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HENOCH, VOL, XXII, 2001 DANTE ELA CULTURA EBRAICA DEL TRECENTO™ Bruno Chiesa, Torino Parlare di Dante @ una tentazione alla quale gli orientalis non hanno mai op- posto moltacesistenza. Forse peril desiderio di slugize per qualche istane a testi PYoro ~ pit famosi per la disarmante monocromia che non per kt verve poetica, © forse perché & umanissima illusione quella di Margutte: «Ed ebbi voglia anch’io ‘oni, purtroppo, fanno spesso rimpiangere che non si sia letto subito anche il pi prosaico verso successivo: «Poi mi penti, quando 2 inezzo fui giunto».! Una riprova & fornita proprio da una delle ultime di queste ‘escursioni orientalistiche in campo dantesco. 1. Liultima, vera, sfontes lereraria di Dante Tra gli scr sente igo del Vigil atello allegorico, intitolato iH Vi- indo V'aucore si trovava in carcere, tosto confusamente, per il vero ~ il cell ‘ausato dal movimento creatore, € ‘che mediante la conoscenza risale da questo ralzandosi attraverso la scala delle forme fino Trance siproduce senza modifiche sostanziali (avo qualche aggioramento occasion inervento al Convegno Rilegere il rmanza. Gornate dud sulla leteranure romans cdl Trecota in area pana, ptsocinato (Modena) ten 6 mageio 1994. Poiché, dopo rembre 1998, col consenso del spp in oe ee, AL ch a on Aa Sato cere Yaggin comment par des textes ’Avicennes de Flay ibm Yagrin de A=M. Ga ira che loperetta di Avicenna fosse da annoverare tra le sfontis Dance era git stata adombrata d ‘errabonda ebbe modo di percortere parte della nostra penisola (Roma, Lueca, Mantova, Verona) Questa Epistola del Vivente figlio del Vigilante ® un pocmetto in lo stile delle magamae arabo-andaluse) di 230 linee nell'edizione Le desctive ~ a imitazione dell'omonima Risala di Avicenna — un viaggio rio, che inizia nel mondo sublunare, percorre il mondo delle sfere cel Romano ¢ si rileva che 4 ipren- dra direttamente da Avi Ibn Ezra il motivo della guida quale vegliardo dal smo & perfettamente concluso: ai tempi di Dante, 4 Cie in Stohmaier, vicar «Hlay ton Yaggans aud Dantes «Commedias, deta Aatiquas 29, 1981, 73°80: 74. 3, 3G. Suohmaicr, Chaj ben Mekize ~ die unbehannte ude de Divina Com Dante Jahrbuch» 55:56, 1980. 207; ld Platniche Pychalgie in allegor is Danse, «Marin-La ac Halle: Witecaberg: Wis, Beit as oFiayy Lin Yaga, 7 Sri Galen, in P. Manali ~ M. Vegsti (ok 42, © Led. pit secence & quella di 1, Lev dion Supplemented witha Hebrew Alhussin Tom Abdalla Ibn Sina mn Die Relgouphioophie de ted.: 149-165). eee zona torids sopra il Parga 8 Stuohmaier, vicennar «Flay Ibu Yaggane und Dents « ° Chi, H. Rheinfeldes, Dane sud die hebriiche later Bete sum crinichjichen Geprach, le ica, lt. M, Tavoni, Contribute all terpretcione 987, 385-453, 10 Scrohmaier, Aviennae aff Ibu Yaga und Dents DANTE E LA CULTURA EBRAICA DEL TRECENTO 327 canoscevano I'Epistola del Vivente figlio del Vi- ito con questi ebrei; ergo, Dante ini» ebrei conoscevano lo scritto di Ibn Ei dlovechbe provare che Dante fu liezza scole 10 nelle parole stesse dell’ At personaggio avid ch solo pe il secondo peronaeo vondo animale, paragonandolo al Icone: Mo din Leones fed. Levin 34), Nel farlo,pe- ‘ebbe Strohmaier, ma pit banalmente i di Sal. 17,12: «Somigliano un leone scondimenti» ~ per ditla col totrida al di sopra del ato la chiara allusio- josa non abi cla ammeggiante» di Gen. 3,24, ovve- cesegetica