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HENRY MILES

VICISSITUDINI
A: Miles Davis
Henry Miller
&...Giassa
-QUALUNQUELa ragazza un d se ne and,ma lui non disse niente e si ubriac,lei non torn,lui smise di bere e si
mise lanima in pace,ma se ne fece una ragione e divent a poco a poco un ometto qualunque.
-PROMENADE DASTI IN AUTUNNOAutunno per la strada, asfalto grigio, incroci di sguardi,matematicamente fissi,foglie secche
pestate,freddo nelle ossa, nebbia bagnata, primavera di swing e samba dentro, fiati e ancora fiati e
ricordi biondi.
-VENERDI NOTTEVenerd notte,incroci di sguardi languidi con giovani gatte ammalianti, agguainate e tatuate in vite
sguainate a cavallo basso che ti offrono latte, rimmel e caramelle sanguinanti,impari comparazioni
con ricordi biondi e fiati di fine millennio.
-NATALETartufo dai pori, calici non bevuti, pandori e cellophane, baci ed abbracci di melassa e yogurt,
bijoux di creme idratanti per pelli rugose, ultimi presepi oscurati da islamiche Cassandre, giochi di
bimbi mal apprezzati, augiti ritmati,tribali e triviali da parentele di scimmiette ammaestrate, fitte al
fegato e colpi di tosse, e se fosse lultimo Natale?
-MI RICORDO, SI IO MI RICORDOMi ricordo, s, io mi ricordo, di un amore adolescenziale, luna greca veneziana, occhi felici da un
dollaro, vestiti firmati, vespe lillate, golf neri, bar in fiore di portici rossi, visi sfregiati ed amici
morti, sabati travoltiani, stufi manzoniani, ragionieri in mutande senza diploma, sax, buchi e fili di
fumo, Sting con il pollici, dire straits, Al Pacino, De Niro, cacciatori e taxisti, padrini e brandoniane
apocalissi
Mi ricordo, s, io mi ricordo, di analisi mesciate, di quadri di Antonella, di prendila cos, di non
possiamo farne un dramma, di carenze daffetto, di olandesi cervi a primavera e cigni rossoneri,
folli e geniali slavi e tibetani codini
Mi ricordo, s, io mi ricordo, di bianchi voli con aironi crespati, verdi pantaloni scozzesi con insetti
stampati, camice rosa salmone e cappelli in cinquecento, sguardi asimmetrici, amori perfetti con
cancro in tropico, in tre in macchina, diamanti in Cervinia, oci ciornie, Marcello e gli zingari, liti
furibonde, orecchie tagliate, sesso ermeticamente esplicito, sciarade contiane, regali
obbligatoriamente resi e corna implicite, fughe romane e provincia astigiana
Mi ricordo, s, io mi ricordo di Oriana, di un senso morale, islamiche sventure e barbare invasioni,
paure di virus di unItalia meticcia di fine millennio, di nipoti affittati, di inutili telefonini, di pasta

al diamante, mitrate cubiste, gli occhiali da sole, di salette bianche, di francescane piscine e di
angeli perduti
Mi ricordo, s, io mi ricordo in questa alba tragica e nostalgica, di vento, ricordi, ma stamani
nellazzurra carta da zucchero rivedo gli aironi planare
-MILES + QUASIMODOOggi gi ieri ed subito sera
-DODOMorte, rotta, spezzata a pezzi di fiati, perdutamente instabile, ricordo
-PRIMAVERAPrimavera inattesa, improvvisa, furtiva, le aiuole spariscono sotto un letto di fiori, confini incerti da
sguardi cheratoconici, un insetto rotto col tacco, il cane fissa, deplora, stranisce e mi compatisce con
disgusto
-SENZA COLORESera, nessuno prepara la cena, il pappagallo con il suo tumore da susina tace, un negro scivola per la
via, la mamma morta nella sua stanza
-SECCAMattino, vento da levante, secca, alghe, sacchetti di macellai, lavanda di conchiglie, bave, vagiti di
schiuma, feti muschiati, sabbia, sudore velato, silenzio.
-ERMETICAMENTE OLRIPLui crea tibetane Veroniche, disegna ricami, chiude compassi, cuce asimmetriche geometrie, apre
triangoli, colora passaggi, pastella arcobaleni di foglie morte e nessuno se ne accorge.
-INCIDENTECatrame, cipria, vitreo sguardo, borsetta strappata, calvario sul petto, contorte lamiere, purpuree
pozze, voci, curiosi, la donna giace investita
-RIMORSISala dattesa, parete bianca, bava di mosca, vietato fumare, camici giudicanti, colpo di tosse,
divago, maturo giovine adulto, ipotesi, malcelati pentimenti, jeans inadeguati, lavoro rischiato,
paure, segrete bugie, fotografie multicolori, trecce bionde, confini di smeraldi di pino, chimere di
fiocchi rosati, turchesi pastelli, un senso morale, familiari ritorni a casa.
Linfermiera mi chiama, tutto finito, laborto riuscito
-OCCHIFebbre onirica, incubi, mi insegue la cornea oppiata del cane, locchio vitreo della donna investita,
gli smeraldi di pino della bimba mai avuta, lenzuola madide di sudore, stanotte gli occhi non sono
bellezza di sguardi, ma orrore, sar prosaica indigestione o coscienza di rimorso.
-VENERDILa troppa solitudine porta alla necessit di uscire, al bisogno di mescolarsi allesistenza altrui, ma
labbruttimento dei volti, il baccano, la confusione, lindifferenza e la banalit dei discorsi, ci fa
scappare terrorizzati, nauseati, ritornato allisolamento, fino al prossimo venerd
-TRIPLICE IDENTITA-

