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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE

Sezione geotecnica

MISURE IN SITO PER LA CARATTERIZZAZIONE


DEL TERRENO IN CAMPO DINAMICO
Corso di Geotecnica II
A.A. 2004/2005
8 marzo 2005

Dott. Ing. Johann Facciorusso


johannf@dicea.unifi.it

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DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE
Sezione geotecnica

Indice

INDICE
Lo scopo di questa lezione fornire una panoramica sufficientemente completa ed
aggiornata delle tecniche di misura in sito dei parametri che caratterizzano il
comportamento meccanico del terreno in campo dinamico. La lezione si articoler nei
seguenti punti:
INTRODUZIONE (metodi geofisici e misure sismiche, origine, evoluzione, e
classificazione delle misure sismiche, applicazioni ed utilit);
RIFERIMENTI TEORICI (onde sismiche e modalit di propagazione nei
terreni, correlazioni tra velocit di propagazione delle onde sismiche e parametri
dinamici del terreno);
MISURE SISMICHE IN SITO (metodi intrusivi e non, attivi e passivi)

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1. INTRODUZIONE

1.Introduzione

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1.Introduzione

TECNICHE GEOFISICHE

Misure sismiche

Altri metodi geofisici

Intrusive

Gravimetriche

Non Intrusive

Elettriche

Vp VS

DH CH(TS) SVLM
Foro

Passive

Attive

Attive
VP VS

VP

VS

VS

VS

VS

VS

Magnetiche

Rifr.(TS) Rifl. SASW CSW MASW F-k NASW


SCPT SDMT
(CH,DH)

Surface Wave Methods

Elettromagn.

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1.Introduzione

MISURE SISMICHE
Le MISURE SISMICHE costituiscono un sottoinsieme delle tecniche geofisiche e
consistono nel provocare un disturbo meccanico in un punto del terreno (sorgente) e
nel monitorare il moto risultante, determinato dalle conseguenti onde sismiche
generate, in uno o pi punti circostanti (ricevitori).
Le misure sismiche possono essere classificate come:
attive (le onde vengono generate da una sorgente opportunamente energizzata
durante la prova)
passive (viene utilizzato come sorgente il rumore ambientale di fondo)
e:
non intrusive (quando sia la sorgente che i ricevitori sono ubicati in superficie
durante la prova)
intrusive (quando la sorgente o i ricevitori o entrambi sono ubicati allinterno del
terreno)

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1.Introduzione

Vantaggi e svantaggi
Le misure attive sono generalmente pi diffuse rispetto a quello passive per il
maggiore contenuto energetico della sorgente che consente di ottenere una risposta
del terreno confrontabile, in termini di ampiezza e contenuto in frequenza, con quella
che si avrebbe in condizioni sismiche.
Le misure passive forniscono buoni risultati nel descrivere la risposta sismica di un
terreno (microtremori) ma solo in termini di contenuto in frequenza, sono
operativamente pi semplici e in alcuni casi anche pi economiche.
Le misure intrusive sono in genere pi costose in quanto richiedono lesecuzione di
prefori o lutilizzo di penetrometri, daltra parte forniscono una stima dei parametri
dinamici pi precisa con la profondit.
Le misure non intrusive, sebbene pi economiche, spesso richiedono un ingombro
superficiale areale incompatibile con le caratteristiche del sito e forniscono risultati
attendibili limitatamente agli strati pi superficiali.

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1.Introduzione

Applicazioni
Le misure sismiche consentono di:
misurare direttamente la velocit di propagazione delle onde sismiche in un dato
terreno (onde di volume P e S, onde superficiali di Rayleigh, etc.), da cui si ricava
il valore iniziale del modulo di taglio, G0
ottenere indirettamente informazioni sulla stratigrafia di un deposito, la posizione
del bedrock e della falda
Tali misure possono essere dunque impiegate:
nella caratterizzazione a grande scala delle propriet geomorfologiche,
stratigrafiche e idrauliche di un deposito;
nellanalisi della risposta sismica locale;
negli studi di liquefazione
nellanalisi di stabilit di pendii in condizioni sismiche
nella progettazione in aree sismiche (secondo le normative antisismiche)
etc.

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1.Introduzione

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Convegni:
First International Conference on Site Characterisation,
Geotechnical Site Characterisation, Atlanta, USA, 19-22 Aprile 1998
Second International Conference on Site Characterisation,
Geotechnical and Geophysical Site Characterisation, Porto, Portogallo,
19-22 Settembre 2004 (http://paginas.fe.up.pt/ISC-2)
Pubblicazioni:
Butcher, A. P., Foti, S. 2004. General report: geophysical methods applied to
geotechnical engineering. Proc. Of the 2nd Int. Conf. on Site Characterisation,
Vol. 1, pp. 409-418, Porto, Portogallo.
Greenhouse, J., Pehme, P., Coulter, D., Yarie, Q. 1998. Trends in geophysical
site chracterization. Proc. Of the 1st Int. Conf. on Site Characterisation, Vol. 1,
pp. 23-34, Atlanta, USA.
Norinelli, A. 1996. Elementi di geofisica applicata, Ptron Editore
Stokoe, K.H., II, Joh, S.,Woods, R.D. 2004. General report: geophysical
methods applied to geotechnical engineering. Proc. Of the 2nd Int. Conf. on Site
Characterisation, Vol. 1, pp. 97-132, Porto, Portogallo.

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2.Riferimenti teorici

2. RIFERIMENTI TEORICI

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ONDE SISMICHE

2.Riferimenti teorici

Lapplicazione di una sollecitazione dinamica ad un mezzo continuo produce


vibrazioni che si trasmettono nel mezzo sotto forma di onde sismiche.
La sorgente pu essere di tipo meccanico, elettro-magnetico, etc. superficiale o
interna al mezzo.
Le sorgenti meccaniche possono essere naturali (terremoti, moto ondoso, vento) o
artificiali (esplosioni, installazioni di pali, fondazioni di macchine vibranti, traffico,
etc.) e operano in differenti campi di frequenza.
secondi 10-3
(> 100 Hz)

10-2

10-1

10

102

103

104

esplosioni

(1 10 Hz)
(1 10 Hz)
( 1 Hz)
(> 1 Hz)

terremoti
Installazione
pali
traffico
Fondazioni
di macchine

Moto
ondoso

(0.05 0.02 Hz)

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2.Riferimenti teorici

ONDE SISMICHE
Lenergia trasferita dalla sorgente al mezzo si propaga nel terreno sotto forma di
vari tipi di onde.
La distinzione tra i vari tipi di onde viene
effettuata in base alla:
presenza o meno di una frontiera nel
mezzo: mezzo infinitamente esteso
(onde di volume) e mezzo semi-infinito
(onde di superficie)
direzione di propagazione
al moto degli elementi del mezzo rispetto alla direzione di propagazione

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ONDE DI VOLUME

2.Riferimenti teorici

Quando le onde sismiche si propagano allinterno di un mezzo infinitamente esteso


(sorgente interna al mezzo) si definiscono ONDE DI VOLUME e si propagano
secondo fronti donda sferici.
Le onde di volume sono di due tipi:
ONDE P (onde longitudinali o di compressione o primae)
ONDE S (onde trasversali o di taglio o secundae)
Le onde P producono vibrazioni polarizzate
nella direzione di propagazione e deformazioni
di compressione o estensione
Le
onde
S
producono
vibrazioni
polarizzate
in
direzione perpendicolare alla
direzione di propagazione e
deformazioni di taglio

di e
ne n
iz o zio
re aga
i
D p
o
pr

SORGENTE

ONDE P

ONDE S
Fronte donda

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2.Riferimenti teorici

ONDE DI VOLUME
Il piano su cui sono polarizzate le onde S dipende dal tipo di sollecitazione che le
produce.
In generale, nel campo delle misure sismiche, le onde S indotte si propagano in
direzione verticale, SV (prove Down-Hole) o orizzontale, SH.(prove Cross-Hole)
Nel caso di direzione di propagazione verticale le onde sono ONDE SSVH
VV
polarizzate su un piano verticale (SVH)

