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Liceo G. Peano, Tortona, Viale Vittorio Veneto 3.

Anno scolastico 2011 - 2012

Approfondimento o tesina
Riflessioni sulla normativa e sulla prassi scolastica
Indicazioni operative
Aggiornamento: 24 febbraio 2012
a seguito del dibattito avvenuto durante la conferenza di presentazione
A cura del prof. Giacomo Pernigotti

Liceo G. Peano, Tortona, Viale Vittorio Veneto 3. Anno scolastico 2011 2012. Guida alla tesina.

SOMMARIO
Premessa
I. La normativa. approfondimento o tesina?
I.1 Il colloquio: la norma e le sue interpretazioni
I.2 Il colloquio: la norma e le sue interpretazioni
I.3 Alcuni possibili percorsi tematici
I.4 La struttura dell'approfondimento
I.5 Tempistiche di consegna
I.6 Il ruolo dei docenti
I.7 Il colloquio d'esame
II. Da dove cominciare?
II.1Scelta del percorso tematico
II.2Come cercare i testi
II.3Come leggere i testi
III. Come scrivere?
III.1 Come redigere un indice
III.2. Come redigere la bibliografia
III.3 Citazioni da siti internet
III.4 Le note
III.5 Le abbreviazioni
III.6 Rispetto del diritto d'autore
IV. Il giorno dell'Esame: cosa portare
PREMESSA
La seguente guida si propone come una modesta proposta, una interpretazione possibile della
normativa e una riflessione su quella che negli anni si costituita come prassi del colloquio dell'Esame
di Stato. Il presente documento fortemente debitore di un vademecum prodotto dai colleghi
dell'Istituto Superiore C. Balbo di Casale che vogliamo, in questa sede, ringraziare.
Si invitano i colleghi a contribuire con consigli e proposte di correzione e aggiornamento, in modo da
farne uno strumento realmente utile ed efficace.
I.

APPROFONDIMENTO O TESINA?

I.1 Il colloquio: la norma e le sue interpretazioni


A.
Dalla Legge 10 dicembre 1997, n. 425, Disposizioni per la riforma degli esami di Stato
conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore":
3. Il colloquio si svolge su argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi
e al lavoro didattico dell'ultimo anno di corso (Art. 3 co.3)
B. Dagli artt. 4 e 5 del Decreto del Presidente della Repubblica 23/06/1998 n.323 che emana il
regolamento che disciplina gli Esami di Stato:
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"5. Il colloquio tende ad accertare la padronanza della lingua, la capacit di utilizzare le


conoscenze acquisite e di collegarle nellargomentazione e di discutere ed approfondire
sotto vari profili i diversi argomenti. Esso si svolge su argomenti di interesse pluridisciplnare
attinenti ai programmi e al lavoro didattico dellultimo anno di corso". (art.4, co.5, DPR
323/98).
"7. Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e
di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato. Esso, tenendo conto di quanto
previsto dal comma 8, prosegue su argomenti proposti al candidato a norma dellart.4, comma
5. Gli argomenti possono essere introdotti mediante la proposta di un testo, di un documento, di
un progetto o di altra indicazione di cui il candidato individua le componenti culturali,
discutendole. Nel corso del colloquio deve essere assicurata la possibilit di discutere gli
elaborati relativi alle prove scritte". (Art.5, co.7, DPR 323/98).
Dalla normativa discende l'organizzazione dell'Esame secondo la seguente tripartizione ormai
tradizionale:
1.
lo studente illustra un argomento di approfondimento pluridisciplinare e lo discute con i
commissari competenti;
2.
la commissione, terminata questa prima fase, interviene con domande su altri argomenti anche
mediante la proposta di un testo, un documento, un progetto, su cui sia possibile un accertamento
obiettivo delle conoscenze e delle competenze del candidato;
3.
alla fine, o durante il colloquio, i commissari presentano e discutono con lo studente i risultati
delle tre prove scritte.
Prendiamo ora in considerazione la parte del Regolamento che d le indicazioni pi specifiche sul
colloquio e in particolare sulla prima parte cio quella che viene comunemente chiamata la tesina:
Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di
progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato. (dall'art.5, co.7, DPR 323/98)
Possiamo cos trarre alcune riflessioni:
1.
la legge, come prima opzione, propone un argomento: il candidato quindi invitato a
scegliere un aspetto che lo ha particolarmente interessato e a parlarne nella forma di quello che
indicheremo come un approfondimento
2.
in alternativa lo stesso Regolamento indica la presentazione di esperienze di ricerca e di
progetto: il legislatore, come si vede, rimane sul generico, ma non usa n il termine tesina n quello
di percorso. Si pu comunque interpretare questa seconda parte come una pi complessa attivit
rispetto all'argomento di cui sopra, che implica una pluralit di discipline, di fonti e una capacit di
organizzazione e ricerca ben maggiori; quella che qui definiremo tesina.
3.
Il Regolamento non fa alcun riferimento al fatto che l'argomento o la ricerca e il progetto
siano inerenti al programma delle discipline dell'ultimo anno (cosa che invece viene puntualizzata
per quanto riguarda la seconda parte del colloquio). Agli studenti che quindi chiedono di lavorare su
argomenti estranei alla programmazione si potrebbe suggerire di riflettere su questi elementi:

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da una parte la legge non lo vieta esplicitamente;

dall'altra prassi ormai definita che i temi siano scelti tra quelli trattati durante l'anno;

questo consente allo studente di essere assistito e guidato dal docente nella conoscenza delle
linee pi significative dell'argomento;

l'approccio individuale implica invece il rischio di una parziale o non corretta comprensione
degli aspetti costitutivi;

si aggiunga poi che le Commissioni si aspettano che i lavori dei ragazzi facciano riferimento
ad argomenti svolti; e non mai saggio deludere le aspettative dei nostri giudici

4.
Sia nel caso dell'approfondimento che in quello della tesina sconsigliabile l'utilizzo
prevalente od esclusivo dei testi scolastici in uso o di altri adottati in altre scuole perch la
Commissione potrebbe ritenerli non sufficientemente scientifici per gli obbiettivi che l'argomento o
la ricerca e il progetto si devono proporre. Il nostro consiglio quello di non utilizzarli per nulla e
di non inserirli comunque in bibliografia
I.2 - DUE DIFFERENZE: RELAZIONALE E CONTENUTISTICA
Approfondimento e tesina differiscono tra loro da due punti di vista: uno redazionale, uno
contenutistico.
Per quanto riguarda l'aspetto redazionale, la tesina si differenzia dall'approfondimento per !a
maggiore consistenza; consiste infatti in un elaborato di almeno 10 - 15 cartelle , contro un'estensione
di sole 3/4 cartelle per l'approfondimento.
La seconda differenza concerne invece l'aspetto contenutistico:

l'approfondimento, come detto, sviluppa un argomento che, pu riguardare anche una


sola disciplina secondo criteri di complessit e ricerca pi ridotti rispetto alla tesina;

per capire la natura della tesina si deve invece tenere presenti le parole del Regolamento : le
esperienze di ricerca e di progetto dovrebbero presupporre una "tesi" originale e
personale che giustifica il lavoro svolto (ricerca), una pluralit di discipline e fonti
(ricerca), una struttura complessa (progetto); nella prassi scolastica la tesina deve
riguardare almeno 3 discipline (consigliabile 5) legate da un filo conduttore.

In sede di colloquio d'esame sia l'approfondimento, sia la tesina possono essere accompagnati da
presentazione power point o da altri supporti audio e video come strumento integrativo della
esposizione orale.
N.B. Per "cartella" si intende una pagina .in formato word (o programma di scrittura affine) di 30 righe
per 60 battute, interlinea 1.5, per un totale di circa 1800 battute. Il testo dovr essere scritto in carattere
Times New Roman corpo 13 o con carattere e corpo paragonabile al Times New Roman 13.

