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24 Febbraio 2015 Signora Dei Filtri Ida Verrei

Recensisce Amata tela di Giulia Madonna

Una telefonata inattesa, una voce sconosciuta, un incontro.


Due vite si incrociano e nasce un amore. storia di tutti i giorni, ma nel romanzo di Giulia Madonna diventa
quasi miracolo, magia, una vampata che travolge e non lascia respiro.
Due protagonisti: Francesca, brillante studentessa in architettura, Eugenio, giovane artista squattrinato, un
po folle, nevrotico, con un passato difficile alle spalle e tanti sogni di gloria. una relazione morbosa, quasi
incontenibile, una passione che lautrice definisce pi e pi volte sfrenata, folle; un intreccio di turbamenti,
impulsi irrazionali e sentimenti contrastanti, dove la felicit confina con lansia, langoscia della perdita, il
timore di una libert smarrita: fragilit e complessit interiore che travolgono, consumano, distruggono. E,
come tutte le emozioni estreme, questamore finisce col trasformarsi: diviene lotta, competizione, una sorta
di tentativo di sopraffazione, dolce e violenta insieme. Sicch i due protagonisti si tramutano in antagonisti,
fino alla disperata rottura. Ma non sar definitiva, c qualcosa, o meglio, qualcuno, che sar il filo rosso
che li terr comunque uniti, il segreto legame che impedir il distacco definitivo, e che si riveler soltanto
nel finale.
G. Madonna voce narrante, racconta in terza persona, ma sembra quasi che ci siano due livelli di
narrazione, quella della protagonista femminile, e quella del comprimario maschile. Ognuno dei due
narrato, non descritto: situazioni, comportamenti, atteggiamenti, emozioni, vengono interpretati, dilatati,
rivissuti; quasi un diario intimo, in cui si annotano e si fissano piccoli e grandi eventi quotidiani.
Scarseggiano, invece, dialoghi e descrizioni dambiente, molto lasciato alla fantasia del lettore; tutta la
narrazione, nella prima parte del libro, incentrata sulla psicologia dei personaggi, sulle loro percezioni
fisiche ed emotive, raccontate, tratteggiate, spesso con enfasi e veemenza.
La seconda parte del romanzo appare pi fluida, pi strutturata; lintroduzione di altri personaggi vi
aggiunge maggiore spessore; un intreccio di relazioni che non fa solo da sfondo, ma elemento portante
del resto della storia personale dei due protagonisti:
Larchitetto Carlo DellOlmo, ricco di umanit e intuito; il giovane Eros, solare e talentuoso; la dolce Anita,
paziente e fiduciosa; e poi i successi, levoluzione di entrambi i protagonisti nella professione, i gruppi di
giovani artisti arrabbiati: tutto ci d un quadro dambiente pi articolato e accattivante.
Particolare suggestione acquista la presenza di un quadro misterioso, lAmata Tela, opera di Eugenio, una
sorta di ritratto di Dorian Gray alla rovescia: limmagine di Francesca, ricostruita nel ricordo, che sembra
sprigionare il potere di ricondurre indietro nel tempo, ai tempi del grande amore, mai finito.
E l, di fronte a quel dipinto che non invecchia mai e che sembra parlare, Eugenio, diventato ormai il
vecchio saggio, d sfogo alla sua nevrosi, ma ne trova anche sollievo e cura. Dialoga con limmagine, trae
ispirazione per la sua arte, racconta, ricorda e rimpiange quel passato che crede perduto per sempre:
Eccoti, sei qui, finalmente! Sei tornata da me! S, quegli occhi sono proprio i tuoi e quelle labbra rosso
fuoco che mi chiamano con insistenza sono proprio le tue Hai visto che successo?... e tutto grazie a te
che sai darmi i migliori consigli. Questo brindisi dedicato a teSiamo ormai unottima squadra
Sono struggenti e farneticanti monologhi che rivelano lanimo tormentato dellartista, ma anche lamante
appassionato, mai rassegnato allassenza.
Nel complesso un romanzo piacevole, che acquista potere di coinvolgimento man mano che si prosegue
nella lettura. Scritto con un linguaggio un po antico, classico, ricco di aggettivazioni ed espressioni
enfatiche, ma con ottima padronanza e correttezza linguistica.

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