Nel caso di direzione di propagazione orizzontale le onde possono


essere polarizzate su un piano verticale (SHV) o orizzontale (SHH)

ONDE SHV
ONDE SHH

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2.Riferimenti teorici

ONDE P
Compressione

Dilatazione

Mezzo indisturbato

Lunghezza don da,

Direzione di propagazione

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2.Riferimenti teorici

ONDE S
Mezzo indisturbato

Lunghezza donda,

Direzione di propagazione

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ONDE DI SUPERFICIE

2.Riferimenti teorici

Nel caso di un mezzo seminifinito (come il terreno), quando le onde di volume


(prodotte da una sorgente interna al mezzo) raggiungono la frontiera generano le
ONDE DI SUPERFICIE, che si propagano attraverso la superficie stessa.
Le onde di superficie sono principalmente di due tipi:
ONDE DI RAYLEIGH
ONDE DI LOVE
Le onde di Love producono vibrazioni orizzontali polarizzate nella direzione
perpendicolare alla direzione di propagazione e deformazioni di taglio.
Sono onde legate alla stratificazione dei terreni e derivano dalla riflessione
multipla tra superficie inferiore e superiore di uno strato di terreno in cui
rimangono intrappolate le onde S
Le onde di Rayleigh producono vibrazioni che sono la risultante di una vibrazione
polarizzata su un piano verticale, in direzione perpendicolare alla direzione di
propagazione, e di una vibrazione orizzontale polarizzata lungo la direzione di
propagazione. Il moto risultante ellittico retrogrado. La deformazione indotta
sia di taglio che di compressione.

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2.Riferimenti teorici

ONDE DI SUPERFICIE
ONDE
DI
RAYLEIGH

ONDE
DI LOVE

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2.Riferimenti teorici

ONDE DI RAYLEIGH (R)


Nel campo delle misure sismiche, specie per i metodi superficiali (SASW, etc.) le
onde di Rayleigh assumono un ruolo fondamentale.
r

-2

Tali onde si propagano


secondo fronti donda
cilindrici
con
legge
dattenuazione r-0.5 (con r
distanza dalla sorgente).
Invece le onde di volume
si attenuano con legge
1/r allinterno del mezzo
e 1/r2 sulla superficie. Fronte donda (P)

-2

-0.5

Fondazione circolare
Piano di campagna

Fronte donda (R)


r -1
Fronte donda (S)

r -1

Lungo la superficie le onde di Rayleigh si attenuano meno rapidamente


delle onde di volume

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2.Riferimenti teorici

2.

3.

La componente verticale del moto si attenua con la profondit meno


rapidamente della componente orizzontale
Ampiezza alla profondit z
e si pu considerare
Ampiezza in superficie
trascurabile
ad
una
profondit
pari
alla
lunghezza donda, R
La
componente
orizzontale del moto
cambia di segno ad una
profondit pari circa a
0.15 R.

(Richart et al., 1970)

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1.

ONDE DI RAYLEIGH (R)

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2.Riferimenti teorici

ONDE DI RAYLEIGH (R)


Fondazione circolare

Piano di campagna

= 0.25
+

Fronte d onda (R)


Fronte donda (S)

Ampiezza relativa
+

Componente Componente
orizzontale
verticale
+

Fronte donda (P)


(Richart et al. mod., 1970)

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2.Riferimenti teorici

VELOCIT DELLE ONDE SISMICHE


In generale la velocit delle onde sismiche dipende dalle caratteristiche fisiche
(densit) e meccaniche (modulo di Young, coefficiente di Poisson, etc.) del mezzo
attraverso cui si propagano e dalla frequenza, f dellonda (v = f).
In un mezzo omogeneo elastico la velocit di propagazione delle onde sismiche
indipendente dalla frequenza (onde non dispersive).
In tal caso valgono le seguenti relazioni tra le velocit di propagazione delle onde
P, vP, onde S, vS, e onde R, vR in condizioni di far field:

vP =

vS =

1
(1 + ) (1 2 )

1
v P = vS
0.5
0.874 + 1.117
vR
vS
1 +
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2.Riferimenti teorici

VELOCIT DELLE ONDE SISMICHE


1. La velocit delle onde P sempre
maggiore di quella delle onde S.

2. Il rapporto tra la velocit delle onde


P e la velocit delle onde S dipende
solo dal coefficiente di Poisson e varia
tra 2 e
v
3. La velocit delle onde di Rayleigh v
S
prossima alla velocit delle onde S
varia tra 0.874 VS e 0.955 VS in
funzione del coefficiente di Poisson
VP = 2VS
Per = 0
VR = 0.874VS

4
3
2

Per = 0.5

VR = 0.955VS

Onde S

VP =

O nde P

Onde R
0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

Coefficiente di Poisson,
(Richart et al. mod., 1970)

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2.Riferimenti teorici

VELOCIT DELLE ONDE SISMICHE NEI TERRENI


Quando le onde sismiche attraversano la roccia o un terreno omogeneo (poco
smorzante) si possono con buona approssimazione considerare non dispersive nel
campo delle piccole deformazioni (dominio elastico lineare) e delle basse
frequenze, e si possono quindi applicare le relazioni precedenti.
Nel caso delle misure sismiche le frequenze delleccitazione (1-10 Hz) e lampiezza
massima delle deformazioni indotte (< 0.0001%) sono tali da potere applicare tale
modello.
Per terreni non
saturi e rocce il
rapporto tra le
velocit delle onde
P e S da misure
sismiche risulta:
VP
1.5 2.0
VS

Tipo di terreno

vP
[m/s]

vS
[m/s]

Argilla satura
Sabbia fine e media
Sabbia densa
Ghiaia
Arenaria
Marna

1500
300 500
400 600
500 750
1500 4500
1500 4500

100 250
120 200
200 400
300 600
700 1500
600 1500

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2.Riferimenti teorici

VELOCIT DELLE ONDE SISMICHE NEI TERRENI


Nel caso di terreni stratificati o caratterizzati da altre forme di eterogeneit
(discontinuit, giunti, etc.) la velocit delle onde sismiche non si pu pi ritenere
indipendente dalla frequenza.
La velocit delle onde S scarsamente influenzata dal grado di saturazione del
terreno (non potendo lacqua sostenere sforzi di taglio) e dipende principalmente
dalla rigidezza del terreno attraverso il modulo di taglio G, :

vS =

In sabbie grossolane pulite dove gli effetti della capillarit sono trascurabili il grado
di saturazione influenza il valore di Vs solo nel termine di densit .
In terreni con un pi elevato contenuto di fine le tensioni interparticellari dovute
alla capillarit contribuiscono ad aumentare la rigidezza del terreno attraverso il
modulo G e quindi il valore di VS

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2.Riferimenti teorici

VELOCIT DELLE ONDE SISMICHE NEI TERRENI


La velocit delle onde P invece influenzata dal grado di saturazione SR del
terreno.
per SR < 99% la velocit delle onde P
controllata dalla rigidezza dello scheletro
solido nella stessa maniera delle onde S.
per SR = 100% la velocit delle onde P
controllata dal mezzo liquido che e
incompressibile (VP = 1500 m/s).
per 99< SR < 100% la velocit delle
onde P varia sensibilmente col grado di
saturazione.

