiuta di firmare il certificato di morte. L'auto sia dimostra che effettivamente l'a e no n c'entra er niente: Gormas stato avvelenato con una dose infinitesimale di to azina che si trovava sulla unta del fioretto di Michard. Questa sostanza, deriv ata dal curaro usato dai cacciatori indios del Sudamerica che la chiamano "la mo rte silenziosa", ossiede una strana ro riet: attiva solo negli individui che ab biano recentemente avuto

un'e atite virale. Malattia da cui er l'a unto Gormas si a ena ristabilito. D i fronte a questo nuovo elemento che sembra rovare ci sia stato omicidio remed itato, un investigatore, il commissario ca o Winchester, a re un'inchiesta. Fine del terzo e isodio. Quarto e isodio: Confidenze a Sgesvar. Il commissario ca o W inchester confida al suo vice, Sgesvar, le osservazioni is irategli dal caso in q uestione: in rimo luogo, l'assassino dev'essere un amico intimo dell'attore oi ch sa eva che quest'ultimo aveva a ena avuto l'e atite virale; in secondo luogo, dev'essersi otuto rocurare a) il veleno, e so rattutto b) l'a e, erch la facc enda si svolge in dicembre e non ci sono a i in dicembre; in terzo luogo, deve a ver avuto libero accesso al fioretto di Michard. Ora, questo fioretto, cos come q uello di Gormas, stato restato a Lucero dal suo mercante d'arte Gromeck, la cui moglie, lo sanno tutti, stata l'amante dell'attore. Il che d quindi sei indiziat i, tutti con un movente: 1. il ittore Lucero, esas erato dall'obbligo di fare i l ritratto a un uomo che dis rezza; er di i, lo scandalo che il caso susciter di certo otrebbe essergli commercialmente vantaggioso; 2. Michard: tanto tem o fa , la signora Gormas madre invit il iccolo Flicien a assare le vacanze con il fig lio; do o di che, il overo ragazzo sem re stato umiliato dall'attore che dis on e s udoratamente di lui; 3. il conte de Chteauneuf, che un a icoltore, e che, lo sanno tutti, ha giurato un odio mortale alla famiglia Gormas in quanto Gatien Go rmas, residente del Comitato di salute ubblica di Beaugency, nel 1793 ha fatto ghigliottinare Eudes de Chteauneuf; 4. Gromeck, il mercante d'arte, er gelosia e motivi ubblicitari insieme; 5. Lise Gromeck, che non ha mai erdonato a Gorma s di averle referito l'attrice italiana Angelina di Castelfranco; 6. e infine l o stesso Gormas: attore a agato, ma roduttore incom etente e scalognato, di fa tto com letamente rovinato e non riuscito

a ottenere l'avallo bancario indis ensabile er finanziare la sua ultima su er roduzione: un suicidio camuffato da omicidio l'unico suo mezzo er uscire dignit osamente di scena lasciando ai figli, er via di una grossa assicurazione sulla vita, un'eredit all'altezza delle loro ambizioni. Fine del quarto e isodio. Ecco dunque a che unto arrivato il feuilleton del quale si ossono facilmente indivi duare le fonti immediate, o almeno qualcuna: un articolo sul curaro in Science e t Vie, un altro sulle e idemie di e atite in France-Soir, le avventure del commi ssario Bougret e del suo fedele vice Charolles nelle Rubriques Brac58 di Gotlib, vari fatti di cronaca sui soliti scandali finanziari del cinema francese, una f rettolosa lettura del Cid, un romanzo oliziesco di Agatha Christie intitolato M orte fra le nuvole, un film di Danny Kaye il cui titolo originale Knock on wood. I quattro rimi e isodi sono stati accolti con grande entusiasmo da tutta la cl asse. Il quinto er one ai tre autori dei roblemi difficili. Nel sesto e ultimo e isodio infatti si sa r che il col evole il medico che abita nello stesso stabi le in cui Lucero ha lo studio. vero che Gormas era sull'orlo della rovina. Un te ntato omicidio da cui fosse uscito miracolosamente indenne gli avrebbe garantito una ubblicit tale da consentirgli di ricominciare le ri rese del suo ultimo fil m, interrotte do o soli otto giorni. Con la com licit del dottore, tale Borbeille , ch'altri non che il suo fratello di latte, si inventa quindi il tortuoso co io ne di cui so ra. Ma Jean-Paul Gormas, figlio dell'attore, ama Isabelle, figlia d el dottore. Gormas adre si o one violentemente al matrimonio che il medico ved rebbe invece di buon occhio. Ecco erch a rofitta del tras orto di Gormas all'os edale, solo con lui nel retro dell'ambulanza, er avvelenarlo con una untura d i to azina, sicuro che l'accusato sar oi il fioretto di Michard. Ma il commissar io ca o Winchester, interrogando la com arsa che Flicien Michard aveva dovuto sos tituire in extremis, verr a sa ere che l'uomo era stato agato er non resentars i, e, do o questa sco erta, ricostruir tutta la macchinazione. Malgrado certe riv elazioni dell'ultima ora che contraddicono una delle regole d'oro del romanzo o liziesco, questa soluzione con le sue recrudescenze finali costituisce un e ilog o i che accettabile. Ma rima di arrivarci, i tre giovani autori devono scagiona re tutti gli altri indiziati e non sanno ro rio da dove incominciare. Phili e Hmon ha suggerito che, come in Delitto sull'Orient-Ex ress, siano tutti col evoli , ma gli altri due non ne vogliono assolutamente sa ere.

CAPITOLO XXXV La guardiola Fino al millenovecentocinquantasei, la ortinaia dell o stabile stata la signora Claveau. Era una donna di media statura, dai ca elli grigi, la bocca sottile, con un fazzoletto color tabacco erennemente in testa e erennemente vestita (salvo le sere di ricevimento quando stava al guardaroba) di un grembiule nero a fiorellini azzurri. Badava alla ulizia del caseggiato co n tutta la cura di un ro rietario. Era s osata con un fattorino di Nicolas che girava er Parigi in triciclo, berretto s avaldo sulle ventitr, cicca in bocca, e che talvolta, terminate le consegne, si vedeva, sostituito il giubbotto di cuoi o beige tutto scre olato con una giacca di mollettone lasciatagli da Danglars, d are una mano alla moglie lustrando a fondo i rami della gabbia dell'ascensore o ri assando con il bianco di S agna il grande s ecchio dell'entrata senza mai sme ttere di fischiettare il successo del giorno, La romance de Paris, Ramona, o Pre mier rendez-vous. Avevano un figlio, di nome Michel, ed er lui che la signora C laveau chiedeva a Winckler i francobolli dei acchi che Smautf gli s ediva due v olte al mese. Michel si ammazz nel 1955, a diciannove anni, in un incidente di mo tocicletta, e la sua morte rematura non fu certo estranea alla artenza dei gen itori, l'anno do o. Si ritirarono nel Jura. Per molto tem o, Morellet sostenne c he avevano a erto un caff immediatamente fallito dato che com are Claveau si era raticamente bevuto l'azienda invece di venderla, ma una voce che nessuno confer m n infirm mai. Furono sostituiti dalla signora Nochre. Che aveva allora venticinque anni. Aveva a ena erduto il marito, un sergente maggiore di carriera di quind ici anni i vecchio. Il quale mor a Algeri, no, non in un attentato, ma er i ost umi di una gastroenterite dovuta all'assunzione esagerata di ezzetti di gomma, no, non di gomma da masticare, la qual cosa avrebbe otuto avere un effetto altr ettanto nefasto, ma di gomma er cancellare. Henri Nochre era in realt vice del vi ce ca o dell'ufficio 95, e cio della sezione "Statistiche" della divisione "Studi e Progetti" del Servizio effettivi dello Stato maggiore generale della X Region e Militare. Il suo lavoro, iuttosto tranquillo fino al 1954-1955, si fece, con i rimi richiami di soldati del contingente, sem re i reoccu ante e Henri Nochre , er calmare il nervoso e l'affaticamento, si

mise a succhiare matite e a masticare gomme mentre ricominciava er l'ennesima v olta le sue interminabili addizioni. Tali ratiche alimentari, innocue fintantoc h rimangono entro limiti ragionevoli, ossono rivelarsi nocive in caso di abuso, erch i minuscoli frammenti di gomma involontariamente ingoiati rovocano ulceraz ioni e lesioni della mucosa intestinale tanto i ericolose in quanto a lungo ind ecifrabili e quindi difficilmente suscettibili di una diagnosi abbastanza recoc e, oltre che giusta. Os edalizzato er "disturbi allo stomaco", Nochre mor ancora rima che i medici fossero riusciti a ca ire cosa aveva. Di fatto, il suo caso s arebbe rimasto un enigma medico se, nello stesso trimestre, e robabilmente er gli stessi motivi, il maresciallo Olivetti, dell'ufficio immatricolazione reclut e di Orano, e il ca oralmaggiore Marguerite, del Centro Transito di Costantina, non fossero morti in condizioni quasi identiche. Da cui il termine "Sindrome dei Tre Sergenti" che non assolutamente corretto dal unto di vista della gerarchia militare, ma che col isce abbastanza la fantasia er essere correntemente usato a ro osito di questo articolare ti o di affezioni. La signora Nochre ha oggi q uarant'anni. una donna iccola, rotondetta, loquace e servizievole. Non ha nient e a che vedere con la consueta immagine della ortinaia: non sbraita, mormora o bofonchia, non insulta urlando i vari animali domestici, non caccia via i iazzi sti (cosa che del resto molti ro rietari e inquilini avrebbero una certa tenden za a rim roverarle), non servile n avida, non tiene accesa la televisione tutto i l santo giorno e non si arrabbia contro quelli che ortano gi la attumiera di ma ttina o di domenica o che coltivano vasi di fiori sul terrazzo. Non c' niente di meschino in lei, e l'unica cosa che si otrebbe rim roverarle sarebbe forse d'es sere un o' tro o chiacchierona, un o' invadente anche, oich vuole sem re sa e re tutto di questo o di quello, sem re ronta a im ietosirsi, aiutare, trovare u na soluzione er ogni singola storia. Tutti nel caseggiato hanno avuto l'occasio ne di a rezzare la sua gentilezza, e hanno otuto, rima o oi, andarsene tranq uillamente sa endo che i esci rossi sarebbero stati nutriti, i cani ortati a s asso, i fiori annaffiati, i contatori annotati. Una sola ersona nello stabile detesta cordialmente la Nochre ; la signora Altamont, er una faccenda ca itata u n'estate. La signora Altamont se ne andava in vacanza. Con la mania dell'ordine e della ulizia che la

caratterizza in tutto, svuot il frigorifero e ne regal gli avanzi alla ortinaia: un ezzetto di burro, una libbra di fagiolini freschi, due limoni, mezzo baratto lo di marmellata di ribes, un rimasuglio di anna liquida, qualche ciliegia, un o' di latte, oche briciole di formaggio, varie erbe aromatiche e tre yogurt al la bulgara. Per motivi non ben recisati ma robabilmente legati alle lunghe ass enze del marito, la signora Altamont non ot artire all'ora inizialmente revist a e dovette restare a casa ventiquattr'ore di i; er cui torn dalla Nochre e le s ieg, con aria a dire il vero alquanto imbarazzata, che non aveva niente da mangia re er la sera e che avrebbe voluto recu erare i fagiolini che le aveva dato ro rio quella mattina. "Il fatto " disse la Nochre "che li ho uliti, e stanno cuoce ndo." "E cosa osso farci?" re lic la signora Altamont. La signora Nochre ort di ersona alla signora Altamont i fagiolini cotti e le altre derrate che le aveva l asciato. L'indomani mattina rima di artire, questa volta sul serio, la signora Altamont ri ort alla Nochre i suoi avanzi. Ma la ortinaia li rifiut cortesemente.

La storia, raccontata er una volta senza esagerazioni, fece ra idamente il giro dello stabile e resto dell'intero quartiere. Da allora, la signora Altamont no n mai mancata a una riunione fra ro rietari chiedendo ogni volta, con mille scu se e retesti, che la signora Nochre venisse sostituita. a oggiata dall'amminist ratore e da Plassaert, il venditore d'indianerie, che non erdonano alla ortina ia di aver reso le difese di Morellet, ma la maggioranza rifiuta regolarmente d i mettere la cosa all'ordine del giorno. La signora Nochre nella guardiola; scende da una scaletta do o aver cambiato le v alvole che controllano una delle luci dell'atrio. La guardiola un locale di circ a dodici metri quadrati, di into in verde chiaro, iastrellato di rosso. diviso in due da un tramezzo di legno a giorno. Dall'altra arte del tramezzo, a ena v isibile, la zona camera com orta un letto con co riletto smerlato, un acquaio so rmontato da un iccolo boiler, un mobile er la toilette con iano di marmo, un fornello a due fuochi a oggiato so ra un minuscolo com rustico, e arecchie scan sie iene di scatoloni e valigie. Dalla arte della guardiola vera e ro ria, c' un tavolo con tre iante - la buganvillea scarsetta e scolorita della ortinaia, le altre, due ficus molto i floridi, a artengono ai ro rietari del rimo a de stra, i Louvet, che sono in viaggio e gliele hanno affidate - e la osta serale fra cui si nota so rattutto Jours de France della signora Moreau che orta in co ertina, a braccetto sulla Croisette, Gina Lollobrigida, Grard Phili e e Ren Clair con la didascalia: Vent'anni fa "Les belles de Nuit" trionfava a Cannes. Il can e della signora Nochre, un cagnolino da to i grasso e furbo che ris onde al nome di Boudinet, sdraiato so ra un altro tavolo, un mobiletto a fagiolo sul quale la signora Nochre che si re ara a mangiare ha messo: un iatto liscio, un iatto f ondo, un coltello, un cucchiaio, una forchetta e un bicchiere a calice, accanto a una dozzina di uova nel loro imballo di cartone ondulato e tre sacchetti di ve rbena-menta decorati di nizzarde col ca ello di aglia. Lungo il tramezzo, c' un ianoforte verticale, il iano sul quale la figlia della ortinaia, Martine, ch e oggi sta er laurearsi in medicina, ha coscienziosamente martellato er dieci anni La Marcia turca, Per Elisa,

Children's Corner e L'Asinello di Paul Dukas, e che, finalmente chiuso er sem r e, regge un vaso di gerani, un ca ello a cam ana azzurro cielo, un televisore e una culla imbottita, di vimini, nella quale dorme a ugni chiusi il iccolo di Genevive Foulerot, l'inquilina del quinto a destra, che lo affida alla ortinaia ogni mattina alle sette e viene a ri renderlo solo alle otto di sera, do o che, rientrata, ha fatto il bagno e si cambiata. Contro la arete di fondo, so ra il tavolo con le iante, c' un annello di legno munito di ganci numerati che reggon o quasi tutti dei mazzi di chiavi, un avviso stam ato con le istruzioni er l'us o dei dis ositivi di sicurezza del riscaldamento centrale, una foto a colori, r obabilmente ritagliata da un catalogo, raffigurante un anello con un enorme soli tario, e un ricamo su canovaccio, di forma quadrata, il cui soggetto stu isce se aragonato alle solite cacce alla corsa e vari balli in maschera sul Canal Gran de; raffigura infatti un'esibizione di artisti davanti al tendone di un grande c irco: a destra, due acrobati, uno dei quali, enorme, una s ecie di Porthos, alto sei iedi, testa voluminosa, s alle in ro orzione, etto come il mantice di un a fucina, gambe come due matricine di dodici anni, braccia come bielle, mani com e tenaglie, tiene a braccio teso il secondo, un ragazzo di vent'anni, iccolo, g racile, magro, che non esa in libbre un quarto di quello che esa l'altro in ch ilogrammi; al centro, un gru o di nani ca rioleggianti intorno alla loro regina , una nana dalla facies canina, vestita d'un abito con guardinfante; a sinistra infine, un domatore, un ometto s aruto con benda nera sull'occhio, giacca nera, ma con magnifico sombrero a lunghe ghiande ciondoloni allegramente sulla schiena .

CAPITOLO XXXVI Per le scale; 5 Sul ianerottolo del secondo iano. La orta degl i Altamont, inquadrata da due aranci nani che emergono dai sottovasi esagonali d i marmo, a erta. Ne esce un vecchio amico di famiglia, arrivato evidentemente in antici o. un industriale tedesco, tale Herman Fugger, che ha fatto fortuna nel rimo do oguerra vendendo materiale da cam eggio e oi riconvertito nel ramo moq uette tagli esclusivo e carta da arati. Indossa un do io etto la cui seriet ris cattata anche tro o da una sciar a viola a allini rosa. Porta sotto il braccio un quotidiano di Dublino - The Free Man - del quale si leggono la manchette e il iccolo inserto di un'agenzia di viaggi: In realt, Herman Fugger ha fatto a osta a venire resto: a assionato di culinar ia, che assa il suo tem o a rim iangere quello i s esso erduto dietro agli aff ari che dietro ai fornelli, sognando il giorno sem re i im robabile in cui otr f inalmente dedicarsi a quest'arte, si ro oneva di realizzare er il ricevimento di stasera una ricetta originale di cosciotto di cinghiale alla birra il cui mus colo vicino all'osso, dice, la cosa i relibata del mondo, ma gli Altamont hanno rifiutato con rabbia.

CAPITOLO XXXVII Louvet, 1 L'a artamento dei Louvet, rimo iano a destra. Un so ggiorno da quadri su eriori. Pareti ta ezzate di cuoio avana; caminetto incassa to con focolare esagonale e fuoco ronto ad ardere; blocco audiovisivo integrato : radio, magnetofono, televisione, roiettore er dia ositive; divano e oltrone assortiti di cuoio naturale con cinghie. Toni fulvi, cannella, marrone bruciato ; tavolo basso iastrellato a formelle bigie sul quale osata una co a contenen te dei dadi da oker, varie uova da rammendo, una boccetta di angostura, un ta o di cham agne che in realt un accendino; una bustina di fiammiferi ubblicitari roveniente da un club di San Francisco, il Diamond's; scrivania ti o navale, co n una lam ada moderna d'im ortazione italiana, sottile armatura di metallo nero che rimane stabile in qualsiasi osizione o quasi; alcova con tende rosse e un l etto tutto co erto di iccolissimi cuscini vario inti; sulla arete di fondo, un acquerello di grandi dimensioni raffigura dei musicisti che suonano strumenti a ntichi. I Louvet sono in viaggio. Viaggiano molto, er affari e di orto. Louvet assomiglia - forse un o' tro o - all'immagine che ci si fa e che ha di se stes so: stile inglese, baffi alla Francesco Giuse e. La signora Louvet una donna sc icchissima, che sfiora i quaranta, e orta volentieri gonne antalone, gil gialli a scacchi, cinturoni di cuoio e grossi bracciali di tartaruga. Una fotografia l i mostra durante una caccia all'orso sulle Ande, nella regione di Macondo; osan o insieme a una co ia che si u solo definire d'eiusdem farinae, dello stesso id entico stam o: tutti e quattro indossano dei camiciotti kaki ieni di tasche car tucciere. In rimo iano, Louvet, accucciato, un ginocchio a terra e fucile in m ano; dietro di lui, la moglie, seduta su un seggiolino ieghevole; in iedi diet ro al seggiolino, l'altra co ia. Un quinto ersonaggio, indubbiamente la guida che li accom agna, se ne sta un o' in dis arte: un uomo di alta statura dai ca elli tagliati a s azzola, che sembra un G.I. americano; vestito di un battle-dre ss mimetico, are com letamente assorto nella lettura di un romanzo oliziesco e dizione

economica, con la co ertina illustrata, intitolato El Crimen iramidal.

CAPITOLO XXXVIII Macchinario dell'ascensore, 1 L'ascensore come al solito guasto . Non mai andato molto bene. A ena qualche settimana do o la messa in o era, ne lla notte fra il quattordici e il quindici luglio 1925, rimasto bloccato sette o re. C'erano dentro quattro ersone, il che ermise alle assicurazioni di rifiuta rsi di agare la ri arazione, essendo stato revisto er tre ersone o duecento chili. Le quattro vittime erano la signora Albin, che allora si chiamava Flora C ham igny, Raymond Albin, il suo fidanzato, che faceva il servizio militare, il s ignor Jrme, allora giovane insegnante di storia, e Serge Valne. Erano andati a Mont martre er vedere le luminarie 59 ed erano rincasati a iedi assando da Pigalle , Clichy e le Batignolles fermandosi in quasi tutti i bistrot a farsi un bicchie rino di bianco secco o di ros bello fresco. Per cui erano alquanto brilli quando ca it l'incidente, verso le quattro del mattino, fra il quarto e il quinto iano. Passati i rimi istanti di aura, chiamarono la ortinaia: non era ancora la si gnora Claveau, ma una vecchia s agnola che era nata si u dire con la casa; si ch iamava Araa ed era ro rio tutta il suo nome, una donnetta ragnesca, nera e adunc a. Che arriv, con una vestaglia arancione arabescata di verde e una s ecie di cal za di cotone a mo' di berretto da notte, gli ordin di tacere, e li avvert che non avrebbero certo otuto liberarli rima di qualche ora. Rimasti soli nell'alba li vida, i quattro giovani, erch all'e oca erano tutti e quattro giovani, fecero l' inventario delle loro ricchezze. Flora Cham igny aveva nella borsetta un avanzo di nocciole tostate che si s artirono, cosa che rim iansero immediatamente er v ia della gran sete. Valne aveva un accendino e il signor Jrme delle sigarette; ne a ccesero qualcuna, ma era chiaro che avrebbe referito una bella bevuta. Raymond Albin ro ose di assare il tem o giocando a belote60 e si cav di tasca un mazzo di carte unte, ma si accorse subito che mancava il fante di fiori. Decisero di s ostituire quel fante erduto con un ezzo di carta dello stesso formato sul qual e avrebbero disegnato un omino a testa iedi, il seme ( ), una grande F, e anche i l nome del fante. "Baltard" disse Valne. "No! Ogier" disse il signor Jrme. "No! Lan cillotto!" disse Raymond Albin. Litigarono

un o' a voce bassa oi convennero che non era assolutamente necessario dare un nome al fante. Cercarono allora un ezzo di carta. Il signor Jrme ro ose un suo b iglietto da visita, ma non era del formato giusto. Il meglio che riuscirono a sc ovare, fu il frammento di una busta a artenente a una lettera di Valne s edita d a Bartlebooth la sera rima er informarlo che, data la festa nazionale, l'indom ani non sarebbe otuto venire er la solita lezione d'acquerello (glielo aveva g i detto a voce oche ore fa, al termine dell'ultima seduta, ma questo era ro rio un tratto caratteristico del com ortamento di Bartlebooth o, forse e i sem lice mente, un'occasione er usare la carta da lettere che si era fatto fare, una bel lissima ergamena nuvolosa, quasi bronzea, con il suo monogramma liberty iscritt o in una losanga). Valne aveva una matita in tasca ovviamente e quando finirono d i ritagliare con qualche a rossimazione con le forbicine er le unghie di Flora Cham igny un difficoltoso ezzo di busta, esegu con quattro segni un fante di fi ori del tutto accettabile, che scaten una serie di fischi ammirativi da arte dei suoi tre com agni: er la rassomiglianza (Raymond Albin), la ra idit d'esecuzion e (signor Jrme) e la bellezza intrinseca (signorina Flora Cham igny). A questo un to er si ose un altro roblema, infatti, er quanto s lendido fosse, quel fante era tro o diverso dalle altre carte del mazzo, la qual cosa, in s, non aveva ni ente di ri rovevole, tranne il fatto che nella belote il fante una figura di ri maria im ortanza. L'unica soluzione, disse allora il signor Jrme, consisteva nel t rasformare in fante di fiori una carta innocente, il sette di fiori er esem io, e disegnare un sette su un altro ezzo di busta. "Avremmo dovuto ensarci rima " brontol Valne. Infatti la busta non bastava i. Inoltre, Flora Cham igny, robabi lmente stanca di as ettare che le insegnassero a giocare a belote, si era addorm entata e il fidanzato aveva finito con l'imitarla. Per un attimo, Valne e il sign or Jrme ensarono di giocare in due, ma nessuno dei due areva averne veramente vo glia er cui vi rinunciarono quasi subito. Erano attanagliati dalla sete e dalla fame, i che dal sonno, si misero a raccontarsi i i bei asti della loro vita, o almeno qualcuno, e oi a scambiarsi ricette di cucina, cam o questo in cui il s ignor Jrme si rivel imbattibile. Non aveva ancora finito di enumerare gli ingredien ti necessari er re arare un asticcio di anguilla, ricetta che secondo lui ris aliva al Medioevo, che Valne si addorment a sua volta. Il signor Jrme che aveva indu bbiamente bevuto i degli altri e che

voleva continuare a divertirsi cerc er qualche minuto di svegliarlo. Non ci rius c e er assare il tem o si mise a canticchiare i successi del giorno, oi, rinfr ancandosi, a im rovvisare liberamente su qualcosa che, nella sua testa, doveva e ssere il tema finale di L'Enfant et les Sortilges alla cui rima arigina aveva a ssistito qualche settimana rima nel Thtre des Cham s-Elyses. Il suo allegro vociar e non tard a buttar fuori dal letto, e oi dai ris ettivi a artamenti, gli abita nti del quarto e quinto iano: la signora Hbert, la signora Hourcade, nonno Echar d, con le guance iene di sa one da barba, Gervaise, la governante del signor Co lomb, in liseuse goffrata, cuffietta di izzo e ianelle con om on, e infine, i l baffo scarruffato, Emile Gratiolet in ersona, il ro rietario, che allora viv eva al quinto a sinistra in uno dei due a artamenti di tre stanze che trentacin que anni do o i Rorschash avrebbero riunito. Emile Gratiolet non era recisament e un uomo facile. In altre circostanze avrebbe certamente cacciato via i quattro disturbatori seduta stante. Fu il 14 luglio a is irargli un sentimento di cleme nza? O l'uniforme del soldatino Raymond Albin? O il delizioso rossore di Flora C ham igny? Fatto sta che mise in funzione il dis ositivo manuale er lo sblocco e sterno delle orte dell'ascensore, aiut i quattro festaioli a sfilarsi dalla stre tta cabina e li mand a dormire senza neanche minacciarli di azioni giudiziarie o multe.

CAPITOLO XXXIX Marcia, 3 Lon Marcia, il marito dell'antiquaria, in camera sua. un vecchio malato, magro e stenterello, dal volto quasi grigio e mani ossute. sedu to in una oltrona di cuoio nero, in calzoni da igiama e camicia senza colletto , con una sciar a a scacchi arancioni buttata sulle s alle aggettanti, i iedi n udi in certe antofolacce sbiadite, e il cranio co erto da una s ecie di cosa di flanella che ricorda un berretto frigio. Quest'uomo s ento, dallo sguardo vuoto , i gesti stanchi, a tutt'oggi considerato dalla maggior arte dei banditori d'a sta e dei mercanti d'arte il miglior es erto mondiale in cam i diversi come le m onete e medaglie russiane e austroungariche, la ceramica Ts'ing, l'incisione fr ancese del Rinascimento, gli strumenti musicali antichi e i ta eti da reghiera dell'Iran e del golfo Persico. La sua fama es lose all'inizio degli anni trenta quando dimostr in una serie di articoli ubblicati nel Journal of the Warburg an d Courtauld Institute che il lotto di iccole incisioni attribuite a Lonard Gault ier e venduto nel 1899 da Sotheby's con il titolo Le Nove Muse, ra resentava in realt le nove i celebri eroine di Shakes eare - Cressida, Desdemona, Giulietta, lady Macbeth, Ofelia, Porzia, Rosalinda, Titania e Viola - ed era stato eseguito da Jeanne de Chnany, attribuzione che giustamente fece scal ore dato che fino al lora non si conosceva nessuna o era di quell'artista, identificata solo dal suo monogramma e da un cenno biografico redatto da Humbert e ubblicato nel suo Com endio storico dell'origine e dei rogressi dell'incisione e delle stam e in legn o e taglio dolce, Berlino, 1752, in-8, il quale affermava, sfortunatamente senza citarne le fonti, che l'artista lavor a Bruxelles e a Aquisgrana fra il 1647 e il 1662. Lon Marcia - e questa indubbiamente la cosa i straordinaria - un autodidat ta. Era andato a scuola solo fino ai nove anni. A venti, sa eva a ena leggere e la sua unica lettura regolare era un quotidiano i ico che si chiamava La Veine : lavorava allora in avenue de la Grande-Arme da un garagista che fabbricava auto mobili da corsa le quali non solo non vincevano mai ma avevano quasi sem re degl i incidenti. Il garage quindi non tard a chiudere definitivamente i battenti e Ma rcia, rovvisto solo di un iccolo

eculio, rimase senza lavoro er qualche mese; abitava in un alberghetto, l'Hote l de l'Haveyron, si alzava alle sette del mattino, beveva al banco una broda bol lente sfogliando La Veine e risaliva in camera dove, nel frattem o, gli avevano rifatto il letto, il che gli ermetteva di tornare a sdraiarsi er fare una icc ola siesta, non rima di avere accuratamente disteso il giornale in fondo al let to er non s orcare il iumino con le scar e. Marcia, che si accontentava di nie nte, avrebbe otuto vivere cos er vari anni, ma l'inverno do o cadde malato; i m edici diagnosticarono una leurite tubercolare e gli raccomandarono vivamente di andare a vivere in montagna; non otendo ovviamente sostenere le s ese di un lu ngo soggiorno in sanatorio, Marcia risolse il roblema riuscendo a farsi assumer e come cameriere ai iani nel i lussuoso di tutti, il Pfisterhof di Ascona, nel Canton Ticino. Fu l che er riem ire le lunghe ore di ri oso forzato che, termina to il lavoro, si obbligava a ris ettare con scru olo, incominci a leggere, con i acere sem re crescente, tutto quello che gli ca itava a tiro, rendendo in rest ito o ere su o ere dalla ricca clientela internazionale - re o figli di re della carne in scatola, della gomma o dell'acciaio tem erato - che frequentava il san atorio. Il rimo libro che lesse fu un romanzo, Silbermann, di Jacques de Lacret elle, che aveva vinto l'ultimo remio Fmina; il secondo fu un'edizione critica, c on traduzione a fronte, del Kublai Khan di Coleridge: "In Xanadu did Kublai Khan A stately leasure-dome decree..." In quattro anni Lon Marcia si lesse un buon m igliaio di libri e im ar sei lingue: inglese, tedesco, italiano, s agnolo, russo e ortoghese, che adroneggi in undici giorni, no, non con l'aiuto de I Lusiadi d i Cames dove Paganel credette d'im arare lo s agnolo, ma con il quarto e ultimo v olume della Bibliotbeca Lusitana di Diego Barbosa-Machado che aveva trovato, sco m agnato, nella cassa da dieci centesimi di un libraio di Lugano. Pi im arava, e i voleva im arare. Le sue risorse d'entusiasmo sembravano raticamente inesaurib ili e altrettanto inesauribile la sua facolt di assimilare. Gli bastava leggere q ualcosa una volta er non dimenticarla i, e divorava con la stessa ra idit, la st essa voracit e la stessa intelligenza trattati di grammatica greca, storie della Polonia, oemi e ici in venticinque canti, manuali di scherma o di orticoltura, romanzi o olari e dizionari

enciclo edici con, bisogna ben dirlo, una sicura redilezione er questi ultimi anche. Nel millenovecentoventisette, qualche os ite del Pfisterhof, su iniziativ a del signor Pfister in ersona, si quot er costituire a Marcia una rendita di d ieci anni che gli avrebbe ermesso di dedicarsi com letamente agli studi desider ati. Marcia, che aveva allora trent'anni, esit er quasi tutto un trimestre fra g li insegnamenti di Ehrenfels, S engler, Hilbert e Wittgenstein, oi, avendo asco ltato una conferenza di Panovsky sulla statuaria greca, sco r che la sua vera voc azione era la storia dell'arte e se ne and subito a Londra er iscriversi al Cour tauld Institute. Tre anni do o, faceva nel mondo delle erizie artistiche l'ingr esso folgorante che sa iamo. La sua salute rimase sem re malferma e lo costrins e fra letto e oltrona er quasi tutta la vita. Visse a lungo in albergo, a Lond ra in rinci io, oi a Washington e a New York; si muoveva solo er andare a ver ificare in una biblioteca o in un museo questo o quel articolare, e fu sem re a letto o in oltrona che dava consulti sem re i ambiti. stato lui, fra l'altro, a dimostrare che gli Adriana di Atri ( i noti con il so rannome di "Angeli di Adr iano") erano falsi, e a stabilire con certezza la cronologia delle miniature di Samuel Coo er raccolte nella collezione Frick: e ro rio in quest'ultima occasio ne conobbe quella che sarebbe diventata sua moglie: Clara Lichtenfeld, figlia di ebrei olacchi emigrati negli Stati Uniti, che faceva un corso ratico in quel museo. Anche se lei aveva quindici anni meno di lui, i due si s osarono oche se ttimane do o e decisero di stabilirsi in Francia. Il figlio, David, nacque nel m illenovecentoquarantasei, oco do o il loro arrivo a Parigi e la sistemazione in rue Simon-Crubellier dove la signora Marcia a r, in un'ex selleria, un negozio d i antichit cui, stranamente, il marito rifiut sem re d'interessarsi. Lon Marcia - c ome qualche altro abitante dello stabile - non mai uscito di camera da arecchie settimane; si nutre solo di latte, etits-beurre e biscotti all'uva; ascolta la radio, legge o fa finta di leggere, delle riviste d'arte gi vecchie; ne ha una s ulle ginocchia, l'American Journal of Fine Arts, e altre due ai suoi iedi, una rivista jugoslava, Umetnost, e il Burlington Magazine; sulla co ertina dell'Amer ican Journal ri rodotta una vecchia, s lendida stam a americana, scintillante d' ori e rossi, verdi e indachi: una

locomotiva dal fumaiolo gigantesco, con grossi fanali di stile barocco e un fant astico araurti frontale, che rimorchia i suoi vagoni lilla lungo una rateria n otturna sferzata dalla tem esta, mischiando nere volute di fumo schizzate di sci ntille all'oscuro mantello di nuvole ronte a sco iare. Sulla co ertina di Umet nost, che nasconde quasi del tutto quella del Burlington, fotografata un'o era d ello scultore ungherese Megle ett Eger: lacche di metallo rettangolari fissate una all'altra in modo da formare un solido con undici facce. Quasi sem re, Lon Ma rcia se ne sta immobile e muto, immerso nei ricordi: uno dei quali, risorto dal limite estremo della sua rodigiosa memoria, l'ossessiona da molti giorni: una c onferenza che Jean Riche in aveva tenuto in sanatorio oco rima di morire, tema : la Leggenda na oleonica. Riche in raccont che, quando era iccolo, a rivano la tomba di Na oleone una volta all'anno e facevano sfilare gli invalidi er mostra re loro il volto dell'im eratore imbalsamato, s ettacolo i ro izio al terrore c he all'ammirazione, in quanto quel volto era gonfio e verdastro; del resto il mo tivo er cui l'a ertura della tomba fu in seguito annullata. Ma Riche in ebbe ec cezionalmente l'occasione di vederlo, a ollaiato in braccio al rozio che aveva restato servizio in Africa e er il quale il comandante dell'Hotel des Invalid es aveva fatto a ositamente a rire la tomba.

CAPITOLO XL Beaumont, 4 Un bagno dal suolo co erto di grandi iastrelle quadrate color crema. Sul muro una carta a fiori lasticata. Nessun elemento decorativo abbellisce il mobilio esclusivamente sanitario salvo un tavolinetto rotondo con iede di ghisa scol ito il cui iano di marmo venato, stretto all'intorno da un rialzo di bronzo di stile vagamente Im ero, regge una lam ada a raggi ultraviole tti di una modernit aggressivamente brutta. A un a endiabiti di legno tornito a esa una vestaglia di satin verde con una figura di gatto e il simbolo che nelle carte figura l'asso di icche ricamati sul dorso. Secondo Batrice Breidel, quest 'abito da casa di cui talvolta sua nonna si serve ancora, sarebbe l'ex acca ato io da match di un ugile americano chiamato Cat S ade,61 che la nonna avrebbe co nosciuto all'e oca della sua tourne negli Stati Uniti e che sarebbe stato il suo amante. Anne Breidel res inge com letamente tale versione. Che negli anni trenta sia esistito un ugile nero chiamato Cat S ade esatto. La sua fu una carriera b revissima. Vincitore del torneo di boxe militare nel millenovecentoventinove, la sci l'esercito er diventare rofessionista e venne successivamente battuto da Ge ne Tunney, Al Brown e Jack Dem sey, che ure stava er ritirarsi. Cos torn nell'es ercito. molto dubbio che abbia frequentato gli stessi ambienti di Vra Orlova e e rfino che si siano conosciuti, quella russa bianca dai regiudizi tenaci non si sarebbe mai data a un negro, sia ure a uno s lendido eso massimo. La s iegazio ne di Anne Breidel diversa ma si basa ugualmente sui tanti aneddoti che racconta no la vita amorosa della Orlova: la vestaglia sarebbe effettivamente il regalo d i uno dei suoi amanti, un rofessore di storia al Carson College di New York, Ar nold Flexner, autore di una tesi nota e notata su I Viaggi di Tavernier e Chardi n e l'immagine della Persia in Euro a da Scudry a Montesquieu e, con vari seudon imi - Morty Rowlands, Kex Camelot, Trini Jinemewicz, James W. London, Harvey Ell iott -, di romanzi olizieschi conditi di scene se non ornografiche erlomeno a bbastanza chiaramente libertine: Delitti a Pigalle, Notte calda a Ankara, eccete ra. Si sarebbero conosciuti a Cincinnati, Ohio, dove Vra Orlova era stata ingaggi ata er cantare la arte di Blonde in Die Entfhrung aus dem Serail. Indi endentem ente dal loro significato

sessuale, che Anne Breidel menzion solo er inciso, gatto e asso di icche avrebb ero secondo lei fatto allusione al i famoso romanzo di Flexner, Il Settimo Crack di Saratoga 62 storia di un borsaiolo che o era negli i odromi il quale, er d estrezza e agilit, stato so rannominato "Il Gatto" e che si trova immischiato suo malgrado in un'inchiesta criminale che risolve con brio e malizia. La signora d e Beaumont non conosce le due s iegazioni; da arte sua, non ha mai fatto il min imo commento sull'origine dell'acca atoio. Sul bordo della vasca, sufficienteme nte largo er servire da a oggio, sono osati dei flaconi, una cuffia da bagno di gomma goffrata azzurro cielo, un ncessaire da viaggio a forma di saccoccia, ta gliato in una s ecie di s ugna di un rosa s orco, chiuso da un cordoncino a trec cia, e una scatola di metallo lucente, a forma di arallele i edo, nel co erchio della quale raticata una lunga fessura da cui sbuca un ezzo di Kleenex. Anne Breidel sdraiata a ancia sotto davanti alla vasca, so ra un lenzuolo da bagno v erde. Indossa una camicia da notte di lino bianco rialzata fino a met schiena; su lle natiche striate dalla cellulite oggia un cuscino termo-vibro-massaggiatore elettrico, di circa quaranta centimetri di diametro, rico erto di lastica rossa . Mentre Batrice, che ha un anno di meno, lunga e sottile, Anne tondetta e grasso ccia. Perennemente reoccu ata dal eso, s'im one delle diete draconiane che non ha mai la forza di seguire fino in fondo e s'infligge trattamenti d'ogni genere che vanno dai bagni di fango alle tute er sudare, dalle sedute di sauna seguit e da flagellazione alle illole anoressiche, dall'ago untura all'omeo atia, e da l medecine-ball, home-trainer, marce forzate, saltelli, estensori, arallele e a ltri esercizi estenuanti a tutti i massaggi ossibili e immaginabili: con guanto di crine, zucca secca, bosso, sa oni s eciali, ietra omice, allume in olvere , genziana, ginseng, succo di cetriolo e sale grosso. Quello cui si sotto one in questo momento ha un sicuro vantaggio su tutti gli altri: le ermette di occu a rsi contem oraneamente di altre cose; adesso, er esem io, a rofitta delle sedu te giornaliere di settanta minuti durante i quali il cuscino elettrico eserciter la sua azione a quanto are benefica su s alle, schiena, fianchi, natiche, cosce e ancia in successione, er fare il bilancio della dieta: ha davanti un libric cino intitolato Tabella com leta del valore energetico degli

alimenti comuni, nel quale gli alimenti stam ati in modo s eciale sono ovviament e evitandi, e sta confrontandone i dati - cicoria 20, melacotogna 70, eglefino 8 0, lombata 220, uva assa 290, noce di cocco 620 - con quelli del cibo ingurgita to il giorno rima e annotato, nella quantit esatta, in un'a osita agenda. T senz a zucchero e senza latte 0 Un succo di ananas 66 Uno yogurt 60 Tre biscotti di s egala 60 Carote grattugiate 45 Costolette d'agnello (due) 192 Zucchine 35 Ca ra fresco 190 Melacotogna 70 Zu a di esce (senza crostini n rouille63) 180 Sardine fresche 240 Insalata di crescione con limone verde 66 Saint-Nectaire 400 Sorbet to ai mirtilli 110 Totale 1714 Questo elenco articolareggiato con la conseguent e somma totale, malgrado il Saint-Nectaire, sarebbe i che ragionevole se non ec casse gravemente er omissione; certo, Anne ha notato con grande scru olo quello che ha mangiato e bevuto alla rima colazione, ranzo e cena, ma non ha assolut amente tenuto conto delle quaranta o cinquanta incursioni furtive fatte fuori a sto nel frigorifero e nella dis ensa er tentare di calmare la sua fame insaziab ile. Nonna, sorella, e signora Lafuente, la donna di servizio che hanno da i di vent'anni, hanno fatto di tutto er im edirgliele, arrivando erfino al unto di svuotare il frigorifero ogni sera e chiudere a chiave in un armadio quanto c'er a di commestibile; ma la cosa non serviva un bel niente: rivata dei suoi s unti ni, Anne Breidel aveva delle crisi di furore

indescrivibili e usciva er soddisfare in un caff o in casa di amiche la sua irre rimibile bulimia. Il fatto i grave er, non che Anne mangi fuori asto, cosa che molti dietisti considerano erfino alquanto benefica, ma che, irre rensibilment e rigida er quanto riguarda la dieta seguita a tavola, im osta del resto anche alla nonna e alla sorella, si riveli, a ena uscita dalla sala da ranzo, sor re ndentemente lassista: mentre non so orterebbe di vedere a tavola non solo ane e burro, ma nemmeno alimenti ritenuti neutri come le olive, i gamberetti grigi, la sena e o la scorzonera, si sveglia di notte er andare a divorare s udoratame nte montagne di fiocchi d'avena (350), fette di ane e burro (900), tavolette di cioccolata (600), brioche farcite (360), bleu d'Auvergne64 (320), noci (600), m acinato di maiale con strutto (600), groviera (380), o tonno sottolio (300). Di fatto, non smette mai di sgranocchiare qualcosa, e adesso mentre con la mano des tra fa i suoi conti consolatori, con la sinistra rosicchia una coscia di ollo. Anne Breidel ha solo diciott'anni. Quanto a studi, brava quanto la sorella minor e. Ma mentre Batrice forte in lettere, sulle versioni in articolare - rimo rem io di greco al Concorso generale -, 65 decisa a rendere storia antica e forse a nche archeologia, Anne ortata sulle scientifiche: matura a sedici anni, assata al rimo col o nella Scuola Centrale,66 settima in graduatoria. Fu nel 1967, a nove anni, che Anne si sco r la vocazione d'ingegnere. Quell'anno, una etroliera anamense, la Silver Glen of Alva, naufrag al largo della Terra del Fuoco con ce ntoquattro ersone a bordo. Il suo SOS mal ricevuto er via della tem esta che i nfuriava nell'Atlantico del sud e nel mare di Weddell non ermise di localizzarl a con recisione. Per due settimane, i guardacoste argentini e le squadre della rotezione civile cilena, aiutati da molte navi che in quel momento incrociavano nei araggi, frugarono instancabili gli innumerevoli isolotti di Ca o Horn e de lla baia di Nassau. Con ansia febbrile e crescente, Anne leggeva ogni sera nel g iornale il racconto delle ricerche; il brutto tem o le rallentava arecchio e, s ettimana do o settimana, le robabilit di trovare qualche su erstite diminuivano. Quando ormai non c'erano i s eranze, la grande stam a inneggi all'abnegazione de i soccorritori i quali, in circostanze e condizioni s aventevoli, avevano fatto l'im ossibile er salvare gli eventuali naufraghi;

ma arecchi commentatori affermarono, non senza ragione, che il vero res onsabil e della catastrofe non era il maltem o, ma la mancanza, nella Terra del Fuoco, e i generalmente nell'intero ianeta, di a arecchi riceventi abbastanza otenti da oter ca tare, quali che fossero le condizioni atmosferiche, gli a elli tras messi dalle navi in ericolo. Fu do o aver letto quegli articoli che, ritagliati e incollati in un quaderno s eciale, us in seguito come fonte er un'esercitazio ne in classe (faceva allora la rima media), anche Anne Breidel decise di costru ire il i grande radiofaro del mondo, un'antenna alta ottocento metri che avrebbe chiamato Tour Breidel, ca ace di ricevere qualsiasi messaggio trasmesso in un r aggio di ottomila chilometri. Fin verso i quattordici anni, Anne dedic quasi tutt o il suo tem o libero a disegnare rogetti della torre, calcolandone eso e resi stenza, verificandone la ortata, studiandone la collocazione ottimale - Tristan da Cua, le Crozet, le Bounty, l'isolotto Saint-Paul, l'arci elago Margarita Tere sa, e, er finire, le isole del Princi e Edoardo, a sud del Madagascar - e racco ntandosi in ogni articolare i salvataggi miracolosi che avrebbe reso ossibili. La sua assione er la fisica e la matematica si svilu man mano dall'immagine mitica, quell'albero maestro fusiforme emergente dalle nebbie scintillanti dell' oceano Indiano. I suoi anni di corsi i o e ro edeutici, e lo svilu o delle tel ecomunicazioni via satellite su erarono oi quel rogetto. Ne rimane solo una fo tografia ubblicata in un giornale che la resenta, dodicenne, mentre osa davan ti al modello costruito in sei lunghi mesi, un'aerea struttura metallica, fatta di 2715 untine da grammofono in acciaio tenute insieme con dei microsco ici un ti di colla, alta due metri, sottile come un merletto, snodata come una ballerin a, che orta sulla cima 366 minuscoli ricevitori arabolici.

CAPITOLO XLI Marquiseaux, 3 Riunendo l'ex camera da letto dei vecchi Echard con la iccola sala da ranzo e aggiungendovi il corris ondente ezzo di vestibolo, ormai inutile, oltre a uno sgabuzzino er le sco e, Phili e e Caroline Marquise aux hanno ottenuto un locale abbastanza am io facendone la sala riunioni della l oro agenzia: non assolutamente un ufficio ma, is irata alle i recenti tecniche i n fatto di brain-storming e gru ologia, una stanza che gli americani chiamano I nformal Creative Room, abbreviata I.C.R., e comunemente I see her; i Marquiseaux , da arte loro, la chiamano l'urlatoio, il ensatoio o meglio, riferendosi alla musica ch' loro com ito romuovere, la " o eria": qui che si definiscono i grand i assi delle loro cam agne i cui articolari saranno oi messi a unto negli uff ici dell'agenzia, al diciassettesimo iano d'una delle torri della Dfense.67 Pare ti e soffitto sono ta ezzati di vinile bianco; il avimento co erto da un ta e to di gomma iuma uguale a quello usato dagli ade ti di certe arti marziali; nien te alle areti; quasi nessun mobile: un buffe basso laccato di bianco sul quale sono osate delle lattine di succo di verdura Seven-U e birra analcolica (rootbeer); un giardinetto zen ottagonale, ieno di sabbia finemente striata da cui s unta qua e l un ciottolo, un'infinit di cuscini d'ogni forma e colore. Quattro og getti si s artiscono lo s azio essenziale: il rimo un gong di bronzo grande all 'incirca come quello dei titoli di testa dei film della Rank, vale a dire i alto di un uomo; non viene dall'Estremo Oriente, ma da Algeri: sarebbe stato usato er radunare i rigionieri del tristemente famoso bagno enale barbaresco in cui, fra gli altri, furono im rigionati Cervantes, Rgnard e San Vincenzo de' Paoli; i n ogni caso, un'iscrizione araba ro rio quella, l'al-Ftiha, che introduce ciascuna delle centoquattordici sure de l Corano: "Nel nome del Dio clemente e misericordioso", incisa al centro.

Il secondo oggetto un juke-box "elvis resleyco" cromato e luccicante; il terzo u n biliardino elettrico a artenente a un modello articolare che chiamano Flashi ng Bulbs: cassa e tavola non contengono lot n molle n contatori: sono degli s ecc hi crivellati da una miriade di iccoli fori dietro ai quali sono dis oste altre ttante lam adine collegate a un flash elettronico; il movimento della bilia d'ac ciaio, anch'essa invisibile e silenziosa, scatena lam i luminosi talmente intens i che nell'oscurit uno s ettatore situato a tre metri dall'a arecchio u agevolme nte leggere dei caratteri iccoli come quelli di un dizionario; er chi gli sta davanti o di fianco, anche se orta occhiali rotettori, l'effetto a tal unto " sichedelico" che un oeta hi y lo ha definito "coito astrale". La fabbricazion e della macchina stata interrotta non a ena l'hanno riconosciuta res onsabile d i sei casi di cecit; ormai molto difficile rocurarsene una, erch certi amatori, abituati a quei lam i in miniatura come lo si u essere a una droga, non esitano a circondarsi di quattro o cinque a arecchi che fanno funzionare tutti insieme. Il quarto oggetto un organo elettrico, abusivamente battezzato sintetizzatore, inquadrato da due alto arlanti sferici. I Marquiseaux, assorti nei loro al eggi acquatici, non sono ancora entrati in questa stanza dove li as ettano due amici che sono anche due clienti. Uno dei due, un giovanotto in abito di tela, a ied i nudi, s rofondato nei cuscini, sul unto di accendersi una sigaretta con uno z i o, un musicista svedese, Svend Grundtvig. Allievo di Falkenhausen e di Hazefe ld, ade to della musica ostweberniana, autore di costruzioni sa ienti quanto di screte, la i celebre delle quali, Crossed Words, offre una artitura stranamente simile a uno schema di arole incrociate, con la lettera orizzontale o vertical e corris ondente a sequenze di accordi dove le "caselle nere" hanno funzione di ausa, Svend Grundtvig nondimeno smanioso di accostarsi a musiche i o olari e h a a ena com osto un oratorio, Proud Angels, il cui libretto si basa sulla stori a della caduta degli angeli. La riunione di questa sera studier mezzi e modi di romozione rima che venga ra resentato al festival di Tabarka. L'altro, la cele berrima "Hortense", un ersonaggio molto i ersonale. una donna sui trent'anni, di faccia dura e occhi inquieti;

accovacciata vicino all'organo elettrico, e suona solo er s, con la cuffia ricev itore in testa. A iedi nudi anch'essa - dev'essere una regola della casa toglie rsi le scar e rima di entrare in questa stanza - indossa mutandoni lunghi di se ta kaki stretti al ol accio e ai fianchi da lacci bianchi con untali di strass , e un giubbotto corto, o meglio una s ecie di bolero, fatto di mille ezzetti d i elliccia. Fino al millenovecentosettantatr, "Hortense" - ormai consuetudine sc riverne il nome fra virgolette - era un uomo e si chiamava Sam Horton. Faceva il chitarrista-com ositore in un iccolo com lesso newyorkese, "The Was s". La sua rima canzone, Come in, little Nemo, rimase er tre settimane nel To 50 di Var iety, ma le successive - Susquehanna Mammy, Slumbery Wabash, Mississi i Sunset, Dismal Swam , I'm homesick for being homesick - non ebbero il successo che si d ava er scontato, malgrado il loro fascino molto "anni quaranta". Il gru o quin di vegetava e vedeva con angoscia il rarefarsi degli ingaggi e il negarsi sem re i frequente dei discografici che er loro erano sem re in riunione, quando, all 'inizio del 1973, Sam Horton lesse er caso in una rivista che stava sfogliando nella sala d'as etto del suo dentista un articolo su quell'ufficiale dell'eserci to delle Indie che era diventato/a una ris ettabile lady. Quello che interess imm ediatamente Sam Horton, non fu tanto il fatto che un uomo avesse otuto cambiare sesso quanto il successo editoriale ottenuto dal racconto di quella rara es eri enza. Cedendo quindi alla fallace seduzione del ragionamento analogico, Sam Hort on si convinse che un gru o o com osto di transessuali avrebbe senz'altro avu to successo. Evidentemente non riusc a convincere i quattro artner, ma continuav a a ensarci. L'idea non doveva certo ris ondere a un bisogno solo ubblicitario , e infatti se ne and in Marocco er sotto orsi in una clinica s ecializzata ai t rattamenti chirurgici ed endocrini del caso. Quando "Hortense" torn negli Stati U niti, i Was s, che nel frattem o lo avevano sostituito con un altro chitarrista e che sembravano in via di risalire la china, rifiutarono di ri renderla con lor o, e quattordici editori le rimandarono il manoscritto, "solo una co ia", disser o, "di un recente successo". Fu l'inizio di un eriodo di vacche magre che dur a recchi mesi nel quale, er so ravvivere, dovette fare la donna delle ulizie in qualche agenzia di viaggio. In un abisso di dis erazione - er usare i termini d ei riassuntini

biografici stam ati sul retrobusta dei suoi dischi -, "Hortense" ricominci a scri vere canzoni e, oich nessuno voleva cantarle, fin con il decidersi a inter retarl e lei stessa: la sua voce rauca e instabile creava incontestabilmente quel new s ound che tutta la gente del mestiere continua a rincorrere e le canzoni stesse r is ondevano ro rio all'attesa inquieta di un ubblico di giorno in giorno i feb brile er il quale divent ben resto l'incom arabile simbolo di tutta la fragilit del mondo: con Lineblossom Lady, storia nostalgica di un negozio di erborista de molito er far osto a una izzeria, ottenne in ochi giorni il rimo dei suoi 5 9 dischi d'oro. Phili e Marquiseaux, riuscendo a mettere sotto contratto esclus ivo er l'Euro a e il Nordafrica questa creatura tremante e insicura ha indubbia mente realizzato il miglior affare della sua ancora breve carriera; non er "Hor tense" in s la quale, con le sue fughe continue, le sue rotture di contratto, i s uicidi, le de ressioni, i rocessi, i balletti rosa e verdi, cure, controcure e ubbie varie, gli costa erlomeno quanto ne ricava, ma erch a questo unto tutti quelli che sognano di farsi un nome nel music-hall tengono molto a entrare nella stessa agenzia di "Hortense".

CAPITOLO XLII Per le scale, 6 Due uomini si incontrano sul ianerottolo del quar to iano, entrambi sulla cinquantina, entrambi occhialuti e con montatura rettan golare, entrambi identicamente vestiti di nero, calzoni, giacca, anciotto che g li stanno un o' larghi, scar e nere, cravatta nera su camicia bianca dal collet to stondato, ca ello tondo nero. Ma quello che di s alle orta una sciar a stam ata ti o cachemire, mentre l'altro ha una sciar a rosa a righine viola. Sono du e orta a orta. Il rimo ro one una Nuova Chiave dei Sogni, sedicentemente bas ata sugli Insegnamenti di uno stregone Yaki raccolti sul finire del XVII secolo da un viaggiatore inglese che si chiamava Henry Barrett, ma redatti di fatto oc he settimane fa da uno studente di botanica dell'Universit di Madrid. A rescinde re dagli anacronismi senza i quali questa chiave dei sogni non a rirebbe ovviame nte un bel niente, e dai fronzoli con i quali la fantasia dello s agnolo ha tent ato di abbellire la fastidiosa enumerazione er accentuarne l'esotismo cronologi co e geografico, molte delle associazioni ro oste hanno uno straordinario sa or e: ORSO = OROLOGIO A PENDOLO PARRUCCA = POLTRONA ARINGA = SCOGLIERA MARTELLO = D ESERTO NEVE = CAPPELLO LUNA = SCARPA NEBBIA = CENERI RAME = TELEFONO

PROSCIUTTO = SOLITARIO Il secondo vende un giornaletto intitolato Debout! organo dei testimoni della Nu ova Bibbia. In ogni fascicolo si trovano articoli di fondo come: "Cos' la felicit dell'uomo?", "Le 67 verit della Bibbia", "Era veramente sordo Beethoven?", "Miste ro e Magia dei gatti", "Come a rezzare i fichi d'India", qualche informazione g enerica: "Agite rima che sia tro o tardi!", "La vita com arsa er caso", "Meno matrimoni in Svizzera", e qualche massima del ti o Statura justa et aequa sint ondere. Furtivamente infilate fra le agine ci sono ubblicit er articoli igien ici con offerta di s edizioni discrete.

CAPITOLO XLIII Foulerot, 2 Una camera del quinto a destra. Era la camera di Paul Hbert, fino al suo arresto, una camera da studente con un ta eto di lana bucato da bruciature di sigaretta, una carta verdastra alle areti, un cosy-corner co erto di stoffa a righe. Gli autori dell'attentato che, il sette ottobre 1943, in boulevard Saint-Germain, cost la vita a tre ufficiali tedeschi, vennero arrestat i il giorno stesso verso sera. Erano due ex ufficiali di carriera a artenenti a un "Gru o d'Azione Davout" del quale, come si ca subito, erano gli unici membr i; con il loro gesto, intendevano restituire ai Francesi la Dignit erduta: li ar restarono nel momento in cui si re aravano a distribuire un volantino che inizi ava con queste arole: "Il soldato crucco un essere forte, sano, che ensa solo a far grande la atria. Deutschland ber alles! Mentre noi siamo dei dilettanti, c i siamo dentro fin qui!". Tutti quelli che erano stati resi nella retata succes siva di un'ora all'es losione furono liberati l'indomani omeriggio do o un acce rtamento d'identit, tranne cinque studenti la cui osizione sembrava irregolare e er i quali le autorit di occu azione richiesero un su lemento d'indagine. Paul Hbert era fra i cinque: i suoi documenti erano in regola, ma il commissario che lo interrogava si stu di averlo trovato al crocevia dell'Odon un gioved alle tre d el omeriggio mentre avrebbe dovuto trovarsi nella Scuola del Genio civile, in a venue de Wagram 152, a re ararsi er il concorso della Scuola su eriore di chim ica. La cosa di er s aveva ochissima im ortanza, ma le s iegazioni fornite da P aul Hbert non convinsero ro rio nessuno. Ni ote di un farmacista sistemato in ru e de Madrid 48, Paul Hbert a rofittava am iamente di quella asta di nonno soffi andogli dei flaconi di elisir a base o iacea che oi rivendeva fra i quaranta e i cinquanta franchi l'uno a giovani drogati del Quartiere latino; quel giorno, aveva consegnato le sue scorte mensili e quando lo arrestarono si re arava a s endere allegramente i cinquecento franchi guadagnati sugli Cham s-Elyses. Ma inve ce di raccontare sem licemente che aveva bruciato scuola er andare al

cinema a vedersi L'ultimo bacio, o La casa degli incubi, si lanci in lunghe giust ificazioni sem re i ingarbugliate cominciando col raccontare che era stato costr etto a recarsi da Gibert er acquistare il Trattato di chimica organica, di Polo novski e Les agnol, un volumone di 856 agine uscito da Masson due anni rima. " E allora, dov' questo trattato?" domand il commissario. "Da Gibert, non l'avevano" afferm Hbert. Il commissario che, a questo unto, doveva avere solo voglia di div ertirsi un o' e basta, s ed da Gibert un agente che, ovviamente, torn ochi minut i do o con il trattato in questione. "S, ma era tro o caro er me" mormor Hbert, d andosi definitivamente la za a sui iedi. Dal momento che gli autori dell'atten tato erano gi stati arrestati, il commissario non cercava i di scovare "I Terrori sti". Ma er un sem lice scru olo di coscienza, fece erquisire Hbert, trov i cinq uecento franchi e, credendo di avere messo il dito su una rete del mercato nero, ordin una erquisizione domiciliare. Nello stanzino attiguo alla camera di Hbert, fra una montagna di vecchie scar e, scorte di verbena menta, scalda iedi elettr ici di rame tutti ammaccati, attini da ghiaccio, racchette con le corde smollat e, riviste scom agnate, romanzi illustrati, vecchi indumenti e vecchi cordini, v enne trovato un im ermeabile grigio e, nella tasca del suddetto im ermeabile, un a scatola di cartone, alquanto iatta, di circa quindici centimetri er dieci, s ulla quale c'era scritto: 68 Dentro la scatola, c'era un fazzoletto da naso di seta verde, resumibilmente ri tagliato in una stoffa di aracadute, un'agenda co erta di note sibilline del ti o "In iedi", "incisioni a losanga", "X-27", "Gault-de-Perche", eccetera, la cu i difficile decifrazione non rec alcun elemento conclusivo; un frammento della ca rta all'1/160.000 dello Jutland, inizialmente eseguita da J.H. Mansa; e una bust a vergine contenente un foglio iegato in quattro: in alto e a sinistra del fogl io c'era un'intestazione

che sormontava una figura di leone che in termini araldici si sarebbe definita " assante" o "leo ardito". Sul resto del foglio era accuratamente tracciata con l 'inchiostro viola una ma a del centro di Le Havre, dal Grand-Quai alla lace Ga mbetta: una croce rossa indicava l'albergo Les Armes de la Ville, quasi all'ango lo fra rue d'Estimauville e rue Frdric-Sauvage. Ora, ro rio in quell'albergo, req uisito dai tedeschi, che il 23 giugno, oco i di due mesi rima, era stato abbat tuto l'ingegnere generale Pferdleichter, uno dei rinci ali res onsabili dell'Or ganizzazione Todt il quale, do o aver diretto i lavori di fortificazione costier a dello Jutland, dove del resto era miracolosamente scam ato er ben due volte a due attentati, era a ena stato incaricato da Hitler in ersona di su ervisiona re l'O erazione Parsifal: quell'o erazione analoga al rogetto Cyclo e che, iniz iata un anno rima nella zona di Dunkerque, doveva a rodare alla costruzione, u na ventina di chilometri indietro ris etto al Vallo Atlantico vero e ro rio, fr a Goderville e Saint-Romain-du-Colbosc, di tre basi di radioguida e otto bunker dai quali avrebbero otuto artire V2 e razzi a i stadi in grado di raggiungere gli Stati Uniti. Pferdleichter fu ucciso da una fucilata, alle dieci meno un qua rto - ora tedesca - nel salone dell'albergo - mentre stava giocando a scacchi co n uno dei suoi assistenti, un ingegnere gia onese di nome Uchida. Il tiratore s i era a ostato nella soffitta di una casa ro rio di fronte all'albergo e allor a disabitata, e aveva a rofittato del fatto che le finestre del salone erano a erte; malgrado un angolo di tiro articolarmente sfavorevole, gli bast una sola allottola er col ire a morte Pferdleichter troncandogli la carotide. Ne dedusse ro che si trattava di un tiratore scelto, la qual cosa venne confermata l'indoma ni mattina dalla sco erta in un boschetto del giardino ubblico di lace de l'Ho tel de Ville dell'arma di cui si era servito, una carabina da com etizione, cali bro 22, di fabbricazione italiana. L'indagine si orient in arecchie direzioni tu tte finite in un vicolo

cieco: il ro rietario ufficiale dell'arma, un certo Gressin, di Aigues-Mortes, non fu ritrovato; quanto al ro rietario della casa in cui il tiratore si era im boscato, era un funzionario coloniale di stanza a Numea. Gli elementi acquisiti nella erquisizione Hbert, ri ortarono il caso alla ribalta. Ma Paul Hbert non ave va mai visto quell'im ermeabile n, a maggior ragione, la scatola e il suo contenu to; la Gesta o ebbe un bel torturarlo, non venne a ca o di nulla. Paul Hbert, mal grado la giovane et, viveva solo in quell'a artamento. Uno zio che vedeva non i di una volta alla settimana e il nonno farmacista si occu avano di lui. Sua madr e era morta quando aveva dieci anni e suo adre, Jose h Hbert, is ettore al mater iale mobile nelle ferrovie dello Stato, era raticamente sem re assente da Parig i. I sos etti dei tedeschi si a untarono su quel adre di cui Paul Hbert non ave va notizie da i di due mesi. Si vide subito che aveva anche smesso di lavorare, ma tutte le ricerche intra rese er ritrovarlo furono vane. A Bruxelles non esis teva nessuna Ditta Ely e C., come del resto nessun sarto chiamato Anton al numer o 16 bis di avenue de Messine, che tra l'altro era un numero fittizio, fittizio quanto il numero telefonico il quale, come oi si ca , corris ondeva sem licement e all'ora dell'attentato. In ca o a qualche mese, le autorit tedesche, convinte c he Jose h Hbert stesso fosse stato acco ato o che fosse riuscito a assare in In ghilterra, archiviarono il caso e s edirono il figlio a Buchenwald. Do o le tort ure quotidianamente subite, fu quasi una liberazione er lui. Una ragazza di dic iassette anni, Genevive Foulerot, abita adesso l'a artamento con il figlioletto di un anno. L'ex camera di Paul Hbert diventata la camera del iccolo, una camera quasi vuota con qualche mobile da bambini: una culla bianca di vimini intreccia ti so ra un su orto ieghevole, un tavolo fasciatoio, un box rettangolare con i bordi rotetti da un'imbottitura. I muri sono nudi. C' solo una fotografia a un tata alla orta. Raffigura Genevive, il volto raggiante, che tiene il suo iccolo a braccio teso; indossa un due ezzi di stoffa scozzese e osa accanto a una i scina smontabile la cui arete metallica esterna decorata con grandi fiori stili zzati. La fotografia roviene da un catalogo di vendite er corris ondenza di cu i Genevive una delle sei modelle stabili. Dove la si u veder remare a

bordo di una finta canoa con un giubbotto da salvataggio gonfiabile di lastica arancione, o seduta su una sedia da giardino di tubo e tela a righe gialle e blu vicino a una tenda dal tetto blu, vestita d'un acca atoio da bagno verde e in com agnia di un uomo in acca atoio da bagno rosa, o ure in camicia da notte or nata di trine, mentre solleva dei iccoli manubri, e in mille abiti da lavoro di tutti i generi: camici da infermiera, da commessa, da insegnante, tute da rof di ginnastica, grembiuli da cameriera di ristorante, giacchette da macellala, sa lo ette, sottovesti, giubbotti, casacche, eccetera. Al di fuori di questo oco restigioso lavoro sbarcalunario, Genevive Foulerot segue dei corsi d'arte drammat ica e si gi vista in molti film e feuilleton. Presto sar forse la rotagonista fem minile di un teledramma liberamente is irato a una novella di Pirandello che, fa cendo il bagno, all'altro ca o dell'a artamento, si accinge adesso a leggere: i l suo volto da madonnina, i suoi grandi occhi lim idi, i suoi lunghi ca elli ner i, l'hanno fatta scegliere fra una trentina di ostulanti er quella Gabriella V anzi il cui sguardo candido e insieme erverso reci iter Romeo Daddi nella folli a.

CAPITOLO XLIV Winckler, 2 All'inizio, l'arte del uzzle sembra un'arte breve, di oco s essore, tutta contenuta in uno scarno insegnamento della Gestalttheorie: l'oggetto reso di mira - sia esso un atto ercettivo, un a rendimento, un sis tema fisiologico o, nel nostro caso, un uzzle di legno - non una somma di eleme nti che bisognerebbe da rima isolare e analizzare, ma un insieme, una forma cio, una struttura: l'elemento non reesiste all'insieme, non i immediato n i antico, non sono gli elementi a determinare l'insieme, ma l'insieme a determinare gli e lementi: la conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell'insieme e della sua str uttura, non deducibile dalla conoscenza delle singole arti che lo com ongono: l a qual cosa significa che si u anche guardare il ezzo di un uzzle er tre gior ni di seguito credendo di sa ere tutto della sua configurazione e del suo colore , senza aver fatto il minimo asso avanti: conta solo la ossibilit di collegare quel ezzo ad altri ezzi e in questo senso l'arte del uzzle e l'arte del go ha nno qualcosa in comune; solo i ezzi ricom osti assumeranno un carattere leggibi le, acquisteranno un senso: isolato, il ezzo di un uzzle non significa niente; sem licemente domanda im ossibile, sfida o aca; ma se a ena riesci, do o molti minuti di errori e tentativi, o in un mezzo secondo rodigiosamente is irato, a connetterlo con uno dei ezzi vicini, ecco che quello s arisce, cessa di esiste re in quanto ezzo: l'intensa difficolt che ha receduto l'accostamento, e che la arola uzzle - enigma - traduce cos bene in inglese, non solo non ha i motivo d i esistere, ma sembra non averne avuti mai, tanto si fatta evidenza: i due ezzi miracolosamente riuniti sono diventati ormai uno, a sua volta fonte di errori, esitazioni, smarrimenti e attesa. La arte dell'artefice di uzzle difficile da definire. Nella maggior arte dei casi - er tutti i uzzle di cartone in artic olare - i uzzle sono fatti a macchina e i loro contorni non seguono necessit alc una: una ressa tranciante regolata secondo un disegno immutabile taglia i fogli di cartone sem re nel medesimo modo; il vero amatore res inge questo ti o di u zzle, non solo erch sono di cartone invece che di legno, n erch sulla confezione ri rodotto il modello, ma so rattutto erch con questo sistema si viene a erdere la s ecificit stessa del uzzle: oco im orta

all'occorrenza, contrariamente a un'idea fortemente ancorata nella mente del ub blico, che l'immagine iniziale si consideri facile (una scena di genere alla man iera di Vermeer er esem io, o la fotografia a colori di un castello austriaco) o ure difficile (un Jackson Pollock, un Pissarro o - misero aradosso - un uzz le bianco): non nel soggetto del quadro o nella tecnica del ittore sta la diffi colt del uzzle, ma nella sa ienza del taglio, e un taglio aleatorio rodurr neces sariamente una difficolt aleatoria, oscillante fra una facilit estrema er i bordi , i articolari, le macchie di luce, gli oggetti ben definiti, le ennellate, le transizioni, e una difficolt fastidiosa er il resto: il cielo senza nuvole, la sabbia, i rati, i coltivi, le zone d'ombra, eccetera. Nei uzzle del genere, i ezzi si dividono in alcune classi maggiori fra cui le i note sono: gli ometti le croci di Lorena e le croci e oi riformati i bordi, messi a osto i articolari - la tavola con la tovaglia rossa a frange gialle molto chiare, quasi bianche, che regge un leggio con un l ibro a erto, la ricca cornice dello s ecchio, il liuto, l'abito rosso della donn a - e le grandi masse degli sfondi divise a blocchi seguendone le tonalit di grig io, marrone, bianco o azzurro cielo - la soluzione del uzzle consister solo nel tentare via via tutte le combinazioni lausibili. L'arte del uzzle inizia con i uzzle di legno tagliati a mano quando colui che li fabbrica comincia a orsi t utti i roblemi che il giocatore dovr risolvere, quando, invece di lasciare che i l caso imbrogli le iste, vuole

sostituirgli l'astuzia, la tra ola, l'illusione: in modo remeditato, tutti gli elementi che figurano sull'immagine da ricostruire - questa oltrona di broccat o d'oro, quel tricorno nero ornato da una iuma nera un o' sciu ata, quest'altr a livrea color giunchiglia tutta co erta di galloni d'argento - saranno il unto d'avvio di un'informazione ingannevole: lo s azio organizzato, coerente, strutt urato, significante del quadro verr s ezzettato non solo in elementi inerti, amor fi, overi di significato e informazione, ma anche in elementi falsificati, ort atori di false informazioni: due frammenti del cornicione che s'incastrino erfe ttamente mentre in realt a artengono a due arti molti distanti del soffitto, la fibbia di una cintura d'uniforme che si rivela in extremis un ezzo di metallo reggitorcia, vari ezzi tagliati quasi allo stesso modo a artenenti, gli uni a un arancio nano sulla mensola di un caminetto, gli altri al suo riflesso a ena a annato in uno s ecchio, sono classici esem i di trabocchetti tesi all'a assi onato. Se ne otr dedurre quella che robabilmente la verit ultima del uzzle: mal grado le a arenze, non si tratta di un gioco solitario: ogni gesto che com ie l 'attore del uzzle, il suo autore lo ha com iuto rima di lui; ogni ezzo che r ende e ri rende, esamina, accarezza, ogni combinazione che rova e rova ancora, ogni suo brancolare, intuire, s erare, tutti i suoi scoramenti, sono gi stati de cisi, calcolati, studiati dall'altro. Per trovare l'artefice dei suoi uzzle, Ba rtlebooth mise un annuncio su Le Jouet franais e Toy Trader, chiedendo ai candida ti di mostrargli un cam ione di quattordici centimetri er nove tagliato in duec ento ezzi; ricevette dodici ris oste, quasi tutte banali e senza attrattive, le solite cose ti o "Serata in un cottage inglese" e simili, con i soliti mille a rticolari di colore locale: la vecchia lady con l'eterno vestito di seta nera e l'eterna s illa esagonale di quarzo, il maggiordomo che orta il caff so ra un va ssoio, il mobilio Regency e il ritratto dell'antenato, un gentleman con i iccol i favoriti, in marsina rossa dell'e oca ultime diligenze, antaloni bianchi, sti vali coi risvolti, cilindro grigio, giannetta in mano, il tavolinetto co erto da un ta etino di ezze inserite, la tavola accanto al muro con i numeri del Time s in bella mostra, il grande ta eto cinese a fondo azzurro cielo, il generale i n ensione - riconoscibile dai ca elli grigi tagliati a

s azzola, dai corti baffi bianchi, dal colorito rossastro e dalla sfilza di deco razioni - che accanto alla finestra consulta il barometro con faccia arcigna, il giovanotto in iedi davanti al camino immerso nella lettura del Punch, eccetera . Un altro cam ione, raffigurante solo uno s lendido avone che faceva la ruota, iacque a Bartlebooth quel tanto da convocare l'autore, ma questo - un rinci e russo emigrato che viveva alquanto miseramente al Raincy - gli sembr tro o vecc hio er i suoi rogetti. Il uzzle di Gas ard Winckler aveva tutti i requisiti r ichiesti. Winckler lo aveva tagliato da una s ecie di illustrazione d'E inal, fi rmata con le iniziali M. W. e intitolata L'ultima S edizione alla Ricerca di Fra nklin; nelle rime ore in cui fu im egnato a risolverlo, Bartlebooth credeva si trattasse di sem lici variazioni sul bianco; di fatto, il cor o rinci ale del d isegno raffigurava una nave, la Fox, stretta nella banchisa: in iedi vicino al timone co erto di ghiaccio, imbacuccati nelle loro ellicce grigio chiare da cui emergono a stento le facce terree, due uomini, il ca itano M'Clintoch, ca o del la s edizione, e il suo inter rete d'inu ik, Carl Petersen, alzano le braccia ve rso un gru o di esquimesi che sbuca da una fitta nebbia che rico re l'orizzonte , e viene loro incontro su delle slitte trainate da cani; ai quattro angoli del disegno, quattro cartigli fanno ris ettivamente vedere: la morte di sir John Fra nklin, ormai sfinito, l'11 giugno 1847, fra le braccia dei suoi due chirurghi, P eddie e Stanley; le due navi della s edizione, la Erebus, comandante Fitz-James, e la Terror, comandante Crozier; e la sco erta, il 6 maggio 1859, nella terra d i re Guglielmo, da arte del tenente Hobson, secondo della Fox, del cairn69 cont enente l'ultimo messaggio lasciato dai cinquecento so ravvissuti il 25 a rile 18 48 rima di abbandonare le navi fracassate dai ghiacci er tentar di raggiungere in slitta o a iedi la baia dell'Hudson. Gas ard Winckler era allora a ena arr ivato a Parigi. Aveva solo ventidue anni. Del contratto che fece con Bartlebooth non si rise e mai niente; qualche mese do o er, venne ad abitare in rue SimonCrubellier con la moglie Marguerite; che era miniaturista: era stata lei a di in gere il guazzo usato da Winckler er il uzzle di rova. Per quasi due anni, Win ckler bad solo a sistemarsi il laboratorio imbottendo la orta e facendo ta ezza re le areti di sughero -, a ordinare gli attrezzi, a re arare il materiale, a fare certe rove. Nient'altro. Poi, alla fine

del millenovecentotrentaquattro, Bartlebooth e Smautf si misero in viaggio, e tr e settimane do o Winckler riceveva dalla S agna il rimo acquerello. Da quel mom ento si susseguirono ininterrottamente er vent'anni, in ragione di due al mese di media. Non ne and mai erso uno, neanche in ienissima guerra, quando talvolta un secondo attach dell'ambasciata svedese li reca itava di ersona. Il rimo gio rno Winckler metteva l'acquerello so ra un cavalletto accanto alla finestra e lo guardava senza toccarlo. Il secondo giorno, lo incollava a un su orto - com en sato di io o - un tantino i grande del di into. Usava una colla s eciale, di u n bel colore azzurro, che si re arava da solo, e inseriva fra la Whatman e il l egno un sottile foglio di carta bianca che doveva facilitare l'ulteriore se araz ione dell'acquerello ricostituito dal com ensato, e che sarebbe stato il bordo d el futuro uzzle. Poi s almava tutta la su erficie con una vernice rotettiva ch e a licava mediante uno di quei ennelli larghi e iatti chiamati ennellesse. Per tre o quattro giorni, allora, studiava l'acquerello con la lente, o ure, ri mettendolo sul cavalletto, gli sedeva di fronte er ore, alzandosi ogni tanto e r esaminarne un articolare da vicino, o girando in tondo come una antera in ga bbia. La rima settimana trascorreva in quest'unica osservazione minuziosa e inq uieta. Do o di che, le cose si mettevano a filare velocemente: Winckler metteva sull'acquerello un calco sottilissimo e, in ratica, senza staccare mai la mano, disegnava tagli e frastagliature. Il resto era solo questione di tecnica, una t ecnica delicata e lenta, che richiedeva un'abilit scru olosa, ma dove l'invenzion e non c'entrava i: artendo dal calco, l'artigiano fabbricava una s ecie di stam o - refigurazione della griglia a giorno che, vent'anni do o, Morellet avrebbe usato er ricom orre l'acquerello - che gli ermetteva di guidare con efficacia la sua sega a due tem i e collo d'oca. La levigatura di ogni singolo ezzo con cartavetro e oi con elle di daino, qualche ultimissima rifinitura, si rendeva no gli ultimi giorni della quindicina. Il uzzle veniva de osto in una delle sca tole nere dal nastro grigio della signora Hourcade; un'etichetta rettangolare, i ndicante luogo e data in cui l'acquerello era stato di into FORT-DAUPHIN (MADAGA SCAR) 12 GIUGNO 1940 *

o ure * PORTO SAID (EGITTO) 31 DICEMBRE 1953 * veniva incollata all'interno, sotto il co erchio, e la scatola, numerata e sigil lata, andava a raggiungere i uzzle gi ronti in una cassaforte della Socit Gnrale;70 l'indomani o qualche giorno do o, il ostino reca itava un altro acquerello. A Gas ard Winckler non iaceva lo si guardasse lavorare. Marguerite non entrava ma i nel laboratorio dove lui si chiudeva er intere giornate, e quando Valne andava a trovarlo, l'artigiano trovava sem re una scusa er smettere e nascondere il l avoro. Non diceva mai "Mi ha disturbato" ma qualcosa ti o "Ah, ca ita a ro osit o, stavo ro rio er smettere" iuttosto, o ure si metteva a fare ulizia, a ri re la finestra er arieggiare la stanza, a s olverare il bancone con uno stracci o di lino, o ure a svuotare il ortacenere, un grande guscio di ostrica erlife ra nel quale si ammucchiavano in continuazione torsoli di mela e lunghe cicche d i Gitanes mais che non riaccendeva mai.

CAPITOLO XLV Plassaert, 1 L'a artamento di Plassaert com osto di tre camere man sardate all'ultimo iano. Una quarta camera, quella che occu ava Morellet fino a ll'internamento, in via di sistemazione. La stanza in cui siamo adesso una camer a con il avimento di legno, un divano trasformabile in letto e una tavola iegh evole, ti o tavolo da bridge: i due mobili sono dis osti in modo tale che, tenen do conto della iccolezza della stanza, non si ossa a rire il letto senz'aver rima chiuso la tavola, e viceversa. Sul muro una carta da arati azzurro chiaro il cui disegno ra resenta delle stelle a quattro unte regolarmente s aziate; s ulla tavola, una artita a domino gi iniziata, un ortacenere di orcellana raffi gurante la testa di un bulldog con un collare irto di chiodi e un'aria tremendam ente collerica, e un mazzo di belle di notte in un vaso a forma di arallele i e do fatto di quella articolare sostanza detta ietra azzurra o la islazzuli che deve il suo colore a un ossido di cobalto. Sdraiato bocconi sul divano, vestito d'un maglione marrone e calzoni corti neri, con scar e di corda, un ragazzo di d odici anni, Rmi, il figlio dei Plassaert, sta catalogando la sua collezione di ca rte assorbenti ubblicitarie; sono er la maggior arte dei ros etti medici, in seriti nelle riviste s ecializzate La Presse mdicale, La Gazette mdicale, La Tribu ne mdicale, La Semaine mdicale, La Semaine des Ho itaux, La Semaine du Mdecin, Le J ournal du Mdecin, Le Quotidien du Mdecin, Les Feuillets du Praticien, Aescula e, C aduceus, eccetera - da cui il dottor Dinteville regolarmente inondato e che veng ono riconsegnate cos come stanno, vale a dire chiuse, alla signora Nochre, la qual e le d a certi studenti che raccolgono carta non senza averne accuratamente e re viamente distribuito le reziose assorbenti fra i bambini dello stabile: Isabell e Gratiolet e Rmi Plassaert sono i grandi beneficiari dell'o erazione, erch Gilbe rt Berger fa collezione di francobolli e le carte assorbenti non lo interessano; Mahmoud, il figlio della signora Orlovska e Octave Rol sono ancora un o' tro o iccoli; quanto alle altre ragazze del caseggiato, sono gi tro o grandi. Second o un criterio ch' solo suo, Rmi Plassaert ha catalogato i vari ezzi in otto mucch ietti ris ettivamente sormontati da:

- un toreador che canta (dentifricio Email Diamant) - un ta eto orientale del X VII secolo, roveniente da una basilica della Transilvania (Kalium-Seda h, solut o di ro inato di otassio) - La Vol e e la Cicogna (sic), incisione di Jean-Ba tiste Oudry (Cartolerie Marquaize, Stencyl, Ri roduzioni) - un foglio tutto dora to (Sargenor, stanchezza fisica, sichica, disturbi del sonno. Laboratori Sarget ) - un tucano (Rham hastos vitellinus) (Collezione Gvor Gli Animali del Mondo ) delle antiche monete d'oro (risdalleri di Curlandia e Thorn) resentate, ingrand ite, sul lato facciale (Laboratori Gmier) - la bocca a erta, immensa, di un i o otamo (Diclocil [dicloxacillina] dei Laboratori Bristol) - I Quattro Moschettier i del Tennis (Cochet, Borotra, Lacoste e Brugnon) (As ro, della serie I Grandi C am ioni del Passato). Davanti agli otto mucchi, sola, c' l'assorbente i vecchia, quella che fu di retesto alla collezione; offerta d Ricqls - la menta forte che c onforta - e ri roduce graziosamente un disegno di Henry Gerbault che illustra la canzone Pa a les 'tits bateaux:71 il " a " un ragazzino in finanziera grigia da l collo nero, cilindro, occhialetti, guanti, stick, calzoni azzurri, ghette bian che; il figlio un bambinetto in ca ellone rosso, collettone di izzo, giacca co n cintura rossa e ghette beige; tiene nella mano sinistra un cerchio, nella dest ra un bastone, e indica un iccolo bacino circolare sul quale navigano tre icco li battelli; sull'orlo del bacino osato un asserotto; un altro svolazza nel re ttangolo che include il testo della canzone. I Plassaert trovarono questa assorb ente dietro al termosifone, quando resero ossesso della camera. L'inquilino r ecedente era Troyan, il libraio di occasioni di rue Le ic. Nella sua mansarda c' era effettivamente un termosifone, e anche un letto, una s ecie di cuccia co ert a da una cotonina a fiori tutta stinta, una sedia im agliata, e un mobile toilet te con brocca, catino e bicchiere scom agnati e sbreccati, dove si vedevano molt o i s esso un avanzo di costoletta di maiale o una bottiglia di vino gi cominciat a che un asciugamano, una s ugna o una sa onetta. Ma lo s azio essenziale era oc cu ato da una massa

di libri e cose varie, alta fino al soffitto, dove chi si azzardava a rovistare oteva anche fare qualche sco erta interessante: Olivier Gratiolet vi trov un fog lio di cartone, forse er uso oculistico, sul quale erano stam ati a caratteri d i scatola e

Il signor Troquet mise le mani su un'incisione raffigurante un rinci e con arma tura e lancia il quale, in sella a un cavallo alato, incalzava un mostro con tes ta e criniera di leone, cor o di ca ra e coda di ser ente; il signor Cinoc scov u na vecchia cartolina, il ritratto di un missionario mormone di nome William Hitc h, uomo d'alta statura, scurissimo di ca elli, con baffi neri, calze nere, ca e llo di seta nero, anciotto nero, calzoni neri, cravatta bianca, guanti di elle di cane; e la signora Albin sco r una ergamena sulla quale era stam ato, con mu sica e tutto, un cantico tedesco Mensch willtu Leben seliglich Und bei Gott blib en ewiglich Sollt du halten die zehen Gebot Die uns gebent unser Gott che, le disse il signor Jrme, era una corale di Lutero ubblicata a Wittenberg nel 1524 nel celebre Geystliches Gesangbuchlein di Johann Walther. Fu ro rio il si gnor Jrme a sco rire la cosa i bella: in fondo a uno scatolone ieno di vecchi nas tri di macchina er scrivere e cacche di to o,

Tutto il centro della carta ra resentava la Francia con, in due inserti, una ma a dei dintorni di Parigi e una carta della Corsica; al di sotto, i segni conve nzionali e quattro scale, ris ettivamente redatte in chilometri, miglia (sic) ge ografiche, miglia inglesi e miglia tedesche. Ai quattro angoli, le Colonie: in a lto, a sinistra, Guadalu a e Martinica; a destra, l'Algeria; in basso, a sinistr a, alquanto rosicchiati, Senegal e Nuova Caledonia con le sue di endenze; a dest ra, Cocincina francese e Riunione. In alto, gli stemmi di venti citt e venti ritr atti di uomini celebri che vi sono nati: Marsiglia (Thiers), Digione (Bossuet), Rouen (Gricault), Ajaccio (Na oleone), Grenoble (Bayard), Bordeaux (Montesquieu), Pau (Enrico IV), Albi (La Prouse), Chartres (Marceau), Besanon (Victor Hugo), Par igi (Branger), Macon (Lamartine), Dunkerque (Jean Bart), Mont ellier (Cambacrs), Bo urges (Jacques Coeur), Caen (Auber), Agen (Bernard Palissy),

tutta iegata, incres ata, e o

er quasi intatta, una grande carta telata dal titol

Clermont-Ferrand (Vercingetorige), La Fert-Milon (Racine) e Lione (Jacquart). A d estra e a sinistra, ventiquattro iccoli cartigli, dodici dei quali ra resentan o delle citt, otto, delle scene della storia di Francia, e quattro, dei costumi r egionali; a sinistra: Parigi, Rouen, Nancy, Laon, Bordeaux e Lilla; i costumi de ll'Alvernia, di Arles e di Nimes, e quelli normanni e bretoni; e l'assedio di Pa rigi (1871); Daguerre che sco re la fotografia (1840); la resa di Algeri (1830) ; Pa in che sco re la forza motrice del va ore (1681); a destra, Lione, Marsigli a, Caen, Nantes, Mont ellier, Rennes; i costumi di Rochefort, La Rochelle e Maco n, e quelli della Lorena, dei Vosgi e di Annecy; e la difesa di Chateaudun (1870 ); Montgolfier che inventa i suoi alloni (1783), la resa della Bastiglia (1789 ) e infine Parmentier 72che offre un mazzo di fiori di atata a Luigi XVI (1780) . Ex combattente delle Brigate Internazionali, Troyan era rimasto rigioniero e r quasi tutta la guerra nel cam o di Lurs, dal quale era riuscito a evadere alla fine del 1943 er entrare nel maquis. Era tornato a Parigi nel 1944 e do o qual che mese d'intensa attivit olitica era diventato libraio di occasione. Il suo ne gozio in rue Le ic era in realt un androne sistemato alla bell'e meglio. Ci vende va so rattutto libri da un franco e certe rivistine nude ti o Sensations, Soirs de Paris, Pin-U - che facevano sbavare i liceali. Tre o quattro volte, gli eran o assate er le mani cose i interessanti: le tre lettere di Victor Hugo, er es em io, ma anche un'edizione del 1872 della Bradshaw's Continental Railway Steam Transit and General Guide e le Memorie di Falckenskiold, recedute dalle sue cam agne nell'esercito russo contro i turchi nel 1769, seguite da considerazioni su llo stato militare della Danimarca e da una notizia di Secrtan. FINE DELLA SECONDA PARTE

Terza Parte CAPITOLO XLVI Camere di servizio, 7 Signor Jrme Una camera al settimo iano, raticamente disabitata; a artiene, come molte altre camere di servizio, all'amministratore dello stabile che se n' riservato l'uso e la resta in via ac cessoria agli amici di rovincia che vengono a assare qualche giorno a Parigi i n occasione di questo o quel Salone o Fiera internazionale. L'ha arredata in un modo assolutamente im ersonale: dei annelli di iuta incollati alle areti, due letti gemelli divisi da un comodino uso Luigi XV, con un ortacenere ubblicitar io di lastica arancione sui quattro bordi del quale sono scritte alternativamen te, quattro volte ciascuna, le arole COCA e COLA, e a mo' di lume una di quelle lam ade a inza con la lam adina abbellita da un ca uccio conico di metallo di into che fa da aralume; un ta etino logoro, un armadio a s ecchi con delle gr ucce scom agnate rovenienti da vari alberghi, dei ouf a forma di cubo co erti di elo sintetico, e una tavola bassa a fagiolo con i tre ieducci rinforzati al la base da ghiere di metallo dorato e il iano di frmica rossa, che regge un nume ro di Jours de France la cui co ertina si vanta, rimo iano e sorriso, del cant ante Claude Franois. in questa camera che, sul finire degli anni cinquanta, torn a vivere e morire il signor Jrme. Il signor Jrme non era sem re stato il vecchio s en to e amaro che fu negli ultimi dieci anni della sua vita. Nell'ottobre del 1924, quando si sistem er la rima volta in rue Simon-Crubellier, no, non in questa c amera di servizio ma nell'a artamento che in seguito avrebbe occu ato Gas ard W inckler - era un giovane ordinario di storia, un normalien restigioso73 e sicur o di s, ieno di entusiasmo e di rogetti. Smilzo, elegante, con una redilezione tutta americana er i colletti inamidati bianchi su camicie a righe

sottili, buontem one, buongustaio, amante di londrs74 e cocktail, frequentatore d ei bar inglesi e buon lisciatore della Parigi bene, ostentava delle idee avanzat e con quel tanto di condiscendenza e disinvoltura da far sentire l'interlocutore umiliato di non conoscerle e insieme lusingato di vedersele es orre. Per qualch e anno insegn al liceo Pasteur, a Neuilly; oi divent borsista della Fondazione Th iers e re ar la tesi. Scelse come soggetto la Via delle S ezie e analizz con una finezza non riva di s irito l'evoluzione economica dei rimi scambi fra Occiden te e Estremo Oriente, mettendoli in relazione con le abitudini culinarie occiden tali dell'e oca. Volendo dimostrare che l'introduzione di quei e eroncini secch i detti "a becco di uccello" in Euro a aveva rovocato un autentico mutamento ne ll'arte di re arare la cacciagione, non esit, quando dovette discutere la tesi, a far assaggiare, ai tre vecchi rofessori che lo giudicavano, marinate di sua c om osizione. Venne ovviamente romosso con le congratulazioni del collegio giudi cante e, oco tem o do o, nominato attach culturale a Lahore, lasci Parigi. Due o tre volte, Valne sent arlare di lui. All'e oca del Fronte o olare, il suo nome c om arve a i ri rese su manifesti o a elli emanati dal Comitato di Vigilanza deg li Intellettuali antifascisti. Un'altra volta, di assaggio in Francia, diede un a conferenza al Museo Guimet su I sistemi di casta nel Punjab e loro conseguenze socioculturali. Poco tem o do o, ubblic in Vendredi un lungo e dotto articolo s u Gandhi. Torn in rue Simon-Crubellier nel 1958 o 1959. Era irriconoscibile, un u omo disfatto, distrutto, finito. Non chiese di rioccu are l'antico alloggio, ma solo una camera di servizio se er caso ce ne fosse stata una dis onibile. Non e ra i rofessore n attach culturale; lavorava alla biblioteca dell'Istituto di stor ia religiosa. Un "vecchio erudito" che aveva, a quanto are, incontrato in un tr eno lo agava cinquanta franchi al mese er schedare il clero s agnolo. In cinqu e anni redasse settemilaquattrocentosessantadue biografie di ecclesiastici in at tivit sotto i regni di Fili o III (1598-1621), Fili o IV (1621-1665) e Carlo II (1665-1700), catalogandole oi in ventisette rubriche diverse ( er un'incredibi le coincidenza, aggiungeva ridacchiando, il 27, nella classificazione decimale u niversale - i nota come CDU -, ro rio il numero riservato alla storia generale della Chiesa cristiana).

Il "vecchio erudito", nel frattem o, era morto. Il signor Jrme, do o aver tentato invano d'interessare la Pubblica Istruzione, il Centro Nazionale della Ricerca s cientifica (C.N.R.S.), l'Ecole ratique des Hautes Etudes (sezione VI), il Collge de France e un'altra quindicina d'istituzioni ubbliche o rivate, alla storia, i movimentata di quanto non si creda, della Chiesa s agnola nel XVII secolo, te nt, altrettanto vanamente, di trovare un editore. Do o avere subito quarantasei r ifiuti categorici e definitivi, il signor Jrme rese il suo manoscritto - i di mil leduecento agine di scrittura incredibilmente fitta - e and a bruciarlo nel cort ile della Sorbonne, cosa che del resto gli cost una notte al commissariato. Quei contatti con gli editori non furono tuttavia del tutto inutili. Un o' i tardi, uno di loro gli ro ose delle traduzioni dall'inglese. Si trattava di libri er bambini, quei libretti che nei aesi anglosassoni chiamano rimers e nei quali s i trovano ancora abbastanza s esso cose di questo genere: Co co coccod. Clo clo c locchete clo. La gallinella nera. Scodella le uova er me. Felice di fare le uov a er me. Co co coccod. Clo clo clocchete clo. Ecco che arriva comare Nin. Comare Nin viene gi. E mette la mano di sotto. E rende le uova che ha fatto. che bisogna va ovviamente tradurre adattandole a un'altra lingua e altre costumanze. Fu con questo sbarcalunario che il signor Jrme vivacchi fino alla morte. Non avendo oi mo lto da fare, assava la maggior arte del tem o in camera sua, sdraiato su un ve cchio divano di finta elle verde bottiglia, sem re con lo stesso maglione jacqu ard o un golf di flanella grigiastra, la testa a oggiata sull'unica cosa che si fosse ortato dai suoi anni indiani: un brandello - oco i grande di un fazzole tto - di una stoffa un tem o sontuosa, a fondo ur ureo, intessuta di fili d'arg ento.

Tutt'intorno, il arquet era cos arso di romanzi olizieschi e Kleenex (aveva e rennemente la goccia al naso); si divorava tranquillamente un tre romanzi olizi eschi al giorno e si vantava di aver letto e di ricordare ben centonovantatr tito li della collana L'Em reinte e erlomeno duecento titoli della collana Le Masque . Gli iacevano solo i olizieschi a enigma, i cari vecchi classici inglesi d'an teguerra: buio totale e alibi erfetto, con leggera referenza er i titoli un t antino inconsulti ti o L'Assassino contadino o Il Cadavere vi suoner il iano o ure L'Agnat si arrabbia. Leggeva molto in fretta - abitudine e tecnica rimastegl i dai suoi tem i di scuola - mai tro o a lungo di seguito er. S esso si fermava , se ne stava disteso a far niente, chiudeva gli occhi. Rialzava i grossi occhia li con la montatura di tartaruga sulla fronte sguarnita; osava il libro ai ied i del divano do o averne segnato la agina con una cartolina raffigurante un ma amondo che er l'asta di legno tornito somigliava a una trottola. Era uno dei rimi ma amondi conosciuti, quello che Johannes Schoener, un cartografo amico di Co ernico, aveva eseguito a Bamberga nel 1520, oggi conservato nella Biblioteca di Norimberga. Non raccont mai a nessuno quello che gli era successo. Non fece raticamente mai arola dei suoi viaggi. Un giorno, il signor Riri gli domand qual e fosse la cosa i straordinaria che avesse visto in vita sua: gli ris ose che er a un maragi seduto a una tavola tutta incrostata di avorio il quale mangiava con i suoi tre luogotenenti. Nessuno a riva bocca e quei feroci guerrieri, di fronte al loro ca o, sembravano tre ragazzini. Un'altra volta, senza esserne richiesto , disse che la cosa i bella, i stu efacente, che avesse mai visto sulla terra er a un soffitto diviso in scom arti ottagonali, im reziositi con oro e argento, i cesellato di un gioiello.

