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Anno 2

Numero 8
INVERNO 2009
....INSIEME ,
CAMMINIAMO !
periodico di informazione della
Parrocchia Gesù Adolescente

QUANDO SI VA ALLA RADICE


Tra tanto frastuono cercare il male si appartiene sempre più come radunare i nostri passi, senza paura
silenzio, tra tante parole la parola, un’unica immensa famiglia, in cui tutti di mescolarli con i passi di tanti.
tra tante menzogne la verità. In siamo membra interdipendenti di un cor- E’ la strada umile che ritorna alla
mezzo a tante strade trovare la po.Allora chi uccide, chi ruba, chi disprez- nostra origine e si inabissa nel mi-
via, oltre le apparenze la vita. In za… uccide, depaupera, disprezza se stero di un inizio: alla frontiera tra il
questo nostro tempo cresce il biso- stesso, l’intero corpo della sua umanità. nostro esistere e la vita ricevuta. Là
gno di far spazio in noi ad una no- Solo l’amore, l’amore gratuito e ricco di dove possiamo toccare il miracolo
stalgia profonda di autenticità u- misericordia di Dio può donare a ciascu- del vivere fin dal primo momento in
mana. no di noi- attraverso un cambiamento una confluenza, in una relazione
Certo occorre rischiare, cercando radicale, come dalla morte alla vita- la fontale che ci lega, anche nel tem-
di andare oltre a tutto quello che salvezza, la possibilità di amare del suo po, all’eternità.
costituisce il logorìo del già detto, amore, l’appartenenza liberata dagli egoi- inchè siamo nella storia abbiamo
del già fatto, del già vissuto. Non smi, dal possesso, da un dio fatto ogget- la possibilità di scegliere una vita in
siamo ancora sazi di albe nuove, to di consumo. pienezza, facendo memoria di come
per non cercare con tutte le forze il La storia del mondo ha il suo cammino, l’abbiamo ricevuta, senza ridimen-
futuro che ci viene da Dio. E non ma le sue sorti non sono esclusivamente sionarla sulle paure del nostro io, sui
dobbiamo avere paura di riceverlo, nelle nostre mani. Decisivo è piuttosto condizionamenti delle nostre espe-
che il mondo è già stato trasferito nel
di entrare nel segreto di noi stessi, rienze, ma lasciandola imprevedibil-
fino a toccare la nostra radice piùcuore di Dio. Anche se non lo sappiamo, mente grande secondo il disegno del
profonda in Dio. siamo nelle mani di Dio che è amore, che suo Creatore e il dono della salvezza
Un prezzo, niente è troppo co- è entrato già nella nostra storia per sal- del Figlio: Sono venuto nel mondo
varla dal di dentro – pure attraverso i
stoso se possiamo lasciarci attirare perché abbiate la vita e la vita in
nel progetto dell’amore di un Padresuoi percorsi distruttivi e contradditori- e abbondanza ( Gv 10,10 ). Alla sor-
portarla sulla via della verità verso la mè-
che ci fa esistere e che non si stan- gente della vita, che tutti ci disseta,
ta, dentro una speranza affidabile, fedele
ca di sognarci, di sognare l’umanità possiamo bere come bambini appe-
rispecchiata nel volto umano del compagna di viaggio. na nati attingendo ad un amore di
suo Figlio Gesù. Il Bambino. Per cogliere, oltre l’apparenza delle infinita gratuità che ci può regalare,
cose, la vita che si muove, geme e matu-
Abbiamo bisogno di lasciarci tra- anche in questo momento, la consa-
sformare per poter trasformare, ra sotto la scorza dura dell’inverno, ab- pevolezza di esistere solo perché
biamo bisogno di sottrarci dallo smog
anche nel poco, la fitta rete di rela- amati! Natale sereno, a tutti e a cia-
zioni che ci collega all’ambiente, al
dell’atmosfera che abbiamo inquinata con scuno.
la smania di avere, di apparire, di domi-
mondo. E prima di tutto di ripulirci
gli occhi per cogliere la bellezza nare. Occorre ricuperare la mente, il cuo-
nascosta nelle realtà più semplici e
re, le forze per il nuovo, sperimentando La Comunità religiosa dei Padri
quotidiane, quelle che ci ritroviamo
l’unica cosa necessaria: l’amore gratuito Barnabiti augura a tutti, parroc-
gratuitamente donate o comunque di Dio Padre che tutti ci fa esistere per- chiani e non, molto cari auguri
non dovute. ché ci ama. di Buon Natale e felice anno
Soprattutto, se non ci lasciamo E’ la presenza di Dio che si spazio tra nuovo.