Ve loci t delle on de P, V [m/s ]


P

In particolare:
15 00

V nell acqua
P

1200

900

Ran ge a l variare
delli ndice dei vuoti

600

300

99.4

99.6

99.8

Gr ado di saturaz ione , S R [%]

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2.Riferimenti teorici

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Pubblicazioni:
Crespellani, T., Facciorusso, J. 2000. Elementi di dinamica dei terreni e
ingegneria geotecnica delle aree sismiche. Voll. 1 e 2. Centro 2P. Firenze
. Kramer, S.L. 1996. Geotechnical Earthquake engineering. New Jersey, Prentice
Hall, 654 p.
Richart, F.E., Jr., Hall, J.R., Woods, R.D. 1970. Vibration of soils and foundation.
Englewood Cliffs, New Jersey, Prentice Hall, 414 p.

Siti internet:
http://earthquake.usgs.gov/

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3.Misure sismiche in sito

3. MISURE SISMICHE IN SITO

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3.Misure sismiche in sito

MISURE SISMICHE IN SITO

OBIETTIVI
1. misura diretta e continua lungo con la profondit della velocit di propagazione,
allinterno del mezzo in esame, delle onde di volume di compressione (onde P)
e/o di taglio (onde S) e/o delle onde di superficie (onde di Rayleigh)
2. stima indiretta dei parametri che caratterizzano il comportamento del terreno in
campo dinamico (modulo di taglio iniziale, G0, e rapporto di smorzamento
iniziale, D0)
IPOTESI
1.
2.

terreno come mezzo omogeneo, isotropo e non confinato limitatamente allarea


comprendente la sorgente e il ricevitore;
comportamento tensione-deformazione di tipo elastico lineare

METODOLOGIA
Le misure sismiche in sito consistono nel provocare un disturbo meccanico in un
punto del terreno (sorgente) e nel monitorare il moto risultante determinato dalle
conseguenti onde sismiche generate in uno o pi punti circostanti (ricevitori).

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3.Misure sismiche in sito

MISURE SISMICHE IN SITO


In questa parte della lezione, dedicata alle misure sismiche in sito, si intende
fornire una panoramica sufficientemente ampia ed aggiornata delle tecniche di
prova sismiche disponibili, da quelle pi diffuse (anche a livello commerciale) e pi
studiate nellambiente della ricerca, a quelle pi recenti e innovative.
In particolare, con riferimento alla classificazione precedentemente citata, ci
occuperemo di:
misure sismiche in foro (intrusive e attive)
misure sismiche superficiali (non intrusive, attive e passive)

N.B. Ovviamente le indicazioni fornite per ciascuna tecnica non dovranno


considerarsi esaustive dellargomento, limitandosi a sottolineare i principi teorici su
cui si basano, le modalit operative ed eventuali vantaggi e svantaggi

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3.Misure sismiche in sito

MISURE SISMICHE IN FORO


Le misure sismiche in foro richiedono lubicazione della sorgente e/o dei ricevitori
allinterno del terreno, alla profondit a cui si vuole effettuare la misura e per tale
motivo necessitano dellesecuzione di un foro che pu avvenire precedentemente
allesecuzione della misura (prova cross-hole, down-hole, suspension velocity
logging method) o contestualmente (cono sismico, dilatometro sismico). Per tali
motivo comportano costi maggiori rispetto alle prove sismiche superficiali, sono
invasive e possono avere un certo impatto ambientale. Sono inoltre misure locali
limitate alla verticale desplorazione
Si tratta di misure attive in cui viene utilizzata una sorgente meccanica che pu
essere collocata in superficie oppure allinterno del foro.
Le onde sismiche generate sono onde di volume (onde P e S)

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3.Misure sismiche in sito

MISURE SISMICHE IN FORO


Le misure sismiche in foro consistono nel provocare un disturbo meccanico
(sorgente) in un punto nel terreno (o in superficie) e nel determinare i tempi di
arrivo, txi, delle onde sismiche cos generate in uno o pi punti (ricevitori) allineati
in superficie (o nel terreno). Nota la distanza tra i ricevitori, ds (metodo di
intervallo) e tra ricevitori e sorgente, di (metodo diretto), listante di partenza
(trigger) delle onde ,t0, si pu determinare la velocit delle onde sismiche
corrispondenti, Vx (caso di due geofoni) alla profondit esplorata:

v x (z) =

d1
d2
dS
=
v
(
z
)
=
(METODO DINTERVALLO)
t1 t 0 t 2 t 0 (METODO DIRETTO) x
t 2 t1

I segnali registrati ai ricevitori possono essere filtrati (per leliminazione di eventuali


disturbi ambientali) e interpretati per la determinazione dei tempi di arrivo delle
onde sismiche, secondo una o pi metodologie:
metodo visuale
cross-correlazione
analisi nel dominio delle frequenze

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3.Misure sismiche in sito

MISURE SISMICHE IN FORO


0.00
alternanze di livelli limosi e
sabbiosi con percentuali
variabili di argilla, sabbia,
limo, con presenza diffusa
di elementi ghiaiosi e clasti

200

400

600

800

1000

profondit [m]

I
risultati
delle
prove
sismiche in foro vengono in
genere restituiti sotto forma
di grafici che riportano i
valori puntuali delle velocit
misurate con la profondit
senza alcuna elaborazione.
Eventualmente
si
pu
attribuire a ciascun strato,
individuato da due misure
successive (di spessore pari al
passo di misura) un valore
costante pari al valore che
assume nel punto superiore
(I) o pari al valore medio tra i
due (II).

Vs [m/s]

5.60
6

sabbia eterometrica
ghiaiosa e limosa, con
presenza di clasti

10

12.00

12

14.10

14

II

ghiaia con elementi


arrotondati e subarrotondati
argilliti e siltiti grigie, molto
alterate

marne e arenarie grigio


scure, fratturate

15.50
16

18

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3.Misure sismiche in sito

MISURE SISMICHE IN FORO


Tra le tecniche pi diffuse ma anche studiate nellambito della ricerca ricordiamo:
prove down-hole (e up-hole)
prove cross-hole (e tomografia sismica)
prove col cono sismico, Seismic Cone Penetration Test (in modalit down-hole
e cross-hole)
prove Suspension-Velocity-Logging-Method (molto diffusa in Giappone ma
poco conosciuta in Italia )
Una tecnica di recente sviluppo quella del dilatometro sismico.

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3.Misure sismiche in sito

PROVA DOWN-HOLE (DH) e UP-HOLE (UH)


E una delle tecniche pi utilizzate (a partire dagli anni 60) nellambito della
dinamica dei terreni e dellIngegneria geotecnica sismica.
Oltre ad una pratica diffusa, esiste
anche una vasta sperimentazione nel
campo della ricerca.

dire
tte
eS
Ond
eP

ATTREZZATURA
Sorgente onde P
Sorgente onde S
Trigger
1 o 2 Ricevitori (3-D)
Dispositivo di orientazione
Sismografo

Ricevitori

SCHEMA
Sorgente meccanica ubicata in superficie.
Uno o due ricevitori ubicati nel foro.
(o viceversa nella modalit UP-HOLE)

Sorgente

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3.Misure sismiche in sito

PROVA DOWN-HOLE E UP-HOLE


MODALIT OPERATIVE
Ricevitori

d ir
ett
eS
de
P
On

Sorgente

Per ciascuna posizione viene energizzata


la sorgente delle onde P (battute verticali)
e la sorgente delle onde S (battute
orizzontali), eventualmente invertendone
lorientazione, e vengono acquisiti i segnali
corrispondenti.

Nella modalit DH, si mantiene fissa la


sorgente,e, allinterno del foro,si abbassano
o si sollevano, ad intervalli successivi di
1m, i ricevitori, di cui fissata la distanza e
lorientazione relativa dei trasduttori.

Nella modalit UH, si mantengono fissi i


ricevitori in superficie, e, allinterno del
foro, si abbassa (o si solleva), ad intervalli
successivi di 1m, la sorgente.