CAPITOLO XLVII Dinteville, 2 La sala d'as etto del dottor Dinteville. Un locale iuttosto am io, rettangolare, con avimento di legno a unto Ungheria, e orte imbottite di cuoio. Contro la arete di fondo, un grande divano co erto di vellu to blu; un o' dovunque, oltrone, sedie con lo schienale a lira, servitorelli ieni di riviste e eriodici s arsi: sulla co ertina d'uno dei quali si vede la f otografia a colori di Franco sul letto di morte, vegliato da quattro monaci in g inocchio, che sembra uscire direttamente da un quadro di de La Tour; contro la arete di sinistra, una scrivania foderata di cuoio sulla quale c' un orta enne N a oleone III di cartone a asta durissima con iccole incrostazioni di tartaruga e sottili arabeschi dorati, e, sotto il suo globo di vetro, una endola vernici ata ferma sulle due meno dieci. Nella sala d'as etto ci sono due ersone. Una un vecchio terribilmente magro, un rofessore di francese in ensione che continua a dare lezioni er corris ondenza e che as etta il ro rio turno correggendo co n una matita dalla unta aguzza un mucchietto di com iti. Sul com ito che sta e r esaminare, si u leggere il tema della dissertazione: "Negli Inferi, Raskolniko v75 incontra Meursault (Lo Straniero)76 Immaginate il colloquio rendendo s unto dall'o era dei due autori". L'altro non un aziente, ma un ra resentante d'im ianti telefonici che il dottor Dinteville ha convocato a fine giornata er farsi mostrare i nuovi modelli di segreteria telefonica. Sta sfogliando una delle ub blicazioni che co rono il tavolinetto accanto al quale seduto: un catalogo di or ticoltura la cui co ertina raffigura i giardini del tem io Suzaku a Kyoto. Ci so no molti quadri alle areti. Uno dei quali attira articolarmente l'attenzione, non tanto er la sua fattura seudo naif quanto er le ro orzioni - quasi tre m etri er due - e il soggetto: l'interno minuziosamente, quasi laboriosamente, tr attato di un bistr: al centro, a oggiato al bancone, un

giovanotto con gli occhiali divora un sandwich al rosciutto (con burro e molta sena e) bevendo una birra grande. Dietro di lui si erge un biliardino elettrico il cui fondale ra resenta una S agna - o un Messico - da cartolina con, fra i q uattro quadranti, una donna che si sventaglia. Per via di un effetto am iamente sfruttato nei di inti del Medioevo, lo stesso giovanotto con. gli occhiali tutto affaccendato con la stessa macchinetta e vittoriosamente, del resto, dato che i l segna unti fermo sui 67.000 mentre ne bastano 20.000 er giocare una artita g ratis. Quattro bambini, in fila lungo l'a arecchio, con gli occhi all'altezza d ella bilia, ne contem lano le gesta con giubilo: tre ragazzetti in maglione scre ziato e berretto, simili all'immagine tradizionale dei iccoli oulbot,77 e una ragazzina che orta intorno al collo un cordoncino di filo nero intrecciato sul quale infilata un'unica alla rossa, e tiene nella mano sinistra una esca. In rimo iano, ro rio dietro al vetro del caff sul quale si vede una scritta a rove scio di grosse lettere bianche due uomini giocano ai tarocchi: uno di loro butta la carta che ra resenta un uo mo armato di bastone e bisaccia, con cane al seguito, chiamata il Matto. A sinis tra, dietro al banco, il adrone, un uomo obeso in maniche di camicia e bretelle scozzesi, guarda con aria circos etta un manifesto che una ragazza sembra timid amente chiedergli di mettere in vetrina: in alto, una lunga cornetta metallica, molto a untita, con molti fori; al centro, l'annuncio della rima mondiale nell a chiesa di Saint-Saturnin a Cham igny, sabato 19 dicembre 1960 alle 20.45, di M alakhits, o us 35, er quindici ottoni, voci umane e ercussioni, di Morris Schme tterling, eseguita dal New Brass Ensemble of the Michigan State University at Ea st Lansing, diretto dal com ositore. Pro rio in basso, una carta di Cham igny-su r-Marne recisa gli itinerari da seguire uscendo dalle orte di Vincennes, Pic u s e Bercy. Il dottor Dinteville un medico di quartiere. Riceve nello studio la m attina e la sera e visita i azienti tutti i omeriggi. Alla gente non iace

tro o, gli rim roverano una certa mancanza di calore umano ma, a rezzandone l' efficacia e la untualit, gli rimane fedele. Il dottore nutre da molto tem o una assione segreta: vorrebbe associare il suo nome a una ricetta culinaria: incert o fra "Insalata di granchi alla Dinteville", "Insalata di granchi Dinteville" o, i enigmaticamente, "Insalata Dinteville". Per 6 ersone: tre granchi - o tre ma ie (ragni di mare) o sei iccoli granci orri - vivi e vegeti. 250 grammi di conc higliette ( asta). Un vaso di formaggio di Stilton. 50 grammi di burro, un bicch ierino di cognac, una cucchiaiata abbondante di salsa al rafano, qualche goccia di salsa Worcester. Foglie di menta fresca. Tre semi di aneto. Per il court-boui llon:78 sale grosso, e e in grani, 1 ci olla. Per la maionese: un tuorlo, sena e forte, sale, e e, olio d'oliva, aceto, a rika, un cucchiaino di do io conce ntrato di omodoro. 1 In una grossa entola riem ita a trequarti di acqua fredda , re arare un court-bouillon con un izzico di sale grosso, 5 grani di e e gri gio, 1 ci olla elata e tagliata a met. Far bollire er 10 minuti. Lasciar raffre ddare. Immergere i crostacei nel court-bouillon tie ido. Ridare il bollo. Abbass are il fuoco, co rire e far andare iano er 15 minuti. Tirare fuori i crostacei . Lasciarli raffreddare. 2 Ri ortare al bollore. Buttare le conchigliette a iog gia nel court-bouillon. Mescolare e cuocere a fuoco vivo er 7 minuti. Im ortant e: la asta non deve agitarsi. Scolare le conchigliette. Passarle in fretta sott o l'acqua fredda e metterle da arte aggiungendovi un filo di olio d'oliva er e vitare che si a iccichino. 3 Mischiare in un mortaio con un estello o un mesto lo di legno lo stilton bagnato in un o' di cognac e qualche goccia di salsa Wor cester, il burro e il rafano. Lavorare bene il tutto fino a ottenerne una asta morbida ma non tro o liquida. 4 Staccare zam e e chele dei crostacei raffreddat i. Svuotarli in una terrina. Incidere i gusci, togliere la cartilagine centrale, scolare, estrarre le carni e le arti cremose. Tritare il tutto grossolanamente aggiungendovi i semi d'aneto schiacciati e le foglie di menta fresca finemente tritate. 5 Pre arare una maionese molto dura. Colorarla con la a rika e il do io concentrato di omodoro.

6 In una grande insalatiera, mettere le conchigliette incor orandovi successivam ente, mescolando con molta cautela, i crostacei tritati, lo stilton e la maiones e. Decorare a seconda dei gusti con ciuffi di lattuga, ravanelli, gamberoni, cet rioli, omodori, uova sode, olive, s icchi d'arancia, eccetera. Servire molto fr eddo.

CAPITOLO XLVIII Camere di servizio, 8 La signora Albin Una mansarda sotto i tett i fra l'ex camera di Morellet e quella della signora Orlovska. vuota, abitata so lo da un esce rosso nella sua boccia. L'inquilina, signora Albin, anche se grav emente malata, , come ogni giorno, andata a raccogliersi sulla tomba del marito. Come il signor Jrme, la Albin tornata a vivere in rue Simon-Crubellier do o una lu nga assenza. Poco do o il matrimonio, no, non con il Raymond Albin soldato, suo rimo fidanzato, che lasci qualche settimana do o la storia dell'ascensore, ma co n un certo Ren Albin, o eraio ti ografo, im arentato all'altro solo di cognome, l asci la Francia er Damasco, dove il marito aveva trovato lavoro in una grande ti ografia. Il loro sco o era guadagnare abbastanza e abbastanza in fretta er ot er rientrare in Francia e mettersi in ro rio. Il rotettorato francese favor le loro ambizioni, o, i recisamente, le acceler ermettendogli, grazie a un sistema di restiti senza interesse destinato a svilu are gli investimenti coloniali, di farsi una fabbrichetta di libri scolastici che non tard a rendere iede e una certa ortata. Quando sco i la guerra, gli Albin ritennero i rudente non lasci are la Siria, dove la loro azienda editoriale diventava via via i fiorente, e ne l millenovecentoquarantacinque stavano er liquidare la ditta e "rientrare in Fr ancia ormai benestanti, quando le sommosse antifrancesi e la dura re ressione ch e segu cancellarono in un amen tutti i loro sforzi: la casa editrice, diventata u no dei simboli della resenza francese, fu messa a fuoco dai nazionalisti, e oc hi giorni do o il bombardamento della citt, da arte delle tru e franco-britanni che, distrusse il grande albergo che avevano fatto costruire e nel quale avevano investito trequarti e i del loro atrimonio. Ren Albin mor di un col o al cuore l a notte stessa del bombardamento. Quanto a Flora, venne rim atriata nel 1946. Si ort dietro la salma del marito che fece inumare a Juvisy. Per merito della ort inaia, la signora Claveau, con la quale era sem re rimasta in contatto, riusc age volmente a recu erare la sua ex stanza.

Do o di che, ebbe inizio un'interminabile sfilza di rocessi che erse uno do o l'altro e nei quali si mangi quei ochi milioni rimasti: erse contro la Re ubbli ca francese, erse contro Sua Graziosa Maest britannica, erse contro la Re ubbli ca siriana, erse contro la munici alit di Damasco, erse contro tutte le societ d i assicurazione e riassicurazione che attacc. L'unica cosa che ottenne fu una en sione di vittima civile e, oich la ti ografia fondata insieme al marito era stat a nazionalizzata, un'indennit oi convertita in vitalizio: il che le garantisce u na rendita mensile non tassabile di quattrocento e ottanta franchi, ovvero e er la recisione 16 franchi al giorno. La signora Albin una di quelle donne alte, secche e ossute, che sembrano uscite da Ces dames aux cha eaux verts. Va ogni sa nto giorno al cimitero: esce di casa verso le due, rende l'84 a Courcelles, sce nde alla Gare d'Orsay, rende il treno er Juvisy-sur-Orge, e rientra in rue Sim on-Crubellier verso le sei e mezzo sette; a arte questo se ne sta chiusa in cam era sua. Tiene l'alloggio in modo erfetto: le iccole iastrelle del avimento sono scru olosamente lucide e a quelli che vanno a trovarla chiede di camminare su attine tagliate nella tela di sacco; le due oltrone sono co erte di fodere di nylon. Sulla tavola, il camino e i due tavolinetti, qualche oggetto ravvolto in vecchi numeri dell'unico giornale che legga con iacere, il France-Dimanche. un grande onore essere ammessi a guardarli; non li s acchetta mai tutti insieme, e raramente i di due o tre er una data ersona. A Valne, er esem io, ha fatto ammirare una scacchiera di mogano con intarsi di madre erla, e un rebab, violino arabo a due corde, che are risalga al XVI secolo; alla signorina Cres i ha mos trato - senza s iegarne la rovenienza n la ossibile relazione con il suo soggio rno in Siria - una stam a erotica cinese raffigurante una donna su ina onorata d a sei iccoli gnomi dai volti rugosi; a Jane Sutton, che non le iace erch ingle se, ha fatto vedere solo quattro cartoline anch'esse senza ra orti a arenti co n la sua biografia: un combattimento di galli nel Borneo, dei Samoiedi imbacucca ti che attraversano sulle loro slitte trainate da renne un deserto di neve nel N ord asiatico; una giovane donna marocchina, vestita di seta a righe, chiusa in u n'armatura di catenelle, anelli e aillette, il etto rigonfio mezzo nudo, le na rici dilatate, gli occhi ieni di una vita animale, che ride a tutti denti; e un

contadino greco con una s ecie di berrettone, una camicia rossa e un anciotto g rigio, che s inge l'aratro. Ma alla signora Orlovska che, come lei, ha vissuto n ell'Islam, ha mostrato quanto aveva di i rezioso: una lam ada di rame traforata con iccoli ricami ovali che formano fiori di favola, roveniente dalla moschea degli Omayyadi dov' se olto Saladino, e una foto colorata a mano del grand hotel distrutto: un grande cortile quadrato, circondato su tre lati da fabbricati di inti di bianco con grandi fasce orizzontali rosse, verdi, azzurre, nere; un enor me ciuffo di oleandri i cui fiori tutti sbocciati mettono macchie rosse nel verd e delle foglie; in mezzo al cortile, sul avimento di marmo colorato, zam etta u na iccola gazzella con zoccoli sottili e occhi neri. La signora Albin comincia a erdere la memoria e forse anche un o' la ragione; gli inquilini del iano se ne sono resi conto quando una sera si messa a bussare alle loro orte er mette rli in guardia da ericoli invisibili, che chiamava blouson noir, o ure harkis, 79 e talvolta erfino OAS; 80 un'altra volta, ha cominciato ad a rire uno dei s uoi acchetti er farlo vedere a Smautf, e Smautf si accorto che aveva incartato come se fosse uno dei ricordi i reziosi una lattina di succo d'arancia. Una ma ttina, qualche mese fa, ha dimenticato di mettersi la dentiera che tutte le nott i immerge in un bicchiere d'acqua, do o di che non l'ha rimessa i; la dentiera s i trova nel suo bicchiere so ra il comodino, co erta da una s ecie di muschio ac quatico dal quale a volte s untano iccoli fiori gialli.

CAPITOLO XLIX Per le scale, 7 In cima alle scale. A destra la orta dell'a arta mento che occu ava Gas ard Winckler; a sinistra la gabbia dell'ascensore; in fon do, la orta a vetri che d sulle scalette che ortano alle camere di servizio. Un vetro rotto sostituito da una agina di Dtective sulla quale si legge: "Cinque m inatori si davano il cambio notte e giorno er soddisfare la direttrice del cam eggio", so ra una foto della suddetta, una donna sui cinquanta, con ca ello a f iori e mantello bianco sotto il quale non roibito su orla com letamente nuda. All'inizio, i due iani sottotetto erano occu ati esclusivamente dai domestici. Non avevano il diritto di ado erare la scala rinci ale; dovevano entrare e usci re dalla orta di servizio all'estrema sinistra dello stabile e rendere le scal e di servizio che sbucavano a ogni iano nelle cucine o negli office, e davano, agli ultimi due iani, su due lunghi corridoi che servivano camere e mansarde. L a orta a vetri in cima alla scala rinci ale veniva usata solo nei rarissimi ca si in cui un adrone o una adrona avessero bisogno di andare nella camera di un loro domestico, er "dare un'occhiata ai suoi stracci", er esem io, e cio assic urarsi che non si ortasse via cucchiaini d'argento o un aio di candelieri in c aso di licenziamento, o far ortare alla vecchia Victoire moribonda una tazza di tisana o l'estrema unzione. Subito do o la guerra del '14, questa regola sacros anta che n adroni n domestici si sarebbero mai sognati d'infrangere cominci ad amm orbidirsi, so rattutto erch camere e mansarde erano sem re meno riservate all'us o esclusivo della servit. Ne diede l'esem io il signor Hardy, un marsigliese gros sista di olio d'oliva che viveva al secondo a sinistra, nell'a artamento che in seguito avrebbero occu ato gli A enzzell, e oi gli Altamont. Affitt una delle sue camere di servizio a Henri Fresnel: Henri Fresnel era in certo qual modo un domestico, essendo ca ocuoco nel ristorante che il signor Hardy aveva a ena a e rto a Parigi er dimostrare la freschezza e la bont dei suoi rodotti ("A la Reno mme de la Bouillabaisse", rue de Richelieu 99, vicino al Restaurant du Grand U, a llora celebre ritrovo di uomini olitici e

giornalisti), ma lui - Fresnel - non restava servizio nello stabile e fu con la coscienza assolutamente a osto che ado erava er scendere la orta a vetri e l a scala adronale. Il secondo fu Valne: il signor Colomb, un vecchio originale, e ditore di almanacchi s ecializzati (L'Almanacco dell'A assionato i ico, del Nu mismatico, del Melomane, dell'Ostricoltore, eccetera), adre del tra ezista Rodo l he che all'e oca trionfava al Nouveau-Cirque, e lontanamente amico dei genitor i di Valne, gli affitt er ochi franchi s esso restituiti sotto forma di ordinazi one er un almanacco - la sua camera di servizio della quale non sa eva che fare , oich la governante, Gervaise, dormiva gi da arecchio tem o in una delle camere del suo a artamento, al terzo a destra, sotto gli Echard. E quando, ochi anni do o, quella orta a vetri che avrebbe dovuto a rirsi solo in casi eccezionali, venne quotidianamente varcata dal giovane Bartlebooth che saliva da Valne er la lezione d'acquerello, non fu manifestamente i ossibile basare in modo durevole l'a artenenza a una classe sulla osizione di questo o di quello ris etto alla orta a vetri, ro rio come nella generazione recedente era diventato altretta nto im ossibile stabilirla basandosi su nozioni sia ure fortemente solide come quelle stabilite fra ianterreno, mezzanino e iano nobile. Oggi, sulle venti ca mere inizialmente riservate al ersonale da questa arte della facciata, e origi nariamente numerate con cifre verdi stam igliate dall'11 al 30, e le altre venti , dall'1 al 10 e dal 31 al 40, riguardanti quelle che danno sul cortile, dall'al tra arte del corridoio, ne sono rimaste solo due effettivamente occu ate da dom estici in servizio nella casa: la camera n 13, che quella di Smautf, e la 26, dov e dorme la co ia olandese- araguaiana degli Hutting; a rigore, vi si otrebbe a ggiungere anche la 14, quella di Jane Sutton, che se la aga andando a lavorare due ore al giorno dai Rorschash, la qual cosa corris onde del resto a un affitto alquanto azzesco er una camera cos iccola, e, forzando arecchio, la 15, dove vive la signora Orlovska la quale talvolta lavora anche lei a ore, ma generalme nte mai nello stabile tranne, in casi eccezionali, dai Louvet o dai Marquiseaux, quando i suoi onorari di olacco e arabo nel bollettino segnaletico del CNRS81 non le bastano i er vivere, lei e il bambino. Le altre camere e mansarde non a artengono neanche i, non obbligatoriamente almeno, ai ro rietari degli a arta menti: l'amministratore ne ha rilevate arecchie e le affitta come

"singole" do o averci ortato l'acqua corrente; molti hanno raggru ato due o i camere, cominciando da Olivier Gratiolet, l'erede degli ex ro rietari, annetten dovi erfino, senza curarsi dei regolamenti di com ro riet e a botte di astuzia, cavilli e bustarelle varie, orzioni di " arti comuni", come Hutting che er sis temare il grande studio si servito dei vecchi corridoi. Le scale di servizio ser vono ormai solo a qualche fattorino e fornitore, e agli o erai che fanno dei lav ori nello stabile. L'ascensore - quando funziona liberamente usato da tutti. Ma la orta a vetri rimane il segno discreto e tremendamente tenace di una differen za. Anche se in alto c' gente molto i ricca che in basso, ci non toglie che er qu elli di sotto, quelli di so ra sono i che altro degli inferiori: nel caso, se no n si tratta di domestici, si tratta di overi, di ragazzi (di Giovani) o di arti sti er i quali la vita deve necessariamente avere come cornice quelle camere st rette dove c' osto solo er un letto, un armadio a muro e uno scaffale ane-e-ma rmellata er tirare fino alla fine del mese. Va da s, ovvio, che Hutting, ittore di fama internazionale, molto i ricco degli Altamont, ed anche risa uto che gli Altamont sono lusingati di ricevere Hutting in casa e di essere invitati nel su o castello in Dordogna o nella sua cascina rovenzale, ma gli Altamont non erde ranno mai l'occasione di far notare che nel XVII secolo ittori, scrittori e mus icisti erano solo dei servi s ecializzati, come fino al XIX i rofumieri, i arr ucchieri, i sarti e i ristoratori, oggigiorno non solo baciati dalla fortuna ma s esso anche dalla celebrit; che un sarto o un ristoratore ossa diventare, col s uo solo lavoro, un commerciante, e erfino un industriale, be', questo si u conc e ire, ma gli artisti chiaro di enderanno sem re dal bisogno borghese. Questa vi sione delle cose, meravigliosamente es osta nel 1879 da Edmond About che, in un' o era intitolata L'ABC del lavoratore, calcol senza scherzare che quando la signo rina Patti (1843-1919) canta nel salone di un finanziere, roduce, a rendo la bo cca, l'equivalente di quaranta tonnellate di ghisa a cinquanta franchi er mille chili, questa visione delle cose non ovviamente condivisa con la stessa intensi t da tutti gli abitanti del caseggiato. Per qualcuno, retesto di recriminazioni e invidie, manifestazioni di gelosia o disdegno; er altri, a artiene a un folc lore senza vere conseguenze. Ma er gli uni come er gli altri, e inoltre anche er quelli di sotto come er quelli di so ra, funziona in fin dei conti come fat to acquisito: i Louvet, er esem io, dicono dei Plassaert "hanno sistemato delle

camere di servizio, mica male er"; i Plassaert d'altro canto si sentono obbligat i a sottolineare il fascino azzesco delle iccole mansarde, aggiungendo che le hanno avute er un ezzo di ane e insinuando che non cagoneggiano nel finto Lui gi XV, loro, come la Moreau, cosa che, nel suo caso, assolutamente falsa. E cos a nche Hutting dir volentieri, come er scusarsi, che era stanco di quella s ecie d i hangar di lusso che ossedeva alla Porta d'Orleans e che sognava un iccolo st udio tranquillo in un quartiere ieno di calma; in com enso, l'amministratore, arlando di Morellet, dir "Morellet" e, arlando di Cinoc o di Winckler, dir "il si gnor Cinoc" o "il signor Winckler", e se alla signora Marquiseaux ca ita di ren dere l'ascensore insieme alla signora Orlovska, far, suo malgrado forse, un gesto come er dire che si tratta del suo ascensore e che acconsente a s artirne er un attimo il godimento con una ersona che, arrivata al sesto iano, dovr salirne altri due a iedi. Per due volte quelli di so ra e quelli di sotto si sono dich iarati in guerra a erta: la rima, quando Olivier Gratiolet ha chiesto alla com ro riet di rolungare la corsia fino al settimo e ottavo iano, oltre la orta a vetri. Ha avuto l'a oggio dell'amministratore, er il quale una corsia su quell e scale ra resentava cento franchi in i al mese e a camera. Ma la maggioranza, ur dichiarando legittima l'o erazione, ha reteso che le s ese venissero sosten ute esclusivamente dai ro rietari degli ultimi due iani, e non da tutta la com ro riet. La qual cosa non conveniva certo all'amministratore che avrebbe dovuto agare la corsia quasi da solo, e che quindi si affrett a insabbiare la faccenda. La seconda, fu a ro osito della distribuzione della osta. La ortinaia attual e, signora Nochre, u anche essere la donna i buona e i brava del mondo, ci non tog lie che abbia dei regiudizi di classe, er cui non ritiene affatto fittizia la se arazione segnata dalla orta a vetri: cos, orta la osta solo a quelli che ab itano al di qua; gli altri, devono andarsela a rendere in ortineria: sono gli ordini che Juste Gratiolet aveva dato alla signora Araa, che la signora Araa ha tr asmessi alla signora Claveau la quale li ha a sua volta trasmessi alla signora N ochre. Hutting, e con maggior virulenza ancora i Plassaert, hanno reteso l'abrog azione di questa misura discriminatoria e infamante, e la com ro riet stata costr etta a dire di s er non avere l'aria di interinare un'usanza ereditata dal XIX s ecolo. Ma la signora Nochre ha rifiutato di brutto, e avendole l'amministratore i ntimato di distribuire la osta

in tutti i iani senza distinzione, ha esibito un certificato medico rilasciatol e dallo stesso dottor Dinteville, attestante che lo stato delle sue gambe le im ediva di salire le scale a iedi. In questa faccenda, la signora Nochre agiva so rattutto in odio ai Plassaert e a Hutting; infatti orta tranquillamente la ost a anche quando non funziona l'ascensore (il che ca ita s esso) ed raro che assi giorno senza andare a trovare la signora Orlovska e la signorina Cres i, a rof ittando dell'occasione er ortargliela su. La cosa ovviamente non ha grandi con seguenze ratiche, tranne er la ortinaia stessa, la quale sa una volta er tut te che non dovr mai as ettarsi grosse mance natalizie da arte di Hutting e dei P lassaert. E una di quelle fratture da cui si origina la vita di uno stabile, una fonte di minuscole tensioni, di miniconflitti, allusioni, sottintesi, battibecc hi; il tutto oi rientra nelle controversie a volte as re che scuotono le riunio ni fra com ro rietari, come quelle sollevate a ro osito dei vasi di fiori della signora Rol, o della motocicletta di David Marcia (aveva o non aveva il diritto di metterla sotto la tettoia adiacente al cortiletto dei bidoni er le immondizi e? La domanda ormai non si one i, ma er tentare una ris osta vennero consultat i una mezza dozzina di consulenti legali, in ura erdita), o ure delle disastr ose abitudini musicali di quel demente del secondo a destra in fondo al cortile che, in certe e oche im recisabili e er eriodi di durata im revedibile, si sar ebbe trovato in crisi di astinenza se non ascoltava trentasette volte di seguito , referibilmente fra mezzanotte e le tre del mattino, Halli Hallo, Lili Marlene e altri gioielli della musica hitleriana. Ci sono fratture ancora i discrete, q uasi insos ettabili: i vecchi e i nuovi, er esem io, la cui s artizione rientra nell'im onderabile: Rorschash, che ha com rato i suoi a artamenti nel 1960, un "vecchio", mentre Berger, arrivato meno di un anno do o, un "nuovo"; oltretutto , Berger si sistemato subito mentre Rorschash ha tirato avanti i lavori er i di un anno e mezzo; o ure il clan degli Altamont e il clan dei Beaumont; o ure l 'atteggiamento della gente durante l'ultima guerra: dei quattro che vivono ancor a nello stabile e allora gi in grado di scegliere, uno solo s'im egn attivamente n ella Resistenza, Olivier Gratiolet, che a r nella sua cantina una ti ografia clan destina e tenne sotto al letto er quasi un anno una mitragliatrice americana sm ontata che si era ortato, ezzo su ezzo, dentro una s orta. Vra de Beaumont inv ece ostent s esso e volentieri idee filotedesche

mostrandosi varie volte in com agnia di alti ufficiali im eccabili e russiani; gli altri due, la signorina Cres i e Valne, rimasero alquanto indifferenti. Tutto questo dice una storia molto tranquilla, con i suoi drammi di cacche di cane e le sue tragedie di attumiere, la radio tro o mattutina dei Berger e il loro ma cinino che sveglia la signora Rol, il carillon dei Gratiolet di cui Hutting conti nua a lagnarsi, o le insonnie di Lon Marcia che i Louvet so ortano a stento: il vecchio infatti cammina er ore in camera sua, su e gi su e gi, oi va in cucina a rendersi un bicchiere di latte nel frigorifero, o in bagno a sciacquarsi un o ' il viso, o a re la radio e ascolta, in sordina ma sem re tro o forte er i vi cini, dei rogrammi tutti gracchiami che sono e vengono dalla fine del mondo. Ne lla storia dello stabile ci sono stati ochi avvenimenti seri, tranne i iccoli incidenti dovuti agli es erimenti di Morellet e, molto tem o rima, Natale 1925 circa, l'incendio del boudoir della signora Danglars, che oggi la stanza in cui Bartlebooth ricom one i suoi uzzle. I Danglars ranzavano fuori; la stanza era vuota, ma nel caminetto ardeva un fuoco re arato dai domestici. Si su ose che un tizzone, saltato oltre il grande arafuoco rettangolare di metallo di into i azzato davanti al camino, fosse iombato in un vaso osto so ra un tavolino bass o: il vaso era disgraziatamente ieno di magnifici fiori finti che resero subit o fuoco: il fuoco si estese al ta eto inchiodato e alla tela di Jouy che ta ez zava le areti ri roducendo un'antica scena cam estre: un fauno che balza, con u n braccio sul fianco e l'altro graziosamente inarcato sul ca o, delle ecore al ascolo con una i scura nel centro, una falciatrice che coglie l'erba con il fal cetto. Bruci tutto, e so rattutto il gioiello i rezioso della signora Danglars: una delle 49 uova di Pasqua di Carl Faberg, un uovo di cristallo di rocca contene nte un ces uglio di rose; quando si a riva l'uovo, le rose formavano un cerchio in mezzo al quale a ariva un gru o di uccelli canterini. Ritrovarono solo un b raccialetto di erle che il signor Danglars aveva regalato alla moglie er il su o com leanno. Lo aveva acquistato all'asta di un discendente di madame de La Fay ette cui sarebbe stato dato da Enrichetta d'Inghilterra. Lo scrigno che lo conte neva aveva resistito erfettamente al

fuoco, ma le erle erano diventate com letamente nere. Met a artamento dei Dangl ars venne distrutto. Il resto del caseggiato non ebbe a soffrirne. Valne, a volte , sognava cataclismi e tem este, turbini che ortandosi via tutta la casa come u n fuscello di aglia facessero sco rire ai naufraghi abitanti le meraviglie infi nite del sistema solare; o ure una cre a invisibile che ercorrendola da cima a fondo, come un brivido, con uno scricchiolio lungo e rofondo l'avrebbe s accat a in due, s rofondandola iano nell'abisso indicibile; allora le orde l'avrebber o invasa: mostri dagli occhi glauchi, insetti giganti con mandibole d'acciaio, t ermiti cieche, grossi vermi bianchi di bocca insaziabile: e il legno sbriciolato , la ietra fatta sabbia, gli armadi crollati sotto il loro eso, tutto sarebbe tornato olvere. Ma no, niente di tutto questo. Solo sordide liti a ro osito di mastelli, fiammiferi e acquai. E, dietro quella orta chiusa er sem re, la noi a morbosa della lenta vendetta, questa greve faccenda di monomaniaci rimbambiti che rimuginano le loro storie fasulle e le loro miserabili tra ole.

CAPITOLO L Foulerot, 3 La camera, o meglio la futura camera, di Genevive Foulerot . a ena stata ridi inta. Il soffitto d'un bianco o aco, le areti laccate di bi anco avorio, il avimento a doghe di legno laccato di nero. Una lam adina nuda enzola da un filo arzialmente nascosta da un aralume di fortuna fatto di un gr ande foglio di carta assorbente rossa, arrotolata a forma di cono. La stanza sen za mobili. Un quadro, di grande formato, a oggiato, non ancora a eso, contro l a arete di destra e arzialmente riflesso nello s ecchio scuro del arquet. Il quadro stesso raffigura una camera. Sul davanzale della finestra c' una boccia di esci rossi e un vaso di reseda. Dalla finestra s alancata, si scorge un aesag gio cam estre: il cielo di un azzurro tenero, curvo come una cu ola, si a oggia all'orizzonte sulla dentellatura dei boschi; in rimo iano, sul ciglio della s trada, una ragazzina, a iedi nudi nella olvere, ascola una vacca. Poco distan te, un ittore in camiciotto azzurro lavora sotto una quercia con la scatola dei colori sulle ginocchia. Nello sfondo lontano luccica un lago sulle s onde del q uale si erge una citt brumosa con le verande delle case ammucchiate una sull'altr a e certe vie alte dai ara etti a ringhiera che dominano l'acqua. Davanti alla finestra, un oco a sinistra, un uomo in uniforme di fantasia - calzoni bianchi, giacca di tela indiana sovraccarica di s alline, atacche, giberne, alamari, gr ande ca a nera, stivali con s eroni - seduto davanti a uno scrittoio rustico un vecchio banco di scuola comunale con buco er il calamaio e iano leggermente inclinato - sul quale sono osati una caraffa d'acqua, uno di quei bicchieri de tti flute e un candeliere la cui base un bellissimo uovo di avorio fasciato d'ar gento. L'uomo ha a ena ricevuto una lettera che legge con aria rofondamente ab battuta. Pro rio a sinistra a eso un telefono a muro e, ancora i a sinistra, un quadro: raffigura un aesaggio rivierasco con in rimo iano una ernice a oll aiata sul ramo di un albero secco il cui tronco tormentato e contorto emerge da un mucchio di rocce che si allarga in una cala tem estosa. In lontananza, sul ma re, una barca con vele triangolari.

A destra, sem re della finestra, c' un grande s ecchio dalla cornice dorata nel q uale si su one riflessa una scena che si svolgerebbe alle s alle del ersonaggi o seduto. Tre ersone in iedi, anch'esse mascherate, una donna e due uomini. La donna indossa un lungo abito severo, di lana grigia, e una cuffietta da quacche ra, e tiene sotto il braccio un orcio di sottaceti; uno degli uomini, un quadrag enario magro dall'aria ansiosa, indossa un costume da buffone medievale, con un farsetto diviso in lunghe ezze triangolari alternativamente rosse e gialle, uno scettro e un berretto a sonagli; l'altro, un ragazzotto insulso, con radi ca el li gialli e muso da mela, travestito da beb gigante, con mutandine di gomma iene di anni, calzettini bianchi, stivaletti di vernice, bavaglino; succhia quella s ecie di dentaruolo di celluloide che i neonati si ficcano continuamente in boc ca e tiene in mano un o atoio enorme le cui tacche graduate rievocano in termi ni familiari o semigergali im rese o fiaschi amorosi che dovrebbero corris onder e alle quantit di alcool ingerito (Vieni, Pollastrella, Montaci su che vedrai le stelle, Il Ponte sul fiume Kwai, Soddisfatta o rimborsata, Vieni ancora di, Fa la nanna bambin, Semaforo s ento, eccetera). L'autore del quadro il nonno aterno di Genvieve, Louis Foulerot, i conosciuto come decoratore che come ittore. l'uni co membro della famiglia che non abbia rinnegato la ragazza quando, decisa a ten ersi e crescersi il bambino, se ne and di casa. Louis Foulerot si addossato l'one re della sistemazione dell'a artamento e, a quanto are, ha fatto le cose bene; il grosso gi finito, cucina e bagno sono ronti, restano solo tinteggiatura e ri finiture. Il quadro gli stato is irato da un romanzo oliziesco - L'assassinio d ei esci rossi - la cui lettura gli rocur un iacere tale da ensare di farne l' oggetto di un quadro che avrebbe riunito in un'unica scena quasi tutti gli eleme nti dell'enigma. L'azione si svolge in una regione che ricorda abbastanza quella dei laghi italiani, oco distante da una citt immaginaria che l'autore chiama Va ldrade. Il narratore un ittore. Mentre sta lavorando in cam agna, una astorell a va a trovarlo. Ha sentito un grido che veniva dalla lussuosa villa recentement e affittata da un ricchissimo commerciante di diamanti svizzero, certo Oswald Ze itgeber. Accom agnato dalla ragazzina, il ittore enetra nella casa e sco re la vittima: il gioielliere, vestito di un'uniforme fantasia,

morto stecchito vicino al telefono. Al centro della stanza c' uno sgabello, e, at taccata all'anello del lam adario, una corda che finisce in un nodo scorsoio. I esci rossi nella boccia sono morti. L'is ettore Waldmar, cui il ittore-narrator e si resta graziosamente come confidente, conduce le indagini. Fruga coscienzio samente ogni locale della villa, fa eseguire vari esami di laboratorio. all'inte rno del banco di scuola che sono riuniti gli indizi i rivelatori: vengono rinven uti a) una tarantola viva, b) l'annuncio riguardante la richiesta d'affitto dell a villa, c) un rogramma di un ballo in maschera, dato la sera stessa del delitt o, con la arteci azione straordinaria del cantante Mickey Malleville, e d) una busta contenente un foglio bianco sul quale sem licemente incollato il seguente trafiletto, che roviene da un quotidiano africano: 82

Quel giorno, tre ersone sono andate a trovare Oswald Zeitgeber. Sono arrivate q uasi contem oraneamente - il ittore le ha viste assare una do o l'altra a och i minuti d'intervallo - e se ne sono andate insieme. Tutte e tre erano gi ronte er il ballo. Furono ra idamente identificate e interrogate se aratamente. La r ima a resentarsi la donna vestita da quacchera. Si chiama Quaston. Afferma d'es sere andata alla villa er offrirsi come domestica, ma nessuno u confermarlo. Pe r di i, l'inchiesta non tarder a sco rire che sua figlia era la cameriera ersona le della signora Zeitgeber e che morta in circostanze non molto chiare. Il secon do visitatore quello che indossa il costume da buffone. Si chiama Jarrier; il r o rietario della villa. Ci andato, dice, er vedere se il suo inquilino si era s istemato bene e er fargli firmare un inventario dei mobili. La signora Quaston ha assistito al colloquio e u confermare, cosa che fa; aggiunge inoltre che a e na arrivato Jarrier er oco non cadeva lungo disteso sul avimento lucidissimo e che, aggra andosi alla finestra, ha semi rovesciato la boccia dei esci rossi sul ta etino osato accanto al telefono a muro.

Il terzo visitatore, il u olotto, il cantante Mickey Malleville. Confessa immed iatamente di essere nientedimeno che il genero di Oswald Zeitgeber venuto a chie dergli dei soldi in restito. Jarrier e la signora Quaston recisano entrambi ch e, a ena entrato il cantante, il gioielliere li ha regati di lasciarlo solo co n lui. Poco i tardi, li ha richiamati, si scusato di non accom agnarli al ballo, ma ha romesso di raggiungerli do o aver fatto qualche telefonata urgente. Il ittore ha rivisto assare le tre maschere e anzi, dice, vedendole avanzare in fi la frontale rendendo in larghezza l'intero viottolo, non ha otuto trattenersi dal rovare una sensazione sgradevole. Circa un'ora do o, la astorella ha senti to il grido. Le circostanze della morte a aiono subito chiare: c'era una lunga iastra di acciaio sotto il ta etino: andando a telefonare, Zeitgeber ha rovoc ato un cortocircuito che gli stato fatale. Solo Jarrier ha otuto collocare quel la iastra di acciaio e si ca isce subito che solo er favorire l'elettroesecuzi one ha fatto in modo, a ena entrato, d'inondare il ta etino; si sco rono allor a due articolari ancora i significativi: da una arte, stato lui che ha fornito a Zeitgeber il costume er il ballo in maschera, e i ferri, gli s eroni degli s tivali e tutte le arti metalliche della giacca dovevano anch'essi garantire il assaggio della corrente; dall'altra, e so rattutto, ha mani olato l'im ianto te lefonico in modo che il cortocircuito mortale otesse rodursi solo se la vittim a designata dal suo stesso mascheramento - Zeitgeber diventato un su erconduttor e - avesse com osto un dato numero: quello dello studio medico in cui lavorava l a signora Jarrier! Posto di fronte a queste rove schiaccianti, Jarrier confessa quasi subito: morbosamente geloso, si accorto che Oswald Zeitgeber, dongiovanni noto in tutta la zona, ronzava intorno a sua moglie. Volendo vederci chiaro, es cogita quel dis ositivo omicida che funzioner solo se il gioielliere veramente co l evole, e cio se tenta di telefonare allo studio medico. Malgrado l'indubbia fan tasia del movente - la signora Jarrier esa centoquaranta chili e l'es ressione "ronzare intorno" dev'essere in questo caso resa alla lettera e anzi nel senso di "girare" - ci non toglie che si tratti di omicidio remeditato, Jarrier viene quindi incol ato, arrestato, incarcerato. Ma la cosa ovviamente non soddisfa l'i nvestigatore n il lettore: come s iegare infatti la morte dei esci rossi, la cor da dell'im iccato, la tarantola, la busta con il trafiletto africano, e l'ultima sco erta di Waldmar: un lungo

s illo, come uno s illone da ca ello ma senza testa, conficcato nel vaso di res eda? Quanto agli esami di laboratorio, danno due rivelazioni: da una arte, che i esci sono stati avvelenati mediante una sostanza dall'azione quasi istantanea , la fibrotossina; dall'altra, che in cima allo s illo esistono tracce di un vel eno molto i lento, l'ergoidantoina. Al termine di qualche eri ezia secondaria, e do o aver considerato e scartato arecchie iste false che suggerivano la col evolezza della signora Jarrier, della signora Zeitgeber, del ittore, della ast orella e di uno degli organizzatori del ballo in costume, la soluzione erversa e olimorfa di questo com iacente rom ica o viene finalmente trovata e ermette all'is ettore Waldmar, in una di quelle riunioni sul luogo del delitto, davanti a tutti gli attori rimasti vivi, senza le quali un romanzo oliziesco non sarebbe un romanzo oliziesco, di ricostruire brillantemente l'intero caso: ovviamente sono col evoli tutti e tre, ciascuno animato da un movente diverso. La signora Q uaston - la cui figlia, erseguitata dal vecchio debosciato, fu costretta ad ann egarsi er salvare l'onore - si resentata al gioielliere facendosi assare er una veggente e ha cominciato a leggergli la mano: ne ha a rofittato er ungerl o con lo s illo intriso di quel veleno che sa eva avrebbe agito do o un certo te m o. Poi ha nascosto l'ago nel vaso di reseda e collocato la tarantola, fino all ora celata nell'orcio di sottaceti, nel banco di scuola: sa eva che la untura d ella tarantola rovoca delle reazioni molto simili a quelle del suddetto veleno e, ur essendo consa evole che tale stratagemma avrebbe finito con l'essere sco erto, ensava, iuttosto ingenuamente, che avrebbe sviato gli inquirenti quel ta nto da otersi nel frattem o mettere in salvo. Quanto a Mickey Malleville, il ge nero della vittima, cantante fallito co erto di debiti, inca ace di far fronte a lle s ese stravaganti della figlia dello svizzero, una scervellata abituata agli yacht, ai breitschwanz e al caviale, sa eva che solo la morte del suocero avreb be otuto salvarlo da una situazione sem re i ingarbugliata: ha negligentemente versato nella caraffa d'acqua il contenuto di un flaconcino di fibrotossina nasc osto nel succhiotto del o atoio gigante. Ma la s iegazione del mistero, la sua im ennata finale, il col o di scena estremo, l'ultima rivelazione, la chiusa, a ltrove: la lettera che Oswald Zeitgeber leggeva era la sua condanna a morte: que ll'ossario recentemente sco erto in Africa, era quanto restava di un villaggio i n rivolta del quale

aveva fatto ammazzare tutta la o olazione e che aveva fatto radere al suolo ri ma di andar a saccheggiare un favoloso cimitero degli elefanti. Pro rio da quest o delitto com iuto a sangue freddo roveniva il suo immenso atrimonio. L'uomo c he gli scriveva l'aveva braccato er vent'anni, cercando instancabilmente le ro ve della sua col evolezza: le aveva trovate e, l'indomani, la notizia sarebbe co m arsa su tutti i giornali svizzeri. Zeitgeber ne ebbe la conferma telefonando a quei collaboratori che gli erano stati com lici in quella vecchia storia e che, come lui, avevano ricevuto la lettera: er tutti, l'unica via di uscita allo sc andalo era la morte. Zeitgeber quindi and a rendere uno sgabello e una corda er im iccarsi. E er, forse er un senso di su erstizione che gli im oneva di com i ere una buona azione rima di morire, vedendo che i esci rossi erano quasi senz 'acqua vuot nella boccia la caraffa che Jarrier arrivando aveva intenzionalmente rovesciato. Poi re ar la corda. Ma gi i rimi sintomi dell'avvelenamento (nausea, sudori freddi, cram i allo stomaco, al itazioni) da ergo-idantoina lo avevano colto e, iegato in due dal dolore, chiam la dottoressa - certo non erch ne fosse innamorato (in verit la sbirciata era iuttosto la astorella senza scar e) ma er chiederle aiuto. Un uomo che sta er suicidarsi, si reoccu a forse se gli br ucia lo stomaco e fino a quel unto? L'autore, conscio dell'interrogativo, tiene a recisare in un oscritto che l'ergo-idantoina rovoca, unitamente agli effet ti tossici, degli effetti sichici seudo allucinatori fra i quali questo ti o d i reazione non sarebbe inconce ibile.

CAPITOLO LI Camere di servizio, 9 Valne Ci sarebbe anche lui nel quadro, alla man iera di quei ittori del Rinascimento che si riservavano sem re un minuscolo os to fra la folla dei vassalli, dei soldati, dei vescovi o dei mercanti; non un o sto centrale, n un unto rivilegiato e significativo in una data intersecazione, lungo un asse articolare, secondo questa o quella ros ettiva illuminante, nel rolungamento di un certo sguardo carico di significato a artire dal quale ot rebbe costruirsi tutta una reinter retazione del quadro, ma solo un osto a are ntemente innocuo, come se fosse stato fatto cos, er accidente, un o' er caso, erch l'idea saltata fuori da sola, come se non si desiderasse tro o far notare la cosa, come se dovesse essere una firma er iniziati e basta, qualcosa come un marchio di fabbrica solo ermesso all'autore dal committente dell'o era, qualco sa che non doveva essere noto che a ochi e subito dimenticato: morto il ittore , oi, sarebbe diventato un aneddoto trasmissibile di generazione in generazione , di studio in studio, una leggenda cui nessuno avrebbe i creduto, fino al giorn o in cui se ne fosse risco erta la rova, grazie a fortunati controlli di concor danza o confrontando il quadro con degli schizzi re aratori ritrovati nelle sof fitte di un museo, o ure in modo del tutto fortuito, come quando, leggendo un l ibro, si trovano frasi gi lette altrove: e forse allora ci si render conto di quan to c'era sem re stato di un o' articolare in quel iccolo ersonaggio, non sol o una maggiore accuratezza nelle rifiniture del volto ma anche una maggiore neut ralit, o un certo modo di chinare im ercettibilmente il ca o, qualcosa di simile alla com rensione, a una s ecie di dolcezza, a una gioia forse sfumata di nostal gia. Ci sarebbe anche lui nel quadro, in camera sua, su, in alto, quasi in cima a destra, come un iccolo ragno attento che tesse la sua tela lucente, dritto, a ccanto al quadro, con la tavolozza in mano, il lungo camice grigio tutto macchia to di colore e la sciar a violetta. Sarebbe in iedi accanto al quadro quasi fin ito, a di ingere ro rio se

stesso, abbozzando con il ennello la figurina di un ittore in lungo camice gri gio e sciar a violetta, e tavolozza in mano, che di inge la figura minuscola di un ittore che di inge, un'altra di quelle immagini "in abisso" che avrebbe volu to continuare all'infinito come se il otere dei suoi occhi e delle sue mani non avesse i limiti. Si di ingerebbe di ingere e, intorno a lui, sulla grande tela quadrata, tutto sarebbe gi a osto: la gabbia dell'ascensore, le scale, i ianero ttoli, gli zerbini, le camere e i salotti, le cucine, i bagni, la guardiola dell a ortinaia, l'entrata con la romanziera americana che consulta la lista degli i nquilini, la bottega della signora Marcia, le cantine, le caldaie, il macchinari o dell'ascensore. Si di ingerebbe di ingere, e gi si vedrebbero i mestoli e i col telli, le schiumaiole, le maniglie delle orte, i libri, i giornali, i ta etini , le caraffe, gli alari, i ortaombrelli, i sotto iatti, gli a arecchi radio, i lumi da comodino, i telefoni, gli s ecchi, gli s azzolini da denti, gli stendit oi, le carte da gioco, le cicche nei ortacenere, le foto di famiglia nelle corn ici antitarlo, i fiori nei vasi, le mensole sui termosifoni, i assaverdura, le attine, i mazzi di chiavi nei vuotatasche, le sorbettiere, le casse toilette e r gatti, le cassette d'acqua minerale, le culle, i bollitori, le sveglie, le lam ade Pigeon, le inze universali. E i due sottovasi cilindrici di rafia intrecci ata del dottor Dinteville, i quattro calendari di Cinoc, il aesaggio tonkinese dei Berger, la cassa anca scol ita di Gas ard Winckler, il leggio della signora Orlovska, le babbucce tunisine ortate alla signorina Cres i da Batrice Breidel, la tavola a fagiolo dell'amministratore, gli automi della signora Marcia e la i anta di Namur di suo figlio David, i fogli co erti di equazioni di Anne Breidel, la scatola di s ezie della cuoca della signora Moreau, l'ammiraglio Nelson di D inteville, le sedie cinesi degli Altamont e la loro reziosa ta ezzeria con i v ecchioni innamorati, l'accendino di Nieto, il mackintosh di Jane Sutton, la cass a anca da nave di Smautf, la carta a stelle dei Plassaert, la conchiglia di madr e erla di Genevive Foulerot, il co riletto stam ato di Cinoc con le sue grandi fo glie triangolari e il letto dei Rol di cuoio sintetico ("uso camoscio rifiniture alta selleria con cinghia e fibbia cromata"), la tiorba di Gratiolet, le strane scatole di caff nella sala da ranzo di Bartlebooth e la luce senz'ombra della su a lam ada scialitica, il ta eto esotico dei Louvet e quello

dei Marquiseaux, la osta sul tavolo della guardiola, il grande lam adario di cr istallo di Olivia Rorschash, gli oggetti religiosamente incartati della signora Albin, l'antico leone di ietra trovato da Hutting a Thuburbo Majus, e tutt'into rno, la lunga teoria dei suoi ersonaggi, con le loro storie, il loro assato, l e loro leggende: 1 Pelagio vincitore di Alkhamah che si fa incoronare a Covadong a 2 La cantante russa in esilio che segue Schnberg a Amsterdam 3 Il gattino sordo dagli occhi discromici che vive all'ultimo iano 4 Il ca o isolato fesso che fa re arare barili di sabbia 5 La donna avara che annota le i iccole s ese in un quaderno 6 Il fabbricante di uzzle che si accanisce nelle artite di jacquet 7 La ortinaia che cura le iante degli inquilini assenti 8 I genitori che chiama no il figlio Gilbert in omaggio a Bcaud 9 La s osa del conte liberato dall'Ottoma na che accetta la bigamia 10 La donna d'affari che sogna di tornarsene in cam ag na 11 Il ragazzino che orta gi il bidone delle immondizie fantasticando sul suo romanzo 12 Il ni ote zerbinotto che accom agna la globe-trotter australiana 13 L a trib fuggitiva che evita a tutti i costi il mite antro ologo 14 La cuoca che si rifiuta di usare un forno auto ulente 15 Il PDG83 dell'industria alberghiera in ternazionale che sacrifica l'l% all'arte 16 L'infermiera che guarda svogliata un a rivista illustrata 17 Il oeta ellegrino che naufraga a Arcangelo 18 Il violi nista italiano che fa erdere la azienza al suo miniatore 19 La grassa co ia m angiatrice di salsicce che non chiude mai la radio 20 Il colonnello monco do o l 'attacco del Gran Quartier Generale 21 Le tristi fantasticherie della ragazza al ca ezzale del adre 22 I clienti austriaci che trattano l'acquisto di un "Bagno turco" i va oroso 23 L'uomo di fatica araguaiano che sta er bruciare una lett era 24 Il giovane miliardario che studia acquerello in knickerbocker 25 L'is ett ore alle Acque & Foreste che fonda una riserva er uccelli 26 La vedova che im a cchetta i ricordi in vecchi settimanali

27 Lo scassinatore internazionale che assa er un alto magistrato 28 Robinson C rusoe che vive benissimo nell'isola solitaria 29 L'hamster giocatore di domino a mante delle croste di Edam 30 Il dolente "ammazza arole" che ciondola fra una ba ncarella e l'altra 31 Il venditore a domicilio che resenta una nuova chiave dei sogni 32 Il grossista d'olio che a re a Parigi un ristorante tutto esce 33 Il vecchio maresciallo ucciso dalla caduta di un bel lam adario veneziano 34 Lo sta yer sfigurato che s osa la sorella del suo acemaker84 35 La cuoca che deve fare solo un uovo e un o' di haddock lessato 36 La giovane co ia che s'indebita du e anni er un letto di lusso 37 La moglie del mercante d'arte abbandonata er un a star italiana 38 L'amica d'infanzia che rilegge le biografie delle cinque ni o ti 39 Il signore che imbottiglia figurine di sughero 40 L'archeologo che cerca l e tracce dei re arabi di S agna 41 L'ex clown di Varsavia che tira a cam are nel l'Oise 42 La suocera che toglie l'acqua calda quando il genero deve radersi 43 L 'olandese che diceva che qualsiasi numero la somma di x numeri rimi 44 Sci ion che definisce le ersone novantenni vecchie e... nove 45 L'ingegnere atomico che legge sulle labbra dell'uomo-tronco sordo muto 46 Il brigante albanese che cant a il suo amore alla stella hollywoodiana 47 L'industriale tedesco che vuole cuci nare il suo cosciotto di cinghiale 48 Il figlio della signora con il cane che r eferisce la ornografia al sacerdozio 49 Il barman malese che baratta la sua dea madre in idgin english 50 Il ragazzino rimasto senza dolce che lo vede in sogn o 51 I sette attori che rifiutano la arte do o aver letto il co ione 52 Il dise rtore che lascia morire la sua attuglia in Corea 53 Il chitarrista che cambia s esso e oi diventa una su erstar 54 Il maragi che offre una caccia alla tigre a u n euro eo dai ca elli rossi 55 Il nonno liberale che trova l'is irazione in un r omanzo 56 Il calligrafo che rico ia nella Medina una sura del Corano 57 Orfanik che chiede l'aria di Angelica nell'Orlando di Arconati

58 L'attore che ordisce la ro ria morte con l'aiuto del fratello di latte 59 La giovane gia onese che tiene alta la fiaccola olim ica 60 Ezio che ferma le ord e di Attila ai Cam i Catalaunici 61 Il sultano Selim III che tocca gli ottocentonovantotto metri 62 Il sergente m aggiore morto er consumo massiccio di gomma 63 Il secondo della Fox che sco re l'ultimo messaggio di Fitz-James 64 Il giovane studente che rimase in camera er sei mesi 65 La moglie del roduttore che arte er l'ennesimo giro del mondo 66 L'o eraio che nel locale caldaie regola l'accensione a nafta 67 Il ricco amator e che lascia alla biblioteca il suo catalogo-informatore musicale 68 Il ragazzin o che cataloga le sue collezioni di carte assorbenti mediche 69 Il cuoco commedi ante assunto da una ricchissima americana 70 L'ex giocatrice d'azzardo diventata una donnetta timida 71 Il chimico frustrato che erde tre dita della mano sinis tra 72 La ragazza che vive a Chaumont-Porcien con un muratore belga 73 L'avo del dottore che crede di avere svelato l'enigma del diamante 74 La giovane donna ch e fa concludere un atto con Mefistofele 75 Il figlio dell'antiquaria s etezzant e in tuta rossa 76 Il rocuratore che cestina il segreto dei chimici tedeschi 77 L'ex rofessore di storia che brucia il suo manoscritto res into 78 Il vecchio industriale gia onese magnate dell'orologio subacqueo 79 Il di lomatico che gri da vendetta er la moglie e il figlio 80 La signora che artendo il giorno do o vuole indietro i suoi fagiolini 81 La stella della canzone che medita su una mou sse alla fragola 82 La vecchia lady che colleziona orologi e automi 83 Il mago c he indovina tutto con numeri scelti a caso 84 Il boiardo che offre alla Grisi un delizioso divanetto a S di mogano 85 L'autista che non guida i e si diverte a f are solitari 86 Il medico che sogna di dare il suo nome a una ricetta culinaria 87 L'ingegnere che si rovina commerciando in elli africane

88 Il gia onese che inizia dolorosamente i Tre Uomini Liberi 89 Il vecchio auto didatta che rimugina mille ricordi di sanatorio 90 Il lontano arente che deve m ettere all'asta l'eredit 91 I doganieri che s acchettano il samovar della rinci essa furibonda 92 Il venditore d'indianerie che sistema il suo ied--terre all'ot tavo 93 Il com ositore che offre a Amburgo l'ouverture alla francese 94 Margueri te che guarda al contafili la miniatura da restaurare 95 Chri-Bibi che d il suo no me al gatto rosso del fabbricante di uzzle 96 Il cameriere del night che sale a lla ribalta er resentare la rivista 97 Il quadro su eriore che d un lussuoso ri cevimento er i suoi colleghi 98 La donna dell'agenzia immobiliare che visita l' a artamento vuoto 99 La signora che re ara scatole er i uzzle dell'inglese 1 00 La ragazzina che addenta un etit-beurre Lu 101 Il retore che in un giorno f a morire 30.000 lusitani 102 La ragazza in ca otto che sbircia una ianta del m etr arigino 103 L'amministratore dello stabile che ensa di arrotondare i suoi f ine mese 104 La giovane rofumiera che sceglie gli anelli del vecchio artigiano 105 L'editore di Damasco rovinato dai nazionalisti antifrancesi 106 Il critico c he commette un delitto er una marina dell'inglese 107 La vecchia domestica che sogna becchini con occhi astiosi 108 Lo studioso che confronta gli effetti della stricnina con quelli del curaro 109 Lo studente che mette viandox nella minestr a dei vegetariani 110 Il terzo o eraio che legge ima lettera uscendo dal cantier e 111 Il vecchio maggiordomo che ricalcola all'infinito un fattoriale 112 Il re te commosso che aiuta un francese s erduto a New York 113 Il farmacista arricchi to che ritrova le tracce del Santissimo Vaso 114 Il chimico che s'is ira alla te cnica di un fonditore italiano 115 L'uomo dal ca otto nero che sta infilandosi un aio di guanti nuovi 116 Guyomard che se ara nello s essore un disegno di Han s Bellmer 117 L'amico di Liszt & Cho in che com one un valzer ra inoso 118 Dom Pr ignon che fa assaggiare a Colbert il suo cham agne

migliore 119 Amerigo morente che viene a sa ere che danno il suo nome a un conti nente 120 Il signor Riri che sonnecchia do o ranzo dietro al bancone 121 Mark Twain che sco re il suo necrologio in un giornale 122 La segretaria che ulisce il ugnale che ha ucciso Klber 123 Il filologo che fa un lascito al coll egio di cui fu rettore 124 La ragazza-madre che fa il bagno leggendo Pirandello 125 Lo storico che scrive sotto vari nomi dei romanzi ullall 126 Il vecchio bibli otecario che accumula le rove dell'esistenza di Hitler 127 Il cieco che accorda il iano della cantante russa 128 L'arredatore che sfrutta lo scheletro rosso d i un maiale neonato 129 L'im resario che crede di fare fortuna con il traffico d ei cauri 130 La cliente truffata che ha erso i ca elli er una tintura 131 La v ice bibliotecaria che con la matita rossa riquadra critiche d'o era 132 Il cocch iere innamorato che crede a un to o dietro la tenda 133 I garzoni di fornaio che ortano sandwich caldi er la grande baldoria 134 Pi e La Minouche che rovesci ano il bricco di latte dell'infermiera 135 Il soldatino bloccato in ascensore co n la romessa s osa 136 L'inglese alla ari che finalmente legge la lettera del suo boy-friend 137 Il libraio di occasioni che trova tre lettere di Victor Hugo 138 Gli amanti di safari che osano accanto alla guida indigena 139 La bella ol acca che torna dalla Tunisia con il figlioletto 140 L'ingegnere generale ucciso da una fucilata nel salone del suo albergo 141 Il chirurgo costretto a o erare s otto la minaccia delle armi da fuoco 142 Il rofessore di francese che corregge i com iti delle vacanze 143 La moglie del magistrato che scorge do o il fuoco le erle nere 144 Il corridore che cerca di far omologare il suo record dell'ora 1 45 Il militare che riconosce il suo ex rofessore di fisica

146 L'ex ro rietario che sogna di creare un vero eroe da romanzo 147 Il jazzman tro o erfezionista che ricomincia le rove 148 I fan di Tasmania che offrono al loro idolo 71 to i bianchi 149 La iccola studentessa di matematica che sogna di costruire la torre i alta del mondo 150 Il coreografo azzo d'amore che torn a a ossessionare l'inflessibile ballerina 151 L'ex ortinaia s agnola che si rif iuta di sbloccare l'ascensore 152 Il fattorino di Nicolas che ulisce gli s ecch i dell'atrio 153 Il fumatore di Por Larranaga che ascolta un fonografo a tromba 154 Il vecchio ornografo che as etta all'uscita delle scuole 155 Il botanico de l Kenia che s era di battezzare un e ifillo eburneo 156 Il giovane Mozart che su ona davanti a Luigi sedici & Maria Antonietta 157 I russo che arteci a a tutti i concorsi ubblicati sui giornali 158 Il giocoliere che avendo inghiottito un c oltello vomita chiodini 159 Il fabbricante di articoli religiosi che muore di fr eddo nelle Argonne 160 I vecchi cavalli ciechi che tirano vagoncini in miniera 1 61 L'urologo che sogna la olemica fra Ascle iade e Galeno 162 Il bell'aviatore che cerca sulla carta la strada er Corbnic 163 L'o eraio ebanista che si scalda a un effimero fuoco di trucioli 164 I turisti che tentano invano di rimettere in sieme l'anello turco 165 L'insegnante di danza ucciso a bastonate da tre mascalz oni 166 La giovane rinci essa che rega al ca ezzale del re suo nonno 167 L'inq uilina tem oranea che controlla le tubature dei servizi igienici 168 Il ca oserv izio che riesce ad assentarsi er quattro mesi all'anno 169 L'antiquaria che imm erge le dita in un barattolo di caviale 170 Il gioielliere che legge il trafilet to che lo condanna a morte 171 Il famoso ittore che "annebbia" o ere celebri 17 2 Il rinci e Eugenio che fa fare l'elenco di tutte le Reliquie 173 L'Im eratore che ensa all'Aquila er attaccare i britannici 174 La signora in abito a alli ni che sferruzza in riva al mare 175 Le melanesiane che fanno ginnastica sul rit mo di un disco di Haendel 176 Il giovane acrobata che non vuole i scendere dal t ra ezio

177 Gideon S ilett che si ritrova in tasca l'ultimo fiammifero 178 L'ebanista it aliano che materializza l'im al abile lavorio del tarlo 179 Il vecchio ittore c he inscrive nella sua tela tutta la casa, e ce la fa stare

CAPITOLO LII Plassaert, 2 Una delle stanze dell'a artamento dei Plassaert: la rima che occu arono, oco i di tredici anni fa, un anno rima della nascita del figlio. Qualche tem o do o, Troyan mor e loro ne acquistarono la mansarda dall'am ministratore. Poi rilevarono dai Marquiseaux la stanza in fondo al corridoio: er a occu ata da un vecchio, certo Troquet, che vivacchiava recu erando bottiglie v uote; si faceva rimborsare la consegna e ne teneva qualcuna infilandoci degli om ini di sughero raffiguranti bevitori, ugili, marinai, Maurice Chevalier, il gen erale de Gaulle, eccetera, che andava a vendere la domenica ai erdigiorno degli Cham s-Elyses. I Plassaert avviarono un rocesso di sfratto erch Troquet non ag ava regolarmente l'affitto e, dato che era un mezzo barbone, la s untarono con f acilit. Nella rima delle loro camere era vissuto un tem o er un aio d'anni uno strano giovanotto che si chiamava Grgoire Sim son. Era studente di storia. Per u n o', aveva lavorato come vice bibliotecario aggiunto alla Biblioteca dell'O ra. Il suo lavoro non era articolarmente esaltante: un ricco amatore, Henri Astrat , aveva lasciato alla Biblioteca una collezione di documenti raccolti in quarant 'anni di vita. A assionato d'o era, Henri Astrat non aveva raticamente mai er so una rima dal millenovecentodieci in oi, non esitando a traversare la Manica , e erfino l'Atlantico, er sentire Furtwngler dirigere il Ring, la Tebaldi cant are Desdemona o la Callas Norma. A ogni ra resentazione, Astrat costituiva un i ncartamento stam a cui aggiungeva il rogramma - am iamente dedicato dal diretto re d'orchestra e dagli inter reti - e, a seconda dei casi, vari elementi dei cos tumi e delle scene: le bretelle viola di Mario del Monaco nella arte di Rodolfo (Bohme, Covent Garden, O era di Na oli, 1946), la bacchetta di Victor de Sabata, la artitura del Lohengrin annotata da Heinz Tietjen er la storica regia data a Berlino nel 1929, i bozzetti di Emil Preetorius er le scene di quella stessa ra resentazione, lo stam o di finto marmo che Karl Bhm fece ortare a Haig Cliff ord er la arte del Commendatore nel Don Giovanni che allest al Maggio Musicale di Urbino, eccetera.

Il lascito di Henri Astrat si accom agnava a una considerevole rendita destinata a sovvenzionare il roseguimento di quel catalogo s ecializzato unico al mondo. La Biblioteca dell'O ra ot cos creare un Fondo Astrat, consistente in tre sale da es osizione e lettura sorvegliate da due custodi, e in due uffici occu ati, uno da un conservatore, e l'altro da una vice bibliotecaria e un vice bibliotecario aggiunto a mezzo tem o. Il conservatore - un rofessore di storia dell'arte s e cializzato in Feste del Rinascimento riceveva le ersonalit ammesse a consultare il Fondo - ricercatori, critici, storici dello s ettacolo, musicologi, registi, scenografi, musicisti, costumisti, inter reti, eccetera - e organizzava delle es osizioni (Omaggio al Met, Centenario della Traviata, eccetera); la vice bibliot ecaria leggeva quasi tutti i quotidiani arigini e una notevole quantit di settim anali, riviste e ubblicazioni varie, riquadrando con la matita rossa ogni artic olo riguardante l'o era in generale (Chiuderanno l'O ra?, Progetti er l'O ra, A c he unto l'O ra, Il Fantasma dell'O ra: realt e leggenda, eccetera) o un'o era in articolare; il vice bibliotecario aggiunto a mezzo tem o ritagliava gli articoli riquadrati di rosso e li metteva, senza incollarli, nelle "cartelle rovvisorie " (CP) chiuse da un elastico; do o un eriodo variabile, che er non su erava gen eralmente mai le sei settimane, si tiravano fuori i ritagli di stam a (RS, quest i) dalle CP, li si incollava su fogli di carta bianca 21 X 27, scrivendo, in alt o a sinistra, con l'inchiostro rosso, titolo dell'o era, in lettere maiuscole so ttolineate due volte, genere (o era, o era buffa, o eretta, oratorio drammatico, vaudeville, eccetera), nome del com ositore, nome del direttore d'orchestra, no me del regista, nome della sala, in lettere maiuscole sottolineate una volta, e data della rima ra resentazione ubblica: i ritagli cos incollati venivano allo ra rimessi nelle loro cartelle, ma queste, invece d'essere chiuse da un elastico , lo erano ormai da un cordoncino di lino, il che le mutava in "dossier in attes a" (DIA) che venivano ri osti in un armadio a vetri dell'ufficio della vice bibl iotecaria e del vice bibliotecario aggiunto a mezzo tem o (VB2AMT); in ca o a qu alche settimana, quand'era ormai am iamente chiaro che non si sarebbero i dedica ti altri articoli alla ra resentazione trattata, si trasferiva il DIA in uno de i grandi armadi a grate delle sale da es osizione e lettura dove finalmente dive ntava un "dossier al suo osto" (DASP) soggetto allo stesso regime del rimanente Fondo Astrat, e cio, all'occorrenza, "consultabile sul osto dietro resentazion e di una tessera ermanente o di un ermesso articolare rilasciato dal Conserva tore

amministratore del Fondo" (Estratto degli Statuti, articolo XVIII, 3, ca overso c). Quel osto a mezzo tem o non venne disgraziatamente rinnovato. Un is ettore finanziario chiamato a sco rire l'ins iegabile deficit registrato di anno in ann o dalle biblioteche in generale e dalla Biblioteca dell'O ra in articolare es re sse nel suo ra orto il arere che due custodi er tre sale erano tro i, e che centosettantacinque franchi e diciotto centesimi al mese er ritagliare articoli di giornale erano centosettantacinque franchi e diciotto centesimi di s esa inu tile, visto che quell'unico custode che avrebbe solo dovuto custodire e basta, a vrebbe otuto benissimo ritagliare custodendo. La vice bibliotecaria, una timida donna di cinquant'anni con grandi occhi tristi e una rotesi acustica, tent di s iegare che tutto il viavai di CP (con RS) e DIA fra il suo ufficio e le sale da es osizione e lettura sarebbe diventata una fonte di grane continue che rischia va di danneggiare seriamente i DASP cosa che in seguito si verific untualmente ma il conservatore, ben felice di conservare se non altro il suo osto, si trov ienamente d'accordo con l'is ettore e "deciso ad arginare l'emorragia finanziar ia cronica" del servizio risolse 1) di tenere un solo custode, 2) di licenziare il vice bibliotecario aggiunto a mezzo tem o (VB2AMT), 3) di a rire le sale da e s osizione e lettura solo tre omeriggi alla settimana, 4) di far ritagliare all a vice bibliotecaria stessa gli articoli ritenuti " i im ortanti" affidando gli a ltri al custode, e infine, 5) che, er economia, i ritagli sarebbero stati d'ora in oi incollati recto e verso. Grgoire Sim son termin l'anno scolastico trovando vari lavori tem oranei: fece visitare a artamenti in vendita invitando gli eve ntuali com ratori a salire su sgabelli da cucina erch otessero rendersi conto c he chinando un o' la testa si godeva una gran bella vista sul Sacr-Coeur, s'indu stri nel orta a orta, ro onendo "libri d'arte" o orrende enciclo edie introdot te da ineffabili teste di ra a, borsette "smarcate" essime imitazioni di modell i mediocri, giornali "giovani" ti o "Le iacciono gli studenti?", tovagliette ri camate negli orfanotrofi, stoini intrecciati da ciechi. E Morellet, suo vicino, che aveva a ena avuto l'incidente delle tre dita, lo incaric di iazzare nel qua rtiere i suoi sa oni, i coni deodoranti, i dischetti ammazzamosche e gli sham oo ing er ca elli e moquette. L'anno seguente, Grgoire Sim son vinse una borsa di s tudio il cui ammontare, anche se alquanto scarso, gli ermetteva almeno di so ra vvivere

senza doversi trovare un lavoro. Ma invece di dedicarsi agli studi e rendere il di loma, cadde in una s ecie di neurastenia; uno strano stato letargico dal qua le niente e nessuno riusc a arentemente a svegliarlo. Chi ebbe occasione d'incon trarlo in quel eriodo aveva l'im ressione che vivesse in una sorta di non gravi t, come un'assenza sensoriale, una s ecie di indifferenza a tutto: al tem o che f aceva, all'ora che era, alle informazioni che il mondo esterno continuava a forn irgli ma che areva sem re meno dis osto a ricevere: si mise a vivere una s ecie di vita uniforme, vestendosi sem re nello stesso modo, mangiando tutti i giorni nella stessa friggitoria, in iedi, al banco, lo stesso asto, leggendo tutte l e sere nel solito bar, tutto Le Monde da cima a fondo, e assando intere giornat e a fare solitari o a lavarsi tre delle quattro aia di calze o una delle tre ca micie in una bacinella di lastica rosa. Poi, venne l'e oca delle grandi assegg iate. Andava alla deriva, ortato dal caso, si tuffava nella mischia dell'ora di unta, rasentava le vetrine, entrava in tutte le gallerie d'arte, traversava i assaggi co erti del nono arrondissement, si fermava davanti a tutti i negozi. G uardava con l stessa attenzione i com rustici dei venditori di mobili, i iedi di letto e le molle dei materassai, le corone artificiali delle om e funebri, gli anelli da tenda dei merciai, le carte da gioco "erotiche" con in-u su er o ut e dei venditori di souvenir (Si arla tedesco, Si arla inglese), le foto ingial lite di uno studio d'Arte: un marmocchio con faccia da luna iena vestito alla m arinara, un ragazzino brutto con berretto da cricket, un adolescente dal naso sc hiacciato, un uomo con un'aria da bulldog vicino a un'automobile nuova fiammante ; la cattedrale di Chartres in strutto di un salumiere; i biglietti da visita um oristici dei negozi s ecializzati in giochi e scherzetti; 85 86 87

i biglietti da visita sbiaditi, i cam ioni d'intestazioni, le arteci azioni del le stam erie: A volte s'im oneva com iti assurdi, come censire i ristoranti russi del XVII arr ondissement e combinare un itinerario che li riunisse senza incrociarsi mai, ma quasi sem re si sceglieva una meta ridicola - la centoquarantasettesima anchina , l'ottomiladuecentotrentasettesimo asso - e assava qualche ora seduto su una anchina a listelli verdi, chiss dove verso Denfert-Rochereau o Chteau-Landon, o s i iantava come una statua davanti a un negozio di forniture er vetrine che es oneva nella ro ria non solo manichini con la vita di ves a e vassoi resentator i che resentavano solo se stessi, ma anche tutta una gamma di striscioni, etich ette e insegne

che guardava

er lunghi minuti come se non la smettesse di rimuginare sul

aradosso logico connesso a questo ti o di vetrina. Pi tardi incominci a starsene in casa, erdendo a oco a oco il senso del tem o. Un giorno la sua sveglia si ferm sulle cinque e un quarto e non la ricaric: a volte, la luce restava accesa e r tutta la notte; a volte oteva assare un giorno, due giorni, tre giorni e er fino una settimana intera senza uscire di camera se non er andare al gabinetto in fondo al corridoio. A volte usciva verso le dieci di sera e rientrava l'indom ani mattina, sem re uguale a se stesso, e senza alcun danno a arente do o la no tte in bianco; andava a vedere dei film in certi cinema bisunti dei grands boule vards che uzzavano di disinfettante; ciondolava er i bar sem re a erti, assan do ore a giocare a biliardino elettrico o a guardare con occhio torvo so ra il s uo es resso i festaioli in gringola, gli sbronzi tristi, i macellai obesi, i mar inai e le ragazze. Negli ultimi sei mesi, non usciva raticamente i di camera. D i tanto in tanto lo si incontrava dalla anettiera di rue Lon-Jost (che allora qu asi tutti chiamavano ancora rue Roussel); osava sulla lastra di vetro del banco ne una moneta da venti centesimi e se la anettiera gli alzava addosso uno sguar do interrogativo - cosa che all'inizio le ca it qualche volta - si limitava a ind icare con un cenno del ca o i filoni di ane dis osti nei anieri di vimini face ndo con la mano sinistra una s ecie di gesto a forbice che voleva significare ne voglio solo mezzo. Non rivolgeva i la arola a nessuno e quando gli arlavano r is ondeva solo con una s ecie di mugolio sordo che scoraggiava subito ogni tenta tivo di conversazione. Di tanto in tanto, lo si vedeva socchiudere la orta er guardare se non ci fosse qualcuno alla fontanella sul ianerottolo rima di anda rsi a riem ire la bacinella di lastica rosa. Un giorno Troyan, il suo vicino di destra, che rientrava verso le due del mattino, si accorse che c'era ancora luc e nella camera dello studente; buss, non ottenne ris osta, buss di nuovo, as ett un minuto, s inse la orta che non era veramente chiusa, e sco r Grgoire Sim son, ra nnicchiato sul letto, vestito di tutto unto, gli occhi s alancati, che fumava u na sigaretta stretta fra medio e anulare usando una vecchia ciabatta come ortac enere. Non alz gli occhi quando Troyan entr, non ris ose quando il libraio gli chi ese se stesse male, se voleva un bicchiere d'acqua, se aveva bisogno di qualcosa , e fu solo quando l'altro gli tocc leggermente la s alla come er convincersi ch e non fosse morto, che si volt con un unico movimento verso il muro mormorando: " Non rom a le alle".

Scom arve sul serio ochi giorni do o, e non se ne se e i nulla. Tutti nel case ggiato o tarono er il suicidio, qualcuno anzi assicur che lo aveva fatto buttand osi sotto un treno dal onte Cardinet. Ma nessuno ot fornirne la rova. In ca o a un mese, l'amministratore, che era il ro rietario della camera, fece a orre i sigilli alla orta; in ca o a un altro mese, fece constatare dall'ufficiale gi udiziario che il locale era libero e butt via quei ochi stracci che ancora resta vano: una anchetta stretta, lunga quel tanto da dormirci su, una bacinella di lastica rosa, uno s ecchio incrinato, qualche camicia e dei calzini s orchi, il e di vecchi giornali, un mazzo di cinquantadue carte, macchiate, unte, stra ate , una sveglia ferma sulle cinque e un quarto, un'asta metallica con una vite fil ettata da una arte e una valvola a molla dall'altra, la ri roduzione di un ritr atto del Quattrocento, un uomo dal volto energico e insieme grasso, con una icc olissima cicatrice so ra il labbro su eriore, una valigetta-giradischi rivestita di egamoide granata, un radiatore aiettato, ti o soffiante, modello Congo, e q ualche decina di libri fra i quali le Diciotto lezioni sulla Societ industriale, di Raymond Aron, iantato a agina 112, e il VII volume della monumentale Storia della Chiesa, di Fliche e Martin, reso in restito sei mesi rima nella Biblio teca dell'Istituto di edagogia. Malgrado la consonanza del cognome, Grgoire Sim son non era affatto inglese. Veniva da Thonon-les-Bains. Un giorno, molto rima di cadere nell'ibernazione fatale, aveva raccontato a Morellet che, da ragazzino , suonava il tamburo con i Matagassier alla festa di mezza quaresima. Sua madre, che lavorava da sarta, gli confezionava i anni tradizionali: calzoni a scacchi rossi e bianchi, am ia giubba azzurra, berretto bianco di cotone con na ina, e suo adre gli com erava, in una bella scatola tonda e arabescata, la maschera d i cartone che somigliava a una testa di gatto. Fiero come Artaban 88 e serio com e un a a, ercorreva con il corteo le vie della citt vecchia, dalla iazza du Cht eau alla orta des Allinges e dalla orta de Rives a rue Saint-Sbastien rima di andare nella citt alta, aux Belvdres, a ingozzarsi di rosciutto cotto al gine ro a nnaffiandolo con valanghe di Ri aille, quel vino bianco chiaro come acqua di nev e e secco come ietra focaia.

CAPITOLO LIII Winckler, 3 La terza stanza dell'a artamento di Gas ard Winckler. qui, di fronte al letto, accanto alla finestra, che c'era quel quadro quadrato che gli iaceva tanto e che raffigurava tre uomini vestiti di nero in un'anticam era; non era un di into, ma una fotografia ritoccata, ritagliata da La Petite ll lustration o da La Semaine thtrale. Ra resentava la scena I atto III de Le Ambizi oni erdute, tetro melodramma di un imitatore mediocre di Henry Bernstein, un ce rto Paulin-Alfort, e mostrava i due adrini dell'eroe - inter retato da Max Corn eille - che venivano a renderlo mezz'ora rima del duello in cui avrebbe trovat o la morte. Era stata Marguerite a sco rire la fotografia in fondo a una di quel le casse di libri d'occasione che allora esistevano ancora sotto i ortici del T htre de l'Odeon: l'aveva incollata su una tela, raccomodata, colorita, incorniciat a, e oi regalata a Gas ard quando erano venuti a stare in rue Simon-Crubellier. Questa, di tutte le stanze dello stabile, quella che Valne ricordava meglio, una camera tranquilla e un o' esante, con i suoi zoccoli alti di legno scuro, il letto co erto da una tra unta mauve, lo scaffale di legno a tortiglione che crol la sotto il eso dei libri i dis arati e, davanti alla finestra, la grande tavol a dove lavorava Marguerite. La rivedeva esaminare con la lente i delicati arabes chi d'una di quelle scatole veneziane di cartone dorato con i festoni in rilievo , o re ararsi i colori sulla minuscola tavolozza di avorio. Era bella, con disc rezione; un colorito allido s arso di lentiggini, le guance un o' scavate, occ hi grigioazzurri. Era una miniaturista. Di ingeva raramente soggetti originali: referiva ri rodurre o is irarsi a documenti che esistevano gi; er esem io, avev a disegnato il uzzle di rova che Gas ard Winckler aveva ritagliato er Bartleb ooth seguendo delle incisioni su acciaio ubblicate in Le Journal des Voyages. S a eva co iare a meraviglia nei loro quasi im ercettibili articolari le minuscol e scene di inte all'interno degli orologi da taschino, sulle scatole di tabacco da fiuto o sui risguardi di messali lilli uziani, o restaurare

tabacchiere, ventagli, bomboniere e medaglioni. I suoi clienti erano collezionis ti rivati, mercanti di rarit, fabbricanti desiderosi di rifare le restigiose o rcellane stile Retour d'Egy te o Malmaison, gioiellieri che le chiedevano di raf figurare dentro a un ciondolo destinato a ricevere un'unica ciocca di ca elli il ritratto della ersona amata (realizzato mediante una foto il i delle volte dub bia) o librerie d'arte er le quali ritoccava fregi romantici o miniature di lib ri d'ore. La sua minuzia, il suo ris etto, la sua abilit, erano straordinari. In un riquadro lungo quattro centimetri e largo tre, riusciva a mettere un aesaggi o intero col cielo azzurro allido s arso di iccole nubi bianche, l'orizzonte m ollemente ondulato di colline dai fianchi co erti di vigne, un castello, un croc icchio a due strade dove assava un cavaliere al galo o vestito di rosso su un cavallo baio, un cimitero con due beccamorti armati di vanga, un ci resso, degli ulivi, un fiume orlato di io i con tre escatori seduti sulla riva, e, in una barca, due minuscoli ersonaggi vestiti di bianco. O ure, sullo smalto iattam ente uniforme di una chevalire,89 ricostruiva un aesaggio enigmatico dove, in un a luce d'aurora, fra allide erbe ai bordi di un lago gelato, un asino fiutava l e radici di un albero; sul tronco era inchiodata una lanterna grigia; fra i rami osava un nido, vuoto. Questa donna cos recisa e cos misurata era irresistibilme nte attratta dal caos. La sua tavola era un bailamme, un'eterna invasione, sem r e ingombrata da mucchi di materiale inutile, da un cumulo di oggetti eterogenei, da tutto un disordine che doveva continuamente arginare, rima di mettersi al l avoro: lettere, bicchieri, bottiglie, etichette, orta enne, iatti, scatole di fiammiferi, tazze, tubetti, forbici, taccuini, medicine, banconote, s iccioli, c om assi, fotografie, ritagli di giornale, francobolli; e oi dei fogli volanti, agine stra ate da bloc notes o calendari, un esalettere, un contafili di otto ne, il calamaio di vetraccio intagliato, le scatole di enne, la scatola verdene ra da 100 enne de La R ublique n 705 di Gilbert e Blanzy-Poure, e la scatola beig e e bigia da 144 enne in tondo n 394 di Baignol e Farjon, il tagliacarte con il manico di corno, le gomme, le scatole di untine e fermagli, le lime er unghie di cartone, e il sem revivo nella fioriera resa da Kirby Beard, e il acchetto di sigarette Athletic con lo s rinter in maglia bianca a righe azzurre e il nume ro di gara 39 scritto in rosso che taglia il traguardo lasciando gli altri chiss dove lontani, e le chiavi legate a una catenella, il do io decimetro di legno g iallo, la scatola con la scritta CURIOUSLY

STRONG altoids PEPPERMINT OIL, il barattolo di ceramica azzurra con tutte le sue matite, il fermacarte di onice, gli scodellini emisferici simili a quelli er i bagni oculari (o er cuocere le lumache) nei quali mescolava i colori, e la co etta di silver late dai due scom arti sem re ieni, uno di istacchi salati e l 'altro di caramelle alla violetta. Solo un gatto oteva muoversi in mezzo a quel la massa di cose senza rovocare crolli, e di fatto, Gas ard e Marguerite avevan o un gatto, un micione rossiccio che avevano inizialmente chiamato Leroux, oi G aston, oi Chri-Bibi e infine, do o un'ultima aferesi, Ribibi, al quale iaceva azzamente asseggiare fra tutta quella roba senza s ostarla di un elo, finendo con l'accovacciarvisi in mezzo come un asci, sem re che non si sistemasse sul co llo della adrona lasciando enzolare le zam e a destra e sinistra con aria del tutto indolente. Un giorno, Marguerite raccont a Valne come aveva conosciuto Gas a rd Winckler. Accadde nel millenovecentotrenta, una mattina di novembre, a Marsig lia, in un caff di rue Bleue, oco distante dall'arsenale e dalla caserma Saint-C harles. Fuori, cadeva una ioggia finissima e fredda. Lei indossava un tailleur grigio e un'incerata nera stretta in vita da un'alta cintura. Aveva diciannove a nni, era a ena rientrata in Francia e in iedi, davanti al bancone, si beveva u n caff nero leggendo la iccola ubblicit su Dernires Nouvelles de Marseille. Il a drone del bar, tale La Brigue, che di courtelinesco non aveva ro rio niente,90 osservava con occhi truce un militare del quale areva avesse gi deciso che non av rebbe otuto agarsi il ca uccio e le fette di ane imburrato. Era Gas ard Winc kler e il adrone del caff non si sbagliava oi tanto: la morte del signor Gouttm an aveva lasciato il suo allievo in una situazione difficile; a ena diciannoven ne, conoscendo a fondo moltissime tecniche senza er dis orre di un vero lavoro, Winckler non ossedeva es erienze di vita rofessionale o quasi, e non aveva cas a, n amici n famiglia: quando infatti, cacciato da Charny dal adrone della casa c he Gouttman affittava, se ne torn a La Fert-Milon, venne a sa ere che suo adre er a morto a Verdun, che sua madre, ris osata con un im iegato delle assicurazioni, viveva adesso al Cairo, e che sua sorella Anne, di un anno i giovane, aveva a ena s osato un certo Cyrille Voltimand, iastrellista a Parigi nel diciannovesim o arrondissement. E fu cos che, un bel giorno del marzo 1929, Gas ard Winckler ar riv, a iedi, nella ca itale che vedeva er la rima volta nella

vita. Si fece coscienziosamente tutte le vie del diciannovesimo arrondissement i nformandosi con cortesia resso tutti i iastrellisti che vide se er caso conos cessero un certo Cyrille Voltimand suo resunto cognato. Ma non lo trov e, non sa endo cosa fare, fin con l'arruolarsi. Pass i successivi diciotto mesi in un forti no tra Bou-Jeloud e Bab-Fetouh, oco distante dal Marocco s agnolo, dove non ebb e raticamente nient'altro da fare se non scol ire lavoratissimi birilli er tre quarti della guarnigione, occu azione come un'altra e che erlomeno gli ermise di non erdere la mano. Era tornato dall'Africa il giorno rima. Durante la trav ersata aveva giocato e si era fatto ri ulire quasi del tutto. Marguerite stessa era senza lavoro, ma fu comunque in grado di offrirgli il suo ane e burro. Si s osarono ochi giorni do o e vennero su a Parigi. I rimi tem i furono difficili , ma ebbero la fortuna di trovare lavoro abbastanza resto: lui, da un negoziant e di giocattoli oberato sotto Natale e lei, un o' i tardi, da un collezionista di strumenti musicali antichi che le chiese di decorare sulla scorta di certi do cumenti d'e oca una magnifica s inetta resumibilmente a artenuta a Cham ion de Chambonnire della quale aveva dovuto far rifare il co erchio: fra grovigli di fo glie, ghirlande e intrecci come intarsiati, Marguerite di inse, in due cerchi di tre centimetri di diametro, due ritratti: un giovanotto dal volto un o' lezios o, visto di trequarti, arrucca inci riata, giacca nera, anciotto giallo, crava tta di merletto bianco, in iedi, a oggiato di gomito su un caminetto di marmo, davanti a una grande tenda color salmone che, socchiusa, svela in arte una fin estra da cui si scorge un cancello; e una giovane donna, bella, un o' grassa, c on grandi occhi bruni e gote vermiglie, una arrucca inci riata con nastro rosa e una rosa, e un fazzoletto a scialle di mussola bianca am iamente scollato. Valn e conobbe i Winckler ochi giorni do o il loro trasferimento in rue Simon-Crubje llier, in casa di Bartlebooth che li aveva invitati a ranzo tutti e tre. Si sen t subito attratto da quella donna dolce e ridente che osava sul mondo e le cose un sguardo cos lim ido. Gli iaceva il suo gesto di ravviarsi i ca elli all'indie tro; gli iaceva il modo sicuro e insieme ieno di grazia con cui si a oggiava sul gomito sinistro rima di abbozzare con la unta del ennello sottile come un ca ello una minuscola ombra verde in un occhio.

Della famiglia, dell'infanzia, dei viaggi, non arl quasi mai. Una sola volta gli raccont che aveva rivisto in sogno la casa fra i cam i in cui aveva assato tutt e le sue estati di adolescente: un grande edificio bianco invaso dalle clematidi , con una soffitta che le faceva aura, e un calessino tirato da un asino che ri s ondeva al dolce nome di Boniface. Molte volte, mentre Winckler si chiudeva nel suo laboratorio, andarono a asseggio insieme. Andavano al arc Monceau, o ure costeggiavano la ferrovia della circonvallazione interna lungo il boulevard Prei re, o andavano a vedere delle es osizioni in boulevard Haussmann, in avenue de M essine, in rue du Faubourg Saint-Honor. A volte Bartlebooth ortava tutti e tre a visitare i castelli della Loira o li invitava qualche giorno a Deauville. Una v olta, nell'estate del millenovecentotrentasette, quando navigava con il suo yach t, l'Alcyon, lungo le coste adriatiche, li invit erfino a assare due mesi con l ui fra Trieste e Corf, facendo loro sco rire i alazzi rosa di Pirano, i grand ho tel fine secolo di Portorosa, le rovine dioclezianee di S alato, la miriade d'is ole dalmate, Ragusa, diventata da qualche anno Dubrovnik, e le as erit tormentate delle Bocche di Cattaro e della Montagna Nera.91 Fu ro rio durante quell'indim enticabile viaggio che una sera, di fronte alle mura merlate di Rovigno, Valne co nfess im rovvisamente il suo amore alla giovane donna, ottenendone un sorriso ine ffabile e niente di i. Molte volte, sogn di fuggire con lei, o lontano da lei, ma rimasero com'erano, vicini e lontani, nella tenerezza e la dis erazione di un'a micizia non valicabile. Nel novembre millenovecentoquarantatr Marguerite mor dando alla luce un bimbo morto. Per tutto l'inverno, Gas ard Winckler rimase seduto a lla tavola dove lei lavorava, rendendo e tenendosi in mano tutti gli oggetti ch e aveva toccato, che aveva guardato, che aveva amato: il ciottolo vetrificato co n le scanalature bianche, beige e arancioni, il iccolo liocorno di giada, so ra vvissuto a un rezioso gioco di scacchi, e la s illa fiorentina che le aveva reg alato erch ortava, fatte di microsco iche tessere, tre margherite. Poi, un gior no, butt via tutto quello che c'era sulla tavola, e bruci la tavola; e and a ortar e Ribibi da un veterinario di rue Alfred-de-Vigny e gli fece fare la untura; bu tt via i libri e lo scaffale di legno a tortiglione, la tra unta mauve, la oltro na inglese dove lei si sedeva, con lo schienale basso e il cuscino iatto di cuo io nero, tutto quello che serbasse la sua traccia, tutto

quello che ne ortasse l'orma, tenendo solo in questa camera il letto e, di fron te al letto, quel quadro malinconico dei tre uomini vestiti di nero. Poi torn in laboratorio, dove undici acquerelli, ancora intatti nelle buste con francobolli argentini e cileni, as ettavano di farsi uzzle. La camera oggi una stanza grigi a di olvere e tristezza, una stanza vuota e s orca con una carta da arati stin ta; dalla orta a erta sullo stanzino da toilette in rovina, si vede un lavabo t utto incrostato e ruggine dall'orlo sbeccato sul quale una bottiglia incominciat a di Schwe es all'arancia finisce di ammuffire da due anni.

CAPITOLO LIV Plassaert, 3 Adle e Jean Plassaert sono seduti vicino alla scrivania , un mobile grigio metallizzato attrezzato con cassetti a schedari sos esi. Il iano di lavoro ingombro di registri contabili a erti, dalle lunghe colonne co er te di una scrittura ignola. La luce viene da una vecchia lam ada a etrolio for nita d'un iede di ottone e due globi di vetro verde. Di fianco, una bottiglia d i whisky McAnguish Caledonian Panacea, la cui etichetta ra resenta una gioviale vivandiera che d da bere a un granatiere baffuto con un berrettone di elo in te sta. Jean Plassaert un uomo basso e alquanto grasso; orta una camicia fantasia, coloratissima, ti o Carnevale di Rio, e una cravatta che consiste in una string a nera con due untali brillanti ai due ca i, stretta da un anello di cuoio intr ecciato. Ha di fronte una scatola di legno bianco abbondantemente munita di etic hette, francobolli, timbri e sigilli di ceralacca rossa, dalla quale ha cavato c inque s ille d'argento e strass, stile art dco, che raffigurano cinque s ortive s tilizzate: una nuotatrice che batte il crawl in mezzo a festoncini d'onde, una s ciatrice cata ultata lungo uno schuss, una ginnasta in tut che maneggia delle tor ce ardenti, una giocatrice di golf con la mazza in alto e una tuffatrice che ese gue un im eccabile volo d'angelo. Ne ha dis oste quattro sul sottomano una vicin o all'altra e mostra la quinta - la tuffatrice alla moglie. Adele una donna sui quarant'anni, iccola e ossuta, con labbra sottili. Indossa un tailleur di vellu to rosso con un collo di elliccia. Per guardare la s illa che le mostra il mari to, ha alzato gli occhi dal libro che sta consultando: una voluminosa guida dell 'Egitto, a erta su una agina do ia che ri roduce l'estratto di uno dei rimi d izionari di egittologia conosciuti, il Libvre mangificque dez Merveyes que ouve nt estre vuyes es La Egi te92 (Lione, 1560): Ieroglifici: Sacre sculture. Cos era no dette le lettere degli antichi saggi egiziani, ed erano fatte di imagini dive rse di alberi e erbe e animali e esci e augelli e istrumenti, er la quale natu ra e ufficio era ra resentato quello che volevano significare.

Obelischi: Grandi e lunghi aghi di ietra, larghi er il basso e a oco a oco t erminanti in unta verso l'alto. Ve ne hanno in Roma rossimo al tem io di San P ietro uno intero e da altre arti altri ancora. So ra isolotti rossimi alla riv a del mare si facevano fuochi er lucere ai marinai nel tem o di tem esta, ed er ano dette obeliscolichnie. Piramidi: Grandi costrutti di ietra o mattone quadra ti larghi er il basso e aguzzi verso l'alto, com' la forma di una fiamma di fuoc o. Possono vedersi molte so ra il Nilo, rossime al Cairo. Catadu e del Nilo. Lu ogo nell'Etio ia dove il Nilo cade da alte montagne, in tanto orribile fragore c he i vicini del luogo sono quasi tutti sordi, come scritto da Claudio Galeno. Si odono fragori a i di quattro giorni lontano, che altrettanto da Parigi a Tours. Vedere Tol., Cicerone in Som. Sci ionis; Plinio, lib. 6, ca . 9, e Strabone. Co mmercianti d'indianerie e altri oggetti esotici, i Plassaert sono organizzati, e fficienti e, come si dicono da soli, rofessionisti. Il loro rimo contatto con l'Estremo Oriente coincise con il loro incontro, circa vent'anni fa. Quell'anno, il consiglio di gestione della banca in cui facevano entrambi ratica, lui a Au bervilliers e lei a Montrouge, organizz un viaggio nella Mongolia esterna. Il ae se in s li interess oco, Ulan-Bator era solo un grosso borgo con qualche edificio ufficiale ti ico dell'arte staliniana e il deserto del Gobi non aveva granch da mostrare tranne i suoi cavalli e ochi mongoli ridenti con gli zigomi alti e i b erretti di elo, ma gli scali all'andata, in Persia, e al ritorno, nell'Afganist an, li fecero im azzire. Il loro comune amore er viaggi e traffici vari, una ce rta fantasia marginale, il forte gusto er la bohme tira a cam are, tutto questo li s inse a mollare gli s ortelli di banca dove certo non li as ettava un futuro esaltante e farsi cercatori di anticaglie. Con un camioncino raffazzonato e un ca itale iniziale di oche migliaia di vecchi franchi, si misero a vuotare canti ne e soffitte, a battere le aste cam agnole e a ro orre, la domenica mattina al march aux Puces di Vanves allora oco battuto, delle trombe un o' ammaccate, de lle enciclo edie raramente com lete, delle forchette scarsamente argentate, e de i iatti decorati ("Uno scherzo da rete": un uomo

fa la siesta in un giardino; un altro, che si avvicinato furtivamente, gli versa un liquido nell'orecchio; o ure, in un folto d'alberi fra i quali si nascondon o due ragazzacci sghignazzanti, una guardia cam estre dall'aria furente: "Dove s ono finiti i due burloni?"; e ancora, un giovanissimo mangiatore di s ade vestit o alla marinara, con la didascalia: "Il Mangiatore non as etta di avere l'et".) L a concorrenza era temibile e se avevano fiuto, non avevano es erienza; varie vol te, si lasciarono rifilare degli stock da cui non avrebbero ricavato un bel nien te e gli unici col i che riuscirono a fare consistevano in lotti di vecchi indum enti, giubbotti d'aviatore, camicie americane a collo abbottonato, mocassini svi zzeri, tee-shirt, berretti alla Davy Crockett, blue-jeans, grazie ai quali arriv arono in quegli anni se non a svilu arsi, erlomeno a so ravvivere. All'inizio degli anni sessanta, oco rima di trasferirsi in rue Simon-Crubellier, conobber o, in una izzeria di rue des Ciseaux, uno strano ersonaggio: un avvocato nevra stenico d'origine olandese che, sistemato in Indonesia, era stato er anni ra r esentante a Giakarta di varie societ commerciali e aveva finito col creare una su a com agnia di ex ort-im ort. Buon conoscitore di tutte le roduzioni artigiane del Sudest asiatico, sa endo sfuggire come ochi ai controlli doganali, mettere fuori gioco le com agnie assicurative e quelle di transito, oltre a evitare il f isco, inze ava er tutto l'anno e da anni tre navi cadenti di conchiglie malesi , fazzoletti fili ini, chimoni di Formosa, camicie indiane, casacche ne alesi, ellicce afgane, lacche cingalesi, barometri di Macao, giocattoli di Hong Kong, e cento altre merci di ogni s ecie e rovenienza che ridistribuiva in Germania c on un utile dal due al trecento er cento. I Plassaert gli iacquero e decise di finanziarli, o meglio d'investire. Gli vendeva a sette franchi una camicia che lui com rava a tre e loro rivendevano a diciassette, ventuno, venticinque o tren ta franchi a seconda dei casi. Cominciarono con una botteguccia, un'ex calzoleri a vicino a Saint-Andr-des-Arts. Oggi, ossiedono tre negozi a Parigi, altri due a Lilla e a Cannes, e rogettano di a rirne un'altra decina, ermanenti o stagion ali, in citt termali, s iagge sull'Atlantico e stazioni di s ort invernali. Nel f rattem o sono riusciti a tri licare - e resto a quadru licare - la su erficie d ell'a artamento arigino e a rifare da cima a fondo una casa di cam agna vicino a Bernay.

Il loro senso degli affari ersonale com leta a meraviglia quello del loro socio in Indonesia: non solo vanno a com erarsi laggi delle roduzioni locali facilmen te smerciabili in Francia, ma vi fanno fabbricare, seguendo dei modelli liberty o art dco, so rammobili e gioielli di fattura euro ea: hanno scovato a Makassar, nell'isola di Celebes, un artigiano che non esitano a definire geniale il quale, con una dozzina di o erai, gli fornisce dietro richiesta e er ochi centesimi al ezzo cli s, anelli, s ille, bottoni fantasia, accendini, astucci er fumator i, stilografiche, ciglia finte, yo-yo, montature er occhiali, ettini, bocchini , calamai, tagliacarte e tutta la gingilleria e accottiglia di questo mondo, ar ticoli di legno intarsiato, ebano, avorio eccetera com resi, ma di bachelite, ce lluloide, galalite e altre materie lastiche che, sembrando vecchi di mezzo seco lo almeno, i nostri due s acciano er invecchiati all'antica, a volte con qualch e traccia di falso restauro erfino. Pur continuando a buttarsi sul t-e-sim atia, offrendo da bere ai clienti e dando del tu agli im iegati, la ra ida es ansione dell'azienda comincia a orre dei seri roblemi di gestione degli stock, di con tabilit, di rendimento e di im iego, e li obbliga a cercare di variare i rodotti , suba altare arte delle loro attivit a negozi di maggior su erficie o a centri di vendita er corris ondenza, e cercare altrove nuovi materiali, nuovi oggetti e nuove idee; hanno cominciato a rendere contatto con il Sudamerica e l'Africa nera, e hanno gi firmato con un mercante egiziano un contratto er la fornitura di tessuti, gioielli imitazione co ta e mobiletti di inti di cui si sono assicur ati l'esclusiva er l'Euro a occidentale. Il tratto saliente dei Plassaert l'ava rizia, un'avarizia metodica e organizzata della quale gli ca ita erfino di vant arsi: si gloriano er esem io che in casa o nei loro negozi non ci sia mai un fi ore - sostanza eminentemente de eribile - ma solo com osizioni di sem revivi, ca nne, cardi grigi e monete del a a rallegrati da qualche iuma di avone. un'ava rizia sem re viva, che non molla mai la resa e che non solo li orta a scartare il su erfluo - le uniche s ese autorizzate devono essere s ese roduttrici di restigio legate agli im erativi della rofessione e assimilabili a investimenti - ma li s inge a commettere tirchierie indicibili, come versare whisky belga nel le bottiglie di marca quando hanno degli invitati, razziare sistematicamente nei caff le bustine di zucchero er la ro ria zuccheriera, facendosi anche regalare La Semaine des S ectacles che oi lasciano a

dis osizione dei clienti vicino alla cassa, o sgraffignare qualche s icciolo sul le s ese alimentari discutendo su ogni articolo e acquistando di referenza i r odotti di scarto. Con una recisione che non lascia niente al caso, nello stesso modo in cui nel diciannovesimo secolo la adrona di casa s ulciava i conti dell a cuoca e non ci ensava su due volte a farsi restituire sei soldi di un rombo, Adle Plassaert fa, giorno do o giorno, in un quaderno di scuola, l'inesorabile bi lancio delle s ese quotidiane: ane 0,90 filoncini 0,40 2 carciofi 1,12 rosciut to 3,15 formaggini 1,20 vino 2,15 arrucchiere 16,00 mancia 1,50 calze 3,10 ri a razione macinino caff 15,00 detersivo 2,70 lamette da barba 4,00 lam adina 2,60 rugne 1,80 caff 3,00 cicoria 1,80 totale 59,42 Dietro a loro, sulla arete di int a di bianco s orco dalle modanature laccate in giallo chiaro, sono a esi sedici iccoli disegni rettangolari, la cui fattura ricorda le caricature fine secolo. Raffigurano i classici " iccoli mestieri" arigini, ciascuno con il suo grido c aratteristico in leggenda: LA VENDITRICE DI MOLLUSCHI "Ah la littorina, due soldi l'una!"

