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R itsuko, sei sicura che sia una buona idea?

Non fare la fifona, risi trascinando Eriko lungo il bagnasciuga.


Piano, o mi farai cadere!
Quante storie, mi fermai di colpo. Eccoci, qui saremo abbastanza
riparate
S, penso sia perfetto, Eriko mi aiut a stendere la coperta sulla sab-
bia asciutta. Alle nostre spalle i pini marittimi coprivano il dormitorio,
nascondendoci a occhi indiscreti.
Che belle, guarda!, mi indic le stelle sopra le nostre teste e in quellat-
timo una scia luminosa attravers il cielo. Hai visto?, sussult entusiasta.
S, le strinsi la mano conducendola a sedere accanto a me. Esprimi
un desiderio
Vorrei che tu mi amassi per sempre, mi fiss intensamente coi suoi
occhi di giada, facendo perdere un battito al mio cuore.
Stai attenta a chiedere cose del genere
Perch?
Potrebbe avverarsi e non hai pensato alle conseguenze
Quali conseguenze?
Cosa ne sar di me se ti dovessi stancare del nostro rapporto... o se
dovessi innamorarti di qualcun altro?
Che stupidaggini, mi spinse piano finch non toccai la coperta con
la schiena. Non potrei mai stancarmi di te, n innamorarmi di unaltra
persona
Ne sei davvero sicura?, chiesi col cuore in gola.
S..., mi baci dolcemente sulle labbra. E tu?
Vale la stessa cosa anche per me, la strinsi tra le braccia, facendola
stendere accanto a me. Vorrei recuperare il tempo che abbiamo perdu-
to, sospirai nascondendo il volto tra i suoi capelli profumati.
Lo stiamo gi facendo, no? Guarda, Eriko! Unaltra stella cadente!,
mi indic con la mano.
Vista, risi stringendomi un po di pi a lei. Questa gita non la di-
menticher mai

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Neppure io, si volt verso di me facendosi seria. Oggi ho parlato
con Kobaiashi
Lo so, le presi una mano tra le mie baciandola. Come lha presa?
Male..., abbass per un attimo gli occhi. Si sente tradito da entrambe
Mi dispiace, presi un respiro. Cercher di parlarci anchio quando
rientreremo dal campo scuola
Ho sbagliato a mettermi con lui, non avrei mai dovuto farlo
Tu non centri, non lhai fatto con lintenzione di prenderlo in giro, no?
Eriko non rispose, lasciandomi sorpresa.
Perch non dici niente?, la scossi piano, preoccupata.
La verit che... mi sono messa con Akito-kun perch non riuscivo
pi a vederti con Hishikawa
Eriko...
Non rimproverarmi, per favore
Ho fatto il tuo stesso sbaglio. Come potrei biasimarti?, dissi cercan-
do di nuovo i suoi occhi. Non riuscivo pi a starti vicina senza desiderare
di abbracciarti, toccarti e... baciarti
Sono impazzita di gelosia, Ritsuko. Saperti tra le braccia di quei due
mi ha fatto uscire di testa!
Adesso siamo qui per, le sorrisi allontanando quei pensieri. Non
bellissimo?
S, hai ragione, mi accarezz il volto prima di baciarmi ancora con la sua
morbida bocca, poi torn a guardare il cielo sprofondando nel mio abbraccio.

Eriko... a quante stelle cadenti hai chiesto quello stesso desiderio?

***
Ritsuko-san, come le ho gi spiegato pu stare tranquilla, sorride il
mio assistente. Le azioni stanno andando benissimo, guardi lei stessa,
stende sul tavolino le stampe dellandamento della borsa nellultimo mese.
Grazie, come sempre il suo lavoro pi che soddisfacente Akari-san,
dico fissando quel mare di fogli sparsi. Immagino che lo stesso valga per
le quote azionarie della ditta di famiglia

