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JOLE actin izzativ e « contemporaneamente icualizzatie, Scienza di segni, scienza cio’ dei segni fisici delle passioni naturali, che derivano da se- gi potenti, quelli celest, ¢ sono a loro volta i segni, in questo caso pith dleboli, degli abiti pid o meno vireuosi degli uomini, la fisiognomica s propone come uno sspecchio» laico di vizi e virei, come un filosofico, ‘speculum humane salvationiss. Non eontrapposto, ma namente distinto dai catechism della morale religiosa ¢ dalle sofisticate disamine dei teologi, a volte anche in sintonia o in sinergia. 178 Piero Morpurgo L'ARMONIA DELLA NATURA E L'ORDINE DEI GOVERNI LO STUDIO DELLA SCIENTIA NATURALIS COME FONDAMENTO DEL POTERE NELLE CORT! EUROPE, DEL SECOLO XtIt In un anno che non riesce possibi re molto font git scolaro di Berengario dda Tours... ehbe occasione di recarsi is dove imperava in tutto jore della sua matronale bellerza, Adele, figlia di Guglielmo il sma che per non pud esse Questo monaco di nome Baudry (1046-1136; nel 1089 abate di Bourgueil, nel 1107 arciveseavo di Dol) era anche celebre poeta’ © quando fv ammesso alla presenza della principessa ne rimase cost affa- scinato che non os6 fissatle il volto, 'emozione lo indusse allora ad os- servare la sala ove era stato accolto, Paco tempo dopo la principessa invitd Baudry ad inviarle dei vers, fi allora che il monaco benedettino decise di celebrare non solo Ja gran dama, ma anche la stanza che tanto Jo aveva stupito, immagine che ci offte Baudry, pur riprendendo temi letterari git svolti nellAntichita e sviluppatisi soprattutto attravervo la lettura © Vresegesi dell’opera di Marziano Capella’, é la rafigurazione di come il potere terreno tenda a mostrare la sua forza esponendo i segni del lanme le Congugran, pa Ba abe de Bourgueils, in Méoives de la Secitd des x de Nonmavie, HH sex 8 (871), a87-aa, 2, Cl, P, Abrahams, Les oevmes poi 1926, 198, 3. Cle. H.J. Westra ed. The loge ot Metz ‘icon tip) dite dat mss. Cambridge, Trinity College, 1.9 (84) ec Ostord, Bod leian Library, Dighy 221 179 ologico crano raffigurate Ie effigi degli imperatori anti- ome I tutto era chiuso dall’ammonimento; shytmus corpora nostra regite. Questa zion si tradusse in susseguitsi di simbologie che vedri anche Gofiredo di Bugli igurazione del avvenne per Alessandro Magno , dal suo canto, narra che in quel palazzo di Blois vi era stanza nella quale si cogtieva una completa visione soit si jas ct sine fine feuamur, | fattori che rendono Pimmortalitd sono dungue due: la fede ¢ la scienza e difatt il tappeto rappresenta la Filosofia che consola Seneca e Boeri, il tutto circondato dalle Muse, dal e dalle figure di Arisroele, Alesandco d'Afrodisia, Pitagora, Tolomeo, Ciee- descrizione del cronista si interrompe', i precisare che shaec carmina scripta fio quondam mento un mosaico raffigurava il globo terrestre ic le cit pid fmose. Le pareti erano rive i rappresentavano il Caos € ha Creazio Bibbia e quelle della mitologia greca. Ile della prineipessa era contornato da tre gruppi di statue: il primo er costituito dalla Filosofia contornata da Musica, Aritmetica, Astrom mia © Geometria, il secondo rit Grammatica, mentre il terzo raffigurava la Med no e da Ippocrate. rone, Prisciano. futtavia Pautore non tr sunt (sive erant) in quodam tapeto... a domino Henrico Frederici imperatoris anno Christi MCXCIIDy, : leus Orbis si avvicinava, e Federico IT erediterd an- espresse da queste tappresemtazioni in. cui si esaltava ‘rmonia di una Natura che connotava la stessa figura dei sovrar ie armoniciste sul migliore dei mondi possibili? ernarono le corporce di chi aveva il simbologie sul ruolo e sulle stese immag compito di governare, Cosi Dante quando, nel suo viaggio oltremon- ‘onerd Manfredi diri, paraffasando la descrizione di David (1 che quel sovrano: «biondo era bello ¢ di gentile aspetto» (Pe {c6). Questo aspetto gentile ~ come nota Nardi? ~ sper Dante come per il Guinizelli& riverbero della nobiles del ricevuto da Dio la divina semenza del valore © dei bei cos dunque nella Natura un intento di comporre queste qualit3 proprio in Sib spesso dubitato della veridicic’ della rappresentazione facta de Bauclry, ma il Novati tende a sostenerla confortata dal fatto che spess i simboli ¢ i lnoghi del potere furono accompagnati da del Cosmo. Difatti il mantello che Carlo il Calvo (F 877) dono all bazia di San Dionigi recava ricamata la rappresentazione de rani, un dono analogo fi fat Capeto (987-996). Tra questo genere di mantelli spicca quello detto di 5 Enrico {1, qui vi & una deserpuo rons orbs costituita da medaglioni rie chi govern. Quest volonti ben trapare sa nella descrzione di Ga- camati sovrapposti gli uni agli altri e dunque sotto la Maiestas Do ali il cui portamento conquista le simpatie della cited e la fedelta Vergine, dd chi esitat, sia nella raffigurazione che Ottone di Frisinga (1114-1158) eset dalla tertcn 1 corpo e nel sapere di quel sovrano si cu- aratio nacuraee’. Questa rappre- jnima Ja quale ha ‘questo panorama siinserisce Ia tappezzeria, exeguita forse da tes- donata da Enrico VI (f 1197) a Pietro da Piacenza, La descrizione di quest'op. we dal Chronicon Pla che tra- manda come Parazzo fosse diviso in pitt immagini: la «Gloria Vana» era i Piaceri gli Onori, la Potenza, la Dignity i c’era perd Ja ruota della Fortuna che insi- governanti come 2 reso cvidente dalle immagini