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Classi III IC Antonino Rallo

Maggio 2011
TEL EFO 092 3 92 NO 128 1

Edizione N. 0

IBOOK

092

FAX 3 92 12

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Un ponte per il territorio


UN PERCORSO DI RICERCA

La realizzazione del presente progetto


stato, per cos dire, un atto di indirizzo da parte del Dirigente Scolastico, nel dare assoluta priorit alla valorizzazione dello studio del Territorio da parte della Scuola. Ritengo che in ogni realt lo studio del territorio sia un modo per riappropriarsi dello spazio, del tempo e della memoria di una Comunit, che non solo gruppo che vive in uno stesso contesto spaziale, ma Comunit perch condivide storia, ambiente, cultura, valori. Lo studio sistematico e disciplinare del Territorio che il Collegio ha deciso di compiere risponde appunto allesigenza di chiarire lIdentit della Comunit Favignanese, trasmettendo alle giovani generazioni saperi e contenuti locali non ufcializzati, ma fortemente percepiti e interiorizzati. Coniugare la tradizione locale con la tecnologia avanzata delle comunicazioni ha reso il progetto pregevole soprattutto per quanto riguarda la risposta dei ragazzi che con i loro interventi hanno superato ogni pi ambiziosa previsione di risultato. Un grazie sentito alle docenti Antonella Nastasi e Renata Tedesco e allesperta professoressa Ermelinda Guarino vera anima della riuscita del Ponte sul Territorio. Il Dirigente Scolastico Licia Ingrasciotta

Maecenas pulvinar sagittis enim.

Renata Tedesco - Docente Classi terze

Antonella Nastasi - Docente

Perch un libro digitale


La
scelta di realizzare un libro digitale, da leggersi attraverso liPad, rappresenta un modo diverso di concepire il rapporto con la creazione del sapere, aperto ai differenti modi di apprendere dei ragazzi e al futuro stesso della scuola ed esprime pi compiutamente la multimodalit degli approcci utilizzati durante questo percorso. Ermelinda Guarino Learning Coach del progetto e curatrice delliBook

DA: IC A N T O N IN O RALLO

NON SOLO UNA QUESTIONE DI FORMA

V ia L ib er t F av ig na na

FAVIGNANA E I POETI!

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Maecenas pulvinar sagittis enim.

Faugnana di Aurelio Giangrasso

FAUGNANA
Ti stannu n facci e vardanuncantati i costi da Sicilia lorizzonti spinna di lontananza a mezzijornu, e Levanzu , u Maretamu, u to mari gilusi fannu a vardia tuttintornu. Scogghiu nfatatu chi fa beddu u celu, u suli e u lustri luna, quantu voti Erici saffacciau versu punenti quannu assitatu di tramunti beddi sfuava supra a citra i so turmenti? Isolabella, si,sarr biddruna, n mezz o so lagu tutta villi e specchi ; Capri,tutta ciuri e canzunetti, ncastrata nta ddu mari di cubaltu penza chi Fougnanaun si cci metti! Posti di nnamurati, paraddisi.. sarriti beddi ,ma.chi mi cuntati? Na petra vostra .sempri na petra! chun senti,un parla.unvi nudda vita ! Mentri na petra di Fougnana mia, sa vardi si rrimina!......e si cci parli ti senti.e tarrispunni..mpuisia! ( AURELIO GIANGRASSO)

I CANTUNA
U suli,n trapanava nta pirrera perci un si capia quannu muddari. Matina,mezziornu,sira Era sempre lura giusta, lura di travagghiari senza sosta: E sutta l occhiu certu e manu franca a roccia matri gghiava cantuna a beddu cori, a carrittati sani. I muli i purtavanu a scala dunni varcuna ,chini come lovu, viaggiavanu versu a terra ferma. Dda i cantuna eranu apprezzati pi fabbricari casi e monumenti. U tempu ancora i cunserva sani. comu testimoni di dda fatica nfami e si ci cririti, sciatianu damuri e ancora culanu di sururi. (BICE BANNINO)

IC Antonino Rallo Favignana

INDICAZIONI GEOGRAFICHE!

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Indicazioni geograche
LISOLA FARFALLA
Lisola di Favignana forma con le pi piccole (Marettimo, Levanzo, Maraone e Formica) larcipelago delle Egadi. Tale arcipelago posto a 7 Km dalla costa occidentale della Sicilia fra Marsala e Trapani. Lisola riconoscibile per la sua forma di farfalla con le ali spiegate; la piana ad est, il Bosco ad ovest, unite al centro della montagna grossa detta Monte di Santa Caterina alta 315 metri. Dista da Trapani Km 17, da Marsala km 13. La sua supercie Km 19,38, la lunghezza Km 9 e la larghezza km 4,3. Attualmente conta una popolazione di circa 3000 abitanti.

