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SECOLO D’ITALIA 11

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DOMENICA 7 NOVEMBRE 2010
APPENA
USCITI

Una scena del film


“The bug’s life”.
Dobbiamo imitarli?

COME RAGGIUNGERE
LA TRISTE FELICITÀ
DELL’UOMO-INSETTO
◆ Federica Colonna preso così il percorso verso la tragedia. L’uni- nuti, giorni, anni, durante i quali contano so-
ca possibilità di felicità è la passività, la neu- lo gli orgasmi, perché in quei pochi istanti
tralità: l’uomo-insetto non lo capisce, e, termi- l’uomo è davvero quello che è, senza elucu-

M
ichel Houellebecq, laureato in agro-
nomia, è uno scrittore-etologo: in tut- nata l’età della naturale gioia ormonale e ri- brazioni: un animale. L’unica via d’uscita con-
ti i suoi libri descrive i comporta- produttiva, si dibatte in un’esasperata lotta siste nella perdita di ogni morale, nell’accet-
menti degli umani con la minuzia e il distacco contro la degenerazione fisica. Il paradosso tazione del proprio stato naturale e nella ri-
di uno sguardo scientifico. La lettura delle sue consiste nel fatto che dopo secoli di parole e cerca della felicità più semplice: un gesto d’af-
storie, anche per gli appassionati, è un pro- rappresentazioni l’essere umano senta un’esa- fetto come una gustosa cena. Per questo moti-
cesso di sottrazione delle emozioni, un’anti- sperata e patetica nostalgia delle proprie ori- vo Jed, il protagonista, considera l’ipermerca-
magia in grado persino di coinvolgere, anche gini. Basta poco per capirlo, un giro su Tri- to come l’immagine più vicina all’idea di feli-
se così simile alla tecnica applicata dagli eto- pAdvisor, una sfogliata distratta a una guida cità. In La carta e il territorio persino Michel
logi allo studio delle specie animali e degli in- Michelin: la qualità di un posto è evocata at- Houellebecq diventa personaggio del libro di
setti. In questo processo narrativo anti-magi- traverso lo stile antico, i sapori e i saperi di Michel Houellebecq: un essere annoiato, af-
co, ad esempio, Parigi, luogo d’ambientazione una volta che là si celano incorrotti, il fascino flitto da una pruriginosa micosi e ingordo di
privilegiato dall’autore di Le particelle ele- del passato di una sperduta provincia in cui
l’animale cittadino desidera scappare, avvilito
salumi. Verso Houellebecq, Houellebecq non
prova nulla. Dopotutto è possibile amare una
MICHEL HOUELLEBECQ
mentari, come egli stesso si definisce in
un’opera di derisione dei lettori affezionati, come è dentro un corpo destinato all’eterno ri- scolopendra? Tutt’al più si può studiarla. «Il LO SCRITTORE FRANCESE
non è un teatro in cui va in scena il vario e po- torno alla terra attraverso la putrefazione. trionfo della vegetazione è totale», scrive l’au- RACCONTA LA PENA
licromatico spettacolo umano. La città, inve- Grazie alle allegre trasmissioni tv sulle re- tore, le opere dell’ingegno umano sono desti-
ce, perde ogni connotazione politica e sociale, gioni alpine e alle luminose fotografie della nate a scomparire insieme alle mani degli ar- DI UN’UMANITÀ INCAPACE
ogni caratteristica culturale e sentimentale, Michelin, realizzate dal protagonista del ro- tigiani, ai cervelli degli inventori, ai pensieri DI ACCONTENTARSI
e si trasforma semplicemente in un agglome- manzo, Houellebecq racconta come “in Fran- degli scrittori. Anche a quelli di Houellebecq,
rato di gesti produttivi e riproduttivi, simile cia dai tempi di Jean-Jacques Rousseau la verso cui l’autore resta comunque implacabi- DELLA SUA NATURALITÀ
a un alveare, a un’affollata tana delle formi- campagna è di nuovo trendy”. I personaggi del le e freddo. Come davanti ad un insetto.
che. Si può calpestare con un passo, Parigi, romanzo sono spenti selvaggi in-
senza per questo suscitare un sussulto, un im- civiliti, capaci di mettere in prati-
barazzo. Nell’istante in cui il lettore avverte ca con successo solo le due attivi-
il peso della tristezza da eutanasia in un isti- tà cui la natura li ha destinati: il
tuto svizzero che impregna come un liquido sesso e la produzione. L’uomo
Michel Houellebecq
le vite sviscerate e fatte a pezzi dallo scrittore, contemporaneo non ha neanche
ha la capacità
emerge un senso di smarrimento e di ricerca più il sollievo di una morte im-
di animare i dibattiti
d’un appiglio emotivo, di un attimo di legge- provvisa e precoce, nell’età più
rezza e di respiro che la narrativa di Houelle- giovane, in cui il sesso è bello e
becq non è in grado di offrire. Perché è pura semplice, il lavoro ancora entu-
analisi al microscopio, non c’è peccato né re- siasmante. A causa dell’invenzio-
denzione, è solo meccanica naturale. La carta ne dei medicinali e della tecnolo-
e il territorio, il più recente romanzo dell’au- gia, l’uomo crede di facilitarsi la
tore, è l’apice della narrativa-etologica, una vita e finisce invece per potenzia-
storia puramente triste. re, privandola di grazia, come in
L’opera è la descrizione dell’errore umano: un’eccessiva chirurgia estetica,
la pena degli individui che arrancano in mez- quella natura da cui tenta la fuga.
zo alle passioni tristi è dovuta alla loro stupi- Ecco come si spiega il proliferare
dità e all’incapacità di accontentarsi della na- di film porno a pagamento e di si-
tura e di vivere il territorio, con le sue valli, la ti di lingerie femminile in cui na-
terra e l’humus. Gli uomini preferiscono, in- vigano soli professionisti nelle ca-
vece, la carta, interpretazione arrogante del mere dei motel, o l’allungamento
mondo, inutile elaborazione culturale. Attra- degli orari di lavoro, con il com-
verso l’arte, le professioni, il linguaggio, l’uo- puter acceso per scrivere e calco-
mo-insetto ha deciso di non accettare con pla- lare anche in casa. Il tempo vissu-
cidità la propria natura animale, e ha intra- to dai protagonisti è volume di mi-

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