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Taylor nasce a Philadelphia il 20 marzo 1856.

La sua famiglia ricca e molto nota in


citt, la madre Emily, dotata di notevole intelligenza, era sostenitrice dei diritti delle
donne e attiva aderente alla fazione estremista contraria alla schiavit, mentre il
padre esercitava la professione di avvocato. I coniugi erano entrambi molto colti e
amavano vivere in modo raffinatamente semplice culturalmente ricco. Nel 1869,
Taylor, allet di 13 anni intraprese un viaggio con i genitori alla scoperta
dellambiente culturale europeo. Taylor cosi trascorse un biennio in Francia e in
Germania. Il terzo anno la famiglia si spost in Inghilterra recandosi poi nei principali
luoghi di interesse culturale. Taylor, insieme ai fratelli, fu educato allinsegna del
Puritanesimo, Quaccherismo, al lavoro, allobbedienza e alla disciplina. A causa della
sua salute cagionevole, fu costretto ad abbandonare gli studi giuridici e a cercare
opportunit formative alternative. Cominci a lavorare presso alcune fabbriche e not
quella che era la disorganizzazione delle fabbriche del periodo, disorganizzazione che
causava problemi allefficienza di questultime. I motivi di inefficienza furono oggetto
della sue analisi racchiuse in tre argomentazioni:

Inefficienza delle nuove tecniche adottate che causava enormi perdite


alleconomia americana
Importanza data pi alle abilit di ogni singolo lavoratore che al metodo di
produzione
Esistenza di una vera scienza dellorganizzazione con proprie leggi, regole e
principi applicabili in ogni attivit svolta
Le teorie di Taylor si basavano sullattivit produttiva : il suo metodo si basava
sullo studio di ogni singolo movimento di tutti i lavoratori per ottimizzare i tempi
e lefficienza attraverso dei passi fondamentali:
Considerare un gruppo di 10/15 lavoratori
Studiare lesatta serie di movimenti componenti loperazione che ogni operaio
doveva svolgere
Determinare il tempo necessario per ogni movimento e determinare una via
veloce
Eliminare ogni movimento lento
Stendere la serie ottima degli elementi

Secondo Taylor uno dei problemi organizzativi era il gap che separava i lavoratori dai
dirigenti: i dirigenti dovevano conoscere al meglio i propri lavoratori per indirizzarli
verso il ruolo pi adatto in base alle caratteristiche personali di ognuno. A tal proposito
Taylor propose l'istituzione di un'equipe dirigenziale formata dal direttore, il vice e
alcuni lavoratori elevati al rango di coordinatori:

Addetto agli ordini di lavoro e ai cicli


Addetto alle schede distruzione
Addetto ai temi e ai costi
Caposquadra
Addetto alla velocit di esecuzione
Addetto alla manutenzione
Ispettore
Addetto ai rapporti disciplinari

FONDAMENTI DELLA TEORIA DI TAYLOR

Taylor sostiene che il principale obiettivo dell'organizzazione deve essere assicurare la


massima prosperit ai dirigenti, che si collega alla massima prosperit dei dipendenti,
e ci pu avvenire solo come risultato di una produttivit massima. Taylor sostiene che
il principale obiettivo sia l'addestramento di ogni lavoratore cos che possa svolgere al
meglio il suo lavoro. L'organizzazione scientifica del lavoro gode di alcuni principi cos
enunciati dal suo fondatore:

apprendimento organizzativo: tramite l'archivio di conoscenze scritte ed orali


ovvero tutta la pratica acquisita tramite gli anni di esperienza: diari, registri,
osservazioni personali, note, etc.
meritocrazia: la selezione e l'assunzione del personale avviene tramite
valutazione bio-psichica con periodo di prova teso a valutare il carattere, la
natura ed il rendimento per ogni operatore; una volta assunto si continua con
progetti di formazione individuali tesi a specializzare le competenze.
controllo sociale: accentramento delle risposte e supervisione degli operatori
socializzazione del lavoro: partecipazione degli operatori alla direzione e
distribuzione equa di carichi di lavoro tra operatori e dirigenti.

Principi

Nei Principi Taylor elenca quattro punti per l'organizzazione:

Sostituzione dell'empirico con uno studio scientifico dei compiti;

Selezionare e quindi formare e sviluppare il lavoratore, mentre prima il


lavoratore sceglieva la propria mansione e la imparava come meglio poteva;

Fornire istruzioni dettagliate e una supervisione del rendimento dello


specifico compito del lavoratore;

Dividere il lavoro quasi equamente tra dirigenti e lavoratori, cosicch i


dirigenti applichino i principi dell'organizzazione scientifica nella pianificazione
del lavoro e i lavoratori svolgano di fatto il compito.

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