dantesca ormai al quale ha fatto ricorso wna tradizione dell'ipo la simbologia delle tre cattive compagnie dell'anima nella sua versione avi- sembrare, a exazionaler (1 RoytKOV), son cau co apa Pemo, Mi 1952, so peewee F516. Co aimee con le osenai sit cal ination, Trio 1970, 459-476: 462 animale aun segugio con inimale che il eacciato- St paises incl on pus-non cole qu! sine, in abo, fi, on animale soa — igen ds dlesca dae a sae ol neato or con ines, ol eopard, or con spate or Ma anche questo, a ben guardare, é un vicolo cieco, da 20.9 Eben vero, infu che tate rnon si esce se non tun metodo 241, ja, di quanto non appaia da queso schema sommario; et pyholage de S. Thomas: tude comparie eta Avtiquat Some Fragnents integrazione& del i of Gi ). : solo pel pring ge Libr dela Sets ea qusione delle DANTE E LA CULTURA EBRAICA DEL TRECENTO 329 musulmani ssa in qualche modo noto anche ad autori ebrei Sees Dante ne ia ‘immaginare che, per quanto versatile, sma & pura fantasi come tApocaline di Paolo, woo dei tale gees, ma documentata in ftino ein havo ex ssistente ra settori cultural n sono evidentemente trava- & proweduto almeno a un ie Tent, 150s Cit del in Onsidente, Studi lebre ue. 0 una precst linea “genealogica y 1, et i. senior, ben =A. Hilhorse Apoca abies d ay Taper de Fal “ [1993], 25. 330 DANTE ELA CULTURA EBRAICA DEL TRECENTO 331 sommario aggiornamento metodologico. Appare, insom: rtuale quanto scriveva B, Nardi a portare un suo minuscolo contributo.?* ‘Ho semprs aria diretta della Com itazione del rapporto media, ba comungue un pregio: is Dante e cultura ebraica del tempo. to b che Diiyatd arden) b acne dens ate eae ha de I ‘centro-mer tedi conoscenza non meno (econ posita a sapienza umana, ee collaboreri con Michele Soro e tradurea in ebraico, a ‘Organon, VAlmagesto volemaico corte di Federico I] arriverk pochi ima enciclopedia delle s nomiche ¢ metafisiche (Midrash ha-bokmab).>! Di passaggio, € lt fu un altro ondivago scfardita: Abraham b. Samuel Abulafia, anche s¢ fe jonari della ® Sc ne potrebbe (0 dovrebbe) dedurre che Dante lesse ¢ ci ted volgarizzamento? ida & pienamente legittima, tant'é che in un saggio successivo,** la stesa aleune esemp! di una conoseenza ndaria importanzs, perché ro, deve essere conco leve essere, insom: esercitio ecdotico ~ come & stato messo lla Ageno in un recente siconclude app 2, dest confutare la tesi avanzata dalla Corti? ar non ignorando i volgarizaamenti di Taddeo Alderotto © 123 aconferma di i in ge- nerale, P. Di jenza ~ che & vicina al ‘centro della sua creativiti». Agli affluenti egli antepone ~ sempre, si potrebbe azzar- corso principale. Nel caso specifico, Erica Nicomachea, nella versione di 1240-49) efo nella revisione di questa ad opera di Guglielmo in A. Revit (ed), Jnr Be | Jerusalem 1998, 87-102), fi, C. Matchesi, Per a wadizione mediune 2 al leteraurs, iene berraglio, potremmo rage «Male tragge al segno quel- ino (quemadmadum sagitiasores signin _giugere meglio cid che 2 nostro dovere) in scordo patente col 52 Chic A. Peta, Les esos tine des omens de rae comers suse wom a "Brus dite nate la Sean ndione i Lione 1568, p41 ‘8 9 ML Com, La fli meme. Nuote propio per Caen e Dani, at seein dele fie dei uh pale nellaaaione del te ‘oni i Dantesche 58, 1986, 239-273; 336 babentes, magis utique adpiscernur quod 5 valor del Sart el mondo eben, «Cem di comreggere Co Dal principio dinanci