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I.3 - 6 POSSIBILI PERCORSI TEMATICI


Per facilitare l'elaborazione degli approfondimenti e delle tesine, vengono suggerite 6 particolari piste
di studio e ricerca nell'ambito delle quali muoversi secondo un approccio multi - disciplinare (cio
spaziando nell'ambito di almeno 3 diverse discipline):
1. il rapporto uomo-natura
2. la critica sociale
3. il rapporto arte-vita
4. figure di donna o di uomo tratte dal mito
5. l'assurdo e l'irrazionale (il sogno, la follia, il doppio)
6. la guerra
Come si vede i temi sono ampi e generici. Il consiglio, emerso durante la presentazione di questa guida,
quello di scegliere, all'interno dei soliti temi generalisti (il progresso, la natura, il tempo), un
approccio particolare e specifico, un punto di vista preciso che delimiti gli aspetti da trattare e
che comunque costituisca il comune denominatore per le diverse discipline e argomenti scelti.
In questo senso si deve riflettere sull'approccio che la tesina si propone nei confronti della materia da
trattare; esso pu essere di due tipi:
1. analitico descrittivo: trovato un argomento lo si analizza e descrive nei suoi concetti generali e
nelle relazioni che intercorrono tra le diverse discipline
2. argomentativo: si propone un tesi problema che il percorso ha l'ambizione di dimostrare portando
a supporto argomenti, autori e opere delle diverse discipline.
E' del tutto evidente che la seconda strada quella meno percorsa e (proprio perch) pi difficile.
Ci rendiamo conto che quanto detto solo un primo abbozzo, un punto di partenza per quanto riguarda
la scelta dell'argomento tema tesi. Ci proponiamo di continuare la ricerca e di organizzare pi
avanti altri seminari che delimitino e definiscano meglio questo territorio. A quel punto aggiorneremo
ulteriormente questo documento.
In questa sede ci sembra per utile proporre due strumenti (tra i tanti) che potrebbero servire come
ispirazione e fonte bibliografica per un approfondimento/tesina:
Pierre Brunel (a cura di), Dizionario dei miti letterari, Tascabili Bompiani, 1988: testo che affronta il
divenire dei miti all'interno delle letterature occidentali; i miti (figure d donne, uomini e creature
mitiche) sono trattati in ordine alfabetico
Giulio Giorello, Prometeo, Ulisse, Gilgames. Figure del mito. Raffaello Cortina editore, 2004: il
volume trae origine da tre lezioni sul mito tenute nel 1998 presso l'Istituto Italiano per gli Studi
Filosofici di Venezia. I tre miti vengono analizzati in un'ottica pluri - disciplinare.

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I.4 - LA STRUTTURA DELL'APPROFONDIMENTO


A partire da queste piste di indagine, ogni alunno potr organizzare un proprio percorso di ricerca,
predisponendosi a redigere il rispettive approfondimento secondo la seguente struttura;
1. motivazioni personali della scelta del tema ("perch ho scelto queste argomento?")
2. traccia del percorso seguito ("come mi sono mosso nella ricerca e nell'utilizzo del materiale?")
3. indice ragionato della ricerca svolta ("come ho strutturato il mio percorso legando in modo
logico tra loro i diversi contenuti?")
4. biblio / filmo / sitografia ("come cito le fonti?")
Dopo la stesura dell'approfondimento, l'alunno potr scegliere se procedere o meno alla scrittura della
pi ampia tesina.
I.5 - TEMPISTICHE DI CONSEGNA
In vista del colloquio orale, che si svolger proprio a partire dagli approfondimenti e dalle tesine
elaborate dagli alunni, i docenti dovranno avere la possibilit di esaminare in tempi opportuni tutti i
lavori scritti dei candidati.
A tal fine, le consegne del materiale dovranno rispettare nei limiti del possibile le seguenti scadenze;
Per permettere agli studenti di scegliere il percorso tematico saranno resi disponibili i piani di lavoro
delle singole discipline, presentati dai docenti a novembre, in modo da favorire una prima conoscenza
degli argomenti che verranno trattati nel corso dell'anno e conseguentemente una scelta pi ampia e
fondata del tema e del percorso da affrontare.
Entro sabato 10/03/2012
Definizione della traccia di lavoro (1-6)
Prima stesura del lavoro
Stesura definitiva del lavoro