Stanotte venuto a trovarmi Davis Miller, voleva un doppio tre quarti e desiderava esserne fuori,
ma Mr. Hyde ha declinato con sdegno con un brivido di fiati da sei ottave
-RIPOSAOvunque riposa quieta estasi dincanto
-SILENZI ASSORDANTISilenzi uguali, sommessi ansanti mormorii, bramosie di festeggiamenti di fallimenti
-FELICITASono stato molto felice una volta, lo so perch lo sono stato una seconda volta e cos mi sono
ricordato della prima, perch non lavevo capito, la prima volta
-LA POESIAPer me la poesia il linguaggio di uno stato mentale di crisi, divisionarie disperazione che si
traduce con dei versi che sfuggono ad ogni regola, e cercano di dare un senso al sogno, alla follia e
al mal di vivere
-NOTTE INUTILELa citt degenerata, la strada carica doscurit, di smog mentale, i tombini hanno bruciore di
stomaco, sullasfalto grigio piccione stanotte inutile affogare la tristezza nelle pozzanghere perch
pi tardi verranno i sogni con le gambe storte
-LA STRADAPer alcune strade i bambini piangono, per altre non lasciano che i bambini piangano, per altre, le
nostre, non ci sono bambini
-COSCIENZAPiccola, grigia, triste, disgraziata coscienza, giaci ora dimenticata nel barattolo opaco, ma ancora
trasparente
-SPINAUn pallido raggio di sole mi ha scaldato la malinconia del ricordo, la rosa ormai appassita e la
spina conficcata nel dito rimasta lunico, lultimo diletto
-IMPRONTA SULLACQUAQuando amiamo una donna, danziamo sui movimenti di lei come un sughero sul mare, e gli sbuffi
freschi del suo tiepido respiro ci fanno svolazzare e ricamare segni concentrici sullacqua
-LA FARFALLAGrido di farfalla, laceratamente afono di disperata piet, schiacciata sul selciata, cancellata dal
ricordo anestetizzato di crisalide dellieri, non pi cullato dal vento materno delloggi
-MIRACOLI INUTILILazzaro ricammina per storta ciarlatana finzione equinozio daprile, sciocco riso da iena, il cane
miracolosamente e tardivamente non zoppica pi, ma, ahim, nessuna finzione di tropico il cancro,
lei il suo male oscuro non riposano pi sul divano, ma di lei sempre rimasta limpronta
-SITUAZIONE INSTABILE-

Le nuvole basse hanno saltato il fosso, il verde e il grigio intrecciati nello specchietto retrovisore,
fra anelli di fumo confondono la mia malsana disperazione, mentre a casa il cane con la zampa
spezzata fissa lei che porta a riposare il tumore sul divano
-DNALividi rossori d'alabastro su marmoree scuse d'adolescente, improvvisi segni rivelatori di una
controversa miscellanea fra passionalit, voglia di vivere mediterranea e riservata sobria misura e
genialit sabauda
-GELIDI AUTORI D'APRILEVento da est, s'insinua lamentoso e borico fra infissi d'anni settanta, di preventivi dal braccio corto,
laceranti stridii di gazze ladre dalla vista su fatiche d'ercole di ricchezza, riflessi di sogni edonisti di
barattoli di sottaceti sottovuoto, fiori di mercato di Matisse, al posto di copriletti di ciniglia stagliati
su armadi di formica, custodi antichi di giacche ventennali dimenticate al fianco di ritmi a cuc ed
espositori d'immondizia riciclata, rastrelliera di memorie cinefile di coreane stagioni, felliniane
magie, lecontiane rughe d'Oltralpe, wenderiani cieli sopra, cos lontani e cos vicini, il Pollock
perduto mischiato con loro a destra nella polvere, sorride all'occhio di bellezza nel telefono e al
cesanne di copertina a sinistra della tragica maschera platinata d'ossigeno, depressa dai ricordi, dal
gelido vento d'aprile e dall'idiosincrasia di somatici epatiti e dalla voglia di scrivere un libro
infinito.
-GORGORisucchiato dal gorgo il mare aperto del sogno, obbedisce a un pensiero comando e scivola sulla
riva reale a cercare la felicit, l, a due passi, dietro l'angolo della strada
-LACRIME IN SANTA CROCEGiudizi, promesse, speranze, indizi, coltelli vigliacchi ti hanno tradita, navigatrice solitaria, privata
di patria, di gloria ufficiale, di un senato immortale, riposa quieta, serena regina, musa, maestra e
con te i fallaci ricordi di rabbie ed orgogli traditi da un'Italia senza forza e ragione.
-MELANCONICO SAXReciprochi accordi, suoni continui, fiati continui, suoni successivi, ermetico talento in tre ottave di
arduniane solitudini di mogano e cera
-AGONIASpariti i colori sgargianti degli antichi tramonti, scomparsi gli inebrianti profumi di fiori scomparsi,
coperti gli ancestrali fiati, qui solo rimasto un nulla grigio d'agonia
-FRANCESCAPrima di sera, realt pensata, vagamente spiacente, Venere di Udine, angelica, diafana, senza il
rimmel da venti euro della sera prima, osservi spietata, astratta, silenziosa intorno a te; giaci sulla
lastra di marmo e ghiaccio e sbuffi le responsabilit non desiderate.
Hai braccia di fiumi trasparenti e biondi capelli di vetri di cometa su anche da preghiera, sorrisi
d'anagramma; oh mia energia immutabile, tardi o troppo presto, mia algida musa ispiratrice, oh
enigmatico pensiero mutabile, fermo immagine riflesso, prima di sera
-SGUARDO D'INGANNOGiovane donna, togli quella piena di disgusto dalla bocca da giovane sposa tradita, frena
l'indomabile repulsione, torna orribilmente consapevole alla tua recita e alla gelatina di sguardi sul
viso pallido d'esordio