cambiare profondamente il cuore, gli idoli, e vuole liberarci dai lacci che ci
non possiamo stupirci e stimare la tengono ancora schiavi, guarire le nostre
ferite, riscattarci da ogni condizionamen-
vita che pulsa dentro e ci circonda, Padre Enrico
to e restituirci alla verità più profonda di
la vita che viene verso di noi in un
bambino, in un volto amico, in uno noi stessi, di persone uniche ai suoi oc-
straniero, ma anche in un filo chi.
d’erba, in un raggio di sole. Per non sbagliare la direzione verso
Siamo esistenti e non per caso, questa mèta sicura, la speranza ci aiuta a
partecipi di un’umanità che cammi- risalire la china e a ritrovare la strada
na, che cerca, che nel bene e nel delle appartenenze profonde, là dove
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CINEBARNAB.FORUM Notizie
CINEMA E LIBERTA’
più certo ritorno economico. Inoltre, ottenere notorietà al loro debutto sul
difficilmente un grande Studio è di- grande schermo.
Un festival cinematografico -
sposto ad affidare un film del costo Dal 1991 la rassegna porta ufficialmen-
o “film festival”- è una manifestazio-
di svariati milioni di dollari a registi te il nome di Sundance Film Festival, in
ne culturale durante la quale sono
esordienti, che magari hanno anche omaggio a Sundance Kid, il bandito
presentati al pubblico film con carat-
intenzione di utilizzare attori scono- gentiluomo interpretato da Redford nel
teristiche particolari. Nel nostro pae-
sciuti. film Butch Cassidy di Gorge Roy Hill
se si svolgono numerosissime rasse-
L’aumento del numero di film indi- (1969).
gne cinematografiche, a partire da
pendenti ha portato ad una moltitu- Ogni tanto, nel nostro Cinebar-
quella famosissima di Venezia, per
dine di festival ad essi dedicati. nab.forum, ci imbattiamo in film indi-
passare ad altre di più recente istitu-
Fra di essi l’ormai famoso - o forse il pendenti, che si segnalano per la parti-
zione come quella di Roma o di Tori-
più famoso - Sundance Film Festival, colarità delle tematiche affrontate, co-
no.
fondato da Robert Redford, che si me ad esempio posizioni politiche che
Fra queste manifestazioni si stanno
svolge nel mese di gennaio a Park potrebbero risultare sgradite al potere
affermando da diversi anni quelle
City, sobborgo di Salt Lake City, e a ufficiale, e che svelano risvolti talora
che presentano film indipendenti.
Ogden nello stato dello Utah. inquietanti della politica, specie statu-
Cosa significa “film indipendente”? Il
Questo festival è nato nel 1978 con il nitense. Altre volte abbiamo trovato
termine si riferisce ad un prodotto
nome di Utah/US Film Festival. Il film deliziosi, delicati, divertenti, che
senza l’intervento di una grande ca-
coinvolgimento di Robert Redford in hanno trovato rifiuti da parte delle
sa di produzione (come le “majors”
qualità di “testimonial” e di mecena- grandi case cinematografiche e che
di Hollywood). Può anche essere
te ha consentito al festival di diven- sono riusciti a realizzarsi solo grazie al
auto-prodotto dal regista, o co-
tare, intorno agli anni ’80 una delle cinema indipendente. Fa piacere che le
prodotto da privati, o da istituzioni
principali vetrine della cinematografi- potenti majors qualche volta sbaglino
locali (come le film commission). Le
a indipendente, statunitense e inter- e, facendo sempre calcoli esclusiva-
caratteristiche principali di questi
nazionale. Nel 1981 Redford ha fon- mente economici, debbano poi pentirsi
film sono essenzialmente due: il bas-
dato il Sundance Institute, delle loro scelte: in alcuni di questi
so costo e la completa libertà e-
un’associazione no-profit finalizzata casi, ad esempio “Little miss sunshine”,
spressiva lasciata al regista, cosa
al sostegno del lavoro di cineasti rifiutato per anni dalle grandi e poi
questa che di solito spaventa i gran-
indipendenti: questo supporto ha girato nel circuito del Sundance, ci
di Studi, che preferiscono evitare
consentito a registi come Quentin sono stati successi (e incassi) travol-
progetti sperimentali per concentrar-
Tarantino o Steven Soderbergh di genti.
si su progetti più sicuri e quindi di
PATRIZIA TIMOSSI