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3.Misure sismiche in sito

PROVA DOWN-HOLE e UP-HOLE


FINALIT
Misura, con la profondit lungo la verticale esaminata, dei tempi di arrivo (diretti, tra
sorgente e ricevitore, e/o di intervallo, tra i due ricevitori) e quindi delle velocit delle
onde SVH e delle onde P (dirette) che si propagano in direzione verticale
OPERAZIONI PRELIMINARI
Esecuzione, rivestimento e cementazione del foro ( = 150 mm)
COSTI E AFFIDABILIT
Per quanto riguarda i costi, la tecnica DH (e UH), si colloca rispetto alle altre prove
sismiche in una fascia media con affidabilit delle misure da media a buona.

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Sezione geotecnica

3.Misure sismiche in sito

PROVA DOWN-HOLE e UP-HOLE


CAMPO DAPPLICAZIONE
Misura affidabili per profondit comprese tra 10 m e 50 m, compatibilmente con il
tipo di sorgente utilizzato (Stokoe, 2004)
SVANTAGGI
attenuazione dellampiezza delle onde con la profondit
problemi di rifrazione e di riflessione delle onde dirette
misura di valori medi delle velocit per ciascun strato
difficolt nel caratterizzare terreni fittamente stratificati
profondit di esplorazione limitata
VANTAGGI
ingombro areale limitato
disturbo del terreno contenuto
misura continua delle velocit con la profondit
disponibilit di un numero ridondante di registrazioni
oggetto di una vasta sperimentazione e di una ricerca decennale

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3.Misure sismiche in sito

PROVA CROSS-HOLE (CH)

ATTREZZATURA
Sorgente onde P, S
Trigger
1 o 2 Ricevitori (3-D)
Dispositivo di orientazione
Sismografo

Sorgente

Ricevitori

E tecniche molto nota nellambito della dinamica dei terreni e dellIngegneria


geotecnica sismica anche se meno utilizzata della prova DH (costi pi elevati).
SCHEMA
Sorgente meccanica ubicata
in profondit allinterno di
un foro.
Uno o due ricevitori ubicati
alla stessa profondit nel S SHV
P
terreno in fori adiacenti e HH
Onde P e S
allineati.
dirette

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3.Misure sismiche in sito

PROVA CROSS-HOLE
MODALIT OPERATIVE
Si abbassano o si sollevano, ad intervalli successivi di 1m, sorgente e ricevitori
mantenendoli sempre alla stessa profondit e in modo da non perdere lallineamento
dei trasduttori orizzontali.
Per ciascuna posizione viene energizzata la sorgente (in genere producendo delle
sollecitazioni verticali, onde SHV, orizzontali, onde SHH o mediante esplosioni, onde P)
e vengono acquisiti i segnali corrispondenti.
FINALIT
Misura, con la profondit lungo la verticale esaminata, dei tempi di arrivo (diretti, tra
sorgente e ricevitore, e/o di intervallo, tra i due ricevitori) e quindi delle velocit delle
onde SHV e/o SHH e delle onde P (dirette) che si propagano in direzione orizzontale.
OPERAZIONI PRELIMINARI
Esecuzione, rivestimento e cementazione del foro ( = 150 mm)
Controllo della verticalit dei fori

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3.Misure sismiche in sito

PROVA CROSS-HOLE
COSTI E AFFIDABILIT
Per quanto riguarda i costi, la tecnica CH una delle pi costose, si colloca rispetto
alle altre prove sismiche in una fascia alta con affidabilit delle misure da buona a
ottima.
CAMPO DAPPLICAZIONE
Non vi un limite teorico alla profondit desplorazione (se non quello economico o
legato allattrezzatura utilizzata), generalmente vengono effettuate prove fino a
profondit dellordine di 100 m

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3.Misure sismiche in sito

PROVA CROSS-HOLE
SVANTAGGI
costi elevati
maggiore ingombro areale (e impatto ambientale)
necessit di misure inclinometriche e di tubi di rivestimento scanalati
VANTAGGI
disturbo del terreno contenuto
misura continua delle velocit con la profondit
disponibilit di un numero ridondante di registrazioni
oggetto di una vasta sperimentazione e di una ricerca decennale
si riducono i problemi relativi allinterferenza tra onde dirette, rifratte e riflesse
non ce variazione dellenergia della sorgente con la profondit
profondit di esplorazione illimitata
misura delle velocit puntuale per ciascun strato indagato (trovandosi i ricevitori e
la sorgente nello strato di cui si misura la velocit)
possibilit di rilevare la velocit anche per strati sottili
possibilit di indagare onde SH polarizzate sia sul piano verticale che orizzontale

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3.Misure sismiche in sito

PROVA DEL CONO SISMICO (SCPT)


Nasce come evoluzione delle prove CPT con lo scopo di acquisire tutti i vantaggi
derivanti dalle prove DH e CH superandone i limiti connessi
allelevato costo dovuto alla realizzazione dei fori

Ond
e

Pe

S d
iret
te

Sorgente

Ricevitori

SCHEMA
La prova viene eseguita
nella modalit down-hole,
con la sorgente meccanica
ubicata in superficie e uno o
due ricevitori solidali con
lasta del piezocono ubicati
al di sopra del manicotto.
ATTREZZATURA
Sorgente onde P, S
Trigger
1 o 2 Ricevitori (3-D)
Sismografo
Penetrometro a punta conica

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3.Misure sismiche in sito

PROVA DEL CONO SISMICO

Sismografo

Velocit di
20 mm/s

Sorgente

4 letture indipendenti
con la profondit:
Resistenza alla punta (q )
c
Attrito laterale (fs )
Pressione interstiziale (u e u )
1

Velocit delle onde S (V S)

Ricevitori
Punta conica

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3.Misure sismiche in sito

PROVA DEL CONO SISMICO


MODALIT OPERATIVE
Si mantiene fissa la sorgente in superficie e, si procede (a distanza di 1 2 m dalla
sorgente in direzione radiale) con la penetrazione della punta conica, che avviene
contestualmente alla misura continua della resistenza alla punta, qc, dellattrito
laterale, fs, e, eventualmente, della pressione interstiziale, u (prova SCPTU).
Ad intervalli successivi di 1 m si
arresta la penetrazione e viene
energizzata la sorgente delle
onde P (battute verticali) e la
sorgente delle onde S (battute
orizzontali, eventualmente
invertendone lorientazione) e
vengono acquisiti i segnali
corrispondenti ai ricevitori, di cui
fissata la distanza e
lorientazione relativa.

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3.Misure sismiche in sito

PROVA DEL CONO SISMICO


OPERAZIONI PRELIMINARI
Non sono necessarie operazioni preliminari
FINALIT
Misura, con la profondit lungo la verticale esaminata, dei tempi di arrivo (diretti, tra
sorgente e ricevitore, e/o di intervallo, tra i due ricevitori) e quindi delle velocit
delle onde SVH e delle onde P (dirette) che si propagano in direzione verticale.
COSTI E AFFIDABILIT
Per quanto riguarda i costi, la tecnica SCPT si colloca rispetto alle altre prove
sismiche in una fascia bassa con affidabilit delle misure da media a buona.
Il prezzo medio relativo alla sola esecuzione della misura e alla successiva
interpretazione confrontabile con quello della prova DH e CH, il maggiore risparmio
risiede invece nel fatto che:
tale tecnica non prevede lesecuzione di prefori o altre operazioni preliminari
che le misure sismiche avvengono contestualmente ad altre misure
(ammortamento dei costi)