io Cesare © Pompeo, Al di sotto di quest’ordine tore J 6ayr24 Firenze 1987: L. Bian= thezza. Accanto a diava i destini de Bologna 1988, 85-87 n MGH, SS, 20, igus, 222-23 fe 181 PIERO MORPURGO sentazione verti ripresa ¢ rimodellata da Pietro di Blois — nel 1x7. ~ nellesaltare a Gualtiero Offimilio il re Enrico Il sottolineanda cor scum rex vester (Guglielmo Il) bene litteras noverit, rex noster lo terarior est»', Pid modesto era stato il biografo del Barbarossa ¢ aveva semplicemente sottolineato come Pimperatore fosse «i lingua atmodun fcund, Lanam vero reli niger ee quam pronunciares*, Ottone di Frisinga aveva perd premesso ~ p. frasando Sidonio Apollinare ~ che le doti del sovrano derivavano Tazione congiunta del Dews a +-¢ della ratio naturae. Va rilevato a in questo genere leteerario si insiste nel descrivere quanto questi sov ni fossero abili nella caccia e cost amanti dei boschi proprio in viet oro accordo con la Natura, Gli stessi temi vertanno ripresi da Piet dda Eboli (1160-1220 ca.) descrivendo un Federico trionfante che fe 7 ae ® squarcia le aeque ibollent per poi eseringhiotito da ond La generale coesione di Natura e leguiadtia tisulta pure ella Vita Nuova ove st canta =a sggio in suo dittare pone, cost esser Pun sanza [altro oa tm inal ncaa ato quot acer dentro ul donnende poss tl vol pcs etlhnp sagione, (VN XX, 1) Se belt © nobiltd si legano in virti della forza della Natura favor rendo Fazione di chi guida i regni, ® pur vero il contrario. Difatti Gu- sliclmo di Malmesbury (1095-1143) raccontava come uno dei re degli Angli pur avendo un corpo sildo fosse caratterizzato da un colore ros- sastro, dai capelli biondicci, da una fronte infossata e da una pancia sporgente, per di pi il sovrano era impacciato nel parlare specialmente +. Pietro di Blois, pista, Ep. 66, in Migne, 2. Gena Fide | lnperaos, een 3. Pietro da Eboli, Liber ad oh Casello 1904-1910, cf. G coll. 195-210, srozzi, D’Adalbéron de Laon @ Humbert i La arvana det seco XU ¢ XUL in 182 quando era preso dalla, Privo di doti natural il sovsano & esposto ai rovesci della Na Imini, trombe daria, piog- ge. maree, croli di mura, sconvolsero la ragione sino alla morte del suo te. Una fine annunciata da due sogni ove scienza ¢ fede si intersecano: | primo sogn {Alcbotomia usciva uno schizzo di sangue cosi potente da giungere sino 4) cielo ed oscurare la luce del giomo. L'incubo, contornato da tanti sovvertimenti dell'ordine della Natura, avrebbe dovuto indurre il so yrano a comportamenti piti consoni al suo ruolo «ma il re udiva queste Ie visioni terremoti, carestie, cose € rideva, perché non curava né i sogni che faceva lui degli altri. Tantomeno il sovrano prestd fede al racconto di un mona- co che vide in sogno il re che prendeva a morsi un crocifisso amputan- selvaggiamente, l'empio sovrano veniva poi atcerato dal piede di quell’immagine sacta violata, Tuttavia il re Gugli jontand il mo- naco con disprezzo ¢ sarcasmo. Tanta noncuranza porta il sovrano a tuna morte repentina: veniva infatti ucciso da wna freccia scoccata per errore mentee inseguivano un cervo. Il cadavere di quel re fi poi se~ polto allinterno di una corre che Panno successive crolld. Qui la di- mensione mentale di una Natura avwersa, traspare con forza: bruttez7a, \ecessi, eventi nefasti accompagnano indissolubilmente il sovrano, che caccid il monaco presentatosi per raccontare il sogno di syentura In seguito le analogie tra Natura armoniosa € Governo terreno, ini- iandosi ad affrancatsi dai riferimenti teologici, verranno considerate come due aspeiti di una realt3 che @ alla ricerca di un continuo equili- brio, di uno stato di quiete che deve essere individuato dall’azione del La nobiltd dell'uomo risente quindi dell agire della natura quand’é amorosa e gii Pietro Ispano (ca. 1210-1277) ~ chiosando Caleidio ~ aveva osservato che l'uomo riporta nella sua struttura gli effetti dell'a- gire dei corpi sovracclesti e che questa influenza viene equilibrata dal dover affrontare cura arse philosophie le cause della corruzione dei cor- pi, quest'impegno volto al governo della natura restituisce infine una superiore digni mo, Difatti nel commento di Calcidio al Ti: si sottolinea come la giustizia corrisponda alla saniti del corpo cos 1, Guglielmo db Mi 401-7; cfr, W. Stubbs ed, 1887-489. 2. P. Morpurgo, Les di nate n Ri 16 MORPURGO come Finiquiti sta alle affezioni motbose del corpo, ¢ fronto, esser fatto tra le virt oe ¢ le disposiioni delPanima glagiele cise sotsane periment che spel lscplina, che guida tutte le vir servendos di ins rape «Optima porto symphonia est in moro nosis iste vin hum principalis, per quam cetere quoque v = ol opus exequnnur Si enuclea cosi un imerscambio di mesa f poh me tk ers eg ince si raccol® La Natura del sec. XII appare essere in grado di Bait omnedel coo/e sareionare, anche auconomamente, gk eventi poitct o comunque gli storici del pensiero scientifico: le cronache. Di eigner extinguit, vir bono malum quilibet 20 del Sovrano si costituisce come sede dell 0 sce come sede dell'Universo, ¢ fos Ssocke fluiscono sulle simbologie del potere, Per lo stab A si di un mito della sovranits connesso con Tondine della Nat dente i ichiamo che dovetecterctar la Camaguphia Berea Silvestre ove Noys vaphia di Bernardo arene bre nina vegnava in un palazzo disado € all'opera per rescindere la massa confusa ¢ far in modo che # Alesuno d Teles, De Reb 3. Alessandro