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Certamente! Lazienda degli Hino ha conseguito ottimi risultati negli
ultimi mesi, tira fuori un altro plico dalla sua ventiquattrore. Ecco qui,
mi mostra landamento sul grafico.
Molto bene, bevo un sorso di t caldo. Continueremo cos allora.
Suppongo che gli altri soci non abbiano niente da obiettare
Oh, no, assolutamente, conferma luomo. Non abbiamo mai avuto
una crescita di questo genere da quando sono stato assunto da suo padre
e ne passata di acqua sotto i ponti da allora!, ride compostamente.
Mi fa molto piacere che non ci siano malumori, poggio la tazzina sul
tavolo. Ma la prego, beva il suo t o si raffredder, lo esorto. Akari-san
accetta il mio invito.
Se posso permettermi, Ritsuko-san... lunica cosa che dispiace che
lei non si faccia pi vedere in azienda, cambia tono di voce. Sa che dopo
la morte di suo padre...
I dipendenti preferirebbero vedermi ogni tanto e anche i soci vor-
rebbero scambiare due parole di persona, lo interrompo con un sospiro
rumoroso. Quante volte mi devo ripetere?
Mi scusi, non voglio innervosirla... dicevo solo che..., balbetta lui in-
timorito.
Non occorre che si scusi ma la prego, lasciamo perdere questo di-
scorso, mi appoggio allo schienale della sedia in ferro battuto. Non tro-
va che oggi sia una splendida giornata?, gli rivolgo un sorriso esplicito.
Sole, uccellini che cinguettano, tanto verde... e soprattutto pace, prendo
un respiro stringendomi nelle braccia, fissandolo negli occhi.
Certo, ha perfettamente ragione, abbassa la testa Akari-san.
Da quando morto mio padre cinque anni fa, ho smesso di andare in
azienda, salvo casi eccezionali.
Akari-san, non mi fraintenda, riprendo il discorso spostando gli oc-
chi sulluscita posteriore della villa, dalla quale spunta Yumiko seguita da
qualcuno. Ho delegato lei e altre due persone di mia fiducia per seguire
lazienda. Vorrei continuare a gestire quello che posso da casa e dedicarmi
ad altro..., assottiglio lo sguardo capendo chi la donna accanto alla gover-
nante.

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S, Ritsuko-san... mi scusi ancora se sono stato inopportuno, fa un
inchino dispiaciuto.
Non si preoccupi, mi alzo in piedi. E adesso, se vuole scusarmi, ho
delle visite, taglio corto.
Luomo sistema tutto il materiale che mi ha portato, lo rimette nella
cartellina rossa e me lo porge.
Mi piace la sua precisione, gli sorrido tranquillizzandolo. Laspetto
il prossimo mese
Akari-san fa un altro inchino e si congeda. Yumiko lascia in giardino la
nuova ospite e accompagna il mio assistente allingresso della villa.
Che sorpresa. Non ti aspettavo cos presto, dico con un certo
sarcasmo.
Devo parlarti
Ma certo, vieni. Andiamo nella mia stanza, la osservo da capo a pie-
di. Questa gonna rossa ti sta a pennello, le dico facendole strada ma lei
non sembra neppure sentirmi. Dunque, cosa volevi dirmi?, chiudo la
porta alle nostre spalle. Accomodati, ti prego
Eriko si guarda intorno perplessa.
Questa la vostra camera?, mi lancia uno sguardo torvo.
No, mi avvicino al mobile accanto alla scrivania, prendendo una
bottiglia di champagne dallo scaffale. Questa la mia camera
Capisco, sembra innervosirsi. molto spaziosa
Appoggio la cartellina di Akari-san sulla scrivania e la osservo mentre
si guarda dintorno.
un piccolo open space. Ho una zona studio per lavorare, una zona
relax, il bagno..., le sorrido. Qui posso stare tranquilla
Immagino che il letto matrimoniale faccia parte della zona relax, giu-
sto?, mi lancia unaltra occhiata di traverso.
Questa camera off-limits. Sei la prima che ci entra dopo la gover-
nante. Non farti idee strane per favore, stappo lo champagne e riempio
due calici di cristallo. Ecco, le porgo il bicchiere. Kampai!
Non sono abituata a bere prima di pranzo, guarda il bicchiere tra le
sue mani non troppo convinta.