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3.Misure sismiche in sito

PROVA DEL CONO SISMICO

CAMPO DAPPLICAZIONE
Misura affidabili per profondit comprese tra 10 m e 50 m, compatibilmente con il
tipo di sorgente utilizzato (Stokoe, 2004)
SVANTAGGI
attenuazione dellampiezza delle onde con la profondit
problemi di rifrazione e di riflessione delle onde dirette
misura di valori medi delle velocit per ciascun strato
difficolt nel caratterizzare terreni fittamente stratificati
profondit di esplorazione limitata
VANTAGGI
ingombro areale limitato
disturbo del terreno minimo
misura continua delle velocit con la profondit
disponibilit di un numero ridondante di registrazioni
non necessita di operazioni preliminari
possibilit di combinare le misure sismiche con quelle meccaniche per meglio
caratterizzare la stratigrafia e le caratteristiche di resistenza e di rigidezza del terreno

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3.Misure sismiche in sito

PROVA SCPT
SVILUPPI
Questa tecnica (gi molto affermata negli USA, Mayne and Scneider, 2000) sta
avendo una diffusione sempre pi ampia in Italia, ed oggetto di numerose ricerche
e sperimentazioni.
Ad esempio prova SCPT pu anche essere eseguita in modalit cross-hole unendo
cos i vantaggi economici della prova SCPT alla maggiore affidabilit dei risultati della
prova CH (Fernandez, 2000)
Un altro sviluppo interessante, sempre riconducibile alla prova SCPT almeno come
metodologia, rappresentato dalle prove SPT in modalit up-hole, dove si utilizza
come sorgente il campionatore adottato per le prove SPT e pi ricevitori sono
allineati in superficie.

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3.Misure sismiche in sito

SUSPENSION P-S VELOCITY LOGGING METHOD (SVLM)


una tecnica poco conosciuta e utilizzata in Italia, invece frutto di una vasta
sperimentazione in altri paesi (Giappone, etc.)
SCHEMA
La prova viene eseguita interamente
allinterno di un singolo foro non rivestito e
completamente riempito di un fluido (acqua),
con la sorgente meccanica e due ricevitori
inglobati in una sonda calata allinterno del
foro.
ATTREZZATURA
Sonda da foro
Sorgente onde acustiche (solenoide)
Trigger
2 Ricevitori (2-D)
Sistema dacquisizione

Ricevitori
Sorgente

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3.Misure sismiche in sito

SUSPENSION P-S VELOCITY LOGGING METHOD (SVLM)


FINALIT
Misura, con la profondit lungo la verticale esaminata, dei tempi di arrivo (diretti, tra
sorgente e ricevitore, e/o di intervallo, tra i due ricevitori) e quindi delle velocit
delle onde SVH e delle onde P (dirette) che si propagano in direzione verticale.
OPERAZIONI PRELIMINARI
Deve essere eseguito un foro di sondaggio non rivestito, preferibilmente con
tecniche di perforazione a rotazione (con circolazione di fanghi) per garantire una
buona qualit dei dati. Nel caso il sondaggio venga eseguito con tecniche differenti,
opportuno venga rivestito (ad es. in PVC, si sconsigliano materiali metallici) e
cementato con cemento di rigidezza confrontabile con quella del terreno circostante
per garantire un buon accoppiamento rivestimento-cementazione-terreno.
CAMPO DAPPLICAZIONE
Non vi un limite massimo teorico alla profondit desplorazione (se non quello
economico o legato allattrezzatura utilizzata), la tecnica stata provata fino a
profondit di circa 2 km. Invece i risultati della prova sono poco affidabili per
profondit dindagine inferiori a 57 m (a causa delle basse pressioni di
confinamento)

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3.Misure sismiche in sito

SUSPENSION P-S VELOCITY LOGGING METHOD (SVLM)

COSTI E AFFIDABILIT
Per quanto riguarda i costi, la tecnica SLM si colloca rispetto alle altre prove sismiche
in una fascia media con affidabilit delle misure da buona a ottima.
Il prezzo medio (assolutamente orientativo) comprensivo della sola esecuzione delle
misure e della successiva interpretazione si allinea su quelle gi visto per le prove DH
e CH, a cui si aggiunge il costo di esecuzione del foro come per la prova DH, anche
se meno oneroso non prevedendo il rivestimento e la cementazione. Il costo totale
per metro lineare risulta quindi leggermente inferiore a quello stimato per le prove
DH (data la scarsa versatilit dellapparecchiatura si deve considerare un costo di
impianto iniziale considerevole connesso alla realizzazione della sonda)
SVILUPPI
Questa tecnica (gi molto affermata in Giappone, Kitsunezaki, 1980 dove oggetto
di una vasta sperimentazione) poco utilizzata in Italia.
Uno dei possibili vantaggi e sviluppi in questo tipo di attrezzatura consiste nel
modificare o sostituire la sorgente in modo da potere produrre altri tipi di onde (onde
elettromagnetiche, radiazioni gamma, etc.) per mezzo delle quali studiare altre
propriet del terreno (modulo di taglio, modulo di Young, coefficiente di Poisson,
densit, etc.)

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3.Misure sismiche in sito

SUSPENSION P-S VELOCITY LOGGING METHOD (SVLM)


SVANTAGGI
affidabilit delle misure dipendente sensibilmente dalle modalit esecutive del foro,
dalla presenza o meno del rivestimento e dallo stato del foro (tempo trascorso
dalla realizzazione)
non fornisce buoni risultati in superficie (profondit < 57 m dal p.c.)
attrezzatura poco versatile e costosa
scarsa esperienza in Italia
VANTAGGI
disturbo del terreno contenuto
misura continua delle velocit con la profondit
disponibilit di un numero ridondante di registrazioni
si riducono i problemi relativi allinterferenza tra onde dirette, rifratte e riflesse
non ce variazione dellenergia della sorgente con la profondit
profondit di esplorazione illimitata
misura delle velocit puntuale per ciascun strato indagato (trovandosi i ricevitori e
la sorgente nello strato di cui si misura la velocit)
possibilit di rilevare la velocit anche per strati sottili

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3.Misure sismiche in sito

DILATOMETRO SISMICO (SDMT)


una tecnica di recente sperimentazione (Mayne et al., 1999).
SCHEMA
La prova viene eseguita in una configurazione
down-hole simile a quella gi descritta per la prova
SCPT, con la sorgente meccanica ubicata in
superficie e due ricevitori ( a distanza di 0.5 m)
posizionati al di sopra della lama dilatometrica e
con essa solidali.
ATTREZZATURA
Sorgente onde P, S
Trigger
2 Ricevitori (3-D)
Sismografo
Lama dilatometrica

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3.Misure sismiche in sito

DILATOMETRO SISMICO (SDMT)


Per quanto riguarda le finalit, le modalit operative, i vantaggi e gli
svantaggi si pu fare riferimento a quanto gi detto per la prova del cono
sismico. Anche i costi sono contenuti (circa 120 euro al metro lineare, per la
sola esecuzione della prova e interpretazione delle misure, escluse tutte le
spese a corpo).