Una finestra sempre aperta su Paolo


Nella solennità degli Apostoli Pietro e Paolo si è chiuso l’”Anno Paolino”:28-06-08 28-06-09. Che cosa rimane? E’
difficile quantificarne i frutti. Però dobbiamo dire: non finisce qui!Non deve finire qui.Lasciamo la nostra finestra
aperta, anzi spalancata perché Paolo vuole irrompere nella nostra vita di salvati portando aria fresca, calo-
re ,insegnamento solido, rivelati a Lui dal risorto che l’ha buttato a terra sulla strada di DAMASCO.
Ma diciamo:alcune parti dei suoi scritti sono un po’ difficili. Per capire un po’ di più ci sono i commenti, le note,
qualche sacerdote. Ma già l’Apostolo Pietro parlava di questa difficoltà nella sua 2° LETTERA: ”Perciò carissi-
mi,nell’attesa di questi eventi(la venuta del giorno del Signore)cercate di essere senza macchia e irreprensibili da-
vanti a Dio,in pace. La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo
fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; così egli fa in tutte le terre, in cui si tratta di
queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili comprendere.(2Pt 3,15-16).
E allora invochiamo lo spirito perche ci doni tanta luce per capire sempre meglio il Cristo crocefisso e risorto, che è
stato la scoperta della sua vita, che è stata la sua vita, il suo “Vivere”.L’Apostolo delle genti attraverso le comunità
di Roma, di Corinto, di Efeso….ha ancora tanto da comunicarci di bello, di grande, anche se difficile. La comunità
di Roma può dire alla nostra comunità (un pensierino): ”Tutti quelli che sono guidati dallo spirito di Dio, costoro
sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno
spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, PADRE!
Lo spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo,se vera-
mente partecipiamo alle sofferenze per partecipare anche alla sua Gloria . (Rom 8,14-17.)
La paternità di Dio è la più grande rivelazione di Gesù, il figlio del padre, ci ha fatto. Questa consapevolezza può
cambiare la nostra vita di figli.
PADRE GABRIELE
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LIBRI per RIFLETTERE

Il libro di natale:
“Maria, la donna piu’ bella del mondo” di A.Comastri, ed.Sanpaolo, 2009, euro13

Prendendo spunto da don Tonino Bello, il card.Comastri recupera tutte le sfaccettature della
bellezza di Maria, il cui “sì “ a Dio l’ha resa porta di salvezza per l’uomo.
Attraverso capitoli che sottolineano i modelli di santita’ da seguire per essere testimoni vi-
venti della fede, l’autore raccoglie una serie di omelie proposte in occasione di varie
solennita’ mariane.
Tutto il libro diventa allora rivelazione di bellezza e spiritualita’, quando, come Maria, ci si
mette alla sequela del Padre: consegnarsi a Dio senza spazi di ambiguita’ vuol dire diventare limpidi e trasparenti,
brillare di coerenza e generosita’, farsi dono per gli altri. Ecco allora che Maria ci insegna la strada per diventare libe-
ri, poiché, come rivela il magnificat, Ella osserva con sorprendente liberta’ l’orizzonte della storia, non si piega alle
logiche di potere e profetizza con sicurezza che “Dio lascia gli egoisti a mani vuote”.
Maria, che “da parte sua conservava queste cose, meditandole nel suo cuore”, diventa maestra di vita: ci insegna a
riflettere, a ponderare, a sintonizzarci sulla volonta’ di Dio, cogliendo le molteplici occasioni per amare.
Ecco allora il senso del modello mariano: diventare culla, diventare serbatoio di raccolta del bene, allargare la spe-
ranza e proporre l’amore, unica sorgente di verita’, liberta’ e progresso!
INES CAMINITI

SPUNTI PER LA RIFLESSIONE


Il Figlio di Dio che è nato per noi è, in realtà, il grande assente della kermesse natalizia dei consumi, dei
regali, delle luminarie, dei cenoni e dei veglioni, spesso sostituito dal pupazzo di un obeso Babbo Natale.
Di frequente una festa dell’opulenza e dello spreco…… allora cerchiamo di distinguerci, facciamo nascere
Gesù dentro di noi e viviamo il Natale, nel segno dell’Amore, come ci suggerisce il grande Mahatma
Gandhi.
EMANUELA BALBIS
Il Natale visto da Gandhi
Non si dovrebbe celebrare la nascita di Cristo una volta all'anno, ma ogni giorno, perché Egli rivive in o-
gnuno di noi. Gesù è nato e vissuto invano se non abbiamo imparato da lui a regolare la nostra vita sulla
legge eterna dell'amore pieno. Là dove regna senza idea di vendetta e di violenza, il Cristo è vivo. Allora
potremmo dire che il Cristo non nasce soltanto un giorno all'anno: è un avvenimento costante che può
avverarsi in ognuna delle nostre vite. Quando la legge suprema dell'amore sarà capita e la sua pratica sa-
rà universale, allora Dio regnerà sulla terra come regna in cielo.
Il senso della vita consiste nello stabilire il Regno di Dio sulla terra, cioè nel proporre la sostituzione di una
vita egoista, astiosa, violenta e irragionevole con una vita di amore, di fraternità, di libertà, di ragione.
Quando sento cantare "gloria a Dio e pace in terra agli uomini di buona volontà" mi chiedo oggi come sia
reso gloria a Dio e dove ci sia pace sulla terra. Finché la pace sarà una fame insaziata, finché noi non sa-
remo riusciti a rinascere come uomini illuminati dallo Spirito, a instaurare con le persone rapporti autentici
di comunione da cui siano estranei i sorrisi forzati, l'invidia, la gelosia, la falsa cortesia, la diplomazia, fin-
ché non avremo come senso della vita la ricerca della verità su noi stessi, del giusto, del bello, finché non
saremo capaci di spogliarci dell'inautentico, di ciò che abbiamo di troppo a spese di colo-
ro che non hanno niente, finché continueremo a calpestare i nostri sogni più belli e più
profondi, il Cristo non sarà mai nato.
Quando la pace autentica si sarà affermata, quando avremo sradicato la violenza dalla
nostra civiltà, solo allora noi diremo che "Cristo è nato in mezzo a noi". Allora non pense-
remo tanto ad un giorno che è un anniversario, ma ad un evento che può realizzarsi in
tutta la nostra vita. Se dunque si augura un "buon Natale" senza dare un senso profondo
a questa frase, tale augurio resta una semplice formula vuota. (Mahatma Gandhi)
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NATALE,riflessioni personali……. ed un po’ di storia


