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Orang am
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Act.1
llora, vi state ambientando? Che pensate di fare oggi pomeriggio?, chiese Ritsuko mentre mangiava il suo riso al curry.
Mi voltai verso Rei che sedeva al mio fianco facendo finta di non sentire sua madre.
Oh, ecco... io non ci ho ancora pensato, risposi cercando di sostenere
gli occhi della donna. Purtroppo ogni volta che la guardavo mi veniva in
mente solo una cosa: lei e Misato insieme.
Visto che sei un po pi sveglia di mia figlia, Miyuki-chan, ti lascio il
depliant con i servizi offerti dallalbergo. Potete scegliere quello che volete, mi sorrise.
Presi dalla sua mano il cartoncino e iniziai a leggere:
Massaggi rilassanti corpo, viso, hayurveda, stone massage... sala relax, sauna, stanza idromassaggio, piscina termale..., girai il depliant tra le
mani. Direi che c limbarazzo della scelta, commentai. Ci penseremo
con calma, vero Rei?
S, dopo gli dar unocchiata, rispose distrattamente lei. Ma credo
che finir di leggere il libro che mi sono portata da casa
Ritsuko, forse non dovremmo preoccuparci per loro. Faranno ci che
vogliono, lasciamole libere, intervenne mia madre.
Certo, ci mancherebbe. Era tanto per dire, le rivolse uno sguardo
complice laltra. Posai gli occhi su di loro per un attimo e un pensiero audace mi sfior la mente: Ritsuko aveva mai avuto mire su mia madre?
Scossi la testa sentendo il volto avvampare.
Ehi, che stai facendo?, disse Rei lanciandomi unocchiata di traverso.
No... niente, pensavo a che tipo di massaggio farmi fare, mentii scoppiando a ridere rumorosamente. Ritsuko e mia madre mi guardarono
perplesse: come al solito sapevo perfettamente come farmi notare anche
quando non lo volevo.
Non dovresti pensare certe cose, sai?, esord allimprovviso Rei mentre passeggiavamo nellampio giardino dellhotel. Non ti fa bene
Ehi, non dire stupidaggini. Non si capito niente, la colpii con la mia
borsa.
Ma se ce lavevi disegnato in fronte!
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Cosa? Sentiamo!
Tua madre e mia madre... insieme mentre...
Stupida!, le coprii la bocca con le mani. Non devi dirlo!
Rei scoppi a ridere.
Sei impossibile!, mi imbronciai.
Dai, non te la prendere, mi rivolse uno sguardo tenero. Era per
sdrammatizzare, disse lasciandomi inebetita. Nonostante tutto non potevo rimanere indifferente al suo modo di fare: un attimo fredda e distante, lattimo dopo dolce e gentile...
Miyuki?
S?, mi ripresi.
Il tuo cellulare, mindic la borsa dalla quale proveniva la canzone
della mia band j-pop preferita.
Oh, grazie, ero soprappensiero, mi affrettai a prendere il telefono.
Gi... come sempre, continu a canzonarmi Rei, finch non mi sent
pronunciare il nome del capitano. A quel punto si allontan di qualche
metro e torn ad assumere la stessa espressione rigida che le avevo visto
poco prima a tavola.
Che sorpresa sentirti..., dissi cercando di concentrarmi sulla chiamata.
So che avevo detto che non ti avrei chiamato ma..., Misato prese una
pausa. Ieri ci siamo lasciate cos male...
Sono arrivata, tutto ok. Il posto molto rilassante, la interruppi
cambiando discorso.
Mi fa piacere, disse mestamente Misato. Che stai facendo di bello?
Sto passeggiando in cortile
Da sola?, chiese tradendo la sua ansia.
Misato, per favore!, la rimproverai.
Scusa, hai ragione, rise debolmente. Allora, se ti va, potremmo sentirci stasera?
Non lo so, risposi a disagio.
Oh, accidenti... la situazione davvero grave allora, la sentii crollare.
Ho bisogno di chiarirmi le idee, tagliai corto. Al mio ritorno parleremo, te lo prometto
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No, ti star sicuramente benissimo, si riprese. Pensavo che forse potresti avere freddo pi tardi, dato che avrai le braccia scoperte, torn a
guardarsi nello specchio. Le sue guance erano tornate ad essere colorite
come poco prima in piscina.