ee Co f Gregory. ose Vordine ¢ lo splendore*. La richiesta che veniva direttamente fy Natura fir accolta e la massa tamultuosa ebbe i suoi limiti: usc vy ali clement si fisarono le prime legai che imposero la quiete mmasso discordante frenandone 'anarchia. Quest'idea di ordine, messi dalla letteratura cui si lego Bernardo Silvestre, ented a far ree dei segni del potere, ¢ infati nelle cronache si vedra che il palaz— rs inyperiale @ presentato come tn edificio che ove sin dal suo ingresso it opuse ed al centro di questa regyia, dops prima ereatoris reg tre stanze ove sono state raffigurate le scene dk essere transitati per al Giluvio, di Abramo, e del Faraone, che sommerge 'Egitto, si troveri Federico I. E questi I'Imperatore generato in modo armonico in una si incontrano i climi della primavera, & un edificio che si me il diamante, ¢ le sue colonne sono il fondamento della so- iti delle terre dellimpero che ora risplendono miche ¢ ora alla stessa fonte bevono il bue, agus ‘orso, il cinghi il cempo della concordia del «Rex omnibus unus, unus sol stor, et una fides, L'armonia nasce dalla Supi fanciullo ad ogni genere di discipline: dal ben parlare cono degli astri retrogradi, dal governo della cerra alla padronanza det iI tutta ¢ condizionato dall'azione della rota Solis che sotto- npero sidera, a culturali tra mondo delle scuole © corti imp sare: sirilevi che se Ermanno di Carinzia (fl. 1140) il sol sae la fon ificus da cui procede la moktepliciti det fenoment el contesto politico questa attitudine mentale verra tradotta nell’identificazione tra T'Imperatore ¢ il Dominatore degli elementit ti a sovrani come Federico II il dominio delle forze pri- marie e difatt il poeta greco Giorgio di Gallipoli descrive Pimperatore ido terra, mare € cielo, prestigio imperiale giacchi di parole t1a @puztoprzoo € @pekepz06 deri- come colui che sis ceil Mogacosme. Test file 455-36 fi. E. Kantorowice, Federico rato, Berlin 1931, vad. it. Milano 1976, $98. 189 LE-ARMONIA DELLA NATURA E 'ORDINEDE! GOVERN vante dalla composizione di = Federico con epugtapos guardiang , questi secoli sono vivacemente perc «aloe, nardo, ros, gic e mito che ubriacano i sensi, & Jace che elec Uaoae eet eee ‘e insdie'. Il eurto mentre Tancredi, il nemico, & caraterizzato Cosi se Gualtiero di San Vittore (f1, 1 Wire airs del cara fredde membra, ed & anche definito d'incerto gems, nonché offesa lardo (1079-1142) il significato ch 170) individua nel nome di posto se560, 2 questi che ammette che lui ed i suoi seguaci:eInfelix 1 mostra come il filosofO sia 9 to tuba telicta sumuse?, Ed ecco che nasce Federico: & il racclto che lorda i Santiv?, da Enrico she ford {Sony® a Enrico VI si forma un arostico! che ne fivo & il frusto migliore, al suo nascere gli astri non si nascondono, ee fe nascente dics non coelisidera condi | «Te nascente suum sidera ‘ps ue habet Danielis nobile scriptum famen habebite | «Te nascente suis tellus honoratur arstis.. Luxuriant Exalabit avos, subigens sibi v Ese th mntes, pinguescit et arida tellus. Federico Ruggero & un sole senza Romani juris du Imp Com Wube che mai patira un’eckssi, Su questo tema ritorneri anche Pier dn Vigna che a Piacenza ammonird con il inguaggio di Isaia 9, 2 ‘populus gentium qui ambulabat in tenebri.. x ora est annunzian- do J'arrivo di Federico’. “tutto il mondo politico del "200 ruse} ad avvalersi abilmente di pil livelli di linguaggio: cosi se da un lato si insisteva sui toni. biblici mone ¢ sari un seggio ove l'avorio si ha stesea te dallfaltzo si insisteva sulla forza della scienza trasmnessa da Aristoteles its Ser shes oe poseri con 'oro, sard un tg fatti quando sopravviene la morte della regina Isabella (1241) il sole ve- FebaieiMarie:in modo che slaotomatt td fone ei inscritti al suo intemno tre cerchi, ma il cronista annoteri che que- Ecco che la tradizione del De Nup idee Insperium, sideva, fata, Deos. so pud essere tin evento prodigioso solo per il popolo, ma che & ben ctthjes Fomngiee dd dot ene spieeto nel ln Motors e in Setieea*, Spetava comungue a sovrano ¢ mene Ny H colui che governa collaboratori la capacit’ di decifrare i segni, codificati dalla Na~ 0 dei re queso dice Peto da Ebolcantande tn mone celica lat primad!l wlas eyeria vac tersecarsi di contaminazioni culturali si costituisce la trama del tessuco non avewano fagione diay delle norme: basti pensare al concetto di ordo che Graziano (fl. 1149) aura delle acuminate unghi mate unghie dei leoni e gli uccelli c i com! mundum Syon_ z = avid arce redempa Sicilia repetens Ronnae reget aur scepten, Con questi tratti si delinea un ps he influiscono sulle gerarchie del potere. Proprio su. questo in~ in Salerno: é il sole che rimuove le ombre. | foeminae viris, filii parentibus, qt wustitia est ut maior serviat hi tsearern Sopa [Meneame Le tninories; 0 4 quanto si soffermi To stesso Ruggero Bacone (ca. 1214~ all ucel, ara che exccopi il demo profane ten tays/94) wal valor terminologico di cosuenndo® quando si dedicd ad i cinnammonio, in~ introdurte il suo Opus Mains, Tutto questo prologo, volto ad intro- ie Victor, : em Victor, Aries d'Hisire Dace et 8 47 mathe S. Pantaleonis, in MGH, SS, in A. Friedberg, Corpus lis Canonic, Leipsig 1879, 44 (lobe). 