Mi è stato chiesto un breve contributo sul Natale: vorrei approfittarne, mi scuserete per condividere una riflessione
personale.
Capita a tutti di incontrare persone che vivono il Natale con spirito di tristezza, vero? Affermazioni del tipo “non lo
sopporto il Natale”, “è una festa triste”, o peggio “lo odio” sono tutt’altro che rare. Affermazioni, per chi crede,
forti, anche incomprensibili. Ma spesso vere, per niente superficiali, che purtroppo appaiono veramente sentite.
Quindi come credenti possiamo esimerci dal riflettere su come aiutare persone, come noi, a vincere sentimenti
così in contrasto verso una festa che celebra la speranza, la luce, la vita, il nuovo che viene?
Cosa si può dire a queste persone? La Parola, come sempre, Principio e Fine, ci viene in aiuto. In questo caso può
prendere la forma dell’annuncio ai pastori, prescelti rappresentanti di tutti noi: “Oggi e nato per voi un Salvato-
re…”.
I pastori, stanchi, svegliati nel mezzo della notte, si saranno sicuramente chiesti..un Salvatore? Da cosa dobbiamo
essere salvati? Non so la risposta che si dettero loro, ma noi possiamo essere salvati dalla sfiducia? Dalla tristezza?
Dalla disperazione? Dalla noia? Dall’incredulità?? Possiamo negarlo?
E c’è qualcuno che da duemila anni afferma che il Salvatore, anche da tutto ciò, c’è, esiste ed è venuto nella Sto-
ria! …Ma questi sono pazzi? Ma perché crederci? Non so se i pastori credettero subito, ma sicuramente pensarono
che valesse la pena andare a vedere, anche con gli occhi e le gambe stanchi, anche nel freddo del cuore della not-
te. L’hanno fatto: hanno avuto fiducia!
Si fecero coraggio l’uno con l’altro e partirono per andare a vedere. E furono ripagati.
E allora forza, alziamoci, facendo forza a chi è perplesso, senza lasciare nessun per la strada, e camminiamo verso
questo annuncio di NOVITA’, di Speranza, di Fede. Vediamo con i nostri occhi! GIORGIO BONI

ORIGINI DELLA FESTIVITA' DEL NATALE

Non vogliamo essere irriverenti, però poniamoci la domanda : ma il il Figlio di Dio è nato veramente il 25 dicembre ?
Ed ecco che spunta la novità : la festa della nascita di Gesù, che è forse la più comune delle celebrazioni cristiane,
venne fissata al 25 dicembre soltanto 3-4 secoli dopo Cristo, mentre in passato si erano dibattute altre cinque date,
tutte autorevolmente avanzate da teologi o addirittura da Santi. Il fatto è ( e la stessa Chiesa lo ammette ) che per il
Natale non esiste la “certezza”, che invece la tradizione apostolica assegna ad altre note festività cristiane, come la
Pasqua o la Pentecoste. Alla fine fu scelto, quale giorno celebrativo della nascita di Gesù, il 25 dicembre ( Dies nata-
lis Domini ) che era già festivo nella Roma precristiana, in quanto i Romani celebravano in quella data la “Festa del
Sole” ; ed “Invitto” come il Sole fu ritenuto misticamente Gesù ! Ancora, un'altra curiosità : l'iconografia natalizia or-
mai fissata nel nostro immaginario collettivo è ancora più recente, in quanto Giotto, Giovanni da Fabriano, F.Lippi,
Pier della Francesca, ecc. ci diedero la tipica rappresentazione del bue, dell'asinello, della mangiatoia e via di seguito,
ma fino al XIV secolo gli occidentali ambientavano la Santa Natività in una povera grotta, dove ( a parte – s'intende
– Maria, Giuseppe ed il Bambinello) primeggiavano solo gli Angeli che annunziavano il lieto evento ai pastori.
Il vuoto storico sopra cennato spiega come sia stato possibile che si inserissero e giungessero fino ad oggi tutte le
altre usanze collegate al Christmas, dal pino alle fiaccolate nordiche di Santa Claus fino a S.Lucia, tutte contamina-
zioni di antichi riti pagani intesi a spegnere il buio delle lunghe notti invernali con le luci di una nuova e splendida
vita . Dopo questo breve excursus sull'argomento, non ci resta che augurare a tutti voi parrocchiani un Buon Natale !