LO STRACCANDOLO "Stracci, ossi, Ferrovecchio!" LA VENDITRICE DI LUMACHE "Sono fr esche, sono belle, Lumache! la dozzina sei soldi!" LA PESCANDOLA "Al gamberetto, Il buon gamberetto. Ho razze vivissime Vive!" IL BOTTAIO "Botti, botti!" IL ROB IVECCHIO "Vestiti, Vendo vestiti, Ve-sti-ti!" L'ARROTINO SCAMPANELLANDO "Arr-oti noo, Coltelli, forbici, Lame varie!" LA VENDITRICE DI FRUTTA E VERDURA "La tener ella, la verdurella, Frutta, fruttosa. Car-cio-fi sani!"

LO STAGNAIO "Stagno stagno Batto e to o To o i buchi con lo stagno!" LA VENDIT RICE DI CIALDE "Comandi i cialdoni, signora, comandi!" LA VENDITRICE DI ARANCE " L'arancia, la bella, la fresca s agnola!" IL TOSACANI "Tosa cani Castra gatti, c ode e orecchie!" L'ORTOLANO "Alla romana! Alla romana! Non te la vendi ma la s a sseggi, Lattuga nostrana!" IL VENDITORE DI FORMAGGI "Buon formaggio crem, buon fo rmaggio crem, Buon formaggio!" L'ARROTASEGHE "Seghe, seghe, Arrotoseghe!" IL VETR AIO "Vetri vetraio Ecco il ve-tra-io Lastre s ezzate E ri arate!"

CAPITOLO LV Camere di servizio, 10 Henri Fresnel, il cuoco, venne ad abitare in questa camera nel giugno millenovecentodiciannove. Era un meridionale malinconic o, di circa venticinque anni, iccolo, smilzo, con baffetti neri. Pre arava in m odo alquanto squisito i esci, i crostacei, e gli anti asti di legumi: carciofin i da mangiarsi crudi, cetrioli all'aneto, zucchine alla curcuma, ratatouille all a menta, ravanelli con anna e cerfoglio, e eroni al basilico tritato, Olivetta al timo. In omaggio al suo lontano omonimo,93 aveva anche inventato un iatto d i lenticchie, cotte nel sidro, servite fredde annaffiate d'olio di oliva e zaffe rano su fette tostate di quel ane rotondo che si ado era er il an bagnat. Nel millenovecentoventiquattro, quell'uomo oco loquace s os la figlia del direttore alle vendite di un'im ortante salumeria di Pithiviers, s ecializzata nel famoso at di allodola cui la citt deve in arte la sua celebrit, venendogli il resto dal l'altrettanto famosa torta di mandorle. Ormai fidando nei successi ottenuti dall a sua cucina e ensando giustamente che il signor Hardy, tro o occu ato nella romozione del suo olio e dei suoi barili di acciughe, non gli avrebbe dato modo di svilu arla, Henri Fresnel decise di mettersi in ro rio e con l'aiuto di Ali ce, la giovane moglie, che vi ort la sua dote, a r un ristorante in rue des Mathu rins, nel quartiere de la Madeleine. Lo chiamarono La belle Alouette94. Fresnel stava ai fornelli, Alice in sala: tenevano a erto fin tardi, er a rofittare de lla clientela di attori, giornalisti, nottambuli e festaioli che abbondavano nel quartiere, e la modicit dei rezzi unita all'alta qualit della cucina fecero s che resto dovettero res ingere clienti e i muri di legno chiaro della iccola sala si co rirono via via di foto con dedica di stelle del music-hall, attori in vog a e ugili vincenti. Andava tutto er il meglio e i Fresnel furono resto in gra do di fare rogetti er il futuro, ensarono di avere un bambino e di lasciare l a loro cameretta stretta. Ma una mattina dell'ottobre 1929, Alice era incinta di sette mesi, Henri scom arve, lasciando alla moglie un biglietto laconico dove s iegava che lui, in cucina, moriva di noia e che se ne andava er realizzare il suo sogno di sem re: fare l'attore!

Alice Fresnel reag alla notizia con una flemma incredibile: assunse un nuovo cuoc o il giorno stesso e rese, con rara energia, le redini dell'azienda, lasciandol a solo quel tanto da mettere al mondo un maschiotto affuto che battezz Ghislain e diede subito a balia. Quanto al marito, non fece niente er rintracciarlo. Lo rivide quarant'anni do o. Nel frattem o il ristorante era andato a rotoli e lo a veva venduto; Ghislain era cresciuto ed era entrato nell'esercito e lei, rovvis ta di qualche rendita, continuava a vivere nella solita camera, sbollicchiando s ulla sua cucina economica a smalto rane escatrici all'americana, stufati, frica ssee di vitello e s ezzatini che riem ivano le scale di servizio di odori delizi osi e che oi faceva assaggiare a qualcuno dei vicini. Non fu er un'attrice - c ome Alice credette sem re - ma ro rio er il teatro che Henri Fresnel aveva ia ntato tutto. Come quei commedianti girovaghi del Grand Sicle che arrivavano sotto una ioggia battente nel cortile di qualche castello in rovina e chiedevano os italit a nobilissimi morti di fame che l'indomani mattina si ortavano dietro, se n'era andato er le vie del mondo con quattro com agni di sventura che, res int i al Conservatoire,95 dis eravano di oter recitare: due gemelli, Isidore e Luca s, ezzi d'uomini del Jura, che facevano arti di Matamoro96 e attor giovane, un 'ingenua tolosana e una caratterista sul viriloide che era di fatto la beniamina della com agnia. Isidore e Lucas guidavano i due camioncini trasformati in roul otte e montavano il alco, Henri si occu ava della cucina, dei conti e della reg ia, Lucette, l'ingenua, disegnava, cuciva e so rattutto rammendava i costumi, e Charlotte, la caratterista, faceva tutto il resto: iatti, ulizia delle roulott e, com ere, ettinature e stirature dell'ultimo minuto, eccetera. Avevano due sc enari di tela di inta: uno ra resentava un alazzo con effetti di ros ettiva e veniva usato indifferentemente er Racine, Molire, Labiche, Feydeau, Caillavet e Courteline; l'altro, escato in un atronato, ra resentava il rese io di Betl emme: con due alberi di com ensato e qualche fiore artificiale, diventava la For esta Incantata in cui si svolgeva il grande successo della com agnia, La Forza d el Destino, un dramma ost romantico che non c'entrava minimamente con Verdi, e che aveva fatto la fortuna della Porte Saint-Martin e di sei generazioni di teat ranti: la Regina (Lucette) vedeva un feroce brigante (Isidore) a eso a

uno strumento di tortura, sotto il sole. Ne aveva iet, si avvicinava, gli ortav a da bere, si accorgeva trattarsi di un giovanotto amabile e ben fatto. Lo liber ava col favore delle tenebre, oi lo invitava a fuggire travestito da vagabondo e ad as ettare che lo raggiungesse sul suo cocchio reale nel bosco oscuro. Ma ve niva allora a ostrofata da una guerriera s lendente (Charlotte, con un elmo di c artone dorato) che avanzava alla testa di un esercito (Lucas e Fresnel): - Regin a della Notte, l'uomo che hai liberato mi a artiene: Pre arati a combattere; la guerra contro gli eserciti del giorno durer, fra gli alberi del bosco, fino all' aurora! (Exeunt omnes. Buio. Silenzio assoluto. Rumore di tuono. Squilli di trom ba.) E le due regine ria arivano, con elmi im ennacchiati, con armature tutte i ngemmate, con guanti da scherma, con lunghe lance e scudi di cartone decorati, u no da un sole fiammeggiante e l'altro da una falce di luna su fondo stellato, in sella a due animali favolosi, uno ti o drago (Fresnel) e l'altro ti o cammello (Isidore e Lucas), le cui elli erano state abilmente cucite da un sarto unghere se di avenue du Maine. Con qualche altro misero accessorio, uno sgabello a X er il trono, un vecchio sommier e tre cuscini, un casellario da musica di into di nero, dei raticabili fatti di vecchie casse che un ezzo di anno verde ratto ato trasformava in quella scrivania con gli angoli di vermeil, carica di carte e libri, dove un cardinale ensieroso, che non Richelieu ma il suo fantasma Mazar ino (Fresnel), decide di mandare a rendere alla Bastiglia un vecchio rigionier o ch'altri non che Rochefort (Isidore) e affida tale missione a un tenente dei M oschettieri Neri ch'altri non che d'Artagnan (Lucas), con dei costumi rifatti, r abberciati, rammendati, aggiustati e riaggiustati mille volte a forza di fildife rro, ezzi di nastro isolante, s ille da balia, con due riflettori arrugginiti c he facevano funzionare dandosi il cambio e che oi saltavano una volta su due, m ettevano in scena drammi storici, commedie di costume, grandi classici, tragedie borghesi, melodrammi moderni, vaudeville, farse, grand-guignolate, riduzioni fr ettolose di Senza Famiglia, I Miserabili o Pinocchio, in cui Fresnel faceva il G rillo Parlante con un vecchio frac di into a cor o di grillo che areva una cava lletta e due molle, con dei ta i in unta,

che incollate sulla fronte fungevano da antenne. Recitavano nei cortili delle sc uole, o sotto i ortici delle medesime, o sulle iazze di borgate im robabili, n el cuore delle Cevenne o dell'Alta Provenza, realizzando ogni sera miracoli d'in ventiva e im rovvisazione, cambiando sei arti e dodici costumi er volta, segui ti da un ubblico di dieci adulti addormentati e quindici bambini imberrettati e infagottati nelle sciar e a maglia, con i iedi al caldo, che si davano di gomi to morendo dal ridere erch le mutandine rosa dell'attrice giovane affioravano fr a gli stra i dell'abito. La ioggia interru e il loro s ettacolo, i camion rif iutarono di mettersi in moto, una bottiglia di olio si rovesci ochi minuti rima che il signor Jourdain entrasse in scena sull'unico costume Luigi XIV quasi qua si resentabile, una giacca di velluto azzurro cielo con un farsetto ricamato a fiori e olsini di izzo, degli orrendi foruncoli fiorirono sul seno delle eroin e, ma er tre anni non si ersero d'animo. Poi, in ochi giorni, and tutto a cata fascio: Lucas e Isidore fuggirono in iena notte al volante d'una delle camionet te, ortandosi via l'introito della settimana che, una volta tanto, non era stat a catastrofica; due giorni do o, Lucette si lasci ra ire da un fessacchiotto d'im iegato del catasto che le correva dietro invano gi da tre mesi. Charlotte e Fres nel tennero duro er un quindici giorni, cercando di recitare in due gli s ettac oli del re ertorio e lasciandosi rendere dalla fallace illusione di oter facil mente ricostituire la com agnia, una volta arrivati in una grande citt. A rodaro no a Lione dove si se ararono di comune accordo. Charlotte torn in famiglia, una stir e di banchieri svizzeri er i quali il teatro era eccato; Fresnel si un a u na com agnia di saltimbanchi che andavano in S agna: un uomo ser ente, erenneme nte vestito di una sottile calzamaglia squamosa, che assava contorcendosi sotto una iastra in fiamme osta a trenta centimetri da terra, e una co ia di nane, di cui una era del resto un nano, che eseguiva un numero di sorelle siamesi con banjo, claquette e canzoncine. Quanto a Fresnel, divent mister Me histo, il mago , l'indovino, il guaritore che tutte le teste coronate d'Euro a avevano a laudi to. In smoking rosso con un garofano all'occhiello, cilindro, bastone con omo d i diamante, im ercettibile accento russo, tirava fuori da una scatola alta e str etta di un vecchio cuoio riva del co erchio un gioco com leto dei tarocchi, ne dis oneva otto a rettangolo so ra una tavola e li cos argeva mediante una s atol a d'avorio di una olvere grigio azzurrina che

era solo galena macinata, ma che lui chiamava Polvere di Galeno, attribuendole c erte ro riet o otera iche assibili di guarire qualsiasi affezione assata, res ente o futura, e articolarmente raccomandata in caso d'estrazioni dentarie, emi cranie e cefalee, dolori mestruali, artriti e artrosi, nevralgie, cram i e lussa zioni, coliche e calcoli, e questa o quella cosa sem re o ortunamente scelta a seconda dei luoghi, delle stagioni e delle articolarit del ubblico resente in sala. Ci misero due anni a traversare la S agna, assarono in Marocco, scesero n ella Mauritania e fino al Senegal. Verso il millenovecentotrentasette, s'imbarca rono er il Brasile, raggiunsero il Venezuela, il Nicaragua, l'Honduras, e fu co s che, alla fine, Henri Fresnel si ritrov a New York, NY, Stati Uniti d'America, d a solo, una bella mattina dell'a rile 1940, con diciassette cent in tasca, sedut o su una anchina di fronte alla chiesa Saint Mark's in the Bowery, davanti a un a targa di ietra osta obliquamente accanto al ortico di legno che attestava c ome la suddetta chiesa, risalente al 1799, fosse una delle 28 costruzioni americ ane anteriori al 1800. And a chiedere aiuto al rete che si occu ava di quella a rrocchia il quale, forse col ito dal suo accento, accett di ascoltarlo. L'ecclesi astico scosse tristemente la testa venendo a sa ere che Fresnel era stato ciarla tano, illusionista e attore, ma quando sent che aveva diretto un ristorante a Par igi e nutrito abitualmente Mistinguett, Maurice Chevalier, Serge Lifar, il fanti no Tom Lane, Nungesser e Picasso, sorrise a tutti denti e, avvicinandosi al tele fono, dichiar al francese che i suoi guai erano ormai finiti. Fu cos che al termin e di undici anni errabondi, Henri Fresnel divent il cuoco di un'americana eccentr ica e straricca, Grace Twinker. Grace Twinker, allora settantenne, era nientedim eno che la celebre Twinkie, quella che aveva esordito a sedici anni in un burles que97 vestita da Statua della Libert a ena inaugurata - e che fu, nel rimissimo novecento, una delle i fulgide stelle di Broadway rima di s osare successivame nte cinque miliardari che ebbero tutti l'ottima idea di morire oco tem o do o i l matrimonio lasciandole l'intero atrimonio. Stravagante e generosa, Twinkie si manteneva intorno tutta una corte di gente di teatro, registi, musicisti, coreo grafi e danzatori, autori, librettisti, scenografi e via di seguito, assunti er scrivere una commedia musicale che avrebbe ricalcato la sua mitica vita: il tri onfo vestita da lady Godiva er le vie

di New York, il matrimonio con il rinci e de Gumnol, la burrascosa relazione con i l sindaco Groncz, l'arrivo in Duesenberg sul cam o di aviazione di East Knoyle d urante un meeting nel corso del quale l'aviatore argentino Carlos Kravchnik, az zo d'amore, si lanci dal suo bi lano do o una serie di undici icchiate a foglia morta e la i im ressionante risalita a candela mai vista, l'acquisto del convent o dei Fratelli della Misericordia a Granbin, vicino a Pont-Audemer, tras ortato ietra su ietra nel Connecticut e regalato all'universit di High ool che ne fece la sua biblioteca, la gigantesca vasca da bagno di cristallo, tagliata a forma di co a, che faceva riem ire di cham agne (californiano), i suoi undici gatti s iamesi dagli occhi blu, guardati giorno e notte da due medici e quattro infermie re, le sue arteci azioni sfarzose e lussuose, delle quali come venne i volte ri ferito gli interessati avrebbero forse fatto volentieri a meno, alle cam agne di Harding, Coolidge e Hoover, il famoso telegramma - Shut u , you singing-boy ! che aveva fatto s edire a Caruso ochi minuti rima del suo debutto sulle scene del Metro olitan, tutto questo doveva essere ra resentato in uno s ettacolo "a mericano al cento er cento" accanto al quale le i deliranti Folies dell'e oca s arebbero sembrate s ettacolini da oratorio. Il nazionalismo fanatico di Grace Sl aughter - era il cognome del quinto marito, un fabbricante di confezioni farmace utiche e articoli " rofilattici" a ena morto er un'ernia al eritoneo - ammett eva solo due eccezioni cui il rimo marito, Astol he de Gumnol-Longtgermain, non do veva certo essere estraneo: cucina, fatta da francesi di sesso maschile, bianche ria lavata e stirata da inglesi di sesso femminile (niente cinesi, mi raccomando ). Il che ermise a Henri Fresnel d'essere assunto senza dover nascondere la ro ria nazionalit d'origine, cosa cui erano erennemente costretti il regista (ungh erese), lo scenografo (russo), il coreografo (lituano), i danzatori (italiano, g reco, egiziano), il soggettista (inglese), il librettista (austriaco) e il com o sitore, finlandese di origine bulgara, fortemente tinta di rumeno. Il bombardame nto di Pearl Harbour e l'entrata in guerra degli Stati Uniti alla fine del 1941 osero termine a quei rogetti grandiosi di cui Twinkie, eternamente convinta ch e non si desse il giusto rilievo alla arte galvanizzante da lei avuta nella vit a della nazione, non era mai soddisfatta. Pur essendo assolutamente contraria al l'amministrazione Roosevelt, Twinkie decise di dedicarsi allo sforzo bellico fac endo s edire a tutti i militari

americani im egnati nella battaglia del Pacifico dei acchi contenenti dei cam i oni di rodotti di grande consumo fabbricati dalle societ che controllava diretta mente o indirettamente. I acchi erano avvolti in un foglio di nylon raffigurant e la bandiera americana; contenevano uno s azzolino da denti, un tubetto di ast a dentifricia, tre confezioni di cachet effervescenti raccomandati in caso di ne vralgia, gastralgia e acidit, una sa onetta, tre dosi di sham ooing, una bottigli a con bibita gassata, una biro, quattro acchetti di chewing-gum, un astuccio di lamette da barba, un ortabiglietti di materiale sintetico destinato a ricevere una fotografia - er fare un esem io, Twinkie vi aveva infilato la sua al varo della motosilurante Remember the Alamo - una medaglietta ritagliata a forma dell o Stato in cui era nato il destinatario (se era nato all'estero, la medaglia ave va la forma degli Stati Uniti) e un aio di calzini. Il consiglio di amministraz ione delle "Madrine di Guerra Americane" che era stato incaricato dal Ministero della Difesa di controllare il contenuto di quei acchi dono, ne aveva fatto tog liere i cam ioni di rodotti " rofilattici" sconsigliandone vivamente l'invio a titolo ersonale. Grace Twinker mor nel millenovecentocinquantuno er ostumi di una rara malattia al ancreas. Lasciava ai suoi servitori delle rendite i che on orevoli. Henry Fresnel - ormai scriveva il suo nome all'inglese - se ne serv er a rire un ristorante che in omaggio ai suoi anni di attore ambulante battezz "Le Ca itaine Fracasse", ubblicare un libro orgogliosamente intitolato Mastering th e French Art of Cookery e fondare una scuola di cucina che ros er in fretta. La qual cosa non gl'im ed di soddisfare la sua vera assione. Grazie a tutti gli add etti ai lavori che avevano gustato la sua cucina in casa di Twinkie e che trovar ono resto la via del suo ristorante, divent roduttore, consigliere tecnico e in ter rete rinci ale di una serie televisiva intitolata Io sono il cuoco (ai emme ze cucchi, come diceva nel suo inimitabile accento meridionale che aveva vittor iosamente resistito a tutti quegli anni di esilio). Il successo di quelle trasmi ssioni, alla fine delle quali resentava sem re un iatto originale, fu tale che varie altre volte, in altre roduzioni, gli affidarono analoghe arti di france se affabile che gli ermisero di a agare finalmente la sua vocazione. Si ritir d agli affari nel 1970, a settantasei anni, e decise di rivedere Parigi che aveva lasciato i di quarant'anni rima. Dovette indubbiamente stu irsi di sa ere che l a moglie abitava ancora nella stanzetta di rue Simon-Crubellier. And a trovarla, le raccont tutto

quello che aveva vissuto, le notti nei fienili, le strade dissestate, le gavette di atate e lardo zu e d'acqua iovana, i tuareg dagli occhi stretti che sco r ivano inesorabilmente tutti i suoi giochi di restigio, il caldo e la fame in Me ssico, i ricevimenti da favola della vecchia americana er i quali creava dei do lci a i iani da cui a un dato momento schizzavano fuori gru i di girls im enna cchiate di iume di struzzo. Lei lo ascolt in silenzio. Quando ebbe finito, do o essersi sentita timidamente ro orre una arte del danaro accumulato alla fine d elle sue eregrinazioni, gli disse sem licemente che non gliene im ortava un bel niente, n della sua storia n del suo denaro, e gli a r la orta senza rendersi ne mmeno la briga di scrivere il suo indirizzo di Miami. Tutto orta a credere che fosse rimasta in quella camera solo er as ettare, er quanto breve e deludente otesse essere, il ritorno del marito. Pochi mesi do o infatti, avendo liquidato i suoi affari, and a vivere col figlio, ufficiale effettivo di guarnigione a Num ea. Un anno do o, la signorina Cres i ricevette una sua lettera; le raccontava c ome viveva laggi, agli anti odi, una vita molto triste in cui serviva alla nuora da tuttofare e bambinaia, dormendo in una camera senza acqua corrente, ridotta a lavarsi in cucina. La camera oggi occu ata da un uomo sulla trentina: sdraiato sul letto, com letamente nudo, bocconi, fra cinque bambole gonfiabili, lungo dis teso so ra una di loro, stringendone altre due fra le braccia, e sembra rovare su quei simulacri instabili un orgasmo senza ari. Il resto della camera i arido : muri nudi, un linoleum verde acqua sul avimento ieno d'indumenti s arsi. Una sedia, una tavola con una tela cerata, avanzi di un asto - una lattina, dei ga mberoni in un iatto - e un giornale della sera a erto su uno schema gigante di arole incrociate.

CAPITOLO LVI Per le scale, 8 Sesto a destra, davanti alla orta del dottor Dinte ville. Un cliente as etta che gli a rano la orta; un uomo sulla cinquantina, da l ortamento militare, genere ardito dei gebel, ca elli a s azzola, com leto gri gio, cravatta di seta stam ata con minuscolo diamante a s illa, esante cronomet ro d'oro. Tiene sotto il braccio sinistro un quotidiano del mattino sul quale si ossono leggere una ubblicit di calze, l'annuncio del film di Gate Flanders, Am ore, Maracas e Salame con Faye Dolores e Sunny Phili s, rossimamente su questi schermi, e un titolone di rima agina: La rinci essa del Faucigny-Lucinge torn ata! che cam eggia so ra una foto in cui si vede la rinci essa seduta, con aria furiosa, in una oltrona liberty mentre cinque doganieri tirano fuori con mille recauzioni dall'am io fondo di una grande cassa variegata da francobolli inter nazionali un samovar d'argento massiccio e un grande s ecchio. Accanto allo zerb ino sistemato un orta ombrelli: un alto cilindro di gesso

di into ti o colonna antica. A destra, una ila di giornali im acchettati destin ata agli studenti che fanno nello stabile la raccolta eriodica della carta stra ccia. Malgrado tutti i relievi eseguiti dalla ortinaia distributrice di carte assorbenti, il dottor Dinteville resta il loro maggior fornitore. Il giornale in cima alla ila non una ubblicazione medica, ma una rivista di linguistica dell a quale si vede il sommario:

CAPITOLO LVII Camere di servizio, 11 La signora Orlovska Elizaveta Orlovska - la bella olacca come la chiama tutto il quartiere - una donna sulla trentina, alt a, seria e maestosa, con una esante chioma bionda quasi sem re rialzata a chign on, occhi azzurro scuro, una elle bianchissima, un collo carnoso innestato su s alle rotonde e quasi grasse. Ritta, ressa oco al centro della stanza, un brac cio sollevato, s olvera un iccolo lume sos eso dai bracci di rame traforato che sembra una co ia ridotta di un lam adario d'interno olandese. La camera molto iccola e molto in ordine. A sinistra, attaccato alla arete, il letto, una anca stretta con qualche cuscino, sotto la quale sono stati ricavati dei cassetti; oi una tavola di legno bianco con una macchina er scrivere ortatile e varie ca rte, e un'altra tavola, ancora i iccola, ieghevole, di metallo, che regge un f ornello da cam eggio e qualche utensile da cucina. Contro il muro di destra ci s ono un lettino con le sbarre e uno sgabello. Un altro sgabello, vicino alla anc a, colmando il breve s azio che la se ara dalla orta, serve da comodino: vi si fiancheggiano una lam ada dal iede ritorto, un ortacenere ottagonale di cerami ca banca, una iccola scatola er sigarette di legno scol ito a botticella, un v oluminoso saggio intitolato The Arabian Knights. New Visions on the Islamic Feud alism in the Beginnings of the Hegira, scritto da un certo Charles Nunneley, e u n romanzo oliziesco di Lawrence Wargrave, L'assassino il giudice: X ha ucciso A in modo tale che la giustizia, che lo sa, non u incol arlo. Il giudice istrutto re uccide B in modo tale che X viene sos ettato, arrestato, rocessato, riconosc iuto col evole e giustiziato senza avere mai otuto fare niente er rovare la s ua innocenza. Il avimento co erto da un linoleum rosso scuro. Le areti, munite di scaffali in cui sono ri osti indumenti, libri, vasellame eccetera, sono di i nte di beige chiaro. Due manifesti dai colori molto vivaci, sulla arete di dest ra, fra il lettino e la orta, le illuminano un o': il rimo il ritratto di un clown, con naso a alla, ciuffo rosso carota, costume a scacchi, a illon gigant e a

allini e lunghe scar e molto iatte. Il secondo raffigura sei uomini in iedi u no accanto all'altro: uno ha la barba lunghissima, una barba nera, un altro ha u n grosso anello al dito, un altro ha una cintura rossa, un altro ha i calzoni st ra ati sulle ginocchia, un altro ha solo un occhio a erto e l'ultimo mostra i d enti. Quando le domandano il significato di quel manifesto, Elizaveta Orlovska r is onde che illustra una filastrocca o olarissima in Polonia, dove serve er ad dormentare i bambini iccoli: - Ho incontrato sei uomini, dice la mamma. - E com e sono ? chiede il bambino. - Uno ha una barba nera, dice la mamma. - Perch? chie de il bambino. - Perch non sa rasarsi, erbacco! dice la mamma. - E il secondo? c hiede il bambino. - Il secondo ha un anello, dice la mamma. - Perch? chiede il ba mbino. - Perch s osato, erbacco! dice la mamma. - E il terzo? chiede il bambino. - Il terzo ha una cintura sui calzoni, dice la mamma. - Perch? chiede il bambino . - Perch se non l'avesse cascherebbero, erbacco! dice la mamma. - E il quarto? chiede il bambino. - Il quarto si stra ato i calzoni, dice la mamma. - Perch? ch iede il bambino. - Perch correva tro o in fretta, erbacco! dice la mamma. - E i l quinto? chiede il bambino. - Il quinto ha solo un occhio a erto, dice la mamma . - Perch? chiede il bambino. - Perch sta er addormentarsi, come te, iccolo mio, dice la mamma con voce dolcissima. - E l'ultimo? chiede mormorando il bambino. - L'ultimo mostra i denti, dice la mamma in un sussurro. Non bisogna assolutamen te che il iccolo allora chieda ancora qualcosa, se er sventura infatti dicesse : - Perch?

- Perch se non dormi ti manger, erbacco! dir la mamma con voce tonante. Elizaveta Orlovska aveva quindici anni quando venne in Francia er la rima volta. In una colonia di vacanze a Paray-les-Pins, Maine-et-Loire. La colonia di endeva dal Min istero degli Affari esteri e raccoglieva i figli del ersonale a artenente al m inistero e alle ambasciate. La iccola Elizaveta ci era andata erch suo adre fa ceva il ortiere all'Ambasciata di Francia a Varsavia. Si trattava di una coloni a fondamentalmente e generalmente internazionale ma, quell'anno, le ca it di os i tare una forte maggioranza di bambini francesi er cui i ochi stranieri che c'e rano si sentirono alquanto s aesati. Fra questi ultimi, si trovava un iccolo tu nisino di nome Boubaker. Suo adre, un musulmano tradizionalista che viveva quas i senza contatti con la cultura francese, non si sarebbe mai sognato di mandarlo in Francia, ma lo zio, archivista al Quai d'Orsay, aveva insistito arecchio, c onvinto che fosse il modo migliore er familiarizzare il ni ote con una lingua e una civilt che le giovani generazioni tunisine, ormai indi endenti, non otevano i ermettersi di ignorare. Elizaveta e Boubaker diventarono subito inse arabili . Se ne stavano da soli in dis arte, non rendevano arte ai giochi degli altri, ma camminavano tenendosi a manina, si guardavano sorridendo, si raccontavano, o gnuno nella ro ria lingua, lunghe storie che l'altro ascoltava beato, senza ca ire una arola. Gli altri bambini non li amavano affatto, facevano scherzi crude li, nascondevano nei loro letti to i morti, ma gli adulti che venivano a assare la giornata con i loro ram olli si deliziavano davanti alla iccola co ia: lei , tutta affuta, con le trecce bionde e la elle come una statuina di Saxe e lui , esile e riccio, flessibile come una liana, con una elle o aca, i ca elli come ali di corvo, immensi occhi ieni di tenerezza angelica. L'ultimo giorno di col onia, si unsero il ollice e mischiarono il sangue giurando di amarsi in eterno . Non si rividero mai nei dieci anni seguenti, ma si scrissero due volte alla se ttimana lettere sem re i innamorate. Ben resto, Elizaveta riusc a convincere i g enitori a farle im arare il francese e l'arabo erch sarebbe andata a vivere in T unisia con suo marito Boubaker. Per lui, la cosa fu molto i difficile e er mesi si accan nel tentativo di ersuadere il adre, che lo

aveva sem re terrorizzato, che non intendeva in nessun modo mancargli di ris ett o, che avrebbe continuato a essere fedele alle tradizioni dell'Islam e all'inseg namento del Corano, e che ur s osando un'occidentale non er questo si sarebbe vestito all'euro ea o sarebbe andato a vivere in quella citt francese. Il roblem a i arduo fu ottenere le autorizzazioni necessarie er la venuta di Elizaveta in Tunisia. La qual cosa cost i di diciotto mesi di seccature burocratiche da arte tunisina quanto da arte olacca. Esistevano, fra Tunisia e Polonia, degli acco rdi di coo erazione secondo i quali studenti tunisini otevano andare in Polonia a studiare ingegneria, mentre dentisti, agronomi e veterinari olacchi otevano andare a lavorare come funzionari nei Ministeri della Sanit o dell'Agricoltura t unisini. Ma Elizaveta non era dentista n agronoma n veterinaria e, er un anno, tu tte le domande di visto che resent, qualunque fosse la s iegazione fornita, le v ennero ris edite con la menzione: "non ris onde ai criteri definiti dagli accord i so raindicati". Ci volle il fatto che, er una serie singolarmente com lessa d i maneggi, Elizaveta riuscisse a saltare i servizi ufficiali andando a raccontar e la sua storia direttamente a un vice segretario di Stato erch, solo sei mesi d o o, venisse finalmente assunta come traduttrice-inter rete al consolato olacco di Tunisi - l'amministrazione rendendo finalmente in considerazione il suo di loma di arabo e francese. Sbarc all'aereo orto di Tunisi-Cartagine il rimo giugn o millenovecentosettanta. C'era un sole radioso. Lei era raggiante di gioia, di libert e d'amore. In mezzo alla folla di tunisini che, dalle terrazze, facevano g randi cenni ai viaggiatori in arrivo, cerc di vedere il fidanzato. Ma non lo vide . Si erano scambiati varie volte delle fotografie: lui, mentre giocava a footbal l o in costume da bagno sulla s iaggia di Salammbo o in gellaba e babbucce ricam ate accanto a suo adre, i iccolo di una testa, e lei, mentre sciava a Zako ane o volteggiava sul cavallo in alestra. Era sicura di riconoscerlo, ure quando lo vide esit er un attimo: era nell'atrio, ro rio dietro gli s ortelli della o lizia, e la rima cosa che gli disse fu: - Ma non sei cresciuto! Quando si erano conosciuti, a Paray-les-Pins, erano alti uguali; ma mentre lui si era alzato sol o di un venti o trenta centimetri, lei ne aveva guadagnati almeno sessanta: lei, arrivava al metro e settantasette e lui raggiungeva a stento un metro e cinquan tacinque; lei, sembrava un girasole

nel cuore dell'estate, lui, era secco e imbozzacchito come un limone dimenticato da qualche arte in cucina. La rima cosa che fece Boubaker fu di ortarla a tr ovare suo adre. Che era scrivano ubblico e calligrafo. Lavorava in una bottegu ccia infima della Medina; dove vendeva cartelle, astucci e matite, ma i clienti venivano so rattutto a chiedergli di scrivere i loro nomi su di lomi o certifica ti o ure rico iare frasi sacre su delle ergamene che oi mettevano in cornice. Elizaveta lo sco r, seduto alla turca, con una tavoletta sulle ginocchia, il nas o inca ucciato da occhiali con lenti s esse come fondi di bicchiere, che faceva la unta alle enne con aria di grande im ortanza. Era un uomo iccolo, magro, molto freddo, colorito verdastro, occhio falso e sorriso orrendo, er lesso e si lenzioso con le donne. In due anni, rivolse a mala ena tre volte la arola alla nuora. Il rimo anno fu il eggiore; Elizaveta e Boubaker lo assarono in casa d el adre, nella citt araba. Avevano una camera er loro, uno s azio largo quel ta nto da farci stare il letto, senza luce, divisa dalle camere dei cognati da sott ili tramezzi attraverso i quali si sentiva non solo ascoltata ma anche s iata. N on otevano neanche mangiare insieme; lui, se ne stava con il adre e i due frat elli maggiori; lei, doveva servirli in silenzio e tornare in cucina con le donne e i bambini, dove la suocera la subissava di baci, carezze, smancerie, sfibrant i geremiadi su ancia e reni e di domande quasi oscene sulla natura delle carezz e che suo marito dava o chiedeva. Il secondo anno, do o aver messo al mondo il f iglio, che chiamarono Mahmoud, si ribell trascinandosi dietro Boubaker. Affittaro no un a artamento di tre stanze nella citt euro ea, in rue de Turquie, tre stanz e alte e fredde, con mobili orrendi. Una o due volte furono invitati da colleghi euro ei di Boubaker; una o due volte, diede in casa dei ranzi tetri er squall idi dentisti, agronomi eccetera; a arte questo, le toccava insistere er settim ane erch la ortasse in un ristorante; ogni volta, lui tirava fuori una scusa e r restarsene a casa o uscire da solo. Era di una gelosia tenace e tignosa; tutte le sere, quando rientrava dal consolato, doveva raccontargli la sua giornata ne i minimi articolari ed enumerare tutti gli uomini che aveva visto, quanto tem o erano rimasti nel suo ufficio, cosa le avevano detto, cos'aveva ris osto, e dov 'era andata a mangiare, e erch aveva telefonato cos a lungo con la taldeitali, ec cetera. E quando er caso asseggiavano insieme er via e gli uomini si voltavan o a

guardare quella bionda bellezza, Boubaker le faceva, al ritorno, scenate terribi li, come se fosse stata res onsabile del biondo dei suoi ca elli, del candore de lla sua elle e dell'azzurro dei suoi occhi. Lei sentiva che avrebbe voluto sequ estrarla, nasconderla er sem re agli sguardi altrui, tenerla solo er s, er il suo sguardo, er la sua adorazione muta e febbrile. Ci mise due anni a valutare l'abisso che c'era fra tutti i loro sogni di dieci anni, e quella realt meschina che sarebbe ormai stata la sua vita. Cominci a odiare il marito e, trasferendo su l figlio tutto l'amore che aveva rovato, decise di sca are con il iccolo. Con la com licit di certi suoi com atrioti riusc a lasciare clandestinamente la Tunis ia a bordo di una nave lituana che la sbarc a Na oli di dove, via terra, raggiuns e la Francia. Il caso volle che arrivasse a Parigi in ieno Maggio '68. In quell a iena di entusiasmi e di felicit, visse una breve assione con un giovane ameri cano, un folk singer che lasci Parigi la sera in cui l'Odon fu ri reso. Poco tem o do o, si trov questa camera: era quella di Germaine, la guardarobiera di Bartleb ooth, che andava in ensione ro rio allora e che l'inglese non rim iazz. Nei ri mi mesi si nascose, temendo che Boubaker arrivasse come un azzo a ri rendersi i l bambino. Pi tardi venne a sa ere che, cedendo alle insistenze del adre, si era lasciato ris osare da una sensale con una vedova madre di quattro figli ed era tornato a vivere nella Medina. Si mise a fare una vita sem lice e quasi monastic a, tutta incentrata sul figlio. Per sbarcare il lunario, trov un osto in una soc iet di ex ort-im ort che aveva relazioni commerciali con i aesi arabi e er la q uale traduceva istruzioni er l'uso, norme amministrative e descrizioni tecniche . Ma la ditta oco do o fall, e vive da allora con gli scarsi onorari del CNRS ch e le affida delle analisi su articoli arabi e olacchi er il Bollettino segnale tico, incrementando quel magro sti endio con qualche servizio a ore. Fu subito a mata da tutto il caseggiato. Lo stesso Bartlebooth, il suo adrone di casa, la c ui indifferenza er qualsiasi cosa ca itasse nello stabile era sem re stata cons iderata un dato di fatto, le si affezion. Varie volte, rima che la sua morbosa assione lo condannasse in eterno a una solitudine via via i rigorosa, la invit a ranzo. Una volta - cosa che non aveva mai fatto con nessuno e che non fece mai i - le fece erfino vedere il uzzle che stava ricostituendo in quei quindici gi orni: un orto da esca nell'isola di Vancouver, Hammertown, un orto bianco di neve, con case basse e qualche

escatore in giacca imbottita che tirava sul greto una lunga barca livida. Oltre agli amici che si fatta nello stabile, Elizaveta non conosce quasi nessuno a Pa rigi. Ha erso ogni contatto con la Polonia e non frequenta gli esuli olacchi. Uno solo viene a trovarla regolarmente, un uomo iuttosto anziano, con un'eterna sciar a di flanella bianca e un bastone da asseggio. Di quell'uomo che sembra nauseato di tutto, dice che stato il clown i famoso della Varsavia anteguerra e che ro rio lui il soggetto di uno dei due manifesti. Lo ha incontrato tre anni fa ai giardinetti Anna de Noailles dove badava a suo figlio che giocava con la s abbia. And a sedersi sulla sua stessa anchina, e lei vide che leggeva un'edizion e olacca delle Figlie del fuoco - Sylvia i inne o owiadania. Diventarono amici. Viene a mangiare da lei due volte al mese. Dato che non ha i denti, lo nutre a latte caldo e crema all'uovo. Non vive a Parigi, ma in un aesino che si chiama Nivillers, nell'Oise, vicino a Beauvais, in una casa a un iano, lunga e bassa, con finestrelle dai vetri multicolori. dove il iccolo Mahmoud, che oggi ha nove anni, a ena andato in vacanza.

CAPITOLO LVIII Gratiolet, 1 Il enultimo discendente dei ro rietari dello stabi le vive al settimo iano, con la figlia, in due ex camere di servizio trasformat e in un alloggio iccolo ma comodo. Olivier Gratiolet seduto davanti a un tavoli no ieghevole co erto da un dra o verde, sta leggendo. La figlia Isabelle, che ha tredici anni, inginocchiata sul avimento di legno; accatasta un castello di carte la cui ambizione ari solo alla sua fragilit. Di fronte a loro, su uno sche rmo televisivo che nessuno dei due sta a guardare, un'annunciatrice emergente da un'orribile scenografia fantascientifica - annelli di metallo lucente abbellit i da ghirigori alla militar soldato - e fasciata in qualcosa che vorrebbe sembra re una tuta s aziale, resenta su un cartello il cui taglio esagonale dovrebbe r icordare il erimetro della Re ubblica francese il rogramma della serata: alle venti e trenta, Il filo giallo, fantasia oliziesca di Stewart Venter: all'inizi o del secolo, un audace ladro di gioielli si rifugia su un tras orto di tronchi galleggianti lungo il Fiume Giallo, e alle ventidue, Quella falce d'oro nel cam o delle stelle, o era da camera di Philoxante Scha ska, dal Booz addormentato di Victor Hugo, data in rima mondiale all'inaugurazione del Festival di Besanon. I l libro che legge Olivier Gratiolet una storia dell'anatomia, un'o era voluminos a s ianata con cura sul tavolo, a erta sulla ri roduzione a tutta agina di una tavola di Zorzi da Castelfranco, un allievo di Mondino di Luzzi, accom agnata a fronte dalla descrizione che, un secolo e mezzo do o, ne diede Franois Broalde de Verville nel suo Quadro delle ricche invenzioni co erte dal velo degl'inganni am orosi che sono raffigurate nell'Hy nerotomachia Poli hili: Il cadavere non ridott o a scheletro ma le carni residue sono im regnate di terra, e formano un magma d isseccato e come di cartone. Qua e l nondimeno le ossa sono in arte resenti: al lo sterno alle clavicole alle rotule alle tibie, il colorito com lessivo di un g iallo marrone nella arte anteriore, la faccia osteriore nerastra e di un verde scuro, i umida, iena di vermi, la testa iegata sulla s alla sinistra, il cran io co erto di

ca elli bianchi im regnati di terra e mischiati a fili di straccio, l'arcata so raccigliare s oglia; la mascella inferiore resenta due denti, gialli e semi tra s arenti, cervello e materia cerebrale occu ano ressa oco i due terzi della cav it cranica, ma non i ossibile distinguere i singoli organi che com ongono l'ence falo. La dura madre esiste sotto forma di una membrana azzurrina; la si direbbe quasi allo stato normale. Non c' i midollo s inale, le vertebre cervicali sono vi sibili anche se in arte co erte da un sottile s essore color ocra, all'altezza della sesta vertebra si riscontrano le arti molli interne della laringe sa onif icate. I due quadranti del etto a aiono vuoti, se non er un o' di terra e qu alche iccola mosca, sono nerastri, affumicati e carbonizzati. l'addome afflosci ato co erto di terra e crisalidi; gli organi addominali diminuiti di volume non sono identificabili; le arti genitali sono distrutte al unto che non si u rico noscere il sesso. Gli arti su eriori sono dis osti sui lati del cor o di modo ch e le braccia e gli avambracci e le mani si trovino insieme. A sinistra la mano s embra intera, di un grigio misto a marrone. A destra ha un colore i scuro e gi mo lte sue ossa sono disgiunte, gli arti inferiori sono o sembrano interi. Le ossa corte non sono i s ugnose che allo stato normale ma sono internamente alquanto i secche. Olivier deve il suo nome al fratello gemello del rozio Grard, che fu ucc iso il 26 settembre 1914 a Perthes-lz-Hurlus, Cham agne, in una delle scaramucce di retrovia che seguirono la rima battaglia della Marne. Grard, quello dei quatt ro fratelli Gratiolet che, ereditata l'azienda agricola nel Berry, l'aveva oi v enduta mezza er cercare, come il fratello Emile frazionando l'immobile, di dare una mano al fratello Ferdinand e i tardi alla sua vedova, aveva avuto due figli . Henri, il minore, rimase sca olo. Nel 1934, alla morte del adre, rese in man o la fattoria. Tent di rammodernarne attrezzature e metodi, chiese restiti su i oteca er acquistare materiale e alla sua morte nel 1938 - mor er i ostumi del calcio di un cavallo - lasciava talmente tanti debiti che il fratello maggiore L ouis, adre di Olivier, refer rinunciare tranquillamente all'eredit iuttosto che accollarsi un'azienda che ci avrebbe messo arecchi anni rima di tornare in at tivo. Louis aveva studiato, a Vierzon e a Tours, ed era entrato nel Ministero al le Acque & Foreste. A ena finita la guerra, quando aveva solo ventun anni, lo i ncaricarono di organizzare una delle rime riserve naturali francesi,

quella di Saint-Trojan d'Olron dove, come nell'arci elago delle Sette Isole, al l argo di Perros-Guirec, gi sistemato nel 1912, si doveva fare di tutto er rotegg ere la fauna e la flora locali. Louis and quindi ad abitare a Olron dove s os Franc e Lidron, figlia di un artigiano del ferro battuto, un vecchio strambo che comin ciava a inondare l'isola di cancellate artistiche e lavori di bronzo dorato uno i aggressivamente brutto dell'altro ma il cui successo non si sarebbe i smentito . Olivier, nato nel 1920, crebbe su s iagge allora in gran arte deserte e a die ci anni venne s edito al liceo di Rochefort come interno. Detestando cordialment e collegio e studi, assava tutto il suo tem o ad annoiarsi e a sognare le asse ggiate a cavallo che avrebbe fatto la domenica. Dovette ri etere un anno e fu bo cciato quattro volte alla maturit rima che il adre rinunciasse a fargliela ren dere, rassegnandosi a vederlo garzone di stalla in un allevamento nei dintorni d i Saint-Jean-d'Angly. Era un lavoro che gli iaceva e nel quale sarebbe forse riu scito a farsi strada, ma meno di un aio d'anni do o sco i la guerra: Olivier fu richiamato e, reso rigioniero vicino a Arras nel maggio del 1940, si ritrov in uno stalag a Hof, in Franconia. Vi rimase due anni. Il 18 a rile del 1942, Marc , il figlio di Ferdinand, che ro rio nell'anno della bancarotta e fuga di suo adre era assato all'aggregazione98 di filosofia e aveva oi animato delle sezio ni del Comitato Francia-Germania, entrava nel gabinetto di Fernand de Brinon ch' era a ena stato nominato segretario di Stato nel secondo governo Lavai. Un mese do o, avendogli Louis scritto er chiedergli d'intervenire, ottenne senza diffi colt la liberazione del figlio di suo zio. Olivier and a vivere a Parigi. Franois, l'altro cugino del adre che, con la moglie Marthe, ossedeva ancora quasi met de gli a artamenti dello stabile e gestiva la com ro riet, gli rocur un a artament o di tre stanze, sotto quello occu ato da lui (lo stesso dove, in seguito, venne ro a vivere i Grifalconi). Olivier vi trascorse il resto della guerra, andando a d ascoltare in cantina Dei francesi arlano ai francesi, e fabbricando e diffond endo con l'aiuto di Marthe e Franois il bollettino di collegamento di arecchi gr u i della resistenza, una s ecie di lettera quotidiana che dava informazioni da Londra e messaggi in codice. Louis, il adre di Olivier, mor nel 1943, di brucel losi. L'anno seguente, Marc fu assassinato in circostanze che non vennero mai ch iaramente a urate. Hlne Brodin, la minore dei figli di Juste, mor nel 1947. Quando , nel 1948, Marthe e Franois erirono nell'incendio del cinema Rueil Palace,

Olivier divent l'ultimo dei Gratiolet. Olivier rese molto sul serio le sue mansioni di ro rietario e curatore degli i nteressi comuni, ma ochi anni do o, la guerra torn ad accanirsi contro di lui: r ichiamato in Algeria nel 1956, salt su una mina e dovettero am utarlo so ra il gi nocchio. Curato all'os edale militare di Chambry, s'innamor della sua infermiera, Arlette Criolat, e, bench fosse di dieci anni i vecchio, se la s os. Si sistemaron o in casa del ris ettivo suocero e adre, un mercante di cavalli, del quale Oliv ier, ritrovando qualcosa dell'antica vocazione, rese in mano la contabilit. La g uarigione fu lunga e costosa. Gli rovarono addosso un rototi o di rotesi tota le, un autentico modello anatomo-fisiologico di gamba che sfruttava le i recenti sco erte in fatto di neurofisiologia muscolare, ed era fornito di sistemi asser viti che ermettevano flessioni ed estensioni reci rocamente equilibrate. In ca o a vari mesi di esercizio, Olivier riusc a dominare il suo a arecchio al unto da oter camminare senza bastone e erfino, una volta, con le lacrime agli occhi , montare a cavallo. Anche se allora dovette cedere uno do o l'altro tutti gli a artamenti che aveva ereditato, tenendosi alla fine solo due camere di servizio , quelli furono indubbiamente gli anni i belli della sua vita, una vita tranquil la in cui brevi andirivieni nella ca itale si alternavano con lunghi soggiorni n ella fattoria del suocero, in mezzo a grandi rati, gonfi d'acqua, in una casa b assa e chiara iena di fiori e odori di cera. Fu l che, nel 1962, venne al mondo Isabelle, e il suo rimo ricordo la orta a asseggio col adre in un calesse ti rato da un cavallino bianco ezzato di grigio. La sera del Natale millenovecento sessantacinque, reso da una crisi di azzia im rovvisa, il adre di Arlette str angol la figlia e s'im icc. L'indomani, Olivier si trasfer a Parigi con Isabelle. N on cerc un lavoro, industriandosi a vivere solo con la ensione di mutilato di gu erra, dedicandosi com letamente a Isabelle, re arandole da mangiare,

ricucendole i vestiti, insegnandole a leggere e a contare. Oggi, tocca a Isabell e badare al adre che si ammala sem re i s esso. Fa le s ese, batte le uova er le omelette, lustra le entole, si occu a delle faccende di casa. una ragazzina magra, con faccia triste e occhi malinconici, che assa delle ore davanti allo s ecchio raccontandosi sottovoce storie terribili. Olivier non si muove quasi i. La gamba ormai gli fa male e lui non ha i i mezzi er farne revisionare i com li cati meccanismi. Se ne sta la maggior arte del tem o seduto in oltrona, con i calzoni del igiama e una vecchia giacca da casa a scacchi addosso, sorseggiando tutto il giorno, malgrado la roibizione assoluta del dottor Dinteville, bicchi erini su bicchierini di liquore. Per tentar di migliorare un oco le sue misere entrate, disegna - malissimo - dei rebus che s edisce a una s ecie di settimanal e dedito a quello che viene om osamente chiamato s ort cerebrale; glieli agano generosamente - quando glieli accettano - quindici franchi al ezzo. L'ultimo r affigura un fiume; sulla rua di una barca, una donna seduta lussuosamente vesti ta, circondata da sacchi d'oro, scrigni socchiusi traboccanti di gioielli; ha la lettera S al osto della testa; a o a, in iedi, un ersonaggio maschile con la corona comitale funge da traghettatore; sul suo mantello sono ricamate le let tere ENTEMENT. Soluzione: "Chi si contenta gode".99 In quest'uomo di cinquant'an ni, vedovo e infermo, che la guerra ha segnato d'un triste destino, vivono tutta via due rogetti grandiosi e illusori. Il rimo di natura romantica: Gratiolet v orrebbe creare un eroe da romanzo, un vero eroe; no, non uno di quei olacchi ob esi che sognano solo salsicce e sterminio, ma un autentico aladino, un rode, u n difensore di vedove e orfani, un ri aratore di torti, un gentiluomo, un gran s ignore, finissimo stratega, elegante, coraggioso, ricco e s iritoso; dozzine di volte ne ha immaginato il volto, il mento deciso, la fronte larga, la bocca dal caldo sorriso, una iccola luce in fondo agli occhi; dozzine di volte gli ha fat to ortare vestiti dal taglio im eccabile, guanti color burro, gemelli da olso di rubini, erle fantastiche montate a s illa fermacravatta, monocolo, bastone d i giunco con omolo d'oro, ma non riesce n mai riuscito a trovargli un nome e un cognome di suo gradimento. Il secondo rogetto rientra nel cam o della metafisic a: volendo dimostrare che, secondo l'es ressione del rofessor H. M. Tooten,

"l'evoluzione un'im ostura", Olivier Gratiolet ha iniziato a redigere un esaurie nte inventario di tutte le im erfezioni e insufficienze che un organismo deve su bire: la stazione eretta, er esem io, garantisce all'uomo solo un equilibrio in stabile: ci si regge in iedi unicamente grazie alla tensione muscolare, la qual cosa fonte erenne di fatica e disagio er la colonna vertebrale che, ur essen do sedici volte i forte cos di quanto non sarebbe diritta, non ermette all'uomo di ortare sulla schiena un carico consequenziale; i iedi dovrebbero essere i l arghi, i s ianati, i s ecificatamente adatti alla locomozione, mentre non sono c he mani atrofizzate che hanno erduto il loro otere rensile; le gambe non sono abbastanza solide er reggere il cor o il cui eso le fa iegare, e er di i af faticano il cuore, che costretto a om are il sangue sollevandolo di quasi un me tro, da cui iedi gonfi, varici, eccetera; le articolazioni dell'anca sono fragi li, e costantemente soggette all'artrosi o a fratture gravi (collo del femore); le braccia sono atrofizzate e tro o sottili; le mani sono fragili, il mignolo s o rattutto che non serve a niente, il ventre non rotetto in alcun modo, come le arti genitali del resto; il collo rigido e limita la rotazione della testa, i denti non ermettono alcuna resa laterale, l'olfatto quasi inesistente, la vist a notturna i che mediocre, l'udito assolutamente insufficiente; la elle senza eli n elliccia non offre difese contro il freddo, e insomma, di tutti gli animal i del creato, l'uomo, considerato generalmente il i evoluto, invece quello i s r ovveduto.

CAPITOLO LIX Hutting, 2 Hutting lavora, non nello studio grande, ma in una icco la stanza ricavata nel ballatoio che ado era er le lunghe sedute di osa cui co stringe i suoi clienti da quando si dato al ritratto. una stanza chiara e chiara mente agiata, ordinatissima, che non resenta affatto il solito disordine degli studi di ittore; niente tele girate contro il muro, nessuna ila di telai insta bili, niente bollitori ammaccati su fornelli d'altri tem i, ma una orta imbotti ta in cuoio nero, alte iante verdi che riversandosi da grandi tre iedi di bron zo vanno all'assalto del soffitto a vetri, e areti laccate di bianco, nude, se non er un lungo annello di acciaio lucente sul quale ci sono tre manifesti fis sati con untine calamitate a forma di semisfera: una ri roduzione a colori del Trittico del Giudizio Universale di Roger Van der Weyden conservato nell'os edal e maggiore di Beaune, il cartellone del film di Yves Allgret, Gli Orgogliosi, con Michle Morgan, Grard Phili e e Victor Manuel Mendoza, e un ingrandimento fotograf ico di un menu fine secolo iscritto dentro arabeschi beardsleyani: Il cliente un gia onese dal viso co erto di rughe, che orta occhiali a molla m ontati in oro e indossa un severo abito nero, camicia bianca, cravatta grigio e rla. seduto su una sedia, mani sulle ginocchia, gambe ben chiuse, busto eretto, occhi girati, non in direzione del ittore ma verso un tavolino da gioco il cui intarsio raffigura una scacchiera da trictrac, sul quale sono osati un telefono bianco, una caffettiera di silver late e un cesto di vimini colmo di

frutta esotica. Davanti al cavalletto, con la tavolozza in mano, Hutting seduto so ra un leone di ietra, im onente scultura la cui origine assira ur non essen do in alcun modo dubbia ose comunque qualche roblema agli es erti, erch ritrov ata dal ittore stesso in un cam o, se olta a meno di un metro dalla su erficie, all'e oca in cui, cam ione della Mineral Art, cercava sassi nei dintorni di Thu burbo Majus. Hutting a torso nudo, ha antaloni di tela indiana, calzini di gros sa lana bianca, un fazzoletto di batista sottile intorno al collo e una decina d i braccialetti multicolori al olso sinistro. Tutto il suo materiale - tubi, sco dellini, ennelli, gessi, stracci, s ruzzatori, raschietti, enne, s ugne, eccet era - accuratamente ordinato dentro una lunga cassa da com osizione osta alla s ua destra. La tela osata sul cavalletto montata su un telaio tra ezoidale, alto circa due metri, largo sessanta centimetri in alto e un metro e venti in basso, come se l'o era fosse destinata a essere a esa molto in alto e si fosse voluto , con un effetto di anamorfosi, esas erarne le ros ettive. Il quadro, quasi ter minato, raffigura tre ersonaggi. Due sono in iedi, a destra e a sinistra di un alto mobile carico di libri, iccoli strumenti e giocattoli vari: caleidosco i astronomici che mostrano le dodici costellazioni dello Zodiaco, dall'Ariete ai P esci, minuscoli lanetari ti o Orrery, numeri a caramella di gomma, biscuit geom etrici gemelli di quelli zoologici, alloni ma amondo, bambole in costume stori co. Il ersonaggio di sinistra un uomo cor ulento con i articolari del volto co m letamente nascosti dall'abbigliamento, un voluminoso com leto da subacqueo: tu ta di caucci, lucida nera con strisce bianche, ca uccio nero, maschera, bombola d'ossigeno, fiocina, ugnale con manico di sughero, orologio a tenuta, inne. Il ersonaggio di destra, chiaramente il vecchio gia onese che osa, indossa un l ungo abito nero dai riflessi rossastri. Il terzo ersonaggio si trova in rimo iano, inginocchiato davanti agli altri due, di schiena ris etto a chi guarda. Ha sulla testa un tocco a forma di losanga come quelli che ortano i rofessori e gli allievi delle universit anglosassoni alla consegna dei di lomi. Il avimento, di into con recisione estrema, un ammattonato geometrico i cui motivi ri roduc ono il mosaico di marmo ortato da Roma

verso il 1268 da artigiani italiani er il coro dell'Abbazia di Westminster dell a quale Robert Ware era allora l'abate. Fin dagli anni eroici del " eriodo nebbi a" e della Minerai Art - estetica dell'ammucchiamento ietre la cui manifestazio ne i memorabile fu la "rivendicazione", la "firma" e, oco i tardi, la vendita a un urbanista di Urbana, Illinois - di una delle barricate di rue Gay-Lussac Hutting nutriva l'intenzione di fare il ritrattista e arecchi erano i clienti che lo scongiuravano di ritrarli. Il suo roblema, come er le altre im rese it toriche, era mettere a unto un rotocollo originale, trovare, come diceva lui s tesso, una ricetta che gli ermettesse di re arare dei buoni iatti. Per qualch e mese, Hutting us un metodo che, diceva, un mendicante mulatto incontrato in un miserabile bar di Long Island gli aveva rivelato er tre giri di gin del quale er, malgrado le sue mille insistenze, non aveva voluto svelargli le origini. Si t rattava di scegliere i colori di un ritratto artendo da una sequenza inamovibil e di undici tinte e tre cifre-chiave fornite, la rima, dalla data e l'ora di na scita del quadro, intendendosi con "nascita" la rima seduta di osa, la seconda , dalla fase lunare al momento del conce imento del quadro, riferendosi con "con ce imento" alla circostanza che aveva innescato il quadro, come er esem io una telefonata d'ordinazione, e la terza dal rezzo richiesto. L'im ersonalit del sis tema aveva di che sedurre Hutting. Il quale er, forse er averlo a licato tro o rigidamente, ottenne dei risultati che i di sedurre sconcertarono. Certo, la s ua Contessa de Berlingue dagli occhi rossi conobbe un meritato successo, ma i va ri altri ritratti lasciarono critici e clienti a bocca a erta, e delusa, e so ra ttutto lui stesso viveva con la sensazione vaga e s esso sgradevole di ado erare senza genio una formula che, evidentemente, qualcun altro rima di lui aveva sa uto iegare assai meglio alle ro rie esigenze artistiche. Il relativo insucces so di quei tentativi non lo scoraggi oltre misura, ma lo indusse a raffinare ulte riormente quelle che il critico d'arte Elzar Nahum, suo bardo ufficiale, chiamava graziosamente "equazioni ersonali": gli ermisero di definire, a mezza via fra il quadro di genere, il ritratto reale, il uro fantasma e il mito storico, qua lcosa che battezz "ritratto immaginario". Decise di realizzarne ventiquattro, in ragione di uno al mese, con un ordine reciso, nei due anni a venire:

1 Tom Dooley guidando gli autentici trattori metallici incontra tre ersone che non c'entrano 2 Co elia insegna a No l'arte di navigare 3 Settimio Severo viene a sa ere che i negoziati con il Bey avranno successo solo se gli dar sua sorella Se timia Octavilla 4 Jean-Loufs Girard commenta la celebre sestina di Isaac de B ensrade 5 Il conte de Bellerval (der Graf von Bellerval), logico tedesco allievo di Lukasiewicz, dimostra in resenza del suo maestro che un'isola uno s azio chi uso da s onde 6 Jules Barnavaux si ente di non aver tenuto conto del du lice av viso es osto nei gabinetti del Ministero 7 Nero Wolfe sor rende il saraceno Fier abraccia a forzare la cassaforte della Chase Manhattan Bank 8 Il bassotto O timu s Maximus arriva a nuoto a Calvi, notando con soddisfazione che il sindaco lo as etta con un osso 9 Il traduttore anti odale rivela a Orfeo che il suo canto cul la gli animali 10 Livingstone, accorgendosi che il remio romesso da lord Ramse y gli sfugge, manifesta il ro rio malumore 11 R. Mutt res into agli orali della maturit er aver sostenuto che Rouget de l'Isle era l'autore del Chant du D art 1 2 Boriet-Tory beve del Chateau-Latour guardando "L'Uomo dei Lu i" che balla il f ox-trot 13 Il giovane seminarista sogna di visitare Lucca e T'ien-Tsin 14 Massim iliano, arrivando a Citt del Messico, si sbafa elegantemente undici tortillas 15 L'im ostatore di rime esige che il suo fattore tosi le ecore e che la moglie ne tessa la lana 16 Narcisse Follaninio, finalista del certame oetico Giochi Flor eali di Amsterdam, a re un dizionario di rime e lo legge sotto il naso dei commi ssari d'esame 17 Zenone di Didima, corsaro delle Antille, do o aver ricevuto una grossa somma in denaro da Guglielmo III, lascia Curaao indifesa di fronte agli O landesi 18 La Moglie del Direttore della Officina Arrotatura Lame di Rasoio

autorizza sua figlia a uscire da sola er le vie di Parigi a atto che, scendend o lungo il Boul' Mich',100 si tolga i traveller's cheques dal corsetto 19 L'atto re Archibald Moon esita er il rossimo s ettacolo fra Giuse e d'Arimatea e Zar atustra 20 Il ittore Hutting cerca di ottenere da un is ettore olivalente dell e tasse una erequazione delle medesime 21 Il dottor LaJoie radiato dall'albo de i medici er aver dichiarato in ubblico che William Randol h Hearst, do o una roiezione di Citizen Kane, avrebbe commissionato l'assassinio di Orson Welles 22 Prima di rendere la diligenza er Amburgo, Javert si ricorda che Valjean gli h a salvato la vita 23 Il geografo Lecomte, scendendo lungo il fiume Hamilton, os itato da certi eschimesi e er ringraziarli offre una carruba al ca o del villag gio 24 Il critico Molinet inaugura il suo corso al Collge de France abbozzando co n brio i ritratti di Vinteuil, Elstir, Bergotte e della Berma, ricchi miti dell' arte im ressionista dei quali i lettori di Marcel Proust non hanno ancora termin ato l'esegesi. Ogni quadro, s iega Hutting, e so rattutto ogni ritratto, si one alla confluenza fra un sogno e una realt. Il concetto stesso di "ritratto immagi nario" si svilu artendo da questa idea base: il com ratore, colui che desidera farsi fare il ro rio ritratto o quello della ersona amata, costituisce solo u no degli elementi del quadro, e anche il meno im ortante, forse - chi ricordereb be ancora il signor Bertin senza Ingres? - ma ne l'elemento iniziale, ragione e r cui a diritto sostiene una arte determinante, "fondatrice", nel quadro: non i n quanto modello estetico che determinerebbe le forme, i colori, la "somiglianza ", e direi anche l'e isodio del quadro in s, ma in quanto modello strutturale: il committente, o meglio, come nella ittura del Medio evo, il "donatore" sar "l'in iziatore" del ro rio ritratto: la sua identit, i che i suoi tratti, andranno a n utrire l'estro creativo e la sete d'immaginario dell'artista. Un solo ritratto s fugge a questa legge, il ventesimo, quello che raffigura Hutting stesso. La res enza stessa di un autoritratto in mezzo a quella serie unica si im oneva come un 'evidenza, ma la forma testuale gli fu dettata, dichiara il ittore, da sei anni di grane continue con l'ufficio im oste dirette, al termine dei quali riusc fina lmente a far trionfare il suo unto di vista. Il

roblema era questo: Hutting vendeva trequarti e i della sua roduzione negli St ati Uniti, ma voleva ovviamente agare le tasse in Francia, dov'erano molto mino ri: la cosa era di er s assolutamente lecita, ma il ittore voleva inoltre che i suoi redditi venissero considerati non alla stregua di "redditi incassati all'e stero" - come invece faceva l'is ettorato delle tasse che li calcolava tali quas i senza alcun sgravio - ma alla stregua di "redditi rovenienti da manufatti es ortati all'estero" assibili di beneficiare, sotto forma di conseguenti riduzion i, dell'aiuto che lo Stato accorda all'es ortazione. Ora, c' forse qualcosa al mo ndo che meriti l'a ellativo di manufatto i di un quadro di into dalla mano di u n artista? L'is ettore delle tasse fu costretto ad ammettere tale evidenza etimo logica, ma si rese subito una rivincita rifiutandosi di considerare come "manuf atti francesi" dei quadri che erano stati di inti a mano, d'accordo, ma in uno s tudio situato oltre Atlantico, e solo do o brillanti scambi di arringhe varie fu ammesso che la mano di Hutting restava una mano francese anche quando di ingeva all'estero e che di conseguenza, e considerando anche il fatto che Hutting, nat o da adre americano e madre francese, aveva la do ia nazionalit, conveniva rico noscere il vantaggio morale, intellettuale e artistico che l'es ortare o ere di Franz Hutting nel mondo rocurava alla Francia e, ro rio e se non altro er que sto, a licare ai suoi redditi le erequazioni aus icabili, vittoria che Hutting festeggi raffigurandosi nelle sembianze di un Don Chisciotte che lotta con la lu nga lancia contro fragili e allidi funzionari nerovestiti che abbandonano il Mi nistero delle Finanze come fanno i to i quando la nave in ericolo. Tutti gli al tri quadri furono conce iti in base a nome, cognome e rofessione dei ventitr ama tori che li ordinarono im egnandosi er iscritto a non contestare il titolo e il tema dell'o era, n il osto che vi avrebbe occu ato. Sotto oste a vari trattamen ti linguistici e numerici, l'identit e la rofessione del com ratore determinavan o successivamente il formato del quadro, il numero dei ersonaggi, i colori domi nanti, il "cam o semantico" [mitologia (2, 9), fantasia (22), matematica (5), di lomazia (3), s ettacoli (19), viaggi (13), storia (14, 17), indagine oliziesca (7), eccetera], il tema centrale dell'e isodio, i articolari secondari, (allus ioni storiche e geografiche, elementi di abbigliamento, accessori, eccetera) e d a ultimo il rezzo. Ciononostante, questo sistema sottostava a due im erativi: i l com ratore - o la ersona che il com ratore voleva far ritrarre - doveva

essere raffigurato "es licitamente" sulla tela, e uno degli elementi dell'e isod io, quanto al resto rigorosamente determinato al di fuori della ersonalit del mo dello, doveva coincidere recisamente con lui. Far a arire il nome del com rato re nel titolo del quadro era ovviamente considerata cosa fin tro o facile e Hut ting vi si rassegn solo tre volte: er il numero quattro, ritratto dell'autore di romanzi olizieschi Jean-Louis Girard, er il numero dodici, ritratto del chiru rgo svizzero Boriet-Tory, res onsabile del Di artimento di Criostasia s erimenta le all'Organizzazione mondiale della Sanit, e er il numero diciannove, autentico rodigio d'abilit is irato all'olografia, nel quale l'attore Archibald Moon di i nto in modo tale che se si assa davanti al quadro da sinistra a destra, sembra Giuse e d'Arimatea, con lunga barba bianca, burnus di lana grigia, bastone da ellegrino, mentre se assi da destra a sinistra, ca elli di fuoco, torso nudo, b racciali di cuoio chiodato ai olsi e alle caviglie, Zaratustra in ersona. In c om enso, se il numero otto effettivamente il ritratto di un bassotto - quello de l roduttore cinematografico venezuelano Melchior Aristotels che vede in lui il s olo e unico successore di Rintintin - il bassotto in questione non si chiama aff atto O timus Maximus ma ris onde al nome, molto i sonoro, di Freischutz. A volte questa coincidenza fra immaginario e biografico fa del ritratto un toccante ria ssunto della vita del modello: cos, il numero tredici, ritratto del vecchio cardi nale Fringilli, che fu abate a Lucca rima di andarsene er lunghi anni in missi one a T'ien-Tsin. A volte invece, solo un elemento su erficiale, il cui stesso rinci io otrebbe essere giudicato di facile contestazione, collega l'o era al s uo modello: cos, stato un industriale veneziano la cui giovane e deliziosa sorell a vive nel terrore erenne di fornire la tri lice origine dell'enigmatico ritrat to numero tre, dove figura sotto le s ecie di Settimio Severo im eratore: innanz itutto erch la sua industria si classifica regolarmente settima della categoria nell'albo d'oro annuale del Financial Times e di Enter rise, oi erch la sua sev erit leggendaria, e infine erch intrattiene relazioni continue con lo sci dell'Ira n (titolo quanto mai im eriale) e non sarebbe del tutto inconce ibile che un ra imento della sorella suscitasse qualche seria ri ercussione su questo o quel neg oziato di ortata internazionale. Ed un filo ancora i remoto, ancora i vago e ar bitrario a legare il ritratto numero cinque al suo committente, Juan Maria Salin as Lukasiewicz, il magnate della

birra in scatola dalla Colombia alla Terra del Fuoco: il quadro raffigura un e i sodio, er di i assolutamente fittizio, della vita di Juan Lukasiewicz, il logic o olacco fondatore della Scuola di Varsavia, senza il minimo legame di arentel a con il birraio argentino che a are solo come una figuretta in mezzo alla foll a. Venti di quei ventiquattro ritratti sono gi bell'e finiti. Il ventunesimo quel lo attualmente osato sul cavalletto: il ritratto di un industriale gia onese, il re degli orologi a quarzo, Fujiwara Gomoku. Destinato a ornare la sala riunio ni del consiglio d'amministrazione della ditta. L'e isodio che Hutting ha scelto di ra resentare gli stato raccontato ro rio dal rotagonista rinci ale della storia, Franois-Pierre LaJoie, dell'Universit Lavai, nel Qubec. Nel 1940, addottor ato di fresco, Franois-Pierre LaJoie visit un uomo che soffriva di bruciori allo s tomaco e che gli avrebbe sostanzialmente detto: "Quel fetente di Hearst mi ha av velenato erch non ho voluto fargli un lavoretto s orco". Pregato di s iegarsi me glio, avrebbe allora dichiarato che Hearst gli aveva romesso quindicimila dolla ri er liberarlo di Orson Welles. LaJoie non ot trattenersi dal ri etere il tutt o quella sera al club. L'indomani mattina, convocato d'urgenza dal Consiglio del l'Ordine, fu accusato di violazione del segreto rofessionale er aver ri etuto in ubblico una confidenza ricevuta nell'ambito di una visita medica. Riconosciu to col evole, venne immediatamente radiato. Pochi giorni do o, dichiar che si era inventato l'accusa di sana ianta ma tro o tardi, ovviamente, e dovette ricomi nciare la carriera da zero s ecializzandosi nella ricerca e diventando uno dei m igliori es erti di roblemi circolatori e res iratori legati all'attivit subacque a. Solo quest'ultimo unto ermette di s iegare la resenza di Fujiwara Gomoku n el quadro: LaJoie, in effetti, condusse le sue ricerche su quelle trib costiere d el Gia one del sud che si chiamano Ama, e la cui esistenza attestata da i di du emila anni oich uno dei i antichi riferimenti a questo o olo si trova nel Gishi -Wajin-Den, che si fa risalire al III secolo rima di Cristo. Le donne Ama sono le migliori tuffatrici del mondo: ca aci, er quattro o cinque mesi all'anno, di scendere fino a centocinquanta volte al giorno, a una rofondit che u anche su e rare i venticinque metri. Si tuffano nude, rotette, solo da un secolo a questa arte, da occhiali ressurizzati grazie a due alloncini laterali, e ossono res tare gi due minuti ogni volta raccogliendo varie s ecie

di alghe, agar-agar in articolare, oloturie, ricci, cetrioli marini, conchiglie , ostriche erlifere e altri molluschi il cui guscio era un tem o molto regiato . Ora la famiglia Gomoku discende da uno di quei villaggi Ama, e del resto gli o rologi subacquei sono una s ecialit della ditta. Gli Altamont hanno esitato a lun go rima di ordinare il ro rio ritratto, resumibilmente fermati dai rezzi di Hutting, che metteva le sue o ere solo alla ortata dei grossi residenti dirett ori generali, ma alla fine si sono decisi e come rassegnati. A aiono nel quadro numero uno, lui, vestito da No, e lei, da Co elia, allusione al fatto che stata una danzatrice. Il loro amico tedesco, Fugger, figura anch'egli fra i clienti d i Hutting. Rientra nel quattordicesimo ritratto, essendo, da arte di madre, mol to lontanamente im arentato con gli Asburgo, e avendo, da un viaggio in Messico, ri ortato undici ricette di tortillas!

CAPITOLO LX Cinoc, 1 Una cucina. Per terra un linoleum, mosaico di romboidi, gia da, azzurro e vermiglione. Sulle areti una tinteggiatura che fu brillante. Cont ro la arete di fondo, accanto all'acquaio, so ra una rastrelliera di filo last ificato, inseriti uno sotto l'altro fra il muro e le tubature, quattro calendari delle oste con foto in quadricromia: 1972: I Piccoli Amici: un'orchestra jazz com osta di marmocchi seienni con strumenti giocattolo; il ianista, con gli occ hiali e quell'aria di estrema seriet, ricorda un o' Schroeder, il giovane rodig io beethoveniano dei Peanuts di Schultz; 1973: Immagini d'Estate: a i che succhi ano astri; 1974: Notte nella Pam a: tre gauchos che schitarrano intorno a un fuo co; 1975: Pom on e Fifi. una co ia di scimmie gioca a domino. Il maschio orta bombetta e calzamaglia con il numero 32 scritto in aillette sulla schiena; la f emmina fuma un sigaro che tiene fra ollice e indice del iede destro, orta un ca ello iumato, guanti a uncinetto e borsetta. So ra, su un foglio quasi dello stesso formato, tre garofani in un vaso di terra a cor o sferico e collo corto, con la sola leggenda "DIPINTO CON LA BOCCA E COI PIEDI" e, fra arentesi, "vero acquerello". Cinoc in cucina. un vecchio magro e ossuto vestito d'un anciotto di flanella verde gialliccia. seduto so ra uno sgabello di frmica accanto a una t avola co erta da una tela incerata, sotto un lume di latta smaltata bianca forni ta di un sistema di carrucole equilibrate da un contra eso a forma di era. Man gia, da una scatola male a erta, dei ilchard agli aromi. Davanti a lui, sulla t avola, tre scatole da scar e sono iene di cartoncini bristol co erti d'una graf ia minuziosa. Cinoc venne ad abitare in rue Simon-Crubellier nel 1947, ochi mes i do o la morte di Hlne Brodin-Gratiolet della quale si rese l'a artamento. E su bito ose alla gente, e so rattutto alla signora Claveau, un arduo roblema: com e bisognava ronunciare il suo cognome? Ovviamente, la ortinaia non aveva il co raggio di chiamarlo "Sinoque".101

Interrog Valne che ro ose "Cinoche", Winckler, che ro endeva er "Tchinotch", Mo rellet, che teneva er "Cinots", la signorina Cres i, che sugger "Chinosse", Frano is Gratiolet, che consigli vivamente "Tsinoc", e infine il signor Echard che, bib liotecario es erto in grafie forestiere e nei susseguenti modi di emetterle, dim ostr che, senza tener conto di una eventuale trasformazione della "n" centrale in "gn" o "nj", e ammettendo in teoria e una volta er tutte che la "i" si ronunc iasse "i", e la "o", V, esistevano quattro maniere di ronunciare la rima "c": "s", "ts" , "ch" e "tch", e cinque maniere di dire l'ultima: "s", "k", "tch", "c h" e "ts" e di conseguenza, tenuto conto della resenza o dell'assenza di questo o quell'accento o segno diacritico e delle articolarit fonetiche di questa o qu ella lingua o dialetto, si oteva scegliere fra le seguenti venti ronunce: SINO SSE SINOK SINOTCH SINOCH SINOTS TSINOSSE TSINOK TSINOTCH TSINOCH TSINOTS CHINOSS E CHINOK CHINOTCH CHINOCH CHINOTS TCHINOSSE TCHINOK TCHINOTCH TCHINOCH TCHINOTS Do o di che, una delegazione and a orre la domanda al rinci ale interessato il quale ris ose che non sa eva nemmeno lui quale fosse il modo i giusto di ronunc iare il suo cognome. Il atronimico originario della famiglia, quello che il bis nonno, un sellaio di Szczyrk, aveva ufficialmente acquistato all'ufficio di Stat o Civile del Palatinato di Cracovia era Kleinhof; ma di generazione in generazio ne, di rinnovo di assa orto in rinnovo di assa orto, sia er non aver unto abb astanza i ca i ufficio tedeschi o austriaci, sia er essersi rivolti a im iegati ungheresi, oldavi, moravi o olacchi che leggevano "v" e trascrivevano "ff' o che notavano "c" quello che udivano "tz", sia er aver avuto a che fare con ers one che non avevano mai dovuto sforzarsi tro o er ridiventare un o' analfabet i e assabilmente duri d'orecchio quando si trattava di fornire carte d'identit a un ebreo, il cognome non aveva i niente della ronuncia n dell'ortografia rimit iva e Cinoc ricordava che il adre gli raccontava che suo adre gli arlava di c erti cugini che aveva e che si chiamavano Klajnhoff, Keinhof, Klinov, Szinowcz, Linhaus, eccetera. Com'era diventato Cinoc, Kleinhof? Cinoc non lo sa eva di re ciso; l'unica cosa di cui era certo, che un giorno la "f" finale era stata

sostituita da quel segno articolare () con cui i tedeschi scrivono l doppi "s" ; in seguito, pro ilmente, l "1" er c dut d s o l' vev no c m i t in "h": rriv ndo Khinoss o Kheinhoss, e di l, forse, Kinoch, Chinoc, Tsinoc, Cinoc, ecceter . In ogni c so, er del tutto second rio pronunci rlo in questo o quel m odo. Cinoc, che er llor sull cinqu ntin , esercit v uno str no mestiere. Co me dicev lui stesso, f cev l'" mm zz p role": l vor v ll' ggiorn mento dei d izion ri L rousse. M , mentre ltri red ttori er no sempre ll ricerc di p rol e e signific ti nuovi, lui, per f rgli posto, dovev elimin re tutte le p role e tutti i signific ti c duti in disuso. Qu ndo, nel millenovecentosess nt cinque, dopo cinqu nt tr nni di scrupoloso servizio, nd in pensione, vev f tto sp rir e centin i e migli i di ttrezzi, tecniche, usi, costumi, motti, pi tti, gioch i, sopr nnomi, pesi e misure; vev c ncell to d ll c rt geogr fic decine di isole, centin i di citt e di fiumi, migli i di c poluoghi c nton li; vev risp edito nel loro nonim to t ssonomico centin i di tipi di v cche, specie d'inset ti, di uccelli e di serpenti, pesci un po' p rticol ri, v riet di conchiglie, pi nte non del tutto simili, tipi speci li di legumi e di frutti; vev f tto sv ni re nell notte dei tempi legioni di geogr fi, mission ri, entomologi, P dri dell Chies , letter ti, gener li, Dei & Demoni. Chi oggigiorno s pre e cos signif ic v "vedettogr fo", "sort di telegr fo fr vedette che si comunic no"? Chi og gigiorno potre e imm gin re che si esistit per gener zioni e gener zioni fors e "un m zz di legno sit in cim un stone per pigi re il crescione nei fos si inond ti" e che quest m zz si chi m v schule (chu-le)? Chi oggigiorno ricord ere e il "velocim ne"? VELOCIMANE (s.m.) (d l l t. velo -ocis, veloce, e m nus, m no). App r to di locomozione, sopr ttutto per m ini, form di c v llo, mo nt to su tre o qu ttro ruote, detto nche c v llo mecc nico. Dov'er no finiti gl i " un ", metropoliti dell Chies etiopic , le "p l tine", pellicce che le don ne port v no sul collo d'inverno, cos chi m te per vi dell principess p l tin che ne introdusse l'uso in Fr nci dur nte l

minore et di Luigi XIV, e i "ch ndern gors", quei sottuffici li letter lmente cop erti d'oro che precedev no le sfil te nel Secondo Impero? Cos'er c pit to Lopo ld-Rudolph Von Schw nzen d-Hodenth ler l cui rill ntissim zione Eiseniihr vev permesso Zimmerw ld di vincere l tt gli di Kisszony ? E Uz (Je n-Pie rre), 1720-1796, poet tedesco, utore di Poesie liriche, de L' rte di essere se mpre llegri, poem did ttico, e di Odi e C nzoni, ecceter ? E Al ert de Routisi e (B sile , 1834 - M r Bi nco, 1867). Poet e rom nziere fr ncese. Gr nde mmir tore di Lomonosov, decise di nd re in pellegrin ggio Arc ngelo, l su citt n t le, m l n ve n ufr g poco prim di rriv re in porto. Dopo di che, l su uni c figli ne pu lic il rom nzo incompiuto, I Cento Giorni, un scelt di poesie, Gli occhi di Melusin , e, con il titolo di Lezioni, un' mmirevole r ccolt di forismi che rim ne l su oper pi compiut . Chi s pre e oggigiorno che Fr ncesc o Al erg ti C p celli er un dr mm turgo it li no n to Bologn nel 1728, e che l port di ronzo dell c ppell mortu ri di C renn c si deve l m stro fondi tore Ronde u (1493-1543)? Cinoc si mise ciondol re per i lungosenn , frug ndo le nc relle di li ri us ti, sfogli ndo rom nzi due soldi l'uno, s ggi fuori mod , guide turistiche sorp ss te, vecchi tr tt ti di fisiologi , mecc nic o mo r le, tl nti nnosissimi in cui l'It li pp riv ncor come un mos ico di pic coli st ti. Poi, prese in prestito dei li ri nell i liotec municip le del XVI I rrondissement, in rue J cques-Binjen, tir ndo gi d lle soffitte in-folio polve rosi, m nu li Roret, li ri dell Bi liotec delle Mer viglie, e vecchi dizion ri : il L chtre, il Vic rius, il Bescherelle m ggiore, il L rrive e Fleury, l'Encicl opedi dell Convers zione red tt d un Societ di Uomini di Lettere, il Gr ves e l'Es ign, il Bouillet, il Dezo ry e B chelet. Infine, qu ndo e e es urito le r isorse dell i liotec di qu rtiere, nd, f ttosi rdito, iscriversi S inteGenevive e si mise leggere gli utori dei qu li, entr ndo, vedev i nomi incisi sull f cci t . Lesse Aristotele, Plinio, Aldrov ndi, sir Thom s Browne, Gesner , R y, Linneo, Brisson, Cuvier, Bonneterre, Owen, Scores y, Bennett, Aronn , Ol mste d, Pierre-Joseph M cqu rt, Eugnie Gurin, G strifere, Phut torius, Somnolentiu s, Trittolemo, Arg l ste, Kys rchius, Egn tius, Sigonius, Bossius, Ticinenses, B ysius, Budoeus, S lm sius, Lipsius, L zius, Is c C s u on, Giuseppe Sc ligero, e perfino il De re vesti ri di Ru enius (1665, in -4) dove gli fu spieg to fin nei minimi p rticol ri cos'er l tog o

veste sciolt , l cl mide, l'efod, l tunic o m ntello corto, l sintesi, l pe nul , l l cern con il suo c ppuccio, il p lud mentum, l pretest , il s gum o c pp milit re, e l tr e che, secondo il p rere di Svetonio, er di tre speci e. Cinoc leggev lent mente, nnot v le p role r re, e poco poco il suo pro getto prese corpo: decise di redigere un gr nde dizion rio delle p role dimentic te, non per perpetu re il ricordo degli Akk , popolo nero n no dell'Afric cent r le, o di Je n Gigou , pittore di stori , o di Enrico Rom gnesi, compositore di rom nze, 1781-1851, n per tr m nd re in eterno lo scoleco roto, coleottero tetr mero dell f migli dei longicorni, sottof migli dei cer m ici, m per s lv re p role semplici che lui continu v no p rl re. In dieci nni ne r ccolse pi di ottomil , per le qu li venne iscriversi un stori oggi ppen leggi ile: RIV ELETTE (s.f.) Altro nome del miriofillo o finocchio cqu tico. ARA (s.f.) med. n t. Alopeci , tign , m l tti che f c dere i peli e i c pelli. LOQUIS (s.m.) Spe cie di chinc glieri di cui ci si serve per commerci re con i negri sulle coste fric ne. Piccoli cilindri di vetro color to. RONDELIN (s.m. r dice rond,.rotund us) P rol scherzos us t d Ch pelle per design re un uomo molto grosso: Per v edere il r vo rondelin Bisogno non v' di c nnocchi le. CADETTE (s.f.) Pietr d t glio d tt ll p viment zione. LOSSE (s.f.) Tecn. Attrezzo di ferro ffil to e t gliente, semiconico, t gli to d ll' lto in sso nel senso dell' sse e conc vo ll'interno. S'inc str come un em rice e serve per for re il cocchiume dell e otti. BEAUCANT (s.m.) Stend rdo dei Templ ri. BEAU-PARTIR (s.m.)

Ipp. Bell' vvio del c v llo. L su velocit in line rett fino ll' rresto. LOUI SETTE (s.f.) Nome d to per qu lche tempo ll ghigliottin , l cui invenzione si ttri uiv l dottor Louis. "Louisette er il nomignolo che M r t d v ll ghi gliottin " (Victor Hugo). FRANCATU (s.m.) Orticol. Tipo di mel lung conserv zione. RUISSON (s.m.) C n le per svuot re un s lin . SPADILLE (s.f.) (Sp gn. es p d , sp d .) L' sso di picche nel gioco dell'om r ( nt.). URSULINE (s.f.) Picc ol sc l sormont t d un pi tt form strett sull qu le i s ltim nchi f cev no s lire le loro c pre mm estr te. TIER ON (s.m.) Ant. com. Misur di liquido c he contiene un terzo dell'inter misur . H un c p cit di: P rigi 89 litri e 4 1, Borde u 150 litri e 80, nello Ch mp gne 53 litri e 27, Londr 158 litri e 08 e V rs vi 151 litri e 71. LOVELY (s.m.) (Ingl. lovely, delizioso, ello) . Uccello indi no simile l fringuello europeo. GIBRALTAR (s.m.) Dolciume, pi tt o di p sticceri che si serve fr il form ggio e l frutt . PISTEUR (s.m.) Impie g to d' l ergo con l'inc rico di r ccogliere i vi ggi tori. MITELLE (s.m.) (l t. mitell , dim., d mitr , mitr ). St. rom. Piccol mitr , specie di copric po ch e port v no sopr ttutto le donne volte molto lussuoso. Gli uomini l us v no i n c mp gn . Bot. Genere di pi nte dell f migli delle s ssifr ghe cos chi m te p er l form dei loro frutti e origin rie delle regioni fredde si tiche e meric ne. Chir. Sci rp per sostenere il r ccio. Mol. G steropodi d ll conchigli p rticol rmente lung e guzz . TERGAL, E ( gg.) (l t. tergum, dorso). Che h rel zione con il dorso degli insetti. VIRGOULEUSE (s.f.)

Per urron invern le. HACHARD (s.m.) Cesoi per ferro. FEURRE (s.m.) P gli di gr no, frumento, ecceter . P gli lung per imp gli re le sedie. VEAU-LAQ (s.m. ) Cuoio mor idissimo us to in pelletteri . EPULIE (s.f.) (d l gr. , sopra, e , ge g Chir. Escresce za car sa che si f rma s pra i t r a e ge give. TASSIOT (s .m.) Tec . Cr ce f rmata da d e iste i di eg , c a q a e i ca estrai i izia certi av ri. DOUVEBOUILLE (s.m.) (Gerg mi . def rmazi e da 'am. d gh-b y, s dat semp ice, bassaf rza). S dat america d ra te a prima g erra m dia e (1917-1918). VIGNON (s.m.) Gi estra spi sa. ROQUELAURE (s.m.) (Da me d e s i ve t re, i d ca di R q e a re). Specie di ma te t tt abb tt at d a cima a f d . LOUPIAT (s.m.) P p. Ubriac , sbr z e. "Era pr pri be messa c q e sbr z e di marit ." (E. Z a) DODENAGE (s.m.) Tec . M d di evigare i chi di da tappezziere che c siste e rip r i i sacc di te a fittissima pe e i sieme a smerig i q a siasi a tra materia abrasiva.

CAPITOLO LXI Berger, 1 La sa a da pra z dei Berger. U a sta za da pavime t di eg q asi q adrata. A ce tr , a tav a r t da s a q a e ci s d e c p erti, s tt piatt meta ic a f rma di sa ga, a z ppiera da c perchi sc stat che ascia passare i ma ic di mest arge tat , piatt bia c c a cerve ata tag iata a met c perta di sa sa a a se ape e camembert a c i etichetta raffig ra vetera ap e ic . C tr a parete di f d , a cr ede za di sti e p ' vag s a q a e p ggia a ampada i c i z cc c b di pa i e, a b ttig ia di pastis 51, ' ica me a r ssa s pra piatt di stag , e gi r a e de a sera di c i si p eggere 'e rme ma chette: PONI A: LA PUNIZIONE SAR ESEMPLARE. S pra a crede za appes q adr raffig ra te paesaggi asiatic , c dei cesp g i stra ame te c t rti, gr pp di i dige i c gra di cappe i c ici i testa e q a che gi ca a ' rizz te. Dipi t si dice da bis di Char es Berger, s tt fficia e di carriera che avrebbe f att a campag a de T ki . Lise Berger s a e a sa a da pra z . a d a s a q ara ti a a c i c rp e za te de, se a ' besit, per me a a pi g e di e. Sta fi e d di preparare per s e per i fig i - che ha ma dat gi a p rtare e imm dizie e c mperare i pa e - e mette s a tav a a b ttig ia di s cc d'ara cia e a scat a di birra di M ich Spate br . S marit , Char es, serve i rist ra te. m gi via e e t dett , e i sieme f rma a di q e e c ppie grasse, ama ti di sa sicce, cra ti, bicchier tti di bia c e birra be ge ati, che m t spess ti ritr vi i tre e stess sc mpartime t . Per m t i a i, Char es ha av rat i ca e tt r p mp same te chiamat Igit r, specie di rist ra te "p etic " d ve a imat re che si dava arie da fig i spir it a e di A t i Arta d prese tava 'a t gia deprime te e ab ri same te dec amata e a q a e ti rifi ava se za verg g a 'i tegra it de e pr prie pere c , te ta d di farte e digerire, 'i s fficie te c mp icit di G i a me Ap i ar e, Char es Ba de aire, Re Descartes, Marc P , Grard de Nerva , Fra g is-Re de Chatea bria d e J es Ver e. La q a

c sa a a fi e imped a rist ra te di fa ire. Char es Berger av ra adess a La Vi a d'O est, rist ra te ight vici , a a P rta Mai t, da c i i me, che prese ta spettac di travestiti e appartie e a ex a imat re di ' rga izzazi e di ve dite a d mici i che si fa chiamare Dsir, , a c ra pi cari , Didi. i divid se za et e se za r ghe, i parr cchetta, che ad ra ei, a e i c m gramma, braccia etti, cate i e e p rta v e tieri c mp eti di f a e a immac atame te bia chi, fazz etti i da tasca a scacchi, f ard di cresp di C i a e scarpe di dai c r ma va vi a. Didi b ttava s 'artist ide, i che sig ifica gi stificare tirchieria e grettezza c sservazi i de tip : "N si p fare ie te di ver se za essere ta ti crimi a i", pp re: "Se v i esse re a 'a tezza de e t e ambizi i devi saper dive tare sp rc i divid , es p rti, c mpr metterti, gi rare i fa s , c mp rtarti c me artista che r ba i casa per c mprarsi i c ri". Didi si esp eva p i ta t , se s a sce a, e si c mpr metteva i me p ssibi e, ma era i d bbiame te sp rc i divid , diat da a c mpag ia e da pers a e. I camerieri aveva s pra mi at "Fritte-verd ra" da gi r rmai ta i c i aveva r rdi at , q a d c ie te chiedeva a p rzi e a razi e s pp eme tare di patati e fritte di a tr c t r q a siasi - di ca c ar a c me verd ra a parte. I cib che serviva era i fett e s tt mi sq i a ti - J ie e a vecchi xeres, Cre spe e di gamberetti i ge ati a, Cha d-fr id di per ici a a S var ff, Astice a c mi a a Siga as-Raba d, Picca ti di cerve a i Ecce e za, Dad ata d'I sard a 'Am ti ad , Maced ia di cardi c paprica gherese, D ci mi de 'Evq e d'Exeter, Fichi freschi a a Freg i, e via dice d - asc deva p rzi i pre c fezi ate e pretag iate che g i matti a arrivava da a r sticceria a 'i gr ss e che pse d c c c cappe e faceva fi ta di c ci are per , ma da d per esempi i sa a dei pe t i i di rame c sa se a 'acq a ca da, dad K b e f d di ketch p. F rt atame te, era per i ma giare che i c ie ti aff ava La Vi a d'O est. I pasti ve iva serviti a pass di carica prima dei d e spettac i sera i de e dici e de e d e, e q e i che p i ri sciv a a pre dere s attrib iva cert i r ma essere a a ga a ti a s s petta e trem a te che i g ai ava q a t aveva i g rgitat , ma a 'i te sa ecc itazi e pr vata vede d sh w. Se i fatti La Vi a d'O est si

v tava da prim ge ai a tre t dicembre, se dip matici, mi i d'affari, te ri de a p itica e ste e de a sce a e de scherm a dava a pigiarvisi , era s per a q a it eccezi a e dei s i spettac i, e i partic are per a prese za i se a a c mpag ia di d e gra di star, "D mi " e "Be e de May": 'impareggiabi e "D mi " che, dava ti a sci ti a ti pa e i di a mi i , fac eva 'i credibi e imitazi e di Mari y M r e, c a s a immagi e rif essa a 'i fi it c me e 'i dime ticabi e prim pia di C me sp sare mi i ari , che a s a v ta era a c pia di q e a c ra pi ce ebre de La sig ra di Sha ga i, e a fav sa "Be e de May" a q a e, i batter d' cchi , si trasf rmava i Char es Tre et. Per Char es Berger, i av r p i m t divers da q e che faceva e cabaret precede te, da q e che p trebbe eseg ire i q a sias i a tr rist ra te; e f rse a zi pi faci e, dat che t tti i pasti s p c ta t ide tici e serviti t tti c temp ra eame te, e pagat m t meg i a che. L' ica c sa verame te diversa a a fi e de sec d servizi , q asi a e d e de matti , d p aver servit caff, champag e e digestivi, d p aver disp st sedie e tav i i i m d da far vedere sh w a pi ge te p ssibi e, i q attr camerier i, c bast ce , grembi e g , t vag i bia c e vass i d'arge t , dev sa ire s pa c sce ic , mettersi i fi a dava ti a sipari r ss e, a seg a e de pia ista, a zare be a ta a gamba ca ta d i pi f rte e st at p ssibi e, ma i sieme: E 'dess che avete ma gia be ma giat , e bev be bev t Di di gra, dite grazie e sa t A 'amic Didi, Dididi, Dsir Che fi 'dess vi ha a c ra m strat I pi be da vedere che c', Dididi, si s s, i pi be da vedere che c'!

a c sa pi me c s, d p di che tre gir s sb ca d da e mi sc e q i te apr spettac . I camerieri pre d servizi a e sette di sera, ma gia i s ieme, p i prepara e tav e, ste d e t vag ie, apparecchia , tira f ri i secchie i per i ghiacci , disp g i bicchieri, i p rtace ere, i t vag i i di carta, e sa iere, i maci apepe, g i st zzicade ti, e i campi ci i d'ea de t i ette Dsir maggi de a casa ag i affezi ati c ie ti. A e q attr de mat ti , termi ata a sec da sed ta, q a d g i timi spettat ri se e s a dat i d p i bicchiere de a staffa, pra za c a c mpag ia, p i sparecchia , r imett a p st e tav e, piega e t vag ie, e se e va e m me t i c i a d a de e p izie arriva per sv tare i p rtace ere, arieggiare i ca e e passare 'aspirap vere. Char es rie tra a casa vers e sei e mezz . Prepara caff per Lise, a sveg ia acce de d a radi , e va a ett q a d ei si a z a, si ava, si petti a, si veste, sveg ia Gi bert, g i d a rip ita, b cc e e p rta a sc a prima di a dare a av r . Q a t a Char es, d rme fi a e d e e mezz circa, si sca da a tazza di caff, se a tiracchia p c a ett prima di avarsi e vestirsi. P i va a pre dere Gi bert a ' scita di sc a. T r a d a casa fa a spesa, c mpera i gi r a e. Ha s i temp di sf g iar . A e sei e mezz , se e va a piedi a La Vi a d'O est i c tra d q asi sempre L ise per e sca e. Lise av ra i dispe sari , vici a a P rta d'Or a s. rt f ista e ried ca picc i ba b zie ti. I ed av ra e, dat che La Vi a d 'O est chi de a d me ica sera, Lise e Char es riesc a starse e p ' i siem e da d me ica matti a a ed sera.