1-995 411 gage P 34 (ote) +995 410-5245 P. Dros ist Graz 1959) %, Ruggero Bacone, Op fare/ Main 1964 Ethics and the Doctrine of "Habits Aristo Century», Trait, 45 (1989/1999), 87-110 1897, sist Frank~ jederman, »Natore 191 durre il suo progetto enciclopedico ¢ scientific «rewwn d Graziano (1. Dist. VI psi dove si condannano le al ditto naturale, i) infitti Bacone riprende qui cattive consuecudini che contravven tre Bacone denuncia che «pro od ritats tam in scientia quam in vita sunt plus qu vt dita testimonianza poiché «Nac ct imperfection ~ Stranamente sottovalutata dalla storiogra pe troval la storiografia ~ da parte di adlotata per ovientare il are sl popolo che wsemper carat se Piet philosophic» pr fir id csi avvae dt Averoe (136-198 a imo sottolined come «mala consuetudo auferti potest per auidiendi contrarias che deve essere esaltatac Vineerno della quale scontinetur jus cviles, Quesulimo deve pero : (1 Dist. IX) dove si dice ch imperatore non pus aire contro il dito mature ginshe lesen Aci i ronco stesso si fondano sulla Sura Srpnica, mentee i rami vo stituscono i glosatoriafinché atraverso. i glial i canoni si posano cogliere i ft el salveza we ido jus canon. scat wos arbors om © niin spite ram, consitin= 7 J queste note appare come nel sec. XII ~avicerca di un’ ny dello Stato sisi dips ache dallo suo a qula seta mat ras © da quelle discordanae degli elementache git appassionsrone Li crezio (Fea, 3a. ©), autore forse non cos gnoto nel Meals Evo est insemte di pensiero etico ie sieme di pensiero etico e scientific rivea um sostrato multi. Teena are e ben pill variegato di quanto sino ad ora sia stato messo in evidenza, Difat : Diliti contro la In questo contesto é la sapienza n'armo- consapevole lo stesso Git stiniano (482-565) che nel Codice presenta, nel , See presenta, nel De vetere ire enucleando 192 ispositio in orbem terrarum producta ext», con questa premessa con fui si presenta l"Impero che va coelesti maiestate tradicum est» st inizio wvoro sulle norme poiché sreperimus autem omnem Jegum trami- fem» benché il tutto fosse cosi econfusum ut in infinitum extendacur fr nullius humanae naturae capacitate concludatute. Anche in questo 2x0 il disporsi gerarc clementi precede le norme legislative. Questa tipologia di Natura che si connette con le Legg mondo dove il Caos @ inseguito dall’ Armonia’, at- trarri la passione dei sovrani del "200, tanto di Federico 11 (f 1259), «quanto di Alfonso X (f 1284); ed & significativo che ambedue i sovr mseguirono la ricerca di un orologio stellare che fosse in grado di in~ dicare quelle congiunzioni astrali che determi seato dei corpi*, La determinazione con cui si tenter’ di stabilire il do- io sulle forze della Natura era comungue consapevole che di quel- le potenze non era fa enere il controllo e pertanto il manteni~ mento del potere era sottoposto a notevoli rise | momenti antitetici di un“idea di Natura che prima collabora con cordemente allaffermazione del potere imperiale ¢ poi se ne al sono ben rappresentati dall’opera legislativa sveva e dal pereorso scien rapreso da Michele Scoto. Infatti quando si trattera di appron~ allora si decideri di conferire a quell’ordi ntroduzione del tutto parti aperte da una premessa che del ca fonte di norme ¢ quindi elex animata in terris», si ra idea per cui i princes erano ¢: modo divinae providentiae poiché «motus principes est ex caelesti sump- tus arbitvion!, Llattitudine di Federico IT a porsi come regolatore della Natura era gi emersa nel 1223 quando rivendicd come il Creatore Jné si designasse una dignit® alla quale era sta10 ito di sficere nomen grande ultra nomen magnorum storia dePidsa di natra, Pati 1989, ns ed Alfonso X adelphia 1990, 9: Vernet. uh. 198, 5A. Romano inet. Const Napoli 173, giace sppare essere guid comprensione dei rapport cra Natura © Gover 193 int in Terray, in quel momento si taffor2d I'idea di un Doni dell'universo che ha lobbligo di porre fine al chuos, era quindi nece satio un Sovrano che fosse regola del Mondo in quanto, con sgome to, aveva constatato: +Heu quantum opprobrium, quanta confasi, quantus pudor, affliggeva la Terra, il disordine era tale che, nel Mon, do, non si eoordinavano pi membra capiti suo’. Per Federico II occor eva metter ordine nella «machina del mondo» e in cid si riscontran ali echi di chi si dedicd all’esegesi della Genesi. Gii Pietro Cantore (ca. 1127-1197) aveva sottolineato che la Terra, sid est mundialis ma. chinas, era inutile e infruttuosa, «et vacua a suo omatu, giacché la sw perficie della «machinae mundi altronde si i» era oscura per Tassenza di luce, levava un'identia tra machinane abyssum in quanto tut to era confuso. lebre passo di Ovi abilisd viene rilevata con insistenaa citando un (0 per cui sin corpore uno frigida pugnabane cali dis, umentia siecis, mollia cum duis, sine pondere habentia ponduse3, Dunque la macchina del mondo trae la sua origine dalla contesa tra ‘elementi ¢, sotto la guida del rex s'indirizzer’ verso un equilibrio ar monico. La logica dell'ordine degli cleme: fondante i rapporti giuridi pare come caratteristica Imente nellordinamento federiciane ¢ poi in alcune premesse degli Statui citadini*. L'evidenza degh stret= Natura e vincoli della Legge appare con forza tones, Cosi se il testo svevo esordisce: «Post mundi machinam et providentia divina firmatam et primordialem max teriams, il glossatore annota che gui si allude al chaos © quindi alla sa congeries omnium rerum invicem commixtarum non haben= ‘ium diseretam et propriam formam sicut posset in rebus elementatis exponis, E evidente che Pautore della chiosa ~ Marino da Caramanico (f 1288) ~ ha qui piena conoscenza e disponibiliti di quei testi di filo- sofia naturale che si diffusero nel sec. XII I] glossatore perd ritiene di dover spendere qualche parola esplicativa e quindi precisa: eet hane primordialem materiam philosophi vocaverunt Hylem, quam dicunt esse inter aliquid et nibil. Sicut enim nihil audiendo, audimus silenti= con 2. Bmgplica ad civitates Lombardie et Tue, in MGH, LL, sect. 1V, Const, H 1992. 