Lama
dilatometrica

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3.Misure sismiche in sito

MISURE SISMICHE IN SUPERFICIE


Le misure sismiche in superficie richiedono lubicazione della sorgente e dei
ricevitori in superficie e per tale motivo necessitano dellesecuzione di prefori, non
sono invasive per il terreno, non comportano alcun impatto ambientale, sono
anche pi economiche rispetto alle prove sismiche in foro, consentono di
investigare aree molto estese.
Possono essere misure attive in cui viene utilizzata una sorgente meccanica
collocata in superficie o misure passive, dove non necessaria la sorgente e si
utilizza come sollecitazione quella indotta dal rumore ambientale (traffico,
macchine industriali, etc.).
Le onde sismiche generate sono superficiali (onde di Rayleigh) e di volume (P e S)
Lo svantaggio legato a questo tipo di prove risiede:
nellimpossibilit di indagare, con la stessa affidabilit, profondit elevate
nel misurare valori di velocit mediati su ampi volumi di terreno
nellimpossibilit di rilevare strati sottili a differente rigidezza
negli ingombri areali che lattrezzatura richiede
nelle procedure di interpretazione delle misure, spesso complesse e in alcuni
casi interventi soggettive, che richiedono software specifici

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3.Misure sismiche in sito

MISURE SISMICHE IN SUPERFICIE


Le misure sismiche in superficie possono suddividersi in:
1. Rifrazione sismica superficiale ( e tomografia sismica)
2. Riflessione sismica superficiale
3. Metodi basati sulle onde superficiali
I primi due metodi (entrambi attivi) sono i pi tradizionali ed utilizzati nel campo
delle misure sismiche superficiali e consentono la misura della velocit delle onde P
(prevalentemente) e S, mentre i metodi basati sulle onde superficiali (cio sulla
misura della velocit di propagazione delle onde di Rayleigh, principalmente, e di
Love) sono quelli di pi recente sperimentazione ma sono anche quelli pi
promettenti e su cui convergono i maggiori interessi di ricerca e non. Tra questi
ricordiamo tra i metodi attivi:
metodo SASW (Spectral Analysis of Surface Waves)
metodo f-k (frequency wave-number spectrum method)
metodo MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves)
metodo CSW (Continuous Surface Wave)
Mentre tra le prove di tipo passivo ricordiamo:
metodo NASW (Noise Analysis of Surface Waves)

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3.Misure sismiche in sito

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA

RS

ON
DA
P

In particolare ogni onda di volume (P o


SV) genera nel punto dincidenza due
onde riflesse (una longitudinale e laltra
trasversale) e due onde rifratte (una
longitudinale e laltra trasversale), le
direzioni di propagazioni giacciono tutte
sullo stesso piano perpendicolare
allinterfaccia e gli angoli che formano
rispetto alla normale allinterfaccia sono
legati tra loro e alla velocit dei mezzi
attraversati (principio di Huygens):

O ND
A S
ON
DA
P

BASI TEORICHE
Il metodo della rifrazione e della riflessione sismica si basano sullo stesso principio
fisico secondo cui quando unonda sismica (onda incidente) incontra la superficie di
separazione tra due mezzi isotropi con differenti caratteristiche meccaniche una
parte dellenergia si trasmette nello stesso mezzo in cui si propaga londa incidente
(onda riflessa) e una parte si rifrange nellaltro (onda rifratta)

1o mezzo (VP1,VS1)
2o mezzo (VP2,VS2)
rS

DA
ON

ON
DA

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3.Misure sismiche in sito

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA


sen i sen R S
=
; i=R
VP1
VS1

RIFLESSIONE (onda P incidente)

sen i sen r sen rS


=
=
VP1
VP 2
VS2

RIFRAZIONE (onda P incidente)

Si definisce impedenza di un mezzo il prodotto tra la velocit dellonda sismica


considerata (P o S) nel mezzo, e la densit, :

Z = Vx

Indicate con Z1 e Z2 le impedenze dei due mezzi a contatto, le frazioni, dellenergia


sismica incidente, riflessa e rifratta sono rispettivamente:
Z 2 Z1 COEFFICIENTE
2 Z1
COEFFICIENTE
r=
t=
DI RIFRAZIONE
Z + Z DI RIFLESSIONE
Z +Z
2

che moltiplicati per lampiezza dellonda incidente forniscono lampiezza


rispettivamente dellonda riflessa e rifratta (N.B. r e t sono tanto maggiori quanto
maggiore il contrasto di impedenza tra i due mezzi e pi basse sono le singole
impedenze).

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3.Misure sismiche in sito

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA


P

SV

SV
2

Strato 1

P
Onda in
arrivo

Strato 2

SH

SV

SH
Onda in
arrivo

SH

SV
Onda in
arrivo

SV

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3.Misure sismiche in sito

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA


ATTREZZATURA
Nelle prospezioni sismiche a riflessione e rifrazione si considera in generale come
onda sismica incidente unonda longitudinale, per cui si adottano sorgenti
(accoppiate ad un trigger), costituite da:
Esplosivi (costosi, richiedono lesecuzione preliminare di pozzetti di scoppio,
elevato impatto ambientale)
Caduta di pesi noti da altezze prestabilite (Dinoseis)
Vibratori verticali a frequenze comprese tra 6 e 50 Hz (Vibroseis)
e geofoni muniti di trasduttore verticale collegati ad un sismografo per la
registrazione e lelaborazione dei segnali.
Negli ultimi anni, grazie alla disponibilit di vibratori orizzontali, possibile anche
generare prevalentemente onde trasversali e perci, utilizzando geofoni orizzontali,
possibile determinare anche la velocit delle onde S.

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Sezione geotecnica

3.Misure sismiche in sito

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA


FINALIT
Lo scopo della prova quello di:
determinare la forma e la posizione delle superfici di separazione tra strati a
differenti propriet meccaniche (rifrattori o riflessori)
determinare la velocit media delle onde P (o S) per gli strati attraversati
OPERAZIONI PRELIMINARI
Queste tecniche di prospezione sismica non richiedono operazioni preliminari salvo,
nel caso si utilizzi lesplosivo come sorgente, la realizzazione di un pozzetto di
scoppio.
SCHEMA
Le prospezioni sismiche a riflessione e rifrazione consistono nellallineare in
superficie sul terreno un certo numero (in genere 24) di geofoni 1-D (orizzontali o
verticali) e nel posizionare la sorgente (di vibrazioni verticali od orizzontali) al
centro o allestremit dello stendimento, in linea oppure no.

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Sezione geotecnica

3.Misure sismiche in sito

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA


MODALIT OPERATIVE
Effettuata lenergizzazione, dallinterpretazione dei tracciati degli spostamenti
verticali (od orizzontali) rilevati dai geofoni a partire dallistante di attivazione della
sorgente (trigger), si determina listante di arrivo delle onde riflesse o rifratte, che
viene riporta in funzione della distanza progressiva dalla sorgente (dromocrona).
Dallo studio della dromocrona delle onde rifratte o riflesse , attraverso
considerazioni geometriche, si risale allo spessore dello strato o degli strati
superficiali attraversati dalle onde e alle relative velocit di propagazione (delle
onde P o S)
Si possono effettuare pi energizzazioni in corrispondenza della stessa
configurazione, e poi ripetere le misure facendo migrare nella direzione della linea di
stendimento sorgente e ricevitori (di una distanza pari a un terzo o un quarto della
lunghezza dello stendimento)

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3.Misure sismiche in superficie

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA


Lo schema geometrico di riferimento adottato quello di deposito costituito da due
strati con differenti propriet meccaniche (differente rigidezza e quindi diversa
velocit) separati da uno superficie orizzontale
R1

Sorgente Onda diretta

R2

R3
Ricevitori

R1

Sorgente Onda diretta

Onda
riflessa

ii

h
V1

ic

ic

R2
Ricevitori

Onda
rifratte

ic

h
V1
V2 > V1

ic langolo dincidenza critico per il quale sin r = 1 , cio langolo di rifrazione


90 e londa rifratta si propaga lungo la superficie di separazione dei due strati con
velocit dello strato inferiore (V2)

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Sezione geotecnica

3.Misure sismiche in superficie

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA


Naturalmente esistono delle situazioni geometriche pi complesse che possibile
considerare nellinterpretazione dei sismogrammi (superficie di separazione
inclinata, numero di strati superiore a due, rifrazioni riflesse o rilfessioni rifratte,
riflessioni multiple, diffrazione, etc.)
La strumentazione e le procedure adottate per le misure a rifrazione sono le stesse
adottate per le misure a riflessione salvo piccole differenze riguardanti:
la distanza tra i geofoni e la sorgente (assai maggiore, dellordine dei km)
lenergizzazione alla sorgente (ovviamente maggiore)
la frequenza propria dei geofoni (pi bassa)
la disposizione dei ricevitori (a ventaglio, ad arco, etc.)
La prospezione sismica a riflessione fornisce in genere migliori risultati in profondit
e si preferisce nelle indagini di dettaglio, mentre per studi di carattere generale su
vasta aree si preferisce la prospezione sismica a rifrazione