ALBERTO CAMINITI

Sempre più travolti dagli eventi della vita, deboli e stanchi, ci sentiamo assalire dalle preoccupazioni che sembrano
non darci pace. La solitudine e il disorientamento ci sbandano e talvolta rimaniamo bloccati dal pessimismo e dalla
sfiducia verso tutto e verso tutti. Il natale, anche quest’anno, ci invita non dubitare mai di Dio. Se affermiamo di
credere in Dio, dobbiamo allora essere coerenti e abbandonarci completamente con fiducia fino in fondo. Il natale
di Gesù è la festa che fa risuonare un annuncio, l’unico carico di speranza: il Figlio di Dio è venuto e continua a
venire nella nostra storia per donarci la vera pace, quella del cuore. Accogliendo Gesù accogliamo in noi la gioia, la
gioia di donare amore. Il natale è davvero tempo di speranza, luogo di pace e gioia profonda, perché Dio non tra-
disce, viene sempre, ci sta vicino, ci infonde consolazione e forza per riprendere il cammino, magari interrotto. E
non è solo poesia se ci impegniamo a collaborare diventando noi stessi strumenti e annunciatori che è possibile
realizzare tutto questo in noi e per gli altri. ILEANA FERRI
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L’angolo della poesia , a cura di LUISA MONTALTO

Perchè sono nato


BAMBINO GESÙ
Sono nato nudo, Asciuga, Bambino Gesù,
dice Dio le lacrime dei fanciulli!
perché tu sappia spogliarti di te stesso. accarezza il malato e l'anziano!
Sono nato povero Spingi gli uomini a deporre le armi
perché tu possa considerarmi l'unica ricchezza. e a stringersi in un
Sono nato in una stalla universale abbraccio di pace!
perché tu impari a santificare ogni ambiente. Invita i popoli, misericordioso Gesù,
Sono nato debole, ad abbattere i muri creati
dice Dio dalla miseria e dalla disoccupazione,
perché tu non abbia mai paura di me. dall'ignoranza e dall'indifferenza,
Sono nato per amore dalla discriminazione e dall'intolleranza.
perché tu non dubiti mai del mio amore. Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,
Sono nato di notte che ci salvi liberandoci dal peccato.
perché tu creda che posso illuminare qualsiasi Sei Tu il vero e unico Salvatore,
realtà. che l'umanità spesso cerca a tentoni.
Sono nato persona, Dio della Pace, dono di pace all'intera uma-
dice Dio nità,
perché tu non abbia mai a vergognarti di essere vieni a vivere nel cuore di ogni uomo
te stessoSono . e di ogni famiglia.
Sono nato uomo Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! A-
perché tu possa essere "dio". men.
Sono nato perseguitato (Preghiera di Giovanni Paolo II)
perché tu sappia accettare le difficoltà.
Sono nato nella semplicità
perché tu smetta di essere complicato.
Sono nato nella tua vita,
dice Dio
per portare tutti alla casa del Padre.
Il mistero di Natale
L. Hausman

La Luce guardò in basso


e vide le Tenebre:
“Là voglio andare”
disse la Luce.
La Pace guardò in basso
e vide la Guerra:
“Là voglio andare”
disse la Pace.
L’Amore guardò in basso
e vide l’Odio:
“Là voglio andare”
disse l’Amore.
Così apparve la Luce
e risplendette.
Così apparve la Pace
e offrì riposo.
Così apparve l’Amore
e portò vita;
questo è il mistero del Natale.
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TRE MESSAGGI NATALIZI…………….