-VACUOAppassionate ingenuit, lievi sospiri di fiati, precoci gusti compensatori ed impazienti vecchi ricordi
di giovent, vacuo malinconico tentativo, bizzarro, stravagante desiderio di riarredare il grigio oggi
dal tempo perduto
-SATORPassato remoto, cruna di ruga, lacerante colpa, strage di forno, sator celato, marted d'Israele
-GISELLATu specchio abbozzato, tu donna intelligente, mai ermeticamente banale, trovasti le chiavi delle mie
paure e profonde solitudini, soffiasti il vento dell'angoscia in infinite sfumature con la tua
ingannevole prima visione di sguardo gelido d'icona.
Nuda correvi sulla neve in una notte d'amore e di diamanti, di amore di manicomio, vizio acerbo, tu
ora miele di ricordo livido su rughe e sangue di rovine.
-FUORI PIOVECielo grigio, piove, stiamo abbracciati come due posate tristi in un vecchio cassetto
-PROPORZIONE CINEFILA CONTIANAAguaplano sta ad 8 e come Via con me sta ad Ultimo tango a Parigi
-LUNATICA AUTOCRITICAPi solare che serale la luna del pomeriggio, avvolgente, astratta e bizantina, ironizza sofisticata
sulla nostra tarda maturit e con coscienza critica ride ineffabile del nostro tentativo rude di
dignitosa seriet provinciale
-DONNEDonne atmosfera, donne commedia, donne volo, donne anima, donne sogno, donne miraggio, donne
vuoto, donne profumo, donne infinito
-NORDInsostituibile, disinvolto, sofisticato, algido, freddo, rarefatto, raffinato, compassato, suono, sapore,
profumo, colore del nord
-TRE KM DA QUIBianca signora, silenziosa bellezza, atmosfera formale, equilibrio perfetto, evocativa funzione
d'estasi, stanza, volo, scatola di carta da parati e mogano
-ERA IERIEra timido, selvatico, solitario, sobrio, cupo, esigente, intollerante, intransigente, critico,
insofferente, ansioso, silenzioso, misterioso, romantico, algido, sognante, testardo, inconcludente,
pigro, dolce, tenero, distaccato, amaro, indolente, ironico, altrove, chiuso, buono, volato via ieri,
in silenzio senza far rumore
-POESIASenza posa, effimera sensazione, esitante forma, parola astratta finalmente compressa, diventi
metafora romantica, ritrosia di poesia
-RISVEGLIO DI SGUARDIEstratto di volo interno, cauto, cascato, perduto, oblio di viaggio inventato e mai raccontato in
un'alba d'Alassio di luce cinefila, di mare chiaro d'antidolore, chino in calma d'anonimato a fissare

rapito, attonito, cotanta bellezza d'airone di Scozia, di nasi, di menti, di occhi, di tempie, di fili di
grano e d'un risveglio bambino d'incanto d'estasi di sguardo interrogativo da scogliera
-EROEro per fermare l'attimo, ero conscio delle sue seduzioni e non abbastanza sicuro per resistermi
-MALA ASSENZABisogno d'Albione, sogni a frammenti, generazioni in tasca, conversazioni pretestuose con lascivi
barman a cottimo, ammiccamenti bolognesi da terrazza, poesie d'Agostino di Bartolomei perse nel
costume, nella sabbia, macerati nel grigio mare o in multicolori zainetti dimenticati, anime non
capite, silenzi, scelte prudenti, trattenuti entusiasmi nella malinconica ombra amara da filosofia
soffocata di sudore, stanchezza e disperato bisogno di te
-FUOCO DI RICORDORicomincia il jazz degli sguardi, il vento caldo nei capelli, il colore della voce, passato, presente
cos all'infinito ricordato
-UN'ALTRA VITASono una poltrona verde squartata e divaricata, sono il ritmo stravolto, fantasia oscena, sono l'attimo
atteso, sono polvere sulle ginocchia, sono il dolore alla schiena, il rantolo, la febbre, il rossore livido
sul collo, il grido trattenuto, la fine mal accertata, il rimpianto, il silenzio vuoto dell'estasi, il ritorno
al nulla, la quieta sigaretta cercata sul marmo, sono un'altra vita
-ANIMA ALTROVEInarrivabile, inafferrabile, inaccessibile, incontaminabile, anima assoluta, per sempre altrove,
distante da voi, lontano da qui
-POLVERE SUI RICORDIPaese di bambino, ritrovato solo in parte, rimpicciolito con luci, profumi, colori diversi, viaggio in
pensieri sospesi non evochi pi sorprese, cammino nostalgico a ritroso fra anni lontani con
l'illusione di renderli immensi, ma sono ormai immagini slegate e dettagli opachi
-RETROVISOREAssoluta continuit, coerenza simmetrica fra ombre e sguardi di fiati nello specchietto retrovisore
-ERO IRIDEIride scozzese, rovesciata sporca pupilla, icona di desiderio sfocato e malato di vene sentiero,
labirinto infinito
-DOMINO IL DOMINIOOra domino tasselli ad angoli di storie vissute in occhi aghi croce su schiene di scimmie unte nello
sciroppo dono e meta d'inerzia sinistra
-VITE SBAGLIATEPiccoli grandi uomini, teneri, fragili, disperati e sospesi fra sogni irreali e nostalgie reali, immersi in
atmosfere da ultimi giorni, situazioni da contrabbando gi compromesse all'origine, essenze di
fallimenti, rughe d'abbandono, colori di sconfitte, fiati di vite vissute e sbagliate
-L'ARTE DI FALLIRE-