Entro sabato 14/04/2012


Entro sabato 26/05/2012

Si ricorda agli studenti che prassi del nostro Istituto consegnare le tesine ai commissari tra la prima e
la seconda prova scritta; ne consegue che entro la met di giugno, comunque le tesine debbano essere
preparate. In caso di ritardi, si potrebbe consegnare la parte relativa a indice dettagliato, bibliografia e
mappa concettuale (opzionale).
I.6 - IL RUOLO DEI DOCENTI
I docenti del consiglio di classe di appartenenza del candidato potranno essere consultati riguardo ai
seguenti aspetti:
1. verificare l'opportunit della scelta tematica del candidato
2. consigliare fonti bibliografiche e sitografiche
3. verificare la modalit di approccio al tema prospettata dal candidato, esaminando una sorta di
"prima traccia" del lavoro
4. consigliare o meno l'eventuale successivo svolgimento della tesina
I docenti non avranno invece il compito di;
1. verificare in dettaglio la coerenza del percorso tematico prescelto dal candidato;
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2. correggere o integrare in alcuna delle sue parti io scritto del candidato


I.7 - IL COLLOQUIO D'ESAME
II colloquio dell'esame si struttura, come gi anticipato, in tre momenti:
1. presentazione dell'approfondimento/tesina (10-15'. Meglio lavorare sui 10' che sui 15'))
2. colloquio pluri -. disciplinare (20'-25')
3. discussione degli elaborati delle tre prove scritte (8'-10')
Durante la presentazione dell'approfondimento/tesina la commissione ascolta il candidato, senza
intervenire, nell'intento di verificare gli obiettivi che la legge (art.4, co.5, DPR 323/98) indica in
generale per il colloquio :
1. la padronanza della lingua
2. la capacit di utilizzare le conoscenze acquisite
3. (la capacit) di collegarle nellargomentazione
4. (la capacit) di discutere ed approfondire sotto vari profili i diversi argomenti
In altre parole:
1. le capacit espositive del candidato
2. la capacit di organizzare le conoscenze
3. la capacit di collegare le conoscenze secondo le regole dell'argomentazione, cio dell'arte del
persuadere
4. la capacit di esprimere giudizi motivati e frutto di una conoscenza approfondita dell'argomento
L'esposizione del candidato quindi gioca un ruolo di primaria importanza nell'ambito del colloquio
poich proprio a partire dagli stimoli offerti da tale esposizione prender le mosse il successivo
colloquio pluri - disciplinare.
La commissione non esprime valutazioni sull'aspetto redazionale del materiale consegnato (errori di
morfologia e sintassi) ma si limita a giudicare l'esposizione orale del candidato condotta a partire
dall'approfondimento/tesina elaborati. Per questo motivo assai importante preparare con cura
l'esposizione orale del proprio argomento, senza limitarsi al lavoro redazionale che conduce alla stesura
dell'elaborato.
A questo fine si consiglia:
1. realizzare un testo pensato per la riproduzione orale rivolta a persone che non hanno di
fronte un testo da leggere e che quindi devono essere messe in condizione di seguire la linea del
discorso, comprendere i legami tra argomenti e, alla fine, essere persuasi della bont delle
parole pronunciate;
2. provare e riprovare come in una sorta di simulazione , magari con tanto di uditorio, per
controllare prima di tutto il rispetto dei tempi. Il candidato deve sempre considerare la
possibilit che un commissario interrompa con una domanda che pu ampliare i tempi previsti;
ecco perch il consiglio e di pensare a un discorso pi vicino ai 10' che ai 15';
3. non pensare che la presentazione e i contributi audio e video possano sostituire una
esposizione efficace e persuasiva; questi sono se mai strumenti consigliabili ma non decisivi
nella valutazione della Commissione;
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II.DA DOVE COMINCIARE?