Natale è alle porte e come ogni anno fervono i preparativi: nella nostra parrocchia si accende la stella e ci si dispone alla venuta
del Signore con segni e gesti di carità, i giovani sono immersi nella preparazione della Veglia mentre noi animatori...Già noi:
cosa vogliamo fare? L'idea è quella di scrivere qualcosa da dedicare ai nostri ragazzi: qualcosa che faccia capire loro, ma anche
e soprattutto a noi stessi, che il Natale non va accolto in maniera banale o scontata, come se fosse lì da sempre, ma va vissuto
riscoprendone il vero significato. Ed ecco che ancora una volta ci vengono in aiuto i testi di due canzoni su cui vogliamo ragio-
nare: la prima, assai nota:"O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai" (Jovanotti - Carboni) e la seconda, quasi di sicuro sco-
nosciuta: "C'era una volta Natale" (Andrea Mirò). Ci hanno colpito in particolare queste strofe:
"E intanto noi ci facciamo i regali, il giorno che è nato Cristo arricchiamo gli industriali.. E intanto noi ci mangiamo i panettoni, il
giorno che è nato Cristo diventiamo più ciccioni... Lo sai cos'è, dovremmo stringerci le mani.. O è Natale tutti i giorni, o non è
Natale mai.."
"Orologi e catenine, cellulari e telecamere dalle vetrine, occasioni di vacanze che non hanno fine... frasi fatte e bigliettini, una
favola elettronica per i bambini, il presepe grande più di quello dei vicini... C'era una volta un giorno, il giorno di Natale; c'è
stato un tempo in cui vivevano il Natale. Ci hanno lasciati soli, tra milioni di regali e di colori di Natale".
C'era una volta: sembra iniziare come una favola, come una storia, ed in effetti se ci pensiamo quella della nascita di Gesù è
una storia bellissima, la pagina più bella che Dio ha voluto scrivere per dimostrarci il suo amore. Queste canzoni ci fanno soffer-
mare su un modo di vivere il Natale che perde di vista l'essenziale e cioè Gesù, che è il vero protagonista di questa festa. Il
Signore che nasce è povero, bisognoso di tutto: non nasce in mezzo ai potenti ma tra gente disprezzata come i pastori. E' il suo
modo per farci capire che non conta il vestito più bello o il gadget alla moda, perchè l'essenziale sta altrove: basta Gesù a dare
un senso alla nostra vita.
Gesù nasce in una grotta grazie ai pastori che hanno accolto Maria e Giuseppe e hanno fatto loro un pò di spazio: ci dice che
Lui può nascere per noi solo se abbattiamo le barriere ed i muri che abbiamo intorno a noi e ci apriamo all'accoglienza e alla
condivisione, se prepariamo uno spazio nel nostro cuore dove Lui possa nascere anche in questo Natale.
Questo, per concludere, è il messaggio che, usando le parole di don Paolo Curtaz, vogliamo lasciare ai nostri ragazzi: "Ciò che
salva il Natale è la verità, è la fede, è lo stupore!" Disponiamoci ad accoglierLo con questi sentimenti.

Gli animatori :CLAUDIA ,ELIO, LAURA. VALENTINA, ILARIA, SIMONE, LUCA

Come ogni anno ecco che i pochi giorni che mancano al Natale sono principalmente trascorsi in giro per la città, alla frenetica
ricerca degli ultimi pensieri per parenti, amici e conoscenti. Il fenomeno che ci spinge a questa ricerca ossessiva dell’ultimo mi-
nuto è stato definito da molti come “l’ansia dei regali” (gli piacerà, non gli piacerà, cosa posso fare per “lei”?) e si manifesta con
maggiore intensità quando il conto alla rovescia è giunto ormai agli sgoccioli. Quest'atteggiamento comune nella maggior parte
di noi ci distoglie dal vivere il Natale nel migliore dei modi, ovvero con il cuore totalmente aperto al rinnovamento ed alla rifles-
sione interiore. Natale è l’occasione più adatta per effettuare il bilancio dell’anno che sta volgendo al termine; è una sorta di
capolinea che ci permette di ripartire da zero, un punto di partenza per cercare di vivere Natale tutto l’anno e non solo in que-
sto periodo di festa e gioia. Se viviamo il Natale in modo intenso e con il cuore aperto e teso verso il prossimo, ecco che abbia-
mo l’opportunità di portare nella vita di chi ci circonda quella straordinaria forza che come diceva Dante “move il cielo e l'altre
stelle”: l’AMORE.

FLAVIO GIUFFRA

Adoro camminare per le vie di Genova a Dicembre. L’odore delle caldarroste che va a posarsi delicatamente sulle guancie arros-
sate dal freddo, i colori sgargianti delle vetrine, le promesse di un anno migliore. Mani in tasca e sciarpa rigorosamente ad al-
tezza naso, osservo, scruto la gente che incrocio. Mille volti, mille storie diverse, mille pensieri differenti. Mille modi di vivere il
Natale.
Potremmo iniziare la solita lista delle frasi standard del 25 Dicembre… siamo tutti più buoni… più gentili, più generosi… E invece
no. Natale è consumismo, Natale è falsità, Natale è illudersi che in sei giorni di feste con un regalo possiamo porre rimedio a un
anno di disattenzioni. Natale è credersi quello che non si è realmente. TU che stai leggendo, giustamente potrai affermare: “Ma
chi si crede di essere costui che scrive? Cosa ne sa di me? Perché generalizza in maniera così crudele?” Bene, è esattamente
quello che volevo ottenere. Il Natale non è quello delle pubblicità, non è quello dei pomeriggi spesi a cercare doni per zii, nonni,
figli. Christmas is in you. Natale è dentro di te, è qualcosa che va ben oltre la concezione materialistica che Tv e giganti
dell’industria vogliono a tutti i costi inculcarci nelle nostre teste. Natale è soprattutto in chi hai davanti. Facciamo un passo in
più: Natale è tutto l’anno. Natale il 23 luglio, Natale l’8 Aprile, Natale il 3 Agosto. Vogliamo collegarlo alla felicità? Concesso. Ma
regalando emozioni senza desiderio di ritorno, essendo gentili (senza pubblicizzarlo), facendo uno sforzo in più per il prossimo,
ci appaga: questo ci rende realmente sereni, ci fa sentire partecipi di un grande disegno di cui noi siamo piccole matite (piccole
ma indispensabili). Trovando felicità sincera in chi aiutiamo, troviamo la vera felicità dentro di noi.
Le parole di una canzone di una nostra commedia erano le seguenti: “ Paradiso dentro di noi, l’infinito è qui se vuoi”. Comincia-
mo a cercarlo dunque, questo Paradiso, ma a partire dal prossimo. E se vorremo dunque, lo troveremo pure dentro di noi. An-
che il 25 Dicembre.
FRANCESCO COLOMBO
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PRESEPE E TEATRO