3. Ovidio, Metamoyisi 1, 18-20: Pet 4 Cli. P. Morpurgo, La filsafia deri is Cantor, Glosae super Gene 194 L/ARMONIA DELLA NATURA F LORDINE DEI GOVERNI ‘um, sic nihil intelligendo intelligimus Hylem secundum eos». Tutto ‘G6 serve pet stabilire i nessi tra le regole della natura e le leggi dello Stato € pertanto si spiega che si possono riscontrare le une © gli alte delle analogie: nam lex ponit inter nolle et velle medium, scilicet non nolle, videlicet patientiamy dunque le leggi mirano a un rapporto ar- jonico € a un equilibrio simile a quello riscontrabile tra gli element quando danno luogo ad un composto stabile. Un'elteriore chiosa ci undi quindi rappresentera la conciliazione di (0s tansitorio costicuendo precisa che la machina forze contrapposte che hanno superato il quindi la «universitatis creaturarum scilicet id quo constat ex quattuor clementis»!. Questo sistema — analogalmente a] macrocosmo ~ & do- ‘minato dal rex che & splendore in quanto illumina?, ma rex si afferma ‘che abbia la stessa radice di fex e d’altronde & dal re che vien Ta regula’ Qui Gualtiero da Ascoli collaboratore di Federico II, precede le con- Sderazion’ di Marino da Caramanico (f 1288), che introducendo le Constitutiones, aveva notato ~ seguendo il Digesto (D. 1, 3. 2) ~ «Quid cenim aliud est lex quam rex? ut in lege greca ff, De legibus et senatu- sconsultis, 1. Lex est omnium rex, Solemus enim dicere: Novus re nova lex...i4; in questa visione di un re che é Sole si incardineri anche idea di un popolo e di uno stato che vive ¢ muore come tn organo. Questa tesi organicista per cui lo Stato veniva considerato come un es- sere animato trovava la sua fonte nelle tesi del Polcratcus di Giovanni isbury* ove il Re veniva identificato con la testa ¢ la Corte con. cuore, ed é rilevante che questo sia um trattato che traspare pit volte le stesse Consttuafones: Melp Proprio il Liber Intraductorius di Michele Scoto rappresenter’ uno degli aspetti dell'acuirsi di una tensione politica ¢ scientifica derivante dal progressivo variegarsi di orientamenti civili,religiosi ¢ naturalistici picnamente il senso di come si possa in crinare un ordine cosmico e civile, nelle riflessioni del filosofo federi- ciano c'& un improvviso pasaggio, da un mondo ordinato fatto di ge- sofi, astronomi e sovrani che Infarti in quell’opera si cogl rarchie di angeli, di elementi, di 1 Ms La Sov. 2. Ms Laon, cit €. 83yB. 3. Ms, Laon, cit, ¢. 99xB. 4 Pra Ia tori della 5. T.Struve, The importance ofthe oga in M, Wilks ed, The Told of John of Salisbury, Oxford 1984, 305-17. 195 za baconiana wna & evidente ¢ collima con Pinsisten 0 con il proprio ra i feria i edicato agh studi... vengono scelti i cordare come «coloro che si dedicano ag pope 1c del umanita intera dipende dallo sviluppo del sa \ristiscono: Pentino cambiamento pud essere anche a come, se pur sottoposta ale tendenze storiogra- che invest il prestigio di un Federico Il che si angoscid per i tradim en ae ee Festa nitizzantiv, n rormare i u a el pene : tiewo i ches serve dele sient delle fore dela Natur per Ee a ‘uttavia se quella fis a fine, cid non deve oscurare il senso di un 5 scienza che osservava ed utilizzava le rego Poca che vide pti cli un progetto di dominio della Natura. A ele ‘dinamica del volo degli ueceli, sia Posito la posizione di Ruggero Bacone fu chiarissima: con la scienza ire complicate machine da guerra ; + edificare castelli sia per costrui c oe potri essere in grado di scostruire stru one oa spo ine Qa en a a ware ad una velociti maggiore che se fossero piene di rematori..n come il puer aputia is tae Saal +i posono fare anche congcgni per volae.. stumient per eammag Te op isiapeprseienclaiablnpeatal sul fondo del mare o dei tiumi senza pericoli per la propria vita. ua i Erone da Bisanzio prol impegno che co cose certe, ad eccezione dello strumento per volare che non ho i litica risulta bene nelle Ce e, da non sottovali- visto, né ho conosciuto aleutto che lo abbia visto, ma conosco molt eee Pelee same: im quel tee normative non xi pada solo : os uno fs i ha pee a nacchina del generevs, ak nnacien flava cal acque, in quelle regole si ee ie juesta ? la dedicatoria che Ruggero Bacone invi6. nel Papa Clemente IV (f 1268) per introdurre "Opus Mains e delineare a progetto di un’opera enciclopedica tniversale. Qui é che, sempre quello di otenere un esereizio tare che questo pontefice, che indubbiamente favori i che operano con la Natura, Va anche na, fa lo stesso cl suo ordine: era u fa nuova fisica sia per osservare nti per navigare senza re condotte con la guida di un solo my profession uti portd a compimento la distruzione dello stata fe deticiano favorendo poi la dominazione angioina in Italia meridionale. {nfatti con la discesa di Carlo d’Angié e la sconfitta ci Manfredi del 23 Agosto 1268 s‘interruppe quella tradizione sveva che aveva costruita nel regno di Sicilia un progetto di ordine politico fordato sul sapere e sulla scentia natwalis. In