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Oh, andiamo, Champagne. Va bene anche a colazione, rido seden-
domi sul divano. Eriko rimane in piedi esitante e io lammiro di nuovo in
quella bella gonna rossa che avrei tanto voglia di sfilarle di dosso.
Ritsuko, io..., si siede sulla poltrona accanto a me. Vorrei che parlas-
simo di quello che successo tra noi ultimamente, dice tesa.
Di cosa in particolare?, allungo una mano adagiandola sulla sua poi
la spingo verso le sue labbra, accompagnando il calice di vino.
Eriko esita un istante poi si decide a bere un lungo sorso.
Brava... ecco, vedi? quello che ci vuole per sciogliersi, le rivolgo un
sorriso malizioso e il suo respiro si fa irregolare.

inutile che ti trattieni. So come sei fatta. Lo so meglio di chiunque altro.

Laltra sera, stato uno sbaglio, dice abbassando gli occhi, irrigidendosi.
Lo stato anche alle terme?, chiedo imperturbabile.
Alle terme... avevamo bevuto troppo, ribatte Eriko continuando a
sfuggire il mio sguardo.
Bugiarda, dico in un sibilo catturando la sua attenzione e finalmente
i nostri occhi si incontrano. Coraggio, spiegami cosabbiamo sbagliato,
la provoco inginocchiandomi davanti a lei. Altrimenti non potremo ri-
mediare, non credi?, le tolgo il calice dalle mani e prendo nella mia bocca
il vino rimasto.
Eriko mi osserva languida in silenzio. Le accarezzo la guancia poi fac-
cio scivolare le dita tra i suoi capelli e glieli stringo delicatamente dietro la
nuca. La bacio senza indugio e lei beve dalla mia bocca, senza opporre la
minima resistenza.
Mi fai impazzire, le dico staccandomi dalle sue labbra. Non puoi
presentarti a casa mia vestita cos per cercare di propinarmi le stesse fra-
si di sempre, le infilo una mano sotto la gonna e risalgo lentamente le
sue gambe vellutate. Non sei credibile..., sussurro spingendola contro lo
schienale della poltrona baciandola con passione.
Quando potr parlarti senza essere interrotta?, ansima, tentando
inutilmente di riprendere il controllo.

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Che domande, rido mordendole gentilmente le labbra. Quando il
tuo corpo sar soddisfatto, mi faccio spazio tra la stoffa della sua bian-
cheria e la tocco. Guarda, le mostro le dita completamente bagnate.
Ritsuko, tu..., alza una mano per colpirmi ma il movimento troppo
lento: la blocco e sento il cuore incendiarsi.
Stai buona, dico inabissandomi nel mare verde dei suoi occhi. Ades-
so basta giocare..., le sfilo gli slip e li getto a terra. Le allargo le gambe,
alzando quelladorabile gonna rossa che ha indossato, ed entro dentro di
lei.
La voce di Eriko si rompe e io spingo forte riempiendola con le mie
mani. Lei mi accoglie e la sua schiena sinarca mentre arrivo fino in fondo.
Ti piace?, riprendo a muovermi con decisione contro di lei, poi la
libero dalla camicia e le slaccio il reggiseno. Eriko non risponde, ha gli
occhi stretti, la testa inclinata di lato, le mani aggrappate alle mie spalle.
Dimmelo..., insisto mentre mi chino sul suo petto per prenderle il
seno tra le labbra.
S... lo sai che mi piace, dice in un lamento, dischiudendo la bocca:
cos eccitante da togliere il fiato.
Continuo a muovermi dentro e fuori di lei con maggiore impeto, fin-
ch il corpo di Eriko non si tende e la sento venire. La osservo mentre
sprofonda nella poltrona. Ha ancora gli occhi chiusi, la pelle imperlata di
sudore, il fiato corto, i capelli scompigliati che le ricadono sul viso...

Sei cos bella Eriko... non smetter mai di volerti...

Non abbiamo finito, dico facendola scivolare verso di me, poi la giro
di schiena senza far uscire la mie dita e riprendo a muovermi dentro di lei.
Eriko accompagna i miei gesti, il suo corpo di nuovo pronto e caldo.
Brava, cos..., le accarezzo il seno con delicatezza e le mordo pia-
no una spalla mentre si lascia sfuggire un lungo lamento. Le sue mani si
stringono ai braccioli della poltrona e di nuovo si perde nellestasi.

Eriko... quanti amanti ti hanno dato questo stesso piacere?