Ho un coprispalle, non avr freddo, conclusi distrattamente prima
di entrare in bagno e infilarmi sotto la doccia.
Perch fa cos male?, mi domandai stringendomi nelle braccia mentre il getto dacqua mi riscaldava. Anche lei sente la stessa cosa?
Quando ebbi finito di prepararmi, non ci furono pi dubbi su quello
che Rei provasse: mi bast incrociare il suo sguardo per rendermi conto
di quanto fosse turbata.
Andiamo?, le chiesi valutando la sua espressione.
S, sono pronta anchio, prese in fretta la sua borsetta e usc per prima dalla stanza. Io la seguii a ruota sentendo nuovamente un turbine di
emozioni scontrarsi dentro di me:
amore questo?, strinsi una mano al petto. Perch cos difficile ammetterlo?, sentii gli occhi bruciare e mi persi a guardare la sua silhouette,
le sue spalle sottili, i suoi fianchi, i suoi bellissimi capelli del colore della
notte. Ho paura..., mi morsi le labbra. Paura di stare pi male di quanto
non lo sia stata fino ad ora...
Oh, finalmente! Doveravate finite?, ci chiam Ritsuko che era gi
seduta al nostro tavolo, avvolta come la figlia in un elegante abito da sera.
Ho fatto un po tardi, mi dispiace, mi giustificai sedendo accanto a
Rei. Mia madre?, chiesi guardandomi intorno.
la solita ritardataria, sbuff Ritsuko. Quando sono scesa, lei era ancora nella doccia. Ho fatto in tempo anche a prendere un aperitivo al bar
Devessere un gene di famiglia, sdrammatizzai e proprio in quel momento vidi gli occhi di Ritsuko alzarsi sopra la mia testa e accendersi. Non
avevo dubbi su chi stesse arrivando, ma mi voltai ugualmente per verificare: mia madre, in un meraviglioso abito scuro, i capelli raccolti, il trucco
ben curato, si avvicin al nostro tavolo sorridente.
Scusate il ritardo, indic qualcuno allingresso della sala. Ho incrociato un cliente e mi sono trattenuta qualche minuto con lui
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stre madri, sedute non molto lontane da noi, continuavano a bere champagne e divertirsi, immerse nel loro mondo di adulti.
Mio padre ha studiato in Italia per diversi anni e qualche anno fa c
tornato per un corso di aggiornamento. Mi ha portato con s e dato che
ogni sera era invitato a feste ed eventi, ho avuto tutto il tempo di farmi
insegnare alcuni balla da sala. I ragazzi italiani sono molto simpatici, risi.
Simpatici, eh?, assottigli lo sguardo Rei.
Che c di male?, mi sfugg unocchiata maliziosa. Non dirmi che sei
gelosa?
In realt... Penso di essere molto pi che gelosa, mi inchiod con
quella frase.
Rei..., mi fermai.
Che c? Ho solo detto la verit, ribad con un sorriso velato sul volto.
Allora Miyuki..., mi esort a continuare a ballare stringendosi un po di
pi a me. Sei unottima cuoca, unottima studentessa, una campionessa
di basket, uneroina che combatte i cattivi a colpi di kung-fu... Dimmi, c
forse qualcosa che non sai fare?, rise.
Non pratico kung-fu, aikido, mi specchiai nei suoi occhi continuando a guidarla nella danza. I movimenti di Rei erano diventati pi
fluidi. Era un piacere ballare con lei, in tutti i sensi.
Kung-fu, aikido, non uguale?, mi prese in giro.
No che non lo !, mi finsi offesa. Il kung-fu una disciplina cinese,
laikido fa parte della nostra cultura giapponese. Accidenti, dovresti sapere queste cose, sono importanti!, la rimproverai bonariamente.
Mi perdoni sensei, fece un piccolo inchino con la testa. Comunque,
ricordo che gi a cinque anni praticavi arti marziali nel dojo di tuo nonno
Davvero? Eppure eravamo bambine
Beh, in realt ricordo molte cose di noi a quellet, abbass il capo un
attimo, poi mi rivolse ancora il suo sorriso accattivante.
Effettivamente c una cosa che non so fare molto bene, ripresi tentando di sostenere il suo sguardo. A volte non trovo il coraggio di essere
onesta coi miei sentimenti, confessai mentre i battiti del cuore acceleravano la loro corsa.