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Sezione geotecnica

3.Misure sismiche in superficie

RIFRAZIONE E RIFLESSIONE SISMICA


COSTI E AFFIDABILIT
Per quanto riguarda i costi, le prospezioni sismiche a riflessione e rifrazione si
collocano rispetto alle altre prove sismiche in una fascia bassa con affidabilit delle
misure media.
SVANTAGGI
impossibilit di indagare, con la stessa affidabilit, profondit elevate (> 30 m)
nel misurare valori di velocit mediati su ampi volumi di terreno
nellimpossibilit di rilevare strati sottili a differente rigidezza
negli ingombri areali che lattrezzatura richiede
nella minore esperienza sulla misura della velocit delle onde S
VANTAGGI
non invasive e con impatto ambientale nullo (tranne il caso delle esplosioni)
economiche (ottime per indagini preliminari)
coprono vaste aree

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oscilloscope

Seismic Refraction
ASTM D 5777

Note: Vp1 < Vp2


Determine depth
to rock layer, zR
Source
(Plate)

zR

x1
x2
x3
x4

t1

t2
Vertical Geophones
t3
t4

Soil: Vp1
Rock: Vp2

Seismic Refraction
Horizontal Soil Layer over Rock

t values

Travel Time (seconds)

0.020

xc Vp2 Vp1
zc =
2 Vp2 + Vp1

0.015

1
Vp2 = 4880 m/s

0.010

xc = 15.0 m
1
Depth to Rock:

0.005

Vp1 = 1350 m/s

zc = 5.65 m

0.000
0

x values

10

20

30

40

Distance From Source (meters)

50

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Sezione geotecnica

3.Misure sismiche in superficie

METODI BASATI SULLE ONDE SUPERFICIALI


Tali metodi consentono di ricavare il profilo della velocit delle onde S con la
profondit (profilo di rigidezza) relativo ad un determinato sito in maniera indiretta,
utilizzando una sorgente meccanica e pi ricevitori, disposti in superficie.
Si articolano in due fasi:
1. Monitoraggio della velocit di propagazione delle onde di Rayleigh lungo la
superficie (field testing) che consiste deduzione della curva di dispersione
caratteristica del sito in esame (velocit di fase delle onde di Rayleigh in
funzione della frequenza).
2. Adattamento di modelli empirici (sconsigliati) o numerici alle misure in sito per
ricavare il profilo di rigidezza (processo di inversione)
I metodi che seguono differiscono oltre che nelle modalit pratiche con cui viene
eseguita la prova, nelle soluzioni adottate per ottenere la curva di dispersione e nei
modelli utilizzati per linversione.
Tra le tecniche di misura sismica, queste sono indubbiamente quelle su cui si
concentrano maggiormente gli interessi e le ricerche e sono destinate ad un grande
sviluppo nei prossimi anni.

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Sezione geotecnica

3.Misure sismiche in superficie

METODI BASATI SULLE ONDE SUPERFICIALI


I vantaggi offerti da questi metodi sono legati al fatto che si tratta di tecniche che:
sono non invasive e con impatto ambientale nullo
sono economiche
coprono vaste aree
permettono di caratterizzare depositi stratificati orizzontalmente
individuano bene strati di materiali soffici superficiali sopra strati pi rigidi
Gli svantaggi offerti da questi metodi sono legati al fatto che:
sono poco affidabili a profondit maggiori di 40 m (per le quali richiederebbero
comunque maggiori energizzazioni)
sono molto sensibili ai disturbi ambientali
i modelli numerici adottati per linversione devono essere utilizzati con accortezza
(la scelta del modello o dei paramentri sbagliati pu compromettere i risultati)
spesso sono richieste nellinterpretazione interventi soggettivi delloperatore

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Sezione geotecnica

PROVA SASW

3.Misure sismiche in superficie

BASI TEORICHE
Come gi ricordato nella Seconda Parte le onde di Rayleigh, generate da una
sorgente meccanica superficiale (mediante una sollecitazione verticale):
si propagano secondo fronti cilindrici, attenuandosi meno rapidamente delle
onde di volume con la distanza dalla sorgente;
inducono in superficie spostamenti orizzontali e verticali
gli spostamenti verticali si attenuano ad una profondit pari alla lunghezza
donda , e meno rapidamente degli spostamenti orizzontali,
Nellipotesi di un deposito stratificato orizzontalmente per investigare profondit
diverse a partire dalla superficie necessario produrre onde aventi lunghezze
progressivamente crescenti e registrare, per ogni energizzazione, il moto in
direzione verticale, in superficie in due (o al massimo 4) punti a distanze
sufficientemente grandi dalla sorgente da potersi ritenere predominanti le onde di
Rayleigh rispetto a quelle di volume.
Una volta che si dispone delle registrazioni ai due ricevitori (in termini di
componente verticale della velocit) si procede alla determinazione della curva di
dispersione.

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Curva di dispersione
1.

2.

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PROVA SASW

Indicato con x(t) e y(t) le forme donda ampiezza-tempo registrate


rispettivamente al ricevitore pi vicino e pi lontano (a), si determina lo spettro
di Fourier X(f) e Y(f) (b)
Si calcola lo spettro incrociato di frequenza (Cross Power Spectrum):
CSP(f) = y(f) x*(f)
che una funzione complessa di cui si considera la componente di fase (c):
CSP(f) = y(f) - x(f)

3.

Essendo i ricevitori allineati tra loro (a distanza d) e con la sorgente si pu


determinare il numero di cicli compiuti da ciascuna componente dellonda da un
ricevitore allaltro, Nc, la lunghezza donda, , e la velocit corrispondente, V:

(f )
N c = CPS
360

4.

d xy
Nc

V (f ) = f

Si riporta la velocit V(f) in funzione della frequenza (d) e si identifica il campo di


frequenze corrispondente alla sollecitazione prodotta (utilizzando ad esempio la
funzione di coerenza, rapporto segnale-rumore) scartando il resto (e)

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PROVA SASW
(a)
RICEVITORE Y

FFT

RICEVITORE X

SORGENTE

FFT

x(f) - y(f)
Curva di dispersione
sperimentale

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PROVA SASW
5. Si energizza la
sorgente in modo da
produrre
onde a
lunghezza maggiore
ridisponendo
i
ricevitori
a
una
distanza d maggiore

Curva
di
dispersione
sperimentale composta

INVERSIONE

6. Si completa la curva
di dispersione coprendo
intervalli della lunghezza
donda sempre maggiori

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3.Misure sismiche in superficie

PROVA SASW
Procedura di inversione
La relazione che intercorre tra la curva di dispersione delle onde di Rayleigh,
ottenuta sperimentalmente dalle misure in sito, ed il profilo di rigidezza del terreno
sottostante non immediata.
Occorre perci simulare con opportuni modelli matematici (i criteri empirici sono
oramai abbandonati) il meccanismo di propagazione di tali onde superficiali nel
deposito in questione in modo da potere stimare il profilo di rigidezza che riproduce
la curva di dispersione sperimentale ottenuta (processo di inversione).
Il modello utilizzato pu essere pi o meno complesso in relazione:
allo schema geometrico adottato per rappresentare il deposito (in genere si
assume che sia costituito da strati orizzontali, omogenei e infinitamente estesi in
direzione orizzontale)
al tipo di onde di cui viene simulata la propagazione (solo onde di Rayleigh o
anche onde P ed S)

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Sezione geotecnica

3.Misure sismiche in superficie

PROVA SASW
Una volta scelto il modello si applica una procedura iterativa che consiste nelle
seguenti fasi:
1.