realté nel regno angioino e nella curia di Roma permarranno alcuni dei lineamenti che legavano l'esercizio del ere con Mabilit del sapere e cid non avvenne casualmente perché dietro Je contrapposizioni poltiche tra Roma Segtitsi di zapporti sci Talia nei secoli XXIV», 84 i R. Rogen, rs spiegano ‘hoa ae tee consapevole delle acute ‘in Anadegarensi che fared vs. Canon, Mise. 455, © 22 ns. Boley 266, c 13reAB. Library, ms. Bodley 266, ¢ 145vA. Library, ms. Bodley 266, ¢1631B. 5. F. Botin ed., Rugeo Base, La é Baglan, «La provenienza so d’Angid svolte da A. Paravic sores dit prec ee eante 9, 18-9. rmetodologiche per lo stu- ea con gual log dicare come l'attivita del medicus sia a ae Ja medietas, e ~ parg fasando Arstotele~ parggond anima che cura armonia del cons legislatori che regolano gli umori dei cittadi 7 Quando poi si vorri dare sfoggio del proprio porere tera» e si imitera la Natura stessa: questo accadde — secondo la testi- monianza di due cronisti — durante le nozze combinate dalle tratta di Pier della Vigna (ca. 1190-1249) che per questo fine si recé i nghilterza*, tra la sorella del sovrano inglese Enrico Il Federico II (incon itatetesabll taaligpacan es llora si sinvene novembrer234 ¢ il Febbraio 1235, le trattative iniziarono con una lettera di Federico TL ove si premette quanto queste unioni ‘amen dela Nair: init: smatrmentonim site skenpela isto di indi nest Nec ei opr ge panum i sceeworin propane vivere ne ubafone pte tum erp csi snore ¢ pur ver che i ato cad now Soot nperatore ‘evo esordisce affermando un principio di ardine bioetico’. E fu cosh che nel febbraio del 1235, Isabella d'Inghilterra vere accolta in una terra tedesca dove le strade erano cosparse di fiori ¢ su quel terrero per enim le si Fecero incontro delle navi che sembrava che veleggiassero, ma che in realti eran mosse da cavalli nascosti da ombre di seta che coprivano anche i dlerii stae vitae modulantest In tanta nupsialileiia Federico dovette occuparsi della ribellione del figlio Enrico, poi avvenne il matrimonio benché I'Imperatore nella prima notte che passé con la prima moglie «noluit eam carnaliter co- gnoscere donee competens hora ab astrologis ci nunciareture. Ve guindi il momento e, af noon 1 name, Vim= peratore allora si disse certo che il cancepite fosse un maschio, il che hon fa, In seguito confortato da tutti questi buoni auspici Federico si 1 Basle Saleritano, Glas in Teg Glen, Rs Reg. lat 1869, 14308, cf R.A, Gautier ed Een Si Latinus, Leiden 1972, 171. seta: TL LSA. Holland Broly, Veo Con a6 9a ah Le trata elie ese sono in MGH, LL, 7-1 4, Matteo di Parigi, Ex Cronicis Mator eee ‘wehdover, Chava ©, Cone cde BAY, ms. Vat Aristotle se Phere de la Vigne, Pais 198 {OVERNT reco 4 Magonza dove sfruttd Pottima natura del momento per svilup- ia consttutio Pavis dove dispose pare la sta azione legislativa® expressa che asub felici nostrorum temporum statu. ‘moderamen», Si esprimeva anche cosa ricerea di quella tranquillita e di quell’or- dine voluti dalla Natura, dalle leggi e dai filosofi; ¢ vurte queste carat- teristiche figuravano visivamente nei giard Hi de- scrivono sia Ibn Giubayr? sia Romualdo Salernitano (f 1281)% vi si trovavano pesci di diverse specie importati da varie regioni stati piantaci una gran varieta di alberi e tra questi c’era abbondanza di daini, caprioli e cinghiali. Di quest’opera il pocta “Abd ar-Rahman {Getto il Segretario) canti Ie lodi scrivendo che Hi ele arance mature dellisoletta sembran fuoco che arda su verghe di smeraldos, Hi tutto & dlegno del paradiso ¢ bi Ruggero, re dei Cesar, si appresta a grandi impreset, La regalith del sovrano si esprimeva attraverso T'ordine miea~ bile di quei parchi giacché quello era «il pit splendido tra i reamt del mondo» tanto che «spuntano i Soli della Bellezza dagli orizzonti di questo palagio sontuosor'. Con queste premese si comprende perché Federico I matureri la convinaione di essere alex animata i teris, co lui che «@ nell'Impero cid chi che Dio é nel ‘mondov®, colui che ripristina quell’ordine © quella perfezione che si cera perduta come sostengono le Constiationes ‘Ce dunque un vasto ambito culturale che citconda I'interpretazio- ne degli eventi del sec. XIII e che esalta i valoti dell'esame filosofico ‘dei fei worici, B una tradizione ampia che aveva portato ad esaltare lo stesso Entico VI in quanto la Sapienza’ aveva imposto che il re fosse adottato dalle sue sorelle: «la prima insegna a ben parlare; V'altra i com= battimenti della lingua; la terza armonizza nella bocca i suonis la quarta insegna come possano essere interpretati Te congiunzioni astrali dei vigeat pacis et iusticiac rater, 408-11 © 439-46; T. C. Van Cleve, The Kantorowice, Federica 1 i Oxford 1972 380-83, fe. MGH, LL, 3, Ronald Salemta in Del Re, Cionisti 1,17, cf. MGH, SS, vo: 19, €.A. Ganafi ed, R1S2, Cited di Castello 1935. 