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Vieni, la prendo tra le braccia conducendola sul letto. Stai bene?
S..., Eriko mi accarezza il volto, i suoi occhi si intrecciano ai miei ed
cos dolce adesso... sento il cuore martellarmi in gola: conosco questo
sguardo.
Ritsuko..., mi chiama in un sussurro. Lascia che te li sciolga, dice
togliendomi il fermaglio con cui ho appuntato i capelli e non appena ri-
cadono lungo il mio corpo i suoi occhi si accendono. Sei bellissima,
mi bacia e mi libera dagli indumenti, stendendomi sul letto. Le sue mani
mi toccano come nessuno mai riuscito a fare. Il mio cuore si scioglie di
amore per lei. Ogni parte del mio essere attratta dalla sua irresistibile
essenza.
Farei qualsiasi cosa per tenerla legata a me. Darei tutto ci che mi ap-
partiene... solo per averla per sempre.
Ma Eriko, dopo ventanni, mi ripaga allo stesso modo di allora. Mi
prende con gentilezza e ardore, con pazienza e passione, con dolcezza e
disperazione Lo fa come la sera della cerimonia dei diplomi: come se
fosse lultima volta.

Perch vuoi lasciarmi di nuovo?

Stai bevendo ancora?


Eriko spunta dal bagno con addosso il mio accappatoio bianco. Ha i
capelli umidi e le guance arrossate.
Ho fatto portare della frutta. Ormai ora di pranzo, perch non man-
gi insieme a me?, chiedo tentando di ricacciare indietro il desiderio che
di nuovo mi assale vedendola comparire in quel modo.
No, grazie. Non ho fame, distoglie lo sguardo, si avvicina e raccoglie
i suoi vestiti sparsi a terra. Devo rientrare. Oggi pomeriggio ho solo Sa-
kura in negozio, sparisce di nuovo in bagno a finire di sistemarsi.
Non dovevi parlarmi?, mordo uno spicchio di mela.
S, risponde e un attimo dopo rientra in camera. Ero venuta per
questo, si avvicina a passi lenti.
Sentiamo, la incito fissandola attentamente.

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Eriko prende coraggio e dice tutto dun fiato:
Non possiamo pi vederci in questo modo
La frase di sempre...
Non capisco cosa vuoi dire, continuo a mangiare accomodandomi
meglio la vestaglia che indosso.
Hai capito benissimo invece, ribatte rimanendo in piedi a distanza.
Va bene, rialzo lo sguardo su di lei. Posso sapere perch?, chiedo
lasciandola sorpresa.
Come perch? Mi sembra ovvio. Non voglio essere una delle tue
amanti!, mi accusa velatamente.
Chi ti ha detto che ho degli amanti... adesso?
Eriko mi osserva valutandomi.
Ne hai avuti per, incalza.
E tu?, le rovescio la domanda.
No, mi guarda con biasimo. Se devo costringermi ad andare a letto
con qualcuno che non amo, tanto vale farlo con mio marito, mi colpisce.
Mi stai biasimando perch non sono rimasta a leccarmi le ferite per
tutto questo tempo?, tento malamente di mantenere il controllo. Che
stupida scusa hai trovato per sbarazzarti di me questa volta
Non voglio sbarazzarmi di te!, ribatte Eriko. Ma non voglio essere
la tua amante. Sono stata chiara quando abbiamo ripreso a frequentarci
Lo ricordo. Mi hai chiesto di vederci e di riprendere la nostra amici-
zia, bevo un sorso di champagne riflettendo.
Andava tutto bene finch...
Ti ho baciato alle terme, la interrompo. questo che volevi dire?
Eriko fa un cenno con la testa.
Mia cara... dopo quel bacio mi hai praticamente strappato i vestiti di
dosso e lo abbiamo fatto tutta la notte, devo ricordartelo?, laffronto e il
volto di Eriko prende fuoco immediatamente. Perch non accetti sempli-
cemente la cosa?
Tu mi hai provocato. Ti avevo chiesto di non farlo, si morde le labbra
con unespressione che sembra quella di una ragazzina.
Infatti non lho fatto. stata una reazione al tuo modo di sedurmi