Discretizzazione del profilo del sottosuolo in strati omogenei ed orizzontali


poggianti su un semispazio elastico

2.

Definizione dei parametri geometrici (spessore), fisici (densit) e meccanici


(velocit di propagazione delle onde S e coefficiente di Poisson) per ciascuno
strato
Calcolo della curva di dispersione teorica e confronto con quella sperimentale

3.
4.

Iterazione dei passi 2 e 3 fino al raggiungimento di un buon accordo tra le due


curve

La procedura di inversione costituisce il punto di debolezza della prova SASW in


quanto molto sensibile al tipo di modello adottato e fornisce spesso soluzioni non
univoche (anche se confrontabili)

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PROVA SASW
SCHEMA
La prova SASW, nella sua configurazione tradizionale, prevede lutilizzo di una
sorgente e due (o pi fino a 4) ricevitori (stazioni) disposti in superficie, allineati ed
equidistanti, con la sorgente da una parte rispetto ai ricevitori (common receivers
midpoint geometry)

RICEVITORE 2

RICEVITORE 1

SORGENTE

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PROVA SASW
ATTREZZATURA
Sorgente meccanica ad impulsi verticali transitori del tipo: ad impatto, realizzate
con martelli di massa modesta (50I500 g) per produrre onde di lunghezza
ridotta (alta frequenza) o con cubi in calcestruzzo (di 2 I3 t) lasciati cadere da
altezze prefissate (2 I3 m) per produrre onde di lunghezza maggiore (e
frequenza minore) o mediante vibratori verticali
Ricevitori costituiti da geofoni di superficie che consistono in trasduttori di
velocit verticali con frequenze proprie comprese tra 1 e 10Hz (da scegliere
opportunamente in funzione del campo di frequenze che sintende indagare, e
quindi della sorgente)
Sistema di acquisizione costituito da un sismografo (a 12 o 24 canali) per
lacquisizione simultanea dei segnali rilevati dai ricevitori per ciascuna
energizzazione ed eventuali elaborazioni preliminari (media dei segnali, etc.)
Trigger

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PROVA SASW

MODALIT OPERATIVE
I.
Vengono posizionati i due geofoni in superficie ad una piccola distanza (in
genere 1 m) e simmetricamente rispetto alla verticale che sintende
esaminare;
II.
la sorgente viene ubicata ad una distanza pari allinterasse dei geofoni (1 m)
allineata e da una parte;
III. viene attivata la sorgente e con essa il trigger e lacquisizione ai ricevitori;
IV. viene ripetuta la sollecitazione pi volte e i corrispondenti segnali mediati
(per eliminare eventuali disturbi ambientali);
V.
la sorgente viene spostata dalla parte opposta rispetto ai ricevitori e si
ripetono i punti III e IV (per eliminare leffetto delleventuale inclinazione
degli strati; il modello interpretativo adottato considera gli strati orizzontali)
VI. Viene sostituita la sorgente (per investigare profondit maggiori producendo
onde di maggiore lunghezza) e distanziati i geofoni e ripetuti i punti
precedenti (di solito con una sequenza progressiva di 1, 2, 4, 8, 16 e 32 m)
N.B. Si ricorre a questa procedura progressiva perch le sorgenti operano in un
campo limitato di frequenze e per evitare linterferenza tra le diverse onde che si
trasmettono in superficie

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PROVA SASW
FINALIT
Lo scopo della prova quello di determinare un profilo di rigidezza (velocit di
propagazione delle onde S) per il terreno in esame
OPERAZIONI PRELIMINARI
Non sono necessarie operazioni preliminari per questo tipo di prova
CAMPO DAPPLICAZIONE
Questa prova fornisce risultati affidabili per deposito non molto profondi (profondit
inferiori a 30 I 40 m), mentre per profondit maggiori fornisce spesso risultati non
univoci. Si tenga conto anche del limite fisico della sorgente utilizzata. Sono
comunque disponibili in letteratura applicazioni di questa procedura anche per
profondit superiori a 50 m.
Problemi di interpretazione possono derivare anche dalla non orizzontalit degli strati
o dalla presenza di rumori ambientali significativi.

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COSTI E AFFIDABILIT
La prova SASW si colloca rispetto alle altre prove sismiche in una fascia medio-bassa
con affidabilit delle misure buona.
VANTAGGI
sono non invasive e con impatto ambientale nullo
sono economiche
coprono vaste aree
permettono di caratterizzare depositi stratificati orizzontalmente
sono tra le misure sismiche basate sulle onde di superficie le pi diffuse al mondo
e oggetto di numerose ricerche e sviluppi
SVANTAGGI
sono poco affidabili a profondit maggiori di 40 m (per le quali richiederebbero
comunque maggiori energizzazioni)
sono molto sensibili ai disturbi ambientali
i modelli numerici adottati per linversione devono essere utilizzati con accortezza
(la scelta del modello o dei parametri sbagliati pu compromettere i risultati)
la fase interpretativa pu essere lunga e complessa e in alcune parti soggettiva

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CH

DH

SVLM

SASW

2 o pi

Nessuno

Modesto

Molto
modesto

Molto
modesto

Notevole

Misure
inclinometriche

SI

NO

NO

NO

Disturbo terreno
per installazione
fori

Modesto

Modesto

Modesto

Nessuno

Illimitata

5070 m

Illimitata

5070 m

Mediobassa

Medio-bassa

Medio-bassa

Media

SHV(SHH)

SVH

SVH

R (S)

Numero di fori
Ingombro

Massima profondit
investigabile
Sensibilit a
disturbi ambientali
Onde indagate

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CH

DH

SVLM

SASW

Necessit di
orientazione dei
ricevitori

NO

NO

Volume campionato
con singolo impulso

Costante

Variabile

Costante

Variabile

Attenuazione
vibrazioni con
profondit

NO

NO

Rifrazione delle
onde

Possibile

Inevitabile

Possibile

Inevitabile

Capacit di
risoluzione

Alta

Media

Alta

Medio-bassa

Costo di esecuzione

Alto

Medio

Medio

Basso

Difficolt
d'interpretazione

Media

Media

Media

Alta

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Pubblicazioni:

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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ASCE Press. 1998. Geophysical exploration for engineering and environmental
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Crespellani, T., Facciorusso, J. 2000. Elementi di dinamica dei terreni e
ingegneria geotecnica delle aree sismiche. Voll. 1 e 2. Centro 2P. Firenze
Dobrin, M.B. e Savit , C.H. 1988. Introduction to Geophysical Prospecting.
Fourth Edition , McGraw Hill Book Company
Fernandez, A. 2000. Tomographic imaging stress fields in discrete media. Ph.
D. Dissertation, Georgia Institute of Technology, USA
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Seismological Society of America, Vol. 71(6), pp. 1743-1761

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Louie, J. N. 2001. Faster, better: Shear-Wave Velocity to 100 Meters Depth
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America,
Mancuso, C. 1996. Misure dinamiche in sito. Applicazioni geotecniche. Hevelius
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McMechan, G.A. e Yedlin, M.J. 1981.Analysis of dispersive waves by wave field
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(MASW). Geophysics, Vol. 64, pp. 800-808
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Characteristics of Geomaterials, Vol. 1, pp.419-426
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Norme tecniche dappalto. http://www.geolomb.it/

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Siti internet:
http://www.usucger.org/insitulinks.html
http://www.geolomb.it/
http://www.ce.gatech.edu/~geosys/misc/links.htm
www.marchetti-dmt.it
http://www.ce.gatech.edu/~geosys/Faculty/Mayne/

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