CAPITOLO LXII A tam t, 3 I sa tti de a sig ra A tam t. a sta za i tima e sc ra, c rivestime ti di q ercia, te daggi di seta e pesa ti te de di ve t grigi . C tr a parete di si istra, fra d e p rte, diva c r tabacc s q a e distes ki g-char es da g pe set s . S pra i diva appesa a gra de te a iper rea ista che raffig ra piatt di spaghetti f ma ti e pacchett di caca Va H te . Dava ti a s f, a tav a bassa c vari i i d'arge t , fra c i a picc a scat a di pesi c me q e i che sava i cambiav a te e i pesat ri d' r , scat a t da d ve e mis re ci i driche e tra ' a e 'a tra c me e bamb e r sse, e tre pi e di ibri rispettivame te s rm tat e da Vitt ria amara, di Re Hardy (Livre de P che), Dia ghi c variazi i di L dwig va Beeth ve s pra tema di Diabe i, di Miche B t r (Ga imard) e I C ava d' rg g i , di Pierre Jakez-He ias (P , c ecti Terre H mai e). C t r a parete di f d , s tt d e tappeti da preghiera dec rati da arabeschi cra e eri caratteristici ei av ri di spart ba t, si tr va stip L igi XIII s q a e p sat gra de specchi va e cerchiat di rame dava ti a q a e sed ta a passarsi de kh fra e cig ia e s e pa pebre c bast ci s tti e a sig ra A tam t. a d a s i q ara taci q e a i, a c ra m t be a, di c teg impeccabi e, c v t ss t , zig mi sp rge ti, cchi severi. I d ssa s i reggise e m ta di e di pizz er . I t r a a ma destra ravv ta a picc a fascia di garza era. A che i sig r A tam t e a sta za. I d ssa ampi ma te a scacchi, e i piedi acca t a a fi estra egge c aria de t tt i differe te a ettera datti scritta. Vici a i si drizza a sc t ra di meta che sembra essere bi b q et giga te: base f s ida e c a sf era s a p ta. Sim ta eame te a iev de P itec ic e de a Sc a Nazi a e de 'Ammi istrazi e, Cyri e A tam t dive t a tre t a i segretari perma e te de c sig i d'ammi istrazi e e pr c rat re de a Ba ca I ter azi a e per Svi pp de e Ris rse E ergetiche e Mi erarie (BISREM), rga izzazi e a im e tata da varie istit zi i p bb iche e private, c g i ffici a Gi evra, e 'i caric di fi a ziare t tte e

ricerche e i pr getti egati a sfr ttame t de s tt s , c cede d credit i ai ab rat ri e b rse ai ricercat ri, rga izza d simp si, face d stime e pe rizie e, a ' cc rre za, diff de d tizie tec iche di perf razi e, estrazi e, trattame t e trasp rt . Cyri e A tam t m di gamba ga, ci q a taci q e e, che p rta st ffe i g esi e bia cheria fresca c me fi re, c i cape i q a e striati di gia q asi ca ari , cchi azz rri m t dista ti, baf fi c r pag ia, e ma i perfettame te c rate. c siderat ma ager m t e erg ic , circ spett e freddame te rea istic . La q a c sa g 'imped, i ' ccas i e a me , di c mp rtarsi c a eggerezza rive atasi i seg it disastr sa per a s a rga izzazi e. A 'i izi deg i a i sessa ta, A tam t ebbe a Gi ev ra a visita di cert Wehsa , m da cape rad e i de te g ast . Wehsa era a ra pr fess re di chimica rga ica e ' iversit di Gree River, Ohi , m a d ra te a sec da g erra m dia e aveva dirett i Lab rat ri di chimica i rga ica de a Chemische Akademie di Ma heim. Ne mi e vece t q ara taci q e, f fra c r ai q a i g i america i p ser a seg e te a ter ativa: accettare d i av rare per g i america i stessi, emigrare eg i Stati U iti e se tirsi ffri re p st i teressa te, pp re essere gi dicat c me c mp ice dei crimi a i di g erra e c da at a pesa ti pe e dete tive. Q esta perazi e, c sci ta c m e Operazi e Paperc ip (Operazi e Fermag i ) asciava m ta sce ta ag i i t eressati e Wehsa f dei d emi a e pi scie ziati - i pi t dei q a i era e rima e Wer her v Bra - che preser a via de 'America i sieme a q a che t e ata di archivi scie tifici. Wehsa era c vi t che a scie za e a tec g ia tedesche avesser c mpi t , grazie a sf rz be ic , dei pr gressi pr digi si i parecchi campi. Certe tec iche e certi met di era gi stati resi p bb ici : per esempi , si sapeva che i c mb stibi e sat a ra per e V2 era a c d i patate; era g a me te t c me 'impieg gi dizi s de rame e de stag avesse permess di fabbricare de e batterie che, a 'i circa ve t'a i d p , er a state ritr vate perfettame te f zi a ti, i pie desert , s i ta k abba d ati da R mme . Ma a maggi r parte di q e e sc perte restava a c ra segreta e Wehsa , che diava g i america i, era sic r che f sser capaci di ritr var e e che,

a che se q a c g ie e avesse rive ate, avrebber sap t servirse e c ef ficacia. Aspetta d che a ri ascita de Terz Reich g i ridesse ' ccasi e di ti izzare q e e ricerche di p ta, Wehsa decise q i di di rec perare i patri m i scie tific e tec gic tedesc . La vera specia it di Wehsa rig ardava 'idr ge azi e de carb e, e ci a pr d zi e di petr i si tetic ; i pri cip i era m t semp ice: te ricame te, bastava c mbi are i e di idr ge c a m ec a di m ssid di carb i (CO) per tte ere de e m ec e di petr i . L' perazi e si p teva eseg ire parte d da carb e pr priame te dett , ma a che parte d da a ig ite e da a t rba, e pr pri per q esta ragi e 'i d s tria be ica tedesca si era f rmidabi me te i teressata a pr b ema: a macchi a be ica hit eria a esigeva i effetti de e ris rse petr ifere che esistev a a stat at ra e e s tt s de Paese, e d veva q i di app ggiarsi s e ergie di si tesi estratte dag i e rmi giacime ti pr ssia i di ig ite e da e me c ssa i riserve di t rba p acche. Wehsa c sceva a a perfezi e g i schemi sperime ta i di q esta metam rf si i c i pr cess te ric era stat fissat pr pri da i, ma ig rava q asi t tt s a tec gia di certe tappe cr cia i, q e e che rig ardava , i partic are, d saggi e tempi d'azi e de i cata izzat ri, 'e imi azi e dei dep siti s f r si, e e preca zi i d'immag azzi aggi . C mi ci q i di c mettersi i c tatt c i s i ex c eghi, rmai sparsi i t tt i N rdamerica. Evita d i c b di ma giacra ti, pi precisame te Ama ti de cra t , e Ass ciazi i dei S deti, i Fig i di Aache e a tri gr p pi cript azisti che sapeva q asi sempre imb ttite d'i f rmat ri, ma mette d a pr fitt i s i peri di di ferie e e disc ssi i i c rrid i i ccasi e di c gressi e c fere ze varie, ri sc a tr var e 72. M ti era de s ram : i pr fess r Thadde s, specia ista i tempeste mag etiche, e David ff, 'espert i dispersi i, ebber ie te da dirg i; e a c ra me i d tt r K iker, 'i geg ere at mic che aveva pers braccia e gambe e b mbardame t de s ab rat ri ma che ve iva c siderat i mig i r cerve de 'ep ca p r esse d pe r gi ta s rd e m t : c sta teme te att r iat da q attr g ardie de c rp e a ssistit da i geg ere specia izzat che aveva seg it c rs , i te siv a ' ic sc p di eggerg i s e abbra e eq azi i che p i trascriveva s avag e, K iker aveva rea izzat i pr t tip di missi e ba istic strategic , a te at dei c assici razzi At as di Berma . M ti a tri, s i iziativa america a , aveva

cambiat c mp etame te mestiere, e si era america izzati a p t di v er si pi ric rdare q e che aveva fatt per i Vater a d, rifi tarsi di par ar e. Q a c arriv perfi a de ciar a 'FBI, c sa de t tt i ti e, p ich ' FBI aveva mai smess di s rveg iare t tti q eg i emigrati di fresca data, e d e s i age ti seg iva q a siasi sp stame t di Wehsa chiede d si c sa diav stesse mai cerca d ; fi ir c c v car , i terr gar , e q a d i c fess che te tava di ritr vare i segret de a trasf rmazi e de a ig ite i be zi a, ri asciar , vede d i via ass ta c sa p tesse esserci di f dame ta me te a tiamerica i q e te tativ . C 'a dar de temp Wehsa ra ggi se c m q e i s sc p . Ri sc a mettere e ma i, a Washi gt , s fasci di d c me ti che i g ver federa e aveva fatt esami are, gi dicat di scars i teresse e q i di archiviat : vi tr v a descrizi e dei c tai er che serviva per i trasp rt e 'immagazzi aggi de petr i si tetic . E, fra i s i se tta tad e ex c mprat ri, ce e f r tre che g i f r ir e s zi i ta t c ercate. Wehsa v eva t r are i E r pa. Si mise i c tatt c a BISREM e i cambi di p st d'i geg ere c s e te pr p se a Cyri e A tam t di rive arg i t tti i segreti re ativi a 'idr ge azi e de carb e e a a pr d zi e i d stria e di carb ra te si tetic . Pi, a m ' c me dire di maggi , aggi se sc pre d i de ti g asti, met d che permetteva di pr d rre z ccher c a segat ra . E a tit di pr va, c seg a A tam t dei f g ietti datti scritti c perti di f rm e e cifre: e eq azi i ge era i de a trasf rmazi e e, ic segret re a me te rive at , me, at ra, d saggi e d rata d'impieg deg i ssidi mi era i che serviva c me cata izzat ri. I f mi ei ba zi i ava ti che a g erra avr ebbe fatt fare a a scie za e i segreti de a s peri rit mi itare de a Germa ia i teressava p i m t Cyri e A tam t i q a e metteva q est ge ere di c se s stess pia de e st rie di tes ri asc sti da e SS e a tri cava i di rit r de a stampa a gra de tirat ra, ma che f dime scr p s ta t da s tt p rre a perizia i met di che Wehsa g i aveva pr p st . La maggi r part e dei s i c sig ieri scie tifici si b r ar di q e e tec iche pesa ti, p c e ega ti e s perate: effettivame te, si era p t ti a ciare razzi a v dka, c me a che far f zi are a t m bi i c gass ge i che a dava a carb e di eg a : si p teva fabbricare be zi a c a ig ite c a t rba, e perfi c f g ie

m rte, vecchi stracci b cce di patata: ma a c sa c stava ta me te ta t e imp icava dei disp sitivi ta me te i g mbra ti ch'era mi e v te preferibi e c ti are a servirsi de b vecchi r er . Q a t a a fabbricazi e de z cc her parte d da a segat ra, prese tava a c ra me i teresse i q a t g i esp erti era d'acc rd e dichiarare che, a medi termi e, a segat ra sarebbe di ve tata m t pi prezi sa de z ccher stess . A tam t cesti i d c me ti di We hsa e per parecchi a i racc t 'epis di c me tipic esempi de a creti er ia scie tifica. D e a i fa, s bit d p a prima gra de crisi de petr i , a BISREM decise di fi a ziare de e ricerche s e e ergie di si tesi "parte d da grafiti, a traciti, carb i f ssi i, ig iti, t rbe, bit mi, resi e e sa i rga ici": i s i i vestime ti s gi ce ti ai di v te s peri ri a q e che e sarebbe c stata 'ass zi e di Wehsa c re ative tec iche. A pi riprese, A tam t ha cercat di ri tracciare i chimic . E i fi e ve t a sapere ch'era stat arrestat e vembre de 1973, p chi gi r i d p a ri i e de 'OPEC e K weit d ve si decise a rid zi e de greggi a q asi t tti i Paesi c s mat ri d i a me q art . Acc sat di aver te tat di ve dere segreti "d'imp rta za st rategica" a a p te za stra iera - i q est cas , a Rh desia - Wehsa si era impiccat e a s a ce a.

CAPITOLO LXIII L'e trata di servizi U g c rrid i s cat da t bat re, c pavime t piastre at , e e pareti parzia me te c perte da a vecchia carta p asticata che raffig ra vaghi gr ppi di pa me. G bi di vetr attigi s , i ci ma e i f d , i mi a di a ce fredda. E tra ci q e fatt ri i, che p rta ag i A tam t vett vag ie varie per a festa. I pi picc cammi a i tes ta, schiacciat da pes di p i pi gra de di i; i sec d regge c preca zi i i fi ite gra de vass i di rame sba zat caric di d ci mi rie ta i - bak ava, c r a di gazze a, pasticci i a mie e e ai datteri - disp sti a pi pi a i e circ dati di fi ri artificia i; i terz tie e tre b ttig ie di Wache hei mer Oberst est mi esimat per ma ; i q art p rta s a testa a astra di atta c perta di mi sc i pasticci di car e, piatti di mezz ca di e sa dwich; i q i t , i fi e, chi de a marcia c , s a spa a destra, a cassa di whisky s a q a e stampig iata a scritta I prim pia , asc de d parzia me te ' tim fatt ri , a d a esce da stabi e: a d a s a ci q a ti a, vestita d' impermeabi e a q a e appes a a scarse a, picc a b rsa di c i verde chi sa da c rd ci di c i er a a ci t ra, a testa c perta da f ard di c t e stampat i c i m tivi ric rda g i e eme ti m bi i di Ca der. Tie e fra e braccia a gatta grigia e, fra 'i dice e i medi de a ma si istra, a cart i a raffig ra te L d , q e a citt de ' vest i c i a certa Marie Bes ard f acc sata di avere avv e e at 'i tera famig ia. La sig ra vive q i, ma e stabi e acca t . La s a gatta, che risp de a me di Lady Picc , passa de e re s q este sca e, f rse s g a d di tr varsi be gatt . S g ahim i s ri , dat che i masc hi di

casa - Pip M rea , Petit P ce, dei Marq isea x, e P ker Dice, di Gi bert Berger - s t tti castrati.

CAPITOLO LXIV Ne ca e ca daie, 2 I sta zi dai m ri c perti di c tat r i, ma metri e t bi d' g i ca ibr , attig a ca e d v' sistemata a ca daia v era e pr pria, perai acc cc at esami a grafic s cid p sat dirett ame te s ceme t . P rta dei g a ti di c i e gi bb tt e sembra pi tt st rabbi s , pr babi me te perch, d ve d rispettare e c a s e di c tratt di ma te zi e, si re de c t che i q e 'a e p izie de a ca daia richiede ra m t pi av r di q a t abbia previst e che q i di i s g adag e scir de pari i deb it . i q est b gigatt che d ra te a g erra O ivier Grati et aveva sistemat a s a stazi e radi e a macchi a ad a c s a q a e tirava i b etti gi r a ier di c egame t . Era a ra a ca ti a app arte e te a Fra is. O ivier sapeva che ci avrebbe d v t passare m te re e a sistem di c seg e za, tappa d c c ra fess re e pert gi c vecchi st i i stra cci e pezzi di s gher datig i da Gaspard Wi ck er. S'i mi ava a ca de a, si p r teggeva da fredd i fag tta d si e api di Marthe e i passam tag a c ci ff tt , e per ma giare si era p rtat gi da 'appartame t di H e Br di a picc a dispe sa a rete d ve p teva c servare per q a che gi r a b ttig i a d'acq a, p ' di sa ame, de f rmaggi di capra che s era ri scit a spedirg i da O r , e q a c a di q e e me e da sidr , r g sette, di sap re asp rig , che a ra era pi me ' ica fr tta che ci si p tesse pr c rare se z a tr ppe diffic t. Si piazzava e a c assica p tr a a a L igi XV c schie a e va e, che aveva pi bracci i e s d e gambe e mezza te ta s grazie a sistema di zeppe t tt s . La tappezzeria vi a abb da teme te sbiadita raf fig rava a specie di ativit: vi si vedeva a Vergi e Maria c e at da a testa smis ratame te gr ssa s e gi cchia e, c me d at ri e i sieme re Magi - i ma ca za de b e e 'asi e -, vesc v fra d e acc iti, i t tt i paesaggi impr babi e fatt di sc g iere svasate fi a p rt be riparat c pa azzi di marm e tetti r sei sf mati da a br ma eggera. Per riempire e ghe re di attesa d ra te e q a i a radi taceva,

eggeva v mi s r ma z tr vat i a cassa. Ma cava pagi e i tere, e i te tava di c egare fra r g i epis di di c i disp eva. Vi si par ava, fr a 'a tr , di fer ce ci ese, di a ragazza c raggi sa dag i cchi sc ri, di p acid macci e i c i p g i sbia cava a e cche q a d q a c face va arrabbiare s seri , e di cert Davis che dichiarava di ve ire da Nata , i S dafrica, q a d i vece ci aveva mai mess piede. Opp re fr gava ei m cchi di cia fr sag ie che si ammassava i cest i di vimi i sf dati. Vi tr v vecchi tacc i datat 1926 pie di vecchi meri te ef ici, a g pire, a cq ere sti t raffig ra te dei patti at ri s a Neva, dei picc i c assici H achette ev cat ri de pe s ric rd dei vari R ma pi a R ma, t tta d ve i s pp re S Agame e, i t re che ti sveg ia i fam s Pre di seggi Ci a e siedi per terra E se v i par are c mi cia tace d ... e a tre tiritere di Mitridate Brita ic che bis g ava imparare a mem ria e recitare d' fiat se za capirci ie te. Tr v a che dei vecchi gi catt i che cert era q e i c c i aveva gi cat Fra is: a tr tt a a m a, e egrett di pi mb dipi t c b c di chiave s fia c ; aveva per c s dire i mi im spess re, esse d c mp st da d e pr fi i pi me f si i sieme, e a carri a era rmai t tta r tta e c t rta. E i a tr gi catt O ivier asc deva a stazi e radi : a cassa i c i c perchi eggerme te b iq era b chere at da f ri temp merati - s i mer 3 era a c ra be visibi e - d ve si te tava di a ci are a piastre a meta ica, e che si chiamava t ea 102 ra a, perch i f r pi diffici e da raggi gere fig rava a ra a c a b cca smis ratame te aperta . Q a t a d p icat re ad a c di q ei picc i m de i sati ei rist r a ti per stampare i me - era asc st i f d a

ba e. I seg it a 'arrest di Pa Hbert, i tedeschi, g idati da cap is at Ber x, perq isir e ca ti e, ma dieder s ' cchiata a q e a di O ivi er: era a pi p ver sa, a pi gremita di t tte, q e a i c i era diffici issim credere p tesse asc dersi "terr rista". Q a d Parigi i s rse, O ivier si s arebbe v e tieri batt t s e barricate, ma g ie e dieder ' ccasi e. La mitrag iatrice che aveva te ta i dep sit s tt a ett ve e sistemata fi da e prime re s tett di stabi e di piazza C ichy e affidata a a batte ria di tirat ri esperti. Q a t a i, g i rdi ar di starse e i ca ti a per ricevere e istr zi i che aff iva da L dra e da d v q e p '. Vi rimase pi di tre tasei re c sec tive, se za d rmire ma giare, e c fetid s rr g at di s cc di a bic cca c me ica bibita, a c prire tacc i d p 'a tr di e igmatici messaggi s tip : "i presbiteri ha pers gramm de s fasci i giardi de s sp e d re", " 'arcidiac dive tat maestr e 'a rte de bi iard giapp ese" "t t va trs bie , Madame a Marq ise", che egi i di staffette c 'e m ve iva a pre dere g i ci q e mi ti. Q a d riemers e, a sera de gi r d p , e campa e di N tre-Dame e di t tte e a tre chiese de a capita e s ava a distesa per festeggiare 'arriv de e tr ppe de a L iberazi e. FINE DELLA TERZA PARTE

Q arta Parte CAPITOLO LXV M rea , 3 Nei primi a i ci q a ta, visse e 'apparta me t che i seg it f acq istat da a sig ra M rea , 'e igmatica america a , che a be ezza, a bi dezza e i mister da c i era circ data aveva fatt s pra mi are a L re ei. Diceva di chiamarsi J y S wb r e viveva appare tem e te s a q e spazi imme s s tt a pr tezi e si e zi sa di a tistag ardia de c rp di me Car s, fi ippi picc e tarchiat , sempre e irr epre sibi me te vestit di bia c . L si tr vava a v te i certi eg zi di ss , d ve c mperava fr tti ca diti, ci cc ati i e a tri d ci mi. Lei, si ved eva mai per via. Le imp ste era sempre chi se; riceveva p sta e a s a p r ta si apriva s ai f r it ri che c seg ava pasti gi pr ti ai fi rai che, g i matti a, p rtava fasci di gig i, gigari e t ber se. J y S wb r sciva s a tarda sera, i a ga P tiac era g idata da Car s. La ge te di casa a g ardava passare, sp e de te, i abit da sera di fai e di seta bia ca c g strascic che e asciava a schie a q asi da, a st a di vis e s bracci , gra de ve tag i di pi me ere e cape i di bi d se za g a i, sapie teme te ria zati e rit rti, ad r i di diadema tempestat di diama ti; e dava ti a q e v t g di va e perfett , a q eg i cchi s tti i e q as i cr de i, a q e a b cca esa g e (a ra a dava di m da dipi ta di r ss vi e t ), i vici i si se tiva c me i ca tati ma avrebber sap t dire se per de izia terr re. S s c t c rreva e v ci pi fa tasi se. Si diceva che i certe tti desse dei ricevime ti fast si e m ti, che deg i mi i a dasser a tr var a di asc st , p c prima di mezza tte, p rta d g ffame te gr ssi sac chi; si racc tava che a terza pers a, i visibi e, abitasse e 'appartame t p te d scir e farsi vedere, e che a v te dei r m ri fa t matici e rre di sa isser s per i cami i, face d ba zare ei r etti i bambi i spave tat i. U matti de 'apri e 1954, si seppe che a L re ei e i fi ippi era

stati assassi ati d ra te a tte. L' micida si era c seg at a a p izia: er a i marit de a gi va e d a, q e terz i q i i di c i q a c aveva s sp ettat 'esiste za se z'aver mai vist . Si chiamava B t Sta ey e e rive az i i che fece permiser di chiarire stra c mp rtame t de a L re ei e dei s i c mpag i. B t Sta ey era m di a ta stat ra, be c me er e dei wester , c f ssette a a C ark Gab e. Era fficia e de 'esercit america q a d a sera, e mi e vece t q ara t tt , c bbe a L re ei i m sic-ha di Jeffers , Miss ri: ei, fig ia di past re da ese emigrat eg i Stati U iti, si chiamava i rea t I geb rg Skrifter, e faceva, c pse d im di F re ce C k, a ce ebre medi m de ' tim q art de dicia vesim sec che aveva a pretesa di rei car are, mer di vegge te. F c p di f mi e, ma a r fe icit ebbe a breve d rata: e g i de '50, B t Sta ey part per a C rea. La s a passi e per I geb rg era ta e che appe a sbarcat , i capac e di vivere ta da ei, disert per te tare di raggi ger a. L sbag i che c mmise a ra f q e di disertare, i ccasi e di a ice za - a che ver che g ie a dieder - ma me tre c ma dava a patt g ia p c dista te da t re t ttesim para e : c a s a g ida fi ippi a, ch'a tri era se Car s, i q a e si chiamava i rea t A re i L pez, abba d g i dici mi i de a patt g ia c da a d i a m rte sic ra, e a termi e di perip treme d , arr iv a P rt Arth r da c i, sempre i c mpag ia di Car s, ri sc a p rtarsi a F rm sa . G i america i pe sar che a patt g ia f sse cad ta i 'imb scata, che g i dici s dati vi avesser tr vat a m rte e che i te e te Sta ey e a g ida fi ippi a f sser stati presi prigi ieri. A i d p , q a d a facce da stava rmai per gi gere a a s a dep rev e c c si e, i servizi de a ca ce eria de stat maggi re deg i eserciti di terra cercava a c ra a sig ra e f rs e ved va Sta ey per c seg ar e, a tit eve t a me te p st m , a Meda f H r de s sp s sc mpars . B t Sta ey era i ba a di A re i L pez e cap q as i s bit che A re i L pez aveva t tte e i te zi i di appr fittar e: appe a si tr var a sic r , i fi ippi avvert ' fficia e che g i partic are de a s a diserzi e era stat mess er s bia c , chi s i b ste sigi ate e

c seg at a dei ega i che aveva ' rdi e di pre der e visi e se L pez f sse rimast per cert peri d se za dare seg i di vita. P i g i chiese diecimi a d ari. B t ri sc a mettersi i c tatt c I geb rg a q a e, seg e d e s e istr zi i, ve dette t tt q e che p teva ve dere - 'a t m bi e, i carav a , e q ei p chi gi ie i pers a i - e a d a H g K g d ve i d e mi i a ragg i ser . Q a d ebber pagat A re i L pez, si ritr var s i, c a sessa ti a di d ari i tasca che c m q e g i permiser di raggi gere Cey d ve r i scir a beccarsi miserabi e i gaggi i ci ema c variet: fra i d c me tari e i fi m pri cipa e, sipari di pai ette sce deva a c prire scherm e a t par a te a ciava J y e Hier ym s, i ce ebri i d vi i de N v M d . I r prim mer sfr ttava d e tr cchi c assici dei maghi da fiera: B t, vestit da fachir , i d vi ava varie c se c mpresi dei meri sce ti appare teme te a cas ; q a t a I geb rg, vestita da vegge te, graffiava c a p ta d'acciai a ge ati a di a astra f t grafica raffig ra te B t e ide tic sfregi sa g i s appariva s c rp de part er. I p bb ic ci ga ese, ge er a me te pazz per q est ge ere di attrazi i, si dim str freddi : be prest , I geb rg si rese c t che i marit aveva 'i d bbia prese za sce ica ma che d veva ass tame te aprire b cca, se per emettere d e tre s i i artic ati. L'idea prima de e r teri ri prestazi i acq e da q esta ecessit e si perfezi rapidame te: d p vari esercizi di divi azi e, I geb rg e trava i tra ce e, c m ica d c 'a di , e faceva emergere 'I mi at i pers a, Sw ede b rg "i B dda de N rd", vestit di a ga t ica bia ca, i pett c ste at di emb emi r sacr cia i, apparizi e mi sa, vaci a te, f iggi sa e f g ra te, spave t sa, acc mpag ata da scricchi ii, ampi, sci ti e, eff vi, esa azi i, ema azi i d' g i ge ere e specie. Swede b rg si imitava a ma dare q a che br t i disti t , deg i i ca tesimi tip "Atcha B tatcha Sab Atcha" che I geb rg trad ceva c frasi sibi i e emesse c a v ce strid a e str zz ata: "H varcat i mari. S i a citt ce tra e, ai piedi di v ca . Ved ' m i camera s a; scrive, p rta 'ampia camicia sv azza te, era c param e ti gia i e bia chi; mette a ettera i a racc ta di p esie di Th mas Dekk er. Si a za; ' r gi a pe d s cami ett seg a e a,

eccetera eccetera". I r mer , basat s e preparazi i se s ria i e psic giche abit a i i q est tip di attrazi i - gi chi di specchi, gi chi di f m a base di varie c mbi azi i di carb e, z f e sa itr , i si i ttiche, messi sce a s ra - ebbe s ccess immediat , e p che settima e d p impre sari di spettac i iti era ti g i pr p se i teressa te c tratt per B mbay, 'Irak e a T rchia. E pr pri d ra te a serata i ca e tt r di A ka ra, che si chiamava The Garde s f Heia -Ky, avve e 'i c tr che d veva decide re a r carriera: a a fi e de spettac , m a d a tr vare I geb rg i cameri ffre d e ci q emi a ster i e se c se tiva a farg i i c trare i d iav , e pi precisame te Mefist fe e, c i q a e sperava di firmare i s it patt : sa vezza eter a c tr ve t'a i di ip te za. I geb rg accett. Far appa rire Mefist fe e era, di per s, pi c mp icat che far apparire Swede b rg, a c he se q e 'apparizi e d veva pr d rsi di fr te a ic testim e, e pi di fr te a varie deci e ce ti aia di spettat ri i differe ti, divertiti imp ietriti, e, c m q e, sed ti tr pp ta da a c sa per p ter verificare cert i partic ari se g ie e f sse presa a v g ia. Se q est spettat re privi egiat i fatti aveva cred t a 'apparizi e de "B dda de N rd" a p t di rischiar e ci q emi a ster i e per vedere i Diav , c'era a mi ima ragi e di s ddisfare i s desideri . B t e I geb rg si sistemar q i di i a vi a app sitame te affittata e m dificar a messa i sce a i f zi e de 'appar izi e richiesta. Ne gi r stabi it , e ' ra fissata, ' m si prese t a a vi a. Per tre settima e, seg e d e severe istr zi i di I geb rg, si era sf r zat di scire s s far de a tte, di trirsi s di rtaggi freschi c t ti e 'acq a e fr tti sb cciati c str me ti meta ici, di bere s ta t d ec tti di fi ri d'ara ci e i f si i di me ta fresca, basi ic e riga . U se rvit re i dige fece passare i ca didat i a gra de sta za q asi se za m bi i, t tta dipi ta di er pac , appe a schiarita da t rciere svasate che ma dav a chiar re gia verdastr . A ce tr de a sta za pe deva a sfera di cr ista sfaccettat che, gira d e tame te s se stessa, a ciava da e mi e m i sc e ami e mig iaia di sprazzi sci ti a ti e

appare teme te imprevedibi i. I geb rg era sed ta a di s tt , i 'a ta p tr a dipi ta di r ss sc r . A metr circa da ei, p c pi a destra, s de e pietre piatte p sate direttame te per terra, f c sprigi ava v te di f m abb da te e acre. Sec d a prassi, ' m si era p rtat i sacc di te a bigia a ga i a era di c i be d g i cchi e che sg zz s pra i f c g arda d vers ' rie te. I sa g e de a ga i a spe se i f c are ma a zi sembr a ttizzar : a te fiamme azz rre da zar e a gi va e d a, per vari mi ti, e sserv atte tame te, se za pi pre cc parsi de a prese za de c ie te. I fi e, a za d si, prese c a picc a pa a p ' di ce ere che b tt per terra, q asi di fr te a a p tr a, d ve, a 'ista te, diseg ar pe tac . Pre de d a ra ' m per bracci , fece sedere e a p tr a, bb iga d a stare be dritt , imm bi e, c e ma i p sate a piatt s i bracci i. Lei stessa, i gi cchi a ce tr de pe tac , si mise a dec amare c v ce ac tissima i ca tesim g q a t i c mpre sibi e: A bari dim g tfa deck mi bri a ab d rdi fa br th ri g am a baras. Ni p rth zadikim a m cathi mi k pri a e mi m e th th da hebe e s im: k thim a d m a katim im br th dech th p rth mi m ichais im e d th, pr ch da mais m h m th da sri im pa das im v dem th. Ni h r diav sth m arb tim da g sh pa frapi d ch im sc th pr ch ga eth da ch i mi f chrich a c i b tathe d th da prim. Me tre a f rm a de 'i ca tesim si sv geva ma ma , i f m dive tava sempre pi pac . Be prest ci f r f mar e r ssastre acc mpag ate da crepitii e sci ti e. P i, a 'impr vvis , e fiamme azz rre crebber a dismis ra e q asi s bit ricadder : pr pri diet r a f c , ritt , e braccia c serte, Mefist fe e s rrideva d' arg s rris . Era Mefist a q a t tradizi a e, q asi c ve zi a e a zi. N aveva c r a, ga c da f rc ta, piedi di capr , ma v t verdastr , cchi sc ri m t aff ssati, s praccig ia fitte e erissime, picc i baffi app titi, barbetta a a Nap e e III. I d ssava c st me pi tt st vag de q a e era s pratt tt visibi i jab t di pizz immac at e pa ci tt r ss sc r , t tt i r est asc st da ampi ma te i c i risv ti di seta r ss f c bri ava e a pe mbra. Mefist fe e disse a par a. Si imit a chi are c gra de

e tezza a testa p rta d si a ma destra c tr a spa a si istra. P i tese i bracci a di s pra de f c e c i fiamme pareva adess q asi immateria i e sprigi ava f m m t d r s , e acce a ca didat di avvici arsi. L' m si a z, a da d a piazzarsi dava ti a Mefist fe e, da 'a tra parte de f c are. I Diav g i p rse a pergame a piegata i q attr s a q a e era tra cciati a d zzi a di seg i i c mpre sibi i; p i afferra d g i a ma si istra, g i p se i p ice c ag di acciai , face d e scire a sti a di sa g e che app se s patt ; e 'a g pp st , tracci rapidame te c 'i dice si istr appare teme te c pert da a f iggi e grassa e spessa a pr pria firma, che s mig iava a a gr ssa ma di s e tre dita. P i acer i f g i i d e par ti, se e mise a e a tasca de pa ci tt e p rse 'a tra a ' m c pr f d i chi . I geb rg ma d grid stride te. Ci f c me r m re di carta fr sciata e e a sta za sc ppi a ce acceca te di amp , acc mpag at da t e da f rte d re di z f . U f m acre e spess si f rm i t r a f c are. Mefist fe e era sc mpars e, v ta d si, ' m vide I geb rg di v se d ta e a p tr a: dava ti a ei, c'era pi traccia de pe tac . Ma grad e preca zi i esagerate di c i si circ d e 'aspett rigid , p ' tr pp i si stit , de e s e ma ifestazi i, pare pr pri che q e 'apparizi e risp desse i t tt a e aspettative de c ie te, i q a e s pag se za battere cig i a s mma pr messa, ma mese d p , sempre se za sve are a pr pria ide tit, fec e sapere a I geb rg che s amic , reside te i Fra cia, desiderava vivame te assistere a a cerim ia ide tica a q e a che i aveva av t i gra de re di p ter vedere, e che era disp st a sb rsare ci q e mi i i di fra chi pi e s pese di trasferta e s ggi r a Parigi. F c s che I geb rg e B t arrivar i Fra cia. Ma disgraziatame te vi arrivar s i. Tre gi r i prima de a par te za, A re i L pez, i c i affari era a dati ma e, i aveva raggi ti a A kar a e v e ass tame te partire c r . N p teva rifi tare. Si sistemar t tti e tre e gra de appartame t a prim pia . Era gi c ve t che B t si sarebbe mai fatt vedere. Q a t ad A re i , deciser che avrebbe sv t , c i me di Car s, e ma si i di a tista, g ardia de c rp e b y.

I p c pi di d e a i, I geb rg fece apparire i Diav 82 v te, dietr c mpe si che fi ir c 'arrivare a ve ti, ve tici q e e a v ta a che tre ta mi i i di fra chi (vecchi). L'e e c dei s i c ie ti c mpre de sei dep tati (tre dei q a i dive tar p i mi istri, e s s tt segretari di Stat ), sette a ti f zi ari, dici capita i d'i d stria, sei fficia i ge era i e s peri ri , d e pr fess ri iversitari di medici a, vari sp rtivi, parecchi gra di sarti, dei pr prietari di rist ra te, i dirett re di gi r a e e perfi cardi a e, g i a tri ca didati apparte e ti a m d de e arti, de e ettere, e s pra tt tt de spettac . T tti mi i, c 'eccezi e di a ca ta te irica e gra, a c i ambizi e era ca tare e a parte di Desdem a: p c temp d p aver c c s i patt c i Diav , rea izz i s s g grazie a a messa i sce a "i egativ " che fece sca p re, ma p rt a a riba ta ei e i regista: a par te di Ote era ca tata da bia c , t tte e a tre parti era affidate a art isti eri ( bia chi tr ccati) i a sce grafia e c dei c st mi g a me te " i vertiti" d ve t tt q e che era chiar bia c (i fazz ett e i c sci per esempi , per citare s q esti d e access ri vita i) dive tava sc r er , e viceversa. Ness mise mai i d bbi a "rea t" de 'apparizi e e 'a te t icit de patt . U ' ica v ta, dei r c ie ti si meravig i di avere sempre ' mbra e di vedersi eg i specchi, e I geb rg d vette farg i capire che si tra ttava di privi egi acc rdat g i da Mefist fe e, per evitare di essere "ric sci t e br ciat viv s a p bb ica piazza". Per q a t I geb rg e B t p te sser re dersi c t , 'effett dei patti f sempre be efic : a certezza de ' ip te za era ge era me te basta te per far c mpiere a c r che aveva ve d t 'a ima a Diav i pr digi che si aspettava da s. La c ppia, c m q e, ebbe mai pr b emi di sta ca. Appe a tre mesi d p i r arriv a Parigi, I ge b rg d vette i iziare a rifi tare e fferte che aff iva e imp rre ai ca dida ti tariffe sempre pi a te, tempi di attesa sempre pi ghi e pr ve preparat rie s empre pi rig r se. Q a d m r, i s "tacc i di rdi azi i" era a c mp et pe r pi di a , pi di tre ta ca didati aspettava i pr pri t r , e q attr di r si s icidar per q e a m rte. La messa i sce a de e apparizi i f mai m t diversa da a prima di A kara, se per i fatt che, be prest , e sed te c mi ciar pi a b i . Le t rciere svasate ve er s stit ite da ci i dri

eri d'aspett pesa te i q a i, ritti s pavime t , era s rm tati da gr sse ampadi e sferiche di vetr che ma da d f rte chiar re azz rr via via sm rz at permetteva a c ie te di re dersi c t a be 'agi che a sa a era v ta, se per a gi va e d a e i stess , e t tte e scite ermeticame te chi s e. La reg azi e de e ci, i d saggi de e fiamme, 'i s rizzazi e eces saria per g i effetti t , i disp sitiv de e pastig ie di ferr ceri che i escava sci ti e a dista za, i ma eggi de a imat ra di ferr e de e ca ami te, t tte q este tec iche di tr cc f r perfezi ate e q a che a tra aggi ta , i partic are 'impieg di certi i setti afa itteri d tati di p tere f sf resce te che i a re a d' a e verde, e ' s di pr f mi e i ce si specia i che, mischia d si a ' d re dei gig i e de e t ber se di c i i p st era sempr e impreg at , creava a se sazi e pr pizia a e ma ifestazi i s pra at ra i. Q esti i gredie ti sarebber mai bastati a c vi cere essere a che s p ' scettic , ma q e i che aveva accettat e c dizi i di I geb rg e ave va s pp rtat e pr ve pre imi ari arrivava a sera de patt pr ti a esser . Disgraziatame te, i s ccess pr fessi a e iberava I geb rg e B t da ricatt che Car s c ti ava a esercitare. I geb rg era te ta - e rite ta a par are s da ese e cert dia ett a t fris e per i tramite de q a e c versava c Mefist fe e, per c i era i fi ippi a trattare c i ca didati, te e d si p i a t ta it de e e rmi s mme che q e i sb rsava . La s a g ardi a era c sta te e q a d sciva per fare de e c mpere bb igava 'ex fficia e e a m g ie a sp g iarsi e chi deva a chiave i r vestiti, i te de d asci arsi scappare q e 'a te tica ga i a da e va d' r . Ne mi e vece t ci q a tatr, 'armistizi di Pa m j fece r sperare i a pr ssima am istia che g i avrebbe permess di s ttrarsi a q e 'i s pp rtabi e espr priazi e. Ma p che settima e d p , Car s, c s rris tri fa te, fece r vedere mer g i vecchi de L isvi e C rier-J r a (Ke t cky): a madre di dei s dati che i te e te Sta ey aveva av t ai s i rdi i si era meravig iata di tr vare i me di B t Sta ey s a ista dei prigi ieri iberati dai rdc rea i. L'esercit , mess i a arme, aveva decis di riesami are i cas . Se za pr ciarsi a c ra defi itivame te, g i i q ire ti asciava gi i te dere che rma i si p teva pi scartare a p ssibi it che i te e te Sta ey f sse disert r e e tradit re.

Parecchi mesi d p , I geb rg ri sc a c vi cere i marit che bis g ava ccidere Car s e scappare. U a sera de 'apri e 1954, B t ri sc a e dere a s rveg ia za de fi ippi e stra g c pai di brete e. Fr gar a casa e sc pr ir i asc dig i i c i Car s te eva pi di settece t mi i i i va ta di g i pr ve ie za e gi ie i. Riempir a a sve ta d e va igie e si preparar a f ggire: pr gettava di a dare a Amb rg d ve parecchie pers e aveva gi pr p st a I geb rg di sistemare i s c mmerci diab ic . Ma, attim prima d i scire, B t g ard mecca icame te f ri e, attravers e imp ste, vide d e m i i che sembrava s rveg iare a casa: f pres da pa ic . Era vviame te imp ssibi e che e mi acce di Car s f sser gi i att p chi mi ti d p i s assa ssi i , ma B t, che aveva mai asciat 'appartame t da q a d vi era e t rat , credette che i fi ippi i facesse s rveg iare da m t temp e rimpr ve r asprame te a m g ie di esserse e mai acc rta. F pr pri d ra te q e 'a t erc , dichiar Sta ey, che I geb rg, a q a e aveva i ma a picc a pist a, rimase accide ta me te ccisa. B t Sta ey ve e gi dicat i Fra cia per assa ssi i premeditat , micidi c p s , sfr ttame t p bb ic di ta e ti cc ti ( artic i 405 e 479 de c dice pe a e) e tr ffa. F p i estradat , rip rtat eg i Stati U iti, gi dicat i c rte marzia e per i de itt di a t tradime t e c da at a m rte. Ma g i ve e acc rdata a grazia preside zia e e a pe a f c mm tata i ergast . La v ce che disp eva di p teri s pra at ra i e che era capace di mettersi i c m icazi e - e c m i e - c g i spiriti i fer a i si sparse rapidame te. Q asi t tte e g ardie e i prigi ieri de pe ite ziari di Abig z (I wa), parecchi p izi tti, parecchi gi dici e mi i p itici g i d ma dar d'i tercedere i r fav re press q est q e diav per q est q e partic are pr b ema. Si d vette preparare par at ri specia e i grad d i acc g iere i da ar si che ve e d dai q attr capi d'America g i chiedeva d ie za. I ma ca za di meg i , i me ricchi p teva , per a m dica s mma di ci q a ta d ari, t ccare i s mer di matric a, 1.758.064.176, che a che i mer dei diav i i fer a i, p ich vi s 6 egi i dem iache c mpre de ti cia sc a 66 c rti c mpre de ti ciasc a 666 c mpag ie c mpre de ti ciasc a 6666 d iav i. C s i dieci d ari, si p teva acq istare dei s i aghi f idici (ex p ti e per pick- p di acciai ). Per m te c m it, c gregazi i e c fessi i, B t Sta ey

dive tat a rei car azi e de Ma ig , e parecchi fa atici s a dati a c mme ttere dei de itti e I wa c ' ic sc p di farsi i carcerare a Abig z per cercare di assassi ar ; ma i, grazie a a c mp icit de e g ardie, ha p t t imbastire a g ardia pers a e fatta di prigi ieri a q a e, fi a q est m m e t , 'ha efficaceme te pr tett . Sec d i gi r a e satiric Nati wide Bi ge , sarebbe dei dieci ergast a i pi ricchi de m d . S e maggi de mi e vece t sessa ta, q a d f chiarit 'e igma di Cha m t-P rcie , si cap che i d e mi i che, effettivame te, s rveg iava stabi e, era i d e i vestiga t ri ass ti da Sve Ericss per pedi are Vra de Bea m t. De a sta za i c i a L re ei faceva apparire Mefist e che f teatr de d p ice micidi , a sig ra M rea decise di fare a c ci a. L'arredat re He ry F e ry c cep per ei a s zi e di ava g ardia a q a e, c me pr c am a gra v ce, sarebbe stata i pr t tip de e c ci e de XXI sec : ab rat ri c i ari c a ge erazi e d'a ticip s a pr pria, d tat dei perfezi ame ti tec ici pi s fisticati, at trezzat c f r i a de, piastre a t sca da ti i visibi i, r b t d mestici te ec ma dati i grad di eseg ire pr grammi di preparazi e e c tt ra m t c mp e ssi. T tti q esti disp sitivi tram der i ve er abi me te i seriti de tr a b a i de a a, a f r e i Sec d Imper di ghisa sma tata e madie d'a tiq ar iat . Dietr e p rte di q ercia cida c g ar izi i di rame si asc ser tag ieri e ettrici, maci i i e ettr ici, pade e per friggere a tras i, r st iccere a i frar ssi, e p i trita, d sa, misce a, impasta, m da, i t tt e ettr mecca ic e c mp etame te tra sist rizzat ; p re, si vedeva e tra d che m ri c perti di piastre e vecchia De ft, asci gama i di c t e grezz , a tiche bi a ce di R berva , br cche da t i ette c picc i fi ri r sa, b cca i da farm acia, gr sse t vag ie a scacchi, scaffa i r stici sfra giati di te a Maye e che reggeva picc i stampi per d ci, mis re di stag , marmitte di rame e pe t e a pressi e di ghisa, e pavime t piastre at , sp e dida a ter a za di ret ta g i bia chi, grigi e cra c m tivi r ame ta i q a e a sa ga, che era a c pia fede e de pavime t de a cappe a di m aster di Bet emme. La c c a de a sig ra M rea , a r b sta b rg g a ativa di Paray- e-M ia che ris p deva a me di Gertr de, si asci i ca tare

da q ei r zzi artifici, e avvert s bit a padr a che avrebbe mai c ci at ie te i a c ci a de ge ere d ve ie te era a s p st e d ve ie te f zi ava c me sapeva ei. Rec am a fi estra, acq ai , a vera c ci a a gas c dei veri f chi, a pade a rma e, tag iacar e, e s pratt tt retr c ci a per metterci e b ttig ie v te, i ca icci per i f rmaggi , e c rbe, i s i sacchi di patate, i s i maste i per avare a verd ra, e i cest de 'i sa ata. La sig ra M rea diede ragi e a a c ca. F e ry, distr tt , d vette ripr e dersi t tti i s i apparecchi sperime ta i, r mpere i pavime t , sm tare e t bat re e i circ iti e ettrici, sp stare i tramezzi. De e a ticag ie pati ate de e c ci e fra cesi de temp che f , Gertr de si te ta s q e e che p tev a far e c m d mattere , a bi a cia, a scat a per i sa e, i b it ri, e pe t e a pressi e, e pesciaie, i ramai i, e i c te i da mace ai e ha spedit t tt i rest i ca ti a. S' p rtata da a campag a q a che te si e e access ri di c i avrebbe mai p t t fare a me : i s maci i pers a e e a s a teiera, a schi mai a, setacci fitt , schiacciapatate, bag maria, e a scat a i c i, da sempre, ha rip st i bacce i di va ig ia, i bast ci i di ca e a, i chi di di gar fa , zaffera , e s e per i e e 'erba a ge ica, a vecchia scat a da bisc tti di atta, q adrata, s c perch i de a q a e si vede a ragazzi a che adde ta petit-be rre.

C pi discrezi e a c ra, s e d e vetri ette, m ti a t adesivi seg a a e c arte di credit accettate e i me de a ditta specia izzata che gara tisce i servizi di vigi a za tt r a. I eg zi ver e pr pri c siste i d e ca i che c m ica attravers strett passaggi . La prima sta za, q e a da c i si e tra, c sacrata s pratt tt ai picc i ggetti, i i, rarit, str me ti s cie tifici, mi, caraffe, scat e, p rce a e, bisc it, i cisi i di m da, m bi etti access ri, eccetera, t tte c se che, a che se s di gra de va re, i c ie te p p rtarsi via s bit d p 'acq ist . David Marcia, ggi ve ti ve e che c ra q esta parte de eg zi da q a d i s i cide te e 35 B d'Or, 1971, ha defi itivame te a ta at da m t cic ism c mpetitiv . La sig ra Marci a i pers a, p r c serva d a direzi e diciam c s ge era e, si cc pa pi part ic arme te de a sec da sta za, q e a i c i ci tr viam adess , a sta za di f d , che c m ica direttame te c i retr b ttega, e che s pratt tt riserva ta ai gra di m bi i, ai sa tti, a e tav e di fatt ria m aster , c mp ete d i ghe pa che, ai etti c ba dacchi ag i armadi i da tai . Ci passa i ge ere t tti i p meriggi e vi ha sistemat a scriva ia, a picc a tav a di ce c tre cassetti, fi e dici ttesim , s a q a e ha app ggiat d e schedar i meta ici grigi, riservati,

CAPITOLO LXVI Marcia, 4 Esattame te c me c sidera di s a pr priet i m bi i e i s pramm bi i che ve de, a sig ra Marcia c sidera amici i s i c ie ti. I dipe de teme te dag i affari che tratta c r , e ei q a i si rive a spess partic arme te c riacea, ri scita a stabi ire q asi c t tti dei egami di gra g a s peri ri a semp ice rapp rt di affari: si ffr i t, si i vita a pra z , gi ca a bridge, va a 'Opra, visita m stre, si presta ibri, si scambi a ricette di c ci a, e fa perfi q a che cr ciera e e is e greche dei s ggi r i di st di a Prad . I s eg zi ha me partic are. S pra a ma ig ia de a p rta, c' s a picc a scritta bia ca i c rsiv i g ese.

ai c ie ti reg ari di c i c sce i g sti partic ari e che i vita pers a me te a vedere i s i timi acq isti, 'a tr , a t tti g i ggetti che e s passati per e ma i e di c i g i v ta si sf rzata di scrivere st ria, pr ve ie za, caratteristiche e desti . U te ef er , b cc , a matita a t mati ca di tartar ga, mi sc fermacarte c ic , a c i base ha diametr i fe ri re a ce timetr e mezz , ma che a s a picc ezza impedisce di pesare "t re ce da spezia e", 93 grammi abb da ti ci , e a fi riera di Ga che c tie e 'ip mea a fi re p rp re , variet di sempreviv ta a che c me Ste a de Ni , fi isc d'i g mbrare strett ripia . Rispett a retr b ttega, e perfi a a camera da ett , i m bi i di q esta sta za s re ativame te p chi; a s tagi e p c pr pizia ag i affari, ma s pratt tt a sig ra Marcia, per pri cip i , ha mai ve d t m te c se c temp ra eame te. Fra ca ti a, retr b ttega e sta ze private, ha t tt i temp di ri vare i s st ck se za d ver s vrac caricare i ca e d ve esp e i m bi i che desidera ve dere i q e m me t e c he preferisce prese tare i a c r ice c cepita app sta per r . U dei m ti vi deg i i cessa ti tras chi dei m bi i sta pr pri i q esta s a v t di va rizzazi e che e fa cambiare 'arred m t pi spess di a vetri ista da gra d e magazzi . I s tim acq ist , f cr de a prese tazi e att a e di q est a sta za, sa tt fi e sec tr vat i a pe si ci a di Dav s d ve g herese a iev di Nietzsche avrebbe passat q a che a : de e p tr e c bra cci i t rti i e imb ttiti raggr ppate i t r a a tav a r t da i cr stata d i meta , dietr a q a e c' diva de stess sti e, caric di c sci i di ve t di seta. I t r a q esti pastr cchi a str - garici pesa t cci e igid eschi, a sig ra Marcia ha disp st deg i e eme ti che vi si acc rda i t rm e t bar cc , vi si pp g i vece per stravaga za r stica se vaggia, e a ge ida perfezi e: a a si istra de tav , tav i di eg di r sa s q a e s p sati tre r gi a tichi fi eme te cese ati, grazi sissim c cchiai da t a f rma di f g ia, q a che ibr mi iat c ri egat ra e fermag i d i meta i cr stati di sma t , e de te di cap d g i i cis , be 'esempi di q ei skrimsha der che i ba e ieri fabbricava per riempire e ghe re di z i f rzat , raffig ra te a vedetta app aiata s 'a berat ra de a ave.

Da 'a tra parte, a a destra de e p tr e, sever eggi m sica e meta ic , f r it di d e ghi bracci artic ati i grad di a ggiare de e ca de e s a p ta, regge a stra rdi aria i cisi e, pres mibi me te desti ata a a tic ibr di scie ze at ra i, raffig ra te a si istra pav e (peac ck) vis t di pr fi , fig ra rigida e d ra d ve i pi maggi si racc g ie i a massa i disti ta e q asi spe ta c i s i gra de cchi r at di bia c e i ci ff a c r a da brivid di vita, e a destra, stess a ima e, vist di facc ia, che fa a r ta (peac ck i his pride), es bera za di c ri, iridesce ze, s prazzi e sci ti ii fiammeggia ti a parag e dei q a i a vetrata g tica sembra a pa ida c pia. La parete di f d da, e mette i risa t pa e di c i iegi se vatic chiar e te daggi di seta ricamata. Ne a vetri a i fi e, q attr ggetti che, s tt a ce discreta di sp t i visibi i, sembra c ega ti da a m tit di e di fi i impercettibi i. I prim , q e pi a si istra risp ett a i, a piet 103 medieva e, a sc t ra di eg dipi t , a gra dezza q asi at ra e, app ggiata s pra z cc di gres: a Mad a da a b cca c t rta, a fr te aggr ttata, e Crist da 'a at mia q asi gr ttesca c g cci i di sa g e c ag at s e stigmate. La si ritie e di rigi e re a a, risa e te a q att rdicesim sec , tipica espressi e de rea ism esasperat di q e 'ep ca e de s diff s g st de macabr . I sec d ggett p sat s pra picc cava ett a f rma di ira. st di di Carm te e - carb ci me ggiat a paste - per i s ritratt di M zart bambi ; differisce i vari pa rtic ari da q adr defi itiv ggi c servat a Car ava et: Le p d M zart si tr va dietr a sedia de fig i , ma da 'a tra parte, e di tre q arti i m d da p ter s rveg iare i bambi c ti a d a eggere a partit ra; q a t a Maria A a, di pr fi da 'a tra parte de c avicemba , ma di faccia, dav a ti a c avicemba , asc de d i parte a partit ra che i gi va e pr digi decifra; si p be c mpre dere c me Le p d abbia chiest a 'artista e m difich e sf ciate p i e q adr defi itiv e q a i, se za da eggiare i fig i e a s a p sizi e ce tra e, da t ttavia a padre p st p ' me sva taggia t .

I terz ggett gra de f g i di pergame a, i a c r ice di eba , p sat di sbiec s pra s pp rt che si vede. La met s peri re de f g i ripr d c e c m ta fi ezza a mi iat ra persia a; me tre sta per sp tare i gi r , gi va e pri cipe, s e terrazze di pa azz , g arda d rmire a pri cipessa ai c i piedi i gi cchiat . S a met i feri re de f g i , sei versi di Ib Zay d scritti c caratteri di gra de e ega za: Ed i vivr e 'a sia di sapere Se i Padr e de mi Desti Me i d ge te de s ta Sheriar A matti q a d smetter i racc t C se tir a s spe dere a se te za di m rte E mi permetter di seg itar a s ccessiva sera.

L' tim ggett 'armat ra spag a de q i dicesim sec di c i a r ggi e ha defi itivame te sa dat t tti g i e eme ti. La vera specia it de a sig ra Ma rcia rig arda q e ge ere di a t mi che chiama r gi a imati. C trariame te ag i a tri a t matismi cari ce ati de tr a b mb iere, p mi di bast e, scat e per pastig ie, f ac i di pr f m eccetera, si tratta ge era me te d i meravig ie de a tec ica. Ma a r rarit e g ida i prezz . Me tre q e i ti p m ri di Ve ezia tip cha et svizzer c c c eccetera s sempre stati a ch e tr pp diff si, estremame te rar tr vare r gi p ' a tic , r gi da tasca, cip a sap etta 104 che sia, i c i 'i dicazi e de e re e dei sec di serva di pretest a q adr mecca ic . I primi apparsi era i rea t s deg i a t mi i mi iat ra c d e pers aggi di spess re trasc rabi e che batteva e re s cari q asi piatt .

I seg it apparver g i r gi sce i, c s chiamati dag i r giai stessi che, se accettar di fabbricar i, rifi tar di ve der i s p st , e ci a Gi evr a. Affidati a deg i age ti de a C mpag ia de e I die i caricati di smerciar i i America i Orie te, gi ser rarame te a desti azi e; m t spess f r , ei p rti e r pei, ggett di traffic c a desti ta t i te s che, be pr est , dive t q asi imp ssibi e pr c rarse i. Se e fabbricar pi di q a che ce ti ai , e i s pravviss ti s a massim a sessa ti a. U r giai ameri ca e p ssiede da s pi dei d e terzi. Da e scarse descrizi i f r ite s a s a c ezi e ha mai a t rizzat ess a vedere e a f t grafare s deg i r gi - ris ta che i r fabbrica ti ha dim strat q esta gr a fa tasia: s tre ta ve dei q ara tad e r gi i s p ssess , a sce a rap prese tata i effetti sempre a stessa: c it eter sess a e fra d e i divid i apparte e ti a ge ere ma , e trambi ad ti, de a medesima razza (bia ca, c me a che si dice, ca casica); ' m sdraiat s ve tre de a d a che s pi a (p sizi e detta "de missi ari "). I sec di s seg ati da a cheggiame t de ' m i c i baci va e vie e a g i sec d ; a d a i dica i mi ti c i bracci si istr (spa a visibi e) e e re c i bracci destr (spa a asc sta). I q ara tesim r gi ide tic ai primi tre ta ve, ma stat dipi t a c se fatte, trasf rma d a bia ca i a era. Apparte e a egrier ch e si chiamava Si as B ck ey. I q ara t esim , eseg it c a fi ezza m t p i ava zata, raffig ra Leda e i Cig : i battiti d'a a de ' cce ritma g i sec d de r t rbame t am r s . I q ara tad esim , che dic apparte esse a cava ier A drea de Nerciat, d vrebbe i strare a sce a de a s a ce ebre pera L tte i mi viziat ; gi va tt , vestit da servetta c e vest i a zate, vie e s d mizzat da m i c i abit , sc sta d si, fa i travedere sess smis ratame te gr ss ; i d e pers aggi s i piedi, ' m dietr a a cameriera che si app ggia c tr stipite di a p rta. Sf rt atame te, a descrizi e f r ita da ' r giai america precisa c me sia seg ate e re e i sec di. La sig ra Marcia stessa p ssiede s tt r gi di q est ge ere, ci t g ie che a s a c ezi e sia m t pi varia: a 'i f ri di a t matism a tic raffig ra te d e fabbri che batt d p 'a tr s pra 'i c di e, e di r gi " sce " a a g a q e de c ezi ista

america , s t tti gi catt i d'ep ca vitt ria a ed ed ardia a i c i mecca is mi s rimasti mirac same te i tatti: mace ai che tag ia c sci tt s pra ba c e; - d e ba eri e spag e; a d ' ra c e braccia agita d e acchere, 'a tra d i sec di abbassa d i ve tag i ; at etic c w app aiat s a specie di cava gi ic , v teggia d i m d che e s e gambe i es rabi me te tese m stra e re, me tre a testa si agita a g i sec d ; d e s dati, che fa de e seg a azi i c ba diere ( re), e 'a tr , arma a trac a, che sa ta mi itarme te (sec di); - a testa d' m i c i ghi b affi s tti i s e a cette de ' r gi ; g i cchi batt i sec di sp sta d si da destra a si istra e da si istra a destra. Q a t a pezz pi c ri s di q esta picc a c ezi e, sembra scire direttame te da r ma z de a c tessa de Sg r, U b petit diab e: a megera rre da sc accia ragazzett . P r ess e d si sempre rifi tat di ai tar a per i eg zi , stat pr pri L Marcia che ha dat a a m g ie 'idea di a specia izzazi e ta t spi ta; me tre i t tte e gra di citt de m d esist deg i esperti che si dedica ag i a t mi, ai gi catt i ag i a tri r gi, e camp pi partic are deg i r gi a imati ce 'era emme . I rea t, s per cas a sig ra Marcia si tr vata, c 'a dar de temp , a p sseder e tt ; affatt a c ezi ista, e ve de v e tieri deg i ggetti c i q a i ha viss t a g , sic ra di tr var e p i a tri che amer per me a tretta t . La s a parte c siste m t pi esattame te e cercare r gi c me q esti, ri tracciar e a st ria, a te ticar i, e mettere i c tatt g i appassi ati. U a deci a di a i fa, d ra te viaggi i Sc zi a, fece tappa a Newcast e- p -Ty e, e sc pr, a m se m icipa e, i q adr di F rbes U t p dietr a te da. Ne fece fare a ripr d zi e f t grafica f rmat at ra e e, t r ata i Fra cia, i izi a esami ar a c a e te d'i gra dime t per verificare se ady F rthright avesse i c ezi e deg i r gi c me q e i . La risp sta f egativa, e ei rega a f t grafia a Car i e Echard i ccasi e de e s e zze c Phi ippe Marq isea x.

I q adr c rrisp deva mi imame te ai desiderata scritti dai gi va i sp si s e app site iste. Q e c cchiere impiccat e q e a ady i ebetita dava a d carattere a q a t m rb s che si capiva be e c me p tesse irsi a mi e a g ri di fe icit. Ma f rse era pr pri q e che a sig ra Marcia i te deva a g rare a Car i e a q a e, d e a i prima, aveva r tt c David. Car i e, d e mesi pi d e mesi me , aveva a stessa et di David; aveva imparat a cam mi are i sieme, aveva fatt i caste i di sabbia eg i stessi giardi etti, ave va cc pat stess ba c a 'asi e p i e e sc e c m a i. La sig ra Marcia 'aveva ad rata e ad ata fi q a d era picc a, p i aveva c mi ciat a diar a appe a fi ita 'et de e trecce e dei vestiti i di rigati . Si mise a tr attar a da ca e a pre dere i gir s fig i che si asciava me are per i as . Q a d r pper si se t a q a t meg i , ma per David a c sa f vviame te pi d r sa. Era i q e temp ragazz at etic , che spetezzava d' rg g i e a s a t ta da m t cic ista di c i r ss t tta f derata di seta c scarabe d' r ricamat s a schie a. La s a m t era a ra a m desta S z ki 125 e da esc dere che q e ' ca di Car i e Echard g i abbia preferit a tr rag azz - , Phi ippe Marq isea x, ma cert Bertra d G rg ech c i q a e r ppe q asi s bit - perch aveva a 250 N rt . C m q e sia, a cicatrizzazi e se time ta e di David Marcia si p mis rare c 'a me t de a ci i drata de e s e macchi e: Yamaha 250, Kawasaki 350, H da 450, Kawasaki Mach III 500, H da 750 a q attr ci i dri, G zzi 750, S z ki 750 c radiat re a acq a, BSA A75 750, Laverda SF 750, BMW 900, Kawasaki 1000. Era passat pr fessi ista gi da pa recchi a i q a d , s q est' tima m t , s itt s pra a macchia d' i , i 4 gi g 1971, p chi mi ti d p a parte za de 35 B d'Or a M t hry. Ebbe a f rt a di cadere be e e di r mpersi s a c avic a e i p s destr , ma q e 'i cide te c stri se a gareggiare mai pi.

CAPITOLO LXVII Ca ti e, 2 Ca ti e, a ca ti a dei R rschash. De e d ghe di parq et ric perate a 'ep ca de a sistemazi e de m tip s state fissate s i m ri, dava ti a scaffa i di f rt a. Vi si tr va resid i di r t i di carta da parati i c i m tivi semi astratti riev ca dei pesci, baratt i di c re d' g i ti ta e dime si e, q a che deci a di c assificat ri grigi c a scritta ARC HIVI, di q esta di q e a f zi e fficia e a a direzi e Pr grammi de a Te evisi e. Per terra, ci d a masse imprecise - sacchi di gess , bid i per a be zi a, va igie sf date? Ne emerge q a che ggett p ' pi ide tificabi e: pacc di detersiv , sgabe arr ggi it . U gabbi tt per b ttig ie, di fi dife rr , p astificat , piazzat a si istra acca t a a p rta a grata. I pia i fe ri re c tie e ci q e b ttig ie di iq re di fr tta: kirsch, mirabe a, q etsch , pr g a, amp e. S dei pia i i termedi si tr va i ibrett - i r ss - de I Ga d'Or di Rimskij-K rsak v da a fiaba di P ski , e r ma z pres mibi me te p p are i tit at I Trib t a Ve detta de Fabbr di L va i , a c i c perti a raffig ra a ragazza che p rge a gi dice sacc d' r . S pia s peri re, i a scat a ttag a e se za c perchi , ci s dei pezzi di gi c di scacchi fa tasia, di p astica, che imita r zzame te g i av ri c i esi: i cava a specie di drag , i re b dda sed t . Ca ti e. La ca ti a di Di tevi e. Da scat e per tras chi trab cca pi e di ibri che ha asciat a ca ti a de 'ex d mici i de d tt re a Lava r, e Tar , s per appr dare a q esta. Fra i q a i, a St ria de a g erra e r pea, di Lidde Hart, c e prime ve tid e pagi e ma ca ti, q a che f g i de Trattat e eme tare di pat gia i ter a, di Bhier e Hardy, a grammatica greca , mer de a rivista A a es des ma adies de ' rei e et d ary x, datata 1905, e a c pia tirata a parte de 'artic di Meyer-Stei eg, Das medizi isc he System

der Meth diker, "Je aer med.-st r. Beitrge", fascic. 7/8, 1916. S vecchi diva da sa a d'aspett a c i te a di i , temp verde, t tta r tta, fi isce di marcire, app ggiata a targa di fi t marm , temp retta g are, ggi spezz ata, s a q a e si egge: STUDIO MED. Da q a che parte s pra 'asse, acca t a b cca i i cri ati, cati i ammaccati, f ac i se za etichetta, si tr va i prim ric rd di Di tevi e gi va e medic : a scat a q adrata pie a di chi di i ar r ggi iti. L'ha c servata a g e st di e si mai decis a b ttar a d efi itivame te via. Q a d Di tevi e si sistem a Lava r, dei s i primi c ie ti f gi c iere che p che settima e prima aveva i ghi ttit dei s i c te i. N sape d c sa fare, ave d i c raggi di perar , Di tevi e g i prescrisse a g i b c t emetic e 'a tr g i v mit t tta a serie di chi di i. Di tevi e rimase c s strabi iat da v er scrivere a c m icazi e s cas . Ma i c eghi c i racc t a facce da g ie sc sig iar . P r ave d a che r se tit par are di casi de ge ere, st rie di spi i i ghi ttiti che si riv ta da s i e 'es fag e st mac per perf rare 'i testi , era c vi ti che q esta v ta si trattasse di a mistificazi e. Da chi d pia tat vici a a p rta de a ca ti a pe z a sche etr triste. Di tevi e se 'era c mprat q a d'era st de te. L aveva s pra mi at H rati , i m aggi a 'ammirag i Ne s , i q a t priv de bracci destr . C ti a a p rt are a be da s ' cchi destr , pa ci tt a bra de i, braghe a righe e fe ca di carta. Di tevi e, q a d si sistem, sc mmise di far sedere H rati e a sa a d'aspett . Ma p i prefer perdere a sc mmessa che i c ie ti.

CAPITOLO LXVIII Per e sca e, 9 Te tativ d'i ve tari di q a c a de e c se ch e si s tr vate per e sca e e c rs deg i a i. M te f t grafie, fra c i q e a di a ragazza di q i dici a i i m ta di e da bag ere e mag ietta bia ca, i gi cchiata s a spiaggia, a sveg ia-radi chiarame te desti ata a a riparazi e, i sacchett di p astica de a Ditta Nic as, a scarpa era r ata di bri a ti, a pia e a di caprett d rat , a scat a di pasticche per a t sse Gra de , a m ser a, ast cci per siga rette di c i di R ssia, de e ci ghie, tacc i i e age de varie, para me c bic di carta meta izzata c r br z , i sacchett pr ve ie te da eg z i di dischi di r e Jac b, a b ttig ia di atte i sacchett de a mace er ia Ber ard, 'i cisi e r ma tica raffig ra te Rastig ac a Pre-Lachaise, i sacchett de ca zat rifici West , a partecipazi e - m ristica? - che a cia i fida zame t di E e thre de Gra dair c i marchese de Gra pr, 105 f g i di carta retta g are, f rmat 21 x 27, s q a e era mi zi same te diseg a t 'a ber ge ea gic de a famig ia R ma v, i c r iciat da fregi di i ee spezzate, i r ma z di Ja e A ste , Pride a d Prej dice, e a c a a Ta sc h itz, apert a pagi a 86, cart cci pr ve ie te da a pasticceria A x D ices de L is XV, v t , ma che ha visibi me te c te t t rti i di mirti , a ta v a dei garitmi B vard e Rati et, i cattiv stat , c i timbr : Lice di T sa, e me scritt c 'i chi str r ss : P. R cher, s a pagi a di ri sg ard ,

c te da c ci a, t p i di meta , c a c rdice a a m ' di c da, m tat s r te, ricaricabi e c a chiave piatta, r cchett di fi azz rr cie , a c a a da q attr s di, mer spiegazzat de La Rev e d Ja zz, c te e te a c versazi e fra H bert Damisch e i tr mb e Jay Jay J h s e test de batterista A Levitt che riev ca i s prim s ggi r parigi a met deg i a i ci q a ta, a scacchiera da viaggi , di c i si tetic , c pezzi mag etici, c a t marca Mit f e, a maschera da marted grass raffig ra te T p i , m ti fi ri di carta, c ti e c ria d i, f g i di carta c pert di diseg i i fa ti i fra g i i terstizi dei q a i s'i tr f a a ab ri sa ma ac pia di a versi e ati a di sec da media: dicit r f rmicas fferi gr a as fr me ti i b ca Midae p eri i s m ei s. Dei de s s pater ara d m, aq i a se p s it i j g m et arac m rac s tiavit Midam f t r s esse rex. Q i dam scit Midam e ect m esse reg m Phrygiae et (par a i eggibi e) at m reges s is e is.

CAPITOLO LXIX A tam t, 4 L' ffici di Cyri e A tam t: pavime t di eg a spi a di pesce cid di cera, a carta da parati dec rata c gra di pampi i r ssi e r , e q a che m bi e che c mp e be 'i sieme Rege cy, agiat e pesa te: a scriva ia mi isteria e a ve cassetti, di m ga , da pia c pert di fi ta pe e sc ra, a p tr a girev e e a d d , di eba imb ttit di c i , a ferr di cava , sgabe i da rip s , tip Rcamier, i eg di r sa, c zampe di tt e a f rma di artig i . S a parete di destra, a gra de bib i teca a vetri c c r ici e a c d' ca. Di fr te, gra de p rt a di carta te ata, i c r iciat da iste i di eg , ripr d zi e p ' i gia ita di 106

S a parete di f d , acca t a a p rta che d s vestib , a si istra, tre q adri di f rmat pi me ide tic : i prim i ritratt di M rre d'H axvi e, pitt re i g ese de sec sc rs , dei frate i D , c ergyme de D rset, e tr ambi esperti i materie sc re, a pa e ped gia e e arpe e ie. Herbert D , specia ista i arpe e ie, a si istra: m di a ta stat ra, magr , che i d ssa c mp et di f a e a era, e p rta a e di barba r ssa e deg i c chia i va i se za m tat ra. Jeremy D , i pa e ped g , mett r t d , raffig rat i abit da av r , e ci eq ipaggiat per a spedizi e i c c zai mi itare, d ppi decametr , a ima, de e pi ze, a b ss a e t re marte i i fi ati e a ci t ra, pi bast e da cammi pi a t di i, da g p ta e di ferr , e c a ma a zata ad afferrar e sa dame te i p m .

I sec d ' pera de pitt re america Orga Trapp, che a C rf a deci a di a i fa H tti g fece c scere ag i A tam t. I stra i g i mi im partic are a stazi e di servizi di Sherida , Wy mi g: bid e verde, de e g mme i ve dita, m t ere c fia chi m t bia chi, de e atte di i ce ti, a ghiacciaia r ss vermig i c bibite ass rtite. La terza pera diseg firma t Pri e i tit at L' perai eba ista de a r e d Champ-de-Mars: ragazz gi va e, s i ve t'a i, che i d ssa mag i e chi e pai di ca z i tratte ti da c rdi , si sca da a f c di tr ci i. S tt i q adr di Orga Tr app si tr va tav i ett a d e ripia i: s q e i feri re app ggiata a sc acchiera i c i pezzi ripr d c a sit azi e d p a dici ttesima m ssa de Ne r e a partita gi cata a Ber i 1852 fra A dersse e D fres e, attim prim a che A dersse i iziasse q e a bri a te c mbi azi e di matt che ha dat a a partita i me di "Sempreverde":

S q e s peri re s app ggiati te ef bia c e vas da pr fi tra pez ida e trab cca te di g adi i e crisa temi. I pratica, ' ffici serve rmai pi a Cyri e A tam t che ha trasp rtat ei ca i asseg atig i a Gi evra t tti i ibri e t tti g i ggetti che g i cc rr c i affezi at . I q esta sta za q asi sempre v ta resta adess s c se imm bi i e m rte, m bi i dai cassetti di e e a bib i teca chi sa a chiave dei ibri che s mai sta ti aperti: i Gra d Lar sse

U iverse de XIX sec ri egat i mar cchi verde, e pere c mp ete di La F tai e, de M sset, dei p eti de a P iade e Ma passa t, varie c ezi i ri egat e di riviste di cert t : Pre ves, E c ter, Merk r, La Nef, Icar s, Di ge e, Le Merc re de Fra ce, e q a che ibr d'arte ed edizi i di ss , fra c i S g di a tte di mezz'estate r ma tic c i cisi i s acciai di He e a Richm d, Ve ere i pe iccia di Sacher Mas ch, prese tat i c fa ett di v is e s q a e i caratteri de tit sembra impressi a f c , e a partit ra ma scritta di I cert m, p. 74 di Pierre B ck, per v ci ma e e perc ssi i, ri egat i a pe e di b fa i cr stata d' ss e av ri . Si fi isce di sistem are a sta za per i ricevime t . D e maggi rd mi, t tti vestiti di er , ste d s a scriva ia a gra de t vag ia bia ca. Ne va de a p rta, camerier e di f ri i ma iche di camicia pr t , appe a avra fi it , a disp rre s a tav a i c te t dei s i d e pa ieri: de e b ttig ie di s cc di fr tt a e d e gr sse ci t e ttaedriche di ceramica azz rra pie e d'i sa ata di ris dec rata di ive, acci ghe, va s de, gamberetti e p m d ri.

CAPITOLO LXX Bart eb th, 2 La sa a da pra z di Bart eb th i pratica serv e rmai pi. a sta za retta g are e severa, da pavime t sc r , c a te te de di ve t g ffrat e a gra de tav a di pa issa dr c perta da a t vag ia di i damascat . S a ga crede za i f d a a sta za s p sate tt sc at e ci i driche che p rta t tte 'effigie di re Far k. Me tre, s fi ire de mi e vece t tre tasette, p c prima d'i iziare i s g gir de 'Africa , si tr vava a Cap Sa Vi ce z , e s d de P rt ga , Bart eb th c bbe imp rtat re di Lisb a i q a e, sap t che 'i g ese aveva 'i te zi e di rec arsi pr ssimame te a A essa dria, g i affid sca dapiedi e ettric prega d vivame te di c seg ar a s c rrisp de te egizia , cert Farid Ab Ta i f. Bart eb th a t c c ra e refere ze de merca te s a s a age da; q a d e a tarda primavera 1938 arriv i Egitt , s'i f rm s q e a deg a pers a e g i fece perve ire i rega de p rt ghese. Be ch a temperat ra f sse gi a che tr p p c eme te perch i bis g di sca dapiedi e ettric si facesse rea me te se tire, Farid Ab Ta if f c s c te t de d che chiese a Bart eb th di recap itare a p rt ghese, a tit di perizia, tt scat e di caff che aveva trattat c a tec ica chiamata "i izzazi e", tec ica desti ata, spieg, a pr gar e q asi i defi itame te i sap re. Bart eb th ebbe be precisare che avre bbe certame te pi av t ' ccasi e di rivedere 'imp rtat re per q a c sa c me d iciassette a i, 'egizia s'i cap , aggi ge d che 'esperime t sarebbe ris tat a c ra pi pr ba te se, d p t tt q e temp , i caff avesse c servat a ch e s p ' de s ar ma. Neg i a i s ccessivi q e e scat e f r ggett di gra e se za fi e. A g i passaggi di fr tiera, Bart eb th e Sma tf d veva aprire e scat e e permettere ai d ga ieri s spett si di a sare, assaggiar e i p ta di i g a e q a che v ta farsi perfi caff per re dersi be c t che si trattasse di v tip di dr ga. S fi ire de mi e vece t q ara tatr, e scat e, pi tt st ammaccate, si ritr var v te, ma Sma tf i sist ette perch Bart eb th e b ttasse via; se e serv per rip rre spicci i vari e c chig ie rare che g i capitava di racc g iere s e spiagge, e q a d rie trar i Fra cia, c me ric rd de

r g viaggi , e mise s a crede za de a sa a da pra z d ve Bart eb th e asci. Og i p zz e di Wi ck er era per Bart eb th 'avve t ra va, ica, irripetibi e. Og i v ta, d p avere r tt i sigi i che chi deva a scat a era de a sig ra H rcade e sparpag iat s pa de a s a tav a, s tt a ce se z' mbra de a ampada scia itica, i settece t ci q a ta pezzetti di eg che era dive tat i s acq ere , aveva a se sazi e che t tta 'esperie z a acc m ata i ci q e, dieci q i dici a i g i sarebbe servita a ie te, che avrebbe av t c me sempre a che fare c de e c mp icazi i, de e diffic t ass tame te i s spettabi i. Og i v ta si ripr metteva di pr cedere c disci p i a e c met d , di b ttarsi s i pezzi, di cercar di ritr vare immedi atame te e s acq ere spezzettat q est q e 'e eme t di c i credeva d i serbare ric rd i tatt : , q esta v ta si sarebbe asciat trav ger e da a passi e, da s g da 'impazie za, ma avrebbe c str it i s p zz e c rig re cartesia : dividere i pr b emi per ris ver i meg i , affr tar i e ' rdi e, e imi are e c mbi azi i impr babi i, eseg ire e m sse c me gi cat re di scacchi che edifica pia a s a strategia i e ttabi e e irrimediabi e: avrebbe c mi ciat c mettere t tti i pezzi a dritt , p i e avrebbe cavat t tti q e i che prese tasser b rd retti i e c mp e d a c r ice de p zz e. P i avrebbe esami at t tti g i a tri, a a , sistematicame te, pre de d i i ma , rigira d i parecchie v te i t tti i versi; avrebbe is at t tti q e i s i q a i f sse pi chiarame te visibi e diseg partic are, avrebbe c assificat i resta ti sec d i c re, e a 'i ter di g i c re sec d a sf mat ra, e a c r prima di avere i iziat a i castrare i pezzi ce t ra i, avrebbe c s gi s perat treq arti dei tra e i preparati da Wi ck er. I res t sarebbe stat s q esti e di pazie za. I pr b ema pri cipa e era rima ere e tra i, biettivi, e s pratt tt disp ibi i, e ci se za a c pregi dizi . M a pr pri q i Gaspard Wi ck er te deva e trapp e. Via via che Bart eb th pre deva c fide za c i pezzetti di eg , c mi ciava a percepir i sec d asse privi egiat , c me se i pezzi si p arizzasser , si vett rizzasser , si pietrif icasser i m d di percezi e che i assimi ava, c a irresistibi e sed z i e, a immagi i,

f rme e fig re fami iari: cappe , pesce, cce stra rdi ariame te p recis , c ga c da, g becc ric rv e g fi a a base, c me ric rdava d i aver e visti i A stra ia, pp re, app t , a frastag iat ra de 'A stra ia, 'Africa, 'I ghi terra, a pe is a iberica, stiva e ita ia , eccetera. G aspard Wi ck er si sbizzarriva i simi i pezzi e c me i q ei p zz e per bambi i di eg spess , a v te Bart eb th si ritr vava c t tt serrag i , pi t e, a marm tta e d e e efa ti perfettame te f rmati, africa (c gh e recchie) e 'a tr asiatic , pp re Char t (b mbetta, bast ci e gambe ad arc ), pr fi di Cyra , g m , a strega, a d a c cappe a c , sax f , tav i di caff, p arr st , astice, a b ttig i a di champag e, a ba eri a dei pacchetti di Gita es 'e m a at de e Ga ises, a ma , a tibia, fi re di gig i , vari fr tti, a fabet q asi c mp et c pezzi a f rma di J, di K, di L, di M, di W, di Z, di X, di Y e di T . A v te, tre, q attr , ci q e di q ei pezzi s'i castrava c a faci it sc certa te; p i, si b ccava t tt : i pezz ma ca te faceva ve ire i me te a B art eb th a specie di I dia era c i f sse rimasta attaccata Cey ( ra, 'a cq ere raffig rava precisame te picc p rt de a c sta di C r ma de ). Ed era s parecchie re d p , q a d era parecchi gi r i, che Bart eb t h si re deva c t che i pezz adeg at era er ma grigi pi tt st chiar - disc ti it di c re che si sarebbe d v ta prevedere se Bart eb th si f sse asciat per c s dire trasci are da s s a ci - e aveva esattame te a f rma di q e che fi da 'i izi si era sti at a chiamare a "perfida A bi e ", a patt d'imprimere a q e a picc a I ghi terra a r tazi e di va ta gra di i se s rari . I d bbiame te spazi v t s mig iava a e I die pi di q a t i pezz che d veva riempir s mig iasse a 'I ghi terra; 'imp rta te, i q esti casi, era che fi ta t ch c ti ava a vedere i q est q e pezz cce , mett , b as e, e m p t t , ca e a-v ce-de -padr e Wi st Ch rchi , p teva cert sc prire c me q e stess pezz si c egasse ag i a tri se za essere app t r vesciat , rigirat , dece trat , desimb izzat , e i a par a "de-f rmat ". L'esse zia e de e i si i di Gaspard W i ck er si basava s q est pri cipi : bb igare Bart eb th a i vestire spaz i v t di f rme appare teme te a di e, evide ti, faci me te descrivibi i - pe r esempi , pezz de q a e, q a q e e f sse pera tr a c fig razi e, d e ati

d veva bb igat riame te f rmare tra r a g rett - e e stess tem p f rzare i se s c mp etame te divers a percezi e dei pezzi desti ati a riempir s seri . C me i q e a caricat ra di W.E. Hi che raffig ra " e stess temp " a gi va e d a e a vecchia, ' recchi , a g a cia, a c a a de a gi va e esse d rispettivame te cchi , i as e a b cca de a ve cchia, c a vecchia di pr fi i prim pia e a gi va e di treq arti schie a i q adrata a mezza spa a, Bart eb th d veva, per tr vare q e 'a g a dire i ver q asi ma pr pri de t tt rett , smettere di c siderar a p ta di tria g , e ci riba tare a s a percezi e, vedere "diversame te" q e che i ga ev me te 'a tr g i faceva vedere e, per esempi , sc prire che a p se d Africa dai rif essi gia i che ci cischiava se za sapere d ve a dava messa cc pava esattame te spazi che credeva di d ver riempire c a specie di q adrif g i dai t i c r ma va spe ta che cercava dappert tt e tr vava. La s zi e era evide te, evide te q a t i pr b ema era pars i s bi e fi a q a d aveva ris t , pr pri c me i a defi izi e di par e i cr ciate - a s b ime "vecchie e... ve" dieci ettere, di R bert Scipi , per esempi - si va a cercare chiss d ve c' q e che e ciat c gra de precisi e e a defi izi e stessa, c siste d i rea t t tt i av r e ' perare q e " sp stame t " che d a pezz , a a defi izi e, i s "se s " e re de c temp ra eame te fastidi sa e i ti e q a siasi spiegazi e. Ne cas partic are di Bart eb th, i pr b ema si c mp icava per i fatt stess che era 'a t re deg i ac q ere i i izia i. Ne aveva acc ratame te distr tt schizzi e mi te e aveva vviame te fatt f t grafie app ti, ma prima di dipi ger i aveva g ardat q e i paesaggi mari i c 'atte zi e abbasta za i te sa perch ve t'a i d p g i b astasse eggere s e brevi te che Gaspard Wi ck er i c ava a 'i ter de a scat a "Is a di Skye, Sc zia, marz 1936" "Hammamet, T isia, febbrai 193 8", per farg i ve ire i me te mari ai da mag i e gia c t m 'sha ter s a testa, a macchia r ssa e r de vestime t di a d a berbera ch e avava a a a i riva a mare, a be ta a s a c i a, eggera c m e cce : pr pri i ric rd stess - era i fatti pi che evide te c me q ei ric rdi f sser esistiti s per essere acq ere i prima, e p zz e d p e p i di v ie te - ma ric rdi di immagi i, di tratti di matita, c pi di g mma, t cchi di pe e . Q asi t tte e v te Bart eb th cercava q ei seg i privi e giati. Ma era

i si e v ersi app ggiare s r : ta v ta, Gaspard Wi ck er ri sciva a far i sparire; q e a macchi i a r ssa e gia a, per esempi , a framme tava i a miriade di pezzi da c i i gia e i r ss pareva i spiegabi me te asse ti, f si, c f si i q ei trab ccame ti mi sc i, i q eg i schizzi q asi micr sc pici, q e e picc e sbavat re di pe e e stracci che ' cchi era ass tame te i grad di percepire g arda d 'i sieme de q adr ma che i s i c p i di sega pazie te era ri sciti a esagerare esasperatame te; pi spess , e i m d m t pi perfid , c me se avesse i t it che q e a data f rma si era i cr sta ta e a mem ria di Bart eb th, asciava ta e e q a e, i ic pezz , q e a v a, q e a fig ra, q e a macchia c rata che, de a 'i t r , dive tav a i ti izzabi i, ritag i if rmi, m cr mi, de e q a i si vedeva i vi a ass ta c sa p tesse circ dar e. Le ast zie di Wi ck er i iziava c g i r i, m t prima di q esti stadi gi ava zati. C me ei p zz e c assici, i s i p zz e aveva s tti i r i retti i ei e bia chi, e s e ragi e v eva che, c me e gi c de g , pr pri dag i r i si c mi ciasse a gi care. a che ver che gi r , esattame te c me q e gi cat re di g che p se a prima pietra pr pr i a ce tr de g -ba strabi ia d 'avversari abbasta za a g da vi cer , Bart eb th, pres da 'i t izi e impr vvisa, c mi ci dei p zz e a partir e da ce tr - e macchie gia e di tram t ccica te s Pacific (p c di sta te da Ava , Sa ta Cata i a Is a d, Ca if r ia, vembre 1948) - e q e a v ta ce a fece i tre gi r i i vece che i d e settima e. Ma i seg it perse q asi i ter mese q a d credette di p ter rifare i c p . La c a azz rra c he ad perava Gaspard Wi ck er a v te sciva p chi da f g i bia c i terc a at che c stit iva ' r de p zz e, ascia d a fra gia azz rri a q asi im percettibi e. Per m ti a i Bart eb th s q e a fra gia c me a specie di gar a zia: se d e pezzi che g i sembrava perfettame te adattabi i prese tava fra ge che c i cideva , esitava a far i i castrare; e i vece, era te tat di a cc stare d e pezzi che, a prima vista, avrebber mai d v t t ccarsi, ma e c i fra ge azz rri e ffriva a c ti it perfetta e spess accadeva che p ' pi tardi a dasser effettivame te be e c s. S q a d q e 'abit di e era gi pr esa, e s fficie teme te radicata perch i iberarse e dive tasse spiacev e, Bart eb th si rese c t che q ei

"casi f rt ati" p teva be issim essere a r v ta trapp e, e che 'a t re dei p zz e aveva asciat , s ce ti ai di gi chi, q e a mi ima traccia a f ar da i dizi - esca pi tt st - s per meg i imbr g iare p i. Era q esta, da parte di Gaspard Wi ck er, 'ast zia q asi primaria, semp ice e trata i arg me t . Che d e tre v te agit Bart eb th per q a che ra e ebbe effetti p i d rev i. Ma era a q a t tipica de spirit c c i Gaspard Wi ck er c cepi va i s i p zz e i te de d s scitare i Bart eb th smarrime t g i v ta ri vat . I met di pi rig r si, a schedat ra dei settece t ci q a ta pezzi, 'i mpieg di ca c at ri di q a siasi a tr sistema scie tific ggettiv , sarebber cert serviti gra ch. Gaspard Wi ck er aveva evide teme te c siderat a fatt ra dei ci q ece t p zz e c me t tt , c me giga tesc p zz e di ci q ece t pezzi g i pezz de q a e f sse stat p zz e di settece t ci q a t a pezzi, ed chiar che ciasc di r esigeva per a s a s zi e appr cci , spirit , met d , sistema diversi. A v te Bart eb th ris veva d'i sti t , c me per esempi q a d aveva, se za m tiv appare te, attaccat da ce tr ; a v te faceva per ded zi e a che, basa d si s i p zz e precede ti; ma, q asi sempre, ci av rava tre gi r i c 'impressi e te ace de perfett i mbeci e: i b rdi era ea che fi iti, q i dici picc e Sca di avie acc sta te fi da 'i izi diseg ava a sag ma sc ra di m amma te at che sa iv a tre gradi i di m , mezz girat vers i pitt re (La cest , Tasma ia, tt bre 1952), e da parecchie re aveva pi mess s pezz . Bart eb th ri tr vava i q e se s d'impasse, di vic ciec , 'esse za stessa de a s a pas si e: a specie di t rp re, di rim gi i , di abbr time t sm rt a a ricerca di q a c sa d'i f rme di c i ri sciva s a biascicare i c t r i: becc f r se adattabi e a a picc a ferita c cava, a c sa c s, picc ggett gia astr , pezzetti c de ti r t di, dei picc i p ti ara ci i, i pezz d' Africa, a p rzi e di c sta adriatica, br t ii c f si, r m ri di f d di a fa tasticheria ma iaca e, steri e, i fe ice. Ta v ta a ra, a termi e di q e e re d'i erzia ma i c ica, pre deva accessi impr vvisi di rabbia terri bi e, rabbie treme de e i spiegabi i q a t , da Riri, q e e di Gaspard Wi ck er q a d faceva a s a partita di jacq et c M re et. Q e ' m che, per t tti e stabi e, era i simb stess de a f emma brita ica, de a discrezi e , de a c rtesia, de a ge ti ezza, de ' rba it pi sq isita, q e ' m che ess aveva mai dit

dire a par a pi f rte de 'a tra, si asciava a ra pre dere da f r ri di a vi e za ta e che pareva esserse a c vata de tr per a i. U a sera spacc i d e c ic p g tav i da pia di marm . U 'a tra v ta, d p che Sma tf aveva c mmess 'impr de za di e trare, c me faceva t tte e matti e, c a prima c azi e - d e va a a c q e, s cc d'ara cia, tre t ast, t c atte, q a che ettera e tre q tidia i: Le M de, i Times, e 'Hera d - Bart eb th sbatt via i vass i c a f rza ta e che a teiera, esp sa q asi vertica me te c a ve cit di a pa a di f ci e, fracass i vetr spess de a ampad a scia itica prima di r mpersi a ch'essa i mi e pezzi che ricadder s p zz e (Oki awa, Giapp e, tt bre 1951). Bart eb th ci mise tt gi r i a rec perare i settece t ci q a ta pezzi, che a ver ice pr tettiva di Gaspard Wi ck er avev a sa vat da t b e te, e i d bbiame te q e a crisi di f r re ris t i ti e, perch ri rdi a d i s i pezzi sc pr fi a me te c me a dava messi. Pi spess , per f rt a, a termi e di q e e re di attesa, d p aver attraversat t tti g i stadi de 'a sia e de 'esasperazi e c tr ate, Bart eb th raggi geva a specie di tra ce, a stasi, a s rta d'i ebetime t t tt asiatic , f rse a a g a q e che cerca 'arciere: b i pr f d de c rp e de bersag i d a c pire, a me te v ta, ass tame te v ta, aperta, disp ibi e, 'atte zi e i tatta ma ibera di ibrarsi a di s pra de e vicissit di i de 'esiste za , de e c ti ge ze de p zz e e dei tra e i de 'artigia . I q ei m me ti, B art eb th vedeva se za g ardar i i s tti i i tag i de eg i castrarsi esatta me te e 'a tr e p teva, pre de d d e pezzi c i aveva mai fatt cas che f rse aveva gi rat per re p tesser materia me te mai ri irsi, c mp r i i ame . Q e a se sazi e di grazia d rava a v te vari mi ti e Bart e b th aveva a ra 'impressi e di essere vegge te: percepiva t tt , capiva t tt , avrebbe p t t veder crescere 'erba, i f mi e c pire 'a ber , 'er s i e m de are e m tag e c me a piramide e tissimame te c s mata da 'a a di cce che a sfi ra: gi stapp eva i pezzi a gra ve cit, se za sbag iar si mai, ritr va d s tt t tti i partic ari e g i artifici che i te deva masc herar i, q est' ghiata mi sc a, q e 'impercettibi e fi r ss , q est'a tra tacca dag i r i eri che g i avrebber , i g i m me t , i dicat a s zi e se s avesse av t cchi per vedere: i p chi attimi, s ' da di q e 'ebbre zza esa ta te e sic ra, a sit azi e imm bi e da re

da gi r i, e de a q a e c cepiva ea che pi sv gime t , si m dificava da c s a c s: spazi i teri si sa dava di c p , i cie e i mare ritr vava i r p st , dei tr chi ridive tava rami, deg i cce i, de, de e mbre, g em e. Q eg i attimi privi egiati era rari q a t i ebria ti ed effimeri q a t sembrava efficaci. Be prest Bart eb th ridive tava sacc di sabbia, a massa i erte i chi data a tav di av r , ebete dag i cchi spe ti, i capaci di vedere, che aspettava per re se za capire c sa aspettava. N aveva fame sete, ca d fredd ; p teva starse e se za d rmire pi di q ara ta re, se za far a tr che pre dere a a i pezzi a c ra ri iti, g ardar i, ri girar i e rimetter i gi se za ea che te tare di sistemar i, c me se q a siasi te tativ f sse i es rabi me te v tat a fa ime t . U a v ta rimase sed t 62 re di fi a - da merc ed matti a a e tt a ve erd sera a e dieci - dava ti a p zz e i c mpi t che raffig rava e ghe ghiaie di E si re: fra gia grigi a fra mare grigi e cie grigi . U 'a tra v ta, e mi e vece t sessa tasei, ric mp se e e prime tre re pi di d e terzi de p zz e che t ccava i q ei q i dici gi r i: a stazi ci a ba eare di Ripp es , i F rida. P i, e e s ccessive d e settima e, te t i va di fi ir : aveva dava ti pezzett di s piaggia q asi desert , c rist ra te a cap de a passeggiata e de e r c ce di gra it a 'a tr cap ; i ta a za, s a si istra, tre pescat ri caric ava a scia ppa di reti c r a ga br a; a ce tr a d a di a certa e t vestita di abit a pa i i e ca zata di cappe da carabi iere di carta sferr zzava sed ta s i ci tt i; acca t a ei, s pi a s pra tappet di fibre vegeta i, a ragazzi a c a c a a di c chig ie ma giava ba a e seccate; a 'estrema destra, bag i , vestit di vecchi batt edress, racc g ieva mbre i e sdrai ; s sf d a ve a trapez ida e e d e is tti spezzava a i ea de ' rizz te. Ma cava p ' di mare deggia te e pezzett di cie a pec re e: d ece t pezzi de stess azz rr c mi sc e variazi i bia che, ciasc dei q a i richiese pi di d e re di av r prima di tr vare i s p st . F a de e p che v te i c i g i bastar d e settima e per t ermi are p zz e. Ge era me te, fra ebbrezze e abbattime ti, esa tazi i e dis perazi i, attese febbri i e certezze effimere, i p zz e si c mp etava ei temp i previsti, i cammi a d si vers 'i e ttabi e fi e i c i, ris t g i

pr b ema, restava rmai s est acq astica, raffig ra te p rt di mare. Via razi e e 'e t siasm , i s desideri me ic esit 'apert ra di 'a tra scat

ere , di fatt ra sempre p ' sc via che aveva saziat , e a fr st si a dava speg e d , ascia d g i c a era.

CAPITOLO LXXI M rea , 4 A a c ci a a a vecchia, i izia me te d tata dei ritr v ati tram der i che a c ca de a sig ra M rea fece rapidame te s stit ire, He ry F e ry v e c trapp rre, per a gra de sa a da pra z di rapprese ta za, sti e decisame te ava g ardistic , di rig re ge metric , di f rma ism impeccabi e, m de di ge ida s fisticazi e i c i i gra di pra zi ffici a i avrebber ass t 'aspett di cerim ie iche. La sa a da pra z era a r a a sta za pesa te e zeppa di m bi i, c parq et a diseg i c mp icati, ' a ta st fa di mai ica azz rra, pareti s vraccariche di c r ici i e st cchi, z cc i s marm ve at , ampadari a ve bracci c 81 g cce, a tav a di q ercia, retta g are, c e s e brave d dici sedie di ve t ricamat e, ai d e capi, d e p tr e di m ga chiar c g i schie a i traf rati a X, a parte i feri re di crede z e tip bret e d ve da sempre si era visti cabare t Nap e e III di cartapesta, servizi per f mat ri (c a scat a per sig arette raffig ra te Les J e rs de c rtes di Cza e, acce di a be zi a abbas ta za simi e a me a i , e q attr p rtace ere rispettivame te dec rati da ass di fi ri, di q adri, di c ri e di picche), e a c mp stiera d'arge t pie a di ara ce, i t tt s rm tat da a tappezzeria raffig ra te a fa tas ia eq estre di cava ieri arabi; fra e fi estre, s pra c c wedde ia a, pa m a d'appartame t c f g ie r ame ta i, pe deva a gra de te a sc ra che m str ava m i t ga da gi dice, sed t s pra tr e evat a c i d rat ra i zaccherava t tt i q adr . He ry F e ry c divideva ' pi i e ampiame te diff sa che i g st c dizi at s da c re specific dei cibi i geriti, ma a che dai r immediati di t r i. De e ricerche ava zate e vari esperime ti c vi ser che i bia c , per a e tra it, per i "v t " e a s a ce, era i c re che meg i avrebbe esa tat i sap re deg i a ime ti. E f basa d si s q est dat che ristr tt r da cima a f d a sa a da pra z de a sig ra M rea : e imi i m bi i, fece sga ciare i ampadari e sca zare g i z cc i e asc se st cchi, r s i e affi i c fi t s ffitt fatt di pa e i amificati di ca d re abbag ia te, f r iti q a e di sp t immac ati rie tati i m d da c vergere vers i ce tr de a sta za. Le

pareti f r accate di be bia c bri a te e i vet st parq et rivestit di p astica g a me te bia ca. T tte e p rte ve er c da ate tra e q e a c he dava s 'e trata, a p rta a d e batte ti, temp vetrata, che f s stit ita da d e astre sc rrev i c ma date da a ce a f t e ettrica i visibi e. Q a t a e fi estre, e asc se dietr a ti pa e i di c mpe sat f derati di skai bia c . Tav a e sedie a parte, ess m bi e attrezzat ra f r t era ti e a sta za, ea che i terr tt re fi e ettric . T tta a sistemazi e de vase ame e de a bia cheria da tav a si fece eg i armadi preparati f ri da a sta za, e vestib , d ve ve e a che i sta ata a tav a di servi zi attrezzata c sca dapiatti e tag ieri. A ce tr di q e spazi bia c ch e ess a macchia, ess a mbra, ess a asperit ve iva ad appa are, F e ry dis p se a tav a: a m me ta e astra di marm , ass tame te bia ca, tag iata a ttag , dag i r i eggerme te sm ssati, retta da f st ci i dric de di ametr di metr circa. Ott sedie di p astica stampata, bia che, c mp etar i m bi i . Q e ca d re c me partit pres si fermava q i. Le st vig ie, diseg ate da sti ista ita ia Tit re i, f r rea izzate i t i paste - av ri , gia pa id , verde acq a, r sa te e, ma va egger , sa m e, grigi chi ar , t rchese, eccetera - i c i impieg era determi at da e caratteristiche d ei cibi preparati che a r v ta si rga izzava i t r a c re f dame ta e, c i era g a me te ass rtiti a bia cheria da tav a e 'abbig iame t d ei camerieri. Nei dieci a i i c i e bast a sa te per c ti are a ricevere, a sig ra M rea diede circa pra z a mese. I prim f past gia : t rti i di f rmaggi a a b rg g a, m rbide e di cci i sa sa a dese, sa m is107 di q ag ia c zaffera , i sa ata di mais, s rbetti a im e e a a g ai ava, acc mpag ati da xeres, Chtea -Cha , Chtea -Carb e x e p ch ghiacciat a Sa ter es. L' tim , e mi e vece t setta ta, f past er servit i pi atti di ardesia cida; c mp rtava vviame te cavia e, ma a che ca amari a a ta rrag ese, a se a di ci ghia ett a a C mber a d, 'i sa ata di tart fi e a char tte ai mirti i; e beva de di q est' tim pra z f r pi diffici i d a sceg iere: i cavia e ve e servit c a v dka versata i picc i bicchieri di basa t e i ca amari c vi

resi at di r ss effettivame te m t sc r , ma per a se a di ci ghia ett i maggi rd m prese t d e b ttig ie di Chtea -D cr -Bea cai 1955 travasate p er ' ccasi e i certe br cche a becc di crista di B emia che aveva t tta a erezza richiesta. Q a t a a sig ra M rea , assaggiava q asi mai i pi atti che faceva servire ai s i i vitati. Seg iva a dieta sempre pi rigida che aveva fi it c permetter e s de atte di pesce cr d , b cc e di pett di p , Edam e fichi secchi. I ge ere, ma giava prima che arrivasser g i i v itati, s a i sieme a a sig ra Trvi s. La q a c sa e impediva di a imar e e serate c a stessa e ergia che dedicava a av r di r di c i q ei pra zi era d'a tr de s a de e ta te appe dici: i preparava c c ra e mi zia, ste de d a ista deg i spiti c me si ste de pia di battag ia; ri i va i variabi me te sette pers e fra e q a i si tr vava i ge ere: i divid c a q a che f zi e fficia e (cap di gabi ett , c sig iere refere dar i a a C rte dei c ti, dit re a C sig i di Stat , ammi istrat re civi e e via di seg it ); artista etterat ; d e membri de s staff, mai a sig ra Trvi s per a q a e detestava q e ge ere di festivit prefere d a ra restare i camera s a a ri eggersi i ibr ; e 'i d stria e fra cese stra ier , c i q a e stava tratta d e per i q a e aveva dat q e pra z . D e tre m g i c atame te sce te c mp etava a tav ata. U dei pra zi pi mem rabi i f dat i re di m che, de rest , era gi ve t varie v te e stab i e: Herma F gger, ' m d'affari tedesc amic deg i A tam t e di H tti g, de q a e a sig ra M rea d veva distrib ire i Fra cia certi materia i da cam peggi : q e a sera, fece preparare pra z r sa - aspic di pr sci tt a Vert s, k ibiak di sa m e c sa sa a r ra, a atra se vatica a e pesche da vig a , champag e r s, eccetera - e c vit, tre a dei s i stretti c ab rat ri c he dirigeva i ram "ipermercati" de 'azie da, cr ista gastr mic , i d stria e de a fari a ric vertit ei piatti pr ti e pr prietari -c tivat re di vi i de a M se a, q esti timi d e acc mpag ati da m g i ama ti de a b a c ci a q a t i r c gi ti. Trasc ra d per a v ta i maia e di F re s e a tre c ri sit aperitive, g i i vitati imper iar a c versazi e esc sivame te s i piaceri de a g a, e vecchie ricette, g i chef sc mparsi, i b r r da tav a di c mare C me ce, e c se c s.