introdurre alcune considerazioni Punto, in apparenga, ci sarebbe ben poco da dre, in qualche battuta 0 perché pet Darre ls so a perché di recente ad esso b stato deal nae, 26-28 settembre 1986): Dante ela ton perché il ema ibbia sia un libro solo de jn so1o wn convegno di «Bie ibbia. Vi pero, un tema at di vedere — approfondito. i poeta Dante llo della catena della rivelae il Nuovo Testamento.! Sara un'osservazione banale, (Corano, pensava Maom Cn rusrite dela sSutoima Akexan= du Moyen Age 49, 1982, 265.72; DM. Dunlap, The _PSE2E wa ei dapprofndimena a Bs ep. B.S ican ee Eada, Teo dic on app. la G. Bask a Trad (Chiesa, Le eS 58 An. © ileus delconiapasy Dame, slicbew Union College A a i Vedi, es ngli Au cic: pp. 224 (Ferrante), 298 s (L. Battaglia Ric), DANTE £ LA CULTURA EBRAICA DEL TRECENTO 337 tuno dei concetti chiave del pensiero di Yehudah Romano: juco del versecto bibl of deve raggiungere Nom vi rapporto tra il com sof, [a primo luogo, che pud fate meditando st Tpeeateel pa reece oneal jena libert’, quindi, di fronte al testo (¢ al contenuto) biblico sia per Dante’? plum che nasconde l'exemplatw pprofeta: la Commedia & poesia offerta al lettore come vera profezia (c/o ve ‘« dietro questa impostazione vi in i Alberto Magno ¢, Ibn Baga (Avempace), nonide27 O non ® la stessa Guida dei perpless | 353; de. G, Sermoneta, R, Yehudah Romano on Prophecy (in cbs), rphecy inthe Wotngs of. Yehuda Romana in 1, Twersky (ed), Studies in Mex je (Mass) 1984, 337-334. 1982, 53-86; a, ical Jewih History end Literate, Ca (65 Negli Aut del ciato comegno lo ‘Son Paolo ix Danie, 235-2 opeattuto, di L, Batt 10; Gol che iumina gl ech d obi 7 soiane lui penetendo Tndenne (Mabbere XUL7-8 Serrnoneta La doi Gelsegesi di Yebudah Romano "Rabbi Judah Romano and the Of 190 [= Shlome Pines Jubilee Volume, exmoneta, Lat datine della. +299. la cxlara medio 338 © imitazione della Toraby?58 — ove per « zione della Torah con la profez a uomo, conoscenza che ducazione e ro che ripetitore supino ri» Meme en 2 se dichiara a chiare lettcre 7 eres Yehudah Ros eae di voler divulgare «la loro sapienzan (s : dalla pigione chi sede nlf oscur jon € certo a caso che Immanuel Romano, il divulgatore del pensieso dele ima Mabberet proprio Cacciaguida: co per divina volonta, solo affinch > cura Ia memoria delle cose che A parlare ~ si ricordi ~ # lo stesso Immanuel che aveva det soltanto lui, penetrando nel jor | profondo 1 & entrato indenne, fsica della luces di Avicenna e Alberto Magno.” ing, New York 1952) 71 Ms. Oxford, Neub, ?2:U. Cassuto, sonics de Maple te moe : 2) dl Sepp cin apertura de 73 Cli. Sermoneta, La dtirina DANTE ELA CULTURA EBRAICA DEL TRECENTO 339 ato, poi, questa problematica filosofica fasse condivi ey we ne fosse bisogno, dal fatto che tra le quattro questioner del nrgtora (XVI T3-76) dal Panddio (V 73-85; XII 52:54; XX 49-54) “gn Vehudah,?4 a essere accompagnata dal pitt approfondio commento & 4) ® delle opinioni di Tommaso, Alessandro Minori- Cid ke no more ¢ cis ke po! merit pron bs iprennar de quilla idea lnvende dire ~ aggiunge Yebudah a commento ~ ogni essenza, sia immortale splendore di quell exemplar che d essere pet memzo del- ddl Signore Benedetto. Ed & come se dicesse: “Gioisca fichi exemplar & questione non precisamente ratore ebreo vedrer giunta, ovviamente E degli anni 1322-28)" e alla si sentenza biblica:filologicam ‘che di una etrascriziones in caratteri co giudeo nondimeno, il fatto che Yel fore quando osserva che; di una «traduzione; so, una delle molte varianti del UL probl della eommunicatio in sacris, che ~ roblema giuridico-canonico della nor in cng ebreichd lean brant filofih “Qucdomalis Linde. 