Il fallimento non una sconfitta, un colore, un profumo, un abito, una categoria come un'altra
della vita, un'arte difficile, la pi difficile, perch va gestita pi di ogni altra cosa con metodo, buon
senso, saggezza, classe ed eleganza, pronti a ripartire per un nuovo fallimento
-ENIGMA IN POLVERESui capelli, negli occhi, in cipria, di stelle, sulle foto, in bagno, in testa, in tasca, sulla sabbia; nelle
ruote degli ingranaggi della mente, sui ricordi
-UNA MATTINA PARTICOLARE, LACERATI DALL'ESTASI DI UN ATTIMOLuminosit attraverso le vetrate della stanza calda, quiete gioiosa di rondini, echi lontani attutiti dal
nulla, girandole di fumo cornice fra la mente intensa e la purezza luminosa che tutto circonda;
correttamente, acutamente e gradualmente vengono controllate le emozioni, senza esitazione il
contenuto emotivo viene minimizzato, traspare una nota ricca e fiduciosa di un assurdo
ingannevole, la colorazione convenzionale della vita pare alterata e tutto procede tranquillamente,
fino al tramonto dell'attimo
-LA FINEAlla fine non pi antichi sguardi di bellezza nell'oblio del remoto tempo, ma un sonno eterno
sull'amico guanciale di papaveri
-EGOISMOGisella, Sinatra, Miles Davis, Charlie Parker, One, Paolo Conte, il Milan, Dodo, Pirlo, Mastroianni,
il budino al mattino, Savicevic, Oriana Fallaci, lei, Marco Van Basten, il cielo e poco altro per cui
meriti vivere
-46 ANNIPenso ad una ragazza che non vedo da una vita e mi viene voglia di sposarla adesso, le nuvole
s'impigliano nella rete del cancello, fumo e cammino vicino ad una di quelle pozzanghere dove da
bambino la benzina faceva l'arcobaleno, la partita del Milan finita da un'ora e fra un mese compir
quarantasei anni... finch Paolo Conte o qualche altro dio non ti dica: E scansate Ninio, che
continuo io
-ERMETICA ROSA DI SCOZIALegno di rosa nell'immondizia, oscurit splendente di luce, silenziosi pietrosi segreti infedeli,
bagnati da bave umide di ceneri fluttuanti in scheletri di vene, color vergogna sotto la pelle opaca e
sullo sbiadito ricordo
-LA VITASpazio, tempo, memoria, monologo interiore, nulla
-DISPERATA FUGAIncenso mattutino, risveglio scomposto, il sole l, alberi snelli, case color vaniglia, intrighi di fiati
e marmo, tele di fiori col sangue, l'ora passata brucia mortale sul polso, rintocca su nervi selvaggi
ed tempo di tornare dalla frenetica fuga
-MORTEDiafano ed occhi chiusi, buio tenebra del peccato dell'ultimo respiro, quercia nera senza pi brezza,
non pi l la bellezza, cupa bava stagnante, criniera schiumante, lama di coltello, necrologi in
copie da mandarsi in caso di lutto ad indirizzi d'ipocrisia e fastidi di funerali, ripiani di marmo, sai
com' morto?, travestimenti di licenziosa gente lasciva, volto trapassato, diafano dorme la breve

notte ed odora marmo, incenso, mogano e terra, voglia di tornare indietro, via dalla notte oscura,
profonda, ogni giorno ha la sua fine, il dolore lontano
-POILa gente ne parla per un po', poi se ne dimentica, poi gli altri lo seguono cadendo in una buca
-MI SERVEMi serve forse prima di tutto per dare uno stile alla mia vita, poi forse mi serve per non impazzire,
mi serve per interpretare una realt che mi sembra misteriosa, disordinata, mi serve per mettere
ordine a questa specie di caos che sento fuori e dentro di me
-PROFUMOProfumo d'amplessi tutto pervade, famelica carne oscurante, bramosia di sguardi da odorare
-TRIANGOLOLui morto una settimana prima del suo compleanno, io no, lei continua a stare con le donne
-L'ANGELO D. (UNA STORIA VERA)Un giorno in una giornata luminosa e con il cielo terso incontrai uno strano individuo con una
tromba in mano, l'osservai attentamente e notai che la sua sagoma non emetteva nessuna ombra,
m'incuriosii e lo fermai, lui mi sorrise e mi disse: Testa o croce, io risposi croce, lui lanci una
moneta dicendo: C' sempre una terza via; la moneta fin nel fango e si ferm dritta, in verticale,
mi girai verso di lui ma era sparito.
Tenni la moneta che ancora oggi conservo, ma fu in me misteriosamente cancellato il ricordo.
Col tempo lo conobbi, lo frequentai per la prima, seconda volta, rimasi colpito dalla sua magica,
irreale, spirituale, misteriosa, fragile dolcezza ermetica; con lui frequentai la dama bianca, ma
l'episodio iniziale della moneta fu in me misteriosamente cancellato nell'inconscio.
Molti anni dopo per magia, ritrovando la moneta nella tasca di una giacca, mi ricordai dell'ombra,
chiesi allora in giro forsennatamente di lui e mi dissero che era morto.
-LA DAMA BIONDA E LA DAMA NERAIl tempo si fermato, ma devo prenotare fra un lustro, perch lei una donna del futuro e non
voglio mancare all'appuntamento una seconda volta e non perderla mai pi
-(FORSE) LILIANALa dea dagli occhi grigi, che un attimo prima dell'estasi, rifuggi ermeticamente da se stessa e ritorn
(forse) con due coni gelato
-PANORAMA DALLA RETE CON VISTA (PANTA REI OLTRE MONALE)Il monastero color sabbia tartara troneggia a nord-est, macchie di cipressi, quadrati di acacie,
rettangoli di gaggie, scatola di cimitero bianco di paese, castello a nord-ovest, filari grigi di pali
della luce ogni 500 metri che salgono la collina a destra, coperti da un esagono di alberi diversi, per
non disturbare i gusci di anime del cimitero dell'ero, cascine vaniglia ad angolo, asimmetricamente
colorano il paesaggio, vento, silenzio, un cane ad ovest abbaia lontano, unica presenza umana in un
tutto fermo che scorrer per sempre, oltre il mio sguardo
-10 MINUTIRamoscello di ghiande attorcigliato rusticamente alla grata ombreggia sangue di gerani sul
davanzale, torre di lego nipote gareggia immobile con antica torre di campanile, quiete, silenzio,
mancano dieci minuti al pasto telegiornale