La sa a da pra z di F e ry serviva vviame te s per q ei pra zi di prestigi . A trime ti, a che q a d era a c ra va ida e pr vvista di s id appetit , a sig ra M rea pra zava c a sig ra Trvi s i camera s a i q e a de 'a mica. Era i r ic m me t di diste si e i t tta a gi r ata; par ava a 'i fi it di Sai t-M ezy, riev ca d se za sta carsi mi e ric rdi. Rivedeva 'arriv de vecchi disti at re che ve iva da B za ais c i s a ambicc di rame tirat da a cava i a era che risp deva a me di Be e; e i cavade t i c i berrett r ss e i s i v a ti i m tic ri; e i s at re di c r am sa che 'acc mpag ava s ffia d e e ca e a pi p ss e st a d c me pa zz per c prire g i r i dei p veri pazie ti. Riviveva ' ssessi e di essere pr ivata de d ce e messa a pa e e acq a per tre gi r i q a d a maestra e dava br tt v t ; ritr vava i terr re pr vat sc pre d s tt a pe t a che s a madre e aveva dett di strare gr ss rag er ; 'i te s st p re q a d , a matti a de 1915, aveva vist per a prima v ta i vita s a aere , bip a che era sb cat da a ebbia e si era p sat s camp ; e era sces gi va tt be c me di , c a gi bba di c i , gra di cchi pa idi e ghe ma i s tti i i gr ssi g a ti f derati di ag e . Era aviat re ga ese che v eva a dare a caste di C rb ic e a ebbia aveva sviat . Ne 'aere c'era parecchie carte che esami i va . Lei p t ai tar c me de rest e a che g i abita ti de vi aggi dai q a i p rt. Opp re, fi da q a d p teva ric rdare, risa iva 'i ca t pr vat t tte e v te che, picc issima, g ardava s farsi a barba: sedeva ge era me te a matti , vers e sette, d p a prima c azi e fr ga e, e preparava c gra seriet, i a sc de a d'acq a m t ca da e sa d pe e m t m rbid , a schi ma di sap e c s de sa c s bia ca c s c mpatta che, d p pi di setta taci q e a i, g ie e ve iva a c ra 'acq i a i b cca.

CAPITOLO LXXII Ca ti e, 3 Ca ti e. La ca ti a di Bart eb th. Ne a ca ti a di B art eb th c' rimas g i di carb e s q a e a c ra app ggiat secchi er di atta sma tata c ma ic di fi di ferr f r it di 'imp g at ra di eg , a bicic etta appesa a ga ci da mace ai , de e gabbie per b ttig i e rmai dis cc pate, e i q attr ba i da viaggi , q attr ba i pa ci ti, c per ti di te a catramata, fasciati da iste i di eg , c a g i e g ar izi i di rame, e c mp etame te f derati a 'i ter di f g i di zi c per gara tir e a te ta stag a. Bart eb th i aveva rdi ati a L dra, da Asprey, e i aveva fat ti riempire di t tt q e che p teva essere ecessari , ti e, c f rtev e, semp iceme te gradev e per 'i tera d rata de s perip i t r a m d . I prim che, apre d si, sve ava ampi va g ardar ba, aveva c te t c r red c mp et adatt a t tta a gamma de e c dizi i c imatiche q a t a e va rie ccasi i de a vita m da a, c me e c ezi i di vestiti di cart e ritag iat che i bambi i appiccicava s e bamb e-fig ri i di m da: i t tt a dav a dag i stiva i di pe a e scarpe di ver ice, da e i cerate ai frac, dai pass am tag a ai cravatti i a farfa a e dai caschi c ia i ai ci i dri. I sec d aveva c te t i vari materia i da dipi t e diseg ecessari per eseg ire g i acq ere i, imba aggi gi pr ti per essere spediti a Gaspard Wi ck er, g ide e carte varie, pr d tti da t i ette e ma te zi e che si p teva s pp rre q as i i tr vabi i a ra ag i a tip di, a cassetta di pr t s cc rs , e fam se s cat e di "caff i izzat ", e q a che str me t : macchi a f t grafica, bi c , macchi a per scrivere p rtati e. I terz ffriva a c ra t tt q e che ci sar ebbe v t se, esse d a fragati i seg it a a tempesta, tif e, marem t , cic e amm ti ame t d'eq ipaggi , Bart eb th e Sma tf avesser d v t a dar e a a deriva s pra re itt , appr dare i 'is a deserta e d verci s pravvi vere. I s c te t richiamava, i pi m der , q e de ba e

zav rrat c b tti v te che capita Nem fa are are s a spiaggia per ai tar e i c raggi si c i de 'is a Li c , e a c i esatta me c at ra, a tata i f g i de tacc i di Gide Spi ett, cc pa, acc mpag ata ver da d e i cisi i q asi a pie a pagi a, e pagi e da 223 a 226 de L'Is a misteri sa (ed. Hetze ). I q art , i fi e, era stat previst per catastr fi di p ca imp rta z a e c te eva - perfettame te c servata e mirac same te imba ata i v m e c s esig - a te da a sei p sti c t tti g i access ri e servizi, da a c a ssica "ghirba" a a c m da - e rece tissima a ra, p ich vi citrice de ' tim c c rs Lpi e -108 p mpa a peda e, passa d per i te da terra, i d ppi tett , i pa etti i ssidabi i, i te dit ri di ricambi , i pi mi i, i materassi p e m atici, e t rce a ve t , i f r e i a pastig ia, e b ttig ie term s, i c perti i castrabi i, ferr per stir da viaggi , a sveg ia, p rtace ere "a smi c " brevettat che permetteva a f mat re acca it di abba d arsi a s vizi se za dist rbare i vici , e a tav a t tta pieghev e che richiedeva circa d e re, av ra d i d e, per essere m tata sm tata - c 'ai t di picc issime chiavi a ma ic tt c tt facce. I terz e i q art ba e servir mai q asi. I g st i at di Bart eb th per i c mf rt brita ic e i me zzi pi me i imitati di c i a ra disp eva g i permetteva di sceg iere, q asi sempre, de e reside ze c ve ie teme te attrezzate - gra di a berghi, amba sciate, reside ze di ricchi privati - d ve xeres g i ve iva ffert s vass i d'arge t e d ve 'acq a per a barba t ccava g i 86 fahre heit e g i 84. Q a d ri sciva pr pri a tr vare a sistemazi e di s gradime t ei di t r i de g sce t per 'acq ere di t r , Bart eb th si rasseg ava a camp eggi . La q a c sa g i capit a ve ti a di v te i t tt , e fra e a tre i A g a, da e parti di M amedes, i Per da e parti di Lambayeq e, a 'estrema p ta de a pe is a ca if r ia a (e ci i Messic ) e i varie is e de Pacific d e 'Ocea ia d ve avrebbe p t t be issim d rmire a 'apert se za bb igare i p ver Sma tf a tirare f ri, sistemare, e s pratt tt , p chi gi r i d p , a sm tare t tt i materia e, sec d rdi e imm tabi e i c i g i ggett d vev a essere ripiegat e rip st seg e d e istr zi i per ' s ite a ba e, ch e, se , avrebbe mai p t t richi dersi.

Bart eb th ha mai par at m t dei s i viaggi e, da q a che a , e par a pr pri pi. Q a t a Sma tf, i riev ca v e tieri, ma a mem ria g i fa. c i ecca sempre pi spess . Per t tti g i a i de e s e peregri azi i, ha te t a specie di tacc i -diari d ve, acca t a ca c i pr digi same te ghi che rmai ha dime ticat c sa ca c asser , a tava c me passava e gi r ate. Aveva a grafia a q a t stra a i c i i tag i de e t sembrava s tt i eare e pa r e de a riga s peri re e d ve i p ti i s e i aveva 'aria di i terr mper e e frasi de a riga di s pra; i c mpe s , i terca ava e a riga di s tt c d e e arabeschi de e par e che e era s vrapp ste. I ris tat dier be ta da 'essere sempre chiar , ta t pi che Sma tf era c vi t che a semp ice ri ett ra di a par a riass me te a ra t tta a sit azi e sarebbe p i bast ata a ris scitare i ric rd i tatt , c me q ei s g i che ti rit r a a 'impr vvis q a d e ramme ti e eme t : ragi e per c i a tava e c se i m d sc r e p chissim esp icit . Per esempi , a a data 10 ag st 1939 - a Taka g , e Ke ia - si p eggere: Cava i di piazza che va a a v ce, se za vett ri . G i spicci i di rame si re d i pezz di carta. Le camere aperte e a ca da. V e... me? ge ati a di zampett di vite (ca f f t je y). M d di p rtare i bambi i. Pra z da sig r Mack i . Sma tf capisce pi q e che v eva c s ric rdare. T tt q e che g i vie e i me te - e ha mai ta t - che q e mister Mack i era b ta ic s i sessa ta e passa i q a e, d p aver cata gat per be ve t'a i fe ci e farfa e ei s tterra ei de British M se m, se 'era a dat a i ve tariare i c a f ra ke i ta. Q a d Sma tf a rriv per pra zare c i b ta ic - Bart eb th q e a sera era a M mbasa da g v er at re pr vi cia e tr v i gi cchiat e sa tt , i te t a rip rre i sc at ette retta g ari de e pia ti e di basi ic (Ocim m basi ic m) e svariati c ampi i di epifi dei q a i, dai fi ri c r av ri , era affatt Ep iphy m tr cat m e, g i disse c v ce trema te, f rse gi r si sarebbe ch iamat

Epiphy m pa cif i m Mack i (avrebbe preferit Epiphy m mack i e m, ma q es t rmai si faceva pi). I vecchi i fatti accarezzava da ve t'a i s g : dare i s me a a di q e e cactacee , i ma ca za di meg i , a sc ia tt ca e de q a e i dirizzava descrizi i sempre pi partic areggiate ai s i capi i q a i i sisteva a risp derg i che ta e variet differiva abbasta z a dag i a tri sci ridi africa i (Xer s gete s, Xer s cape sis, eccetera) per me ritarsi a de mi azi e specifica. La c sa pi stra rdi aria de a st ria che, d dici a i e mezz d p , Sma tf i c tr e e is e Sa m e a tr mister Mack i , p c pi gi va e de prim , e s ip te; si chiamava C rbett: era missi ari da v t affi at , i c rit ci ere , che si cibava esc sivame te di a tte e f rmaggi bia c ; s a m g ie, d i pimpa te che si chiamava B y, b adava a e ragazzi e de vi aggi ; g i faceva fare gi astica s a spiaggia e, t tti i sabati matti a, e si vedeva agghi date c g e a pieghe, astri rica mati fra i cape i e braccia etti di c ra d d arsi a ritm di a c ra e d i Hae de ripet ta fi a a a sea da gramm f a m a, c gra de gi ia d ei t mmies109 bighe i che a sig ra i q esti e f mi ava i ti me te.

CAPITOLO LXXIII Marcia, 5 La prima sta za de eg zi de a sig ra Marcia, q e a di c i si cc pa i fig i David, pie a di picc i m bi i: tav i i di caff c i pia di marm , servit re i, p f pa ci ti, sedie p tate, sgabe i Ear y America pr ve ie ti da 'ex stazi e di p sta di W ds H e, Massach ssets, i g i cchiat i, seggi i i pieghev i di te a a X dai piedi a t rtig i e, eccetera . S e pareti tappezzate di te a bigia grezza, parecchi scaffa i variame te a t i e pr f di, c perti di st ffa verde istata da astr di c i r ss fissat c b rchie di rame a testa arga, regg t tta a serie di i i acc rata me te disp sti: a c fettiera da c rp di crista , base e c perchi d' r , fi eme te cese ata, deg i a e i a tichi prese tati s stretti ci i dri di cart e bia c , a bi a cia da cambiava te d' r , q a che m eta se za effigie, sc perta da 'i geg er A dr ss v a 'ep ca dei av ri di sterr per a ferr via tr a scaspica, ibr mi iat apert s a mi iat ra raffig ra te a Vergi e c Bambi , a scimitarra di Shiraz, specchi di br z , 'i cisi e che i stra i s icidi di Jea -Marie R a d de a P atire a B rg-Ba d i (brache vi a di Parma e giacca a righe, i C ve zi a e, i gi cchi , scarab cchia i bi g iett e q a e spiega i s gest . Da a p rta s cchi sa s'i travede m i carmag a e berrett frigi , armat di a ga picca, che g arda c di ); d e tar cchi de Bemb raffig ra ti , i diav e 'a tr , ' speda e; a f rtezza i mi iat ra c q attr t rri di a mi i e sette p rte c p t e evat i , a m a, t tte f r ite dei r bravi s dati i di pi mb ; a tri s dati da c ezi e, pi gra di, dei p i s110 de a Gra de G erra: fficia e s serva c i bi c , a tr , sed t s pra bari e di p vere, esami a a carta distesa s e s e gi cchia; a staffetta c seg a sa ta d mi itarme te p ic sigi at a ge era e i ma te a; s dat i asta a bai etta; a tr , i divisa da fatica, c d ce cava per a cavezza; terz sr t a avv git re di pres t c rdi Bickf rd; specchi ttag a e i a c r ice di tartar ga; vari mi fra i q a i d e t rciere bra dite da braccia ma e , simi i a q e e che, i certe tti, si a ima e fi m La Be a e a Bestia, dei m de i i di scarpe, di eg sc pit , che asc d p rtapi e tabac chiere da fi t ; a testa di gi va e d a di cera dipi ta, a c i

acc ciat ra fatta di cape i veri pia tati a a e verame te petti abi i serve c me p bb icit ai parr cchieri; "i picc G te berg", tip grafia per bamb i i a i ve ti, c te e te s a cassa pie a di caratteri di g mma, c mp sit i , a pi zetta e dei tamp i ma a che de e immagi i i ri iev s pezz i di i e m q adrat , che serv per abbe ire i testi c fregi vari: ghir a de di fi ri, grapp i e pampi i, g d a, gra de piramide, picc abete, gambe retti, i c r , ga ch , eccetera. S a scriva ia d ve David Marcia se e sta s ed t t tt i gi r c' c assic de a bib i grafia mismatica, a Racc ta di m ete de a Ci a, de Giapp e, eccetera, de bar e de Cha d ir, e cart ci d'i vit a a prima m dia e di S ite srie e 94 di Octave C ppe .

I prim che cc p a b ttega era i cis re s vetr che av rava s pratt tt a sistemare eg zi e de q a e, ei primi a i ci q a ta, si p teva a c ra ammi rare i de icati arabeschi s i tramezzi di vetr smerig iat de Caff Riri, prima che i sig r Riri, cede d a a m da, i facesse s stit ire da pa e i di frmic a e i ta i c ata. I s i effimeri s ccess ri f r vivaista, vecchi r giai che a matti a ritr var m rt i mezz a t tti i s i r gi fermi , fabbr ferrai , it graf , fabbrica te di sdrai , ve dit re di art ic i da pesca e i fi e, s fi ire deg i a i tre ta, se ai che si chiamav a A bert Massy. Fig i di piscic t re di Sai t-Q e ti , Massy aveva fatt sempre i se ai . A sedici a i, q a d'era appre dista a Leva is, si era is critt a c b sp rtiv rive a d si di c p cic ista eccezi a e: b sca at re, ve ce a spri t, mag ific a pass , fa tastic ei rec peri, c 'isti t i fa ibi e di c me e q a d sferrare 'attacc , Massy aveva a st ffa di di q ei giga ti de a strada e c i imprese i stra 'et d' r de cic ism ; a ve t'a i, appe a passat pr fessi ista, dim str i pie : e a pe tima tappa, A c a-B g a, de Gir d'Ita ia 1924, a s a prima

gra de pr va, si scate fra F r e Fae za i a f ga parte d c a ta e f ga c he s A fred Bi da e E rici ri scir ad agga ciarg i a r ta: E rici ci g adag a vitt ria fi a e e Massy stess rev issim q i t p st . U mese d p , a s prim e tim T r, Massy per p c ri v a c ra pi bri a teme t e q e a s a prestazi e e e a d ra tappa Gre b e-Bria q asi strapp a B ttec chia, che 'aveva c q istata fi da prim gi r , a mag ia gia a. C Led c e Mag e, a ch'essi a r prim T r, a d i f ga a p te de 'Avey at e sce d da R chetai e aveva gi semi at i gr pp . Nei s ccessivi ci q a ta chi metri, a pr gressi e c ti i es rabi e: tre ta sec di a B rg-d'Oisa s, mi t a Da phi , d e a Vi ar-D'Ar e, ai piedi de La taret. Ga va izzati da a f a e t siasta di vedere fi a me te dei fra cesi mi acciare 'i vi cibi e B ttecchia, i tre gi va i c rrid ri s perar i c e c tre mi ti e pi di distacc : g i restava che asciarsi tri fa me te sciv are per a discesa fi a Bria ; q a q e f sse i ris tat de a c assifica di tappa, a Massy bastava c serv are q ei tre mi ti s B ttecchia per ba zare i testa a a c assifica ge era e; ma a ve ti chi metri da 'arriv , pr pri prima di M tier- es-Bai s, s itt i a c rva e cadde, a cad ta se za c seg e ze per i ma catastr fica per a bi cic etta: a f rce a si spacc ettame te. A ra, i reg ame t pr ibiva i cam bi di macchi a i c rsa, e i gi va e campi e f c strett a ritir . La fi e de a stagi e f disastr sa. I dirett re de a sq adra, che aveva a fid cia q asi sc fi ata e e p ssibi it de s p pi , ri sc a c vi cer , me tre c ti ava a par are di smetter a per sempre c e gare, che a s a je a a T r g i aveva pr v cat 'a te tica f bia de a strada e pers ase a passare a a pista. S e prime, Massy pe sava a e Sei Gi r i e q i di si mise i c tatt c i vecchi pistard a striac Peter M d i c i c mpag abit a e si era appe a ritirat . Ma M d aveva da p c firmat c Ar d A ge icht e Massy a ra decise, s c sig i di T t Grassi , di darsi a mezz f d : di t tte e discip i e cic istiche era q esta a pi p p are, e campi i c me Br ier, Ge rges Wamb st, Srs, Pai ard 'america Wa th r, era ettera me te ad ati da e f e d me ica i che riempiva i V -d'Hiv, B ffa , a Cr ix de Ber y i pare des P ri ces. La gi vi ezza e 'e t siasm di Massy fecer meravig ie e i q i dici

tt bre 1925, me di a d p i s deb tt e a specia it, i v staye r batt a M t hry i rec rd m dia e de ' ra perc rre d 118,75 chi metri dietr a gr ssa m t de s a e at re Barrre, attrezzata per ' ccasi e c tag iave t e eme tare. Q i dici gi r i prima, i be ga L Va derst yft, tirat s a stessa pista da De ige, c tag iave t p ' pi tev e, e aveva fatti s 115,098. Q e rec rd che, i a tre circ sta ze, avrebbe p t t dare i via a a carriera pr digi sa di pistard f disgraziatame te che 'ap te si trist e e se za f t r . Massy prestava a ra servizi di eva, s da sei settima e, e prim reggime t carreggi a Vi ce es, e se aveva p t t tte ere permes s specia e per fare i s te tativ , ri sc a far sp stare i extremis q a d dei tre gi dici richiesti da a Federazi e I ter azi a e Cic ism disd isse 'impeg d e gi r i prima de a data stabi ita. La s a prestazi e f q i di m gata. Massy si batt q a t p ssibi e, c sa faci e sta d i caser ma, ma grad 'app ggi sp ta e che g i dieder s i c mpag i di camerat a per i q a i era vviame te id , ma a che t tti i s i s peri ri fi a c e c ma da te a g ar igi e, che pr v c perfi i terve t a a Camera dei dep tati de mi istr de a G erra, i q a e a tri era che Pa Pai ev. La C mmissi e i ter azi a e di Om gazi e rimase i f essibi e; t tt q e che Massy ri sc a tte ere f 'a t rizzazi e a ripetere i te tativ i c diz i i reg ame tari. Ric mi ci ad a e arsi c f ria e fid cia e i dicembre, e sec d te tativ , impeccabi me te tirat da Barrre, batt i pr pri rec rd perc rre d i ' ra 119,851 chi metri. Ma q est g 'imped di sce dere da a mac chi a sc te d tristeme te a testa: a q i dici a di gi r i prima, Jea Br i er, dietr a m t di La tier, aveva fatt 120,958 chi metri, e Massy sapeva di aver batt t . Q est'i gi stizia de a s rte che privava per sempre de a gi ia di vedere i s me s 'a b de a specia it q a d i vece era stat , c m q e, rec rdma de ' ra da 15 tt bre a 14 vembre 1925, dem ra izz Mass y a p t da far ri ciare c mp etame te a cic ism . Ma a ra c mmise g rave err re: appe a fi it i servizi mi itare, i vece di cercarsi av r ta da a f a scate ata dei ve dr mi, dive t i pacemaker, e ci 'a e at re , di gi va issim stayer, Li Margay, piccard i sta cabi e e m che av eva sce t i mezz f d per p ra ammirazi e vers e pr dezze di Massy, ed era ve t a piazzarsi

sp ta eame te s tt q e 'egida fam sa. I mestiere di pacemaker mestiere i grat . M t i arcat s a gr ssa m t , e gambe be vertica i e g i avambracci appiccicati a c rp per f r ire i maggi r ripar p ssibi e, tira stayer e e dirige a c rsa i m d da imp rg i mi im sf rz , atte t a piazzarsi e e c dizi i mig i ri per p ter attaccare q est q e 'avversari . I q esta p sizi e terribi me te sta ca te i c i q asi t tt i pes de c rp grava s a p ta de piede si istr , e che deve ma te ere per ' ra ' ra e mezz se za m vere bracci gamba, i pacemaker vede a ma ape a i s stayer e, per v ia de r ggit deg i a tri m t ri, praticame te i grad di ricever e i mess aggi: t tt'a pi, g i p c m icare c picc i ce i de cap , i c i sig ificat vie e c c rdat i a ticip , che sta per acce erare, ra e tare, sa ire a 'es ter , t ffarsi a a c rda, s perare q e 'avversari . I rest , stat di f reschezza de c rrid re, a s a c mbattivit, i s m ra e, deve i t ire. Di c seg e za c rrid re e a e at re dev essere t tt , ragi are e agire i si eme, pr cedere c temp ra eame te a a stessa a a isi de a c rsa e trar e e stess m me t e stesse c seg e ze: chi s rpres perd t ; 'a e at re che pe rmette a a m t emica di piazzarsi i m d da tag iarg i 'aria p tr evita re che i s stayer si stacchi; stayer che seg e i s a e at re q a d q e acce era i c rva per attaccare s c c rre te, si asfissier te ta d di rip rtarsi s r ; i e trambi i casi, i c rrid re perder i p chi sec di g i pr babi it di vitt ria. Fi da 'i izi de a r ass ciazi e, t tti ca pir che Massy e Margay sarebber stati ta dem m de , a di q e e sq ad re di c i si cita a c ra a perfetta arm ia, pr pri c me e a tre ce ebri c pp ie che f r fra g i a i ve ti e g i a i tre ta, e 'ep ca d' r de mezz f d , L art e Pasq ier prim , De Wied e Bisser t, g i svizzeri Stampf i e d'E tr eb is. Per a i Massy p rt Margay a a vitt ria i t tti i gra di ve dr mi d'E r pa. E per m t temp , q a d diva i p bb ic de prat e de e gradi ate app a dire fre eticame te Li e a zarsi sca de d i s me appe a c mpariva s a pista c a s a mag ia bia ca a strisce vi a, q a d vedeva, vi cit re, sa ire s p di per ricevere medag ie e mazzi di fi ri, se tiva che gi ia e rg g i . Ma prest q e e acc amazi i che si riv geva a i, q eg i

ri che avrebbe d v t c scere e dei q a i desti i iq aveva privat , pr v car i i rise time t sempre pi te ace. I c mi ci a diare q e e f e r a ti che ig rava per ad rare st pidame te 'er e de gi r che d veva e s e vitt rie s ta t a i, a a s a esperie za, a a s a v t, a a s a tec ica, a a s a ab egazi e. E c me se per radicarsi e ' di e e dispr ezz avesse av t bis g di veder tri fare i p pi sempre di pi, arriv a chie derg i sf rzi sempre maggi ri, rischi sempre pi gra di, attacca d fi da 'i izi e c rre d da pri cipi a a fi e a a media i fer a e. Margay bbidiva, dr gat da 'i f essibi e e ergia di Massy per i q a e ess a vitt ria, ess a i mpresa, ess rec rd pareva bastasser mai. Fi a gi r i c i, d p aver sp i t i gi va e campi e a te tare a s a v ta q e rec rd de ' ra di c i i s tess era stat i dete t re misc sci t , Massy g i imp se, s a terribi e pi sta de Vig re i di Mi a , a ta e a dat ra e tempi di passaggi ta me te ser rati, che 'i evitabi e fi c pr d rsi: tirat a pi di ce t a ' ra, Margay si stacc da r i a c rva e, pres da ris cchi , perse 'eq i ibri , e cadd e trasci at per pi di ci q a ta metri. N m r, ma q a d sc da ' speda e, sei m esi d p , era rre dame te sfig rat . I eg de a pista g i aveva strappat t tta a parte destra de vis : aveva recchi s e cchi s , pi as , pi de ti, ie te masce a i feri re. La parte bassa de vis era rid tta a ' rr ibi e p tig ia r sea m ssa da tremiti i c tr abi i pietrificata i rict s i dicibi i. I seg it a 'i cide te, Massy aveva fi a me te dat addi defi itiv a cic ism e ric mi ciat a fare i se ai , mestiere appres e praticat q a d'era a c ra di etta te. Aveva ri evat a b ttega di r e Sim -Cr be ier - i s predecess re, q e de e ca e da pesca, che si era arricchit c i Fr te P p are, tras cava i r e J ffr y i ca e q attr v te pi gra de - e divideva c a s re a J sette 'appartame t de pia terre . Og i gi r a e sei a dava a tr vare Li Margay a ' speda e Larib isire e q a d f dimes s prese c s. I s se s di c pa era i esti g ibi e e q a d , p chi mesi d p , 'ex campi e g i chiese a ma di J sette, ta t fece e ta t disse da r i scire a c vi cere a s re a che a a fi e sp s q e m str arva e. La gi va e c ppia si sistem a E ghie i vi i i riva a ag .

Margay affittava ai vi eggia ti e a q e i che passava e acq e sdrai , barch e e patti i a peda e. La parte i feri re de v t sempre imbac ccata i a gra de sciarpa di a a bia ca che arrivava pi me a asc dere a s a m str sit. J sette badava a a casa, faceva e spese, c ci ava c civa a macchi a i g ardar ba i c i aveva chiest a Margay di mettere piede. Q est stat di c s e d r dici tt mesi. U a sera de 'apri e mi e vece t tre ta ve, J sette t r da frate sc gi ra d di iberar a da q e ' m c a faccia di verme che era dive tat i s i c b d' g i mi t . Margay cerc di ritr vare, riv edere ripre dersi J sette. P chi gi r i d p , a se ai arriv a ettera: Mar gay capiva be issim c s'aveva s pp rtat J sette da q a d si era sacrificata p er i e e imp rava i perd ; i capace di chieder e di t r are q a t di ri scire a vivere se za di ei, preferiva a darse e, espatriare, spera d di tr var e i q a che ta a c trada a m rte iberatrice. Ve e a g erra. Req isit d a STO 111 Massy a d i Germa ia a av rare i 'i d stria di scarpe e, e a b ttega, J sette sistem a sart ria. I q ei peri di di carestia i c i g i a ma acchi racc ma dava di ri f rzarsi e scarpe c s e ritag iate i pi strati di carta di gi r a e vecchi pezzi di fe tr ries mat , e disfare i vecchi p ver per farse i vi, era di reg a sc cire e ric cire vecchi vestiti e J sett e ebbe m t av r . La si vedeva, sed ta acca t a a fi estra, ric perare spa i e e f dere, riv tare capp tt , tag iare a casacchi a i vecchi scam p di br ccat , i gi cchi dava ti a a sig ra de Bea m t, seg ar e c gess ' r de a g a pa ta i ricavata da pai di ca z i di tweed de d ef t marit . Marg erite e a sig ri a Crespi a dava ta v ta a far e c mpag ia. Le tre d e se e stava m te i t r a a picc a st fa a eg a a ime ta ta s da pa tt e di segat ra e di carta, tira d per re e ghe g g iate di fi s tt a pa ida ce de a ampada azz rra. Massy t r a a fi e de '4 4. Frate e s re a ripreser a vivere i sieme. N pr ciar mai i me de 'ex stayer. Ma a sera i se ai s rprese a s re a i acrime. G i c fe ss che da q a d aveva asciat Margay aveva mai smess di pe sar per mi t : era piet rim rs , ma am re, am re mi e v te pi f rte de a rip si e che e

ispirava i v t de 'essere amat . L'i d ma i matti a s ar a a p rta e m meravig i same te be apparve s a s g ia: era Margay, ris scitat dai m stri. Li Margay s era dive tat be , ma era dive tat ricc . Decis a espatriare, aveva affidat a cas a sce ta de a s a tima desti azi e; aveva apert at a te e se za g ardar aveva pia tat spi s a carta de m d ; i cas , d p essere cad t varie v te e mare, fi c 'i dicare i S damerica, e Margay si era imbarcat c me f chista s carg grec Stepha t is i parte za per B e s Aires e, d ra te a traversata, era dive tat amic di vecchi mari ai di rigi e ita ia a, Mari Ferri, dett Ferri e Rita .112 Prima de a Gra de G erra, Ferri e Rita dirigeva a Parigi i r e des Acacias mer 94, picc ca e tt r che si chiamava e Ch ps, i q a e asc dev a a bisca c a desti a ta ai c ie ti abit a i c i me di 'Oct g e per v ia de a f rma de e p g ie che vi ve iva sate. Ma e vere attivit di Ferri er a be a tre: era dei dirige ti di q e gr pp di agitat ri p itici che ch iamava Pa a archici, e a p izia, se sapeva per cert che i Ch ps asc deva a casa da gi c c sci ta s tt i me di 'Octag e, ig rava che 'Octag e stess era semp iceme te a c pert ra di dei q artier ge era i pa a archic i. Q a d , d p a tte de 21 ge ai 1911, i m vime t ve e decapitat e d ece t dei s i mi ita ti pi attivi imprigi ati, fra i q a i i tre capi st rici P rki je, Marti tti e Barbe ire, Ferri e Rita f dei p chissimi resp sa bi i a sf ggire a a retata de a p izia ma, de ciat , i divid at , perseg it at , p t s , d p essersi ri ta at per q a che mese e a Bea ce, c mi ciare a vita errab da che p rt se za treg a da cap a 'a tr de a terra, face d g i fare, per s pravvivere, i pi vari mestieri, da t saca i ad age te e ett ra e, da g ida a pi a a m g ai i gra de sti e. Margay aveva pr getti precisi . Ferri, p r ave d passat da pezz a ci q a ti a, e aveva per d e e p ta va t tte e s e spera ze s ga gster t ri che c sceva a B e s Aires, R se d J arez dett " e C g e r". R se d e C g e r era fra g i i strissimi di Vi a Sa ta Rita. Tri ciap i c me p chi, e per di pi m di d Nic as Pared es a s a v ta m di M re , che era se z'a tr m imp rta te. Appe a sbar cati,

Ferri e Margay a dar a tr vare e C g e r e si miser ai s i rdi i. E ma g ie e i c se perch, a prim av rett - a semp ice c seg a di dr ga - si fec er pre dere, m t pr babi me te s istigazi e de stess e C g e r de res t . Ferri e Rita si becc dieci a i di prigi e e ci m r q a che mese d p . Li Margay, che p rtava armi, e ebbe s tre. I gattab ia, Li Margay - Li e Bave r Li Tte-de-N e d c me chiamava a ra - si rese c t che a s a imm da br ttezza ispirava a chi q e - g ardia adr che f sse - piet e fi d cia. Vede d a ge te v eva c scere a s a st ria, e q a d g ie 'aveva r acc tata, g i racc tava a pr pria. I q e ' ccasi e Li Margay sc pr di ave re a mem ria stra rdi aria: q a d sc di prigi e, e gi g de mi e vece t q ara tad e, i pedigree di tre q arti de a teppa s damerica a aveva pi se greti per i. N s c sceva mi tame te e r fedi e pe a i, ma e sapev a a me adit g sti, difetti, armi preferite, specia it, tariffe, asc dig i, m d di tr var i, eccetera. I a par a, era attrezzat a meravig ia per p ter di ve tare 'impresari dei bassif di de 'i tera America ati a. Si sistem a Citt d e Messic i 'ex ibreria, a 'a g fra via C rrie tes e via Ta cah a . Uf ficia me te faceva i prestat re s peg , ma c vi t de 'efficacia de a d pp ia c pert ra tip q e a gi praticata da Ferri e Rita , cerc di asc dere tr pp che faceva i ricettat re. I rea t, era m t rar che i ga gster sempre pi papaveri di t tte e Americhe a dasser a c s tar per affidarg i merci di va re: rmai c sci t c i mig rispett s di e Ficher ( Schedari ), Li Margay era dive tat i Wh 's wh dei ba diti de N v M d : sapeva t tt di t tti, sapeva chi faceva q est , c sa, q a d , d ve perch, sapeva che i ta c trabba diere c ba cercava a g ardia de c rp , che a ta ga g di Lima a veva bis g di b pist er "s ffi e", che Barrett aveva ass t sicari , cert Razza, per ste dere i s c c rre te Ram , che a cassaf rte de 'a berg Sierra Be a di P rt-a -Pri ce racchi deva a c a a di diama ti stimata s i ci q ece t mi a d ari per a q a e texa era pr t a versar e trece t mi a i c ta ti. La s a discrezi e era esemp are, a s a efficie za gara tita e a c mmissi e, ragi ev e: fra i d e e i ci q e per ce t de pr d tt fi a e de ' perazi e. Li Margay fece rapidame te f rt a. A a fi e d e 1944, aveva

acc m at abbasta za de ar per a dare eg i Stati U iti a te tare di farsi pe rare: era ve t a sapere che chir rg di Pasade a, Ca if r ia, aveva appe a mess a p t a tec ica d'i est pr te itic che permetteva ai tess ti cicat rizia i di rige erarsi se za asciare tracce. Sf rt atame te, i pr cedime t a veva a casistica p sitiva s s picc i a ima i , per ' m , s framme ti di pe e i ervata. N era mai stat app icat i a z a c s devastata - e da m t temp tret tt - c me a faccia di Margay e sperare i ris tat s ddisface te pareva va , a p t che i chir rg si rifi t di te tare 'impres a. Ma Margay aveva ie te da perdere: f s tt a mi accia di q attr g ri a armati di mitra che i medic d vette perare 'ex campi e. Mirac same te, ' perazi e ri sc. Li Margay p t fi a me te rie trare i Fra cia e ritr vare c ei che aveva mai smess di amare. P chi gi r i d p , se a p rt e a ss sa pr priet che si era fatt c str ire s e rive de ag di Gi evra, vici a C ppet d ve, pres mibi e e a zi cert , c ti , i d bbiame te s sca a a c ra pi va sta, e s e cr se attivit. Massy rimase a Parigi per q a che a tra settima a, p i ve dette a se eria e rit r a Sai t-Q e ti a vivere i pace i rest dei s i gi r i.

CAPITOLO LXXIV Macchi ari de 'asce s re, 2 A v te immagi ava che stabi e f sse iceberg c a parte visibi e c stit ita dai pia i e i s tt tetti. A di de prim ive de e ca ti e sarebber a ra i iziate e masse s mmerse: s ca e dai gradi i s ri che sce desser gira d s se stesse, ghi c rrid i pi astre ati c g bi mi si pr tetti da reti meta iche e p rte di ferr seg a te da teschi e stampig iat re, m tacarichi c pareti ribadite, b cche d'aria f r ite di ve t e e rmi e imm bi i, ca e a ti ce di di te a meta izzata, gr sse c me tr chi d'a ber , i estate s prese gia e d' metr di diametr , p z zi ci i drici scavati e a viva r ccia, ga erie di ceme t q a e f rate da fi estre e di vetr smerig iat , sta zi i, dep siti, casematte, sa e c cassef r ti m ite di p rte b i date. Pi gi ci sarebbe stat c me a sare di macchi e, e p i ricettac i i mi ati a tratti da chiar ri r ssastri. Passaggi stretti aper ti s sa e imme se, atrii s tterra ei a ti c me cattedra i, c e v te s vracc ariche di cate e, p egge, cavi, t bi, ca a izzazi i, travi, e de e piattaf rm e m bi i fissate s marti etti d'acciai cidi di grass , e carcasse di t bi e pr fi ati de i ea ti impa cat re m str se i cima a e q a i deg i mi i i t ta di amia t , a faccia c perta da gra di maschere trapez ida i, avrebber fatt sprizzare vividi ampi di archi v taici. A c ra pi gi ci sarebber stati si s e ha gar, ce e frig rifere, ce e di mat razi e, ce tri per a cer ita e a di strib zi e de a p sta, e stazi i di smistame t c cabi e di ma vra e c m tive a vap re trai a ti carri piatti e trasb rdat ri, vag i pi mbati, c tai e r, vag i cister a, e ba chi e c perte di merci amm cchiate, pi e di eg ame tr pica e, pacchi di t, sacchi di ris , piramidi di matt i e pietre di egat ra, r t i di fi di spi at , trafi ati, a g ari, i g tti, sacchi di ceme t , bari i e baratt i, c rdami, ta iche, b mb e di gas b ta . E a c ra pi dista te m t ag e di sabbia, ghiaia, c ke, sc rie, pietrisc da massicciata, e p i bet iere, m cchi di resid i di f deria, p zzi di mi iera i mi ati da rif ett ri a ce ara ci e, serbat i, ffici e de gas, ce tra i termiche, t rri di perf razi e , p mpe, tra icci de 'a ta te si e, trasf rmat ri, vasche, ca daie irte di t b at re, eve e c tat ri;

e d ck br ica ti di p teggi, carr p ti e gr , verrice i dai cavi tesi c me c rde di vi i che trasp rta eg per impia acciat ra, m t ri d'aere , pia f rti da c cert , sacchi di c cime, ba e di f raggi , bi iardi, mietitrebbia , c sci etti a sfera, casse di sap e, b tti di bit me, m bi i da ffici , macch i e da scrivere, bicic ette; e a c ra pi gi dei sistemi di chi se e baci i, ca a i perc rsi da c v g i di chiatte cariche di gra e c t e, e i ee strada i s cate da cami di merci, c rra pie i di eri cava i sca pita ti, reci ti di pe c re be a ti e grasse vacche, m tag e di c rbe g fie di fr tta e verd ra, c e di f rme di gr viera e f rmaggi d ri, i fi ate di mezze bestie dag i cchi v itrei appese a ga ci da mace ai , c i e di vasi, st vig ie e fiaschi impag ia ti, carichi di a g rie, atte d' i di iva, b tti di sa am ia, e pa etterie g iga ti c i garz i a t rs d , i ca z i bia chi, che tira f ri dai f r i piastre br cia ti c me di mig iaia di pa i a ' va, e c ci e smis rate c pa de e gra di c me macchi e a vap re che pr d c ce ti aia di p rzi i di st fa t t s versat i gra di piatti retta g ari; e a c ra pi gi ga erie di mi ie ra c vecchi cava i ciechi che tira vag ci i di mi era e e e pr cessi i e te dei mi at ri i e mett ; e b de i sg cci a ti p te ati da assi i z ppat e che p rterebber ai piedi di gradi i ce ti d ve sciacq etta acq e erastre ; barche a f d piatt , b rchie i zav rrati c b tti v te, avigherebber s q e ag se za ce, s vraccarichi di esseri f sf resce ti che trasb rda i s ta cabi i da ' a a 'a tra riva ceste di bia cheria sp rca, st ck di vase ame , zai i, pacchi di cart e chi si da pezzi di c rda; cassette pie e di pia te st rimi zite, bass ri ievi di a abastr , ca chi di Beeth ve , p tr e L igi XIII, gra di vasi di p rce a a ci esi, scat e di arazzi raffig ra ti E ric III e i s i fav riti che gi ca a bi b q et, ampadari a c ra f r iti de e r carte m schicide, m bi i da giardi , ca estre i d'ara ce, gabbie per cce i v te, sce di etti, term s; pi gi ric mi ciava i gr vig i di c d tte, t bi e g ai e, e deda i de e f g e, dei c ett ri e de e vi zze, g i stretti ca a i c para petti di pietra era, e sca e se za ri ghiera a strapi mb e v t , t tta a

ge grafia abiri tica di b tteg cce e picc i c rti i di sg mber , di p rtici e marciapiedi, di passaggi e vic i ciechi, t tta ' rga izzazi e rba a vertica e e s tterra ea c i s i q artieri, i s i distretti e e s e z e: a citt de i c ciat ri c i r ab rat ri da fet re amm rba te, macchi e ma a date da e ci ghie g re, ammassi di c i e pe ame, maste i c mi di iq idi br astr i; i dep siti dei dem it ri c i r cami etti di marm e st cc , i bid, e va sche da bag , i radiat ri arr ggi iti, e stat e di i fe f ggitive, i mi, e pa chi e p bb iche; a citt dei ferravecchi, ce ciai i e p ciai i, c i r m cchi di stracci, e carcasse di carr zzi e per bambi i, i pacchi d'impermeabi i, camicie spiegazzate, ci t r i e ra ger, e p tr e da de tista, g i st ck di gi r a i vecchi, m tat re per cchia i, p rtachiavi, brete e, s tt piatti m sica i, ampadi e, ari g sc pi, st rte, b ccette c apert ra atera e e vetr me di t tti i ge eri; i mercat de vi c e s e m tag e di damigia e e b t tig ie r tte, i gr ssi bari i sf dati, e cister e, e vasche, e gabbie; a ci tt deg i spazzi i c e s e patt miere r vesciate da c i trab cca cr ste di f rmaggi , carte te, ische di pesce, risciacq at re di piatti, ava zi di spaghe tti, vecchie be de sate, c e s e masse d'imm dizia trasci ate di c ti d a b d zer visc si, g i sche etri di avatrici, e p mpe idra iche, i t bi cat dici, i vecchi apparecchi radi , i diva i mezz disfatti; e a cittade a ammi istrativa, c i s i q artier ge era i br ica ti di mi itari da e camicie be stirate che sp sta ba dieri e s a carta de m d ; c i s i bit ri di p rce a a p p ati di ga gster sta gici e bia che a egate dag i cchi sbarrati ; c e s e sa e archivi zeppe di f zi ari i camice grigi che c s ta s empre e c m q e certificati di stat civi e; c e s e ce tra i te ef iche ch e a i ea chi metri di ce tra i iste p ig tte, e e sa e macchi e c te es crive ti crepita ti, ca c at ri v mita ti a 'ista te fasci di statistiche, f g i paga, schede di magazzi , bi a ci, estratti c t , ricev te, i ve tari a zer ; c i s i ma giacarta e g i i ce erit ri che i ghi tt a 'i fi it masse di f rm ari scad ti, ritag i stampa amm cchiati i carte e marr i, registri r i egati i te a era c perti di a s tti e grafia vi acea; e, gi i f d , ivers di caver e da e pareti c perte di f iggi e, m d di c ache e pa t a i, m d di arve e di bestie, c esseri se z' cchi che si tira dietr c arcasse a ima i, e m stri dem iaci da c rp di cce , pesce maia e, e cada veri disseccati, sche etri vestiti di a pe e

gia ti, at p e

astra, impietriti i a p sa da vivi, e f ci e p p ate da Cic pi i ebeti c grembi i di c i er , ' ic cchi pr tett da vetr b i cast i pezz di meta , che marte a c e mazze di br z deg i sc di s de ti.

CAPITOLO LXXV Marcia, 6 David Marcia i camera s a. m s a tre ti a, da v t p ' grass . distes vestit s ett , ha t t s e scarpe. I d ssa mag i e di cachemire a diseg i sc zzesi, ca zi i eri, ca z i di gabardi e c r petr i . P rta a p s destr braccia e d'arge t a cate a piatta. S f g ia mer di Parisc p che m stra i c perti a, per i ri a ci ei ci ema t grafi de fi m The Birds, a f t di A fred Hitchc ck che sbircia c cchi s cchi s c rv , app aiat s a s a spa a, che sembra sc ppiare da rider e. La camera picc a e amm bi iata i m d s mmari : i ett , c m di , a p tr a di c i arga e pr f da. S c m di s app ggiate 'edizi e tas cabi e di The Dari g Y g Ma the F yi g Trapeze, di Wi iam Sar ya , a b ttig ia di s cc di fr tta, e a ampada i c i z cc ci i dr di vetr sp ess riempit di sass i i c rati dai q a i sp ta q a che ci ff di a e. C tr a parete di f d , s pra cami di mai ica s rm tat da a specchiera si tr va a stat etta di br z raffig ra te a ragazzi a che fa cia de 'erb a. La parete di destra c perta di f g i di s gher desti ati a is are a sta za da a camera acca t , cc pata da Le Marcia che e i s ie c ti e c stri g a i termi abi i passeggiate tt r e. La parete di si istra tappezzata di ca rta da ri egat re e dec rata da d e i cisi i i c r ice: a, a gra de carta de a citt e de a cittade a di Nam r e di t r i c i dicazi i dei av ri di f rtificazi e eseg iti a 'ep ca de 'assedi de 1746; 'a tra 'i strazi e di Ve t'a i d p , raffig ra te 'evasi e de d ca de Bea f rt: i d ca ha app e a sfi at da fi t timba d e p g a i, a sca a di c rda e picc str me t di t rt ra che Grima d ficca e a b cca di La Rame. David Marcia t r at a vivere c i ge it ri da p c temp . Li aveva asciati q a d'era dive tat pr f essi ista ed era a dat a vivere a Vi ce es i a vi a d'affitt f r ita di gra de garage d ve passava e gi r ate a trafficare c e s e m t . Era a ra ragazz p sat , c scie zi s , t tt dedit a e gare. Ma 'i cide te e fe ce ve eitari , testa fra e v e, che si triva di pr getti chimerici ei q a i b tt t tt i de ar iq idat g i

da 'assic razi e, ssia q asi ce t mi i i. C mi ci c te tativ di darsi a 'a t m bi ism e partecip a m ti ra y; ma gi r vici a Sai t-Cyr trav se d e bambi i che sciva di c rsa da a casetta di g ardabarriere, e a pate t e g i ve e defi itivame te t ta. Dive t p i pr d tt re disc grafic : a 'ep ca de s s ggi r i speda e, aveva c sci t m sicista a t didatta, Marce G ge heim dett G g , a c i ambizi e era creare a gra de rchestra jazz c me q e e che girava i Fra cia ai tempi di Ray Ve t ra, A ix C mbe e e Jac q es H ia . David Marcia si re deva perfettame te c t ch'era p ra f ia pe sar e di g adag arsi da vivere c a gra de rchestra: ea che e picc e f rmazi i ri sciva a farce a e sempre pi spess , a Casi de Paris c me a e F ies-B ergre, te eva s s isti acc mpag ati da i cisi i s astr ; ma si c vi se che disc avrebbe av t s ccess e decise di fi a ziare ' perazi e. G g ass se a q ara ti a di jazzme e e pr ve i iziar i teatr di periferi a. L' rchestra aveva s ecce e te che g i arra giame ti m t w dy-herma eschi di G g esa tava i m d fa tastic . Ma G g aveva br ttissim d ifett : era perfezi ista cr ic e d p g i esec zi e tr vava sempre pa rtic are che a dava, picc ritard q a, a mi ima sbavat ra . Le pr v e, che avrebber d v t d rare tre settima e, si trasci ar i vece per ve pr ima che David Marcia decidesse di tag iare i f di. S'i teress a ra a vi ag gi di vaca ze sit at i T isia e e is e Kerke a. Di t tte e s e i iziati ve era ' ica che avrebbe p t t f zi are: me batt te di Gerba, e is e Ke rke a ffriva ai t risti stess ge ere di va taggi, e i vi aggi i q es ti e era be attrezzat : vi si p teva fare eq itazi e q a t ve a, sci a tic , caccia s bacq ea, pesca gr ssa, passeggiate s camme , c rsi di ceramica, t essit ra e sparteria, espressi e c rp ra e e trai i g a t ge . Ass ciat c 'age zia di viaggi che g i f r iva c ie ti per q asi tt mesi s d dici, David Marcia dive t i dirett re de vi aggi e ei primi mesi a d t tt isci , fi a gi r i c i i gaggi, per c rs teatra e, att re che si chiamava B ris K sci szk . B ris K sci szk era m s a ci q a ti a, a t e magr , c

faccia a g sa, zig mi sp rge ti, cchi di f c . Sec d a s a te ria, Raci e , C r ei e, M ire e Shakespeare era deg i a t ri medi cri ab sivame te i a z ati a ra g di ge i da registi pec reschi e privi di fa tasia. I ver teatr , decretava, aveva c me tit i Ve ces a di R tr , Ma i s Capit i s di Laf sse , R sse a a e M staf di Mais e ve, I Sed tt re i am rat di L gchamps; i ver i drammat rghi si chiamava C i d'Har evi e, D fres y, Picard, La tier, Fava rt, Dest ches; e c sceva a d zzi e, e a dava impert rbabi me te i estasi s e be t asc ste de 'Ifige ia di G im d de a T che, Agame e di Np m c e Lem ercier, Oreste di A fieri, Did e di Lefra c de P mpig a , s tt i ea d pesa te me te e g ffaggi i che, i s ggetti a a ghi simi i, i sedice ti Gra di C ass ici aveva c mmess . I p bb ic c t de a Riv zi e e de 'Imper che, Ste dha i testa, metteva s stess pia 'Or sma e de a Zaira di V taire e 'Ote di Shakespeare, Radamist e Ze bia di Crbi e I Cid, si era c ert sbag iat , e fi a a met de dicia vesim sec , i d e C r ei e f r p bb icati i sieme e ' pera di Th mas era apprezzata a me q a t q e a di P ierre. Ma 'istr zi e aica bb igat ria e i ce tra ism b r cratic aveva , a partire da Sec d Imper e da a Terza Rep bb ica, schiacciat q ei drammat rghi ge er si e se vaggi e imp st ' rdi e grett e ma at p mp same te chiamat c assicism . L'e t siasm di B ris K sci szk d veva essere c tagi s perch, p che settima e d p , David Marcia a ci via stampa a f dazi e de Festiva d i Kerke a, desti at , precisava, a "sa vag ardare e pr m vere i tes ri ritr va ti de a sce a". Era a ciati q attr av ri: Gias e di A exa dre Hardy, I es di Castr di Lam tte-H dar, a c mmedia i att e i versi di B issy, I Chiacchier e, t tti e tre a estiti da B ris K sci szk , e I Sig re di P is y, tragedia di Raim d de G ira d e a q a e si era imm rta at i gra de Ta ma , messa i sce a da svizzer He ri Ag st i. Era previste varie a tre ma if estazi i, fra e q a i simp si i ter azi a e i c i tema - i mit de e t re it - c stit iva s bri a tissim ma ifest . David Marcia esi cert i mezzi, prevede d che i s ccess de Festiva sarebbe rimba zat s s vi aggi . C 'app ggi di q a che rga izzazi e e istit zi e, fece c str ire teatr a 'apert di tt ce t p sti, e trip ic i mer dei b ga w per p t er spitare att ri e spettat ri.

G i att ri arrivar i massa - ce e v eva a ve ti a s per i Gias e - e g a me te aff ir a f a g i sce grafi, i c st misti, i tec ici de 'i mi azi e, i critici e g i iversitari; i c mpe s , spettat ri paga ti, p c hi, e m te rapprese tazi i f r a ate i terr tte da q ei vi e ti temp ra i di mezza estate c s freq e ti e a z a: a a chi s ra de Festiva , David Marcia p t c statare che g i i cassi amm tava a 98 di ar, me tre ' perazi e g ie e era c stati q asi 30.000. I tre a i David Marcia di apid c s i s pic c patrim i . A ra t r a vivere i r e Sim -Cr be ier. Avrebbe d v t i i zia me te essere a s zi e pr vvis ria e si cerc fiaccame te av r e a ppartame t , fi a q a d a madre, c mpassi ev e, g i affid met b ttega c g i eve t a i pr fitti. av r che sta ca tr pp e i c i reddit g i se rve per saziare a s a va passi e, i gi chi d'azzard , e pi precisame te a r ette d ve, q asi t tte e sere, perde dai trece t ci q a ta ai mi e fra chi.

CAPITOLO LXXVI Ca ti e, 4 Ca ti e. La ca ti a de a sig ra de Bea m t. Vecchi ggetti: ampada gi da scriva ia c z cc di rame e para me emisferic di pa i e verde acq a, t tta sbreccata, pezz di tisa iera, deg i attaccapa i. Ri c rdi i di viaggi vaca ze: ste a mari a disseccata, mi sc e bamb e vestite da c ppia serba, picc vas dec rat da a ved ta di Etretat; scat e da sca rpe trab cca ti di cart i e, pacchi di ettere d'am re chi se da e astici rmai c rda, v a ti farmace tic :

ibri per bambi i c pagi e ma ca ti, c perti e strappate: Le Fiabe Verdi de a N a, La St ria di Fra cia attravers i reb s, apert s diseg che m stra a specie di bist ri, 'i sa ata e ratt , reb s a c i s zi e: 'A V II i ccider113 si riferisce, c m' spiegat , a Dirett ri , a che se q est' tim stat i rea t r vesciat i 18 br mai A VIII, q ader i di sc a, age de, a b m di f t grafie, di c i sba zat , di pa e ci er , di seta verde, d ve, i q asi t tte e pagi e, 'impr ta deg i a g i i tria g ari, da pezz sc ati, diseg a rmai q adri ateri v ti; f t grafie c recchie d'asi , i gia ite, screp ate; f t grafie di E izabeth sedice e, a Ldig a , che passeggia c a a a ra gi s i va t'a i, i ca essi tirat da p y a pe g ; f t grafia di E izabeth, picc a e sf cata, stretta a Fra is Breide , a ce tr di a tav ata di mi i i t ta; f t grafie di

A e e Batrice; i a, A e ha tt a i, Batrice sette; s sed te i prat , s tt abete; Batrice si stri ge a cag i er ricci t ; A e, vici a ei, c faccia seria, q asi severa, p rta cappe maschi e: q e de zi Arma d Breide , da q a e q e 'a era i vaca za; i 'a tra, de a stes sa ep ca, A e disp e i vas dei fi ri di camp ; Batrice a gata i 'ama ca, e egge Le Avve t re di Re Babar; i cag i c'; i a terza, pi tarda, s mascherate, i sieme a a tre d e ragazzi e, e be b d ir rivestit di q ercia de a sig ra A tam t, che dava a ra a festa per i c mp ea di s a fig ia. Le sig re de Bea m t e A tam t si diava ; a sig ra de Bea m t t acciava Cyri e A tam t di it e diceva che e faceva ve ire i me te s mar it e che era a di q e e pers e che cred sia s fficie te essere ambizi si per essere i te ige ti. Ma Vr iq e A tam t e Batrice, che aveva a stessa et, si v eva m t be e, e a sig ra A tam t era stata c stretta a i vitare e picc e Breide : A e era travestita da E ge ia de M tij e Batrice da past re a; a terza ragazzi a, a mi re de e q attr , Isabe e Grati et, vestita da sq aw; a q arta, Vr iq e, ad rabi e gi vi sig re: cape i i cipriati e c d i egati da astr , cravatta di pizz , picc frac verde, pa ta i c r ma va, spada a fia c e ghi gamba i di pe e bia ca a mezza c scia; f t graf ie de matrim i di Fer a d de Bea m t e Vra Or vska, i ve tisei vembre 192 6, ei sa i de 'H te Cri : f e e ega ti, famig ia, amici - i c te Orf a ik, Iva B i , F re t Schmitt, Arth r Sch abe , eccetera - a t rta di zze , a gi va e c ppia, i che pre de e a pr pria a ma aperta che ei g i d, i piedi dava ti a fasci di r se sparse s ss s tappet i chi dat s sf d azz rr ; f t grafie deg i schiavi di Ovied : a de e q a i, pres mibi me te s cattata da Fer a d de Bea m t stess , p ich si vede, m stra a sq adra i ri p s , a deci a di st de ti magri, abbr zati, c barbe div ra ti, sh rt a fis arm ica e ca ttiere s grigi ; per a siesta, si s sistemati s tt a gra de tett ia di te a che i pr tegge da s e ma da ca d ; q attr di r g i ca a bridge, tre d rm s ecchia , a tr scrive a ettera, a t r a c ra ris ve, c m zzic ci di matita, schema di par e i cr ciat e, a tr a c ra c ce c m t impeg b tt e s camici tt t tt rapp ezzat ; 'a tra f t grafia m stra Fer a d de Bea m t e Bart eb th q a d q es t' tim a d a tr vare 'arche g e ge ai de 1935. I d e mi i p sa i piedi, vici a 'a tr , s rride d e strizza d g i cchi per via

de s e. Bart eb th i d ssa pai di ca z i da g f, mag i e a scacchi, f ard. Bea m t, picc issim acca t a i, ha c mp et di f a e a gr igia, a q a t spiegazzat , c cravatta era e pa ci tt a d ppi pett r at d a a cate a d' r gi d'arge t . N stat Sma tf a scattare a f t dat che vi appare, i sec d pia , i te t a avare c Fawcett a gr ssa Che ard e Wa ker bic re. Ma grad a differe za d'et - Bart eb th aveva a ra tre taci q e a i me tre 'arche g a dava per i sessa ta - i d e mi i era m t amic i. Si era c sci ti i ricevime t a 'Ambasciata d'I ghi terra, e c vers a d si era acc rti, prima che abitava e a stessa casa - a dire i ver Be a m t ci a dava q asi mai e Bart eb th ci stava s da p che settima e e p i, ma s pratt tt , che aveva c m e am re per a m sica a tica tedesca: Hei rich Fi ck, Breite gasser, Agric a. E f rse, a c r pi che q e 'attrazi e recipr ca, c'era e a certezza pere t ria c c i 'arche g affermava 'ip tesi che t tti i s i c eghi era d'acc rd e gi dicare a pi impr babi e di t tte, q a c sa ta e da affasci are Bart eb th e i c raggiar s a pr pria v ia. I g i cas , f a prese za di Fer a d de Bea m t a Ovied che decise Bart eb th a sceg iere i vici p rt di Gij per dipi gervi a prima mari a. Q a d Fer a d de Bea m t si s icid, i d dici vembre de 1935, Bart eb th era e Mediterra e e aveva appe a fi it di dipi gere a ve t esima mari a e p r ticci c rs di Pr pria . Se t a tizia per radi , e ri sc a t r are s c t i e te i temp per assistere ai f era i de s sve t rat amic , a Ldig a .

CAPITOLO LXXVII L vet, 2 La camera dei L vet: tappet di fibra pres e e Fi ippi e, a c iffe se 1930 t tta c perta di mi sc i specchi, gra de ett rivestit di st ffa stampata, d'ispirazi e r ma tica, raffig ra te a sce a c assica e past ra e: a i fa I che a atta i fig i Epaf te erame te pr tet ta da di Merc ri . S c m di app ggiata a ampada detta "a a as" (i c rp de fr tt v di marm - meg i di fi t marm - azz rr , e f g ie e i rima e te z cc s di meta arge tat ); acca t , te ef grigi c segreteria te ef ica, e a f t di L vet i a c r ice di bamb: a piedi di, ca z i di te a grigia, gi bb tt di y r ss acca m t apert s pett v i s , imbracat s a p ppa di gr ss f rib rd , m t "i vecchi e i ma re", s'i arca, q asi distes a 'i dietr , cerca d di tirar f ri da 'acq a a specie di t che sembra a q a t tev e. Ci s a e pareti q attr q ad ri e a bacheca. La bacheca c tie e a c ezi e di m de i i di a tiche mac chi e da g erra, tip fai-da-te: arieti, vi eae, de e q a i si serv A essa dr p er c prire i s i s dati av rat ri a 'assedi di Tir , catap te siria e che a ciava pietre m str se a ce t piedi di dista za, ba iste, pir b e, sc rpi i che scag iava c temp ra eame te mig iaia di giave tti, specchi st ri c me q e di Archimede che br ciava, i ame , i tere f tte - e t rri fa cat e m tate s a gr ppa a f c si e efa ti. I prim q adr facsimi e di car te e p bb icitari prim vece t : tre pers e rip sa s tt a perg a; gi va tt , i ca z i bia chi e camici tt azz rr , pag ietta i testa, stick c p m d'arge t s tt i bracci , ha fra e ma i a scat a di sigari, a be a cassetta accata, r ata di mappam d , m te medag ie e padig i e d'esp sizi e circ dat di ba diere a ve t dec rate d' r . U a tr gi va tt , vestit a stess m d , sed t s p f di vimi i; e ma i i tasca, i pi edi ca zati di er a gati dava ti a s, tie e fra e abbra, ascia d p ' ci d i, g sigar di grigi pac che si tr va a c ra e prim s tadi de a c mb sti e, e ci c a ce ere a c ra attaccata; acca t a i, s p ra a tav a r t da c perta da a st ffa a pa i i, ci s dei gi r a i pieg ati, gramm f a tr mba gra dissima, che sembra asc tare

I sec d q adr raffig ra mazz di vita be, te a che c i me di erba pit cca perch i me dica ti e sava per cerarsi s perficia me te a pe e. I d e timi q adri s de e caricat re di fatt ra a q a t st cchev e e m ris m m t sfr ttat . La prima s'i tit a Nie te s di ie te Svizzera: raffig ra a pi ista che si pers i m tag a, s cc rs da samber ard p rtat re appa re te di a b ttice a di rh m rist rat re s a q a e dipi ta a cr ce r ssa. Ma 'a pi ista sc pre st pefatt che c' rh m e a b ttice a: i rea t a c assetta per 'e em si a s tt a c i fess ra c' scritt : Ai tate He ri D a t! L' a tra caricat ra si chiama La b a ricetta: i rist ra te a a D b t c i e te s'i dig a di sc prire e a mi estra a specie di spag . I maitre, a tret ta t f ri s , ha fatt chiamare chef per a spiegazi e, ma q est' tim si imita a dire c ariette e m i e: "T tti i c chi ha i r segret !". 114

re igi same te, e a g a tiera, aperta, c de tr ci q e fia e da tapp d rat . U a gi va e d a, a bi da a q a t e igmatica, vestita di abit egger e e t , i c i a a sesta fia a, pie a di iq re br s ste t c i q a e riempie tre bicchieri a pa cia t da. I bass a destra, a gra di ettere gi a e, cave, di q e carattere chiamat A ri Champ ev m t sat e sec sc rs , s scritte e par e

CAPITOLO LXXVIII Per e sca e, 10 S q ara t'a i che 'acc rdat re di pia f rti vie e d e v te a 'a , i gi g e i dicembre, i casa de Bea m t ed a q i ta v ta che si fa acc mpag are da ip ti i q a e pre de m t s seri a s a parte di g ida a che se ha a c ra c mpi t dieci a i. Ma ' tima v ta i ragazzi ha r vesciat a giardi iera di dieffe bachie e q esta v ta a sig ri a Laf e te g i ha pr ibit di e trare. Sed t s i gradi i de e sca e, i ip te de 'acc rdat re sta q i di aspetta d i . I d ssa ca z ci i c rti di pa b sc r e gi bb tt di "seta di paracad te", e ci di y bri a te, azz rr cie , abbe it da badges fa tasia: tra icci da c i part q attr f mi i e dei cerchi c ce trici, simb di radi te egrafia; c m pass , a b ss a e cr metr , ip tetici emb emi di ge graf , di agri me s re di esp rat re; a cifra 77 scritta i ettere r sse de tr tria g gia ; a sag ma di ca z ai che ripara scarp e; a ma che re spi ge bicchiere pie d'a c c , s tt , e par e N grazie, st g ida d . I ragazzi egge i Le J r a de Ti ti a bi grafia r ma zata di Care Va L re s, i tit ata I Messagger de 'Imperat re. Care Va L re s f a de e me ti pi ferti i de s temp . Nat i O a da ma at ra izzat fra cese per am re dei Fi s fi, era viss t i Persia, i Arabia, i Ci a e e e Americhe, e par ava c rre teme te a b a d zzi a di i g e. Di 'i te ige za vviame te s peri re, ma tr pp dispersiva, appare teme te i capace di app icarsi pi di d e a i a a stessa discip i a, esercit i vita s a e attivit pi varie, passa d c g a e f rt a e g a e a egria da a pr fessi e di chir rg a q e a di ge metra, f de d ca i a Lah re e f da d a sc a di veteri aria a Shiraz, i seg a d fisi gia a B g a, matematica a Ha e e astr mia a Barce a ( d ve, per ip tesi, s mettere i d bbi i ca c i di Mchai s metr ), sc rta d f ci i per W fe T e, , fabbrica te di rga i, c sidera d 'eve t a it di s s tit ire i registri a tira te c tasti c mm tat ri, c me d veva p i accadere sec d p . I ris tat di q esta versati it sistematica f che Care Va L re s si p se parecchi pr b emi

i teressa ti, abb zz varie s zi i i izia i che ma cava d'e ega za a v te a che di ge i , ma trasc r q asi sempre di redigere i ris tati i m d abbast a za c mpre sibi e. Q a d m r i fatti si ritr var e s st di a tazi i per a maggi r parte i decifrabi i rig arda ti i differe teme te 'arche gia, 'egitt gia, a tip grafia (pr gett di a fabet iversa e), a i g istica ( ettera a de H mb dt s a par ata deg i Uarse i: pr babi me te s a ma ac pia; H mb dt c m q e e par a mai), a medici a, a p itica (pr p sta di g ver dem cratic che te ga c t s de a divisi e dei tre p teri egi s ativ , esec tiv e gi diziari , ma a che, c 'a ticipazi e i q ieta te, di q art che chiama p bb icitari (da p bb icista, gi r a ista), 115 e ci 'i f rmazi e, 'a gebra merica ( ta s pr b ema di G dbach, che pr p e che q a siasi mer sia a s mma di X meri primi), a fisi gia (ip tesi s s i ver a e de e marm tte, s c rp p e matic deg i cce i, s 'ap ea v taria deg i ipp p tami, eccetera), ' ttica, a fisica, a chimica (critica de e te rie di Lav isier s g i acidi, abb zz di a c assificazi e dei c rpi se mp ici), tre a svariati pr getti d'i ve zi i c i q asi sempre sarebbe ma cat p i m t per essere ass tame te a p t : ce erifer a r ta rie tabi e, simi e a a draisi a (a te ata de a bicic etta) ma c ve t'a i di a ticip ; a st ffa battezzata pe ette, specie di c i artificia e fatt di 'armat ra di te a f rte spa mata c misc g i di s gher i p vere, i di i , c e e resi e; a "f ci a s are" c stit ita da c mp ess di piastre met a iche cide c me specchi c verge ti i f c t pic . Ne 1805, Va L re s era i cerca di s di per fi a ziare a spedizi e che fi a me te p tesse ris a ire i Ni fi a a a e s rge ti, pr gett pe sat da m ti prima di i ma p rtat a termi e da ess . Si riv se a Nap e e I che aveva gi c sci t q a che a prima q a d , ge era e tr pp p p are per i g sti de Dirett ri che cercava di a ta ar spede d i Egitt , i f t r imperat re dei fra c esi aveva chiamat a racc ta q a c fra i mig i ri st di si de 'ep ca per fa re a campag a c i. Nap e e si p eva a ra diffici e pr b ema dip ma tic ; i gr ss de a f tta fra cese era appe a stat distr tt a Trafa gar, e, pre cc pa d si di c trastare i q a che m d a f rmidabi e egem ia marittima i g ese, 'imperat re aveva pe sat di pagare i servizi de pi prestigi s dei c rsari

barbareschi, q e che s pra mi ava H kab e -Uakt, 'Aq i a de Gi r . H k ab e -Uakt c ma dava a vera e pr pria f tta di dici ga e tte e c i azi i perfettame te c rdi ate e faceva i padr e di b a parte de Mediterra e . Ma se aveva a c m tiv per amare g i i g esi i q a i, gi i p ssess di Gi bi terra da q asi sec , si te eva Ma ta da ci q e a i, mi accia d sempr e di pi 'attivit dei barbareschi, e aveva cert q est gra ch per preferirg i i fra cesi i q a i, esattame te c me spag i, a desi, ge vesi e ve ezia i, era sempre a dati a b mbardare A geri se za tirarsi i dietr . I g i cas , i pr b ema pri cipa e era raggi gere 'Aq i a che, atte t a dife dersi dag i at te tati, si circ dava pere eme te di dici tt g ardie de c rp s rd m te a c i ica c seg a era q e a di ccidere chi q e si avvici asse a r padr e e raggi di tre metri. Ora, f pr pri e m me t i c i si stava chiede d d ve diav p teva tr vare a bestia rara capace di c d rre i p rt q ei eg ziati diffici i i c i s i pre imi ari sembrava c s p c i c raggia ti, che 'i mperat re diede die za a Care Va L re s e p t dire a se stess , riceve d , che i desti g i era a c ra a v ta fav rev e; Va L re s, sapeva, par ava be issim 'arab , e i Egitt aveva p t t apprezzar e 'i te ige za, a p rese za di spirit , a rapidit di decisi e, i se s de a dip mazia e i c rag gi . C s, f se za esitare che Nap e e accett di s bbarcarsi t tte e spese di a spedizi e fi a e s rge ti de Ni se L re s avesse p rtat messaggi a H kab e -Uakt, a A geri. Q a che settima a d p , trasf rmat i ricc merc a te de g f Persic risp de te a m t rispettabi e me di Haj Abd aziz A b Bakr, Care Va L re s fece i s i gress i A geri a cap di a ga te ria di camme i e di a sc rta che ri iva ve ti dei mig i ri mamma cchi de a G ardia imperia e. Trasp rtava tappeti, armi, per e, sp g e, tess ti e spezie, t tte merci di prima q a it che tr var be prest acq ire ti, a che se A geri era a ra a citt ricca i c i si tr vava i abb da za pr d tti pr ve ie ti da g i parte de m d che i c rsari barbareschi aveva dir ttat da a r desti azi e rigi aria. Ma L re s tratte eva i s p ssess tre gra di casse di ferr e a t tti c r che g i d ma dava c sa

c te esser risp deva i variabi me te: "Ness di v i deg di vedere i tes r i di q este casse, tra e H kab e -Uakt". I q art gi r d p i s arriv , t re mi i de 'Aq i a ve er ad aspettare L re s dava ti a a p rta de a ca da. G i fecer ce di seg ir i. L i acc se t, e fecer sa ire i a p rta ti a ermeticame te chi sa da spesse c rti e di c i . L c d sser f ri citt, i a t mba di marab tt is ata d ve ri chi ser d p aver fr gat c c ra. Passar parecchie re. Fi a me te, a tte i trata, preced t da q a che g ardia de c rp , apparve pr pri H kab: - H fatt aprire e t e casse - diss e - era v te. - S ve t a ffrirti q attr v te ' r che q e e casse a vrebber p t t c te ere! - Avrei d q e bis g de t r ? I pi picc ga e e spag me e d sette v te ta t ! - E q a d hai pres ' tim ga e e? G i i g esi i aff da , e t hai i c raggi di pre derte a c g i i g e si. Acca t ai r gra di tre a beri, e t e ga e tte s s barchette! - Ch i ti ma da? - Sei 'Aq i a e s 'a tra Aq i a p riv gersi a te! S ve t a p rtarti messaggi di Nap e e I, imperat re dei fra cesi! I d bbiame te , H kab e -Uakt c sceva Nap e e e cert d veva stimar parecchi , perch p r se za risp dere i m d esp icit a a pr p sta fattag i, c sider s bit Care Va L re s c me ambasciat re e g i s gra dissimi rig ardi; i vit a s ggi r are e s pa azz , 'imme sa f rtezza a strapi mb s mare, i c i digradav a giardi i i ca tev i ricchi di gi ggi i, carr bi, ea dri e gazze e add m esticate, e diede per i feste s t se face d g i assaggiare i cibi pi rari d'A sia e d'America. I cambi , per p meriggi i teri, L re s racc tava a 'arab e s e avve t re e g i descriveva e citt fiabesche i c i era viss t : Di mira, a citt da e sessa ta c p e d'arge t , Isa ra, a citt dai ce t p zzi, Smera di e, a citt acq atica, e M ria e c e s e p rte di a abastr traspare ti a a ce de s e, e s e c e di c ra che s ste g fr t i i cr stati di ser pe ti , e s e vi e di vetr c me acq ari i c i e mbre de e da zatrici c sq ame arge tate ta s tt ampadari a f rma di med sa. L re s era spite de 'Aq i a da q asi a settima a q a d a sera,

me tre rimast s e giardi che si apriva dava ti ai s i appartame ti fi i va di bere mag ific m ca, tira d di ta t i ta t a ca e d'ambra de s arghi pr f mat a 'acq a di r se, d e a tte evarsi ca t s ave. Er a a v ce eggera e ma i c ica di d a, e 'aria g i parve c s fami iare che s i mise ad asc tare atte tame te a m sica e e par e e f m t s rpres e ric scere a past re a di Adrie Vi art: Q a d a d ce sais s fi e, Q e e fe yver revie t, Q e f rs et f e e dc i e, Q e ces ise ez e tie t De cha ter e b is 'e br i , E cha ta t si c m je s i , T t se s m chemi err ie. L re s si a z, si diresse vers a v ce e a di di a rie tra za de a f rtez za a picc s g i sc g i, a dieci a di metri s pra i s i appartame ti, sc rse, s a terrazza t tta chi sa da grate d rate, i mi ata da a m rbida ce de e t rce di resi a, a d a di be ezza c s i c mparabi e che, dime tica d q a siasi pr de za, scava c a ba a stra de a pr pria terrazza, raggi se 'a tra a a de a f rtezza pr grede d g c r ici e m t strett e, aggrappa d si a a r ccia sca za, gi se a 'a tezza de a gi va e d a. La chiam s tt v ce. Lei d, q asi scapp, p i, t r a d i dietr , avvici a d si, g i arr i d e s ss rri a sa ti a s a triste st ria. Si chiamava Urs a V Litta . Fig ia de c te di Litta , ex ai ta te di camp di Federic G g ie m II, 'aveva maritata a q i dici a i c i fig i de 'ambasciat re di Spag a a P tsdam, A var Sa c hez de Ester . La c rvetta s a q a e attraversava i mare per raggi gere i s sp s a Ma aga era stata attaccata dai barbareschi. S a a s a be ezza d veva a vita, e gi da dieci a i rmai a g iva e 'harem de 'Aq i a de Gi r i sieme a e a tre q i dici m g i. Mezz s spes e v t , Care Va L re s aveva asc tat , c e acrime ag i cchi, Urs a V Litta e, q a d ei fi d i arrarg i a st ria, gi r di iberar a 'i d ma i stess . E c me peg de a pr messa, e mise a dit i s a e , gr ss e pesa te c cast e v ida e e q a e era

i serit c ri d e pa i che p rtava i cis a i tag i 8 rizz ta e. "G i a tichi" e disse "c siderava q esta pietra i simb de a mem ria e v e a egge da che c i che ha ved t a che a v ta s a 'a e p tr di me ticare mai pi." I me di ve tiq attr' re, disi teressa d si c mp etame te a a missi e affidatag i da 'imperat re, L re s prepar 'evasi e di Urs a V Litta . La sera d p , esse d si pr c rat d ra te i gi r i materia e ecessa ri , t r ai piedi de a terrazza de 'harem. Cava d si di tasca a pesa te b cc etta di vetr sc r , vers i parecchi p ti de a grata q a che g ccia di acid s f ric . S tt 'azi e c rr siva de iq id , e sbarre di ferr c mi ciar a disgregarsi e L re s f i grad di aprire a picc a breccia per a q a e a gi va e pr ssia a avrebbe p t t sgattai are. Lei gi se s a mezza tte. La tte era d'i chi str . M t ta , dava ti ag i appartame ti de 'Aq i a, i tra q i a dirivie i de e g ardie. L re s sr t fi ai piedi de a f rtezz a a sca a di seta i trecciata che prima Urs a e p i i stess sar per ri tr varsi, ve tici q e metri pi i bass , i a ca a sabbi sa circ data di r cce e sc g i a fi r d'acq a. D e mamma cchi de a sc rta i aspettava , m iti di a ter e cieche. G ida d i fra e r cce, i mezz a e fra e ghiai se ammassat e ai piedi de a sc g iera, i c d sser fi a 'imb ccat ra di adi asci t t che s'adde trava e c re de a terraferma. L, i aspettava i rest de a sc rta. Urs a V Litta ve e issata s atatich, q e a specie di te da r t da p rtata da camme i e e a q a e sta ge era me te e d e, e a car va a si mise i cammi . L re s c tava di arrivare fi a Ora , d ve 'i f e za spag a era a c ra prep dera te. Ma e ebbe ' ccasi e. A 'a ba, q a d'e ra s a p che re da A geri, g i mi i de 'Aq i a i raggi ser e i atta ccar . F a breve battag ia e, per i mamma cchi, disastr sa. L stess L r e s vide be p c , p ich a specie di Erc e da cra i c mp etame te rasat stese s bit c ic p g . Q a d Care Va L re s si sveg i, t tt d ra te, si tr vava i a sta za che sembrava a ce a: gra di astre di pietra, m r sc r e d , a e di ferr m rat . La ce sce deva da pert gi r t d m it di sbarre di ferr batt t fi eme te av rate. L re s si avvici e vide che a prigi e faceva parte di mi sc vi aggi di tre q attr g rbi 116

raggr ppati i t r a p zz , att r iati da picc issim pa met . G i mi i de 'Aq i a era accampati a 'apert , affi ava e sciab e, ag zzava e frecce, si dava ag i esercizi eq estri. D' tratt a p rta si apr e tre mi i e trar . Si impadr ir di L re s e p rtar a q a che ce ti ai di m etri da vi aggi , tre a q a che d a, i mezz a e pa me m rte che i deser t si era rima giat ; , egar sa dame te s te ai di eg simi e a etti da camp e a tav perat ri i sieme, c g g i zag i di c i che faceva pi v te i gir de c rp e t tt . P i si a ta ar ve ceme te a gra ga pp . Ca ava a sera. L re s sapeva che se f sse m rt di fr edd d ra te a tte, 'i d ma i matti a sarebbe stat br ciat da s e, esatt ame te c me se si f sse tr vat a ce tr de a s a "f ci a s are". Ric rd di av er descritt i pr gett a H kab e che 'arab aveva sc ss pe sier s a testa m rm ra d che i s e de desert aveva bis g di specchi e si disse che s ceg ie d pr pri q e a t rt ra per far m rire 'Aq i a v eva sig ificarg i i se s de e s e par e. A i d p , q a d f cert che Nap e e avrebbe pi p t t far arrestare R sta assassi ar c me aveva gi rat per ve dicare i s i ve ti c mpag i massacrati per c pa de ' a dese, Care Va L re s scri sse a breve mem ria s q e 'avve t ra e a fece perve ire a re di Pr ssia c a segreta spera za che S a Maest g i avrebbe pagat a pe si e per ric mpe s ar di aver te tat di sa vare a fig ia de 'ai ta te di camp de padre def t . Vi arra c me desti be efic abbia decis de a s a vita, cas che v e che g i mi i de 'Aq i a sasser per egar a cavezza di c i i trec ciat . Se avesser ad perat a c rda di a fa di ca apa, a striscia di te a, avrebbe mai p t t iberarsi. Ma i c i , c me t tti sa , si s e ta p er 'azi e de s d re, e i cap a q a che ra di c t rcime ti affa si, di s pasimi, di raccapricci impr vvisi seg iti da brividi a imite de 'ag ia, L r e s se t che a c rreggia, che fi ad a ra g i sf rz aff dava sempre pi e a car e, c mi ciava ad a e tarsi impercettibi me te. Era ta me te esa st che m a grad 'a g scia che atta ag iava cadde i s febbri e mist a i c bi che g i faceva vedere eserciti di t pi che assa iva a fr tte strappa d g i a pie i de ti bra de i di car e viva. Si sveg i a sima d , c pert di s d re, e se t che i

s piede g fi era fi a me te iber di m versi. Q a che ra d p , aveva sci t i egacci. La tte era ge ida e ve t vi e t a zava t rbi i di sabbia che acerava a s a pe e gi t tta straziata. C a f rza de a disperazi e, L re s scav a b ca e a sabbia e vi si asc se c me meg i p teva, chi de d a c i pesa te te ai di eg a q a e era stat egat . N ri sc a ripre der e s e a g , tta d c tr i fredd , c tr a sabbia che g i e trava eg i cchi e e a b cca i cr sta d si e e piaghe aperte ai p si e a e cavig ie, te t di esami are a sit azi e c sg ard cid . N era bri a te: p tev a m versi iberame te, d'acc rd , e sarebbe a che ri scit a s pravvivere a q e a spave tev e tte, ma era arrivat a p t critic di sta chezza, se za viveri acq a, e ig rava d ve f sse, se a q a che ce ti ai di metri da ' asi d v'era accampati pr pri q e i che aveva c da at . Se c s era, aveva p ssibi it di s pravvive za. E q esta certezza q asi s ev: faceva pi dipe dere a s a sa vezza da c raggi , da 'i te ige za da a f rza, ma icame te da desti . Fi a me te 'a ba sp t. L re s si cav fatic s da a b ca , si tir i piedi, ri sc a fare d e passi. Dava ti a i, a di de e d e, e ci me dei pa mizi era chiarame te visibi i. Ness r m re pareva ve ire da ' asi . La spera za ri acq e: se, esa rit i r c mpit , g i mi i de 'Aq i a ave va asciat q e a ta a ccasi a e ed era rie trati a A geri, q est sig if icava, da a parte che a c sta era vici a, e da 'a tra che e ' asi avrebbe tr vat acq a e viveri. La spera za g i diede a f rza di trasci arsi fi ai pa mizi. I s ragi ame t era sbag iat , , per me , ip tetic , ma si rea izz a me i p t : ' asi era deserta. Le capa e per met sf date sembrava ab ba d ate da a i, i p zz asci tt br icava di sc rpi i, i verde viveva i s i timi gi r i. L re s rip s q a che ra e medic e piaghe avv ge d e i f g ie di pa ma. P i si avvi vers i rd. Cammi per re c pass mecca ic e a ci at attravers paesaggi che era pi desert di sabbia ma q a c sa di gr igi e pietr s c ci ffi d'erba ste ta q asi gia a, e ste tag ie te, e, a v te, a carcassa d'asi , bia ca e friabi e, m cchi di pietre mezz fra ate che f rse era stat i ripar di past re. P i, me tre sce deva di v i crep sc , g i parve di sc rgere i ta a za, aggi,

a margi e di a t pia arid irt di crepe e b e, dei camme i, de e capr e, de e te de. Era accampame t berber . La tte era a ta q a d ci arriv, e si asci cadere dava ti a f c i t r a q a e era sed ti g i mi i de a trib. Rest c r pi di a settima a. Sapeva s q a che par a araba, per c i p ter c m icare m t , ma c rar , g i aggi star i vestiti, e q a d ripart g i dieder viveri, acq a e p g a e i c i ma ic era a pietra evigata stretta da a ami a di rame dec rata c fi i arabeschi. Per pr tegge rg i i piedi abit ati a starse e di s q ei terre i sass si, g i c fezi ar a specie di z cc i di eg fissati a piede da a arga striscia di c i c i si abit ta me te che i seg it ri sc mai a rica zarsi a 'e r pea. Q a che settima a d p , Care Va L re s era a sic r a Ora . N sapeva c sa f sse s ccess a Urs a V Litta e va ame te te t di rga izzare a spedizi e p itiva che g i avrebbe permess di iberare a gi va e d a. S e 1816, d p che 'Aq i a de Gi r era stat ccis e b mbardame t di A geri, i v e tisette ag st , da a sq adra ava e a g - a dese, si ve e a sapere da e d e de 'harem che a p vera pr ssia a aveva s bit a s rte riservata a e m g i i fede i: c cita i sacc di c i , 'aveva b ttata i mare da 'a t d e a f rtezza. Care Va L re s visse a c ra per q asi q ara t'a i. S tt i me fittizi di J h R ss, dive t bib i tecari de g ver at re di Ce ta e pass i rest dei s i gi r i a trascrivere i p eti de a c rte di C rd va e a i c ar e s e pagi e di risg ard de e pere de a bib i teca deg i ex ibris raffig ra ti amm ite f ssi e s rm tat da m tt rg g i s : N fr stra vixi.

CAPITOLO LXXIX Per e sca e, 11 La p rta dei R rschash ha i d e batte ti aperti. D e ba i s stati tirati s pia er tt , d e ba i armadi ri f rzati di c i chi dat , m iti di mi e etichette. Se e i t isce terz e 'i gress , sta za c eg i sc ri s pavime t e e pareti, ad a tezza d' m , e deg i at taccapa i "r stic -c t " a f rma di c r a di cervidi pr ve ie ti da a Bierst be di L dwigshafe , e ampadari iberty, c ppa emisferica di pasta di vetr , dec rata a m tivi tria g ari i tarsiati, che ma da a ce a q a t fi ca. O ivia R rschash parte stasera a mezza tte, da Sai t-Lazare, per i s 56 gir d e m d . I ip te, che 'acc mpag a per a prima v ta, ve t a pre der a c me di q attr c mmessi. ragazz di sedici a i, m t a t , dai cape i m t eri che g i ricad a b cc i s e spa e, vestit c a ricercatez za che cert de a s a et: camicia bia ca m t aperta, gi sc zzese, gi bb tt di c i , f ard a bic cca e b e-jea s cra de tr a arghi stiva i texa i. sed t s dei ba i e s cchia c aria i d e te da a ca ccia immersa i a b ttig ia di c ca-c a, egge d i Vademec m de fra cese a New Y rk, picc p sc t ristic -p bb icitari edit da 'age zia di viaggi. Nata a Sid e y e mi e vece t tre ta, O ivia N rve dive e a tt a i a pi ad ata de e bambi e a stra ia e q a d i terpret, a R ya Theater, a rid zi e di La Mas c tte de 'Aer p rt i c i ripre deva a parte che Shir ey Temp e aveva creat per scherm . I tri f f ta e che i av r s registr i t tt esa ri t per d e a i ma, q a d O ivia mise i gir de e v ci, abi me te rec amizzat e, che aveva i iziat a pr vare a va parte, q e a di A ice i U S g di A ice, vagame te ispirat a Lewis Carr e scritt app sta per ei da dramma t rg di fama ve t app sitame te da Me b r e, t tti i p sti de e d ece t re cite previste f r acq istati sei mesi prima de a prima e a direzi e de te atr d vette aprire de e iste d'attesa per e eve t a i teri ri rapprese taz i i. S a madre, E ea r N rve , 'acc rta d a d'affari, i te ige teme te c sig iata da age te i gamba, p r ascia d che a fig ia seg isse a s a f g ra te carriera, sfr ttava a f d 'imme sa

p p arit de a ragazzi a che dive e be prest 'i d ssatrice pi pagata di t tte . E 'A stra ia i tera f i vasa da gi r a etti e ma ifesti sed tt ri d ve O ivi a accarezzava rs di pe che, c s tava s tt ' cchi pr fessi a e di g e it ri i te eriti 'e cic pedia pi gra de di ei (Let y r Chi d e ter the Rea m f K w edge!) vestita a a p b t c berrett cci e t tt , sed ta s ' r di marciapiede, gi cava tra q i ame te ag i a i ssi i c mpag ia di tre s sia di Pim, Pam, P m, per a specie di a te ata a stra ia a de a Preve zi e i cide ti strada i. Be ch madre e age te si pre cc passer c sta teme te de e c seg e ze disastr se che 'ad esce za e, peggi , a p bert avrebber pr c rat a a carriera di q e a bamb i a vive te, O ivia arriv ai sedici a i se za aver e mai smess d'essere ggett di ad razi e ta e che i certe ca it de a c sta ccide ta e sc ppiava t m ti q a d i settima a e cript -p bb icitari c he aveva 'esc sivit de e s e f t arrivava c a p sta prevista. E f a ra che, s prem tri f , sp s Jeremy Bish p. C me t tte e ragazzi e, e e ragaz ze a stra ia e, O ivia era vviame te stata fra i 1940 e i 1945 madri a di g e rra di parecchi s dati. Di fatt , per ei si trattava di i teri reggime ti ai q a i spediva a pr pria f t grafia c dedica; i tre, a v ta a mese, scriv eva a etteri a a s dat semp ice a s tt fficia e che si era disti ti p er q a che fatt d'armi pi me er ic . Arr at si v tari e 28 reggime t di fa teria di mari a (c ma dat da ce ebre c e Ar hem Pa merst , s pr a mi at Vecchi T perch a s tti e cicatrice bia ca g i s cava a faccia c me se f sse stat c pit da f mi e), i s dat Jeremy Bish p f dei f rt ati e etti: per avere, e 1942, me tre i f riava a sa g i sa battag ia de mar dei C ra i, ripescat i s te e te cad t i acq a, ricevette, i sie me a a Vict ria Cr ss, a ettera a t grafa di O ivia N rve che fi iva c " ti baci c t tt i mi c rici " seg it da a deci a di picc e cr ci, a per baci . Te e d si add ss a ettera c me ta isma , Bish p gi r a se stess di ricever e 'a tra, ragi e per c i si diede a mi e azi i bri a ti: da G a da ca a a Oki awa, passa d per Tarawa, e Gi bert, e Marsha , G am, Baata , e Maria e e Iw -Jima, ta te e fece da ritr varsi a a fi e de a

g erra i s dat pi dec rat de 'i tera Ocea ia. I matrim i fra q ei d e id i de a gi ve t s'imp eva e f ce ebrat , c t tta a p mpa d v ta, i ve tise i ge ai 1946, gi r de a festa azi a e d'A stra ia. Pi di q ara taci q emi a pers e assistetter a a be edizi e zia e impartita e gra de stadi di M e b r e da cardi a e Fri gi i, a ra vicari ec me ic ap st ic de 'A str a asia e de e terre a tartiche. P i, dietr c mpe s di dieci d ari a stra ia i a testa ssia q asi setta ta fra chi - a f a f ammessa e a va pr pri et de a gi va e c ppia e p t sfi are dava ti ai rega i arrivati da e ci q e part i de m d : i preside te deg i Stati U iti aveva d at ' pera m ia di Natha ie Hawth r e ri egata i b fa ; a sig ra P att er, di Brisba e, datti graf a, diseg raffig ra te g i sp si, eseg it esc sivame te c ettere di mac chi a per scrivere: The O ivia Fa C b f Tasma ia, setta t t pi bia chi add mesticati che sapeva ri irsi i m d da f rmare i me O ivia; e i mi istr de a Difesa, de te di arva pi g di q e che sir Marti Fr bisher d a a regi a E isabetta a s rit r da Labrad r. Paga d dieci d ari i p i si p teva perfi e trare e a camera zia e per ammirarvi i ett matrim i a e sc pit i tr c di seq ia, d c gi t de 'Ass ciazi e I terpr f essi a e de e I d strie de Leg e Assimi ati e de Si dacat Nazi a e F res ta i-B scai i. La sera, i fi e, e c rs di a festa gra di sa Bi g Cr sby, c he aere specia e era a dat a pre dere a H yw d, ca t arra giame t de a Marcia N zia e, c mp sta i re deg i sp si da dei mig i ri a ievi di Er st Kre ek. F i prim matrim i . D r d dici gi r i. R rschash f i s q i t marit . Ne frattemp , si sp s s ccessivame te c att r gi va e che aveva vist e a parte di fficia e a striac baff t p rtat re di d ma c a amari , i q a e a asci q attr mesi d p per gi va e ita ia che g i aveva ve d t a r sa i rist ra te di Br ges; rd i g ese che si separava mai da s ca e, a specie di picc spa ie ricci t a pe g chiamat Scram b ed Eggs; e i d stria e para itic di Raci e (Wisc si , fra Chicag e Mi wa kee) che dirigeva e s e f derie da a terrazza de a vi a, sed t e a p t r a a r te e, e gambe c perte da a massa di gi r a i di t tt i m d arri vati c a p sta de matti .

F a Dav s, e febbrai 1958, q a che settima a d p i s q art div rzi , ch e c bbe Rmi R rschash, i circ sta ze deg e de a pi c assica c mmedia america a . Stava cerca d i a ibreria ibr s Le Ricchissime Ore de D ca de Berr y di c i a sera prima, e c rs di a trasmissi e te evisiva, aveva vist q a che mi iat ra. chiar che ' ic esemp are disp ibi e era appe a stat acq i stat e i f rt at acq ire te, m mat r ma visibi me te arzi , stava p aga d pr pri i q e m me t . Se za esitare, O ivia g i si avvici decisa, si prese t e g i pr p se di ric mperare ' pera. L' m , che a tri era che R rs chash, rifi t, ma a a fi e si acc rdar per spartirse a.