4M. Am rca ardho-scula, Toring-Roma 1881, vol UL, 439-41 5. Ca 04-6 6A inperiale di Fedeeo 11, Bologna 1952, rist. Parma 1978, 76 7! Pietro da Eboli, Liter ad hon n Del Re, Cronists I 436437 planeti retrogradi; la quinta mostra le ragioni dei gioni della Natura, Fu cosi che in un Manfredi, confortato dall'idea di gna alla voce i gradi d igo tempo, ritornd la convinzione federiciana prio essere terrenor. cosi che in Enrico gareygiano le virti del nondo'. Fu cosi che Manfredi inetd i ghib pienza che lo portano al trionfo. la teera © a stroncare con il ferro In questo clima di partecipe esaltazione dei sovrani e del loro sa morbo pestifero e letale rappresentato agli angioini, qu ntendere la Natura e i Governi un cronista sari di diverso an presentano una malattia mortale che qualora giungesse al cuor ‘Saba Malasy he — nota Massimo Oldoni' = & rerebbe tutto il corpo ¢ tutto il mé narchbe offeso giacché es ne dello ‘stupor mundi i m statum regni audent concutere>. I discorso di Catlo ace a infatti se da un lato si tratcava dubbi giacché siste Caesar... credens fortasis suam per artis experi di obbedire a congiunzioni astrali e di «trattarew un"infezione, da parte jeva combattere l'esercito di Satana*, Il contlitto tiam mathematicae coaequare nacuram, quell Imperato: ne una radicale diver- Poter eguagliare la natura divina con la sua ar¢ mal svevorangioino € qui non solo politico, ma esp conoscenza?, slapsus est in laqueum improvisums, Federic: zioni intellerewali stu quali siano i fondamenti del potere perde per la sua ansia di sapere per quel programma pol Tuttavia idea che per governare occorre saper leggere la Natura ico che Michele Scoto aveva espresso affermando che, tra tutti seguendo i suggerimenti delle discipline astronomiche ¢ fisiognomi- Scienziati, Vastronomo & colui che rivsciti a comprendere mula see tesi ben radicata per tutto il ‘200. Deie a riceverne una degna accoglienza’; pertanto era da ritenere ch Jtronde far la Natura stessa che, con la nascita di Federico ID, av Minterprete degli astri sarebbe stato posto nel Regno dei Cieli in pros va favorito qu dandogli un corpo ¢ delle membra forti ¢ resisten- simiti di Dio assieme a Tolomeo e Tontano da fabri e agricoltori 1i, per le quali pud naturalmente perseverare in ogni gentere di fatiche, scienza dungue consentiva un maggior ordine alla vita eivile ed assicw in pit aveva conferito a quel giovane un naturale potere di mighiorarsi ava una retribuzione eterna. possedendo gii quelle cognizioni e quella capacith di comprensione Lo stesso Manfiedi, alla morte del padre Federico Il, si mostre che gli sarcbbe dovuta venire soltanto con il tempo. Forte era la con consapevole erede di questa tradizione seientifica e politica, Pimpe yinzione che la Nacura, nelle sue fasi i genenatio et comptio, informasse del igh era di ripercorrere le orme pateme, ma fa indotto in inganne gi esici delle vieissitu estando tali intendimenti par 4a adulatori che si dissimulavano da scienziati, Accorsero infatti d ticolarmente agli esordi ¢ al termine della vi Manfredi saugures, assistunt astrologi, assunt hari La stessa morte di Ezzelino (1194-1259) assumerit nel cronista Ro- es et festinant divinis offrendo landino da Padova il senso di una vittoria della Natura sul titanno che seppeto interpretare il senso dell'appariz aveva stravolto le regole del disito delle gent. Alla scontfitia di Cassa~ 7 wore, come talvolta sono soliti dei sovrat sulla terra lucidissimos ni € govemanti. Quel segnale d sventuri fi trasformato di significato giacché gli interpreti erano astro tentativi dei sapienti, vani perché la medicina in qualche caso pud al- Jogi che preferivano adulare i vitarla, ¢ poi arrivd i 1 W. P. Shepard thoes morso finale che saltitudinem spernit, potenciam vilipendit, divitis preterit, superbiam calcat pedibus, nobilitatem deridet; Pintervento della morte portatore di eguaglianza, giacché scorpora quoque cun= «ta sive deformia sive speciosa deformat, suumque dominium infalibi- le ciumphaliter monstrac in cunctiis gentis super terram»' Ancor piit detta Friderii nell npiaciuta, & la descrizione de mone pess IV: infatti Pimperatore slaborans gravis bus dissenteris, fiendens dentibus, spumans, et se discerpens, ac ru ‘giens immensis clamoribus, excommunicatus et depositus miserabiliter expiravit... mors nim peccatorum pessimae? e Jo & ancor di pitt per chi, non contento di aver costruito latrine e bordelli in luogo delle chiese, aveva coltivato la passione della sodomia. Un intero sistema rcligioso. e naturale ne era stato percid sconvolto, Vrordine del cosmo accompagnava con costanza le simbologic del potere medievale ¢ cid appare con tutta evidenza negli affreschi astro- logici del Palazzo della Ragione di Padova: in quel luogo il Podesti csercitava la giustizia ¢ regolava il disordine de questo c380 i committenti degli affreschi di Padova vollero, ispirandosi alle teorie di Pietro d’Abano (1248-1316 ca), racchiudere nelle ampie pareti del Salone una volta celeste descritea in modo tale che si potes- sero cogliere ognuno dei 360 gradi da cui dipendono le diverse tipo logie individual, si intendeva quindi dar conto delle influence astra particolari che determinano le attitudini morali ¢ fisiche de dui, Il progetto era ben rilevante giacché «Se si pensa ~ nota la Fedeti Vescovini ~ che al di sotto degli affreschi si amministava la giustiia, che i gindici dovevano tener presente una variet’ ineredibile di com- portamenti dei caratteri umani, si comprender’ un cosi vasto ¢ ambi= 2ioso disegno»?, si coglieri il nesso strettissimo che intercorreva tra ar= ‘monia celeste ¢ ordine dei govern. Tale divisione & rappresentata da un lato dal complesso sistema co= smologico presente nel Liber Introductorius in Michele Scoto ove il vicende umane. In in MGH, SS, 19,143, in A. Bonaede 1908, 265: gi ype dela tale la compara det sovany st consult. N. Boni, La mor sd Prine Rita rains de 43-1491), Lausanne 1994 01. La red mh effec So