-PARADISO CHIMICO IN TAPEZZERIADallo specchio impolverato del vecchio tubo catodico cadevano magnolie e bibliche rane, nel mio
cielo piovevano aghi d'oblio e gocce di sangue in cristalli d'acqua su marmo nella scatola stanza,
viaggio volo, rivestito di mogano, specchi riflessi d'epoca, foderata di tappezzeria a fiori scollati da
contiane atmosfere.
Scelta d'isolamento, vita razionalmente sbagliata a priori ma suggestiva estasi d'incanto nell'onirico
sogno ricordo, sbiadita fotografia dell'oggi.
-20/9 SINATRAParete bianca di fronte, tappezzeria nocciola, prugna, ragnatela, vomito indefinito a sinistra,
fotocopia surreale di Pollock, Sinatra nell'aria e tutto il resto della vita, via lontano, lontano, fuori da
qui
-BLUBuio, notte, scuro, violaceo, crespato, carta da zucchero, cielo, acqua, aria, volo, indaco, celestiale,
paradisiaco, elettrizzante, elettrico, tenue, pallido, velato, pastello, celeste, semplicemente,
assolutamente, meravigliosamente blu
-I GET YOU NOTTE INSONNENotte buia che ti fa a pezzi, a morsi e che t'impedisce di urlare e di scappare o trovare un
interruttore / mente da staccare
-CHISSChiss se avresti avuto il mio terribile naso d'aquila da scogliera, i miei occhi tristi, il mio mal di
vivere, la mia indolenza, la mia fragilit che t'ha impedito di nascere e di poter vivere anche tu, la
tua illusione di vita
-RASOIO DA BARBIERE IN BIANCO E NEROL'uomo del sogno era legato di profilo con il filo spinato di tramonto perso a crisalide d'aborto.
Cercando le lacrime nella tasca di ieri, vide l'uomo del treno che con una mano spezzava corde di
violino e con l'altra giocava distratto a domino sui lividi dell'uomo che non c'era
-FREDDA E VISCHIOSAMi si fermato l'orologio alle 14 di sabato.
Buia sera nella via fredda e vischiosa.
Tutto questo per niente, quattro donne di un colore solo.
Donna con il seno pensoso da tumore da seppellire, comincia a diventare grigia, tetra, fredda e
vischiosa, conseguenza spiacevole, eppure bisogna liberarsene in qualche modo, almeno nel
ricordo; tanto a lei non importa pi
-CON SEQUENZAConseguenza irreale, conseguenza d'amore, conseguenza spiacevole, credendo che fosse, bocca
nell'oscurit, sequenza alterata, con mano cauta rimettere a posto la camicia bagnata di pioggia,
lacrime ed acqua distillata
-ABITUDINI RITUALIRiferimento quotidiano, fuori fa freddo, bisogna rientrare, tre edizioni giornaliere, tenersi
costantemente informati sulle novit del mondo ambiente, clessidra di sogni e delusioni continue
-VIOLETTE DI PARMA E DOMINIQUE SANDA-

Provincia di sole calante, illusione ottica di un bel quadro ad olio di lei a quel tempo, a figura intera
nel giardino conformista dei finzi contini, ma i nomi cambiano, tutto qui
-NOTTE NEGRAStelle viola meno una bianca, notte negra e la luna sta a guardare di profilo la sua impronta
-SENZA RIGA E ALTROForse non bisogna usare la punteggiatura n una riga spazio n le parentesi in un pensiero monologo
interiore unico senza trama come il sogno o come il jazz
-SENZA METAScoppi di tristezza, fegato sottogamba, milza sottolio, telegrammi di mini ed orchidee per femmine
artificiose ed appiccicose, senza meta, in attesa della morte bianca riparatrice
-UOMINI CITAZIONE IN PERENNE ATTESA DI UN LEMBO DI PARADISOL'uomo in pi sottrae mancanze d'Agostino, l'uomo in blu ha perso il treno e il mistero dell'oscurit
trasparente, l'uomo che amava le donne vaga in ricerca della quinta stagione della vita, l'uomo greco
d'Oriana, finalmente pacificato in quinta essenza rilegge verdi colline d'Africa, l'uomo del sogno per
la strada insieme con l'uomo dal braccio d'oro cercano angeli neri, una pistola in prestito, una voce
in affitto, l'uomo che non c'era proseguiva la sua partita a domino coi lividi sui quaderni in ottavo
con la copertina in pelle giallo piscio
-DECADENZE D'OTTOBRELa vita anche tosse d'ottobre, vecchio impermeabile color melanzana, vetro imbronciato ed
appannato, odor di fumo, tepore di stufa, lavanda, muschio, rughe, ricordi, anice in gola e una
vecchia troia scorreggiona, nella stanza di l
-LA SCIMMIALa scimmia non muore, un mostro che non muore mai, si nasconde in un angolo e con pazienza
aspetta il suo turno
-UN NANO IN PARADISOUn nano dondola su una fune tesa fra due pensieri, cantando felice
-UN DOLCE ANGOLO DI PURGATORIOScheletri di cigni al guinzaglio, case sporche con porte spalancate, neve color rame sul marmo,
schemi rattrappiti, lenzuola nere, federe argentee di raso bruciate e rattoppate, silenzi opportuni,
segni di passato, di stanchezza, di jazz e di capelli biondi sulla verde poltrona, urla agghiaccianti di
mongoli al piano di sotto, tappezzeria, maggiordomi e felicit a cottimo
-DUE UNITA' TEMPORALIDue uomini senza braccia e narici lottano selvaggiamente, cozzando come dadi in un teschio; due
uomini allo specchio della volont si sforzano con debolezza ferrea di trovare la pazienza del
confronto isolato.
Due donne con un cigno al guinzaglio pisciano in piedi sulla porta del purgatorio, sapendo che la
vita breve, che moriremo tutti e che quindi inutile soffrire per dominare, moderare o controllare
un vizio
-SCIVOLARE CADENDOSulla via del bene e del male scivolano aquiloni, forse emozioni, pure coincidenze, donne
rispettabili, timori e tumori malcelati, sentenze d'ipocrisia, baci rubati, coltelli vigliacchi, infarti