CAPITOLO LXXX Bart eb th, 3 A 'ep ca de terz c gress de 'U i e i ter azi a e de e Scie ze st riche che si te e a Edimb rg e ' tt bre 1887 s tt i d p ice a spici de a R vai Hist rica S ciety e de a British Ass ciati f r the Adva ceme t f Scie ces, d e c m icazi i sc sser f rteme te a c m it sc ie tifica i ter azi a e e per q a che settima a tr var perfi a vasta ec e ' pi i e p bb ica. La prima c m icazi e f fatta i tedesc da pr fess r Zapfe sch ppe, de 'U iversit di Strasb rg . Aveva c me tit : U ters ch ge b er des Ta fes Amerikas. Me tre stava esami a d deg i archivi dissep ti da e c a ti e de Vesc vad di Sai t-Di, 'a t re aveva sc pert tt di ibri a tic hi pr ve ie ti se za a c d bbi p ssibi e da a ce ebre tip grafia f data e 1495 da Germai L d. Fra q ei ibri si tr vava at a te c i faceva riferime t vari testi de sedicesim sec , ma de q a e si c sceva a c esemp are: era a fam sa C sm graphiae i tr d cti c m q ib sdam ge metriae ac astr miae pri cipiis ad eam rem ecessariis, i s per q at r Americii Vesp cii aviga ti es, di Marti Wa dseem er, dett Hy ac my s, i pi q tat cart graf de a Sc a di Sai t-Di. i q est at a te c rif rme che, per a prima v ta, i v c ti e te sc pert da Crist f r C mb e da i battezzat I die Occide ta i appariva i dicat c me TERRA AMERICI VEL AMERICA, e a data p sta s 'esemp a re - 1507 - p eva fi a me te termi e a 'aspr dibattit che da q asi tre sec i si faceva s Amerig Vesp cci: per g i i, era m si cer , esp rat r e est e scr p s che aveva mai pe sat di avere gi r ' re di ba ttezzare c ti e te e che seppe mai avrebbe sap t s i p t di m rte (e m te i cisi i r ma tiche - fra e q a i a di T y J ha t - m s tra i vecchi esp rat re m re te, a Sivig ia, e 1512, att r iat dai s i, c a ma app ggiata s pra at a te apert che m i acrime i gi cch iat a s capezza e g i te de perch p ssa vedere c i pr pri cchi ' tima v ta prima di m rire a par a AMERICA a gata di sbiec s v c ti e te) ; ma per g i a tri, era avve t rier de a ge ia dei frate i Pi z , i q a e, c me r , aveva fatt di t tt per s ppia tare C mb e

attrib irsi i merit de e s e sc perte. Grazie a pr fess r Zapfe sch ppe, q e sta era i fi e a pr va che ' sa za di chiamare America e ve terre era gi st abi ita fi da q a d Vesp cci era viv . Vesp cci, be ch ei diari e e e c rris p de ze e facesse me zi e, d veva saper di cert : a ma ca za di sme ti te e a te acia de a de mi azi e te d i effetti a dim strare che i fi d ei c ti i fatt di dare i s me a c ti e te che credeva se za d bbi , e i perfetta b a fede, di avere "sc pert " pi i de ge vese, i q a e t tt s mmat si era imitat a esp rare q a che is a e aveva fatt c sce za c i c ti e te ver e pr pri che m t pi tardi, a 'ep ca de s terz viag gi , e 1498-1500, q a d visit a f ce de 'Ori c e si rese fi a me te c t che 'imme sit di q e sistema idr grafic era i seg i d bbi di a vasta ter ra ig ta, q est fatt ripet d veva affatt spiacerg i. Ma a sec da c m icazi e era a c ra pi se sazi a e. Si i tit ava New I sights i t Ear y De m i ati s f America e i s a t re era archivista spag , J a Maria a de Zaccaria, che av rava a 'Ava a, e a Maestra za, s a c ezi e di q asi v e timi a carte i gra mer pr ve ie ti da f rte di Sa ta Cata i a, e che vi aveva tr vat p a isfer datat 1503 s q a e i v c ti e te era esp ic itame te i dicat c i me di TERRA COLUMBIA! Q a d i preside te de a sed ta, i vecchi rd Smighart C q h f Darr ch, segretari a vita de a Ca ed ia S ciety, a c i impert rbabi e f emma f mai ta t apprezzata, ri sc fi a me te a q ietare e esc amazi i di st p re, e t siasm , i cred it e fe icit c he faceva ris are e a stere v te de gra de a fiteatr de 'O d C ege, e e a sa a t r a ca ma re ativa pi c mpatibi e c a dig it, 'imparzia it e ' ggettivit da c i ver st di s d vrebbe mai a ta arsi, Zaccaria p t ripr e dere a s a esp sizi e e far circ are fra i p bb ic e ettrizzat de e f t grafie che m strava i p a isfer c mp et c me p re i gra dime t de fra mme t - a q a t deteri rat - d ve e ettere

r ava per a ghezza di q a che ce timetr a rapprese tazi e s mmaria ma i egabi me te ric scibi e di 'ampia fetta de N v M d : America ce tra e, A ti e, c ste de Ve ez e a e de a G ya a. Zaccaria f 'er e de gi r e g i i viati de Sc tsma , de Sc ttish Dai y Mai , de Sc ttish Dai y Express di G asg w e de Press a d J r a di Aberdee , se za mettere Times e Dai y Mai , vviame te, s'i caricar di spargere a tizia i t tt i m d . Ma q a che settima a d p , me tre Zaccaria, t r at a 'Ava a, dava g i timi t cchi a ' artic che aveva pr mess a 'America J r a f Cart graphy e q a e i pre zi s d c me t , ripr d tt i exte s , avrebbe d v t fig rare c me i sert a p arte, ricevette a ettera i viata da cert F re ti Gi et-B r achs, c ser vat re de M se di Dieppe: i cas g i aveva fatt aprire mer de M ite r U iverse d ve aveva ett a c m icazi e di Zaccaria, acc mpag ata da a de scrizi e de framme t da eggiat s q a e 'archivista si era basat per dic hiarare che i N v M d , gi e 1503, era stat chiamat COLOMBIA. Cita d a v cert sig r de C vervi e (" 'e t siasm stat d'a im da st rici") , F re ti Gi et-B r achs, p r apprezza d i bri de a tesi di Zaccaria, si d ma dava se a rive azi e, per dire a riv zi e, che c te eva avr ebbe d v t passare a vag i di a critica imp acabi e. Cert , a te tazi e d i trad rre

era f rte, e q est'i terpretazi e be rispecchiava i se time t ge era e: ritr va d a carta i c i e I die Occide ta i era battezzate COLUMBIA, ge grafi e st rici aveva a se sazi e di riparare err re st ric ; da sec i rmai i m d ccide ta e perd ava a Amerig Vesp cci di aver s rpat i me c he Crist f r C mb avrebbe d v t dare a e terre che per prim aveva esp ra te: acc ama d Zaccaria, i C gress aveva cred t di riabi itare i avigat re ge vese e p rre fi e a

q asi q attr sec i d'i gi stizia. Ma, ric rdava i c servat re, eg i timi a i de q i dicesim sec , deci e di avigat ri, da Cab t ai Cabrai, da G me s a Verrazza , cercar vers ccide te a via de e I die, e - ed q i che v eva arrivare a s ida tradizi e dieppese, attiva fi a a fi e de dici ttes im sec , attrib iva a sc perta de '"America" a avigat re di Dieppe, Jea C si , dett C si e Hardy, che avrebbe visitat e A ti e e 1487-1488, ci q e a i prima de ge vese. I M se di Dieppe, erede di parte de e carte t racciate per rdi e de 'armat re Jea A g , e che fecer de a Sc a dieppese di cart grafia, c Desce iers e Nic as Des ie s, a de e mig i ri de s te mp , era app t i p ssess di a carta datata 1521, e ci se sibi me te p ster i re a q e a de a Maestra za, s a q a e i g f de 'H d ras - i "g f p r f d " di Crist f r C mb - era chiamat MARE CONSO, abbreviazi e evide te di MARE CONSOBRINIA, i mare di de C si 117 (e , c me aveva sci ccame te s ste t Lebr -Bretti , MARE CONSOLATRIX). C s, pr seg iva imp acabi me te F re ti Gi et-B r achs, q e che Zaccaria eggeva p teva a c r meg i , da p t di vista de a dista za fra e tre time ettere, eggersi I c c si e, i c servat re s ggeriva a Zaccaria di accertare c c ra a pr ve ie za de a cart a de 1503. Se era di fatt ra p rt ghese, spag a, ge vese ve ezia a, q e p teva effettivame te i dicare C mb , a che se q est' tim aveva imp st a pa r a INDIA. I g i cas , a c sa p teva i dicare Jea C si , a c i fama e ra m t radicata s a Dieppe e che, appe a f ri, fi da Le Trp rt, Sai t-Va ry -e -Ca x, Fcamp, Etretat e H f e r si vedeva pp rre mari ai a tretta t arditi 118 e sc prit ri a gara di ve vie. Se i vece a carta pr ve iva da a Sc a dieppese - i che si p teva faci me te verificare c a prese za di m gram ma r at da

a d mi sc a a ce tr di a de e r s dei ve ti - si trattava se za d bbi p r pri di TERRA CONSOBRINIA. Se, aggi geva i fi e Gi et-B r achs i p scritt , i m gramma era c mp st da d e R i trecciate, q est sig ificava che q e p a isfer era pera di Re a d Rg ier, dei primi cart grafi de a Sc a, che si rite eva avesse effettivame te acc mpag at Jea C si i dei s i viaggi. L stess Re a d Rg ier aveva, q a che a d p , vers i 1520, tracciat a c arta de a c sta rdamerica a, e, per a stra rdi aria c i cide za, aveva batt ezzat TERRA MARIA a terra che, sec d p , si sarebbe, per via di E richet ta Maria di Fra cia, fig ia di E ric IV e m g ie di Car I d'I ghi terra, chia mata MARYLAND. Zaccaria era ge graf est . Avrebbe p t t trasc rare a et tera di Gi et-B r achs, appr fittare de cattiv stat ge era e de p a isfer per a are q a siasi p ssibi it d'ide tificar e e rigi i e dichiarare i se g it a c servat re di Dieppe che si trattava di a carta spag a e che e s e critiche stava i piedi. Ma verific c scie zi same te che si trattava pr pri di a carta di Re a d Rg ier, e i f rm i s c rrisp de te, e pr p se a messa a p t redatta i c m e e firmata da e trambi, che avrebbe p st fi e a spi s pr b ema di t p imia. L'artic sc e 1888 s a rivista O mast ica ma a s a ris a za f i fi itame te mi re di q e a s scitata da a c m i cazi e a terz c gress . Ferm restava c m q e i fatt che i p a isfer de 1503 era ' ica carta s a q a e i c ti e te ggi c sci t c i me d i America era chiamat a "C si ia". Si g arit che gi se a ' recchi di James Sherw d i q a e, a d p , ri sc ad acq istar , per a cifra precisa ta, da rett re de 'U iversit de 'Ava a. Ed ecc perch q e a carta si tr va ade ss s a parete de a camera di Bart eb th. N cert per a s a icit che Ba rt eb th si attacc a q e a carta che, fi da picc , vedeva e gra de atri d e a dim ra i c i f a evat , ma s perch p ssiede 'a tra caratteristica: i rd si tr va i a t , ma i bass . Q est cambi di rie tame t , a ra pi freq e te di q a t si creda, ha sempre affasci at Bart eb th i s mm g rad : q e a rapprese tazi e cap v ta, sempre di ce t tta ta gradi, a v t e di va ta di q ara taci q e, distr ggeva g i v ta radica me te a

percezi e abit a e de spazi e faceva s, per esempi , che a sag ma de 'E r pa, fami iare a t tti q e i che abbia freq e tat a che s e sc e e eme tari, si mettesse a s mig iare, q a d r tava di va ta gradi vers destra, e ' vest dive tava 'a t , a a specie di Da imarca. E i q e cap v gime t mi sc , si asc deva 'immagi e stessa de a s a attivit di m da p zz e. Bar t eb th f mai c ezi ista e se s tradizi a e de termi e, p re, a 'i izi deg i a i tre ta, cerc fece cercare de e carte simi i a q e e. Ne p ssiede a tre d e che ha mess i camera s a. U a, tr vata e a Sa a Dr t, a be a stampa da 'Imperi m Jap ic m... descript m ab Hadria R a d , che f aceva parte de 'At a te di Rei ier Otte di Amsterdam; g i specia isti te g i gra c t q esta carta, perch i rd a destra, ma perch i mi de e sess a tasei pr vi ce imperia i vi s dati, per a prima v ta, i ide grammi giapp esi e trascritti i caratteri ati i. L'a tra a c ra pi c ri sa: a carta de Pacific g a e a q e e che sava e trib c stiere de g f di Pap asia: r etic fi issim di ste i di bamb i dica e c rre ti mari e e i ve ti d mi a ti; q a e , c me per cas , s disp ste de e c chig ie (ca ri) che rapprese ta is e e sc g i. Rispett a e rme ggi ad ttate da t tti i cart grafi, q e a "carta" sembra 'aberrazi e: ffre a prima vista rie tame t , sca a, d ista ze, rapprese tazi e dei c t r i; i rea t, pare che a a pr va dei fatti si rive i di 'efficacia i c mparabi e, pr pri c me, spieg Bart eb th gi r , a pia ta de metr di ese ass tame te s vrapp ibi e a a pia ta de a citt di L dra, p r esse d d'impieg s fficie teme te semp ice e chiar per p terse e servire se za a c pr b ema q a d si v g ia a dare i metr p ita a d a p st a 'a tr . Q e a carta de Pacific ve e p rtata i I ghi terra da capita Bart che, a a fi e de sec sc rs , st di i perip i di a de e t rib de a N va G i ea, i M t di P rt M resby, perip i che ric rda da vici a k a dei Tr bria desi. Bart , t r at a L dra, ffr a s a sc perta a a Ba k f A stra ia che aveva parzia me te s vve zi at a spedizi e. La ba ca 'esp se per q a che temp i a de e sa e da ricevime t de a sede s cia e, p i a rega a s a v ta a a F dazi e azi a e per svi pp de 'Emisfer S d, age zia semi privata desti ata a rec tare emigra ti per a

N va Ze a da e 'A stra ia. La F dazi e fa a a fi e deg i a i ve ti e a c arta de Pacific , messa i ve dita da iq idat re gi diziari , fi c 'essere seg a ata a Bart eb th che a c mper. I rest de a camera q asi priv di m bi i: a sta za chiara, dipi ta di bia c , c fitte te de di perca e, e ett sc stat ; ett i g ese, c spa iere di rame, c pert da a te a i dia a a fi ri, fra d e c m di i sti e Imper . S q e di si istra, a ampada a c i base fi ge carci f , e piatt ttag a e di stag s q a e ci s d e z ette di z ccher , bicchiere, c cchiai e a caraffa d'acq a di cris ta c tapp a f rma di pig a; s q e di destra, a picc a pe d a re tta g are a c i cassa di m ga ve at i tarsiata d'eba e meta d rat , bicchieri d'arge t c m gramma, e a f t grafia i a c r ice va e raf fig ra te tre i di Bart eb th, Wi iam Sherw d, frate di James, c a m g ie Emi y, e James A ysi s Bart eb th, t tti e tre vestiti a festa, i pied i dietr a Prisci a e J atha sp si, sed ti fia c a fia c i a pr f si e di cesti, fi ri e astri. S ripia i feri re p sata 'age da f rmat gra de, ri egata i c i er . S a c perti a e par e DESK DIARY 1952 e ALLIANCE BU ILDING SOCIETY, a gra di ettere d rate, s rm ta b as e di camp r ss ag i scag i i, api e bisa ti d' r , acc mpag at da cartig i che p rta i m t t DOMUS ARX CERTISSIMA, a c i trad zi e i g ese data s bit s tt : The s rest str gh d is the h me.

Sarebbe i s tracciare a ista de e pecche e de e c traddizi i che si riv e ar e pr gett di Bart eb th. Se a a fi e, c me vedrem rmai prest , i pr gramma che 'i g ese si era prefiss cadde, vittima de 'attacc decis di B eyssa dre e di q e , m t pi s bd e i sidi s , di Gaspard Wi ck er, i a zi t tt a 'i capacit i c i a ra si tr v Bart eb th di risp dere a q eg i attac chi che bis g a imp tare i s fa ime t . Q i si tratta di q e e pecche m i ri che miser mai i peric i sistema che Bart eb th aveva v t c s tr ire, a che se e acce t ar a v te i at esaspera te e tr pp rigidame t e tira ic . Per esempi , q a d Bart eb th decise che avrebbe dipi t ci q ece t acq ere i i ve t'a i,

sce se q e mer s per cifra t da; sarebbe stat meg i sceg iere i q att r ce t va ta i fatti, i che avrebbe dat d e acq ere i a mese, , a rig re, i ci q ece t ve ti, e ci g i d e settima e. Ma per arrivare esattame te a ci q ece t acq ere i, f ta v ta c strett a dipi ger e d e a mese, tra e i mese i c i e dipi geva tre, pressap c g i d e settima e e q art . La q a c sa, aggi ge d si a e c ti ge ze dei viaggi, c mpr mise impercetti bi me te sv gime t temp ra e de pr gramma: Gaspard Wi ck er riceveva te ri came te acq ere g i q i dici gi r i, perch e a pratica ci f r variazi i di q a che gi r e a che di q a che settima a; a c ra a v ta, per, q est chiam i ca sa ' rga izzazi e ge era e de c mpit che Bart eb th si era imp st , c me a c mpr miser i picc i ritardi che 'i g ese ebbe ta v ta e a ric str zi e dei p zz e, per c i m t spess g i acq ere i, q a d ve er "ca ce ati" eg i stessi p sti i c i era stati dipi ti, f r es attame te ve t'a i d p , ma circa ve t'a i d p , ve t'a i e q a che gi r d p . Se si p par are di scacc g ba e, per via di q esti picc i s ittame ti , ma perch, rea me te, c cretame te, Bart eb th ri sc a c d rre i p rt i s te tativ rispetta d e reg e che si era dat : v eva che 'i ter pr get t si chi desse s se stess se za asciare tracce, c me mare d' i che si c hi da s pra m che a ega, v eva che e rima esse ie te, ass tame t e ie te, che e scisse che i v t , i ca d re immac at de a, a p erfezi e grat ita de 'i ti e, ma se dipi se ci q ece t mari e i ve t'a i, e se t tte q e e mari e f r ritag iate da Gaspard Wi ck er i p zz e di sett ece t ci q a ta pezzi ciasc , t tti i p zz e ve er ric mp sti e t tti i p zz e ric mp sti ve er distr tti e g stess i c i, circa ve t'a i prima, g i acq ere i era stati dipi ti. diffici e dire se i pr gett f sse rea izzabi e, se era p ssibi e p rtar e a termi e 'esec zi e se za che prima p i cr asse s tt i pes de e pr prie c traddizi i i ter e per a semp ice s ra dei s i e eme ti c stit tivi. E a che se Bart eb th avesse pers a vista, f rse avrebbe c m q e mai p t t p rtare a c mpime t q e 'avve t ra imp acabi e c i aveva decis di dedicare a s a vita i tera. F eg i ti mi mesi de mi e vece t setta tad e che Bart eb th si

rese c t di dive tare ciec . La c sa era i iziata p che settima e prima c de i ma i di testa, dei t rcic e dei dist rbi visivi per c i, q a d aveva av rat t tt i gi r ai s i p zz e, aveva a se sazi e che a vista g i si a ebbiasse, che i c t r de e c se si a re asse di a ebbia i disti ta. A 'i izi , g i bastava sdraiarsi q a che mi t a b i perch a c sa passasse, ma prest i dist rbi si aggravar , si fecer pi freq e ti e pi i te si e, a che e a semi sc rit, g i pareva che g i ggetti si sd ppiasser , c me se f sse stat eter ame te briac . I medici da c i si fece vedere diag sticar a cateratt a bi atera e che perar c s ccess . G i app icar gr sse e ti a c tatt pr ibe d g i vviame te di sta care g i cchi. La q a c sa, sec d r , sig ificava eggere s i tit i gra di dei gi r a i, g idare di tte, g a rdare a te evisi e tr pp a g . N g i pass cert per a me te che a Bart e b th p tesse ve ire 'idea di ric mi ciare c i p zz e. Ma s mese d p , Bart eb th sedeva a a scriva ia e c mi ciava a rifarsi de temp perd t . Q as i s bit i dist rbi t r ar . Q esta v ta, g i sembrava di vedere a m sca sv azzare di c ti chiss d ve acca t a ' cchi si istr e si s rpre deva ad a zare se za treg a a ma per cacciar a. P i, i s camp visiv i izi a restri gersi per rid rsi a a fi e a a stretta fess ra che asciava fi trare a c e g a ca, c me a p rta schi sa e b i . I medici che chiam a s capezza e sc sser egativame te a testa. Q esti par ar di ama r si e q e i di reti ite pigme taria. I e trambi i casi, c'era pi ie te da fare e 'ev zi e vers a cecit era i es rabi e. Da dici tt a i Bart eb th pre deva fra e ma i i p ezzetti dei p zz e, e i tatt era per i imp rta te q asi c me a vista. Si re se c t c a specie di ebbrezza che avrebbe p t t c ti are i s av r : sarebbe stat c me se, d' ra i p i, avesse d v t ass ggettarsi a ric mp rre d eg i acq ere i i c ri.. I rea t, a ra ri sciva a c ra a differe ziare e f rme. Q a d , a 'i izi de 1975, c mi ci a percepire pi ie te se dei bar mi impa pabi i m ssi i ta a ze trem a ti, decise di farsi ai tare da q a c i grad di smistare c i i pezzi de p zz e i ca tiere sec d i c re d mi a te, e sf mat re e e f rme. Wi ck er era m rt , e c m q e si sarebbe rifi tat di far , Sma tf e Va e era tr pp vecchi, e e pr ve c i s tt p se K ber e H e s ddisfecer . Fi a me te, si riv se a Vr iq e A tam t perch a veva sap t da Sma tf, i q a e sapeva da a

sig ra N chre, che st diava acq ere ed era 'appassi ata di p zz e. Q asi g i gi r , c s, a fragi e gi vi etta trasc rre pai d' re i sieme a vecchi i g ese e g i fa t ccare a a i pezzi di eg descrive d g i c fi di v ce e impercettibi i variazi i di c re.

CAPITOLO LXXXI R rschash, 4 La camera di O ivia R rschash a sta za chiara e gr adev e, tappezzata di carta azz rra pa ida giapp es ide, piacev me te amm bi iata di eg chiar . I ett , s q a e b ttata a c perta i dia a patchw rk , app ggiat s pra 'ampia peda a a gradi che da a e da 'a tra parte f rma d e c m di i: s q e di destra vas di a abastr c r se gia e; s 'a tr , picc me i c i s pp rt c b di meta er , esemp are d' cc asi e de La Va e de a L a, di Jack L d , c mperat i gi r prima per q i dici ce tesimi a mercat de e p ci di p ace d'A igre, e a f t grafia di O ivia ve te e: camicia a scacchi, pa ci tt , di c i a fra ge, ca z i da cava , stiva i a tacc a t , cappe da c w-b y, arrampicata s steccat di e g , c a b ttig ia di c ca-c a i ma ; dietr di ei m sc s ve dit r e amb a te bra disce i s gest f rz t de 'avambracci pesa te vass i s vraccaric di fr tti vari pi ti: a f t grafia di sce a de pe tim g metraggi - F rza ragazzi! - che gir c me vedette e 1949 q a d , d p a c am r sa r tt ra c Jeremy Bish p, asci 'A stra ia te ta d di rei serirsi c raggi same te eg i Stati U iti. F rza ragazzi! ebbe vita breve. I fi m s ccessiv ch e, per c i cide za cr de e, si chiamava Resta i carte , tes r ! - vi faceva a parte di a cava erizza ( a be a Ama di e) i am rata di artista diciass ette e che c mpiva acr bazie c t rce accese f emme m tat , d p ch e i pr d tt ri visi a d i girat deciser che e va eva a pe a. O ivia d ive e a ra a ste a di a serie t ristica e a q a e era a gi va e americ a a be e e di b a v t, che faceva sci a tic a e Everg ades, pre deva a t i tare a a e Bahamas, ei Caraibi e e Ca arie, si scate ava e car eva e di Ri , app a diva i t reri a Barce a, s'istr iva a 'Esc ria , si racc g iev a i Vatica , stappava b ttig ie di champag e a M i R ge, beveva birra a 'Okt berfest di M ac . Era arrivata a s ci q a t ttesim c rt metraggi (I d ime ticabi e Vie a...) q a d c bbe i sec d marit che de rest pia t a c i q a ta vesim (Br ges 'I ca tatrice). O ivia R rschash i camera s a. a pi cc etta, s paff t , dai cape i ricci; i d ssa tai e r di i bia c , se ver , di tag i perfett , a camicetta di seta greggia r ata da a arga crav atta. sed ta acca t a

ett vici a certe c se che i te de p rtare c s - a b rsa, cessaire da t i ette, capp tt egger , berrett c 'a tica medag ia de 'Ordi e di S ai t-Miche , raffig ra te 'arca ge che sta per abbattere i drag , Time Magaz i e, Le Fi m fra ais, What's O i L d - e ri egge a ista d'istr zi i che ascia a Ja e S tt : - fare ' rdi azi e di c ca-c a - cambiare g i d e gi r i 'acq a ai fi ri, aggi gervi sempre a mezza c mpressa di aspiri a, b ttar i via q a d sara appassiti - far p ire i ampadari gra de di crista (c hiamare 'impresa Sa m ) - rip rtare a a bib i teca m icipa e i ibri che avr ebber d v t essere restit iti gi da q i dici gi r i e i partic are Le ettere d'am re di C ara Sch ma , Da 'a g scia a 'estasi, di Pierre Ja et, e I p t e s fi me Kwai, di Pierre B e - c mperare 'Edam per P i s e dime ti care di p rtar a v ta a a settima a da sig r Lefvre per a ezi e di d m i 119 - c tr are g i gi r che i Pizzicag i abbia r tt i grapp di vetr s ffiat de vestib . La sc sa per q est 56 gir de m d i vit a Me b r e per a prima m dia e de fi m C'era a v ta O ivia N rve , m taggi che racc g ie a maggi r parte de e s e prestazi i mig i ri, c mpres e e seq e ze fi mate dei s i s ccessi teatra i; i viaggi i izier c a gra de cr ciera via mare da L dra a e A ti e e pr seg ir i aere fi a Me b r e c tappe di q a che gi r a New Y rk, Citt de Messic , Lima, Tahiti e N mea.

CAPITOLO LXXXII Grati et, 2 La camera di Isabe e Grati et: a camera da bamb i i c carta da parati a righe gia e e ara ci i, ett strett i t b are f r it di g a cia e a f rma di S py, a p tr ci a bassa e imb ttita di a st ffa fra giata i c i bracci i termi a c de e appi e a fi cc , p icc armadi a d e a te, di eg bia c , dai pa e i c perti di st ffa p ast icata adesiva che fig ra piastre at r stic (tip De ft: piastre e azz rr chiar , mi imame te sbreccate, rapprese ta ti a ter ativame te m i a ve t , fra t i e a meridia a), e ba c di sc a c a sca a at ra per e matite, e tre case e per i ibri. S ba c ci s ast cci p rtape e dec rat c m tivi stampig iati raffig ra ti, i m d a q a t sti izzat , deg i sc zzesi i c st me azi a e che s a a c r am sa, righe di acciai , a scat a p ' ammaccata, di meta sma tat , s a q a e scritta a par a S PEZIE, pie a di pe e a sfera e pe are i, 'ara cia, vari q ader i c perti di carta marm rizzata c me q e a che ad pera i ri egat ri, a b ccetta d'i chi str Waterma e q attr carte ass rbe ti de a c ezi e che va face d si Isab e e, c seriet m t i feri re a s c c rre te Rmi P assaert per: bambi picc issim i ca z ci i Petit-Batea 120 che spi ge cerchi dava ti a s ( fferta da e Cart erie F e ret Fig i di C rv 'Org ei e x); - 'ape (Apis me ifica L.) ( fferta dai Lab rat ri J ve tia); - 'i cisi e di m da raffig r a te m i pigiama di sha t g r ss , babb cce di pe e di f ca e vestag ia di cachemire azz rr cie c spighetta d'arge t (NESQUIK: e faresti v e ti eri i bis!); - e i fi e i N 24 de a serie Le gra di d e de a st ria di Fra cia, fferta da La Semai e de S zette: madame Rcamier; i sa tti Imper d v e p chi mi i i frac asc ta sed ti s diva , si vede, acca t a a psi che retta da a Mi erva, a sedia a sdrai da 'i ter ric rv c me a c a d v' a gata a gi va e d a: 'i d e za de a p sa c trasta c sp e d id sfarz de vestit di pesa te sati r ss chiar .

S pra i ett , prese za s rpre de te i q esta camera di ad esce te, appesa a ti rba c a cassa va e, di q ei i ti a d ppi ma ic a c i effimera m da fi r e sedicesim sec , c mi s tt L igi XIV - vi ecce eva, sembra, Ni de Le c s - e dimi i seg it a va taggi de a chitarra bassa e de vi ce . ' ic ggett che O ivier Grati et ha p rtat c s da a stazi e di m ta d p 'assassi i de a m g ie e i s icidi de s cer . La si diceva i f amig ia da sempre ma ess e c sceva ' rigi e e O ivier fi c m strar a a L Marcia che a ide tific faci me te: si trattava, ver simi e, di a de e t ime ti rbe fabbricate; era mai stata s ata e pr ve iva da ab rat ri tir ese deg i Stei er; risa iva certame te a peri d d' r de a r b ttega , q e i c i si parag ava i vi i i di Jacq es Stei er ai vi i i di Amati , ma a a s a fi e, pr babi me te ai primissimi a i de a sec da met de dici t tesim sec , e 'ep ca i c i i ti e ti rbe era rmai c ri sit per c ezi isti pi che str me ti m sica i.

A sc a, ess ama Isabe e a q a e sembra far a per essere amata. L e s e c mpag e dic di ei che t tta picchiata, e varie v te dei ge it ri s a dati a ag arsi c O ivier Grati et per via che a fig ia racc ta a e a tre bambi e de a s a c asse e q a che v ta, d ra te a ricreazi e, a che a e a ieve m t pi picc e, de e st rie che fa r pa ra. Per esempi , per ve dicarsi di L isette G er che e aveva r vesciat a b ccetta d'i chi str di chi a s grembi e a ezi e di diseg , e ha racc tat che vecchi "p r grafic " a seg iva per via g i v ta che sciva da 'istit t e gi r 'av rebbe assa ita strappa d e t tti i vestiti e c stri ge d a a fare c se schif s e. Opp re, ha c vi t D mi iq e Kra se, che ha s dieci a i, che i fa tasmi esist s seri e perfi che gi r aveva vist apparire s a padre chi s i 'armat ra c me cava iere medieva e i mezz a a f a di g ardie terr rizzate, armate di partigia e. E a c ra, q a d e aveva dat c me tema "Racc ta i ric rd pi be de e t e vaca ze", aveva scritt a ga e t rt sa s t ria d'am re e a q a e, vestita di br ccati d' r , a a ricerca di Pri cip e Mascherat a c i faccia, aveva gi rat , e sarebbe rimasta sc sci ta,

mis rava a gra di passi deg i atrii astricati di marm ve at , sc rtata da st i di paggi p rtat ri di t rce resi se, e a i che e versava vi i i ebria ti i c ppe di vermei . La s a i seg a te di fra cese, dis rie tata, fece vedere i tema a a direttrice a q a e, d p aver se tit i parere di a c s e te p edag gica, scrisse a O ivier Grati et, racc ma da d g i vivame te di p rtare a fig ia da psic terape ta e s ggere d di far a e trare 'a pr ssim i istit t psichic -pedag gic e q a e i s svi pp i te ett a e e psichic sarebbe stat maggi rme te seg it , ma O ivier risp se, pi tt st secc , che s e e c eta ee di s a fig ia era per a maggi r parte pec re pappaga i appe a i grad di ripetere i c r " a fatt ressa tre e s e ga i e" "i c tad i ara c i s aratr " era cert per q est che bis g ava c siderare Is abe e a rma e, semp iceme te fragi e, s perch aveva fa tasia e immagi azi e.

CAPITOLO LXXXIII H tti g, 3 La camera di H tti g, ricavata e ba at i de gra de st di , c rrisp de pressap c a 'ex camera di servizi 12 e a q a e, fi a a fi e de 1949, visse a vecchissima c ppia chiamata g i H r; H r era i rea t i me di battesim de marit , ma ess , tra e f rse a sig ra C a vea e i Grati et, c sceva i r c g me - Marci - ad perava i me di battesim de a m g ie, C ri e, che ci si sti ava a chiamare sig ra H r. Fi a mi e vece t ve tisei, g i H r era a servizi dai Da g ars. H r i, c me maggi rd m e H r ei c me c ca, a c ca a a vecchia, che p rtava i q a siasi stagi e a pezz a di te a i dia a fissata a a schie a c spi , a c ffietta che e asc deva i cape i, ca ze grigie, g e a r ssa, e s pra a camici a grembi e c pett ri a. U a terza d mestica c mp etava a s ervit dei Da g ars: C ia Crespi, che era stata ass ta c me cameriera p chi mesi p rima. I tre ge ai mi e vece t ve tisei, a deci a di gi r i d p 'i ce di che aveva devastat i sa tti de a sig ra Da g ars, C ia Crespi, pre de d servizi vers e sette de matti , tr v 'appartame t v t . I Da g ars, c s p areva, aveva b ttat i tre va igie q a che ggett di prima ecessit e se 'er a a dati se za avvertire ess . La sc mparsa di sec d preside te di c r te d'appe p c stit ire fatt a di e, 'i d ma i stess , i c mi ciar a spargersi v ci s q e che s bit f dett i "Cas Da g ars": era ver che c'era state mi acce c tr i magistrat ? era ver che da pi di d e mesi er a seg it da p izi tti i b rghese? era ver che i s ffici a Pa azz di G i stizia era stat perq isit , ma grad a pr ibizi e f rma e tificata a q est re da g ardasigi i i pers a? T tte d ma de che, gi r a i satirici i tes ta, p se a gra de stampa c i s s it fi t per g i sca da i e i casi se s azi a i. La risp sta arriv a settima a d p : i Mi ister deg i I ter i p bb i c c m icat a cia te che Berthe e Maximi ie Da g ars era stati arrestat i i ci q e ge ai me tre cercava di espatriare

c a desti ame te i Svizzera. E si ve e a sapere c estrem st p re che, da a fi e de a g erra i p i, 'a t magistrat e a m g ie aveva c mmess a tr e ti a di f rti, pi a dace de 'a tr . I Da g ars r bava per i teresse ma pi tt st , c me e a casistica abb da teme te e mi tame te descritta i t tti i testi di psic pat gia, perch i rischi che c rreva c mmette d q ei f rt i g i pr c rava 'esa tazi e e 'eccitazi e di at ra pr priame te sess a e e di gra dissima i te sit. Q e a rigida c ppia a t -b rghese che aveva sempre av t dei rapp rti a a Ga thier Sha dy ( a v ta a a settima a, d p aver car icat a pe d a, Maximi ie Da g ars c mpiva i s d vere c i ga e) sc pri ch e i fatt di traf gare i p bb ic ggett di m t va re scate ava i e tr ambi a specie di briacat ra ibidica che prest dive t a r ragi e di vita . Aveva av t a rive azi e di q esta p si e c m e i m d de t tt f rt it ; gi r , acc mpag a d i marit da C eray a sceg iersi p rtasigare tte, a sig ra Da g ars, presa da 'em zi e e terr re irresistibi i e g ar da d fissame te a c mmessa che si stava cc pa d di r , traf g a fibbia di tartar ga. Era s f rtere di ss ma q a d , a sera, c fess a mar it che si era acc rt di ie te, i racc t di q e 'impresa i ega e pr v c sim ta eame te i e trambi a fre esia se s a e ge era me te asse te dai r amp essi. Le reg e de gi c si e ab rar i fretta. L'imp rta te, per r , era che dei d e c mpisse dava ti a 'a tr q est q e f rt ch'era stat mess i c dizi i di c mmettere. T tt sistema di peg i, ge era me te er tici, ric mpe sava p iva i adr a sec da che ci f sse ri scit . Ricev e d m t , ampiame te i vitati, era ei sa i de e ambasciate e e gra di m da it de T t-Paris che i Da g ars sceg ieva e r vittime. Per esempi , Berthe Da g ars sfidava i marit a p rtar e a st a di vis e q e a sera i d ssata da a d chessa de Bea f r e Maximi ie , racc g ie d a sfida, esigeva i cambi che a m g ie si pr c rasse i cart e di Fer a d C rm (Chasse 'a r c h) che r ava dei sa tti dei r spiti. A sec da de e diffic t d'avvici ame t a ' ggett desiderat , i ca didat p teva disp rre di cert ass d i temp e perfi , ei casi pi c mp essi, be eficiare de a c mp icit de a pr t ezi e de c i ge. De e q ara taq attr sfide a ciate, e rar tre tad e .

R bar , fra 'a tr , gra de sam var d'arge t i casa de a c tessa de Me a , schizz de Per gi press i zi ap st ic , a spi a da cravatta de dirett re ge era e de a Ba ca de 'Hai a t, e i ma scritt q asi c mp et di Mem ria s a vita di Jea Raci e, de fig i L is, i casa de cap gabi et t de mi istr de a P bb ica Istr zi e. Chi q e a tr sarebbe stat i divid at e arrestat immediatame te, ma a che q a d g i capit di essere c ti s fat t , ri scir a disc parsi q asi se za fatica: pareva ta me te imp ssibi e che a t magistrat e a m g ie p tesser essere s spettati di f rt che i testi m i preferiva d bitare di q e che aveva vist c i pr pri cchi pi tt st di ammettere a c pev ezza di gi dice. C s, raggi t s e sca e di casa d e merca te d'arte d'O ivet, me tre p rtava via tre ettres de cachet 121 firmat e da L igi XVI, re ative ag i imprigi ame ti de marchese de Sade a Vi ce es e a a Bastig ia, Maximi ie Da g ars spieg c 'aria pi tra q i a de m d che se 'era appe a fatte imprestare per q ara t tt' re da m che credeva f sse i s spite, gi stificazi e ass tame te i accettabi e che d'O ivet accett c m q e se za battere cig i . Q esta q asi imp it g i diede 'a dacia pazzesca, testim iata pr pri da a facce da che ca s a r r vi a. Ne c rs di ba mascherat dat da Tim thy C awb y - de a ba ca mista Marc art, Marc art, C awb y e Sha d -, vecchi a g sass e g abr , prezi sett e pederasta, travestit da C f ci , ma dari c cchia i e r b e, Berthe Da g ars traf g a tiara scita. I f rt f sc pert s bit . Chiamata a 'ista te, a p izia pe rq is t tti g i i vitati e sc pr i gi ie e a c r am sa tr ccata de a sp sa de preside te, che si era vestita da sc zzese. Berthe Da g ars c fess tra q i ame te di aver f rzat a vetri a i c i era chi sa a tiara perch g ie aveva c hiest i marit ; c a tretta ta tra q i it, Maximi ie Da g ars c ferm e par e de a m g ie esibe d sed ta sta te a ettera de dirett re de carcere de a Sa t che pregava a tit a tame te c fide zia e - di perdere di vista a certa c r a d' r che, c me riferit da dei s i mig i ri i f rmat ri, avrebbe d v t essere r bata pr pri q e a sera da Cha ia a Rapi e: c s era ch iamat a dace rapi at re che aveva c mmess i s prim misfatt a 'Opera d ra te a rapprese tazi e de B ris G d v, i rea t, Cha ia a Rapi e

rimase sempre adr mitic ; pi tardi, sc prir che s tre tatr arraffa a" i imp tati, dici tt si d veva ai Da g ars. A c ra a v ta, a spiegazi e, p er q a t i ver simi e f sse, ve e accettata da t tti, ivi c mpresa a p izia. P re, t r a d , pe sier s , a Q ai des Orfvres, gi va e ispett re, R a d B a chet, si fece p rtare g i i cartame ti di t tti i f rti c mmessi a Parigi e c rs di a serata m da a, e a c ra i s ti; si se t fremere q a d c stat che i Da g ars fig rava i ve ti ve de e tre taq attr iste d'i vitati. C sa c he, per i, c stit iva a pr va schiaccia te; ma i q est re a q a e c m ic i s i s spetti chiede d che g i affidasse i cas v e vederci s a c i ci de za. E d p aver e pr de teme te i f rmat i Mi ister de a Gi stizia, d ve si i dig ar che p izi tt sasse mettere i d bbi a par a e ' rabi it di magistrat te t i gra de stima da t tti i s i c eghi, i q est re pr ib a s ispett re di cc parsi di q e 'i dagi e e di fr te a e s e i sist e ze mi acci perfi di far trasferire i A geria. Pazz di rabbia, B a chet di ede e dimissi i e gi r a se stess di sc vare e pr ve de a c pev ezza dei D a g ars. Ma i ti me te, per varie settima e, seg fece seg ire i Da g ars e pe etr f rtiv e ' ffici di c i Maximi ie g deva a Pa azz . Le pr ve che cerca va, se mai esisteva , si tr vava cert , e ' ica pr babi it di B a chet era che i Da g ars si f sser te ti i casa q a c deg i ggetti r bati. La s era de Nata e 1925, sape d che i Da g ars pra zava f ri, che g i H r era a ett e che a gi va e cameriera faceva i ce e c tre s i amici (Serge V a e, Fra is Grati et e F ra Champig y) e rist ra te dei Fres e , B a chet ri sc fi a me te a i tr d rsi e 'appartame t de terz a si istra. N vi tr v i ve tag i tempestat di zaffiri di Fa y M sca, i ritratt di Ambr ise V a rd eseg it da Fe ix Va tt che era stat s ttratt a rd S mmerhi pr pri a 'i d ma i de gi r i c i si era fi a me te decis a c mprar , ma tr v a c a a di per e che p teva essere q e a traf gata i casa de a pri cipessa R zew ska p c d p 'armistizi , e v di Faberg abbasta za simi e a q e ch e era stat r bat i casa de a sig ra de G ita t. Ma B a chet mise e ma i s repert m t pi c mpr mette te per i Da g ars di q e e pr ve c i i s i ex s peri ri avrebber p t t c ti are a egare g i f datezza: q ader di g ra de f rmat , c righe c tabi i, c te e te a descrizi e s cci ta ma precis a di t tti i f rti e f rtere i che i Da g ars aveva

c mmess te tat di c mmettere, acc mpag ata i risg ard da 'e merazi e de i peg i che a c ppia si era c seg e teme te i f itti. B a chet stava per a dar se e c i q ader rive at re q a d d, i t d a c rrid i , aprirsi a p rt a de 'appartame t : era C ia Crespi che aveva dime ticat di acce dere i f c e sa tti de a sig ra c me e aveva chiest di fare H r prima di sa ire i camera s a, e che t r ava a c mpiere tardivame te i s d vere appr fitta d e per ffrire iq ri ai c mpag i e far r assaggiare i mag ifici marr g ac ma dati a sig r preside te da gi dicabi e grat . Nasc st dietr a a te da, B a chet diede ' cchiata a ' r gi e vide che era q asi e a de matti . I d bbiame te i Da g ars sarebber ri casati tardi, ma ad g i mi t passat a me tava i rischi di i c tr i cresci s e B a chet p teva s cire se za passare dava ti a a gra de p rta a vetri de a sa a da pra z d ve C ia mere dava c i s i i vitati. La vista de mazz di fi ri fi ti g i diede ' idea di appiccare i ce di prima di a darsi a asc dere e a camera dei Da g ars. I f c si pr pag c a rapidit i credibi e e B a chet i c mi ciava a ch iedersi se sarebbe cad t e a pr pria trapp a q a d C ia Crespi e g i a t ri si reser fi a me te c t che t tt cap de 'appartame t era i fiamme. Ve e dat 'a arme e f a ra pi faci e a 'ex p izi tt scapparse e mischia d si a a f a dei s cc rrit ri e dei vici i. Per q a che gi r , B a chet fec e i m rt , ascia d cr de me te credere ai Da g ars che i q ader che i c da ava - e che aveva cercat disperatame te rie tra d e 'appartame t mezz br ciat - si f sse c s mat e f c i sieme a t tti g i ggetti che si tr vava e sa tti . P i 'ex p izi tt chiam Da g ars: i tri f de a gi sti zia e i ristabi ime t de a verit era pi i s i m tivi che a imava : s e e s e pretese f sser state me es se, pr babi e che i cas sarebbe mai ve t a a ce e che i sec d preside te di c rte d'appe e s a m g ie si sarebber a c ra iberame te dedicati a g a e r s ttrazi i ibidiche. Ma a s mma richiesta da B a chet - ci q ece t mi a fra chi - s perava e p ssib i it fi a ziarie dei Da g ars. "R bate i" ribatt ci icame te B a chet prima di chi dere i te ef : i Da g ars si se tiva ass tame te i capaci di r bare per de ar e preferir , gi ca d i t tt per t tt , pre dere i

v . Q a che a fa, passeggia d per via, a sig ri a Crespi ric bbe a s a ex padr a; sed ta s a pa chi a, i r e de a F ie-Rg a t, era a barb a sde tata, c a vestag ia gia verdastra, che spi geva a carr zzi a per b ambi i pie a di straccerie varie e risp deva a mig di a Bar e. G i H r aveva a ra e trambi setta t'a i. L i, era i ese da c rit pa id ; aveva viaggiat , av t de e avve t re, fatt i mari ettista c V i erme e c La re t J ssera d, 'assiste te di fachir , i cameriere a ba Mabi e, i s at re d' rga ett di Barberia c berrett a p ta e scimmia s a sp a a, prima di a dare a servizi e e case b rghesi d ve a s a f emma pi brita ica de at ra e aveva prest res i s stit ibi e. Lei, era a r b sta c t adi a rma a che sapeva fare di t tt e avrebbe p t t c cere i pa e q a t sg zzare p rce i se g ie avesser chiest . Messa a servizi a Parigi, ve rs a fi e de 1871, aveva i iziat c me sg attera i a pe si e fami iare, T he Vie a Sch a d Fami y H te , r e Darcet 22, vici a p ace C ichy, eser cizi dirett c p g di ferr da a greca, a sig ra Cissampe s, a d e tta magra c me chi d , che i seg ava e b e ma iere a gi va i i g esi p rta trici di q ei temibi i i cisivi sp rge ti da c i, ed era a spirit saggi e de g i r , si diceva facesser tasti per pia f rte. Tre t'a i d p , C ri e era di ve tata a c ca de a casa, ma c ti ava a g adag are s ve tici q e fra chi a mese. F i q e peri d che c bbe H r. S'i c trar a 'Esp sizi e iversa e, d ra te spettac dei B h mmes G i a mes, teatr di a t mi d ve, s pa c sce ic mi sc , si vedeva da zare e cica are de e bamb e a te ci q a ta ce timetri vestite a ' tim grid , e di fr te a s st p re i e f r q a che spiegazi e tec ica prima di far e visitare i Ma ier a a R v escia, caste tt g tic pia tat s i pr pri cami i c fi estre cap v te e m bi i appesi a s ffitt , i Pa azz L mi s , q e a casa di fiaba i c i t t t , dai m bi i ai te daggi, dai tappeti ai mazzi di fi ri, era fatt di vetr , e i c i c str tt re, i mastr vetrai P si , era m rt prima di veder a c mpi ta; i G b Ce este, i Pa azz de C st me, i Pa azz de 'Ottica, c i gra de ca cchia e che permetteva di vedere a LUNA a UN metr di dista za, i Di r ama de C b A pi , i Pa rama

tra sat a tic , Ve ezia a Parigi e a deci a d'a tri padig i i. Q e che i impressi di pi f , per ei, 'arc ba e artificia e de padig i e de a B s ia , e per i, 'Esp sizi e mi eraria s tterra ea, c i s i seice t metri di c ic i perc rsi da tre i e ettric e sf cia ti a 'impr vvis i a mi ie ra d' r e a q a e av rava veri egri, e a b tte giga te de sig r Fr hi s iz, a te tica c str zi e di q attr pia i che c mp rtava me di ci q a taq attr chi schi ei q a i si distrib iva t tte e beva de de m d . Pra za r a Cabaret de a Be e Me ire, vici ai padig i i c ia i, d ve bevver de Chab is i caraffa e ma giar z ppa di cav i e c sci tt che C ri e t r v ma fatt . H r q e 'a era stat ass t da Da g ars padre, vitic t r e de a Gir da, preside te de a sezi e b rd ese de C mitat vi i, che era v e t ad abitare a Parigi per t tta a d rata de 'Esp sizi e affitta d app artame t di J ste Grati et. Q a d , p che settima e d p , asci Parigi, Da g ar s padre era c s s ddisfatt de s maggi rd m che rega , i sieme a 'appartam e t , a fig i Maximi ie che stava per sp sarsi ed era appe a stat mi at g i dice assess re. P c temp d p a gi va e c ppia, s c sig i de maggi rd m , ass se a c ca. D p i cas Da g ars g i H r, tr pp vecchi per pe sare d i tr varsi a tr p st , tte er da Emi e Grati et i permess di te ersi a camera. Ci vivacchiar c q e p c che aveva mess via, rimp pat di ta t i ta t da q a che av rett spicci , c me per esempi badare a Ghis ai Fres e q a d e ba ie p teva far , a dare a pre dere a sc a Pa Hbe rt, preparare per q est q e 'i q i i che dava pra z dei s cc e ti p icc i pasticci dei bast ci i d'ara cia ca dita rivestiti di ci cc ata. Viss er c s pi di ve t'a i a c ra, te e d a r ma sarda c me specchi , stra d 'ammatt at a sa ghe, a affia d q asi c c tag cce i mirt e s r ss vas di rame. Arrivar a a be a et di va tatr a i, ei, sempre pi ratt rappita e i, sempre pi g e magr . P i, gi r de vembre 1949, i cad de per terra a za d si da tav a e m r e tr ' ra. Lei g i s pravvisse di q a c he settima a. Q a t a C ia Crespi, che era a s prim impieg , a sc mparsa im pr vvisa dei padr i a sba estr a c ra di pi. Ebbe a f rt a di tr varsi prestis sim a tr p st e caseggiat , press 'i q i i che, per a ,

s stit i Da g ars, m d'affari ati -america che a p rti aia e q a che a tr chiamava e Rastaq re, 122 bes gi via e c baffi impeciati, che f mava ghi ava a, si p iva a b cca c st zzicade ti d' r , e p rtava gr ss bri a te a m ' di spi a da cravatta; p i ve e ass ta da a sig ra d e Bea m t q a d q est' tima si stabi i r e Sim -Cr be ier d p i matrim i . I seg it , q a d a ca ta te, q asi s bit d p a ascita de a fig ia, asci a Fra cia per a ga t r e eg i Stati U iti, C ia Crespi a d c me g ardar biera da Bart eb th resta d ci fi a q a d 'i g ese i izi i s g gir de m d . P c pi tardi, tr v p st di c mmessa a A x d ices de L is XV, a pa sticceria-sa a da t pi i vista de q artiere, d ve av r fi a a pe si e. A che se f sempre chiamata " a sig ri a Crespi", C ia aveva fig i . L mise discr etame te a m d e mi e vece t tre tasei. Q asi ess si era acc rt de a s a attesa. T tt stabi e si d ma d chi mai p teva essere i padre e t tti i mi deg i i divid i di sess maschi e abita ti a casa e fra i q i dici e i se tta taci q e a i f r ava zati. Ma i segret rimase ta e. I bambi , dichia rat di padre ig t , ve e a evat f ri Parigi. Ness ri sc mai a veder . S q a che a fa, si sap t che era m rt d ra te i c mbattime ti per a ibe razi e di Parigi, me tre ai tava fficia e tedesc a caricare s side-car a cassa di champag e. La sig ri a Crespi ata i paesett s pra Ajacci . Ha asciat a C rsica a 'et di d dici a i e vi mai t r ata. A v te, chi de g i cchi e rivede i paesaggi che c'era dava ti a a fi estra de a sta za i c i viveva t tti: i m r fi rit di b ga vi e, i pe di f t di e f rbie, a siepe di fichi d'I dia, a spa iera di capperi; ma riesce a ric rdare a tr . Oggi a camera di H tti g a sta za che serve di rad . S pra i diva et t c pert di pe iccia si tetica e f r it d' a tre ti a di c sci i vari pi ti , i chi dat tappet da preghiera di seta pr ve ie te da Samarca da, c a dec razi e r sa sti t e ghe fra ge ere. A destra a p tr ci a bassa e i mb ttita tappezzata di seta gia a serve c me c m di : regge a sveg ia di acc iai sati at che ste ta a f rma di c rt ci i dr b iq , te ef c disc s stit it da sistema di tasti a sfi rame t , e mer de a rivist a di ava g ardia a Bte N ire. N ci s q adri a e pareti ma, vici a ett , a si istra, m tat s a c r ice

d'acciai m bi e che e fa a specie di parave t m str s , ' pera de 'i te ett a ista ita ia Martib i: b cc di p istir a t d e metri, arg , pr f d dieci ce timetri, e q a e s aff dati vecchi b sti mesc ati a pi e di a tichi car et di ba , fi ri secchi, vestiti di seta stramati, bra d e i di pe iccia ma giata da e tarme, ve tag i r si simi i a zampe d' ca se za pa me, scarpe d'arge t prive di s a e di tacchi, ava zi c vivia i e d e t re cag i i impag iati. FINE DELLA QUARTA PARTE

Q i ta Parte CAPITOLO LXXXIV Ci c, 2 La camera di Ci c; a camera a q a t sp rca, che d p ' s m ffit , parq et pie di macchie, i m ri t tti scr sta ti. S stipite de a p rta appesa a mez za, q e ta isma da appartame t r at di tre ettere c te e te versetti de a T rah. C tr a parete di f d , s pra diva ett c pert da a st ffa stampata a fr de tria g ari, dei ibri ri egati i b r ss ra s app ggiati b iq i c tr 'a tr s a picc a me s a e, acc a t a a fi estre a aperta, si tr va eggi a gamba ga di c str zi e e ggera che ha, dava ti, tappeti di fe tr arg q e ta t da permettere a a pers a di starci i piedi. Vici a a me s a, a destra, c' s a parete ' i cisi e t tta tar ata, i tit ata a C eb te: m stra ci q e bambi etti di c he fa e capri e,123 acc mpag ata da a seg e te sesti a: A v ir e rs s br esa ts b ff s Q i e dir it q e ces P p s A r ie t b bes i d'E eb re: Le r c rps est p rta t bie dress Si, se q e dit Pythag re, L'h mme est arbr e re vers. 124 S tt 'i cisi e tav i c pert da tappet verde regge a caraffa d'acq a s rm tata da bicchiere e q a che pera sparsa fra c i spic ca i tit i: Dai Rask iki di Avvak m a 'i s rrezi e di Ste ka Razi . C tr ib ti bib i grafici a st di de reg di A essi I, di H bert C r ey i s, Li e,

Imprimerie des Ti e s, 1954; La St ria dei R ma i, di G. De Sa ctis (t m III) ; Trave s i Ba tista , di P.O. B x, B mbay, 1894; Q a d'er petit rat. Ric rdi d'i fa zia e gi vi ezza, di Maria Fe d r v a Vysciskava, Parigi 1948; The Mi er e g i i izi de Lab rism , di Irwi Wa , tirat a parte de a rivista es A a es; Beitrge z r fei eres A at mie des me sch iche R cke marks, di Gr , Ga d 18 60; tre meri de a rivista R stica; S c ivaggi piramida e deg i a abastri e dei gessi, di Ott Lide br ck, pr fess re a J ha ae m di Amb rg e c servat re de M se di mi era gia de 'ambasciat re di R ssia Str ve, estratt da Zeit schrift fr Mi era gie d Krista graphie, v . XII, S pp . 147, e e Mem rie d i N mismatic , di F re t Bai arger, ex segretari di prefett ra de diparti me t de 'A ta Mar a, Cha i drey, Librairie Le S mme ier, s.d.

H e Br di m r i q esta camera, e mi e vece t q ara tasette. Ci aveva viss t , tim rata e discreta, per q asi d dici a i. D p a s a m rte, i ip te Fra i s Grati et tr v a ettera i c i racc tava c m'era fi it i s s ggi r am erica . Ne p meriggi de ' dici settembre 1935, ve e a pre der a a p izia e a p rt a Jemi a Creek per far e ric scere i cadavere de marit . A t i e B r di , c i cra i fracassat , giaceva s pi , e braccia i cr ce, i f d a a cava fa g sa da terre c mp etame te z pp . I p izi tti g i aveva mess s a testa fazz ett verde. Ca z i e stiva i era stati r bati ma i d s sava a c ra a camicia a righe s tti i che H e g i aveva c mprat gi r i prima a Sai t Petersb rg. H e aveva mai vist g i assassi i di A t i e; e aveva s ta t dit e v ci q a d , d e gi r i addietr , aveva dichiarat tra q i ame te a marit che sarebber t r ati a farg i a pe e. Ma i ide tific c gra de

faci it: era i d e frate i Ashby, Jeremiah e R be , acc mpag ati c me di c s et da Nick Pert sa , a vizi s e cr de e c a fr te ad r a di a mac chia i de ebi e a f rma di cr ce, c r de a ce ere, e che era a r a ima da ata e i r zimbe . Ma grad i d ci mi bib ici, g i Ashby era dei tep piste i tem ti i t tta a regi e, i q a i tag ieggiava sa e di er's, q ei vag i sistemati a rist ra te d ve si p teva ma giare per p chi s di; e, sf rt atame te per H e, era ip ti de sceriff de a c tea. Sceriff che s arrest g i assassi i ma a fece a che sc rtare da d e s i ai ta ti fi a M bi e sc sig ia d e di rimettere piede da q e e parti. H e ri sc a pia tare i ass i d e a ge i c st di, a d fi a Ta ahassee, a capita e de Stat , e sp rse de cia press i g ver at re. La sera stessa sass ma d i fra t mi i vetri de a s a camera d'a berg . C te eva messaggi c mi acce di m rte. S rdi e de g ver at re sceriff d vette c m q e aprire sim acr d'i dagi e; pr de zia me te, c sig i ai ip ti di a ta arsi per q a che temp . I d e de i q e ti e i a si separar . H e seppe e cap che q e a era ' ica p ssibi it di ve dicarsi: d veva agire i fretta e ccider i d p 'a tr a c ra prima che si re desser c t di q a t g i capitava. I prim che ccise f i a . F i pi faci e. Ve e a sapere che si era imbarcat c me avapiatti s batte a r ta che risa iva i Mississippi e s q a e perava per t tt 'a parecchi gi cat ri pr fessi isti. U di r accett di ai tare H e: tra vestita da gi va ett , a fece f rtivame te sa ire a b rd c trabba da d a c m e s b y. D ra te a tte, me tre t tti q e i che d rmiva si acca iva a gi care i termi abi i partite di craps fara e, H e tr v faci me te a via de e c ci e; i a , mezz briac , s ecchiava i 'amaca vici a f r e s q a e c ceva e t giga tesc st fat di m t e. G i si avvici e prim a che p tesse reagire afferr per i c e e brete e b tta d a cap fitt e pe t e. L'i d ma i matti a; a Bt R ge, asci i batte q a d i de i tt era a c ra stat sc pert . Sempre travestita da ragazz , ridiscese i fi me, q esta v ta s c v g i di tr chi, a vera citt ga eggia te d ve viv eva c m dame te varie deci e di mi i. A di r , amb a te di rigi e fra cese che si chiamava Pa Marcha , racc t a s a st ria e i e ffr i s ai t . A N va Or a s, affittar cami e

c mi ciar a perc rrere a L isia a e a F rida. Si fermava e e stazi i di servizi , e e stazi a e, ei bar s cig i de a strada. L i si tirava d ietr a specie di attrezzat ra da m - rchestra c gra cassa, ba d , arm i ca, tria g , cimba i e s ag i; ei, rie ta e ve ata, abb zzava a da za de ve tre prima di pr p rre ag i spettat ri di eggerg i e carte: ste deva dava t i a r tre fi e di tre carte, c priva d e carte che faceva i sieme dici p ti, c s c me e tre fig re: era s itari che aveva imparat da bambi a, ' ic che c scesse e se e serviva per predire e c se pi i ver simi i i i es tricabi e misc g i di i g e. Impiegar s dieci gi r i a ritr vare a pis ta. U a famig ia semi ie che viveva s pra a zattera a c rata i riva a ag Ap pka rifer di m che viveva da q a che gi r i gra dissim p zz abba d at , vici a p st chiamat St e's Hi , a a tre ti a di chi metri d a Tampa. Era R be . L sc prir me tre, sed t s a cassa, te tava di aprire c i de ti a scat etta di c serva. Era ta me te affamat che i se t ar rivare. Prima di ccider c a pa tt a e a ca, H e c stri se a rive are i asc dig i di Jeremiah. R be sapeva s che prima di separarsi aveva vagame te disc ss t tti e tre s p st i c i a dare: i a aveva dett c he se e sarebbe a dat a z z , R be v eva p stici tra q i , e Jeremia h aveva dichiarat che a c sa mig i re era ri ta arsi i a gra de citt. Nick e ra a e R be mezz scem , ma Jeremiah e faceva pa ra. L tr v q asi faci m e te, d e gi r i d p : i piedi, dava ti a ba c e di a bett a vici a Hia eah, 'ipp dr m di Miami, che sf g iava gi r a e di cava i mastica d mecca icame te a p rzi e di breaded vea ch ps da q i dici ce t. L seg per tre gi r i. Viveva di espedie ti schifi, rip iva q e i che p tava a e c rse e pr c rava c ie ti a te tari di a fetida casa da gi c , rg g i same te chiama ta The Orie tai Sa a d Gamb i g H se, pr pri c me a ce ebre bisca gestita temp da Wyatt Earp e D c Ha iday a T mbst e, Ariz a. U a rimessa c e pareti di assi ettera me te chi date da cima a f d d'i seg e di meta sma t at , c mmercia i, p bb icitarie e ett ra i: q a ity ec my am c m t r OIL, g r ve's br m q i i e st ps c d, Ze chewi g-g m, Arm r's c verb m b tter, R INSO SOAKS CLOTHES WHITER. THALCO PINE DEODORANT,

CLABBERGIRL BAKING POWDER, TOWER'S FISH BRAND, ARCADIA, GOODYEAR TIRES, QUA KER STATE, PENNZOIL SAFE LUBRIFICATION 100% PURE PENNSYLVANIA, BASE-BALL TOURNAm e t, Se ma America Legi jrs vs. m bi e, peter's sh e's, chew mai p ch t bac c , br ther-i - aw barber sh p, hairc t 25 c, s as gree sh w fr m ew r ea s, dri k c ca C a de ici s refreshi g, P sta Te egraph here, dId y k w? j.w. mc d a d f r 'c ca f r ish y r h me c mp ete, c g e m r gs, gr Refrige rat rs, pete jarma f r c gress, cap di e iq id a d Tab ets, America ethy ga s i e, Gra ger ROUGH CUT MADE FOR PIPES, JOHN DEERE FARM IMPLEMENTS, FINDLAY'S, ECCETERA. La matti a de q art gi r , H e fece recapitare a Jeremiah a b sta . C te eva a f t grafia dei d e frate i - tr vata e p rtaf g i di R be e breve scritt i c i a gi va e d a i f rmava di q e che aveva fatt a Na e a R be e di q e che sarebbe s ccess a i, gra fig i di p tta a, se s aveva pa e bastev i per a dar a a tr vare e b ga w mer 31 de B rba k's M te . Per t tt i gi r , asc sta e sta zi de a d ccia di b ga w vici , H e aspett. Sapeva che Jeremiah aveva ricev t a ettera, e c he avrebbe t erat 'idea di essere sfidat da a d a. Ma era sempre p c per risp dere a a pr v cazi e, ci v eva a che a certezza di essere pi f r te di ei. Vers e sette di sera H e seppe che i s isti t 'aveva i ga ata: acc mpag at da q attr ma ig di armati, Jeremiah arriv a b rd di b cke t-seat m de T ammaccat e f ma te. C t tte e preca zi i d' s , ispezi ar i di t r i e circ dar i b ga w mer 31. La camera era m t i mi ata, s q e ta t da far vedere chiarame te a Jeremiah, attravers e te de a ci ett , be e tra q i s dei d e etti geme i, braccia i cr c e e cchi spa a cati, s frate R be . Ma da d r ggit fer ce, Jeremiah A shby si precipit e a camera face d sc ppiare a b mba che H e vi aveva sistemat . La sera stessa H e s'imbarcava s a g etta che a dava a C ba da d ve a a ve di i ea a rip rt i Fra cia. Fi a a m rte, attese i gi r i c i a p izia sarebbe ve ta ad arrestar a, ma a gi stizia america a

immagi mai che q e a d i a fragi e avesse p t t ccidere a sa g e fredd tre de i q e ti per i q a i tr v faci me te deg i assassi i be pi p a sibi i.

CAPITOLO LXXXV Berger, 2 La camera dei Berger se i r: a sta za a parq et, p c spazi sa, q asi q adrata, da e pareti c perte di a carta azz rr chiara a ri ghi e gia e; a carta de T r de Fra ce 1975, f rmat gra de, fferta da Vita mix, i ric stit e te deg i sp rtivi e dei campi i, app tata s a parete di f d , a a si istra de a p rta; vici a e citt sedi di tappa ci s deg i spa zi i ter i eari perch i tif s p ssa via via scriverci e prestazi i dei sei pr imi arrivati di g i tappa c me p re i tre primi de e varie c assifiche ge era i (Mag ia Gia a, Mag ia Verde, Gra Premi de a M tag a). La sta za v ta, se per gr ss s ria - P ker Dice - che s ecchia acciambe at s a tra p ta di pe che azz rr cie b ttata s diva ett affia cat da d e c m di i geme i. S q e di destra p sat vecchi apparecchi radi a va v e ( stess i c i asc t gi dicat eccessivame te matt ti da a sig ra R c mp r mette e re azi i q a t a rest amichev i fra e d e c ppie): i s c per chi , i grad di a zarsi per sve are pick- p s mmari , regge a ampada da para me c ic dec rat c i q attr semi de e carte da gi c , e q a che b s ta per dischi a 45 giri: a prima de a pi a i stra i ce ebre rit r e di B yer e Va b e, B ire petit c p c'est agrab e, i terpretat da Vivia e Ma eh a t acc mpag ata da L ca Drace a, a s a fisarm ica e i s i ritmi; raffig ra a ragazza s i sedici a i che se a beve i c mpag ia di av ra ti sa mieri i ari e besi i q a i, s sf d di mezzi maia i appesi ai ga ci, bra disc c a ma a r c ppa di sp ma te prese ta d e 'a tra gra di piatti di ce ramica bia ca trab cca ti di sa mi vari; pr sci tt ve at di grass , cerve at a, m sea ,125 sa sicci tti di Vire, i g a sa mistrata, zampetti, s ppressata e ga a ti a. S c m di di si istra, a ampada i c i z cc fiasc di vi ita ia (Va p ice a) e p iziesc de a Srie N ire - La Sig ra de ag , di Raym d Cha d er. F i q est appartame t che visse, fi a 1965, a sig ra da cag i c i fig i che si predesti ava a sacerd zi . L'i q i i p recede te era stat , per m ti a i, vecchi sig re che t tti chiamava i R ss , perch p rtava per t tt 'a c bacc . I rest

de 'abbig iame t era ettame te pi ccide ta e: abit er c i ca z i che g i sa iva fi a ster retti da pai di brete e e astiche e a ci t ra s tt pa cia i sieme, a camicia rarame te immac ata, a gra de cravatta era tip ava ire, e bast e da passeggi i c i p m era a pa a di bi iar d . I R ss si chiamava i rea t Abe Speiss. Era a sazia se time ta e, ex veteri ari de 'esercit , che dedicava t tt i temp iber risp de d a q a siasi c c rs p bb icat s i gi r a i. Ris veva c sc certa te faci it g i i d vi e i: Tre r ssi ha frate . Q est frate m re se za asciare fra te i. C me mai? i q esiti st rici Chi era 'amic di J h Le a d? Chi f mi acc iat da 'azi e ferr viaria? Chi era Sherat ? Chi ras a barba de vecchi ? i "da a par a a 'a tra" VENA MAMMA POEMI VANA GAMMA POETI VACUA GEMMA PRETI AC QUA LEMMA PROTI PRONI i pr b emi matematici Pr de ce ha 24 a i. Ha i d ppi de 'et che aveva s marit q a d ei aveva 'et che s marit ha. Q a ti a i ha s marit ?

Scrivete i mer 120 sa d q attr "8". g i a agrammi MARIA = AMARI PATRASSO = TRAPASSO NICOMEDIA = MEDIANICO i pr b emi di gica C sa vie e d p U D T Q C S S 0? Q a 'i tr s e seg e t e e e c : ita ia , c rt , p isi abic , scritt , visibi e, stampat , maschi e, par a, si g are, america , i tr s ? e par e q adrate, i cr ciate, tria g ari, a pr ga (aggi , maggi , maggi , f rmaggi ), a i castr eccetera, e perf i e "d ma de s ssidiarie", 126 terr re di t tti g i appassi ati. La s a gra de specia it era i critt grammi. Ma se aveva tri fa me te vi t i Gra de C c rs Nazi a e d tat di TREMILA FRANCHI di premi rga izzat da " e Rvei de Vi e e et R ma s", sc pre d che i messaggi

aeeei ih a z r i p ee

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pvg eedg c est ev art

e a s a ica c s azi e era che ce 'aveva fatta ess a tr c c rre t e e a rivista aveva d v t ris versi a asseg are i prim premi . O tre ai reb s e ai g grifi, i R ss viveva 'a tra passi e: era i am rat pazz d e a sig ra Hardy, a m g ie de marsig iese c mmercia te i i di iva, a matr a da vis d ce c abbr s peri re mbrat da ame di baffi. Si c sig iava c t tti e caseggiat , ma a dispett deg i i c raggiame ti che t tti g i pr digar , ebbe mai i c raggi - c me diceva i stess - di "dichia rare a s a fiamma".

t'cea c tse

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asc deva a prima str fa de La Marsig iese, era mai ri scit a decifrare 'e igma prese tat da a rivista e Chie fra ais

ar r e i s

itse spesdr erss r mtqss

CAPITOLO LXXXVI R rschash, 5 I bag dei R rschash f a s temp a c sa di ss . S t tta a parete di f d , c ega d fra r g i apparecchi sa itari, t bat re di rame e di pi mb , c e diramazi i visibi i c mpiace teme te i tri cate, e pr vviste di a q a tit ver simi me te s perf a di ma metri, term metr i, f ss metri, igr metri, va v e di sic rezza, v a i, ma ette, ma p e, misc e at ri, eve e chiavi di g i ge ere, traccia a sce a da sa a macchi e che c trasta i m d impressi a te c a raffi atezza de 'ambie te: a vasca da bag di marm ve at , 'acq asa tiera medieva e sata c me ava di , dei p r ta asci gama i fi e sec , r bi etti di br z sc piti a f rma di s e raggia te, testa di e e, c d' ca, e q a che a tr ggett d'arte e rarit: a pa a di crista , c me se e vedeva a v ta ei da ci g, appesa a s ffitt ch e rifra ge a ce da ce ti aia di picc i specchi c me cchi di m sca, d e scia b e giapp esi da cerim ia, parave t fatt di d e astre di vetr che i c d a pr f si e di fi ri d' rte sia seccati, e tav i ett L igi XV di eg dipi t , che regge tre ghi f ac i di sa i da bag , pr f mi e atte di be ezza, raffig ra ti, r zzame te sb zzate, tre stat i e f rse a tiche: gi v a issim At a te che p rta s a spa a si istra m d i mi iat ra, Pa i tifa ic , a Siri ga t tta spa rita gi mezza gi c . Q attr pere d'arte attir a pi partic arme te sg ard . La prima dipi t s tav a, databi e i t r a a prima met de 'Ott ce t . Si i tit a R bi s che cerca di sistemarsi i pi c m dame te p ssibi e s 'is a s itaria. S pra q est tit scritt s d e righe i mai sc ett bia c , si vede, raffig rat c a certa i ge it, R bi s Cr s e, berrett a p ta, casacca di pe di capra, sed t s a pietra; st a seg a d s 'a ber che g i serve per mis rare i temp a tacca de a d me i ca. La sec da e a terza s d e i cisi i i c i d e s ggetti simi i s sta ti trattati i d e m di diversi: a, che si i tit a e igmaticame te La ettera r bata, m stra sa tt e ega te - parq et a p t gherese, pareti tappezza te di te a di J y - e q a e a gi va e d a sed ta acca t a a

fi estra che d s gra de parc ricama a p t c rd ci 'a g di s tti e tess t di i bia c ; p c dista te, m gi vecchi e da 'aria eccessiva me te brita ica s a i virgi a e. La sec da i cisi e, d'ispirazi e s rrea ista, raffig ra a ragazza gi va issima, s i q att rdici q i dici a i f rse, che p rta a c rta s tt veste di pizz . Le spighette traf rate de e ca ze ter mi a a freccia e da c e pe de a picc a cr ce di c i ciasc bracci dit che, s tt ' ghia, sa g i a p '. sed ta dava ti a a macchi a per c cire, acca t a a fi estra aperta che ascia i travedere e r pi accava ate di paesaggi re a , e s a bia cheria che c ce si egge i m tt , ricamat a caratteri g tici tedeschi La q arta pera ca c , s arg r de a vasca da bag . Rapprese ta, i piedi, a d a che cammi a, a ta circa terz de rma e. a vergi e r ma a s i ve t'a i. I c rp g e s a ciat , i cape i m eme te d ati e q asi c mp etame te c perti da ve . La testa eggerm e te chi a, tie e racc t e a ma si istra emb de 'abit stra rdi aria me te p iss che e ricade da a ca a e cavig ie sc pre d c s i d e piedi ca za ti di sa da i. I piede si istr p ggia i ava ti, e q e destr che sta per s eg ir t cca a terra s c a p ta de e dita, me tre pia ta e ca cag s' a za q asi vertica i. Q est m vime t , che esprime 'agi e disi v t ra di a gi va e d a i cammi e i sieme rip s sic r di s, e d fasci partic are c mbi a d a pass decis a specie di v s spes . Da d a acc rta, O ivia R rschash ha affittat 'appartame t per i mesi i c i sar asse te. La cazi e - che i c de i servizi q tidia di Ja e S tt - stata fatta per i tramite di 'age zia specia izzata i a ggi temp ra ei a ricchissimi stra i eri. L'i q i i q esta v ta cert Gi va i Pizzicag i, f zi ari i ter azi a e abit a me te reside te a Gi evra, ma ve t a presiedere per sei settim a e a de e c mmissi i s bi a ci de a sessi e stra rdi aria de 'U esc dedicata ai pr b emi e ergetici. I dip matic ha fatt a s a sce ta i p chi mi ti s e descrittive f r ite da c rrisp de te svizzer de 'age zia. Arriv er i Fra cia s fra d e gi r i, ma a m g ie e i fig i s gi q i perch, c v i t che i fra cesi s a massa di adri, ha i caricat a c s rte, a

r b sta ber ese s a q ara ti a, di verificare i c se e c se stava c me dett e pr mess . O ivia R rschash ha rite t i ti e prese ziare a a visita e si da 'i izi ec issata c be s rris , e a sc sa de a parte za immi e t e; imita d si a racc ma dare a a sig ra Pizzicag i di stare atte ta che i picc r mpa i piatti dec rati de a sa a da pra z i grapp di vetr s ffiat de vestib . L'impiegata de 'age zia ha pr seg it da s a a visita, e mera d a a c ie te m bi i e f r it re che va ma ma seg a d e s i ve tari . Ma appars s bit chiar che q e a visita sarebbe stata a s ita f rma it r ti iera ma avrebbe i vece p st dei gravi pr b emi perch a svizzera, visibi me te ssessi ata a m rte da e q esti i di sic rezza d mestica, ha pr etes e si spiegasse i f zi ame t di t tti g i apparecchi e ettr d mestici e e si m strasse d ve e c me era sistemati f sibi i, va v e e disgi t ri. L 'ispezi e de a c ci a a data pi tt st be e, e bag per e c se s precipi tate ma ame te: s mmersa dag i eve ti, 'impiegata de 'age zia ha chiamat a a risc ssa i dirett re i pers a i q a e, data 'imp rta za de 'affare - 'af fitt di ve timi a fra chi per sei settima e ha p t t far a tr che scara ve tarsi, e per, ave d vviame te av t i temp di st diarsi a pratica, ha d v t a s a v ta ric rrere a varie pers e: a sig ra R rschash i a zit tt , che si defi ata c a sc sa ch'era stat i marit a cc parsi de 'impia t ; O ivier Grati et, 'ex pr prietari , i q a e ha risp st che a c sa r ig ardava pi da q asi q i dici a i; R ma et, 'ammi istrat re, che ha s ggerit di chiedere a 'arredat re, i q a e si imitat a dare i me de 'impre dit r e, i q a e, vista ' ra tarda, si fatt viv s attravers a segreteria te ef ica. I c c si e, ci s adess sei pers e e bag de a sig ra R rs chash: a sig ra Pizzicag i che c mi sc dizi ari i ma c ti a a esc amare c a v ce che a rabbia fa ac ta e vibra te "I vi capisc ! U a sta za amm bi iata!127 Ich verstche sie icht! I am i a h rry! Me capire ! H fretta!128 I fret sa! Ich habe Ei e! Gebe sie mir ei e F ashe Tri kwasser !"; 'impiegata de 'age zia, a gi va e d a i tai e r di a paca bia c , ch e si sve t a c i g a ti di bave a; i dirett re de 'age zia che cerca dispe ratame te dappert tt q a c sa

che s mig i a p rtace ere e q a e dep sitare sigar masticat a treq art i; 'ammi istrat re che sf g ia reg ame t di c mpr priet te ta d di ric rda rsi se vi si acce i da q a che parte a e rme di sic rezza i fatt di sca da bag i; riparat re idra ic chiamat d' rge za si sa da chi perch, i q a e ricarica ' r gi da p s aspetta d che q a c g i dica di a darse e; e i fig i ett Pizzicag i, bamb cci di q attr a i vestit a a mari ara che, i differe te a t tt q e chiass , i gi cchi s pavime t di marm , fa c rrere se za s sta c ig iett mecca ic che batte s tamb r str mbetta d i sta cabi me te 'aria de P te s fi me Kwai.

CAPITOLO LXXXVII Bart eb th, 4 Ne sa e de 'appartame t di Bart eb th, ' imme sa sta za q adrata tappezzata a c ri te i, s ri iti i resti dei m bi i, ggetti e i i di c i Prisci a si circ dava c s v e tieri e s pa az z i b evard Ma esherbes, 65: diva e q attr gra di p tr e, di eg s c pit e d rat , c perti di a tichi G be i s che prese ta s f d gia a t ra icci dei p rtici arabescati e i ghir a dati di tra ci, f g ie, fr tti e fi r i pie i di a egri v ati i: c mbe, pappaga i, c c rite eccetera; gra de p arave t a q attr pa e i, c arazzi di Bea vais raffig ra ti c mp sizi i ar abescate e, e a parte i feri re, de e scimmie travestite a a ma iera di Gi t; gra de stip c sette cassetti, ep ca L igi XVI, di m ga sag mat e fi etti di eg c rat ; s s pia di marm bia c ve at s app ggiati d e ca de ieri a dieci bracci, tag iere d'arge t , picc servizi da scriv a ia tascabi e i pe e di sagr f r it di d e sc de i i c tapp d' r , p rtap e e, raschiett e spat a d' r , sigi di crista i cis , e a picc issim a scat a per ei, retta g are, d' r sgraffiat e sma t b ; s 'a t cami di pietra era, a pe d a di marm bia c e br z cese at , i c i q adra t e, marcat H g et, Paris, s ste t da d e barb ti i gi cchi ; a destra e a si istra de a pe d a, d e vasi da farmacia i pasta te era di Cha ti y; s q e di destra c' scritt Ther Viei e, s q e di si istra G mme G tte; da tim , s a picc a tav a di f rma va e e eg di r sa c i pia di marm bi a c s p sate tre stat i e di Saxe: a rapprese ta Ve ere c am ri , se d ti i carr dec rat di fi ri, tirati da tre cig i; e a tre d e s a eg rie fig ra ti 'Africa e 'America: 'Africa pers ificata da egrett sed t s pra e e sdraiat ; 'America, da a d a ad r a di pi me che, cava ca d a 'amazz e c cc dri , si stri ge a se si istr a c r c pia; s a s a ma destra p sat pappaga . A e pareti s appesi parecchi q adri; i pi imp e te dei q a i pe de s a destra de cami ett ; a Dep sizi e de Gr zia , sc ra e severa; s a si istra, a mari a di F.H. Ma s, L'Arrive des b atea x de pche s r e petite p age h a daise; s a parete di f d , s pra gra de

diva , st di s cart e per I Ragazz b (B e B y) di Th mas Gai sb r gh, d e gra di i cisi i di Le Bas ripr d ce ti L'E fa t a t t e Le Va et d'A berge di Chardi , a mi iat ra raffig ra te prete da a faccia g fia di c te tezza e rg g i , a sce a mit gica di E g e Lami che m stra Bacc , Pa e Si e att r iati da a fara d a di satiri, emipa i, egipa i, si va i, fa i, em ri, ari, spiriti e f etti; paesaggi i tit at L'Is a Misteri sa e f irmat L.N. M ta esc t: raffig ra a riva a c i parte si istra, c a spiagg ia e a f resta, ffre piacev e appr d , ma a c i parte destra, fatta di pa reti r cci se mer ate c me t rri e aperte i ic imb cc , riev ca a f rte zza impre dibi e; e acq ere di Wai ewright, q e 'amic di sir Th mas Lawr e ce, pitt re, c ezi ista e critic , che f dei "Le i" pi ce ebri de s temp e di c i d p m rt si riseppe che aveva assassi at per di ett tt per s e; 'acq ere s'i tit a I Barr cciai (The Carter): i barr cciai sed t s a pa chi a dava ti a m r scia bat a ca ce. m a t e f rte, c pai di ca z i di te a bigia de tr a stiva i t tti screp ati, a camicia grigia da c m t apert e f ard vari pi t ; p rta a p s destr braccia e di c i chi dat ; da a spa a si istra g i ci d a a b rsa di te a; a s a fr sta di c rda i trecciata, i c i ci ff termi a e si sparpag ia i ta ti fi i scabri, p sata s a destra, acca t a a br cca e a a pag tta di pa e. Diva i e p tr e s c perti da f dere di y traspare te. Da a me dieci a i rmai, q esta sta za vie e sata s i via eccezi a e. L' tima v ta che Bart eb th vi e trat risa e a q attr mesi fa, q a d g i svi ppi de cas Beyssa dre c stri ser a ric rrere a Rmi R rschash. A 'i izi deg i a i setta ta, d e imp rta ti i d strie de t rism a berghier - MARVEL HOUSES INC ORPORATED e INTERNATIONAL HOSTELLERIE - deciser di ass ciarsi per meg i resist ere a a f rmidabi e spi ta dei d e vi giga ti de a categ ria: H iday I e Sherat . Marve H ses I c. era a s ciet rdamerica a c s ide basi ei Ca raibi e i S damerica; q a t a 'I ter ati a H ste erie, si trattava di a h di g che gestiva capita i pr ve ie ti dag i Emirati arabi, c sede a Z rig . G i stati maggi ri de e d e s ciet si ri ir a prima v ta a Nassa , e e Bahamas, e febbrai 1970. L'esame c m e che fecer de a sit azi e m dia e i c vi se che a r ica pr babi it di argi are

'ascesa de e d e c c rre ti era i ve tarsi sti e t ristic -a berghier se za g a i e m d : "U a c cezi e de 'i d stria a berghiera, dichiar i pres ide te di Marve H ses, che si basi s sfr ttame t f rse at de c t dei bambi i (app a si) s 'accettazi e da parte dei resp sabi i di f i sp rechi i c t spese (app a si) ma s rispett dei tre va ri f dame ta i: sva g , rip s , c t ra (app a si pr gati)". Parecchi i c tri e a sede di q es ta q e a de e d e s ciet permiser , ei mesi s ccessivi, di precisare g i bi ettivi tracciati c ta t bri da preside te de a Marve H ses. D p che dei dirett ri de 'I ter ati a H ste erie aveva fatt tare, a m ' di batt ta, c me e r ragi i s cia i avesser stess mer di ettere, 24, g i ffici p bb icitari de e d e rga izzazi i impadr e d si de 'idea pr p ser , i ve tiq attr paesi diversi, a sce ta di ve tiq attr p sizi i strategiche i c i avrebber p t t s rgere ve tiq attr c mp essi a berghieri di sti e ass tame te v ; grazie a a raffi atezza s prema 'e ciat dei ve tiq at tr ghi sce ti prese tava, vertica me te e fia c a fia c , 'i testazi e de e d e ditte creatrici (fig. 1). MIRAJ I dia ANAFI Grecia (Cic adi) ARTIGAS Ur g ay VENCE Fra cia ERBIL Irak ALNW ICK I ghi terra HALLE Be gi OTTOK A stria (I iria) HUIXTLA Messic

SORIA Spag a (Vecchia Castig ia) ENNIS Ir a da SAFAD Israe e ILION T rchia (Tr i a) INHAKEA M zambic COIRA Svizzera OSAKA Giapp e ARTESIA Stati U iti (N v Me ssic ) PEMBA Ta za ia OLAND Svezia ORLANDO Stati U iti (Dis eyw r d129) AEROE Da imarca TROUT Ca ada EIMEO Arcipe ag di Tahiti DELFT Paesi Bassi

Fig ra 1. Schema d'i sediame t dei 24 c mp essi a berghieri de a Marve I ter ati a e de ' c rp rated H ste erie.

H ses

Ne vembre 1970, i preside ti dirett ri ge era i si i c trar a K wait e fi rmar c tratt di ass ciazi e ai termi i de q a e f c ve t che a Ma rve H ses I c rp rated e 'I ter ati a H ste erie avrebber creat i c m e d e fi ia i geme e, a s ciet di i vestime ti a berghieri, che si sarebbe chi amata Marve H ses I ter ati a , e a s ciet ba caria di fi a ziame t a bergh ier , che avrebber battezzat I c rp rated H ste erie, e q a i s ciet, debitam e te appr vvigi ate c capita i pr ve ie ti da e d e case madri, avrebber av t 'i caric di c cepire, rga izzare e c d rre i p rt a c str zi e dei ve tiq attr c mp essi a berghieri ei ghi s pra i dicati. I preside te dire tt re ge era e de 'I ter ati a H ste erie dive t preside te dirett re ge era e de a Marve H ses I ter ati a e vice preside te dirett re ge era e de 'I c rp rated H ste erie, me tre i preside te dirett re ge era e de a Marve H ses I c rp rated dive tava preside te dirett re ge era e de 'I c rp rated H ste erie e vice preside te dirett re ge era e de a Marve H ses I ter ati a . L a sede s cia e de 'I c rp rated H ste erie, che si sarebbe ass ta specificata me te 'i caric de a gesti e fi a ziaria de ' perazi e, ve e fissata e a stessa K wait; q a t a a Marve H ses I ter ati a , che si sarebbe add ssat a 'avvi e i b f zi ame t dei ca tieri veri e pr pri, ve e, per m tivi fisca i, sta ziata a P rt ric . I bi a ci t ta e de ' perazi e s perava ampi ame te i mi iard di d ari - pi di ci q ece t mi a fra chi per camera - e d ve va sf ciare e a creazi e di ce tri a berghieri i c i ss sarebbe stat par i s a a r a t mia: 'idea chiave dei pr m t ri era i effetti che, se g i st che q e g privi egiat di rip s , svag e c t ra che a berg d vr ebbe sempre essere, si tr vi i a z a c imatica partic are adattata a bis g precis (avere ca d q a d a tr ve fa fredd , aria p ra, eve, i di , ecce tera) e e e vici a ze di g specificatame te c sacrat a a data attiv it t ristica (bag i di mare, stazi e sciistica, citt terma i, citt a tiche, c ri s it e pa rami at ra i [parc , eccetera] artificia i [Ve ezia, Matmata, Dis eyw r d, eccetera], eccetera), a c sa d veva i a c m d essere bb ig : b a berg deve essere q e i c i i c ie te deve p ter scire se ha v g ia di scire, e " scire se scire dive ta c rve". Di c seg e za, ci che avre bbe f dame ta me te caratterizzat g i a berghi

che a Marve H ses I ter ati a si pr p eva di c str ire, d veva essere i f att che avrebber c mp rtat , i tra m r s, t tt q e che a c ie te a ricca , esige te e pigra p teva aver v g ia di fare vedere se za scir e, c sa che s i sarebbe p t a me te verificata per a maggi r parte di q ei visitat ri rdam erica i, arabi giapp esi i q a i, p r se te d si i bb ig di perc rrere da cima a f d 'E r pa e i s i tes ri c t ra i, per q est ha sempre v g ia di farsi chi metri di m sei passare sc m dissime re imb ttig iati e tr affic mefitic di Sai t-S pice de a p ace Sai t-Gi es. Q est'idea era gi da parecchi temp a a base de 'i d stria a berghiera m der a: aveva p rtat a a creazi e di spiagge private, a a chi s ra sempre pi esasperata di z e c stie re e piste di sci, e a rapid espa dersi di c b, vi aggi e ce tri di vaca ze c mp etame te artificia i e se za egami vita i c i r circ dari ge grafi c e ma . Ma, q i, f pr m ssa a sistema perfett : i c ie te di a de e ve H ste eries Marve avrebbe av t a disp sizi e s , c me i q a siasi a tre q attr ste e, spiaggia, camp di te is, pisci a risca data, g f a 18 b che, ma eggi , sa a, mari a, casi , ight-c bs, eg zi, rist ra ti, bar, edic e, tabaccherie, age zia di viaggi e ba ca, ma a che i s camp di sci, i s impia t di risa ita, i s patti aggi , i s f da e per a pesca s bacq ea , e s e de per i s rf, i s safari, i s acq ari giga te, i s m se d'arte a tica, e s e r vi e r ma e, i s camp di battag ia, a s a piramide, a s a chiesa g tica, i s s k, i s b rdj,130 a s a ca ti a, a s a p aza de t r s, a s a z a arche gica, a s a Bierstbe, i s ba --J , e s e da za trici di Ba i, eccetera, eccetera. Per arrivare a ta e disp ibi it pr priame te vertigi sa e che avrebbe gi stificat di per s i prezzi c ve ti, a Marve H ses I ter ati a fece ric rs a tre strategie c c mita ti: a prima c sisteva e a ricerca di siti is ati faci me te is abi i che ffrisser di prima ri s rse t ristiche abb da ti e a c ra ampiame te vergi i, a q est pr p sit sig ificativ tare che dei ve tiq attr ghi presi i c siderazi e, ci q e era sit ati e e immediate vici a ze di parchi at ra i - A wick, E is, Ott k, S ria, Ve ce - che a tri ci q e era is e: Aer e, A afi, Eime , O a d e Pemba , e che ' perazi e prevedeva a che d e is e artificia i, a a arg di Osak a e mare I ter , e 'a tra di fr te a I hakea s a c sta de M zambic , c m e p re a sistemazi e c mp eta di ag , i ag Tr t, e 'O tari , d ve si pe sava di creare ce tr i terame te s bacq e .

I sec d pass c sistette e pr p rre ai resp sabi i ca i, regi a i a zi a i de e z e i c i a Marve H ses I ter ati a i te deva sistemarsi, a creazi e di "parchi c t ra i", e c i spese di a estime t sarebber state i terame te a caric de a Marve H ses, i cambi di a c cessi e di tta t 'a i (i primi ca c i di previsi e aveva dim strat che, e a maggi r parte dei casi, ' perazi e si sarebbe amm rtizzata i ci q e a i e tre mesi per di ve tare p i redditizia ei s ccessivi setta taci q e); q esti "parchi c t ra i" p teva sia essere creati di sa a pia ta sia c g bare vestigia c str zi i gi te, c me a E is, i Ir a da, p c dista te da 'aer p rt i ter azi a e d i Sha , d ve e r vi e di 'abbazia de XIII sec sarebber rie trate e 'area de 'a berg , sia i tegrarsi a str tt re gi esiste ti, c me a De ft, d ve a Marve H ses ffr a a m icipa it di sa vare vecchi q artiere cittadi a c mp et e farci rivivere " a vecchia De ft", c vasai, tessit ri, pitt ri, ce se at ri e artigia i de ferr batt t i pia ta stabi e, a me di ca de a, ca zati e vestiti a 'a tica. I terz pass de a Marve H ses I ter ati a c s istette, e prevedere i re dime t de e attrazi i fferte st dia d , a me per 'E r pa, d ve i pr m t ri aveva c ce trat i ci q a ta per ce t dei pr getti, e r p ssibi it di r tazi e; ma q est'idea, i izia me te riv ta s a pers a e (da zatrici di Ba i, apache de ba --J , camerieri tir esi, t reri , afici ad s, istr tt ri, i ca tat ri di serpe ti, a tip disti, eccetera), f p rest app icata a e attrezzat re stesse c mp rta d di c seg e za q e a che i d bbiame te c stit a vera rigi a it di t tta 'i iziativa: a p ra e semp ice egazi e de spazi . Si cap be prest i fatti, c fr ta d bi a ci di attrez zat ra e bi a ci di f zi ame t , che sarebbe c stat m t di pi c str ire i v e tiq attr esemp ari piramidi, f da i s bacq ei, m tag e, r ccaf rti, ca y , gr tte r pestri, eccetera, che trasferire grat itame te c ie te desider s d i sciare i q i dici ag st me tre si tr va a Ha e di cacciare a tigre me tr e sta e be mezz de a Spag a. C s acq e 'idea di c tratt sta dard: a p artire da s ggi r g a e s peri re a q attr gi r ate di ve tiq attr re , g i per ttame t p teva farsi, se za a c s pp eme t prezzi, i a berg divers de a stessa cate a. A ciasc c ie te i arriv , si sarebbe c seg at a specie di ca e dari che g i avrebbe pr p st q a c sa c me settece t ci q a ta

avve ime ti t ristici e c t ra i, c cert mer di re prestabi it per t tti, e g i si sarebbe permess di sp tar e a s piacime t ei imiti di temp che i te deva passare e a Marve H ses, impeg a d si a direzi e a c prire , se za a c s pp eme t prezzi, ' tta ta per ce t dei s i desiderata. Se, p er dir a c faci e esempi , c ie te arrivat a Safad sp tava a a ri f s a avve ime ti c me: sci, bag i ferr gi si, visita a a Kasbah' di O arzazate, d eg stazi e di f rmaggi e vi i svizzeri, t r e di ca asta, visita a M se de 'Ermitage, pra z a sazia , visita a caste di Champs-s r-Mar e, c cert de ' rchestra fi arm ica di Des M i es diretta da Lasz Bir ba m, visita a e G r tte di Btharram ("traversata c mp eta di a m tag a fiabescame te i mi ata da 4500 ampadi e! L'abb da za di sta attiti e a variet meravig i sa deg i sce ari s ra egrate da a passeggiata i g d a che ric rda 'aspett irrea e di Ve ezia a Be a! Q a t a Nat ra ha fatt di U ic a M d !") eccetera, a direzi e, d p essersi c egata c i ca c at re giga te de a c mpag ia, a vrebbe s bit previst trasferime t a C ira (Svizzera) per e discese di sci s ghiacciai , a deg stazi e di f rmaggi e vi i svizzeri (vi i de a Va te i a), i bag i ferr gi si e i t r e di ca asta, e a tr trasferime t , da C ira a Ve ce, per a visita de e Gr tte Ric str ite di Btharram ("traversata c mp eta di a m tag a fiabescame te i mi ata, eccetera"). Ne a stessa Safad si sarebber p t ti sv gere pra z a sazia e visite a m se e a caste assi c rate da c fere ze a di visive che a viaggiat re c m dame te sed t i p tr a avrebber fatt sc prire, i te ige teme te prese tate e va rizzate, e mera vig ie artistiche di t tti i tempi e di t tti i paesi. I c mpe s , a direzi e avrebbe gara tit i trasferime t a Artesia, d ve s rgeva a fav sa rep ica de a Kasbah' di O arzazate, e a Or a d -Dis eyw r d, d ve ' rchestra fi arm ica di Des M i es era stata i gaggiata per a stagi e, s se i c ie te pre tava a settima a s pp eme tare, e avrebbe s ggerit c me eve t a e s stit zi e a visita a e si ag ghe a te tiche di Safad (a Safad), a serata c ' rche sta da camera di Brege z diretta da Hai M tg mery c Virgi ia Fredericksb rg s ista (C re i, Viva di, Gabrie Pier ) (a Ve ce) a c fere za de pr fess r Str ssi, de ' iversit di C erm t-Ferra d, s . Marsha McL ha e a terza riv zi e c per ica a (a C ira). Va da s che i dirige ti de a Marve H ses si sa rebber sempre prem rati di pr c rare a ciasc dei r ve tiq attr parchi t tte e

attrezzat re pr messe. I cas di f rza maggi re, avrebber raggr ppat i ic g q esta q e a attrazi e che sarebbe stat pi faci e s stit ire a tr ve c a c traffazi e di b a q a it: c s, per esempi , ci sarebbe stata s a gr tta di Btharram e a tr ve de e gr tte c me Lasca x Les Eyzies, me sp ettac ari, d'acc rd , ma a tretta t cariche d'i seg ame ti e di em zi e. Ma s pratt tt q e a p itica agi e e f essibi e avrebbe a t rizzat pr getti i fi itame te ambizi si, e gi s fi ire de 1971 architetti e rba isti aveva c mpi t , per me s a carta, veri e pr pri mirac i: trasp rt pietra s pietra e ric str zi e de m aster di Sa ta Petr ia di Oxf rd, rifacime t de caste di Chamb rd a Osaka, de a Medi a di O arzazate a Artesia, de e Sette Meravi g ie de M d (m de i i sca a 1:15) a Pemba, de L d Bridge s ag Tr t e de Pa azz di Dari a Persep i a H ixt a (Messic ) d ve sarebbe stata resa fi ei mi imi partic ari t tta a mag ifice za de a c rte dei re di Persia, i mer dei r schiavi, dei r carri, dei r cava i e dei r pa azzi, a be ezza de e r ama ti, i ss dei r c certi. Sarebbe stat dep re v e pe sare a d p icat di ta i cap av ri, ta t'era chiar che ' rigi a it de sistema rigi ava da a si g arit ge grafica di q e e meravig ie, ita a g dime t immediat di c i p teva disp r e c ie te da ar s . G i st di di m t ivazi e e mercat spazzar via e esitazi i e e retice ze dei fi a ziat ri dim stra d i m d i c f tabi e che esisteva a c ie te a p te zia e ta me te imp rta te che si p teva ragi ev me te sperare di amm rtizzare ' perazi e i ci q e a i e tre mesi, c me ris tava dai primi ca c i, ma s i q att r a i e tt mesi. I capita i aff ir e a 'i izi de 1972 i pr gett div e e perativ e i ca tieri dei d e c mp essi pi ta, Tr t e Pemba, f r aper ti. I sseq i a e eggi p rt rica e, a Marve H ses I ter ati a d veva de v vere ' per ce t de s bi a ci g ba e a 'acq ist di pere d'arte c temp ra ea; e a maggi r parte dei casi, g i bb ighi di q est tip si ris v e m d a berghier appe de d i g i camera diseg a chi a meggiat c 'acq ere raffig ra te Sab es-d'Or- es-Pi s Sai t-Jea -de M ts, pp re piazza d a sc t ra picc m me ta e e a gra de e trata de 'a berg . Ma da a Marve H ses I ter ati a ci si aspettava vviame te a maggi re i ve tiva e, d p aver b ttat gi tre q attr idee s zi e - a estime t di m se

i ter azi a e d'arte c temp ra ea i dei c mp essi a berghieri, acq ist rdi azi e di ve tiq attr pere imp rta ti ai ve tiq attr artisti vive ti pi fam si, creazi e di a Marve H ses F dati che distrib isse b rse di st d i a gi va i pr mette ti, e via dice d - i dirige ti de a Marve H ses si ib erar de pr b ema per r sec dari affida d a critic d'arte. La r sce ta cadde s Char es-A bert Beyssa dre, critic svizzer di i g a fra cese , che p bb icava reg arme te i s i pezzi e a Fe i e d'Avis de Frib rg e a Gazzette de Ge ve, c rrisp de te a Z rig di a mezza d zzi a di q tidia i e peri dici fra cesi, be gi e ita ia i. I preside te dirett re ge era e de a I t er ati a H ste erie - e di c seg e za de a Marve H ses I ter ati a - er a dei s i fede i ett ri e aveva varie v te ti me te i terpe at per i pr pri i vestime ti artistici. C v cat da c sig i di ammi istrazi e de a Marve H ses e mess a c rre te de a q esti e, Char es-A bert Beyssa dre r i sc faci me te a c vi cere i pr m t ri che a s zi e pi adatta a a r p i tica di prestigi d veva c sistere e ri ire gr pp m t ristrett di pe re maggi ri: m se 'acc zzag ia racc g iticcia e emme a cr m it grafia s pra g i ett , ma a ma ciata di cap av ri ge same te c servati i ic g che g i appassi ati de m d i ter avrebber s g at di c te mp are a me a v ta i vita. E t siasmati da q esta pr spettiva, i dirige ti de a Marve H ses affidar a Char es-A bert Beyssa dre 'i caric di racc g iere ei ci q e a i a ve ire q ei pezzi rarissimi. Beyssa dre si ritr v q i di a cap di bi a ci fittizi - e rme defi itive, ivi c mpresa a s a c mmis si e pers a e de tre per ce t , d ve d i terve ire s e 1976 - e dime c ssa e: pi di ci q a ta mi iardi di vecchi fra chi, di che acq istare i tre q adri pi cari de m d , c me si divert a ca c are ei primi gi r i, di che c mperare a ci q a ti a di K ee, q asi t tti i M ra di, q asi t tti i Bac , praticame te t tti i Magritte, e f rse ci q ece t D b ffet, a b a ve ti a dei mig i ri Picass , ce ti ai di Stae , q asi t tta a pr d zi e di Fra k Ste a, q asi t tti i K i e e q asi t tti i K ei , t tti i Mark R thk de a C ezi e R ckefe er c , a m ' di gratifica, t tti g i H ffi g de a D azi e Fitchwi der e t tti g i H tti g de "peri d ebbia" che de rest Char es-A b ert Beyssa dre apprezzava i verit abbasta za p c .