II.1 - SCELTA DEL PERCORSO TEMATICO
Innanzitutto occorre scegliere un percorso tematico tra quelli proposti o tra i molti altri secondo (a) i
propri interessi e (b) le conoscenze e le competenze effettivamente possedute.
Quindi si tratta di individuare una possibile scaletta argomentativa e gli autori i testi di riferimento che
forniranno il materiale di base per il successivo lavoro selezione, analisi e commento.
II.2 - COME CERCARE I TESTI CHE AFFRONTANO UN DETERMINATO TEMA
1.
Il primo consiglio quello di chiedere una consulenza ai docenti proponendo loro il tema, gli
autori e le discipline che si vorrebbero trattare; ogni docente per la sua disciplina pu dare indicazioni
sulla bibliografia specifica.
2.
Il secondo approccio quello di utilizzare i testi scolastici in adozione, come fonte
bibliografica; spesso infatti, alla fine dell'argomento trattato, sono presenti le note bibliografiche; un
esempio tratto dal Baldi, letteratura italiana, in adozione nel triennio: nella parte finale della trattazione
di un autore o periodici sono le indicazioni bibliografiche.
3.
Il terzo metodo relativo alle edizioni che si trovano in libreria o biblioteca. Se per esempio si
scegliesse un tema in cui si vuole fare riferimento al Piacere di D'Annunzio si pu scegliere un
edizione in cui sia presente la bibliografia relativa all'autore e all'opera: le edizioni Einaudi e BUR, per
fare solo 2 esempi, di solito ne sono provvisti.
4.
La quarta possibilit quella di fare riferimento alle grandi letterature italiane, di solito presenti
nelle biblioteche cittadine; si possono qui citare quella del Sapegno, quella curata da Asor Rosa e quella
del Contini. In tutte, oltre a un approfondimento di tipo scientifico su autori e opere, si trova un ricco
apparato bibliografico
Una volta identificati i testi che possono essere interessanti si pu utilizzare internet per individuare le
biblioteche pi vicine dove reperirli. Il link al sistema bibliotecario piemontese questo:
http://www.librinlinea.it/search/public/appl/adv_search.php. Anche dal nostro sito nel box in basso a
destra dedicato alla biblioteca si arriva a questo Catalogo online.
Nel caso in cui i testi siano conservati in biblioteche lontane. dal luogo di residenza,. possibile
ottenere il trasferimento del testo nella pi vicina biblioteca abilitata al servizio del prestito "in loco".
II.3 COME LEGGERE I TESTI
Una volta accertato che il testo (o una sua parte) sar effettivamente utile, occorre iniziare la lettura
avendo cura di appuntarsi su fogli a parte le citazioni che potranno poi risultare utili per essere
richiamate con precisione nel lavoro scritto.
III. COME SCRIVERE?
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III.l - COME REDIGERE UN INDICE


La prima scelta che occorre fare la posizione dell'indice stesso.
Le possibilit sono essenzialmente due;
1.
in Italia si usa collocare l'indice a fine volume, come esposizione finale e riassuntiva dei
contenuti;
2.
in Inghilterra (e di solito anche in Francia e in Germania) si preferisce il posizionamento
iniziale dell'indice, in modo da anticipare al lettore quelli che saranno i contenuti dell'opera (non
abbiamo forse detto che pu essere utile partire proprio dall'indice per avere uno sguardo di insieme
sull'opera?); quest'ultimo caso particolarmente frequente nel caso di pubblicazioni di genere
saggistico e scientifico ed quello che consiglieremmo.
Nella redazione dell'indice occorre indicare almeno le sezioni del libro e i rispettivi capitoli, ma spesso
pu essere utile indicare anche i singoli paragrafi, soprattutto quando:
(a) il testo ha uno svolgimento argomentativi particolarmente logico o scientifico, oppure
(b) i singoli paragrafi sono particolarmente estesi e densi di contenuti.
La numerazione facoltativa nel caso di pochi capitoli principali, mentre si rivela necessaria nel caso
in cui (1) ci siano pi capitoli oppure (2) si vogliano indicare anche i paragrafi.
In questo secondo caso la numerazione deve essere precisa, come da esempi:
Esempio 1
Esempio 2
Capitolo I
Paragrafo I.1
Paragrafo I.2
Paragrafo I.3
Capitolo II
Paragrafo II.1
Paragrafo II.2
Paragrafo II.3