Il presepe è strettamente legato al teatro in quanto interagisce visivamente ed emoti-


vamente con lo spettatore rendendo reale e attuale un avvenimento lontano nel tempo
e nello spazio. Come uno spettacolo teatrale, infatti, il presepe necessita di un palco-
scenico e di una scenografia, di luci, di attori (le statuine rappresentanti i vari perso-
naggi), di un'orchestra (furono composte pastorali, dolci musiche e ninne nanne per il
presepe), di un corpo di ballo (vennero ideate delle danze da eseguire davanti al presepe) e infine di un regista (il
costruttore) e di una platea (composta da coloro che ne godono la visione). Tuttavia la staticità di uno spettacolo,
sia pur denso di significati etico-religiosi, non appaga appieno il desiderio di coinvolgimento da parte dei fedeli. For-
se è per questo motivo che nel Settecento si diffusero i presepi meccanici in cui le figure, o soltanto una parte di
esse, si spostavano mediante automatismi nascosti. Sempre nello stesso periodo fu ideata una forma di presepe
basata sulla recitazione dei fatti evangelici, integrati dagli avvenimenti del giorno e rappresentata a mezzo mario-
nette (créches). L'idea nacque in Provenza, diffondendosi poi in altre regioni europee. Per queste rappresentazioni
non venivano utilizzati testi scritti compiuti, ma si lavorava su canovacci. Spesso i personaggi, molto brillanti e viva-
ci, narravano in chiave comica i fatti della Bibbia. Derivano dalle crèches i personaggi di Razzullo e Sarchiapone
della "cantata dei pastori", nella cultura napoletana, e il pastore Gelindo, nella cultura piemontese.
Una tipologia di presepe strettamente legata alle tecniche recitative o alla gestualità sottilmente interpretata è
quella del presepe vivente, realizzato di solito con attori non professionisti che interpretano l'evento della Natività
secondo uno schema teatrale con testi, musiche, danze e costumi a volte improvvisati. Il presepe vivente rappre-
senta un momento di aggregazione della comunità che collabora a un progetto comune. Vengono mostrati e ripro-
posti quei mestieri antichi, quegli ambienti, quello stile di vita cui appartenevano i valori semplici e primordiali della
quotidianità. Molto spesso le interpretazioni dei mestieri non sono solo immobili rappresentazioni, ma davvero "il
fornaio" impasta e cuoce il suo pane profumato e croccante, "l'arrotino" lavora alla sua mola per ridare l'affilatura a
coltelli e utensili, "il calzolaio" ripara le scarpe, "la ruota del mulino" muove i suoi ingranaggi per macinare il grano.
Il reale svolgimento dei mestieri e l'utilizzo concreto degli attrezzi e delle tecniche antiche produrrà, poi, l'allesti-
mento di una mostra mercato, con vendita per beneficenza dei "prodotti del presepe". Questo per sottolineare il
concetto di presepe vivente visto non solamente come rappresentazione sacra, ma soprattutto come difesa dei va-
lori storici, ambientali e culturali di una realtà umana viva nel passato e nel presente. Sono famosi i presepi di Rivi-
sondoli (AQ) Custonaci (TP), Venegono Inferiore (VA), Nogara e Bovolone (VR).
ANGELO CUBEDA

RIFLESSIONI SPIRITUALI

Natale: esperienza di incontro e di …sguardo.

Tempo di Natale, di incontro, di sguardi: Gesu’ si mostra a noi come un bambino, umile, indifeso, incapace di so-
praffare; è Dio che scende dal Cielo, ma non è né un imperatore, né un leader politico; ecco allora come porsi per
arrivare al Padre e quanto bisogna “abbassarsi” per entrare nel Regno. Dio esce dal silenzio del tempo e irrompe
nella storia: questo è il Natale, un incontro, un andare e venire divino ed un andare umano all’incontro. Il vangelo
diventa allora un continuo via-vai. San Bernardo diceva: «Sulla via di Dio non può darsi sosta, perfino l'indugio è
peccato». La fede ci muove e ci muove attraverso lo sguardo, che non è pretesa di comprensione totale, ma verifi-
ca con stupore e meraviglia che la ragione tanto puo’ conoscere, ma non tutto puo’ comprendere. Maria guardava
il Suo Bambino; lo guardavano i pastori. Uno sguardo silenzioso e commosso è l’atteggiamento giusto di fronte alla
Verita’. La fede è anche contemplazione. Ecco allora che il Bambino che io oggi incontro e che guardo con silen-
ziosa commozione mi rivela il mistero dolce del Dio cristiano, umile e amorevole, misericordioso e salvifico, sul cui
modello cerco di innestare la mia vita complicata di donna in cammino.
Buon Natale, buona festa dell’incontro e dello sguardo!