devs, Padova 1990; A. Barzom, rao, Padova 1924 moto delle sfere celesti® accompagnato dall'azione degli angel, inoltre quieste concezioni sono accompagnate dallidea di una Natura animata che @ in grado di dialogare sia con limperatore sia con Terrisio d’Atina (maestro a Napoli nel 12534)'; tutti questi indirizzi filosofici che circo- lavano nella «magna curiav venivano integrati anche dall'esegesi bibli~ ca che era svolta in prima persona dallo stesso Federico TL assieme al traduttore ebreo Anatoli e all'astrologo Michele’, exprimendo come impia pluralita di linguaget si tentasse di compenetrare la com- plessiti di un teatro della Natura in cui era chiamato ad operare vvrano. Questi schemi interpretativi si difusero largamente per tutto il “200 ed & significativo che nella figura di Ezzelino vengano non solo ‘saltate Je analogie con la dinastia normannosveva: ma come anche ~ «8 dalle interpretazioni dei nomi ~ appaiono intimamente connesse le dimensioni del potere e della Natura: Alberico é Valba che fa faggie le tenebre, mentre Ezzelino sign itor colui che mitiga le sof ferenze a questo signore Federico II stesso avrebbe detto «Voglio inse- gharti come si tiene in pugno una cittis e, aferrato un coltello, tranci Ie erbe piit alte ta celeste in base a questi orientamenti Guglielmo d’ 124g) nel De delinea un programma per i nuovi funzionari del regno che riproduca la perfezione dei cori angelici’, mentre Michele 1. F, Tonaca, «Maestro £W, Wattenbach, Ur He Vane del '200 itl ‘de Stale e de Naples, n G. Contamane ed, Troe is at Moyen Age, CNRS, Paris 1989, 169-91. 5.P. Marangon, Alle engin dela radooano (ot XIEXUD, Padova cit satelite (r283-23 11), in. G. Armaldi ed., LUARMONIA DELLA NATURA E VORDINE DEI GOVEKNI anche in questo caso vengono stabilitt rapportianalogici tra organi zatione del Cosmo ¢ quella della Terra, Infatti se, per Pastrologo Federico I, neles sfere celesti c'é un rector generis, potente e sapien srono con diligente passione concordanze ¢ deviazioni che dispone degli angeli come di offtates ci, allo stesso modo ds quel rapporto. mondo inferiore vi dovrd essere un Imperator erax che governi per mondo intero allora convivideva una dimensione mentale volta a ttamite dei suoi fianzionari*: le analogie tsa Dio che presiede il Cosm subilire nessi anmonici, anche tra real sensibile e visioni; ahbiamo vi- ¢ il Sovrano che guida il microcosmo percorrono iatensamente tut s10 quanto fosse premonitrice quella riportata da Guglielmo di Malme~ sec. XII Eun sistema di idee ove il desiderio di una Natura assoggettabile qui si attribuiri ad Ezzelino da Romano un sogno ove con un’ controllo dell'tomo © dominata dall'Imperatore, si leg’ progresiv cfficace appare quanto foxse inscindibile il vincolo tra armonia ‘mente ~ nei seee. XI-XII ~ con quella del mantenimento dell'Or della Natura ¢ ordine dei Gover ne dei govern: il sovrano governava anche in quanto era «dominus Infati in quella visione il colle di Romano cu castro et hediftie co~ della Natura, Ecco dunque che Eugenio di Palermo (1139-1203 cay) id elevarsi verso il cielo per poi tramutatsi in neve ¢ dissolversi cantando in lode* del re Guglielmo, dice si annumciava cosi ~ con la rottura delle valenze primordh che connettevano in mistiones in quattro clementi ¢ quind: com il dis- tsi aso insured agee solversi dei composti—a fine del Governo di una famiglia che era sta tu misura del tempo, u modello degli event, 3 limite i saggezza e regola di ogi arte accusata pit volte di aver infranto l'ordo Naturac* I tiranno non pad ¢ conde plasmando tutti gl eser sene'anina ai essere in armenia con la Natura; d’aleronde, ben prima ¢ regolando la natura stess, fi sping! della descrizione fatta da Rolandino da Padova, Giovanni di Salisbury a distinguersi da quelli che spirano solo perl vita (che nom hanna) iquitas est et de radice toxicata mala ‘monia della Natura e Vordine dei Govern appaiono nel Medio jente legati ¢ eid risulta sia dai suoi filosofi sia dai cro~ aveva scritto che «Origo tiranni ct pestifera gorminat et pullulat arbor securi qualibet succidendae’ Ma, o re tre volte grandissimo, tre vale besto, 1 che folgoriI'udito, la mente, la boc il potere della tua coron. controllo degli Elementi & connesso al dominio degli Uomtini, [Natura deve essere quindi dominata dal Sovrano e quando questo ra porto tra Natura e Governo si rompe crolla il potere dei re che apps sempre pit dipendere dalle leggi dell"Universo e non solo da quelle vine. Questo mutamento che segnala una radicale diversi con le pr mnizioni apocalittiche che avevano angustiato il re protagonista d Cesta Regurt di Gugliclmo di Malmesbury, e questa trsformazione ti: 1, Crseeo, Da ta con tutta evidenza nella Cronara di Rolandino da Padova il qual vile. 372-73. ita a fir pronunuciare ad Ezzelino IIT discorsi che esaltano Episopl C € questo é Lo stesso atteggiamento che assunse Giovant ni Vill ed. C.C. J. Webb, Oxford 1929, lib, Vl mni (1280-1348) che esat6 il «senno naturale» di Federico Il condannandone le perverse atitudini a perseguitate la Chiesa. {tee ‘ondannandone le p ttitudini a perseguitare la Chi eet, Politica del Trecento 1. Osford Bosleian Library, ms. Bodley 266, 12804 1G, « Rex’ e “Tyrannus nel Tepertoriun’ Peto del Monte (1453) Quad 2. Cantuel, Poe saa, cura db F. Cones, 2 vol, Milano 19921, 87 i Catanest di Shi Class ¢ Medien ora 204 |

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