11 Peri (flasn), Jr vale ms, dla Jewish National and Unie Pes fro te D alien Langage a caveso N Rede’, Dante Alighir Saedia-Handchrifen, Seigat 1984, luce sath sichiamata anche da Immanuel Romano sel e dna coltura comune hi, Vague radion regional, i Le cytes del tev, Problem di metodo od Convegio di Lace, 22-26 otobre 1984, Roma 340 come bene ha messo in luce, con altri referenti, G, Rinaldi” — ha, di dizionato per secoli la resa della Commedia in ebraico. 5. Dante in ebraico. Precedentie imitazioni La prima traduzione integrale della Commedia in ebraico risale, infati, solo una quarantina danni fa e alle cure di 1. Olsvanger: Ha-qomedyah ha-elobie, voll, Jerusalem 1953-56, = parziali, non di rado accompagnati da vi rca l'opportunita ¢, la di un'operazione decodifica linguistico-culturale appl 0.” Questi tentativi di traduzione, per quanto dest letterario, hanno comunque un pregio ind ‘mancanza di una lingua viva altra scelta per vol adottare (¢ adattare) se non con ogi, sono resi ik in questi abbozzi di lettura, forzatamente biblica. Meriterebbe di essere verificato se, in qualche caso, non se ne possa giovare ancora l'odierna ese- esi Le osservazi 1 proposte, valgano quel che valgano, lasciano comunque mpressione che quel feting che si pud costatare per lett prossima a Dante ato vanificato col venir meno della temperie culturale che, evidentemente, aveva cinato (se non portato a un punto d'incontro) culture tra vversc, almeno secondo gli arche Cambiamenti politici, evolu Commedia, lea da Boccactio, con meno di una simbiosi, ebraico- tun parallelo (con altro interlocutore) ~ solo nella prima eta della idcoraraba, Ma non senza qualche appendice di valote paradigmatico, se é vero che Pico della Mirandola approfondi le sue conoscenze scol tramite di Yehudah Romano, ritradotto per 8 prossima a Dante, non tanto per legami di amicizia quanto pluttosto per nza di seni, tem affint a quel dla Commedia tavsivarore i poetica di autori come Immanuel Romano. Ma &, ‘mai aver esaurito la sua carica di novita, dopo le 127 Dante in Ebraice,sL’Alighiei. Rassegna bibl. dantesa» 7, 1966, 25-35 78 Ulerior bibl. i G, Sermoneta, 6. Dante Alighieri Enc ‘i 25. ole - 24 ores, 1.51994, 81 CE Sermoneta, La dsrine delintlete. cit, 78. 159, 849-863. DANTE E LA CULTURA EBRAICA DEL TRECENTO 5211 che non significa, beninteso, che uno studio pur aoe ene shenae spree come dimoxeano recent eta cre delle sue innovazioni formali nella poetca ebraca.®® Dal punto di vista dot- ae appare radicalmente condizionata al ridimensio- tuent della sa positione nella storia del pensiero ebraco, nel quale egli appaze cmpte pit come un divulgatore del cugino Yebudah em sto, sul quale sinora non si ancora avventurato nessun. IE, mentre si & fatto un gran pi te deal i ra sotto silenzio un parto poetico di Abituy mah dl emer fe snctt di Benmin b, Abraham ‘Anaw (0 2a visione nella wale dell riod sai come ha dimosteato J. Schirmann ~& da sicereat il prodromo a ventottesima Mabberet del pluricitato Immanuel Romano‘ i pote sipetere, con teiproco sollievo: Equind! wscinoma Pill ‘un ultimo appunto: la presunt one ”™ Migdash Me'ar®© & da