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Rei, io..., sospirai persa nelle sue carezze. Non so bene cosa fare
ma... sono sicura che tu saprai guidarmi, dissi piena di imbarazzo.
Questo significa che tu e Fujiwara...
No... non..., balbettai. Io non... ecco...
Rei mi chiuse la bocca con un altro bacio.
Non ha importanza, si spinse sopra di me e una scossa mi pervase
allistante. Rei mi liber rapidamente dagli shorts e dalla biancheria. Distinto mi girai di lato sentendo le guance e il volto bruciare.
Non fare cos, mintim. Ricordi quello che ti dissi sulla terrazza
della scuola? Se ti piace non devi vergognartene, fece comparire sulle
labbra quel sorrisetto malizioso che ben conoscevo.
Stupida!
Oh, s, lo sono..., si chin sul mio petto dischiudendo la sua bocca.
Non appena la sua lingua tocc la mia pelle un altro brivido mi pervase.
Devi stare calma, disse con voce suadente mentre con la mano libera mi
accarezzava il corpo, scendendo sempre pi in basso.
R-Rei... a-aspetta, le strinsi le spalle cercando la sua attenzione. Io...
Io...
Ti sto ascoltando, disse continuando a baciarmi delicatamente il
seno.
Far male?, trovai il coraggio di chiedere, travolta dai suoi gesti.
Rei si ferm capendo quanto fossi realmente preoccupata. Per ora ti
sto accarezzando. piacevole, no?
S, lo ma...
Ti stai riferendo a questo, vero?, fece scivolare la mano in basso, allargando le mie gambe.
Trattenni il fiato stringendomi al suo collo.
Lo desideri?, domand con voce sensuale. Non far niente che tu
non voglia
Voglio essere tua, dissi nascondendomi nellincavo del suo collo. A
quel punto Rei si scost e mi guard per un attimo.
Sar delicata..., si chin a baciarmi in un modo nuovo: lecc da prima le mie labbra, mordendole piano, poi spinse la sua morbida lingua
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nella mia bocca. Nello stesso momento sentii le sue dita toccarmi gentilmente ed entrare dentro di me.
Laria mi si blocc nei polmoni per un attimo prima di uscire e trasformarsi in un gemito.
Sei cos bagnata... non fa male, vero?, chiese accompagnando il suo
bacino a quel gesto, spingendo lentamente le sue dita fino in fondo.
Rei..., mi tesi, sentendola entrare in me. Ti prego...
S, eccomi..., mi baci nuovamente le labbra spingendo mani e bacino in un movimento armonioso. Sei cos morbida, Miyuki, continu a
sfiorarmi dentro e fuori, regalandomi altre violente sensazioni.
Mi sento... in fiamme, ansimai stringendomi pi forte a lei. Pi bruciavo, pi la volevo, pi la volevo, pi sentivo il cuore battere forte, la testa
girare, il respiro farsi affannoso, finch il mio corpo esplose. Inarcai la
schiena allindietro e strinsi con forza le lenzuola prima di ricadere allindietro vinta dallestasi.
Rei si ferm. Anche il suo cuore batteva in modo forsennato contro il mio.
Stai bene?, chiese con un filo di voce.
Che domanda stupida..., sospirai tirandola a me per baciarla ancora.
Non ho finito, mi fiss lasciandomi esterrefatta. I suoi occhi scintillarono nel buio, impazienti.
Cosa vuoi farmi ancora?, le chiesi perplessa ed esausta.
Questo..., scivol gi lungo il mio seno, baciandolo con ardore, poi
pass sul mio ventre e ancora pi gi.
Ti prego... non cos. troppo imbarazzante!, mi coprii il volto con le
mani.
Devi guardami, mi ordin dolcemente. Non sai da quanto sogno
di... sentire il tuo sapore, si chin, leccando con la sua soffice lingua dove
prima erano state le sue mani. Mi morsi le labbra cercando di non fare
troppo rumore, poi sentii la sua lingua spostarsi pi in alto e lasciare spazio di nuovo alle sue dita che stavolta scivolarono fino in fondo dentro di
me in un attimo. A quel punto un altro gemito usc dalla mia bocca.
Non trattenerti, non ti sentir nessuno, mi strinse, penetrandomi e
leccandomi con impeto.
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Orange Cream
di Scarlett Bell
CONTINUA...
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