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Io non ti ho affatto sedotto!
Ah, no?, scoppio in una risata. Quindi labito che hai indossato
quella sera, i tuoi sguardi... erano semplici fantasie? Se fosse stato cos
dopo quel bacio mi avresti dato uno schiaffo invece di saltarmi addosso
Con quante donne hai fatto la stessa cosa?, chiede allimprovviso,
spiazzandomi.
Che cosa centra questo?
Rispondi
La guardo negli occhi cercando di capire se vuole solo un pretesto per liti-
gare o se davvero gelosa del fatto che io possa essere stata con altre donne.
Se fossi riuscita a innamorarmi di nuovo... non saremmo qui a discu-
tere insieme, dico seriamente.
Quindi... ci sono state, Eriko sembra perdere colore in viso.
Soltanto una, ammetto abbassando gli occhi, cercando di allontana-
re un altro ricordo doloroso.
E... che tipo era?, chiede in modo sottile.
Che cosa?, scoppio in una risata. Ti ha dato di volta il cervello?
Al contrario. Voglio sapere comera la donna con la quale hai cercato
di dimenticarmi, dice tagliente. Ora so che non vuole semplicemente la-
sciarmi ma vuole potermi accusare di non averla mai amata davvero.
Lasciamo stare per favore. Se la condizione per continuare a vederti
di esserti solo amica, mi sforzer di accontentarti. Daccordo?, stringo le
labbra sentendo la rabbia crescere.
Perch non vuoi rispondermi?
Sai benissimo il motivo, scatto in piedi al limite. Vuoi solo sentirti
dire quanto sono caduta in basso per poi rivoltarmelo contro!
Se ti arrabbi cos... significa che c ancora qualcosa che ti lega a lei, insinua.
Lhai lasciata perch ti ha scoperto Asakawa?, colpisce in pieno nel segno.
No, non solo per quello, abbasso la testa sconfitta. Il rapporto con
lei imparagonabile a quello che provo e ho sempre provato per te. Possi-
bile che tu non mi creda?
Ma certo... come potrei metterlo in dubbio, ribatte sarcastica. Sei
sempre la solita. Ti lasci trasportare dalle passioni e non ti preoccupi delle

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conseguenze!, mi accusa. Scommetto che hai distrutto anche lei, non
cos?
La fisso dritta negli occhi: sono stanca di lottare, di sentirmi giudicata...
come se fossi un mostro, come se fossero solo gli altri a soffrire:
Mai quanto ha fatto tua figlia, dico in un sibilo fornendole la scusa
per rompere con me che cercava fin dallinizio.
Miyuki?, chiede senza capire. Che cosa centra..., si blocca allimprov-
viso, illuminata dalla verit e il suo volto si contrae in una smorfia terrificante.
Hai avuto una storia con Misato?, deglutisce. No, questo... impos-
sibile. solo una ragazzina del liceo!
Mi aveva detto che faceva luniversit e io le ho creduto, dico a salva-
guardia della mia integrit.
Tu..., si morde le labbra bloccando la frase che stava per vomitarmi
contro poi colpisce col pugno lo schienale della poltrona dove poco prima
abbiamo fatto lamore: ferita, delusa, persa...
Eriko riprende la sua borsa e se ne va sbattendo la porta.

Adesso davvero finita.

Ricado sul divano inebetita: sento il cuore andare a pezzi, gli occhi
bruciare, la testa esplodere...
Sto cadendo...
No!, cerco di trattenermi. Non doveva finire di nuovo cos!, sento
le lacrime farsi largo dai miei occhi. Perdo il controllo: scaglio il bicchiere
contro il muro, mandandolo in frantumi. Scaravento in aria tutto quello
che trovo sulla scrivania. Infine colpisco labat-jour col dorso della mano
e dalle mie labbra esce un grido di dolore.
Che succede?, si spalanca la porta. Ritsuko! Mio Dio!
Sei tornato?, mi volto a denti stretti verso Hiro.
Yumiko-san! Yumiko-san!, urla disperato richiamando la nostra go-
vernante poi si china su di me. Sei impazzita? Che cosa stavi cercando
di fare?, tira con forza il lenzuolo sopra il letto cercando di tamponare il
brutto taglio che mi sono fatta: c sangue dappertutto.

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Orange Cream - Flavoured
di Scarlett Bell
con i disegni di Aeryn Sun

CONTINUA...
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