L'esa tazi e p ' p eri e pr v cata da q ei ca c i si esa r be prest e Beys sa dre tard a sc prire che i s c mpit starebbe stat pi ard di q a t pe sasse. Beyssa dre era m si cer , che amava pitt ra e pitt ri, atte t , scr p s e apert , e fe ice q a d d p parecchie re passate i st di i a ga eria arrivava a asciarsi si e zi same te riempire da a prese za i a terabi e di q adr , a s a esiste za te e e sere a, a s a evide za c mpa tta imp e d si p c a p c , face d si c sa q asi vive te, c sa pie a, c sa pa p abi e, q i, semp ice e c mp essa, seg i di a st ria, di av r , di saper e, fi a me te tracciati a di de r i cedere diffici e, t rt s e f rse a c he t rt rat . I c mpit che i dirige ti de a Marve H ses g i aveva affidat era c mmercia e, cert , ma per me , passa d i rivista 'arte de s temp , g i permetteva di ri vare q ei "m me ti magici" 'espressi e de s c eg a parigi Esberi - e f q asi c e t siasm che affr t. Ma e tizie si sp arg i fretta e m d de 'arte e si def rma v e tieri; be prest t tti sepper che Char es-A bert Beyssa dre era dive tat 'age te di stra rdi ar i mece ate i q a e aveva i caricat di mettere i sieme a pi ricca c ezi e privata di pitt ri vive ti. I cap a q a che settima a, Beyssa dre si acc rse di disp rre di p tere a c ra pi gra de de credit . A a semp ice idea che i critic avrebbe eve t a me te p t t , i q a che f t r , pre dere i c side razi e 'acq ist di q esta q e ' pera per c t de s ricchissim c ie te , i merca ti impazzir e i ta e ti pi sc ri ba zar da gi r a 'a tr a ive dei Cza e e dei M ri . C me e a st ria di q e ' m che, ave d i t tt e per t tt big iett da ce t mi a ire ster i e, riesce a viverci s per mese se za t ccar , a s a prese za asse za de critic a a ma ife stazi e artistica i c mi ci ad avere c seg e ze f g ra ti. N appe a arrivava a 'asta i prezzi a dava a e ste e, e se ripartiva d p aver fatt rapi d gir de a sa a, e q tazi i sce deva , si aff sciava , cr ava . Q a t ai s i artic i, dive tar deg i avve ime ti che i c mprat ri da i vestime t aspettava a varc c a sia sempre cresce te. Se par ava de a prima esp sizi e di pitt re, i pitt re ve deva t tt i gi r ata, e se faceva par a deg 'imbratti p bb ici di t maestr , s bit i c ezi isti g i s'imbr ciava c tr , rive deva

i perdita sbrattava i r sa tt da e te e disprezzate per asc der e i cassef rti b i date aspetta d che t r asser i a ge. Be prest i iziar e pressi i. L s'i dava di champag e e f ie gras; si ma dava a pre dere d a a tisti i divisa a v a te di im si e ere; parecchi architetti di fama v er c str irg i a casa e parecchi arredat ri a a m da si ffrir di arreda rg ie a. Per varie settima e, Beyssa dre si sti a p bb icare i s i artic i, c vi t che i pa ic e 'e t siasm che pr v cava si sarebber via via a dati speg e d . P i, cerc di ad perare svariati pse d imi - B. Drapier, Diedrich K i ckerb cker, Fred Da ay, M.B. Lee, Sy va der, Ehrich Weiss, G i a me P rter, ec cetera - ma f q asi peggi , perch da q e m me t i merca ti credetter di ravvi sar i q a siasi firma i s ita e sba zi i spiegabi i c ti ar a sc tere i mercat artistic m t temp d p che Beyssa dre ebbe t ta me te cessat di scrivere, a cia d a chiare ettere i t tti i gi r a i c i aveva c ab ra t . I mesi s ccessivi f r per i i pi diffici i: d vette pr ibirsi di freq e tare e aste e di prese ziare ai ver issage; si circ dava di preca zi i i cred ibi i per visitare e ga erie, ma g iq a v ta i s i c g it ve iva sc pert a c sa i escava reazi i disastr se, per c i d vette a a fi e ris versi a ri ciare; a dava rmai s eg i st di privati; chiedeva a pitt re di farg i vedere e ci q e pere che stess a t re rite eva q e e mig i ri e di asci ar s c r per a me ' ra. D e a i d p , aveva visitat pi di d emi a st di s ddivisi i va t citt e i ve titr azi i. I s pr b ema era a q e st p t ri eggersi g i app ti, fare a sce ta e basta: e cha et dei Grig i i mess c rteseme te a s a disp sizi e da dei dirett ri de 'I ter ati a H ste erie, i c mi ci a rif ettere s stra c mpit che g i era stat aff idat e s bizzarr fa - t che e era c seg it . E f pressap c i q e per i d , me tre dava ti a q ei paesaggi di ghiacci , c e vacche dai pesa ti camp a acci c me ica c mpag ia, si i terr gava s sig ificat de 'arte, che g i g i se 'avve t ra di Bart eb th. Ne f i f rmat per cas me tre stava per acce dere i f c c mer vecchi gi di d e a i de e Der ires N ve es de Sa i t-M ritz, f g i ca e che i stagi e riferiva d e v te a a settima a i pe tteg ezzi de a stazi e i ver a e: O ivia e Rmi R rschash era ve ti a passar e a

deci a di gi r i a 'E gadi er e aveva av t 'i tervista ciasc : - Rmi R rs chash, ci par i p ' dei s i pr getti f t ri. - Mi ha racc tat a st ria di m che ha fatt i gir de m d per dipi gere dei q adri, e p i i ha distr tti scie tificame te. Cred di avere a certa v g ia di far e fi m... I riass t era scar e ma chev e, ma ta e da destare 'i teresse di Beyssa dre. E q a d i critic e appr f d maggi rme te a c sce za, i pr gett de 'i g ese s scit i s e t siasm . Da q e m me t , q asi s bit , a decisi e d i Beyssa dre f presa: sarebber state pr pri q e e pere che 'a t re i te de va a are c mp etame te a c stit ire a gemma pi prezi sa de a c ezi e pi r ara de m d . Bart eb th ricevette a prima ettera di Beyssa dre a 'i izi d e 'apri e 1974. A ra, p teva gi pi eggere ie te tra e i tit i gra di de i gi r a i e f Sma tf che g ie a esse. I critic vi racc tava mi tame te t tta a st ria e c m'era arrivat a sceg iere per q eg i acq ere i smembrati i a tretta ti p zz e desti da pere d'arte che 'a t re g i rifi tava: me tre da mesi g i artisti de m d i ter e i r merca ti s g ava di i serire dei r pr d tti e a fav sa c ezi e de a Marve H ses, a ' ic m che v eva m strare te ersi ' pera s a ffriva di acq istare i resta te per dieci mi i i di d ari! Bart eb th chiese a Sma tf di strappare a ette ra, di rispedire se za aprir e q e e che 'avrebber eve t a me te seg ita, di ricever e i mitte te se per avve t ra si f sse prese tat . Per tre mesi, Be yssa dre scrisse, te ef e s a a p rta i ti me te. P i, ' dici g i , a d a tr vare Sma tf i camera s a e i caric di avvisare i padr e che a g erra era aperta: se 'arte, per Bart eb th, c sisteva e distr ggere e pere che aveva c cepit , 'arte, per i, Beyssa dre, sarebbe c sistita e preservare, a q a siasi c st , a parecchie di q e e pere, e q i di sfidava 'i g ese sti at a impedirg ie . Bart eb th c sceva abbasta za, f ss'a tr per a ver i sperime tati s se stess q a i g asti a passi e p esercitare s g i i di vid i pi asse ati, per capire che i critic par ava cert a a eggera. La prima

de e preca zi i avrebbe d v t essere q e a di evitare q a siasi rischi ag i acq ere i ric mp sti, e q i di ri ciare a p tig i di distr gger i s i med esimi ghi i c i era stati temp dipi ti. Ma sig ificava c scere B art eb th; sfidat , avrebbe racc t a sfida, e g i acq ere i, c m'era sempre s ccess , avrebber c ti at a essere p rtati s g di rigi e per ritr v arvi i ca d re de r prim a. Q esta fase s prema de gra de pr gett si era sempre c mpi ta i m d m t me pr t c are de e tappe che 'aveva preced ta. Nei primi a i, f spess stess Bart eb th che, i temp di pr e dere d e aerei d e tre i, pr cedeva a ' perazi e; i seg it se e i caric Sma tf e p i, q a d i ghi c mi ciar a farsi via via pi ta i, si prese 'abit di e di spedire g i acq ere i ai c rrisp de ti che Bart eb th aveva a s temp c tattat i c a q e i che e frattemp i aveva s stit iti; g i acq ere era acc mpag at da a b ccetta di s ve te specia e, da pia partic areggiat i dica te i p t precis i c i a c sa a dava fatta, da a ta esp icativa, e da a ettera a t grafa di Bart eb th che pregava i s ddett c rrisp de te di c se tire a pr cedere a a distr zi e de 'acq ere q i a egat seg e d e i dicazi i date s a ta esp icativa e, a perazi e timata, rispedirg i i f g i di carta t r at vergi e. Fi ra ' perazi e si era sv ta c me previst e Bart eb th aveva ricev t , dieci q i dici gi r i d p , i s f g i di carta bia ca, e g i era mai ve t i me te che q a c avrebbe s p t t far fi ta di distr ggere 'acq ere e rima darg i a tr f g i , de a q a c sa per si gara t face d verificare che t tti q ei f g i - fabbricati espressame te per i - p rtasser pr pri a s a fi igra a e e mi sc e tracce dei ritag i di Wi ck er. Per fr teggiare 'attacc di Beyssa dre, Bart eb th prese i esame parecchie s zi i. La pi efficace sarebbe cert stata q e a di affidare a distr zi e deg i acq ere i a a pers a di fid cia e di far a sc rtare da g ardie de c rp . Ma d ve tr vare a pers a di fid cia, di fr te a p tere q asi i imitat di c i disp eva i critic ? Bart eb th era sic r s di Sma tf e Sma tf era tr pp vecchi e per di pi i mi iarda ri che, per i b esit de pr gett , aveva da ci q a t'a i abba d at a p c a p c i s patrim i i ma i merce arie, avrebbe ea che pi av t i me zzi per gara tire a vecchi servit re a pr tezi e c s c st sa.

D p aver esitat a g , Bart eb th chiese di vedere R rschash. Ness sa c me ri sc a tte ere i s ai t , i g i cas per f pr pri grazie a pr d tt re che p t affidare a deg i perat ri de a te evisi e i parte za per girare e 'Ocea I dia , i Mar R ss i G f Persic 'i caric di distr ggere i s i acq ere i sec d i s it rit e fi mar e a distr zi e. Per vari mesi, q est sistema f zi se za tr ppi attriti. L' perat re, i gi r prima di partir e, riceveva 'acq ere da distr ggere i sieme a a scat a sigi ata c te e te ce t ve ti metri di pe ic a i vertibi e, i c i svi pp ci avrebbe dat a c pia rigi a e se za passare attravers egativ . Sma tf e K ber a dava a d aspettare a 'aer p rt i rit r de camerama che g i c seg ava 'acq ere ridive tat bia c e a pe ic a impressi ata che r p rtava s bit i ab rat ri . La sera stessa 'i d ma i a pi tardi Bart eb th p teva visi are i fi m s pr iett re da 16 mm sistemat i a ticamera. P i faceva br ciare. Vari i cide ti che p teva diffici me te passare per c i cide ze m strar per che Beyssa dre si dava per vi t . F sic rame te i a rga izzare i f rt e 'appartame t di R bert Crave at, i chimic che, d p 'i cide te d i M re et e 1960, pr cedeva a a riacq ere izzazi e dei p zz e, e i pri ci pi d'i ce di d s che per p c devast st di di G y mard. Bart eb th, a c i vista dimi iva sempre di pi, era sempre pi i ritard , e Crave at av eva p zz e i casa i q e a q i dici a; q a t a G y mard, spe se da s i f c are de 'i ce di - stracci imbev ti di petr i - prima che q e i che av eva appiccat p tesser appr fittar e per r bare 'acq ere appe a ricev t . Ma ci v eva be a tr per sm tare Beyssa dre, e p c me di d e mesi fa, i ve tici q e apri e 1975, a stessa settima a i c i Bart eb th perse defi itiva me te a vista, accadde ci che d veva accadere: 'i evitabi e; a sq adra te evis iva che era a data i T rchia, e i c i camerama d veva recarsi a Trebis da pe r pr cedervi a a distr zi e de q attr ce t tre t ttesim acq ere di Bart e b th ( 'i g ese aveva a ra ritard di sedici mesi s pr gramma), rit r : d e gi r i d p si seppe che i q attr mi i era m rti i i spiegabi e i cide te d'a t . Bart eb th decise di ri ciare a e s e distr zi i rit a i; i p zz e che da q e m me t avrebbe p rtat a termi e sarebber pi stati ri c ati, staccati da r s pp rt di eg e immersi i s ve te da c i i f g i di

carta sarebbe ri scit ass tame te bia c , ma semp iceme te rimessi e a scat a era de a sig ra H rcade e b ttati i i ce erit re. Q esta decisi e f tardiva e i sieme i ti e, Bart eb th i fatti avrebbe mai timat i p z z e che i izi q e a settima a. P chi gi r i d p , Sma tf esse i gi r a e ch e a Marve H ses I ter ati a dep sitava i pr pri bi a ci . N vi ca c i a veva m strat che, te t c t de 'a me t dei c sti di c str zi e, 'amm r tame t dei ve tiq attr parchi c t ra i avrebbe richiest q attr a i e tt mesi, e emme ci q e a i e tre mesi, ma sei a i e d e mesi; i pri cipa i acc ma da ti, spave tati, aveva ritirat i r f di per riversar i i gi ga tesc pr gett di rim rchi d'iceberg. I pr gramma de a Marve H ses era s spes si e die. Di Beyssa dre, ess seppe pi a.

CAPITOLO LXXXVIII A tam t, 5 Ne sa tt gra de deg i A tam t, d e servit ri d a ' tim t cc ai preparativi per i ricevime t . U , er at etic che p rta c disi v t ra sbracata a ivrea L igi XV - gi bba e brache a righi e verdi, ca ze di c t e verde, scarpe c fibbie d'arge t - s eva, se z'a c sf rz appare te, diva a tre p sti, di eg accat r ss sc r , dec rat c f g ie sti izzate e i cr stazi i di madreper a, f r it di c sci i di chi tz; 'a tr , maggi rd m di c rit gia , p m d'Adam sp rge te, vestit di abit er p ' tr pp gra de per i, disp e s pra a ga crede za c i pia di marm , piazzata c tr a parete di destra, vari piatti da p rt ata di si verp ate c perti di picc i sa dwich c i g a sa mistrata, va di s a m e, bresa a, a g i a aff micata, p te d'asparagi , eccetera. A di s pra de a crede za ci s d e tre q adri firmati J. T. Mast , pitt re di ge e re di rigi e i g ese che visse a g e 'America ce tra e e c bbe fama e s ccess a 'i izi de sec : i prim , i tit at L Spezia e, raffig ra m i fi a ziera verdastra, ca v , i as strett dag i cchia etti, a fr te aff itta da 'e rme cisti sebacea i q a e, i f d a a b ttega sc ra pie a di gra di b cca i ci i drici, sembra decifrare c estrema fatica a ricetta; i sec d , I Nat ra ista, m stra m magr , ss t , c v t e ergic , a barba tag iata a 'america a, e ci ss reggia te s tt i me t . I piedi , a braccia c serte, g arda dibattersi picc sc iatt prigi ier di a rag ate a a mag ie fitte, tesa fra d e t ipifere giga ti, tess ta da a besti a schif sa, gr ssa c me v di picci e e m ita di e rmi zampe. C tr a parete di si istra, s a me s a di cami ett di marm ve at , d e ampade, da z cc fatt di b ss i di gra ata d' tt e, i c r icia 'a ta campa a di vetr che ripara mazz di fi ri ciasc peta dei q a i a s tti e ami a d' r . La parete di f d presa q asi c mp etame te, i ghezza, da araz z m t r vi at e dai c ri t tti spe ti. Raffig ra m t pr babi me te i re Magi: si tratta di tre pers aggi, i gi cchiat , g i a tri d e i piedi, de i q a i s rimast pressapp c i tatt : ha g abit c ma iche a sp acchi, ha a spada appesa a a ci t ra, e tie e e a ma

si istra a specie di c fettiera; p rta i cape i eri e ca za stra c pr icap r at da medag i e, a mezza via fra i berrett , i tric r , a c r a e a c ffia. I prim pia , eggerme te a si istra e di sbiec rispett a a fi estra, Vr iq e A tam t sed ta a a scriva ia f derata di c i abbe it d a arabeschi d rati s a q a e s sparse varie pere: r ma z di Ge rges Be r a s, La Gi ia; I Vi aggi i ip zia , ibr per bambi i s a c perti a de q a e si ved de e case i mi iat ra, a stazi e a ti ce di , m i cipi c i s r gi e dei marm cchi sba rditi da vis c pert di e tigg i i, ai q a i dei a i g barb ti serv pa e e b rr e gra di bicchieri di atte; i Dizi ari de e abbreviazi i fra cesi e ati e sate e Medi ev , di Espi g e, e g i Esercizi di Dip matica e Pa e grafia medieva i, di T sti e Tassi , aperti s d e facsimi i di testi medieva i: s a pagi a di si istra, c tratt -tip di cazi e: C e ch se s it t s ce z q i ces ettres varr t et ir t q e i ce z de Me a vi e d it a ce z di Leg ise Da teri tr is s s de t is ra dre chasc a a dict terme...'131 s a pagi a di destra estra tt de a Veridicq e Hist yre de Phi em et Ba ci, di Gari de Gar a de: iberis sim adattame t de a egge da arrata da Ovidi , e a q a e 'a t re, chie ric di Va e cie es viss t e d dicesim sec , immagi a che Ze s e Merc ri si c te tar di pr v care di vi per i dare i Frigi che aveva ri fi tat di spitar i, ma i viar r a che egi i di bestie fer ci che, t r at e a capa a dive tata tempi , Fi em e descrive a Ba ci: I vidi trece t e ve pe ica i; seimi a e sedici cce i se e cidi, t tti che marciava i fi a e div ra d cava ette tra e messi; dei ci am gi, deg i argat i, dei caprim ghi , dei ti c i, dei cr t tri, a trime ti detti, crta i c r gra de g zz ; e p i a c ra sti f idi, arpie, pa tere, drcadi, cmadi, ci cefa i, satiri, cartas i , tara di, ri, m pidi, pefgi, cepi, eri, stri, cerc pitechi, bis ti, m sim i, bitri, firi, strigi, grifi.

I mezz a q ei ibri si tr va a carte a di te a ri f rzata, c r bigi , chi sa da d e e astici, m ita di 'etichetta retta g are a t adesiva s a q a e scritt c be a e acc rata grafia i seg e te tit :

Vr iq e a ragazza di sedici a i, tr pp a ta per a s a et, da c rit m t pa id , cape i estremame te bi di, vis i grat , 'aria p ' ma i c ica; i d ssa g abit bia c c ma iche di pizz , i c i c ampiame te aper t mette i m stra e spa e da e c avic e sp rge ti. Esami a atte tame te a f t grafia f rmat picc , t tta rigata e r tta, che raffig ra d e ba eri e, a de e q a i a tri che a sig ra A tam t c ve tici q e a i di me : si esercita a a sbarra s tt a direzi e de r i seg a te, m magr , c a testi a a picchi , cchi arde ti, c sche etric , ma i ss te, piedi di, t rs d , vestit s d' pai di m ta d i ghi e di scia e d i mag ia che g i ricade s e spa e, che tie e e a ma si istra g bas t e da p m d'arge t . La sig ra A tam t - B a che Garde , c me me di raga zza - faceva a dicia ve a i a ba eri a i a c mpag ia che si chiamava i B a ets Frre, f dati e a imati da d e frate i ma da d e c gi i: Jea -Pierre Frre, che f geva da dirett re c mmercia e, disc teva i c tratti, rga izzava e t r e, e Maximi ie Riccetti, Max Riq et di ver me, dirett re artistic , c r e graf e prim ba eri ass t . La c mpag ia, fede e a a pi p ra tradizi e c assica - t t, p te, scambietti, jet-batt s, Gise e, Lag dei Cig i, pass a d e e s ite i bia c - si esibiva ei festiva di periferia - N tti m sica i di C hat , Sabati artistici di La Hacq i ire, S et L mire d'Arpaj , Festiva di Liv ry-Garga eccetera - e e e sc e d ve, tit ari di 'irris ria s vve zi e d e Mi ister de a P bb ica istr zi e, i Ba ets Frre i iziava e c assi s per i ri a 'arte de a da za face d i pa estra e refett ri de e dim strazi i che Jea -Jacq es Frre p teggiava via via di c mme ti b ari i fi rati da gi c hi di par e vecchi

c me i m d e s tti tesi sa aci. Jea -Jacq es Frre era mett pa ci t e rid a cia e si sarebbe v e tieri acc te tat di q e a vita a q a t medi cre ch e g i permetteva di pizzic ttare i sedere de e s e ba eri e e strarsi g i cchi c e icea i c me e q a d v eva. Ma Riccetti, sc te t , br ciava da a v g ia di dare a m d saggi de s eccezi a e ta e t . A ra, diceva a B a che de a q a e era i am rat q asi a tretta t arde teme te q a t di se stess , a g ria meritata sarebbe rimba zata s r d e che sarebber dive ta ti a pi be a c ppia di ba eri i mai vista. L' ccasi e ta t sperata si prese t gi r de vembre 1949: i c te De a Marsa, mece ate ve ezia appass i at di ba etti, decise di fi a ziare 'a estime t a pr ssim Festiva i t er azi a e di Sai t-Jea -de-L z de Le Vertigi i di Psiche, fa tasia b ffa a a ma iera di L i, di Re Becq er x (c rreva v ce che s tt q e me si ce asse i c te stess ), e e affid a rea izzazi e ai Ba ets Frre che aveva av t ' ccasi e di app a dire a prima a e Gra des He res di M ret-s r-L i g. Q a che settima a d p , B a che sc pr di essere i ci ta e che a ascita de bambi avrebbe c i cis , gi r pi gi r me , c 'i a g razi e de festiva . L' i ca s zi e era ab rtire; ma q a d a ci a Riccetti, i ba eri a d s t tte e f rie, e e pr ib di sacrificare 'essere i s stit ibi e che stava per dar g i i cambi di a semp ice serata di g ria. B a che esit. Era f rteme te atta ccata a ba eri e i r am re si triva dei r s g i c m i di gra dezza ; ma fra bambi che aveva mai v t e che avrebbe sempre p t t fare e a parte che aspettava da sempre, a s a sce ta era chiara; chiese parere a J ea -Jacq es Frre per i q a e, a dispett de a s a v garit, pr vava affett s i cer e che, sapeva, e v eva m t be e: se za dar e ragi e t rt , i di rett re de a c mpag ia a ci q a che frasetta sce a s e fabbrica ti d'a ge i che av ra di ferr da ca za e gambi di prezzem s tav e da c ci a c perte di te a i cerata a q adretti, e e racc ma d di a dare per me i Svizzera, i Gra Bretag a i Da imarca, d ve certe c i iche private pratica 'i terr zi e v taria di gravida za i c dizi i me tra matiche. E f c s che B a che decise di a dare a chiedere ai t e c sig i da s amic d'i fa zia che vi veva i I ghi terra. Si trattava di Cyri e A tam t i

q a e, appe a scit da 'ENA,132 faceva a ra i s tir ci i press 'Ambasc iata di Fra cia a L dra. Cyri e aveva dieci a i pi di B a che. I r ge it ri aveva e rispettive case di campag a a Nea ph e- e Chtea e, da bambi i, prima de a g erra, B a che e Cyri e vi aveva trasc rs vaca ze fe ici tra sfi ze di c gi i e c gi e, picc i parigi i be petti ati e bravi a sc a, che rimpara va ad arrampicarsi s g i a beri, a sbafarsi e va e a dare a a fatt ria per pre dersi atte e gi cata appe a pressata. B a che era a de e pi picc e e C yri e dei pi gra di; a fi e settembre, a a vigi ia di separarsi per v a sc astic , i bambi i dava per g i ad ti a festa che aveva preparat per q i dici gi r i i gra segret , B a che eseg iva mer di petit rat13 3 e Cyri e 'acc mpag ava c i vi i . La g erra i terr ppe q ei fasti i fa ti i. Q a d B a che e Cyri e si rivider , ei era dive tata a sp e dida raga zza di sedici a i a a q a e ess avrebbe pi sat tirare e trecce, e i, te e ti effimer ma a re at di g ria: era a dat a c mbattere e e Arde e ed era a che passat ai c c rsi di ammissi e a P itec ic e a a Sc a N azi a e de 'Ammi istrazi e. Nei tre a i che seg ir , a p rt varie v te a ba are e e fece a c rte assid a ma i ti e, perch ei smise di dedicare a m ta passi e ai tre primi ba eri i dei Ba ets de Paris - Jea Babi e, Jea G is e R a d Petit - s per cadere perd tame te fra e braccia di Maximi ie Ricc etti. Cyri e A tam t ammise se za diffic t che B a che aveva t tte e ragi i di v er ab rtire e e ffr i s ai t . D e gi r i d p , a matti a, d p a visita p rame te f rma e da medic di Har ey Street d ve Cyri e si fece pass are per i marit di B a che, i gi va e a t f zi ari p rt a ba eri a i a c i ica de a periferia rd, c ttage simi e a t tti i c ttage che circ dava . T r a pre der a c me c ve t 'i d ma i i matti ata e 'acc mpag a a stazi e Vict ria d ve ei prese a Freccia d'Arge t . G i te ef d ra te a tte s pp ica d di acc rrere. T r a d a casa, aveva tr vat , sed ti i t r a a tav a de a sa a da pra z , a sc arsi a b ttig ia di ca vad s, Jea -Jac q es Frre e d e ispett ri di p izia: e rive ar che Maximi ie si era impicca t i gi r prima. Ne breve

big iett che aveva asciat per spiegare i s gest , scriveva semp iceme te c he sarebbe mai ri scit a t erare 'idea che B a che avesse rifi tat s fig i . B a che Garde sp s Cyri e A tam t a e mezz d p , e 'apri e 19 51. I maggi , si trasferir i r e Sim -Cr be ier. Ma Cyri e vi abit pe r c s dire mai, q a che settima a pi tardi i fatti f desti at a Gi evra d ve si stabi . Da a ra rit r a a Parigi s per brevissimi s ggi r i d ra te i q a i va q asi sempre i a berg . Vr iq e ata e 1959 ed s pratt tt per spiegare a pr pria ascita che, vers g i tt i ve a i, ha i iziat e s e i dagi i s i ge it ri. A 'et i c i ci si racc ta v e tieri di essere tr vate , fi g i fig ia di re scambiat i c a, e at abba d at i p rt e e racc t da sa timba chi zi gari, ei i ve t de e st rie r camb esche per spiegare perch s a madre p rtava eter ame te avv ta i t r a p s e a a ma si istr a a s tti e striscia di garza era, e chi f sse q e ' m sempre asse te che si diceva s padre e che diava a p t da grattar via sistematicame te, per a i, da tesseri sc astic e da t tti i q ader i i c g me A tam t per s st it ir c q e de a madre. A ra, c ' sti azi e a imite de 'i ca t ame t , c a mi zia ma iaca e e d r sa, v e ric str ire a st ria de a s a famig ia. La madre, gi r , risp de d fi a me te a a s a d ma da, e d isse che p rtava q e a striscia di st ffa i seg di tt , i mem ria di m che aveva sig ificat m t per ei. Vr iq e credette di essere fig ia di q e ' m e che A tam t p isse s a madre per aver amat a tr prima di i. Pi tardi sc pr, seg a ibr a pagi a 73 di L'Et de a Ragi e, a f t grafia de a madre che av rava a a sbarra i sieme a 'a tra ba eri a s tt a direzi e d i Maximi ie e e c c se che si trattava de s ver padre. Q e gi r prese v c assificat re e decise di dep sitarvi i segret t tt ci che avesse a v t atti e za c a pr pria st ria e c q e a dei ge it ri, e si mise a fr g are sistematicame te t tti g i armadi e i cassetti mater i. Og i c sa vi era sem pre sistemata a p ti e pareva che de a vita di ba eri a f sse rimasta t raccia a c a. P re, gi r , s tt dei fasci be rdi ati di fatt re e ricev te, Vr iq e fi c sc prire de e vecchie ettere, di c mpag e di sc a, di c gi i, c gi e, amiche perse di vista da

a i, che riev cava ric rdi di vaca ze, gite i bicic etta, mere de, bag i di mare, ba i i c st me, spettac i a Thtre d Petit-M de. U 'a tra v ta, f pr gramma dei Ba ets Frre, per a Festa dei Ge it ri e Lice H che a Versai e s, che a ciava bra di C ppe ia da zat da Maximi ie Riccetti e B a che Garde . U 'a tra v ta a c ra, me tre era i vaca za da a a mater a, pi a Nea ph e, che era stata ve d ta da m t temp , ma a Grima d, s a C sta Azz rra, sc v i s ffitta a scat a c 'etichetta La picc a ba eri a; c te eva fi m di sessa ta metri, girat c a Path Baby e, ri scita a farse pr iet tare, Vr iq e vide s a madre, ba eri a i t t, acc mpag ata a vi i da rag azz tt br f s e q a e ri sc c m q e a ric scere Cyri e. P i, q a che me se fa, gi r de vembre 1974, tr v e cesti de e carte di s a madre a ettera di Cyri e, e, egge d a, cap che Maximi ie era m rt dieci a i prima de a s a ascita, e che a verit era pr pri i c trari di q e che aveva c red t : Er a L dra q a che gi r fa, e h resistit a a v g ia di farmi p rtare e 'estrema periferia d ve circa ve tici q e a i fa, gi r pi gi r me , avev p rtat te. La c i ica c' a c ra, a 130 di Cresce t Garde s, ma dive t ata cas e di tre pia i, abbasta za m der . T tt i rest a t i t r p raticame te cambiat da c me ric rd . H riviss t a gi r ata passata i q e s bb rg me tre ti stava pera d . N te 'h mai racc tata: v ev ve irti a tr vare e tard p meriggi , q a d ti saresti sveg iata, era i cas di t r arme e a L dra q i di, meg i restare ei paraggi, a c st di passare q a ch e ra i p b a ci ema. Era appe a e dieci de matti q a d ti h asc iata. H gir z at a b a mezz' ra per e vie r ate di c ttage semi-detach ed ta me te ide tici fra r che si sarebbe p t t credere ce e f sse s rif ess i giga tesc gi c di specchi: e stesse p rte dipi te di verde sc r , c i r picchi tti di rame be i stri e i r raschiapiedi meta ici, e stesse te di e di pizz fatt a macchi a ai b w-wi d ws, g i stessi vasi di aspidistra a e fi estre de prim pia . Fi a me te ri scii a tr vare i ce tr c mmercia e: q a che eg zi appare teme te desert , W w rth's, ci ema che si chiamava vviame te The Ode e p b rg g i same te battezzat U ic r a d Cast e, e sf rt atame te chi s . A dai a sedermi e ' ic p st che mi p arve dare seg i di vita, a specie di mi k bar sistemat i a

ga r tte di eg , e te t da tre zite e. Mi f servit t schif s c dei t ast se za b rr - avev rifi tat a margari a - e marme ata d'ara cia c he sapeva di atta. P i, h c mprat dei gi r a i e s a dat a egger i i giardi ett acca t a a stat a che raffig rava tizi da 'aria ir ica, se d t , e gambe accava ate, c f g i di carta - v g i dire di pietra - e a ma si istra ampiame te riavv t s se stess ai d e capi, e e a ma des tra a pe a d' ca; mi ha fatt pe sare a V taire e e h ded tt che era P pe ; ma si trattava di cert Wi iam Warb rt , 1698-1772, etterat e pre at , a t re, precisava riscrizi e i cisa s basame t , di a Dim strazi e de a M issi e Divi a di M s. Vers mezz gi r i p b si fi a me te apert e s a dat a bere pai di birre ma gia d dei sa dwich c pasta di acci ghe e chester . S rimast fi a e d e, sed t a ba c , i as e bicchiere, vici a d e c g ati, e trambi f zi ari m icipa i: faceva 'ai t c tabi e e a s ciet de gas, 'a tr i cap ffici e servizi pe si i. Div rava a speci e di st fat a q a t rre d racc ta d si c terribi e acce t c ck ey ' i termi abi e st ria di famig ia c i partecipava a s re a sistemata i Ca a da, a ip te i fermiera i Egitt , 'a tra sp sata a N tti gham e e igmati c O'Brie di me B bby e a mrs Bridgett che aveva a pe si ci a a Margate, a a f ce de Tamigi. A e d e s scit da p b per e trare e ci ema; ric rd che c'era i pr gramma d e g metraggi e vari d c me tari, att a it e dis eg i a imati. H dime ticat i tit i dei d e fi m; era e trambi i sipidi: i prim era 'e esima st ria di fficia i de a RAF che evadeva da f ag sc ava d a ga eria; i sec d avrebbe d v t essere a c mmedia; i t tt si sv geva e dicia vesim sec e a 'i izi vi si vedeva ricc macci e ma at di g tta che rifi tava a gi va e i s s a ma di s a fig ia perch i gi va tt i q esti e era p ver e se za avve ire. N s pr pri c me 'i s s ri scisse p i ad arricchirsi e a dim strare a f t r s cer di essere me fess di q e che sembrava perch mi s add rme tat d p q art d' ra. S stat sveg iat c a certa br ta it da d e mascheri e. La sa a era i mi ata , er ' tim spettat re. T tt s at , capii a par a di q e che e mascheri e stava grida d e s per via mi resi c t che avev dime ticat i gi r a i, i capp tt , ' mbre e i g a ti. Per f rt a, a de e mascheri e

mi raggi se e me i rese. Era b i pest . Era e ci q e e mezz . Cadeva a p i ggia s tti e. S t r at i c i ica ma mi ha permess di vederti. Mi disser semp iceme te che era a dat t tt be e, che d rmivi, che d vev ve ire a pre derti 'i d ma i a e dici. H ripres 'a t b s che t r ava a L dra, a ttravers q e e periferie imme se e se z'a ima, q e e mig iaia e mig iaia di h me sweet h me i c i mig iaia e mig iaia di mi i e d e appe a sciti dag i st di, da e ffici e e dag i ffici s evava c temp ra eame te i tea-c sy de a r teiera, si versava a r tazza di t, 'i affiava c a v a di atte, afferrava i p ta di dita i t ast appe a schizzat f ri da t st apa e a t matic e c mi ciava a spa mar di B vri . Avev a se sazi e d'ir rea t t ta e, c me se stessi s a tr pia eta, i a tr m d , vattat , e bbi s , mid , traversat da ci di gia q asi ara ci e. E di c p mi s mess a pe sare a te, a q e che ti capitava, e a q e a cr de e ir ia per c i ai ta d ti a s pprimere q e bambi che era mi p tevam gi care per q a che ra a marit e m g ie, dice d , , che t eri a sig ra A tam t, m a che i mi chiamav Garde . Era e sette e mezz q a d 'a t b s arriv a Char i g Cr ss, i cap i ea. Bevvi whisky i p b che si chiamava The Gree s, p i t r ai a ci ema. Q esta v ta vidi fi m di c i mi avevi par at , Scarpett e r sse, di Michae P we , c M ira Shearer e a c re grafia di L ide M ssi e; ric rd pi a trama de fi m, ma s dei ba etti e q a e gi r a e b ttat a terra e p rtat via da ve t dive ta i q ieta te ba eri . Uscii da ci ema vers e dieci. I , che bev praticame te mai a c ici e st ma e a prim bicchiere, avev a v g ia pazza di briacarmi. E trai i p b che si chiamava The D key i Tr sers. L'i seg a raffig rava asi c e q att r zampe strette i a specie di gamba i di te a bia ca a pa i i r ssi. Credev che esistesse s s 'is a di R ma pr babi me te i q a che parte de 'I ghi terra esisteva ' sa za a a ga. La c da de 'asi era spag i trecciat e a egge da spiegava c me a c da p tesse fare da bar metr : If tai is dry Fi e If tai is wet Rai If tai m ves Wi dy

If tai ca t be see F g If tai is fr ze C d If tai fa s t Earthq ake I p b era pie zepp . H fi it c tr vare p st a tav parzia me te cc pat da a c ppia stra rdi aria: m , gi vecchi , di a c rp e za giga te, a fr te a ta, a testa p sse te a re at da a f ta capig iat ra bia ca, e a d a s a tre ti a, c q a c sa di s av e i sieme di asiatic e a fis i mia, zig mi arghi, cchi a fess ra, e cape i di bi d r ss rit rti a treccia i t r a cap . Lei stava zitta p sa d spess a ma s q e a de c mpag , c me per impedirg i di a dare i c era. L i par ava i c ti azi e, c ieve acce t che ri sciv a ide tificare; fi iva mai e frasi, e i terr mpeva di c ti c dei "be e", "i s mma", " ttim ", "perfett ", se z a mai smettere d'i g rgitare e rmi q a tit di cib e beva de, a za d si g i ci q e mi ti e face d si strada fi a ba c e per t r are c piatti di sa dwich , pacchi di patati e chip, sa sicce, picc i pt ca di, s ttaceti, p rzi i di app e-pie e pi te di birra sc ra che b ttava gi d' fiat . N tard a riv germi a p ar a e c mi ciamm a bere i sieme, a chiacchierare di t tt e di ie te, de a g erra, de a m rte, di L dra, di Parigi, de a birra, de a m sica, dei tre i tt r i, de a be ezza, de a da za, de a ebbia, de a vita. Cred a che di aver te tat di racc targ i a t a st ria. La s a c mpag a taceva. Di ta t i ta t g i s rrideva; q a t a rest vagab dava c g i cchi per i bar pie di f m , beve d a picc i s rsi i s gi pi k e acce de d si a d p 'a tra de e sigarette da b cchi d rat che schiacciava q asi s bit i p rtace ere rc ame ffert da whisky A tiq aria . Persi be prest cred a zi e de g e de ' ra. T tt si fece br si c f s p teggiat di t fi s rdi, esc a mazi i, risate, s ss rri. P i, a 'impr vvis , riapre d g i cchi, vidi che mi aveva mess i piedi, che avev i capp tt s e spa e, ' mbre i ma . I p b si era v tat q asi de t tt . I padr e f mava sigar s a s g ia . U a cameriera b ttava segat ra s pavime t . La d a aveva i d ssat pesa te ma te di pe iccia e ' m si stava i fi a d ai tat da cameriere 'ampia pa a dra a da c di tra. E di c p , c ic m t de c rp s i v t vers di me a cia d mi c v ce q asi t a te: "La vita, gi va tt ,

a d a sdraiata, c se i acc stati e rig fi, c a gra pa cia iscia e m e fra i fia chi sp rge ti, c braccia s tti i, c sce pie e e cchi s cchi si , che e a s a pr v cazi e sp e dida e beffarda esige i str pi fervid ard re". C me h fatt a rie trare, sp g iarmi, c ricarmi? N ric rd pi ie te. Q a d mi s sveg iat , q a che ra d p , per ve irti a pre dere, mi s acc rt che t tte e ci era accese e che a d ccia era rimasta aperta per t tta a tte. Mi resta i ric rd precis di q e a c ppia per, e de e time par e ch e mi disse q e ' m , e g i v ta rived i bag i re dei s i cchi di a ra, e pe s a t tt q e che s ccess p che re d p , e a 'i c b che s dive tate e stre d e esiste za. Ormai, t hai c str it a t a vita s ' di e s 'i si e rim gi ata de a t a fe icit sacrificata. Per t tta a vita mi p ir ai per averti ai tata a fare q e che v evi fare e che avresti fatt c m q e , a che se za i mi ai t ; per t tta a vita, mi b tterai add ss i fa ime t di q e 'am re, i fa ime t de a vita che q e ba eri tr fi di pretese avrebbe imp acabi me te distr tta a servizi de a s a miserabi e va it. Per t t ta a vita mi reciterai a c mmedia de rim rs , de a d a p ra ssessi ata e s da ' m che ha spi t a s icidi , c me reciterai a te stessa a be a st ria esemp are de a d r sa, a sp sa abba d ata da 'a t f zi ari v bi e, a madre irrepre sibi e che cresce be issim s a fig ia s ttrae d a a 'i f e za civa de padre. Ma mi hai dat q e a fig ia s per p termi rimpr verare a c ra di pi di aver c trib it a ccidere 'a tr , e 'hai cresci ta e ' di vers di me, pr ibe d mi di veder a, di par ar e, di amar a. Ti v ev m ia m g ie, e v ev fig i c te. N h q est q e , e a c sa d ra da ta me te ta t temp che h smess di chiedermi se sia e ' di e 'am re ch e tr viam a f rza di c ti are q esta vita b giarda, che atti giam a spave t sa e ergia che ci permette di s ffrire, e di sperare.

CAPITOLO LXXXIX M rea , 5 Q a d a sig ra M rea c mi ci a se tirsi imp te te, chiese a a sig ra Trvi s di a dare ad abitare c ei e a sistem i a sta za che F e ry aveva arredata a sa tti r c c c drappeggi vap r si, sete vi a ra bescate a gra di f g ie, t vag iette di pizz , ca de abri t rme tati, ara ci a i, e a stat etta di a abastr raffig ra te bambi ett vestit da past re di past ra e, c cce fra e ma i. Di q esti sp e d ri rima g a at ra m rta raffig ra te i t s pra a tav a: i i t girat vers i cie , i pie a ce, me tre s tt a tav a, q asi aff gat e ' mbra, si disti g e ' ast cci er cap v t ; eggi di eg d rat , m t av rat , che p rta i b c tr vers di H g es Sambi , architett ed eba ista digi ese de sedice sim sec ; e tre gra di f t grafie, c rate a ma , che risa g a a g erra r ss -giapp ese: a prima raffig ra a c razzata P bieda, rg g i de a f tt a r ssa, messa f ri c mbattime t da a mi a s tt mari a giapp ese dava ti a P rt Arth r, i 13 apri e 1904; i cartig i , q attr capi mi itari r ssi: 'amm irag i Makar ff, c ma da te s prem de a f tta i Estrem Orie te, i ge era e K r patki , ge era issim de e tr ppe i Estrem Orie te, i ge era e St esse , c ma da te mi itare di P rt Arth r, e i ge era e Pf g, cap di stat maggi re ge era e de e tr ppe i Estrem Orie te; a sec da f t grafia, geme a de a prima, raffig ra 'i cr ciat re c razzata giapp ese Asama, c str it dai ca t ieri Armstr g, c , ei cartig i, 'ammirag i Yamam t , mi istr de a mari a, 'ammirag i T g , i "Ne s giapp ese", c ma da te s prem de a sq adra gia pp ese dava ti a P rt Arth r, i ge era e K dama, i "Kitche er de Giapp e", c ma da te s prem de 'esercit giapp ese, e i ge era e visc te Taz -Kats ra , prim mi istr . La terza f t grafia raffig ra accampame t r ss ei di t r i di M kde : sera, dava ti a g i te da ci s s dati sed ti c i piedi de t r a baci e e di acq a tiepida; a ce tr , i a te da pi gra de drappeggiata a f rma di chi sc e s rveg iata da d e c sacchi, fficia e sic rame te s peri re st dia s de e carte di stat maggi re s vraccariche di ba dieri e i pia de e f t re battag ie. I rest de a camera amm bi iat i m d m der : i ett

materass di g mmapi ma chi s i a f dera di skai er e app ggiat s pra a peda a; m bi e bass a cassetti, di eg sc r e acciai cid , f ge da c assett e e c m di ; regge me perfettame te sferic , r gi digita e a braccia ett , a b ttig ia d'acq a di Vichy f r ita di tapp specia e che impedisce a f r scita de gas, cic sti at 21 X 27 i tit at N rme AFNOR per i materia i di r geria e gi ie eria, a picc a pera de a c a a "E treprises" che p rta i tit di Padr i e Operai, dia g sempre p ssibi e, e v me di circa q attr ce t pagi e, pr tett da c pri ibr di carta fi ammata: La Vita de e S re e Trvi s di C esti e D ra d-Tai efer [press 'a tric e, r e d He i , Liegi (Be gi )]. Q este s re e Trvi s sarebber e ci q e ip ti de a sig ra Trvi s, fig ie di s frate Da ie . I ett re pr pe s a chi edersi q e che e a vita di q este ci q e d e abbia fatt r meritare a bi grafia c s v mi sa sar, fi da a prima pagi a, rassic rat : e ci q e s r e e s i effetti q i tett geme , at i dici tt mi ti i 14 g i 1943, a Abidja , te t i i c batrice per q attr mesi e da a ra sa c me pesce. Ma i desti di q esta pe tage ite s pera di mi e c biti i mirac s tess de a r ascita: Ad aide, d p aver batt t a dieci a i i rec rd fra c ese (categ ria p ci i) dei sessa ta metri pia i, f presa, s i d dici, da dem e de circ e trasci e s e q attr s re e i mer di v teggi che dive t prest fam s i t tta E r pa: "Le Fig ie de F c " passava attravers dei c erchi i fiamme, cambiava trapezi face d esercizi di destrezza c de e t r ce da zava 'h a- p s pra fi tes a q attr metri da terra. L'i ce di de Fairy a d di Amb rg r vi q e e prec ci carriere: e c mpag ie di assic ra zi e s ste er che "Le Fig ie de F c " era a ca sa de si istr e rifi ta r di assic rare i teatri i c i si sarebber esibite, a che d p che e ci q e ragazze ebber dim strat i trib a e che sava a fiamma artificia e ass tame te i c a, ve d ta da R ggieri c i me di "marme ata" e desti ata p r pri ag i artisti de circ e ai cascat ri de ci ema. Marie-Thrse e Odi e dive tar a ra ba eri e di cabaret; a r p astica impeccabi e e a s mig ia z a perfetta gara t r s ccess f g ra te q asi immediat : si vider e Crazy Sisters a Lid di Parigi, a

Cava ier's di St cc ma, ai Na ghties di Mi a , a B a d A di Las Vegas, a a P e si Macadam di Ta geri, a Star di Beyr t, ag i Ambassad rs di L dra, a B ras d'Or di Acap c , a Nirva a di Ber i , a M key J g e di Miami, ai Twe v e T es di Newp rt e ai Caribbea 's de a Barbada d ve i c trar d e gra di d e a terra che s'i vaghir di r ta t da sp sar e sed ta sta te: Marie-Thrse si sp s c 'armat re ca adese Miche Wi ker, bis bis ip te di sf rt at c c rre te di D m t d'Urvi e, Odi e c i d stria e america , Faber McC rk, re dei sa mi dietetici. Div rziar e trambe 'a d p ; Marie-Thrse, dive tat a ca adese, si a ci eg i affari e e a p itica f da d e a ima d giga te sc M vime t per a Difesa de C s mat re, c te de ze ec giche e a tarchic he, e c temp ra eame te fabbrica d e diff de d c capi arit t tta a gamma di pr d tti ma fatti riadattati a rit r vers a Nat ra e a vera vita macr bi tica de e c m it primitive: sacche di te a per 'acq a, y g rtiere, te i da te da, ca tti g fiabi i (i kit), f r i per i pa e, eccetera. Q a t a Odi e , t r i Fra cia; ass ta c me datti grafa da 'Istit t di St ria dei Testi, s i sc pr, a che se de t tt a t didatta, a passi e per i bass ati , e per i dieci a i s ccessivi rimase t tte e sere q attr re di pi a 'Istit t per p ter av rare grat itame te a 'edizi e defi itiva de a Da r m Reg m Her mq e Hist ria di Sax Grammatic s, che da a ra fa test ; si risp s i seg it c gi dice i g ese, e p se ma a a revisi e de 'edizi e ati a, di Jrme W f e P rt s, de c siddett Lessic di S ida, 134 c i av rava a c ra q a d f r edatta a st ria de a s a vita. Le a tre tre s re e ha av t desti i me impressi a ti: N e dive t i bracci destr di Wer er A gst, i mag ate tede sc de 'acciai ; R se i e f a prima d a che fece i gir de m d i s it aria a b rd de s yacht di dici metri, i C'est si bea ; q a t a Ad aide, d ive tata chimica, sc pr i met d di frazi ame t deg i e zimi che permette di tte ere de e cata isi "ritardate"; q esta sc perta diede rigi e a t tta a se rie di brevetti ampiame te ti izzati e 'i d stria dei detersivi, de e acche e de e ver ici, e da a ra Ad aide, ricchissima, si dedica a pia f rte e ag i ha dicappati fisici, i s i d e h bby. La bi grafia esemp are de e ci q e s r e e Trvi s, sf rt atame te, resiste a esame pi appr f dit e i ett re c i ta i imprese che sa di fiaba mettesser a p ce e ' recchi tarde rebbe a veder c fermati

i s i d bbi. La sig ra Trvi s i fatti (che c trariame te a a sig ri a Crespi , vie e chiamata sig ra be ch sia rimasta zite a) ha frate i , di c seg e za, ip ti che p rti i s c g me; e C esti e D ra d-Tai efer p trebbe abitare i r e d He i a Liegi, perch a Liegi esiste ess a r e de He i ; i c mpe s , a sig ra Trvi s aveva a s re a, Ar ette, che si sp s c cer t L is C mmi e, e da i ebbe a fig ia, L cette, a q a e ha sp sat cert sig r R bert He i , i q a e ve de cart i e (da c ezi e) i r e de Lige, a Parigi (8). U a pi atte ta ett ra di q este vite immagi arie permetterebbe i d bbiame te d'i divid ar e e chiavi e vedere c me q a c deg i avve ime ti che ha seg at a st ria de caseggiat , q a c a de e egge de semi egge de che vi circ a a pr p sit di q est q e dei s i abita ti, q a c dei fi i che i c ega fra r , sia stati immersi e racc t e e abbia f r it 'armat ra. C s, pi che pr babi e che Marie-Thrse, q e a d a d'affari eccez i a me te bri a te, rapprese ti a sig ra M rea , de a q a e tret tt i me stess ; che Wer er A gst sia Herma F gger, 'i d stria e tedesc amic d eg i A tam t, c ie te di H tti g e c ega de a sig ra M rea ; e che d p s ittame t sig ificativ , N e, i s bracci destr , p ssa essere pr pri a sig ra Trvi s; e se pi diffici e sc vare chi si asc da dietr e a tre tre s r e e, pr ibit pe sare che dietr A aide, q e a chimica amica deg i ha dica ppati, ci sia M re et che perse tre dita face d esperime t sf rt at , che dietr Odi e, 'a t didatta, ci sia L Marcia, e che dietr a avigatrice s i taria si pr fi i fig re p re c s diverse c me q e e di Bart eb th e di O ivia N rve . La sig ra Trvi s ci mise parecchi a i a scrivere q esta st ria, appr fitta d dei rari m me ti di respir , che e asciava a sig ra M rea . Sce se i s pse d im c c ra t tta partic are: me vagame te ev cat re di q a c sa di c t ra e, e d ppi c g me de q a e i prim di a ba a it esemp a re e i sec d ric rda pers aggi ce ebre. I che bast per c vi cere g i edit ri, i q a i sapeva c sa farse e di ' pera prima scritta da a zi te a di tta taci q e a i. I rea t a sig ra Trvi s e aveva s tta tad e, ma per g i edit ri a c sa cambiava di m t e a sig ra Trvi s, sc raggiata , fi c farsi stampare esemp are

ic , che si dedic.

CAPITOLO XC L'atri , 2 La parte destra de 'atri de caseggiat . I f d , 'at tacc de e sca e; i prim pia , a destra, a p rta de 'appartame t dei Marc ia. I sec d pia , s tt 'a ta specchiera i c r iciata da m da at re d rate e a q a e si rif ette imperfetta a fig ra, vista di spa e, di Urs a S bies ki dritta dava ti a a g ardi a de a p rti eria, a gra de cassapa ca di eg i c i c perchi imb ttit di ve t gia serve c me sedi e. Vi s sed te tre d e: a sig ri a Laf e te, a sig ra A bi , e Gertr de, 'ex c ca de a sig ra M rea . La prima, q e a pi a destra rispett a i, a sig ri a Laf e te: a che se s q asi e tt di sera, a t tt fare de a sig ra de Bea m t ha a c ra fi it a s a gi r ata. Stava per a darse e q a d arrivat 'acc rdat re: a sig ri a A e faceva a s ita gi astica, a sig ri a Batrice era e a camera di s pra e a sig ra rip sava prima di pra z . Per c i a sig ri a Laf e te ha d v t sistemare ei 'acc rdat re e a che spedire i ip te a se dersi s e sca e c i s gi r a ett per impedirg i di rifare e sci cchezze de ' tima v ta. P i a sig ri a Laf e te aveva apert i frig rifer e si e ra acc rta che restava s tre y g rt picc i a g st b gar per i pra z , ave d fatt a sig ri a A e ma bassa s a fr tta e g i ava zi d'arr st e d i p che d veva essere 'esse zia e de past ; ma grad ' ra tarda, e a ch e se i ed q asi t tti i eg zi de q artiere s chi si, t tti q e i c i d a s a prefere za per me , scesa i fretta a c mperare de e va, q a che fett a di pr sci tt e chi di ci iegie a La Parisie e di r e de Chaze es. T r a d c a sp rta ha i c trat a sig ra A bi , che rie trava da a s a visit a q tidia a s a t mba de marit , i pie a c versazi e c Gertr de e 'at ri de caseggiat e, dat che vedeva Gertr de da vari mesi, si fermata per sa tar a. Perch Gertr de, che per dieci a i f a tem ta c ca de a sig ra M rea , q e a che e preparava i pra zi m cr mi e che t tta Parigi e i vidiava , ha fi it c cedere a e c ti e pr p ste e a sig ra M rea , che ha defi i tivame te ri ciat ai gra di pra zi, e ha permess di a darse e. Gertr de sta adess i I ghi terra. I s padr e, rd Ashtray, si arricchit c i rec p er dei meta i ferr si, e spe de ggi a s a f rt a

face d , e 'imme sa pr priet ei di t r i di L dra, Hammer Ha , a vita fast sa de gra sig re. Gazzettieri e visitat ri s spess rimasti a b cca aperta di fr te ai s i m bi i Rege cy i eg di r sa, ai s i diva i di c i a c i pati a stata gara tita da tt ge erazi i di ge ti mi i a te tici, ai s i parq et ad a ve i rapp rtati, ai s i 97 acch i ivrea c r ca ari , e ai s i s ffitti a cassett i d v' ripet t a 'i fi it stra emb ema che, per t tta a vita, ha ass ciat a e s e attivit: a me a r ssa c rif rme trafitta d a g verme e circ data di fiamme e. S c t di q est pers aggi circ a e statistiche pi sc certa ti: si dice che impieghi q ara tatr giardi ieri a temp pie , che e a pr priet ci sia ta me te ta te fi estre, p rte vetrate e specchi da cc pare q attr d mestici s per r e che, ri sce d a fa rsi s stit ire via via i vetri r tti, ha ris t i pr b ema acq ista d semp ic eme te a pi vici a fabbrica di specchi. Sec d a c i, p ssiede dicimi a crav atte e 813 bast i da passeggi , ed abb at a t tti i gi r a i di i g a i g es e stampati e m d , per egger i, c sa di c i si cc pa i s i tt d c me ta isti, ma per fare e par e i cr ciate di c i a ta p t ghi tt che, g i tt gi r i, a s a camera da ett vie e c mp etame te ritappezzata c schem i creati app sta per i da cr civerbista che apprezza di pi, Bart O'Brie , de a A ck a d's Gazette a d Hemisphere. a che gra de appassi at di r gby e h a creat a sq adra privata che a e a i segret da mesi e a spera za di ved er a sfidare vitt ri same te a pr ssima vi citrice de t r e de e Ci q e Nazi i. Sec d a tri, e s e c ezi i e e s e ma ie s i rea t specchietti pe r e a d e, desti ati a pr teggere e tre vere passi i di rd Ashtray: a b xe ( i casa s a che si a e erebbe Me zack Wa , sfida te a tit m dia e dei pesi m sca); a ge metria de spazi : fi a zierebbe e ricerche di pr fess re che si tira dietr da ve t'a i trattat s i p iedri, c ve tici q e v mi a c ra da scrivere; e, s pratt tt , e c perte da cava i dia e: e a vrebbe racc te d ece t dici tt t tte apparte e ti ai mig i ri g errieri de e mig i ri trib: White-Ma -R s-Him e Rai -i -the-Face, dei Cr w; H ker Jim, dei M h c; L ki g G ass, Yas e A ik t, dei Nasi F rati; Chief Wi em cca e O ray-t he Arr w, dei Pai te; B ack Beaver e White H rse, dei Ki wa; C chise, i gra de cap apache; Ger im e

Ka-e-te -a, dei Chirica a; S eepi g Rabbit, Left Ha d e D K ife, dei Cheye e ; Restr m B mber, dei Sarat ga; Big Mike, dei Kachi a; Crazy T r pike, dei F dg e; Satch M th, dei Gr ve; e varie deci e di c perte si x, fra c i q e e di S itti g B e de e s e d e m g i, See -by-her-Nati e F r Times, e q e e di O d-Ma -afraid- f-his-H rse, Y g-Ma -afraid- f-his-H rse, Crazy H rse, America H rse, Ir H rse, Big M th, L g Hair, R ma N se, L e H r e Packs-His-Dr m. Ci si sarebbe p t ti aspettare che simi e pers aggi impressi asse Gertr de. Ma a r b sta c ca de a sig ra M rea aveva vist be a tr e per i e te aveva e e ve e sa g e di B rg g a. D p tre gi r i di servizi , e a dispe tt de severissim reg ame t che i prim segretari di rd Ashtray e aveva imp st a s arriv , a d a tr vare i v padr e. Che era i sa a da m sica , d ve assisteva a a de e time pr ve de ' pera che i te deva ffrire c me primizia ai s i i vitati a settima a seg e te, Ass er , av r ritr vat di M p (Hipp yte). Esther e q i dici c riste, i spiegabi me te vestite da a pi is te, i iziava i c r che chi de i sec d att Q a d Israe h rs d'Egypte s r tit q a d Gertr de fece irr zi e. Se za badare mi imame te a sc mpig i che pr v cava, b tt i grembi e i faccia a rd dice d g i che i pr d tti f r iti era schif si e che aveva ess a i te zi e di farci q a c sa. L rd Ashtray t e eva ta t pi a a s a c ca i q a t aveva i pratica mai assaggiat a s a c ci a. Per far a restare, accett se za esitazi i che a dasse a far a spesa ei stessa, e d ve v eva. Per q est Gertr de vie e a v ta a a settima a, t tti i merc ed, i r e Lege dre, a riempire cami ci di b rr , va di gi r ata, atte, pa a fresca, verd ra, p ame e c dime ti vari; e appr fitta, q a d e ava za p ' di temp , per a dare a tr vare a s a ex padr a e pre dere a tazza di t c a sig ra Trvi s. Oggi, per, ve ta i Fra cia per fare a spesa - tra 'a tr ,

avrebbe ea che p t t far a, di ed - ma per assistere a matrim i di s a i p te, che sp sa a B rdea x vice c tr re dei pesi e mis re. Gertr de sed t a fra e d e ex vici e. a d a s a ci q a ti a, gr ssa, da vis r ss e e ma i grass cce; i d ssa c rpett di seta era ca gia te e c mp et di twe ed verde che e sta ma issim . A ' cchie si istr app tat camme raffig ra te a p ra fa ci a da pr fi s tti e. G ie ha rega at i vice mi ist r a c mmerci c 'ester de 'U i e S vietica, per ri graziar a di pra z r ss preparat app sta per i: U va di sa m e B rsch ge at Timba di gamberi Fi ett di b e carpacci Radic chi di Ver a F rmaggi a dese I sa ata ai tre fr tti r ssi Char tte a cass is

V dka a peper ci

B zy r ss

CAPITOLO XCI Ca ti e, 5 Ca ti e. La ca ti a dei Marq isea x. I prim pia , de tr a m bi e a sc mparti di pr fi at meta ic , ci s de e casse di champ ag e che p rta 'etichetta vari pi ta s a q a e vecchi m ac p rge a f te a ge ti m i c st me L igi XIV acc mpag at da seg it mer s : a mi sc a egge da precisa che si tratta di D m Perig , ce erari de 'a bbazia di Ha tvi ers vici a Eper ay, sc prit re di pr cedime t per far sp ma te i vi di Champag e, che d i assaggi a C bert i ris tat de a s a i ve zi e. A di s pra, de e casse di whisky Sta ey's De ight: 'etichetta raf fig ra esp rat re di razza bia ca, c casc c ia e i testa, ma vesti t de c st me azi a e sc zzese: ki t a d mi a ti gia e e r sse, ampi tarta di cachemire, ci t ra di c i chi dat da c i pe de a sacc ccia c fra ge, p g a ett e ca zett e a 'a tezza de p pacci ; ava za a a testa di a c a di ve egri che p rta s a testa a cassa di Sta ey's De ight per c iasc , a c i etichetta ripr d ce a stessa sce a. Dietr , s f d , i dis r di e, vari m bi i e ggetti pr ve ie ti dai ge it ri Echard: a gabbia per cce i arr ggi ita, bid pieghev e, a vecchia b rsetta c fermag i cese a t e q a e i cr stat t pazi , tav i a tre gambe, e a sacca di i ta trab cca te di q ader i di sc a, c pie a q adretti, schede, f g i di c assifi cat re, tacc i i c a spira e, carte e di carta kraft, ritag i di stampa i c ati s f g i v a ti, cart i e ( a de e q a i raffig ra i c s at tedesc a Me b r e), ettere, e a sessa ti a di fascic etti cic sti ati, i tit a ti BIBLIOGRAFIA CRITICA DELLE FONTI RELATIVE ALLA MORTE DI ADOLF HITLER NEL SUO BUN KER

IL 30 APRILE 1945 ** prima parte: Fra cia *

De 'imma e av r c mpi t da Marce i Echard eg i timi q i dici a i de a s a vita, stat p bb icat s q est fascic . L'a t re vi esami a c gra de rig re t tti g i a ci di stampa, dichiarazi i, c m icati, pere eccetera i i g a fra cese che si riferisca a s icidi di Hit er e dim stra che si bas a esc sivame te s a crede za imp icita f data s dispacci di rigi e i ce rta. I sei fascic i s ccessivi, rimasti a stadi di scheda, avrebber sp ci at c stess spirit critic e f ti i g esi, america e, r sse, tedesche, ita ia e e a tre. D p aver c s pr vat che era pr vat che Ad f Hit er (e E va Bra ) f sser m rti e r

di Marce i ECHARD ex Cap Magazzi iere de a Bib i teca ce tra e de XVIII arr disseme t

b ker i 30 apri e 1945, 'a t re avrebbe i iziat a sec da bib i grafia, es a rie te c me a prima, dedicata ai d c me ti te de ti a dim strare a s pravviv e za di Hit er. P i, i ' tima pera i tit ata I Castig di Hit er. A a isi fi s fica, p itica e ide gica, 'a t re, abba d a d a rigida biettivit d e Bib i graf per a visi e disi v ta de St ric , avrebbe i iziat a esami are e i f e ze decisive di ta e s pravvive za s a st ria i ter azi a e de 1945 ai stri gi r i, e avrebbe dim strat c me 'i fi trazi e e e a te sfe re stata i azi a i e s vra azi a i d'i divid i c q istati dag i idea i azi sti e ma ip ati da Hit er (F ster D es, Cab t L dge, Gr myk , Trygvie Lie, Si gma Rhee, Att ee, Tit , Beria, sir Staff rd Cripps, Ba Dai, MacArth r, C d d F rest , Sch ma , Ber ad tte, Evita Per , Gary Davis, Ei stei , H mphrey e Ma ri ce Th rez, per citar e s q a c ) avesse permess di sab tare de iberatame t e spirit pacifista e c ci iat re defi it a a C fere za di Ya ta, e f me tare a crisi i ter azi a e, pr g a a terza g erra m dia e, che s i sa g e fredd dei q attr gra di era ri scit a evitare e febbrai 1951.

Ca ti e. La ca ti a de a sig ra Marcia. i credibi e gr vig i di m bi i, g getti e s pramm bi i, appare teme te a c ra pi i estricabi e di q e che reg a e retr b ttega. A c i ggetti pi ide tificabi i emerg q a e da cia fr sag i me: g i metr , specie di rapp rtat re di eg artic at , che dic app arte t a 'astr m Nic as Kratzer; a "mari aretta" - c mpag a de mari ai ag mag etic che seg a ava i rd, s ste ta da d e fest che di pag ia s ' acq a di a b ccia mezz pie a, str me t primitiv a te at de a b ss a vera e pr pria che, m ita di a r sa dei ve ti, c mparve s tre sec i d p ; servizi da scriva ia ava e, di fabbricazi e i g ese, c mp etame te sm tabi e , che ffre t tt ass rtime t di cassetti e riba te a gabi i; a pagi a d i vecchi erbari c vari campi i di ieraci (ieraci a ric a, Hieraci m pi se a,135 Hieraci m a ra tiaci m, eccetera) pr tetti da a astra di vetr ; vecchi distrib t re di cci i e america e, a c ra pie a met, i c i c rp di vetr p rta a scritta

SUPERLECCORNIA PER LA DELIZIA DEI GHIOTTONI; vari maci i i per caff; diciassette pesci i i d' r pie i di scritte i sa scrit ; t tt ass rtime t di bast i e mbre i; dei sif i; a ba der a s rm tata da ga pi tt st arr ggi it ; pe ce meta ic da avat i ; a vecchia i seg a di tabaccheria; parecchie scat e di bisc tti, retta g ari, di meta dipi t : s a, 'imita zi e di Am re e Psiche di Grard; s 'a tra, a festa ve ezia a: de e mascher e travestite da marchesi e marchese app a d , da a terrazza di pa azz i mi at a gi r , a g d a bri a teme te dec rata; i prim pia , app aia ta s di q ei pa i di eg dipi t c i si rmeggia e imbarcazi i, a p icc a scimmia g arda a sce a; s pra a terza, i tit ata Fa tasticheria, si v ede, i paesaggi d'a ti a beri e prati verdi, a gi va e c ppia sed ta s a pa chi a di pietra; a gi va e d a p rta abit bia c e gra de cappe r sa, e app ggia a testa s a spa a de c mpag , gi va tt a t e ma i c ic vestit d' abit grigi t p e di a camicia a jab t; s pra a me s a, i fi e, t tt ass rtime t di gi catt i i: str me ti m sica i per bambi i, sax f , vibraf , perc ssi i c mp ste da t m e da high-hat; gi chi di c bi, sette famig ie, a gia , cava i i e a pa etteria di bamb a c ba c e di atta e vass i di tt e che prese ta mi sc i pa i a f rma di ciambe a, pa a e fi e, a pa ettiera dietr a cassa e d i rest a a sig ra acc mpag ata da a bambi etta che ma gia cr issa t. A si istra si ved i pa ettiere e i garz e che i f r a pag tte e a b cca di f r da c i esc fiamme dipi te.

CAPITOLO XCII L vet, 3 La c ci a dei L vet. Per terra, i e m verdastr m arm rizzat , s e pareti a carta a fi ri p astificata. L g t tta a parete di destra s sistemati deg i apparecchi "g adag aspazi " separati da pia i di av r : acq ai -trit rat re, astra di c tt ra, girarr st , frig rifer -c ge at re, macchi e per avare piatti e bia cheria. Batterie di pe t e, me s e e arm adi a m r c mp eta q esta sistemazi e m de . A ce tr de a sta za, a p icc a tav a va e, r stic spag a, ferr batt ta, c q attr sedie di pag ia i t r . S a tav a, s tt piatt di ceramica dec rata raffig ra te i tre a beri He riette, capita L is G i , che rie tra e p rt di Marsig ia (da 'acq ere rigi a e di A t i e R x padre, 1818), e d e f t grafie i a d pp ia c r ice di c i : a, m stra vecchi vesc v che prese ta 'a e a bac i di a gra be a d a vestita c me a c tadi a di Gre ze e i gi cchiata ai s i piedi; 'a tra, picc c ich c r seppia, raffig ra gi va e capit a c ' if rme de a g erra ispa -america a dag i cchi seri e ca didi s tt e s praccig ia a te e s tti i e a b cca se sibi e c abbra pie e s tt i m rbidi baffi eri. Q a che a fa i L vet dieder a gra de festa e fecer ta e fracass che, vers e tre de matti , e sig re Trvi s, A tam t, de Be a m t, e perfi a sig ra Marcia, che p re ge era me te i differe te a q est ge ere di c se, d p aver b ssat i va a a p rta dei festai i, fi ir c te ef are a a p izia. S p st f r spediti d e age ti, s bit raggi ti da fabbr gi rat che i fece e trare. Pr pri e a c ci a si sc pr i gr ss deg i i vitati, circa a d zzi a, che impr vvisava c cert di m sica c temp ra ea s tt a direzi e de padr e di casa. Q est' tim , vestit di a vestag ia a righe grigie e verdi, i piedi pa t f ati di c i , para me c i c a m ' di cappe , era arrampicat s a sedia di pag ia e, bracci si istr a zat , i dice destr dritt vici a e abbra, batteva i temp ripete d fra sc ppi di risa, a i terva i di circa sec d e mezz : "Chi va pia va sa , chi va sa va pia , chi va pia va sa , chi va sa va pia "136 eccetera. B ttati s diva che aveva a c a ragi e di essere i q e

ca e, stravaccati s dei c sci i, g i i terpreti seg iva a mimica de dir ett re d' rchestra, sia sbatte d vari te si i di c tt ra c f rchette, mest i e c te i, sia pr d ce d c a b cca grida pi me m d ate. I r m ri pi es aspera ti i ma dava a sig ra L vet a q a e, sed ta de tr a a vera e pr p ria p zza ghera, sbatacchiava a s 'a tra d e b ttig ie di sidr tappate fi a q a d e sa tasser sp ta eame te i tappi. D e spiti, appare teme te i differe ti a e direttive di L vet, partecipava a c cert a m d r ; , azi ava di c ti di q ei gi catt i chiamati "diav ett ", testa di q a c sa m tata s a m a p te te che schizza s di c p da c b di eg e q a e c mpressa; 'a tr , appava i pi r m r same te p ssibi e a f di a pie a di f rmaggi a tame te papp s . I rest de 'appartame t era praticame t e desert . N c'era ess i s ggi r , d ve disc di Fra ise Hardy (C'est 'am r a q e je pe se) c ti ava a girare s piatt de gramm f . Ne 'i gress , ragg mit at i m cchi di capp tti e impermeabi i, bambi s i d ieci a i d rmiva pr f dame te, te e d a c ra i ma i v mi s saggi di C tat e Ryba ka dedicat ag i Scritti di Sartre, apert a pagi a 88, s a prim a di Le M sche, a Thtre Sarah Ber hardt, a ra chiamat , Thtre de a Cit, i 3 gi g 1943. Ne bag , d e mi i si dava i si e zi a q e gi c che g i sc ar i chiamava m rpi 137 e i giapp esi g m k ; gi cava se za carta matita, di rettame te s e piastre e de pavime t , p e d vi ma ma , de e cicche di sigaretta gherese pescate i p rtace ere trab cca te, e 'a tr dei peta i appassiti strappati a mazz di t ipa i r ssi. A 'i f ri di q e strep it tt r , i L vet s p c chiacchierati. L i av ra i 'i d stria di ba xite, di w frami , e s m t spess asse ti. FINE DELLA QUINTA PARTE

Sesta parte CAPITOLO XCIII Terz a destra, 3 La terza sta za di q est'appartame t fa tasma v ta. Pareti, s ffitt , pavime t , z cc i e p rte s accati di er . N c' m bi e. S a parete di f d s appese ve t i cisi i s ac ciai , t tte de stess f rmat , if rmeme te i c r iciate da iste i meta ici di er pac . Le i cisi i s disp ste s tre fi e s vrapp ste di sett e; a prima, i a t e a destra, raffig ra de e f rmiche che trasp rta a gr ssa brici a di pa pepat ; ' tima, i bass a destra, m stra a gi va e d a acc vacciata s a spiaggia sass sa che esami a ci tt c 'impr ta f ssi e; e dicia ve i cisi i i termedie raffig ra rispettivame te: a bam bi etta che sta i fi a d tappi di s gher per far e a te da; perai che, i gi cchiat s pavime t , pre de e mis re c metr pieghev e per metter e gi a m q ette; c mp sit re fame ic che scrive febbri e i a ma sarda ' pera, L'O da bia ca, di c i eggibi e i tit ; a d i a a egra c dei ti rabaci bi d p ati di fr te a tizi i pipistre ; tre i di s per via i, sed ti s i ca cag i, i c rp q asi c mp etame te asc st da p ch di pa er , i cappe ati di fe tri g ri scesi s g i cchi, che mastica c ca; m c berrett da tte, scit direttame te da U Cappe di pag ia di Fir e ze, che sta face d si bag ai piedi a a fari a di se ape sf g ia d i c t d'esercizi de a C mpag ia ferr viaria de 'A t D g per 'a 1969; tre d e i trib a e, a a sbarra dei testim i; a prima i d ssa abit sc at c r pa e, g a ti av ri a d dici b tt i, pe iccia i ter a g ar ita di zibe i , petti e di bri a ti e ci ff di aigrettes ei cape i; a sec da: t q e e ma te di api trat , c ria zat fi a me t , sg ard scr ta t re da ' cchia ett di tartar ga; a terza: c mp et da

amazz e, tric r , stiva e c sper i, gi , g a ti a a m schettiere di pe e s cam sciata c spighette ricamate, g strascic s bracci e fr sti da cac cia; ritratt di Etie e Cabet, f dat re de gi r a e Le P p aire e a t re de Viaggi i Icaria, che te t di f dare se za s ccess a c ia c m ista e I wa prima di m rire e 1856; d e mi i i frac, sed ti a a tav a frag i e, che gi ca a carte; esame pi atte t m strerebbe che s q e e carte s ripr d tte e stesse sce e che fig ra e e i cisi i; a specie di diav da a ga c da che issa i cima a a sca a gra de vass i r t d c pert di ma ta; briga te a ba ese ai piedi di a vamp avv ta i kim bia c a pa i i eri; perai app aiat s pra 'impa cat ra, che p isce gra de ampadari di crista ; astr g c cappe a p ta, e g ab it er c ste at di ste e di carta arge tata, che fi ge di g ardare per aria attravers ci i dr evide teme te cav ; c rp di ba che fa a rivere z a dava ti a s vra i divisa da c e deg i ssari, d ma bia c ricam at c fi i d'arge t e giber a di pe di ci ghia e; i fisi g C a de Ber a rd che riceve dai s i a ievi, per i q ara tasettesim c mp ea , r gi d' r ; p rtabagag i i camici tt , c e s e ci ghie di c i e a targhett a reg ame tare, che p rta d e ba i armadi ; a vecchia sig ra, vestita a a m da deg i a i 1880, c ffia di pizz , ma i c perte da mezzi g a ti, che ffre d e e be e me e grigie s pra gra de graticci di vimi i va e; acq ere is ta che ha mess i cava ett s picc p te, s pra strett ca a e fia cheggiat da capa e di a evat ri di miti i; me dica te m ti at che ffre a ' ic avve t re sed t a 'ester di caff r sc p da q attr s di: stampat a c i i testazi e fig ra s tt i tit I Li , ram di i che fa da sf d a d e cerchi, dei q a i circ scrive ariete e 'a tr a fa ce are dai c r i girati vers destra.

CAPITOLO XCIV Per e sca e, 12 Te tativ d'i ve tari di q a c a de e c se che si s tr vate per e sca e e c rs deg i a i (seg it e fi e) U c mp et di "schede tec iche" rig arda ti 'i d stria attiera e a regi e P it -Chare tes, impermeabi e c a marca Ca iba , fabbricat a L dra da a ditta Hemmi ge & C de , sei s tt bicchieri di s gher accat raffig ra ti i gra di ce tri parigi i: Pa azz de 'E ise , Camera dei dep tati, Se at , N tre -Dame, Pa azz di Gi stizia e I va ides, a c a a di vertebre di sa acca, a f t grafia, fatta da medi cre pr fessi ista, di beb d b cc i s pra c sci di y azz rr cie c p mp , retta g di brist , pi me f rmat big iett di visita, che p rta stampat da a parte: Did y ever see the devi with a ight-cap ? e da 'a tra: N ! I ever saw the devi with a ight -cap ! pr gramma de ci ema e Camra, r e de 'Ass mpti 70, Parigi 16, per i febbrai 1960: da 3 a 9: Estasi di de itt , di L is B e , da 10 a 16: Festiva Jacq es Demy: Le Be I diffre t, tratt da Jea C ctea , e L a, d a d i vita, c A k Aime, da 17 a 23: C'era a v ta picc avig i di G rd D g as, 138 c Jerry Lewis, da 24 a prim marz : prese za de ci ema gh erese: fi m divers a gi r c , i 26, i prima m dia e e a a prese za d e 'a t re: Nem szksges, h gy ki pj a hzb , di Gab r Pe s, pacchett di spi i da ba ia, esemp are spiegazzat di Se sei a egr , ridi, racc ta di tremi a ca emb r di Jea -Pa Gr sset, apert a capit "I a tip grafia", pesce r ss i sacchett semi pie d'acq a, appes a a ma ig ia

de a p rta de a sig ra de Bea m t, a tessera di abb ame t settima a e va ida per a "picc a ci t ra" 139 (PC), picc p rtacipria q adrat , di bach e ite era a pa i i bia chi, c specchi i tatt , ma se za cipria pi mi , a cart i a istr ttiva de a serie "I Gra di Scritt ri America i", 57: Mark Twai Mark Twai , pse d. di Sam e La gh r e C eme s, acq e a F rida, Miss ri , e 1835. Perse i padre a d dici a i. Appre dista i a tip grafia, dive t p i ta s Mississippi da c i i s pra me di Mark Twai (espressi e che etter a me te sig ifica "marca d e" e i vita i batte iere a mis rare i pescaggi pe r mezz di a sag a di sca dag i ). Fece s ccessivame te i s dat , i mi at re e Nevada, i cercat re d' r e i gi r a ista. Viaggi i P i esia, E r pa e e Mediterra e , visit a Terra Sa ta e, travestit da afgha , a d i pe egri aggi e e citt sa te de 'Arabia. M r a Reddi g (C ectic t) e 1910 e a s a m rte c i cise c a ric mparsa de a c meta Ha ey, che aveva seg at a s a ascita. Q a che a prima, aveva ett i gi r a e che era m rt e aveva s b it spedit a dirett re i seg e te cab gramma: LA NOTIZIA DELLA MIA MORTE MOL TO ESAGERATA! N dime i g ai fi a ziari, a m rte de a m g ie e di a fig ia , e a pazzia de 'a tra, amareggiar g i timi a i de gra de m rista e di eder a e s e time pere i s it carattere di seriet. Opere pri cipa i: I ra cchi sa tat re (1867), G i i ce ti a 'ester (1869), Vita d ra (1872), L'et de ' r ( 1873), Le avve t re di T m Sawyer (1875), I pri cipe e i me dic (1882), Vita s Mississippi (1883), Le avve t re di H ck eberry Fi (1884), U america a a c rte di re Art (1889), Mem rie pers a i s Gi va a d'Arc de Sie r L is de C te, s paggi e segretari ( 1896), C s' ' m ( 1906), I f restier (1916). sette pastig ie di marm , q attr ere e tre bia che, disp st e s pia er tt de terz pia i m d da fig rare a p sizi e che e gp s i chiama K Eter it:

a scat a ci i drica, avv ta i a carta pr ve ie te da eg zi Les J ye x M sq etaires, gi chi e gi catt i, ave e de Fried a d 95 bis, Parigi; 'imba raffig rava, c me di d vere, Aramis, d'Artag a , Ath s e P rth s che i cr cia e spade bra dite ("U per t tti, t tti per !"). Ness a i dicazi e de d esti atari era seg ata s pacc che a sig ra N chre tr v s st i de 'app artame t , a ra v t , e i seg it cc pat da Ge evive F er t. D p aver ve rificat che i c a im ma dasse ess ticchetti s spett , a sig r a N chre apr tr va d vi varie ce ti aia di pezzetti di eg d rat e di p asti ca s tartar ga, i q a i, debitame te m tati, avrebber d v t dare a ripr d zi e fede e, gra de terz de ' rigi a e, de a c essidra d ata a Car mag da Har a -Rachid. Ness deg i i q i i i rec am mai ' ggett . La sig ra N chre rip rt i eg zi . Le c mmesse ric rdar di aver ve d t q e m de r id tt , rar e car , a bambi di dieci a i: e a zi, si era m t st pite che avesse pagat c big ietti da ce t fra chi. L'i dagi e si ferm q i e 'e ig ma ve e mai ris t .

CAPITOLO XCV R rschash, 6 S c m di de a camera da ett di Rmi R rschash c' a ampada a tica i c i piede i fi za ca de a di meta arge tat , acce di ci i dric , a mi sc a sveg ia d'acciai cid e, i a c r ice di eg sca a at , q attr f t grafie raffig ra ti O ivia N rve . Ne a prima, c te mp ra ea a prim matrim i , O ivia appare vestita di pai di ca z i a a c rsara e mag i e da mari ai a righe rizz ta i pr babi me te bia che e b , c berrett da g ardiamari a e a radazza i ma che sarebbe i d bbiame te stat i ti e chieder e di ad perare. Ne a sec da, b ttata s 'erba, b cc i, vici a 'a tra gi va e d a; O ivia p rta abit a fi ri e gra de c appe di pag ia di ris , a s a c mpag a dei berm da e gr ssi cchia i da s e a c i m tat ra riev ca pai d'astri de a Ci a; i f d a a f t grafia s scritte e par e Greeti gs fr m the Appa achia s che campeggia s pra a f irma: Bea. La terza f t grafia m stra O ivia i c st me da pri cipessa ri ascime ta e: abit di br ccat , ampi ma te gig iat , diadema; O ivia p sa dava ti a dei praticabi i s i q a i dei macchi isti fissa per mezz di gr sse c citric i deg i sc di ce ti r ati di emb emi ara dici; a f t grafia risa e a 'ep ca i c i O ivia N rve , ave d ri ciat defi itivame te a ci ema, a che cript p bb icitari , sperava di ridive tare 'attrice di teatr : decise di c sacra re g i a ime ti che e versava i sec d marit a 'a estime t di spettac di c i sarebbe stata a vedette, e a s a sce ta cadde s L ve's Lab r L st ; riserva d si a parte de a fig ia de re di Fra cia, affid a regia a gi va tt da fare r ma tic , c a testa pie a di idee e i ve zi i, cert Vivia Be t, che aveva c sci t a L dra p chi gi r i prima. L'acc g ie za de a crit ica f sc tr sa; cr ista piatt e perfid chiese se per cas scricchi i de e sedie facesse parte de disp sitiv s r . Rep icar s tre v te, ma O ivia si c s sp sa d Vivia , de q a e aveva e frattemp sap t che era ricc e rd, e di c i sapeva a c ra che d rmiva e faceva i bag c i s spa ie a pe ricci . La q arta f t grafia stata fatta a R ma, gi r d'estate, a

mezz gi r , dava ti a a Stazi e Termi i: Rmi R rschash e O ivia passa i Ves pa; g ida i, vestit c a camici a e pai di ca z i bia chi, scarpe di c rda ai piedi, g i cchi pr tetti da cchia i eri cerchiati d' r c me q e i deg i fficia i de 'esercit america ; ei, i sh rt c a camicetta ricama ta e a piedi di, g i si aggrappa add ss stri ge d a a vita c i bracci destr , me tre sa ta c ampi gest de a ma si istra q a che ammirat re i visibi e. La camera di Rmi R rschash perfettame te i rdi e, c me se i s a bita te d vesse ve irci a d rmire a sera stessa. Ma rimarr v ta. N vi e trer p i ess , rmai, se , t tte e matti e, per p chi sec di, Ja e S tt , che e dar p ' d'aria e b tter e gra de vass i mar cchi di rame marte at a p sta de pr d tt re, t tti gi r a i pr fessi a i c i era abb at - a Ci mat gr aphie fra aise, e Tech icie d Fi m, Fi m a d S d, Tv News, Le N vea Fi m F ra ais, e Q tidie d Fi m, Image et S , eccetera - t tti gi r a i che g i pia ceva ta tissim sf g iare b f chia d q a d faceva a prima c azi e, e che d ' ra i p i si amm cchiera , c e fascette i tatte, acc m a d per ie te i r b x- ffice scad ti. a camera di m gi m rt , e sembra gi che i m bi i, g i ggetti, i s pramm bi i aspetti q esta m rte f t ra, 'aspetti c 'i differe za c rtese, t tti rdi ati, t tti p iti, impietriti a v ta per t tt e i si e zi impers a e: i c pri ett impeccabi me te tirat , i tav i Imper da e zampe ghiate, a c ppa di eg d' iv che c tie e a c ra q a c he m eta stra iera; dei pfe ig, dei gr sche , dei pe y, e a b sti a di fiam miferi fferta da Frib rg a d Treyer, T bacc ists & Cigar Mercha ts, 34, Hayma rket, L d SW1, i be issim bicchiere di crista i tag iat , 'accappat i di sp g a c r caff br ciat , appes a attaccapa i di eg t r it , e, a a destra de ett , 'i d ssat re di rame e m ga , c a s a gr ccia garbata, i s sistema brevettat che gara tisce ai pa ta i a piega pere e, i s p rta ci t ra, i p rtacravatte retratti e, e a vaschetta p rta ggetti a ve a ta d ve Rmi R rschash disp eva c scie zi same te t tte e sere i s mazz di c hiavi, g i spicci i, i geme i, i fazz ett , i p rtaf g i , 'age da, i cr metr e a sti grafica. Q esta camera ggi m rta stata i s ggi r -pra z di q asi q attr ge erazi i di Grati et: J ste, Emi e, Fra is e O ivier ci visse r da a fi e

deg i a i 1880 ag i i izi deg i a i ci q a ta. R e Sim -Cr be ier c mi ci a e ssere ttizzata e 1875 s dei terre i che apparte eva per met a c mmercia te i eg ame, ta e Sam e Sim , e per 'a tra met a eggiat re di carr zz e p bb iche, N rbert Cr be ier. I r vici i pi pr ssimi - G y t R sse , i pi tt re a ima iere G defr y Jadi , e De Chaze es, ip te ed erede di madame de R mf rd, a q a e a tri era che a ved va di Lav isier - aveva i c mi ciat a c str ire gi da m t temp , appr fitta d de a ttizzazi e dei di t r i de parc M cea , che avrebbe fatt de q artiere dei ghi preferiti deg i ar tisti e pitt ri de 'ep ca. Ma Sim e Cr be ier credeva a 'avve ire res ide zia e di q e s bb rg a c ra egat a a picc a i d stria e d ve abb dava ava derie, ti t rie, ffici e, capa i, magazzi i di g i ge ere, fabbrich e gra di e picc e, c me a F deria M d it e Bchet, r e de Chaze es 25, d v'er a stati rea izzati i av ri di resta r de a c a Ve dme e d ve, da 1883, sarebbe stata imp stata, pezz s pezz , a giga tesca Libert di Barth di a c i testa e i bracci s vrastar per pi di a i tetti de e case a 'i gir . Sim si imit q i di a reci tare i s terre afferma d che avrebbe sempre f att i temp a ttizzare se e avesse av t bis g , e Cr be ier sistem e s q a che ha gar di eg i c i faceva rappezzare e carr zze pi a pezzi; i q a rtiere era q asi c mp etame te fatt q a d , cape d fi a me te da che parte tir ava aria e i teresse, i d e pr prietari si deciser ad aprire a strada che da a ra si chiama c me r . Da parecchi , J ste Grati et era i affari c Sim e si prese t s bit c me acq ire te di tt . U stess architett , L bi A zre, Premi R ma, c str t tti g i edifici de at dispari, i at pari f aff idat a s fig i N : era e trambi deg i architetti esti, ma se za i ve tiv a, che c str ir edifici q asi ide tici: facciate i pietra da tag i , c i retr i pa e i di eg , ba c i ai sec di e q i ti pia i, e d e a s tt tett dei q a i, ' tim , ma sardat . J ste Grati et stess visse p chissim e stabi e. Preferiva a s a fatt ria e Berry , d ra te i s ggi r i parigi i, a vi etta che affittava a a me te a Leva is. Si te e c m q e q a che appartame t per s e per i fig i. Arred i pr pri c estrema semp icit: a came ra c a c va,

a sa a da pra z c cami ett - q esti d e ca i pavime tati di eg a 'i g ese, grazie a a macchi a sca a atrice per a q a e aveva appe a tte t i brevett - e a gra de c ci a c matt e e esag a i che diseg a d c bi i s ri si p teva g ardare sec d d e pr spettive divise e diverse. C'era 'ac q a i c ci a. L ce e gas f r a acciati s m t temp d p . Ness , e caseggiat , c bbe J ste Grati et, ma vari i q i i i - a sig ri a Crespi, a sig ra A bi , Va e - serba ric rd precis de fig i Emi e. Era m da 'aspett sever e 'aria pe s sa, c sa che ha ie te di stra se pe sia m a e pre cc pazi i ca sateg i da fatt di essere i maggi re dei q attr ra gazzi Grati et. G i si c sceva d e s i piaceri: q e di s are i piffe r - aveva fatt parte de a Fa fara m icipa e di Leva is, ma sapeva pi i terpretare che Le Gai Lab re r, c sa che te deva a i erv sire i s p bb ic - e q e di asc tare a radi : ' ic ss che si permise i t tta a vita f 'acq ist di apparecchi s perm der : acca t a q adra te che i dicava de e stazi i dai mi es tici misteri si - Hi vers m, S tte s, A is, Vati ca , Kerg e e , M te Ce eri, Berge , Tr ms, Bari, Ta geri, Fa , H rby, Ber m s ter, P zz i, Mascate, Amara - si acce deva cerchi e q attr fasci rt g a i emessi da p t mi s rimpicci iva via via che si ce trava sempre pi esattame te a ghezza d' da desiderata, fi a rid rsi a a cr ce di s tti issim spess re. I fig i di Emi e e di Jea e, Fra is, f ea che i m m t gi via e; era essere gi i e , da as strett , a vista bassa, aff itt da a ca vizie prec ce, che sprigi ava se s di ma i c ia a v te q asi strazia te. N p te d vivere s s e re dite de stabi e, s'impieg c me c tabi e press a tripperia a 'i gr ss . Sed t i ffici a vetri c he s vrastava i eg zi , a i eava e s e c e di cifre c spettac de i mace ai i camice sa g i e t che smerciava m cchi di testi e di vite , p m i, mi ze, mese teri, i g e e ve trig i c me ic diversiv . L i detesta va e frattag ie e tr vava i r d re ta me te fetid che q asi sve iva g i matti a q a d d veva attraversare i sa e per raggi gere i s ffici . Q e a pr va gi r a iera cert c trib a mig i rar e ' m re, ma per q a che a permise ag i ama ti di r g e, fegat e a ime e di vite de caseggiat d i rif r irsi i c mparabi me te e a

prezzi che sfidava q a siasi c c rre za. De m bi i dei Grati et resta a e bicamere che O ivier ha sistemat per s e s a fig ia a settim pia . Prima di t tt per ma ca za di spazi , e p i per bis g di s di, si separ ad ad dei m bi i, dei tappeti, dei servizi da tav a e dei s pramm bi i. Le time c se ve d te f r q attr gra di diseg i che Marthe, a m g ie di Fra is , aveva ereditat da ta c gi , svizzer i trapre de te che aveva fa tt f rt a d ra te a prima g erra m dia e c mpra d vag i d'ag i e barche d i atte c de sat e rive de d tre i di cip e e carghi di crema di gr viera, p pa di ara cia e pr d tti farmace tici. I prim diseg , firmat Perpig a i, s'i tit ava La Da se se a x pices d' r, a da zatrice i q esti e, a berbera da e vesti vari pi te, tat aggi a f rma di serpe te s 'avambracci destr , da za i mezz a e m ete d' r a ciate da a mer sa f a che a circ da ; i sec d era a c pia acc rata di L'E tre des Cr iss C sta ti p e, firmat da cert F re ti D fay di c i si sa che freq e t per q a che temp st di di De acr ix ascia d per p chissime pere; i terz era gra de paesaggi s ge ere H bert R bert: i f d , de e r vi e r ma e; i prim pia a destra, de e ragazze a de e q a i regge s a testa gra pa iere q asi piatt pie di agr mi; i q art i fi e era st di a paste di J seph D cre x per i ritratt de vi i ista Bepp . Q e virt s ita ia a c i p p arit rimase b e viva e peri d riv zi ari ("Z er i vi i " risp se q a d , s tt i T err re, g i d ma dar c me c tasse di servire a Nazi e), era arrivat i Fr a cia a 'i izi de reg di L igi XVI. Carezzava a ra 'ambizi e di dive ta re Vi i de re, ma a mi a t cc a L is G . Div rat da a ge sia, Bepp s g ava di ec issare i riva e i t tt : esse d ve t a sapere che Fra is D m t aveva appe a dipi t a mi iat ra s av ri raffig ra te G , Bepp si precipit da J seph D cre x rdi a d g i i pr pri ritratt . I pitt re accett, ma f prest evide te che i f c s str me tista era i capace di ma te ere a p sa per pi di q a che sec d ; i mi iat rista, d p aver va ame te te tat di av rare c q e m de v bi e ed eccitat che i terr mpeva g i m me t , vi ri ci q as i s bit , e de ' rdi azi e rima e che q est schizz preparat ri i c i B epp , sc mp st , g i cchi a cie , i vi i imp g at , 'archett pr t

a 'attacc , sembra sf rzarsi di avere

'aria a c ra pi ispirata de s

emic .