precoci, binari morti, infiniti gerundi, vergini serbate per loro, dio che ogni giorno manda in terra,
cosa farai da grande?, fiabe da catechismo per crescere bambini moralmente sani, prima che se li
prenda il cancro o l'aborto o se li porti via, scivolando sul bene e sul male
-SPECCHI UGUALISono tutte in piedi a vomitare, forse perch sono molto nervose per aver visto l'enigma degli uomini
viziosi riflesso nello specchio di domani, che era uguale all'immagine all'immagine distorta dell'ieri
-SCENE DA UN FUNERALEFragile dignit, surreale, struggente disperazione condivisa, differenze fra un corpo caldo e uno
freddo, dipende dalla circolazione del sangue, condoglianze ritmate alla vedova e al figlio, difficolt
nel far passare la bara nell'angolazione delle scale, bel legno forse ciliegio, legno adatto all'umidit,
nei paesi anglosassoni, dopo, tutti si sbronzano e lo pensano, qui non si usa, forse dignitosa ipocrisia
latina, la ragione nel mezzo, la truccatrice ha fatto un buon lavoro, deve essere dura, dopo un po' un
un lavoro come un altro, il nipote soffre di meno, pare altrove, la nuora con la luna piena pare che
rida, forse una smorfia, l'abito non fa il monaco, vestita in maniera inadeguata, tomba di famiglia
sobria, sabauda, un posto vale l'altro per lui, la calce, i mattoni, il momento pi duro, tutto finito,
fra un po' i becchini parleranno della partita di domani e berranno senza pensare al morto, loro
possono farlo, anche i chierichetti lo fanno di nascosto dopo un battesimo, dicono che porta bene,
prendono mance sia per l'arrivo che al traguardo, le scarpe mi fanno male, forse l'umidit, non
sono abituato, ha smesso di piovere, tutto finito, riposa in pace
-ENIGMI RIFLESSIStanotte sogno umido, lei che scriveva frasi incomprensibili sul vetro appannato dell'auto, io dallo
specchietto retrovisore decifravo enigmi riflessi di un'altra vita, poi il vento ha scacciato l'umidit, il
tempo, il seno pensoso e la tappezzeria
-SGUARDI RIFLESSI DI BELLEZZASguardi sinistri, ghiacciati, smeraldi, bagliori di un'epoca perduta, statici, immobili, liberi senza
fissa dimora
-1 x 23Meglio un colpevole ebreo, ebbro seduttore di anime senza cuore, libero senza fissa dimora, che 23
arcani ariani condannati ingiustamente
-LACRIME DI STELLELacrime di sguardi bagnano ipotesi, memorie, ricordi, obiezioni, rimorsi, poesie scelte, stelle ora
fredde con gli occhi chiusi
-VOLTAR PAGINAPur chiuso fino al naso, riusc abilmente ad aspirare il lamento di sangue color di rosa ed a voltar
pagina, accordandosi con la bara morte con il sacro beneficio del dubbio
-PENSOSO ANTIDOTOVento da est, marea di nevischio, ossa gelate, vene otturate dal gelo ricordo, mente trasfigurata dal
seno pensoso, poi finalmente trovare evidente sollievo a comando, sale piano come una nostalgia,
come un nostalgico assolo di tromba, estasi d'incanto, s'irradia, mi scalda, veleno, raggio di sole a
lungo atteso, dimenticato e ritrovato
-COLPA ESPIATA-

Attraverso la gabbia delle scimmie d'adulterio, la donna bionda, senza fiati alle spalle, massaggia
con seta di rose i suoi nostalgici lividi ed assiste imperturbabile all'impiccagione del suo giuda
iscariota
-ECO DI LUNALa luna abbaia, esalazione di fiati, scintilla l'occhio ghiaccio iniettato di sangue oppiato da papaveri
intrecciati, progetto per il futuro/anima: ricordare per sempre la voce nasale di Marcello, tutto
finito, abbaia sotto terra la luna nera, pregate per la pace dell'anima sua, amen
-IL CORPO FREDDOLa mente scivola, la fortuna cambiata, combinazioni di ghiaccio, maddalene e puttane in velluto
viola cercano il cadavere, musica triste, musica di chiesa, forse qui che l'han sepolto
-SGUARDI NELLO SPECCHIOGioco della finzione, fissare nello specchio l'immagine riflessa, situazione descritta, rinunciato ai
cigni ed ai sogni, particolarmente gracile, forte dubbio terrorizzante, nulla che si pu dire o fare,
non rimane che continuare a star fermo, non rimane che continuare a star fermo e fissare lo sguardo
nello specchio
-PAROLA FIGURATIVACreare dei quadri surrealmente onirici ed inconsci, utilizzando le parole al posto dei colori
-VAGAMENTE ARMONICADimenticare s stessi, in un momento di debolezza, cercare la luce, vagare per l'eternit in filosofia
armoniale, verit pura, mente riflessa, estetica bellezza, sguardi truccati di cigni, dalla parte degli
angeli
-FINZIONELei con inaspettata poesia, simulando orgoglio ferito e finta vergogna, maschera abilmente lo
sguardo, mettendo in scena l'aspirazione tranquilla di una nuvola di fumo azzurro dal rossetto
ciliegio
-FINE DI UN CONTABILEE infine arriv la notte della stella con i seni falsi e i dadi truccati che segn la triste fine del fragile
contabile che non c'era e del suo sogno perduto
ci provi lo specchio ad inghiottire nell'apparenza, l'orgoglio e quello che voglio nella mia
assenza...
Ci provi lo specchio ad inghiottire nella sua acqua cupa, non l'apparenza ma il volto che l'assenza
sciupa (Paolo Conte)
-RUGHERughe: canali di scolo per enigmatici ricordi, linee del passato destino e criminose impronte digitali
del rimorso
-IL CANTO DEL CIGNOLa mamma/cigno completamente struccata, avvizzita senza pi guinzaglio, con rabbia da paralitica
cerca di proteggersi dai gelidi spifferi/ricordo del nord con polizze d'assicurazione scadute e foulard
di rimpianto
-REGINERegine in giacigli con tori da primo premio ed osservatori gaudenti sul sof.

