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Antidoti Differenziati Al Culto Del Presente
Antidoti Differenziati Al Culto Del Presente
della conricerca come intreccio tra teoria e prassi di lotta. I contributi di Salvatore Cingari dedicato
a Gramsci, di Michele Filippini e di Federico Tomasello al metodo operaista, quello di Damiano
Palano su Sergio Bologna, restituiscono quindi uno spaccato interessante della ricca variet del
pensiero critico marxista italiano che nelle sue molte varianti rivela la sua attualit.
La gran parte dei contributi del volume sono comunque accomunati da un pi o meno esplicito
esercizio di critica delleconomia politica, sia come disvelamento della realt produttiva e della
circolazione capitalistica, sia come critica delle economie simboliche, del desiderio e spettacolari che
le accompagnano. Nei saggi sono inevitabilmente riproposte e interpretate le tesi di autori come
Foucault, Deleuze e Guattari nonch di Debord e dei situazionisti. In particolare, i contributi di
Couze Venn e di Jason Read si soffermano sul senso, e lattualit, della categoria foucaultiana di
neo-liberalismo. In particolare, Venn argomenta la necessit di integrare la lettura del passaggio dal
liberalismo classico al neoliberalismo con lanalisi dei processi storici del colonialismo e dei processi
di accumulazione di ricchezze che hanno operato come banco di fondazione e di sperimentazione
delle biopolitiche liberali. Jason Read, invece, pone la propria attenzione sulla lettura foucaultiana
dellhomo oeconomicus per mostrare la necessit di far riferimento al tema marxiano della
sussunzione reale se si vuole cogliere come lattuale sistema di produzione capitalistico sia
innanzitutto un sistema di produzione di soggettivit. Il contributo di Franco Berardi Bifo pone
invece in questione in maniera estremamente diretta ed efficace lattualit dellimpegno teorico di
Deleuze e di Guattari richiamandoci alla necessit di pensare la sofferenza dei singoli (la bomba
psichica) ma anche di abbandonare lesaltazione e la potenza liberatrice del desiderio e della sua
espressione schizoide. Etienne Balibar si concentra invece sulle aporie del concetto marxiano di
politica, inteso come fine della politica, che inscritta in una lotta di classe che estingue se
stessa proprio nel suo realizzarsi.