CAPITOLO XCVI Di tevi e, 3 I bag c m ica te c a camera de d tt r Di tev i e. I f d , da a p rta s cchi sa, si sc rge ett c pert da p aid sc zzese, c m di eg er accat e pia f rte vertica e i c i eggi p rt a a partit ra aperta: a trascrizi e de e Da ze di Ha s Ne sied er. Ai piedi de ett ci s de e pia e e c a s a di eg ; s c m, ' pera v mi sa ri egata i c i bia c , i Gra de Dizi ari de a C ci a, di A exa dre D mas, e, i a c ppa di vetr , dei m de i di crista grafia, pezzi di eg m i zi same te i tag iati che ripr d c q a che f rma edrica ed emiedrica de i sistemi crista i i: i prisma rett a base esag a e, i prisma b iq a bas e r mb ide, i c b sp tat , i c b ttaedr , i c b d decaedr , i d decaedr r mb ida e, i prisma esag -piramida e. S pra i ett appes q adr firm at D. Bid : raffig ra a ragazza gi va issima distesa b cc i s prat , st a sgra a d pise i, acca t a ei cag i , bracchett de 'Art is c ghe recchie e m s a gat , sed t tra q i , i g a ci d i, sg ard b . I pavime t de bag c pert di f rme e esag a i; e pareti s piast re ate di bia c a mezza a tezza, c sc pert tappezzat di carta avabi e di gia chiar rigat da strisce verde acq a. Vici a a vasca, parzia me te asc sta da a te da per d ccia di y di bia c p ' sp rc , disp st a a giardi iera di ferr batt t che c tie e q a che ci ff di a pia ta ste ta a f g ie verdi s tti me te ve ate di gia . S a me s a de ava di , si ved parecchi access ri e pr d tti di t i ette: ras i de tip tag iag a f derat di pe e di sagr, spazz i per ghie, a pietra p mice, e f ac e di zi e c tr a cad ta dei cape i s 'etichetta de q a e a speci e di Fa staff irs t , i are e tripp e sve t a a p bb icitaria barba r ssa es ageratame te f ta, s tt g i cchi, pi st piti che divertiti, di d e a egre c m ari i c i se i ge er si trab cca dai c rpetti c i acci a e tati. S p rta asci gama i di fia c a ava di s eg ige teme te b ttati i ca z i di pigiama b sc r . I d tt r Di tevi e aveva av t a f rmazi e ass tame t e c assica: 'i fa zia i sa e c rata, q a c sa di si istr e c trit , medici a a Cae ,

scherzetti g iardici, servizi mi itare a ' speda e de a Mari a di T e, a tesi, spicciativame te redatta da st de ti ma pagati, s Le freq e ze disp ei che e a tetra gia di Fa t. C siderazi i ezi giche a pr p sit di sette sservazi i, q a che s stit zi e e i pre iev , s fi ire deg i a i ci q a t a, di st di di medic ge eric che i s predecess re aveva cc pat per q ara tasette a i di seg it . Di tevi e era ambizi s ed era ampiame te s d disfatt a 'idea di dive tare s b medic di pr vi cia, m che e a cittadi a t tti avrebber chiamat i b d tt r Di tevi e c me aveva chi amat i s predecess re i b d tt r Raffi , e che avrebbe sap t rassic rar e i pazie ti c semp ice "dica 33". Ma circa d e a i d p che si f sistema t a Lava r, a sc perta f rt ita m dific i pacific c rs de a s a esiste za. U gi r , p rta d i s ffitta q a che vecchi t m di a Presse mdica e che i b d tt r Raffi aveva pe sat be e di c servare e che i stess si dec ideva a b ttare c me se p tesser esserci a c ra c se da imparare, i q ei v m i da e ri egat re scr state risa e ti ag i a i tra i ve ti e i tre ta, Di tevi e tr v i ba e che c te eva vecchie carte di famig ia p sc ett i 16, piacev me te ri egat , i tit at De str ct ra re m, i c i a t re era de i s i a te ati, Riga d de Di tevi e, chir rg pers a e de a pri cipessa pa a ti a, ce ebre per a destrezza c c i perava i ma de a pietra per mezz di c te i sm ssat di s a i ve zi e. Chiama d a racc ta q e p ' di ati rimast g i da ice , Di tevi e diede ' cchiata a ' pera tr va d vi abbast a za i teresse da p rtarse a gi e st di i sieme a vecchi Gaffi t. I De str ct ra re m era a descrizi e a at m -fisi gica dei re i basata s disse zi i ass ciate a tec iche di c razi e a ra de t tt ve: i ietta d iq id er - a c eti itic mischiat c 'i chi str di chi a - e 'arter ia em ge s (arteria re a e), Riga d de Di tevi e aveva ved t c rarsi t tt sistema di ramificazi i, i ca a ic i, che chiam d ctae re m, sf cia te i q e che chiam g a d ae re a es. Q este sc perte, i dipe de ti da q e e che, p ressapp c e stess peri d , a dava face d L re z Be i i a Fire ze, Mar ce Ma pighi a B g a e Frederyk R ysch a Leida, e che, c me r , prefig rav a a te ria de g mer c me base de a f zi e re a e, era acc mpag ate da a spiegazi e dei mecca ismi secretivi f data s a prese za di m ri atti rati respi ti dag i rga i i f zi e dei bis g i di assimi azi e e di e imi azi e

de ' rga ism . U a disc ssi e aspra, e ta v ta perfi vi e ta, pp eva q e sta te ria ga e ista de e "f rze vita i" a e c cezi i per ici se ispirate da g i "at misti" e dai "materia isti" q a i e pr p g ava cert B basti s, ps e d im s tt i q a e ' dier Di tevi e fi c 'ide tificare ta e Lazar e Meyss ier, medic b rg g e pi me a chimista e dife s re di Parace s . L e ragi i di q esta p emica era be gi da 'essere chiare a q e ett re d e ve tesim sec che p teva immagi arsi s appr ssimativame te q e che ave va rapprese tat e te rie di Ga e e per i q a e dei termi i c me "at misti " e "materia isti" aveva cert pi i sig ificat che aveva av t per i s ta a te at . Di tevi e t ttavia si e t siasm de a s a sc perta che, sti m a d e 'immagi azi e, g i risveg i a v cazi e asc sta di ricercat re. E decise di preparare 'edizi e critica di q e test che, p r c te e d i e te di verame te eccezi a e, c stit iva ttim esempi di q e che era st at i pe sier medic a 'a ba dei tempi m der i. Dietr c sig i di dei s i ex pr fess ri, Di tevi e a d a pr p rre i pr gett a pr fess r LeBra -Chas te , cap servizi a 'Hte -Die , membr de 'Accademia di Medici a, de C sig i de 'Ordi e, e de c mitat direttiv di parecchie riviste di fama i ter azi a e. I dipe de teme te da e s e attivit c i iche e didattiche, i pr fess r LeBr a -Chaste era patit di st ria de e scie ze, ma f fra i b ari e scet tic che acc se Di tevi e: c sceva i De str ct ra re m, ma d bitava ch e a s a ries mazi e p tesse prese tare q a siasi i teresse: da Ga e a Ves a i e da Bart me E stachi a B wma , era stat ampiame te p bb icat , trad t t e c mme tat t tt , e Pa Ce eri, bib i tecari de a fac t di medici a di B g a, d v'era c servati i ma scritti di Ma pighi, aveva perfi dat a e stampe e 1901 a bib i grafia s e q attr ce t pagi e dedicata esc siv ame te ai pr b emi te rici de ' r p iesi e de ' r sc pia. Cert , pr pri c m'e ra s ccess a Di tevi e, era sempre p ssibi e sc vare dei testi i editi, e cert si p teva a che pe sare di adde trarsi maggi rme te e a c mpre si e de e a tiche te rie mediche e rettificare e asserzi i spess tr pp rigide deg i epi stem gi de sec sc rs i q a i, da 'a t de r p sitivism scie tista, aveva va rizzat s g i appr cci sperime ta i, esc de d c disprezz t t t q e che sembrava, a r , irrazi a e. Ma i iziare a

ricerca de ge ere era 'impresa impeg ativa, di ga d rata, i grata, diffici e, pie a di i sidie, e i pr fess re si chiedeva se i gi va e medic , p c pra tic de gerg medieva izza te deg i a tichi d tt ri e de e stra e aberrazi i che i r c mme tat ri g i aveva a v te attrib it , f sse i grad di ve ir e efficaceme te a cap . T ttavia g i pr mise i s ai t , g i diede de e ettere di prese tazi e per dei c eghi stra ieri e si ffr di esami are i av r pri ma di app ggiar e, eve t a me te, a p bb icazi e. I c raggiat da q est prim i c tr , Di tevi e si mise a ' pera, dedica d a e s e ricerche e serate, i sabati e e d me iche, e appr fitta d de e mi ime vaca ze che p teva permett ersi se za trasc rare tr pp a c ie te a per a dare i q esta q e a bib i te ca stra iera, s a B g a, d ve tard ad acc rgersi che a b a met, e pi, de a bib i grafia di Pa Ce eri era sc rretta, ma a che a a B d eia Lib rary di Oxf rd, a Aarh s, a Sa ama ca, a Praga, a Dresda, a Basi ea, eccetera. P eri dicame te, aggi r ava i pr fess r LeBra -Chaste s i pr gressi de a s a i dagi e e, di ta t i ta t , i pr fess re g i risp deva c big ietti ac ici ei q a i sembrava c ti asse a d bitare de 'i teresse che p teva prese tar e q e e che chiamava e "tr vati e" di Di tevi e. Ma i gi va e medic si asciava sm tare per c s p c : a di de a c mp essit pig a de e s e ricerche , ciasc a de e mi sc e sc perte che a dava face d - vestigi impr babi e, r iferime t i cert , pr va i decisa - g i pareva ve isse a i serirsi i pr get t ic , g ba e, q asi gra di s , ed era c e t siasm sempre v che ri c mi ciava a fr gare, a da d a a cieca fra g i scaffa i s vraccarichi di ri eg at re di pergame a, seg e d ' rdi e a fabetic di a fabeti sc mparsi, sa e d e sce de d per c rrid i g sca e e passere e i g mbre di gi r a i impacchet tati, scat e di archivi , fasci mezz sma giati dai vermi. I s av r di sca v . Ci mise q asi q attr a i a fi ire: ma scritt di trece t pagi e e r t ti e q a e 'edizi e e a trad zi e de De str ct ra re m ver e pr pri e cc pava s sessa ta; 'apparat critic che c stit iva i rest de ' pera c mp rtava q ara ta pagi e di te e varia ti, sessa ta pagi e di bib i grafia terz de e q a i era c rrezi i a Ce eri, e 'i tr d zi e di q asi ce t ci q a ta pagi e i c i Di tevi e descriveva c f ga q asi r ma tica a ga tta fra Ga e e Asc epiade, dim stra d c me i

medic di Pergam avesse def rmat , cerca d di ridic izzar e, e te rie at mis tiche che Asc epiade aveva i tr d tte a R ma tre sec i prima e che i s i s cce ss ri, q e i che ve iva chiamati i "met disti", aveva seg it i m d f rse p ', tr pp sc astic ; ma stigmatizza d i f dame ti mecca icisti e s fist ici di q e pe sier i me de a sperime tazi e e de sacr sa t pri cipi de e "f rze at ra i" Ga e aveva di fatt i a g rat a c rre te di pe sier c a sa ista, diacr ic , m ge eista, di c i si ritr va t tti i difetti e 'et c assica de a fisi gia e de a medici a, e che aveva fi it c 'i sta rare 'a te tica ce s ra, a a ga, e s stess f zi ame t , a a rim zi e fre d ia a. Lav ra d s pp sizi i f rma i de tip rga ic / rga istic , simpatic / empatic , m ri/f idi, gerarchia/str tt ra, eccetera, Di tevi e evide ziava ' ac tezza e a perti e za de e c cezi i di Asc epiade e, prima di i, di Eras istrat e di Lic di Maced ia, e ric egava a e gra di c rre ti de a medici a i d -araba, s tt i eava i r rapp rti c a mistica ebraica, 'ermetism , 'a chimia, e pr vava i fi e c me a medici a fficia e e avesse sistematicame te repress a diff si e fi a m me t i c i mi i c me G dstei , Gr deck Ki g Dri aveva fi a me te p t t farsi se tire e, ritr va d a c rre te s tterra ea che, da Parace s a F rier, aveva mai smess di sc rrere e m d scie tific , aveva defi itivame te rimess i ca sa e basi stesse de a fis i gia e de a semi gia medica. Appe a a datti grafa che aveva fatt ve ire app sta da T sa ebbe termi at a battit ra di q e test f t e fitt di ri vii, te a pi di pagi a e caratteri greci, Di tevi e e sped s bit a c pia a LeBra -Chaste ; i pr fess re g ie a rima d mese d p : aveva esami at c c ra i av r de medic , se za ira partigia eria, ed era gi t a a c c si e de t tt sfav rev e: cert , 'edizi e de test di Riga d de Di tevi e er a stata redatta c scr p che faceva re a s disce de te, ma i trat tat de chir rg pers a e de a pri cipessa pa ati a diceva ie te di a te ticame te v rispett a Tractati de re ib s di E stachi , a De str ct ra et s re m di L re z Be i i, a De at ra re m di Etie e B a card e a De re ib s di Ma pighi, sembrava d vesse meritarsi a p bb icazi e a parte; 'ap parat critic ma ifestava 'immat rit de gi va e ricercat re che v e d ze a t eme te strafare era ri scit s ad appesa tire i test ; g i errata rig arda t i Ce eri era ass tame te margi a i, e 'a t re

avrebbe fatt meg i a verificare e pr prie te e riferime ti (seg iva e e c di q i dici err ri missi i caritatev me te c ti da LeBra -Chaste : Di t evi e, per esempi , aveva scritt "J. C i . I vest" i vece di "J. c i . I vest. ", e a citazi e . 10 [M er, McI t sh & va S yke], pp re aveva citat 'art ic di H. Wirz i "M d. Pr b. Pdiat.", 6, 86, 1960 se za fare riferime t a a v r precede te di Wirz, Hargitay & K h p bb icat e '"He v. physi . pharmac . Acta" 9, 196, 1951); q a t a 'i tr d zi e st ric -fi s fica, i pr fess re preferiva asciar e t tta a resp sabi it a Di tevi e e rifi tava, da parte s a, di fav rir e i q a che m d a p bb icazi e. Di tevi e si aspettava di t tt me che a reazi e de ge ere. P r esse d c vi t de a perti e za de e s e ricerche, sava mettere i d bbi ' est i te ett a e e a c mpete z a de pr fess re LeBra -Chaste . D p varie settima e di esitazi e, decise che d veva asciarsi fermare de ' pi i e sti e di m che, d p t tt , era i s cap , e che d veva te tare di farsi p bb icare i ma scritt da s ; e c rresse i trasc rabi i err ri e ma d a varie riviste specia izzate. L rifi tar t tte e Di tevi e d vette ri ciare a a p bb icazi e, abba d a d c temp ra eame te e s e ambizi i di ricercat re. L'eccessiv i teresse ded icat a e s e i dagi i a scapit de av r q tidia g i aveva ca sat da c siderev e. D p di i si era sistemati a Lava r a tri d e medici ge er ici e, i ta ti mesi e i ta ti a i, g i aveva praticame te s ffiat a c ie te a. Se za app ggi, abba d at , schifat , Di tevi e fi c asciare i s st di e si trasfer a Parigi decis a fare s i medic di q artiere i c i s g i i ce ti avrebber mai pi sfidat ' ivers prestigi s ma temibi e deg i e r diti e deg i st di si, ma si sarebber ri ca t cciati ei piaceri d mestici de s feggi e de a c ci a. Neg i a i seg e ti, i pr fess r LeBra -Chaste , de 'Accademia di medici a, p bb ic s ccessivame te: artic s a vita e ' pera di Riga d de Di tevi e (U r g fra cese a a c rte di L igi XIV: Riga d de Di tevi e, "Arch. i ter . St r. Scie t." 11, 343, 1962); - 'edizi e cri tica de De str ct ra re m, c ripr d zi e i facsimi e, trad zi e, te e g ssari (S. Karger, Basi ea, 1963);

s pp eme t critic a a Bib i grafia r gica di Ce eri ("I t. Z. f. Ur " S pp . 9, 1964) e i fi e; artic epistem gic i tit at Abb zz di a st ria de e te rie re a i da Asc epiade a Wi iam B wma , p bb icat i "Akt e e Pr b eme a s der Geschichte der Medizi " (Basi ea, 1966), che ripre deva a pr si e fatta e XIX C gress i ter azi a e di St ria de a medici a (B asi ea, 1964), a c i ris a za f c siderev e. L'edizi e critica de De str ct ra re m e i s pp eme t a a bib i grafia di Ce eri era stati ettera me te presi di pes da ma scritt di Di tevi e. G i a tri d e artic i sfr ttava , sbiade d c varie preca zi i rat rie, i cci de av r de medic che, q a t a i, ve iva citat ica v ta, i a ta a caratteri mi s c i d ve i pr fess r LeBra -Chaste ri graziava "i d tt r Ber ard Di tevi e di aver [g i] ge ti me te c m icat ' pera de s a te at ".

CAPITOLO XCVII H tti g, 4 Da m t temp H tti g ad pera pi st di gra de, prefere d , per i ritratti, 'i timit de a picc a sta za ricavata e ba at i , e ave d pres 'abit di e di av rare a e s e a tre pere, a sec da dei ge eri, i q est q e deg i a tri st di: e te e gra di a Gattires, s pra Nizz a, e sc t re m me ta i i D rd g a, diseg i e i cisi i a New Y rk. I s s a tt parigi per f , per a i, i ce tr di 'i te sa attivit artistica. Pr pr i si sv geva , eg i a i ci q a taci q e-sessa ta, i ce ebri "Marted di H tt i g" i c i si affermar artisti diversi q a t i carte ista F icie K h , i barit be ga L Va Derckx, 'ita ia Martib i, i "verba ista" spag T rt sa, i f t graf Arpad Sarafia e a sax f ista Este e Thierarch', a c i i f e za s certe te de ze precip e de 'arte c temp ra ea ha a c ra fi it di farsi se tire. L'idea di q ei marted ve e a H tti g, ma a s amic ca adese Gri er che e aveva rga izzati fe iceme te di simi i a Wi ipeg d p a sec da g erra m dia e. I pri cipi di q e e ri i i era i iber c fr t fra creat ri e a p ssibi it di vedere c me s'i f e zasser a vice da. F c s che d ra te i prim "marted", Gri er e H tti g, a a prese za di a q i dici a di spettat ri atte ti, si avvice dar g i tre mi ti s a stessa te a, c m e gi ca d vi a partita a scacchi. Ma be prest i pr t c de e sed te div e t m t pi raffi at e ci si mise a chiamare artisti pera ti i campi diversi: pitt re dipi geva q adr me tre m sicista jazz impr vvisava, pp re p eta, m sicista e ba eri i terpretava , ciasc c a pr pria si ta ssi, ' pera pr p sta da sc t re da sart . I primi i c tri f r tra q i i, c scie zi si e eggerme te i si. P i, c 'avve t de pitt re V adi s av, preser pr gressivame te a piega assai pi viva. V adis av era pitt re che aveva av t i s m me t di g ria s fi ire deg i a i tre ta. Arriv a p rima v ta ai "marted" di H tti g vestit da m gik. P rtava s a testa a speci e di berrett scar att , di pa fi issim , c b rd di pe iccia t r t r , tra e s a fr te d v'era praticat spazi di circa dieci ce timetr i i c i f d b ce este era

c pert da egger ricam ; e f mava a pipa t rca da g ca e di mar cchi r at di fi i d' r e i f r e di eba g ar it d'arge t . C mi ci c racc tare c me si era dat a a ecr fi ia i Bretag a i a gi r ata temp r a esca e c me p teva dipi gere che a piedi di fi ta d fazz ett imbev t di asse zi e c me i campag a d p e pi gge d'estate si sedeva e fa g t iepid per ripre dere c tatt c madre at ra e c me ma giava car e cr da che fr ava a a ma iera deg i i, c sa che e d sap re i c mparabi e. P i sci se s pavime t gra de r t di te a vergi e, a fiss c a ve ti a di ch i di pia tati a a sve ta e i vit 'assemb ea a cammi arci s pra di c cert . I ris tat , i c i grigi imprecisi ma cava di ric rdare i "diff se grays" de ' tim peri d di La re ce Hapi, ve e immediatame te battezzat "L'U m c e s e ava ti". I p bb ic , ammirat , decise che V adis av sarebbe stat d' r a i p i i maestr tit are de e cerim ie e t tti si separar c 'i tima c vi zi e di aver c trib it a part rire cap av r . I marted s ccessiv s i cap che V adis av ci sapeva fare. Aveva chiamat a racc ta i T t-Paris e pi d i ce t ci q a ta pers e aff ava st di . U 'imme sa te a era stata agga c iata s e tre pareti de gra de ca e (i q art m r esse d 'a ta vetrata) c varie deci e di secchi, ei q a i era immersi gr ssi pe e i da imbia ch i , disp sti a ce tr . Ubbide d a e istr zi i di V adis av, g i i vitati si a i ear g a vetrata e, a s seg a e, si precipitar s i baratt i, imp g ar i pe e i e a dar a spa mar e i pi i fretta p ssibi e i c te t s a te a. L' pera pr d tta f gi dicata i teressa te, ma determi ' adesi e a ime dei s i creat ri impr vvisati e, ma grad i ri varsi c ti te tat di settima e i settima e i fatt d'i ve zi i, V adis av c bbe s ccess di breve d rata. F s stit it ei mesi seg e ti da bambi pr digi , ragazzett s i d dici a i che s mig iava a fig ri , c i cape i ric ci, gra di c etti di pizz e gi di ve t er dai b tt i di madreper a. Imp r vvisava "p esie metafisiche" di c i s i tit bastava a tras g are g i as c tat ri: Va tazi e de a sit azi e Ce sime t de e c se deg i esseri perd ti per via

M d di fare i p t Ticchetti di cava i disse ati a pasc e a tte Ba g i re r ss di f c da camp a 'addiacci Ma ahim! gi r si sc pr che er a s a madre a c mp rre - e a c ra pi spess , a ric piare - q ei p emi, bb iga d i fig i a imparar i a mem ria. P i si s sseg ir perai mistic , a st e a de striptease, ve dit re di cravatte, sc t re che si a t q a ifi cava e ri asce te e che impieg parecchi mesi per cavare da b cc di marm ' pera i tit ata Chimera (q a che settima a d p s s ffitt de 'appartame t di s tt c mparve a pre cc pa te fess ra, e H tti g d vette far rifare e s stit ire i pr pri parq et), i dirett re di a rivista d'arte, em di C hrist che impacchettava i te i di y picc i a ima i vivi; a ca ta te di caff c cert che chiamava t tti "be m retti "; prese tat re di radi -cr che t,140 ragazz r b st c gi pied-de-p e, tirabaci, a e i c m gramma e ci d i fa tasia, che stim ava a a v ce e a gest , c acce ti e mimiche de g e di c mme tat re d'i c tri di catch, e prestazi i dei ba eri i e dei m sicisti; "c cett a e" p bb icitari appassi at di y ga che per tre settim a e te t i ti me te d'i iziare g i a tri i vitati a a s a arte face d r ass mere a p sizi e de t a ce tr de gra de st di ; a padr a di a pizze ria, 'ita ia a da a v ce past sa, che ca tava impeccabi me te de e arie di V erdi impr vvisa d spaghetti c sa se s b imi; e 'ex dirett re di picc z di pr vi cia, che aveva addestrat dei f x-terrier a fare i sa t m rta e a 'i dietr e de e a atre a c rrere i t d , e che si sistem e st di c ' taria gi c iera che c s mava spave t se q a tit di pesce. La m da deg i happe i g, che c mi ci a i vadere Parigi s fi ire di q eg i a i, t se pia pia a q e e ri i i m da e i r i teresse pri cipa e. Gi r a isti e f t grafi, che e aveva freq e tate assid ame te, fi ir c tr var e ta ti s rpas sate, e g i preferir saraba de pi se vagge d ra te e q a i Tizi si divertiva a sgra cchiare ampadi e me tre

Cai sm tava sistematicame te e t bat re de risca dame t ce tra e e Sempr i si apriva e ve e per scrivere a p esia c s sa g e. H tti g, de rest , fece gra ch per tratte er i: aveva fi it c 'acc rgersi che si a iava am piame te a q e e feste, e q a i g i aveva dat mai ie te. Ne 1961, t r at da s ggi r a New Y rk d v'era rimast pi a g de s it , avvert g i amici che ri ciava a q eg i i c tri settima a i dive tati st cchev i a f rza di essere prevedibi i e che a q est p t era meg i i ve tare q a c s'a tr . I gra de st di , da a ra, q asi sempre desert . Ma, f rse per s perstizi e, H tti g vi ha asciat m t materia e e, s pra cava ett d'acciai i mi a t da q attr rif ett ri spi ve ti da s ffit , a gra de te a, i tit ata E ri dice, de a q a e g i piace dire che e rester i c mpi ta. La te a raffig ra a s ta za v ta, dipi ta di grigi , praticame te se za m bi i. A ce tr , a scriva ia di grigi meta ic s a q a e s disp sti a b rsetta, a b ttig ia di atte, 'age da e ibr apert s i d e ritratti di Raci e e di Shakespea re. 141 S a parete di f d q adr raffig ra te tram t . Di fia c , a p rta s cchi sa, per a q a e s'i t isce che E ridice, attim fa, sc mparsa per sempre.

CAPITOLO XCVIII R , 2 P c temp d p a r sistemazi e i r e Sim -Cr be i er, i R s'i capricciar di a camera da ett m der a vista e gra de magaz zi i c i L ise R av rava c me fatt rista. I ett c stava da s 3.234 f ra chi. C i c pri ett , i c m di i, i tav i da t i ette, i p f ass rtit e 'armadi a specchi, a s mma s perava g i dicimi a fra chi. La direzi e de eg zi acc rd a a s a impiegata credit prefere zia e di ve tiq attr me si se za app rt i izia e; 'i teresse de prestit fissat a 13,65%, ma te t c t de e spese di c stit zi e d ssier, dei premi assic razi e s a vita e dei ca c i di amm rtame t , i R si ritr var a versare me si me te vece t q ara t fra chi e tre tad e ce tesimi, che ve er a t maticame te detratti d a stipe di di L ise R . La q a c sa rapprese tava q asi terz de e r e trate, per c i f s bit chiar che sarebber ri sciti a s pravvivere de ce teme te i simi i c dizi i. Ma rice R , che era ai t redatt re a a CATMA (C mpag ia Assic razi i Trasp rti Marittimi), decise q i di di chiedere a me t a s cap servizi . La CATMA era a s ciet ma ata di giga tism i c i acr im c rrisp deva s i m d m t parzia e a de e attivit sempre pi m tep ic i e m tif rmi. R , da parte s a, era i caricat di preparare g i mese a re a zi e c mparativa s mer e 'amm tare de e p izze s tt scritte press c m i e dipartime ti de a regi e N rd. Q esti rapp rti, e q e i redatti dai s i c eghi di pari grad s 'attivit di a tri sett ri ec mici ge grafici (as sic razi i s tt scritte press agric t ri, c mmercia ti, iberi pr fessi isti eccetera, e Ce tr Ovest, e a regi e R da -A pi, i Bretag a, eccetera), ve iva i c rp rati ei d ssier trimestra i de a sezi e "Statistica e Previsi i" che i cap servizi di R , cert Arma d Fa ci , prese tava i direzi e g i sec d gi ved di marz , gi g , settembre e dicembre. I te ria, R vedeva i s cap servizi t tti i gi r i fra e dici e e dici e mezz d ra te q e a che chiamava a C fere za dei redatt ri, ma era cert che p teva spe rare di avvici ar per par arg i de s

pr b ema. De rest , i cap servizi si faceva rapprese tare q asi sempre da s vice e ve iva a presiedere di pers a a C fere za dei redatt ri s q a d ' rge za di redigere i d ssier trimestra i c mi ciava a farsi se tire, e ci a p artire da g i sec d ed di marz , gi g , settembre e dicembre. U a matti a i c i, eccezi a me te, Arma d Fa ci assisteva a a C fere za dei redatt r i, Ma rice R si decise q i di a d ma darg i app tame t . "Veda p ' c a sig ri a Y a de" risp se, c m ta c rtesia, i cap servizi . La sig ri a Y a de aveva i c st dia i d e tacc i i di app tame ti de cap servizi , , 'age da f rmat picc , per g i app tame ti pers a i, 'a tr , da ffici , per g i app tame ti di av r , e dei c mpiti pi de icati de a sig ri a Y a de c sisteva pr pri e sbag iare tacc i e pre dere d e app tame ti c temp ra eame te. Arma d Fa ci era certame te m m t cc pat pe rch a sig ri a Y a de p t fissare q e 'app tame t s per sei settima e d p : e frattemp , i cap servizi d veva recarsi a Mar y- e-R i per partecipare a a ri i e a a e dei capiservizi de a z a N rd e a rit r avrebbe d v t cc parsi de a c rrezi e e revisi e de d ssier di marz . P i, c me faceva t tti g i a i, a 'i d ma i de a ri i e dirett ria e de sec d gi ved di m arz , se e sarebbe a dat dieci gi r i i m tag a. App tame t fissat per ma rted 30 marz q i di, a e dici e tre ta d p a C fere za dei redatt ri. Era b gi r e a b a ra, t tti sapeva i fatti che Fa ci aveva e s e re e i s i gi r i: i ed, c me chi q e, era di cattiv m re, i ve erd, c me chi q e, era distratt ; i gi ved i fi e d veva partecipare a semi ari rga izzat da deg i i geg eri de Ce tr ca c i s "Ca c at ri e Gesti e de 'Impresa" e aveva bis g di t tta a gi r ata per ripassarsi g i app ti ch e aveva cercat di pre dere d ra te i semi ari precede te. I tre, vviame te , era esc s p terg i par are a matti a prima de e dieci e i p meriggi prim a de e q attr . Disgraziatame te per R , i cap servizi si r ppe a gamba scia d e rit r s ' tt apri e. Ne frattemp , a direzi e 'aveva mi at mem br de a c mmissi e paritetica che d veva recarsi e N rdafrica per esami are i c te zi s s ssiste te fra e s ciet e i s i ex part er a geri i. Q a d t r , i ve t tt apri e, i cap servizi a t tti g i app tame ti che p teva p ermettersi di a are e si ri chi se per tre gi r i c a

sig ri a Y a de per preparare i test che avrebbe acc mpag at a pr iezi e de e diap sitive rip rtate da Sahara ("Mzab dai mi e c ri: O arg a, T gg rt, Ghardaia"). P i se e a d i week-e d, week-e d che si pr g, i q a t a F esta de Lav r cadeva di sabat e c m'era c s et di e ei casi de ge ere i q adri de 'azie da aveva a p ssibi it di pre dersi i ve erd i ed. I cap s ervizi t r q i di marted, q attr maggi , e fece a breve c mparsa a a C fere za dei redatt ri per i vitare g i impiegati de s repart e i r fami iari a a pr iezi e c mme tata che rga izzava 'i d ma i sera a e tt e a sa a 42. Si riv se c rteseme te a R ric rda d g i che d veva vedersi. R a d s bit da a sig ri a Y a de e tte e app tame t per d e gi r i d p , gi ved ( 'i geg ere de Ce tr ca c i faceva stage a Ma chester, e i semi ari d'i f rmatica era pr vvis riame te s spes ). La sed ta di pr iezi e f ver s ccess . I p bb ic era rad e i r m re de pr iett re c priva a v ce de c fere ziere che s'impasticciava di c ti . P i, me tre i cap servizi , d p aver m strat pa met , a ciava d e e camme i, s scherm apparve a f t di R bert Lam re x i Fais s rve di Sacha G itry, seg ita da H a B ssis e a prima de La Sg a dri a tim rata, e da J es Berry, Yves De ia d e Sat r i Fabre, i a ta if rme da accademici, i a c mmedia b evardiera deg i a i ve tici q e, i tit ata G i Imm rta i e ispirata a q a t servi me te da L'Abit verde. 142 F ri s , i cap servizi fece riacce dere e ci e f s bit chiar che ' perat re addett ai caricat ri de e diap sitive si era cc pat de a c fere za di Fa ci e a che di q e a che avrebbe te t i gi r d p c e ebre critic teatra e s "Sp e d ri e miserie de teatr fra cese". L'i cide t e ve e rapidame te vviat , ma ' ic papaver de a s ciet che avesse c se ti t a sp starsi, i dirett re de dipartime t "Esteri", e appr fitt per fi arse a c a sc sa di pra z di av r . C m q e sia, ' m re de 'i d ma i era a q a t tetr e q a d R si prese t a 'app tame t e g i esp se i s pr b em a, i cap servizi g i fece tare q asi seccame te che e pr p ste rig arda ti 'a me t di stipe di ve iva esami ate i vembre da a direzi e de pers a e e che era ass tame te impe sabi e pre der e i c siderazi e prima di q e a data. D p aver girat e rigirat i pr b ema i t tti i se si, R gi se a a c c si e di aver c mmess err re marchia : i vece di p st are

direttame te a me t di stipe di , avrebbe d v t chiedere di s fr ire de e faci itazi i a e gi va i c ppie che i servizi s cia e de 'azie da acc rdav a ag i amm g iati per fav rir e 'access a a pr priet, i rifacime t i ramm der ame t de a r abitazi e pri cipa e 'acq ist di attrezzat re. I re sp sabi e de servizi s cia e, che R p t i c trare d p i d dici maggi , g i risp se che a c sa era fattibi issima e s cas a patt , vviame te, che i R ris tasser effettivame te sp sati. Ora, se viveva i seme da pi di q attr a i rmai, i d e aveva mai, c me si dice, reg arizzat a r sit azi e. Si sp sar q i di, a 'i izi di gi g , i pi semp iceme te p ssibi e perch, e frattemp , e r c dizi i materia i aveva c ti at a g astarsi semp re di pi: a c azi e di zze, c i d e testim i c me ici i vitati, ebbe c me c r ice se f-service dei Gra ds B evards e e fedi matrim ia i f r d i tt e. I preparativi de a ri i e dirett ria e de sec d gi ved di gi g m bi itar tr pp R perch ri scisse a tr vare i temp per rad are i mer si d c me ti ecessari a a c stit zi e de a s a d ma da di assiste za s cia e. I d ssier f q i di c mp et s merc ed 7 g i . E da ve erd 16 g i a mezz gi r a ed 16 ag st a e tt e q ara taci q e, a CATMA chi se b ttega. I R a dar i vaca za, i pr b ema si p eva emme . Per c i, me tre i bambi passava 'estate a Lavai dai i mater i, r , grazie a 'i teressa me t di vici (Berger) che i racc ma d a c ega, f r ass ti per mese, i c me avapiatti e ei c me ve ditrice di sigarette e artic i s ve ir (p rtace ere, f ard c a t rre Eiffe e i M i R ge, bamb i e fre ch-c a ca , acce di i a vecchi me c a scritta "R e de a Paix", Sacr-C e r c evicata e via di seg it ) i ca e chiamat La Re aissa ce: era rist ra t e b gar -ci ese, sit at fra Piga e e M tmartre, e q a e sbarcava tre v te a sera g i st ck t ristici de a Paris by ight i q a i per setta taci q e fr a chi t tt c mpres faceva i gir di Parigi i mi ata, pra zava a La Re aissa ce ("fasci de a b hme, ricette es tiche") e passava a pass di carica per q attr cabaret, Les de x hmisphres ("striptease e cha s iers: Parigi, t tt spirit de 'a tica Ga ia"), The Ta geri e Dream (d ve fficiava d e da z atrici de ve tre, Zaz a e Aziza), Le R i Ve ces as ("ca ti e a v ta, atm sfer a medieva e, me estre i, vecchie ca z i sce e") e da tim La

Vi a d'O est ("a sh w-p ace f e ega t depravity. Spa ish b es, R ssia tyc s a d fa cy sp rts f every a d cr ssed the w r d t ride i "), prima de ride p sit i a berg , i tasati di champag e d ciastr , a c ici s spetti e zak sk i grigiastri. 143 T r at a a CATMA, R vi tr v a br tta s rpresa: a c mmissi e di assiste za s cia e, s vraccarica di d ma de, aveva appe a decis che d' r a i p i avrebbe esami at s e pratiche perve te per via gerarchica, c ' ava de cap servizi e de dirett re de dipartime t da c i dipe deva i ric hiede te. R dep se a s a pratica s a scriva ia de a sig ri a Y a de sc g i ra d a di fare di t tt perch i cap servizi vi scarab cchiasse d e s brie ri ghe di te caratteristiche e a firma. Ma i cap servizi firmava mai a a eggera e a zi, c me diceva a m ' di batt ta, aveva spess dei crampi a a pe a . Per i m me t , a c sa pi imp rta te era a preparazi e de res c t trimest ra e di settembre c i, per q a che m tiv che c sceva s i, attrib iva ' imp rta za partic are. E fece rifare i rapp rt a R per be tre v te rimpr v era d g i g i v ta d'i terpretare e statistiche i se s pessimistic i vece di far risa tare i pr gressi c mpi ti. R , a rabbia i c re, si rasseg ad aspe ttare a tre d e tre settima e; a r sit azi e era sempre pi precaria, aveva ritard di sei mesi s 'affitt e debit di q attr ce t fra chi da d r ghiere. Per f rt a, d p d e a i di attesa, L ise R ri sc a iscrivere i ba mbi a id m icipa e, ibera d i de a q ara ti a di fra chi a gi r che g i c stava prima. I cap servizi rimase asse te t tt tt bre: partecipava a viaggi di st di e a Germa ia federa e, Svezia, Da imarca e Paesi Bassi. I vembre ' tite vira e te e a casa per tre settima e. R , disperat , ri ci a vedere f t r s ccess de e s e i iziative. Fra i prim marz e i tre ta vembre, i cap servizi era ri scit ad asse tarsi per q attr mesi pie i e R ca c che fra week-e d pr gati, p ti, c tr p ti, stage, semi ari e sp stame ti vari, i ve mesi e s e prese ze i ffici arrivava a ce t . Se za c tare e tre re che si pre deva per fare c azi e e scite a e sei me ve ti per perdere i tre de e sei e tre. N c'era a c m tiv perc h t tt q est c ti asse. Ma, ed sei dicembre, i cap servizi f mi at vicedirett re de Servizi esteri e e 'e f ria de a pr m zi e risped

fi a me te a pratica c parere fav rev e. Q i dici gi r i d p , 'ai t s cia e era acc rdat . F a ra che i servizi fi a ziari de a s ciet si acc rse c he 'amm tare dei rimb rsi effett ati da a c ppia R per 'acq ist de a r camera da ett s perava i tett a t rizzat per i prestiti ag i amm g iati: v e tici q e per ce t de e ris rse d p i defa c spese affere ti a 'abitazi e pri cipa e. I credit acc rdat ai R era q i di i ega e e a Ditta p te va pr pri farsi gara te! A a fi e de prim a , q i di, R aveva tte t a me t ai t s cia e e bis g ava ric mi ciare t tt da cap c v cap servizi . Q est v , scit fresc fresc da a gra de sc a, imb tt it d'i f rmatica e tec ica ec mic -s cia e-ev tiva, i gi r de s arriv ri t tti i c ab rat ri e fece r sapere che i av r de a sezi e "Stat istica e Previsi i" si basava s met di a tiq ati, per dire medieva i, che era i efficace prete dere di v er e ab rare a p itica a medi termi e a g termi e va ida parte d da i f rmazi i racc te s trimestra me te, e che d' ra i p i, s tt a s a direzi e, si sarebbe d v t pr cedere a stime gi r a iere s campi at re s ci -ec miche p t a i i m d da p tersi basare i g i m me t s m de ev tiv de e attivit de a ditta. D e pr grammat ri d e Ce tr ca c i fecer q e che d veva fare e i cap a q a che settima a R e i s i c eghi si ritr var s mmersi da fasci di schede mecca grafiche s e q a i appariva pi me chiarame te che i diciassette per ce t dei c ti vat ri rma i ptava per a f rm a A me tre i q ara t tt virg a q attr per ce t dei c mmercia ti de a regi e Midi-Pire ei si dichiarava s ddisfatt i de a f rm a B. La sezi e "Statistica e Previsi i", abit ata a met di pi c a ssici i c i si c tava e assic razi i s tt scritte rescisse traccia d de e aste (q attr aste vertica i e a q i ta rizz ta e che tag iava e prime q attr ), cap rapidame te che d veva pre dere dei pr vvedime ti se v eva aff gare de t tt , e i izi sci per de ze che c sisteva e tempestare di d ma de pi me perti e ti i v cap servizi , e d e esperti d'i f rmatica e i ca c at ri. I ca c at ri resistetter , i d e esperti d'i f rmatica a che ma i v cap servizi fi c cr are e, d p sette settima e, chiese i trasfe rime t . Q est epis di , rimast ce ebre e a ditta s tt i me di La Disp t a

fra i Vecchi e i N v , sp stava di pe i pr b ema R . Era ri scit a farsi prestare d emi a fra chi dai s ceri per tappare i b chi de 'affitt , m a i debiti si acc m ava da t tte e parti ed era sempre pi a c rt di s zi i. Aveva be 'amm cchiare, i e L ise, re stra rdi arie, assic rare i s ervizi perma e te a d me ica e i gi r i festivi caricarsi di av r a d mici i (scrivere b ste, ric piare schedari c mmercia i, c fezi are mag ieria, ecc etera), i divari fra ris rse e bis g i c ti ava a crescere. I febbrai e ma rz , c mi ciar a p rtare a M te di Piet i rispettivi r gi, i gi ie i di L ise, a te evisi e e a macchi a f t grafica di Ma rice, a K ika a t ref ex f r ita di te e biettiv e f ash e ettr ic che era a ce dei s i cchi. I apri e, ve mi acce di sfratt da parte de 'ammi istrat re i c stri ser a ric rrere a a tr prestit privat . Ge it ri e amici i timi g ie rifi tar , e f r sa vati i extremis da a sig ri a Crespi che per r ritir da a Cassa di Risparmi i tremi a fra chi che aveva mess da parte per pagarsi i s f era e. Se za appe c tr a decisi e de servizi s cia e, se za cap se rvizi c i app ggiarsi per a va richiesta di a me t , perch 'ex vice cap se rvizi che s stit iva pr vvis riame te aveva tr ppa pa ra di perdere i p st per ass mersi a mi ima i iziativa, R si aspettava pi ie te. I q i dici g i , L ise e i deciser di aver e abbasta za, che avrebber pagat pi i e te, che i pre desser p re, che avrebber fatt ie te per dife dersi. E se e a dar a passare e vaca ze i I g s avia. Q a d t r ar , c'era m c chi d'i gi zi i e timi avvisi s tt st i . G i tag iar i gas e a ce e, s richiesta de 'ammi istrat re, dei periti stimat ri c mi ciar a prep arare a ve dita f rz sa dei r m bi i. F a ra che accadde 'imprevist : pr pri e m me t i c i s a p rta de stabi e era stat affiss carte gia che a ciava a ve dita a 'asta de m bi i R (be a camera da ett m der a, gra de r gi a pe d , crede za L igi XIII, eccetera) e gir di q attr gi r i, R , arriva d i ffici , ve e a sapere che era stat mi at vice cap servizi e che a s a retrib zi e passava da mi e vece t a d emi as ettece t fra chi a mese. Di c p , 'amm tare dei rimb rsi me si i de a c pp ia R dive tava praticame te i feri re a q art de e s e e trate, e i servizi fi a ziari de a CATMA p ter , i gi r stess , sga ciare i pie a ega it ai t eccezi a e per 'amm tare di ci q emi a fra chi. A che se R d vette, pe r evitare i pig rame t ,

pagare e pesa ti c mmissi i deg i fficia i gi diziari e dei periti stimat ri, p t, ei d e gi r i seg e ti, reg arizzare a sit azi e ei c fr ti de 'amm i istrat re e de 'EDF-GDF144 Tre mesi d p , pagava ' tima rata de a camera da ett e f q asi tra q i ame te che, 'a s ccessiv , rimb rsar i ge i t ri di L ise e a sig ri a Crespi e rec perar r gi, gi ie i, te evisi e e macchi a f t grafica. Oggi, tre a i d p , R cap servizi e a camera da ett c s d rame te acq istata ha perd t ie te de s sp e d re. S a m q ette di y vi ett , i ett , a ce tr de a parete di f d , a c chig i a schiacciata f derata di a st ffa s cam sci , c r ambra, rifi it re "se eria gra ss " c ci ghia e fibbia di rame e c pri ett di pe iccia acri ica, bia ca. D e c m di i ass rtiti, c pia di meta sati at , faretti am v ibi i e a radi sveg ia POGO i c rp rata, da a parte e da 'a tra. C tr a parete di destra, si tr va c m-t i ette rett da a cr ciera emie ittica di meta , rivestit di c t e s pe e scam sciata, c d e cassetti e sc m part per rip rvi i f ac i, gra de specchi di setta t tt ce timetri, e p f appaiat . C tr a parete di si istra, si tr va gra de armadi a specch i e q attr p rte, c z cc ric pert di a mi i a dizzat pac , f r t e mi s , e e fasce fr ta i, c me e atera i, ric perte di a st ffa i t ata a rest de a camera. Q attr ggetti pi rece ti s stati i c rp rat i a m bi i i izia e. I prim te ef bia c app ggiat s dei c m di i. I sec d , s pra i ett , a gra de i cisi e retta g are i a c r ice di c i verde b ttig ia: raffig ra a picc a spiaggia i riva a mare: d e ba mbi i s sed ti s m r de a ba chi a e gi ca a dadi. U m egge i gi r a e s i gradi i di m me t , a ' mbra de 'er e c a sciab a i p g . U a ragazza riempie i secchi a a f ta a. U ve dit re di fr tta sdraiat ac ca t a a s a bi a cia. I f d a a bett a, da a p rta aperta e e fi estr e spa a cate, si ved d e mi i a tav a dava ti a a b ttig ia di vi . I terz Oggett , fra a t i ette e a p rta de a camera, a c a e a q a e, a p g i chi si e pa cia i gi, d rme e at ; e i q art i gra dime t f t grafic , fissat s eg de a p rta da q attr p ti e: raffig ra i q attr R : L ise, i abit a fi ri, tie e per ma i fig i maggi re, e Ma rice, c e ma iche de a camicia rimb ccate s pra i g miti,

prese ta a bracci tes vers strare che ha difetti.

' biettiv

i beb

e cr d , c me se v esse m

L st di di Bart eb th a sta za retta g are dai m ri c perti di scaffa i di eg sc r ; s i gra parte v ti ggi, ma resta a c ra 61 scat e ere, ide ticame te chi se da astri grigi sigi ati c a cera, raggr ppate s g i timi tre ripia i de a parete di f d , s a destra de a p rta imb ttita che a ffaccia e gra de vestib , e d ve, a stipite, appes b ratti i dia da a gr ssa testa di eg che c i gra di cchi affi ati sembra veg iare s q e spazi e tr e sever c me g ardia e igmatic e q asi i q ieta te. A ce tr de a sta za, a ampada scia itica s spesa, retta da t tt gi c d i cavi e p egge che s ddivid a s a massa e rme per 'i ter s ffitt , i mi a c a s a ce i fa ibi e gra de tav q adrat c pert da pa er , i mezz a q a e distes p zz e q asi fi it . Raffig ra picc p rt dei Darda e i vici a a f ce di q e fi me che g i a tichi chiamava Maia dr s, i Mea dr . La c sta a striscia di sabbia, gess sa, arida, c rare gi e stre e a beri a i; i prim pia , a si istra, si svasa i a ca a gremita da deci e e deci e di barche c scaf er e c i fragi i a berat re si aggr vi g ia i i estricabi e retic di vertica i e b iq e. Dietr , c me a trett a te macchie c rate, vig e, vivai, gia i campi di se ape, eri giardi i di ma g ie, r sse cave di pietra a terrazza s i fia chi di pe dii p c ripidi. A di , s t tta a parte destra de 'acq ere , gi de tr e terre i ta a za, e r vi e di 'a tica citt appai c stra rdi aria precisi e: mirac same te c servat per sec i e sec i s tt g i strati a vi a i p rtati da fi me si s , i astric di marm e pietra tag iata de e vie, de e

CAPITOLO XCIX Bart eb th, 5 I

cerc

a v ta

'eter

'effimer

dim re e dei temp i, appe a t r at a a ce, diseg a s a terra stessa 'impr ta precisa de a citt: i cr ciarsi di vi zze estremame te strette, pia ta, i sca a, di abiri t esemp are fatt di vic i ciechi, c rti i di sg mber , cr cicchi, strade traverse, che i cerchia e vestigia di 'acr p i vasta e s t sa r ata di resti di c e, p rtici cr ati, sca e c me cchiaie aperte s terrazze sf date, q asi che, e c re di q e deda gi semi f ssi e, q e a spia ata i s spettabi e f sse stata asc sta app sta, a immagi e di q ei pa azzi de e fiabe rie ta i i c i si g ida di tte a pers a che, ric d tta a ca sa prima de gi r , deve p ter ritr vare a magica dim ra d ve fi isce c credere d'essere a data s i s g . U cie vi e t , crep sc are, attra versat da v e r ss sc re, s vrasta q est paesaggi imm bi e e ppress da q a e g i f rm a di vita vita stessa sembra sia stata ba dita. Bart eb th sed t dava ti a a tav a, e a p tr a de pr zi Sherw d, a p tr a Nap e e III, girev e e a d d , di m ga e c i c r vi accia. A a s a des tra, s pia di a picc a cassettiera, vass i accat di verde sc r reg ge a teiera di p rce a a screp ata, a tazza c piatti , a attiera, p rta v d'arge t c ' v i tatt e t vag i bia c a r t e 'app sit a e t rme tat di f rma, che pare sia stat diseg at da Ga di per i r efett ri de c egi di Sa ta Teresa di Ges; a a s a si istra, e a bib i tec a girev e vici a a q a e James Sherw d si era fatt f t grafare, si amm cch ia , i rdi e spars , pere e ggetti vari: i gra de At a te di Bergha s, i Dizi ari ge grafic di Meissas e Miche t, a f t grafia raffig ra te Bart eb th a 'et di circa tre t'a i, a pi ista i Svizzera, c cchia i da ghiacciai ve ti ati, a pe st ck, ma p e e berrett di a a ca cat fi a e recchie, r ma z p iziesc i tit at D g Days, specchi ttag a e da a c r ic e i tarsiata di madreper a, r mpicap ci ese di eg di f rma d decaedrica c facce ste ate, La M tag a I ca tata, 'edizi e i d e v mi ri egati di s tti e te a grigia, c i tit i a f c d rati s etichette ere, p m di b ast e a segret che sve a r gi tempestat di bri a ti, picc issim ritratt i ter di m de Ri ascime t , da a faccia scar a, che p rta c appe a arghe fa de e g ma te di pe iccia, a pa a di bi iard d 'av ri , q a che v me sc mpag at di a gra de edizi e i i g ese de e per e di Wa ter Sc tt, sp e didame te

ri egati e marcati c e armi de c a dei Crish m, e d e i strazi i di Epi a raffig ra ti, a Nap e e I che visita e 1806 a ma ifatt ra di Oberkamp f e stacca da pr pri pett a cr ce de a Legi d'O re per app tar a s q e de fi a diere, 'a tra a versi e p c scr p sa de I Dispacci di Ems i c i 'artista, ri e d e stess ambie te, a dispett de a ver simig ia za, i pri cipa i pr tag isti di q e fatt , m stra Bismarck, c i m ssi sdra iati ai s i piedi, che tag i zza f ri same te i messaggi c seg at g i da c sig iere Abeke , me tre a 'a tr cap de a sta za 'imperat re G g ie m I, s rris i s e te s e abbra, sig ifica a 'ambasciat re Be edetti, i q a e chi a a testa dava ti a 'affr t , che ' die za acc rdatag i termi ata. Bart eb th sed t dava ti a s p zz e. vecchi magr , q asi scar ificat , da cra i ca v , i c rit cere , g i cchi spe ti, che i d ssa a vestag ia di a a azz rr sti t stretta i vita da c rdig i grigi . I s i piedi ca zati i ciabatte di caprett giacci s pra tappet di seta dag i r i sfra giat i; a testa eggerissimame te r vesciata a 'i dietr , a b cca s cchi sa, si ag grappa c a ma destra a bracci de a p tr a me tre a ma si istra, a pp ggiata s tav i a p sizi e i at ra e, q asi a imite de a c t rsi e, tie e fra p ice e i dice ' tim pezz de p zz e. i ve titr gi g mi e vece t setta taci q e e ma ca p c a e tt di sera. La sig ra Berger t r a ta da dispe sari prepara i pra z e i gatt P ker Dice s ecchia s c pr i ett di pe che azz rr cie ; a sig ra A tam t si tr cca dava ti a marit appe a arrivat da Gi evra; i R ha appe a fi it di ma giare e O ivia N rve sta per partire per i s ci q a taseiesim gir de m d ; K ber fa s it ari , e H e ric ce a ma ica destra de a giacca di Sma tf, e Vr iq e A tam t g arda a vecchia f t grafia di s a madre, e a sig ra Trvi s fa vedere a a sig ra M rea a cart i a arrivata da r paese ata e. i ve titr gi g mi e vece t setta taci q e e prest sara e tt di sera. I c ci a, Ci c apre a scat a di pi chard ag i ar mi c s ta d e schede de e par e sep te; i d tt r Di tevi e fi isce di esami are a vecchia sig ra; s a scriva ia abb a d ata di Cyri e A tam t d e maggi rd mi ste d a t vag ia bia ca; e c rrid i

de 'e trata di servizi , ci q e fatt ri i i c tra a sig ra che cerca i s gatt ; Isabe e Grati et fabbrica fragi e caste di carte acca t a s padre che c s ta trattat di a at mia ma a. i ve titr gi g mi e vece t setta taci q e, e fra p c sara e tt di sera. La sig ri a Crespi d rme; e sa tt de d tt r Di tevi e d e pazie ti aspetta a c ra; e a g ardi a, a p rti aia s stit isce a de e va v e che c ma da e ci de 'atri ; ispett re de gas e perai verifica 'impia t de risca dame t ce tra e; e s ba at i , ass, i cima a stabi e, H tti g av ra a ritratt di m d'affari giapp ese; gatt t tt bia c c g i cchi discr mici d rm e e a camera di Sma tf; Ja e S tt ri egge a ettera che aspettava c impa zie za e a sig ra Or vska p isce i me s spes di rame de a s a mi sc a camera. i ve titr gi g mi e vece t setta taci q e, e s q asi e tt di sera. J seph Niet e Ethe R gers si prepara a sce dere dag i A tam t; per e sca e, dei p rtabagag i s ve ti a pre dere i ba i di O ivia N rve , e 'i mpiegata di 'age zia imm bi iare va a visitare i ritard 'appartame t che a bit Gaspard Wi ck er, e Herma F gger riesce sc te t da casa A tam t, e d e p iazzisti ide ticame te vestiti s'i c tra s pia er tt de q art pia , e i ip te de 'acc rdat re ciec aspetta i s i gradi i egge d e avve t re di Care Va L re s, e Gi bert Berger p rta gi e imm dizie chiede d si c me ris vere 'e igma i tricat de s fe i et , e 'atri Urs a S bieski c erca i me di Bart eb th s 'e e c deg i i q i i i, e Gertr de, t r ata per a visita a a s a ex padr a, si ferma attim a sa tare a sig ra A bi e a t tt fare de a sig ra de Bea m t; ass, i P assaert fa i c ti, e i r fig i ri rdi a per 'e esima v ta a s a c ezi e di ass rbe ti i str ate, e Ge evive F er t fa i bag prima di a darsi a ripre dere i picc as ciat a a p rti aia, e "H rte se" asc ta p ' di m sica i c ffia aspetta d i Marq isea x, e a sig ra Marcia i camera s a apre baratt di cetri i i s ttacet a a r ssa, e Batrice Breide riceve e s e c mpag e di sc a, e s a s re a A e pr va 'a tra dieta dimagra te. i ve titr gi g mi e vece t se tta taci q e, e fra attim sara e tt di sera; g i perai che sistema 'ex camera di M re et

ha fi it a r gi r ata; a sig ra de Bea m t rip sa s ett prima di pra z ; L Marcia ric rda a c fere za che Jea Richepi diede e sa at ri i c i si tr vava; e sa tt de a sig ra M rea , d e gatti i sazi d rm pr f dame te. i ve titr gi g mi e vece t setta taci q e, e sta per sc ccare e tt . Sed t dava ti a s p zz e, Bart eb th m rt . S pa de tav , chiss d ve e cie crep sc are de q attr ce t tre ta vesim p zz e, spazi er de ' ic pezz a c ra p sat diseg a a sag ma q asi perfetta di a X. Ma i pezz che i m rt tie e fra e dita ha a f rma, da m t temp prev edibi e e a s a stessa ir ia, di a W. FINE DELLA SESTA E ULTIMA PARTE

EPILOGO Serge Va e m r p che settima e d p , d ra te e feste de q i dici ag st . Da q asi mese sciva praticame te pi di camera. La m rte de s ex a i ev e a sc mparsa di Sma tf, che aveva asciat stabi e 'i d ma i stess , aveva terribi me te rattristat . N ma giava q asi pi, perdeva e par e, i terr mpeva e frasi a met. La sig ra N chre, E izaveta Or vska, a sig ri a Cre spi si dava i cambi per pre dersi c ra di i, a dava a tr var d e tre v te a gi r , g i preparava a tazza di br d , rassettava c perte e g a cia i, g i avava a bia cheria, ai tava a rip irsi, a cambiarsi, ac c mpag ava a gabi ett i f d a c rrid i . I caseggiat era q asi v t . M ti di q e i che a dava a dava pi i vaca za era partiti, q e 'a : a sig ra de Bea m t era stata i vitata c me preside te rari a fe stiva A ba Berg dat a Ber i per c mmem rare c temp ra eame te i va tesi m a iversari de a ascita de c mp sit re, i q ara tesim de a s a m rte ( e de C cert a mm ire d' a ge) e i ci q a tesim de a prima m dia e di W zzeck; Ci c, vi ce d a s a ssessi e per g i aerei e i servizi d'immigrazi e america i che credeva a c ra i sta ati a E is Is a d, aveva fi a me te risp st ag i i viti che da a i g i a ciava d e ta i c gi i, cert Nick Li ha s pr prietari di ca e tt r (i C b Nem ) a Demp ed rf, Nebraska, e cert B bby Ha we , medic ega e a Sa ta M ica, Ca if r ia; L Marcia s i era asciat trasci are da a m g ie e da fig i i a vi a d'afftt vici a Div e- es-Bai s; e O ivier Grati et, ma grad i pessim stat de a gamba, aveva ass tame te v t passare tre settima e c a fig ia e 'is a di O r . Perfi q e i che era rimasti i r e Sim -Cr be ier e mese di ag st appr fittar de p te de q i dici ag st per asciare Parigi tre gi r i: i P izzicag i a dar a Dea vi e p rta d si dietr Ja e S tt ; E izaveta Or vs ka a d a rivedere i fig i a Nivi ers e i fi e a sig ra N chre se e a d a Amie s per assistere a matrim i di s a fig ia. La sera di gi ved q att rdici ag st e stabi e c'era s a sig ra M rea , veg iata gi r e tte da 'i f ermiera e da a sig ra Trvi s, a sig ri a Crespi, a sig ra A bi e Va e. E q a d , 'i d ma i a fi e matti a, a sig ri a Crespi a d a p rtare a vecchi pi tt re d e va

a a c q e e a tazza di t, tr v m rt . Giaceva s ett , t tt vestit , p ac id e g fi , e ma i i cr ciate s pett . U a gra de te a q adrata c pi di d e metri di at era app ggiata acca t a a fi estra, rid ce d a met spazi r istrett de a camera di servizi i c i aveva passat a maggi r parte de a s a vita. La te a era praticame te vergi e: p chi tratti a carb ci , tracciati c c ra, a divideva i q adrati reg ari, schizz de spaccat di stabi e che ess v t fig ra avrebbe rmai pi abitat . FINE Parigi, 1969-1978

Pia ta de

stabi e. I c g mi i c rsiv s

q e i deg i ex i q i i i.

APPENDICI RIFERIMENTI CRONOLOGICI 1833 Nascita di James Sherw d. 1856 Nascita d e a c tessa de Bea m t. Nascita di C ri e Marci . 1870 Nascita di Grace Twi ker. B m de e pasticche pett ra i Sherw ds'. 1871 C ri e Marci a servizi a Parigi. 1875 I izi de a ttizzazi e di r e Sim -Cr be ier. 1876 Nascita di Fer a d de Bea m t. 1885 L bi A zre fi isce di c str ire stabi e. 1887 T erz C gress de 'U i e i ter azi a e de e Scie ze st riche.

1891 F rt de Vas de a Passi e a M se de e A tichit di Utrecht. 1982 Nasci ta di Marie-Thrse M rea . 1896 James Sherw d acq ista i Vas de a Passi e. 189 8 Arrest di a rete di fa sari i Arge ti a. 1900 I c tr di C ri e e H r M arci a 'Esp sizi e iversa e. M rte di James Sherw d. Nascita di Vra Or vs ka. Nascita di Ci c. Nascita di Perciva Bart eb th. 1902 Nascita di L Marcia . 1903 Car s deb tta a Metr p ita Opera. 1904 16 gi g : B m's Day. Nascit a di A bert Massy. 1909

Nascita di Marce Appe zze . 1910 Nascita di Gaspard Wi ck er. 1911 Nascita di Marg erite. 21 ge ai : arrest dei dirige ti pa a archici. 1914 26 settembre: m rte di O ivier Grati et a Perths- ez-H r s. 1916 Nascita di Herv N chre. 1917 Na scita di C ara Lichte fe d. M rte di J ste Grati et. 19 maggi : A g st s B. C i ff rd e Ber ard Lehamea perd i bracci si istr e b mbardame t de r Q.G. 1918 Esec zi e s mmaria di t tti i maschi de a famig ia Or v; Vra Or vsk a e a madre scappa prima i Crimea e p i a Vie a. 1919 Rmi R rschash te ta, s tt vari mi, di fare carriera e m sic-ha . I sig r Hardy apre rist ra te a Parigi e ass me He ri Fres e i

q a it di c c . Ott bre: Serge Va e si sistema i r e Sim -Cr be ier. 1920 Nas cita di O ivier Grati et. Nascita di Cyri e A tam t. I izi de sfr ttame t dei giacime ti de 'A t B ba djida. 1922 Gaspard Wi ck er va a b ttega da s ig r G ttma . 1923 8 maggi : Ferdi a d Grati et arriva a Gar a. Le Marcia s i amma a. 1924 He ri Fres e sp sa A ice. A bert Massy partecipa a Gir d'Ita i a, e p i a T r. L g i : Adrie Jrme pr m ss a 'aggregazi e di st ria; desti a t a ice Paste r, i tt bre si sistema i r e Sim -Cr be ier. 1925 Nascita di Pa Hbert. I sta azi e de 'asce s re. Bart eb th c mi cia a pre dere ez i i di acq ere . 15 tt bre: Massy batte i rec rd de m d de ' ra dietr m t re, ma a s a prestazi e vie e m gata; i 14 vembre, fa isce i s ec d te tativ . 24 dicembre: i ce di i casa Da g ars. 1926 3 ge ai : impr v visa sc mparsa dei Da g ars. U a settima a d p ,

ve g arrestati s c fi e svizzer . Ferdi a d Grati et, appe a t r at da 'Africa, f da a s ciet di pe ami es tici. C fere za di Jea Richepi a Pfis terh f. 26 vembre: Fer a d de Bea m t sp sa Vra Or vska. 1927 G i spiti de Pfisterh f si q ta per permettere a L Marcia di c ti are a st diare. 1928 Rmi R rschash i izia i s perip africa . 1929 M rte di G ttma . Nascita di B a che Garde . Nascita di E izabeth de Bea m t; t r e rdamerica a di Vra Or vska. Cat Spade vi cit re di t r e mi itare di b xe. Bart eb th c mpera appartame t i r e Sim -Cr be ier. Marz : Gaspard Wi ck er arriva a Parigi; i maggi , si arr a e parte per i Mar cc . Ott bre: He ri Fres e ascia i ri st ra te. 1930 I izi deg i scavi di Fer a d de Bea m t a Ovied . Prime p bb ic azi i di L Marcia. Ge ai : ascita di Ghis ai Fres e . Nascita de a sig ra N chre. Nascita di O ivia N rve . N vembre: Gaspard Wi ck er, iber da serviz i mi itare, i c tra Marg erite a Marsig ia.

1931 Apri e: i ce di de magazzi di pe icce es tiche di Ferdi a d Grati et. Maggi : Marc Grati et passa a 'aggregazi e di fi s fia. 1932 Marce Appe zz e parte per S matra. Esce i r ma z di Rmi R rschash, 'Or africa . M rte di Ferdi a d Grati et i Arge ti a. Gaspard e Marg erite Wi ck er si sistema i r e Sim -Cr be ier. La c mpag ia di He ri Fres e si smembra. 1934 La sig ra H rcade fabbrica 500 scat e ere per i f t ri p zz e di Bart eb th. Nascita di J seph Niet . Marz : m rte di Emi e Grati et. 3 settembre: m rte di Grard Gra ti et. 1935 M rte de a sig ra Hbert. Ge ai : Bart eb th dipi ge i s prim acq ere a Gij . Ag st : fi e deg i scavi a Ovied . 11 settembre: assassi i di A t i e Br di i F rida; e e settima e s ccessive, H e Br di Grati et r itr va e gi stizia i tre assassi i. 12 vembre: s icidi di Fer a d de Bea m t ; i 16, vie e i mat a Ldig a , a a prese za di Bart eb th t r at app sta da a C rsica. 1936 Bart eb th i E r pa, i marz i Sc zia (is a di Skye). Nas cita di Miche C avea .

Nascita de fig i di C ia Crespi. 1937 Bart eb th i E r pa; i g i , c stegg ia a J g s avia fra Trieste e D br v ik a b rd de s yacht 'A cy c Serg e Va e, Marg erite e Gaspard Wi ck er c me spiti; i dicembre, a cap Sa Vi ce z (P rt ga ). Apri e: He ri Fres e s'imbarca per i Brasi e. Li Margay sp sa J sette Massy. 1938 Bart eb th i Africa; i febbrai a Hammamet; i gi g a A essa dria. 15 marz : A sch ss. M rte di He ri Grati et. Arriv di Marce Appe zze a Parigi. 1939 Ge ai : Sma tf acq ista cr cifiss tricefa ei s k di Agadir. Marz : Marce Appe zze t r a a S matra. Apri e: J sette Margay t r a a vivere c i frate ; i viaggi per i S damerica, Li Margay c sce Ferri e Rita . Ag st : Bart eb th e Ke ia; i 10, Sma tf a pra z da Mack i . 1940 Bart eb th i Africa. Fra c is-Pierre LaJ ie radiat da 'a b dei medi ci. Apri e: arriv di He ri Fres e a New Y rk d ve Grace Twi ker ass me c me c c . 20 maggi : O ivier Grati et fatt prigi ier . 6 gi g : m rte de mari t di Marie-Thrse M rea .

1941 Bart eb th i Africa. 7 dicembre: b mbardame t di Pear Harb r. 1942 Bar t eb th i Africa. Operazi e "Cyc pe" i N rma dia. Battag ia de mar dei C r a i. M rte de a s re a di Gaspard Wi ck er, A e V tima d. 18 apri e: Marc G rati et i caricat a e re azi i e gabi ett di Fer a d de Bri ; i maggi i tervie e per far iberare O ivier. Gi g : Li Margay esce da carcere. 1943 Bart eb th i S damerica. M rte di L is Grati et. 23 gi g : atte tat c tr 'i geg ere ge era e Pferd eichter. 14 g i : ascita immagi aria de e ci q e s re e Trvi s. 7 tt bre: arrest di Pa Hbert. N vembre: m rte di Marg erite Wi ck er. 1944 Bart eb th i S damerica. Maggi : m rte di Grg ire V tima d s Garig ia . Gi g : a sig ra Appe zze vie e ccisa vici Vassie x-e -Verc r s. Gi g : assassi i di Marc Grati et a Li e. L g i : A bert Massy rit r a da S.T.O. Ag st : Liberazi e di Parigi; m rte de fig i di C ia Crespi. Settem bre: rit r di Tr ya a Parigi. 1945 Bart eb th e 'America ce tra e. a

E izabeth de Bea m t scappa di casa. Nascita di E izaveta Or vska. Liberazi e di Pa Hbert. S mm sse a tifra cesi a Damasc ; m rte di Re A bi . I chimic We hsa ric perat dag i america i e q adr de ' perazi e "Paperc ip". Li Mar gay, trasfig rat , t r a a pre dersi J sette. L e C ara Marcia si sistema i r e Sim -Cr be ier; C ara ri eva a se eria di Massy e e fa a b ttega d'a tiq ariat . 1946 Bart eb th i America de N rd. Nascita di David Marcia. Nasci ta di Car i e Echard. F ra A bi vie e rimpatriata. 26 ge ai : O ivia N rve sp sa Jeremy Bish p; i 7 febbrai , ascia e parte per g i Stati U iti. 1947 M rte di H e Br di . Ci c si sistema i r e Sim -Cr be ier. 1948 Bart eb th i America de N rd; i vembre i Ca if r ia (Sa ta Cata i a Is a d). I ce di de R ei -Pa ace: Fra is e Marthe Grati et s fra e vittime. I c tr di I geb rg Skrifter e B t Sta ey. 1949 Bart eb th i Asia. Nascita di Ethe R ge rs.

N vembre: m rte deg i H r. N vembre: i c te De a Marsa fi a zia i Ba ets Frr e; i dicembre, B a che Garde va a L dra per ab rtire; s icidi di Maximi ie Riccetti. 1950 Bart eb th i Asia. Nascita di Va e ti C t, dett i gi va e Riri. O ivia N rve gira i s i d e timi g metraggi. L g i : B t Sta e y va i C rea; p che settima e d p , diserta. 1951 Bart eb th i Asia; i tt b re a Oki awa. M rte di Grace Twi ker. Apri e: matrim i di Cyri e A tam t e B a che Garde ; i maggi , si sistema i r e Sim -Cr be ier; q asi s bit , Cy ri e e tra a a BIDREM e se e va a Gi evra. 1952 Bart eb th i Ocea ia; i fe bbrai e e is e Sa m e; i tt bre i Tasma ia. I geb rg, B t e Car s ar riva a Parigi. T r at i r e Sim -Cr be ier d p essere stat c rat i sa at ri , Pa Hbert i c tra Letizia Grifa c i. 1953 Bart eb th s 'Ocea I dia ; a e Seyche es, Sma tf baratta i s cr cifiss c a stat a de a d ea madre tricefa a. 11 gi g : m rte (accide ta e pr v cata) di Eric Ericss ; f ga di E izabeth de Bea m t; s icidi di Ewa Ericss ; i 13 gi g , Sve Eri css sc pre i d e cadaveri; e stess peri d , Fra is Breide se e va da Ar . 27 g i : armistizi di Pa m j .

1954 Bart eb th e Sma tf attraversa a T rchia, i mar Ner , 'URSS, risa g fi a Circ p are, c steggia a N rvegia; i 21 dicembre, Bart eb th d ipi ge a s a tima mari a a Br wershave ; i 24 di rit r a Parigi. Sve Eri css ide tifica E izabeth de Bea m t. Apri e: assassi i di I geb rg Sta ey e A re i L pez. 1955 Bart eb th c mi cia a ric mp rre i p zz e di Gaspard Wi ck er. M rte di Miche C avea . K ber pre de servizi da Bart eb th. E izabeth de Bea m t si asc de e e Ceve e. M rte di Herv N chre a A geri. Ott bre: Pa Hb ert trasferit a Mazamet. 1956 I C avea ascia a p rti eria; g i s be tra a sig ra N chre. I c tr di Lise e Char es Berger i ccasi e di recita di Gi bert Bca d. O ivier Grati et richiamat i A geria e sa ta s a mi a. L g i : p bb icazi e e . 40 di Lettres ve es di Ne g rg di L igi Pira de . L g i : i c tr di E izaveta Or vska e B baker e a c ia estiva di Paray - es-Pi s. 1957 Febbrai : a c tessa di Bea m t m re a 101 a i. Gi g : i c tr di E izabeth di Bea m t e Fra c is Breide ; si sp sa a Va e ce i ag st .

1958 I c tr di O ivia N rve e Rmi R rschash a Dav s. I izi de e ricerche di Ber ard Di tevi e. 27 g i : ascita di A e Breide ; 8 ag st : prima ettera di E izabeth Breide a Sve Ericss . 1959 7 settembre: ascita di Batrice Breid e ; sec da ettera di E izabeth a Sve Ericss ; 14 settembre: assassi i di Fr a cis e E izabeth Breide ; 17 settembre: s icidi di Sve Ericss . Ott bre: as cita di Vr iq e A tam t. 1960 F dazi e de a setta dei Tre U mi i Liberi. Rmi R rschash acq ista da O ivier Grati et g i timi d e appartame ti che a famig ia Grati et p ssedeva a c ra e stabi e. Nascita di Gi bert Berger. O ivier Grati et sp sa a s a i fermiera, Ar ette Cri at. Febbrai : M re iet perde tr e dita de a ma si istra. Maggi : Grg ire Simps perde i p st e a Bib i te ca de 'Opra. Maggi : ver ice de e Nebbie di H tti g a a Ga erie 22. 7 maggi : L Sa i i chi de e i dagi i s a m rte dei c i gi Breide . 19 dicei bre: prim a di Ma akhits di Schmetter i g. 1961 Sc mparsa di Grg ire Simps . I Berger ve g a stabi irsi i r e Sim -Cr be ier. Fi e de e ricerche di Di tevi e. 1962

I P assaert si sistema i r e Sim -Cr be ier. Nascita di Isabe e-Grati et. I izi de e p bb icazi i "r bate" de pr fess r LeBra -Chaste . 1963 Nascita di Rmi P assaert. 1964 Car i e Echard r mpe c David Marcia. 1965 Wi ck er c mi cia a fabbricare specchi di strega. 24 dicembre: i padre di Ar ette Cri at a stra g a e p i si s icida. 1966 Car i e Echard sp sa Phi ippe Marq isea x. E izaveta Or vska arriva fi a me te a T isi. 1967 Na fragi de a Si ver G e f A va. Nascita di Mahm d Or wski. 1968 M rte de a sig ra Echard. M rte di Ma rq isea x padre. Maggi : E izaveta Or vska scappa da a T isia e arriva a Pari gi; a g ardar biera di Bart eb th, Germai e, va i pe si e; E izaveta pre de a s a camera. 1969

Fra z H tti g ve de a c ezi ista america a "Barricata" di r e Gay-L ss ac. 1970 "I gi va e Riri" i c tra per cas Pa Hbert a Bar- e-D c. La sig ra H rcade va i pe si e; i R si sistema e 'appartame t che ha asciat ; ' acq ist sc siderat di a ss sa camera da ett i p rta, q a che mese d p , a matrim i . He ri Fres e rit r a, va a tr vare A ice, a q a e, q asi s b it , raggi ge i fig i i N va Ca ed ia. Febbrai : prima ri i e c m e fra a Marve H ses I c rp rated e 'I ter ati a H ste erie; i vembre, f da zi e de a Marve H ses I ter ati a e de 'I c rp rated H ste erie. 1971 Le ttera di A ice Fres e a a sig ri a Crespi. 4 gi g : i cide te m t cic istic di David Marcia e 35 B i d'Or. Dicembre: s ggi r dei R rschash a Sai t M rit z. 1972 Beyssa dre ass t da a Marve H ses I ter ati a . La sig ra Ad e va i pe si e. M rte di Emi i Grifa c i. Serge Va e i c tra Bart eb th per ' tima v ta. 1973 Bart eb th perat di a d ppia cateratta. Sam H rt cambia sess . Beyssa dre sc pre i pr gett di Bart eb th. 29 tt bre: m rte di Gaspa rd Wi ck er.

1974 P bb icazi e de e Mem rie di ttat re, di Rmi R rschash. Apri e: prima ettera di Beyssa dre a Bart eb th; 11 g i : Beyssa dre va a tr vare Sma tf e a cia a sfida a Bart eb th. Ag st : r vi at da Festiva di Kerke ah, Da vid Marcia t r a a vivere i r e Sim -Cr be ier. N vembre: M re et vie e i te r at . 1975 25 apri e: Bart eb th vie e a sapere che i camerama i caricat di fi mare a distr zi e de 438 p zz e m rt . Maggi : a Marve H se abba d a i s pr gett . 23 gi g : m rte di Perciva Bart eb th. 15 ag st : m rte di Se rge Va e.

CENNI SULLE QUEST'OPERA PRINCIPALI STORIE RACCONTATE IN

St ria de 'acr bata che v e pi sce dere da trapezi , 13. St ria de 'att re che sim a pr pria m rte, 34. St ria de 'attrice a stra ia a, 79. St ria de 'ammirat re di L m s v, 60. St ria de 'america a ecce trica, 55. St ria de 'ex c mbatte te de e Brigate i ter azi a i, 45. St ria de 'ex veteri ari i am rat di a marsig iese baff ta, 85. St ria dei vecchi p rti ai, 35. St ria de 'a tr p g i c mpres , 25. St ria de 'a tiq aria e dei s i r gi, 66. St ria de 'arche g che credeva tr pp e e egge de, 2. St ria de 'archivi sta spag , 80. St ria de 'aviat re arge ti , 55. St ria de 'avv cat evra ste ic che abitava i I d esia, 54. St ria de bass tt Freisch tz, 59. St ria de a be a ita ia a e de pr fess re di chimica-fisica, 27. St ria de a be a p acca, 57. St ria de gi ie iere che f assassi at tre v te, 50. St ria de b ta ic fr strat , 72. St ria de se ai , di s a s re a e de c g at , 73. St ria de se ai di Szczyrk, 60. St ria de p gi e er che vi se mai m atch, 40. St ria de a ca ta te r ssa, 5. St ria de capita che esp r a N va Ca ed ia, 80. St ria de "dirett re dei av ri" che ebbe a ma strappata, 7 . St ria de cap magazzi iere che racc se e pr ve de a s pravvive za di Hit er, 91. St ria de chimic tedesc , 62. St ria de e ci q e s re e che fecer t tte s ccess , 89.

(I mer rima da a capit i c i a st ria appare ge era me te per v ta, ma ecessariame te e a s a i terezza.)

a prima

St ria de c w di Varsavia, 57. St ria de c te di G eiche , 10. St ria di a c ppia di servit ri che si c bbe a 'Esp sizi e iversa e, 83. St ria de critic d'arte che cerc i cap av r , 87. St ria de c c i am rat de teatr , 55. St ria de a c ca b rg g a, 90. St ria de a sig ra dai fagi i i, 35. St ria de a sig ra che s'i ve t de e ip ti, 89. St ria de a ba eri a che a b rt, 88. St ria de 'arredat re c strett a dem ire a c ci a ch'era t tt i s va t 65. St ria de ' tima spedizi e a a ricerca di Fra k i , 44. St ria dei d e giga ti de 'i d stria a berghiera, 87. St ria dei d e merca ti avari, 5 4. St ria de dip matic svedese, 31. St ria de a deca a de stabi e, 20. St ria de 'espert a t didatta, 39. St ria de 'artefice di p zz e, 8. St ria de a famig ia Grati et, 21. St ria de a cameriera che ebbe fig i i c i padr e si c bbe mai 83. St ria de a m g ie de 'artefice di p zz e, 53. St ria de a d a che fece apparire i diav tta tatr v te, 65. St ria de a d a che f d a tip grafia i Siria, 48. St ria de a d a che gest a bisca, 21. St ria dei festai i che dieder c cert matt ti , 92. St ria de a fida za ta catt rata dai barbareschi, 78. St ria de a fig ia de ba chiere che v eva f are teatr , 55. St ria de a ragazza tr pp grassa e de a s a t rre, 40. St ria de cameriere di caff, 61. St ria de che si faceva a barba, 71. St ria d e 'hamster privat de s gi c predi ett , 81. St ria de 'a t f zi ari d iffide te e de a m g ie ve dicativa, 86. St ria de ' m che acq ist i Vas de a Passi e, 22. St ria de ' m che credette di sc prire a si tesi de diama te, 14.

St ria de ' m che dipi se deg i acq ere i e e fece fare dei p zz e, 26. St ria de ' m che depe ava par e, 60. St ria de ' m che sa t s a mi a i A geria, 58. St ria de ' m che v e fare f rt a imp rta d pe i, 21. St ri a di "H rte se", 41. St ria de 'imp rtat re di Lisb a e de s c rrisp de te egizia , 70. St ria de 'i d stria e tedesc appassi at di c ci a, 36. St ri a de jazzista mai c te t , 75. St ria de a gi va e c ppia che acq ist a came ra da ett , 98. St ria de a gi va e c ppia che abitava e a casa dei s ceri, 30. St ria de a ragazza madre che s i ri eg, 50. St ria de a ra gazza che scapp di casa, 31. St ria de gi va tt di Th che gi r fe ce pi ie te, 52. St ria di J ha Sigism d Ksser, 7. St ria di ady F rthright e de s c cchiere, 4. St ria de rd che asc deva e s e passi i segrete s tt ma ie fittizie, 90. St ria de icea e dep rtat , 43. St ria de magistrat e de a m g ie che dive tar sva igiat ri, 83. St ria di Mark Twai , 94. St ri a de medic che ebbe pazie te avve e at per rdi e di Wi iam Ra d ph Hear st, 59. St ria de medic che f abbi d at , 96. St ria de Messagger de 'Imp erat re, 78. St ria de regista che disprezzava i gra di c assici, 75. St ria de missi ari a c i m g ie i seg ava gi astica, 72. St ria de m t cic ista sc a g at , 75. St ria de ' fficia e che abba d a s a patt g ia, 65. St ria de pa a archic scampat , 73. St ria de padr e taccag , 61. St ria de pitt re che dipi se stabi e, 17. St ria de pitt re che praticava a ecr fi ia, 97. St ria de a ragazzi a da 'immagi azi e i q ieta te, 82. St ria de picc t isi , 58. St ria de p eta Jea -Baptiste R ssea , 22.

St ria de ritrattista e dei s i sistemi, 59. St ria de pr d tt re te evisiv , 13. St ria de pr fess re di st ria che f addett c t ra e e e I die, 46. S t ria de pr prietari che s ava i piffer e asc tava a radi , 95. St ria d ei q attr gi va i b ccati i asce s re, 38. St ria de ricc appassi at di pere, 52. St ria de a setta dei Tre U mi i Liberi, 3. St ria de serge te maggi re che m r i A geria, 35. St ria de s dati pi dec rat di t tta 'Ocea ia, 7 9. St ria de sche etr m c , 67. St ria dei tre ba rdi assassi ati, 84. St ria de vi i ista ge s , 95. St ria de vecchi d mestic che acc mpag i padr e i t r a m d , 15.

POST SCRIPTUM (I q est ibr s i e m dificate, di: Re Be ett , Ha s a Ca vi , Agatha Christie, G stave es J yce, Fra z Kafka, Miche Leiris, Marq ez, Harry Mathews, Herma Me vi Price, Marce Pr st, Raym d Q e ea d R sse , Ste dha , La re ce Ster e,

serite de e citazi i, a v te eggerme t Be mer, J rge L is B rges, Miche B t r, It F a bert, Sigm d Fre d, A fred Jarry, Jam Ma c m L wry, Th mas Ma , Gabrie Garcia e, V adimir Nab k v, Ge rges Perec, R ger , Fra is Rabe ais, Jacq es R ba d, Raym The d re St rge , J es Ver e, U ica Zr .)

SOMMARIO 7 Preamb prima parte I. Per e sca e, 1 II. Bea m t, 1 III. Terz a destra, 1 IV. Marq isea x, 1 V. F er t, 1 VI. Camere di servizi , 1 - Bea m t, 2 VII. Camere di servizi , 2 - M re et VIII. Wi ck er, 1 IX. Camere di servi zi , 3 X. Camere di servizi , 4 XI. L st di di H tti g, 1 XII. R , 1 XIII. R r schash, 1 XIV. Di tevi e, 1 XV. Camere di servizi , 5 - Sma tf XVI. Camere di s ervizi , 6 - La sig ri a Crespi Per e sca e, 2 XVIII. R rschash, 2 XIX. A tam t, 1 80 XX. M rea , 1 Ne ca e ca daie, 1 sec da parte XXII. L'atri , 1 M re a , 2 XXIV. Marcia, 1 XXV. A tam t, 2 XXVI. Bart eb th, 1 XXVII. R rschash, 3 XXVIII. Per e sca e, 3 XXIX. Terz a destra, 2 XXX. Marq isea x, 2

XXXI. Bea m t, 3 XXXII. Marcia, 2 XXXIII. Ca ti e, 1 XXXIV. Per e sca e, 4 XXX V. La g ardi a XXXVI. Per e sca e, 5 XXXVII. L vet, 1 XXXVIII. Macchi ari de 'asce s re, 1 XXXIX. Marcia 3 XL. Bea m t, 4 XLI. Marq isea x, 3 XLII. Per e sca e, 6 XLIII. F er t, 2 XLIV. Wi ck er, 2 XLV. P assaert, 1 TERZA PARTE XLV I. Camere di servizi , 7 - Sig r Jrme XLVII. Di tevi e, 2 XLVIII. Camere di serv izi , 8 - La sig ra A bi XLIX. Per e sca e, 7 L. F er t, 3 LI. Camere di se rvizi , 9 - Va e LII. P assaert, 2 LIII. Wi ck er, 3 LIV. P assaert, 3 LV. Camer e di servizi , 10 LVI. Per e sca e, 8 LVII. Camere di servizi , 11 - La sig ra Or vska LVIII. Grati et, 1 LIX H tti g, 2 LX. Ci c, 1 LXI. Berger, 1 LXII. A tam t, 3 LXIII. L'e trata di servizi LXIV. Ne ca e ca daie, 2

QUARTA PARTE LXV. M rea , 3 LXVI. Marcia, 4 LXVII. Ca ti e, 2 LXVIII. Per e sca e, 9 LXIX. A tam t, 4 LXX. Bart eb th, 2 LXXI. M rea , 4 LXXII. Ca ti e, 3 LX XIII. Marcia, 5 LXXIV. Macchi ari de 'asce s re, 2 LXXV, Marcia, 6 LXXVI. Ca t i e, 4 LXXVII. L vet, 2 LXXVIII. Per e sca e, 10 LXXIX. Per e sca e, 11 LXXX. Bart eb th, 3 LXXXI. R rschash, 4 LXXXII. Grati et, 2 LXXXIII. H tti g, 3 QUI NTA PARTE LXXXIV. Ci c, 2 LXXXV. Berger, 2 LXXXVI. R rschash, 5 LXXXVII. Bart e b th, 4 LXXX VIII. A tam t, 5 LXXXIX. M rea , 5 XC. L'atri , 2 XCI. Ca ti e, 5 XCII. L vet, 3 SESTA PARTE XCIII. Terz a destra, 3 XCIV. Per e sca e, 12

XCV. R rschash, 6 XCVI. Di tevi e, 3 XCVII. H tti g, 4 XCVIII. R , 2 XCIX. Bart eb th, 5 Epi g Pia ta de stabi e APPENDICE Riferime ti cr gici Ce i s e pri cipa i st rie racc tate i q est' pera P st Script m S mmari

NOTE 1) Gi c giapp ese e q a e, fra d e q attr gi cat ri, vi ce chi riesc e a piazzare per prim ci q e pedi e i a tretta te case e c sec tive rizz t a i s pra a scacchiera che e ha q attr ce t . [N.d.T.] 2) I s pp rt s c i si app ggia a pa a. [N.d.T.] 3) Tess t di pe di vacca. [N.d.T.] 4) i peri d i c i, s tt i d mi i arab estes s t tta a Spag a, per ragi i di c t ese di astiche, 'A da sia si frazi a i ta ti picc i reg i a t mi (1031-86 ), detti app t s Reyes de Taifas. [N.d.T.] 5) La ric q ista de a Spag a da parte dei re cristia i. [N.d.T.] 6) Gi c che c siste e a ciare a pa a f rata e attaccata a bast ci per mezz di a c rda, te ta d di far a i fi zare i ricad ta s bast e. Q i, si tratta evide teme te de gi catt stess . [N.d.T.] 7) Carta da pacchi resiste tissima. [N.d.T.] 8) a Sc a m sica e p rivata di Sch berg. [N.d.T.] 9) Recitar ca ta d . [N.d.T.] 10) I ita ia e te st . [N.d.T.] 11) Gi c di dadi c m issim i Fra cia. [N.d.T.] 12) U f rmaggi . [N.d.T.] 13) Dizi ari a fabetic e a a gic . [N.d.T.]

14) Immagi i e stampe p p ari di s ggett re igi s , spess c c ri chiass s i e c ve zi a i, pr d tte e a cittadi a di Epi a . [N.d.T.] 15) Crista i di r cca. [N.d.T.] 16) Da tare che i fra cese "chemi de fer" i dica sia i gi c che a i ea ferr viaria, a ferr via. [N.d.T.] 17) Istit t d ve i seg a i fra cese ag i stra ieri (tip , i Ita ia, a Da te A ighieri). [N.d.T.] 18) La Maria e c i berrett frigi 'emb ema de a Fra cia, b st di d a. [N. d.T.] 19) Esp sizi e a a e di picc e i ve zi i, c c ferime t di premi e medag ie. [N.d.T.] 20) "I me dica ti" che i rea t s q attr : ma d r e, fichi , cci e, va. [N.d.T.] 21) Gi c di par e pi me i trad cibi i fra "faire ' e" e "faire a b te". [N.d.T.] 22) L' i e di t tti i partiti v ta e 1914, a sc ppi de a g erra, da Vivia i e P i car . [N.d.T.] 23) Da e if rmi azz rre dei fra cesi; da i, a 'ep ca, a si sarebbe p t ta chiamare "Camera grigi verde". [N.d.T.] 24) C mpag . [N.d.T.] 25) Di L is Ferdi a d C i e. [N.d.T.]

26) C ci C ci i, mi istr di L igi XIII, ca s dis rdi i e riv te fi a q a d i re, c sig iat app t da A bert de L y es, fece arrestare e, e 1617 , ccidere. [N.d.T.] 27) S e vecchie avi che, a c ra i s e a mari a me rca ti e ita ia a, chiama "carrette". [N.d.T.] 28) F r it re ava e. [N.d.T.] 29) Estratt di car e. [N.d.T.] 30) P vere s bi e che serve per preparare a beva da f rteme te vitami izzata. [N.d.T. ] 31) La marescia a era i fatti 'e x ava daia. [N.d.T.] 32) Fig ra dei tar cchi. [N.d.T.] 33) E argizi e fatta ai s dati r ma i i ccasi e di tri fi a tri avve ime ti imp rta ti. [N.d.T.] 34) Da za rdamerica a f rteme te ritmata. [N.d.T.] 35) F rmaggi a dese. [N .d.T.] 36) Che si p trebbe trad rre m t iberame te: "Le Sherw d ti rimett i gamba", "Sherw d e a vita s rride", simi i. [N.d.T.] 37) I dispacci ch e, i 13 g i 1870, G g ie m I, d p c q i c 'ambasciat re fra cese Be edetti (ca didat ra H he z er a tr di Spag a), spedisce a Bismarck e che, a terat da ca ce iere, pr v ca a dichiarazi e de a g erra fra c -pr s sia a. [N.d.T.] 38) Visse i fatti i esi i g i timi tre t'a i de a s a vita , e m r e 1741,

d p che i trib a e di Parigi ebbe c da at per aver diffamat c sca da si versi satirici a c i s i emici etterari. Acc sa che i p eta c test sem pre. [N.d.T.] 39) La c rte de s ta t rc , per este si e, i s ta at stess . [N.d.T.] 40) De mi azi e ass ta dai Paesi Bassi da 1795 a 1806. [N.d.T.] 41) Da tare che Ga ahad i p r pr pri c i che e La Cerca ha ritr vat i Graa ! [N.d.T.] 42) V yage rs Repr se ta ts P ace rs, a specie di c mmessi viag giat ri, di rapprese ta ti. [N.d.T.] 43) Sciab e i s e XVIII e XIX sec . [N.d.T] 44) B a ger e F q et era acerrimi emici. [N.d.T.] 45) Q i, si tra tta de a imitazi e discrimi at ria imp sta i a zit tt ag i st de ti e d ce ti ebrei e 'E r pa ce tra e. [N.d.T.] 46) N tazi e sata i chimica per espri mere a basicit 'acidit di a s zi e (esp e te d'idr ge ). S a che e i izia i di Pa H bert, tret tt . [N.d.T.] 47) R sea Express R gi a , metr espress a che di s perficie che serve parte de a ci t ra parigi a. [N.d.T.] 48) I sti t t de Pr parati 'E seig eme t Sec daire, f rma i pr fess ri de a sc a sec daria e v'i seg a st de ti che, v e d pr seg ire g i st di, disp g c s d i picc stipe di assic rat . [N.d.T.]

49) Fr t de Liberati Nati a e, i Fr te di Liberazi e Nazi a e a geri . [N.d.T.] 50) Orga izzazi e terr ristica di estrema destra pera te eg i a i s essa ta, specia ista eg i assassi i dei eader de Terz M d . [N.d.T.]

51) Y g W me 's Christia Ass ciati , Ass ciazi e Cristia a de e Gi va i. [ N.d.T.] 52) Lett e prima c azi e [N.d.T.] 53) Chiamati ci " adri", perch "r ba " a c . [N.d.T.] 54) Fari a di mais.[N.d.T.] 55) S perc ce trat di p m d r m t picca te. [N.d.T.] 56) Sarde a. [N.d.T.] 57) Piatt a base di me a za e , z cchi e, p m d ri e a tr a c ra, c tti t tti i sieme. [N.d.T.] 58) I trad ci bi e gi c di ass a ze c "bric- -brac", che sig ifica "cia fr sag ie", "b ttega di rigattiere". [N.d.T.] 59) I 14 g i , presa de a Bastig ia, festa azi a e i Fra cia. [N.d.T.] 60) Gi c m t simi e a a brisc a. [N.d.T.] 61) Cat g att , spade picche. [N.d.T.] 62) Crack, c me v ce ippica, i cava vi ce te, " 'ass ". [N.d.T.] 63) Sa sa r ssa di sap re f rtissim . [N.d.T.] 64) U tip di f rmaggi grass . [N.d.T.] 65) C c rs a a e c i partecipa i mig i ri a ie vi de e time c assi de

ice . [N.d.T.] 66) Fra e gra di Sc e s peri ri a e q a i si accede s ta t per c c rs . [N.d.T.] 67) L ca it de a ci t ra parigi a di str tt ra avve iris tica, i c i a tissimi grattacie i s chiamati app t " es t rs de a D fe se". [N.d.T.] 68) Da tare che "Hephas" si pr cia circa c me "efface" da "efface r", ca ce are. [N.d.T.] 69) T m . [N.d.T.] 70) Ba ca. [N.d.T.] 71) Fam sa ca z ci a per bambi i. [N.d.T.] 72) Chimic , agr m ed ec mista, i creme ta a c tivazi e de a patata i Fra cia. [N.d.T.] 73) St de te de 'Ec e N rma e S p rie re, 'a tra de e "gra di sc e" fra cesi. [N.d.T.] 74) Sigari. [N.d.T.] 75) De itt e castig . [N.d.T.] 76) Di Cam s. [N.d.T.] 77) I bambi i p veri di M tmartre, pare ti di Gavr che, che pre d i me da diseg at re che cre i ge ere. [N.d.T.] 78) Specie di br d c vi , acet e spezie i c i si fa e ssare cr stacei,

pesci e simi i. [N.d.T.] 79) S dati de a mi izia s pp etiva, i q est s ma i. [N.d.T.] 80) Orga isati de 'Arm e Secr te. [N.d.T.]

cas m

81) Ce tre Nati a de a Recherche Scie tifiq e. [N.d.T.] 82) Age ce Afriq e Pr esse. [N.d.T.] 83) Preside te Dirett re Ge era e. [N.d.T.] 84) Termi e cic istic , i m t cic ista che e mezz f d tie e stayer s a r ta, determi a d e 'a dat ra. [N.d.T.] 85) I fra cese "f rre r" (pe icciai ) ha a pr cia m t simi e a q e a di "f hrer". [N.d.T.] 86) D p ice d ppi se s : Jea B t ha a pr cia simi e a "jamb ea " (zampett , ped cci di maia e). Per di p i Jea B t era fam sissim ga gster prim vece t e "charc tier" (sa mie re) v e a che dire "massacrat re". [N.d.T.] 87) Gi c di d ppi se si f etic fra "Adh mar H cq ard de T rs" e "e e d marre a q art de t r" che sig ifica "par te a prim c p " ( a sig ra H cq ard che "ci restata s bit " evide teme te). [N.d.T.] 88) Er e di r ma z seice tesc di La Ca pre de (C e patra) i c i ca rattere fier e rg g i s s' fatt pr verbi . [N.d.T.] 89) A e c m gramma stemma. [N.d.T.] 90) I pers aggi di C rte i e s i fatti ac ti sservat r i, La Brig e tret tt a che i me di di r . [N.d.T.] 91) i M te egr , trad tt ettera me te da serb "Cr ag ra" che sig ifica app t "M tag a e ra". [N.d.T.]

92) Libr meravig i s de e meravig ie che p ss vedersi i Egitt . [N.d.T.] 93) A g sti Fres e (1788-1827), fam s fisic , fra i f dat ri de a te ria de e de mi se e i ve t re di e ti ( e ti es: e ti e e ticchie) specia i. [N.d.T.] 94) A ette = A d a. [N.d.T.] 95) A C servat ri s'i seg ava a c he 'arte drammatica, tre at ra me te a q e a m sica e. [N.d.T.] 96) I capi ta smargiass de a C mmedia de 'Arte, per este si e i bravacci . [N.d.T.] 97) Spettac tipicame te america di variet , che c mpre deva ca z i, ba etti , caricat re, sp g iare i eccetera. [N.d.T.] 98) Esame di c c rs per p ter ac cedere a 'i seg ame t medi s peri re. [N.d.T.]. 99) I trad cibi e: i fra c ese i pr verbi C te teme t passe richesse, s a C mpt (c te) ENTEMENT passe (da traghettat re, i str a tic passat re) richESSE. [N.d.T.] 100) I b e vard Sai t-Miche , e Q artiere ati . [N.d.T.] 101) Che i gerg sig ifica "t cc , svitat ". Ci c e Si q e s a g a i: Si c. T tti g i a tri te tativi resta pr ciati a a fra cese. [N.d.T.] 102) i me de gi c . [N.d.T.] 10 3) I ita ia e test . [N.d.T.]

104) Or gi da tasca de XIX sec , detti "cip e" se m t b mb , "sap ette" se a d ppia cassa. [N.d.T.] 105) E e th re, E e teri , me maschi e. [N.d.T.] 106) Carta mari a partic are / de mare Mediterra e / fatta da me / Fra is O ive / i Marsig ia / e 'a 1664. [N.d.T.] 107) Spezzati i c i se vaggi a p ame s gi stati precede teme te c tti a spied . [N.d.T.] 108) Da L is L pi e, ammi istrat re e p i q est re, che ha asciat i s me a q est c c rs -esp sizi e te t a a me te da 1901 per picc i i ve t ri. [N.d.T.] 109) N mig dei s dati semp ici i g esi. [N.d.T.] 110) i s pra me dat c m e me te ai s dati fra cesi de a prima g erra m dia e. [N.d.T.] 111) Service Tra vai Ob igat ire. [N.d.T.] 112) P p are per "ita ia ", c me ricai per "americ a " ecc. [N.d.T.] 113) I trad cibi e: a cette (bist ri), ait e ( att ga) e ra t (ratt ), a pr cia a stessa di 'A Sept es t era. [N.d.T.] 114) I trad c ibi e, basat s spag tr vat da c ie te e a risp sta de c c : i tr cchi de mestiere, i segreti, i fra cese si chiama i fatti es fice es d (g i s paghi) m tier. [N.d.T.]

115) N e se s di "st di s de diritt p bb ic ", ci . [N.d.T.] 116) Capa a araba. [N.d.T.] 117) "C si " (c gi ) vie e i fatti da ati "c s bri s". [N.d.T.] 118) Da tare che i s pra me di C si era 'Hardy che, se za y ma c i semp ice, sig ifica " 'ardit ". [N.d.T.] 119) P i s i 43 disce de te di a c ppia di hamster ammaestrati che R mi R rschash rega a O ivia p c temp d p aver a c sci ta: aveva vist i m sic-ha di St ccarda prese tat re di a ima i ed era rimasti affasci ati da e pr dezze sp rtive de 'hamster L d vic - a s agi sia ag i a e i che a a sbarra fissa, a trapezi e a e par a e e - a p t da v er c mperare. I prese tat re, Lef vre, si era rifi tat ma g i aveva ve d t a c ppia - Gertr de e Sigism d - a a q a e aveva i seg at a gi care a d mi . La tradizi e si era trama data di ge erazi e i ge er azi e, p ich i ge it ri i seg ava sp ta eame te i gi c a a pr e. Sf rt a tame te, 'i ver prima, 'epidemia aveva q asi distr tt a picc a c ia: ' ic S perstite, P i s, p teva gi care da s e, a c ra peggi , era c da at a deperire se p teva pi darsi a s passatemp preferit . C s , a v ta a a settima a, bis g ava p rtar a Me d da prese tat re i q a e, rm ai i pe si e, c ti ava per i pr pri piacere ad a evare a ima etti sapie t i. 120) Marca d'i d me ti per bambi i. [N.d.T.] 121) S e ettere c sigi rea e, reca ti ge era me te rdi e di prigi ia esi i . [N.d.T.] 122) Sig ifica, fami iarme te, "avve t rier stra ier ". [N.d.T.]

123) C eb te, sig ifica i fatti "capri a, capit mb ". [N.d.T.] 124) Ne vede re i r ba zi pazzi, chi direbbe che q esti p p tti abbia gra bis g di E eb r ; p re i r c rp be drizzat se, a q e che dice Pitag ra, ' m a ber r vesciat . [N.d.T.] 125) Preparazi e specia e di m s , g a ce, abbra e me t . [N.d.T.] 126) S e d ma de di spareggi , e cas i c i c c rs avesse pi vi cit ri c c rre ti a premi . [N.d.T.] 127) I ita ia e test . [N.d.T.] 128) I ita ia e test . [N.d.T.]

de 'ammi istrazi e, a de e pi prestigi se di Fra cia. [N.d.T.] 133) Le a ie ve dei primi c rsi de Teatr de 'Op ra. [N.d.T.] 134) La q esti e di q est Les sic biza ti stata c tr versa. Oggi, si d i fatti per cert che S ida 'a t re ma i tit de ' pera (tratt da ati c sig ificat di "r ccaf rte") . Si d vrebbe q i di dire Lessic S ida, Lessic di S ida ( S da). [N.d.T.] 135 ) I ver me scie tific sarebbe Hieraci m pi se ides detta v garme te pe se a. [N.d.T.] 136) I ita ia e test . [N.d.T.] 137) C siste e disp rre a ter ativame te i pr pri simb s i q adretti di schema, fi a q a d dei d e gi cat ri riesce a metter e i fi a ci q e. [N.d.T.]

129) Sembrerebbe c s che g i Stati U iti - c Artesia e Or a d - sia stati sc e ti d e v te, i c trast c a decisi e di c str ire i ve tiq attr c mp e ssi i ve tiq attr paesi diversi; ma, fece m t gi stame te sservare dei dirett ri de a Marve H ses, Or a d si tr va s appare teme te eg i Stati U iti, e q est perch Dis eyw r d m d a se sta te, m d i c i Marve H ses e I ter ati a H ste erie aveva i d vere di essere rapprese tate. 130) A geri : casa f rtificata. [N.d.T.] 131) Si fa t a t tti c r che vedra e dra q este ettere che q e i di Me a vi e dev a q e i de a Chies a di A tery tre s di di T da re dersi g i a e tr i termi e stabi it . [N.d.T.] 132) Ec e Nati a e d'Admi istrati , a sc a azi a e

138) L'a t re evide teme te c tami a d e tit i simi i di d e registi diversi: Tie s-b a barre, mate t (C'era a v ta picc avig i ) de 1959 ma di N rma Ta r g, e Tie s-b a rampe, Jjerry (Stazi e L a), q est s di G rd D g as ma de 1966, q i di pres mibi me te i tr vabi e s pr gramma de 1960 . [N.d.T.] 139) La circ va azi e c m a e i ter a. [N.d.T.] 140) C c rs rad i f ic di ca t , ba eccetera, i c i vi cit ri s desig ati da p bb ic . [N.d.T.] 141) A q est pr p sit , si p ric rdare che i bis mater di Fra z H tti g, J ha es Marte sse , pr fess re di etterat ra fra cese a ' iversit di C pe aghe , stat i trad tt re da ese de Raci e et Shakespeare di Ste dha (C pe aghe , Ed. Gj er p, 1860). 142) L'abit da cerim ia deg i accademici di F ra cia, per 'app t . [N.d.T.] 143) A tipast r ss , c eg mi, pesce eccetera . [N.d.T.] 144) E ectricit De Fra ce e Gaz De Fra ce, ce e gas [N.d.T.]

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