Cala Rossa

Gabbiano

ETIMOLOGIA!

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I nomi di Favignana

Favignana fu anticamente chiamata Egusa da Aegades, da cui prende il nome il gruppo delle Egadi. Larcipelago comprende le isole di Favignana, Levanzo, Marettimo e altre isole minori. Aegades in greco significa isola delle capre e, quindi, la nostra isola acquist anche il nome di Capraia, ritenendosi che fosse popolata di capre. Venne poi chiamata Aponiana, infine Favoniana in latino, Fougnana in siciliano e Favignana in italiano. Questo nome ebbe diversi significati, qualche studioso

afferma che le sia imposto dal vento Favonio: un vento caldo che spira continuamente da ponente. Qualcuno ancora ritiene che Favonio sia stato il nome di qualche gigante, capo di una trib dei Feaci, primi abitatori dellisola.

I Florio durante un loro soggiorno a Favignana

Favignana negli anni 60

Lo stemma

SIMBOLI: aquila, mare, torre. COLORI: azzurro, nero Ha tre torri merlate alla guelfa, aperte e nestrate di nero, quella di mezzo sormontata da unaquila di nero poggiata su una campagna montuosa, dietro la quale si muove un mare agitato, limitato da una catena di tre monti.

Gaia descrive lo stemma di Favignana

DA: IC A N T O N IN O RALLO

LO STEMMA
TP

V ia D an te 2 9 1 0 2 3 F av ig na na

Maggio 2011

Edizione N. 0

I MESTIERI!

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Laspetto sociale
UNA COMUNITA AUTOSUFFICIENTE TRASFORMATASI NEL TEMPO

A Favignana si praticavano diversi mestieri, che in passato h a n n o d at o o c c u p a z i o n e continuativa a molti residenti. Tra gli altri, meritano un grande rilievo quelli legati a l l i n d u s t r i a e s t r at t i va e conserviera. Nellisola c stata, infatti, anche una cultura operaia. Nei primi decenni del 900, vi lavoravano circa 600 cavatori e allinizio degli anni 60 si contavano intorno ai 600 lavoratori addetti alle attivit industriali locali (cave di tufo e stabilimento ittico). Accanto ad esse ha avuto grande importanza anche il lavoro stagionale delle tonnare, ma non sono da trascurare le attivit legate allagricoltura, alla pesca, al commercio e alla navigazione. .

LE CAVE!

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Le cave di tufo
Una delle attivit pi antiche e Intorno agli anni 70 le case vennero chiuse
perch superate dai conci marsalesi pi economici, ma meno pregiati. tipiche di Favignana stata la produzione di contuna (conci di tufo a forma di parallelepipedo) utilizzati come materiale da costruzione. La pietra bianca era considerata molto pregiata. Per Favignana dire tufo dire vita perch legata alleconomia,alla storia, allarte. Le cave sono chiamate PATOIS PIRRERE. Il tufo non ha solo modicato la conformazione morfologica delle coste ma, sotto le mani abili e creative delluomo, stato impiegato in costruzioni e monumenti come il sarto modella il vestito su misura. Le persone che lavoravano alla pirrera venivano chiamati cavatori. Il cavatore liberava il terreno dal cappellaccio, quindi cominciava il lavoro di estrazione del tufo in blocchetti (conci), gi perfettamente squadrati. Le cave potevano essere a cielo aperto, ma spesso la roccia veniva attaccata lateralmente con gallerie a livello del mare, al ne di raggiungere il materiale pi pregiato,che sempre il pi profondo. Si lavorava dal sotto in su, scavando nello stesso tufo delle tacche cui aggrapparsi mani e piedi,facendo attenzione di lasciare grandi pilastri a sostegno. Il lavoro dei cavatori era un lavoro molto faticoso e poco retribuito. Dalle cave i conci venivano trainati tramite carretti con il mulo al posto dellimbarco e messi sugli schifazzi e trasportati a Trapani e nelle zone vicine. Lattrezzo principale era la mannara, un tipo di ascia che serviva per rinire il concio di tufo, altri attrezzi erano lo zappone e il piccune. Il 25 /11/49 fu installata la prima macchina elettrica per tagliare il tufo e cos si agevol il lavoro dei cavatori.

Giordan riassume le tipologie di cave a Favignana.

LAGRICOLTURA E I GIARDINI IPOGEI !