considerase, a tutti gli effeti, come jone meramente formale di un preciso modello poctico ( ‘entre il rinomato - rima'? attende ancor oggi ‘un esempio di trast ; ne in rima incatenata), con contenut co affa livers to di Most Zacuto, Tofeb ‘aut inferno figura roma definidvarent chiusa con ntervento di U. Cassto, sopra stato. rovadique dimen! de Rome, esac] Oriental Staiese ‘cement Haliano nelle Mechabberoth, i, Sonat Volar di io Debenedett.. Matilde Ful 82 La questione sembrao i. Geno Bismuth, Ea rol Immanuel ¢ Dante, gd indie eee we chia a contonto I viduato da G, Sermonet, Lt 9, 1931, 443 5. or in Se inte cls cultura medieval, S sacbichte der bebritischen Poesie in Apulien und S smear hhc Dung 1988, 96-447 138 el Soro a era at ok mei " 87 Venezia 1715, rise. i. 1744. 342 tuna precisa definizione del proprio genere letterario. Stonmary Flow travellers that apy 8 appear in the works of Avicenna and lon E: oars andthe fire of the ceneatl od ad aly above the Pagar) do not prove adit dpe lncced 10 biblical passages. Neither can be accep ‘one of ce thee wild beast since is L’Acerba was writen juss 10 be Serobmaier,benacen she se mo ‘tema aug tnd of sri ws oa = ‘ome be bis erecta arte ith a buster. of the animal souk een ae aft tie el wt th pro) bran ot by Gk nef i Bs el gabapting Judson none ve oaboh nner id ac hove omedy the anabis of other text of the late antiquity. ik loelgedam onl so iy tat bof ben i hos Se of folae folate min tir eyelets to to pa the lat ving of tbe cht of re tide ef comple foal toatl de ost Seed he re a eck the tee ay alr dense ce te marr ocr snencary is that (Pat, XII 52-54) pur asa corollary ofthe pions of Thon Where a grt 7 an nentation as well as on account ii sentence. Moreover, being tare pols motos nanan onde goes in simple ranription in Hebrew ehanton, the fopnensamnen a bin Lerten th nena fe com Deno ee eet ae oF nether is mba er ceacri hay Con of the Floentine pos rowed radi arse te bom a more specific le ENOCH, VOL. 3X1, 2001, ‘THE MEAL OF THE SPIRITS, THE THREE PARCAE AND LILITH: |APOTROPAIC STRATEGIES FOR COPING WITH BIRTH ‘ANXIETIES AND CHILD MORTALITY Giuseppe Veltri, Halle To concern oneself with magical concepts i afi mnsuspeeting scholar finds himself enthralled iplain, whose seceets he believes he can analy {eeper one ventures into the dense woods of magic, often draven invol Hansel the more and more helplessness cree spectrum of possibilities, the ers one could daringly call mngle hies- or herself from the mosaic into its smallest traversing a tradition labyrinth, chem n Heidegger “philologically” defines as &-ArfOsve with respect fo the noire of truth in speaking of the unconcealed-ness of the manifestation off Being apples even moze 50 co magical concepts. The nature of magic is «be the process which leads from the hidden to the unhidden rigin nor the goal is magical but rather the way, how reulture moves into another, without being able or Fhe contents. This observation leads to the remark thar the ici less aroused by theory than by the effects of a text and the pritice oF bringing about cures with magical formulas hie et names in the here and ri ee nor only) the sense of magic that is (uncovered, but above all che Sheva and Tel Aviy and at the ‘Gerona short len rn des Miter Nig Tohauna Hoonaweg fora is cranslation of = veesin ofthis paper

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