INES CAMINITI
Parrocchia Gesù Adolescente …..INSIEME ,CAMMINIAMO
Periodico trimestrale della Comunità Parrocchiale
Padri Barnabiti
Direttore responsabile
Via Padre G Semeria, 38-GENOVA Padre Enrico Gandini
Redazione:
tel 010358177
Fabio Giuffra fabio.giuffra@gmail.com
parrocchiagesuado@libero.it
Lino Giorgini - Ines Caminiti -Riccardo Giammarini -
Patrizia Timossi - Emanuela Balbis
*********************

Caro lettore,il costo del nostro periodico è sostenuto


IL NOSTRO INCONTRARCI integralmente dalla Parrocchia del Gesù Adolescente !Un tuo
piccolo contributo, anche solo 1 euro versato con il bollettino
DICEMBRE 2009
accluso,sarà sufficiente a coprire le spese sostenute per la
Mercoledì 23 liturgia penitenziale ore 20:45. stampa della tua copia…...comunque Grazie!
Giovedì 24, ore 23:15, Veglia di Natale e S. Messa della Tiratura 1200 copie
Natività a mezzanotte. Al termine scambio d’auguri con
panettone e spumante nel salone teatro.
Venerdì 25 , S. Natale del Signore.
Mercoledì 30, ore 18:00 concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti

GENNAIO 2010
Mercoledì 6, Epifania del Signore
Venerdì 8, primo venerdì del mese.
Domenica 10, Battesimo del Signore. S. Messa con presentazione dei bambini battezzati nell’anno 2009; segue aperitivo per tutti.
Mercoledì 13 e 27, ore 20:45 Catechesi per adulti.
Venerdì 15, ore 20:45 inizia il corso di preparazione alla Cresima per adulti.
Sabato 16, ore 15:00 incontro formativo per i genitori dei bambini del catechismo.
Domenica 17, Incontro giovani coppie ore 16:45
Da lunedì 18 a lunedì 25 Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani.
Mercoledì 27, ore 18:00 concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti

FEBBRAIO 2010

In questo mese inizierà la benedizione delle famiglie; seguirà programma dettagliato.


Venerdì 5, primo venerdì del mese.
Sabato 6, ore 20:45 inizia il corso di preparazione al Matrimonio.
Domenica 7, Giornata per la Vita e festa della Famiglia. S. Messa animata dalle giovani coppie sposate, seguirà pranzo insieme e l’incontro
pomeridiano.
Mercoledì 10 e 24, ore 20:45 Catechesi per adulti.
Sabato 13, ore 15:00 incontro formativo per i genitori dei bambini del catechismo.
Domenica 14, Festa della Pentolaccia e carnevale per bambini nel salone-palestra. Merenda e chiacchiere per tutti.
Mercoledì 17, Le Ceneri; ore 21:00 S. Messa d’inizio Quaresima. Cena povera in parrocchia.
Domenica 21, Prima di Quaresima : Giornata di spiritualità dalle 9:15 alle 16:00, con possibilità di fermarsi a pranzo
Mercoledì 24, ore 18:00 concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti

MARZO 2010

Sabato 13, ore 15:00 incontro formativo per i genitori dei bambini del catechismo.
Domenica 14 ore 11:00 S. Messa e consegna delle Beatitudini ai ragazzi del 4° anno; alle ore 15:00 Liturgia Penitenziale e Prima Confessione
dei bambini del 2° anno. Alle ore 16:45 Incontro giovani coppie.
Mercoledì 10 e 24 ( liturgia penitenziale ) ore 20,45 Catechesi per adulti.
Venerdì 19 S. Giuseppe
Sabato 27 ore 15:00 Liturgia Penitenziale e Confessione per i bambini e ragazzi dal 3° al 6° anno del Catechismo.
Domenica 28 , ore 10:30 processione con palme e rami d’ulivo dalla Città dei Ragazzi alla chiesa alla quale segue S. Messa: è la DOMENI-
CA DELLE PALME

Rinati in Cristo Sepolti in Cristo


TOMASINI MARIA TERESA, anni 82, via Semeria ,27.
LUDOVICA TREMATERRA,via Puggia, 23/A;
GAZZILLO ANTONIO anni78 via Papigliano 2/b
EDOARDO CEVASCO, via Montallegro, 40;
GENTILE MARIO, anni 77 Via Morasco 18
FRANCESCO VALSECCHI,via Semeria,28/B3;
ELISSA BUNAJ, via S.Martino,23/7.

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