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Seveso, 9 luglio 2015

PEDEMONTANA E DIOSSINA:
DAL PASSATO IL MONITO PER IL PRESENTE

A 39 anni di distanza dallincidente ICMESA, lautostrada Salerno Reggio Calabria del Nord arrivata
alle porte della zona interessata dalla ricaduta della diossina e bussa per entrare.
Lavevamo chiamata Salerno Reggio Calabria sin dal 2007 e ora non ci consola essere stati lungimiranti
lautostrada Pedemontana si presenta proprio cos: unopera senza capo n coda che avanza con
tempi indipendenti da accordi e normative, squarcia il territorio e lo abbandona ma non si ferma.
E accaduto proprio cos per la Tratta B1, avviata in tutta fretta nella primavera dello scorso anno,
partita senza copertura economico finanziaria e, soprattutto, senza le necessarie autorizzazioni da
parte del Ministero (che sono arrivate ad opera in stato di avanzamento, e peraltro segnalando la
mancata ottemperanza di alcune importanti prescrizioni CIPE) e ora in fase di completamento del solo
nastro autostradale e con apertura annunciata al prossimo novembre 2015 mentre i paesi che
attraversa giacciono esanimi ai suoi lati e le promesse Compensazioni Ambientali, a parziale
risarcimento del disastro ambientale perpetrato, sono ancora al palo.
Tutto in un panorama estremamente confuso dove appare completamente persa lidea di autostrada
europea con ricucitura del territorio di cui tanto si parlato nelle varie fasi progettuali e allinizio dei
lavori.
Il Coordinamento Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile continua a vigilare sul territorio, gi ferito
pesantemente 39 anni fa, e ancora una volta tornata a far sentire la propria voce in Senato grazie
allintervento del senatore Bartolomeo Pepe che il 9 giugno ha presentato una interrogazione con una
cronistoria dettagliata e nella quale si chiede se non sia opportuno fermare lopera l dove arrivata e,
con le risorse residue, risanare i danni ambientali prodotti e indennizzare il territorio anche con le opere
di compensazione.
Il quesito si pone opportunamente proprio ora che lingresso di Pedemontana nel territorio diossinato
implica una prima fase di indagini la caratterizzazione sul quantitativo di diossina ancora presente
nellarea, gi rilevato nelle precedenti analisi del 2008.
Queste indagini saranno costose e la loro copertura e completezza da verificare, ma ben vengano per
fare aprire gli occhi su un rischio ambientale finora sottovalutato, quello della movimentazione di terra
contaminata che pu rimettere in circolo la diossina TCDD penetrata nel terreno e l sepolta.
Se si decidesse di procedere con lautostrada, sarebbe necessario affrontare unopera di bonifica molto
dispendiosa e impattante sul territorio: unopera di bonifica che, diversamente da quanto accaduto per
il Bosco delle Querce di Seveso e Meda che ricordiamo forse lunica bonifica ambientale di area vasta
completata in Italia - non servir a restituire al territorio danneggiato un ambiente qualificato e vivibile
ma far aumentarne il danno solo per permettere lampliamento di un inutile tratto autostradale.
A 39 anni dallincidente ICMESA, il monito del passato torna a dare la sveglia al tempo presente:
invertire la rotta di una ormai desueta idea di sviluppo lunica via praticabile per il bene delle future
generazioni.
Coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

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