Api regine passeggiano in tacchi a spillo sul filo del rasoio di mariti compiacenti in frac di lussuria
-STANZA VUOTA ORMAIFondi di tappezzeria, trascorrono le loro giornate rincorrendo sogni al contrario, statue irreversibili,
cose d'amore, trapezi di lussuria in specchi riflessi opachi e vuoti
-ORECCHIO APERTOGocce di sangue di gelosia, scivolando dal foro dell'orecchio aperto, lavando contrasti e carne da
vaccinazione.
Fuori canzoni dissonanti afferrano il sole in specchi ingannevoli
-COMPENSAZIONEVergini da bordello, tutte in riga, danzano senza tetto n leggi parallelismi di fiati biondi
-FANTASIA DI NEBBIALa nebbia dirada la fantasia alterata ed immagino sguardi di anice di lei che sale in auto con due
libertini silenziosi.
inseguire sul tappeto/memoria le impronte di lei e dei suoi amanti da me assegnati, mi fa bene e
mi fa male in ugual misura: follia, surreale inconscio, masochismo, esigenza umana dolce/amara,
fantasia malata, decadenze o semplicemente poesia della mente/anima, parte del tutto.
Forse non esiste l'anima, ma solo la mente
-OIDNello specchio riflesso Giuda e Oid giocano la terza partita truccata a domino
-FRUTTI, FETI E FIATINella stanza umida ed oscura ho perso i semi, non posso pi cogliere i frutti dei loro illegittimi
amplessi, fuori la luce della maternit negli occhi colora il resto della citt felicemente illusa
-ACCENTO SCOZZESEBoschi umidi ed ombrosi, selve oscure, non abbiamo figli tutti e due, gli ebrei lo stanno ancora
aspettando, altri uccidono la prima figlia se femmina, il figlio del figlio, simbolismi occulti, accento
scozzese, attese erose dai secoli, lune favorevoli, oroscopi e tagli di capelli, uomini morti prima,
travagli difficili, tube chiuse, buone e cattive spose, vicari di Cristo, triste a dirsi, atei del leggere al
contrario, digli di andare al diavolo, visi senza un volto, vuoti ma con l'espressione malinconica, ave
Rabbi
-SETTORE CSenza buon senso, ma in maniera disgustosamente lucida si sprecato il tempo, si buttato i soldi
via dalla finestra, ci si rovinata la salute e la reputazione (per quanto essa possa servire), si dato
fuoco alle illusioni e alla fine, stancamente, amaramente e involontariamente ma inevitabilmente, si
finiti col parcheggiare nel settore C.
-LUI, ILARIA E L'OMBRA DEL JAZZNotte di pioggia senza la luna, l'uomo senza ombra in giacchetta di lino a quadretti, pantaloni a
righe, giada al collo e barba da due giorni, dopo essersi barattato per un po' di nero veleno, sale le
scale, si mette in mutande, si mangia uno yogurt, rimanda l'appuntamento con la scimmia a domani
e finalmente pacificato crea pura poesia di fiati nell'aria d'Ilaria con il suo sassofono
-SOPRACCIGLIA-

E' finita un'epoca, han cambiato di nuovo le cornici dei quadri, sguardi di bellezza sormontati,
delineati da linee, tetti, curve, accenti, virgole, apostrofi, semi-cerchi, disegnati, dipinti, tatuati.
Io continuo a sognare in bianco e nero le sopracciglia folte di Margaux Hemingway
-CONFINI E CON FINI INCONFESSABILICon sguardo fermo da tranquilla decisione, indossando il suo vestito d'adulterio, il cigno rimest a
lungo il cucchiaino della morale privata, lasciando la tazzina del caff con compromettente onest e
distacco, macchiata di rossetto.
L'impermeabile, unico testimone nel bar dell'accaduto, con illecito procedere se ne and, lasciando
alle sue spalle un brivido di elegante depravazione ed un aroma di caff, anice e tabacco
-VIVRE POUR VIVRELa donna del sogno in un'innaturale luce di fluorescenza azzurro verdastra d'assenzio e anice,
strisciava sulle labbra, scioccamente infuocate ed infatuate della donna sposata, ancora attraente,
sulla quarantina, inarcando il corpo in contorcimento lascivo, la musica e il fuoco del camino
recitavano preghiere di fegati di cavalli, miracoli, marmi freddi, energia elettrica, vuoti spazi o roba
del genere
-COMPLICITA' ELETTRICAPiovono ombrelli con quieta dignit, tori vibranti ormai esausti s'insinuano in alghe scivolose,
uomini nel cassetto recitano dolci e infatuati sorrisi di perdono peccaminoso, i corpi vibrano
formicolii, peccati e passione tacita nelle vene
-LA MORTELa morte la risposta al senso della vita, la migliore maestra, stando vicina ad essa quando poco
prima c'era la vita, tenere una mano viva nella nostra mano e poi la vita sparisce all'improvviso,
quasi per magia e ci rimane in mano la mano, il corpo e in un attimo, la mente o lo spirito se ne va.
La morte l'interlocutore del passato, lo specchio riflesso della vita
-PERLE RICORDOSpazio vuoto di monotonia nostalgica da riempire con ricordi di fiati biondi, per lavare le
incrostazioni del tempo, la nordica ritrosia alle emozioni, perle di vetro in caso di necessit,
aspettando l'estate
-CHINA GIRLUn po' per caso e un po' per scelta s'incontrarono ascoltando il duca bianco e la ragazza cinese, una
domenica di itinerari paralleli e di inavvertenza
-I DUE POETIDisquisire in auto di cinema condiviso, nella piazza del sommo poeta cittadino, sciacquando i panni
in Tanaro del contiano figlio
-MAREASogno candeggiantemente sudicio, marea imbrigliata, estasi nociva, pozza stagnante sotto la luna
calante
-FANTASIEFantasie traditrici con il consenso di entrambi, geniali originalit passionali, intesa preliminare
tacita, soggiornata sottomissione di donna sempre mutevole ed adultera
-ERRATA SPOSA-