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Agricoltura e giardini ipogei



Lagricoltura non fu una vocazione naturale dei favignanesi, ma fu importata come attivit intorno al 1700, quando lisola apparteneva al marchese Pallavicino. Questi decise di afttare lintera contrada la Piana ad un agricoltore originario di Caltanissetta. Lafttuario dissod il terreno, cerc e trov pozzi dacqua, piant alberi da frutto, vigne, cotone e allev bestiame. Poi la famiglia Canino, di origine spagnola, prese in aftto parte della contrada il Bosco e si dedic alla coltivazione della vite, dei chi dIndia, dei cereali e degli alberi da frutta. Chiunque possedeva un appezzamento di terreno o una cava abbandonata vi coltiv ortaggi, frutta e agrumi, acquisendo una certa autosufcienza alimentare. Caratteristiche testimonianze di antiche tecniche culturali sono i muretti in pietra di tufo che come una ragnatela ttissima intersecano in ogni senso le zone pianeggianti. riscontrabile una netta tendenza allabbandono rapido dellagricoltura. Si ritiene che le cause di tale abbandono siano molteplici e complesse. I GIARDINI IPOGEI I giardini ipogei di Favignana sono il risultato dellintenso lavoro degli operai del tufo che con la loro arte crearono queste bellissime cave. Luoghi incantevoli, carichi di magia, di colori,di profumi,di suoni e silenzi che ci trasportano nel mondo delle emozioni. Nella zona furono piantati numerosi alberi da frutto,posti qui con sapienza per essere protetti da forti venti. Qua e l sorgono anche piccole grotte usate un tempo come ricovero dei pirriaturi, estrattori della pietra.
Lagricoltura raccontata da Giada

I giardini ipogei secondo Gianmarco

LA PESCA!

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I pesci

Pescatori sul molo

LA PESCA La pesca stata lelemento basilare per leconomia dei favignanesi. Fin dai tempi pi antichi gli isolani sapevano trarne dal mare i mezzi di sostentamento per la propria famiglia. Un tipo di pesca speciale la tonnara. Tra i pesci i pi diffussi sono: la triglia, il tordo, la murena, locchiata, il dentice, lorata, la cipolla, la sogliola, lo sgombro, lo scorfano ecc. Fra i crostacei sono il gambero, laragosta, il granchio, mentre tra i molluschi la seppia, il polpo, il calamaro. LA MATTANZA La pesca pi importante a Favignana la pesca del tonno che risale ad una remota antichit.Verso il 1000 gli Arabi che erano in Sicilia inventarono la tonnara. Eun enorme trappola fatta di reti, situata dove si segnalano i passaggi dei tonni. Il lavoro dei tonnarotti inizia in aprile quando vengono poste in mare una serie di reti che possono raggiungere anche i 4 o 5 km a formare le varie camere e, data la loro disposizione, inducono i tonni ad addentrarsi sempre pi nelle maglie interne no ad arrivare alla cosiddetta "camera della morte". In maggio, dalle tonnare, partono le barche, una sorta di chiatte, che agli ordini del Rais parteciperanno alla mattanza. Questa viene compiuta accerchiando le reti e tirandone poco a poco sulle barche i lembi esterni nch aforano i tonni che vengono presi dalle barche con degli arpioni che causano

la perdita del sangue dei pesci. Questo tipo di pesca va comunque scomparendo a causa della diminuzione della popolazione ittica dei tonni a causa dell'inquinamento crescente del mare, ma soprattutto a causa della pesca di tipo industriale che intercetta i banchi di tonni molto prima che questi si avvicinino alle zone costiere.

Il "Rais", il capo assoluto della tonnara a bordo della barca "Muciara" piccola imbarcazione in legno, al centro del quadrato creato dalle barche "Vascelli", con gesti delle braccia dirige i tonnaroti e d il via alla mattanza. " E' una breve scena di spruzzi, voci, arpioni, pinne, canti di cialome e sull'istinto di riproduzione del Tonno prevale l'istinto di sopravvivenza dell'uomo. I nomi dei rais pi famosi sono: Casubolo, che in una sola stagione cattur oltre diecimila tonni per i Florio, Lorenzo Pilo, che fu il primo rais sardo, Luigi Grammatico, detto Giotto per la precisione, gli ultimi rais sono stati: Spadaro Salvatore e Cataldo Gioacchino.

RACCOGLITORE!