Capitolo 1
Paragrafo 1.1
Paragrafo 1.2
Paragrafo 1.3
Capitolo 2
Paragrafo 2.1
Paragrafo 2.2
Paragrafo 2.3

III.2 - COME REDIGERE LA BIBLIOGRAFIA


Nel citare un volume si fa riferimento ai frontespizio completo e non alla semplice copertina (che
spesso non riporta tutti i dati) e si dispongono gli elementi nel seguente ordine:
(a) Cognome dell'autore o del curatore (in quel caso, tra parentesi va a cura di), preceduto
dall'iniziale puntata del nome (il nome va per indicato per intero qualora fosse possibile confondere
due autori, es. Paolo Rossi e Pietro Rossi); negli
elenchi bibliografici per ordine alfabetico il cognome precede il nome;
(b) Il titolo dell'opera va in corsivo, come pure il sottotitolo secondo il seguente esempio: L. Pacomio,
I passi dell'uomo. Il Vangelo della domenica secondo Matteo, PIEMME, Casale Monferrato 1992;
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(c) L'eventuale numero del volume o del tomo va espresso in tondo subito dopo il titolo dell'opera,
seguito dal titolo particolare, come da esempio: A. di Berardino B. Studer, Storia della Teologia, I:
Epoca patristica, PIEMME, Casale Monferrato 1993;
(d) Quindi si riporta la casa editrice, il luogo di pubblicazione (in lingua originale) e l'anno di
edizione, omettendo la virgola tra luogo e anno; infine si indica il numero delle pagine in numeri arabi
preceduti da p. o pp.;
(e) se si indicano pi opere, occorre separarle tramite il punto e virgola.
Consiglio: non il caso di citare enciclopedie, dizionari, ecc. Le fonti devono essere insomma il pi
scientifiche e di livello accademico possibile.
Riportiamo di seguito alcuni esempi di citazione bibliografica secondo la tradizione italiana:
(a) citazione di una pagina di un volume:
W. Marxen, L'evangelista Marco. Studi sulla storia della redazione del vangelo, PIEMME,
Casale Monferrato 1994, p.30;
(b) citazione di un saggio all'interno di un volume che raccoglie contributi vari:
M. Invernizzi, La Chiesa, la politica, il potere attraverso i secoli, in Processi alla Chiesa.
Mistificazione e apologi, .a cura di F. Cardini, PIEMME, Casale Monferrato 1994; pp.
195-220;
(c) lo stesso libro quando citato in generale:
F. Cardini (a cura di). Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, a cura
di F. Cardini, PIEMME, Casale Monferrato 1994;
(d) citazione di un articolo su rivista:
F. Biffi, Carte papali dei diritti umani, in "Apollinaris", 55 (1982), pp. 780806;
(e) citazione di un articolo di giornale:
S. Balestrieri, Se la teologia ha il sorriso, in "Avvenire" 7 giugno 1994, p. 16;
(f) citazione di una pubblicazione straniera: occorre ricercare l'eventuale traduzione italiana,
riportandone i dati tra parentesi, comprese possibilmente le pagine cui la citazione si riferisce:
M. Lowy, Dialectique et rvolution, II, Anthropos, Paris 1973, pp. 72-78 (tr. it. Dialettica e
rivoluzione, Jaca Book, Milano 1974, pp.68-73)
(g) se non esiste la pubblicazione italiana si mette tra parentesi, subito dopo il titolo originale, la
traduzione del titolo stesso quando non fsse facilmente intuibile il suo significato:
E. Staiger, Grundbegriffe der Poetik (concetti fondamentali di poetica), Atlantis, Zurich
1966. p. 217;
(h) nel citare un'opera con pi autori i nomi si separano con un trattino:
F. Traniello - G. Campanili, Dizionario storico dei movimento cattolico in Italia. Marietti,
Casale Monferrato 1981-1984
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(i) nell'elencare le opere di uno stesso autore non occorre ripetere il nome ma sufficiente sostituirlo
con un trattino seguito dalla virgola;
M. Lawson, Come vincere ansia e stress., Piemme, Casale Monferrato 1990;
- , Vincere i conflitti, Piemme, Casale Monferrato 1993;