La venditrice di ghiaccio ha lasciato il vestito di fiori d'arancio secchi, gelare di brina alle sbarre
della finestra della donna dai capelli rossi
-11Giorni ed eventi inevitabili senza libero arbitrio, traiettorie di uomini che passano per date e luoghi
gi stabiliti, attori che recitano un copione che non hanno mai letto
-SEGNALI BIONDIAllucinazioni, ascendenti biondi, ad intervalli di tempo distanti, immaginazione frutto d'immagine
fotograficomentale, conversazioni senza parole e senza ricordi, differenze asimmetriche, anomalie
della vista, cerchi concentrici d'acqua del cigno, inversamente riflessi, allucinazioni, fiati e nuvole
bionde
-IRREPRENSIBILE MORALELa bionda vergine di settembre, appreso di essere figlia di un ebreo, si tinse i capelli di rosso, mise
anelli ai piedi, disincagli il cigno caduto ubriaco nel ghiaccio e anzich dilapidarlo con la
possibilit di un possibile ritorno, anche solo telefonico, diretto o indiretto, con un sasso lo fer e lo
spron perch circolasse sull'acqua dell'irreparabilit del passato e l'imprevedibilit del futuro
-FIGLILuna nuova ed egocentricamente vecchia, vermi vermigli, colori, spermatozoi biondi, bruni, rossi,
blu, corpuscoli ridivisibili nell'universo del siero umano, figli di una serata felice, dubbi, incaute
protezioni, progetti senza un futuro, finiti in gole di narcisistico piacere, fallaci arlecchini di
paternit, falene al crepuscolo
-DONNA LUNALa luna e la donna dominano la notte e rendono folli; entrambe splendono quando sono visibili ed
attraggono quando sono invisibili
-ANIMA DI TAPPEZZERIAMuti scambi di sguardi ebbero luogo alle 14:34 tra il cigno e la tappezzeria dal riflesso di rimando
dello specchio.
Sguardi serpentini di piacevole diffusione incandescente, concomitanza percepita attraverso i vari
canali sensibili della mente/anima
-ESSERE IMBALSAMATISulla mensola la civetta e l'upupa fissano con tranquilla decadenza senile e compassionevole ilarit
oscura le mie precoci rughe d'immobilismo solitario ed imbalsamato
-EX D'EIXDopo una notte d'anestesia ed un intervallo d'amnesia, il cigno pag da sola le sue fantasie di carne,
gettando alle spalle perle ai porci libertini, poi si alz e fece colazione con la donna che non c'era e
la sua commercialista obliterata dal rimorso.
Mise una delle sue sette parrucche, prima conseguenza delle cure per l'utero e per il seno pensoso, si
specchi cercando la donna di ieri ed il suo rossore intorno ad un neo che giocava a domino con una
vecchia nostalgia.
Gett nell'immondizia i ricordi dei fiori inutilmente regalati, i bilanci di una vita senza partita
doppia, i resti della colazione, il tumore susina del somatico pappagallo; poi diede da mangiare alla
scimmia color cobalto, regalata dal suo antico fragile amante, fiss attonita la foto che non aveva di
lui ed infine sospirando fiati e spifferi senili del nord, usc verso la capitale, portando al guinzaglio
la sua anima e i suoi ricordi di provincia.

Il fantasma di J., fermatosi per la notte ad Eix chiese al primo cittadino di Eix, Mister H.,
conoscendo lo scarso apprezzamento della lettura ermetica di alcune donne con meno di quattro
lauree: Quali riflessioni assorbivano la mente del cigno mentre portava al guinzaglio la sua
anima?
Mister H. rispose: La necessit dell'ordine delle cose, della ragione scozzese contro l'istinto
irlandese, un posto per tutto e tutto al suo posto.
L'incongruenza di una mela incuneata in un bicchiere e di un ombrello infilato nella buca del
cesso... (Joyce)
-MORTE DI UN CIGNODopo aver provato a se stessa la rettitudine morale, fin dalla prima giovinezza (eccezion fatta per le
code di lucertola staccate a morsi) il cigno inaspettatamente cambi condotta e si suicid,
specchiandosi nello specchio infranto del lago del dubbio, dopo aver tracciato alle sue spalle una
linea di demarcazione, che stava a met strada fra la clemenza indebita e l'eccessivo rigore.
Due giorni dopo, al terzo canto del gallo, venne trovato il cadavere del cigno e nel suo gozzo si
trov con stupore di tutti: un anello restituito, un vento siberiano di perdono, un copriletto di
ciniglia giallo, tasselli di domino rosicchiati, una sorella con i nervi a fior di pelle per il mal di denti
dovuto al vento freddo siberiano e per dubbi di gelosia inventata di tossici preti, una cicatrice
d'orecchio aperto e mal digerito, un collo e il suo rossore d'amplesso, una camicia unisex rosa
salmonata su pantaloni verdi d'insetti con ballerine dorate, un cappello di paglia color fucsia, una
cinquecento bianca e contiane lettere d'amore scritte a macchina
-IN QUELLA VIA DIO C'Stranieri a se stessi, disposti a vendere l'anima a una stella decadente per la via del degrado, dopo il
tacito compromesso con l'interlocutore invisibile
-VIA DI FUGAStufo di parcheggiare nel divieto di sosta dei luoghi comuni e di viaggiare nel traffico delle banalit,
l'uomo che non c'era tent una via di fuga nel viaggio all'interno dell'uomo complesso, ma si
spavent dei demoni che incontr nel cammino e rimpianse con struggente malinconia il mondo
fantastico dell'infanzia, di suo nipote e di Alice nel paese delle meraviglie.
-FORMICHE E CICALEDonne moderatamente mercenarie che si suicidano solo in sogno e che mercificano il loro corpo per
rifarsi il naso o per poter acquistare anticipatamente il loro loculo
-DESERTOSolitudine ermetica, estinzione di luce, naturale oscurit, congedo deserto, espiazione
-ULTIMIAnestetici salvaspigoli vitali, venature, alienanti punizioni, sevizie autoinflitte, piste, traccie, lividi,
esistenze irregolari, castighi corporei, abneganti torture, simboli, taciti messaggi, muffe, macchie,
impronte, linee perimetrali dell'infinito decadente, per essere sempre ultimi
-VOCEIncontrare una voce e poi trovare una donna e poi fermare

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