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IL TONNO
CARATTERISTICHE, VARIETA, PROPRIETA NUTRITIVE

l tonno un pesce marino della famiglia dei Tunnidi. l'unico pesce a sangue caldo. Diffuso nell'Atlantico e nel Mediterraneo, vive in branchi e si nutre di pesci . Viene pescato con diversi sistemi, tra i quali il pi classico la tonnara, dando vita a una orente industria conserviera. Ne esistono diverse specie: quello del Mediterraneo (Thunnus thynnus), o tonno rosso, ha il corpo lungo no a 3 m e pesante no a 600 kg, con coda a semiluna, parti superiori blu-nerastro e parti inferiori biancastre o grigio argenteo; gli esemplari sono in grado di spostarsi per migliaia e migliaia di km a una velocit massima di 80 km/h. Potenti migratori, attraversano l'Atlantico in circa 120 giorni. Altre specie sono pi piccole (tonnetti, Euthynnus alletteratus). Il pi pregiato (nonostante quello che dice la pubblicit) per il tonno rosso: le sue carni sono ricercatissime

specie in Giappone, ove alla base dei piatti di pesce crudo. Una variet di qualit inferiore un piccolo tonno che raggiunge i 20 kg e dalla carne meno rosea. Dal punto di vista nutrizionale il tonno un ottimo alimento perch ipocalorico e dovrebbe quindi entrare nella nostra dieta quasi quotidianamente; inoltre la sua versatilit per mette di consumarlo come secondo o come base di sughi "proteici".Dal punto di vista alimentare il tonno molto ricco di proteine e non molto grasso. Non ha perci senso usare il tonno sott'olio (anche perch difcilmente l'olio di grande qualit ). Il miglior modo di introdurlo nella propria alimentazione di consumare quello fresco o in scatola al naturale.

Il tonno

Giulia e il tonno

Mattanza 1963

Pesca del tonno, Favignana 1963

DA: IC A N T O N IN O RALLO

RACCOGLITORE

vi a L ib er t F av ig na na

IC A NTO N via L INO RA LLO i Fav bert igna Tn a ELE FO 092 3 92 NO 1 F A X2 8 1 092 3 92 128 1

Maggio 2011

LE RICETTE

RICETTE DELLA TRADIZIONE

POLPETTE DI TONNO

Ingredienti: aglio, prezzemolo, formaggio, pane grattugiato, sale, uovo, uva sultanina, pinoli. Esecuzione: mettere il tonno nellacqua fredda per 10 minuti,toglierlo e asciugarlo per bene e tagliarlo nch non diventi tipo tritato e amalgamare il tutto. Dare la forma delle polpette arrotondate e soffriggerle leggermente e poi metterle nel sugo.
TONNO AL RAGU

Ingredienti: 1Kg di tonno fresco, in un solo pezzo, 7 dl di salsa di pomodoro, 2 spicchi daglio, 1 cipolla, 1 foglia dalloro, bicchiere dolio extravergine dolio doliva, bicchiere di bianco secco, zucchero, sale, pepe.Lasciare il tonno a bagno dacqua fredda e sale per circa 1 ora; poi,asciugatelo bene. Fate appassire la cipolla tritata in un tegame con lolio, laglio schiacciato (che eliminerete) e lalloro; unite il tonno e rosolatelo dolcemente. Bagnate con il vino e lasciate evaporare; quindi,aggiungete la salsa di pomodoro, un pizzico di zucchero e una spolverata di pepe. Regolate di sale , mescolate e cuocete, su amma moderata,per 40 minuti, incorporando di tanto in tanto poca acqua calda.
TONNO AL FORNO

Maecenas pulvinar sagittis enim.

Rhoncus tempor placerat.

Rhoncus tempor placerat.

1kg,di tonno fresco a fette, 100g di olive snocciolate, 50 g di pangrattato, 1 cucchiaio di capperi, 5 pomodori maturi, 1 rametto di prezzemolo, origano, bicchiere dolio extravergine dolio doliva, sale, pepe. Mettete il tonno in una bacinella, copritelo dacqua corrente e lasciatelo a bagno per mezzora, afnch si dissangui. Trascorso il tempo indicato, sgocciolatelo e asciugatelo con carta

da cucina. Ungete dolio una teglia e disponetevi il pesce. Spargetevi sopra i pomodori pelati e tagliati a letti, i capperi, le olive spezzettate, il prezzemolo tritato, il pangrattato e un pizzico di origano: Salate, pepate e irrorate con lolio rimasto. Infornate a 180 e cuocete per circa mezzora.Servite la pietanza ben calda.

lIsola

La realizzazione di un libro digitale, da leggersi attraverso liPad, esprime la multimodalit d e g l i a p p ro c c i u t i l i z z at i e rappresenta un modo diverso di concepire il rapporto con la creazione del sapere, aperto alle intelligenze dei ragazzi e al futuro stesso della scuola. Ermelinda Guarino

FAVIGNANA
IC A N T O N IN O R A LLO F A V IG N A NA

Progettazione dellaspetto graco e realizzazione delliBook a cura di Ermelinda Guarino

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