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10 diapositive con le quali si spiega la morale socratica, basata sull'unica virtù che ci accomuna tutti quanti, quella di essere capaci di fare del bene;
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10 diapositive con le quali si spiega la morale socratica, basata sull'unica virtù che ci accomuna tutti quanti, quella di essere capaci di fare del bene;
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Con virtù Socrate intendeva il modo ottimale di essere
qualcosa. Inizialmente la virtù era considerata qualcosa di innato, con i sofisti questa visione cambia. Per Socrate la virtù non è un dono ma una conquista che si ottiene con la ricerca e dipende dall’educazione. L’esser uomini è l’arte più difficile e importante di tutte. Virtù come scienza
Socrate sottopone la vita umana sotto la legge
dell’intelletto, infatti per essere uomini è necessario filosofare. Per Socrate bene e giustizia non sono entità pre-esistenti ma valori umani che dipendono di volta in volta dal nostro ragionare. Il sapere a cui Socrate si riferisce è il sapere quando è bene fare una certa azione, che è buona perché so che in quel momento è bene farla. Da questo nasce il razionalismo morale di Socrate ovvero la sua concezione di virtù come scienza. L’insegnabilità della virtù
La virtù di Socrate può essere insegnata a tutti e deve
costruire il patrimonio di ogni individuo. L’uomo deve imparare il mestiere del vivere, la scienza del bene e del male. Dunque per Socrate l’essere uomini e filosofi sono due concetti identici. La virtù è unica perché quello che gli uomini chiamano virtù sono solo modi di essere al plurale della virtù, la scienza del bene. Virtù, felicità e politicità Socrate fa coincidere i campi della virtù con valori dell’anima che si sommano tutti e due nella conoscenza.
Però non vuole togliere i valori vitali del
benessere ma solo sottoporli alla ragione, infatti per il filosofo la virtù è un modo per rendere migliore e più felice la nostra vita con, ovviamente, la ragione. Solo il virtuoso è felice mentre il “non - virtuoso” si abbandona agli istinti a causa dell’ignoranza diventando infelice.
La virtù è anche politicità perché essendo l’uomo un
essere sociale, l’arte del sapere vivere coincide con l’arte di “saper vivere bene con gli altri”, ovvero saper ragionare bene insieme sulle cose per cui deve esserci il bene comune. I paradossi dell’etica socratica
Per Socrate “nessuno pecca volontariamente” e
“chi fa del male, lo fa per ignoranza del bene”. Si scambia i vizi per un bene confondendo un apparenza di piacere con un futuro di vera tristezza. Inoltre “è preferibile subire il male che commetterlo”. Infatti solo la giustizia e la virtù portano alla felicità mentre l’ingiustizia e l’immoralità portano sempre all’infelicità. Fonte: - “Il nuovo protagonisti e testi della filosofia”; - “ Wikipedia”.