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FEMMINICIDIO – VIOLENZA ENDOFAMILIARE- AZIONI PERSECUTORIE

PERCHE' DOBBIAMO ANCORA ASPETTARE UNA TUTELA?


La notizia di ieri del grave episodio occorso nel Tribunale di reggio Emilia ove un
marito che attendeva l'udienza di separazione ha estratto una pistola e ha sparato alla
moglie e al suo avvocato e ucciso il cognato, non ci sorprende e non ci indigna più
che la consapevolezza che troppe volte le nostre denuncie rimangono inascoltate.
Il “violentatore- assassino” era da mesi e mesi il persecutore della moglie e della
stessa avvocata, più volte era stato denunciato ma nulla si è fatto.
Addirittura la moglie era stata ospitata dalla casa di accoglienza per le donne della
città che indignate ricordano che il marito dal gennaio 2007 le impediva
quotidianamente una vita serena e normale , seguendola, impedendole di andare al
lavoro , minacciandola.
Ma finchè non scorre il sangue NON C'è TUTELA.
IL FEMMINICIDIO è all'ordine del giorno, sempre ieri a Modena un ex fidanzato ha
accoltellato la ex compagna, sempre ieri a Bologna è stata violentata una colf in casa.
Di che cosa altro c'è bisogno prima che si prenda una decisione?
Vogliamo lo sterminio femminile?
La invocata legge che punisce i persecutori è da un anno all'esame di chi??????????
Noi donne dell'UDI e le avvocate dei nostri gruppi giustizia da anni propongono
misure antiviolenza , denunciando la gravità del fenomeno della violenza endo
familiare. Anche quest'anno abbiamo raccolto dati statistici sconcertanti della
rilevanza del fenomeno ( scritto che verrà pubblicato insieme aI CENTRI
ANTIVIOLENZA) La inutilità delle denuncie e querele , le richieste di archiviazione
dei PM, il mancato intervento delle forze dell'ordine ci ha determinato a mettere in
campo le nostre forze per predisporre, in rete con le associazioni e istituzioni locali,
un progetto organico di intervento che sia in grado di rispondere, ad esempio la
formazione all’eguaglianza dei generi fin dalla scuola primaria, l’informazione, la
costruzione di una rete dei servizi sociali e di accoglienza per le vittime, la
valorizzazione, il riconoscimento e il sostegno della importante rete dei centri
antiviolenza, la relazione forte con il movimento e l’associazionismo delle donne in
tutte le sue articolazioni e differenze.

A dieci anni dall’approvazione della legge contro la violenza, frutto di diciassette


anni di mobilitazioni, discussioni e divisioni anche tra le donne, ci chiediamo e
chiediamo se il deficit da colmare, il punto da cui ripartire, sia ancora la produzione
di norme penali o l'attuazione severa di quelle esistenti.
L'UDI da sempre ha proposta la procedibilità d'ufficio per i reati di violenza alle
donne, le quali molte volte a seguito di minaccie e condizionamenti familiari ,
ritirano le querele; l'Udi da anni chiede che anche gli atti persecutori vengano
considerati REATO; l'Udi da anni sostiene che NON C'è TUTELA per le donne
vittime di violenza di genere. La violenza contro le donne è uno dei meccanismi
sociali fondamentali tramite i quali alle donne viene imposta una posizione
subordinata rispetto agli uomini (Risoluzione Nazioni Unite, 1993). La violenza
familiare non risparmia nessuno, comprese le avvocate, che si spendono
giornalmente per affrontare il malessere e le difficoltà che ne derivano.
È un problema che investe tutta la società non solo delle donne
Il nostro appello è di decidere celermente una TUTELA EFFICACE E
PREVENTIVA e dare alle forze dell'ordine il potere di agire immediatamente dopo
la presentazione della denuncia querela e ai magistrati il dovere di comminare misure
cautelari.
Si prega dare la massima diffusione al messaggio

Katia Graziosi, Avv. Marta Tricarico, Avv. Angela Pozzi, Avv. Rossella Mariuz e
tutta L'UDi di Bologna

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