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siano inseriti a pieno titolo nella ricerca internazionale, dove si sviluppano non solo la
ricerca di base, traslazionale e clinica ma anche linnovazione assistenziale.
Compito prioritario degli IRCCS cogliere prontamente questa innovazione e riprodurla
nel proprio contesto adottandola e validandola per essere in grado di rispondere in modo
appropriato alle inevitabili richieste dei malati, anche tenendo presente che oggi laccesso
allinformazione e il contesto sovranazionale porta i malati a confrontare lofferta del
proprio paese con quella di altri paesi, e a chiedere uno standard of care sempre pi
elevato (vedi ricerca europea).
Il reale collegamento con la realt assistenziale consiste anche nella presenza a livello
clinico di medici capaci di recepire e comprendere a fondo il messaggio molecolare o
cellulare o comunque la nuova tecnologia e di valutarne in prima persona il potenziale di
traslazione clinica.
Non solo, ma devono anche essere medici capaci di individuare e trasmettere al
ricercatore di base i problemi clinici in una forma idonea per essere da questo compresi
ed indagati in modo appropriato.
Pertanto, la formazione e il reclutamento di medici di questo tipo e la loro integrazione
strategica negli organici assistenziali dovrebbe essere un compito importante.
Analogo ragionamento deve essere rivolto ai ricercatori. La mancanza in molti Istituti di un
ruolo della ricerca determina una forma di precarizzazione dei ricercatori.
Il DPCM del 6 marzo 2015 costituisce un primo passo verso la stabilizzazione dei
ricercatori ed una occasione per garantire la continuit delle attivit, evitando il rischio di
perdere persone di alto livello dopo averle formate.
Purtroppo lutilizzo dei contratti a tempo determinato, per i ricercatori, molto limitato
essendo state preferite altre forme contrattuali ancora pi precarie.
Andrebbe prevista la possibilit di finanziare contratti per almeno 3 anni per i ricercatori
senior..e quella di strutturare il personale con rapporto di esclusivit.
Analogamente bisognerebbe definire un percorso di carriera per i precari non a tempo
determinato che vada almeno verso questa soluzione in una prospettiva di trasformarne
una quota in tempo indeterminato.
Inoltre, per facilitare i giovani ed evitare la proliferazione di incarichi, dovrebbe essere
previsto il divieto per personale che opera alle dipendenze o in convenzione con il SSN in
altre amministrazioni di avere posizioni, rapporti o salari presso gli IRCCS.
Negli ultimi anni si sviluppato un dibattito sul ruolo degli IRCCS.
Il riconoscimento del cosiddetto carattere scientifico e la revoca dello stesso sono
disciplinati dallarticolo 13 del Decreto Legislativo 16 ottobre 2003, n.288, che stabilisce
per i nuovi riconoscimenti una unica specializzazione disciplinare e otto requisiti.
Essi avrebbero dovuto e dovrebbero portare a determinare concretamente e senza
difficolt lesistenza o meno nellOspedale, quale Istituto di ricovero e cura, della relazione
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Patrizia Di Berto Responsabile Sanit
e delleccellenza tra assistenza e ricerca in rapporto agli altri presidi sanitari accreditati e
funzionanti in Italia.
Alcuni elementi normativi sono fondamentali per caratterizzare un sistema IRCCS, basato
sulla selezione dei migliori Ospedali, come:
o
il carattere monospecialistico, cio lessere complessivamente focalizzato su una
determinata problematica sanitaria;
o
leccellenza nella clinica e nella ricerca di quella determinata area;
o
la certificazione di qualit dei servizi secondo procedure internazionalmente
riconosciute,
Non da ultimo, va considerato che gli IRCCS hanno bisogno di un sistema di valutazione
del bilancio assistenziale dedicato, considerando che linnovazione, almeno nelle fasi di
avvio, ha certamente un costo maggiore, anche se finalizzato nel lungo termine ad un
aumento globale dellefficienza (nonch dellefficacia), e contemplare, senza rischio di
penalizzazione, un certo rischio di impresa.
Quindi i parametri di riferimento devono essere necessariamente diversi da quelli utilizzati
dalle strutture assistenziali che si basano su modelli consolidati
Gli IRCCS dovranno diventare, poli di eccellenza che attirano ricercatori allavanguardia
ed incoraggiano progetti ad alto rischio per lo sviluppo di una gestione della salute
basata sulla conoscenza, in linea con quanto previsto dal Programma Quadro di ricerca
scientifica e tecnologica della Commissione Europea.
Gli IRCCS hanno, oggi pi che mai, bisogno di un investimento per attrarre nuove
competenze e ricercatori di punta, attraverso programmi per il rientro di ricercatori da
strutture di ricerca estere, per stabilizzare la dotazione di personale per la ricerca, per
aumentare la massa critica attraverso un reclutamento di figure di elevata qualit.
Lattuale situazione normativa, che vede un crescente ruolo delle regioni nella gestione
degli IRCCS, dovrebbe indurre ad aumentare limpegno sulla ricerca in modo che il
Ministero della Salute possa avere e gestire una rete di strutture realmente di eccellenza
attraverso le quali mettere a punto e valutare gli interventi da proporre alle regioni per il
trasferimento alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale.
Un percorso specifico per la formazione di ricercatori clinici deve essere definito, per gli
IRCCS, anche la possibilit di rilasciare titoli.
Tutto ci detto non si capisce quale ratio ispira il previsto accorpamento dei 2 IRCCS
pubblici del Lazio .
Entrambi gli IRCCS, infatti, costituiscono eccellenze sullo specifico ambito e sono centri
Hub e strutture di riferimento nel Lazio con funzioni di coordinamento delle reti regionali
assolvendo ad un ruolo guida.
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personale. A ci devono seguire gli atti necessari per voltare definitivamente pagina e
consegnare allItalia e al mondo due eccellenze di sanit pubblica di cui Roma potr
vantare nei prossimi anni. La FP CGIL continuer a impegnarsi per questi obiettivi.
Roma 24 giugno 2015
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