III. 3 - CITAZIONI DA SITI INTERNET


Con il diffondersi di internet, si pone il problema della corretta citazione delle fonti della rete.
Moltissimo infatti il materiale a disposizione su internet perci bene tenere conto di 2 problemi:
1.

come stabilire la autenticit e l'autorevolezza della fonte

2.

come selezionare ci che effettivamente serve.

Per il secondo di essi la consulenza di un docente potrebbe essere necessaria.


Dopo aver selezionato il materiale attraverso un motore di ricerca (per citarne 2: www.google.it ,
www.virgilio.it.) e aver individuato i documenti che servono per il proprio lavoro occorre citare in
modo corretto le fonti distinguendo:
1.
le informazioni pubblicate esclusivamente sul sito
2.
le citazioni presenti nei siti ma riferibili alle opere cartacee
Nel primo caso infatti .necessario riportare la fonte originale (l'autore di una recensione,
l'intervistatore, il giornalista che ha scritto il pezzo, ...) nonch la pagina web su cui il testo .
disponibile, indicando per esteso l'indirizzo.
Nel secondo caso invece opportuno indicare l'opera cartacea, da cui proviene originalmente una
citazione, un brano o una sezione di un'opera e solo dopo aggiungere, eventualmente, il sito utilizzato
per reperire il brano in questione.
III.4 - LE NOTE
Le note si indicano:
a) di solito al piede di ogni pagina
b) salvo il caso in cui siano eccessivamente estese e non indispensabili per
la corretta comprensione del testo: in questo caso possono essere
poste a fondo volume.
Le note si numerano progressivamente, ricominciando la numerazione a ogni inizio capitolo. Le note
iniziano sempre con la maiuscola.
Se, in una serie continua di citazioni, ricorre la stessa opera in 2 note contigue, nella seconda, si usa
l'espressione latina ibidem, che significa "nella stessa opera (sopra citata)" ed seguita dal numero
della pagina (o altra indicazione per trovare la citazione).
Quando invece si cita di seguito non solo la stessa opera, ma la stessa pagina, si usa l'espressione ivi.

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Se invece si cita nuovamente un'opera citata precedentemente, ma nel mezzo sono state fatte citazioni
ad altre opere, allora il riferimento deve nuovamente indicare di quale opera si tratti. In questo caso
l'autore ed il titolo sono scritti in forma abbreviata e le indicazioni aggiuntive omesse e viene invece
indicato che queste informazioni possono essere lette nel rimando di una citazione precedente
aggiungendo op. cit. ad indicare opera citata (in precedenza), o art. cit. se ci si riferisce ad un
articolo.
III. 5- LE ABBREVIAZIONI
anno
articolo citato

a.
Ari. cit.

articolo/i ,

art./artt.

avanti/dopo Cristo

a.C./d.C.

capitolo/i

cap./capp.

centimetro

chilogrammo

kg

chilometro

em
km

citato

cit.

colonna/e

col./coll.

confronta

cfr./cf.

eccetera (et celer)

etc./ecc.

