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Al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte

ORDINE DEL GIORNO ai sensi dellarticolo 18, comma 4, dello Statuto e dellarticolo 103 del Regolamento interno,

trattazione in Aula trattazione in Commissione

OGGETTO: Sulla realizzazione della Torino-Lione la politica si sostituisca alluso della forza Premesso che
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Nel nostro Paese i trasporti si stanno rivelando tra le pi evidenti espressioni di conflitto ambiente/territorio/popolazione. Rispecchiano un modello di sviluppo caratterizzato da fenomeni contradditori e controversi, tra i quali lo sfruttamento delle risorse naturali, un alto livello di consumo del territorio, e la mancanza di un percorso democratico lineare frutto della riproposizione della legge obiettivo. E non ultimo un effettivo sottoutilizzo della forza lavoro disponibile sotto laspetto qualitativo e quantitativo. La storia del progetto Alta Velocit/Alta Capacit Torino Lione ne un esempio emblematico e un caso su cui riflettere per comprendere gran parte delle problematiche che ruotano attorno al sistema trasportistico e alle reali necessit. Lattuale crisi economica anche il risultato di un modello di sviluppo basato sul consumo illimitato di territorio e di energie, entro cui la Torino-Lione stata concepita. Lipotesi del Governo di ridimensionare il progetto iniziale in questa fase dimostra che necessario una ridefinizione delle strategie infrastrutturali nel loro complesso. Lesito stesso della straordinaria partecipazione referendaria esprime una richiesta di cambiamento del modello di sviluppo e nella gestione dei beni comuni, con un conseguente cambio di rotta rispetto alla retorica delle grandi opere e la necessit imprescindibile di coinvolgimento della comunit interessata al cambiamento.

Rilevato che -

Il movimento No-tav si batte da oltre 20 anni per la difesa del territorio della Valsusa da un'opera ad alto impatto ambientale. La maggioranza dei partecipanti di domenica 3 luglio in Valsusa ha manifestato pacificamente. L'utilizzo massiccio di forze dell'ordine in Valsusa rappresenta la sconfitta della politica che scarica le proprie responsabilit sui manifestanti e sugli agenti di polizia, invece di mantenere aperto un confronto con chi ritiene di dover discutere sullopportunit dellopera. Gli stessi sostenitori pi convinti della TAV considerano che unopera di questa natura e di questa durata non possa essere realizzata con un dispiegamento permanente cos massiccio di agenti.

Il Consiglio regionale Condanna ogni forma di violenza, sottolineando che le forme di dissenso, anche dopo la manifestazione del 3 luglio, non possono essere confuse con gli atti vandalici e l'uso della violenza, che finiscono di delegittimare lo stesso movimento No-Tav. Chiede che la Giunta regionale si faccia promotrice della convocazione di un tavolo politico che riprenda la discussione sull'opera e sull'opportunit della sua realizzazione, e riconsegni alla politica e alle istituzioni i ruoli di difensori dell'interesse pubblico generale. Chiede che finalmente venga elaborato un serio piano trasportistico nazionale che colga le reali priorit verso cui indirizzare gli investimenti, assumendo la questione TAV come problematica nazionale. In particolare, deve essere affrontato il nodo di Torino con la realizzazione della cintura ferroviaria per le merci e con unefficiente mobilit per i treni passeggeri, con particolare attenzione al trasporto dei pendolari. Ribadisce la necessit di ripensare il progetto dal nodo torinese, vero elemento di novit che rappresenterebbe la volont di rispondere ai due fondamentali punti espressi dalle istituzioni della valle: verificare leffettivo utilizzo della linea ferroviaria rinnovata ed impedire la cantierizzazione della Valle di Susa per i prossimi ventanni, evitando oggi interventi inutili ai fini progettuali PRIMO FIRMATARIO Monica Cerutti

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