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IL NUOVO PROVINCIALISMO

Nella nostra epoca gli uomini sembrano pi portati a confondere la saggezza con la dottrina e la dottrina con
l'informazione. Si sta sviluppando una nuova specie di provincialismo, fatto non di spazio ma di tempo: il
mondo propriet esclusiva dei vivi, una propriet di cui i morti non possiedono azioni. morto da quasi
mezzo secolo, nel 1965, eppure le parole di uno dei massimi poeti del Novecento, Thomas S. Eliot,
colpiscono nel segno la societ e la cultura in cui oggi viviamo. Non forse vero che anche la scuola si sta
adeguando a venerare la nuova trinit "Internet-Inglese-Impresa", fissandosi tutta sul presente,
sull'utilitarismo, sull'informazione? un provincialismo temporale (e non solo spaziale: c' anche quello): la
grande eredit civile, culturale e spirituale del passato ormai ostracizzata o ignorata; ben altre sono le
questioni che premono, quelle appunto dell'efficienza, della logica di mercato e di consumo, della
produttivit. E, cos, si scambia la sapienza, che visione d'insieme, con le teorie di una tecnica sofisticata
ma disumana e amorale, e si confonde la dottrina teorico-pratica con una superficiale informazione. ,
dunque, necessario non aver timore di riproporre, anche nella religione, la conoscenza seria del grande
lascito che sta alle nostre spalle, evitando la riduzione all'immediato, all'utilitaristico, alla superficialit.
Bisogna ritornare al rigore della ricerca non solo scientifica, ma anche umanistica. Aveva ragione il filosofo
francese Jean-Jacques Rousseau quando, nella Nuova Eloisa, scriveva: L'arte di interrogare non facile
come si pensa. arte pi da maestri che da discepoli: bisogna aver gi imparato molto per saper domandare
ci che non si sa.

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