esempio

ettogrammo

hg

fascicolo

es.
fase.

figura/e

gradi centigradi

a.

ibidem

ibid.

grammo
idem

fig./figg.
g

libro/libri

l./ll.

litro

lt

luogo citato

loc. cit.
m

manoscritto/i

ms./mss.

metro cubo

mc

millimetro

minuti primi

mq
1'

minuti secondi

mm
1"

nota/e

nota/e

nota dell'Autore

N.d.A.

nota del curatore

N.d.C.

nota dell'Editore

N.d.E.

nota del redattore

N.d.R.

nota del traduttore

N.d.T.

numero/i

n./nn.

nuova serie

opera citata

pagina/e

paragrafo

op. cit.

n.s.
p./pp.

santo/i

S./Ss.

seguente/i

s./ss.

senza data

s.d.

serie

serie

secolo/i

sec./secc.

sezione

tavola/e

tav./tavv.

tomo/i

sez.
t./tt.

Traduzione italiana

tr. it.

verso/i

v./vv.

volume/i

vol./voll.

metro
metro quadrato

id.

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III. 6 - RISPETTO DEL DIRITTO D'AUTORE


A livello di diritto d'autore, forse opportuno ricordare che vietato riprodurre qualsiasi materiale
disponibile in rete se protetto da copyright (), salvo concessione dell'avente diritto.
In caso di impossibilit a ricevere autorizzazione esplicita all'utilizzo di brani coperti da diritto d'autore
possibile procedere purch si indichi in modo esplicito e completo la fonte originaria.
La riproduzione di brani d'autore o traduzioni consentita invece ne! caso di raccolte antologiche ad
uso scolastico e di utilizzo con fine di critica letteraria.
IV. IL GIORNO DELL'ESAME: COSA PORTARE?
Immaginiamo di essere ormai a pochi giorni dall'esame: la scelta del tema e della tipologia
(approfondimento o tesina) stata non solo fatta ma anche realizzata; il prodotto finale potr essere un
documento cartaceo e/o una presentazione multimediale, o qualsiasi forma che sia compatibile con
l'Esame di Stato; addirittura un candidato potrebbe non presentare nulla, ma procedere con
l'esposizione orale che, come abbiamo detto, la sola performance che conta (o dovrebbe contare).
Il problema : come si deve presentare il candidato di fronte alla Commissione?
In questa sede non nostra intenzione dare consigli su quale abbigliamento sia pi opportuno, ma sugli
strumenti che riteniamo indispensabili per permettere alla Commissione di farsi una prima idea di come
il candidato ha lavorato al suo approfondimento/tesina.
Ecco le nostre raccomandazioni:
1. informarsi sul numero preciso di persone che compongono la commissione;
2. stampare per quel numero un foglio a4 fronte retro in cui siano presenti:

Indice dettagliato (con indicazione di discipline, argomenti, autori e opere o passi


analizzati); baster semplicemente fare un copia e incolla dell'indice preparato per la
tesina;

Bibliografia divisa per disciplina; anche possibile inserire i riferimenti bibliografici


all'interno dell'indice di cui si parla qui sopra;

Mappa concettuale (opzionale); essa si rende particolarmente necessaria nel caso il


candidato non presenti un lavoro cartaceo; comunque consigliabile negli altri casi

Con questa semplice soluzione il candidato dar ad ogni singola commissario la possibilit di ragionare
sulle scelte tematiche e bibliografiche fatte, senza che la commissione si debba contendere l'eventuale
tesina cartacea. A maggior ragione, in caso di tesina multimediale, necessario fornire alla
Commissione queste fondamentali informazioni.
L'attenzione (e, si spera, la buona disposizione) dei commissari sar cos garantita.
Star poi alla preparazione e bravura del candidato saperla conservare per tutta la durata
dell'esposizione: questa, in fondo, la sfida pi difficile.

Liceo G. Peano, Tortona, Viale Vittorio Veneto 3. Anno scolastico 2011 2012. Guida alla tesina.

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